l’informazione dell’autotrasporto ANNO 5 | NUMERO 1 PERIODICO DI ASTRACUNEO - ASSOCIAZIONE TRASPORTATORI NO/103/2011 LUGLIO 2014 Direzione, agenzia pubblicitaria, redazione: via della Motorizzazione 11, 12100 Cuneo ∙ Tel: 0171 - 413978 ∙ Mail: [email protected] ∙ Direttore responsabile: Andrea Caponnetto ∙ Iscrizione Tribunale di Cuneo n. 623 del 26 marzo 2010 IN QUESTO NUMERO ASTRA E ESERCENTI FRANCESI UNITI DALL’EMERGENZA MADDALENA TUTTE LE OPINIONI SUL COLLE [4] CARO AUTOSTRADE E RAPPRESENTANZA: ASTRA IL DIBATTITO NAZIONALE LASCIATECI PASSARE L’ASSEMBLEA DI MAGGIO [5/6] DISTACCO COMUNITARIO: POLITICA, SINDACATO E IMPRENDITORI A CONFRONTO L’ON. GRIBAUDO AD ASTRA [8] MANIFESTAZIONE AL COLLE DELLA MADDALENA CON I FRANCESI [2/3] IL COMPITO Cara Europa ti scrivo Come tutti sanno il trasporto, soprattutto quello su gomma, è un’attività economica a forte impronta “comunitaria”. I principi di libera circolazione delle merci, dei lavoratori e dei servizi enunciati nelle regole e nei trattati dell’ Unione Europea, trovano realizzazione pratica tutti i giorni sulle strade del Vecchio Continente percorse dalle ruote dei mezzi pesanti targati sempre di più con sigle est europee. Libertà di commerciare, di spostare merci, di utilizzare manodopera con un costo aziendale molto più basso rispetto agli standard dell’Ovest in quanto non gravato da un forte carico previdenziale e di welfare. I falchi liberisti del Nord Europa e dei paesi baltici, tra cui l’uscente commissario ai trasporti Siim Kallas chiedono la soppressione di qualsiasi limite al cabotaggio in nome della riduzione dei costi e dei viaggi a vuoto. Troppo buoni! Si omette però di ricordare che in questi anni sta compiendosi una divisione del lavoro a livello comunitario, con il blocco tedesco che produce mezzi pesanti, detiene le chiavi della logistica e subappalta il trasporto ai vettori dei paesi di recente ingresso nella UE. La normativa in materia di distacco transazionale e l’enorme differenziale di costo del lavoro consente la realizzazione di questo disegno. Il tutto ovviamente per il bene dell’Europa e dei suoi cittadini! Tanto fervore europeista ogni tanto però si sbriciola contro i più banali interessi nazionali. Clamoroso il dibattito che si sta sviluppando in Germania sulla possibilità di far pagare ai soli stranieri l’utilizzo delle autostrade tedesche. Chi si sta avvantaggiando, piange miseria perché si trova al centro dell’Europa e non vuole pagare il costo del rinnovo delle infrastrutture. Altrettanto stupefacente é che un tale dibattito si possa svolgere pubblicamente senza dimostrare il benchè minimo pudore e senza suscitare rampogne dalla sempre onnipresente Commissione Europea. Nel frattempo a questo svuotamento del settore dell’autotrasporto in paesi come la Francia e il Belgio si cerca di rispondere, purtroppo in modo alquanto “discutibile” e sicuramente poco efficace, con l’emanazione di norme antidumping sociale come quella che impedisce e reprime con sanzioni durissime (in Francia 30.000 euro e 1 anno di reclusione!) il riposo settimanale a bordo del mezzo. L’italia invece di fatto ignora il problema, ritenendo molto più proficuo discutere sul tema dell’unitarietà delle associazioni di autotrasporto. Per il nostro Paese è venuto il tempo di scrivere all’Europa, portando però di persona la missiva a Bruxelles. [D.A.] 2 Anno 5 | Numero 1 Maddalena, Autotrasportatori e albergatori L Le manifestazioni di maggiore insofferenza in occasione dell’evento sono giunte dalle istituzioni francesi, dimostratesi particolarmente sensibili alle istanze delle imprese aderenti al Collectif Col de Larche e dagli autotrasportatori della provincia di Cuneo. Astra Cuneo ha portato all’attenzione delle istituzioni e dei candidati alle Elezioni europee l’annoso tema della chiusura del Colle perché questo incide pesantemente sui bilanci e sul mercato di una buona fetta degli autotrasportatori della Granda. ’hanno già ribattezzata la disfida del Colle: è una protesta forte e al contempo una richiesta di aiuto. Non è da tutti i giorni vedere due categorie produttive di due Paesi diversi unirsi come accaduto al Maddalena. Due realtà, i trasportatori della provincia di Cuneo e gli albergatori ed esercenti della valle dell’Ubaye, che giungono prima della politica a stilare un protocollo di intesa chiaro e motivato. Se solo l’Anas, attraverso un’attivazione del Ministero del trasporti, rispolverasse i progetti che ha da anni sepolti tra i suoi faldoni, si potrebbe porre fine una volta per tutte alle minacce di valanghe sul fronte italiano del valico. E dare fiato alle centinaia di imprese che hanno quotidianamente a che fare con il Colle della Maddalena, croce e delizia del trasporto su gomma e del turismo trasfrontaliero. La caduta delle valanghe e i pericoli che da essa derivano è sicuramente un motivo di preoccupazione per le imprese di autotrasporto, ma al contempo una scusante abilmente utilizzata (e abusata) da Anas per motivare le perduranti chiusure, che sono arrivate negli ultimi anni a sfiorare i tre mesi e poi ad attestarsi intorno ai due (65 e 61 negli ultimi due anni). Sono davvero troppi due mesi di chiusura all’anno, soprattutto se non giustificati da precipitazioni nevose abbondanti e rischi valanghe, per non trovare una situazione a quello che è un annoso e ormai incancrenito problema, più italiano che francese, che si riflette su tutta l’economia della Granda