www.fotonotiziario.it Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO/MI - 0,45 DAL 1946 25 febbraio 2012 - N.3 Il quindicinale dedicato alla fotografia digitale e tradizionale, al video e al fotofinishing INTERVISTE Marcello Strada: una storia italiana di successo MOSTRE E FIERE Una fiera lunga un giorno… in più INTERVISTE VIAGGI FOTOGRAFICI SPAZIALI In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. BlueGi srl - Via Papa Giovanni XXIII, 45 - 20090 Rodano (Milano) - Tel. 02/95.32.05.73 - Fax 02/95.32.71.46 EDITORIALE SOMMARIO NEWS 04 Fotografia le notizie REDAZIONALE =F>:I87$+A:44@=2 52==6>:==6A@DD:3:=:E§ =RacZ^R4`^aRTeDjdeV^4R^VcRT`_A`hVcK``^ RdT`^aRcdRV`SZVeeZgZZ_eVcTR^SZRSZ]Z AZTT`]R]VXXVcRVXV_ZR]V=R]VXXVcZddZ^R=F>:I87$ecRdW`c^RR_TYVf_dV^a]ZTVR^Re`cV Z_f_gVc`ac`WVddZ`_ZdeRF_RbfR]ZeÆU{Z^^RXZ_VURcVW]ViVa`ddZSZ]ZeÆURggVc`decR`cUZ_RcZV aVcVdacZ^VcVdV^acV]RefRTcVReZgZeÆF_T`ca`^RTTYZ_Rf]ecRT`^aRee`RSSZ_Re`R]]{VdT]fdZg` A`hVcK``^RdT`^aRcdR`Rf_`UVX]Z`SZVeeZgZZ_eVcTR^SZRSZ]Z2_ZUVRSjAR_Rd`_ZT hhhaR_Rd`_ZTZe A GZgZ]|V^`kZ`_VUV]]R87$dTRcZTRUR2aaDe`cV]|2fcRd^R Af_eRbfZZ]ef`eV]VW`_Z_`D^RceaVcdRaVc_VUZaZß WRTVS``\T`^ =f^Zi=ZWVdej]V:eR]ZR 03 Ho visto vendere 12 Viaggi fotografici spaziali 16 D4, l’ammiraglia multimediale 19 Super zoom e a prova di tutto le nuove Lumix 22 Fujifilm X-Pro1, vocazione più che professionale 24 La compatta dal grande sensore 26 MTrading ti premia con tre anni di garanzia 28 Sigma Photo Pro 5.2, la gestione dell’immagine secondo Foveon 30 Borse Milano, al femminile 31 Si fa presto a dire fondale 32 Marcello Strada: una storia italiana di successo 33 L’ora dei cambiamenti 34 Una fiera lunga un giorno… in più FILO DIRETTO 36 Fiof Informa 37 Piccoli Annunci 38 Taccuino Maurizio Rebuzzini HO VISTO vendere H o visto vendere un teleobiettivo Canon EF 400mm f/2,8L IS II USM, dopo essere stato in vetrina un solo pomeriggio. Certo, pesa un chilo in meno del precedente parifocale, ma! Ma costa anche oltre diecimila euro. Ho visto vendere una Leica X1, che strizza l’occhio ad apparenze antiche, ma! Ma costa attorno i millecinquecento euro. Ho visto vendere una Fujifilm FinePix X100, che a propria volta declina in attualità forme classiche, ma! Ma oltre i suoi circa mille euro di costo è stata accessoriata con la borsa pronto in cuoio, da altri cento euro. Ho visto vendere reflex d’esordio, di prezzo contenuto. Ho visto vendere compatte di ogni prezzo e diversa versatilità di uso. In percentuali ufficialmente sintetizzate da chi di dovere, ho visto vendere apparecchi, accessori e obiettivi di ogni marchio: Canon, Nikon, Pentax, Olympus, Sony, Samsung, Panasonic, Casio, Kodak. Tutto questo l’ho visto in un solo negozio, che è rappresentativo di se stesso almeno tanto quanto lo è di una personalità commerciale che sono sicuro appartenga a tanti altri indirizzi del nostro mondo, ma certamente non a tutti. E qui e ora dobbiamo guardarci in faccia. A porte chiuse, parlandone tra noi, senza ascoltatori inopportuni, dobbiamo essere soprattutto sinceri, realistici e imparziali. Dunque, ho visto vendere tutto questo che ho citato, per testimonianza diretta, pur nella propria evanescenza, con competenza, garbo, sicurezza (trasmessa al cliente) e convincimento. Allo stesso momento, in altre occasioni e altrove... non ho visto vendere, perché non si sono minimamente affacciati i presupposti che ho appena sottolineato. Ovverosia, intendo questo: nell’ampia espressione del mercato fotografico nazionale, che chi di dovere riassume e capitola in percentuali statistiche e quantità certe (in volume e valore), la scomposizione per fotonegozianti non passa più per valori tecnologicamente oggettivi, che magari sono stati i primi a indurre all’acquisto, ma per condizioni ambientalmente soggettive. Non andiamo troppo lontano e, soprattutto, non lasciamo il seminato: fatte salve le singole personalità commerciali, che definiscono l’area di vendita entro la quale ciascuno intende agire e agisce, non si può prescindere dal rapporto fisico e diretto con il cliente. Per quanto gli oggetti in vendita siano comuni a molti, e altrettanto lo siano le convenienze di prezzo d’acquisto, da parte del cliente, i gesti, i modi, le proposizioni e la personalità del fotonegoziante stabiliscono autentiche differenze: che spostano e orientano in misura sensibile le percentuali di vendita individuale, le quantità e i valori. L’oggetto della fotografia è inviolabilmente lo stesso per tutti i fotonegozianti. Non lo è il criterio della sua proposizione. Ripeto, confermo e concludo: ho visto vendere... con modi e maniere confortevoli per il cliente, rassicuranti per il suo acquisto (qualunque questo sia stato, da poche centinaia di euro, e ancora meno, a migliaia e migliaia di euro). In ogni caso, si sia convinti che nel nostro commercio vendiamo qualcosa di autenticamente superfluo. Dunque, lo si venda offrendo al cliente il massimo della accoglienza: utile e proficua sia alla propria gestione individuale, sia all’intero comparto fotografico. Una volta ancora, la parte per il tutto. 03 Aria di primavera, aria di Coolpix FOTOGRAFIAle notizie di Marina Macrì Taormina Photo Digital 2012, avanti tutta ■ Crisi o non crisi, la più importante fiera del settore dell’imaging, punto di riferimento per il mercato del Sud d’Italia, prosegue la sua corsa verso la nona edizione, prevista il prossimo novembre. “La manifestazione del 2011 ha avuto un buon successo e siamo certi che anche quest’anno gli operatori del settore e il pubblico riserveranno un’attenzione particolare al nostro evento”, spiega Francesco Crisafi, organizzatore di Taormina Photo Digital. Ottimismo quindi, ma soprattutto voglia di combattere le difficoltà economiche e la crisi finanziaria mondiale, con iniziative e progetti di cui il mercato comunque sente la necessità. Il trend in costante crescita della manifestazione è lì a dimostrarlo. E per il 2012 ci saranno un numero ancora maggiore di iniziative legate alla formazione, workshop e seminari tematici, che il pubblico ha dimostrato di apprezzare tantissimo, partecipando numeroso ai vari appuntamenti nella passata edizione. ■ Foto di gruppo al Taormina Photo Digital 2011 Una piccola tecnologica ■ Si mette comodamente in tasca ed è tecnologicamente avanzata la nuova Sony Cyber-Shot WX50, dotata di sensore Cmos Exmor R da 16.2 Megapixel e di processore Bionz, ultima generazione. Una accoppiata che garantisce una qualità d’immagine di alto livello in qualsiasi situazione, anche quando c’è poca luce e si ha bisogno di alte sensibilità. Sensibilità che la WX50 può portare fino a 12.800 ISO con un rumore contenuto, inferiore ai modelli Cyber-Shot precedenti. Sensore e processore assicurano qualità e nitidezza dei dettagli sia nelle foto sia nei filmati in Full HD. La Cyber-Shot WX50 è dotata di zoom 5x CarlZeiss Vario-Tessar e sfrutta la tecnologia proprietaria By Pixel Super Resolution che permette di raddoppiare la potenza dello zoom, arrivando quindi a 10 ingrandimenti (10x), senza perdita di qualità. Direttamente in ripresa possono essere inseriti diversi effetti creativi, ancora più numerosi rispetto ai modelli precedenti. È possibile scegliere Toy Camera, Colore parziale, Colore Pop, HDR Painting, Miniature, Illustrazione, Acquerello, Soft High-Key e Rich-Tone Monochrome. Sony, come produttore di televisori, non poteva mancare di inserire anche la modalità per realizzare foto 3D, panoramiche e normali. 04 ■ Sono ben undici i nuovi modelli di fotocamere compatte proposte da Nikon in questo primo scorcio dell’anno. Tra queste spiccano due superzoom la P510 e la L810, ma è la Coolpix P510 a mettersi in particolare evidenza. È infatti dotata di un obiettivo 42x con una escursione focale equivalente a 24-1000mm. Un super tele di incredibile potenza per una compatta, che si avvale di un sistema ottico di stabilizzazione molto avanzato. La P510 ha sensore Cmos retroilluminato da 16 Mega, schermo inclinabile ad alta risoluzione, tasto diretto per la modalità video e GPS incorporato. La qualità video è Full HD con audio stereo, autofocus continuo e funzione rallenty a 120 fps. Tra gli altri modelli, da segnalare la Coolpix P310 con uno zoom Nikkor molto luminoso f/1.8, il più luminoso fino ad oggi su una Coolpix; e la S9300, zoom 18x in un corpo macchina che arriva a uno spessore massimo di circa 30mm. La Coolpix S6300 ha uno zoom 10x, entrambe hanno sensore da 16 Mega. Eleganti e “glamour” i tre modelli S2600, S3300 e S4300, la prima appena 19.5mm di spessore, sensore da 14 Mega e zoom 5x. La S3300 e la S4300 hanno caratteristiche simili (sensore da 16 Mega, video HD, stabilizzatore, effetti filtro, zoom 6x), diverso lo schermo Lcd da 2.7” nella prima, da 3” con modalità touch nella seconda. Infine le semplici e compatte Coolpix L25 ed L26, rispettivamente da 10 e 16 Mega, con zoom 5x e ripresa video con audio; e il modello S30 subacqueo e antiurto. ■ A fianco le tre nuove Coolpix S2600, L25 e L26. In alto la L810 e la P510 Pentax Image Transmitter per la 645D ■ La fotocamera medioformato Pentax 645D può contare oggi su una soluzione progettata ad hoc per il trasferimento e il salvataggio delle immagini dalla fotocamera al computer durante la ripresa. Si chiama Image Transmitter ed è un software esclusivo elaborato dalla casa giapponese che permette anche di registrare gli scatti simultaneamente sulla scheda di memoria SD installata nella fotocamera. Nonchè di comandare l’otturatore direttamente dal computer. Con il lancio del nuovo software, Pentax conferma il proprio impegno nel voler dotare i fotografi di strumenti sempre più avanzati e tecnologicamente evoluti, in grado di rispondere alle esigenze del mercato professionale. Il software è fornito di manuale operativo incluso nel CD-ROM ed è disponibile in inglese. Può essere usato sia in ambiente Mac OS 10.6 e 10.7 sia su piattaforma Microsoft Windows 7. 05 Una stampante di nome “Arizona” ■ Una flatbed UV di grande FOTOGRAFIAle notizie Hasselblad da oggi è anche TV ■ È nata una tv progettata per fornire istruzione e informazione ai fotografi di tutto il mondo nella loro lingua madre; si chiama Hasselblad tv accessibile da computer, iPhone e iPad tramite il sito htv.hasselblad.com. I fotografi che utilizzano il sistema Hasselblad hanno oggi un nuovo strumento per tenersi aggiornati e condividere i propri lavori; un luogo di ritrovo per confrontarsi e accedere ai video degli Hasselblad Master. Le informazioni possono essere scaricate in PDF e gli utenti hanno libero accesso anche a due canali dedicati ad Hasselblad Studio e Victor by Hasselblad Magazine\Bulletin. In proposito, Nigel Collier, Managing Director di Skylab dichiara: “Hasselblad è un cliente fantastico e il loro patrimonio definisce la storia della fotografia stessa. Loro conoscono l’importanza dei video online per un brand. L’esperienza di Skylab con piattaforme video online e la libertà di realizzare MediaTank multi-piattaforma e multi-lingue sono stati i fattori decisivi per il successo d’avvio”. Quest’idea, unica nel suo genere, ha già creato grande interesse tra i fotografi, che hanno risposto con entusiasmo all’invito; oltre 50.000 spettatori sono già sintonizzati e molti i contributi video arrivati e in attesa di andare in onda. Aiptek i15: il proiettore a portata di mano ■ Realtek, azienda che distribuisce in Italia il marchio Aiptek Mobile Cinema, propone un prodotto innovativo e particolare. Si tratta di un piccolo proiettore, pico projector per gli esperti, compatibile con i dispositivi Apple: iPhone 4 e 4s. Grazie a questo abbinamento gli iPhone avranno una “seconda pelle” che permette di proiettare immagini, filmati, giochi e presentazioni su uno schermo grande fino a 150cm pari a circa 60 pollici, anche sul soffitto. Il piccolo proiettore portatile Aiptek i15 ha una slitta sulla quale va inserito il cellulare. L’ingombro complessivo rimane sostanzialmente uguale. La definizione è di alta qualità con contrasti elevati e colori intensi. Ciò