Giornalino inforormativo del Club Ausonia – Anno XVIII n° 96 Giugno ‘08 - Associazione
sportiva - art. 36/38 e seguenti Codice Civile statuto reg. Trib. di Firenze n. 10727 il 15/12/1978
Sede Via Giacomo Matteotti 18 – 50019 Sesto F.no (FI) - tel/fax 055 443447 - fax 055 470997
e-mail: [email protected]
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sito: www.clubausonia.it
Il Club Ausonia nasce come associazione di podisti ma intende essere anche un gruppo che riunisce persone con i più svariati interessi culturali. Il risultato di tutto
questo lo potete vedere ogni mese su questo giornalino, ma ancora meglio se avremo la possibilità di riunire attorno a questa idea ancora altre persone. Per questo
invitiamo tutti coloro che vogliono fare podismo in forma amatoriale stando in compagnia a venire con noi! Ci si può iscrivere al Club Ausonia in qualsiasi
momento dell’anno. Telefonate, scrivete o venite in sede il venerdì sera alle ore 21 presso il Circolo Rinascita a Sesto Fiorentino - Via Matteotti 18 - tel. 055
443447, troverete amici di ogni età! – V i s i t a t e i l n o s t r o s i t o d o v e t r o v e r e t e u l t e r i o r i i n f o r m a z i o n i .
Molte fra le associazioni, i gruppi, le squadre tra cui il nostro
gruppo podistico, il G.S. Ausonia, erano presenti con un
proprio stand, per dare informazioni, farsi conoscere e far
conoscere sport e attività a volte poco noti. Quasi tutti si
rivolgevano essenzialmente ai giovani, ai ragazzi e ai bambini.
E’ fra loro, gli adulti di domani che dovranno emergere i
fruitori di sport, gli organizzatori e i dirigenti delle
associazioni, gruppi, squadre, un sistema di relazioni
trasversale alla politica e per questo in grado di creare e
alimentare quel modo nuovo di convivenza che tutti dicono di
perseguire. Anche noi podisti dell’Ausonia abbiamo voluto
dare il nostro contributo, da alcuni anni abbiamo scelto di fare
qualcosa per avvicinare i bambini e i ragazzi alla corsa, anche
al Neto ci siamo impegnati per questo, più di quaranta bambini
e ragazzi hanno partecipato alla nostra iniziativa ed hanno
corso con grande impegno nel piccolo circuito che avevamo
preparato nel Parco della Resistenza, di fronte al Neto. Poi tutti
in festa al ristoro e alla premiazione al nostro stand. Abbiamo
distribuito più di venti coppe, coppe frutto di anni di gare
domenicali a cui i nostri podisti hanno partecipato ed è stata
LA CITTA’, LO SPORT
Domenica 1 giugno il Parco del Neto si è animato di frotte di
persone, famiglie, giovani e anziani mossi da curiosità,
interesse, voglia di svago. Il CONI celebrava a livello
nazionale la giornata dello sport e in molti comuni italiani in
questi giorni sono fiorite iniziative con lo sport come
protagonista. Nel nostro comune questa giornata si tiene ormai
da dieci anni ed è dedicata a Sesto, definita “città dello sport”.
Ho volutamente, nel titolo di queste righe, separato le due
parole, città e sport, per cercare di far capire l’idea dello sport
come valore e non come semplice sommatoria di associazioni,
impianti sportivi, gruppi. Se si ricerca in internet la frase “città
dello sport” si apriranno migliaia di pagine in cui scoprire che
ci sono in Italia centinaia di comuni che si fregiano di questa
definizione spesso per il solo fatto di aver inaugurato un
nuovo palazzetto, una piscina, un campo da rugby….Si
scoprirà che esistono svariate iniziative imprenditoriali che per
“città dello sport” intendono centri commerciali in cui si
“vendono” giochi, sport, attività da palestra. L’idea comune
che la città sia da identificarsi con il luogo fisico in cui vive
una comunità è cosa diversa dall’idea di città che si identifica
con la comunità, la città sono le persone che vivono in un
luogo e di questo condividono le strutture e il modo di
costruirle, amministrarle, governarle. Lo sport invece penso
non debba solo essere inteso come mezzo di conquista di un
buon equilibrio psico-fisico, agonismo o attività per scaricare
l’aggressività che l’attuale struttura della società induce in
molti di noi, oppure strumento per quella che spesso si
definisce la “sfida con se stessi” e quindi lo spostare l’obiettivo
sempre più in alto. E’ apprezzabile lo sforzo che da decenni
fanno istituzioni come l’Associazionismo Sestese e
l’Istituzione Sesto Idee che cercano di coordinare e indirizzare
le innumerevoli risorse che esistono in un comune come il
nostro ma che se marciano scoordinate possono produrre
singolarmente buoni risultati ma che rischiano di alimentare
una concorrenza non sempre positiva. Queste risorse sono le
associazioni, i gruppi, le squadre che rappresentano oltre 40
sport diversi e, dai dati emersi dalla ricerca presentata in
occasione della festa, sono oltre 19.000 le persone nella fascia
di età tra 15 e 79 anni praticanti svariati sport.
una bella soddisfazione vedere alzare al cielo dai bambini
queste coppe che hanno ripreso così il ruolo simbolico per cui
sono nate, il riconoscimento di un risultato individuale ma con
la condivisione di tutti, senza invidie per i vincitori o il
disprezzo per i vinti. Alla fine di questa lunga giornata siamo
tornati tutti stanchi a casa ma contenti di aver visto decine e
decine di bambini e ragazzi saltare, correre, ballare e sarà
compito delle associazioni, dei gruppi e delle squadre, insieme
con le Istituzioni, incanalare questa vitalità e esuberanza verso
un sistema di valori in cui lo sport sia uno dei principali
esponenti.
