1 1.1 Il Nuovo modello formativo 1.1.1 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: i tempi ANNOTAZIONI Il Consiglio dei Ministri ha da tempo deliberato, in prima lettura, i testi degli schemi di regolamento che tuttavia, a tutt’ora, non hanno ancora concluso il complesso iter previsto per l’approvazione definitiva. In conseguenza, tenuto peraltro conto della complessità della materia e delle sue implicanze politiche, istituzionali, culturali, sindacali etc., non si possono escludere interventi modificativi. Questa eventualità, tuttavia non intacca la valenza del percorso di aggiornamento che proponiamo, che, per molta parte, si ricollega a strategie formative di ampia valenza, non legate agli specifici mutamenti del nostro sistema ,e che risulta consolidata dall’apporto sinergico collegato alle esperienze ed all’impegno sviluppato dagli Associati Confao. 1.1.2 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO l’assetto generale: il sistema scolastico L’IMPIANTO GENERALE Documento Confao su “Secondo Ciclo” (All. 1) - Grafico pag. 17 documento (in pdf) 1.1.3 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: l’assetto generale:il sistema scolastico I SETTORI E GLI INDIRIZZI o I Licei o Gli Istituti Tecnici o Gli Istituti Professionali - Schemi regolamenti Scuola Secondaria Superiore (Sito) - Documento Confao su “Secondo Ciclo” (All. 1) Grafici pag. 18-19 documento (in pdf) 1.1.4 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO l’assetto generale: il sistema scolastico SPECIFICAZIONI DEGLI INDIRIZZI • - le articolazioni • - le opzioni • - altre Documento Confao su “Secondo Ciclo” (All. 1) - par. 1 1.1.5 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: L’assetto generale:il sistema di istruzione e formazione professionale • gli interventi nella formazione iniziale • - i percorsi integrati Documento Confao su “Secondo ciclo” (All. 1) - par. 2 – La cooperazione intersistemica 1..1.6 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: l’organizzazione d’istituto • DIPARTIMENTI ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI A SOSTEGNO DELLA PROGETTAZIONE DIDATTICA E DELLA INTEGRAZIONE DISCIPLINARE Schemi di Regolamento su riordino Istituti Tecnici e Professionali (artt.5.3.b) e Licei (art.10.2 a) (Sito) 1.1.7 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: L’organizzazione d’istituto • • COMITATO TECNICO SCIENTIFICO • COMPOSIZIONE PARITETICA di DOCENTI E di ESPERTI DEL MONDO DEL LAVORO, DELLE PROFESSIONI E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA FUNZIONI CONSULTIVE E di PROPOSTA PER ORGANIZZARE AREE di INDIRIZZO E UTILIZZARE GLI SPAZI di AUTONOMIA E FLESSIBILITA’ Schemi di Regolamento su riordino Istituti Tecnici e Professionali (artt.5.3.c) e Licei (art.10.2 b) (Sito) 1.1.8 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: l’organizzazione d’istituto UFFICIO TECNICO ( per gli istituti del settore tecnologico) Organizzare i laboratori in funzione delle innovazioni tecnologiche e della tutela delle persone e degli ambienti Schemi di Regolamento su riordino Istituti Tecnici e Professionali (artt.5.3.c) e Licei (art.10.2 b) (Sito) 1.1.9 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: La struttura del percorso per competenze STRUTTURA Area di insegnamento generale comune Aree di indirizzo specifiche Articolazioni- opzioni SEQUENZA - 1°biennio - 2° biennio - 5° anno 1.1.10 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: gli elementi strategici • Passaggio dall’apprendimento per discipline all’apprendimento per competenze • Flessibilità dell’impianto formativo e funzionalità dei contenuti di tutte le discipline generali e di indirizzo alle competenze da conseguire • Integrazione dei saperi scientifici e tecnologici con i saperi linguistici e storico sociali nel quadro degli assi culturali e delle competenze di cittadinanza • Dimensione laboratoriale • Governance dell’istituzione scolastica 1.1.11 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: gli elementi strategici Gli elementi trattati in questa sezione sono: • Flessibilità dell’impianto formativo e funzionalità dei contenuti di tutte le discipline generali e di indirizzo alle competenze da conseguire • Governance dell’istituzione scolastica 1.1.12 