non stupisce, perché la tecnologia DLP impiegata, nonostante le dimensioni piccolissime del dispositivo, è la stessa dei grandi proiettori a Led che vantano prestazioni e contrasti di altissimo livello. L’apparecchio assicura proiezioni con una durata fino a 2.5 ore, pesa solo 105 grammi e da spento funziona come caricabatteria dell’iPhone. Ideale per un uso professionale e per la proiezione dei propri lavori; divertente anche in privato, per mostrare agli amici foto e video, emozionante per guardarsi i film sul soffitto. Perfino dal letto. formato destinata ai fornitori di piccoli servizi è la nuova proposta Océ, azienda del gruppo Canon, appena presentata a Fespa, fiera del settore svoltasi recentemente a Barcellona in Spagna. Il nuovo modello Arizona 318 GL fa parte della famiglia omonima che vanta una diffusione molto elevata, tanto da rappresentare il 43% del parco installato delle flatbed UV di medi volumi. La 318 GL è l’apparecchio entry level della gamma e per Océ è la scelta giusta per i piccoli service che fino ad oggi non potevano permettersi di acquistare sistemi Arizona, che prevedono investimenti troppo grandi per il loro flusso di lavoro. Con la 318 GL si ha la medesima qualità delle soluzioni più alte a un prezzo interessante, inferiore del 35% rispetto al modello per medi volumi Océ Arizona 360 GT. L’apparecchio è in grado di stampare su supporti rigidi fino a 1.25x 2.5 metri e fino a 48 mm di spessore, ed è progettata per produrre diverse e innovative applicazioni del segmento display graphics. La stampante si basa sulla tecnologia proprietaria Océ VariaDot che non richiede inchiostri speciali “light” per raggiungere la migliore qualità e brillantezza delle immagini; e si avvale del sistema di polimerizzazione UV progettato dall’azienda stessa. Joby e novità Hama da Mtrading ■ Nuove linee di prodotto per Mtrading, che allarga la propria offerta con accessori destinati a diversi segmenti di mercato, dal fotografico all’Home Theatre. Tra tutti primeggia il marchio Joby che ha saputo conquistare il pubblico con il suo Gorillapod, una serie di accessori impiegati in ambiente fotografico, ma non solo. Gorillapod vanta circa 20 referenze ed è probabilmente il più famoso treppiede prensile che si può piegare e ruotare di 360 gradi per fissare a qualsiasi oggetto e superficie apparecchi come foto e videocamera. Nella versione Mobile, anche cellulari, iPad e smartphone. Leggero, compatto e versatile, Gorillapod è il treppiede ideale per chi ha problemi di spazio e di peso e deve allo stesso tempo garantire stabilità e nitidezza alla proprie immagini, foto e video. A disposizione ci sono venti giunti flessibili che ne ampliano a piacere le possibilità d’uso. Ci sono anche i piedini magnetici che permettono di sistemare la fotocamera sulle superfici metalliche. I diversi modelli sono destinati a sorreggere apparecchi di peso differente, da quelli leggeri, come le compatte di circa 300 grammi, alle reflex e alle videocamere da 800 grammi. Più professionali il Gorillapod Srl-zoom e il Focus. Il primo è in grado di sorreggere apparecchi con ottiche montate fino a 3 Kg di peso, mentre Focus arriva fino a 5 Kg. A completare la gamma il mini treppiede e il Gorillatorch, una piccola torcia a luce Led da 60 Lumen con giunti flessibili e piedini magnetici. Da Hama, marchio per definizione dedicato all’accessoristica, arrivano i cavi di collegamento Avinity per l’Home Theatre, una serie di referenze che risponde alle diverse esigenze: cavi Hdmi, antenne, Sat, Odt, Digital Rca e Rca stereo, Jack. Cavi Premium di elevata qualità, che godono di una garanzia di 30 anni. Sempre di Hama, le nuove lavagne magnetiche in vetro, serie Belmuro. Si tratta di prodotti di elevata qualità, in vetro temperato da 4mm e corredati di clip magnetiche per facilitare il fissaggio dei documenti di carta. Con il sistema Easy Mount è anche molto semplice e veloce montarle a parete. il nuovissimo fondale RAY VELOUR formato 1,32x6,09m è un fondale in carta velluto matt nero per foto di still-life di gioielli I fondali in carta BD sono ora disponibili in tre formati: formato standard: 2,72x11m (49 colori differenti) formato big: 3,56x30m (5 colori differenti) formato still-life: 1,36x11m (8 colori differenti) a questi si aggiungono I fondali sfumati formato 80x100cm venduto in kit di 7 colori differenti i fondali in vinile in 3 colori differenti: bianco, nero e verde Chroma Key formato 2,72x6m con anima in alluminio il nuovissimo fondale TRANS LUM formato 1,37x5,5m fondale traslucido retro illuminabile in plastica flessibile. Via J.F. Kennedy. 9 - Loc. 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Il driver è dieci volte più veloce degli hard disk da 7.200 RPM, il che significa poter avviare il computer in meno di 16 secondi, arrestare i sistemi rapidamente, lanciare con maggior velocità le applicazioni e ridurre i tempi di attesa. Per gli appassionati di videogiochi è un aspetto molto importante soprattutto per i giochi di ruolo multiplo online. In modalità di lettura sequenziale Extreme SSD arriva fino a 550 MB/s mentre in scrittura fino a 520MB/s. Oltre alla velocità, l’unità SSD offre altri vantaggi, ad esempio consuma il 30% in meno di un hard disk tradizionale. È quindi molto utile a coloro che sono spesso fuori studio e hanno bisogno di ottimizzare l’autonomia della batteria. Non solo, gli SSD non hanno parti mobili e sono pertanto meno soggetti a perdere dati a causa di cadute o urti. L’installazione è semplice e alla portata di tutti: è sufficiente inserire il drive nella porta SATA del computer. Disponibile da subito la versione da 120 GB, presto arriverà anche la versione più capiente da 480 GB. DNP, i vantaggi della sublimazione ■ Dai Nippon Printing: questo il significato della sigla DNP, azienda giapponese che vanta 135 anni di storia. Due le tappe importanti che hanno consolidato le attività della società negli ultimi anni: l’acquisizione nel 2006 del business photofinishing di Konica Minolta e nel 2011 di quello di Sony. Attualmente DNP in Europa vanta una base installata di diverse migliaia di stampanti, oltre a sistemi di stampa, minilab e chioschi a secco. Numeri che la pongono, afferma Mark Buelow, Marketing manager DNP Pei al terzo posto per quanto riguarda il consumo dei media, “…L’indicatore più importante per una società di stampa!”. La scelta di focalizzarsi sulla stampa a secco, a sublimazione, è dettata, afferma Buelow, dai numerosi vantaggi che essa determina: dai minori consumi energetici ai minori costi di investimento iniziali, al risparmio sulla stessa manutenzione. I minilab a secco sono più semplici da usare e non hanno rifiuti tossici da smaltire e ciò comporta una consistente riduzione delle spese. “…La tecnologia di stampa a sublimazione di colore, ideata da DNP - spiega Marco Bruni, International sales manager, che segue Italia e Grecia - Ha raggiunto livelli qualitativi e competitivi inaspettati: la velocità e la qualità della stampa, unitamente a costi copia ancor più vantaggiosi, permettono al professionista di accedere a nuove opportunità di mercato. La cosiddetta «stampa da evento», ovvero la stampa immediata, trova nella tecnologia a sublimazione di colore fattori di sicuro successo: pochi secondi per la stampa, qualità professionale, scelta multiformato e, soprattutto, alta marginalità e profitti”. Tra le nuove proposte di DNP, c’è un chiosco professionale della serie Snaplab, sistema molto diffuso in tutta Europa e in Italia. Lo Snaplab DNP DS-SL20 può collegarsi alla stampante A4 DS- 80 e stampa dal formato 10x15 al 20x30cm, lucida e opaca, in pochi secondi. Nella line-up DNP ci sono poi i minilab a secco ad alta produttività Nexlab, sistemi per la stampa self service in ambito Retail (Print center), Minikiosk compatti (Snaplab) e stampanti per integrazione DS-40 e la citata DS80. A queste si è da poco aggiunto il modello DS-RX1 con un buon rapporto qualità/prezzo. • Noleggio attrezzature fotografiche professionali • Computer apple reflex digitali e dorsi medio formato • Luci continue e flash mezzi tecnici per set ed esterni Via Cenisio, 68 - 20154 MILANO - Tel. 02/34.51.333 - Fax 02/34.51.335 E-mail: [email protected] • http://www.exitrental.it EXIT 15826.indd 1 08 www. condor -fotoshop.it rimasta l’unica azienda nel settore che produce questi prodotti in Italia. Parliamo di Bellini Foto che vanta una gamma completa di chimici destinati alla fotografia a colori e in bianconero, sia su carta sia su pellicola, chimici per uso cinematografico, arti grafiche e x-ray. Il mercato e la distribuzione si concentrano nel centro-sud d’Italia e nell’export, ma negli ultimi anni ha avuto una crescita anche in alcune aree del nord Italia. Grazie alla crescente richiesta di assistenza tecnica da parte di laboratori professionali e minilab, Bellini Foto ha avuto l’opportunità di conoscere nuove realtà e diventare punto di riferimento per molti operatori del settore. La struttura estremamente flessibile dell’azienda consente di impiegare gran parte delle risorse all’assistenza dei clienti. Assistenza che comprende anche aspetti commerciali e in generale di marketing per fornire agli operatori un supporto a 360 gradi. Tutti i prodotti chimici per carta fotografica colore sono stati sviluppati per rispondere alle esigenze della stampa digitale e sono disponibili anche una serie di prodotti “ecologici”, caratterizzati da basso tasso di integrazione o completamente riutilizzabili. Alcuni prodotti inseriti negli ultimi anni sono rivolti a nicchie professionali e amatoriali del mondo fotografico, legate al mercato analogico e rafforzatesi con l’avvento della tecnologia digitale. Ricerca e costante miglioramento dei prodotti chimici, assistenza tecnica di alto profilo fornita ai clienti gratuitamente, economia di gestione dell’attività aziendale. Questi i fattori di successo che hanno permesso a Bellini Foto di adattarsi a un mercato in costante evoluzione e di far fronte ai momenti critici con risposte solide ed efficaci. 26-01-2012 10:36:10 09 Workshop in Marocco con pmstudionews ■ Il Marocco è un paese straordinario per chi ama la fotografia. Il tour operator Tucano FOTOGRAFIAle notizie Viaggi organizza per la fine di aprile (28 aprile – 5 maggio 2012) un workshop fotografico proprio in quel paese, con collaborazione di pmstudionews. Ad accompagnare i partecipanti sarà Edo Prando di pmstudionews, che sarà al fianco dei fotografi per tutto il viaggio offrendo spunti e suggerimenti per riprendere a livello professionale. Si tratta di un workshop no-stop, un’immersione totale nella fotografia di viaggio. Tempi e luoghi sono stati studiati apposta per soddisfare le esigenze della ripresa, sia fotografica, sia video. La giornata tipo inizia con un briefing in cui si tracceranno le linee guida della giornata, in base all’itinerario e alla situazione meteo. La sera, poi, si discuteranno le immagini realizzate. Secondo la possibilità di collegamento Internet, una scelta di tali immagini sarà inviata al portale di fotografia www.pmstudionews.com per una immediata pubblicazione. È possibile scaricare il programma completo al sito www.pmstudionews.com Pronto, chi… Panasonic? ■ L’azienda giapponese rientra nel mercato della telefonia con una serie di smartphone di qualità. Eluga è il primo della serie, resistente ad acqua e polvere, è tra i più sottili e leggeri della sua classe. Entro la fine di marzo 2013 Panasonic conta di vendere, nella sola Europa, ben 1.5 milioni di smartphone. Laurent Abadie, CEO di Panasonic Europe, dandone l’annuncio, ha affermato che: “…Noi crediamo che nel panorama attuale manchi una gamma Mostra specializzata delle attrezzature e soluzioni professionali per il settore dell’imaging Taormina 24-26 novembre 2012 NONA EDIZIONE www.taorminaphotodigital.com Il nuovo polo fieristico del Mediterraneo PALALUMBI, a pochi metri dal bellissimo centro storico di TAORMINA, accoglie ogni anno il più importante appuntamento del Sud