l’informazione dell’autotrasporto
ANNO 5 | NUMERO 1
PERIODICO DI ASTRACUNEO - ASSOCIAZIONE TRASPORTATORI
NO/103/2011
LUGLIO 2014
Direzione, agenzia pubblicitaria, redazione: via della Motorizzazione 11, 12100 Cuneo ∙ Tel: 0171 - 413978 ∙ Mail: [email protected] ∙ Direttore responsabile: Andrea Caponnetto ∙ Iscrizione Tribunale di Cuneo n. 623 del 26 marzo 2010
IN QUESTO
NUMERO
ASTRA E ESERCENTI FRANCESI
UNITI DALL’EMERGENZA
MADDALENA
TUTTE LE OPINIONI SUL COLLE [4]
CARO AUTOSTRADE
E RAPPRESENTANZA: ASTRA
IL DIBATTITO NAZIONALE
LASCIATECI
PASSARE
L’ASSEMBLEA DI MAGGIO [5/6]
DISTACCO COMUNITARIO:
POLITICA, SINDACATO
E IMPRENDITORI A CONFRONTO
L’ON. GRIBAUDO AD ASTRA [8]
MANIFESTAZIONE AL COLLE DELLA MADDALENA CON I FRANCESI [2/3]
IL COMPITO
Cara Europa ti scrivo
Come tutti sanno il trasporto, soprattutto quello su gomma, è un’attività economica a forte impronta “comunitaria”. I principi di libera circolazione delle merci, dei lavoratori e dei servizi enunciati nelle regole e nei trattati dell’ Unione Europea, trovano realizzazione pratica tutti i giorni sulle
strade del Vecchio Continente percorse dalle ruote dei mezzi pesanti targati sempre di più con
sigle est europee.
Libertà di commerciare, di spostare merci, di utilizzare manodopera con un costo aziendale molto
più basso rispetto agli standard dell’Ovest in quanto non gravato da un forte carico previdenziale
e di welfare. I falchi liberisti del Nord Europa e dei paesi baltici, tra cui l’uscente commissario
ai trasporti Siim Kallas chiedono la soppressione di qualsiasi limite al cabotaggio in nome della
riduzione dei costi e dei viaggi a vuoto. Troppo buoni! Si omette però di ricordare che in questi
anni sta compiendosi una divisione del lavoro a livello comunitario, con il blocco tedesco che
produce mezzi pesanti, detiene le chiavi della logistica e subappalta il trasporto ai vettori dei
paesi di recente ingresso nella UE.
La normativa in materia di distacco transazionale e l’enorme differenziale di costo del lavoro
consente la realizzazione di questo disegno. Il tutto ovviamente per il bene dell’Europa e dei suoi
cittadini! Tanto fervore europeista ogni tanto però si sbriciola contro i più banali interessi nazionali. Clamoroso il dibattito che si sta sviluppando in Germania sulla possibilità di far pagare ai soli
stranieri l’utilizzo delle autostrade tedesche. Chi si sta avvantaggiando, piange miseria perché si
trova al centro dell’Europa e non vuole pagare il costo del rinnovo delle infrastrutture. Altrettanto
stupefacente é che un tale dibattito si possa svolgere pubblicamente senza dimostrare il benchè
minimo pudore e senza suscitare rampogne dalla sempre onnipresente Commissione Europea.
Nel frattempo a questo svuotamento del settore dell’autotrasporto in paesi come la Francia e il Belgio si cerca di rispondere, purtroppo in modo alquanto “discutibile” e sicuramente poco efficace,
con l’emanazione di norme antidumping sociale come quella che impedisce e reprime con sanzioni
durissime (in Francia 30.000 euro e 1 anno di reclusione!) il riposo settimanale a bordo del mezzo.
L’italia invece di fatto ignora il problema, ritenendo molto più proficuo discutere sul tema dell’unitarietà delle associazioni di autotrasporto. Per il nostro Paese è venuto il tempo di scrivere
all’Europa, portando però di persona la missiva a Bruxelles. [D.A.]
2
Anno 5 | Numero 1
Maddalena,
Autotrasportatori e albergatori
L
Le manifestazioni di maggiore insofferenza in
occasione dell’evento sono giunte dalle istituzioni francesi, dimostratesi particolarmente
sensibili alle istanze delle imprese aderenti al
Collectif Col de Larche e dagli autotrasportatori della provincia di Cuneo.
Astra Cuneo ha portato all’attenzione
delle istituzioni e dei candidati alle Elezioni
europee l’annoso tema della chiusura del
Colle perché questo incide pesantemente sui
bilanci e sul mercato di una buona fetta degli
autotrasportatori della Granda.
’hanno già ribattezzata la disfida del Colle: è una protesta forte e al contempo una
richiesta di aiuto. Non è da tutti i giorni
vedere due categorie produttive di due Paesi
diversi unirsi come accaduto al Maddalena.
Due realtà, i trasportatori della provincia di
Cuneo e gli albergatori ed esercenti della valle
dell’Ubaye, che giungono prima della politica
a stilare un protocollo di intesa chiaro e motivato. Se solo l’Anas, attraverso un’attivazione
del Ministero del trasporti, rispolverasse i progetti che ha da anni sepolti tra i suoi faldoni,
si potrebbe porre fine una volta per tutte alle
minacce di valanghe sul fronte italiano del valico. E dare fiato alle centinaia di imprese che
hanno quotidianamente a che fare con il Colle
della Maddalena, croce e delizia del trasporto
su gomma e del turismo trasfrontaliero.
