COMUNE DI CAIRATE 15 luglio 2010 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) EX ART. 4 L.R. 12 DEL 11/03/05 E D.LGS 152 DEL 03/04/06 (INTEGRATO CON D.LGS 08/11/2006 N’284 E DAL D.LGS 16/01/2008 N’4) DEL P.G.T. DEL COMUNE DI CAIRATE FASE DI ORIENTAMENTO DELLA VAS (documento di scoping) Arch. Stefano Castiglioni COMUNE DI CAIRATE V.A.S. del P.G.T. del Comune di Cairate Sindaco ed Assessore all’Urbanistica Dr.ssa Clara Fanton Direttore Generale : Avv. Giuseppe Locandro Responsabile Settore Tecnico : Arch. Enrico Ermoni Professionista incaricato per PGT: Arch. Paolo Favole Professionista incaricato per la V.A.S.: Arch. Stefano Castiglioni 1 SOMMARIO PREMESSA -A 0 riferimenti informativi generali, concettuali FASE 1 DI ORIENTAMENTO DELLA V.A.S.: -A 1.1 iter metodologico con successione delle fasi di espletamento della VAS ed integrazione della dimensione ambientale del PGT di Cairate -A 1.2.1 sintesi dell’Iter procedurale per la VAS di Cairate -A 1.2.2 identificazione dei soggetti coinvolti (cittadinanza, autorità, Enti, Istituzioni, portatori di interessi collettivi) -A 1.3 verifica della presenza di Siti Rete Natura 2000 (SIC/ZPS) -A 1.4 quadro ricognitivo riassuntivo per la dimensione ambientale, adempimenti preliminari ed elaborazioni svolte/disponibili, status/criticità dell’ambiente: - Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 1A (tematica energetica) - Scheda ricognitiva delle componenti ambientali estrattiva/smaltimento rifiuti e liquami, bonifiche) 2A (tematica - Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 3A (tematica rischio di incidentalità rilevante) - Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 4A (tematica inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso) - Scheda ricognitiva agroflorofaunistica) delle componenti ambientali 5A (tematica - Scheda ricognitiva delle componenti geologica/idrogeologica/freatica/idrografica) ambientali 6A (tematica - Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 7A (tematica paesaggistica, architettonica e culturale) - Scheda ricognitiva delle componenti ambientali 8A (tematica atmosferica) -A 2.1 definizione degli ambiti d’influenza (“scoping”) e della portata delle informazioni da includere nel rapporto ambientale -A 2.2 relazione con altri piani e programmi -A 2.3.1 articolazione dei contenuti e delle previsioni di PGT 2 A0 RIFERIMENTI INFORMATIVI GENERALI, CONCETTUALI L’acronimo V.A.S. sintetizza la definizione di “valutazione ambientale strategica” che è la procedura di valutazione della congruità di piani e programmi (a monte dell’approvazione di specifiche progettazioni) in relazione agli obiettivi di sostenibilità ambientale-territoriale ed agli altri livelli di pianificazione (sovra-ordinati o di settore). Definita dalla Direttiva UE 2001/42 del 27/06/2001 la VAS è stata introdotta dapprima nella legislazione del territorio della Regione Lombardia (art. 4 L.R. 12 del 11/03/2005) poi in sede nazionale (Codice dell’Ambiente D.Lgs. 152 del 03/04/2006, rielaborato e integrato successivamente con i D.Lgs n° 284 dell’08/11/2006 e n° 4 del 16/01/2008): “.. il processo che comprende, secondo le disposizioni di cui al titolo II della seconda parte del presente decreto, lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità, l’elaborazione del rapporto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del piano o del programma, del rapporto e degli esiti delle consultazioni, l’espressione di un parere motivato, l’informazione sulla decisione e il monitoraggio.” Di fatto è stata recepita la formulazione di cui al testo della Del. Cons. Reg. Lombardia del 13/03/2007 (a sua volta già sostanzialmente esposta nella Del. R.G. del 15/03/2006) “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi” in cui, più sinteticamente, la V.A.S. viene così precisata: “Il procedimento che comprende l’elaborazione di un rapporto di impatto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni, la formulazione del parere motivato e la messa a disposizione delle informazioni sulla decisione”: Esiste una netta distinzione concettuale tra procedimento V.A.S. (applicabile a processi decisionali e urbanistici come sottolineato dall’aggettivazione “strategica”) e V.I.A. (afferente invece a opere e manufatti) : quest’ultima, più sperimentata e concettualmente recepita, comporta tuttavia una serie di limitazioni connesse alla propria natura “tattica”, dato che: - progettazioni complesse comportano spesso sub-progetti dotati di non indifferente impatto - la sommatoria di più operazioni progettuali innesca effetti cumulativi che sfuggono alle singole specifiche V.I.A. - l’insieme di microinterventi, come tali non soggetti a V.I.A., possono nel loro insieme 3 essere suscettibili di modificazioni / alterazioni ambientali rilevanti - decisioni e scelte inerenti l’uso del suolo e la gestione agroflorofaunistica, che per loro natura non implicano operazioni progettuali e conseguentemente non restano assoggettabili a V.I.A., determinano talvolta consistente impatto ambientale. Pertanto la V.A.S. non può essere ricondotta ad un “corredo” o un “supporto giustificativo” della pianificazione / programmazione del territorio, ma piuttosto deve configurarsi quale un processo integrato e costitutivo della stessa, incidendo in tutta la sequenza di decisioni ed azioni previste dal piano cui è correlata. Proprio l’estensione all’ambiente di teorizzazioni di derivazione economica ha portato a considerare a lato del “capitale artificiale” (generato dall’attività umana) il “capitale naturale”, tra loro non sostituibili o intercambiabili e quindi da mantenere e salvaguardare separatamente. La V.A.S. a tutti gli effetti è dunque una sorta di “bilancio ambientale”: come un bilancio economico certificato deve riportare il corretto stato di salute e vitalità di una azienda, parimenti alla V.A.S. compete il riscontro degli effetti ed esiti ambientali delle politiche e delle azioni urbanistico-territoriali. La V.A.S. dunque deve invece essere attivata fin dall’inizio e parallelamente all’elaborazione del piano / programma urbanistico cui è correlata con la chiara e mirata finalità di : - raffrontare idonee alternative, compatibilità e sostenibilità degli obiettivi del piano, che nel caso specifico delinea contenuti comunque “aperti” e non “finalità già predeterminate” - attivare criteri di monitoraggio della relazione tra processualità del piano ed effetti ambientali - strutturare un sistema di informazioni, relazioni e concertazioni tra soggetti / autorità preposte alla gestione di territorio e ambiente - individuare un sistema di indicatori significativi a riscontrare gli impatti in scala previsionale (prima di attivare decisioni / progetti operativi) tali da ridefinire in continuità, e il più possibile in tempo reale, gli stessi obbiettivi e contenuti del piano avvalendosi di idonee e tempestive azioni correttive. 4 FASE 1 DI ORIENTAMENTO DELLA VAS A1.1 ITER METODOLOGICO CON SUCCESSIONE DELLE FASI DI ESPLETAMENTO V.A.S. ED INTEGRAZIONE NELLA DIMENSIONE AMBIENTALE DEL PGT DI CAIRATE L’articolazione della VAS in questione, verrà conseguentemente svolta secondo una successione di fasi e di operazioni ( reperimento di informativa, disamine, valutazioni) qui elencate schematicamente in conformità al criterio delineato nel citato documento della Regione Lombardia “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi” (Del. Cons. R.L. n° VIII 351 del 13/03/2007, successivamente precisata nella D.G.R. n’ 8/10971 del 30/12/09 e comunque con riferimento al D.Lgs. 152/2006 e succ. modif. integr., a sua volta coincidente con i contenuti della Direttiva 2001/42 CE. 5 Riconducendo i criteri di cui alle normative sopracitate alla specifica casistica del PGT di Cairate ne consegue: Fase della V.A.S. Fase 1 orientamento V.A.S. Contenuti V.A.S. Processo secondo D.Lgs. secondo Delibera Cons. 152/2006 Reg. n° 351 del coincidente con 13/03/07 Direttiva aggiornato/integrato 2001/42/CE successivamente da D.R.G. n° 7110/2008 e quindi da D.R.G. n° 8/10971 del 30/12/2009 “Indirizzi generali per valutazione ambientale di piani e programmi” Regione Lombardia a) illustrazione dei A1.1 Integrazione della dimensione contenuti, degli ambientale nel obiettivi principali D.d.P.