FEBBRAIO 2008 Pag.1 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] E- Mail: [email protected] SPORTELLO AICQ SETTORE ALIMENTARE FEBBRAIO 2008 Pag.2 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] PER LA CORRETTA CONSULTAZIONE DELLO SPORTELLO E’ INDISPENSABILE UTILIZZARE L’ACROBAT READER VERSIONE 7 Con l’attuale versione del Reader che è la otto ci possono essere problemi nell’attivazione dei link Quindi se scaricate la nuova versione non cancellate la precedente SE CI SONO PROBLEMI NON ESITATE A CONTATTARMI NB: possono richiedere alla segreteria se non previsti nel piano annuale CODICE D04 TITOLO LA NUOVA NORMA ISO 22000. FOOD SAFETY MANAGEMENT SYSTEM NOVITA' Master Descrizione Obiettivi Destinatari Prerequisiti Attestato Test finale Programma Durata ed orari Docenti Calendario Sede corso Materiale didattico Quota di partecipazione Iscrizione Informazioni Note sul corso Descrizione: La sicurezza della produzione alimentare è un obbligo di legge, una garanzia per il consumatore,una esigenza per le imprese del settore. Ma come avere la certezza di riuscire a soddisfare tale esigenza? Come ottenere la tranquillità di aver fatto tutto il possibile per garantire alimenti sani e sicuri? Come mettersi al riparo da cattive sorprese e poter dimostrare in qualsiasi occasione di aver fatto quanto di meglio si potesse fare? Dalla gestione della comunicazione, all'utilizzo delle informazioni, dalla definizione dei programmi di prerequisiti, alla gestione delle emergenze, la nuova Norma indica come organizzare e gestire un Sistema di Gestione per la Sicurezza Alimentare. Come verificare e aggiornare la propria organizzazione per mettere in atto un efficace ed efficiente sistema in grado di ottemperare agli obblighi di legge e garantire il consumatore e l'azienda. L'obiettivo del corso è quello di illustrare la nuova Norma e come metterla in atto sfruttando quanto già fatto nella organizzazione della azienda, con esempi pratici tratti da diverse realtà aziendali. Fornire inoltre i presupposti per la certificazione del Sistema. Col materiale del corso sarà fornita anche la traduzione italiana della Norma originale inglese. Il corso prevede 2 giornate una di illustrazione ed una applicativa con possibilità di iscrizione ad una o entrambe le giornate. FEBBRAIO 2008 Pag.3 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] Vedi tutte le informazioni all’indirizzo http://www.aicqcn.it/tqm/scheda.asp?scheda=D04#docenti Inoltre i tradizionali e sempre verdi...... D02: FORMAZIONE SPECIFICA PER IL SETTORE AGROALIMENTARE. CORSO PRATICO PER LO SVILUPPO DI UN SISTEMA QUALITA' COMPETITIVO NEL SETTORE AGROALIMENTARE CONFORME ALLA NORMA ISO 9001:2000. Il corso tende a facilitare, ad una ampia gamma di aziende del settore alimentare, l’introduzione di un Sistema Qualità efficace, semplice e conforme alla norma UNI EN ISO 9001:2000. L’obiettivo è mostrare come possa essere introdotto un Sistema Qualità nella organizzazione aziendale esistente senza appesantirla con inutili burocrazie. Un Sistema Qualità adatto a produrre utili in azienda. Vengono forniti esempi pratici di Sistemi Qualità realizzati in aziende agroalimentari sia di prima produzione, sia di prima e seconda trasformazione. I destinatari sono i Titolari di azienda , Responsabili di funzione, Responsabili Sistemi Qualità e tutti coloro che vogliono migliorare le proprie conoscenze o che vogliono semplificare il proprio Sistema, migliorare e rendere più proficua la propria organizzazione D03: RINTRACCIABILITA' NELLA PRODUZIONE ALIMENTARE: OBBLIGHI DI LEGGE, ESIGENZE DELLE IMPRESE, GARANZIE PER IL CONSUMATORE, OPPORTUNITA' DI MERCATO. NOVITA' Dal regolamento europeo 178 al nuovo "Pacchetto Igiene", a fronte di questi imperativi ed esigenze, la necessità di attuare un Sistema più o meno evoluto di Rintracciabilità è oggi una necessità inevitabile per tutte le imprese che operano nel Settore Alimentare e non solo ma anche nei settori ad esso collegati. Ma quali gli effettivi obblighi derivanti da leggi e regolamenti ? e al di la degli obblighi, quali le opportunità e i vantaggi per le imprese? Solo analizzando a fondo le diverse tipologie ed organizzazioni delle imprese e le situazioni di mercato è possibile dare una risposta concreta a questi interrogativi e a quelli che ci si può porre di conseguenza. Quali i limiti, le difficoltà e gli oneri e fino a che punto è possibili e conveniente sviluppare un sistema di rintracciabilità ? Come aggirare gli ostacoli? Questi fra gli altri gli argomenti trattati nel corso organizzato dal Settore Alimentare AICQ. Le motivazioni per organizzare un sistema di rintracciabilità. Come si organizza il sistema in azienda. Come e perché organizzare un sistema di rintracciabilità di Filiera. Cosa, come e quando rintracciare. I movimenti, i percorsi, la storia, i mezzi. Solo analizzando e discutendo i casi pratici presentati da chi ha avuto l'opportunità di realizzare sistemi di diverse tipologie di imprese, ciascuno potrà decidere le migliori soluzioni per i propri problemi. FEBBRAIO 2008 Pag.4 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] D04: LA NUOVA NORMA ISO 22000. FOOD SAFETY MANAGEMENT SYSTEM NOVITA' La sicurezza della produzione alimentare è un obbligo di legge, una garanzia per il consumatore,una esigenza per le imprese del settore. Ma come avere la certezza di riuscire a soddisfare tale esigenza? Come ottenere la tranquillità di aver fatto tutto il possibile per garantire alinti sani e sicuri? Come mettersi al riparo da cattive sorprese e poter dimostrare in qualsiasi occasione di aver fatto quanto di meglio si potesse fare? Dalla gestione della comunicazione, all'utilizzo delle informazioni, dalla definizione dei programmi di prerequisiti, alla gestione delle emergenze, la nuova Norma indica come organizzare e gestire un Sistema di Gestione per la Sicurezza Alimentare. Come verificare e aggiornare la propria organizzazione per mettere in atto un efficace ed efficiente sistema in grado di ottemperare agli obblighi di legge e garantire il consumatore e l'azienda. L'obiettivo del corso è quello di illustrare la nuova Norma e come metterla in atto, con esempi pratici tratti da diverse realtà aziendali. Fornire inoltre i presupposti per la certificazione del Sistema. Col materiale del corso sarà fornita anche la traduzione italiana della Norma originale inglese.Il corso prevede 2 giornate una di illustrazione ed una applicativa con possibilità di iscrizione ad una o entrambe le giornate. ALLE PAGINE DEL SITO AICQ CN TROVERETE TUTTE LE INFORMAZIONI CHE POSSONO ESSERE UTILI ( ...IL CALENDARIO DEI CORSI , LE MODALITA’ D’ISCRIZIONE, COSTO, SVOLGIMENTO DEI CORSI E ALTRE INFORMAZIONI ...) Quindi siete pregati di attivare i LINK. Per finire il classico mai dimenticato e intramontabile… PERCORSO FORMATIVO Il meglio del meglio del meglio.... Il percorso formativo, messo a punto dal Settore Alimentare, comprende i seguenti seminari: − “Norme di Buona Produzione Alimentare” − “VISA 2000 – Valutazione Igienica Stabilimenti Alimentari” − “Realizzazione di un piano di autocontrollo con il metodo HACCP”; − “Valutazione e verifica di un piano di autocontrollo HACCP” FEBBRAIO 2008 Pag.5 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] NB: Per chi fosse interessato, AICQ è disponibile a svolgere tale percorso formativo presso le aziende interessate, con modalità da concordare caso per caso. I temi dei corsi sopraelencati, con modifiche, adattamenti che possono essere richieste in funzione delle mansioni dei partecipanti ( …si può scagilonare il corso su più giornate anche con temi diversi, specifici per il personale partecipante al corso) possono essere organizzati all’interno delle vostre aziende coinvolgendo settori specifici come la manutenzione, produzione, squadre di pulizia ecc. Resta ancora da sottolineare la convenienza di tale forma. Con un costo contenuto si può fare addestramento a un numero elevato di personale d’azienda . Per chi fosse interessato chiedere informazioni a: [email protected] FEBBRAIO 2008 Pag.6 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] I mezzi che abbiamo in campo per raggiungere i soci e andare incontro alle loro esigenze sono, presi in ordine sparso: LO SPORTELLO ( foglio informatico informativo) E’ questa cosa che state sfogliando che ha lo scopo principale di avviare, e mantenere un aggiornamento continuo di quelle che abbiamo identificato come: indispensabili conoscenze, ossia leggi e notizie che possono aiutare i soci a conoscere quello che succede e quello che cambia. I soci interessati a ricevere il presente bollettino mensile via E-Mail, sono pregati di inviare il loro FEBBRAIO 2008 Pag.7 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] indirizzo di posta elettronica alla propria Territoriale di appartenenza, che ha la responsabilità della gestione degli invii. GRUPPI DI STUDIO Ogni socio può proporre gruppi di studio o di approfondimento su specifici argomenti che arrivano in primo piano o sono proposti all’attenzione da vari enti del nostro paese e non. Il Servizio Sportello raccoglierà le eventuali adesioni e provvederà ad organizzare le giornate richieste, se verrà raggiunto un numero sufficiente di partecipanti per produrre, al termine dei lavori, un punto della situazione … un documento che tenga conto delle esigenze del nostro settore specifico nel campo della produzione alimentare. SITO INTERNET L’indirizzo è : FEBBRAIO 2008 Pag.8 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] http://www.aicqcn.it/settorealimentare/default.htm Questo si auspica possa diventare , presto, un vero e proprio punto d’incontro virtuale per iniziare a conoscere e discutere i problemi emergenti. A questo momento è invece solamente una presenza formale , una presentazione del settore e niente di più, niente di quello che dovrebbe essere per consentire a tutti di interagire e cambiare , se occorre , le cose che si stanno facendo A questo proposito colgo l’ccasione per lanciare un appello. Oggi , ripeto, il sito è così, come lo vedeteVa cambiato ma per venire incontro alle esigenze diverse è indispensabile che ci giungano dei suggerimenti su come cambiarlo e strutturarlo Voi come lo vorreste ? FEBBRAIO 2008 Pag.9 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] Poi dimenticavo , c’è ancora il………. Il tradizionale servizio è nato tanto tempo fa ed è stato pensato allo scopo di contattare un incaricato per cercare un aiuto relativamente ad un problema che vi ha fatto nascere problemi e l’esigenza di avere delle informazioni specifiche. Una specie di pronto soccorso se si vuole esagerare un po’. C’è un numero telefonico a vs. disposizione :alzate la cornetta e componete il…. …ora vi parla quello che sta dall’altra parte della cornetta che non è certo in grado di risolvere tutti i problemi che si possono affacciare. FEBBRAIO 2008 Pag.10 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] L’interessato deve, quindi, necessariamente mettere le mani avanti e avvertire che - non si può pretendere un servizio ventiquattrore su ventiquattro e sette giorni su sette ... quello sopra riportato … insomma non è di sicuro un numero verde. Nemmeno verdino. Se non mi trovate ....scrivete, una buona e-mail è il mezzo di contatto più sicuro e funzionale. In genere rispondo abbastanza rapidamente : l’indirizzo email è : [email protected] - se la situazione dovesse precipitare c’è un cellulare: 3356864252 Lo sportello ...vorrei che venisse considerato come un telefono amico, quindi ce la metterò tutta per essere al massimo della disponibilità . Cercherò con tutte le mie forze di aiutare chi si rivolge a questo servizio. FEBBRAIO 2008 Pag.11 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] E’ bene precisare una cosa: non c’è solo il sottoscritto a rispondere alle vs richieste ( ….