COMUNE DI CAIRATE
15 luglio 2010
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) EX ART. 4 L.R. 12 DEL
11/03/05 E D.LGS 152 DEL 03/04/06 (INTEGRATO CON D.LGS 08/11/2006 N’284
E DAL D.LGS 16/01/2008 N’4) DEL P.G.T. DEL COMUNE DI CAIRATE
FASE DI ORIENTAMENTO DELLA VAS
(documento di scoping)
Arch. Stefano Castiglioni
COMUNE DI CAIRATE
V.A.S. del P.G.T. del Comune di Cairate
Sindaco ed Assessore all’Urbanistica
Dr.ssa Clara Fanton
Direttore Generale :
Avv. Giuseppe Locandro
Responsabile Settore Tecnico :
Arch. Enrico Ermoni
Professionista incaricato per PGT:
Arch. Paolo Favole
Professionista incaricato per la V.A.S.:
Arch. Stefano Castiglioni
1
SOMMARIO
PREMESSA
-A 0
riferimenti informativi generali, concettuali
FASE 1 DI ORIENTAMENTO DELLA V.A.S.:
-A 1.1
iter metodologico con successione delle fasi di espletamento della VAS ed
integrazione della dimensione ambientale del PGT di Cairate
-A 1.2.1 sintesi dell’Iter procedurale per la VAS di Cairate
-A 1.2.2 identificazione dei soggetti coinvolti (cittadinanza, autorità, Enti, Istituzioni,
portatori di interessi collettivi)
-A 1.3
verifica della presenza di Siti Rete Natura 2000 (SIC/ZPS)
-A 1.4
quadro ricognitivo riassuntivo per la dimensione ambientale, adempimenti
preliminari ed elaborazioni svolte/disponibili, status/criticità dell’ambiente:
- Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 1A (tematica energetica)
- Scheda ricognitiva delle componenti ambientali
estrattiva/smaltimento rifiuti e liquami, bonifiche)
2A
(tematica
- Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 3A (tematica rischio di
incidentalità rilevante)
- Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 4A (tematica inquinamento
acustico, elettromagnetico e luminoso)
- Scheda ricognitiva
agroflorofaunistica)
delle
componenti
ambientali
5A
(tematica
- Scheda ricognitiva delle componenti
geologica/idrogeologica/freatica/idrografica)
ambientali
6A
(tematica
- Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 7A (tematica paesaggistica,
architettonica e culturale)
- Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 8A (tematica atmosferica)
-A 2.1
definizione degli ambiti d’influenza (“scoping”) e della portata delle informazioni
da includere nel rapporto ambientale
-A 2.2
relazione con altri piani e programmi
-A 2.3.1 articolazione dei contenuti e delle previsioni di PGT
2
A0 RIFERIMENTI INFORMATIVI GENERALI, CONCETTUALI
L’acronimo V.A.S. sintetizza la definizione di “valutazione ambientale strategica” che è la
procedura di valutazione della congruità di piani e programmi (a monte dell’approvazione
di specifiche progettazioni) in relazione agli obiettivi di sostenibilità ambientale-territoriale
ed agli altri livelli di pianificazione (sovra-ordinati o di settore).
Definita dalla Direttiva UE 2001/42 del 27/06/2001 la VAS è stata introdotta dapprima
nella legislazione del territorio della Regione Lombardia (art. 4 L.R. 12 del 11/03/2005)
poi in sede nazionale (Codice dell’Ambiente D.Lgs. 152 del 03/04/2006, rielaborato e
integrato successivamente con i D.Lgs n° 284 dell’08/11/2006 e n° 4 del 16/01/2008): “.. il
processo che comprende, secondo le disposizioni di cui al titolo II della seconda parte del
presente decreto, lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità, l’elaborazione del
rapporto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del piano o del
programma, del rapporto e degli esiti delle consultazioni, l’espressione di un parere
motivato, l’informazione sulla decisione e il monitoraggio.”
Di fatto è stata recepita la formulazione di cui al testo della Del. Cons. Reg. Lombardia del
13/03/2007 (a sua volta già sostanzialmente esposta nella Del. R.G. del 15/03/2006)
“Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi” in cui, più
sinteticamente,
la
V.A.S. viene così precisata: “Il procedimento che comprende
l’elaborazione di un rapporto di impatto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la
valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni, la formulazione del
parere motivato e la messa a disposizione delle informazioni sulla decisione”:
Esiste una netta distinzione concettuale tra procedimento V.A.S. (applicabile a processi
decisionali e urbanistici come sottolineato dall’aggettivazione “strategica”) e V.I.A.
(afferente invece a opere e manufatti) : quest’ultima, più sperimentata e concettualmente
recepita, comporta tuttavia una serie di limitazioni connesse alla propria natura “tattica”,
dato che:
-
progettazioni complesse comportano spesso sub-progetti dotati di non indifferente
impatto
-
la sommatoria di più operazioni progettuali innesca effetti cumulativi che sfuggono alle
singole specifiche V.I.A.
-
l’insieme di microinterventi, come tali non soggetti a V.I.A., possono nel loro insieme
3
essere suscettibili di modificazioni / alterazioni ambientali rilevanti
-
decisioni e scelte inerenti l’uso del suolo e la gestione agroflorofaunistica, che per loro
natura non implicano operazioni progettuali e conseguentemente non restano
assoggettabili a V.I.A., determinano talvolta consistente impatto ambientale.
Pertanto la V.A.S. non può essere ricondotta
ad un “corredo” o un “supporto
giustificativo” della pianificazione / programmazione del territorio, ma piuttosto deve
configurarsi quale un processo integrato e costitutivo della stessa, incidendo in tutta la
sequenza di decisioni ed azioni previste dal piano cui è correlata.
Proprio l’estensione all’ambiente di teorizzazioni di derivazione economica ha portato a
considerare a lato del “capitale artificiale” (generato dall’attività umana) il “capitale
naturale”, tra loro non sostituibili o intercambiabili e quindi da mantenere e salvaguardare
separatamente.
La V.A.S. a tutti gli effetti è dunque una sorta di “bilancio ambientale”: come un bilancio
economico certificato deve riportare il corretto stato di salute e vitalità di una azienda,
parimenti alla V.A.S. compete il riscontro degli effetti ed esiti ambientali delle politiche e
delle azioni urbanistico-territoriali.
La V.A.S. dunque deve invece essere attivata
fin dall’inizio e parallelamente
all’elaborazione del piano / programma urbanistico cui è correlata con la chiara e mirata
finalità di :
-
raffrontare idonee alternative, compatibilità e sostenibilità degli obiettivi del piano,
che nel caso specifico delinea contenuti comunque “aperti” e non “finalità già
predeterminate”
-
attivare criteri di monitoraggio della relazione tra processualità del piano ed effetti
ambientali
-
strutturare un sistema di informazioni, relazioni e concertazioni tra soggetti / autorità
preposte alla gestione di territorio e ambiente
-
individuare un sistema di indicatori significativi a riscontrare gli impatti in scala
previsionale (prima di attivare decisioni / progetti operativi)
tali da ridefinire in
continuità, e il più possibile in tempo reale, gli stessi obbiettivi e contenuti del piano
avvalendosi di idonee e tempestive azioni correttive.
4
FASE 1 DI ORIENTAMENTO DELLA VAS
A1.1
ITER METODOLOGICO CON SUCCESSIONE DELLE FASI DI
ESPLETAMENTO V.A.S. ED INTEGRAZIONE NELLA DIMENSIONE
AMBIENTALE DEL PGT DI CAIRATE
L’articolazione della VAS in questione, verrà conseguentemente svolta secondo una
successione di fasi e di operazioni ( reperimento di informativa, disamine, valutazioni) qui
elencate schematicamente in conformità al criterio delineato nel citato documento della
Regione Lombardia “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e
programmi” (Del. Cons. R.L. n° VIII 351 del 13/03/2007, successivamente precisata nella
D.G.R. n’ 8/10971 del 30/12/09 e comunque con riferimento al D.Lgs. 152/2006 e succ.
modif. integr., a sua volta coincidente con i contenuti della Direttiva 2001/42 CE.
5
Riconducendo i criteri di cui alle normative sopracitate alla specifica casistica del PGT di
Cairate ne consegue:
Fase della
V.A.S.
Fase 1
orientamento
V.A.S.
Contenuti
V.A.S. Processo
secondo
D.Lgs. secondo Delibera Cons.
152/2006
Reg. n° 351 del
coincidente
con 13/03/07
Direttiva
aggiornato/integrato
2001/42/CE
successivamente
da
D.R.G. n° 7110/2008 e
quindi da D.R.G. n°
8/10971 del 30/12/2009
“Indirizzi generali per
valutazione ambientale
di piani e programmi”
Regione Lombardia
a) illustrazione dei A1.1 Integrazione della
dimensione
contenuti,
degli
ambientale
nel
obiettivi principali
D.d.P.(PGT)
del
piano
o
programma e del
rapporto con altri
pertinenti piani o
A1.2
Definizione
programmi
schema operativo
b) aspetti pertinenti
per la V.A.S. e
dello stato attuale
mappatura
dei
dell’ambiente
e
soggetti
sua
evoluzione
competenti
in
probabile senza
materia
l’attuazione
del
ambientale e del
piano
o
del
pubblico
programma
coinvolto
c) caratteristiche
ambientali,
verifica della
culturali
e A1.3
presenza di siti
paesaggistiche
Rete Natura 2000
delle aree che
(SIC/ZPS)
potrebbero essere
significativamente
interessate
Articolazione V.A.S.
