IL I PIANO NAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE E LO STALKING Dott.ssa Alessandra de Marco Dirigente generale presso il Dipartimento per le pari opportunità Il I Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking Approvato l’11 novembre 2010, con decreto ministeriale, e con il parere favorevole della Conferenza unificata Per la prima volta in Italia il fenomeno della violenza contro le donne è stato affrontato in modo organico ed in sinergia con i principali attori pubblici e privati coinvolti a livello territoriale Costituisce lo strumento per elaborare e sviluppare la strategia nazionale di prevenzione e contrasto alla violenza, nonché l’azione di protezione, tutela, inserimento e reinserimento delle vittime. Parte dall’idea che è necessario integrare gli interventi repressivi con politiche ed azioni puntuali e coordinate in ambito sociale, educativo, informativo e normativo. Forte sinergia tra i diversi attori coinvolti: Governo, le Regioni, le Province ed i Comuni nell’ambito dei ruoli loro assegnati dal Titolo V della costituzione. Le finalità del Piano • Assicurare un livello di informazione adeguato, diffuso ed efficace • Garantire e implementare una rete tra i Centri antiviolenza e le altre strutture pubbliche e private ed i territori in modo da assicurare adeguata assistenza alle vittime su tutto il territorio nazionale • Assicurare lo sviluppo di tutte le professionalità che entrano in contatto con le tematiche della violenza di genere, al fine di diffondere sempre più la cultura dei diritti della persona e del rispetto tra i generi • Prevedere una raccolta strutturata su dati e informazioni del fenomeno per comprenderlo meglio e seguirne l’evoluzione • Potenziare le forme di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli • Accrescere la protezione delle vittime di violenza attraverso un’efficace collaborazione con le Forze dell’Ordine Come si realizzano le azioni del Piano – il processo Ferma restando la competenza primaria della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità, le azioni previste nel Piano si realizzano in sinergia con il Ministero dell’Istruzione, il Ministero della Giustizia, il Ministero dell’Interno, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero della Salute, il Ministero della Difesa, il Dipartimento per le Politiche per la Famiglia unitamente alle Regioni, Province e Comuni e con il coinvolgimento degli attori della società civile attivi sul fronte della prevenzione e contrasto del fenomeno e nel sostegno alle vittime. Lo Stato svolge il proprio ruolo in collaborazione con: • le Regioni e nel rispetto della loro potestà normativa e programmatoria nella definizione degli interventi socio-sanitari; • le Autonomie Locali, comprese le Comunità Montane, quanto alla realizzazione della rete dei servizi e degli interventi di contrasto alla violenza di genere e allo stalking. Le Azioni dello Stato Il Piano prevede l’intervento dello Stato in 4 aree: 1. Prevenzione, informazione e sensibilizzazione 2. Centri Antiviolenza e servizi di assistenza, sostegno, protezione e reinserimento delle vittime 3. Formazione 4. Banche dati Le risorse Le azioni dello Stato sono state realizzate con risorse del Dipartimento per le pari opportunità per un ammontare di 18,6 milioni di euro. Tali risorse sono state stanziate dalla Legge Finanziaria per il 2008 e riportate a nuovo negli anni successivi. Per il 2012 le risorse aggiuntive stanziate sono state pari a 3 milioni di euro. Area di intervento 1: prevenzione, informazione e sensibilizzazione – le azioni realizzate 1.a) La “Settimana contro la violenza”, realizzata nell’ambito del Protocollo d’Intesa tra il Ministro per le Pari Opportunità e il ministro dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca, stipulato il 3 luglio 2009. Nel corso della settimana, realizzata ogni anno nel mese di ottobre, e giunta nel 2012 alla IV edizione, ogni Istituzione scolastica, nell’ambito della propria autonomia, promuove iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione sulla prevenzione della violenza fisica e psicologica, compresa quella fondata sull’intolleranza razziale, etnica e religiosa e bullismo. Area di intervento 1: prevenzione, informazione e sensibilizzazione – le azioni realizzate 1.b) Ripianificazione della campagna di comunicazione sullo stalking:“quando le attenzioni diventano persecuzione “ In onda sulle reti Rai dal 22 settembre al 5 ottobre 2011 oltre ad aver viaggiato attraverso giornali, circuiti di videocomunicazione presenti su autobus e metro delle città di Milano, Roma, Padova, Siena e Bari e materiale informativo distribuito in alcune stazioni delle Ferrovie dello Stato. Ripianificazione a marzo 2012 della campagna 2006 - 2007 “E’ stato il tappo dello spumante” su tutte le reti della Rai, sia radiofoniche che televisive. E’ in corso di produzione una nuova campagna di comunicazione per il servizio 1522 