(PGT) del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani o A1.2 Definizione programmi schema operativo b) aspetti pertinenti per la V.A.S. e dello stato attuale mappatura dei dell’ambiente e soggetti sua evoluzione competenti in probabile senza materia l’attuazione del ambientale e del piano o del pubblico programma coinvolto c) caratteristiche ambientali, verifica della culturali e A1.3 presenza di siti paesaggistiche Rete Natura 2000 delle aree che (SIC/ZPS) potrebbero essere significativamente interessate Articolazione V.A.S. P.G.T. di Cairate del A1.1 Iter metodologico con successione delle fasi di espletamento della VAS ed integrazione della dimensione ambientale del PGT di Cairate A1.2.1 Sintesi dell’Iter procedurale per la VAS di Cairate A1.2.2 identificazione dei soggetti coinvolti A1.3 verifica della presenza di siti Rete Natura 2000 (SIC/ZPS) A1.4 quadro ricognitivo riassuntivo per la dimensione ambientale (per specifici ambiti), status/ criticità dell’ ambiente : - scheda ricognitiva delle componenti ambientali 1A (tematica energetica) - scheda ricognitiva 6 2001/42 CE art.6 Conferenza di verifica / comma 5 e D.Lgs. 152/2006 art. 7 valutazione comma 6 d) qualsiasi Fase 2 problema Elaborazione e redazione ambientale esistente, pertinente al piano Conferenza di valutazione: avvio del confronto delle componenti ambientali 2A (tematica estrattiva/smaltimento rifiuti e liquami, bonifiche - scheda ricognitiva delle componenti ambientali 3A (tematica rischio di incidentalità rilevante) - scheda ricognitiva delle componenti ambientali 4A (tematica inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso) - scheda ricognitiva delle componenti ambientali 5A (tematica agroflorofaunistica) - scheda ricognitiva delle componenti ambientali 6A (tematica geologica/idrogeologi ca/freatica idrografica) - scheda ricognitiva delle componenti ambientali 7A (tematica paesaggistica, architettonica e culturale) - scheda ricognitiva delle componenti ambientali 8A (tematica atmosferica) - Concertazione - consultazione - informazione A2.1 Definizione A2.1 dell’ambito di influenza (scoping) e definizione della portata delle definizione degli ambiti di influenza e della portata delle informazioni da includere nel 7 informazioni da o programma, ivi includere nel compresi in Rapporto particolare quelli Ambientale relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica quali le aree designate quali le zone designate come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui A2.2 Analisi di coerenza esterna all’art. 21 del A2.3 Stima degli effetti D.Lgs ambientali attesi 18/05/2001, n° 228 e) obbiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui durante la preparazione si è tenuto conto di tali obbiettivi e di ogni considerazione rapporto ambientale A2.2 relazioni con altri piani e programmi A2.3.1 articolazione dei contenuti e delle previsioni di P.G.T. A2.3.2 effetti attesi: identificazione delle azioni costitutive del P.G.T. tramite elaborazione di schede tematiche: criticità emersefinalità generalifinalità specificheazioni distinte rispettivamente per: - sistema della mobilità - sistema insediativo - sistema ambientale A2.3.3 criteri di sostenibilità di riferimento e criteri di compatibilità adottati per il P.G.T. A2.4 confronti e selezione delle alternative scenari di riferimento del P.G.T. A2.5.1 verifica di processo di coerenza interna tramite matrici di impatto relative alle complessive “Azioni” previste nel P.G.T. distinte rispettivamente per: - sistema della mobilità - sistema insediativo - sistema ambientale A.2.5.2 schede di approfondimento per azioni a impatto negativo o negativo probabile e modalità di risoluzione intervento A2.6 .1 costruzione ed 8 ambientale f) Possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi g)Misure previste per impedire ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o del programma h)Sintesi delle ragioni della scelta delle elaborazione degli indicatori A.2.6.2 criteri per A2.4 valutazione delle monitoraggio e alternative di p/p valutazione ex post A2.7 non previsto per Cairate A2.5 Analisi di coerenza interna A2.8.1 proposte, misure e provvedimenti previsti circa effetti negativi significativi sull’ambiente: - sistema della mobilità - sistema insediativo - sistema ambientale (inoltro/deposito delle elaborazioni complessive configuranti rapporto ambientale A2.6 Progettazione del sistema di monitoraggio A2.8.2 riscontro dei contenuti del rapporto ambientale a criteri normativi della Regione Lombardia (Del.G.R. 8/10971 del 30/12/09) A2.7 studio di A.2.8.3 incidenza delle scelte del piano sui siti di Rete Natura 2000 (se previsto A2.8 Proposta di rapporto ambientale e sintesi non tecnica sintesi non tecnica 9 alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e delle tecniche per risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste i)Descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione dei piani o del programma proposto definendo, in particolare le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare j) Sintesi non tecnica 10 delle informazioni di cui alle lettere precedenti Conferenza D.Lgs. 152/06 art. Deposito del “documento di Piano” e del “rapporto di 10 ambientale”, valutazione -Valutazione del “documento di Piano” e del “rapporto ambientale” - Parere motivato predisposto dall’ autorità competente per la V.A.S. d’intesa con l’autorità procedente Fase 3 Giudizio di 3.1 adozione di C.C. previa dichiarazione di Sintesi Adozione compatibilità ambientale e 3.2 deposito/pubblicazione/invio alla provincia, all’A.S.L. e all’A.R.P.A. approvazione piano più V.A.S. ex art. 12 3.3 raccolta osservazioni 3.4 considerazioni e osservazioni in seguito all’analisi e 13 D.Lgs. 152/06 di sostenibilità Parere motivato finale 3.5 approvazione di C.C. Fase 4 attiv. Monitoraggio ex art. A4.1 rapporti di monitoraggio e valutazione periodica Gestione 14 D.Lgs n 152/2006 Lo schema operativo della V.A.S. del P.G.T. viene pertanto sviluppato secondo la soprariportata articolazione, tenendo presente che le sequenze esposte identificano elaborazioni ed approfondimenti costitutivi del “Rapporto ambientale”, che si configura pertanto come l’esplicitazione documentata di detto processo. Precisamente con riferimento ai contenuti del Rapporto ambientale di cui all’allegato VI del D.Lgs. 152/2006, sostanzialmente coincidenti con le informazioni richieste nell’allegato I della Direttiva 42/2001 CE, si rileva che: - i punti a, b, c, d (prima parte) coincidono con la fase di orientamento (scoping) - i punti d(seconda parte), e riguardano le fasi di ordine ambientale, di identificazione di finalità generali e specifiche, di verifica di coerenza tra P.G.T. e contesto programmatico - i punti f, g afferiscono alla identificazione delle azioni di P.G.T., alla stima degli effetti ambientali, alla verifica di coerenza tra azioni, obiettivi e disamina di alternative favorevoli e praticabili - i punti h, i attengono propriamente alle conclusioni del rapporto ambientale, alla identificazione di idonei indicatori ed alla progettazione del sistema di monitoraggio - il punti j alla sintesi non tecnica 11 A 1.2.1 SINTESI DELL’ITER PROCEDURALE PER LA VAS DI CAIRATE Si ritiene utile soffermarsi sugli steps dello schema metodologico sopra esposto che implicano : • elaborazione del quadro ricognitivo/conoscitivo per la dimensione ambientale, corredato da approfondimenti tematici, avvalendosi di eventuali approfondimenti preliminari e di settore già svolti in sede locale. • Prima sintesi relativa a scenari / obiettivi / finalità del P.G.T. valutati e illustrati: - nello status attuale (in cui vengono comprese le scelte programmatiche e le previsioni già assunte da altri e diversi soggetti sovra-ordinati e di settore) - nello scenario riferito all’arco temporale di validità del “documento di piano” (5 anni) - nella prefigurazione strategica (sia pure con i dovuti ampi margini di attendibilità che ne conseguono) connessa a previsioni sul lungo periodo • concertazione / consultazione informazione tramite la conferenza di valutazione (approfondimento e condivisione delle linee metodologiche per la redazione del rapporto ambientale, condivisione delle procedure per lo svolgimento delle consultazioni e dei criteri per la valutazione del rapporto e delle consultazioni, esame dei contenuti e obiettivi del piano) • Focalizzazione definitiva del quadro conoscitivo con sistematizzazione dei parametri significativi ed evidenziazione delle criticità e dei fattori rilevanti (svolgimento delle consultazioni, tavoli tecnici di lavoro) con elaborazione di cartolarizzazione per una efficace e sintetica comprensione • pubblicizzazione con partecipazione di enti territorialmente competenti e funzionalmente interessanti, con coinvolgimenti di pubblico, enti locali e non, istituzioni/associazioni, cittadini etc. in concomitanza all’avanzamento del procedimento con raccolta e valutazione di considerazioni, istanze e proposte. Successivamente verrebbe effettuata la redazione del rapporto ambientale vero e proprio comportante: sviluppo