La caduta delle valanghe e i pericoli che da essa
derivano è sicuramente un motivo di preoccupazione per le imprese di autotrasporto, ma al
contempo una scusante abilmente utilizzata (e
abusata) da Anas per motivare le perduranti
chiusure, che sono arrivate negli ultimi anni a
sfiorare i tre mesi e poi ad attestarsi intorno ai
due (65 e 61 negli ultimi due anni).
Sono davvero troppi due mesi di chiusura
all’anno, soprattutto se non giustificati da precipitazioni nevose abbondanti e rischi valanghe,
per non trovare una situazione a quello che è
un annoso e ormai incancrenito problema, più
italiano che francese, che si riflette su tutta l’economia della Granda ma che provoca ricadute anche sulle attività ricettive e commerciali
dell’Ubaye, area di confine oltre il colle della
Maddalena (che diviene Col de Larche), particolarmente votata al turismo, frequentata da
molti italiani ma anche da altri stranieri, che la
raggiungono attraverso il valico.
«Se continuate a tenere chiuso il Colle d’inverno, noi lo bloccheremo d’estate» è stata la provocazione lanciata da Anne Marie Demurget
in occasione della manifestazione di protesta
organizzata da Astra Cuneo e dal comitato
spontaneo sorto in Francia sabato 17 maggio.
Moglie del presidente Jacques Demurget, anima
e “pasionaria” del rumoroso e risoluto Collectif
sorto a febbraio, esprime tutta l’esasperazione del
mondo ricettivo e turistico d’oltralpe, arrivando
al paradosso di promuovere blocchi dimostrativi
su un’arteria per cui si richiede invero all’Anas un
intervento capace di ridurre le chiusure.
Nel dossier che Astra Cuneo ha preparato sul
caso Maddalena, si evince come le proteste siano ormai una costante da anni. Uno strascico
di mancante risposte e promesse disattese che
ha dell’incredibile.
Già nel 2002 la allora neonata Associazione dei
trasportatori cuneesi interessò il Capoluogo
con una manifestazione particolarmente riuscita: camion in corteo per le strade della Città denunciavano la questione dei valichi alpini.
In questi anni si è continuato a portare avanti
la protesta con conferenze stampa e azioni di
informazione che Astra Cuneo ha coordinato
per tenere desta l’attenzione sul tema. A queste
alcune settimane fa si è aggiunta la denuncia
contro ignoti alle Autorità italiane per interruzione di pubblico servizio sottoscritta dall’Unione industriale di Cuneo, nella persona del
presidente Franco Biraghi. Alla manifestazione
per la libera circolazione del Colle della Maddalena hanno aderito anche Confartigianato,
Confcommercio Cuneo e Confapi Cuneo, segno della forte coesione delle categorie cuneesi
del lavoro su questo tema. Non solo quindi un
asse trasfrontaliero inedito, ma anche una rete
Astra Cuneo e Commercianti dell’Ubaye chiedono ad Anas
un intervento immediato per garantire l’accessibilità del valico
N
el mirino dei manifestanti saliti sabato 17 maggio sul Colle della Maddalena il
disinteresse di Anas Spa su un problema per cui Astra si batte dai tempi della sua
fondazione: il Maddalena è infatti da sempre uno snodo decisivo per l’economia della Granda.
«Il tema della sicurezza infatti appare più come una copertura dell’inerzia di Anas e
della Prefettura - dicono i vertici di Astra - che non trovano soluzioni efficaci, giocando
all’estenuante rimpallo delle responsabilità».
«Un tema che è evidentemente di portata europea. E su cui la battaglia è appena cominciata»
- annuncia Anne Marie Demurget, grande anima del Collectif.
«Questa è solo la prima di una serie di iniziative che, unendo straordinariamente diverse associazioni datoriali cuneesi al tessuto
commerciale francese, mireranno a portare il
problema del colle della Maddalena ai primi
posti delle agende politiche» chiosa il SegreAnne Marie Demurget e Guido Rossi
tario di Astra Guido Rossi.
di associazioni datoriali che comprendono gli circolazione di mezzi e persone sul Maddalena.
effetti anti-economici della chiusura del valico Evitando di tenere chiuso oltremodo il valico
anzitutto sulle imprese di autotrasporto e, di con il pretesto della sicurezza e anzi proponenrimando, su tutta la trafila produttiva.
do una piattaforma di concrete soluzioni per
Un mondo che, logorato da questi anni di crisi risolvere il problema valanghe e migliorare la
e dall’assenza di risposte dal mondo politico, pulizia delle strade. L’assenza al Colle di espoha deciso di fare squadra
nenti della società che ha la
per denunciare le gravi
SE NON SI MUOVE QUALCOSA
giurisdizione sulla Statale
conseguenze della chiusura
21 confermano che è neIL COLLECTIF PREANNUNCIA
reiterata del valico. Sabato
cessaria un’azione forte per
AZIONI DI FORTE IMPATTO
17 maggio, non a caso, è
portare sui tavoli nazionali
stato suggellato il Patto della Maddalena, pri- e all’attenzione dei parlamentari europei l’anmo caso trasfrontaliero di un protocollo d’in- noso problema Maddalena.
tesa tra realtà del mondo produttivo.