G.S. AUSONIA
1
G. S. Club Ausonia - Circolo
Circolo Rinascita
Organizza il
“Trofeo Sarzolo”
15/6 Domenica - 5° CORRILAGO 2° Memorial “Mario Nencini”– S.C. Km.12 e N.C.
Domenica 29 Giugno 2008
Km.6 -Organizzazione RUNNERS BARBERINO - Per informazioni:Tel. 333.2845698
Corsa podistica semicompetitiva km 10 non comp. di km 6
17\6 Martedì - 4° TROFEO FESTA SOTTO L’ARNO – N.C. Km 8 e 4 - Organizzazione: I
Partenza: ore 09,00 – ritrovo ore 07,30 al Ristorante Sarzolo Piazza
Bagnolet – Via Pratese, zona campo sportivo Sesto F.no, iscrizione fino a
quindici minuti prima della partenza.
Informazioni: tel. 0554490658 Graziani –055 444941 Franceschini
333 4267648 Latini
Iscrizione: € 3 con premio di partecipazione e € 1 senza premio
Premio di partecipazione: ai primi 350 iscritti 1 bottiglia di vino + conf.
di caffè da 500 gr. ai successivi una bottiglia di vino
Premiazione: Verranno premiati i primi 15 uomini e le prime 5 donne.
Premiate le prime 5 società con maggior numero di partecipanti, se
presenti alla premiazione.
Sorteggio: A tutti gli arrivati sarà consegnata una busta con premio a
sorteggio: n. 75 buoni pizza con bevanda, e n. 50 confezioni da due
bottiglie di vino.
VECCHI AMICI -Per informazioni: Piazza G. 055/220591 – Sig.a Rosi 055/6503451
18\6 Mercoledì - FESTA DELLO SPORT – N.C. Km. 12 - Organizzazione: POLISPORTIVA
SIECI - Per informazioni: Tel. 055/8309076
20\6 Venerdì - FESTA DELL’UNITA’ – N.C. Km 8,3 e Km. 5 – Organiz.:
G.S. AUSONIA Sesto F.no - informazioni: 333 4267648
email: [email protected]
21\6 Sabato - 69° NOTTURNA DI SAN GIOVANNI – Organiz.: FIRENZE MARATHON
22\6 Domenica - 2^ PASSEGGIATA FRA GLI ABETI - N.C. km 11,800 e km 5,500 Organizzazione: G.S. LA TORRE PONTASSIEVE - Per informazioni: Pro Consuma
31° Trofeo Podisti di Calenzano
338.9985625 oppure Lucherelli 333.7543767 - email: [email protected]
22\6 Domenica – Acquerino Pistoia – MARCIA DEI GIGANTI non competitiva di km
Domenica 11 maggio si è svolto a Calenzano la
trentunesima edizione del trofeo podisti Calenzano. Una
bella giornata di sole ha dato il buongiorno ai numerosi
podisti accorsi a questa manifestazione. Il percorso
prevedeva un primo giro di "lancio" intorno alla casa del
popolo di Calenzano, sede dell'organizzazione della corsa
, per poi far correre i podisti lungo le strade di Travalle.
Giunti al vecchio borgo, abbiamo lasciato la strada per un
sentiero che ci ha accompagnato lungo tutto il Monte
Domini con un susseguirsi di salite irte e discese
impegnative che rendono questa parte di gara davvero
unica . Scesi dal monte,la corsa è continuata lungo una
strada di campagna disegnando un percorso differente e
più sicuro rispetto a quello dell'anno passato. Finito
questo fuori strada siamo ritornati sull'asfalto in
direzione del circolo passando sotto le mura di Calenzano
alto. Qui un forte vento contrario ha messo a dura prova
gli atleti che come in tutti i finali che si rispettino
dovevano fare i conti anche con la fatica della gara. I
colori dell'Ausonia sono stati ben rappresentati dal buon
numero di podisti presenti e dalla buona qualità emersa in
gara. Protagonisti del giorno sono stati Bindi Antonio il
quale ha condotto una gara all'attacco rendendolo
imprendibile fin da subito e Desii Luca che ha preferito
fare una partenza più tranquilla rispetto ad Antonio,ma
quando la corsa si è fatta dura ha sfoderato tutte le doti di
scalatore facendo la differenza. Nel complesso la squadra
ha piazzato quattro atleti a premio (Bindi, Desii, Boccardi,
Passerotti.... oltre al presidentissimo Latini nei veterani....
mi scusino tutti coloro che ho dimenticato) dimostrando
ancora una volta che oltre ad essere un gran gruppo di
amici(cosa fondamentale!!) cominciamo ad essere anche
una buona squadra di podismo. Il tutto è finito come
tradizione vuole, con un buon ristoro e uno scambio di
sensazioni provate durante la gara. Non resta che
salutare tutti e darvi appuntamento alla prossima....