riprogettato. In tutte le campagne si informa sull’esistenza del 1522. Area di intervento 1: prevenzione, informazione e sensibilizzazione – le azioni realizzate 1.c) Riprogettazione del numero di pubblica utilità 1522 per offrire migliori servizi ad un costo più contenuto A ottobre 2011 è partita la riprogettazione del numero 1522: -rilevazione dei problemi e dei livelli di servizio percepiti; - “value analisys” per capire quali componenti del servizio potevano essere eliminate e quali internalizzate, in un’ottica di spending review; - stesura di un capitolato di gara. -A dicembre subentrerà il nuovo gestore ed il nuovo servizio partirà. Area di intervento 1: prevenzione, informazione e sensibilizzazione – le azioni realizzate 1.d) Promozione di iniziative utili a tutelare l’immagine della donna ed il suo utilizzo nella comunicazione pubblicitaria E’ stato siglato un protocollo d’intesa con l’Istituto per l’autodisciplina pubblicitaria (IAP) grazie al quale il Dipartimento potrà chiedere il ritiro di una pubblicità, per la carta stampata o per la televisione, che svilisca l’immagine della donna o sia apertamente violenta o sessista. Partecipazione al “Premio Immagini amiche” del Parlamento europeo. Il Dipartimento per le pari opportunità ha costituito un Tavolo tecnico paritetico per l’elaborazione di una proposta di Codice di autoregolamentazione recante linee guida del rispetto della figura femminile nei media. Il Tavolo è composto da tecnici del Dipartimento per le pari opportunità, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria e dell’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni). Area di intervento 2: Centri Antiviolenza e servizi di assistenza, sostegno, protezione e reinserimento delle vittime – le azioni realizzate 2.A e 2.b) E’ stata aggiornata la mappatura comprensiva dei centri antiviolenza e degli altri servizi pubblici e privati che intervengono nel sostegno alle vittime. I servizi specializzati sul territorio nazionale sono 164 di cui 74 a carattere residenziale. A questi si aggiungeranno quelli di nuova creazione grazie ai recenti finanziamenti erogati dal Dipartimento mediante avvisi pubblici dedicati. Area di intervento 2: Centri Antiviolenza e servizi di assistenza, sostegno, protezione e reinserimento delle vittime – le azioni realizzate 2.c) Avviso per il finanziamento di interventi finalizzati a rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza, pubblicato sulla G.U. del 3 agosto 2011. In risposta all’Avviso sono pervenute 146 proposte progettuali, di cui 24 vincitrici di finanziamento. Le risorse stanziate pari a 3.006.000 euro sono state distribuite per un importo massimo statale concesso a singolo progetto di euro 140.000. Area di intervento 2: Centri Antiviolenza e servizi di assistenza, sostegno, protezione e reinserimento delle vittime – le azioni realizzate 2.d e 2.e) E’ stato pubblicato in G.U. l’11 novembre l’Avviso Pubblico del valore di 10 milioni di euro che ha previsto due linee di intervento: Linea 1. sostegno ai centri antiviolenza ed alle strutture pubbliche e private finalizzato ad ampliare il numero di servizi offerti alle vittime la cui incolumità sia particolarmente a rischio: ospitalità, assistenza giuridica, psicologica e sanitaria (6 milioni) Linea 2. sostegno per l’apertura di centri antiviolenza e altre strutture pubbliche e private nelle zone dove è maggiore il gap tra la domanda e l’offerta (4 milioni) Area di intervento 2: Centri Antiviolenza e servizi di assistenza, sostegno, protezione e reinserimento delle vittime – le azioni realizzate Il valore unitario dei contributi è stato rispettivamente di 200.000 euro per i progetti presentati sulla Linea 1 e di 400.000 euro per le proposte presentate nell’ambito della Linea 2. Su 115 domande pervenute sono stati ammessi complessivamente a finanziamento 46 progetti. Con queste risorse si apriranno 12 nuovi centri sul territorio nazionale di cui 4 al Nord, 3 al Centro e 5 al Sud. Al termine dei progetti, le strutture che ancora non ne fanno parte aderiranno alla Rete Nazionale Antiviolenza coordinata dal Dipartimento e saranno inserite tra i servizi collegati al Numero di pubblica utilità 1522. Area di intervento 2: Centri Antiviolenza e servizi di assistenza, sostegno, protezione e reinserimento delle vittime – le azioni realizzate Progetti pilota di formazione degli operatori sanitari sulla prima assistenza alle vittime di violenza di genere e mutilazioni genitali femminili Il 21 novembre 2011 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, l’Avviso, grazie al quale saranno formati gli operatori sanitari e introdotti nei Pronto Soccorso percorsi dedicati alle vittime di violenza sessuale, domestica e stalking. Per il finanziamento delle attività progettuali sono stati destinati 1,7 milioni di euro, che renderanno possibile l’attivazione su tutto il territorio nazionale di 27 strutture di Pronto Soccorso con un’assistenza