delle fasi A.2.2, A.2.3.1,.2.3.2,A.2.3.3 A.2.4, A.2.5, A.2.5.1,A.2.5.2, A.2.6.1, 12 A.2.6.2) Individuazione di idonei indicatori ambientali di cui alla fase A2.6.1 Criteri di monitoraggio e valutazione ex post di cui alla fase A.2.6.2 messa a disposizione dell’elaborazioni svolte nei confronti delle autorità della Conferenza , degli Enti/Istituzioni locali ed ambientali e del pubblico (A2.8.1, A2.8.2) Infine seguirebbero: • Osservazioni da parte dei soggetti interessati e del pubblico, esame-elaborazione del documento di sintesi non tecnica(A.2.8.3), parere/giudizio di compatibilità ambientale da parte dell’autorità responsabile/competente per la V.A.S., verifica di parte di altre autorità competenti • Dichiarazione di sintesi ed Adozione del “Documento di Piano” e della VAS da parte del Consiglio Comunale (A.3.1), A.3.2, A.3.3) • Avvio del monitoraggio e valutazione periodica In estrema sintesi detta l’articolazione si esplicita nella sequenza: - individuazione dei soggetti coinvolti/interessati - pubblicazione di avvio del procedimento V.A.S. - presentazione di documento preliminare del PGT e dell’analogo della VAS (scoping) alle competenze di valutazione - presentazione di proposte di PGT e di rapporto ambientale alla seconda conferenza di valutazione cui compete l’espressione di parere ambientale - adozione di variante di rapporto ambientale corredato da dichiarazione di sintesi con pubblicazione di atti e trasmissione degli stessi a Provincia, ASL, ARPA esame di osservazioni pervenute, controdeduzioni e dopo successivo parere ambientale motivato finale , votazione di Consiglio per approvazione 13 A1.2.2 IDENTIFICAZIONE DEI SOGGETTI COINVOLTI (CITTADINANZA, AUTORITÀ, ENTI, ISTITUZIONI, PORTATORI DI INTERESSI COLLETTIVI) - L’autorità procedente è l’Amministrazione Comunale di Cairate; - l’autorità l’autorità competente per la Valutazione Ambientale, ai sensi dell’art. 3.4 della Del. C.R.L. n. VIII/0351 del 13/03/2007, verrà successivamente individuata - il professionista tecnico incaricato per la redazione della V.A.S. è l’ Arch. Stefano Castiglioni di Busto Arsizio. - è istituita la Conferenza di Valutazione, volta alla Valutazione Ambientale del piano e del rapporto ambientale, costituita dai soggetti territorialmente interessati e chiamati a parteciparvi, come da successivo elenco, articolata in almeno 2 sedute: - la prima introduttiva orientata a illustrare la ricognizione dello stato di fatto e dello schema di piano, gli orientamenti iniziali e gli obiettivi; - la conclusiva propriamente finalizzata alla valutazione ambientale finale del piano. La suddivisione proposta contempla le seguenti macro-suddivisioni per le diverse realtà: • Istituzionali • Rappresentanze di categoria • Associazioni culturali, ambientaliste, sportive e per il tempo libero • Associazioni socio-assistenziali e religiose, sodalizi vari • Autorità • Cittadinanza delle diverse frazioni/nuclei urbani Per quanto riguarda le realtà istituzionali si intendono coinvolgere : • ASL • ARPA • Regione Lombardia • Provincia di Varese • Comuni Viciniori • Autorità di Bacino • AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po) 14 • Soprintendenza ai beni ambientali ed architettonici • Soprintendenza ai beni archeologici • FNM • ENEL Sole, ENEL Distribuzione, TERNA • Telecom Italia In relazione alle rappresentanza di categoria si considereranno: • Le associazioni di categoria provinciali e locali • I sindacati dei lavoratori • Gli ordini professionali Relativamente al primo gruppo di associazioni si intendono: • Associazioni culturali ed ambientaliste nelle loro diverse articolazioni • Associazioni sportive e per il tempo libero Per il secondo gruppo di associazioni si intendono a livello generale: • Le associazioni socio-assistenziali e religiose, sodalizi vari Tra le autorità di intendono coinvolgere: • Autorità locali • Autorità scolastiche Gli incontri con le realtà istituzionali individuate, con le associazioni e le autorità verranno effettuati: • all’avvio della fase di partecipazione • alla conclusione della fase di partecipazione, ovvero prima dell’adozione del Documento di Piano 15 A 1.3 VERIFICA DELLA PRESENZA DI "SITI NATURA 2000" Nel territorio del Comune di Cairate non sono comunque presenti né siti di interesse comunitario (S.I.C.) né zone di protezione speciale (Z.P.S.): non è pertanto previsto nel P.G.T. uno studio del relativo ambito di incidenza. Cartografia dei siti Natura 2000 della Provincia di Varese e relative connessioni ecologiche (in blu corridoi primari, in giallo corridoi secondari, bollo rosso ubicazione Comune di Cairate) - (estratto da studio naturalistico della Fondazione lombarda per l'ambiente settore aree protette e biodoversità 2008 di Fabio Casale e Mattia Brambilla) 16 A1.4 QUADRO RICOGNITIVO RIASSUNTIVO PER LA DIMENSIONE AMBIENTALE, ADEMPIMENTI PRELIMINARI ED ELABORAZIONI SVOLTE DISPONIBILI, STATUS/CRITICITA’ DELL’AMBIENTE Si osserva che l’Amministrazione Comunale ha già provveduto ai seguenti adempimenti preliminari e studi di settore e precisamente: - determinazione reticolo idrico minore - ri-delimitazione dei pozzi idrici - studio geologico del territorio comunale - studio idraulico e idrogeologico del fiume Olona e del torrente Tenore finalizzati alla valutazione di rischio per l’adeguamento dello strumento urbanistico comunale L’elaborazione del quadro ricognitivo riassuntivo costituisce una analisi prioritaria a livello ambientale – territoriale, mirata ad individuare i fattori essenziali di criticità – opportunità – ricadute, propri dell’ambito problematico – territoriale da confrontare poi con gli obiettivi e le azioni del P.G.T.. Verranno pertanto redatte 8 schede tematiche di focalizzazione dello status ambientale, come già elencato a proposito delle sequenze di espletamento della V.A.S., comprensive di sintetica descrizione circa la situazione accertata per ciascun ambito problematico, banche dati di riferimento, indagini, studi, elaborazioni svolte, risultanze e criticità più evidenti ed incidenti. TEMATICHE AMBIENTALI OGGETTO DI DISAMINA Quanto sopra preliminarmente comporterà l’individuazione di 8 schede tematiche dello status ambientale, comprensive di sintetica descrizione circa la situazione accertata per ciascun ambito problematico, le banche dati di riferimento, indagini, studi, elaborazioni svolte, le risultanze e le criticità più evidenti ed incidenti. Le tematiche corrispondenti ai diversi connotati ambientali del territorio in relazione ai citati criteri di sostenibilità verrebbero conseguentemente sintetizzate in: 1A tematica energetica 2A tematica smaltimento rifiuti e liquami, bonifiche 3A tematica rischio e incidentalità rilevante 17 4A tematica inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso 5A tematica agro-floro-faunistica 6A tematica geologica / idrogeologica / freatica idrografica 7A tematica paesaggistica, architettonica e culturale 8A tematica atmosferica Le stesse sintetizzano, contestualizzandoli alla realtà del territorio, sia i criteri di sostenibilità del Manuale UE del 1998 (che resta il sostanziale riferimento per l’intero impianto della legislazione europea in materia di VAS) sia i criteri del più recente ed aggiornato Manuale italospagnolo “ENPLAN” del 2004. Sempre in linea puramente orientativa conseguono i sottoelencati plausibili criteri di compatibilità con cui valutare tramite matrici d’impatto le specifiche azioni di piano: 1° Minimizzazione utilizzo di risorse energetiche non rinnovabili e impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione Bilancio energetico generale 2A Uso e gestione dal punto di vista ambientale dei rifiuti e inquinanti Generazione di rifiuti 3A Minimizzazione di rischi di incidentalità rilevante Generazione di nuovi rischi, uso e gestione di sostanze pericolose 4A 5A 6A 7A 8A Contenimento inquinamento acustico Contenimento inquinamento elettromagnetico Contenimento inquinamento luminoso Tutela dell’ecosistema naturale (conservare e migliorare lo stato della fauna, flora selvatica, dei relativi habitat e contesto naturale) Tutela delle attività agricole e limitazioni ai cambiamenti nella struttura degli usi del suolo Tutela e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee, conservazione e miglioramento della qualità dei suoli Preservazione del patrimonio paesaggistico, culturale, architettonico, conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente locale Protezione dell’atmosfera e contenimento di emissioni aeree, tutela della qualità dell’aria Precisamente da una preliminare presa d’atto emergono per il territorio di Cairate i seguenti fattori criticità articolati secondo i sopracitati ambiti: A – Bilancio energetico Le soluzioni energetiche da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico) potranno in futuro soddisfare unicamente una limitata frazione della domanda energetica Non sono neppure ipotizzabili sul territorio di Cairate soluzioni di teleriscaldamento (per lo meno a breve/medio termine) Lo sviluppo dell’efficienza energetica passiva nell’edilizia, non solo di nuova realizzazione, ma soprattutto estesa in modalità generalizzata a quella esistente, resta pertanto la prospettiva più agevolmente praticabile e maggiormente premiante. 