è solo un filtro diciamo!) Dietro di lui c’è ma una rete , una fitta rete di gente fidata, amici e colleghi del settore che , loro sì che possono aiutarvi sul serio …se se ne presenta l’occasione . Dietro un mio interessamento per promuovere un primo contatto. Bene questo è tutto al momento … Per concludere ci si può chiedere se c’è da essere soddisfatti? Rimborsati direi che non se ne parla … Comunque, direi che è ancora troppo poco, no? FEBBRAIO 2008 Pag.12 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] AVVERTENZA Le notizie riportate di seguito sono sempre ricavate da diverse fonti selezionando quelle che si ritiene possano suscitare qualche interesse nel lettore; la selezione è effettuata senza pretendere di aggiungere o togliere validità alle stesse. La responsabilità della loro validità resta, pertanto degli autori o delle fonti da cui sono ricavate. Siamo sempre disponibili, su specifica richiesta, ad effettuare, nei limiti delle possibilità, eventuali approfondimenti o anche, se del caso, promuovere gruppi di studio su argomenti di interesse. Ricordiamo ai lettori che qualsiasi segnalazione si voglia fare relativamente alle notizie riportate o che si voglia suggerire, può essere inviata allo sportello che provvederà alla pubblicazione se pertinente e di interesse. Grazie sin da ora, della collaborazione. La raccolta delle notizie di seguito riportata, tecnicamente viene attinta da diverse parti, di volta in volta .Principalmente però, è prelevata da due siti: http://www.europass.parma.it/page.asp?idcategoria=553 http://www.greenplanet.net/ Chi volesse approfondire la ricerca di quello che succede e che lo potrebbe interessare … è invitato a farsi due passi agli indirizzi sopra riportati. FEBBRAIO 2008 Pag.13 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] LA BISTECCA CLONATA ARRIVA IN TAVOLA «NO ALL'UOVO SPONSORIZZATO DAI PEDIATRI» LA FOOD&DRUG: «SI DOVRÀ ASPETTARE ANCORA QUALCHE MESE PER LA VENDITA» NUOVI TEST IN TUTTO IL MONDO: L'ULTIMO È IL SUPERMAIALE PRODOTTO IN GIAPPONE «L'unico uovo approvato dalla Federazione medici pediatri»: così si presenta il prodotto di un'azienda ovicola italiana, fregiandosi del riconoscimento dell'organizzazione che rappresenta i pediatri convenzionati con il Sistema Sanitario. Ma la sponsorizzazione solleva perplessità. «Non trovo opportuno che un'associazione di professionisti spenda la propria sigla per una pubblicitàa», ha detto Amedeo Bianco, presidente della Federazione degli Ordini dei medici. [FIRMA]BIANCA SABATINI ROMA E' un «sì» storico: La Food&Drug Administration - l'ente statunitense per i cibi e i farmaci si appresta a concedere l'autorizzazione alla possibilità di mangiare le carni e il latte provenienti da animali clonati.Non esistono pericoli: lo sostengono le ricerche condotte dai team dell'agenzia federale, secondo i quali in laboratorio non sono emerse controindicazioni di tipo alimentare. La clamorosa notizia è stata anticipata ieri dal quotidiano «Wall Street Journal», precisando che, dopo quasi sei anni di dispute sulla commestibilità o meno degli animali clonati, la FDA ha sciolto i dubbi: la luce verde - dicono le indiscrezioni - dovrebbe arrivare già all'inizio della prossima settimana. Queste carni, però, almeno per il momento, non dovrebbero essere messe in commercio. La Food&Drug, infatti, ha chiesto ai produttori di non vendere ancora i prodotti provenienti dai processi di clonazione. Ma, secondo il «Wall Street Journal», è soltanto questione di tempo: dopo la rivoluzione scientifico-tecnologica, un'altra, stavolta di tipo alimentare e collettivo, è ormai alle porte e cambierà molte abitudini. E di conseguenza gli scenari per le aziende biotech specializzate in questo settore sono destinati a trasformarsi in tempi estremamente rapidi.Se l'«ok» è stato ben accolto negli Usa, diversa è la situazione nel vecchio Continente. L'Agenzia europea per la sicurezza alimentare, l'Efsa, ha deciso di avviare una consultazione pubblica, che porterà entro il prossimo febbraio alla formulazione di un parere scientifico sulla questione della sicurezza alimentare. E in Italia ad allarmarsi è stata subito la Coldiretti. L'autorizzazione - rende noto l'organizzazione - prevede la libera circolazione degli alimenti frutto delle clonazioni, come carne, latte e formaggi: questi, quindi, non dovranno essere distinti dagli altri e non dovranno essere segnalati con etichette particolari. Ecco perché diventa così importante il parere dell'Efsa, che dovrà rispondere alla Commissione europea. Il parere riguarderà soltanto la sicurezza dei prodotti (in particolare da mucche, da maiali, da capre e da pecore clonate) senza affrontare gli aspetti etici, che sono invece di competenza del Gruppo Europeo sull'etica. FEBBRAIO 2008 Pag.14 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] «Occorre intervenire al più presto con un'adeguata regolamentazione per escludere che latte, formaggi e carne arrivino inconsapevolmente nel piatto dei cittadini - ha sottolineato una preoccupata dichiarazione della Coldiretti -. Si tratta di un rischio inaccettabile, che, oltre a un problema di scelta consapevole da parte dei consumatori, pone evidenti perplessità di natura etica che occorre affrontare prima che sia tardi». Ma potrebbe essere già troppo tardi. La clonazione, infatti, riguarda molti animali da allevamento e i progressi sono continui: di recente, per esempio, è stata annunciata la clonazione «stabile» di un maiale per quattro generazioni dal genetista giapponese Hiroshi Nagashima dell'Università Meiji di Tokyo.Intanto proseguono le sperimentazioni, 12 anni dopo la prima clonazione, quella della pecora Dolly: fu lei il primo mammifero-fotocopia a essere riprodotto con successo da una cellula adulta. Fu creata al Roslin Institute, a pochi chilometri da Edimburgo, dove ha vissuto fino alla morte, avvenuta sette anni dopo, provocata da un'infezione polmonare. E in questo settore di frontiera l'Italia è ben piazzata: i record tricolori riguardano la clonazione del toro Galileo e della cavalla Prometea, ma anche quella di un muflone. Il «quartier generale» è a Cremona, al Centro di sviluppo zootecnico, diretto da Cesare Galli. Clonare animali - secondo molti scienziati - apre un business enorme: l'obiettivo è moltiplicare esemplari geneticamente superiori e salvare razze a rischio di estinzione. link a oggetto originario fonte: La Stampa data di creazione: 05/01/2008 data di modifica: 05/01/2008 ITALIA SEMPRE PIÙ BIOLOGICA CORRIERE DELLA SERA LEADER IN EUROPA PER SUPERFICI COLTIVATE. I CONSUMI AUMENTANO: PIÙ 9% NEL 2007 Woody Allen, nel 1973, decise di assegnare al protagonista del «Dormiglione» un mestiere, per l'epoca, stravagante: Miles Monroe era un negoziante di alimenti biologici, con l'hobby del clarinetto. Oggi il biologico ci osserva dai cartelloni pubblicitari e prosegue la sua opera di reclutamento con gli spot in tv («Passa al bio»), ha portato i suoi negozi specializzati sotto casa e i suoi prodotti addirittura sui campi da calcio (i giocatori del Palermo hanno sperimentato per un'intera stagione gli effetti dell'alimentazione alternativa), infine ha imboccato la strada della grande distribuzione sbarcando nei supermercati: se il primato dell'anzianità va alla Coop ('93), fu Esselunga a sdoganare il bio dalle botteghe per adepti e dal passaparola nel '99, lanciando un linea dedicata e costringendo i concorrenti ad allargare la gamma dell'offerta. Tanto che oggi, nei supermercati italiani, in sette carrelli su dieci è presente un prodotto bio. Il biologico in Italia, senza boom e senza crolli, superando brillantemente qualche raffreddore di stagione e sfruttando l'effetto-panico di epidemie del recente passato (mucca pazza e aviaria), continua a crescere e a consolidarsi. I FEBBRAIO 2008 Pag.15 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] consumatori scelgono sempre più spesso cibi biologici, s pendendo di più, per ragioni che spaziano da preoccupazioni etiche per l'ambiente (l'agricoltura organica sfrutta la naturale fertilità del suolo ed esclude l'utilizzo di prodotti di sintesi e organismi geneticamente modificati) alla volontà di non inquinare mari, terreni e aria («L'agricoltura bio consuma meno energia e meno acqua rispetto a quella intensiva: può quindi giocare un ruolo non indifferente anche nella lotta ai mutamenti climatici, che impone il risparmio delle nostre risorse» sottolinea Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente), dal desiderio di salvaguardare la propria salute a una più prosaica questione di gusto: i cibi bio hanno un sapore più autentico rispetto a quelli prodotti secondo i metodi convenzionali. Gli animali vengono allevati con tecniche più rispettose e nutriti con prodotti ottenuti secondo i principi dell'agricoltura ecologica ma i vegetariani sostengono che, se è vero che il cambiamento passa anche attraverso ciò di cui ci alimentiamo e nel bio sono insiti valori più profondi di una semplice varietà di sapori, allora la carne bio è una mistificazione. Con oltre un milione di ettari e 50 mila aziende biologiche, oggi l'Italia è leader in Europa per numero di esercizi e superfici coltivate (più 7,5% rispetto al 2005) senza ricorrere a sostanze chimiche, e quarto produttore mondiale. Oltre un'impresa biologica europea su tre è italiana. Nei primi sei mesi del 2007 i consumi degli alimenti bio delle famiglie sono aumentati del 9%, il fatturato complessivo è stimato in 2,5 miliardi di euro: a crescere con valori record l'anno scorso sono stati soprattutto i prodotti bio per l'infanzia (più 47%), riso e pasta (più 16%). In rapida ascesa anche la quota di cibi organici utilizzata dalla ristorazione collettiva: oltre 1 milione di bambini italiani mangia biologico nelle mense scolastiche, come previsto dalle leggi regionali, mentre non esistono (ancora) dati sull'utilizzo degli alimenti bio nel menù dei ristoranti del Paese. Eppure, pur di fronte a numeri molto incoraggianti, in Italia manca ancora una solida cultura alimentare. La scelta bio, infatti, è guidata più spesso dal business (cioè legata alla disponibilità di finanziamenti dell'Unione Europea per l'adozione di pratiche agricole ecocompatibili) e dalla moda che da una presa di coscienza consapevole. Certi produttori sono invogliati da un mercato ancora di nicchia ma appetibile, perché i consumatori del bio sono disposti a spendere di più (a volte molto di più). Spiega Guglielmo Donadello, responsabile tecnico di Legambiente per l'agricoltura: «Siamo primi in Europa nella coltivazione di prodotti di qualità, e di questo siamo fieri.Ma a livello mondiale le risorse scarseggiano e la domanda cresce, perdiamo 10 milioni di ettari all'anno a causa della desertificazione: oggi per fare un chilo di carne ci vogliono 16 chili di cereali». La metafora del cibo dovrebbe essere elaborata: in questa situazione di crisi strutturale se valutassimo attentamente le conseguenze etiche delle nostre preferenze alimentari, mangiare bio potrebbe assumere un valore di scelta morale e smettere di essere, soprattutto, un atteggiamento chic. «Siamo in ritardo anni luce rispetto alla cultura alimentare di altri Paesi europei, soprattutto Francia e Germania» continua Donadello. In Italia, ad esempio, solo recentemente è stata lanciata la politica del territorio: mangiare solo prodotti bio locali per ridurre i costi del trasporto e della conservazione, oltre che le emissioni nell'ambiente. Scordiamoci asparagi e fragole a gennaio, per esempio. Siamo disposti a mettere in secondo piano il palato per preservare un habitat che si sta rapidamente deteriorando? «Confido in una lenta ma progressiva presa di coscienza dei consumatori-risponde Donadello -. E che il biologico, da un trend di moda, diventi un fatto etico». Anche se non è tutto bio quello che luccica. Un recente test di FEBBRAIO 2008 Pag.16 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] Altroconsumo su sei prodotti bio per la colazione (latte e cereali bio arrivano a costare fino al 75% di più di una colazione convenzionale) ha riscontrato presenza di additivi e grassi di scarsa qualità. Colpa, forse, dell'industrializzazione del mercato bio, ricco di buona volontà ma non certo perfetto e immune da errori. «Mangiare bio è sovente associato a un concetto di vita sana- ammonisce Franca Braga, supervisore indagini alimentari per Altroconsumo -, però non illudiamoci». Restano le etichette, da leggere con attenzione. Una spesa consapevole, infatti, ha bisogno di tempo, soldi e una buona dose di coscienza. Bio, naturalmente. Gaia Piccardi link a oggetto originario fonte: Corriere.it data di creazione: 06/01/2008 data di modifica: 06/01/2008 COLDIRETTI LANCIA L'ALLARME: «CIBI CLONATI IN ARRIVO DAGLI USA» Il possibile via libera, da parte della Food and Drug Administration (Fda) alla vendita di latte e carne provenienti da animali clonati negli Stati Uniti potrebbe aprire la strada al loro commercio anche in Europa: è l'allarme lanciato da Coldiretti dopo le notizie diffuse dal «Wall Street Journal». La preoccupazione dei produttori agricoli italiani deriva anche dal fatto che - informa una nota - l'autorizzazione prevederebbe «la libera circolazione degli alimenti frutto delle clonazioni come carne, latte e formaggi che non dovranno essere distinti dagli altri con etichette particolari». L'organizzazione agricola ricorda anche che l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha avviato una consultazione pubblica che porterà entro il prossimo febbraio a formulare il parere scientifico proprio sulla sicurezza alimentare. La Commissione europea infatti ha chiesto nell'aprile scorso di valutare sotto il profilo scientifico la sicurezza alimentare e al Gruppo europeo