Italia dedicato agli imprenditori, agli operatori commerciali e ai professionisti del settore IMAGING-PRINTING-VIDEO. Il TAORMINA PHOTODIGITAL 2012 è l’appuntamento da non perdere per scoprire: lo stato dell’arte della tecnologia imaging, le più nuove attrezzature fotografiche, i sistemi di ripresa e post-produzione video, le attrezzature per la stampa delle immagini, gli album fotografici, gli accessori e i materiali di consumo professionali, i minilab, i software e sistemi di archiviazione delle immagini e molto altro. L’esposizione merceologica di TAORMINA PHOTODIGITAL 2012 come sempre viene completato da seminari, workshop e corsi di aggiornamento dedicati sia ai professionisti che ai fotoamatori. Regione Siciliana PHOTO DIGITAL TAORMINA 15853.ind1 1 10 Comune di Taormina Azienda servizi municipalizzati Segreteria organizzativa: FaTe srl Taormina Tel / Fax 095.335403 Cell. 349 5804307 / 330.791208 [email protected] [email protected] di telefoni che sappia combinare bellezza, tecnologie all’avanguardia ed engineering di qualità…”. Il primo di quella che si annuncia come una corposa serie, che vedrà la luce nei prossimi mesi, è uno smartphone Android molto sottile battezzato ELUGA, acronimo di “ELegantUserGAteway”. Tra le sue caratteristiche: resistenza alla polvere e all’acqua. Può stare trenta minuti sott’acqua, alla profondità di un metro, senza patire conseguenze. Possiede un ampio display Oled QHD da 4.3 pollici, con il più alto rapporto schermo/telefono oggi esistente. Al suo interno monta una fotocamera da 8 Megapixel, dotata di autofocus, e una memoria interna da 8GB. E’ equipaggata di un processore dual core da 1GHz con sistema operativo Android Gingerbread, che nel corso del 2012 sarà aggiornato ad Ice Cream Sandwich. Fra le prestazioni di Eluga, lo Swipe and Share che consente di trasferire senza fili le immagini oppure i filmati presenti nella memoria del telefono al televisore. Inoltre, con l’applicazione Viera Remote funge da telecomando per gli apparecchi elettronici di casa, come TV Viera, sistemi di home cinema, fotocamere digitali. Le sue dimensioni misurano 123.3x62x7.8mm, il peso è di appena 103 grammi. A conclusione della presentazione di Eluga, Toshiya Matsamura, General manager mobile mommunication ha affermato: “…La nostra capacità di fornire apparecchi rispondenti alle esigenze, ci consente di essere fiduciosi che il lancio del nostro smartphone business riscuoterà un enorme successo”. HP presenta le nuove Designjet ■ Alla fiera internazionale Fespa di Barcellona hanno fatto il loro debutto le nuove macchine per la stampa HP Designjet L28500 ed L26500. Apparecchi che possono essere usati per una ampia gamma di applicazioni per la cartellonistica e che, grazie all’impiego dei nuovi inchiostri 792 Latex di produzione HP, forniscono una maggiore resistenza, neri molto intensi e stampe lucide adatte a striscioni e vinile autoadesivo. La stampante più performante è la L28500 da 264cm pari a 104 pollici con una velocità fino al 70% più elevata del modello precedente L25500. La L26500 è invece dedicata a coloro che entrano per la prima volta nel segmento della stampa della segnaletica su supporti morbidi, un mercato che sta crescendo molto rapidamente. I due apparecchi hanno una risoluzione di 1200 dpi e una resistenza nel tempo, in esterni, fino a 3 anni senza laminatura e fino a 5 con laminatura. 22-02-2012 9:31:04 11 INTERVISTE di Gisella Scattolin Viaggi fotografici spaziali D ialogo trascritto integralmente e senza modifiche per trasmettere la veridicità e per non stravolgere la simpatica interlocutoria di Nespoli, allo stesso motivo l’ntensità e la profondità dei pensieri esposti. G.S.:”Astronauta” è una parola molto grossa. Credo sia uno fra i primi sogni di tutti, che ci accompagnano da quando siamo appena nati. Eppure solo pochissime persone coronano questo sogno, quindi vorremmo capire cosa tutto questo comporti e, se esistono, quali siano i primi segnali per poter sperare con ragionevole fiducia di essere sulla strada giusta … insomma come si fa a capire che si sta diventando un “Astronauta”? «Beh, effettivamente tutto parte innanzitutto proprio da un sogno, da un’idea: non si diventa astronauti per caso, bisogna veramente crederci, partendo dal punto in cui ci si dice fra sé “voglio fare l’astronauta”, da questo momento. L’idea, questo sogno, mi era venuta fin da bambino, appunto, quando guardavo gli astronauti americani sulle navicelle e li vedevo saltellare sulla luna. La consapevolezza che forse questa méta spaziale, fuori dal mondo, fosse percorribile e che mi avrebbe assorbito totalmente per realizzarla è giunta a 26 anni, insomma, quando ero già più maturo del ragazzino di 10 anni con il suo sogno. A quel punto uno deve avere il coraggio di credere in se stesso per decidere di andare avanti, senza spaventarsi del lavoro da affrontare, e deve trovare la determinazione per accettare anche le sconfitte, quando arrivano, trasformandole in sconfitte temporanee, per proseguire finché non si arriva alla méta. Questo modo di comportarmi e’ lo stesso di oggi». ■ NASA astronaut Catherine Coleman and European Space Agency (ESA) astronaut Paolo Nespoli, both Expedition 26/27 flight engineers, participate in a camera review training session in the Space Operations Modular Complex at NASA’s Johnson Space Center. Photo credit: NASA or National Aeronautics and Space Administration ■ Gli astronauti Catherine Coleman (NASA) e Paolo Nespoli (ESA) partecipano a una sessione di addestramento allo Space Operations Modular Complex nel centro spaziale Johnson della NASA. Crediti NASA L’astronauta Paolo A. Nespoli promette: “presto anche i fotografi professionisti nello spazio” G.S.: Così arriva la prima missione: non possiamo neanche immaginarne l’emozione e quindi vorremmo sentirle da lei, che cosa l’ha colpita di più in quella circostanza. «Devo dire che l’emozione più grande è forse il momento in cui sei finalmente selezionato come astronauta perchè oggi questo è lo scoglio veramente difficile da superare. Una volta che sei stato selezionato e sei in addestramento, poi,detto tra virgolette, è “in teoria solo una questione di pazienza”. E sei hai pazienza e costanza, prima o poi arriva il momento del lancio dove sei sostanzialmente seduto su una bomba che sta per esplodere in modo controllato e che come risultato ti catapulta in orbita. Ma il periodo di addestramento e l’attesa sono stati così lunghi che non vedi l’ora di essere sparato in orbita, anzi, lo vedi quasi come una liberazione. Sembra strano, ma intuisci preoccupato che questo è il momento della verità: “sì, certo” ti dici “volevo fare l’astronauta, mi sono addestrato. Ma ora sono veramente in grado di gestire tutte queste cose? di condurre gli esperimenti, di far funzionare la navicella e operare in situazioni complesse, di maneggiare correttamente equipaggiamenti che sono costati milioni di dollari e l’impegno di migliaia di persone? In un breve momento di disattenzione potrei rovinare tutto…”. Per me forse quell’ansia può acquistare un peso superiore all’entusiasmo che ti prende per il fatto che stai partendo per la tua missione. Una volta che i motori si accendono, parti! Ci sono otto minuti di montagne russe e poi sei in orbita. Poi si ferma tutto. C’è il silenzio. Dopo questi otto minuti roccamboleschi c’è questo passaggio veramente forte e cominci a sperimentare la condizione di microgravità dove tutto si comporta in un modo diverso. Le leggi della fisica che fino a quell momento hanno governato la tua vita sono sconvolte, non funzionano più, ed inizia veramente un’esperienza nuova e diversa in cui ti rendi conto che sei veramente in un altro mondo e che devi reimparare a fare le cose più banali e quotidiane. Questa cosa mi ha da subito divertito: mi sono sentito un bambino alla scoperta di un mondo nuovo e di qualcosa di profondamente diverso. Se all’inizio tendevo ad agire come sulla terra, mi sono progressivamente forzato a segue nella pagina successiva 12 ➠ questi cicli a bordo si possono quindi avere in dotazione apparecchiature non necessariamente dell ’ultima generazione. eventualmente le interne: ad esempio, le schede elettroniche interne vengono rivestite con una sorta di micropellicola studiata per impedire un corto circuito in orbita; o ancora, per le macchine fotografiche che escono per una “passeggiata spaziale” le parti lubrificate vengono trattate con fluidi compatibili con la permanenza nel vuoto, viceversa con i lubrificanti che si trovano nel 99% delle macchine fotografiche normalmente nel negozi, in quelle condizioni gli ingranaggi si bloccherebbero». ■ Ingegner Paolo A. Nespoli Astronauta, insieme a Gisella Scattolin, editore di Foto-Notiziario ■ Russian cosmonaut Dmitry Kondratyev (left), Expedition 27 commander; and European Space Agency astronaut Paolo Nespoli, flight engineer, use still cameras to photograph the topography of points on Earth from windows in the Cupola of the International Space Station ■ Il cosmonauta russo Dmitry Kondratyev, comandante della Spedizione 27 e l’astronauta Paolo Nespoli dell’ESA, ingegnere di volo, rilevano la topografia terrestre dalla cupola della Stazione Spaziale Internationale guardare le cose con occhi nuovi e, man mano che riuscivo, mi sono davvero sentito realizzato. Quando guardi da lassù hai la visione di questa nostra Terra che scorre sotto i tuoi occhi alla velocità di 7 chilometri al secondo: è veramente un modo differente di percepire e di sentire le cose». G.S.: Questo è l’effetto di essere visto e seguito dal mondo intero…. «In realtà da lassù non ti rendi totalmente conto, o forse diventa marginale, di essere seguito e visto da tutto il mondo. In effetti sei sotto gli occhi dei controllori di volo che osservano per monitorare tutto quello che fai, ricordandoti anche che lassù sei un essere umano e fallibile, anche piu’ che sulla terra, e che hai a che fare in continuazione con attività complesse e devi rimanere sempre concentrato. Quindi che ci sia tanta gente che ti guarda, che guarda “l’astronauta in orbita” è del tutto secondario e per me si resta una persona normale che va in orbita, come si può fare l’idraulico o l’elettricista, senza assolutamente essere dei superman. Nello 14 spazio si lavora e si conducono esperimenti: in realtà siamo più degli esecutori, non grandi scienziati. Tuttavia sento questa emozione, ma più a livello personale. Ad esempio, in orbita ho fatto molte foto. La fotografia è sempre stata una delle mie passioni, quindi ho pensato che fosse un peccato tenerle per me e le ho mandate a terra attraverso dei social network: le abbiamo messe su flikr, dando la possibilità a chiunque di vivere un po’ queste emozioni. Mi ha fatto un enorme piacere condividere le mie sensazioni e le scoperte, scoprendo che tanta gente sulla terra provava le medesime sensazioni». G.S.: Da quello che mi sta trasmettendo Lei, lo “scatto unico” è davvero uno scatto unico e si provano delle sensazioni incredibili. «Da lassù la Terra è come una modella che cambia posizione e forma in continuazione: girandovi attorno velocemente, nel giro di 10-20 minuti passi dall’estate all’inverno, dal giorno alla notte, dalle regioni più aride alle regioni subtropicali, e cambiano di continuo le condizioni di illuminazione come l’angolo del sole e la copertura e posizione delle nuvole…, quindi, almeno all’inizio, tutti gli scatti sono unici e allo stesso tempo simili: impari che la possibilta’ di certi scatti si ripete, mentre altri non ritornano piu’e solo con il tempo acquisisci esperienza e riesci ad avere un’idea di quail scatti sono veramente unici. Ad esempio, durante la missione è partito un razzo vettore europeo dal centro spaziale della guaiana francese. Dopo aver ascoltato in diretta alla nostra radio il conto alla rovescia del lancio,siamo corsi alla finestra della nostra cupola e, scrutando l’orizzonte abbiamo intravisto e poi fotografato la scia del razzo salire verso il cielo. Ecco, posso