22\15\7 – tel. 0573 452648
24\6 Martedì - 2° TROFEO A.C.V. SCANDICCI – S.C. Km. 9 - Organizzazione: e infor:
Podistica Il Ponte Scandicci - Tel. \ Fax 055 253722
email: [email protected]
25\6 Mercoledì - 7° TROFEO S. ANGELO A LECORE - S.C. Km 10 – N.C. Km 5
Organizzazione:.A.S.D.N. ATLETICA LASTRA -Per informazioni: Sig: Monti – 348.9308614
email: [email protected]
27\6 Venerdì - FESTA BIANCOVERDE – N.C. Km 8 -Organizzazione: ATLETICA CASTELLO
Per informazioni: Atletica Castello 055/453633 - emmail: [email protected]
29\6 Domenica – PISTOIA ABETONE – comp. km 52 – tel . 0573 34761
29\6 DOMENICA – 3° TROFEO BAR SARZOLO – competitiva di KM 10
e non competitiva di KM 10 e 6 – ORGANIZZAZIONE G.S. AUSONIA
per informazioni: cell 3334267648 e-mail: [email protected]
tel. 055 4490658 email: [email protected]
1\7 Martedì - 24° TROFEO CADUTI PORTO DI MEZZO – N.C. Km. 8 e Km. 4
Organiz.: NUOVA ATLETICA LASTRA Per informazioni: Inf. Monti G. Piero 348.9308614
email: [email protected]
4\7 Venerdì - 4° CORRI LUNGO LE RIVE DELL’ARNO – N.C. Km. 8 - Organiz.: Lega
Atletica UISP Isolotto Via Pio Fedi, 7 - informazioni: UISP Isolotto tel. 055 9060156
email: [email protected]
6\7 Domenica - 32° TROFEO “FESTA DELL’UNITA” DI LEGRI - AG. Km. 12 e N.C. .Km .4
Organiz.: ATLETICA CALENZANO - informazioni: 055/8827464 – Fax 055/8827464
email: [email protected]
13\7 Domenica - 32° REGGELLO – VALLOMBROSA – Agonistica. Km. 13 Organizzazione
G.S. RESCO REGGELLO per informazioni: 333.8627777 – Fax 055/8696096
email: [email protected]
17 \7 Giovedì - 26° NOTTURNA DI S. DONNINO – N.C. Km. 10 e 5 - Organizzazione:
ATLETICA CAMPI UNIVERSO SPORT - Per informazioni: 055/8952507
email: [email protected]
20\7 Domenica - 64° ANNIVERSARIO BATTAGLIA FONTE DEI SEPPI - N.C. Km10
Organiz. CITTA’ DI SESTO - Per infor.: Sig. Palmieri 339.4946017 – Fax 055/475216
Marco Boccardi
Boccardi
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50141 Firenze
Tel/Fax 055 454417
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2
Email: [email protected] Sito: www.clubausonia.it
Adesione tel. il venerdì AUSONIA 055 443447 h 21-23
Calzolari Luisa cell. 340 6736485
Magni Siro tel. 055 4207485 casa
Latini Valfrido cell. 333 4267648
Fratoni Maurizio cell. 335 5760288
entrato, mise il piede su un asse che era stata schiodata di
proposito e sprofondò di sotto. Fortunatamente non si fece
male nella caduta, ma si sporcò tutto perché era caduto nella
fossa del cesso. Uscito da quel luogo pestilenziale ritornò
all’uscio della ragazza la quale lo aveva già chiuso con il
chiavistello, non valsero le urla e le imprecazioni di
Andreuccio, la porta non fu aperta, anzi se non fosse
scappato via i vicini disturbati dal fracasso lo avrebbero
bastonato ben bene. Il giovane che ormai aveva capito
l’inganno si avviò verso l’albergo, ma per la strada da
lontano scorse due individui, temendo per la propria
incolumità entrò in una capanna, ma costoro entrarono
proprio nella stessa capanna e quindi incominciarono a
parlare fra loro, ad un certo punto si accorsero di una
fortissima puzza, guardando attentamente nel luogo si
accorsero della presenza di Andreuccio il quale raccontò le
sue disavventure. I due uomini gli dissero di non
preoccuparsi del denaro perso, perché se fosse andato con
loro ne avrebbe avuto altrettanto, però prima si sarebbe
dovuto lavare. li vicino c’era un pozzo i due tirarono la corda
per tirare su il secchio ma questo non c’era, allora legarono
Andreuccio e lo calarono dentro il pozzo perché si potesse
lavare, che dopo lo avrebbero tirato su. Ma ad un certo punto
alcuni gendarmi, per il gran caldo, avendo sete, vennero
verso il pozzo, i due malandrini visto ciò si dileguarono. I
gendarmi tirarono su la corda, ma appena videro affiorare la
testa del giovane se la diedero a gambe spaventati.
Andreuccio tutto sconsolato si avviò per strada, ma dopo
pochi passi incontrò i suoi due compagni, costoro ridendo gli
spiegarono perché erano fuggiti. Senza più parlare essendo
già mezzanotte, andarono nella chiesa maggiore, entrarono e
giunsero ad una tomba dove era stato seppellito il giorno
stesso un arcivescovo con ricchissimi ornamenti, con molta
fatica sollevarono il pesante coperchio, lo puntellarono e
obbligarono pena la vita Andreuccio ad entrare e a passare a
loro tutti i gioielli del cadavere sepolto. Andreuccio pensò
che se avesse dato tutto a loro, questi sarebbero fuggiti senza
lasciargli nulla . Perciò pensò di tenersi subito la sua parte
prendendo un anello del morto con un grosso rubino.Quando
ebbe finito di passare tutto ai due, questi tolsero il puntello e
il coperchio si richiuse lasciando Andreuccio dentro, il quale
per quanti sforzi facesse non riuscì a riaprirlo. Ormai il
giovane era disperato e rassegnato ad una morte orribile,
quando sentì delle voci che si avvicinavano alla tomba,
alcuni uomini aprirono la tomba e dopo molte discussioni
perché avevano paura ad entrare, uno di loro prese coraggio
e si calò dentro, appena Andreuccio ebbe a portata di mano
una gamba dell’uomo, fece il gesto per tirarlo giù, costui
sentendosi preso cacciò un grido e subito si gettò fuori dalla
tomba e insieme agli altri se la diede a gambe. Andreuccio,
felice si gettò fuori dalla tomba e ritornò all’albergo dove
trovò i suoi compagni e l’albergatore che erano in ansia per
lui. Dopo che ebbe raccontato tutte le sue avventure, fu
consigliato di lasciare subito Napoli. Cosa che egli fece
velocemente, tornò a Perugia, dopo aver investito in un
anello quel denaro che gli serviva per comprare i cavalli.