P.G.T. di Cairate
del
A1.1 Iter metodologico con
successione
delle
fasi di espletamento
della
VAS
ed
integrazione
della
dimensione
ambientale del PGT
di Cairate
A1.2.1 Sintesi dell’Iter
procedurale per la
VAS di Cairate
A1.2.2 identificazione dei
soggetti coinvolti
A1.3 verifica della presenza
di siti Rete Natura
2000 (SIC/ZPS)
A1.4
quadro ricognitivo
riassuntivo per la
dimensione
ambientale
(per
specifici
ambiti),
status/ criticità dell’
ambiente :
- scheda ricognitiva
delle
componenti
ambientali
1A
(tematica energetica)
- scheda ricognitiva
6
2001/42 CE art.6
Conferenza
di verifica / comma 5 e D.Lgs.
152/2006 art. 7
valutazione
comma 6
d)
qualsiasi
Fase 2
problema
Elaborazione
e redazione
ambientale
esistente,
pertinente al piano
Conferenza
di
valutazione: avvio del
confronto
delle
componenti
ambientali
2A
(tematica
estrattiva/smaltimento
rifiuti
e
liquami,
bonifiche
- scheda ricognitiva
delle
componenti
ambientali
3A
(tematica rischio di
incidentalità rilevante)
- scheda ricognitiva
delle
componenti
ambientali
4A
(tematica
inquinamento
acustico,
elettromagnetico
e
luminoso)
- scheda ricognitiva
delle
componenti
ambientali
5A
(tematica
agroflorofaunistica)
- scheda ricognitiva
delle
componenti
ambientali
6A
(tematica
geologica/idrogeologi
ca/freatica
idrografica)
- scheda ricognitiva
delle
componenti
ambientali
7A
(tematica
paesaggistica,
architettonica
e
culturale)
- scheda ricognitiva
delle
componenti
ambientali
8A
(tematica atmosferica)
- Concertazione
- consultazione
- informazione
A2.1
Definizione A2.1
dell’ambito
di
influenza (scoping)
e definizione della
portata
delle
definizione degli
ambiti di influenza e
della portata delle
informazioni da
includere nel
7
informazioni
da
o programma, ivi
includere
nel
compresi
in
Rapporto
particolare quelli
Ambientale
relativi ad aree di
particolare
rilevanza
ambientale,
culturale
e
paesaggistica
quali
le
aree
designate quali le
zone
designate
come zone di
protezione
speciale per la
conservazione
degli
uccelli
selvatici e quelli
classificati come
siti di importanza
comunitaria per la
protezione degli
habitat naturali e
della flora e della
fauna
selvatica,
nonché i territori
con
produzioni
agricole
di
particolare qualità
e tipicità, di cui A2.2 Analisi di
coerenza esterna
all’art. 21 del
A2.3 Stima degli effetti
D.Lgs
ambientali attesi
18/05/2001,
n°
228
e)
obbiettivi
di
protezione
ambientale
stabiliti a livello
internazionale,
comunitario
o
degli
stati
membri, pertinenti
al piano o al
programma, e il
modo
in
cui
durante
la
preparazione si è
tenuto conto di
tali obbiettivi e di
ogni
considerazione
rapporto ambientale
A2.2 relazioni con altri
piani e programmi
A2.3.1 articolazione dei
contenuti e delle
previsioni di P.G.T.
A2.3.2 effetti attesi:
identificazione delle
azioni costitutive del
P.G.T. tramite
elaborazione di
schede tematiche:
criticità emersefinalità generalifinalità specificheazioni distinte
rispettivamente per:
- sistema della
mobilità
- sistema insediativo
- sistema ambientale
A2.3.3 criteri di
sostenibilità di
riferimento e criteri
di compatibilità
adottati per il P.G.T.
A2.4 confronti e selezione
delle alternative
scenari di
riferimento del
P.G.T.
A2.5.1 verifica di processo
di coerenza interna
tramite matrici di
impatto relative alle
complessive
“Azioni” previste nel
P.G.T. distinte
rispettivamente per:
- sistema della
mobilità
- sistema insediativo
- sistema ambientale
A.2.5.2 schede di
approfondimento per
azioni a impatto
negativo o negativo
probabile e modalità
di risoluzione
intervento
A2.6 .1 costruzione ed
8
ambientale
f) Possibili effetti
significativi
sull’ambiente,
compresi aspetti
quali
la
biodiversità,
la
popolazione,
la
salute umana, la
flora e la fauna, il
suolo,
l’acqua,
l’aria, i fattori
climatici, i beni
materiali,
il
patrimonio
culturale, anche
architettonico
e
archeologico,
il
paesaggio
e
l’interrelazione tra
i suddetti fattori.
Devono
essere
considerati
tutti
gli
impatti
significativi,
compresi
quelli
secondari,
cumulativi,
sinergici a breve,
medio e lungo
termine,
permanenti
e
temporanei,
positivi e negativi
g)Misure
previste
per
impedire
ridurre
e
compensare nel
modo
più
completo
possibile
gli
eventuali impatti
negativi
significativi
sull’ambiente
dell’attuazione del
piano
o
del
programma
h)Sintesi
delle
ragioni
della
scelta
delle
elaborazione degli
indicatori
A.2.6.2 criteri per
A2.4 valutazione delle
monitoraggio e
alternative di p/p
valutazione ex post
A2.7
non previsto per
Cairate
A2.5
Analisi
di
coerenza interna
A2.8.1 proposte, misure e
provvedimenti
previsti circa effetti
negativi significativi
sull’ambiente:
- sistema della
mobilità
- sistema insediativo
- sistema ambientale
(inoltro/deposito delle
elaborazioni complessive
configuranti rapporto
ambientale
A2.6 Progettazione del
sistema
di
monitoraggio
A2.8.2 riscontro dei
contenuti del
rapporto ambientale
a criteri normativi
della Regione
Lombardia
(Del.G.R. 8/10971
del 30/12/09)
A2.7
studio
di A.2.8.3
incidenza
delle
scelte del piano sui
siti di Rete Natura
2000 (se previsto
A2.8 Proposta di
rapporto
ambientale e
sintesi non tecnica
sintesi non tecnica
9
alternative
individuate e una
descrizione
di
come
è
stata
effettuata
la
valutazione,
nonché
le
eventuali
difficoltà
incontrate
(ad
esempio carenze
tecniche
o
difficoltà derivanti
dalla novità dei
problemi e delle
tecniche
per
risolverli)
nella
raccolta
delle
informazioni
richieste
i)Descrizione delle
misure previste in
merito
al
monitoraggio
e
controllo
degli
impatti ambientali
significativi
derivanti
dall’attuazione dei
piani
o
del
programma
proposto
definendo,
in
particolare
le
modalità
di
raccolta dei dati e
di
elaborazione
degli
indicatori
necessari
alla
valutazione degli
impatti,
la
periodicità della
produzione di un
rapporto
illustrante
i
risultati
della
valutazione degli
impatti e le misure
correttive
da
adottare
j) Sintesi non tecnica
10
delle informazioni
di cui alle lettere
precedenti
Conferenza
D.Lgs. 152/06 art. Deposito del “documento di Piano” e del “rapporto
di
10
ambientale”,
valutazione
-Valutazione del “documento di Piano” e del
“rapporto ambientale”
- Parere motivato predisposto dall’ autorità competente
per la V.A.S. d’intesa con l’autorità procedente
Fase 3
Giudizio
di 3.1 adozione di C.C. previa dichiarazione di
Sintesi
Adozione
compatibilità
ambientale
e 3.2 deposito/pubblicazione/invio alla provincia,
all’A.S.L. e all’A.R.P.A.
approvazione piano
più V.A.S. ex art. 12 3.3 raccolta osservazioni
3.4 considerazioni e osservazioni in seguito all’analisi
e 13 D.Lgs. 152/06
di sostenibilità
Parere motivato finale
3.5 approvazione di C.C.
Fase 4 attiv. Monitoraggio ex art. A4.1 rapporti di monitoraggio e valutazione periodica
Gestione
14 D.Lgs n 152/2006
Lo schema operativo della V.A.S. del P.G.T. viene pertanto sviluppato secondo la soprariportata articolazione, tenendo presente che le sequenze esposte identificano elaborazioni
ed approfondimenti costitutivi del “Rapporto ambientale”, che si configura pertanto come
l’esplicitazione documentata di detto processo.
Precisamente con riferimento ai contenuti del Rapporto ambientale di cui all’allegato VI
del D.Lgs. 152/2006, sostanzialmente coincidenti con le informazioni richieste
nell’allegato I della Direttiva 42/2001 CE, si rileva che:
- i punti a, b, c, d (prima parte) coincidono con la fase di orientamento (scoping)
- i punti d(seconda parte), e riguardano le fasi di ordine ambientale, di identificazione di
finalità generali e specifiche, di verifica di coerenza tra P.G.T. e contesto programmatico
- i punti f, g afferiscono alla identificazione delle azioni di P.G.T., alla stima degli effetti
ambientali, alla verifica di coerenza tra azioni, obiettivi e disamina di alternative
favorevoli e praticabili
- i punti h, i attengono propriamente alle conclusioni del rapporto ambientale, alla
identificazione di idonei indicatori ed alla progettazione del sistema di monitoraggio
- il punti j alla sintesi non tecnica
11
A 1.2.1 SINTESI DELL’ITER PROCEDURALE PER LA VAS DI CAIRATE
Si ritiene utile soffermarsi sugli steps dello schema metodologico sopra esposto che
implicano :
• elaborazione del quadro ricognitivo/conoscitivo per la dimensione ambientale, corredato
da approfondimenti tematici, avvalendosi di eventuali approfondimenti preliminari e di
settore già svolti in sede locale.