sull'etica di aggiornare il parere sulla tecnica della clonazione che si prepara a uscire dai confini della semplice ricerca. «Il parere dell'Agenzia Europea», sottolinea Coldiretti, «riguarderà la sicurezza nel consumo di carne e latte provenienti da mucche, maiali, capre e pecore clonate senza affrontare aspetti etici di competenza del Gruppo europeo sull'etica. La clonazione riguarda infatti già molti animali da allevamento e, tra l'altro, è stata annunciata recentemente la clonazione stabile di un maiale per quattro generazioni dal genetista giapponese Hiroshi Nagashima dell'Università Meiji di Tokyo, mentre sperimentazioni sono state effettuate anche in Italia con il toro Galileo, la cavalla Prometea e anche un muflone selvatico». Secondo Coldiretti «occorre intervenire al più presto con un'adeguata regolamentazione per escludere che latte, formaggi e carne arrivino inconsapevolmente nel FEBBRAIO 2008 Pag.17 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] piatto dei cittadini» visto «il rischio inaccettabile che, oltre a un problema di scelta consapevole dei consumatori, pone ovvie perplessità di natura etica». link a oggetto originario fonte: L'Arena di Verona data di creazione: 07/01/2008 data di modifica: 07/01/2008 ETICHETTE INTELLIGENTI LE AZIENDE ALIMENTARI UTILIZZERANNO SEMPRE PIÙ LE GDA CON TUTTI I DATI NUTRIZIONALI. MA CHI LE SA INTERPRETARE? Molte grandi aziende alimentari le hanno già stampate sulle confezioni dei loro prodotti, accanto all'etichetta nutrizionale, molte altre le introdurranno entro quest'anno. Sono le GDA, acronimo di Guideline Daily Amounts, che in italiano è stato tradotto con quantità indicative giornaliere. Ma che cosa indicano le GDA, graficamente rappresentate in queste pagine? In pratica, leggendole, un consumatore dovrebbe essere in grado di calcolare quanto del suo tetto energetico giornaliero è in grado di coprire con l'alimento che si appresta a consumare. Calcolo non facile Un calcolo non semplicissimo, probabilmente per un consumatore più sofisticato. Anche perché non bisogna dimenticare che molti acquirenti • troppi ancora - non leggono neppure la lista degli ingredienti né controllano la data di scadenza. Eppure nei paesi europei dove sono sul mercato da tempo, supportate da un'adeguata campagna informativa, le GDA hanno raccolto consensi. Ma come nascono? Sono state elaborate dalla CIAA, la confederazione delle industrie agroalimentari europee, come contributo alla piattaforma europea su "Alimentazione, attività fisica e salute". Dunque, una sorta di autoregolamentazione delle aziende. Attualmente, sia le GDA che l'etichetta nutrizionale, che fornisce indicazioni su almeno quattro elementi (calorie, proteine, carboidrati e grassi), non sono obbligatorie. Molte industrie, però, le hanno adottate spontaneamente, come sta accadendo per le etichette nutrizionali "allargate" a otto diversi elementi (tra questi la tipologia di grassi) anziché quattro. «Le GDA sono certamente un passo avanti nella comunicazione», premette Elisabetta Bernardi, nutrizionista all'università La Sapienza di Roma, «ma credo si potesse adottare una visuali zzazione diversa, a barre per esempio, in modo che fosse più facile capire a colpo d'occhio quanto un singolo alimento incida sul bilancio della giornata. Due grandi novità sono FEBBRAIO 2008 Pag.18 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] l'uniformità di informazione di tutti i prodotti alimentari europei, quindi il consumatore inglese ha lo stesso tipo di informazione di quello italiano. Inoltre l'informazione nutrizionale viene data per "porzione" o "pezzo". Le aziende si sono sforzate quindi di evidenziare la porzione (per esempio 3 biscotti, un vasetto di yogurt) 0 il pezzo (una lattina, una scatola, ecc) e non solo le informazioni su 100 grammi, che in passato hanno creato certamente degli equivoci». Troppi zuccheri Ma il problema maggiore riguarda la soglia di riferimento indicata dalle GDA. «Non bisogna dimenticare», ricorda Andrea Ghiselli, ricercatore all'INRAN, l'Istituto nazionale per la Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione, che ha emanato le linee guida per una sana alimentazione, «che sono state concepite dalle multinazionali alimentari senza particolari interventi dei nutrizionisti. Quindi, alcuni prodotti se ne giovano, senza averne diritto, come alcune bevande light, che hanno zero di tutto e danno l'illusione che se ne possa bere in quantità, e altri alimenti invece, come l'olio 0 il parmigiano, vengono ingiustamente penalizzati». Inoltre, alcuni parametri, secondo molti studiosi, sono troppo elevati. Per esempio, su una dieta di 2000 Rcalorie, le linee guida prevedono un fabbisogno di non più di 70 grammi di zuccheri, con la raccomandazione di non eccedere la soglia del 10-15 per cento di zuccheri semplici. «Le GDA, invece», continua Ghiselli, «indicano una soglia di 9 0 grammi, francamente eccessiva. Anche perché un conto è che gli zuccheri provengano dalla frutta o dal latte, altra die arrivino dalle bevande gassate. Bisognerebbe tentare di concepire un parametro che tenga conto anche della qualità, come si fa già per il colesterolo buono e quello cattivo: perché quei 70 grammi posso prenderli da prodotti nobili, come la frutta, che contiene anche fibra e vitamine, oppure anche solo dalle caramelle. E non è certamente la stessa cosa». Tetti non obiettivi Oltre a questo, è bene ricordare die le dfre indicate dalle GDA non sono obiettivi da raggiungere, ma tetti da non oltrepassare. Tetti die coincidono quasi del tutto con le raccomandazioni dei nutrizionisti, tranne che per la quantità degli zuccheri, die nelle GDA è appunto maggiore di 20 grammi. In una dieta da 2000 kcal, che viene presa a esempio come fabbisogno di un adulto, le GDA indicano 50 g. di proteine, 270 di carboidrati, di cui 9 0 di zuccheri, 70 di grassi di cui 20 di grassi saturi, almeno 25 di fibre alimentari e 2,4 g di sodio che corrispondono a circa 6 g di sale. Ma d sono adulti e adulti, sedentari e sportivi, uomini e donne, atleti e in sovrappeso. E ognuno di loro ha un fabbisogno energetico differenziato. «Il consumatore deve mantenere u n giusto senso critico», ragiona Elisabetta Bernardi, «anche per dié i limiti degli zuccheri sono riferiti ad una dieta per adulti, mentre alcuni prodotti sono consumati anche dai bambini. E se in una lattina di una bevanda gassata d sono 35 grammi di zucchero, è già la metà di quanto serve ad un adulto, ma molto di più rispetto alle necessità di un bambino. Per non parlare poi della qualità degli zuccheri, che a maggior ragione nei bambini dovrebbe essere diversa». FEBBRAIO 2008 Pag.19 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] tarassi 11 limite per una dieta da 2000 kcal è di 70 grammi. Ma non tutti i grassi sono uguali. Preferire quelli insaturi, che provengono da pesce o vegetali, come l'olio extravergine d'oliva I grassi saturi Sui 70 totali, il tetto dei saturi è di 20. Contribuiscono all'aumento del colesterolo (e delle malattie cardiovascolari), quindi meno se ne consumano meglio è Sale e sodio Un grammo di sale ne contiene 0,4 di sodio. Secondo le Linee guida non bisognerebbe eccedere i 6 grammi di sale al giorno, soglia assai facile da superare fonte: La Repubblica Salute data di creazione: 10/01/2008 data di modifica: 10/01/2008 LA LISTERIA NEL PIATTO UN GERME MOLTO DIFFUSO PUÒ PROVOCARE UN DISTURBO CHE, NELLE PERSONE PIÙ DEBOLI, HA CONSEGUENZE ANCHE SERIE. ECCO A QUALI ALIMENTI BISOGNA FARE ATTENZIONE Al mondo esistono più di 250 tossinfezioni alimentari, che si manifestano con differenti sintomi e possono derivare dal consumo di alimenti contaminati da diversi "agenti nemici": batteri, virus e parassiti. • Vengono identificati continuamente nuovi germi patogeni, cioè portatori di malattie, alcuni dei quali si diffondono anche per effetto dell'incremento di scambi commerciali, del ricorso alla ristorazione collettiva, degli allevamenti intensivi e dei viaggi. Questi microrganismi sono detti "patogeni emergenti" e tra questi c'è la Listeria monocytogenes, che causa un'infezione denominata listeriosi. I casi aumentano II rapporto annuale stilato sui dati 2006 dall'European food safety authority (Efsa) e dall'European centre for disease prevention and contrai (Ecdc), rivela che il numero di casi di listeriosi in Europa è salito dell'8,6% in un anno: da 1.427 casi nel 2005 a 1.583 nel 2006. • Allarmante anche il numero di casi per 100 mila abitanti, aumentato del 59% negli ultimi 5 anni. • Benché le cifre di questa tossinfezione siano ridotte rispetto alla salmonellosi (infezione causata dal batterio Salmonella tiphy), la malattia è in crescita e presenta un alto tasso di mortalità, specialmente fra gli anziani, ed è molto preoccupante anche per le donne in gravidanza, perché può causare infezioni fetali e aborti. un batterio nascosto nel cibo La listeriosi è una malattia a elevata mortalità (20-30% delle persone colpite) causata dal batterio Listeria monocytogenes, un microrganismo che si trova nel suolo, nei liquami e nelle acque superficiali e da queste fonti si diffonde nella catena alimentare. • Anche se le modalità di trasmissione sono varie (per esempio la da madre a figlio, da animale a uomo, da infezioni ospedaliere), la malattia è provocata per lo più dal consumo di alimenti contaminati. • Visto che la listeria cresce a temperature FEBBRAIO 2008 Pag.20 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] comprese tra 0 e 45°C, gli alimenti più a rischio di trasmissione sono i prodotti lavorati pronti per i l consumo, conservati a temperatura di refrigerazione e consumati senza essere sottoposti a riscaldamento o cottura. Si manifesta con febbre e mal di testa La listeriosi si presenta con febbre, mal di capo, stanchezza, dolori e malesseri generali. Questi sintomi possono progredire fino a raggiungere forme più serie di malattia, come la meningite (che è un'infezione cerebrale) e la setticemia (che è un'infezione del sangue). Sintomi meno comuni sono diarrea, nausea e crampi addominali. Nelle donne in stato di gravidanza l'infezione da listeria si manifesta di solito in forma leggera: l'unico segno è una febbre alta che si verifica prima o dopo i l parto. Attenzione, però: anche se nella gestante la malattia compare in forma leggera, può raggiungere i l feto e può portare all'aborto, a un parto prematuro, alla nascita di un feto morto oppure alla nascita di un bambino molto debole e malato. Chi è più sensibile all'infezione L'infezione da listeria non si manifesta sempre con la stessa intensità. Le persone sane mostrano solo qualche disturbo o addirittura nessun sintomo. • Per altre, l'infezione è talmente seria da rappresentare un rischio elevato e richiedere il ricovero in ospedale. Queste persone sono: -» le donne in gravidanza e il feto; -» i neonati; -* gli anziani; -» chi ha un sistema immunitario debole a causa di una malattia (tumore, leucemia, diabete, seri problemi al fegato o ai reni); -» chi sta prendendo farmaci, come il prednisone o il cortisone, che indeboliscono il sistema immunitario dell'organismo. Fra questi sono compresi i malati che hanno subito un trapianto. Gli alimenti ad alto rischio Fare attenzione a: -> prodotti pronti da mangiare, come il pesce affumicato; -» insalate crude preparate in precedenza; -» carni sottoposte a lavorazione che si mangiano senza bisogno di cottura o di essere scaldate, come pàté, affettati, pollo cotto in precedenza, tagliato a pezzetti e usato come ingrediente per insalate o panini imbottiti; -» latte non pastorizzato o prodotti confezionati con latte non pastorizzato; -» formaggi non fermentati, per esempio brie, camembert, ricotta. Difficile giocare d anticipo I batteri che causano l'infezione da listeria sono molto diffusi e si trovano comunemente nella terra, nei granai e nelle fogne. Si trovano anche in numerosi cibi come carne cruda, vegetali crudi e alcuni cibi sottoposti a lavorazione. • A volte non è possibile individuare con precisione l'alimento che ha causato l'infezione, perché i sintomi si manifestano da 3 a 70 giorni dopo aver mangiato i l cibo contaminato. • I Dipartimenti della pubblica sanità d'Europa, d'America e d'Australia hanno ricevuto segnalazioni di epidemie di infezioni da listeria, scoppiate dopo che i malati avevano consumato cibi quali formaggi non fermentati, latte, coleslaw (un'insalata a base di verza, carote e sedano condita con maionese e pàté). • Dato che i batteri che causano le infezioni da listeria si trovano comunemente nell'ambiente, è impossibile eliminarli del tutto così come non venirvi a contatto. Come ridurre il pericolo di contagio I batteri che causano l'infezione da listeria sono diversi dai comuni batteri che contaminano il cibo, perché sopravvivono alla