18 Occorre considerare un trend crescente di consumi elettrici residenziali, malgrado il progressivo inserimento nel mercato di elettrodomestici di nuova generazione a ridotto consumo, stante la diffusione generalizzata di impianti di climatizzazione (spesso ad elevato consumo in quanto prodotti di importazione non dotati di inverter). Per i consumi di carburante per autoveicoli è possibile una , sia pure contenuta riduzione, mediante la realizzazione di una rete organica piste ciclabili a scala locale con interconnessione tra le varie frazioni ed i principali servizi pubblici. 19 CONSUMI FINALI ITALIANI PER SETTORE E PER FONTE 2007 (*) Solo biomasse ______________________________________________________________________________________ SINTESI DEI POTENZIALI RISPARMI DALLE AZIONI DI EFFICIENZA ENERGETICA Potenziale di risparmio negli impieghi di energia (in energia primaria) [Mtep] inf. sup. Trasporti 2,0 6,4 Azionamenti elettrici (motori) 1,9 3,4 Iluminazione (incl. illum. pubblica) 2,4 3,2 Riscaldamento/raffrescamento/a.c.s. settore civile 5,6 8,0 Altri usi elettrici e termici settore civile 1,4 4,2 Usi termici in industria e agricoltura 0,8 4,0 Altri usi elettrici in industria e agricoltura 0,2 0,7 14,3 30,0 TOTALE [Mtep] Per la conversione dei consumi di energia elettrica in energia primaria si è supposto un rendimento complessivo del 45% Valori di confronto Risparmi previsti da Piano Nazionale di Efficienza Energetica (al 2016): 14 Mtep (in en. primaria) Risparmi obiettivo del Consiglio Europeo (-20% al 2020): ~40Mtep (in en. primaria) Fonte ERSE 20 2A – Smaltimento rifiuti e liquami, bonifiche La bonifica di insediamenti industriali con cessata attività o di prevedibile dismissione, specificatamente nella Valle Olona (ex cartiera Vita Mayer), costituisce un problema primario e rilevante per l’entità e l’onerosità dell’intervento non accollabile ad iniziative di riedificazione, sussistendo nel contempo l’esigenza di non procrastinare il programma di recupero ambientale della complessiva fascia della Valle Olona 21 Il territorio di Cairate è inoltre interessato dai torrenti Rile (marginalmente nel settore Nord-Ovest) e Tenore (che invece attraversa l'intero territorio comunale da Nord a Sud) facenti parte del reticolo idrico minore e confluenti dapprima in vasche di accumulo/laminazione/spagliamento situate nel territorio di Cassano Magnago da cui una condotta sotterranea consente poi lo svuotamento dell'Olona (a valle del Molino del Sasso) nei periodi di piena. 3A - Rischio di incidentalità rilevante Pur non essendovi nel territorio comunale e nelle immediate prossimità situazioni a rischio R.I.R., dovrà essere comunque accertata eventualità di rischio di incidentalità per attività tutt’ora presenti in Val d’Olona , riconducibili anche all’immissione sulla viabilità locale di trasporti pesanti e pericolosi. 22 In particolare risultano interessate da traffico merci le vie centrali sia del centro di Cairate (più che per presenze produttive sul fondo valle dell’Olona per l'attraversamento tramite la SP2 che si immette poi sulla SP 12 ) che delle frazioni Bolladello e Peveranza (traffico proveniente da Nord sempre per immissione sulla SP 12). 23 4A- Inquinamento acustico elettromagnetico e luminoso L’abitato di Cairate resta interessato da rumorosità dovuta ad intenso traffico veicolare da attraversamento, che sulla direttrice territorio Busto-Gallarate-Varese tende a optare per la viabilità locale anziché avvalersi della S.P. 12 e S.P. 233 “Varesina”(essendo quest’ultima sia eccessivamente trafficata sia rallentata da semafori e innesti). E’ altresì suscettibile di attenzione l’attraversamento a margine di edificazione residenziale di una linea A.T. della Terna spa (con tracciato parallelo alle vie Bellingera e Faenza). Per quanto attiene al rispetto della normativa inerente l’inquinamento luminoso (L.R. 17/2000 “ misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso”) occorre considerare che il territorio di Cairate è in toto interessato dalla fascia di rispetto dell’Osservatorio Astronomico New Millennium Observatory” di Mozzate e marginalmente (per il settore Sud e Sud-Ovest da quella dell’Osservatorio “Città di Legnano”di Legnano 24 Il presente estratto di VAS di PTR (di cui a rapporto ISTIL 2001), delinea una mappatura della visibilità delle stelle ad occhio nudo da cui risulta la collocazione del Comune di Cairate in ambiti compresi tra magnitudo 4 e 4,5. 25 Il Comune di Cairate in base alla L.R. 17/2000 risulta parzialmente interessato per la parte sud del territorio comunale dalla fascia di rispetto dell'Osservatori Astronomico di Legnano e per la totalità del territorio da quella dell'Osservatorio di Mozzate. 26 5A – Tutela agro-floro –faunistica Esistono due ecosistemi paralleli che interessano il territorio comunale, entrambi con assetto Nord-Sud e costituiti da: - una fascia “agricola fertile” inframmezzata da boschi cedui che si estende a Ovest dell’abitato di Cairate - l’invaso fluviale dell’Olona 27 Una mirata risoluzione di varchi/corridoi ecologici atti a garantire continuità naturalistica lungo le fasce fluviali (peraltro già con localizzazione identificata in PTCP) consentirebbe l’estensione di un habitat idoneo a sopravvivenza/diffusione di fauna autoctona attualmente confinata in enclaves limitate. Il settore primario a Cairate ha una ridottissima incidenza, risultando censite 10 unità (costituite per la maggior parte di una sola persona per un totale non superiore a 15/20 addetti), con limitata attività cerealicola, per lo più di allevamento e florovivaistica. Precisamente trattasi delle seguenti aziende: - Agricoltura biologica (produzione e vendita di conserve e semilavorati vegetali) - Abetondo Sergio (allevamento di bovini da latte) - Azienda agricola Gatti Gianni (coltivazioni miste di cereali e altri seminativi, utilizzazione di aree forestali) - Azienda agricola Giacomini Fabio (apicoltura) - Azienda agricola Semiluna di Zenari Marina (coltivazione di piante,ortaggi) - Bazzini Paolo (coltivazione di piante e fiori) - Benatti Carlo (coltivazioni floricole in serra e in pieno campo) - Carozzi Carlo (lavorazioni meccanico agricole per conto terzi) - Doretto Laura (coltivazioni agricole associate all'allevamento di animali) - Fontolan Assunta (allevamento equini, foraggio e legna) - Gaito Alessandro azienda agricola (allevamento di cavalli - pensione cavalli, doma cavalli, passeggiate a cavallo) ( estratto PTCP Varese) 28 6A – Tutela Idrogeologica-freatica-idrografica La presenza di un sistema fluviale costituito da 2 torrenti (Tenore e Rile con relativi affluenti ) ma soprattutto dal fiume Olona, comporta impegno mirato: - agli aspetti di riduzione dell’inquinamento - alla regolazione delle acque con adeguata protezione da tracimazioni/esondazioni (avvenute ripetutamente in passato) - alla rinaturalizzazione della fascia fluviale Si fa presente in proposito che i campioni d'acqua rilevati nelle apposite stazioni vengono analizzati secondo parametri previsti dall'allegato 1 del D.lgs 152/99 e s.m.i. in base alla frequenza prevista per la classificazione delle diverse tipologie di corso d'acqua (naturali e artificiali) ricorrendo a: - macrodescrittori (per lo stato chimico e microbiologico delle acque - indice biotico esteso (IBE) per i soli corsi d'acqua naturali che rileva la qualità propriamente biologica di un corso d'acqua, valutando la qualità della componente vivente (Comunità dei macroinvertebrati bentonici) Il livello di qualità dei parametri chimici, chimico - fisici, microbiologici e biologici rilevati è sintetizzato nello "stato ecologico" (SECA) con riferimento al tratto di corso d'acqua in una specifica stazione di campionatura. Il SECA rappresenta pertanto la sintesi si due informazioni: l'informazione derivata dall'analisi sulla matrice acquosa, che rappresenta il livello di inquinamento di origine 29 antropica del corso d'acqua e l'informazione derivata dal biota che ne rappresenta la vitalità. Questo indice sintetico, espressione della complessità degli ecosistemi acquatici, definisce 5 stati di qualità secondo