R.S.V.P. | LIFE |
GRAZIACASA | SETTEMBRE2014 | 69
| UNA CENA AL MUSEO
Le sale di Palazzo Fortuny s’illuminano a festa per
l’inaugurazione della mostra dedicata alle fotografie di
Mariano Fortuny e alle vedute lagunari del mangaka
giapponese Jirô Taniguchi, entrambi all’Espace Louis Vuitton
di Venezia. Ospiti d’eccezione, Gabriella Belli, direttrice
del Muve, e Daniela Ferretti, direttrice di Palazzo Fortuny
di Francesca Santambrogio foto Toni Meneguzzo intervista Fiammetta Bonazzi
c
ome in un gioco di perle di vetro che scivolano le une
accanto alle altre, moltiplicando all’infinito le rifrazioni luminose,
l’acqua di Venezia lascia affiorare storie distanti nel tempo, che rivelano
insospettabili affinità. Così un giorno dall’archivio di Palazzo Pesaro
degli Orfei, oggi sede del Museo Fortuny, è emersa una collezione di
fotografie con vedute lagunari scattate da Mariano Fortuny all’inizio
del Novecento: «Immagini vive e contemporanee, che meritavano
di essere valorizzate», racconta Daniela Ferretti, direttrice del museo.
Grazie alla collaborazione con Louis Vuitton, che non è nuovo alle
partnership con le istituzioni veneziane per il restauro di opere d’arte
e la realizzazione di eventi che fanno dialogare grandi artisti cronologicamente e stilisticamente distanti, impegnati su un unico tema
comune, è nata Sguardi incrociati a Venezia all’Espace Louis Vuitton: un
vis à vis tra gli scatti di Fortuny e i disegni del mangaka Jirô Taniguchi,
che raccontano la Serenissima con il piglio del cahier de voyage. Il
segue a pag. 72 ››
| La tavola decorata da
Madaevents, il team di Davide
Bandiera, Sander Havenaar e
Massimo Pilastro.
| Assonanze
Gabriella Belli
(pag. acc.,), direttrice
del Muve, la Fondazione
Musei Civici di Venezia, e
Daniela Ferretti, direttrice
del Museo Fortuny; sullo
sfondo, uno degli scatti
di Mariano Fortuny
rivisitati da AnneKarin Furunes per la
mostra Shadows,
terminata lo
scorso luglio.
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UNA CENA AL MUSEO 70 | GRAZIACASA | SETTEMBRE2014
| Giochi di luce
All’interno di
un antico armadio di casa
Fortuny (a destra) brilla
l’opera in vetro Cosmico
(2013) dell’artista
giapponese Ritsue Mishima:
è un altro esempio di dialogo
fra artisti che rappresentano
epoche e culture diverse.
| Giardino segreto
Il cortile
interno (pag. acc.) del gotico
Palazzo Pesaro degli Orfei,
ora sede del Museo Fortuny,
in passato ospitava la casa e
l’atelier di Mariano Fortuny e
della moglie Henriette Nigrin:
oggi è un’oasi d’arte e di
bellezza nel cuore di Venezia.
Sguardi incrociati e vite parallele
Il 2014 è l’anno di Mariano Fortuny. Dopo la mostra Shadows al Museo Fortuny con le opere
realizzate da Anne-Karin Furunes, fino al 18/11 le fotografie dell’artista e textile designer veneziano
sono il fulcro di un singolare dialogo d’immagini con il mangaka giapponese Jirô Taniguchi nella
rassegna Sguardi incrociati a Venezia, in collaborazione con il Muve, all’Espace Louis Vuitton (Calle
del Ridotto 1353, Venezia, www.louisvuitton.com). Per l’occasione, lo storico d’arte e curatore Adrien
Goetz ha selezionato tra le illustrazioni create da Taniguchi per il Travel Book Louis Vuitton 2014,
una trentina di vedute della Serenissima e 25 fotografie scattate a Venezia da Mariano Fortuny nei
primi anni del ’900. Il risultato è un viaggio parallelo, distante nello spazio e nel tempo, che tuttavia
rivela magiche assonanze stilistiche ed emotive tra i due artisti e rafforza la partnership siglata da
Louis Vuitton e la Fondazione dei Musei Civici di Venezia per i lavori di restauro delle opere, dei libri
e dei film di Mariano Fortuny conservate nella collezione privata di Palazzo Fortuny. Dove il 3/10
(fino all’8/3 2015, fortuny.visitmuve.it) s’inaugura la grande retrospettiva sulla “divina marchesa”
Luisa Casati Stampa, appassionata estimatrice degli abiti e dei tessuti dell’artista veneziano.