temperatura del frigorifero. Si distruggono facilmente con la cottura dei cibi. • Per ridurre la possibilità di infezioni, le persone a rischio dovrebbero evitare i cibi più pericolosi, consumare alimenti FEBBRAIO 2008 Pag.21 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] appena preparati, evitando quelli pronti da mangiare che sono stati conservati in frigorifero per più di un giorno, riscaldare i cibi preparati in precedenza fino a quando sono bollenti, evitare intingoli, creme e salse dove in precedenza sono stati immersi dei vegetali, osservare scrupolose norme igieniche ed evitare di venire a contatto con la placenta di animali o con feti abortiti da animali, perché è stato dimostrato che l'infezione da listeria è causa di malattie e di aborti negli animali. GLI ALIMENTI SICURI Non c'è rischio con: -» tutti i cibi appena preparati; -» i formaggi duri, quelli spalmabili e quelli fermentati; -» il latte pastorizzato, il latte di tipo "Uht" e lo yogurt; -» i cibi in scatola e i sottaceti. Occhio all'igiene e alla conservazione Osservare la massima igiene e conservare i cibi in modo appropriato è importante per tutti, ma lo è in modo particolare per le persone che, in caso di infezione da listeria, potrebbero essere soggette a serie complicazioni. • Per ridurre al minimo i rischi di infezione da listeria è bene osservare le seguenti norme igieniche: -> lavarsi sempre le mani prima di preparare i cibi e dopo aver toccato cibi crudi o altri pronti da mangiare; -> coprire tutti gli alimenti e riporre quelli cotti in frigorifero entro un'ora dalla cottura; -» mettere la carne, il pollo e il pesce crudo nel compartimento sotto i cibi cotti o pronti da mangiare, per evitare che siano contaminati da eventuali sgocciolamenti; -> tenere il frigorifero ben pulito e impostare una temperatura di 5°C o meno; -* osservare scrupolosamente la data di scadenza degli alimenti; -* non adoperare per i cibi cotti gli stessi utensili (come per esempio coltelli, taglieri eccetera) usati per quelli crudi, a meno che non siano stati lavati; -* pulire molto bene la frutta e la verdura prima di mangiarle; -> scongelare i cibi nel compartimento più basso del frigorifero oppure nel forno a microonde; > cuocere bene tutti i cibi di origine animale, comprese le uova; -* tenere i cibi caldi al di sopra dei 60°C e quelli freddi a una temperatura di 5°C o inferiore; -> riscaldare i cibi cotti fino a quando la temperatura interna raggiunge perlomeno i 70°C (bollente); -* se si usa il forno a microonde, leggere attentamente le istruzioni dell'elettrodomestico e osservate i tempi che vengono raccomandati, in modo che il cibo raggiunga una temperatura uniforme prima di essere consumato. Come affrontarla L'infezione da tisteria si individua con un particolare esame del sangue, l'emocoltura, che viene effettuato su un prelivo eseguito quando la febbre raggiunge 39-40°C; i l laboratorio deve essere avvisato del sospetto di listeriosi, perché i germi possono essere confusi con quelli responsabili della difterite. Altri esami possibili sono la biopsia del fegato e la puntura lombare. Se la malattia è lieve, possono bastare farmaci che abbassano la febbre. Le forme più serie si curano con successo con gli antibiotici, purché i l trattamento abbia inizio al più presto. In alcuni casi, la cura prevede farmaci chemioterapici come i l cotrimoxazolo. Servizio di Sara Elisabetta Cordata, nutrizionista, specialista in Scienza dell'alimentazione. fonte: Viver Sani e Belli FEBBRAIO 2008 Pag.22 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] PROPOSTE NUOVE NORME PER I NUOVI PRODOTTI ALIMENTARI La Commissione europea ha approvato una proposta di revisione del regolamento sui nuovi prodotti alimentari al fine di agevolare l´accesso di alimenti nuovi e innovativi al mercato dell´Ue, pur garantendo la tutela dei consumatori. Per «nuovi prodotti alimentari» s´intendono gli alimenti prodotti ricorrendo a tecniche e tecnologie innovative e quelli che non sono mai stati consumati all´interno dell´Ue, ma che sono stati consumati altrove. «La proposta mira a creare un sistema più efficiente e più pratico di regolamentazione dei nuovi prodotti alimentari, che offrirà ai consumatori dell´Ue il vantaggio della scelta più aggiornata possibile di alimenti e contribuirà alla creazione di un ambiente favorevole per l´industria alimentare in Europa», ha affermato il Commissario Ue per la Salute, Markos Kyprianou. In base alla proposta, una delle caratteristiche di un alimento nuovo è l´utilizzo di tecnologie emergenti nell´allevamento e nei processi di produzione, che possono avere un impatto sugli alimenti e di conseguenza sulla loro sicurezza. «I nuovi prodotti alimentari dovrebbero pertanto comprendere gli alimenti derivanti da piante e animali prodotti ricorrendo a tecniche di allevamento non tradizionali e quelli modificati mediante nuovi processi di produzione, quali la nanotecnologia e la nanoscienza, che potrebbero influire sul prodotto», afferma il documento, che aggiunge: «Gli alimenti derivanti da nuove varietà vegetali o razze animali selezionate mediante tecniche di allevamento tradizionali non si devono considerare nuovi prodotti alimentari». La proposta sottolinea inoltre l´importanza della semplificazione delle procedure di valutazione e autorizzazione di nuovi prodotti alimentari. Sarà introdotta una nuova procedura centralizzata, mentre saranno abolite le procedure amministrative a livello nazionale, per evitare una duplicazione del lavoro. L´autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) valuterà un prodotto ogniqualvolta la Commissione europea riceverà una richiesta di autorizzazione. Tutti i nuovi prodotti alimentari e il relativo utilizzo come ingredienti saranno valutati in base a quanto si rivelano pericolosi o fuorvianti per i consumatori. I nuovi alimenti che ne sostituiscono altri non dovrebbe presentare uno svantaggio nutrizionale per il consumatore. La proposta fa seguito a una consultazione con le parti interessate, tra cui l´industria alimentare, i consumatori, i paesi terzi, le autorità nazionali e Ue e le organizzazioni internazionali. Per maggiori informazioni, consultare: http://ec. Europa. Eu/food/food/biotechnology/novelfood/initiatives_en. Htm . link a oggetto originario fonte: Marketpress data di creazione: 17/01/2008 data di modifica: 17/01/2008 FEBBRAIO 2008 Pag.23 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] CLAIMS A PROVA DI ETICHETTA LE PRECISAZIONI DAL CAMPO DI APPLICAZIONE AI REQUISITI GENERALI RICHIESTI PER I PRODOTTI AMMESSI PARAGONI SOLO TRA ALIMENTI DELLA STESSA CATEGORIA LE AUTORIZZAZIONI E I DIVIETI Dopo lunghi dibattiti, nel dicembre scorso le rappresentanze degli Stati membri hanno finalmente approvato le Linee guida della Commissione europea per l'applicazione uniforme del regolamento comunitario n. 1924/06. Il Comitato permanente per la Sicurezza alimentare e il benessere animale ha perciò raggiunto un'intesa su alcuni essenziali passaggi d'interpretazione della normativa che regola l'utilizzo di indicazioni nutrizionali e salutistiche (Nutrition&Health Claims) relative agli alimenti. Campo di applicazione - La nuova disciplina, in vigore dal 1˚ luglio 2007, si applica a tutte le indicazioni fornite sulle etichette e nelle comunicazioni commerciali rivolte al consumatore finale. Alcune precisazioni sono tuttavia necessarie, con riguardo a determinate categorie di alimenti: prodotti destinati a un'alimentazione particolare («dietoterapici») . Il regolamento «Claims» non si applica a quelle indicazioni che la direttiva 89/398/Ce (in Italia, Dlgs 111/1992) e successive altre hanno previsto come obbligatorie per descrivere le specifiche caratteristiche e funzioni dei prodotti; - prodotti per l'infanzia . La normativa «Claims» si applica sia alle cosiddette formule di proseguimento, sia ai prodotti a base di cereali e altri prodotti destinati a lattanti e bambini (direttive 2006/141/Ce e 2006/125/Ce). Non invece alle formule per lattanti, già vincolate a un elenco tassativo di indicazioni ammesse; «novel foods». La disciplina dei «Claims» si applica pure ai nuovi alimenti soggetti ad autorizzazione comunitaria ai sensi del regolamento n. 258/1997. Fatte salve quelle sole ipotesi in cui già l'autorizzazione prescriva determinate informazioni in etichetta (ad esempio, effetti sul tenore di colesterolo, in relazione al consumo di prodotti contenenti fitosteroli, fitostanoli e loro esteri). Requisiti generali - Le Linee guida europee evidenziano come una serie di criteri di base stabiliti nel regolamento Ue n. 1924/2006 si applicano a qualsivoglia categoria di «Claims». Le condizioni generali, anzitutto: l'effetto benefico reclamato deve fondarsi su prove scientifiche generalmente accettate; la sostanza di cui si faccia menzione dev'essere presente (o assente) in quantità significativa, o comunque tale da produrre l'effetto indicato; ove del caso, la sostanza deve essere bio-disponibile; l'apporto deve risultare rilevante nella quantità di prodotto ragionevolmente consumata; il «Claim» deve risultare comprensibile per il consumatore medio; le indicazioni devono essere riferite al prodotto pronto per il consumo (art. 5). L'informazione, com'è ovvio, non deve essere né falsa, né ambigua, né tantomeno fuorviante. È inoltre espressamente vietato: dare adito a dubbi sulla sicurezza e/o sull'adeguatezza nutrizionale di altri alimenti; incoraggiare o tollerare il consumo eccessivo di un alimento; affermare, suggerire o sottintendere che una dieta equilibrata e varia non possa in generale fornire quantità FEBBRAIO 2008 Pag.24 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] adeguate di tutte le sostanze nutritive; fare riferimento a cambiamenti delle funzioni corporee che potrebbero suscitare o sfruttare timori nel consumatore, sia mediante il testo scritto, sia mediante rappresentazioni figurative, grafiche o simboliche (art. 3). Claims comparativi - Le indicazioni nutrizionali di carattere comparativo sono ammesse, secondo l'articolo 9 del regolamento, soltanto tra alimenti che appartengono alla stessa «categoria». Per l'Ue il paragone è in linea di massima ammesso solo tra prodotti di simile contenuto nutrizionale (quindi sì al confronto tra formaggi, no a quello tra formaggi e latte), e tuttavia lecito anche qualora l'unico elemento comune tra gli alimenti risulti l'occasione di consumo (ad esempio, burro e margarina). Riguardo a tale ultima ipotesi, saranno comunque necessarie verifiche «caso per caso», con buona memoria di consolidata giurisprudenza sulla pubblicità ingannevole e comparativa. Il termine di paragone deve venire indicato in modo preciso, e può essere costituito da un genere di prodotti, stimati nei loro valori medi, ma anche da uno specifico prodotto, se rappresentativo della categoria. La comparazione dovrebbe risultare in ogni caso significativa rispetto all'apporto giornaliero complessivo del nutriente considerato: viene portato a esempio di indicazione non accettabile il «ridotto contenuto di grassi» di un pane. Anche la quantità del nutriente citato in comparazione deve risultare significativa, perciò si potrà vantare il maggior contenuto di un nutriente quando esso sia presente nel prodotto in quantità tale da giustificare il claim «Fonte di ...» (ad esempio, per «Fonte di fibre», almeno 3 g di fibre per 100 g, ovvero 1,5 g di fibre per 100 kcal). Claims nutrizionali - Il regolamento Ue n. 1924/2006 definisce «indicazione nutrizionale qualunque indicazione che affermi, suggerisca o sottintenda che un alimento abbia particolari proprietà nutrizionali», dovute: a) all'energia (kcal) che apporta, apporta a tasso ridotto o accresciuto, o non apporta, e b) alle sostanze nutritive o di altro tipo che contiene, contiene in proporzioni ridotte o accresciute, o non contiene (art. 2). Le Linee guida comunitarie confermano che l'informazione relativa al contenuto di una sostanza in un alimento (es. «contiene licopene») si qualifica come indicazione nutrizionale, ed è perciò soggetta alle condizioni stabilite in Allegato. Viceversa, se la sostanza viene indicata con il nome della categoria di appartenenza - e questa descriva una funzione (es. «antiossidante», «probiotico») - ci si trova, secondo la Commissione europea, di fronte a un «Claim» salutistico. Egualmente, la citazione della funzionalità del nutriente o della sostanza (es. «contiene fibre probiotiche») è considerata indicazione salutistica. Claims salutistici, classificazione - Il regolamento prevede due ben distinti regimi: i cosiddetti «Claims funzionali» possono venire utilizzati alle condizioni previste negli appositi registri comunitari, che la Commissione elaborerà sulla base di quelli forniti dalle amministrazioni sanitarie nazionali (art. 