la progressione decrescente: elevato - buono - sufficiente scadente - pessimo. Ai sensi della normativa vigente i corsi d'acqua "significativi" devono raggiungere entro il 31 dicembre 2016 almeno lo stato qualitativo "buono" mantenendo, ove già esistente, lo stato "elevato". Per il fiume Olona (facente parte del bacino del Lambro) emerge dal monitoraggio complessivo un quadro che indica una situazione di stress praticamente dell'intero bacino, con sintomi di alterata capacità auto depurativa dei fiumi: tutte le stazioni poste sull'Olona, nonché l'80% delle stazioni dell'intero bacino presentano SECA in classe 4/5, corrispondente a qualità "scadente/pessima". Riferendosi alla stazione di monitoraggio più prossima, situata nel Comune di Fagnano Olona in località Bergoro in corrispondenza del ponte intercomunale Fagnano - Cairate, l'indice SECA in serie storica 2001-2008 risulta costante sul valore 4 ("scadente") (fonte RSA 2008, ARPA Lombardia). A proposito delle acque di falda occorre premettere che la qualità dei corpi idrici sotterranei è valutata tramite il parametro SCAS (stato chimico acque sotterranee) in cui le misure chimiche risultano basate sulla valutazione di 7 parametri di base fisici e chimici (conducibilità elettrica, cloruri, manganese, ferro, nitrati, solfati e ione ammonio) e di altri inquinanti organici e inorganici, detti addizionali, scelti in relazione all'uso del suolo e alle attività antropiche presenti sul territorio. 30 Il confronto dei dati chimici (tabelle 20/21 del D.lgs 152/99), ottenuti dai campioni d'acqua sotterranea prelevati nel corso delle varie campagne qualitative, consente di rilevare lo Stato Chimico delle Acque Sotterranee (indice SCAS) che viene ripartito in 5 classi. Tra i parametri macrodescrittori, i nitrati sono l'unico parametro di sicura origine antropica; per evidenziare i segnali di compromissione della risorsa dovuti all'azione dell'uomo, è stata quindi, introdotta una apposita classe (classe 3). Questa classe viene assegnata anche in presenza di una concentrazione del ferro pari a 200 µg/l. Complessivamente lo stato chimico delle acque sotterranee è ripartito in 5 classi caratterizzate nel seguente modo: CLASSE 1 impatto antropico nullo o trascurabile con pregiate caratteristiche idrochimiche CLASSE 2 impatto antropico ridotto o sostenibile su lungo periodo e con buone caratteristiche idrochimiche CLASSE 3 impatto antropico significativo e con caratteristiche idrochimiche generalmente buona, ma con segnali di compromissione CLASSE 4 impatto antropico nullo o trascurabile ma con particolari caratteristiche idrochimiche naturali in concentrazioni al di sopra del valore della classe 3. Nell'ultimo rapporto ARPA (2008-2009) relativo alle acque sotterranee non esiste un monitoraggio specifico per il Comune di Cairate e pertanto occorrerà riferirsi al Comune prossimo di Fagnano Olona che, però essendo a valle del flusso idrico, è suscettibile di esporre indice riduttivo rispetto alla effettiva situazione locale della falda e quindi non completamente attendibile. Per Fagnano l'indice SCAS al 2008 è risultato pari a 4. 31 Si evidenzia come l'intero territorio di Cairate sia considerato in PTUA e PTCP, agli effetti delle risorse acquifere in sottosuolo: “Area di riserva (idrica) integrativa” 32 7A – Preservazione del patrimonio paesaggistico-architettonico Oltre agli ambiti paesaggistici naturali da tutelare riconducibili ai due eco-sistemi (fascia agricolo fertile e valle dell’Olona) sui quali ci si è già soffermati al punto 7°, gli esempi più significativo del patrimonio storico culturale di Cairate sono essenzialmente costituiti da: - il monastero benedettino risalente all’VIII° secolo, con il quattrocentesco chiostro (Pro Loco Cairate) - la settecentesca parrocchiale di S. Ambrogio 33 - il settecentesco arco di Manigunda - la chiesa di S. Ambrogio nella frazione di Bolladello 34 - il santuario della Madonna di S. Calimero nella frazione di Bolladello risalente al sec. XVI - la chiesa di S. Maria Assunta nella frazione di Peveranza risalente a sec. XVI 35 Non vanno ignorati anche elementi e manufatti minori che restano comunque presenze e memorie da preservare, quali ad esempio: - alcuni manufatti e resti caratteristici della dismessa ferrovia della Valmorea 36 - la chiesuola della Madonna di Marzo situata all’estremità superiore di via XX Settembre, risalente al XVIII secolo che delimita un antico percorso di accesso al paese dalla valle - le fronti delle antiche corti attestate sulla discesa verso valle all’inizio di via XX Settembre 37 8A - Protezione atmosferica La soglia degli inquinanti atmosferici (per i quali i rilevamenti di riferimento sono quelli di cui alla centralina più prossima, situata in piazza S. Lorenzo a Gallarate) rappresenta un problema che trascende la scala comunale investendo l’intero invaso padano che presenta una condizione di criticità connessa alla propria specificità geo-morfologica. Pur facendo pertanto riferimento ai rilevamenti di Gallarate occorre counque tener presente che Cairate (a differenza di Gallarate) non rientra nel "Area critica del Sempione" ma in "zona A" (zona di risanamento per inquinamento dovuto a più inquinanti). Fonte NASA Si rammenta che le concentrazioni degli inquinanti principali attualmente assunti quali indicatori della qualità dell'aria sono: 38 INQUINANTE CARATTERISTICHE biossido di zolfo SO2 particolato fine Ossidi di azoto: -biossido d’azoto -monossido d’azoto monossido di carbonio Ozono idrocarburi non metanici (benzene e affini) polveri totali sospese irritante, da luogo a patologie delle vie respiratorie attivando processi infettivi acuti e cronici PM10 per il loro ridottissimo diametro (inferiore a 10 millesimi di mm), sono in grado di pe-netrare nelle vie aeree profonde, introducendo composti tossici costitutivi, con conseguente rischio tossicologico molto elevato NOx: irritano le mucose, provocando disturbi alle vie respiratorie NO2 profonde, con predisposizione a NO infezioni ed insorgenza di alterazioni delle funzioni polmonari (bronchiti croniche, asma ed enfisema polmonare) CO arresta la capacità di trasporto di ossigeno nel sangue O3 determina disturbi alla respirazione e aggravando episodi di asma, risultando dannoso alla vegetazione con cali di rese in colture agricole e defogliazione boschiva NMHC per taluni sono comprovati marcati effetti cancerogeni ( idrocarburi policiclici aromatici) PTS irritante nelle vie respiratorie, con composti tossici potenzialmente cancerogeni PRINCIPALI SORGENTI riscaldamento e centrali termoelettriche particelle provenienti in prevalenza da processi di combustione impianti termici, traffico autoveicolare, centrali ter-moelettriche, attività produttiva e zootecni-che traffico auto veicolare originato in presenza di luce solare e ossidi di azoto traffico auto veicolare particelle solide o li-quide aerodisperse di provenienza naturale (erosione del suolo) che antropica (combustione) Sulla base dei dati riassuntivi le principali emissioni di inquinanti atmosferici hanno riguardato il PM10 (polveri sottili), NO2 (ossidi di azoto) e O3 (ozono) Attenzione particolare meritano che le fonti di formazione del particolato (PM10) 39 Estratto da “Rapporto Annuale sulla Qualità dell’Aria” – Provincia di Varese – anno 2007, a cura di ARPA Lombardia 40 41 (tabelle e quadri tecnici da RSA ARPA Lombardia 2008) 42 A 2.1 DEFINIZIONE DEGLI AMBITI D’ INFLUENZA (SCOPING) E DELLA PORTATA DELLE INFORMAZIONI DA INCLUDERE NEL RAPPORTO AMBIENTALE. Le operazioni e i processi nell’ambito della V.A.S. mirati a determinare “la competenza” e precisamente l’insieme di ambiti di indagine, i soggetti protagonisti, le opportunità e le ricadute agli effetti ambientali degli obbiettivi del P.G.T. sopra-esposti sono sintetizzati nel termine anglosassone “scoping”. Precisamente compete al procedimento V.A.S. in questione delineare criteri ed orientamenti atti a verificare e conciliare gli obbiettivi del Documento di Piano del P.G.T. di Cairate (con il vasto contesto pianificatorio generale alle diverse scale, previo un effettivo coinvolgimento dei soggetti interessati, delle Autorità e degli Enti preposti a specifici settori ed ambiti problematici-decisionali al fine di garantire un concomitante avanzamento della qualità ambientale in un ambito comunale investito da intense e molteplici dinamiche di sviluppo esogene e macroterritoriali. Di conseguenza i riferimenti che a loro volta incidono sulla natura, estensione ed approfondimento da includere nel rapporto ambientale riguarderanno: - il quadro pianificatorio e programmatico articolato : . sia a dimensione verticale e cioè pertinente a diversi ambiti