Problematiche macroeconomiche La descrizione dei principali obiettivi macroeconomici: crescita, disoccupazione, inflazione e bilancia dei pagamenti Perché e in che modo la moneta circola dalle imprese alle famiglie e viceversa La distinzione tra crescita effettiva e potenziale; l’andamento della crescita effettiva: il ciclo economico Come si misura la disoccupazione; la differenza tra disoccupazione di disequilibrio e di equilibrio Le cause dell’inflazione Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Gli obiettivi macroeconomici • Un tasso di crescita di lungo periodo elevato e stabile • Un basso tasso di disoccupazione • Un’inflazione bassa e stabile • Equilibrio di bilancia dei pagamenti Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Perché la moneta circola dalle imprese alle famiglie e viceversa? La domanda aggregata Yd rappresenta la spesa totale per l’acquisto di beni e servizi effettuata da un’economia in un dato periodo Yd=C+I+G+X • • • • Si compone di Consumo (C) Investimenti (I) Spesa pubblica (G) Esportazioni (X) Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Il flusso ristretto di reddito In realtà non tutto il reddito passa attraverso il flusso ristretto IMPRESE Pagamento FLUSSO dei fattori RISTRETTO Consumo di beni e servizi prodotti internamente Vi sono immissioni e prelievi FAMIGLIE Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 I prelievi Solo parte del reddito delle famiglie è speso per l’acquisto di beni e servizi prodotti internamente. Il resto viene prelevato. Vi sono tre principali forme di prelievo • Risparmio netto (S) • Imposte nette (T) • Importazioni (M) Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Il risparmio netto Il risparmio è il reddito che non viene speso, ma conservato per il consumo futuro. Viene depositato presso le istituzioni finanziarie (ad es. le banche) Si origina un flusso dalle famiglie alle banche, che consideriamo al netto del flusso dalle banche alle famiglie (per prestiti e mutui ottenuti) Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Imposte nette Sono rappresentate dai pagamenti dalle famiglie allo stato per le tasse al netto dei trasferimenti (sussidi di disoccupazione, pensione ecc.) Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Importazioni Le famiglie spendono parte dei propri redditi per acquistare beni prodotti all’estero o che contengono componenti prodotte all’estero Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Le immissioni Solo parte della domanda per i beni prodotti dalle imprese proviene dalle famiglie. Il resto viene dalle immissioni. Ve ne sono tre principali tipi • Investimenti (I) • Spesa pubblica (G) • Esportazioni (X) Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Investimenti Costituiscono la spesa da parte delle imprese per acquistare impianti e macchinari o per costituire scorte di prodotti Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Spesa pubblica Rappresenta la domanda di beni e servizi prodotti internamente da parte dello stato Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Esportazioni Rappresentano la domanda di beni e servizi da parte dei residenti all’estero Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Il flusso circolare del reddito IMMISSIONI X G IMPRESE I Pagamento FLUSSO dei fattori RISTRETTO Consumo di beni e servizi prodotti internamente Banche ecc. Settore pubblico Estero S T FAMIGLIE M PRELIEVI Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 La relazione tra prelievi e immissioni Esistono legami indiretti tra risparmio e investimento, imposte e spesa pubblica, importazioni ed esportazioni Tali legami tuttavia non garantiscono che S=I, T=G, M=X Un’economia è in equilibrio quando le decisioni complessive di prelievo e immissione coincidono S+T+M=I+G+X Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Il flusso circolare e gli obiettivi macroeconomici Le decisioni di immissione e prelievo sono prese da individui diversi. Può dunque accadere che le immissioni programmate (ex ante) non uguaglino i prelievi programmati (ex ante) Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Il flusso circolare del reddito e gli obiettivi macroeconomici Le immissioni ex ante eccedono i prelievi ex ante Il livello di spesa aumenta e aumenta anche la domanda aggregata 1. 2. 3. 4. Ci sarà crescita economica Diminuisce la disoccupazione L’inflazione tenderà ad aumentare La bilancia dei pagamenti tenderà ad andare in deficit Il contrario avviene in caso di prelievi ex ante maggiori delle immissioni ex ante Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Il processo di aggiustamento Se le immissioni ex ante sono diverse dai prelievi ex ante si determina una situazione di disequilibrio 1. 2. 3. 4. Nel caso in cui le immissioni ex ante eccedano i prelievi ex ante Aumenta il reddito nazionale Le famiglie spendono di più per consumi di beni prodotti internamente, risparmieranno di più e importeranno una maggiore quantità di beni stranieri aumentano i prelievi I prelievi raggiungono il livello delle immissioni Si torna allo stato di equilibrio Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Il reddito di un’economia Il prodotto (o reddito) di un’economia è dato dal valore di tutti i beni e servizi finali prodotti dall’economia considerata in un dato periodo di tempo I soggetti facenti parte di un’economia possono essere individuati utilizzando due criteri • Territorialità PIL (prodotto interno lordo) • Nazionalità PNL (prodotto nazionale lordo) Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Il reddito di un’economia Può essere calcolato • Sommando