•
Prima sintesi relativa a scenari / obiettivi / finalità del P.G.T. valutati e illustrati:
- nello status attuale (in cui vengono comprese le scelte programmatiche e le
previsioni già assunte da altri e diversi soggetti sovra-ordinati e di settore)
- nello scenario riferito all’arco temporale di validità del “documento di piano” (5
anni)
- nella prefigurazione strategica (sia pure con i dovuti ampi margini di attendibilità
che ne conseguono) connessa a previsioni sul lungo periodo
• concertazione / consultazione informazione tramite la conferenza di valutazione
(approfondimento e condivisione delle linee metodologiche per la redazione del
rapporto ambientale, condivisione delle procedure per lo svolgimento delle
consultazioni e dei criteri per la valutazione del rapporto e delle consultazioni, esame
dei contenuti e obiettivi del piano)
• Focalizzazione definitiva del quadro conoscitivo con sistematizzazione dei parametri
significativi ed evidenziazione delle criticità e dei fattori rilevanti (svolgimento delle
consultazioni, tavoli tecnici di lavoro) con elaborazione di cartolarizzazione per una
efficace e sintetica comprensione
• pubblicizzazione
con
partecipazione
di
enti
territorialmente
competenti
e
funzionalmente interessanti, con coinvolgimenti di pubblico, enti locali e non,
istituzioni/associazioni,
cittadini
etc.
in
concomitanza
all’avanzamento
del
procedimento con raccolta e valutazione di considerazioni, istanze e proposte.
Successivamente verrebbe effettuata la redazione del rapporto ambientale vero e proprio
comportante:
sviluppo delle fasi A.2.2, A.2.3.1,.2.3.2,A.2.3.3 A.2.4, A.2.5, A.2.5.1,A.2.5.2, A.2.6.1,
12
A.2.6.2)
Individuazione di idonei indicatori ambientali di cui alla fase A2.6.1
Criteri di monitoraggio e valutazione ex post di cui alla fase A.2.6.2
messa a disposizione dell’elaborazioni svolte nei confronti delle autorità della Conferenza ,
degli Enti/Istituzioni locali ed ambientali e del pubblico (A2.8.1, A2.8.2)
Infine seguirebbero:
• Osservazioni da parte dei soggetti interessati e del pubblico, esame-elaborazione del
documento di sintesi non tecnica(A.2.8.3), parere/giudizio di compatibilità ambientale
da parte dell’autorità responsabile/competente per la V.A.S., verifica di parte di altre
autorità competenti
• Dichiarazione di sintesi ed Adozione del “Documento di Piano” e della VAS da parte
del Consiglio Comunale (A.3.1), A.3.2, A.3.3)
•
Avvio del monitoraggio e valutazione periodica
In estrema sintesi detta l’articolazione si esplicita nella sequenza:
- individuazione dei soggetti coinvolti/interessati
- pubblicazione di avvio del procedimento V.A.S.
- presentazione di documento preliminare del PGT e dell’analogo della VAS (scoping)
alle competenze di valutazione
- presentazione di proposte di PGT e di rapporto ambientale alla seconda conferenza di
valutazione cui compete l’espressione di parere ambientale
- adozione di variante di rapporto ambientale corredato da dichiarazione di sintesi con
pubblicazione di atti e trasmissione degli stessi a Provincia, ASL, ARPA
esame di osservazioni pervenute, controdeduzioni e dopo successivo parere ambientale
motivato finale , votazione di Consiglio per approvazione
13
A1.2.2 IDENTIFICAZIONE DEI SOGGETTI COINVOLTI (CITTADINANZA,
AUTORITÀ, ENTI, ISTITUZIONI, PORTATORI DI INTERESSI COLLETTIVI)
- L’autorità procedente è l’Amministrazione Comunale di Cairate;
- l’autorità l’autorità competente per la Valutazione Ambientale, ai sensi dell’art. 3.4
della Del. C.R.L. n. VIII/0351 del 13/03/2007, verrà successivamente individuata
- il professionista tecnico incaricato per la redazione della V.A.S. è l’ Arch. Stefano
Castiglioni di Busto Arsizio.
- è istituita la Conferenza di Valutazione, volta alla Valutazione Ambientale del piano e
del rapporto ambientale, costituita dai soggetti territorialmente interessati e chiamati a
parteciparvi, come da successivo elenco, articolata in almeno 2 sedute:
- la prima introduttiva orientata a illustrare la ricognizione dello stato di fatto e dello
schema di piano, gli orientamenti iniziali e gli obiettivi;
- la conclusiva propriamente finalizzata alla valutazione ambientale finale del piano.
La suddivisione proposta contempla le seguenti macro-suddivisioni per le diverse realtà:
• Istituzionali
• Rappresentanze di categoria
• Associazioni culturali, ambientaliste, sportive e per il tempo libero
• Associazioni socio-assistenziali e religiose, sodalizi vari
• Autorità
• Cittadinanza delle diverse frazioni/nuclei urbani
Per quanto riguarda le realtà istituzionali si intendono coinvolgere :
• ASL
• ARPA
• Regione Lombardia
• Provincia di Varese
• Comuni Viciniori
• Autorità di Bacino
• AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po)
14
• Soprintendenza ai beni ambientali ed architettonici
• Soprintendenza ai beni archeologici
• FNM
• ENEL Sole, ENEL Distribuzione, TERNA
• Telecom Italia
In relazione alle rappresentanza di categoria si considereranno:
• Le associazioni di categoria provinciali e locali
• I sindacati dei lavoratori
• Gli ordini professionali
Relativamente al primo gruppo di associazioni si intendono:
• Associazioni culturali ed ambientaliste nelle loro diverse articolazioni
• Associazioni sportive e per il tempo libero
Per il secondo gruppo di associazioni si intendono a livello generale:
• Le associazioni socio-assistenziali e religiose, sodalizi vari
Tra le autorità di intendono coinvolgere:
• Autorità locali
• Autorità scolastiche
Gli incontri con le realtà istituzionali individuate, con le associazioni e le autorità verranno
effettuati:
• all’avvio della fase di partecipazione
• alla conclusione della fase di partecipazione, ovvero prima dell’adozione del
Documento di Piano
15
A 1.3 VERIFICA DELLA PRESENZA DI "SITI NATURA 2000"
Nel territorio del Comune di Cairate non sono comunque presenti né siti di interesse
comunitario (S.I.C.) né zone di protezione speciale (Z.P.S.): non è pertanto previsto nel
P.G.T. uno studio del relativo ambito di incidenza.
Cartografia dei siti Natura 2000 della Provincia di Varese e relative connessioni ecologiche
(in blu corridoi primari, in giallo corridoi secondari, bollo rosso ubicazione Comune di
Cairate) - (estratto da studio naturalistico della Fondazione lombarda per l'ambiente settore aree protette e biodoversità 2008 di Fabio Casale e Mattia Brambilla)
16
A1.4
QUADRO RICOGNITIVO RIASSUNTIVO PER LA DIMENSIONE
AMBIENTALE, ADEMPIMENTI PRELIMINARI ED ELABORAZIONI SVOLTE
DISPONIBILI, STATUS/CRITICITA’ DELL’AMBIENTE
Si osserva che l’Amministrazione Comunale ha già provveduto ai seguenti adempimenti
preliminari e studi di settore e precisamente:
-
determinazione reticolo idrico minore
-
ri-delimitazione dei pozzi idrici
-
studio geologico del territorio comunale
-
studio idraulico e idrogeologico del fiume Olona e del torrente Tenore
finalizzati alla valutazione di rischio per l’adeguamento dello strumento
urbanistico comunale
L’elaborazione del quadro ricognitivo riassuntivo costituisce una analisi prioritaria a livello
ambientale – territoriale, mirata ad individuare i fattori essenziali di criticità – opportunità
– ricadute, propri dell’ambito problematico – territoriale da confrontare poi con gli
obiettivi e le azioni del P.G.T..
Verranno pertanto redatte 8 schede tematiche di focalizzazione dello status ambientale,
come già elencato a proposito delle sequenze di espletamento della V.A.S., comprensive di
sintetica descrizione circa la situazione accertata per ciascun ambito problematico, banche
dati di riferimento, indagini, studi, elaborazioni svolte, risultanze e criticità più evidenti
ed incidenti.