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: I riferimenti strategici AUTONOMIA •IL DPR N.275/99 consente alle istituzione scolastiche di disporre di spazi di autonomia didattica e organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, sia come singole istituzioni scolastiche che come reti di scuole •Le istituzioni scolastiche possono modificare il monte ore annuale di tutte le discipline per una quota oraria non superiore al 20% (comprende la quota riservata alle regioni) •Gli studenti sono obbligati alla frequenza degli insegnamenti facoltativi prescelti i cui risultati di apprendimento concorrono alla valutazione complessiva FLESSIBILITA’ •E’ riferita solo all’area di indirizzo Incide con percentuali diverse sull’orario del percorso quinquennale •E’ funzionale allo sviluppo del curricolo verticale ed alle diverse tipologie di istituzioni scolastiche •Risponde alle esigenze degli studenti, del territorio, del mondo del lavoro, della ricerca e delle professioni •Consente di articolare gli indirizzi per i quali il regolamento governativo non prevede opzioni •Consente di utilizzare nel primo biennio, le opzioni per il rilascio, in regime di sussidiarietà, di qualifiche triennali di competenza delle Regioni Documento Confao: “Sperimentare i nuovi assetti: spazi e flessibilità” (All. 2) 1.1.13 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: flessibilità opzione NELLE QUOTE DI FLESSIBILITA E’ POSSIBILE SOSTITUIRE ALCUNE DISCIPLINE DELL’AREA DI INDIRIZZO CON ALTRE CONTENUTE NELL’ELENCO NAZIONALE DEGLI INSEGNAMENTI ALTERNATIVI A QUELLI INDICATI NEI QUADRI ORARI ALLEGATI AGLI SCHEMI di REGOLAMENTO Schemi di regolamento su riordino Istituti Tecnici e Professionali (Sito) 1.1.14 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: flessibilità PRIMO BIENNIO SECONDO BIENNIO 30% QUINTO ANNO ISTRUZIONE TECNICA 20% ISTRUZIONE PROFESSIONALE 25% 35% 40% 20% 30% 20% ISTRUZIONE LICEALE 35% 1.1.15 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: identità degli istituti - Licei - Istituti Tecnici - Istituti Professionali 1.1.16 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: identità degli istituti: i Licei Strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinchè lo studente si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte a situazioni, a fenomeni e problemi … prosecuzione in percorsi accademici …. 1.1.17 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: identità degli istituti: i Licei • Il percorso liceale è molto strutturato ed ha come finalità prevalente la prosecuzione in percorsi accademici • Ha un valore prevalente di arricchimento /orientamento a sostegno consapevole delle vocazioni degli studenti 1.1.18 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: identità degli Istituti: i Licei (situazioni specifiche) LICEO SCIENTIFICO LICEO SCIENZE UMANE opzione * SCIENTIFICO TECNOLOGICA Piano di studi definito nel regolamento opzione * ECONOMICO SOCIALE Piano di studi definito nel regolamento È opzione o articolazione? È opzione o articolazione? * Il concetto di opzione se definito, come in questi casi, a livello nazionale coincide con quello di articolazione 1.1.19 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: identità degli istituti: i Licei (incidenza dell’opzione) -Incidenza dell’opzione nel primo biennio -Incidenza dell’opzione nel secondo biennio -Incidenza dell’opzione nel 5° anno Attività finalizzata ad orientare lo studente; nessuna attività specifica per l’opzione Periodo di maggiore attenzione all’opzione secondo modelli di arricchimento professionale e di connessione tra scuola e contesto socio economico Valore prevalentemente orientativo per la prosecuzione in percorsi accademici e non 1.1.20 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: identità degli Istituti: tecnici Solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico Costruita attraverso linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico Espressa da un limitato numero di ampi indirizzi correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese 1.1.21 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: il ruolo dell’opzione: istituti tecnici • Percorsi fortemente strutturati con la definizione di indirizzi e, nella maggior parte dei