13); le indicazioni che si riferiscono alla «riduzione del rischio di malattia» e quelle relative allo «sviluppo e alla salute dei bambini» sono invece soggette a una complessa procedura di autorizzazione comunitaria (art. 14). Le Linee guida Ue classificano come «funzionale» (art. 13) il «Claim» che pure riferisca un fattore di rischio di malattia, a condizione che non si accenni alla sua riduzione; è invece richiesta l'autorizzazione (art. 14) ogniqualvolta si affermi o si suggerisca che il fattore di rischio viene ridotto, pure a prescindere dall'esplicita citazione della malattia. Per quanto riguarda i «Claims sulla salute e lo sviluppo dei bambini», sono soggette ad autorizzazione: quelle indicazioni che a ciò attengono in via del tutto esclusiva, con dati scientifici a supporto validi solo per i bambini (es. «il calcio è importante per la crescita dei bambini»), e non anche a gruppi di popolazione più ampi; i «Claims» utilizzati su prodotti destinati esclusivamente ai FEBBRAIO 2008 Pag.25 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] bambini. In assenza di definizioni normative, la categoria dei «bambini» viene associata al periodo della crescita, indicativamente tra 0 e 18 anni. Dario Dongo Pagine correlate: » Nasce a Parma il Consorzio Italiano per la ricerca sulla qualità e la sicurezza degli alimenti Sabato 19 maggio alle 11 i quattro Ministeri coinvolti hanno firmato l’accordo nella sede della Provincia di Parma. (da notizie.parma) - ultimo aggiornamento 19 maggio 2007 » Nasce a Parma il Consorzio Italiano per la Ricerca sulla Qualità e la Sicurezza degli Alimenti Il Progetto sarà varato sabato 19 in Provincia a Parma. Alle 11 i quattro Ministeri coinvolti firmeranno l’accordo (da notizie.parma) - ultimo aggiornamento 16 maggio 2007 » Muove i primi passi il Consorzio di Ricerca sulla Qualità e la Sicurezza degli Alimenti Oggi a Parma il primo incontro operativo del soggetto che riunisce le eccellenze nazionali impegnate nella ricerca sull’agroalimentare. (da notizie.parma) - ultimo aggiornamento 7 settembre 2007 » Consorzio italiano per la Ricerca sulla Qualità e la Sicurezza degli Alimenti : lunedì in Provincia il primo incontro Presenti i dirigenti delle strutture che in Italia fanno ricerca (da notizie.parma) - ultimo aggiornamento 7 luglio 2007 » Nuovo appuntamento per il Consorzio italiano per la Ricerca sulla Qualità e la Sicurezza degli Alimenti Lunedì 17 settembre alle 10,30 in Provincia a Parma si discute l’assetto della struttura che dovrà diventare l’organismo unico nazionale per lo sviluppo della ricerca nell’agroalimentare (da notizie.parma) - ultimo aggiornamento 14 settembre 2007 » Qualità e sicurezza degli alimenti: verso la società consortile che unificherà la ricerca italiana nel settore agroalimentare A Parma prosegue il lavoro del comitato tecnico incaricato di tracciare il percorso verso il nuovo organismo (da notizie.parma) - ultimo aggiornamento 23 ottobre 2007 » Qualità e sicurezza degli alimenti: Parma fa il bis In Provincia oggi il Comitato tecnico del Consorzio italiano per la Ricerca sulla Qualità e la Sicurezza degli Alimenti. Decisa la forma giuridica e la sede. (da notizie.parma) - ultimo aggiornamento 17 settembre 2007 fonte: Agrisole data di creazione: 25/01/2008 data di modifica: 25/01/2008 Servono più controlli per sapere davvero che cosa arriva in tavola ALLARME BRUCELLOSI PER LE BUFALE CAMPANE, COLORANTI, MAIS TRANSGENICO... LE AUTORITÀ DEVONO INTERVENIRE A GARANZIA DELLA SALUTE L'inizio dell'anno è stato caratterizzato da diversi problemi che minacciano la nostra tavola: diossina nelle mozzarelle di bufala (per il dramma rifiuti in Campania), il blocco in Francia ai prodotti Ogm, il via libera negli Stati Uniti alla vendita di carne donata e per ultimo, ma non meno importante, il problema che riguarda la presenza di additivi e coloranti in dosi massicce negli hamburger di McDonald's e nelle caramelle. Mozzarella. Sulle mozzarelle di FEBBRAIO 2008 Pag.26 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] bufala campana vengono fatti quattro controlli ufficiali l'anno. Ma è difficile conoscere i risultati anche perché i controlli vengono fatti dallo stesso Consorzio di produzione. Ci vorrebbe l'intervento di un'autorità pubblica che poi informi i cittadini sulla qualità del prodotto. Intanto, si diffonde la notizia di possibili abbattimenti di bufale malate di brucellosi. Occorre più chiarezza. Ogm. La polemica sugli organismi geneticamente modificati si trascina da anni. Sementi Ogm ci sono in tutto il mondo, ma è ancora aperto il problema della loro coltivazione nei Paesi europei. La Francia ha deciso di sospendere le colture Ogm sul proprio territorio. In Italia le coltivazioni Ogm sono limitate a poche zone sperimentali. Tuttavia, il mais transgenico arriva già nel nostro piatto. Il guaio è che non lo sappiamo: la legge impone di dichiarare solo la presenza che superi lo 0,9 per cento. Animali donati. Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration ha autorizzato la vendita di latte e carne provenienti da maiali e mucche donate dichiarando che si tratta di alimenti «sani e sicuri». I produttori italiani sono in allarme da quando l'Efsa (l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare di Parma) ha deciso di aprire una consultazione pubblica sull'argomento, visto che nel frattempo il Comitato etico dell'Unione europea ha espresso forti dubbi a riguardo. Additivi. Due indagini (una inglese e una italiana) hanno posto al centro dell'attenzione le alte dosi di conservanti nei cibi. La prima afferma che nel Big Mac di Me Donald's ci sono ben 28 additivi, molti dei quali classificati come coloranti; la seconda (sul periodico Salutest di Altroconsumo) rileva un'elevata presenza di coloranti nelle caramelle, accusati di provocare alcune sindromi di deficit di attenzione e di iperattività. Insomma, l'anno nuovo comincia con un grosso lavoro per le nostre autorità sanitarie: da loro ci attendiamo informazioni rassicuranti. Anna Bartolini autore: fonte: Oggi data di creazione: 23/01/2008 data di modifica: 23/01/2008 BSE E TBS, 2 MILIONI DI CAPI CONTROLLATI VERIFICHE SU 940 IMPRESE Due milioni di analisi in un anno, 59 progetti di ricerca in corso di cui 27 nel settore del controllo degli alimenti e 22 in quello della sanità animale. Il tutto finalizzato a valorizzare la qualità delle produzioni, a tutelare il benessere degli animali e soprattutto a garantire la sicurezza degli alimenti. Un compito svolto con grande accuratezza e puntualità dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana che ha presentato ieri il bilancio dell'attività svolta nel 2007. «Svolgiamo tanti lavori in diversi settori - ha spiegato il direttore sanitario Francesco Maria Cancellotti - Dalla ricerca negli alimenti di contaminanti di origine chimica alla verifica del contenuto riportato sulle etichette, dal controllo dell'igiene degli allevamenti agli esami microbiologici. Il nostro punto di forza è l'analisi degli alimenti durante tutte le fasi della filiera, dall'origine alla produzione». FEBBRAIO 2008 Pag.27 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] Nel 2007 sono stati circa un milione gli animali da reddito controllati per brucellosi e tbs, mentre 20 mila bovini sono stati sottoposti a test per encefalopatia spongiforme (comunemente detta «mucca pazza») senza che si presentasse nessun caso. Le verifiche effettuate dall'Istituto hanno fatto sì che 500 imprese nel settore alimentare, 220 nel settore ittico e 220 in quello caseario ricevessero l'autorizzazione ad esportare i proprio prodotti nell'Unione Europea. «La Regione Lazio ha puntato molto sulla sicurezza alimentare e sulla prevenzione dotandosi di importanti strumenti di intervento - ha sottolineato l'assessore alla Sanità Augusto Battaglia - I nostri prodotti devono superare controlli accurati che li rendono molto sicuri. In questo modo veniamo incontro alle esigenze dei cittadini che sono sempre più attenti ed esigenti su questo argomento». And. Bar. link a oggetto originario fonte: Il Tempo data di creazione: 23/01/2008 data di modifica: 23/01/2008 LA BISTECCA FA MALE ALLA TERRA L'EFFETTO SERRA CI CAMBIA LA DIETA LA PRODUZIONE DI BESTIAME MONDIALE È RESPONSABILE DI PIÙ GAS DELL'INTERO SISTEMA DEI TRASPORTI IL CONSUMO DI CARNE RADDOPPIERÀ ENTRO IL 2050, SE NON VARIEREMO L'ALIMENTAZIONE - DI MARK BITTMAN NEW YORK - Un cambiamento epocale nell'uso di una risorsa che si dà per scontata potrebbe essere imminente. No, non si tratta di petrolio, ma di carne. Come il petrolio anche la carne è soggetta a una domanda crescente a mano a mano che le nazioni diventano più ricche e ciò ne fa salire il prezzo. E come il petrolio anche la carne è qualcosa che tutti sono incoraggiati a consumare in quantità minori. La domanda globale di carne si è letteralmente impennata negli ultimi anni, sulla scia di un benessere crescente, alimentata dal proliferare di vaste operazioni di alimentazione forzata di animali d'allevamento. Queste vere e proprie catene di montaggio della carne, che partono dalle fattorie, consumano quantità smisurate di energia, inquinano l'acqua e i pozzi, generano significative quantità di gas serra, e richiedono sempre più montagne di mais, soia e altri cereali, un fatto che ha portato alla distruzione di vaste aree delle foreste pluviali tropicali. Proprio questa settimana il presidente brasiliano ha annunciato provvedimenti di FEBBRAIO 2008 Pag.28 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] emergenza per fermare gli incendi controllati e l'abbattimento delle foreste pluviali del Paese per creare nuovi pascoli e aree di coltura. Negli ultimi cinque mesi soltanto, ha fatto sapere il governo, sono andate perse 1.250 miglia quadrate di foreste. Nel 1961 il fabbisogno complessivo di carne nel mondo era di 71 milioni di tonnellate. Nel 2007 si stima che sia arrivato a 284 milioni di tonnellate. Il consumo pro-capite di carne è più che raddoppiato in questo arco di tempo. Nel mondo in via di sviluppo è cresciuto del doppio, ed è raddoppiato in venti anni. Il consumo mondiale di carne si prevede che sia destinato a raddoppiare entro il 2050. Produrre carne comporta il consumo di tali e tante risorse che è una vera impresa citarle tutte. Ma si consideri: secondo la Fao, la Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite, le terre destinate all'allevamento del bestiame costituiscono il 30 per cento delle terre emerse non ricoperte da ghiacci del pianeta. Questa stessa produzione di bestiame è responsabile di un quinto delle emissioni di gas serra della Terra, più di quelle emesse dai trasporti nel loro complesso. Uno studio dello scorso anno dell'Istituto nazionale di scienze dell'allevamento in Giappone ha stimato che ogni taglio di carne di manzo da un chilogrammo è responsabile dell'equivalente in termini di diossido di carbonio alle emissioni di una vettura media europea ogni 250 chilometri circa e brucia l'energia sufficiente a tenere accesa per 20 giorni una lampadina da 100 watt. Cereali, carne e perfino energia sono collegati tra loro in un rapporto di interdipendenza che potrebbe avere spaventose conseguenze. Benché circa 800 milioni di persone di questo pianeta soffrano la fame o siano affette da malnutrizione, la maggior parte dei raccolti di mais e soia coltivati finiscono a nutrire bestiame, maiali e galline. Ciò avviene malgrado un'implicita inefficienza: per produrre le stesse calorie assimilate tramite il consumo di carni di bestiame allevato e il consumo diretto di cereali occorrono da due a cinque volte più cereali, secondo quanto afferma Rosamond Naylor, docente associato di economia all'università di Stanford. Nel caso di bestiame allevato negli Stati Uniti con cereali questo dato deve essere moltiplicato ancora per dieci. Negli Stati Uniti l'agricoltura praticata per soddisfare la domanda di carne contribuisce, secondo l'Agenzia per la Protezione Ambientale, a circa tre quarti dei problemi di qualità dell'acqua che caratterizzano i fiumi e i corsi d'acqua della nazione. Considerato poi che lo stomaco delle bestie allevate è fatto per digerire erba e non cereali il bestiame allevato a livello industriale prospera soltanto nel senso che acquista peso rapidamente. Questo regime alimentare ha reso possibile allontanare il bestiame dal suo ambiente naturale e incoraggiare l'efficienza dell'allevamento e della macellazione in serie. È tuttavia una prassi che provoca problemi di salute tali che la somministrazione di antibiotici è da ritenersi usuale, al punto da dar vita a batteri resistenti agli antibiotici. Questi animali nutriti a cereali contribuiscono oltre tutto a una serie di problemi sanitari tra gli abitanti più benestanti del pianeta, quali malattie