Desirée Digeronimo: ”Perché mi candido con Michele Emiliano”
Scritto da Redazione
Sabato 25 Aprile 2015 08:05
C’è un episodio della mia vita che, meglio di mille parole, spiega il rapporto che mi lega a Miche
le Emiliano.
Stavamo lavorando, insieme, entrambi magistrati dell’Antimafia di Bari, ad un’indagine sui
clan che in quel periodo a Bari si facevano una lotta feroce. Era notte fonda, 12 luglio 2001,
telefonò un ufficiale dei carabinieri: avevano sparato, nei vicoli di Barivecchia, ad un ragazzino
di 16 anni. Un innocente, morto in mezzo ad un regolamento di conti. Quel ragazzino era
Michele Fazio
, la sua unica colpa quella di trovarsi nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Era la prima
volta che accadeva, nella nostra città. Michele ed io ci guardammo negli occhi, addolorati,
commossi. Uscimmo sul balconcino della Procura. Avevamo bisogno di aria, faceva caldissimo.
Parlammo tanto. Ma più delle parole, da genitori e da magistrati, ci trasmettemmo la volontà
forte di lottare sempre, ovunque fossimo, qualsiasi cosa avessimo fatto, contro ogni forma di
ingiustizia. Ci saremmo sempre ritrovati, con le
“maniche arrotolate”
, come quella notte che aveva messo a nudo le nostre emozioni più profonde toccandoci
l’anima, a lottare per quelli che non hanno giustizia. Investiti di una funzione forte.
Da questo nasce il motivo per cui sono qui, oggi, con Michele. Una comunanza di
convincimenti, valori e obbiettivi che vanno ben al di là dell’ortodossia dei partiti, dei sistemi,
degli schieramenti. Ho accolto la proposta del mio vecchio amico e collega perché credo di
potermi rendere utile alla Puglia e ai pugliesi, nonostante tutto.
Voglio dire: nonostante le diversità di posizioni che, spesso, fino ad oggi hanno accompagnato,
anche in maniera vivace, i nostri percorsi. Nonostante il fatto che sarò presente in questo nuovo
percorso senza rinnegare neppure uno solo del “milione di passi” compiuti tra i cittadini per
raccoglierne le istanze, nell’esperienza esaltante seppur breve, vissuta al Comune di Bari da
me e dai movimenti Alleanza Cristiano Popolare e Movimento Puglia che mi accompagnano e
sostengono, nonostante intenda fare questo cammino, fuori dalla liturgia del vecchio modo di
fare politica. Cioè, sentendomi sempre una “spina nel fianco” del Potere, quando il Potere, o il
sistema di Poteri, spesso marci e inquinati, che governano questo Paese, non profumeranno di
pulizia e trasparenza, legalità e onestà. Facile, per chi non mi conosce, pensare che la mia
candidatura sia utile ad un percorso autoreferenziale: ma, se si guarda alla mia vita, nessuno
potrà mai accusarmi di essermi accomodata su una posizione di rendita. Lavoreremo Michele
ed io, ancora insieme, sodo, con le
“maniche arrotolate”
: quella volontà di lottare per la nostra gente, la nostra Puglia, oggi, se possibile, è ancora più
forte di quella notte di luglio di 14 anni fa.
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