dire che quello è stato uno scatto unico: non è che dalla terra i razzi partano tutti i giorni e non è che tutti i giorni ti trovi a vederli da una situazione del genere…». G.S.: per la ripresa, i mezzi tecnici sono quelli tradizionali o vengono costruiti appositamente? Che problematiche sono sorte? «In linea di massima le macchine fotografiche e le videocamere sono modelli standard che si trovano sul mercato, anche se vengono selezionati attentamente e leggermente modificati. Per essere più precisi, correntemente sulla stazione usiamo delle Nikon D2xs e Nikon D3s, e come videocamere delle Canon C1. Non sono l’ultimo grido, ed è presto detto il perché: per certificare un’apparecchiatura affinche’ possa essere portata a bordo bisogna prima selezionarla tra quelle disponibili sul mercato e poi condurre decine e decine di test macchine per essere sicuri che funzioni in microgravita’ e che non procuri danni al resto delle apparecchiature sulla stazione o all’equipaggio. In totale se ne comprano diverse decine: le bruciano, le schiacciano, le distruggono, le sottomettono a radiazioni, insomma gliene fanno di tutti i colori, fino a che identificano una apparecchiatura che sia adeguata. Poi ne comprano in quantita’ adeguata, anche un migliaio, per assicurarsi che ci sia una scorta sufficiente sia per l’addestramento che per le esigenze in orbita. A queste vengono fatte le modifiche opportune: ad esempio, le schede elettroniche interne vengono rivestite con una sorta di micropellicola studiata per impedire un corto circuito in orbita; o ancora, per le macchine fotografiche e ottiche che dovranno accompagnare gli astronauti in “passeggiata spaziale”, vengono utilizzati solo lubrificanti compatibili con l’utilizzo nel vuoto, viceversa i lubrificanti evaporerebbero e gli ingranaggi si bloccherebbero. Tutto questo lavoro costa tempo e denaro, e forzatamente per recuperare l’investimento, queste apparecchiature vengono usate per 3-5 anni quell’apparecchiatura. E’ evidente che verso la fine di ■ European Space Agency (ESA) astronaut Paolo Nespoli, ISS flight engineer. Photo credit: NASA or National Aeronautics and Space Administration ■ L’astronauta Paolo Nespoli dell’ESA, ingegnere di volo della stazione Spaziale Internazionale. Crediti NASA G.S.: Il suo scatto preferito, quello che proprio le sta a cuore o i suoi scatti preferiti possono essere più d’uno. «Questa è una domanda che mi pone un serio problema. Partiamo col dire che nei sei mesi di permanenza in orbita ho realizzato circa 25.000 foto che purtroppo non ho ancora avuto il tempo di riguardare con attenzione, così magari da riuscire anche a tirare fuori lo scatto preferito. Fino adesso, poi, ce ne sono molti che mi sono piaciuti: scatti notturni, quello scatto del razzo che partiva dalla base francese; ci sono anche alcuni scatti degli interni che ricordo con piacere. Dopo le prime due o tre settimane, da lassù vedevo luoghi del mondo così belli, così strani o diversi, che ho pensato di sceglierne due o tre che avrei poi voluto visitare di persona. A lungo andare mi sono accorto che il numero dei posti cominciava a crescere, prima trenta poi quaranta…mah, alla fine forse riuscirò ad andare in un paio, anche se ancora adesso devo decidere quali sono. Lo stesso è con le foto, proprio perché di solito quei luoghi affascinanti sono accompagnati dalle foto: è proprio guardando le foto che mi è nata l’idea di andare a vedere quei posti; ma quelle foto, le più belle, devo ancora selezionarle, altrimenti potrei voler partire per troppi luoghi, un po’ come Marco Polo, magari senza voler più tornare». ■ NASA astronaut Catherine (Cady) Coleman and European Space Agency astronaut Paolo Nespoli, both Expedition 26 flight engineers, use still cameras at windows in the Zvezda Service Module of the International Space Station during rendezvous and docking activities of space shuttle Discovery (STS-133). ■ Gli astronauti Catherine Coleman (NASA) e Paolo Nespoli (ESA), fotografano l’attracco dello space shuttle Discovery alla Stazione Spaciale Internazionale ■ A Russian Soyuz spacecraft, docked to the International Space Station, is featured in this image photographed by an Expedition 26 crew member aboard the station. A blue and white part of Earth and the blackness of space provide the backdrop for the scene ■ L’astronave Russa Soyuz agganciata alla Stazione Spaciale Internazionale G.S.: foto proibite o, tra virgolette, censurate ce ne sono state? « e solitamente tutta la documentazione fotografica prodotta in orbita viene inviata a terra e viene catalogata dalla NASA che normalmente la mette a disposizione del pubblico senza problemi o riserve. Evidentemente alcune immagini possono essere trattate come riservate e non divulgate, se, ad esempio, contengono dati riservati di carattere natura tecnico, scientifico, medico o commerciale, o se riguardano la stretta sfera personale degli stessi astronauti, come ad esempio immagini di familiari. Ci sono poi gli scatti inutili o sconvenienti come, che ne so, qualcuno che si sta grattando lassù può capitare a tutti di grattarsi il naso…». G.S.: peccato perché nei i social network quella tipologia di fotografie sono quelle che più vengono apprezzate, se ci pensiamo bene. Così come potere “curiosare” tra gli oggetti personali portati in missione o che testimoniano la vita all’interno della navicella … «Fra le immagini considerate riservate, insieme a quelle dove magari compaiono le foto dei familiari generalmente esposte nel proprio crew quarter (ovvero la cuccetta personale) con foto della propria famiglia, possono es- ■ Perhaps in keeping with the spirit of the St. Patrick’s holiday, astronaut Cady Coleman, ISS-27 flight engineer, looks over two of four flutes brought with her to the International Space Station in her small allotment of personal items. She is in the Cupola. ■ Nella cupola della Stazione Spaciale Internazionale l’astronauta Catherine Coleman osserva i flauti che ha portato con se dalla Terra ■ Backdropped by a cloud-covered part of Earth, space shuttle Discovery is featured in this image photographed by an Expedition 26 crew member as the shuttle approaches the International Space Station during STS-133 rendezvous and docking operations. Docking occurred at 2:14 p.m. (EST) on Feb. 26, 2011 ■ Lo space shuttle Discovery in avvicinamento alla Stazione Spaziale Internazionale serci alcune foto tecniche che ritraggono vuoi dei bulloni, o un esperimento di particolare valore scientifico, o foto con dei parametri fisici che sono riservati ai medici o sperimentatori. Per il resto posso senz’altro dire che tutte le altre foto vengono pubblicate dalla NASA senza nessun problema, e che tra queste ve ne sono un gran numero che descrivono ogni aspetto della vita quotidiana a bordo della stazione». G.S.: un suo a ruota libera o, comunque sia, faccia ingolosire i nostri lettori professionisti che fanno scatti ma sicuramente non da quella nuova parte del mondo. «Come dico sempre è un peccato che oggi solo pochi astronauti professionisti o qualche miliardario possano permettersi di andare nello spazio. Sicuramente la condizione di micro gravità, dove le leggi della vita normale sono diverse, e la vista della stessa Terra dallo spazio propongono sensazioni fisiche e stimoli mentali estremamente intensi e belli. A mio parere, una volta che si abbasseranno i costi e verrà attrezzato un luogo adatto al turismo spaziale, sarà inevitabile che molte più persone passano in futuro andarci, e poter fare le proprie foto da lassù. Se poi sono già considerate belle le foto che ora facciamo noi, scattate velocemente e senza un occhio adeguato, mi chiedo quando verrà in orbita un fotografo professionista, magari per sei mesi... insomma io darei come orizzonte il futuro prossimo, non fra tantissimi anni. Si sta già cominciando ad aprire il settore ai turisti e i costi iniziano a calare, quindi diamo appuntamento anche ai fotografi professionisti e a quanti lavorano nel mondo della fotografia un appuntamento in orbita, perché sono sicuro che salteranno fuori cose dell’altro mondo che ancora non abbiamo visto». G.S.: non poteva essere conclusione migliore! Quindi appuntamento sulla stazione orbitale nello spazio a tutti i fotografi! - Una “promessa” in esclusiva per noi di Foto-No■ tiziario – 15 PRODOTTI di Marina Macrì D4, l’ammiraglia multimediale L a nuova fotocamera Nikon, ammiraglia della casa, è siglata D4. Succede alla D3 dopo circa 4 anni ed è quindi molto diversa dal precedente modello. La novità più rilevante è l’introduzione della modalità video, un video di elevata qualità, che si pone in diretta concorrenza con quello offerto dalla Canon EOS 1DX recentemente annunciata. L’aspetto multimediale delle reflex di ultima generazione sta assumendo contorni sempre più importanti. E professionali. Non è un caso che la D4, così come la Canon EOS 1D X, sia stata accolta con molto favore anche da coloro che lavorano in ambito video. Comprensibile l’attenzione che ha suscitato fin dal primo momento, basti pensare che offre i formati video H264 e MPG-4, ha il microfono integrato, ma anche la possibilità di collegarne uno esterno, e ha pure l’uscita cuffie, che permette di controllare meglio l’audio in ripresa, altrimenti visibile solo dai livelli visibili sullo schermo Lcd. Altra particolarità rilevante, la presenza della presa Ethernet che permette di collegare la fotocamera al computer per trasferire direttamente i file. Modalità molto utile ai professionisti delle agenzie e per chi lavora nelle produzioni video professionali. Tra le altre caratteristiche generali da segnalare: i tasti comando illuminabili, il miglioramento della funzione autofocus, resa più sensibile e più adatta alla focheggiatura continua durante la ripresa video; lo schermo LCD posteriore migliorato con l’aumento dei pixel e, caratteristica interessante, l’adozione di un sistema anti appannamento che sarà apprezzato dai fotografi sportivi, da quelli di viaggi e di montagna. Nikon annuncia la nuova professionale Nikon D4, che presenta diverse innovazioni rispetto alla precedente D3. In primo luogo la modalità video con caratteristiche di altissimo livello La Pro senza limiti In un nostro recente colloquio, Stefano Barbero, responsabile NPS (Nikon Professional Service) in Italia, ci spiegava come la D4 sia una reflex progettata per offrire prestazioni in grado di risolvere qualsiasi necessità professionale, fotografica e video. Descriverla nel dettaglio è praticamente impossibile, o meglio richiederebbe molto spazio. Noi ci proviamo, cercando di focalizzare l’attenzione sulle sue peculiarità più interessanti. La Nikon D4 è una fotocamera a pieno formato, formato FX, con un sensore Cmos da 16.3 Megapixel, affiancato dal processore di ultima generazione Expeed 3. L’accoppiata di questi due elementi permette di disporre di prestazioni di altissimo livello e di una grande versatilità. Ideale per risolvere le situazioni professionali più complesse. Compresa la rapidità di scatto che arriva a raggiungere gli 11 fotogrammi al secondo a piena risoluzione. Anche la sensibilità raggiunge valori molto elevati, si spazia da 100 a 12.800 ISO con la possibilità di scendere a 50 e di arrivare a 204.800 ISO. In pratica anche nelle situazioni in cui la luce è molto scarsa, il fotografo sarà in grado di lavorare senza difficoltà. Questo naturalmente con un disturbo ridotto e una gamma dinamica estesa pure ai valori ISO più elevati, grazie alla riduzione del disturbo ottimizzata e all’elaborazione del segnale A/D a 14 bit. La potenza del processore Expeed 3 consente di elaborare rapidamente una grande quantità di dati senza rallentare le funzionalità della fotocamera. La conversione A/D a 14 bit e la successiva elaborazione dei file Jpeg a 16 Bit permette di ottenere immagini con una qualità di livello professionale. segue nella pagina successiva 16 ➠ 3 2 PRODOTTI Super zoom e a prova di tutto le nuove Lumix 1. Pulsanti e comandi della