ma che provoca ricadute anche sulle attività ricettive e commerciali dell’Ubaye, area di confine oltre il colle della Maddalena (che diviene Col de Larche), particolarmente votata al turismo, frequentata da molti italiani ma anche da altri stranieri, che la raggiungono attraverso il valico. «Se continuate a tenere chiuso il Colle d’inverno, noi lo bloccheremo d’estate» è stata la provocazione lanciata da Anne Marie Demurget in occasione della manifestazione di protesta organizzata da Astra Cuneo e dal comitato spontaneo sorto in Francia sabato 17 maggio. Moglie del presidente Jacques Demurget, anima e “pasionaria” del rumoroso e risoluto Collectif sorto a febbraio, esprime tutta l’esasperazione del mondo ricettivo e turistico d’oltralpe, arrivando al paradosso di promuovere blocchi dimostrativi su un’arteria per cui si richiede invero all’Anas un intervento capace di ridurre le chiusure. Nel dossier che Astra Cuneo ha preparato sul caso Maddalena, si evince come le proteste siano ormai una costante da anni. Uno strascico di mancante risposte e promesse disattese che ha dell’incredibile. Già nel 2002 la allora neonata Associazione dei trasportatori cuneesi interessò il Capoluogo con una manifestazione particolarmente riuscita: camion in corteo per le strade della Città denunciavano la questione dei valichi alpini. In questi anni si è continuato a portare avanti la protesta con conferenze stampa e azioni di informazione che Astra Cuneo ha coordinato per tenere desta l’attenzione sul tema. A queste alcune settimane fa si è aggiunta la denuncia contro ignoti alle Autorità italiane per interruzione di pubblico servizio sottoscritta dall’Unione industriale di Cuneo, nella persona del presidente Franco Biraghi. Alla manifestazione per la libera circolazione del Colle della Maddalena hanno aderito anche Confartigianato, Confcommercio Cuneo e Confapi Cuneo, segno della forte coesione delle categorie cuneesi del lavoro su questo tema. Non solo quindi un asse trasfrontaliero inedito, ma anche una rete Astra Cuneo e Commercianti dell’Ubaye chiedono ad Anas un intervento immediato per garantire l’accessibilità del valico N el mirino dei manifestanti saliti sabato 17 maggio sul Colle della Maddalena il disinteresse di Anas Spa su un problema per cui Astra si batte dai tempi della sua fondazione: il Maddalena è infatti da sempre uno snodo decisivo per l’economia della Granda. «Il tema della sicurezza infatti appare più come una copertura dell’inerzia di Anas e della Prefettura - dicono i vertici di Astra - che non trovano soluzioni efficaci, giocando all’estenuante rimpallo delle responsabilità». «Un tema che è evidentemente di portata europea. E su cui la battaglia è appena cominciata» - annuncia Anne Marie Demurget, grande anima del Collectif. «Questa è solo la prima di una serie di iniziative che, unendo straordinariamente diverse associazioni datoriali cuneesi al tessuto commerciale francese, mireranno a portare il problema del colle della Maddalena ai primi posti delle agende politiche» chiosa il SegreAnne Marie Demurget e Guido Rossi tario di Astra Guido Rossi. di associazioni datoriali che comprendono gli circolazione di mezzi e persone sul Maddalena. effetti anti-economici della chiusura del valico Evitando di tenere chiuso oltremodo il valico anzitutto sulle imprese di autotrasporto e, di con il pretesto della sicurezza e anzi proponenrimando, su tutta la trafila produttiva. do una piattaforma di concrete soluzioni per Un mondo che, logorato da questi anni di crisi risolvere il problema valanghe e migliorare la e dall’assenza di risposte dal mondo politico, pulizia delle strade. L’assenza al Colle di espoha deciso di fare squadra nenti della società che ha la per denunciare le gravi SE NON SI MUOVE QUALCOSA giurisdizione sulla Statale conseguenze della chiusura 21 confermano che è neIL COLLECTIF PREANNUNCIA reiterata del valico. Sabato cessaria un’azione forte per AZIONI DI FORTE IMPATTO 17 maggio, non a caso, è portare sui tavoli nazionali stato suggellato il Patto della Maddalena, pri- e all’attenzione dei parlamentari europei l’anmo caso trasfrontaliero di un protocollo d’in- noso problema Maddalena. tesa tra realtà del mondo produttivo. Si intende con questo impegno sollecitare il [Riportiamo qui a lato la lettera con cui Anas mondo politico e Anas (che ha la gestione sul giustifica la sua assenza alla manifestazione del tratto italiano del Colle) per favorire la libera 17 maggio] Anno 5 | Numero 1 3 adesso basta infuriati: teniamo aperto il Colle associazione trasportatori • Collectif Col de Larche Strade d’Europa sul Colle della Maddalena Sabato 17 maggio 2014 - Ore 10.30 Confine italo-francese del Colle MANIFESTAZIONE PER LA LIBERA CIRCOLAZIONE Commercianti, operatori turistici, autotrasportatori, cittadini italiani e francesi si rivolgeranno all’ANAS, al Département des Alpes de Haute-Provence, ai candidati alle elezioni europee e agli amministratori locali per trovare soluzioni nei confronti delle reiterate chiusure al transito nel periodo invernale. Chiudere il Colle significa chiudere imprese, distruggere occupazione, limitare gli scambi commerciali. La burocrazia non può essere il nemico di chi lavora e produce! Importante presenza di manifestanti da ambo i Paesi il 17 maggio sul Colle della Maddalena COSÌ ANAS HA DECLINATO IL NOSTRO INVITO IERI MOLTO MEGLIO DI OGGI Il Colle ai tempi dell’efficienza Alcune foto