casi, di articolazioni • Il ruolo dell’opzione ha il valore di arricchimento professionale e maggiore consapevolezza nella definizione del percorso post secondario o accademico Documento Confao su “Il Secondo Ciclo” (All. 1) 1.1.22 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: identità degli istituti: tecnici (incidenza dell’opzione) -Incidenza dell’opzione nel primo biennio -Incidenza dell’opzione nel secondo biennio -Incidenza dell’opzione nel 5° anno Attività orientativa finalizzata a promuovere l’interesse e le competenze dello studente verso gli esiti formativi finali Attenzione alle competenze di opzione in misura crescente in preparazione delle attività conclusive del quinto anno Potenziamento della “curvatura” delle competenze indicate a livello nazionale verso quelle connesse all’opzione. In particolare se l’interesse prevalente degli studenti è verso la prosecuzione in percorsi ITS e/o per l’inserimento in contesti operativi 1.1.23 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: identità degli Istituti: professionali Integrazione tra una solida base di istruzione generale e la cultura professionale Possesso dei saperi e delle competenze necessari per assumere ruoli tecnici operativi Riferimento per un inserimento operativo in settori produttivi e di servizio considerati in una dimensione sistemica 1.1.24 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: il ruolo dell’opzione: istituti professionali L’impianto del percorso di base è poco strutturato ed è riferito a macro aree L’opzione ha un valore fondante per recepire le indicazioni del territorio e per individuare nuove figure non espresse dall’offerta formativa tradizionale 1.1.25 IL NUOVO MODELLO FORMATIVO: identità degli istituti: professionali (incidenza dell’opzione) -Incidenza dell’opzione nel primo biennio - Attività orientativa finalizzata a promuovere l’interesse e le competenze dello studente verso gli esiti formativi finali. - Utilizzo dell’opzione per il rilascio -in regime di sussidiarietà- di qualifiche triennali -Incidenza dell’opzione nel secondo biennio -Grande impegno a sviluppare le competenze di opzione in stretta connessione con quelle di area generale e di indirizzo - Attenzione all’articolazione annuale, prevista dal regolamento, che agevola un raccordo con i percorsi di istruzione e formazione professionale -Incidenza dell’opzione nel 5° anno Forte connessione tra la mappa nazionale delle competenze e quelle di opzione 1.1.26 1 1.2 Il laboratorio per l’Opzione 1.2.1 IL LABORATORIO PER L’OPZIONE: collocazione AREA DI FLESSIBILITA’ PUO’ MODIFICARE - QUADRO ORARIO E RELATIVE DISCIPLINE NELL’AMBITO DELL’APPOSITO ELENCO NAZIONALE - COMPETENZE, RELATIVE ABILITA’ e CONOSCENZE 1.2.2 IL LABORATORIO PER L’OPZIONE: la scelta Definire gli elementi che determinano la scelta e quelli che ne condizionano l’attuazione Motivare la scelta in termini di: interesse degli studenti, indicazioni dal contesto socio economico nazionale e/o territoriale 1.2.3 IL LABORATORIO PER L’OPZIONE: Iter processuale 1 . Individuazione del percorso generale di riferimento (indirizzo articolazione) 2 . Definizione dell’opzione (coerente con l’indirizzo, con le istanze del territorio) e delle competenze di opzione 3 . Individuazione delle abilità, conoscenze e discipline funzionali alla realizzazione dell’opzione 4. Integrazione delle competenze di indirizzo e di articolazione, indicate nella mappa nazionale, con quelle specifiche di opzione 5 . Articolazione delle competenze di opzione in esiti formativi certificabili 1.2.4 IL LABORATORIO PER L’OPZIONE: simulazione del laboratorio Il laboratorio di opzione proposto segue l’iter processuale indicato e si colloca nell’istruzione professionale che è strutturata in macro aree ed è caratterizzata da un raccordo organico con la realtà sociale ed economica locale 1.2.5 IL LABORATORIO PER L’OPZIONE: Un prototipo l’Agente in mediazione immobiliare 1.2.6 IL LABORATORIO PER L’OPZIONE: Un prototipo: l’Agente in mediazione immobiliare Punto 1 • Individuare il percorso di riferimento per l’opzione Punto1 • Servizi commerciali (nessuna articolazione) Punto 2 • scelta dell’opzione -motivare la scelta Punto 2 * Agente in mediazione • Immobiliare • Commerciale * Percorso uguale nei