cardiache, alcuni tipi di cancro e diabete. La tesi secondo cui la carne fornisce un apporto proteico è giusta, purché le quantità siano limitate. L'esortazione americana quotidiana a consumare carne - del tipo "guai a te se non mangi la bistecca" - è negativa. Che cosa si può fare? Risposte facili non ce ne sono. Tanto per cominciare occorre una migliore gestione degli sprechi. A ciò contribuirebbe l'abolizione dei sussidi: le Nazioni Unite stimano che questi costituiscono il 31 per cento dei guadagni globali dell'agricoltura. Anche migliori tecniche di allevamento sarebbero utili. Mark W. Rosengrant, direttore della tecnologia ambientale e della produzione presso l'istituto senza fini di lucro International Food Policy FEBBRAIO 2008 Pag.29 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] Research afferma: "Occorrerebbe investire nell'allevamento e nella gestione del bestiame, per ridurre la filiera necessaria a produrre un livello qualsiasi di carne". E poi c'è la tecnologia. Israele e Corea sono tra i Paesi che stanno sperimentando tecniche di sfruttamento delle scorie e del letame animale per generare elettricità. Altro suggerimento utile potrebbe essere quello di far ritorno al pascolo. Mentre la domanda interna di carne è ormai uguale ovunque, la produzione industriale di bestiame è cresciuta due volte più rapidamente dei metodi di base di sfruttamento delle terre, secondo quanto risulta alle Nazioni Unite. I prezzi reali di carne bovina, di maiali e pollame si sono mantenuti costanti, forse sono perfino scesi, per 40 anni e più, anche se ora stiamo assistendo a un loro aumento di prezzo. Se i prezzi elevati non costringono a cambiare le abitudini alimentari, forse sarà tutto l'insieme - la combinazione di deforestazione, inquinamento, cambiamento del clima, carestia, malattie cardiache e crudeltà sugli animali a incoraggiare gradualmente qualcosa di molto semplice: mangiare più vegetali e meno animali. Nel suo studio del 2006 sull'impatto dei consumi di carne sul pianeta, intitolato "La lunga ombra del bestiame", la Fao dice: "È motivo di ottimismo prendere atto che la domanda di prodotti animali e di servizi ambientali sono in conflitto tra loro ma possono essere riconciliate". Gli americani, in effetti, stanno comprando sempre più prodotti eco-compatibili, scegliendo carni, uova e latticini prodotti con metodi sostenibili. Il numero dei prodotti e dei mercati di questo tipo si è più che raddoppiato negli ultimi 10 anni. Se gli attuali trend continueranno, invece, la carne diventerà una minaccia più che n'abitudine. Non diventerebbe del tutto insolito consumare carne, ma proprio come i SUV dovranno cedere il passo a vetture ibride, l'epoca dei 220 grammi al giorno di carne sarà giunta alla fine. Forse, dopotutto, non sarà poi così drammatico. (copyright The New York Times) (Traduzione di Anna Bissanti) link a oggetto originario fonte: Repubblica.it data di creazione: 28/01/2008 data di modifica: 28/01/2008 FEBBRAIO 2008 Pag.30 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] LEGISLAZIONE ITALIANA PUBBLICATA NEI MESI DI DICEMBRE 2007 PER LE RICHIESTE ALLO SPORTELLO DELLE LEGGI SOTTO RIPORTATE E’ POSSIBILE SEGUIRE DUE STRADE - scrivere al solito indirizzo : [email protected] possibilmente citando il mese dello sportello e prelevando dal testo l’ntestazione della legge riportata nello sportello ( ...col copia/incolla) - telefonare a 0396850961 ( ...non è un numero verde, quindi ci vuole un pò di pazienza. Spero che sia possibile trovarmi dopo due, massimo tre tentativi. - Se si è disperati si passa al cellulare 3356864252). Non è la soluzione ottimale perchè non lo porto quasi mai appresso. In ogni caso risponde il vostro sempre più affezionato cp AVVISO IMPORTANTE LE LEGGI CHE SONO RIPORTATE DI SEGUITO HANNO, PURTROPPO , COME DIRE, UNA SCADENZA IN TERMINI DI CONSULTAZIONE. SONO, INFATTI, RICHIAMABILI A VIDEO ATTIVANDO I LINK SOLO SE LA LORO USCITA IN GAZZETTA NON SUPERA I SESSANTA GIORNI. LA CONSULTAZIONE DI TUTTO IL RESTO, QUINDI (...LEGGI PRECEDENTI AI 60 DI PUBB. DELLA GAZZETTA ) FA PARTE DI UN’AREA A PAGAMENTO NEL SITO UFFICIALE DELLA GAZZETTA . TALE AEREA A PAGAMENTO NON E’ CHIARAMENTE UTILIZZABILE IN QUESTO CONTESTO, PER LO SPORTELLO INTENDO DIRE. E’ OPPORTUNO CHE LE LEGGI DI VS INTERESSE SIANO SUBITO SCARICATE E ARCHIVIATE OPPORTUNAMENTE, QUESTO COME REGOLA DI BASE. AVRETE COSI’ UN DATA BASE PERSONALE UTILISSIMO PER LA CONSULTAZIONE. SEGNALO IN ROSSO LE LEGGI A MIO AVVISO PIU’ INTERESSANTI FEBBRAIO 2008 Pag.31 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 4 del 5-1-2008 DECRETO 31 agosto 2007 Annullamento del decreto del Ministro della salute del 9 aprile 2004, di iscrizione della sostanza attiva «paraquat» nell'allegato I del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 194, e revoca delle autorizzazioni all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari contenenti detta sostanza attiva, a seguito della sentenza del Tribunale di primo grado dell'11 luglio 2007 nella causa T-229/04, che ha annullato la direttiva 2003/112/CE, di iscrizione del «paraquat» nell'allegato I della direttiva 91/414/CEE. Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 4 del 5-1-2008 DECRETO 20 settembre 2007 Iscrizione delle sostanze attive etoprofos, pirimifos metile e fipronil nell'allegato I del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 194, in attuazione della direttiva 2007/52/CE della Commissione del 16 agosto 2007. Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 18 del 22-1-2008 DECRETO 21 dicembre 2007 Entrata in vigore dei testi, nelle lingue inglese e francese, pubblicati nella Farmacopea Europea 6ª edizione. (Suppl. Ordinario n. 18) Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 24 del 29-1-2008 DECRETO LEGISLATIVO 16 gennaio 2008, n. 4 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale. (Suppl. Ordinario n. 24) FEBBRAIO 2008 Pag.32 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] Gazzetta ufficiale delle Comunità europee LEGISLAZIONE EUROPEA PUBBLICATA NEL MESE DI DICEMBRE 2007 Per eventuali richieste vedi le stesse istruzioni già date per la legge italiana . FEBBRAIO 2008 Pag.33 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] GAZZETTA CEE L 8 DEL 11 gennaio 2008 Decisione della Commissione, dell'8 gennaio 2008, concernente un progetto di regolamento della Repubblica ellenica relativo all’etichettatura di prodotti da forno preparati a partire da un impasto congelato [notificata con il numero C(2007) 6750] 13 GAZZETTA CEE L 8 DEL 11 gennaio 2008 Decisione della Commissione, del 10 gennaio 2008, che autorizza l’immissione sul mercato di bevande a base di riso addizionate di fitosteroli/fitostanoli quali nuovi prodotti alimentari a norma del regolamento (CE) n. 258/97 del Parlamento europeo e del Consiglio [notificata con il numero C(2008) 6] 15 GAZZETTA CEE L9 DEL 12 gennaio 2008 Regolamento (CE) n. 21/2008 della Commissione, dell’11 gennaio 2008, che modifica l’allegato X del regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’elenco di test diagnostici rapidi (1) 3 GAZZETTA CEE L 11 DEL 15 gennaio 2008 Decisione della Commissione, del 20 dicembre 2007, che approva i controlli pre-esportazione effettuati dagli Stati Uniti d’America sulle arachidi e i prodotti derivati per quanto riguarda la presenza di aflatossine [notificata con il numero C(2007) 6451] (1) 12 FEBBRAIO 2008 Pag.34 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] GAZZETTA CEE L 14 DEL 17 gennaio 2008 Decisione della Commissione, del 20 dicembre 2007, relativa a un contributo finanziario della Comunità per un’indagine sulla diffusione della Salmonella spp. e dello Staphylococcus aureus meticillino-resistente nei branchi di suini da riproduzione da realizzare negli Stati membri [notificata con il numero C(2007) 6579] 10 GAZZETTA CEE L 16 DEL 19 gennaio 2008 Decisione della Commissione, del 20 dicembre 2007, recante modifica delle decisioni 2002/231/CE, 2002/255/CE, 2002/272/CE, 2002/371/CE, 2003/200/CE e 2003/287/CE al fine di prorogare la validità dei criteri ecologici per l’assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica a taluni prodotti [notificata con il numero C(2007) 6800] (1) 26 GAZZETTA CEE L 17 del 22 gennaio 2008 Decisione della Commissione, del 21 gennaio 2008, relativa alla concessione di un contributo finanziario della Comunità al Portogallo per il suo programma di rafforzamento nel 2008 delle infrastrutture d'ispezione per i controlli fitosanitari sui vegetali e sui prodotti vegetali provenienti da paesi terzi [notificata con il numero C(2008) 43] 11 GAZZETTA CEE L 22 del 25 gennaio 2008 Regolamento (CE) n. 61/2008 della Commissione, del 24 gennaio 2008, recante modifica, per quanto riguarda il dinoprostone, dell’allegato II del regolamento (CEE) n. 2377/90 del Consiglio che definisce una procedura comunitaria per la determinazione dei limiti massimi di residui di medicinali veterinari negli alimenti di origine animale (1) 8 GAZZETTA CEE L 27 del 31 gennaio 2008 Direttiva 2008/5/CE della Commissione, del 30 gennaio 2008, relativa alla specificazione sull'etichetta di alcuni prodotti alimentari di altre indicazioni obbligatorie oltre a quelle previste dalla direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (Versione codificata) (1) 12 FEBBRAIO 2008 Pag.35 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] Guideline No. 179 GUIDANCE FOR INDUSTRY USE OF ANIMAL CLONES AND CLONE PROGENY FOR HUMAN FOOD AND ANIMAL FEED U.S. DEPARTMENT OF HEALTH AND HUMAN SERVICES FOOD AND DRUG ADMINISTRATION CENTER FOR VETERINARY MEDICINE Comments and suggestions regarding this guidance should be sent to the Division of Dockets Management (HFA-305), Food and Drug Administration, 5630 Fishers Lane, Room 1061, Rockville, MD 20852. Comments may also be submitted electronically on the Internet at http://www.fda.gov/dockets/ecomments. All written comments should be identified with Docket No. 2003N-0573. For questions regarding this guidance, contact Larisa Rudenko, Center for Veterinary Medicine (HFV- 100), Food and Drug Administration, 7500 Standish Place, Rockville, MD 20855, 240-276-8245. E-mail: [email protected]. Additional copies of this guidance document may be requested from the Communications Staff (HFV-12), Center for Veterinary Medicine, Food and Drug Administration, 7519 Standish Place, Rockville, MD 20855, and may be viewed on the Internet at http://www.fda.gov/cvm/cloning.htm U.S. Department of Health and Human Services Food and Drug Administration FEBBRAIO 2008 Pag.36 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] Center for Veterinary Medicine January 15, 2008 Guidance for Industry Use of Animal Clones and Clone Progeny for Human Food and Animal Feed This guidance represents the Food and Drug Administration's (FDA's) current thinking on this topic. It does not create or confer any rights for or on any person and does not operate to bind FDA or the public. You can use an alternative approach if the approach satisfies the requirements of the applicable statutes and regulations. If you want to discuss an alternative approach, contact the FDA staff responsible for implementing this guidance. If you cannot identify the appropriate FDA staff, call the appropriate number listed on the title page of this guidance. Introduction FDA’s guidance documents, including this guidance, do not establish legally enforceable responsibilities. Instead, guidances describe the Agency’s current thinking on a topic and should be viewed only as recommendations, unless specific regulatory or statutory requirements are cited. The use of the word “should” in Agency guidances means that something is suggested or recommended, but not required. FDA’s Center for Veterinary Medicine (CVM) recently completed a risk assessment entitled “Animal Cloning: A Risk Assessment” on the potential risks presented by cloning foodproducing animals. Among the goals of the risk assessment were the determination of whether somatic cell nuclear transfer (SCNT, the process used to produce the clones being considered in the risk assessment) poses any unique risks to animals involved in cloning relative to other assisted reproductive technologies (ARTs), and whether foods derived from animal clones or their progeny pose consumption risks greater than those posed by foods derived from their conventional counterparts. This guidance document describes FDA’s recommendations regarding the introduction of edible products from animal clones and their progeny into the food and feed supply. To the extent any parts of SCNT or animal clones, based on being derived from SCNT, meet the requirements for regulation as new animal drugs under the Federal Food, Drug, and Cosmetic Act (Act), this guidance also sets out