Si intende con questo impegno sollecitare il [Riportiamo qui a lato la lettera con cui Anas
mondo politico e Anas (che ha la gestione sul giustifica la sua assenza alla manifestazione del
tratto italiano del Colle) per favorire la libera 17 maggio]
Anno 5 | Numero 1
3
adesso basta
infuriati: teniamo aperto il Colle
associazione trasportatori
• Collectif Col de Larche
Strade d’Europa
sul Colle della
Maddalena
Sabato 17 maggio 2014 - Ore 10.30
Confine italo-francese del Colle
MANIFESTAZIONE PER LA
LIBERA CIRCOLAZIONE
Commercianti, operatori turistici, autotrasportatori, cittadini italiani e francesi
si rivolgeranno all’ANAS, al Département des Alpes de Haute-Provence,
ai candidati alle elezioni europee e agli amministratori locali per trovare soluzioni
nei confronti delle reiterate chiusure al transito nel periodo invernale.
Chiudere il Colle significa chiudere imprese, distruggere occupazione, limitare gli
scambi commerciali. La burocrazia non può essere il nemico di chi lavora e produce!
Importante presenza di manifestanti da ambo i Paesi il 17 maggio sul Colle della Maddalena
COSÌ ANAS HA DECLINATO IL NOSTRO INVITO
IERI MOLTO MEGLIO DI OGGI
Il Colle ai tempi dell’efficienza
Alcune foto d’epoca risalente all’inverno
del 1936 presentate durante la manifestazione (e appartenenti alla collezione del
geometra Maurilio Verna, rappresentante di
Confapi Cuneo) confermano l’impegno che
in passato i gestori del valico profondevano
per garantirne la massima accessibilità. Si
può notare come ci fossero oltre due metri di neve e, nonostante questo, il gestore
della strada riuscisse a creare un varco
nel manto nevoso, rendendo accessibile la carreggiata, anche in pieno inverno.
Condizioni e intenti che oggi, nonostante il
progresso della tecnica e le strumentazioni d’avanguardia, sembrano essere venute
meno, relegando un valico internazionale
da secoli al centro di scambi culturali e
commerciali ad un problema marginale,
costantemente rimandato. In attesa di risorse che possono arrivare solo se vi è la
volontà politica di risolvere la questione.
È il rappresentante della Comunità Montana
Valle Stura Arnaldo Giavelli proprio in sede
di manifestazione sul Colle a ricordare che
esiste da anni tra i progetti redatti (e pagati)
da Anas quello di una galleria paravalanghe
che risolverebbe il problema della caduta di
slavine sul manto stradale.
«Non si tratta in nessun caso di progetti
faraonici, anche perché ci sono due punti
critici ormai noti dove si originano valanghe
con regolarità. Si può intervenire in modo
mirato con una spesa per nulla esosa, ma
serve la volontà politica».
Colle della Maddalena, inverno 1936
(foto di Maurilio Verna)
Visto l’impegno in quota dell’associazione,
lo staff di Astra che ha coordinato i lavori
della manifestazione trasfrontaliera è stato
raggiunto al valico da un nutrito gruppo di
ciclisti appartenenti all’Astra team. Sopra la
locandina della manifestazione.
I sindaci italiani e francesi delle due vallate
confinanti sono i primi interlocutori dei
manifestanti. Il problema del transito sul
Maddalena, stando a quanto emerso, tocca
da vicino anche la popolazione: non a caso,
armati di fascia, i sindaci sono stati i primi a
rispondere “sì” alla chiamata di Astra.
4
Anno 5 | Numero 1
Le voci dal Colle
Francesi sul piede di guerra: «Anas inefficiente, problema di portata nazionale»
GUIDO ROSSI
DIEGO PASERO
Vicepresidente
Astra Cuneo
ROBERTO RUSSO
Già Assessore ai Trasporti
della Provincia di Cuneo
MARCO BELMONTE
“Per la prima volta categorie
economiche diverse unite in
una protesta transfrontaliera”
“La soluzione tecnica esiste,
ma intanto basterebbe un po’
di buon senso”
“Anas non ha capito l’importanza del valico, necessario
continuare a fare pressioni”
“Pronti a nuove iniziative di
protesta sul fronte italiano.
Non ci fermiamo qui”
C
P
L
A
Segretario Generale
Astra Cuneo
i troviamo a protestare da anni
perché questo valico internazionale rimane chiuso circa due
mesi nella stagione invernale. È arrivato il momento di dire basta.
Aderiscono a questa giornata diverse categorie. Si vanno a sommare ai
trasportatori, che hanno un grande
interesse a passare dal Colle della
Maddalena, i commercianti, gli albergatori e le tante attività dell’Ubaye. In un momento di crisi economica come questo, in un momento
dove si parla a ogni piè sospinto di
Unione Europea, millantandone i valori, è incredibile che il nostro Colle
rimanga chiuso.
È una vergogna e una perdita economica incredibile. Grazie anche
alla presenza del Collectif Col de
Larche, possiamo affermare che insieme siamo più forti.
Quella di sabato 17 maggio non
sarà l’ultima manifestazione di questo tipo. È solamente il punto di
partenza. Abbiamo deciso di farla
adesso che è finita la stagione invernale perchè abbiamo davanti i mesi
dell’estate, in cui si possono fare i
lavori. Sappiamo che le responsabilità sono diverse e che il punto più
critico è proprio il versante italiano.
L’ente al quale noi ci rivolgiamo è
Anas Spa, il proprietario di questa
strada nazionale. Chiediamo ad
Anas un intervento immediato.
A nostro avviso la Prefettura di Cuneo, in qualità di rappresentante
territoriale del Governo, ha il compito e la responsabilità di sollecitare
Anas e il Ministero delle Infrastrutture affinché vengano realizzate queste opere.
IL COLLE CHIUSO SIGNIFICA
→
er noi il Colle della Maddalena
è fondamentale specialmente
in questo periodo molto difficile, in
quanto le aziende di trasporto seguono l’andamento dell’economia
generale: quindi diventa sempre
complicato far quadrare i conti a
fine mese.
