Fare clic per modificare lo stile
del titolo
Rete Ferroviaria Italiana
DOTE
Verona
Migliorie relative alle
disalimentazioni e
rialimentazioni SMA
Secondo il contratto DOTE
Verona e specificati dalla mail di
Andreoli del 12 dicembre 2006
Nella pagina schema, quando viene selezionata la transazione SMA, compare una
finestra di tipo “popup” (spostabile, ridimensionabile e chiudibile) che inizialmente
riporta:
il nome del tronco
le tratte richieste
gli organi coinvolti
nella transazione
(nell’ordine di
manovra)
Oltre a queste informazioni eventualmente possono essere aggiunte indicazioni per
l’operatore relative alla situazione della rete in cui avviene la transazione.
Nel caso di rilascio modulo le possibili indicazioni per l’operatore riguardano:
- lo stato di protezione degradata eventualmente ottenuto a modulo rilasciato.
- l’eventuale disalimentazione di zone non richieste come effetto collaterale.
Per ciascuna tratta confinante che rimarrà disalimentata sono possibili tre casi che
saranno esemplificati nel seguito:
- possibilità di contro alimentare mediante almeno un organo aperto confinante con una
zona alimentata;
- impossibilità di contro alimentare per assenza di organi aperti;
- impossibilità di contro alimentare: eventuali organi aperti portano verso zone
precedentemente disalimentate (zona d’ombra).
Nel caso di modulo restituito possono essere fornite indicazioni relative all’assetto non
standard della rete nelle zone limitrofe al tronco da rialimentare.
- Le manovre effettuate in automatico portano al raggiungimento dello stato normale per
gli organi coinvolti.
- La contro alimentazione effettuata al rilascio di un modulo è generalmente realizzata
mediante la chiusura di organi normalmente aperti.
- La messa in stato normale realizzata dalla sequenza di rialimentazione SMA potrebbe
aver portato ad un assetto non standard della rete: l’operatore dovrà verificare l’assetto
ed eventualmente correggerlo con l’ausilio delle indicazioni fornitegli dal sistema.
Il sistema avvisa l’operatore circa la
necessità di contro alimentare la
zona rossa 3 (se l’avviso è dato c’è
la possibilità).
L’eventuale esecuzione delle manovre per la contro alimentazione (la chiusura del
sezionatore 3 normalmente aperto) è lasciata alla responsabilità dell’operatore.
Un primo caso: la richiesta SMA riguarda la disalimentazione della zona rossa 2.
L’apertura dei soli organi coinvolti nella sequenza automatica di comandi eseguita nel
contesto attuale provoca la disalimentazione anche della zona rossa3.
Continuando con il caso precedente,
dopo che viene attivata la sequenza di
disalimentazione, la lista della finestra
popup riporta le manovre o verifiche
man mano eseguite ed il relativo esito.
Al termine, se l’operatore non avesse
ancora proceduto a contro alimentare
la zona rossa3, l’avviso viene ripetuto.
Il modulo è rilasciato e l’operatore ha eseguito la contro alimentazione suggerita dal
sistema chiudendo il sezionatore normalmente aperto numero 3 di Verona P.N.
Proseguiamo con la restituzione del modulo: i sezionatori coinvolti sono: 205, 207 e 1.
Il sistema rileva che, esternamente al tronco che verrà rialimentato
l’assetto
della
rete
Al termine
delle
manovre
Quest’ultimo non viene chiuso nella sequenza automatica di comandi
in quanto
si tratta
non è standard a causa del sezionatore normalmente aperto 3 ed
invita l’operatore a
di rialimentazione
di un normalmente aperto.
controllarne l’assetto. In effetti tale sezionatore, che è quello utilizzato
per la l’assetto
contro
automatiche
alimentazione, non può essere mantenuto chiuso in quanto ciò della
provocherebbe
una
rete è nuovamente
modalità errata di protezione della L.d.C.
valutato e, se è il caso
l’avviso viene ripetuto.
Il sistema avvisa l’operatore circa
il degrado della protezione che
sarà provocato dalla
disabilitazione dell’asservimento.
Un secondo caso: la richiesta SMA riguarda una zona per la quale la sequenza
automatica di disalimentazione inizia con il comando di disabilitazione dell’asservimento.
Un terzo caso: la richiesta relativa alla zona verde1 di VERONA P.VESC. coinvolge due
organi (1 e 13) e provoca la disalimentazione anche della zona viola, cui consegue la
successiva zona marrone.
Tali zone non sono contro alimentabili per assenza di organi atti a raggiungere un’altra
via di alimentazione (tanto è vero che l’apertura del sezionatore 33 non è richiesta):
il sistema non da avvisi all’operatore dal momento che la situazione non è rimediabile.
A Firenze non avrebbero configurato un tronco con la sola zona Verde1 ma vi avrebbero
aggiunto la viola: gli organi da manovrare sono gli stessi ma il gioco è più chiaro.
Continuando con il caso in esame nella finestra popup viene riportato l’avvio della
sequenza di disalimentazione, il comando dei due organi (1 e 13) ed infine il dispaccio
del modulo all’agente TE richiedente.
La prima tratta
è riportata
nell’avviso in
quanto
confinante con
il tronco.
Una nuova richiesta, che fa seguito al modulo rilasciato nel precedente caso, provoca la
disalimentazione di due tratte non richieste:
VERONA P.VESC. / S.MARTINO B.A.: bin.dispari
VERONA P.VESC. zona verde2”
Tali tratte non sono contro alimentabili a causa del precedente modulo e andrebbero a
costituire una “zona d’ombra” (ovvero zona disalimentata senza possibilità di contro
alimentazione): l’operatore viene avvisato.
L’avviso relativo alla zona d’ombra è ripetuto nuovamente prima del dispaccio, ossia
quando ormai le relative tratte sono ormai state disalimentate: il primo avviso potrebbe
essere sfuggito all’operatore (che ha ancora la possibilità di rifiutare il rilascio del nuovo
modulo).
Scarica

Migliorie S.M.A.