FDA’s enforcement policy that FDA intends to exercise its enforcement discretion. II. Background FEBBRAIO 2008 Pag.37 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] In July 2001, FDA’s Center for Veterinary Medicine (CVM) issued an Update on Livestock Cloning (available at http://www.fda.gov/cvm/CVM_Updates/clones.htm) and proceeded to work with stakeholders to assess potential risks presented by cloning food-producing animals. CVM also requested that companies voluntarily refrain from introducing meat or milk from animal clones or their progeny into the human or animal food supply pending completion of the risk assessment process. The Risk Assessment specifically addresses SCNT, which allows the copying of specific animal without sexual reproduction, and focuses on those domestic livestock that have been cloned, i.e., cattle, swine, sheep, and goats. Among the goals of the Risk Assessment were the determination of whether SCNT poses any unique risks to animals involved relative to other assisted reproductive technologies (ARTs), and whether foods derived from animal clones or their progeny pose consumption risks in addition to those posed by foods derived from their conventional counterparts. All of the data evaluated in the Risk Assessment are either available in peerreviewed publications, or in the Risk Assessment itself. In addition, the methodology used to evaluate the data, underlying assumptions used by the risk assessors; residual uncertainties, including sources of potential bias; and the basis for our conclusions are explicitly provided in the Risk Assessment. III. Animal feed derived from clones of any species traditionally consumed as food or feed No animal feed risks unique to clones were identified in the Risk Assessment. FDA therefore does not have recommendations for any additional measures related to the use of clones of any age or species for the production of feed for animals that are based on the fact that the animals are derived from cloning. This conclusion applies to rendered products from any clones and the use of milk from clones for animal feed. IV. Human food derived from clones of cattle, swine, sheep, and goats No unique risks for human food consumption were identified in cattle, swine, or goat clones derived via SCNT. No anomalies have been observed in animals produced by cloning that are not also observed in animals produced by other assisted reproductive technologies (ARTs) and natural mating. The frequency of those anomalies, however, is increased over other ARTs and natural mating. As was the case with other ARTs, the success rate is improving over time. Further, the results of the Risk Assessment have clearly indicated that cloning falls on the continuum of assisted reproductive technologies (ARTs). Following extensive review, the Risk Assessment did not identify any unique risks for human food from cattle, swine, or goat clones, and concluded that there is sufficient information to determine that food from cattle, swine, and goat clones is as safe to eat as that from their more conventionally-bred counterparts. Because of these reasons, and because food from clones would be subject to the same requirements as food from their conventionally bred counterparts, we do not believe that meat or milk from cattle, swine, and goat clones would require any additional controls compared with meat or milk from cattle, swine, or goats currently entering the food supply today. FEBBRAIO 2008 Pag.38 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] As stated in the Risk Assessment, insufficient information was available on sheep clones to make a decision on food consumption risks and assessments were not conducted for animals other than cattle, swine, goat, and sheep. Therefore, at this time, the agency continues to recommend that edible products from clones from animals other than cattle, swine, or goat (e.g., sheep) not be introduced into the human food supply. V. Animal feed and human food derived from clone progeny of any species traditionally consumed as food or feed FDA anticipates that most of the food products from SCNT technology will be derived from clone progeny, the sexually-reproduced offspring of clones, rather than from the clones themselves. Based on our evaluation, which included empirical evaluations, a careful assessment of the literature, and congruence with biological assumptions, we agree with the findings of the National Academies of Science (NAS 2002) that there are no human food or animal feed risks associated with the progeny of any clone of a species traditionally consumed for food that are not present in other sexually-reproduced animals of the same species. Therefore, the agency believes that food products from progeny of a clone from any species currently consumed as food are suitable to enter the food and feed supply under the same controls as applied to any animal that is the product of sexual reproduction. FDA does not have recommendations for any additional measures related to the use of the progeny of clones for the production of food for humans or feed for animals based on the fact that these are progeny of clones. VI. Enforcement discretion for new animal drug requirements applicable to SCNT or animal clones based on being derived from SCNT Assuming, without here deciding, that any part of SCNT or animal clones, based on being derived from SCNT, meet the statutory definition of new animal drug under the Act, at this time, FDA does not intend to regulate any such new animal drugs. This intent not to regulate (i.e., the intent to exercise enforcement discretion) applies to both non-food and food-producing species. REFERENCE: NAS 2002. Animal Biotechnology: Science-Based Concerns. The National Academies Press. Washington , DC. FEBBRAIO 2008 Pag.39 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] CHINA SAYS FOOD SAFETY CHALLENGES REMAIN China launched the campaign in August to address product quality and safety problems, including food safety, in the wake of problems found in its exports. The campaign has focused attention on domestic food safety, and the government is developing its first-ever food safety law. However, regulation of quality and safety of agricultural products is still faced with arduous challenges," Gao said in a statement. Agricultural products are particularly hard to control given their short shelf life and long production period, he said. Controlling production environments is also a challenge. The government will strengthen its inspection and testing of products and promote the standardization of agricultural practices, he said. The compliance rate for pesticide residue for vegetables under surveillance increased to 95.3 percent in November from 93.2 percent in September, Gao said. The amount of pork tainted with clenbuterol, a banned feed additive, also declined. The compliance rate for clenbuterol residue in pork increased to 98.4 percent in November from 97.7 percent in September, he said. In late 2006, almost 300 people in Shanghai were hospitalized after eating pork believed to have contained clenbuterol. link a oggetto originario fonte: Associated Press data di creazione: 08/01/2008 data di modifica: 08/01/2008 LA SÉCURITÉ ALIMENTAIRE, UNE FRAGILITÉ SUPPLÉMENTAIRE POUR LE FORUM ÉCONOMIQUE MONDIAL Menace d'effondrement du système financier, conflits sociaux devant le renchérissement des biens alimentaires, hausse des coûts énergétiques. Tels sont les principaux risques pour 2008 pour le Forum économique mondial. Si l'économie mondiale a pu, depuis 2004, faire preuve d'une solide résistance devant le renchérissement des coûts énergétiques, « les limites sont peut-être atteintes », estime le rapport. Que réserve l'année 2008 à l'économie mondiale ? Dans son rapport annuel, publié hier (1), le Forum économique mondial, qui réunira dans moins de deux semaines à Davos les grands acteurs économiques et politiques de la planète, a répertorié quatre problèmes majeurs. Ceux-ci pourraient même subsister au cours de la prochaine décennie. Parmi eux, le risque systémique financier, la sécurité alimentaire et l'énergie sont les principaux.Né de la crise du marché américain des crédits immobiliers à risques (« subprimes »), le risque systémique est le plus immédiat et celui qui coûtera le plus cher à l'économie mondiale. Dans la mesure où les tensions sur les marchés interbancaires ne sont toujours pas résolues, les perspectives économiques sont des plus incertaines. « Une récession aux Etats-Unis ne peut être exclue et les économistes sont partagés quant à la capacité de l'Asie à soutenir l'économie mondiale », souligne le rapport. Le dollar n'est pas à l'abri d'une dépréciation supplémentaire. FEBBRAIO 2008 Pag.40 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] A ces incertitudes économiques s'ajoute l'extrême complexité des produits financiers qui s'échangent sur les marchés. Ce qui rend « extrêmement difficile » la tâche des autorités de régulation pour éviter, sinon gérer, un risque systémique financier. Il n'en demeure pas moins que la crise a mis en exergue l'inadéquation des modèles d'évaluation des risques financiers en vigueur chez les établissements financiers, pointe le rapport. Une amélioration est donc nécessaire dans ce domaine. Une offre perturbée Nouveauté, cette année, la sécurité alimentaire s'est invitée parmi les grandes problématiques de cette année 2008 et au-delà. Les réserves alimentaires sont au plus bas depuis vingt-cinq ans. « L'offre alimentaire mondiale est vulnérable à une crise internationale ou à une catastrophe naturelle », souligne le rapport. Jusqu'à récemment, la sécurité alimentaire ne concernait que les pays les moins développés, en particulier ceux souffrant d'un conflit ou d'un climat aléatoire. Mais aujourd'hui les pays développés en font la cruelle expérience avec l'envol des prix des produits alimentaires tels que le blé, le maïs ou le lait. Les risques de conflits sociaux pouvant surgir face au renchérissement du coût de la vie ne sont pas à négliger, souligne le Forum. Pour ne rien arranger, l'utilisation de plus en plus importante de céréales pour l'élaboration de biocarburants perturbe l'offre alimentaire globale. Le Forum avance ainsi que 30 % de la récolte de maïs, aux Etats-Unis, sera consacrée aux biocarburants d'ici à 2010. Au total, les experts restent divisés sur la durabilité de la hausse des prix des matières agricoles, mais les responsables politiques seraient sans doute bien avisés de réfléchir à leur stratégie dans le domaine de l'alimentation de leur population. Si le risque alimentaire est relativement nouveau pour l'ensemble des pays, le risque énergétique, lui, ne l'est guère. Mais il s'est considérablement renforcé l'an passé avec l'envol du baril de pétrole vers les 100 dollars. « A l'horizon de dix ans, il y a peu de raisons de croire que les prix vont chuter et plusieurs raisons de penser que les prix de l'énergie vont croître. » Proche de son pic Et, si l'économie mondiale a pu, depuis 2004, faire preuve d'une solide résistance devant le renchérissement des coûts énergétiques, « les limites sont peut-être atteintes ». Pis : l'efficacité énergétique serait proche de son pic. Mais c'est sans compter sur les nombreux aléas pouvant encore plus perturber le marché du pétrole et du gaz (voir graphique). Les risques pour 2008, sinon la prochaine décennie, ne manquent donc pas. Autant de sujets brûlants pour le prochain rendez vous du Gotha mondial à Davos. RICHARD HIAULT Les principaux autres risques en 2008 Economie Fort ralentissement économique en Chine déclenchant des troubles sociaux dans le pays ; le vieillissement des populations dans les pays riches génère une hausse des impôts et une stagnation économique ; la chute des prix immobiliers et des actifs financiers déclenche une récession de l'Occident. FEBBRAIO 2008 Pag.41 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] Géopolitique Hausse du terrorisme international avec attaques conventionnelles et chimiques ; déclenchement d'une guerre entre l'Iran et les Etats-Unis ; renforcement du crime organisé fragilisant les Etats nationaux ; accroissement du protectionnisme ; poursuite du conflit israélo-palestinien et de la guerre en Irak. Environnement Augmentation des catastrophes naturelles dues au réchauffement climatique ; dégradation de l'écosystème diminuant la qualité et la quantité de l'eau. Société Risque de pandémie générale et mondiale ; aggravation des cas de sida et de malaria. link a oggetto originario fonte: Les Echos data di creazione: 10/01/2008 data di modifica: 10/01/2008 Main Consumer Health Information Page Hog Meat Safe to Eat, Testing Shows (May 16, 2007) Low Risk of Illness From Food Containing