primi 2 bienni e diverso al 5° anno 1.2.7 IL LABORATORIO PER L’OPZIONE: Un prototipo: motivazione della scelta • I dati statistici attuali e le proiezioni • L’attività di lavoro autonomo è uno spazio interessante in considerazione delle difficoltà che presenta il lavoro dipendente • La figura dell’ “Agente in Mediazione ”ha competenze di base trasversali spendibili in ampi contesti • Il percorso uguale nel primo biennio e nel secondo biennio, si differenzia al quinto anno • La figura professionale ha rilevanza nazionale ed internazionale 1.2.8 IL LABORATORIO PER L’OPZIONE: Un prototipo: integrazione del profilo professionale Tecnico dei servizi commerciali ……… Ha competenze che gli consentono di assumere ruoli specifici nella gestione dei processi amministrativi e commerciali ……… Integrazione del Profilo professionale Opera per promuovere la conclusione di contratti aventi per oggetto beni immobili 1.2.9 IL LABORATORIO PER L’OPZIONE: Un prototipo: competenze Punto 3 Selezione dal Profilo professionale delle competenze di snodo per l’opzione 1. Elaborare dati concernenti mercati nazionali ed internazionali, 2. Attuare la gestione del piano finanziario, 3. Attuare la gestione commerciale, 4. Comunicare in almeno due lingue straniere 5. Effettuare adempimenti di natura civilistica e fiscale 6. Utilizzare strumenti informatici applicativi 7. Ricercare informazioni funzionali alla propria attività Competenze di opzione 1.Orientarsi nel mercato immobiliare nazionale ed internazionale 2. Valutare i beni immobili con riferimento agli elementi intrinseci e di contesto nazione ed internazionale 3/4 Utilizzare tecniche di comunicazione e marketing tipiche del settore anche in contesti internazionali 4. Effettuare adempimenti di natura fiscale e civilistica specifici del settore 5. padroneggiare gli strumenti digitali di settore 6. Orientarsi nei principi di urbanistica e di progettazione, nelle conoscenze merceologiche afferenti alle tecniche costruttive ed ai materiali dell’edilizia 1.2.10 IL LABORATORIO PER L’OPZIONE: Un prototipo: abilità Punto 4 Dalle competenze alle abilità alle conoscenze alle discipline abilità 4.1 Reperire la i documenti ed elaborare proiezioni 4.2 Utilizzare tecniche di comunicazione per promuovere i rapporti con i clienti e sostenere le contrattazioni 4.3 Attuare i calcoli tecnici di settore 4.4 Applicare la normativa di settore 4.5 Applicare conoscenze ed abilità di tecnica finanziaria funzionali al settore 1.2.11 IL LABORATORIO PERL’OPZIONE: Un prototipo: integrazione del profilo professionale La finalità principale è la conclusione di contratti aventi per oggetto lo scambio di beni immobili e, nel rispetto dei regolamenti per l'ammissione al Ruolo, gli agente in mediazione immobiliare devono avere competenze sostenute da abilità e conoscenze relative agli scambi di beni immobiliari. Competenze • Orientarsi nel mercato immobiliare nazionale ed internazionale • Orientarsi nelle norme e principi di urbanistica e di progettazione, e nelle conoscenze merceologiche afferenti alle tecniche costruttive ed ai materiali dell’edilizia • Valutare beni immobili con riferimento sia agli elementi intrinseci che di contesto territoriale • Utilizzare in relazione al contesto tecniche di comunicazione e di marketing per il settore immobiliare. 1.2.12 IL LABORATORIO PER L’OPZIONE: Un prototipo: integrazione del profilo professionale Abilità • applicare le norme di diritto privato e pubblico contenute nel codice e tutta la legislazione di riferimento per il settore; • applicare le leggi fiscali e tributarie riferite al settore, in contesto nazionale e locale; • applicare conoscenze ed abilità di tecnica bancaria in linea generale e con particolare attenzione alle operazioni tipiche del settore immobiliare • utilizzare tecniche di comunicazione per promuovere i rapporti con i clienti e sostenere le contrattazioni; • Utilizzare gli strumenti finanziari per la valutazione di immobili 1.2.13 IL LABORATORIO PER L’OPZIONE: Istruzione tecnica: qualche proposta indicativa Settore economico Amministrazione finanza e marketing Opzioni proposte Potenziamento delle competenze digitali Potenziamento delle competenze finanziarie Potenziamento delle competenze di comunicazione e marketing 1.2.14