DAL DECAMERONE di Giovanni Boccaccio
Storia n. 5 - Seconda giornata
Andreuccio da Perugia venuto a comprare cavalli, in una notte
incorre in tre disavventure; scampato da tutte e tre, ritorna a
Perugia con un rubino.
Fiammetta
Visse a Perugia un giovane il cui nome era Andreuccio,
commerciante di cavalli. Un giorno avendo saputo che a Napoli
c’era un buon mercato di questi animali, se ne partì per questa
destinazione contando di fare buoni affari, si mise in borsa
cinquecento fiorini d’oro e se ne andò là con altri mercanti.
Giunto a destinazione, il giorno dopo andò al mercato ma non
riuscì ad accordarsi con nessuno, per dimostrare che era lì per
comprare, molto imprudentemente, più volte tirò fuori la
borsa dei fiorini. Questo gesto non passò inosservato ad una
giovane e bellissima siciliana, la quale pensò che quei soldi
sarebbero stati meglio nelle sue tasche che in quelle di
Andreuccio. Con quella giovane c’era una vecchia, che come
vide Andreuccio corse ad abbracciarlo, la giovane senza dire
nulla guardava stando in disparte. La ragazza quando la
vecchia ebbe finito i convenevoli, chiese il perché di questa
familiarità, incominciò a domandare alla vecchia chi fosse il
giovane, da dove venisse, cosa facesse lì e come lo
conoscesse. Ella le disse ogni particolare dei fatti di
Andreuccio, essendo stata per molto tempo amica di famiglia
dei genitori del giovane. La ragazza pienamente informata, la
mattina dopo mandò una sua domestica all’albergo di
Andreuccio, facendo riferire che una gentildonna desiderava
parlargli. Andreuccio rispose che era disposto e si fece
accompagnare a casa di costei.Appena la donna lo vide,
aggrappandosi al collo e lacrimando gli disse :”Andreuccio
mio sii il benvenuto” egli stupefatto rispose:”Madonna mia
siate la bentrovata”. La donna continuò a parlare e citando
tutti i particolari raccontati dalla vecchia, le rivelò di essere
sua sorella. Poi sempre lacrimando, incominciò a chiedere
notizie dei parenti citandoli tutti per nome. Andreuccio
rispose di tutti credendo a quel punto che veramente la donna
fosse sua sorella. Dopo aver parlato per lungo tempo,
Andreuccio volle accomiatarsi dalla ragazza, ma questa
insistette nel dire che doveva essere suo ospite fino alla
mattina del giorno dopo, Andreuccio acconsentì. Dopo cena
fu accompagnato in una camera, con un ragazzino che lo
aiutasse in ciò che gli serviva, faceva molto caldo e perciò
Andreuccio si spogliò e lasciò i panni e il borsello a capo del
letto, poi dovendo andare in bagno si avviò. Andreuccio,
(a cura di Romano Valli)
Ballo con orchestra dal vivo tutti i Sabati dalle ore 21.30 le Domeniche e
festivi dalle ore 15.30 - Tombola tutti i Giovedì, Sabato, Domenica e
festivi dalle ore 21.00 - Scuola di “Ballo liscio”, tutti i Lunedì e Martedì
Scuola di ballo “ Latino-Americano” tutti i Mercoledì - Inoltre:
Ristorante pizzeria tutti i Sabati e le Domeniche dalle ore 18.30 Circolo
A.R.C.I. Salone Rinascita V. Matteotti 18 – tel 055-440147
3
bel risultato. La gente ci applaude calorosamente, qualcuno
offre dei dolcetti, l'arrivo è in una sorta di ippodromo, il calore
di queste persone è enorme, incitano veramente tutti. Purtroppo
ho un calo netto, percorro gli ultimi 8 km. in 48 minuti ...mai
fatti cosi lentamente gli ultimi km...e chiudo in 3h 30 minuti,
una buona prova, visto il clima, ma non sono francamente del
tutto soddisfatto, certo è che 30 km. di vento contro alla fine li
ho pagati. Comunque è la mia 5` maratona in 18 mesi e "devo"
ritenermi soddisfatto. Francone invece ha continuato a tirare e
conclude la sua prova in 3h15, un tempo veramente
eccezionale. Vorrei spendere alcune parole per questo
atleta/amico che ha iniziato a correre 1 anno e mezzo fa ed ha
già fatto 6 maratone "3 delle quali all`estero" raggiungendo
risultati veramente di rilievo sia sulla lunga distanza che sulla
mezza. Gli ho fatto i complimenti privatamente e colgo
l'occasione per farli anche pubblicamente. E stata una corsa
durissima e per resistere così bisogna essere VERAMENTE
forti. Bravi anche Fabio che chiude la sua 10` maratona ed
Enzo, che dire di questo "ragazzo" sempre generoso, ed
esempio per tutti noi. Le ultime parole ancora per Franco
Tiberio, che possiamo dire, oggi 26 maggio 2008 ad
Edimburgo, e stato più forte del freddo vento del Nord. Grande
atleta AUSONIA !!!
