L’aristico simbolo di derisione nel mistere di Gesù Cristo incoronato con le spine di Salvatore Accardi© Nella tesi di G. C. della “mano a fica: origini e trasmissione dei testi ingiuriosi”, l’autrice esamina il termine “farne le fiche” definito dagli accademici della Crusca come «quell’atto, che con le mani si fa, in dispregio altrui messo il dito grosso tra l’indice, e il medio». Questo “proviene dall’antico volgare «fica», come gesto della manifestazione di un messaggio protettivo, quando è basato sull’idea di deviare il malocchio, oppure, allorquando il soggetto, sentendosi minacciato da una forza soprannaturale, fa il segno dell’organo femminile per attirare su di esso l’attenzione dello spirito maligno per distoglierlo dal suo proposito. Nelle opere sacre appaiono espliciti e senza veli alcuni gesti ingiuriosi, la cui lettura è popolare. Molte sono le opere figurative in cui questo gesto si ritrova. È uno schema iconografico che ricorre spesso nelle scene della Passione di Cristo, «fra i carnefici che tormentano Gesù nelle Flagellazioni [come nell’immagine] c’è ne spesso almeno uno che leva il braccio verso di lui e con disprezzo compie questo gesto». www.trapaniinvittissima.it 1 L’aristico simbolo di derisione nel mistere di Gesù Cristo incoronato con le spine di Salvatore Accardi© Questa tradizione attestata nell’iconografia del ’500 si prolunga nel tempo. Ad esempio nella Coronazione di spine detta anche l’Ingiuria, opera dello scultore Antonio Nolfo risalente al 1764, facente parte di un gruppo scultorio, un semita con la mano destra mostra a Cristo il pugno stretto “a fica” e lo sbeffeggia con la lingua. La scelta di questo gesto, volgare e popolare allo stesso tempo da parte dell’artista, fu adottata, probabilmente, per comunicare in modo spettacolare la sofferenza sopportata da Cristo è nel fisico è nello spirito”. A nostro avviso, quanto attestato dalla tesista è in parte veritiero come è anche vero che per anni s’è evitato di discutere su questo argomento da taluni ritenuto sconcio, nonostante l’origine popolare veicolata per diversi secoli dai mastri corallari, che hanno trasformato il corallo non soltanto in pater noster ma anche in corni, cornucopie e mano a fica, amalgamando il sacro e il profano. L’autore del mistere della “coronazione di spine”, modellato nel primo trentennio del Seicento, dispose l’ingiuriante davanti Cristo e ciò avvenne nel tempo in cui incombeva la pressante opera vigilante della Chiesa, che tollerava il gesto popolare anche se indecoroso, dispregiativo e scaramantico. Cento anni dopo, nella stessa posa lo rivollero i consoli dei fornai con i restanti personaggi scolpiti nella “stessa grandezza del vecchio” mistere. www.trapaniinvittissima.it 2 L’aristico simbolo di derisione nel mistere di Gesù Cristo incoronato con le spine di Salvatore Accardi© L’unica eccezione permessa allo scultore Antonio Nolfo è stata quella di modificare la disposizione di un personaggio “che deve passare in Giudio” come attestato nel contratto stipulato tra l’artista e i consoli del ceto dei fornai rogato da Domiziano Adragna il 16 febbraio 1764. Die decimo sexto februarij duodecim indictionis millesimo septingesimo sexagesimo quarto Ritrovandosi il Mistero della Coronazione di spine di nostro Signore Gesu Cristo proprio dell’Arte seu Corpo dei Fornari di questa Città di Trapani in stato da non potersi rimediare, e ristorare, e ristorandosi alla meglio si perderebbe la spesa per causa vecchiaja dell’antichità per non e potere resistere an risolto li Fornari e per essi li attuali infrascritti Consoli de Fornari di formarsi dall’intero il Sagro Mistero nuovo della Coronazione di Spine, sendosi esibito in tale nuova opera Antonio Nolfo Perito Scultore il quale ne a fatto il modello in creta che è stato comunemente applaudito a riserba della variazione di un personaggio che deve passare in Giudio e della positura di un altro personaggio che li Maestri Fornari per essi li detti et infrascritti Consoli lo vogliono nell’ugual positura d’ingiuriante per come lo era nel detto vecchio Mistero. www.trapaniinvittissima.it 3 L’aristico simbolo di derisione nel mistere di Gesù Cristo incoronato con le spine di Salvatore Accardi© E perciò il dì di sopra personalmente costituitosi il detto Antonio Nolfo di questa riferita Città scultore avanti me notaio e testimonj infrascritti uniformandosi tutto e per tutto al voler dei descritti Consoli e giusta il detto modello in creta a riserba della detta variazione da farsi a tenore della dimanda e volere di detta arte e da medemi Consoli come sopra spontaneamente promise e promette e solennemente si è obligato e obliga all’arte dei fornari