amministrativi sovra comunali quali il Piano Territoriale Regionale (la cui proposta che ricomprende il precedente Piano Paesistico Regionale è stata approvata nel gennaio 2008 dalla Giunta Regionale ) , P.T.C.P. della Provincia di Varese, oltre a programmi infrastrutturali di ampia portata che, sia pure indirettamente, danno luogo a ricadute nel territorio di Cairate e cioè: - il Piano Territoriale d’Area Malpensa, - il programma Elvetico Alp Transit San Gottardo - il progetto TEN-T 6 del Corridoio Europeo n’5 “ Lione-Milano-Trieste-BudapestKiev - il progetto TEN-T 24 Genova-Rotterdam “ponte dei 2 mari” che contempla anche il programma elvetico Sempione-Lötschberg-Berna - la nuova " Autostrada Pedemontana Lombarda" Gallarate-Dalmine con le relative diramazioni per Varese, Lecco, Bergamo ed il Canton Ticino 43 - quadro infrastrutturale connesso all’evento espositivo di Milano Expo 2015 . sia a dimensione orizzontale, relativa cioè ai P.G.T. dei Comuni contermini, a tutte le istituzioni/strumenti territoriali operanti in ambiti specifici e di settore quali piani della mobilità, accordi di programma, ai Piani Attuativi e programmi in atto o già prefigurati. - l’analisi di contesto precisata in quadro ricognitivo articolato secondo 8 schede tematiche elaborate secondo i criteri base di sostenibilità ambientale, contestualizzati allo specifico ambito del P.G.T. (di cui al capitolo A 1.4. nella fase di orientamento della V.A.S.) - gli scenari temporali sul breve/medio, lungo periodo, considerati dalla presente V.A.S. con diversi livelli di approfondimento in relazione alle informazioni disponibili, tenuto conto dell’incremento di indeterminatezza dei fattori con l’allontanarsi dell’orizzonte previsionale - l’identificazione dei soggetti e delle autorità coinvolti con le relative modalità di consultazione, concertazione e partecipazione come da capitolo A 1.2.2. La sequenza delle specifiche elaborazioni preliminari della presente V.A.S. di cui in particolare ai punti: - A 1.2.2 mappatura dei soggetti coinvolti (cittadinanza, autorità, Enti, Istituzioni, portatori di interessi collettivi) - A 1.4. quadro ricognitivo, riassuntivo per la dimensione ambientale, adempimenti preliminari ed elaborazioni svolte/disponibili (per specifici ambiti), status/criticità dell’ambiente ha consentito : • focalizzazione in linea generale del quadro conoscitivo con sistematizzazione dei parametri significativi ed evidenziazione delle criticità e dei fattori rilevanti (vedasi lo svolgimento delle consultazioni) con elaborazione di cartolarizzazione per una efficace e sintetica comprensione • pubblicizzazione con partecipazione di enti territorialmente competenti e funzionalmente interessanti, con coinvolgimenti di pubblico, enti locali e non, istituzioni/associazioni, cittadini etc., in concomitanza all’avanzamento del 44 procedimento con raccolta e valutazione di considerazioni, istanze e proposte Alla elaborazione di cui alla fase di orientamento della V.A.S., con l'avvio del confronto pubblico quindi le ulteriori fasi costitutive del “rapporto ambientale” si articolano nella seguente successione: - A 2.1 approfondimento e definizione degli ambiti di influenza e della portata delle informazioni da includere nel rapporto ambientale (scoping) - A 2.2. relazioni con altri piani e programmi (analisi di coerenza esterna) - A 2.3.1 articolazione dei contenuti e delle previsioni di P.G.T. - A 2.3.2 effetti attesi: identificazione delle azioni costitutive del P.G.T. tramite elaborazione di schede tematiche: criticità emerse – finalità generali – finalità specifiche – azioni, distinte rispettivamente per: - Sistema della mobilità - Sistema insediativo - Sistema ambientale - A 2.3.3 criteri di sostenibilità di riferimento e criteri di compatibilità per il P.G.T. - A 2.4 - confronti e selezione delle alternative - scenari temporali di riferimento del PGT - A 2.5.1 verifica di processo di coerenza interna tramite matrici di impatto relative alle complessive “Azioni” previste nel P.G.T. distinte rispettivamente per: - Sistema della mobilità - Sistema insediativo - Sistema ambientale - A 2.5.2 - schede di approfondimento per azioni a impatto negativo o negativo probabile e modalità di risoluzione, intervento. - A 2.6.1 - costruzione ed elaborazione degli indicatori - A.2.6.2 - criteri per monitoraggio e valutazione ex post - A.2.7 - A 2.8.1 studio di incidenza di pp. sui siti di Rete Natura – non previsto proposte, misure e provvedimenti previsti circa effetti negativi significativi sull’ambiente: 45 - Sistema della mobilità - Sistema insediativo - Sistema ambientale - A.2.8.2 Riscontro dei contenuti del Rapporto Ambientale a criteri normativi della Regione Lombardia (Del. G.R. 8/10971 del 30/12/09) - A.2.8.3 Sintesi non tecnica A seguito dell'avvenuto deposito della proposta di P.G.T. e VAS dopo il parere motivato predisposto dall'Autorità competente per la V.A.S. e procedente, avrà luogo: - 3.1 adozione di P.G.T., Rapporto Ambientale e Dichiarazione di Sintesi da parte del C.C. cui seguiranno: - 3.2 deposito/pubblicazione degli atti con trasmissione a Provincia, ASL, ARPA - 3.3 raccolta di osservazioni - 3.4 controdeduzioni e sintesi finale Dopo l'eventuale parere motivato a fronte di osservazioni avrà luogo: - 3.5 approvazione di C.C., Cui seguirà la fase propriamente di attuazione del Piano e della V.A.S.: - A 4.1 avvio monitoraggio e valutazione periodica Si evidenzia come l’articolazione sopraesposta assolva correttamente ed esaustivamente ai requisiti di contenuto ed iter metodologico posti dalla recente legislazione regionale in materia (con particolare riferimento alla recente procedura di cui a DGR n.8/10971 del 30/12/2009), come riscontrabile dal quadro sinottico di cui al capitolo A 1.2.1 del testo relativo all’elaborazione di 1°fase. In particolare, oltre al rimando al comma 3 dell’art. 4 della L.R. 12/2005: “3. Per i piani di cui al comma 2, la valutazione evidenzia la congruità delle scelte rispetto agli obiettivi di sostenibilità del piano e le possibili sinergie con gli altri strumenti di pianificazione e programmazione; individua le alternative assunte nell’elaborazione del piano o programma, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione o di compensazione, anche agroambientali, che devono essere recepite nel piano stesso”. si consideri sempre che la Del. G.R. 8/10971 del 30/12/09 successiva alla Del. Cons. Reg. 46 13/03/2007 n. VIII-351(facente seguito a precedente delibera G.R. 15/03/06) “indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi” ha riproposto testualmente gli allegati I e II della direttiva 2001/42/CE, del resto richiamati espressamente anche nel D.Lgs. 152/2006 nella sua ultima riproposizione (con le modifiche introdotte dal D.lgs 08/11/2006 n’284 e dal D.lgs 16/01/2008 n’4) : “ ALLEGATO VI Contenuti dei Rapporto ambientale di cui all'art. 13. Le informazioni da fornire con i rapporti ambientali che devono accompagnare le proposte di piani e di programmi sottoposti a valutazione ambientale strategica sono: a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali dei piano o programma e dei rapporto con altri pertinenti piani o programmi; b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione dei piano o dei programma; c) caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all'art. 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228. e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto dì detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale; f) possibili impatti significativi sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli impatti 47 significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi; g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione dei piano o dei programma; h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e delle tecniche per risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste; i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall'attuazione dei piani o dei programma proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare; j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti.” Ci si sofferma su tale formulazione che intende ricomprendere sia i contenuti della V.A.S. che l’iter metodologico adottato. Al riguardo va anzitutto osservato che a fronte di una disciplina e strumenti di recente applicazione (le quali hanno generato percorsi applicativi frequentemente disomogenei per lo più non confrontabili,) nella presente circostanza ci si è posti dell’ottica di attenersi strettamente all’impostazione problematica UE già delineata nei seguenti principali provvedimenti e testi: - Manuale per la valutazione ambientale dei