Nkon D4 sono stati sistemati in modo molto ergonomico. Sul retro spicca lo schermo LCD da 3.2 pollici e l’incavo per agevolare la presa in verticale 2. Vista dall’alto della Nikon D4 con il Nikkor 50mm f/1.4. Design accurato per agevolarne al maneggevolezza 3. - 4. Punto di forza della Nikon D4 la presenza di un’uscita HDMI non compressa, le prese per microfoni esterni e cuffie, in modo da controllare l’audio in diretta, e la presa Ethernet per un collegamento diretto con il computer 1 5. Assieme alla D4, Nikon la annunciato il nuovo obiettivo a ottica fissa Nikkor 85mm f/1.8G 5 Il mirino ottico ha un prisma in vetro e fornisce la copertura completa, al 100% della inquadratura. Veloce nell’autofocus e non solo Anche dal punto di vista dell’ergonomia la D4 non delude. Comandi e ghiere sono state posizionate in modo che siano facilmente raggiungibili dalle dita sia in posizione orizzontale sia in verticale, con l’adozione tra l’altro di un doppio comando per i due tipi di inquadratura. Ciò mette in evidenza lo studio accurato dell’ergonomia da parte di Nikon, per far sì che la fotocamera sia utilizzabile al meglio. Anche il peso è diminuito e rende la D4 ancora più maneggevole. Mirino e schermo LCD sono entrambi di grande qualità. Il display è un ampio monitor da 3.2 pollici e alta risoluzione, 921.000 punti, con visione grandangolare e regolazione della luminosità automatica in base alle condizioni di luce. L’immagine si può ingrandire fino a 46 volte, funzione utile in particolare quando si usa la modalità spot focus. ■ La Nikon D4 con il microfono esterno dedicato ME-1 18 4 La D4 si avvale di un avanzato sistema di riconoscimento scena che sfrutta un sensore RGB da 91.000 pixel in grado di analizzare nel dettaglio la situazione e di fornire una risposta adeguata. Migliorato l’autofocus che utilizza il sensore Multi-Cam 3500FX AF avanzato con una copertura fino a 51 punti selezionabili o configurabili, di cui 15 a croce. Rapido e preciso anche l’inseguimento del soggetto con una modalità AF 3D Tracking che non si “perde” nemmeno con soggetti di piccole dimensioni, e in grado di rilevare con estrema precisione i volti quando si lavora con poca luce. La tecnologia all’avanguardia è visibile sulla D4 in ogni suo componente, pure sull’otturatore realizzato in Kevlar, un materiale composito, e in fibra di carbonio: particolarmente resistente e testato fino a 400.000 scatti. I tempi vanno da 1/8000 a 30 secondi con il sincro flash fino a 1/250. Il video è una delle peculiarità principali della Nikon D4. A quanto già detto, aggiungiamo la focheggiatura continua e la possibilità di scegliere il formato Full HD con frequenza fotogrammi a 30, 25 e 24 fps; registrando a 720p è possibile selezionare pure 60, 50 e 25 fps. E’ possibile filmare in modo continuativo fino a circa 30 minuti, una lunghezza apprezzabile anche dai videomaker professionali. Un’altra importante caratteristica, presente per la prima volta in una reflex, è la possibilità di esportare i filmati in modalità Live View non compressa su registratori e monitor esterni tramite la porta HDMI. Tra gli accessori disponibili per la Nikon D4 spunta anche il nuovo trasmettitore wireless WT-5 che si collega alla fotocamera e consente il collegamento contemporaneo di più apparecchi, dotati del medesimo dispositivo, per trasmettere in http e Ftp. Ultima novità, in questa nostra sintetica presentazione, la presenza di un doppio slot, uno dedicato alle schede di memoria ultra veloci CF UDMA 7; l’altro per le nuovissime card XQD, disponibili da inizio febbraio, che dovrebbero garantire trasferimenti fino a 125 MB/s. ■ INFORMAZIONI Agenda del Fotografo PAG. 261 Panasonic ha annunciato una nuova serie di compatte, due della serie FT dedicate agli amanti dell’avventura, le altre della serie TZ caratterizzate da uno zoom potente ■ A fianco, Lumix FT4 e sotto, Lumix FT20 ■ Sopra, Lumix TZ30 e a fianco, Lumix TZ25 C’ di Marina Macrì è sempre molta attenzione, da parte dei produttori, alle fotocamere che sono in grado di essere usate nelle condizioni più difficili, all’aperto e per attività estreme. Come c’è altrettanta attenzione per i modelli che grazie all’obiettivo ad ampia escursione focale, riescono ad essere utili per fotografare da vicino o da lontano, un particolare come una foto d’insieme. Panasonic ha annunciato proprio in queste categorie quattro novità. Le due nuove Lumix DMC-FT20 e FT4 sono apparecchi che possono affrontare le riprese più estreme: robuste nel corpo macchina e protette contro polvere e acqua sono ideali compagne di viaggio di chi si reca in montagna, sulla neve o al mare, sulla barca. Rugged si definiscono in inglese le attrezzature così costruite, che pur pensate per l’avventura mantengono comunque forme eleganti per un pubblico che guarda anche all’estetica. La FT20 è dotata di un sensore da 16.1 Megapixel, può sopportare immersioni in acqua fino a 5 metri di profondità, cadute da 1.5 metri di altezza e freddo fino a -10 gradi centigradi. Ancora più performante il modello FT4 che si può immergere fino a 12 metri e cadere senza timore da ben 2 metri, anche lei è protetta contro il freddo intenso e la polvere. Con queste due fotocamere avremmo potuto fotografare senza problemi anche durante il rigido inverno di quest’anno. Con temperature come quelle registrate in molte località, un apparecchio testato per i -10 è in grado di funzionare con qualche accortezza anche a temperature leggermente inferiori: è sufficiente tenerlo a contatto del corpo, nella tasca del giubbotto ed è pronta ad affrontare la tormenta! Torniamo alle due nostre star dell’avventura. Nel dettaglio delle caratteristiche tecniche, la FT4 ha un sensore con una risoluzione leggermente inferiore, 12.1 Megapixel, ma può produrre video in qualità Full HD a differenza della compagna FT20 che registra in HD. Sempre di alta definizione si tratta e la qualità è assicurata dai sensori e dal potente processore LSI Venus Engine. Diversi anche gli obiettivi zoom. La FT20 mette in campo uno zoom 25-100, mentre la FT4 una escursione focale di 28-128mm. I due modelli propongono altre tecnologie e funzioni tipiche delle compatte Panasonic. Come la modalità iA, intelligent Auto, che seleziona automaticamente le impostazioni e lascia al fotografo la possibilità di concentrare l’attenzione sulla inquadratura e sul soggetto. Da evidenziare, tra le modalità creative, due novità, l’effetto Miniatura che mette leggermente fuori fuoco i bordi dell’immagine, enfatizzando al contempo saturazione e contrasto per ottenere una sorta di effetto diorama; e il Panorama Shot per scattare panoramiche in verticale e in orizzontale con una serie di scatti in sequenza che la fotocamera poi sovrappone. La FT4 ha in più la modalità Time Lapse, oggi tanto di moda. In pratica selezionandola, e impostando tempo di inizio, frequenza di scatto e numero di foto da effettuare, la fotocamera scatta e dà origine a una sequenza di immagini statiche. Si può riprendere il sole che man mano scompare al tramonto, oppure lo sbocciare di un fiore… Ultimo dettaglio, la FT4 ha il GPS integrato. Anche la super zoom Lumix DMC-TZ30 ha il GPS con mappe integrate. Caratteristica peculiare di questo modello è l’obiettivo, un potente 24-480mm, dal grandangolare al super tele, targato Leica. L’escursione focale può essere estesa con la modalità Intelligent Zoom che permette di arrivare fino a 40 ingrandimenti con una ridottissima perdita di qualità. Non manca lo stabilizzatore ottico, Power O.I.S. La TZ30 è equipaggiata con il nuovo sensore High Sensitivity MOS da 14.1 Megapixel accoppiato all’apprezzato processore Venus Engine. Grazie alle loro performance la qualità è elevata sia nelle foto sia nei video, ovviamente Full HD in formato AVCHD Progressivo e sequenza di scatto fino a 10 fps. Ritroviamo, anche su questo modello, l’intelligent Auto e gli effetti creativi, come Miniature Effect, Panorama shot, Creative Retouch e Auto Retouch. La TZ25 è molto simile alla sorella maggiore TZ30, ma ha un obiettivo meno potente nella focale tele, equivalente a 24-384mm, e un sensore da 12.1 Mega. ■ 19 In principio, tre obiettivi PRODOTTI di Maurizio Rebuzzini Fujifilm X-Pro1, vocazione più che professionale ■ Dotata di innesto a baionetta X-Mount, dalle ■ Guglielmo Allogisi, Electronic Imaging Business Domain General Manager che in occasione della presentazione della X-Pro1, ne ha delineato filosofia e strategia La Casa giapponese torna nel mercato delle fotocamere a ottiche intercambiabili con un apparecchio “mirroless” di fascia alta. In dotazione un innovativo sensore Cmos Aps-C S ubito annotato. Presto detto. Le caratteristiche tecniche di uso e le prestazioni fotografiche della nuova Fujifilm X-Pro1, che si aggiunge alla gamma “X” di vertice del prestigioso marchio giapponese, sono di profilo assolutamente e inviolabilmente alto. Ma non è ancora momento per entrare in alcun merito al proposito, perché quello che più conta è la collocazione tecnico-commerciale di questa fantastica configurazione fotografica e la sua conseguente proiezione, a cascata. Per quanto la Fujifilm X-Pro1 risponda (in qualche modo e alla sua maniera) all’ampio contenitore delle mirrorless, alle quali è giocoforza riferirsi, non è “soltanto” questo... ma qualcosa di più. Addirittura, molto di più: è mirrorless per obbligo; è prestigioso apparecchio fotografico a obiettivi intercambiabili per intenzione esplicita e vocazione. Se un paragone, se un parallelo è lecito e doveroso, allora i riferimenti e le comparazioni vanno individuate altrove, addirittura nelle più autorevole e nobile storia evolutiva della tecnologia fotografica, che affonda le proprie vigorose radici indietro nei decenni. In una interpretazione assolutamente e inviolabilmente attuale, che segue di una stagione (circa) le sorprendenti configurazioni X100, con grandangolare fisso, e X10, con 22 zoom 28-112mm (equivalente), e ne ricalca il seducente design senza tempo, la Fujifilm X-Pro1 richiama l’efficacia degli apparecchi a telemetro con i quali si è scritta la Storia del Novecento (è inevitabile: Leica!). Tanto è vero che -in conferma- la sua dotazione nasce con obiettivi a focale fissa, nella cadenza più classica della fotografia a telemetro (street photography e dintorni): XF 18mm f/2 R, XF 35mm f/1,4 R e XF 60mm f/2,4 R Macro, rispettivamente equivalenti alle focali 27, 53 e 91mm della fotografia 24x36mm, inevitabile riferimento d’obbligo. In anticipo, precisiamo che sono già stati annunciati altri obiettivi, con visione più grandangolare e avvicinamento tele più consistente, sempre in focale fissa. Dotazioni tecniche invidiabili Così che, eccoci!, la Fujifilm X-Pro1 si iscrive in una categoria commerciale adeguatamente alta, sostanzialmente lontana dal mercato quotidiano delle compatte FinePix di casa. Se già l’affascinante X100 originaria, con grandangolare fisso, si è volontariamente e volutamente allontanata dal mercato di massa, questa odierna interpretazione X-Pro1 a obiettivi intercambiabili prosegue lungo lo stesso tragitto, per rivolgersi a una fascia di utenza coerentemente alta, che interpreta la fotografia come esercizio consapevole (quel fotoamatorismo che tanto ha dato alla cultura della fotografia). E poi, non evitiamo di ammetterlo: la Fujifilm X-Pro1, che lo sottolinea nella propria sigla identificativa, è una raffinata macchina fotografica intenzionalmente professionale, che andrà sicuramente tra le mani di quei fotogiornalisti e quegli autori che fanno linguaggio dell’osservazione della vita nel proprio svolgersi. Da qui, dalle motivazioni e intenzioni sovrastanti, che esprimono anche i princìpi commerciali di Fujifilm, sul mercato con una gamma di proposte senza soluzione di continuità, dall’entry level all’impegno professionale, si passa alle raffinate prestazioni della fascinosa X-Pro1. Al top delle sue caratteristiche tecniche, che si allungano alla ripresa video Full-HD (1080p), due elementi di tecnologia