il valore di tutti i beni finali prodotti dall’economia • Adottando il metodo del valore aggiunto (la differenza tra il valore del bene alla fine e all’inizio del processo produttivo): si sommano i valori aggiunti relativi a ogni stadio produttivo Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Il reddito di un’economia Una sua variazione può essere dovuta • A una variazione dei prezzi • A una variazione delle quantità prodotte Il reddito può essere misurato a prezzi correnti a prezzi costanti permette di valutare gli incrementi di reddito dovuti alla variazione della quantità prodotta e pertanto variazioni reali del reddito Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 La crescita economica È importante distinguere tra • Crescita effettiva misurata dal tasso di incremento percentuale del reddito nazionale • Crescita potenziale misurata dal tasso di incremento percentuale del prodotto potenziale Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Crescita effettiva e potenziale NEL BREVE PERIODO • Se il tasso di crescita potenziale è maggiore di quello effettivo ci sarà capacità produttiva inutilizzata • La crescita effettiva può essere temporaneamente maggiore di quella potenziale NEL LUNGO PERIODO • Il tasso di crescita effettiva è limitato dal tasso di crescita potenziale Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Il ciclo economico Il ciclo economico è caratterizzato da varie fasi 1. Ripresa 2. Espansione 3. Rallentamento 4. Recessione Reddito nazionale La crescita effettiva tende a essere fluttuante e descrive un ciclo di espansioni e contrazioni 3 2 1 4 Tempo Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 La crescita effettiva Le determinanti della crescita effettiva sono NEL BREVE PERIODO • La crescita della domanda aggregata NEL LUNGO PERIODO • La crescita della domanda aggregata • La crescita del prodotto potenziale Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 La crescita potenziale Le determinanti della crescita potenziale sono • Un aumento delle risorse • Un aumento della loro produttività Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Aumento delle risorse • Capitale • Lavoro • Terra e altre materie prime Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Aumento del capitale • Un aumento dello stock di capitale fa aumentare la produzione Ignoriamo l’obsolescenza degli impianti lo stock di capitale aumenta in misura pari all’ammontare di capitale investito nel periodo precedente (I) • Il tasso di crescita potenziale dipende dal rapporto capitale / prodotto (k=K/Y) Se k è costante (perché è costante la produttività del capitale e i fattori vengono usati in proporzioni fisse) lo è anche il rapporto incrementale k=K/Y (che è pari al reciproco della produttività marginale del capitale) • Il tasso di crescita potenziale dipende anche dalla proporzione di reddito nazionale che viene investita (i=I/Y) Se supponiamo che tutto il reddito risparmiato sia investito allora I=S (e i=s=S/Y) Il tasso di crescita g è pari a g=i/k=s/k Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Aumento del lavoro Un aumento della popolazione attiva dovuto a • un aumento del tasso di partecipazione • un aumento della popolazione totale determina un incremento della produzione potenziale Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Aumento della terra e di altre materie prime • La terra è disponibile in quantità fisse e la disponibilità di nuovi terreni in un’economia sviluppata è una causa trascurabile dell’aumento della produzione • La scoperta di nuove materie prime genera solo crescita di breve periodo Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 La legge della produttività marginale decrescente Se aumenta l’uso di un solo fattore produttivo, a parità di tutti gli altri, si manifesta la legge della produttività marginale decrescente per quel fattore Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Aumento della produttività marginale dei fattori Lo spostamento della curva della produttività marginale di un fattore rappresenta un modo attraverso cui è possibile evitare di incorrere nella legge della produttività marginale decrescente Il progresso tecnologico ha consentito di ottenere aumenti della produttività marginale del capitale Una migliore istruzione e formazione dei lavoratori ha consentito un miglioramento della loro produttività Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Politiche a favore della crescita • Politiche della domanda mirano a favorire un aumento della crescita effettiva per farle raggiungere il livello della crescita potenziale • Politiche dell’offerta cercano di ottenere un aumento della produzione potenziale Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 La disoccupazione Può essere espressa • dal numero di persone disoccupate • dal tasso di disoccupazione (il rapporto percentuale tra individui disoccupati e totale della forza lavoro, costituito dalla somma di occupati e disoccupati) Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Chi è disoccupato? Sono da considerarsi disoccupati coloro che sono in età lavorativa, sono senza lavoro, ma vorrebbero lavorare agli attuali salari e stipendi di mercato e stanno cercando attivamente un lavoro Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Il mercato del lavoro • Offerta di lavoro (SL) • Domanda di lavoro (DL) è data dal numero di lavoratori che le imprese sono disposte ad assumere a un dato salario reale. È rappresentata da una curva decrescente SL Salario reale medio è costituita dal numero di lavoratori disposti ad accettare un lavoro per un dato salario reale. È