TEMATICHE AMBIENTALI OGGETTO DI DISAMINA
Quanto sopra preliminarmente comporterà l’individuazione di 8 schede tematiche dello
status ambientale, comprensive di sintetica descrizione circa la situazione accertata per
ciascun ambito problematico, le banche dati di riferimento, indagini, studi, elaborazioni
svolte, le risultanze e le criticità più evidenti ed incidenti. Le tematiche corrispondenti ai
diversi connotati ambientali del territorio in relazione ai citati criteri di sostenibilità
verrebbero conseguentemente sintetizzate in:
1A tematica energetica
2A tematica smaltimento rifiuti e liquami, bonifiche
3A tematica rischio e incidentalità rilevante
17
4A tematica inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso
5A tematica agro-floro-faunistica
6A tematica geologica / idrogeologica / freatica idrografica
7A tematica paesaggistica, architettonica e culturale
8A tematica atmosferica
Le stesse sintetizzano, contestualizzandoli alla realtà del territorio, sia i criteri di
sostenibilità del Manuale UE del 1998 (che resta il sostanziale riferimento per l’intero
impianto della legislazione europea in materia di VAS) sia i criteri del più recente ed
aggiornato Manuale italospagnolo “ENPLAN” del 2004. Sempre in linea puramente
orientativa conseguono i sottoelencati plausibili criteri di compatibilità con cui valutare
tramite matrici d’impatto le specifiche azioni di piano:
1°
Minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della
capacità di rigenerazione
Bilancio energetico generale
2A
Uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti
Generazione di rifiuti
3A
Minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante
Generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose
4A
5A
6A
7A
8A
Contenimento inquinamento acustico
Contenimento inquinamento elettromagnetico
Contenimento inquinamento luminoso
Tutela dell’ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora selvatica, dei relativi habitat e
contesto naturale)
Tutela delle attività agricole e limitazioni ai cambiamenti nella struttura degli usi del suolo
Tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e miglioramento della qualità dei
suoli
Preservazione del patrimonio paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e miglioramento della qualità
dell’ambiente locale
Protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità dell’aria
Precisamente da una preliminare presa d’atto emergono per il territorio di Cairate i
seguenti fattori criticità articolati secondo i sopracitati ambiti:
A – Bilancio energetico
Le soluzioni energetiche da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico) potranno in
futuro soddisfare unicamente una limitata frazione della domanda energetica
Non sono neppure ipotizzabili sul territorio di Cairate soluzioni di teleriscaldamento (per
lo meno a breve/medio termine)
Lo sviluppo dell’efficienza energetica passiva nell’edilizia, non solo di nuova
realizzazione, ma soprattutto estesa in modalità generalizzata a quella esistente, resta
pertanto la prospettiva più agevolmente praticabile e maggiormente premiante.
18
Occorre considerare un trend crescente di consumi elettrici residenziali, malgrado il
progressivo inserimento nel mercato di elettrodomestici di nuova generazione a ridotto
consumo, stante la diffusione generalizzata di impianti di climatizzazione (spesso ad
elevato consumo in quanto prodotti di importazione non dotati di inverter).
Per i consumi di carburante per autoveicoli è possibile una , sia pure contenuta riduzione,
mediante la realizzazione di una rete organica piste ciclabili a scala locale con
interconnessione tra le varie frazioni ed i principali servizi pubblici.
19
CONSUMI FINALI ITALIANI PER SETTORE E PER FONTE 2007
(*) Solo biomasse
______________________________________________________________________________________
SINTESI DEI POTENZIALI RISPARMI DALLE AZIONI DI
EFFICIENZA ENERGETICA
Potenziale di risparmio negli impieghi di energia (in energia primaria) [Mtep]
inf.
sup.
Trasporti
2,0
6,4
Azionamenti elettrici (motori)
1,9
3,4
Iluminazione (incl. illum. pubblica)
2,4
3,2
Riscaldamento/raffrescamento/a.c.s. settore civile
5,6
8,0
Altri usi elettrici e termici settore civile
1,4
4,2
Usi termici in industria e agricoltura
0,8
4,0
Altri usi elettrici in industria e agricoltura
0,2
0,7
14,3
30,0
TOTALE [Mtep]
Per la conversione dei consumi di energia elettrica in energia primaria si è supposto un rendimento
complessivo del 45%
Valori di confronto
Risparmi previsti da Piano Nazionale di Efficienza Energetica (al 2016):
14 Mtep (in en. primaria)
Risparmi obiettivo del Consiglio Europeo (-20% al 2020):
~40Mtep (in en. primaria)
Fonte ERSE
20
2A – Smaltimento rifiuti e liquami, bonifiche
La bonifica di insediamenti industriali con cessata attività o di prevedibile dismissione,
specificatamente nella Valle Olona (ex cartiera Vita Mayer), costituisce un problema
primario e rilevante per l’entità e l’onerosità dell’intervento non accollabile ad iniziative di
riedificazione, sussistendo nel contempo l’esigenza di non procrastinare il programma di
recupero ambientale della complessiva fascia della Valle Olona
21
Il territorio di Cairate è inoltre interessato dai torrenti Rile (marginalmente nel settore
Nord-Ovest) e Tenore (che invece attraversa l'intero territorio comunale da Nord a Sud)
facenti parte del reticolo idrico minore
e confluenti dapprima in vasche di
accumulo/laminazione/spagliamento situate nel territorio di Cassano Magnago da cui una
condotta sotterranea consente poi lo svuotamento dell'Olona (a valle del Molino del Sasso)
nei periodi di piena.
3A - Rischio di incidentalità rilevante
Pur non essendovi nel territorio comunale e nelle immediate prossimità situazioni a rischio
R.I.R., dovrà essere comunque accertata eventualità di rischio di incidentalità per attività
tutt’ora presenti in Val d’Olona , riconducibili anche all’immissione sulla viabilità locale
di trasporti pesanti e pericolosi.
22
In particolare risultano interessate da traffico merci le vie centrali sia del centro di Cairate
(più che per presenze produttive sul fondo valle dell’Olona per l'attraversamento tramite la
SP2 che si immette poi sulla SP 12 ) che delle frazioni Bolladello e Peveranza (traffico
proveniente da Nord sempre per immissione sulla SP 12).
23
4A- Inquinamento acustico elettromagnetico e luminoso
L’abitato di Cairate resta interessato da rumorosità dovuta ad intenso traffico veicolare da
attraversamento, che sulla direttrice territorio Busto-Gallarate-Varese tende a optare per la
viabilità locale anziché avvalersi della S.P. 12 e S.P. 233 “Varesina”(essendo quest’ultima
sia eccessivamente trafficata sia rallentata da semafori e innesti).
E’ altresì suscettibile di attenzione l’attraversamento a margine di edificazione residenziale
di una linea A.T. della Terna spa (con tracciato parallelo alle vie Bellingera e Faenza).
Per quanto attiene al rispetto della normativa inerente l’inquinamento luminoso (L.R.
17/2000 “ misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e
di lotta all’inquinamento luminoso”) occorre considerare che il territorio di Cairate è in
toto interessato dalla fascia di rispetto dell’Osservatorio Astronomico New Millennium
Observatory” di Mozzate e marginalmente (per il settore Sud e Sud-Ovest da quella
dell’Osservatorio “Città di Legnano”di Legnano
24
Il presente estratto di VAS di PTR (di cui a rapporto ISTIL 2001), delinea una mappatura
della visibilità delle stelle ad occhio nudo da cui risulta la collocazione del Comune di
Cairate in ambiti compresi tra magnitudo 4 e 4,5.
25
Il Comune di Cairate in base alla L.R. 17/2000 risulta parzialmente interessato per la parte
sud del territorio comunale dalla fascia di rispetto dell'Osservatori Astronomico di
Legnano e per la totalità del territorio da quella dell'Osservatorio di Mozzate.
26
5A – Tutela agro-floro –faunistica
Esistono due ecosistemi paralleli che interessano il territorio comunale, entrambi con
assetto Nord-Sud e costituiti da:
- una fascia “agricola fertile” inframmezzata da boschi cedui che si estende a Ovest
dell’abitato di Cairate
- l’invaso fluviale dell’Olona
27
Una mirata risoluzione di varchi/corridoi ecologici atti a garantire continuità naturalistica
lungo le fasce fluviali (peraltro già con localizzazione identificata in PTCP) consentirebbe
l’estensione di un habitat idoneo a sopravvivenza/diffusione di fauna autoctona
attualmente confinata in enclaves limitate.
Il settore primario a Cairate ha una ridottissima incidenza, risultando censite 10 unità
(costituite per la maggior parte di una sola persona per un totale non superiore a 15/20
addetti), con limitata attività cerealicola, per lo più di allevamento e florovivaistica.
Precisamente trattasi delle seguenti aziende:
-
Agricoltura biologica (produzione e vendita di conserve e semilavorati vegetali)
-
Abetondo Sergio (allevamento di bovini da latte)
-
Azienda agricola Gatti Gianni (coltivazioni miste di cereali e altri seminativi,
utilizzazione di aree forestali)
-
Azienda agricola Giacomini Fabio (apicoltura)
-
Azienda agricola Semiluna di Zenari Marina (coltivazione di piante,ortaggi)
-
Bazzini Paolo (coltivazione di piante e fiori)
-
Benatti Carlo (coltivazioni floricole in serra e in pieno campo)
-
Carozzi Carlo (lavorazioni meccanico agricole per conto terzi)
-
Doretto Laura (coltivazioni agricole associate all'allevamento di animali)
-
Fontolan Assunta (allevamento equini, foraggio e legna)
-
Gaito Alessandro azienda agricola (allevamento di cavalli - pensione cavalli, doma
cavalli, passeggiate a cavallo)
( estratto PTCP Varese)
28
6A – Tutela Idrogeologica-freatica-idrografica
La presenza di un sistema fluviale costituito da 2 torrenti (Tenore e Rile con relativi
affluenti ) ma soprattutto dal fiume Olona, comporta impegno mirato:
- agli aspetti di riduzione dell’inquinamento
- alla regolazione delle acque con adeguata protezione da tracimazioni/esondazioni
(avvenute ripetutamente in passato)
- alla rinaturalizzazione della fascia fluviale
Si fa presente in proposito che i campioni d'acqua rilevati nelle apposite stazioni vengono
analizzati secondo parametri previsti dall'allegato 1 del D.lgs 152/99 e s.m.i. in base alla
frequenza prevista per la classificazione delle diverse tipologie di corso d'acqua (naturali e
artificiali) ricorrendo a:
-
macrodescrittori (per lo stato chimico e microbiologico delle acque
-
indice biotico esteso (IBE) per i soli corsi d'acqua naturali che rileva la qualità
propriamente biologica di un corso d'acqua, valutando la qualità della componente
vivente (Comunità dei macroinvertebrati bentonici)
Il livello di qualità dei parametri chimici, chimico - fisici, microbiologici e biologici
rilevati è sintetizzato nello "stato ecologico" (SECA) con riferimento al tratto di corso
d'acqua in una specifica stazione di campionatura.