Melamine (May 14, 2007) Contaminant Found in Second Pet Food Ingredient (April 23, 2007) FDA's Ongoing Pet Food Investigation (April 16, 2007) LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE NUOVI ALIMENTI SICURI IN ARRIVO NUOVA REGOLAMENTAZIONE La Commission européenne a adopté aujourd'hui une proposition de révision du règlement relatif aux nouveaux aliments afin de faciliter la mise sur le marché d'aliments nouveaux et innovants dans l'Union européenne, tout en maintenant un niveau élevé de protection des consommateurs. Cette proposition de règlement vise à soumettre les nouveaux aliments à une procédure d'autorisation plus simple et plus efficace qui permette une commercialisation plus rapide des aliments innovants ne présentant aucun risque. Elle contient également des dispositions relatives aux aliments dont la commercialisation n'est pas habituelle dans l'Union européenne, mais dont l'utilisation passée dans des pays tiers démontre l'innocuité, de manière à instaurer un système d'autorisation proportionné et un environnement favorable au commerce. La proposition contient en outre des dispositions visant à protéger certaines données relatives aux nouveaux aliments autorisés, de manière à encourager l'industrie à investir dans le développement de nouveaux types d'aliments et de nouvelles techniques de production d'aliments. FEBBRAIO 2008 Pag.42 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] M. Markos Kyprianou, commissaire européen chargé de la santé, a déclaré: «Cette proposition vise à créer un système plus efficace et plus pratique de réglementation des nouveaux aliments, qui offre aux consommateurs européens la possibilité de choisir les aliments le plus actuels possible et crée un environnement favorable à l'industrie alimentaire en Europe.» Selon la définition qui en est donnée dans la proposition, les nouveaux aliments sont des denrées alimentaires dont la consommation est restée négligeable dans la Communauté avant le 15 mai 1997 (date d'entrée en vigueur du règlement relatif aux nouveaux aliments). Il peut s'agir d'aliments produits au moyen de nouvelles techniques et technologies ou d'aliments qui sont consommés dans d'autres parties du monde mais qu'il n'est pas habituel de consommer dans l'Union européenne. Après avoir largement consulté les parties intéressées, la Commission a décidé de réviser la législation relative aux nouveaux aliments en tenant compte de l'évolution technologique, des avis scientifiques et de l'expérience acquise dans le contexte de l'application de la législation. La Commission a réalisé une analyse d'impact des principales modifications proposées en 2006. Le texte adopté aujourd'hui vise à remédier aux défauts constatés de l'actuel règlement et à instaurer un cadre règlementaire qui encouragera davantage l'innovation dans le secteur alimentaire. Centralisation de la procédure d'autorisation Le nouveau règlement centralisera la procédure d'évaluation et d'autorisation des nouveaux aliments. Concrètement, alors qu'aujourd'hui une évaluation initiale est effectuée par un État membre et transmise pour avis aux autres États membres, à l'avenir la demande d'autorisation sera adressée à la Commission et l'Autorité européenne de sécurité des aliments (EFSA) effectuera l'évaluation scientifique du produit. Si le produit est jugé sûr, la Commission soumettra une proposition d'autorisation de celui-ci aux États membres par la voie du Comité permanent de la chaîne alimentaire et de la santé animale. Cette centralisation accélérera et uniformisera la procédure d'autorisation, tout en la rendant plus transparente pour les demandeurs. Protection des aliments innovants Le règlement proposé contient des dispositions visant à protéger les données relatives aux aliments innovants récemment développés. La législation révisée permettra au demandeur initial de commercialiser l'aliment pendant cinq ans avant qu'il ne devienne un aliment générique pouvant être produit et commercialisé par d'autres. Aliments traditionnels La proposition de la Commission contient des dispositions relatives aux aliments qui ne sont pas encore consommés dans l'Union européenne, mais dont l'utilisation passée dans des pays tiers démontre l'innocuité. La procédure d'autorisation de tels aliments sera simplifiée. Le demandeur devra adresser à la Commission une notification accompagnée FEBBRAIO 2008 Pag.43 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] d'une documentation attestant l'innocuité de l'utilisation passée de l'aliment dans un pays tiers et ne sera pas tenu d'introduire un dossier complet comme il devrait le faire pour un aliment récemment développé. Cette notification sera alors soumise à l'EFSA et aux États membres et, si ceux-ci ne formulent aucune objection, le demandeur pourra mettre l'aliment traditionnel sur le marché au terme d'un délai de cinq mois à compter de la date de la notification. De plus amples informations sont disponibles à l'adresse suivante: http://ec.europa.eu/food/food/biotechnology/novelfood/index_en.htm data di creazione: 21/01/2008 data di modifica: 21/01/2008 FEBBRAIO 2008 Pag.44 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] Vorrei ricordare in questa sezione programmi e documenti che potrebbero essere utili al lavoro quotidiano, materiale di consultazione che è bene tenere sempre a portata di mano almeno per non perdere tempo. Un elenco che cercherò di aggiornare via via in modo da diventare il più possibile completo nel tempo. Si accettano suggerimenti, è chiaro questo vero? Più siamo e…. Iniziamo senz’ altre chiacchiere …occorre aggiungere che questa pagine verrà sempre ripetuta? No…vero? FEBBRAIO 2008 Pag.45 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] 1) The Bad Bug Book (FDA) This handbook provides basic facts regarding foodborne pathogenic microorganisms and natural toxins. It brings together in one place information from the Food & Drug Administration, the Centers for Disease Control & Prevention, the USDA Food Safety Inspection Service, and the National Institutes of Health 2) ADDITIVI: http://www.codexalimentarius.net/gsfaonline/index.html?lang=en Un database interessante su gli aspetti legislativi europei riguardanate questi composi 3) MODELLO MATEMATICO Calcola lo sviluppo dei principali microrganismi patogeni in vari substrati con diverse caratteristiche ( aW , pH ecc...) e della tempertura . Uno utilissimo strumento di lavoro, sviluppato in ambito FDA , è : scaricabile gratuitamente all’indirizzo http://wyndmoor.errc.ars.usda.gov/mfs/pmp61/pmp61_register.aspx 4) PESTICIDE RESIDUES IN FOOD: http://www.codexalimentarius.net/mrls/pestdes/jsp/pest_q-e.jsp Maximum Residue Limits; Extraneous Maximum Residue Limits ( CODEX) 5) VETERINARY DRUG RESIDUES IN FOOD http://www.codexalimentarius.net/mrls/vetdrugs/jsp/vetd_q-e.jsp Maximum Residue Limits ( CODEX) 6) CURRENT OFFICIAL STANDARD FOR FOOD ( CODEX) http://www.codexalimentarius.net/web/standard_list.do?lang=en 7) Foodborne Illness Download PDF version formatted for print PDF 138 KB FEBBRAIO 2008 Pag.46 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] 8)Leggi, decreti e direttive comunitarie, Circolari http://www.ministerosalute.it/normativa/pnRicercaSemplice.jsp?label=leggi Una raccolta coordinata dei testi normativi in materia sanitaria, fornendo agli operatori del settore e ai cittadini uno strumento che agevoli la ricerca e la consultazione delle leggi sanitarie, spesso caratterizzate da una produzione copiosa.La sezione "Circolari" offre una raccolta coordinata dei testi normativi in materia sanitaria, fornendo agli operatori del settore e ai cittadini uno strumento che agevoli la ricerca e la consultazione delle leggi sanitarie, spesso caratterizzate da una produzione copiosa. 9) BACTERILOGICAL ANALYTICAL MANUAL ( BAM) ONLINE http://www.cfsan.fda.gov/~ebam/bam-toc.html FDA's Bacteriological Analytical Manual (BAM) presents the agency's preferred laboratory procedures for microbiological analyses of foods and cosmetics. AOAC International published previous editions of this manual in a loose-leaf notebook format, and, more recently, on CD-ROM. This online BAM is now available to the public. Some changes have been made to methods since the previous version. A listing of chapters updated since the last hard-copy version (Edition 8, Revision A /1998) can be found in About the Bacteriological Analytical Manual. Chapter numbers have been retained from the previous version, however, for this Table of Contents, chapters have been grouped by category. Please send comments to [email protected]. Avviso Di tanto in tanto gli indirizzi cambiano quindi i link potrebbero, ad un certo momento, non funzionare più Segnalatemi quando un indirizzo non funziona p.f. Servirà per rendere più funzionale il servizio a tutti FEBBRAIO 2008 Pag.47 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] SE QUALCHE SOCIO VUOLE PROPORRE UN LAVORO SUO O DI ALTRI O ANCHE PIU’ SEMPLICEMENTE DESIDERA FARE UN COMMENTO RIGUARDO A QUALCOSA, IL GENERE DI COSE , PER INTERDECI, CHE SI REPUTA SIANO INTERESSANTI ANCHE PER I COLLEGHI E’ PREGATO INVIARE IL MATERIALE AL SOLITO INDIRIZZO : [email protected] LA COMMISSIONE PER L’ACCETTAZIONE DEI LAVORI E’ VERAMENTE MOLTO DISPONIBILE E CARINA Chi è interessato può richiedere copia dei lavori sotto riportati tramite e-mail indirizzata a [email protected] UN REMAKE!!! 1) TRADUZIONE ITALIANA DEL DOCUMENTO OMS: ANALISI DEI PERICOLI E PUNTI CRITICI DI CONTROLLO (HACCP) Documento che rappresenta tutt’ora il documento più sintetico, chiaro e completo sul metodo HACCP. Realizzato da un gruppo di studio che ha consentito di sviluppare il primo corso in Italia sull’argomento. E’ stato fatto , come promesso, un lavoro, digitalizzando un documento cartaceo e quindi troverete qui e la degli errori di’ stumpa’ . Ora se anche non si può dire che il documento sia tornato all’antico splendore è almeno leggibile fino in fondo. Può essere chiesto come file doc o pdf FEBBRAIO 2008 Pag.48 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] 2) SISTEMI QUALITÀ NELL’AZIENDA ZOOTECNICA LINEE GUIDA ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 Disponibile SOLO presso la segreteria AICQCN fino ad esaurimento. Non va richiesto all’indirizzo sopra riportato. In parole povere io non ce l’ho! Risultato di un gruppo di studio ad hoc che pur facendo ancora riferimento alla norma del ’94 riporta già tutti i riferimenti alla nuova Vision 2000. 3) V.I.S.A. 2000 METODO PER LA VALUTAZIONE IGIENICA STABILIMENTI ALIMENTARI Un apposito gruppo di studio ha messo a punto questo metodo che è stato aggiornato dopo alcuni anni di sperimentazione sul campo. 4) SICUREZZA E RINTRACCIABILITÀ Emesso da un gruppo di studio nato all’indomani della pubblicazione del regolamento CEE 178 che fra l’altro prevede l’obbligo della rintracciabilità a partire dal 2005. 5) SUGGERIMENTI PRATICI PER LA REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA QUALITÀ COMPETITIVO NEL SETTORE AGROALIMENTARE Emesso da un gruppo di studio con riferimento alla nuova norma UNI EN ISO 9001: 2000 6) 2006 Una raccolta completa delle leggi selezionate dalla gazzetta CEE segnalate durante tutto l’anno dalle pagine dello Sportello. Non si può fare la stessa cosa per la gazzetta italiana dato che i link non sono più attivi In formato pdf o doc come da richiesta FEBBRAIO 2008 Pag.49 Servizio sportello : Tel 026738215- 0396850961 Fax 0267382177 E-mail [email protected] Riteniamo che possa essere utile ai soci provare a riprendere una iniziativa già proposta tempo fa per segnalare, a chi fosse interessato, le offerte o le richieste di collaborazione che a volte ci pervengono dai soci. Al fine di garantire la necessaria riservatezza, le segnalazioni, possono essere identificate, a richiesta, da un codice alfanumerico sulla base del quale potrà essere richiesto un contatto diretto. Le segnalazioni, sia di richieste sia di offerte di collaborazione, già compilate in modo sintetico, potranno essere inviate allo sportello che provvederà a sostituire i riferimenti personali con il codice di identificazione. Per entrare in contatto con la persona o l’azienda basterà comunicare con lo sportello tramite : Tel: 0396850961 E- mail : [email protected] ALTRE PROPOSTE Se volete segnalare ai soci che ricevono lo sportello la vostra disponibilità a fornire consulenze o lavoro specializzato potete inviare un breve annuncio da pubblicare sotto forma di trafiletto che potrà essere pubblicato sia in questa sezione o se lo desiderate in altre , alla fine dei diversi paragrafi ad esempio nella forma con i colori e la grafica da voi desiderata. La regola che imponiamo è solo quella di non eccedere lo spazio che ha questo stesso annuncio e di non superare centoventi parole