Giuseppe Gianassi
La mattina della gara, capiamo subito che non sarà uno
scherzo. Il percorso ondulato, ma soprattutto il vento forte non
saranno nostri alleati. Sotto un cielo bianco mi posiziono nella
griglia con l'amico Franco. Più dietro Enzo e Fabio
rispettivamente con calzini e maglia col tricolore. Alla
partenza scorgo due tipi in kilt accanto allo starter. Edimburgo
e una città bella ed originale nel suo assetto urbanistico, e il
calore della gente lungo il percorso contrasta nettamente con le
fredde raffiche di vento. Partiamo, con Franco siamo d'accordo
che faremo due corse separate, pur partendo insieme. Lui ha
una grande condizione fisica, io correrò più sulla difensiva,
cercando comunque di migliorare il mio personale.
Percorriamo insieme il primo miglio, poi prendo il mio passo e
vedo quella maglia amica davanti a me, sempre più distante,
fino a non vederla più. Al 5` miglio arriviamo al mare, ma non
è un mare qualunque, è l'oceano Atlantico...! Il vento in faccia
aumenta. Cerco di mettermi dietro qualcuno ma il vento "gira"
e penetra inesorabile. Non c'è modo di evitarlo. Supero una
australiana e per un po’ corro accanto ad un giapponese: "è
anche questo il bello della maratona"! Non ho riferimenti
cronometrici, proprio stamani il Garmin mi ha tradito, non è
partito! Il primo riferimento che ho è il passaggio alla mezza
maratona in 1h 38 minuti. Sono abbastanza soddisfatto, visto le
condizioni ambientali e la forma non esaltante. Continuiamo
sul lungomare, poi entriamo all'interno, le miglia cominciano a
passare un po’ più lentamente, anche per un tratto sterrato in
salita. Passiamo tra mucche e tori e fino al miglio 18,5 cioè al
km. 30, abbiamo il vento in faccia. Franco, nel frattempo, sta
costruendo una grande maratona, è passato alle mezza in 1h 33
minuti, quasi il vento non lo disturbasse. Le miglia da
percorrere sono in totale 26,2 e le ultime 8 circa sono
finalmente col vento a favore. Passo al km. 34 in 2h42 minuti,
se continuo così termino in 3h 20 minuti e per me sarebbe un
Position Name and (Number)
Times
431
03:15:25
Franco Tiberio
(363)
Position Name and (Number)
1001
3775
Position Name and (Number)
4524
Fabio Bellandi
Category
Over 45 :: Male
Times
(3998) 04:17:42
Enzo Funghi
Over 45 :: Male
Times
Giuseppe Gianassi (656) 03:30:20
Position Name and (Number)
Category
Category
Over 65 :: Male
Times
(6680) 04:31:06
Category
Over 55 :: Male
Supermercato
DESPAR
A L I M E N T A R I
Di Innocenti e Landi & C. snc
P.zza Ghiberti, 27 Tel. 055 4200112
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Servizio a domicilio
Specialità gastronomiche
4
W lo sport
Di corsa per i sentieri
Oggi non è di una gara che vi voglio parlare e nemmeno di un
record infranto dopo duri allenamenti ma di una festa
organizzata da tutte le associazioni di promozione sportiva
(uisp, aics, arci ecc. ecc.) con il patrocinio di Sesto Idee, del
comune di Sesto F.no e del Coni. Giunta alla sua decima
edizione, la festa per la Giornata Nazionale dello Sport, ha
visto la partecipazione di numerose associazioni sportive
presenti sul territorio di Sesto F.no invadendo così in maniera
chiassosa e colorata il bellissimo Parco del Neto. Numerosi
gruppi sportivi già dalle prime ore della mattina mettevano in
bella mostra la propria attività dando la possibilità, a tutti i
numerosi partecipanti intervenuti, di una prova pratica.
Passeggiando nel parco si passava quindi da una pedalata in
mountainbike ad una prova di tiro con l'arco, da una partita di
ping pong ad un calcio al pallone e così via. Visto l'importanza
dell'evento, abbiamo ritenuto giusto come gruppo podistico di
aderire a questa iniziativa proprio per cercare di promuovere
questo sport che non gode dei riflettori della tv oppure di
pagine di giornale. Come le altre associazioni, anche noi
abbiamo montato il nostro stand dove abbiamo messo in
mostra la nostra storia (quest'anno sono 34 candeline!!) e
proposto la nostra attività che è fatta di gare competitive ma
anche di voglia di stare insieme e divertirsi. Davanti allo stand,
abbiamo disegnato un piccolo percorso dove alcuni bambini
fin dalla prima mattina si sono cimentati in tiratissime gare. La
giornata è andata via veloce raggiungendo l'apice a metà
pomeriggio. Grazie all'ottima organizzazione che ha curato la
manifestazione, è stato messo a nostra disposizione il Parco
della Resistenza, che si trova davanti a quello del Neto, nel
quale abbiamo organizzato una mini gara podistica chiamata
per l'occasione DAI! COMINCIA A CORRERE. La corsa era
destinata a tutti quei bambini (..genitori compresi) che
volevano provare l'emozione di una gara. La corsa ha visto una
quarantina di partecipanti compresi tra i due e i tredici anni.
Per non far correre i bambini grandi con quelli piccoli e
cercare quindi di evitare cadute dovute all'impeto della
competizione avevamo
disegnato
due
percorsi
che
prevedevano distanze e partenze differenti. E' stato divertente
vedere tutti quei bambini correre nel parco a perdifiato tra urla
e risate con i genitori paonazzi a dargli dietro. Dopo, come ad
ogni gara che si rispetti, un ricco ristoro ha salutato i
partecipanti dando appuntamento all'anno prossimo. La sera
poi ha calato il sipario su una manifestazione favolosa ricca di
divertimento ed emozioni che custodirò con gelosia in quanto
ho vissuto una bella giornata di sport.