I numeri della cooperativa che conduco parlano da soli.
La soluzione tecnica esiste, e i progetti redatti finora ne sono una prova. Da tempo infatti si parla di un
sistema di gallerie e paravalanghe
che attenuerebbero i problemi viari.
Da autotrasportatore ritengo si debba operare con maggiore elasticità.
Proponiamo soluzioni di buon senso, per esempio avere il permesso
di circolare la notte (quando si arriva
a 15 gradi sotto zero) avendo la certezza, date le temperature, di non
avere problemi di valanghe.
Ripeto: un po’ di buon senso in attesa di una soluzione definitiva. Per la
nostra azienda, come per molte altre,
con la chiusura di 60 giorni, siamo
dovuti passare per il Frejus allungando il tragitto e spendendo quasi 60
mila euro in più rispetto al 2013. Un’altra alternativa è la strada per
Ventimiglia, che ha costi delle autostrade ancora maggiori, insostenibili.
- Meno turismo
- Meno scambi commerciali
- Più disoccupazione
- Più inquinamento
- Meno ricchezza per tutti
a competenza sui problemi di
questo valico è del Governo e
dell’Anas in particolare. Per il nostro territorio questa strada Statale
rappresenta tantissimo a livello economico. Voi, che oggi partecipate
alla manifestazione, non siete stati
messi in condizione di poter fare il
vostro lavoro liberamente. Ed è questa la cosa che, in un periodo di crisi
profonda dell’economia, non riesco
a tollerare. E che giustifica tutto l’impegno profuso in questi anni.
Come Provincia, finchè esisteva,
abbiamo cercato (e non è stato facile) di interloquire il più possibile con
l’Anas, da cui abbiamo avuto sempre poche e interlocutorie risposte.
Il problema come ben sapete non
riguarda solo il Colle della Maddalena. In provincia di Cuneo aspettiamo da anni il completamento di
alcune importanti opere.
Negli ultimi incontri con il presidente dell’Anas Pietro Ciucci abbiamo
trattato di due problematiche in particolare: l’Asti-Cuneo e il Colle della
Maddalena. L’autostrada è uno dei
tanti irrisolti del nostro Paese: mancano raccordi e collegamenti per realizzare un sistema completo. Resta
un progetto dimezzato e senza possibilità di offrire un ritorno economico o turistico al territorio. Sul valico
che oggi ci ospita purtroppo ho toccato con mano la distanza che c’è
tra il problema reale e la sensibilità
degli uffici governativi. Lo stesso
presidente Ciucci, debitamente sollecitato, ha ammesso di aver sentito
parlare del Maddalena ma certo non
aveva piena coscienza di quella che
è la sua ricaduta sull’economia locale. In anni di trattative ho sempre
avuto risposte molto vaghe. Ma la
battaglia deve continuare.
Vicepresidente
Collectif Col del Larche
bbiamo avvisato tutti con questa manifestazione che se entro
l’estate non si muove qualcosa e
Anas non dimostra di interessarsi al
problema, siamo pronti ad azioni di
protesta molto più eclatanti: come
Collectif Col de Larche procederemo con lo sbarramento del valico in
occasione del mercato del martedì
di Cuneo, provocando così lunghe
code. Quello che viene chiuso d’inverno, andando a colpire la nostra
stagione turistica, noi possiamo
bloccarlo d’estate, riproponendo al
contrario gli stessi disagi. Quella di
oggi è solo la prima avvisaglia, da
adesso in poi non ci fermeremo: le
inadempienze riscontrate, in particolare per quanto riguarda la manutenzione del tratto italiano, non
sono tollerabili dal nostro tessuto
commerciale e ricettivo.
Non si perda tempo, l’inverno è
dietro l’angolo. Ecco perché manifestiamo in primavera: qui la bella
stagione finisce a settembre, poi tra
freddo e precipitazioni ogni intervento risulterebbe problematico.
GIORNI DI CHIUSURA
DEL COLLE DELLA
MADDALENA NEGLI
ULTIMI DUE INVERNI
Stagione invernale
2012/2013
Giorni di chiusura:
Stagione invernale
2013/2014
Giorni di chiusura:
65
61
5
Anno 5 | Numero 1
DKV EURO SERVICE:
IL TUO PARTNER SULLE STRADE D’EUROPA
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segnalazione di allerta verrà inviata
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6
Caro-pedaggi e rappres
Anno 5 | Numero 1
Pagano sempre le imprese: ecco perché
DA CHE PARTE STA ASTRA ?
“Da che parte sta Astra ?”: a questa domanda il presidente Claudio Isolano ha voluto dare una risposta durante l’assemblea sociale. Non di rado le posizioni assunte dalla nostra associazione
si sono rivelate particolarmente indipendenti rispetto a quelle
espresse dalle principali associazioni nazionali di categoria.
Ed in molti casi situazioni identiche sono state valutate da Astra
in modo diverso, a volte opposto, rispetto a quanto fatto pubblicamente dai principali dirigenti associativi nazionali.
Questa situazione si prestava ad equivoci e poteva generare un
legittimo disorientamento da parte dei nostri associati.
Per queste ragioni l’appuntamento dell’11 maggio è stato l’occasione, alternando analisi ad una serie di documenti video, per
chiarirci le idee. Da un paio di anni a questa parte le due assemblee che tradizionalmente organizziamo, in autunno ed in primavera, sono infatti diventate l’ appuntamento fisso per ragionare insieme dei problemi e fare il punto della situazione.