piani di sviluppo regionale e dei programmi dei fondi strutturali dell’Unione Europea, Commissione Europea, D.G. Ambiente (1998) - Dir. n° 2001/42/CE del 27/06/2001 Dir. Parlamento Europeo e Del Consiglio sulla valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente - Dir. n° 2003/4/CE del 18/01/2003 Dir. Parlamento Europeo e Del Consiglio sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale 48 - Dir. n° 2003/35/CE del 26/05/2003 Dir. Parlamento Europeo e Del Consiglio sulla partecipazione del pubblico all’elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale - Trattato sull’Unione Europea - Lisbona 13/12/2007 (per il Titolo XIX art. 174-176 inerente l’ambiente) sia correttamente alla normativa a livello nazionale: - D.Lgs n° 152 del 03/04/2006 (codice dell’ambiente) rielaborato e riproposto con D.Lgs n° 284 dell’08/11/2006 e n° 4 del 16/01/2008 - Guida Attuazione della Dir. 2001/42/CE - concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente” DG Ambiente CE - Linee guida per la Valutazione ambientale strategica V.A.S. – fondi strutturali 20002006 ma soprattutto contemplando una specifica attenzione alle normative e a esperienze e criteri applicativi regionali, precisamente a: - Progetto ENPLAN: Linee Guida per la Valutazione di Piani e Programmi che ha documentato una significativa esperienza svolta tra il 2001 e il 2004 e che ha interessato 10 regioni italiane e spagnole. - L.R. n° 12 dell’11/03/2005 e successive modifiche e integrazioni - Legge per il governo del territorio - L.O.T.O. (Landscape opportunities for territorial organization) Regione Lombardia, Dir. Generale Territorio e Urbanistica, Dipartimento di pianificazione del paesaggio e sviluppo regionale maggio 2006 - Del Cons. Reg. VIII/351 del 13/03/2007 (che ha sostanzialmente confermato la precedente Del. G.R. del 15/03/2006 ) - Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi - Del. G.R. VIII/6420 del 27/12/2007 inerente l’approvazione di procedure e modelli metodologici per le varie tipologie di V.A.S. - Modifiche ed integrazioni alla Del. della G.R. n’6420 – 2’ porv. (Del. G.R. 7110 del 18/04/2008). - Schemi metodologici ed altri allegati vigenti per la V.A.S., già introdotti con Del. G.R. 6420 e 71110, poi riproposti in allegato alla sottocitata DGR 8/10971 del 30/12/2009 49 - DGR n. 8950/2009 - modalità per la valutazione ambientale dei Piani comprensoriali di tutela del territorio rurale e di riordino irriguo - DGR n.8/10971 del 30/12/2009 - Determinazione della procedura di Valutazione Ambientale di piani e programmi - V.A.S. - recepimento delle disposizioni di cui al D.lgs n. 4 del 16/01/2008 L’iter metodologico tracciato dalla Regione Lombardia ha infatti una sua peculiarità, risultando incentrato su un’interazione continua tra elaborazione del Piano e procedura V.A.S., con “focalizzazione nel processo” che non si completa affatto con la “stesura del rapporto ambientale” ma implica una non meno significativa fase successiva (ex post) alla stessa approvazione del piano (vedere lo schema operativo riportato nel capitolo A 1.2.1.). Al di là dei dettati propriamente normativi a cui attenersi nella cosiddetta fase di Scoping si è fatto dunque esplicito riferimento agli specifici criteri operativi desunti dalla citata esperienza ENPLAN che pone quali riferimenti fondamentali all’espletamento della V.A.S.: - l’identificazione /costruzione del quadro pianificatorio e programmatico costituito dalla criticità indotta da altri piani e dal sistema di obbiettivi e decisioni incidenti sull’ambiente per l’area in questione - l’analisi del contesto incentrata essenzialmente sulle vulnerabilità e sensibilità accertate - l’identificazione dell’ambito di spazio temporale dei Piani con identificazione degli obbiettivi perseguibili nell’arco di validità del piano e di quelli aventi sostanziale valenza strategica - la mappatura dei soggetti da coinvolgere Si anticipano comunque in detta sede alcune considerazioni di metodo relativamente alla specifica fase di monitoraggio di valutazione (ex post) che comporta scelte metodologiche relativamente agli indicatori. Stante infatti l’approfondimento svolto nell’ambito di P.T.C.P. della Provincia di Varese si ritiene opportuno riferirsi (con selezione mirata di quelli effettivamente significativi per il territorio di Cairate ) ai 28 indicatori già individuati in sede provinciale che, oltre a presentare gli essenziali e necessari connotati di: 50 - rappresentatività degli obbiettivi di Piano e delle dinamiche territoriali - attinenza a settori tematici connessi agli obbiettivi di sostenibilità ambientale - agevole reperibilità e quantificazione sono tali da consentire una omogenea mappatura ambientale di “area vasta” e un idoneo riscontro in termini evolutivi e che vengono pertanto qui sotto riportati: RISORSE AMBIENTALI PRIMARIE “ N. SIGL NOME INDICATORE A 1 A01 Livello dell’aria di criticità 2 A02 Consumo di acqua 3 A03 Consumo di suolo in aree ad alta vulnerabilità 4 A04 Consumo di inerti 5 A05 Superficie pubblico a verde 6 A06 Superficie protette ad aree 7 A07 Superficie boschiva 8 A08 Superficie agricola 9 A09 Consumo di suolo in ambito agricolo 10 A10 Superfici bonificate DESCRIZIONE INDICATORE Rappresentativo del livello di qualità dell’aria espresso da una serie di variabili rappresentanti le concentrazioni dei principali inquinanti (es. CO, NO2, SO2, O3, PM10) Rappresentativo della quantità di acqua prelevata dalla falda Rappresentativo del livello di pressione antropica sulle aree a rischio idrogeologico in un determinato territorio. Rappresentativo della riduzione di sottosuolo, fonte non rinnovabile Rappresentativo del livello di qualità insediativa dei centri urbani Rappresentativo del grado di tutela e salvaguardia del territorio non urbanizzato Rappresentativo della dotazione di aree boschive sia dal punto di vista paesistico-ambientale sia di fabbisogno in termini di bilancio del carbonio atmosferico Rappresentativo della dotazione di aree agricole di un determinato territorio Rappresentativo del livello di pressione antropica sulle aree agricole, con particolare riferimento a cambi di destinazione d’uso e ai processi di urbanizzazione Rappresentativo dello stato di degrado del suolo e sottosuolo 51 INFRASTRUTTURE E ATTIVITA’ ANTROPICHE 11 A11 12 A12 Rappresentativo dell’estensione della Superfici di rete rete ecologica in un determinato ecologica comunale territorio Individua il numero di problematiche Numero di criticità e risolte positivamente in riferimento varchi risolti alla rete ecologica. N. SIGL NOME INDICATORE A 13 B01 Densità di popolazione 14 B02 Abitazioni occupate 15 B03 Superficie edificata 16 B04 Superficie urbanizzata a destinazione produttiva 17 B05 Frammentazione degli insediamenti produttivi 18 B06 Aree ecologicamente attrezzate 19 B07 Intensità di traffico 20 B08 Numero di salite/discese nelle stazioni ferroviarie 21 B09 Densità ferrovie 22 B10 Densità di piste ciclabili di strade DESCRIZIONE INDICATORE e Rappresentativo della pressione sul territorio Rappresentativo della dotazione di patrimonio edilizio libero e dunque di verifica della reale necessità di abitazioni Rappresentativo del grado di impermeabilizzazione del territorio Rappresentativo della pressione delle attività produttive sul territorio Rappresentativo della disagregazione sl territorio di comparti industriali di piccole dimensioni Rappresentativo della superficie destinata ad infrastrutture, servizi e/o sistemi dedicati alla tutela della salute e dell’ambiente. Rappresentativo dell’efficienza della rete infrastrutturale Rappresentativo del grado di utilizzo del trasporto pubblico su ferrovia. Rappresentativo del grado di saturazione del territorio in relazione alle infrastrutture viabilistiche Rappresentativo del livello di offerta di mobilità alternativa. 52 FATTORI DI INTERFERENZA N. SIGL NOME INDICATORE A 23 C01 24 C02 25 C03 26 C04 27 C05 28 C06 DESCRIZIONE INDICATORE Rappresentativo del consumo di energia complessivo (uso abitativo, Consumo di energia produttivo e trasporti). Rappresentativo della quantità di Rifiuti urbani prodotti rifiuti urbani prodotti Rifiuti destinati alla Rappresentativo dell’efficienza nelle modalità di raccolta dei rifiuti raccolta differenziata Acque destinate alla Rappresentativo del grado di depurazione delle acque reflue. depurazione Rappresentativo del grado di Livello di criticità dissesto/stabilità idrogeologico/a di idrogeologica un determinato territorio Rappresentativo del livello di Esposizione al rumore inquinamento acustico. “ Oltre agli stessi non è stata comunque esclusa a priori l’opportunità di affiancare ulteriori indicatori selezionati in funzione delle situazioni e dinamiche proprie del contesto locale e di specifici programmi incidenti e impattanti in ambito comunale. 