Ciao, sono Luca Desii ed è la prima volta che scrivo sul
"giornalino". Mi considero uno di quei podisti alternativi
all'asfalto pianeggiante, e per questo ho buttato giù due righe,
per raccontarvi di una domenica "di corsa" per sentieri in
collina con altri quattro amici (al secolo Ago, Marchino, Bruno
e Adriano). Ci siamo ritrovati alle 8,00 al solito posto (da
Agostino in piazza Ghiberti, con caffè obbligatorio al bar) e
con l’auto abbiamo raggiunto il vero punto di partenza: Le
Croci di Calenzano. Attrezzati di zainetto con acqua per paura
dell' afa, che non c'è stata e con relative cartine topografiche
per non ritrovarsi a Frittole - nel 1492 quasi 1500, siam partiti
alla volta del Castello del Trebbio. Il percorso inizia prima su
larghe stradelle, poi su antiche mulattiere con stupendi scorci
sul lago di Bilancino parzialmente offuscato dalla nebbia
(mancava il mostro che emerge, però...) fino ad aprirsi su
un'ampia vallata. Tutti e cinque abbiamo avuto la sensazione di
essere tornati indietro nel tempo, in pieno rinascimento, con
castelli e cortigiani... insomma un vero e proprio dipinto da
rifarsi gli occhi e non solo. Il Castello del Trebbio, fatto erigere
nella prima metà del 1400 da Cosimo il Vecchio, anche se di
proprietà privata è visitabile su richiesta, ma noi ci siamo
accontentati di una foto. Sulla via del ritorno abbiamo visto
cavalli, avvistato caprioli, cani innocui ma non molto felici del
nostro passaggio ed anche incontrato due podisti provenienti
dalla parte opposta ovvero da Tagliaferro nei pressi di Vaglia.
Dopo aver imboccato la valle del Carlone abbiamo iniziato a
risalire e qui abbiamo cominciato a sentire un po' di stanchezza
e forse anche un po' di
fame...oltretutto ci si è messa
anche la pioggia, ma noi
impavidi dopo aver guadato il
torrente e inerpicati sull'erta
finale, siamo tornati al punto
di partenza e ci siamo
mangiati una meritata…...
caramella!!. In conclusione ne
è valsa la pena di passare una
domenica mattina diversa dal
solito, solo per il piacere di
correre
senza
orologio.
Ciao a presto! Luca
SARZOLO
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il nostro club ?
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Nel linguaggio dei fiori il garofano generalmente
rappresenta la virtù che apporta onore, ornamento e
dignità, ma a seconda del suo colore assume una diversa
simbologia: se è rosso significa amore sensuale e ardente,
se giallo sdegno-disprezzo ed eleganza, screziato la
fiducia ma anche rifiuto d’amore, carnicino voluttà, rosso
cupo energia, rosa amore reciproco, bianco è il fiore della
sincerità e delle cerimonie, specialmente dei matrimoni e
non mancava mai all’occhiello dello sposo. In America,
da moltissimi anni, gli uomini usano adornare la propria
giacca con un garofano bianco infilato all’occhiello per
solennizzare il giorno dedicato alla Festa della Mamma.
Il garofano rosso fu scelto da Napoleone per incarnare
la gloria e il valore, fu adottato dai nobili francesi che
salivano alla ghigliottina come segno di coraggio
aristocratico quando ancora non avrebbero potuto
immaginare che, in futuro, i fiammeggianti petali
sarebbero diventati il segno dell’uguaglianza e del
socialismo. Sarà forse per la sua discesa in campo
politico o per il capriccio della moda che il garofano, in
questo periodo, non gode di tanta popolarità come in
passato, nonostante la bellezza dei suoi splendidi colori
sia immutata.
La mitologia greca a proposito della nascita del
garofano narra di come Diana, dea della caccia, si fosse
innamorata profondamente di un pastore dal viso
d’angelo, ma non potendo unirsi a lui, rabbiosa e crudele,
gli strappò gli occhi affinché non potesse ammirare altre
donne, e li gettò sul ciglio della strada dove spuntarono
due garofani. Una leggenda cristiana vuole, invece, che le
lacrime della Madonna ai piedi della croce si
tramutassero in garofani bianchi appena toccavano terra.
Il Garofano, figlio di Giove
un fiore popolare ricco di storia
di Alessandra Bruscagli
Il popolarissimo garofano battezzato da Linneo,
famosissimo botanico svedese, “Dianthus”, che in greco
significa “fiore di dio” e quindi “fiore di Giove”,
appartiene alla numerosissima Famiglia delle
Caryophyllaceae. Le specie sono circa trecento e sono
innumerevoli le varietà e gli incroci spontanei; la loro area
di diffusione è molto ampia: Giappone, Himalaya, Africa
orientale e meridionale, ma la maggior parte è originaria
delle terre mediterranee.
E’ un fiore robusto che è stato per lungo tempo il più
diffuso e popolare, molto amato dai pittori, specialmente
quelli fiamminghi che lo hanno ritratto in tutte le sue vesti
cromatiche. Due esempi eccellenti: un ritratto eseguito da
Van Eyck e intitolato “L’uomo del garofano” e “La
Primavera” del Botticelli dove nel prato e sulla veste
della fanciulla appaiono numerosi garofanini rosa . Il
garofano era il fiore preferito di Gabriele D’Annunzio che
ogni giorno ne inviava un mazzo a Eleonora Duse. I Greci
e i Romani incoronavano i vincitori delle gare atletiche con
una ghirlanda di garofani mentre gli Arabi li coltivavano
per ricavarne un’essenza profumata.
Si dice che alcune varietà di garofano siano giunte in
Europa al tempo delle Crociate, ma le prime coltivazioni
si devono a Renato d’Angiò detto il Buono, quando
esiliato da Napoli, si dedicò a coltivare queste bellissime
creature vegetali in Provenza. Lo stesso fece le Grand
Condé Monsieur le Prince le Héros (1621-1686) mentre
era prigioniero del Cardinale Mazarino nel Castello di
Vincennes.
