VENGO A VOI NEL NOME DEL SIGNORE… Almenno San Salvatore 26/8/2010 Cari parrocchiani di Piario, vengo a voi nel nome del Signore e nel nome della Chiesa che mi hanno chiamato ad essere vostro parroco. Vi confesso che vengo con timore e con una punta di tremore; da quando sono stato nominato parroco, ogni tanto, non dormo sonni tranquilli! Questo non perché la vostra parrocchia mi sia stata descritta come problematica(affatto!) ma perché finora ho sempre avuto le ‘spalle coperte’ da un parroco che mi ha voluto decisamente bene e che,a tutti gli effetti, risultava il responsabile ultimo delle attività pastorali e delle strutture che gestivo. Adesso il Signore e la Chiesa mi chiamano a maggiore responsabilità e la cosa mi fa un po’ paura . Certo, il Signore e la vostra comunità non mi faranno mancare l’indispensabile sostegno e questo mi incoraggia e mi fa sopportare quell’angoscia che a volte, al pensiero di essere parroco, mi pervade. Spero di non fare danni e di essere docile alla volontà del Signore che insieme a voi voglio scoprire, riconoscere, amare e fare, nel contesto del vostro territorio e a partire dai bisogni delle persone che formano la parrocchia e il paese stesso. La prima impressione è molto buona; i primi incontri avuti con don Oliviero, mio predecessore, e con alcuni di voi sono stati caratterizzati da un clima di cordiale accoglienza e di reciproco ascolto. Ho subito notato la profonda discrezione, il rispetto che nutrite nei confronti della figura del parroco e l’appassionata partecipazione alla gestione della realtà parrocchiale. Per questo, da subito, vi esprimo la mia gratitudine! Ed ora mi presento, o meglio, vi racconto un po’ la mia storia perché la presentazione vera e propria avverrà quando ci incontreremo, ci parleremo e condivideremo il cammino della Chiesa dietro al Signore. Sicuramente, nell’arco di poco tempo, noterete anche i miei limiti o le mie debolezze; spero le accettiate e, nella misura del possibile, mi aiutiate a smussarle. Anch’io, vi prometto, farò altrettanto nei vostri confronti. Sono nato a Bergamo il 6 ottobre 1970 e sono vissuto e cresciuto a Sabbio di Dalmine nella mia famiglia con papà e mamma , la sorella maggiore e il fratello minore . Nella fanciullezza mi piaceva giocare con i fratelli e i vicini di casa, sognavo e mi muovevo all’ascolto della musica e facevo con molta passione il chierichetto durante le celebrazioni nella chiesa parrocchiale. A scuola ci andavo senza problemi sebbene non mostrassi una gran voglia di studiare come del resto la stragrande maggioranza dei miei compagni di classe. Un particolare simpatico: la sera, quando il programma televisivo non ci andava, giocavo a ‘fare la messa’ con mio fratello e la parte che interpretavo io, ovviamente, era quella del prete , mentre mio fratello quella del chierichetto. Si sa che i piccoli, a volte, giocano a fare i grandi perché guardano, in maniera spontanea, al mondo degli adulti come al futuro gravido di promessa di vita buona verso cui si sentono chiamati, ma in nessuno dei miei familiari il fatto destò interrogativi e fu semplicemente guardato e osservato con molta simpatia. In questo periodo della mia vita, poi, durante le vacanze al mare, feci un incontro un po’ stano con un frate anziano dalla folta e lunga barba bianca. Camminavamo sul lungo mare e quando lo intravidi, sulle prime, lo scambiai per un poveraccio di strada, poi però,inaspettatamente, mi si avvicinò e fui terrorizzato. Mi chiese il nome e mi accarezzò:aveva le mani ruvide ma la carezza fu affettuosissima! Il tempo passava e nelle scuole medie mi diedi una mossa nello studio, sollecitato dai professori e, soprattutto, contagiato dalla passione della sorella maggiore, la quale studiava con profitto giorno e notte. E poi le superiori; scelsi l’istituto tecnico industriale presente sul territorio del mio comune non tanto per interessi personali, non avevo delle grandi preferenze, ma per il consiglio dei genitori e degli insegnanti e, soprattutto, per comodità, la scuola era molto vicino a casa mia. Mi piaceva l’italiano, la matematica e in parte il diritto ma, per il resto, penso soprattutto alle materie tecniche, studiavo per dovere . Che faticaccia studiare senza gusto del sapere! Fu durante la mia adolescenza che, un seminarista in sevizio nell’oratorio parrocchiale, mi propose di partecipare agli incontri d’orientamento vocazionale che si tenevano nel nostro seminario diocesano. Non ho rifiutato l’invito, la proposta mi parve interessante, del resto anche un mio cugino coetaneo vi partecipava, e all’età di 17 anni cominciai a frequentare il seminario diocesano. Da subito mi sentii a casa e attratto da quell’aurea di nobiltà e di santità che, l’ambiente stesso e le persone che lo abitavano suscitavano in me . Purtroppo o, per fortuna, da qui alla scelta di entrare in seminario come seminarista, passarono diversi anni durante i quali frequentai, più o meno assiduamente, gli incontri vocazionali e i colloqui con i preti preposti alla guida degli stessi. Dopo i cinque anni di superiori feci un anno di università al politecnico di Milano, decisi poi di dedicarmi per un anno agli studi musicali coltivati nell’adolescenza per conseguire, da privatista, un titolo di studio al conservatorio di Bergamo e, infine, lavorai un anno in una piccola impresa di stampaggio di accessori elettrici . Dulcis in fundo, entrai in seminario all’età di ventidue anni. All’inizio fu duro entrare nell’ottica della vita del seminario, negli studi filosofici e teologici e fu altrettanto duro riconoscere il cuore della mia esistenza e della mia scelta: la vocazione! Fu arduo poter dire con fede ‘Il Signore mi chiama a diventare prete; eccomi! A Te, o Signore, e al progetto di gioia piena che hai su di me dono tutta la mia vita!’. Così il 29 maggio 1999 sono stato ordinato prete dal compianto vescovo di Bergamo mons.Roberto Amadei e il 9/9/1999(impossibile dimenticarsi!) nominato direttore dell’oratorio parrocchiale ad Almenno San Salvatore dove ho trascorso la bellezza di undici anni, gli anni della mia giovinezza e dell’inizio dell’età adulta. In questo tempo, relativamente lungo, ho avuto la grazia di amare il Signore nei volti degli almennesi - e in particolare nei volti delle giovani generazioni- la grazia di amarLo negli innumerevoli incontri ed iniziative che ho condiviso con loro. Ho avuto la grazia di testimoniare loro la sua reale ed amabilissima Presenza nella celebrazione dei sacramenti, e in particolare nel sacramento dell’Eucarestia; la grazia di donare loro la Sua Parola e la grazia di aiutarli a cercarLo, ad incontrarLo e ad amarLo nella loro vita. In tutto questo anch’io sono stato educato dallo Spirito del Signore Gesù a credere sempre meglio in Lui, condividendo con maggiore intensità il suo donarsi al Padre, con tutta la vita, per la Nuova ed Eterna Alleanza offerta agli uomini e le donne di ogni tempo e, di riflesso, condividendo il suo donarsi per la remissione dei peccati dell’umanità stessa . Ed ora vengo a voi nel nome del Signore e della Chiesa con il desiderio di continuare insieme a voi il cammino intrapreso e di partecipare fin da ora , insieme a voi, della gioia piena promessa da Dio a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, gioia promessa nella Pasqua del suo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo. A presto! don Eros Accorigi