Il SECA rappresenta pertanto la sintesi si due informazioni: l'informazione derivata
dall'analisi sulla matrice acquosa, che rappresenta il livello di inquinamento di origine
29
antropica del corso d'acqua e l'informazione derivata dal biota che ne rappresenta la
vitalità.
Questo indice sintetico, espressione della complessità degli ecosistemi acquatici, definisce
5 stati di qualità secondo la progressione decrescente: elevato - buono - sufficiente scadente - pessimo.
Ai sensi della normativa vigente i corsi d'acqua "significativi" devono raggiungere entro il
31 dicembre 2016 almeno lo stato qualitativo "buono" mantenendo, ove già esistente, lo
stato "elevato".
Per il fiume Olona (facente parte del bacino del Lambro) emerge dal monitoraggio
complessivo un quadro che indica una situazione di stress praticamente dell'intero bacino,
con sintomi di alterata capacità auto depurativa dei fiumi: tutte le stazioni poste sull'Olona,
nonché l'80% delle stazioni dell'intero bacino presentano SECA in classe 4/5,
corrispondente a qualità "scadente/pessima".
Riferendosi alla stazione di monitoraggio più prossima, situata nel Comune di Fagnano
Olona in località Bergoro in corrispondenza del ponte intercomunale Fagnano - Cairate,
l'indice SECA in serie storica 2001-2008 risulta costante sul valore 4 ("scadente")
(fonte RSA 2008, ARPA Lombardia).
A proposito delle acque di falda occorre premettere che la qualità dei corpi idrici
sotterranei è valutata tramite il parametro SCAS (stato chimico acque sotterranee) in cui le
misure chimiche risultano basate sulla valutazione di 7 parametri di base fisici e chimici
(conducibilità elettrica, cloruri, manganese, ferro, nitrati, solfati e ione ammonio) e di altri
inquinanti organici e inorganici, detti addizionali, scelti in relazione all'uso del suolo e alle
attività antropiche presenti sul territorio.
30
Il confronto dei dati chimici (tabelle 20/21 del D.lgs 152/99), ottenuti dai campioni d'acqua
sotterranea prelevati nel corso delle varie campagne qualitative, consente di rilevare lo
Stato Chimico delle Acque Sotterranee (indice SCAS) che viene ripartito in 5 classi.
Tra i parametri macrodescrittori, i nitrati sono l'unico parametro di sicura origine antropica;
per evidenziare i segnali di compromissione della risorsa dovuti all'azione dell'uomo, è
stata quindi, introdotta una apposita classe (classe 3).
Questa classe viene assegnata anche in presenza di una concentrazione del ferro pari a 200
µg/l.
Complessivamente lo stato chimico delle acque sotterranee è ripartito in 5 classi
caratterizzate nel seguente modo:
CLASSE 1 impatto antropico nullo o trascurabile con pregiate caratteristiche
idrochimiche
CLASSE 2 impatto antropico ridotto o sostenibile su lungo periodo e con buone
caratteristiche idrochimiche
CLASSE 3 impatto antropico significativo e con caratteristiche idrochimiche
generalmente buona, ma con segnali di compromissione
CLASSE 4 impatto antropico nullo o trascurabile ma con particolari caratteristiche
idrochimiche naturali in concentrazioni al di sopra del valore della classe 3.
Nell'ultimo rapporto ARPA (2008-2009) relativo alle acque sotterranee non esiste un
monitoraggio specifico per il Comune di Cairate e pertanto occorrerà riferirsi al Comune
prossimo di Fagnano Olona che, però essendo a valle del flusso idrico, è suscettibile di
esporre indice riduttivo rispetto alla effettiva situazione locale della falda e quindi non
completamente attendibile.
Per Fagnano l'indice SCAS al 2008 è risultato pari a 4.
31
Si evidenzia come l'intero territorio di Cairate sia considerato in PTUA e PTCP, agli effetti
delle risorse acquifere in sottosuolo: “Area di riserva (idrica) integrativa”
32
7A – Preservazione del patrimonio paesaggistico-architettonico
Oltre agli ambiti paesaggistici naturali da tutelare riconducibili ai due eco-sistemi (fascia
agricolo fertile e valle dell’Olona) sui quali ci si è già soffermati al punto 7°, gli esempi più
significativo del patrimonio storico culturale di Cairate sono essenzialmente costituiti da:
-
il monastero benedettino risalente all’VIII° secolo, con il quattrocentesco chiostro
(Pro Loco Cairate)
-
la settecentesca parrocchiale di S. Ambrogio
33
-
il settecentesco arco di Manigunda
-
la chiesa di S. Ambrogio nella frazione di Bolladello
34
-
il santuario della Madonna di S. Calimero nella frazione di Bolladello risalente al
sec. XVI
-
la chiesa di S. Maria Assunta nella frazione di Peveranza risalente a sec. XVI
35
Non vanno ignorati anche elementi e manufatti minori che restano comunque presenze e
memorie da preservare, quali ad esempio:
-
alcuni manufatti e resti caratteristici della dismessa ferrovia della Valmorea
36
-
la chiesuola della Madonna di Marzo situata all’estremità superiore di via XX
Settembre, risalente al XVIII secolo che delimita un antico percorso di accesso al
paese dalla valle
-
le fronti delle antiche corti attestate sulla discesa verso valle all’inizio di via XX
Settembre
37
8A - Protezione atmosferica
La soglia degli inquinanti atmosferici (per i quali i rilevamenti di riferimento sono quelli di
cui alla centralina più prossima, situata in piazza S. Lorenzo a Gallarate) rappresenta un
problema che trascende la scala comunale investendo l’intero invaso padano che presenta
una condizione di criticità connessa alla propria specificità geo-morfologica.
Pur facendo pertanto riferimento ai rilevamenti di Gallarate occorre counque tener presente
che Cairate (a differenza di Gallarate) non rientra nel "Area critica del Sempione" ma in
"zona A" (zona di risanamento per inquinamento dovuto a più inquinanti).
Fonte NASA
Si rammenta che le concentrazioni degli inquinanti principali attualmente assunti
quali indicatori della qualità dell'aria sono:
38
INQUINANTE
CARATTERISTICHE
biossido di zolfo SO2
particolato fine
Ossidi di azoto:
-biossido
d’azoto
-monossido
d’azoto
monossido di
carbonio
Ozono
idrocarburi
non metanici
(benzene e
affini)
polveri totali
sospese
irritante, da luogo a patologie
delle vie respiratorie attivando
processi infettivi acuti e cronici
PM10
per il loro ridottissimo diametro
(inferiore a 10 millesimi di mm),
sono in grado di pe-netrare nelle
vie aeree profonde, introducendo
composti tossici costitutivi, con
conseguente rischio tossicologico
molto elevato
NOx:
irritano le mucose, provocando
disturbi alle vie respiratorie
NO2
profonde, con predisposizione a
NO
infezioni ed insorgenza di
alterazioni delle funzioni
polmonari (bronchiti croniche,
asma ed enfisema polmonare)
CO
arresta la capacità di trasporto di
ossigeno nel sangue
O3
determina disturbi alla
respirazione e aggravando episodi
di asma, risultando dannoso alla
vegetazione con cali di rese in
colture agricole e defogliazione
boschiva
NMHC per taluni sono comprovati
marcati effetti cancerogeni (
idrocarburi policiclici aromatici)
PTS
irritante nelle vie respiratorie, con
composti tossici potenzialmente
cancerogeni
PRINCIPALI
SORGENTI
riscaldamento e
centrali termoelettriche
particelle
provenienti in
prevalenza da
processi di
combustione
impianti termici,
traffico autoveicolare, centrali
ter-moelettriche,
attività produttiva
e zootecni-che
traffico auto
veicolare
originato in
presenza di luce
solare e ossidi di
azoto
traffico auto
veicolare
particelle solide o
li-quide aerodisperse di
provenienza
naturale (erosione
del suolo) che
antropica
(combustione)
Sulla base dei dati riassuntivi le principali emissioni di inquinanti atmosferici hanno
riguardato il PM10 (polveri sottili), NO2 (ossidi di azoto) e O3 (ozono)
Attenzione particolare meritano che le fonti di formazione del particolato (PM10)
39
Estratto da “Rapporto Annuale sulla Qualità dell’Aria” – Provincia di Varese – anno 2007,
a cura di ARPA Lombardia
40
41
(tabelle e quadri tecnici da RSA ARPA Lombardia 2008)
42
A 2.1 DEFINIZIONE DEGLI AMBITI D’ INFLUENZA (SCOPING) E
DELLA PORTATA DELLE INFORMAZIONI DA INCLUDERE NEL
RAPPORTO AMBIENTALE.
Le operazioni e i processi nell’ambito della V.A.S. mirati a determinare “la competenza” e
precisamente l’insieme di ambiti di indagine, i soggetti protagonisti, le opportunità e le
ricadute agli effetti ambientali degli obbiettivi del P.G.T. sopra-esposti sono sintetizzati
nel termine anglosassone “scoping”.