53 A2.2 RELAZIONI CON ATRI PIANI E PROGRAMMI A 2.2 RELAZIONI CON ALTRI PIANI E PROGRAMMI (ANALISI DI COERENZA ESTERNA) L’analisi di coerenza esterna si sviluppa in senso sia verticale (dimensione riferita propriamente a scale amministrative/gestionali e non intesa quindi in senso gerarchico) che orizzontale (per quanto riguarda i programmi e le azioni di Istituzioni operanti in specifici ambiti, parallelamente all’Ente comunale proponente il P.G.T. con relativa V.A.S.). Nel primo caso (cioè a livello verticale) si avrà un riferimento esteso sia ad area vasta (al P.T.R., al P.T.C.P. della provincia di Varese e al P.T.A. Malpensa ) che di contesti locali limitati ma anche a programmi e progetti infrastrutturali di ampia portata, che, sia pure indirettamente, danno luogo a ricadute nel territorio di Cairate , quali il progetto della Autostrada Pedemontana, i programmi elvetici Sempione-Lötschberg ed Alp Transit S.Gottardo, i progetti europei TEN T n’6 e n’ 24, i programmi di sviluppo del Centro Fieristico di Rho – Pero, il quadro infrastrutturale per l’EXPO Milano 2015). A livello verticale si avrà una verifica di coerenza degli scenari prospettati e delle conoscenze di base dei diversi piani e programmi, perseguendo la coincidenza o per lo meno la coerenza degli obbiettivi generali. A livello più propriamente orizzontale invece, la funzione principale resta quella della coesione e coerenza del sistema di decisioni e azione dei vari enti e istituzioni presenti sul territorio del Comune e nel suo immediato contorno. - In sostanza si applicherà un puntuale accertamento di sostenibilità, di possibile coesistenza, di compatibilità o meno, di valutazione delle positività e delle negatività, della gamma di piani e programmi di settore ma anche di studi ed approfondimenti svolti localmente quali: - determinazione reticolo idrico minore - ri-delimitazione dei pozzi idrici - studio geologico del territorio comunale - studio idraulico e idrogeologico del fiume Olona e del torrente Tenore finalizzati alla valutazione di rischio per l’adeguamento dello strumento urbanistico comunale 54 Più precisamente l’analisi di coerenza riferita alla dimensione verticale è riconducibile a: - Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) - Piano Territoriale d’Area Malpensa - Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) - Piani Regolatori Generali (P.R.G.), Piani di Governo del Territorio ( P.G.T.) di Comuni confinanti: Carnago, Cassano Magnago, CastelSeprio, Fagnano Olona, Locate Varesino (CO), Lonate Ceppino, Tradate, Oggiona S.Stefano, Gorla Maggiore. - Studio d’individuazione del reticolo idrico minore - Piano stralcio per l’assetto idrogeologico" (P.A.I.) - Piano Regionale della qualità dell’Aria (P.R.Q.A.) - Piano Provinciale per la Gestione integrata dei rifiuti (per la Provincia di Varese) - Piano di indirizzo forestale (P.I.F.) - Piano faunistico Provinciale - Programmi di primari interventi di infra-strutturazione stradale-ferroviaria: - Progetto UE TEN-T n’24–Ponte dei due mari (Genova-BasileaRotterdam) - Programmi Ferroviari elvetici AlpTransit, S.Gottardo e Sempione Lötschberg - Progetto UE TEN-T n’6 - Corridoio 5(Lisbona-Milano-Trieste-BudapestKiev) - Autostrada Pedemontana Lombarda - Sistema Aeroportuale di Malpensa - Centro Fieristico di Rho-Pero - Progetto EXPO Milano 2015 - Centro Hupac Intermodal SA di Busto A.-Gallarate Per detti Piani programmi verrà quindi svolto successivo approfondimento e disasmina per l’ incidenza, gli effetti e le ricadute possibili sul territorio di Cairate. 55 A.2.3.1 ARTICOLAZIONE DEI CONTENUTI E DELE PREVISIONI DI PGT La V.A.S., come si è detto, costituisce parte integrante dello strumento principale di pianificazione comunale, e viene attivata in prima fase e precisamente parallelamente all’elaborazione del “documento di piano” : alla stessa compete propriamente la valutazione degli orientamenti strategici a fondamento della politica territoriale in relazione all’impatto prodotto sull’ambiente, che, per il P.G.T. di Cairate potrebbero in linea generale e prima approssimazione venire così sintetizzati: - promozione di sviluppo sociale economico, culturale locale compatibile con l’uso equilibrato del territorio, la salvaguardia dell’ambiente e l’idoneo utilizzo appropriato di risorse dissolubili - adeguamento/armonizzazione del sistema della viabilità locale e del complessivo sistema infrastrutturale con particolare riferimento: - nuova tracciato della direttrice Nord-Sud SP 2 e adeguamento delle direttrice EstOvest SP 12 - sviluppo ed organizzazione di rete locale di piste ciclopedonali che investano la maggior parte del territorio comunale collegando le varie frazioni ai principali servizi (con particolare riferimento a quelli scolastici) - sviluppo della dotazione di servizi - valorizzazione del patrimonio immobiliare già edificato, correlando le nuove scelte localizzative con il sistema infrastrutturale e di servizi preesistenti ed in vista altresì di meglio relazionare e connettere le frazioni con il capoluogo. - salvaguardare le presenze produttive compatibili, attrezzando comunque specifica zona industriale a Sud della SP 12 (già caratterizzata da insediamenti e direttamente innestata su primarie direttrici (quali SS.336, A8, Pedemontana Lombarda spa) e mete cargo (quali Hupac Intermodal SA e Malpensa). - prevedere nuove realtà commerciali, in idonee ubicazioni attestate in corrispondenza degli assi provinciali con riferimento anche a Piano del Commercio Comunale - garantire identità e peculiarità locali sia valorizzando, con il relativo intorno, le 56 preesistenze storico monumentali di cui si richiamano qui le principali: - il Monastero benedettino di S. Maria Assunta - Chiesa di Sant’Ambrogio - Chiesa di Santa Maria Assunta (in località Peveranza) - Chiesa di Sant’Ambrogio (in località Bolladello) - Santuario della Madonna di S. Calimero (in località Bolladello) - sia vitalizzando le connotazioni delle frazioni di Peveranza e Bolladello, che a tutt’oggi si configurano come insediamenti dotati di propria autonomia e specifiche caratterizzazioni - riqualificazione dell’invaso della Valle Olona in vista di una più ampia prospettiva estesa ad una valorizzazione coordinata e complessiva delle valenze paesaggistiche e monumentali presenti nel territorio comunale. - tutela e ricostituzione delle risorse ambientali, ponendo primaria attenzione a: - alvei e fasce fluviali del Fiume Olona e dei torrenti Tenore (con il relativo affluente Riale) e Rile (che interessa marginalmente il territorio comunale nel settore Nord Ovest) - acque di falda identificate quali riserva idrica integrativa - area boschiva a Nord-Ovest da connettere mediante idonei varchi ecologici alla sponda Est dell’Olona - ambito agricolo fertile a Ovest del centro abitato, articolato in una fascia con assetto Nord-Sud - bonifica del fondovalle occupato da stabili e attrezzature fatiscenti dell’ex cartiera Vita-Mayer - risoluzione delle intersezioni ecologiche critiche tra sistemi boschivi e agricoli con le citate SP 2 e SP 12 57 Si sottolinea come tali orientamenti risultino per la gran parte già ricompresi del PTCP, seppure con identificazione macroterritoriale e fatto salva la risoluzione di alcune criticità (compatibilità di nuovo tracciato SP2 con preservazione di ecosistema “agricolo fertile)”: 58 Gli obiettivi di piano sarebbero conseguentemente riconducibili a 3 filoni principali su cui articolare le diverse “politiche di settore” inerenti: - mobilità - assetto insediativo - sistema ambientale. Poiché compete alla VAS il compito di esaminarne gli effetti e gli esiti sull’ambiente ne consegue che correttamente la VAS verrà attivata fin dall’inizio e parallelamente all’elaborazione del PGT cui è correlata, con la chiara e mirata finalità di : - raffrontare idonee alternative, compatibilità e sostenibilità degli obiettivi del piano, che nel caso specifico delinea contenuti comunque “aperti” e non “finalità già predeterminate” - attivare criteri di monitoraggio della relazione tra processualità del piano ed effetti ambientali - strutturare un sistema di informazioni, relazioni e concertazioni tra soggetti / autorità preposte alla gestione di territorio e ambiente - individuare un sistema di indicatori significativi a riscontrare gli impatti in scala previsionale (prima di attivare decisioni / progetti operativi) tali da ridefinire in continuità, e il più possibile in tempo reale, gli stessi obbiettivi e contenuti del piano avvalendosi di idonee e tempestive azioni correttive. 59