IL COLORE
“… il colore è un mezzo per influenzare
direttamente l’anima. Il colore è il tasto. L’occhio
è martelletto. L’anima è un pianoforte con molte
corde.
L’artista è la mano che, toccando questo o quel
tasto, fa vibrare l’anima.
È chiaro che l’armonia dei colori è fondata solo su
un principio: l’efficace contatto con l’anima.
Questo fondamento si può definire principio della
necessità interiore.”
da: Lo spirituale nell’arte di W. Kandinsky
Processo di percezione cromatica
L’occhio registra i diversi stimoli provocati dalle
diverse radiazioni:
 La percezione del colore dipende da fattori
di tipo fisico e fisiologico:
1. Interazione della luce con la materia
2. La percezione dell’occhio umano
3. Lo spettro delle radiazioni
elettromagnetiche di lunghezza d’onda
degli U.V. compresa fra 400 – 700 micron
che è definita luce “visibile” dall’uomo
Sintesi additiva e sintesi sottrattiva
Il fisico inglese Isaac Newton dimostrò, nel 1672,
che la luce, che vediamo bianca, è in realtà
composta dai sette colori dello spettro solare
Sintesi additiva
Proiettando tre fasci di luce
colorata in particolari
condizioni, otteniamo per
addizione luminosa il bianco.
giallo = verde + rosso
azzurro ciano = verde + blu
rosso magenta = blu + rosso.
Sintesi sottrattiva
Contrapponendo tre filtri
colorati con il ciano, il
magenta ed il giallo ad un
fascio di luce bianca,
otteniamo, per sintesi
sottrattiva, il nero.
Rosso = giallo + magenta
Blu = ciano + magenta
Verde = ciano + giallo
Per sintesi sottrattiva ne deriva che:
1. l’oggetto che riflette tutte le onde luminose appare
bianco
2. l’oggetto che assorbe tutte le onde, senza restituirle
ai nostri occhi, viene percepito nero
3. l’oggetto che assorbe tutte le lunghezze d’onda
tranne una ha il colore corrispondente a all’unica
onda che non assorbe.
La sintesi sottrattiva è il processo utilizzato dalle
stampanti.
La sintesi additiva è la modalità con cui trasmette il
colore uno schermo di proiezione. In pittura i
divisionisti francesi hanno utilizzato questa tecnica
rappresentativa (è da considerare la relativa
composizione chimica del colore – pigmento che,
invece, si presenta come sensazione visiva per sintesi
sottrattiva).
I colori primari generatori

1.
2.
3.
La sintesi sottrattiva cromatica si basa su tre
colori primari detti “generatori” in quanto, dalla
loro mescolanza, possiamo ottenere tutti gli alti
colori. Il bianco ed il nero, come dimostrato,
sono considerati non – colore.
Rosso - magenta
Giallo
Blu - Ciano
I colori secondari
Sono considerati colori secondari i colori che si ottengono
dalla mescolanza di due colori primari generatori.
Giallo + rosso - magenta = arancio
Giallo + blu - ciano = verde
Rosso magenta + blu – ciano = viola
I colori terziari
Sono considerati colori terziari i colori che si ottengono dalla
mescolanza di un primario ed un secondario.
Giallo + arancio = arancio giallastro
Rosso + arancio = arancio rossastro
Blu + verde = verde bluastro ecc.
I colori complementari
Ogni coppia di complementari è formata da un
primario e dal secondario ottenuto dalla mescolanza
degli altri due primari
 I colori complementari generatori sono i colori che
per mescolanza producono un monocromo bianco o
grigio.
 I colori complementari fondamentali sono i colori
che creano un equilibrio visivo e si completano a
vicenda. Ricreano, se accostati, la percezione della
sensazione visiva propria della terna dei colori
primari.
 Possono essere definiti come il secondario opposto
del primario e viceversa.
Il cerchio cromatico di Itten
Il cerchio cromatico a dodici parti di
Itten rappresenta la teoria strutturale
dei colori
1. Al centro sono collocati, in un
triangolo equilatero, i colori primari
2. Nei triangoli esterni sono collocati i
tre colori secondari per combinazione
dei primari
3. Nel cerchio più esterno sono ricreati i
colori terziari intervallati dalla
ripetizione dei primari e secondari
corrispondenti
4. La freccia indica il corrispettivo
complementare – opposto al primario
di riferimento.
Tonalità, saturazione e luminosità

Tonalità o fattore: si definisce tonalità di un colore la
sua caratteristica percettiva più evidente che gli
conferisce il nome indicando la sua cromia es.: la
tonalità del rosso.
Le tonalità che l'occhio è in grado di percepire come “assoluto”
sono i soli colori spettrali (cioè i colori dell'arcobaleno, quelli
separati da Newton tramite l'esperimento del prisma) oltre che i
colori originati da combinazioni di rosso e di blu spettrali
chiamati porpore. Tutti gli altri colori - ad esempio il rosa,
possono essere definiti come combinazioni di una certa tonalità
es.: il rosa è un rosso poco saturo.
Differenze di tonalità