Precisamente compete al procedimento V.A.S. in questione delineare criteri ed
orientamenti atti a verificare e conciliare gli obbiettivi del Documento di Piano del
P.G.T. di Cairate (con il vasto contesto pianificatorio generale alle diverse scale, previo
un effettivo coinvolgimento dei soggetti interessati, delle Autorità e degli Enti preposti a
specifici settori ed ambiti problematici-decisionali al fine di garantire un concomitante
avanzamento della qualità ambientale in un ambito
comunale investito da intense e
molteplici dinamiche di sviluppo esogene e macroterritoriali.
Di conseguenza i
riferimenti che a loro volta incidono sulla natura, estensione ed
approfondimento da includere nel rapporto ambientale riguarderanno:
- il quadro pianificatorio e programmatico articolato :
. sia a dimensione verticale e cioè pertinente a diversi ambiti amministrativi sovra
comunali quali il Piano Territoriale Regionale (la cui proposta che ricomprende il
precedente Piano Paesistico Regionale è stata approvata nel gennaio 2008 dalla Giunta
Regionale ) , P.T.C.P. della Provincia di Varese, oltre a programmi infrastrutturali di
ampia portata che, sia pure indirettamente, danno luogo a ricadute nel territorio di
Cairate e cioè:
- il Piano Territoriale d’Area Malpensa,
- il programma Elvetico Alp Transit San Gottardo
- il progetto TEN-T 6 del Corridoio Europeo n’5 “ Lione-Milano-Trieste-BudapestKiev
- il progetto TEN-T 24 Genova-Rotterdam “ponte dei 2 mari” che contempla anche il
programma elvetico Sempione-Lötschberg-Berna
- la nuova " Autostrada Pedemontana Lombarda" Gallarate-Dalmine con le relative
diramazioni per Varese, Lecco, Bergamo ed il Canton Ticino
43
- quadro infrastrutturale connesso all’evento espositivo di Milano Expo 2015
. sia a dimensione orizzontale, relativa cioè ai P.G.T. dei Comuni contermini, a tutte le
istituzioni/strumenti territoriali operanti in ambiti specifici e di settore quali piani della
mobilità, accordi di programma, ai Piani Attuativi e programmi in atto o già prefigurati.
- l’analisi di contesto precisata in quadro ricognitivo articolato secondo 8 schede
tematiche elaborate secondo i criteri base di sostenibilità ambientale, contestualizzati allo
specifico ambito del P.G.T. (di cui al capitolo A 1.4. nella fase di orientamento della
V.A.S.)
- gli scenari temporali sul breve/medio, lungo periodo, considerati dalla presente V.A.S.
con diversi livelli di approfondimento in relazione alle informazioni disponibili, tenuto
conto dell’incremento di indeterminatezza dei fattori con l’allontanarsi dell’orizzonte
previsionale
- l’identificazione dei soggetti e delle autorità coinvolti con le relative modalità di
consultazione, concertazione e partecipazione come da capitolo A 1.2.2.
La sequenza delle specifiche elaborazioni preliminari della presente V.A.S. di cui in
particolare ai punti:
- A 1.2.2 mappatura dei soggetti coinvolti (cittadinanza, autorità, Enti, Istituzioni,
portatori di interessi collettivi)
- A 1.4.
quadro ricognitivo, riassuntivo per la dimensione ambientale, adempimenti
preliminari
ed
elaborazioni
svolte/disponibili
(per
specifici
ambiti),
status/criticità dell’ambiente
ha consentito :
•
focalizzazione in linea generale del quadro conoscitivo con sistematizzazione dei
parametri significativi ed evidenziazione delle criticità e dei fattori rilevanti (vedasi lo
svolgimento delle consultazioni) con elaborazione di cartolarizzazione per una efficace
e sintetica comprensione
•
pubblicizzazione
con
partecipazione
di
enti
territorialmente
competenti
e
funzionalmente interessanti, con coinvolgimenti di pubblico, enti locali e non,
istituzioni/associazioni,
cittadini
etc.,
in
concomitanza
all’avanzamento
del
44
procedimento con raccolta e valutazione di considerazioni, istanze e proposte
Alla elaborazione di cui alla fase di orientamento della V.A.S., con l'avvio del
confronto pubblico quindi le ulteriori fasi costitutive del “rapporto ambientale” si
articolano nella seguente successione:
- A 2.1
approfondimento e definizione degli ambiti di influenza e della portata delle
informazioni da includere nel rapporto ambientale (scoping)
- A 2.2.
relazioni con altri piani e programmi (analisi di coerenza esterna)
- A 2.3.1
articolazione dei contenuti e delle previsioni di P.G.T.
- A 2.3.2
effetti attesi: identificazione delle azioni costitutive del P.G.T. tramite
elaborazione di schede tematiche: criticità emerse – finalità generali – finalità
specifiche – azioni, distinte rispettivamente per:
- Sistema della mobilità
- Sistema insediativo
- Sistema ambientale
- A 2.3.3
criteri di sostenibilità di riferimento e criteri di compatibilità per il P.G.T.
- A 2.4
- confronti e selezione delle alternative
- scenari temporali di riferimento del PGT
- A 2.5.1
verifica di processo di coerenza interna tramite matrici di impatto relative alle
complessive “Azioni” previste nel P.G.T. distinte rispettivamente per:
- Sistema della mobilità
- Sistema insediativo
- Sistema ambientale
- A 2.5.2 - schede di approfondimento per azioni a impatto negativo o negativo probabile
e modalità di risoluzione, intervento.
- A 2.6.1 - costruzione ed elaborazione degli indicatori
- A.2.6.2 - criteri per monitoraggio e valutazione ex post
- A.2.7
- A 2.8.1
studio di incidenza di pp. sui siti di Rete Natura – non previsto
proposte, misure e provvedimenti previsti circa effetti negativi significativi
sull’ambiente:
45
- Sistema della mobilità
- Sistema insediativo
- Sistema ambientale
- A.2.8.2
Riscontro dei contenuti del Rapporto Ambientale a criteri normativi della
Regione Lombardia (Del. G.R. 8/10971 del 30/12/09)
- A.2.8.3 Sintesi non tecnica
A seguito dell'avvenuto deposito della proposta di P.G.T. e VAS dopo il parere motivato
predisposto dall'Autorità competente per la V.A.S. e procedente, avrà luogo:
- 3.1 adozione di P.G.T., Rapporto Ambientale e Dichiarazione di Sintesi da parte
del C.C. cui seguiranno:
- 3.2 deposito/pubblicazione degli atti con trasmissione a Provincia, ASL, ARPA
- 3.3 raccolta di osservazioni
- 3.4 controdeduzioni e sintesi finale
Dopo l'eventuale parere motivato a fronte di osservazioni avrà luogo:
-
3.5 approvazione di C.C.,
Cui seguirà la fase propriamente di attuazione del Piano e della V.A.S.:
- A 4.1 avvio monitoraggio e valutazione periodica
Si evidenzia come l’articolazione sopraesposta assolva correttamente ed esaustivamente ai
requisiti di contenuto ed iter metodologico posti dalla recente legislazione regionale in
materia (con particolare riferimento alla recente procedura di cui a DGR n.8/10971 del
30/12/2009), come riscontrabile dal quadro sinottico di cui al capitolo A 1.2.1 del testo
relativo all’elaborazione di 1°fase.
In particolare, oltre al rimando al comma 3 dell’art. 4 della L.R. 12/2005:
“3. Per i piani di cui al comma 2, la valutazione evidenzia la congruità delle scelte rispetto
agli obiettivi di sostenibilità del piano e le possibili sinergie con gli altri strumenti di
pianificazione e programmazione; individua le alternative assunte nell’elaborazione del
piano o programma, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione o di
compensazione, anche agroambientali, che devono essere recepite nel piano stesso”.
si consideri sempre che la Del. G.R. 8/10971 del 30/12/09 successiva alla Del. Cons. Reg.
46
13/03/2007 n. VIII-351(facente seguito a precedente delibera G.R. 15/03/06) “indirizzi
generali per la valutazione ambientale di piani e programmi” ha riproposto testualmente
gli allegati I e II della direttiva 2001/42/CE, del resto richiamati espressamente anche nel
D.Lgs. 152/2006 nella sua ultima riproposizione (con le modifiche introdotte dal D.lgs
08/11/2006 n’284 e dal D.lgs 16/01/2008 n’4) :
“ ALLEGATO VI
Contenuti dei Rapporto ambientale di cui all'art. 13.
Le informazioni da fornire con i rapporti ambientali che devono accompagnare le
proposte di piani e di programmi sottoposti a valutazione ambientale strategica sono:
a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali dei piano o programma e dei
rapporto con altri pertinenti piani o programmi;
b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza
l'attuazione dei piano o dei programma;
c) caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere
significativamente interessate;
d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi
in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e
paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale per la
conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza
comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica,
nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all'art. 21
del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.
e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli
Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua
preparazione, si è tenuto conto dì detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale;
f) possibili impatti significativi sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la
popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici,
i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio
e l'interrelazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli impatti
47
significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo
termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi;
g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli
eventuali impatti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione dei piano o dei
programma;
h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come
è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio
carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e delle tecniche per
risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste;
i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti
ambientali significativi derivanti dall'attuazione dei piani o dei programma proposto
definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori
necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto
illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare;
j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti.”
Ci si sofferma su tale formulazione che intende ricomprendere sia i contenuti della V.A.S.
che l’iter metodologico adottato.
Al riguardo va anzitutto osservato che a fronte di una disciplina e strumenti di recente
applicazione (le quali hanno generato percorsi applicativi frequentemente disomogenei
per lo più non confrontabili,) nella presente circostanza ci si è posti dell’ottica di attenersi
strettamente all’impostazione problematica UE già delineata nei seguenti principali
provvedimenti e testi:
-
Manuale per la valutazione ambientale dei piani di sviluppo regionale e dei
programmi dei fondi strutturali dell’Unione Europea, Commissione Europea, D.G.