d’epoca risalente all’inverno del 1936 presentate durante la manifestazione (e appartenenti alla collezione del geometra Maurilio Verna, rappresentante di Confapi Cuneo) confermano l’impegno che in passato i gestori del valico profondevano per garantirne la massima accessibilità. Si può notare come ci fossero oltre due metri di neve e, nonostante questo, il gestore della strada riuscisse a creare un varco nel manto nevoso, rendendo accessibile la carreggiata, anche in pieno inverno. Condizioni e intenti che oggi, nonostante il progresso della tecnica e le strumentazioni d’avanguardia, sembrano essere venute meno, relegando un valico internazionale da secoli al centro di scambi culturali e commerciali ad un problema marginale, costantemente rimandato. In attesa di risorse che possono arrivare solo se vi è la volontà politica di risolvere la questione. È il rappresentante della Comunità Montana Valle Stura Arnaldo Giavelli proprio in sede di manifestazione sul Colle a ricordare che esiste da anni tra i progetti redatti (e pagati) da Anas quello di una galleria paravalanghe che risolverebbe il problema della caduta di slavine sul manto stradale. «Non si tratta in nessun caso di progetti faraonici, anche perché ci sono due punti critici ormai noti dove si originano valanghe con regolarità. Si può intervenire in modo mirato con una spesa per nulla esosa, ma serve la volontà politica». Colle della Maddalena, inverno 1936 (foto di Maurilio Verna) Visto l’impegno in quota dell’associazione, lo staff di Astra che ha coordinato i lavori della manifestazione trasfrontaliera è stato raggiunto al valico da un nutrito gruppo di ciclisti appartenenti all’Astra team. Sopra la locandina della manifestazione. I sindaci italiani e francesi delle due vallate confinanti sono i primi interlocutori dei manifestanti. Il problema del transito sul Maddalena, stando a quanto emerso, tocca da vicino anche la popolazione: non a caso, armati di fascia, i sindaci sono stati i primi a rispondere “sì” alla chiamata di Astra. 4 Anno 5 | Numero 1 Le voci dal Colle Francesi sul piede di guerra: «Anas inefficiente, problema di portata nazionale» GUIDO ROSSI DIEGO PASERO Vicepresidente Astra Cuneo ROBERTO RUSSO Già Assessore ai Trasporti della Provincia di Cuneo MARCO BELMONTE “Per la prima volta categorie economiche diverse unite in una protesta transfrontaliera” “La soluzione tecnica esiste, ma intanto basterebbe un po’ di buon senso” “Anas non ha capito l’importanza del valico, necessario continuare a fare pressioni” “Pronti a nuove iniziative di protesta sul fronte italiano. Non ci fermiamo qui” C P L A Segretario Generale Astra Cuneo i troviamo a protestare da anni perché questo valico internazionale rimane chiuso circa due mesi nella stagione invernale. È arrivato il momento di dire basta. Aderiscono a questa giornata diverse categorie. Si vanno a sommare ai trasportatori, che hanno un grande interesse a passare dal Colle della Maddalena, i commercianti, gli albergatori e le tante attività dell’Ubaye. In un momento di crisi economica come questo, in un momento dove si parla a ogni piè sospinto di Unione Europea, millantandone i valori, è incredibile che il nostro Colle rimanga chiuso. È una vergogna e una perdita economica incredibile. Grazie anche alla presenza del Collectif Col de Larche, possiamo affermare che insieme siamo più forti. Quella di sabato 17 maggio non sarà l’ultima manifestazione di questo tipo. È solamente il punto di partenza. Abbiamo deciso di farla adesso che è finita la stagione invernale perchè abbiamo davanti i mesi dell’estate, in cui si possono fare i lavori. Sappiamo che le responsabilità sono diverse e che il punto più critico è proprio il versante italiano. L’ente al quale noi ci rivolgiamo è Anas Spa, il proprietario di questa strada nazionale. Chiediamo ad Anas un intervento immediato. A nostro avviso la Prefettura di Cuneo, in qualità di rappresentante territoriale del Governo, ha il compito e la responsabilità di sollecitare Anas e il Ministero delle Infrastrutture affinché vengano realizzate queste opere. IL COLLE CHIUSO SIGNIFICA → er noi il Colle della Maddalena è fondamentale specialmente in questo periodo molto difficile, in quanto le aziende di trasporto seguono l’andamento dell’economia generale: quindi diventa sempre complicato far quadrare i conti a fine mese. I numeri della cooperativa che conduco parlano da soli. La soluzione tecnica esiste, e i progetti redatti finora ne sono una prova. Da tempo infatti si parla di un sistema di gallerie e paravalanghe che attenuerebbero i problemi viari. Da autotrasportatore ritengo si debba operare con maggiore elasticità. Proponiamo soluzioni di buon senso, per esempio avere il permesso di circolare la notte (quando si arriva a 15 gradi sotto zero) avendo la certezza, date le temperature, di non avere problemi di valanghe. Ripeto: un po’ di buon senso in attesa di una soluzione definitiva. Per la nostra azienda, come per molte altre, con la chiusura di 60 giorni, siamo dovuti passare per il Frejus allungando il tragitto e spendendo quasi 60 mila euro in più rispetto al 2013. Un’altra alternativa è la strada per Ventimiglia, che ha costi delle autostrade ancora maggiori, insostenibili. - Meno turismo - Meno scambi commerciali - Più disoccupazione - Più inquinamento - Meno ricchezza per tutti a competenza sui problemi di questo valico è del Governo e dell’Anas in particolare. Per