rappresentata da una curva relativamente anelastica EQUILIBRIO SUL MERCATO DEL LAVORO we DL le N. di lavoratori Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Disoccupazione di disequilibrio Si ha disoccupazione di disequilibrio DISOCCUPAZIONE DI DISEQUILIBRIO SL Salario reale medio In corrispondenza del livello di salario reale w1 c’è eccesso di offerta di lavoro w1 we DL le N. di lavoratori Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Condizione affinché vi sia disoccupazione di disequilibrio • L’offerta di lavoro deve essere superiore alla domanda di lavoro • Il salario deve essere rigido: non è possibile un rapido aggiustamento al livello del salario reale di equilibrio Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Disoccupazione di equilibrio La disoccupazione di equilibrio è data dalla differenza tra forza lavoro totale (N) e offerta di lavoro SL Salario reale medio Anche in corrispondenza dell’equilibrio non tutti i lavoratori saranno disposti a lavorare al salario corrente e resteranno disoccupati in attesa di un posto migliore N DISOCCUPAZIONE DI EQUILIBRIO we DL le N. di lavoratori Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Cause della disoccupazione di disequilibrio • Disoccupazione da salario reale • Disoccupazione da carenza di domanda • Crescita dell’offerta di lavoro Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Cause della disoccupazione di equilibrio • Disoccupazione frizionale • Disoccupazione strutturale – dovuta a variazioni della domanda – disoccupazione tecnologica • Disoccupazione stagionale Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Domanda e offerta aggregata Il livello di produzione e i prezzi in un’economia sono determinati dall’interazione tra domanda aggregata e offerta aggregata Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Domanda aggregata È data dal livello totale di spesa per l’acquisto di prodotti nazionali È rappresentata da una curva decrescente nel piano (Y, p) • Con un aumento dei prezzi si avrà incentivo a consumare meno beni nazionali e a importare di più; diminuiranno anche le esportazioni • Un aumento del prezzo provoca una riduzione del potere di acquisto dei consumatori che si sentiranno più poveri e consumeranno di meno • Se aumentano i prezzi, a parità di domanda, gli individui avranno bisogno di più denaro. Con un’offerta di moneta data si determina un aumento dei tassi di interesse che provoca una diminuzione degli investimenti Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Offerta aggregata È data dalla produzione totale nell’economia È rappresentata da una curva crescente nel piano (Y, p) I prezzi dei fattori produttivi (particolarmente il lavoro) non crescono rapidamente quanto i prezzi dei beni: all’aumentare dei prezzi, diminuisce il salario reale pagato dalle imprese e pertanto aumenta la loro redditività. Ciò le induce a espandere la produzione Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Si ha nel punto di intersezione tra domanda e offerta aggregata • Variazioni nel livello dei prezzi provocano movimenti lungo le curve di domanda e di offerta aggregata • Variazioni delle componenti della domanda e dell’offerta aggregata provocano spostamenti delle rispettive curve Livello dei prezzi, p L’equilibrio macroeconomico Yo E Yd Prodotto nazionale, Y Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Il tasso di inflazione Il tasso di inflazione misura l’aumento percentuale annuo del livello medio dei prezzi Di solito vengono considerati i prezzi al consumo, ma è possibile calcolare il tasso di inflazione con riferimento anche ad altri tipi di prezzo Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Cause dell’inflazione • Inflazione da domanda • Inflazione da costi • Inflazione strutturale Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Inflazione da domanda È causata da aumenti continui della domanda aggregata Tali aumenti determinano sia aumenti dei prezzi che della produzione. Quanto minore è la capacità produttiva inutilizzata (quanto più si è vicini alla produzione potenziale) tanto più aumenti del reddito si riflettono in aumenti dei prezzi p Yo p2 p1 Y d2 Y d1 Y1 Y2 Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Y Inflazione da costi È associata a aumenti continui dei costi per produrre una data quantità di prodotto Tali aumenti determinano sia aumenti dei prezzi che diminuzioni della produzione. Quanto più è anelastica la domanda aggregata tanto più le imprese saranno in grado di scaricare i maggiori costi sui consumatori p Yo2 Yo1 p2 p1 Yd Y2 Y1 Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Y Tipi di inflazione da costi • Inflazione da salari • Inflazione da profitti • Inflazione importata Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 L’importanza del ruolo delle aspettative Nel prendere le decisioni gli individui tengono conto del tasso di inflazione atteso Quanto maggiore è il tasso di inflazione atteso tanto maggiori saranno gli aumenti di salari e prezzi e quindi il tasso effettivo di inflazione Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 Tasso di interesse nominale e reale • Il tasso di interesse nominale è il tasso di interesse in termini monetari • Il tasso di interesse reale è il tasso di interesse in termini di beni Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002 L’equazione di Fisher È una relazione che collega il tasso di interesse nominale e quello reale attraverso il tasso di inflazione atteso tasso di interesse reale = tasso di interesse nominale – tasso di inflazione atteso Sloman, Elementi di economia, Il Mulino, 2002