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UNA CENA AL MUSEO » segue da pag. 68
vernissage è stato celebrato a palazzo Fortuny con una cena di gala
sospesa tra Oriente e Occidente, allestita a più mani: Luca Veritti, lo
chef del Metropole di Riva degli Schiavoni, per l’occasione ha ideato
un menu a base di materie prime italiane doc e audaci abbinamenti
sperimentali, mentre il florist team Madaevents di Davide Bandiera,
Sander Havenaar e Massimo Pilastro ha decorato i tavoli con ikebana
di fiori e rami di nocciolo ispirati alle onde del mare. «Fortuny era uno
spirito libero e un artista atemporale», prosegue Ferretti mentre illustra
i ritratti di Fortuny rielaborati dalla fotografa norvegese Anne-Karin
Furunes (la mostra è terminata lo scorso luglio). «E la magia del suo
lavoro continua a vivere in questa factory ante litteram, luogo del fare e
del creare così in sintonia con il mondo Vuitton». Finito il tempo delle
sponsorizzazioni alla cieca, «oggi troviamo nel mondo della moda degli
interlocutori colti e lungimiranti», aggiunge Gabriella Belli, direttrice
del Muve, la Fondazione Musei Civici di Venezia. Ed è proprio questa
forma di neo mecenatismo che «consente di portare l’arte al di fuori
delle sedi abituali, avvicinandola a un pubblico diverso». Per questo, in
vista dell’Expo, il Muve «sta creando una rete di sinergie con Milano e
con Palazzo Strozzi a Firenze, per rilanciare l’Italia come meta del nuovo
Grand Tour», annuncia Belli. E in Laguna, dove è anticipata a maggio
l’apertura della Biennale delle arti visive 2015, «sono in preparazione
una retrospettiva su Henri Rousseau a Palazzo Ducale, e al Correr le
rassegne sulla nuova oggettività e sul manierista Andrea Schiavone».
Mentre dal 3/10 (e fino all’8/3 2015) al Museo Fortuny si potrà visitare
la sfavillante mostra sulla marchesa Luisa Casati Stampa: sorta di Lady
Gaga fin de siècle che fu musa di D’Annunzio, eccentrica dandy e
bulimica collezionista di abiti e tessuti d’autore. ll
| Trompe l’oeil
Un’opera di
Mariano Fortuny (1915/28),
come la lampada da terra, del
1929. A sinistra, una scultura
di Giorgio Vigna. | Ombre dal
passato
Scorcio delle sale
del museo (pag. acc., in alto)
con le gigantografie della
mostra Shadows di
Anne-Karin Furunes
(terminata il 14/7). L’artista
norvegese ha riprodotto le
foto di Mariano Fortuny su
tela trascrivendole con una
serie di fori: solo da lontano si
coglie il profilo del ritratto.
| Sashimi alla veneta
Tartare di gamberi rossi di
Sicilia (in basso) con spinaci
novelli e crema alla senape:
è uno dei piatti creati dallo
chef Luca Verritti del
Metropole Hotel di Venezia
per la doppia inaugurazione,
al Museo Fortuny e
all’Espace Louis Vuitton.
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