Ambiente (1998)
-
Dir. n° 2001/42/CE del 27/06/2001 Dir. Parlamento Europeo e Del Consiglio sulla
valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente
-
Dir. n° 2003/4/CE del 18/01/2003 Dir. Parlamento Europeo e Del Consiglio
sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale
48
-
Dir. n° 2003/35/CE del 26/05/2003 Dir. Parlamento Europeo e Del Consiglio sulla
partecipazione del pubblico all’elaborazione di taluni piani e programmi in materia
ambientale
-
Trattato sull’Unione Europea - Lisbona 13/12/2007 (per il Titolo XIX art. 174-176
inerente l’ambiente)
sia correttamente alla normativa a livello nazionale:
- D.Lgs n° 152 del 03/04/2006 (codice dell’ambiente) rielaborato e riproposto con
D.Lgs n° 284 dell’08/11/2006 e n° 4 del 16/01/2008
- Guida Attuazione della Dir. 2001/42/CE - concernente la valutazione degli effetti di
determinati piani e programmi sull’ambiente” DG Ambiente CE
- Linee guida per la Valutazione ambientale strategica V.A.S. – fondi strutturali 20002006
ma soprattutto contemplando una specifica attenzione alle normative e a esperienze e
criteri applicativi regionali, precisamente a:
- Progetto ENPLAN: Linee Guida per la Valutazione di Piani e Programmi che ha
documentato una significativa esperienza svolta tra il 2001 e il 2004 e che ha
interessato 10 regioni italiane e spagnole.
- L.R. n° 12 dell’11/03/2005 e successive modifiche e integrazioni - Legge per il
governo del territorio
- L.O.T.O. (Landscape opportunities for territorial organization) Regione Lombardia,
Dir. Generale Territorio e Urbanistica, Dipartimento di pianificazione del paesaggio
e sviluppo regionale maggio 2006
- Del Cons. Reg. VIII/351 del 13/03/2007 (che ha sostanzialmente confermato la
precedente Del. G.R.
del 15/03/2006 ) - Indirizzi generali per la valutazione
ambientale di piani e programmi
- Del. G.R. VIII/6420 del 27/12/2007 inerente l’approvazione di procedure e modelli
metodologici per le varie tipologie di V.A.S.
- Modifiche ed integrazioni alla Del. della G.R. n’6420 – 2’ porv. (Del. G.R. 7110 del
18/04/2008).
- Schemi metodologici ed altri allegati vigenti per la V.A.S., già introdotti con Del.
G.R. 6420 e 71110, poi riproposti in allegato alla sottocitata DGR 8/10971 del
30/12/2009
49
- DGR n. 8950/2009 - modalità per la valutazione ambientale dei Piani comprensoriali
di tutela del territorio rurale e di riordino irriguo
- DGR n.8/10971 del 30/12/2009 - Determinazione della procedura di Valutazione
Ambientale di piani e programmi - V.A.S. - recepimento delle disposizioni di cui al
D.lgs n. 4 del 16/01/2008
L’iter metodologico tracciato dalla Regione Lombardia ha infatti una sua peculiarità,
risultando incentrato su un’interazione continua tra elaborazione del Piano e
procedura V.A.S., con “focalizzazione nel processo” che non si completa affatto con la
“stesura
del rapporto ambientale” ma implica una non meno significativa fase
successiva (ex post) alla stessa approvazione del piano (vedere lo schema operativo
riportato nel capitolo A 1.2.1.).
Al di là dei dettati propriamente normativi a cui attenersi nella cosiddetta fase di Scoping si
è fatto dunque esplicito riferimento agli specifici criteri operativi desunti dalla citata
esperienza ENPLAN che pone quali riferimenti fondamentali
all’espletamento della
V.A.S.:
- l’identificazione /costruzione del quadro pianificatorio e programmatico costituito
dalla criticità indotta da altri piani e dal sistema di obbiettivi e decisioni incidenti
sull’ambiente per l’area in questione
- l’analisi del contesto incentrata essenzialmente sulle vulnerabilità e sensibilità
accertate
- l’identificazione dell’ambito di spazio temporale dei Piani con identificazione degli
obbiettivi perseguibili nell’arco di validità del piano e di quelli aventi sostanziale
valenza strategica
- la mappatura dei soggetti da coinvolgere
Si anticipano comunque in detta sede alcune considerazioni di metodo relativamente alla
specifica fase di monitoraggio di valutazione (ex post) che comporta scelte metodologiche
relativamente agli indicatori.
Stante infatti l’approfondimento svolto nell’ambito di P.T.C.P. della Provincia di Varese si
ritiene opportuno riferirsi (con selezione mirata di quelli effettivamente significativi per il
territorio di Cairate ) ai 28 indicatori già individuati in sede provinciale che, oltre a
presentare gli essenziali e necessari connotati di:
50
- rappresentatività degli obbiettivi di Piano e delle dinamiche territoriali
- attinenza a settori tematici connessi agli obbiettivi di sostenibilità ambientale
- agevole reperibilità e quantificazione
sono tali da consentire una omogenea mappatura ambientale di “area vasta” e un
idoneo riscontro in termini evolutivi e che vengono pertanto qui sotto riportati:
RISORSE AMBIENTALI PRIMARIE
“
N.
SIGL
NOME INDICATORE
A
1
A01
Livello
dell’aria
di
criticità
2
A02
Consumo di acqua
3
A03
Consumo di suolo in aree
ad alta vulnerabilità
4
A04
Consumo di inerti
5
A05
Superficie
pubblico
a
verde
6
A06
Superficie
protette
ad
aree
7
A07
Superficie boschiva
8
A08
Superficie agricola
9
A09
Consumo di suolo in
ambito agricolo
10
A10
Superfici bonificate
DESCRIZIONE INDICATORE
Rappresentativo del livello di qualità
dell’aria espresso da una serie di
variabili
rappresentanti
le
concentrazioni
dei
principali
inquinanti (es. CO, NO2, SO2, O3,
PM10)
Rappresentativo della quantità di
acqua prelevata dalla falda
Rappresentativo del livello di
pressione antropica sulle aree a
rischio
idrogeologico
in
un
determinato territorio.
Rappresentativo della riduzione di
sottosuolo, fonte non rinnovabile
Rappresentativo del livello di qualità
insediativa dei centri urbani
Rappresentativo del grado di tutela e
salvaguardia del territorio non
urbanizzato
Rappresentativo della dotazione di
aree boschive sia dal punto di vista
paesistico-ambientale
sia
di
fabbisogno in termini di bilancio del
carbonio atmosferico
Rappresentativo della dotazione di
aree agricole di un determinato
territorio
Rappresentativo del livello di
pressione antropica sulle aree
agricole, con particolare riferimento
a cambi di destinazione d’uso e ai
processi di urbanizzazione
Rappresentativo dello stato di
degrado del suolo e sottosuolo
51
INFRASTRUTTURE E ATTIVITA’ ANTROPICHE
11
A11
12
A12
Rappresentativo dell’estensione della
Superfici
di
rete
rete ecologica in un determinato
ecologica comunale
territorio
Individua il numero di problematiche
Numero di criticità e
risolte positivamente in riferimento
varchi risolti
alla rete ecologica.
N.
SIGL
NOME INDICATORE
A
13
B01
Densità di popolazione
14
B02
Abitazioni occupate
15
B03
Superficie edificata
16
B04
Superficie urbanizzata a
destinazione produttiva
17
B05
Frammentazione
degli
insediamenti produttivi
18
B06
Aree
ecologicamente
attrezzate
19
B07
Intensità di traffico
20
B08
Numero di salite/discese
nelle stazioni ferroviarie
21
B09
Densità
ferrovie
22
B10
Densità di piste ciclabili
di
strade
DESCRIZIONE INDICATORE
e
Rappresentativo della pressione sul
territorio
Rappresentativo della dotazione di
patrimonio edilizio libero e dunque di
verifica della reale necessità di
abitazioni
Rappresentativo del grado di
impermeabilizzazione del territorio
Rappresentativo della pressione delle
attività produttive sul territorio
Rappresentativo della disagregazione
sl territorio di comparti industriali di
piccole dimensioni
Rappresentativo della superficie
destinata ad infrastrutture, servizi e/o
sistemi dedicati alla tutela della
salute e dell’ambiente.
Rappresentativo dell’efficienza della
rete infrastrutturale
Rappresentativo del grado di utilizzo
del trasporto pubblico su ferrovia.
Rappresentativo del grado di
saturazione del territorio in relazione
alle infrastrutture viabilistiche
Rappresentativo del livello di offerta
di mobilità alternativa.
52
FATTORI DI INTERFERENZA
N.
SIGL
NOME INDICATORE
A
23
C01
24
C02
25
C03
26
C04
27
C05
28
C06
DESCRIZIONE INDICATORE
Rappresentativo del consumo di
energia complessivo (uso abitativo,
Consumo di energia
produttivo e trasporti).
Rappresentativo della quantità di
Rifiuti urbani prodotti
rifiuti urbani prodotti
Rifiuti destinati alla Rappresentativo dell’efficienza nelle
modalità di raccolta dei rifiuti
raccolta differenziata
Acque destinate alla Rappresentativo del grado di
depurazione delle acque reflue.
depurazione
Rappresentativo del grado di
Livello
di
criticità
dissesto/stabilità idrogeologico/a di
idrogeologica
un determinato territorio
Rappresentativo del livello di
Esposizione al rumore
inquinamento acustico. “
Oltre agli stessi non è stata comunque esclusa a priori l’opportunità di affiancare ulteriori
indicatori selezionati in funzione delle situazioni e dinamiche proprie del contesto locale e
di specifici programmi incidenti e impattanti in ambito comunale.