L’AUTONOMIA DI ASTRA
Il carattere distintivo di Astra, che rappresenta le imprese di
un’area geografica particolarmente votata all’autotrasporto e associa aziende di caratura nazionale ed internazionale, è sempre
stata nella sua autonomia. Un atteggiamento assunto con toni
moderati e senza clamore ma con estrema decisione.
Il compito assegnato ad Astra dai suoi promotori, sin dal momento della costituzione, è stato quello di analizzare concretamente i problemi e di studiare le loro possibili soluzioni, mirando pragmaticamente ai fatti più che agli schieramenti. Per Astra
prevale l’importanza di quello che si dice rispetto a chi lo dice, l’
attenzione è sempre rivolta al contenuto ed alle idee. Astra non è
d’accordo a priori con nessuno ma può fornire sostegno alle iniziative di tutti, purché abbiano finalità concrete e positive. Non
apparteniamo a coloro che, quando le cose funzionano male,
come in questo momento, pensano sempre e comunque che sia
per colpa di altri o che attribuiscono insuccessi e fallimenti ai
raggiri e complotti degli avversari ma, allo stesso modo, quando
qualcuno utilizza la rappresentanza in modo distorto : lo diciamo, a qualunque schieramento esso appartenga.
Astra si propone in sostanza di rappresentare con energia gli interessi dei propri associati cercando di non scadere nel protagonismo gratuito, patologia purtroppo molto diffusa in questo
genere di attività in cui, spesso, il protagonismo è il solo fine delle
iniziative intraprese.
SIAMO DAVVERO UNA BOMBA ATOMICA?
A questo proposito, nell’ultima assemblea sono stati analizzati i
fatti di questi ultimi mesi. Si è ritornati alle vicende del movimento dei Forconi e agli attivisti del 9 dicembre, facendo ascoltare le
voci di alcuni protagonisti della vicenda. Il segretario nazionale
di Assotir, Claudio Donati, pur non appartenendo al movimento
dei forconi, è parso rappresentare in modo chiaro il folklore deleterio proprio di questo tipo di protesta.
Secondo Donati l’autotrasporto è una «bomba atomica» e gli autotrasportatori sono una categoria capace di «bloccare il paese
con qualche centinaio di mezzi». Sotto il peso di questa minaccia, sempre secondo Donati, l’anno scorso, i rappresentanti del
settore sono riusciti ad ottenere dal Governo una “agevolazione” di 200 euro ogni mille litri di carburante acquistato in Italia.
Purtroppo, nella realtà, anche a causa di rappresentanti della risma di Donati, la categoria non è stata considerata così “potente” e “minacciosa” quando, a partire dal 2009, nel pieno della
crisi economica, si è vista aumentare l’accisa degli stessi 200 euro
che oggi vengono sì restituiti, ma con mesi di ritardo rispetto
a quando vengono originariamente versati. L’ accisa italiana è
la più alta dell’Europa continentale ed i 200 euro di restituzione
non sono una “agevolazione” estorta ma il normale riequilibro
operato dal Governo per rispettare l’impegno assunto alcuni
anni fa con la categoria. Nel 2005 al momento del recepimento
della direttiva 2003/96/CE sui prodotti energetici, che provocò
un notevole innalzamento dell’accisa sui carburanti pagata dagli
autotrasportatori, il Governo assunse infatti l’ impegno, in attesa
dell’ introduzione del “Gasolio professionale” comunitario all’
epoca annunciata come imminente, di tassare il carburante utilizzato dagli operatori del trasporto a livelli simili a quelli imposti dai paesi più avanzati quali Germania e Francia che , a questo proposito, garantisce agli autotrasportatori una restituzione
di natura identica a quella praticata in Italia e simbolicamente
la definisce “Gazole professionel”. È inoltre utile chiarire che la
restituzione non è riservata ai soli autotrasportatori italiani ma
viene estesa a tutti gli operatori del settore, da qualsiasi paese
comunitario essi provengano, in proporzione agli acquisti di gasolio effettuati in Italia. La restituzione è quindi evidentemente
troppo estesa per poter essere definita un’agevolazione estorta da
una corporazione forte, una “Bomba atomica” secondo Donati.
L’ imprudente Donati, quando ha fatto la sua dichiarazione, non
aveva però ancora fatto i conti con le concessionarie autostradali che, sebbene non possiedano qualche centinaio di mezzi per
bloccare l’Italia, da anni ottengono dal “Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti” ingenti, quanto ingiustificati, aumenti
dei pedaggi a scapito degli autotrasportatori.
Ai pochi giorni dalle dichiarazioni di Donati e dalla protesta dei
Forconi il Governo, che tramite il Ministro Lupi ha concesso un
aumento medio del 4% dei pedaggi autostradali su tutta la rete
italiana (con punte molto più elevate di incremento nel Nord-Est
dell’Italia), aveva evidentemente già dimenticato il terrore provocato dalla “Bomba atomica” agitata poche settimane prima.
Il presidente Isolano ha illustrato, durante l’assemblea tenutasi domenica 11
maggio 2014 presso l’Hotel Holiday Inn di Cherasco, le ragioni per cui Astra
manifesta una cerca difficoltà ad aderire a uno o l’altro dei grandi gruppi della
rappresentanza dell’autotrasporto nazionale, portando alcuni esempi recenti
che ben esemplificano la confusione che regna sovrana ai vertici della categoria. Una su tutti, la scarsa opposizione politica al caro-autostrade, che scatta
puntuale a ogni inizio dell’anno.