il nostro territorio questa strada Statale rappresenta tantissimo a livello economico. Voi, che oggi partecipate alla manifestazione, non siete stati messi in condizione di poter fare il vostro lavoro liberamente. Ed è questa la cosa che, in un periodo di crisi profonda dell’economia, non riesco a tollerare. E che giustifica tutto l’impegno profuso in questi anni. Come Provincia, finchè esisteva, abbiamo cercato (e non è stato facile) di interloquire il più possibile con l’Anas, da cui abbiamo avuto sempre poche e interlocutorie risposte. Il problema come ben sapete non riguarda solo il Colle della Maddalena. In provincia di Cuneo aspettiamo da anni il completamento di alcune importanti opere. Negli ultimi incontri con il presidente dell’Anas Pietro Ciucci abbiamo trattato di due problematiche in particolare: l’Asti-Cuneo e il Colle della Maddalena. L’autostrada è uno dei tanti irrisolti del nostro Paese: mancano raccordi e collegamenti per realizzare un sistema completo. Resta un progetto dimezzato e senza possibilità di offrire un ritorno economico o turistico al territorio. Sul valico che oggi ci ospita purtroppo ho toccato con mano la distanza che c’è tra il problema reale e la sensibilità degli uffici governativi. Lo stesso presidente Ciucci, debitamente sollecitato, ha ammesso di aver sentito parlare del Maddalena ma certo non aveva piena coscienza di quella che è la sua ricaduta sull’economia locale. In anni di trattative ho sempre avuto risposte molto vaghe. Ma la battaglia deve continuare. Vicepresidente Collectif Col del Larche bbiamo avvisato tutti con questa manifestazione che se entro l’estate non si muove qualcosa e Anas non dimostra di interessarsi al problema, siamo pronti ad azioni di protesta molto più eclatanti: come Collectif Col de Larche procederemo con lo sbarramento del valico in occasione del mercato del martedì di Cuneo, provocando così lunghe code. Quello che viene chiuso d’inverno, andando a colpire la nostra stagione turistica, noi possiamo bloccarlo d’estate, riproponendo al contrario gli stessi disagi. Quella di oggi è solo la prima avvisaglia, da adesso in poi non ci fermeremo: le inadempienze riscontrate, in particolare per quanto riguarda la manutenzione del tratto italiano, non sono tollerabili dal nostro tessuto commerciale e ricettivo. Non si perda tempo, l’inverno è dietro l’angolo. Ecco perché manifestiamo in primavera: qui la bella stagione finisce a settembre, poi tra freddo e precipitazioni ogni intervento risulterebbe problematico. GIORNI DI CHIUSURA DEL COLLE DELLA MADDALENA NEGLI ULTIMI DUE INVERNI Stagione invernale 2012/2013 Giorni di chiusura: Stagione invernale 2013/2014 Giorni di chiusura: 65 61 5 Anno 5 | Numero 1 DKV EURO SERVICE: IL TUO PARTNER SULLE STRADE D’EUROPA Da 80 anni DKV Euro Service è l’azienda leader nei servizi per le imprese di trasporto merci e persone sulle strade europee. Con la DKV Card e i servizi accessori, DKV offre ai suoi clienti una gamma di prodotti mirata alle esigenze quotidiane degli autotrasportatori per l’ottimizzazione e la gestione del parco mezzi. Grande novità 2014, DVK è stato main sponsor dell'assemblea di maggio di Astra, occasione in cui ha presentato ai quasi 300 presenti opportunità e vantaggi del servizio offerto dalla grande casa europea, raccogliendo interesse da parte della platea, particolarmente sensibile, oggi più che mai, alla contrazione dei costi e all'assistenza: i clienti possono fare rifornimento di carburante e lubrificanti senza l’utilizzo del contante presso le oltre 39 mila stazioni e aree di servizio multimarca distribuite su tutto il territorio europeo, di cui 5.000 in Italia; il sistema DVK inoltre gode della fiducia di circa 9.100 partner autorizzati che offrono servizi di riparazione, assistenza pneumatici, soccorso stradale, traino, noleggio e lavaggio. 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Le aree di servizio più frequentemente visitate, le impostazioni di ricerca o anche le precedenti ricerche possono essere salvate come "favoriti" e richiamate in ogni momento. Altro strumento di monitoraggio molto utile e apprezzato è eReporting, che consente di controllare ogni informazione relativa al parco mezzi: una piattaforma in grado di fornire dettagli circa ogni singolo mezzo, attraverso report e analisi relative alle transazioni DKV, passaggi con pedaggio, prestazioni su strada, dati di consumo ed emissioni CO2. eReporting di DKV è uno strumento utile per sapere se tutto procede nel modo giusto e quindi per raggiungere più velocemente i propri obiettivi commerciali. Nel caso si verifichi un'anomalia, una segnalazione di allerta verrà inviata all'utente (ad esempio in caso di rifornimenti multipli, superamento dei limiti di carburante o di pedaggio, utilizzi nei weekend o inutilizzo di DKV Card e DKV box). L’obiettivo di DKV Euro Service è quello di aiutare i clienti ad evitare inutili perdite di tempo, a risparmiare e a lavorare con maggiore efficienza. Con più di 54 mila punti di accettazione in oltre 42 Paesi europei, DKV è leader sul mercato disponendo della più grande e capillare rete di distribuzione del settore. 