di questa sudetta Città di trapani e per essa alli maestri Giuseppe Tanza Alberto Rubbino Natale Bellina e Paulo Giacalone come attuali Consoli della sudetta Arte de’ fornari della riferita Città di Trapani a me detto et infrascritto cogniti presenti et detto nomine stipulanti convenire e fabricare da dimane innante senza mai levar mano magistrevolmente secondo richiede dell’arte sudetta di duratura er decoro della midema arte il detto Mistero della Coronazione di Spine di nostro Signore Gesù Cristo che deve consistere in numero quattro personaggi compreso il Cristo della stessa grandezza del vecchio uno cioè che mette la corona al Cristo Gesù nostro Signore il secondo che si mette la canna in mano, il terzo che fa alcune ingiurie al Cristo, ed il quarto che è nostro Signore Gesù Cristo seduto su di un cantone, dovendo mettere il detto di Nolfo tutto il materiale fuori pittura, indoratura, e pedagna, e dare lesto il Mistero suddetto cioè li detti 4 personaggi quindeci giorni prima del prossimo venturo venerdì santo del corrente anno 12ma indizione 1764 benvisto ai detti Consoli, ed ad una persona intendente benvista ai medemi Consoli di patto e non altrimenti. Per mercede seu prezzo di onze venti due in denari di giusto peso di patto, quali onze ventidue li cennati di Tanza Rubbino Bellina e Giacalone in solidum nomine dictae Artis Pistorum seu Consularum dicto nomine tantum et tum taxatem novautem nomine proprio promisero e promettono e solennemente si anno obbligato et obbligano a detto di Nolfo Scultore stipulante a persona per lui legittima qui in Trapani pagare in denaro di giusto peso cioe onze otto fatta la consegna di detto nuovo mistero alla detta Arte de fornari, e le restanti onze quattordeci all’ultimo di agosto prossimo venturo 12ma indizione 1764 in pace et non altrimenti. Quae omnia sub hypotheca Testes magistro Michael Burgarella et don Joannes Maurici www.trapaniinvittissima.it 4 L’aristico simbolo di derisione nel mistere di Gesù Cristo incoronato con le spine di Salvatore Accardi© Il 17 luglio 1766, nello studio del medesimo notaio, si redigeva l’apoca con la quale l’artista era remunerato delle ventidue onze concordate e di altra onza e dodici tarì per tre libbre d’oro zecchino “impiegati nelli personaggi” e per sei pennacchi del mistere, intendendo casso e nullo il contratto già adempito come fosse stato barrato con immaginaria croce di Sant’Andrea. Pateat qualiter Antonio Nolfo Scultor cives huius Urbis Drepani mihi notarius cogniti coram nobis specialiter presentis dixit et fatentur habuisse et recepisse a magistris Joseph Tanza, Alberto Rubbino, Natale Bellina et Paulo Giacalone tanquam Consulibus artis Pistorem in anno 12 indictionis preterito proximo 1764 eta a magistrium Thoma Savalli consulem dictis Artis in anno 1765 et 1766 usque ad mensem martij p.p. loco dicti de Rubbino, de li predicta Urbis Drepani quoquem mihi notarius cogniti presentibus stipulantibus et www.trapaniinvittissima.it 5 L’aristico simbolo di derisione nel mistere di Gesù Cristo incoronato con le spine di Salvatore Accardi© solvesse consolari dicto nomine declaribus unceas viginti tres et tarenos duodecim in pecunia iuxti ponderis diversi modem ac in diversis vicibus temporibus et partitis de contraxi apparitunt apodixis intelliganter et sint cassa et nulla ac in presenti execepitam inclusationem geminentur partitam rendendo. Et sunt dictis uncias 23.12 de super elassi nemper uncias viginteduam pro illismet debitis et solemniter promisse per dictos de Tanza Rubbino Bellina et Giacalone in solidum consolari nomine predictae Artis dicto de Nolfo Scultori ut dicto per la costruzione del nuovo Mistero della Coronazione di Spine di nostro Signore Gesu Cristo per gloria di Dio ed ad onore di detta Arte vigore contractus in actis meis sub die 16 februarij 12 indictionis 1764 ad quem. Quem quidem contractus presentes confitens de Nolfo voluiti et mandavis ac vult et multius fore et esse stipulatum deletum et nullum multius quae robboris efficante et momenti per crucem et lineam sancti Andrae tamquam si minime factus et stipulatus fuisset et non aliter. Et uncia unam et tareni duodecim ut dicitur per li stessi spesi ed erogati da detto di Nolfo scultore per servigio di detto novo mistero cioe onza una per numero tre libri di oro fino di zechina impiegati nelli personaggi di detto Mistero e tari duodeci per numero 6 pennac per li personaggi di detto Mistero ut dixit et non aliter. Juravit Unde Testes clericus don Joseph Morgana et clericus don Joseph Prinzivalli © Salvatore Accardi, marzo 2010 Correlato a http://www.trapaniinvittissima.it/files/senza_mai_levarr_mano_.pdf www.trapaniinvittissima.it 6