Tabella comparativa dell’andamento dei pedaggi autostradali Italia - Francia
120
120,80
116,17
115
112,13
110,36
110
107,46
105
104,03
109,18
107,01
104,32
101,49
100
100
ANNO
Italia
Francia
2009
100
100
2010
104,03
101,49
2011
107,46
104,32
2012
112,13
107,01
2013
116,17
109,18
2014
120,80
110,36
FOCUS ON
IL CARO AUTOSTRADE
Proprio il caro-autostrade è stato il primo grande argomento sviscerato dal presidente Isolano
in sede di assemblea. A questo proposito è stato proiettato un video in cui, rispondendo ad
una interpellanza parlamentare sul tema, il Ministro Maurizio Lupi ha dichiarato che l’aumento è stato il risultato dell’ inevitabile ‘applicazione delle clausole dei contratti sottoscritti
da Stato e Concessionarie al momento del rinnovo delle concessioni e che queste, sino alla
scadenza delle stesse concessioni, non possono essere rinegoziate.
Il Ministro, accusato dalla presentatrice della interrogazione, On. Deborah Bergamini, di
sospetta arrendevolezza nei confronti delle concessionarie, ha aggiunto che il suo impegno
sarà rivolto a vigilare in modo severo la reale entità degli investimenti che le concessionarie
sono tenute a fare in virtù dei pedaggi autorizzati ma che, in realtà, da anni eludono o effettuano in misura ridotta rispetto a quanto dovuto, con estremo danno alla qualità e quantità
delle infrastrutture stradali italiane che, anche per questa ragione, patiscono il più pesante
ritardo in Europa.
Considerati gli elevati pedaggi che siamo costretti a pagare a causa degli sproporzionati aumenti che vengono annualmente concessi, ci si aspetterebbe almeno di veder migliorare la dotazione infrastrutturale. Se è vero che i contratti vincolano il Governo in materia di pedaggi,
non si capisce perché i vincoli in materia di investimenti risultino molto più elastici se non addirittura aleatori. Nessuna risposta viene infatti fornita alla domanda che sorge spontanea: “I
capitali che sono stati accumulati grazie all’ aumento dei pedaggi e che non sono stati impiegati, come dovuto, per gli investimenti, in che tasche sono finiti? Come verranno recuperati ??”.
% AUMENTO % AUMENTO
ANNUALE
PROGRESSIVA
ANNO
BASE
2009
100
-
-
2010
104,03
4,03%
4,03%
AUMENTI PEDAGGI AUTOSTRADALI ITALIANI
125
120
115
2011
107,46
3,30%
7,46%
2012
112,13
4,34%
12,13%
105
2013
116,17
3,61%
16,17%
100
2014
120,80
3,98%
20,80%
110
2010
2011
2012
2013
2014
La crescita esponenziale del costo dei pedaggi
è stato solo in parte controbilanciato dagli sconti
In Italia negli ultimi 5 anni il rincaro dei pedaggi autostradali è stato del 20 per cento. Un record che non ha eguali
in Europa. Quali altre voci nell’ambito produttivo sono aumentate così tanto? Per giunta nel silenzio generalizzato
del settore e dell’opinione pubblica? In Francia nello stesso periodo si sono registrati aumenti, ma di circa la metà
rispetto all’Italia, quest’anno appena dell’1,08. Impietoso il grafico presentato alla platea con la forbice degli aumenti nei confronto tra i due Paesi, come si evince dall’altra tabella.
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entanza: i nostri dubbi
Anno 5 | Numero 1
non ci riconosciamo nei “big” nazionali
LA CONTRADDIZIONI DELL’AUTOTRASPORTO
sinnescata. Andando avanti di questo passo la nostra scarsa creSu questo punto si aprono le note dolenti sulle attività di rappre- dibilità verrà del tutto compromessa da continue dichiarazioni a
cui non seguono mai i fatti che ne sarebbero la naturale consesentanza della categoria.
La protesta legittima per gli aumenti dei pedaggi praticati dalle guenza.
concessionarie autostradali ha creato una profonda spaccatura Cinzia Franchini, come hanno dimostrato gli organi di stampa,
fra le organizzazioni che esercitano la rappresentanza degli au- non esprime critiche infondate, ma appare inconsapevole che
lanciare accuse definitive di questo tenore contro qualcuno e poi
totrasportatori.
A fronte di vibranti proteste del presidente di CNA-FITA Cinzia stabilire alleanze con lo stesso soggetto per sedersi fianco a fianFranchini ci sono state le tiepide lamentele di Paolo Uggè pre- co, come se niente fosse, al tavolo delle trattative, in nome di una
sidente di Conftrasporto che ha temerariamente azzardato una inesistente e, alla luce delle dichiarazioni, impossibile unità della
categoria, compromette la propria credibilità.
difesa delle concessionarie autostradali.
La polemica è purtroppo sfociata in una aperta accusa di con- Non si possono scrivere lettere al Presidente del Consiglio Renzi
formalizzando alcune richieste e poi partecipare come membro
flitto di interessi da parte della Franchini nei confronti di Uggè.
Secondo Franchini ad Uggè starebbero molto più a cuore gli inte- attivo di Unatras ad iniziative che hanno lo scopo di rivendicare
ressi delle concessionarie rispetto a quelle degli autotrasportatori l’esatto contrario. Si dovrebbe evitare di inviare una lettera in cui
che egli dovrebbe rappresentare. Questa polemica ha minato la si chiede la chiusura dell’ “albo degli autotrasportatori” e la sua
sostituzione con il REN (Registro Elettronico Nazionale) e poi
credibilità della intera rappresentanza del settore.