53
A2.2 RELAZIONI CON ATRI PIANI E PROGRAMMI
A 2.2
RELAZIONI CON ALTRI PIANI E PROGRAMMI (ANALISI
DI
COERENZA ESTERNA)
L’analisi di coerenza esterna si sviluppa in senso sia verticale (dimensione riferita
propriamente a scale amministrative/gestionali e non intesa quindi in senso gerarchico)
che orizzontale (per quanto riguarda i programmi e le azioni di Istituzioni operanti in
specifici ambiti, parallelamente all’Ente comunale proponente il P.G.T. con relativa
V.A.S.).
Nel primo caso (cioè a livello verticale) si avrà un riferimento esteso sia ad area vasta (al
P.T.R., al P.T.C.P. della provincia di Varese e al P.T.A. Malpensa ) che di contesti
locali limitati ma anche a programmi e progetti infrastrutturali di ampia portata, che, sia
pure indirettamente, danno luogo a ricadute nel territorio di Cairate , quali il progetto
della Autostrada Pedemontana,
i programmi elvetici Sempione-Lötschberg ed Alp
Transit S.Gottardo, i progetti europei TEN T n’6 e n’ 24, i programmi di sviluppo del
Centro Fieristico di Rho – Pero, il quadro infrastrutturale per l’EXPO Milano 2015).
A livello verticale si avrà una verifica di coerenza degli scenari prospettati e delle
conoscenze di base dei diversi piani e programmi, perseguendo la coincidenza o per lo
meno la coerenza degli obbiettivi generali.
A livello più propriamente orizzontale invece, la funzione principale resta quella della
coesione e coerenza del sistema di decisioni e azione dei vari enti e istituzioni presenti sul
territorio del Comune e nel suo immediato contorno.
-
In sostanza si applicherà un puntuale accertamento di sostenibilità, di possibile
coesistenza, di compatibilità o meno, di valutazione delle positività e delle negatività,
della gamma di piani e programmi di settore ma anche di studi ed approfondimenti
svolti localmente quali:
-
determinazione reticolo idrico minore
-
ri-delimitazione dei pozzi idrici
-
studio geologico del territorio comunale
-
studio idraulico e idrogeologico del fiume Olona e del torrente Tenore
finalizzati alla valutazione di rischio per l’adeguamento dello strumento
urbanistico comunale
54
Più precisamente l’analisi di coerenza riferita alla dimensione verticale è riconducibile a:
- Piano Territoriale Regionale (P.T.R.)
- Piano Territoriale d’Area Malpensa
- Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.)
- Piani Regolatori Generali (P.R.G.), Piani di Governo del Territorio ( P.G.T.)
di Comuni confinanti: Carnago, Cassano Magnago, CastelSeprio, Fagnano
Olona, Locate Varesino (CO), Lonate Ceppino, Tradate,
Oggiona
S.Stefano, Gorla Maggiore.
- Studio d’individuazione del reticolo idrico minore
- Piano stralcio per l’assetto idrogeologico" (P.A.I.)
- Piano Regionale della qualità dell’Aria (P.R.Q.A.)
- Piano Provinciale per la Gestione integrata dei rifiuti (per la Provincia di
Varese)
- Piano di indirizzo forestale (P.I.F.)
- Piano faunistico Provinciale
- Programmi di primari interventi di infra-strutturazione stradale-ferroviaria:
- Progetto UE TEN-T n’24–Ponte dei due mari (Genova-BasileaRotterdam)
- Programmi Ferroviari elvetici AlpTransit, S.Gottardo e Sempione
Lötschberg
- Progetto UE TEN-T n’6 - Corridoio 5(Lisbona-Milano-Trieste-BudapestKiev)
- Autostrada Pedemontana Lombarda
- Sistema Aeroportuale di Malpensa
- Centro Fieristico di Rho-Pero
- Progetto EXPO Milano 2015
- Centro Hupac Intermodal SA di Busto A.-Gallarate
Per detti Piani programmi verrà quindi svolto successivo approfondimento e
disasmina per l’ incidenza, gli effetti e le ricadute possibili sul territorio di Cairate.
55
A.2.3.1 ARTICOLAZIONE DEI CONTENUTI E DELE PREVISIONI DI PGT
La V.A.S., come si è detto, costituisce parte integrante dello strumento principale di
pianificazione comunale, e viene attivata in prima fase e precisamente parallelamente
all’elaborazione del “documento di piano” : alla stessa
compete propriamente la
valutazione degli orientamenti strategici a fondamento della politica territoriale in
relazione all’impatto prodotto sull’ambiente, che, per il P.G.T. di Cairate potrebbero in
linea generale e prima approssimazione venire così sintetizzati:
- promozione di sviluppo sociale economico, culturale locale compatibile con l’uso
equilibrato del territorio, la salvaguardia dell’ambiente e l’idoneo utilizzo appropriato di
risorse dissolubili
- adeguamento/armonizzazione
del sistema della viabilità locale e del complessivo
sistema infrastrutturale con particolare riferimento:
- nuova tracciato della direttrice Nord-Sud SP 2 e adeguamento delle direttrice EstOvest SP 12
- sviluppo ed organizzazione di rete locale di piste ciclopedonali che investano la
maggior parte del territorio comunale collegando le varie frazioni ai principali servizi
(con particolare riferimento a quelli scolastici)
- sviluppo della dotazione di servizi
- valorizzazione del patrimonio immobiliare già edificato, correlando le nuove scelte
localizzative con il sistema infrastrutturale e di servizi preesistenti ed in vista altresì di
meglio relazionare e connettere le frazioni con il capoluogo.
- salvaguardare le presenze produttive compatibili, attrezzando comunque specifica zona
industriale a Sud della SP 12 (già caratterizzata da insediamenti
e direttamente
innestata su primarie direttrici (quali SS.336, A8, Pedemontana Lombarda spa) e mete
cargo (quali Hupac Intermodal SA e Malpensa).
- prevedere nuove realtà commerciali, in idonee ubicazioni attestate in corrispondenza
degli assi provinciali con riferimento anche a Piano del Commercio Comunale
- garantire identità e peculiarità locali sia valorizzando, con il relativo intorno, le
56
preesistenze storico monumentali di cui si richiamano qui le principali:
- il Monastero benedettino di S. Maria Assunta
- Chiesa di Sant’Ambrogio
- Chiesa di Santa Maria Assunta (in località Peveranza)
- Chiesa di Sant’Ambrogio (in località Bolladello)
- Santuario della Madonna di S. Calimero (in località Bolladello)
- sia vitalizzando
le connotazioni
delle frazioni di Peveranza e Bolladello, che a
tutt’oggi si configurano come insediamenti dotati di propria autonomia e specifiche
caratterizzazioni
- riqualificazione dell’invaso della Valle Olona in vista di una più ampia prospettiva
estesa ad una valorizzazione coordinata e complessiva delle valenze paesaggistiche e
monumentali presenti nel territorio comunale.
- tutela e ricostituzione delle risorse ambientali, ponendo primaria attenzione a:
- alvei e fasce fluviali del Fiume Olona e dei torrenti Tenore (con il relativo affluente
Riale) e Rile (che interessa marginalmente il territorio comunale nel settore Nord
Ovest)
- acque di falda identificate quali riserva idrica integrativa
- area boschiva a Nord-Ovest da connettere mediante idonei varchi ecologici alla
sponda Est dell’Olona
- ambito agricolo fertile a Ovest del centro abitato, articolato in una fascia con assetto
Nord-Sud
- bonifica del fondovalle occupato da stabili e attrezzature fatiscenti dell’ex cartiera
Vita-Mayer
- risoluzione delle intersezioni ecologiche critiche tra sistemi boschivi e agricoli con le
citate SP 2 e SP 12
57
Si sottolinea come tali orientamenti risultino per la gran parte già ricompresi del PTCP,
seppure con identificazione macroterritoriale e fatto salva la risoluzione di alcune criticità
(compatibilità di nuovo tracciato SP2 con preservazione di ecosistema “agricolo fertile)”:
58
Gli obiettivi di piano sarebbero conseguentemente riconducibili a 3 filoni principali su cui
articolare le diverse “politiche di settore” inerenti:
- mobilità
- assetto insediativo
- sistema ambientale.
Poiché compete alla VAS il compito di esaminarne gli effetti e gli esiti sull’ambiente ne
consegue che correttamente la VAS verrà attivata
fin dall’inizio e parallelamente
all’elaborazione del PGT cui è correlata, con la chiara e mirata finalità di :
- raffrontare idonee alternative, compatibilità e sostenibilità degli obiettivi del piano, che
nel caso specifico delinea contenuti comunque “aperti” e non “finalità già
predeterminate”
- attivare criteri di monitoraggio della relazione tra processualità del piano ed effetti
ambientali
- strutturare un sistema di informazioni, relazioni e concertazioni tra soggetti / autorità
preposte alla gestione di territorio e ambiente
- individuare un sistema di indicatori significativi a riscontrare gli impatti in scala
previsionale (prima di attivare decisioni / progetti operativi)
tali da ridefinire in
continuità, e il più possibile in tempo reale, gli stessi obbiettivi e contenuti del piano
avvalendosi di idonee e tempestive azioni correttive.
59
Scarica

VAS