6 Caro-pedaggi e rappres Anno 5 | Numero 1 Pagano sempre le imprese: ecco perché DA CHE PARTE STA ASTRA ? “Da che parte sta Astra ?”: a questa domanda il presidente Claudio Isolano ha voluto dare una risposta durante l’assemblea sociale. Non di rado le posizioni assunte dalla nostra associazione si sono rivelate particolarmente indipendenti rispetto a quelle espresse dalle principali associazioni nazionali di categoria. Ed in molti casi situazioni identiche sono state valutate da Astra in modo diverso, a volte opposto, rispetto a quanto fatto pubblicamente dai principali dirigenti associativi nazionali. Questa situazione si prestava ad equivoci e poteva generare un legittimo disorientamento da parte dei nostri associati. Per queste ragioni l’appuntamento dell’11 maggio è stato l’occasione, alternando analisi ad una serie di documenti video, per chiarirci le idee. Da un paio di anni a questa parte le due assemblee che tradizionalmente organizziamo, in autunno ed in primavera, sono infatti diventate l’ appuntamento fisso per ragionare insieme dei problemi e fare il punto della situazione. L’AUTONOMIA DI ASTRA Il carattere distintivo di Astra, che rappresenta le imprese di un’area geografica particolarmente votata all’autotrasporto e associa aziende di caratura nazionale ed internazionale, è sempre stata nella sua autonomia. Un atteggiamento assunto con toni moderati e senza clamore ma con estrema decisione. Il compito assegnato ad Astra dai suoi promotori, sin dal momento della costituzione, è stato quello di analizzare concretamente i problemi e di studiare le loro possibili soluzioni, mirando pragmaticamente ai fatti più che agli schieramenti. Per Astra prevale l’importanza di quello che si dice rispetto a chi lo dice, l’ attenzione è sempre rivolta al contenuto ed alle idee. Astra non è d’accordo a priori con nessuno ma può fornire sostegno alle iniziative di tutti, purché abbiano finalità concrete e positive. Non apparteniamo a coloro che, quando le cose funzionano male, come in questo momento, pensano sempre e comunque che sia per colpa di altri o che attribuiscono insuccessi e fallimenti ai raggiri e complotti degli avversari ma, allo stesso modo, quando qualcuno utilizza la rappresentanza in modo distorto : lo diciamo, a qualunque schieramento esso appartenga. Astra si propone in sostanza di rappresentare con energia gli interessi dei propri associati cercando di non scadere nel protagonismo gratuito, patologia purtroppo molto diffusa in questo genere di attività in cui, spesso, il protagonismo è il solo fine delle iniziative intraprese. SIAMO DAVVERO UNA BOMBA ATOMICA? A questo proposito, nell’ultima assemblea sono stati analizzati i fatti di questi ultimi mesi. Si è ritornati alle vicende del movimento dei Forconi e agli attivisti del 9 dicembre, facendo ascoltare le voci di alcuni protagonisti della vicenda. Il segretario nazionale di Assotir, Claudio Donati, pur non appartenendo al movimento dei forconi, è parso rappresentare in modo chiaro il folklore deleterio proprio di questo tipo di protesta. Secondo Donati l’autotrasporto è una «bomba atomica» e gli autotrasportatori sono una categoria capace di «bloccare il paese con qualche centinaio di mezzi». Sotto il peso di questa minaccia, sempre secondo Donati, l’anno scorso, i rappresentanti del settore sono riusciti ad ottenere dal Governo una “agevolazione” di 200 euro ogni mille litri di carburante acquistato in Italia. Purtroppo, nella realtà, anche a causa di rappresentanti della risma di Donati, la categoria non è stata considerata così “potente” e “minacciosa” quando, a partire dal 2009, nel pieno della crisi economica, si è vista aumentare l’accisa degli stessi 200 euro che oggi vengono sì restituiti, ma con mesi di ritardo rispetto a quando vengono originariamente versati. L’ accisa italiana è la più alta dell’Europa continentale ed i 200 euro di restituzione non sono una “agevolazione” estorta ma il normale riequilibro operato dal Governo per rispettare l’impegno assunto alcuni anni fa con la categoria. Nel 2005 al momento del recepimento della direttiva 2003/96/CE sui prodotti energetici, che provocò un notevole innalzamento dell’accisa sui carburanti pagata dagli autotrasportatori, il Governo assunse infatti l’ impegno, in attesa dell’ introduzione del “Gasolio professionale” comunitario all’ epoca annunciata come imminente, di tassare il carburante utilizzato dagli operatori del trasporto a livelli simili a quelli imposti dai paesi più avanzati quali Germania e Francia che , a questo proposito, garantisce agli autotrasportatori una restituzione di natura identica a quella praticata in Italia e simbolicamente la definisce “Gazole professionel”. È inoltre utile chiarire che la restituzione non è riservata ai soli autotrasportatori italiani ma viene estesa a tutti gli operatori del settore, da qualsiasi paese comunitario essi provengano, in proporzione agli acquisti di gasolio effettuati in Italia. La restituzione è quindi evidentemente troppo estesa per poter essere definita un’agevolazione estorta da una corporazione forte, una “Bomba atomica” secondo Donati. L’ imprudente Donati, quando ha fatto la sua dichiarazione, non aveva però ancora fatto i conti con le concessionarie autostradali che, sebbene non possiedano qualche centinaio di mezzi per bloccare l’Italia, da anni ottengono dal “Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti” ingenti, quanto ingiustificati, aumenti dei pedaggi a scapito degli autotrasportatori. Ai pochi giorni dalle dichiarazioni di Donati e dalla protesta dei Forconi il Governo, che tramite il Ministro Lupi ha concesso un aumento medio del 4% dei pedaggi autostradali su tutta la rete italiana (con punte molto più elevate di incremento nel Nord-Est dell’Italia), aveva evidentemente già dimenticato il terrore provocato dalla “Bomba atomica” agitata poche settimane prima. Il presidente Isolano ha illustrato, durante l’assemblea tenutasi domenica 11 maggio 2014 presso l’Hotel Holiday Inn di Cherasco, le ragioni per cui Astra manifesta una cerca difficoltà ad aderire a uno o l’altro dei grandi gruppi della rappresentanza dell’autotrasporto nazionale, portando alcuni esempi recenti che ben esemplificano la confusione che regna sovrana ai vertici della categoria. Una su tutti, la scarsa opposizione politica al caro-autostrade, che scatta puntuale a ogni inizio dell’anno. Tabella comparativa dell’andamento dei pedaggi autostradali Italia - Francia 120 120,80 116,17 115 112,13 110,36 110 107,46 105 104,03 109,18 107,01 104,32 101,49 100 100 ANNO Italia Francia 2009 100 100 2010 104,03 101,49 2011 107,46 104,32 2012 112,13 107,01 2013 116,17 109,18 2014 120,80 110,36 FOCUS ON IL CARO AUTOSTRADE Proprio il caro-autostrade è stato il primo grande argomento sviscerato dal presidente Isolano in sede di assemblea. A questo proposito è stato proiettato un video in cui, rispondendo ad una interpellanza parlamentare sul tema, il Ministro Maurizio Lupi ha dichiarato che l’aumento è stato il risultato dell’ inevitabile ‘applicazione delle clausole dei contratti sottoscritti da Stato e Concessionarie al momento del rinnovo delle concessioni e che queste, sino alla scadenza delle stesse concessioni, non possono essere rinegoziate. Il Ministro, accusato dalla presentatrice della interrogazione, On. Deborah Bergamini, di sospetta arrendevolezza nei confronti delle concessionarie, ha aggiunto che il suo impegno sarà rivolto a vigilare in modo severo la reale entità degli investimenti che le concessionarie sono tenute a fare in virtù dei pedaggi autorizzati ma che, in realtà, da anni eludono o effettuano in misura ridotta rispetto a quanto dovuto, con estremo danno alla qualità e quantità delle infrastrutture stradali italiane che, anche per questa ragione, patiscono il più pesante ritardo in Europa. Considerati gli elevati pedaggi che siamo costretti a pagare a causa degli sproporzionati aumenti che vengono annualmente concessi, ci si aspetterebbe almeno di veder migliorare la dotazione infrastrutturale. Se è vero che i contratti vincolano il Governo in materia di pedaggi, non si capisce perché i vincoli in materia di investimenti risultino molto più elastici se non addirittura aleatori. Nessuna risposta viene infatti fornita alla domanda che sorge spontanea: “I capitali che sono stati accumulati grazie all’ aumento dei pedaggi e che non sono stati impiegati, come dovuto, per gli investimenti, in che tasche sono finiti? Come verranno recuperati ??”. % AUMENTO % AUMENTO ANNUALE PROGRESSIVA ANNO BASE 2009 100 - - 2010 104,03 4,03% 4,03% AUMENTI PEDAGGI AUTOSTRADALI ITALIANI 125 120 115 2011 107,46 3,30% 7,46% 2012 112,13 4,34% 12,13% 105 2013 116,17 3,61% 16,17% 100 2014 120,80 3,98% 20,80% 110 2010 2011 2012 2013 2014 La crescita esponenziale del costo dei pedaggi è stato solo in parte controbilanciato dagli sconti In Italia negli ultimi 5 anni il rincaro dei pedaggi autostradali è stato del 20 per cento. Un record che non ha eguali in Europa. Quali altre voci nell’ambito produttivo sono aumentate così tanto? Per giunta nel silenzio generalizzato del settore e dell’opinione pubblica? In Francia nello stesso periodo si sono registrati aumenti, ma di circa la metà rispetto all’Italia, quest’anno appena dell’1,08. Impietoso il grafico presentato alla platea con la forbice degli aumenti nei confronto tra i due Paesi, come si evince dall’altra tabella. 7 entanza: i nostri dubbi Anno 5 | Numero 1 non ci riconosciamo nei “big” nazionali LA CONTRADDIZIONI DELL’AUTOTRASPORTO sinnescata. Andando avanti di questo passo la nostra scarsa creSu questo punto si aprono le note dolenti sulle attività di rappre- dibilità verrà del tutto compromessa da continue dichiarazioni a cui non seguono mai i fatti che ne sarebbero la naturale consesentanza della categoria. La protesta legittima per gli aumenti dei pedaggi praticati dalle guenza. concessionarie autostradali ha creato una profonda spaccatura Cinzia Franchini, come hanno dimostrato gli organi di stampa, fra le organizzazioni che esercitano la rappresentanza degli au- non esprime critiche infondate, ma appare inconsapevole che lanciare accuse definitive di questo tenore contro qualcuno e poi totrasportatori. A fronte di vibranti proteste del presidente di CNA-FITA Cinzia stabilire alleanze con lo stesso soggetto per sedersi fianco a fianFranchini ci sono state le tiepide lamentele di Paolo Uggè pre- co, come se niente fosse, al tavolo delle trattative, in nome di una sidente di Conftrasporto che ha temerariamente azzardato una inesistente e, alla luce delle dichiarazioni, impossibile unità della categoria, compromette la propria credibilità. difesa delle concessionarie autostradali. La polemica è purtroppo sfociata in una aperta accusa di con- Non si possono scrivere lettere al Presidente del Consiglio Renzi formalizzando alcune richieste e poi partecipare come membro flitto di interessi da parte della Franchini nei confronti di Uggè. Secondo Franchini ad Uggè starebbero molto più a cuore gli inte- attivo di Unatras ad iniziative che hanno lo scopo di rivendicare ressi delle concessionarie rispetto