Le accuse ad Uggè sono state infatti considerate fondate da buo- sottoscrivere un protocollo di intesa come Unatras in cui si assene parte degli organi di stampa nazionale e dai più autorevoli ed risce che “l’Albo è ultima spiaggia da salvare”.
attenti osservatori delle cose di questo paese, primo fra tutti il
“Corriere della sera” il cui prestigioso giornalista Dario Di Vico, LE CONCLUSIONI DI ASTRA
sottolineando con ironia l’ ambiguità delle prese di posizione di Il presidente di AstraCuneo Associazione Trasportatori, Claudio
Uggè, lo definisce “figura di collegamento fra Associazioni dei Isolano, ha infine concluso che per chi bada veramente ai contetrasportatori e le Concessionarie autostradali”.
nuti, come fa Astra, le situazioni appena descritte, oltre ad essere
Il personaggio centrale di questa vicenda non è però Paolo Uggè. fonte di estremo disagio, sono la ragione per la quale non è posIn realtà il vero bersaglio è l ex presidente di Conftrasporto Fa- sibile sostenere in modo militante una organizzazione nazionale
brizio Palenzona storico e autorevole rappresentante della FAI di rappresentanza piuttosto che un’altra.
(Federazione Autotrasportatori Italiani), associazione che costi- Siamo infatti consapevoli che quasi tutte le organizzazioni si
tuisce il nucleo essenziale di Conftrasporto, oggi eminente espo- comportano in questo modo ed in alcuni casi anche peggio.
nente del sistema bancario italiano oltre che presidente della AI- Il nostro bersaglio non sono in particolare Conftrasporto e
SCAT, associazione delle concessionarie autostradali, l’ente che Fita -Cna, che, bene o male, stimolano il dibattito e ci induconegozia gli aumenti dei pedaggi con il Ministero delle infrastrut- no a discutere, ma il modo in cui, in generale, viene esercitata
ture. Purtroppo, e diciamo sinceramente purtroppo, Palenzona, la rappresentanza.
professionista di qualità, che in occasione della sua nomina a Durante l’assemblea abbiamo potuto dimostrare, utilizzando
presidente di AISCAT ha fatto esclamare ad un mancato presi- un ampia documentazione e proiettando inequivocabili filmati,
dente del consiglio ed ex ministro delle Infrastrutture e trasporti quanto la maggior parte delle numerose organizzazioni, alterna“Hanno preso Maradona” (affermazione sincera, perché carpita tive alle due principali protagoniste della nostra presentazione,
nel corso di una intercettazione
esercitino la loro attività in
telefonica) pur avendo manmodo scadente. Soltanto in rari
tenuto forti legami con FAIcasi emerge qualche eccellenza
CONFTRASPORTO non lavoprofessionale dalle strutture asra più per gli autotrasportatori
sociative e normalmente avvieed in questo caso egli rapprene in quelle organizzazioni che
senta addirittura interessi oppossiedono una identità tropposti. Secondo la stampa Papo debole per essere prese selenzona però influenza ancora
riamente in considerazione. A
in modo decisivo Conftrasporproposito della scadente qualito, che è, ricordiamolo, associatà dell’attività associativa abbiazione leader dell’autotrasporto
mo voluto concludere il nostro
in Italia, ed in particolar modo
incontro facendo ricorso all’iClaudio
Isolano,
Presidente
Astra
il suo presidente Paolo Uggè
ronia. A questo scopo abbiamo
che per questa ragione assume gli atteggiamenti e le posizioni sfruttato l’occasione fornita dalle immagini dell’ultima assemblea
censurate da Cinzia Franchini presidente di FITA-CNA. Oltre di una Associazione dell’autotrasporto, un tempo dotata di un
che il “Corriere della sera” ed il “Fatto quotidiano” i cui articoli notevole blasone, che oggi, purtroppo, ci ha invece riportato alla
sono stati letti e proiettati durante l’assemblea, anche il settima- mente alcune immagini di un vecchio film in cui Alberto Sordi
nale di inchiesta di RAI 3 “Report” ha mandato in onda qualche fa sfoggio del suo enorme talento comico.
tempo fa, a proposito di altre questioni, un servizio proiettato Proiettato uno stralcio della relazione principale presentata in
anch’ esso durante il nostro incontro.
quella occasione, contestualmente ad uno spezzone del film del
Gli autori di Report presentano Palenzona come l’uomo che oc- grande comico romano, pensiamo di aver resa evidente la rispocupa un numero così elevato di cariche da non ricordarle neppu- sta esplicita e plateale che i curiosi suggerimenti - su cui il relatore tutte durante la loro intervista e come colui che del conflitto di re ha molto insistito - avrebbero ricevuto qualora l’uditorio a cui
interessi ha fatto la sua regola di vita professionale.
erano destinati fosse stato composto dalla numerosa e qualificata
Di fatto, abbiamo avuto l’impressione che la “Bomba Atomica” rappresentanza di operatori dell’autotrasporto che noi abbiamo
annunciata da Donati, se mai è esistita, è stata prontamente di- avuto la fortuna di avere di fronte durante la nostra esposizione.