Saturazione o purezza: è la qualità cromatica
relativa all’intensità. Si definisce in termini di “pallido” o
“intenso”.
I colori spettrali sono i più saturi. Vengono percepiti come
sensazione visiva viva e brillante. Invece, un colore
poco saturo appare opaco e tendente al grigio. Un
colore poco saturo è il frutto di una mescolanza di luci
di diversa lunghezza d'onda che sottraggono luminosità
al cromatismo.
Differenze di saturazione

Luminosità: è l'ingrediente che specifica la
quantità di bianco o di nero presente nel
colore percepito, traduce i valori descrivibili
in termini di “chiari” e di “scuri”.
La luminosità è l'elemento più importante
all'interno della nostra percezione visiva.
Differenza di luminosità
Temperatura dei colori
La sensazione visiva attribuita alla percezione del
colore può essere distinta in “caldo” , “freddo” e
“neutro” in base alle diverse sensazioni che
trasmettono, alle immagini e alle situazioni che
richiamano alla mente. Relativamente a questa
teoria esistono diverse scuole di pensiero.
Possiamo distinguere tra le tante quella di Itten
o di Arnhein che, in parte, si contrappongono.
 La temperatura visiva del colore può influenzare
la sensazione di spazio derivante dalla
percezione di una tonalità calda o fredda: i
cromatismi tendenti al rosso – arancio
avvicinano gli elementi, mentre quelli tendenti a
polo “freddo” tendono ad allontanarli.


1.
2.
Secondo Arnhein la percezione della
temperatura di un colore dipende dalla
percezione simultanea con le altre tonalità
derivanti. È l’accostamento cromatico,
secondo lo studioso, a determinarne
l’effetto visivo. È l’esperienza che influenza
la nostra percezione tramite il paragone ad
un’esperienza vissuta.
Itten indica con precisione dei poli di
temperatura cromatica che, secondo i suoi
studi, provocano delle reazioni fisiche.
Arancio – rosso = sensazione di caldo
Verde – blu = sensazione di freddo
Sono caldi i colori che tendono all'arancio ed al
rosso
Quelli freddi tendono al viola e al blu
I neutri tendono al nero, al bianco ed al grigio.
La percezione simultanea di più colori influenza la
temperatura del singolo cromatismo
Relazioni tra colori
In termini formali di giustapposizione,
forma e posizionamento, i colori si
influenzano reciprocamente per grado
di:
1. Purezza
2. Caldo - freddo
3. Quantità - qualità
4. Armonia
5. Contrasto
Contrasto tra colori puri e
complementari
• Il contrasto tra colori puri primari è il più semplice. Ha come
risultante percettiva un effetto chiassoso ed energico
derivante dall’alto grado di purezza delle tonalità. Il contrasto
chiaroscurale tra il bianco ed il nero ne costituisce il grado più
alto.
• I contrasti simultanei tra i colori complementari, essendo
armonici, sono percepiti come un perfetto equilibrio visivo che
donano una sensazione di solida staticità.
Contrasto di caldo - freddo
Come per i contrasti tra complementari, i contrasti tra tonalità calde e
fredde sono utilizzati in pittura per rendere la sensazione spaziale
dell’illusione prospettica. Rendono l’effetto chiaroscurale con estrema
realisticità donando estrema luminosità alla superficie.
Contrasto di qualità e quantità
1. Per qualità cromatica s’intende il grado di purezza del cromatismo.
Il contrasto di qualità avvicina tinte intense e luminose a colori
smorti ed opachi rappresentandone l’effetto chiaroscurale.
2. Il contrasto di quantità è il reciproco rapporto quantitativo tra due o
più colori. Se si giustappongono due cromatismi, la percezione degli
stessi risulterà modificata dal rapporto di simultaneità. I rapporti
reciproci dei colori, se si vuole ottenere un giusto equilibrio visivo,
devono essere bilanciati in base a: purezza, luminosità e tono.
Ex.: viola ¾ e giallo ¼ arancio 1/3 e blu 2/3 ecc.
Accordi cromatici ed armonia
Armonia: due o più colori sono definiti armonici
se la loro mescolanza dà un grigio neutro. Al
contrario si distinguono in disarmonici o
espressivi.
Il principio di armonia è riconducibile ai colori
complementari.
L’accostamento di cromatismi in rapporto
armonico producono la sensazione visiva di
ordine e piacere e, all’interno della retina,
ricostituiscono la terna delle tonalità primarie
identificate, per grado di saturazione, come le
più luminose.

Utilizzando il cerchio di Itten è possibile stabilire
accordi cromatici tra tre o più colori. Perché si
possano definire in armonia, i colori devono essere
reciprocamente congiunti da un triangolo isoscele o
equilatero, da un quadrato o un rettangolo
Gamma dei dodici toni successivi di grigio dal
bianco al nero
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