proprietaria: l’esclusivo sensore X-Trans Cmos APS-C, da sedici Megapixel, e il mirino Hybrid Viewfinder. Con ordine. Il sensore X-Trans Cmos si offre e propone per fornire una risposta fotografica analoga a quella dei sensori “full frame”. La nuova matrice CFA (Color Filter Array) apre la strada a un sensore ideale, che non necessita di un filtro ottico passa-basso (al quale conseguono imprecisioni qualitative che vanno corrette in postproduzione), ma si ispira alla raffinata disposizione della grana nella pellicola; per cui sono state risolte le problematiche avverse del moiré e dei falsi colori. Nella matrice, i pixel RGB sono disposti in gruppi di pixel 6x6 con alta aperiodicità (casualità). Aumentare il grado di casualità elimina la causa fondamentale del moiré e dei falsi colori, un problema che si verifica nelle matrici convenzionali durante le riprese di elementi a righe e altri pattern ripetuti. La presenza di un pixel Red, Green e Blue in ogni serie di pixel orizzontali e verticali riduce al minimo la generazione di falsi colori e garantisce la elegante riproduzione dei colori stessi. Ancora, l’utilizzo mirato di una matrice ispirata alla pellicola si combina con un processore potenziato, per elaborare efficacemente i dati dell’immagine: EXR Processor Pro, a velocità elevata e alta precisione di gestione. Il mirino Hybrid Viewfinder, nato con l’originaria Fujifilm X100, è stato progettato per conciliare una esperienza fotografica essenziale, che parte dall’osservazione diretta del soggetto inquadrato e composto. È la perfetta combinazione di un mirino ottico con un mirino elettronico. Integrando un prisma e un pannello di visualizzazione LCD, è in grado di mostrare sia la cornice di scatto relativa alle inquadrature degli obiettivi intercambiabili, sia i dati relativi alle regolazioni di ripresa. Naturalmente, può anche essere utilizzato come mirino elettronico di alta qualità, per raffinate composizioni. Grazie alla possibilità di passare istantaneamente da mirino ottico a mirino elettronico, con un semplice comando “one-touch”, l’Hybrid Viewfinder offre maggiore libertà nella realizzazione e nel piacere della fotografia, in un’ampia varietà di condizioni di scatto, perfino estreme. Il mirino galileiano ottico con ingrandimento variabile (0,37x per l’obiettivo 18mm e 0,60x per il 35mm e il 60mm) è costituito da elementi in vetro ottico con un indice rifrattivo elevato, che consente basse aberrazioni cromatiche e corregge ogni distorsione ottica residua. Così come, in modalità mirino ottico (OVF), la luminosità della cornice e dei dati di scatto si adatta automaticamente alle condizioni di luce, assicurando che le informazioni siano sempre chiare e visibili. Inoltre, i dati di regolazione sono costantemente aggiornati rispetto al cambiamento dei valori di otturazione, dell’esposizione, della sensibilità e degli altri parametri operativi, in modo che l’attenzione non debba mai staccarsi dal mirino stesso. In modalità mirino elettronico (EVF), si può visualizzare un’anteprima dello scatto o rivedere quelli appena eseguiti, con la riproduzione “attraverso il sensore” e una risoluzione di 1.440.000 di pixel. Con un movimento della leva “one-touch”, si può selezionare EVF o “anteprima” e confermare le impostazioni di esposizione, profondità di campo e bilanciamento del bianco. Una funzionalità autenticamente utile, specialmente quando si fotografa in macro o in situazioni nelle quali il solo mirino ottico sarebbe inadeguato. ■ prerogative di alto profilo, la Fujifilm X-Pro1 nasce con una dotazione ottica originaria di quattro obiettivi a focale fissa. Tutti orientati alla massima qualità fotografica, che appoggia l’indirizzo professionale della fantastica configurazione, gli obiettivi Fujinon XF esprimono una progettazione ottica senza compromessi. In attesa di altre focali, già anticipate, il sistema esordisce con i Fujinon XF 18mm f/2 R (equivalente alla focale 27mm della fotografia 24x36mm), Fujinon XF 35mm f/1,4 R (53mm equivalente) e Fujinon XF 60mm f/2,4 R Macro (91mm equivalente). Compatti e di generosa apertura relativa, questi obiettivi presentano tutti un disegno comprensivo di elementi asferici di massima correzione ottica. In combinazione -va detto-, previo impiego di anelli adattatori (che verranno, sicuramente!), il tiraggio limitato di soli 17,7mm consente/consentirà l’utilizzo di obiettivi 35mm di altre produzioni. Evviva! Richiamo alle pellicole Fujifilm ■ Tra le regolazioni della Fujifilm X-Pro1, le opzioni di simulazione della pellicola sono state arricchite dalle funzionalità Professional Color Negative Film Modes, con due indirizzi: Pro Neg. Standard e Pro Neg. Hi, rispettivamente indirizzate alla restituzione morbida e contrastata del soggetto. Quindi, la modalità Film Simulation riproduce i colori e le qualità tonali di popolari emulsioni Fujifilm, con le interpretazioni cromatiche delle ben note Velvia, Astia e Provia. Queste simulazioni della pellicola (con richiamo esplicito alla consistente gamma Fujifilm) si accompagnano all’opzione Bracketing Simulation Film, che si allinea con Bracketing AE, Dynamic e Iso. INFORMAZIONI Agenda del Fotografo PAG. 239 23 PRODOTTI di Marina Macrì La compatta dal grande sensore ■ Mirino ottico con regolazione diottrica e schermo LCD Un sensore Cmos un po’ più grande del Micro QuattroTerzi, è il cuore della nuova Canon PowerShot G1 X. Fotocamera compatta molto performante, adatta agli “appetiti” di fotografi evoluti e professionisti U n robusto corpo macchina per una compatta che propone caratteristiche sempre più da reflex. E’ la nuova Canon PowerShot G1 X, una macchina che migliora ulteriormente le prestazioni della serie G, già molto apprezzata dai fotografi professionisti e dagli appassionati più esigenti. Dopo la G12 tutti si aspettavano una G13 come naturale evoluzione tecnologica. Invece Canon si è spinta oltre. La G1 X non è soltanto un miglioramento di ciò che già esisteva, ma è un qualcosa di ancora più innovativo perché adotta un sensore molto più grande di quelli finora usati sulle altre compatte. Si tratta, infatti, di un Cmos da 14.3 Mega formato 4/3, di dimensioni pari a 18.7x14mm. Leggermente più grande del sensore utilizzato sulle reflex Olympus, pari a 17.3x13mm, e oltre sei volte più grande di quello montato sulla G12. 24 Una compatta sempre più reflex La PowerShot G1 X è e rimane una compatta, ma per le caratteristiche che possiede e le prestazioni che offre si avvicina sempre di più a una reflex. Ed è proprio da una reflex della casa, la 600D, che eredita diverse peculiarità. Il sensore, ad esempio, oltre a essere grande, è simile nella struttura e nelle dimensioni dei pixel a quello che equipaggia la reflex entry level di Canon, affiancato dal processore di ultima generazione Digic 5, anch’esso dotazione delle reflex EOS. Nonostante la complessità tecnologica della G1 X, le dimensioni sono rimaste contenute, con uno zoom equivalente a 28-112mm che si ritrae nel corpo macchina. Questo consente di usarla con grande naturalezza, senza dare troppo nell’occhio quando si è in mezzo alla gente, e allo stesso tempo di poterla trasportare con facilità, sen- za ingombri eccessivi. Avendo comunque a disposizione una dotazione tecnica versatile, che consente di ottenere il meglio da ogni scatto. Grazie anche alla qualità dell’ottica, che vanta elementi asferici ad alto indice di rifrazione e include un filtro neutro (ND) che consente di utilizzare aperture di diaframma maggiori per avere ridotta profondità di campo anche con molta luce o impostare tempi di scatto lenti per effetti particolari. Torniamo a parlare del sensore da 14.3 Megapixel: in altezza è simile al sensore APS-C, quello usato nella maggior parte delle reflex in circolazione. La maggiore grandezza del sensore rispetto alle precedenti PowerShot serie G, nella pratica significa poter contare su un migliore controllo della profondità di campo e una maggiore qualità d’immagine, con una più accurata acquisizione dei dettagli anche nelle zone più scure e più chiare dell’immagine. da 3 pollici ad alta risoluzione equipaggiano la Canon PowerShot G1 X. Sul retro spicca il pulsante rosso diretto per avviare la registrazione video Full HD La G1 X vanta, inoltre, una gamma di sensibilità mai vista su una compatta, da 100 a 12.800 ISO, con una riduzione del rumore assicurata anche ai valori più elevati. Il che significa ottenere una qualità elevata anche nelle situazioni in cui c’è poca luce e non si vuole o non si può ricorrere al flash. Altra particolarità, il sistema di stabilizzazione IS capace di correggere fino a 4 stop, che si avvale della tecnologia Intelligent IS: analizza focale, distanza del soggetto e tipo di movimento della fotocamera in completa autonomia, scegliendo di conseguenza la modalità di stabilizzazione più appropriata. Ce ne sono sette disponibili. Oltre a quella normale, ad esempio, c’è la stabilizzazione specifica per il panning, o per la macro, il video e l’uso con treppiede. ■ Oltre al flash integrato, la G1 X può montare anche i flash esterni Canon Speedlite EX grazie alla slitta porta accessori Prestazioni e controlli al top ■ Zoom ottico 28-112mm rientrante nel corpo macchina per mantenere contenute le dimensioni dell’apparecchio. La ghiera programmi propone tutte le modalità tipiche di una reflex, dall’automatismo completo al controllo completo o parziale delle priorità tempi o diaframmi ■ La G1 X adotta, per la prima volta su una compatta, un sensore Cmos da 14.3 Mega di dimensioni pari a 18.7x14mm L’aspetto della G1 X è decisamente robusto, con il corpo in metallo. Come dotazione tecnica non le manca nulla, ha il flash integrato ma anche la slitta per montare flash esterni o altri accessori; sul retro c’è un ampio schermo LCD da 3 pollici orientabile, che permette di fotografare in qualsiasi situazione e di controllare meglio le riprese video, ovviamente di qualità Full HD; il display ha una risoluzione elevata, 921.000 punti, ma è anche affiancato da un mirino ottico con regolazione diottrica. A confermare la qualità e la versatilità di questa compatta, basta dare un’occhiata alle sue modalità d’uso. L’acquisizione delle immagini è sia Jpeg sia Raw, in questo secondo caso, si tratta di Raw a 14 bit. La G1 X offre la possibilità di eseguire scatti in frequenza a piena risoluzione con una cadenza di ben 4.5 fotogrammi al secondo per sei scatti consecutivi in modalità High Speed Burst HQ. Per ottenere sequenze ancora più lunghe, oltre i sei scatti, è possibile scattare in Jpeg a 1.9 fps senza interruzione, fino al riempimento della scheda in dotazione. Sul retro troviamo il pulsante dedicato per la registrazione video Full HD da 1080p e 24 fps. La ghiera dei programmi è sostanzialmente simile a quella di una reflex. Si passa dall’automatismo completo al Program, ai semi automatismi con priorità di tempi o diaframmi, al manuale e ben due impostazioni personalizzate. Ci sono poi le scene, poco importanti probabilmente per il pubblico al quale si rivolge la G1 X, e la modalità video. Ci sono anche impostazioni particolari, ad esempio dal menù è possibile selezionare la modalità Handheld Night Scene, quando si desidera scattare con poca luce senza treppiede: il ■ Lo schermo LCD può essere orientato in diverse direzioni facilitando così le riprese in situazioni complesse e le riprese video “cervello” della fotocamera registra una sequenza di scatti ad alta velocità per successivamente combinare i dati acquisiti e fornire una immagine perfettamente esposta e ben ferma. Anche impostando l’HDR, la fotocamera effettua più esposizioni per recuperare i dettagli nelle zone in ombra o al contrario molto illuminate. A dare una marcia in più alla G1 X come compatta, la possibilità di espandere le potenzialità intrinseche alla macchina stessa, con gli accessori. Su questa fotocamera è possibile montare i flash Canon Speedlite EX, oppure la custodia sub WP-DC44 per immersioni fino a 40 metri di