specialistica per le donne vittime di violenza, che si aggiungeranno ai 15 già operanti e inseriti nella rete dei servizi del 1522. Area di intervento 3: Formazione – le azioni realizzate 3.a) Nell’ambito del Protocollo d’Intesa tra i Ministri dell’Interno e delle Pari opportunità del 3 luglio 2009, il 30 maggio 2011 è stata firmata una Convenzione per la formazione omogenea delle FF.OO. Al termine del percorso formativo tutto il personale coinvolto sarà in grado di prestare soccorso alle vittime di violenza di genere mediante metodiche di lavoro condivise: • • • Polizia di Stato (circa 1.150 unità) Arma dei Carabinieri (circa 1.300 unità) Guardia di Finanza (circa 700 unità) Il Protocollo con una precedente Convenzione ha, inoltre, realizzato il raccordo tecnico-operativo tra il Numero di pubblica utilità 1522 e le forze di polizia per l’accoglienza diretta dei casi di emergenza. Area di intervento 3: Formazione – le azioni realizzate 3 c) nell’ambito del Protocollo d’Intesa tra il Dipartimento per le pari opportunità e il Ministero della Difesa stipulato il 16 gennaio 2009, è stata realizzata la formazione e l’addestramento del personale dell’Arma dei Carabinieri, con particolare riguardo a quello impegnato nelle attività di prevenzione e contrasto, a diretto contatto con le vittime di reato. Sono stati formati 5.600 militari dell’Arma dei Carabinieri comprensivi di tutti i Comandi di compagnia, dei Nuclei operativi, delle Stazioni presenti sul territorio nazionale. L’attività si è svolta in 26 diverse sedi geografiche articolata in 155 giornate formative. La Sezione “Atti persecutori” del Raggruppamento investigazioni scientifiche, prevista dalla Convenzione stipulata tra il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ed il Dipartimento è composta da 13 carabinieri tra criminologi, psicologi, sociologi biologi e informatici Area di intervento 3: Formazione – le azioni realizzate Alcune azioni realizzate anche se non previste dal Piano… Protocollo d’intesa tra il Dipartimento per le pari opportunità e il Consiglio Nazionale Forense del novembre 2011. La Fondazione dell'Avvocatura Italiana, nel periodo marzo maggio 2012, ha organizzato e concluso un corso formativo multidisciplinare gratuito per giovani avvocati per il conseguimento di uno specifico profilo professionale nelle materie attinenti a tutte le forme di violenza contro le donne. Hanno partecipato 80 giovani avvocati provenienti dalle quattro regioni Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) della programmazione 2007-2013 dei Fondi strutturali europei. Area di intervento 3: Formazione – le azioni realizzate azioni realizzate anche se non previste dal Piano… (continua) Per la formazione degli operatori sanitari, con l’Avviso pubblico emanato dal Dipartimento per le pari opportunità a novembre 2011, si è dato avvio alla formazione degli operatori sanitari che svolgono attività di prima accoglienza alle vittime di violenza sessuale e domestica. Al termine delle progettualità saranno formati circa 700 operatori sanitari e, tenuto conto che alcuni corsi saranno ripetuti nel tempo, è prevedibile che sul territorio nazionale il contingente professionale sanitario formato sulla tematica crescerà numericamente. Saranno aperti 27 nuovi pronto soccorso con percorsi dedicati. Area di intervento 4: Banche dati In linea con le raccomandazioni internazionali, il 5 aprile 2012 è stata firmata una Convenzione con l’Istat per la realizzazione dell’indagine “Sicurezza delle donne” nel biennio 2012-2013. L’indagine ha come obiettivo l’aggiornamento dei dati, a distanza di cinque anni, della prima indagine riguardanti la violenza fisica e sessuale, la dinamica della violenza, le conseguenze ed i fattori di rischio con particolare attenzione alla violenza da partner. La nuova indagine sarà utile al monitoraggio dei risultati ottenuti a seguito dell’introduzione dello stalking nell’ordinamento italiano e conterrà una sezione dedicata alla violenza compiuta sulle donne con disabilità. Comitato di Monitoraggio delle attività del Piano Il Ministro per le Pari Opportunità ha costituito presso il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri un Comitato con funzioni di monitoraggio sull’andamento delle attività di durata triennale, composto dai rappresentanti delle Amministrazioni statali coinvolte, delle Regioni e delle Autonomie Locali. Il monitoraggio, che comprenderà anche momenti di confronto con i centri antiviolenza, permetterà di acquisire una conoscenza completa delle azioni e degli interventi posti in essere sul territorio nazionale, favorendo l’individuazione di possibili sinergie tra i soggetti pubblici e privati impegnati nell’erogazione di servizi. Inoltre, razionalizzando la spesa sarà possibile offrire maggiori e migliori servizi alle vittime di violenza di genere ed ai loro figli. Le risultanze del monitoraggio saranno alla base della programmazione del II Piano nazionale.