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Anno 5 | Numero 1
QUI ASTRA
DISTACCO COMUNITARIO DI AUTISTI: POLITICA,
SINDACATO E IMPRENDITORI A CONFRONTO
Venerdì 27 giugno si è tenuto presso la sala conferenze di AstraCuneo un incontro di approfondimento organizzato dall’
“Osservatorio dei trasporti e della logistica della provincia di Cuneo” sul tema del distacco comunitario degli autisti
dell’est Europa. All’incontro hanno partecipato imprenditori, sindacati e consulenti del lavoro. L’obiettivo è stato quello
di comprendere i meccanismi che regolano queste forme di reclutamento del personale viaggiante, le specificità del nostro sistema ispettivo e sanzionatorio e la capacità della normativa italiana di far fronte all’impiego di pratiche abusive.
All’appuntamento ha partecipato anche l’On. Chiara Gribaudo, parlamentare del territorio e membro della Commissione
Lavoro della Camera in rappresentanza del Partito Democratico.
L’occasione è stata propizia per presentare i reali problemi ai rappresentanti delle istituzioni che, a breve, dovranno cimentarsi nell’attuazione delle nuove regole dettate dall’Unione Europea. Com’è noto la normativa comunitaria permette
la libera circolazione del personale e la libera prestazione di servizi da parte di società site in qualsiasi paese comunitario. Sfruttando oltremodo questo principio ed estendendo oltre i limiti consentiti il contenuto degli istituti giuridici
coinvolti, diverse agenzie e società estere propongono e vendono distacco e somministrazione di personale intracomunitario nel nostro settore. L’obiettivo è chiaro: creare un sistema elusivo delle principali norme nazionali di diritto
del lavoro al fine di ottenere notevoli vantaggi economici derivanti dal minor versamento di contributi previdenziali e
assistenziali, determinando in tal modo situazioni di disparità salariale e di concorrenza sleale che impattano negativamente sulle nostre imprese. Il tutto aggravato da una forte emorragia occupazionale nazionale e da una preoccupante
diminuzione di entrate nelle casse dell’Inps.
Al tavolo dei relatori si sono alternati il presidente di Astra, Claudio isolano, Luca Iacomino ed Enrico Vesce, rispettivamente segretari provinciali di Filt Cgil e Uil Uilt, uniti nell’affermare che serve un deciso intervento del Governo per
contrastare la concorrenza selvaggia di coloro che utilizzano in modo non conforme alla normativa autisti somministrati da agenzie interinali comunitarie. In ogni caso i maggiori auspicati controlli da parte degli organi ispettivi (Inps,
Direzione territoriale del Lavoro) in prospettiva nulla potranno, se non si cerca di risolvere alla radice il problema dell’enorme divario di costo del lavoro degli autisti tra l’Italia e i paesi dell’Est. Non dare risposte in tempi rapidi significa
che l’Italia si sta preparando purtroppo a perdere un altro settore strategico (dopo l’auto, la chimica, la produzione di
elettrodomestici) capace di generare reddito, occupazione, contribuzione fiscale e contributiva e soprattutto di trasportare le merci prodotte nel nostro paese.
UN INCONTRO PER CAPIRE
LE OPPORTUNITÀ DI FOR.TE
Martedì 25 marzo la sede di Astra Cuneo ha ospitato
l’incontro con For.te (Fondo Paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua del terziario),
le cui opportunità abbiamo già delineato nell’ultimo
numero di Astra Notizie. Durante l’incontro i relatori,
dott.ssa Eleonora Pisicchio, direttrice di For.te e dott.
Fabio Marrocco in rappresentanza della Confetra, hanno presentato le caratteristiche e i vantaggi dell’adesione
al Fondo per implementare e migliorare la formazione
dei lavoratori del nostro settore. La presentazione, alla
quale hanno partecipato rappresentanti sindacali del
settore, responsabili aziendali, consulenti del lavoro e
docenti, ha costituito una valida occasione per le nostre
aziende: un’opportunità per comprenderne i meccanismi
di funzionamento e gli effettivi benefici per le imprese
e i lavoratori. Si ricorda che è in corso di svolgimento il
piano formativo riferito al Corso Cqc di 35 ore, il quale
sta consentendo a centinaia di autisti delle ditte associate
di partecipare attivamente alle lezioni, grazie al finanziamento erogato dal Fondo For.te.
ASTRA 2014: NUOVA SALA CORSI
E NUOVO PERIODICO
In virtù delle imposizioni ministeriali, si amplia la richiesta di formazione imposta agli autotrasportatori, che
comporta un grande dispiego di tempo e una burocrazia
non sempre snella. Per questo Astra Cuneo da un paio di
anni sta cercando di venire incontro alle esigenze degli
associati, proponendo corsi distribuiti in giorni e orari
utili a chi lavora e cercando di contenere (e dove possibile azzerare) i costi dell’attività formativa.
In questa direzione è andato il recente ampliamento dei
locali della sede di via della Motorizzazione, con una
nuova sala corsi da 35 posti a sedere, munita di idoneo
impianto di diffusione audio-video.
L’altra novità degli ultimi mesi è rappresentata dal restyling della linea di immagine e comunicazione dell’associazione e della cooperativa. Contestualmente si è
provveduto ad evolvere in questa direzione anche il layout grafico di Astranotizie: avete tra le mani il primo
numero con la nuova impostazione grafica e il nuovo
formato, 32 per 47 cm, che ci accompagnerà nel corso
dei prossimi mesi.
ASTRA · CONTATTI
SEDE OPERATIVA: Via della Motorizzazione 11 - 12100 Cuneo
TELEFONO: 0171.41.39.78 / FAX: 0171.41.25.87
ORARIO
DA LUNEDÌ A VENERDÌ:
Mattina 8.30-13.00
Pomeriggio 14.00-18.00
SABATO MATTINA:
8.30-12.30
E-MAIL: [email protected] - [email protected]
SKYPE: astracuneo
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