a quelle degli autotrasportatori l’esatto contrario. Si dovrebbe evitare di inviare una lettera in cui che egli dovrebbe rappresentare. Questa polemica ha minato la si chiede la chiusura dell’ “albo degli autotrasportatori” e la sua sostituzione con il REN (Registro Elettronico Nazionale) e poi credibilità della intera rappresentanza del settore. Le accuse ad Uggè sono state infatti considerate fondate da buo- sottoscrivere un protocollo di intesa come Unatras in cui si assene parte degli organi di stampa nazionale e dai più autorevoli ed risce che “l’Albo è ultima spiaggia da salvare”. attenti osservatori delle cose di questo paese, primo fra tutti il “Corriere della sera” il cui prestigioso giornalista Dario Di Vico, LE CONCLUSIONI DI ASTRA sottolineando con ironia l’ ambiguità delle prese di posizione di Il presidente di AstraCuneo Associazione Trasportatori, Claudio Uggè, lo definisce “figura di collegamento fra Associazioni dei Isolano, ha infine concluso che per chi bada veramente ai contetrasportatori e le Concessionarie autostradali”. nuti, come fa Astra, le situazioni appena descritte, oltre ad essere Il personaggio centrale di questa vicenda non è però Paolo Uggè. fonte di estremo disagio, sono la ragione per la quale non è posIn realtà il vero bersaglio è l ex presidente di Conftrasporto Fa- sibile sostenere in modo militante una organizzazione nazionale brizio Palenzona storico e autorevole rappresentante della FAI di rappresentanza piuttosto che un’altra. (Federazione Autotrasportatori Italiani), associazione che costi- Siamo infatti consapevoli che quasi tutte le organizzazioni si tuisce il nucleo essenziale di Conftrasporto, oggi eminente espo- comportano in questo modo ed in alcuni casi anche peggio. nente del sistema bancario italiano oltre che presidente della AI- Il nostro bersaglio non sono in particolare Conftrasporto e SCAT, associazione delle concessionarie autostradali, l’ente che Fita -Cna, che, bene o male, stimolano il dibattito e ci induconegozia gli aumenti dei pedaggi con il Ministero delle infrastrut- no a discutere, ma il modo in cui, in generale, viene esercitata ture. Purtroppo, e diciamo sinceramente purtroppo, Palenzona, la rappresentanza. professionista di qualità, che in occasione della sua nomina a Durante l’assemblea abbiamo potuto dimostrare, utilizzando presidente di AISCAT ha fatto esclamare ad un mancato presi- un ampia documentazione e proiettando inequivocabili filmati, dente del consiglio ed ex ministro delle Infrastrutture e trasporti quanto la maggior parte delle numerose organizzazioni, alterna“Hanno preso Maradona” (affermazione sincera, perché carpita tive alle due principali protagoniste della nostra presentazione, nel corso di una intercettazione esercitino la loro attività in telefonica) pur avendo manmodo scadente. Soltanto in rari tenuto forti legami con FAIcasi emerge qualche eccellenza CONFTRASPORTO non lavoprofessionale dalle strutture asra più per gli autotrasportatori sociative e normalmente avvieed in questo caso egli rapprene in quelle organizzazioni che senta addirittura interessi oppossiedono una identità tropposti. Secondo la stampa Papo debole per essere prese selenzona però influenza ancora riamente in considerazione. A in modo decisivo Conftrasporproposito della scadente qualito, che è, ricordiamolo, associatà dell’attività associativa abbiazione leader dell’autotrasporto mo voluto concludere il nostro in Italia, ed in particolar modo incontro facendo ricorso all’iClaudio Isolano, Presidente Astra il suo presidente Paolo Uggè ronia. A questo scopo abbiamo che per questa ragione assume gli atteggiamenti e le posizioni sfruttato l’occasione fornita dalle immagini dell’ultima assemblea censurate da Cinzia Franchini presidente di FITA-CNA. Oltre di una Associazione dell’autotrasporto, un tempo dotata di un che il “Corriere della sera” ed il “Fatto quotidiano” i cui articoli notevole blasone, che oggi, purtroppo, ci ha invece riportato alla sono stati letti e proiettati durante l’assemblea, anche il settima- mente alcune immagini di un vecchio film in cui Alberto Sordi nale di inchiesta di RAI 3 “Report” ha mandato in onda qualche fa sfoggio del suo enorme talento comico. tempo fa, a proposito di altre questioni, un servizio proiettato Proiettato uno stralcio della relazione principale presentata in anch’ esso durante il nostro incontro. quella occasione, contestualmente ad uno spezzone del film del Gli autori di Report presentano Palenzona come l’uomo che oc- grande comico romano, pensiamo di aver resa evidente la rispocupa un numero così elevato di cariche da non ricordarle neppu- sta esplicita e plateale che i curiosi suggerimenti - su cui il relatore tutte durante la loro intervista e come colui che del conflitto di re ha molto insistito - avrebbero ricevuto qualora l’uditorio a cui interessi ha fatto la sua regola di vita professionale. erano destinati fosse stato composto dalla numerosa e qualificata Di fatto, abbiamo avuto l’impressione che la “Bomba Atomica” rappresentanza di operatori dell’autotrasporto che noi abbiamo annunciata da Donati, se mai è esistita, è stata prontamente di- avuto la fortuna di avere di fronte durante la nostra esposizione. APP DKV: ricerca delle stazioni DKV con navigatore integrato per un confronto intelligente dei prezzi del carburante e delle distanze. Basta un rapido sguardo per vedere dove il carburante costa meno sul tragitto di viaggio o quanto distano i prossimi punti di accettazione DKV. In caso di smarrimento della DKV Card e in caso d‘emergenza è possibile selezionare dalla App, in tutta Europa, la linea di assistenza DKV idonea in base alla località e molto altro ancora. 