profondità; con specifici adattatori è possibile montare i flash anulari Canon dedicati alla macro o i filtri, ad esempio, il polarizzatore. La Canon PowerShot G1 X sarà in vendita da febbraio e in dotazione sarà fornito il programma Digital Photo Professional per la gestione ottimale delle immagini. ■ INFORMAZIONI Agenda del Fotografo PAG. 221 25 PRODOTTI Tutti i prodotti Sigma corredati di certificato Mtrading avranno un anno in più di garanzia. Da due a tre anni G li appassionati di fotografia potranno d’ora in poi avvalersi di un periodo di garanzia più lungo, acquistando i prodotti Sigma regolarmente provvisti di certificato dell’azienda italiana. L’estensione della garanzia da due a tre anni è una iniziativa di Mtrading e vale per tutti i prodotti Sigma, dalle compatte alle reflex, alla vastissima gamma di ottiche universali. “Questa iniziativa - precisa Marco Sitzia di Mtrading - Nasce dall’idea di premiare i nostri affezionati clienti, 26 nuovi e vecchi, che hanno fiducia nei prodotti da noi distribuiti, attraverso i canali ufficiali e tramite i nostri rivenditori. Nonostante le molte offerte in circolazione, questi clienti continuano ad avere fiducia nel nostro lavoro e scelgono le nostre proposte…”. Perché non premiare questa loro fedeltà? Mtrading offre l’estensione della garanzia del tutto gratuitamente e si fa interamente carico dei costi. “Per facilitare la procedura all’acquirente abbiamo semplificato anche la stessa registrazione. Non è più necessario inviare il certificato su carta, è sufficiente registrare il prodotto sul nostro sito www.m-trading.it entro 30 giorni dalla data riportata sullo scontrino fiscale”, precisa Sitzia. È importante però che la certificazione sia comunque conservata con cura. Ogni registrazione non richiede né l’iscrizione obbligatoria a qualche newsletter né l’obbligo di lasciare una mail. Bastano i dati essenziali. Da parte di Mtrading c’è soltanto il desiderio di fornire un migliore servizio ai consumatori. A proposito di Sigma, Mtrading è ben lieta di annunciare che la casa giapponese ha deciso di rinominare la propria fotocamera reflex ammiraglia SD1, che si chiamerà SD1 Merril. Una scelta in onore di Richard “Dick” Merrill, “papà” dell’esclusivo sensore Foveon, impiegato sugli apparecchi Sigma. Il Foveon X3 basa le proprie performance su una tecnologia innovativa, in cui ogni pixel cattura contemporaneamente i tre colori RGB e non solo uno come avviene negli altri sensori. La risoluzione delle fotocamere che utilizzano questo tipo di sensore deve quindi essere moltiplicata per tre. Nella SD1, ad esempio, arriva ad essere di ben 46 Milioni di pixel, numero ottenuto moltiplicando i circa 15 Megapixel di ogni strato per tre. La SD1 Merrill, prodotto nuovo che mantiene però le medesime prestazioni e caratteristiche delle precedenti SD1, avrà un prezzo inferiore. Questo grazie all’impegno del produttore che nel corso dell’ultimo anno ha migliorato e reso più efficiente la produzione della fotocamera stessa, riuscendo a contenerne fortemente i costi. L’annuncio è stato dato dallo stesso Kazuto Yamaki, amministratore delegato di Sigma. Le nuove SD1 Merrill dovrebbero essere disponibili a partire da marzo 2012. E il nuovo prezzo darà sicuramente nuovo slancio a questa fotocamera di nicchia, che garantisce prestazioni interessanti soprattutto alle sensibilità meno elevate, grazie alla nitidezza d’immagine assicurata dall’esclusivo sensore. ■ INFORMAZIONI Agenda del Fotografo PAG. 258 Organizzato da: Publifiere Srl - Segreteria Operativa: Tel. +39 Tel. 0545 23107 - Fax +39 0545 31346 - [email protected] MTrading ti premia con tre anni di garanzia www.photoshow.it 80.000 mega people 30 marzo 2 aprile 2012 fiera di roma www.photoshow.it PRODOTTI di Edo Prando Sigma Photo Pro 5.2, la gestione dell’immagine secondo Foveon 1 2 1. Cliccando sul pulsante (i) della barra del menu, si accede ai dati sul file immagine 2. Una volta lavorato il file immagine lo si salva cliccando sulla dicitura, in alto a sinistra della barra del menu. Si apre una finestra di dialogo con le varie opzioni di salvataggio 4 È disponibile la nuova versione del programma di gestione delle immagini Sigma dedicato alle reflex della Casa. Interfaccia più semplice e funzioni specifiche per la post produzione tra i molti miglioramenti introdotti I l programma di gestione dell’immagine Sigma Photo Pro è disponibile nella nuova versione 5.2, sia per piattaforma Windows sia per piattaforma Macintosh. Detta così, la notizia è una delle tante che, quotidianamente, affollano siti web, riviste, blog del nostro mondo fotografico. Se la vogliamo capire meglio è necessario fare, come scrivevano nei romanzi dell’Ottocento, un passo indietro. Sigma non è solamente il produttore di obiettivi universali apprezzati in tutto il mondo, ma anche costruttore di una particolare linea di fotocamere: la serie di compatte DP e di reflex SD che hanno il loro punto di forza nel particolare sensore denominato Foveon. È sempre stato un punto d’onore della famiglia Yamaki, proprietari di Sigma, tendere al meglio. Il sensore Foveon è certamente una brillante soluzione, che risolve molti problemi connessi alla resa dei colori del digitale. Sigma ha sempre creduto in questo sensore, tanto da acquistarne brevetti e produttore. Tutte le compatte e le reflex Sigma lo montano. La particolarità di questa soluzione ha fatto sì che la Casa decidesse di costruire un programma di gestione dell’immagine calibrato proprio sulle caratteristiche del Foveon. Nel corso degli 28 anni, le versioni del Sigma Photo Pro, così è denominato il programma, si sono susseguite, le une alle altre, man mano che erano presentati nuovi modelli di fotocamera. Oggi siamo arrivati al Sigma Photo Pro 5.2 che rimpiazza e migliora i precedenti. Interfaccia immediata Fondo giocato sulla tonalità del grigio, tinta che meglio fa apprezzare le immagini contenute nella schermata, finestre e menù a comparsa intuitivi e di facile uso, cursori per la regolazione dei vari parametri. Un vero e proprio programma di post produzione, in grado di intervenire sia automaticamente, sia manualmente sui vari parametri del file immagine. Non mancano le opzioni comuni oramai a tutti i programmi di questo tipo come il contrassegnare immagini, per meglio ritrovarle o lavorarle assieme. Interessante il cursore sulla barra in alto che permette di visualizzare il RAW nativo (FX3) e di lavorarlo sia automaticamente, sia manualmente spostando il relativo cursore. Naturalmente con Sigma Photo Pro si possono impostare parametri di correzione predeterminati, da applicare in modo automatico a singoli file oppure a gruppi di file. Da apprezzare il fatto che le correzioni possibili sul file Raw possono anche essere eseguite sul file Jpeg, già trasformato. Il risultato fine non è quello che si ottiene lavorando sul Raw, ma ci si avvicina molto. E comunque è importante che ci sia. 3 5 4. 5. La visualizzazione dei file contenuti in una cartella avviene tramite miniature che si possono ingradire, fino a visualizzare una sola immagine. La modalità di visualizzazione può essere semplice, oppure fornire anche i dati di scatto del file Sigma Capture Pro, il programma proprietario Sigma che permette di pilotare la fotocamera direttamente dal computer. Poi amplia la gamma di possibilità di correggere il file immagine nella zona delle alte luci. Infine, rende più stabile lo svolgersi delle varie operazioni. Con le versioni precedenti, a volte si verificavano improvvise chiusure del programma, dovute magari a incompatibilità con software installati e lasciati aperti nel computer, a software craccati a versioni superate di sistemi operativi. Questi inconvenienti sono in gran parte eliminati con questa nuova versione. Viene anche eliminata la marcatura automatica del file dopo la sua trasformazione in Jpeg o Tiff. Infine, per la piattaforma Windows, la più soggetta a instabilità, la nuova versione di SIGMA Photo Pro riduce la frequenza degli errori di lavorazione. Conclusione Le reflex Sigma hanno oggi l’ammiraglia nella SD1 e le compatte nella DP2, entrambe godono appieno dei vantaggi introdotti dalla nuova versione del software di elaborazione dell’immagine. Software che è stato costruito apposta sulle esigenze e sulle caratteristiche di tali fotocamere. Rappresenta quindi il programma con il quale si ottengono i migliori risultati di post pro- 3. Il file immagine può essere visualizzato sia nella sua forma originaria, pallina del cursore a sinistra; sia in modalità di correzione automatica, pallina al centro; sia in modalità personalizzata, pallina a sinistra. In questo caso si apre una finestra con vari cursori che permettono d’intervenire sui vari parametri. duzione, rispetto ad altri programmi non proprietari che, comunque, debbono “accontentare” le esigenze più varie. Il consiglio ai possessori di apparecchi Sigma è, quindi, di aggiornare il loro vecchio Sigma Photo Pro alla versione attuale. Il download si effettua direttamente dal sito di Sigma, ed è gratuito: www.sigma■ sd.com/SD1/photopro.html. INFORMAZIONI Agenda del Fotografo PAG. 258 Le novità dell’ultima versione Come sempre accade per i software, le versioni non sono mai definitive, ma passibili di continui miglioramenti. Lamentarsi per il periodico rilascio di firmware e software aggiornati significa aver capito poco della tecnologia digitale ed elettronica. Il continuo aggiornamento è una delle sue caratteristiche ed è anche uno dei suoi punti di forza. Il mondo digitale è molto complesso e i fattori che interagiscono tra di loro molto più numerosi di quelli che interagivano nel mondo della fotografia analogica. Da qui un perpetuo movimento. La versione 5.2 di Sigma Photo Pro migliora e aggiorna alcune prestazione della versione precedente. Sia per la piattaforma Windows, sia per la piattaforma Mac assicura la compatibilità con 29 PRODOTTI Borse Milano, al femminile Cullmann ha realizzato una serie di borse fotografiche che possono essere usate anche per l’uso quotidiano. Eleganti, comode e alternative. Nate per il mondo delle donne di Edo Prando Si fa presto a dire fondale F otografia, sostantivo femminile: eppure nella sua storia ultracentanaria è sempre stata “occupata” da uomini. Con l’avvento del digitale, (IL digitale, sostantivo maschile) le cose sono cambiate. Basta dare un’occhiata in giro: passeggi per il centro di una qualsiasi città, Milano nel nostro caso, e ti accorgi che molte donne, giovani ragazze e non solo, hanno al collo una fotocamera reflex. Non una compatta, proprio una reflex, gli apparecchi che fino a qualche anno fa si vedevano quasi esclusivamente in mano a baldi giovani… e meno giovani. Vedere che la fotografia è oggi in mano anche alle donne fa solo piacere. Sembra che il digitale abbia sconvolto equilibri sedimentati nei decenni. Certo, l’approccio di una donna alla fotografia è sicuramente diverso… meno tecnicistico. Il che non vuol dire che non ci occupiamo di tecnica, ma che l’affrontiamo con maggiore leggerezza. Forse ci divertiamo di più, senza lasciare che la nostra passione sia legata o addirittura sopraffatta, esclusivamente dall’aspetto puramente tecnico… Il cambiamento non poteva lasciare indifferenti i produttori, che hanno colto questi nuovi aspetti della fotografia e indirizzato la loro ricerca anche al mondo femminile. Cullmann è tra questi. Specializzata in accessori, tra cui borse progettate per l’attrezzatura fotografica, ha lanciato la nuova serie Milano. Rinowa, che è il distributore del marchio in Italia, ce le ha presentate, sottolineando come queste borse, come l’intera gamma prodotta da Cullmann, presentino caratteristiche di alto profilo, senza trascurare l’aspetto estetico e la maneggevolezza. La scelta del nome non è casuale: Milano, in Italia e nel mondo, è la città simbolo della moda. Le “Milano” si presentano come normali borse da passeggio del tipo a secchiello, all’interno però sono imbottite per ben proteggere l’attrezzatura, e