Tra le specie più coltivate c’è il “Dianthus barbatus”
comunemente detto “fiore dei poeti”, che gli inglesi
chiamano “sweet William” (dolce Guglielmo). Hanno
foglie piuttosto larghe e fiori piccoli riuniti in mazzetti,
profumati e vivacemente colorati. Conosciuti anche come
“fiori della nonna” sono di facile coltivazione e possono
formare scenografiche chiazze multicolori capaci di
ravvivare i nostri piccoli giardini, l’importate è che si
piantino in posizione soleggiata. “Il Dianthus butterfly”
è un’altra specie perenne e molto decorativa i cui fiori
hanno corolle semplici o semidoppie dai petali dentellati e
caratterizzati da striature e macchie che sembrano ali di
farfalla.
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“Signore, quando l’anno comincia a invecchiare,
non ancora alla morte dell’estate né al nascere
del tremante inverno, i più bei fiori della stagione
sono i garofani e le violacciocche screziate....”
da “Il racconto d’inverno” di William Shakespeare
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Via S. Leonardo da Porto Maurizio
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6
TONI COMELLO, GRANDE ATTORE DANTESCO, FONDATORE DELL'ASSOCIAZIONE DI
RESISTENZA CULTURALE "IL TREBBIO" E, QUI A FIRENZE, DELL'ASSOCIAZIONE
"PASSO D'ARNO", E’ MORTO IL 5 DICEMBRE 2007 E LO VOGLIAMO RICORDARE
ATTRAVERSO PAROLE CHE ESPRIMONO BENE IL SUO GRANDE AMORE PER DANTE,
UN AMORE DURATO UNA VITA: PERCHE’ OLTRE CHE ATTORE, TONI ERA ANCHE FINE
CONOSCITORE E INTERPRETE DEL DETTATO DANTESCO, E, CI TENIAMO A
SOTTOLINEARLO, FEDELE SEGUACE DEI MESSAGGI MORALI CHE DANTE CI DONA DA
SETTECENTO ANNI.
"Cos'è il Paradiso di Dante"
Il Paradiso è un lungo colloquio fra un uomo e una donna, fatto di atti e parole
consuete. Un lungo colloquio (anni, una vita?) d'amore. E la donna è ora
compagna (sempre compagna) ora moglie ora madre ora amante ora figlia ora
maestra ora infermiera dell'uomo, che in lei si confida, con lei si confida e a lei
si affida: è fatto in un interno, e spesso il camino è acceso, la tavola
apparecchiata. Spira un senso di sicurezza e di tepore, è il dolce riposo dopo un
duro, travagliato cammino. Dante e Beatrice sono arrivati a casa, in Paradiso, e
parlano di tutta la loro provvista di esperienze, di prove superate, di mali
affrontati e anche fatti; ora si può parlare non più di moti violenti e di parvenze
illusorie, anche i drammi che tanta parte hanno avuto nella commedia della
gioventù si profilano sì vivi, importanti, ma in una luce serena di superamento,
che non li annulla ma li comprende; è come guardare indietro con un sorriso che
dice: "Ce l'abbiamo fatta!". Ora resta questa pace (e venni dal martirio a questa
pace), in cui si posa , si discorre, si studiano e si meditano le grandi leggi
dell'universo: e bisogna aver molto sofferto e lottato per arrivare a questa
capacità di sguardo. Dante guarda Beatrice, e Beatrice è la fanciulla che lo
"avea trafitto pria" ch'egli "fuor di puerizia" fosse, ma è anche suor Beatrice, la
figlia, che a Ravenna gli allieta gli anni vecchi. E il colloquio è come una
meravigliosa favola di cieli di voli di viaggi nel firmamento, da stella a stella, ed
emana, dalle parole, un mare di luce dorata, un oceano misto di verità e fantasia
dei due che parlano, grandi personaggi in cui hanno preso forma le grandi
aspirazioni della storia, della religione, delle aspettazioni popolari, delle
speculazioni filosofiche: santi, guerrieri, eroi antichi, umili pellegrini, donne
gentili e prostitute, fondatori di ordini religiosi e imperatori, e archetipi
antropologici (oggi si direbbe) come Adamo, e archetipi ideologici come Cristo.
Poi Dante muore, si perde nel suo sogno, nella luce del proprio poetare. Un gran
vecchio gli viene vicino, un saggio, un medico, un confessore? e Dante dice alla
donna le ultime parole: tu sei stata la mia speranza e la mia salute, se dalla vita
ho imparato qualcosa è stato per merito della tua bontà e della tua forza, tu hai
fatto per me tutto quello che era possibile fare, ero cieco e mi hai fatto vedere,
ero servo e mi hai liberato, ero malato e ora sono sano. Me ne vado in pace.
Il mio Bel San Giovanni
Così definito da Dante dove egli fu battezzato, è un’armoniosa
costruzione a pianta ottagonale, sorta forse su un tempio romano,
risale ai secoli VI -VII; fu cattedrale della città fino al 1128,
quando venne edificata Santa Reparata, poi sostituita dal duomo.
Il suo interno è decorato a marmi policromi, cupola in mosaico e
pavimenti ad intarsi. Rivestito di luminosi marmi bianchi della
Lunigiana e verdi e neri di Prato, sormontato da una lanterna.
Gli accessi sono chiusi da tre stupende porte di bronzo dorato:
quella di fronte al Duomo, definita da Michelangelo “del
Paradiso”, suddivisa in dieci pannelli a rilievo che riproducono
storie dell’Antico Testamento, è il capolavoro di Lorenzo Ghiberti.