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L’obiettivo è stato quello di comprendere i meccanismi che regolano queste forme di reclutamento del personale viaggiante, le specificità del nostro sistema ispettivo e sanzionatorio e la capacità della normativa italiana di far fronte all’impiego di pratiche abusive. All’appuntamento ha partecipato anche l’On. Chiara Gribaudo, parlamentare del territorio e membro della Commissione Lavoro della Camera in rappresentanza del Partito Democratico. L’occasione è stata propizia per presentare i reali problemi ai rappresentanti delle istituzioni che, a breve, dovranno cimentarsi nell’attuazione delle nuove regole dettate dall’Unione Europea. Com’è noto la normativa comunitaria permette la libera circolazione del personale e la libera prestazione di servizi da parte di società site in qualsiasi paese comunitario. Sfruttando oltremodo questo principio ed estendendo oltre i limiti consentiti il contenuto degli istituti giuridici coinvolti, diverse agenzie e società estere propongono e vendono distacco e somministrazione di personale intracomunitario nel nostro settore. L’obiettivo è chiaro: creare un sistema elusivo delle principali norme nazionali di diritto del lavoro al fine di ottenere notevoli vantaggi economici derivanti dal minor versamento di contributi previdenziali e assistenziali, determinando in tal modo situazioni di disparità salariale e di concorrenza sleale che impattano negativamente sulle nostre imprese. Il tutto aggravato da una forte emorragia occupazionale nazionale e da una preoccupante diminuzione di entrate nelle casse dell’Inps. Al tavolo dei relatori si sono alternati il presidente di Astra, Claudio isolano, Luca Iacomino ed Enrico Vesce, rispettivamente segretari provinciali di Filt Cgil e Uil Uilt, uniti nell’affermare che serve un deciso intervento del Governo per contrastare la concorrenza selvaggia di coloro che utilizzano in modo non conforme alla normativa autisti somministrati da agenzie interinali comunitarie. In ogni caso i maggiori auspicati controlli da parte degli organi ispettivi (Inps, Direzione territoriale del Lavoro) in prospettiva nulla potranno, se non si cerca di risolvere alla radice il problema dell’enorme divario di costo del lavoro degli autisti tra l’Italia e i paesi dell’Est. Non dare risposte in tempi rapidi significa che l’Italia si sta preparando purtroppo a perdere un altro settore strategico (dopo l’auto, la chimica, la produzione di elettrodomestici) capace di generare reddito, occupazione, contribuzione fiscale e contributiva e soprattutto di trasportare le merci prodotte nel nostro paese. UN INCONTRO PER CAPIRE LE OPPORTUNITÀ DI FOR.TE Martedì 25 marzo la sede di Astra Cuneo ha ospitato l’incontro con For.te (Fondo Paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua del terziario), le cui opportunità abbiamo già delineato nell’ultimo numero di Astra Notizie. Durante l’incontro i relatori, dott.ssa Eleonora Pisicchio, direttrice di For.te e dott. Fabio Marrocco in rappresentanza della Confetra, hanno presentato le caratteristiche e i vantaggi dell’adesione al Fondo per implementare e migliorare la formazione dei lavoratori del nostro settore. La presentazione, alla quale hanno partecipato rappresentanti sindacali del settore, responsabili aziendali, consulenti del lavoro e docenti, ha costituito una valida occasione per le nostre aziende: un’opportunità per comprenderne i meccanismi di funzionamento e gli effettivi benefici per le imprese e i lavoratori. Si ricorda che è in corso di svolgimento il piano formativo riferito al Corso Cqc di 35 ore, il quale sta consentendo a centinaia di autisti delle ditte associate di partecipare attivamente alle lezioni, grazie al finanziamento erogato dal Fondo For.te. ASTRA 2014: NUOVA SALA CORSI E NUOVO PERIODICO In virtù delle imposizioni ministeriali, si amplia la richiesta di formazione imposta agli autotrasportatori, che comporta un grande dispiego di tempo e una burocrazia non sempre snella. Per questo Astra Cuneo da un paio di anni sta cercando di venire incontro alle esigenze degli associati, proponendo corsi distribuiti in giorni e orari utili a chi lavora e cercando di contenere (e dove possibile azzerare) i costi dell’attività formativa. In questa direzione è andato il recente ampliamento dei locali della sede di via della Motorizzazione, con una nuova sala corsi da 35 posti a sedere, munita di idoneo impianto di diffusione audio-video. L’altra novità degli ultimi mesi è rappresentata dal restyling della linea di immagine e comunicazione dell’associazione e della cooperativa. Contestualmente si è provveduto ad evolvere in questa direzione anche il layout grafico di Astranotizie: avete tra le mani il primo numero con la nuova impostazione grafica e il nuovo formato, 32 per 47 cm, che ci accompagnerà nel corso dei prossimi mesi. ASTRA · CONTATTI SEDE OPERATIVA: Via della Motorizzazione 11 - 12100 Cuneo TELEFONO: 0171.41.39.78 / FAX: 0171.41.25.87 ORARIO DA LUNEDÌ A VENERDÌ: Mattina 8.30-13.00 Pomeriggio 14.00-18.00 SABATO MATTINA: 8.30-12.30 E-MAIL: [email protected] - [email protected] SKYPE: astracuneo