Nella cornice delle due ante si vedono ventiquattro testine in
rilievo di personaggi dell’epoca, di cui la quarta iniziando dall’alto
è l’autoritratto del Ghiberti. Sopra la porta del Paradiso vi è il
gruppo marmoreo di Gesù e il Battista di Andrea Sansovino
(1502), con l’angelo di Innocenzo Spinazzi (1792).
Fiancheggiando il Battistero si vedono altre due porte di bronzo:
quella a sud dedicata alla vita di San Giovanni Battista,
sormontata dal gruppo con la decollazione del Battista di
Vincenzo Danti (1571), fu realizzata nel 1330 da Andrea
Pisano. La porta nord fu la prima delle due del Ghiberti ad essere
eseguita, descrive storie del Nuovo Testamento. Sopra al portale
d’ingresso c’è il gruppo bronzeo della predica del Battista, di
Giovan Battista Rustici (1511). Il Battistero ospita solo una
piccola campana a lato dell’altare, la campana suona soltanto il
“cenno” all’inizio delle funzioni liturgiche.
Toni Comello
(a cura di Romano Valli)
(Romano Valli)
FARMACIA Dr. R. R.
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GUIDO GOZZANO (Torino 1883-1916) Poeta
italiano. Di famiglia benestante, studiò dai barnabiti e
quindi al liceo Cavour, si distinse presto in società per
l’eleganza della persona e la raffinatezza dei versi che
pubblicava su giornali e riviste. Poeta crepuscolare si
contrapponeva ai fasti eroico- lessicali di certa poesia
dannunziana. La prima raccolta di versi “la via del
rifugio” di cui le migliori liriche passarono poi ne “i
colloqui” in seguito diede inizio a le “farfalle”. Intanto
il suo stato di salute si fece preoccupante, ed effimero
fu il benessere ricavato da una lunga crociera in India.
Forse fu il maggiore tra i nostri poeti crepuscolari, in
alcune sue rime governano la sua malinconia e il suo
sentimento di morte.
Elogio degli amori ancillari
Allor che viene con novelle sue,
ghermir mi piace l’agile fantesca
che secretaria antica è fra noi due.
M’accende il riso della bocca fresca,
l’attesa vana, il motto arguto, l’ora,
e il profumo d’istoria boccaccesca….
Ella m’irride, si dibatte, implora,
invoca il nome della sua padrona:
“Ah! Che vergogna! Povera signora!
Ah! Povera signora!.....” E s’abbandona.
Gaie figure di decamerone
le cameriste dan, senza tormento,
più sana voluttà che le padrone.
Non la scaltrezza del martirio lento,
non da morbosità polsi riarsi,
e non il tedioso sentimento
che fa le notti lunghe e i sonni scarsi,
non dopo voluttà l’anima triste:
ma un più sereno e maschio sollazzarsi.
Lodo l’amore delle cameriste!
(a cura di Romano Valli)
Il cantico della pieta’
Pietà per l’acqua,
pietà per la foresta,
pietà per il cielo
e per la terra,
per la rosa e per il canto
dell’usignolo.
Pietà, almeno pietà
per i nostri figli,
seme generato
da pallida speranza
che non potrà fiorire
alla primavera.
Iddio soltanto,
immemore della pietà,
potrebbe eliminare
il genio funesto
dell’uomo impazzito,
salvando il mondo.
E nascerebbe
un’aurora nuova
su continenti verdi
senza uomini,
come avveniva prima
dell’evoluzione.
Piero Ragionieri (1930(1930-2005)
Redazione: Graziani Piero, Latini Valfrido, Latini Leonardo, Valli Romano, Zucca Romano. invio gratuito: soci,
enti promozione sportiva, ditte collaboratrici, responsabilità di quanto pubblicato è dei singoli autori, la collab.
prestata gratuitamente ed il notiziario è redatto il 10 / 06 / 2008. Impaginazione grafica: Latini Leonardo, Latini
Valfrido Collaboratori in redazione Cosetta G., Calzolari M.luisa, Bini C., Dagliana C., Faggi F., Franceschini
V., Latini V., Latini L., Graziani P., Ghelli L., Valli R., Zucca R., Coppoli P., Gianassi G., Paoletti A.
Impresa funebre Macherelli dal 1934
P.zza della Chiesa, 100 Sesto Fiorentino Telefono 055 4489153
P.zza V. Veneto 4 – 50041 Calenzano Telefono 055 8811033
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Cerase
Risalirei sull’albero,
ove tra le verdi foglie,
brucavamo gemme rubino,
adornandoci il volto
con i pendenti colorati.
Veloci come scoiattoli,
mai pieni, mai sazi,
catturandole una ad una
gareggiando con i merli,
abiti tinteggiati,
ginocchi sbucciati.
Ma ahimè quanti dolori,
nausee furibonde,
promettendo a noi stessi,
a non ripetersi l’indomani.
Calzolari Marialuisa
OMBRA
Cupa, fredda, tetra,
mi annebbi la mente,
mi sfiori con ansia il cuore,
mi isoli da tutto il mio mondo.
Ombra, i tuoi tentacoli
quanto hanno penetrato
le mie carni? Quanto
ti stai prendendo già di me.
Scusami, ma è dura arrendersi
a te, dovrò vederti in volto
lo so, però ti chiedo non
farmi soffrire troppo;
ti farò forse sorridere,
ma sono ancora giovane, e
sono deboli queste mie carni.
Tu sei grande ed inevitabile,
ma io amo la vita
e questi miei occhi che
me la fanno vedere,
aspetta ancora se puoi
mia ombra, sorella morte.
Ema
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