sono dotate degli scomparti regolabili con fermi in velcro tipici delle borse fotografiche. In ognuno di essi possiamo sistemare per bene il nostro corredo, dalla reflex agli obiettivi, almeno un paio. Riusciamo anche a sistemare alcuni accessori, il flash, ad esempio, batterie supplementari, schede di memoria, filtri e quant’altro. Le dimensioni interne sono pari a 27x22x10 centimetri. La particolarità delle borse Milano è che lo scomparto interno, quello appena descritto con gli spazi regolabili per accogliere i vari pezzi dell’attrezzatura fotografica, può essere tolto. A quel punto la borsa diventa una tradizionalissima borsa da passeggio, che può trasportare tutti gli oggetti quotidiani. Elegante dall’esterno, ma anche internamente. Cullmann ha utilizzato un tessuto scozzese per la fodera e ha previsto un paio di tasche con zip per riporre ben protetti i vari oggetti, portafoglio, telefono o altro. Colori sobri, ma sempre classici e ■ raffinati: nero e marrone. INFORMAZIONI Agenda del Fotografo 30 PRODOTTI di Marina Macrì PAG. 273 ■ Trans-Lum in materiale plastico flessibile tanslucido, ideale quando si ha bisogno di retroilluminazione Anche dalla scelta del fondale più adatto deriva la qualità dell’immagine. Condor Foto, oltre a una gamma completa per tutti gli usi, propone due fondali particolari I fondali, nella fotografia di still life, ritratto e in genere nella fotografia di studio sono molto importanti. La buona riuscita dell’immagine dipende anche da una loro scelta oculata. Non basta mettere un fondo bianco o nero e sperare che vada bene per qualsiasi genere di ripresa. Particolari effetti si possono ottenere solamente usando particolari fondali. Bene lo sanno i distributori di questo tipo di attrezzature per sala di posa. Offrono sempre una vasta scelta di possibilità ai loro clienti: dai fondali colorati in tinta unica, a quelli con tonalità di tinte diverse. Condor Foto è un distributore di attrezzature fotografiche molto attento alle esigenze della fotografia. Oltre a proporre la gamma tradizionale di fondali propone ■ Il fondale nero Ray-Velour in carta di velluto è molto indicato per la fotografia di gioiello e in tutte le occasioni in cui si devono mettere in risalto le trasparenze soluzioni particolari e specifiche per venire incontro ad altrettanto particolari e specifiche esigenze. Tra queste ne abbiamo due molto interessanti. Il Ray-Velour è realizzato in carta di velluto colore nero, superficie matt ad alta luminosità. Grazie ad essa si eliminano al massimo tutti i riflessi parassiti, quel microflare che abbassa la definizione dell’immagine. La sua superficie assorbe i raggi di luce che non siano paralleli all’asse di ripresa. Un fondo di questo tipo è ideale per lo still life di gioielli e bigiotteria, di vetri e di oggetti di cui si debba mettere in particolare risalto la nettezza delle trasparenze. Di tutt’altro aspetto e impiego, è il fondale battezzato Trans-Lum. Realizzato in un sottile, ma resistente, foglio di materiale plastico traslucido ha un aspetto simile al vetro brinato. Naturalmente di questo non ha la fragilità. Si può tagliare nella forma e dimensioni volute con un semplice taglierino. Anche in questo caso molti sono i generi di fotografia in cui può essere impiegato. L’applicazione principale è quando si desidera ottenere una retroilluminazione, più o meno, uniforme, che faccia da contrasto al soggetto ripreso. E’ un’ottima soluzione per ottenere, senza difficoltà, un fondo bianco facilmente scontornabile. È utilissimo anche per la fotografia di oggetti trasparenti o semi trasparenti che debbano risaltare non solamente su fondo bianco, ma anche su fondo colorato. Il TransLum è di colore bianco, ma traslucido e lascia passare sia la normale luce bianca, sia qualsiasi luce colorata. Solamente la fantasia del fotografo può rappresentare un freno all’utilizzo di spot colorati posti dietro, a creare fantasie di pura luce colorata. Un fondo del genere è di sicuro effetto anche nel ritratto. Sia che si usi, poi, una luce di schiarita; sia che non la si utilizzi e si desideri ottenere una semplice silhouette, come nel teatro cinese delle ombre. Infine, dato l’aspetto di vetro brinato, il fondale può anche essere usato con luce frontale, per ottenere un fondo omogeneo bianco. I fondali descritti sono forniti in rulli di dimensioni 1.37x5.5 metri il Trans-Lum e 1.32x6.09 metri il Ray Velour. ■ INFORMAZIONI Agenda del Fotografo PAG. 224 31 INTERVISTE di Marina Macrì Marcello Strada: una storia italiana di successo Inizia vendendo ai colleghi il proprio surplus di fogli per fotolibri. Oggi produce e vende macchine per confezionare fotolibri in tutto il mondo Q uesta è la storia di Marcello Strada, fotografo di Comiso che volle diventare imprenditore. E lo diventò. Potrebbe iniziare così, alla maniera dei cantastorie siciliani, un’avventura di quell’imprenditoria italiana fatta di brillanti intuizioni portate a compimento da individui tenaci. Primo quadro. A Comiso, comune di trentamila anime in provincia di Ragusa, vive un fotografo che campa come tutti i fotografi della provincia italiana: matrimoni per lo più. “…Dal 1986 fino al 2006 - racconta Strada - Ho avuto uno studio fotografico e buona parte della mia attività erano i servizi di matrimonio. Per gli sposi realizzavo album fotografici e, poi, i fotolibri. Un prodotto che, dopo qualche tempo, cominciò a starmi stretto. Cercai di capire meglio com’erano fatti perché… avevo già una certa idea. Otto 32 anni fa il fotolibro era un oggetto misterioso per i fotografi di matrimonio. Per capire meglio come erano fatti ne ordinai alcuni, fatti da aziende diverse, con le immagini di alcuni servizi di matrimonio. Una volta arrivati li apro e li smonto, per vedere come li hanno realizzati. Scopro che non impiegavano tecnologie particolari, ma erano semplici fotografie piegate e incollate…”. Secondo quadro, nel quale vediamo Strada fabbricare da sé i propri fotolibri e superare una difficoltà. “…Avevo bisogno della materia prima con la quale si facevano i fotolibri: i fogli su cui mettere le foto. I produttori non vendono le piccole quantità necessarie al fotografo. Così comprai in quantità maggiori e iniziai a vendere a colleghi i fogli che avanzavano. La cosa ebbe successo e, in poco tempo, la richiesta di fogli per fotolibro superò il mio abituale surplus. Cominciai ad allargare il mercato anche fuori dalla Sicilia. Nel 2007 presi uno stand al Photoshow di Milano, presentandomi con un’attrezzatura fatta in casa per realizzare fotolibri. La cosa ebbe successo e nel 2008 partecipai al Photoshow di Roma non più come fotografo che deve piazzare dei surplus, ma come azienda specializzata. Proponevo anche il kit del fotolibro. In ogni confezione c’era tutto il necessario: dai fogli adesivi, al necessario per rilegare il libro. Ben presto mi accorsi che questo prodotto non avrebbe avuto successo perché il fotografo non aveva l’attrezzatura, per quanto rudimentale come la mia, per assemblare in maniera più produttiva, che a mano, il fotolibro...”. Terzo quadro, nel quale vediamo Strada farsi costruire macchine per assemblare fotolibri. “…Contattai un ex tecnico di laboratori fotografici, Paolo Fortunati, di Foligno e gli proposi di costruire le mie semplici macchine per fotolibri. Accettò e nel 2009 nacque ufficialmente la ditta Marcello Strada, quella che vediamo oggi. Quella che vende macchine per fotolibri e relativi materiali. E tutto è partito dal fatto che dovevo smaltire in qualche modo i miei surplus di fogli per fotolibri. Oggi la mia offerta è molto più varia e principalmente si basa sulle attrezzature per confezionare fotobook. Da un anno importiamo dalla Cina macchine tagliacarte e laminatrici UV. Così, con le nostre e quelle possiamo fornire la catena completa della lavorazione…”. Quarto quadro, dove si vede che Marcello Strada è molto conosciuto all’estero. “…Oggi vendiamo in tutta Europa e fuori Europa negli Emirati Arabi, nel Nordafrica, in Kuwait, in Arabia Saudita, a Dubai, in Barhein, in Marocco, in Costa d’Avorio. I nostri clienti non sono più, come agli inizi, i fotografi. Circa il 90% del fatturato lo facciamo con i fotolaboratori. Attualmente mi sono focalizzato sulla costruzione di macchine per fotolibri e forniamo anche il cartoncino adesivo: circa 100 bancali al mese che vanno per l’80% ai laboratori e per un 20% ai fotografi che realizzano in proprio il fotolibro…”. Quadro quinto, dove si vede l’agilità strutturale dell’impresa. “…Avere iniziato in Sicilia non è stato un problema. Fin dagli inizi capii che non potevo portare in casa logistica e produzione. Mi rivolsi a un’azienda di Milano. Oggi mi appoggio su tre diverse aziende. Il magazzino è presso di loro, a me basta telefonare e spedire il pallet numero tale al cliente tale, al resto pensano loro. Così facendo risparmio, perché pago solamente per i pezzi movimentati. Un mese ne movimento meno, pago di meno. Non ho spese fisse. Le macchine le costruisce Paolo Fortunati a Foligno e da lì partono per i clienti. Qua, a Comiso, ho solo un ufficio con qualche computer, con i quali tengo sotto controllo l’andamento degli affari. Con una struttura di questo tipo non importa dove sei. Incontro i miei clienti nelle fiere. L’anno passato ne ho fatte diciotto, sono stato fuori casa per sei mesi. Certo, oggi mi piacerebbe stare un po’ più a nord, per poter incontrare i miei clienti italiani con meno difficoltà…”. Quinto e ultimo quadro, dove si parla del futuro. “…Più sei professionista, più guardi lontano e progetti il futuro. Stiamo già preparando novità per la Photokina di settembre: una piegatrice/cordonatrice automatica. Tutto automatico e per produzione in grande quantità…”. Nell’attesa della Photokina l’appuntamento per vedere le meravigliose macchine di Marcello Strada è il prossimo Photoshow di Roma. ■ INFORMAZIONI Agenda del Fotografo PAG. 256 GUARDARE OLTRE L’ora dei cambiamenti D di Luca Pianigiani a quando il sottoscritto firmava molte delle pagine di questa rivista (che mi ha nuovamente invitato, ed è un po’ come sentirsi a casa), tutto è cambiato. Non è un modo di dire, è una realtà dei fatti. Era il 1995, diciassette anni fa. Si parlava di un mercato solo sfiorato dal digitale, dove il consumo di pellicole in Italia superava i 60 milioni di pezzi venduti (ora è probabilmente impossibile cercare di sapere quanti rullini si vendono ancora), internet era agli esordi e il sottoscritto, dopo essersi avvicinato inizialmente a Compuserve e a AppleLink (cose «nerd», non fateci caso) era riuscito a fare uno dei primi abbonamenti internet, una casella di posta e la navigazione, 250 mila lire, prezzo scontato per gli amici... Connessione telefonica esclusa, ovviamente, quella si pagava in minuti di «telefonate» usando un modem che andava alla lentezza di una tartaruga. I cellulari erano grandi, ingombranti, costosi, ma poco dopo è arrivato il Family, contratto che consentiva un costo accettabile alla sera, ma che di giorno sfiorava le 2000 lire a minuto. Se non c’erano i cellulari, inutile dire che non c’erano nemmeno le fotocamere nei cellulari. Era tutto diverso, perché i negozianti di fotografia facevano i negozianti, i fotografi professionisti facevano i fotografi. Ora non è più così, spesso ci si chiede “cosa fanno ora”, ma purtroppo se è chiaro che nulla è più come prima, non è facile capire come «è adesso». Non preoccupatevi, siamo qui per questo scopo: aiutarvi a comprendere un mondo che appare - visto da fuori - troppo difficile, troppo distante e addirittura troppo pericoloso. Passiamo le giornate a mostrare ai fotografi professionisti queste strade e da oggi siamo qui: prendeteci come un supporto, se volete avere la compiacenza addirittura un “punto di riferimento”. Vi parleremo di innovazione con un linguaggio non solo comprensibile, ma anche affine al vostro/nostro mondo. Di cosa vi parleremo? Per esempio, faremo le “pulci” al vostro sito internet, probabilmente non adeguato alla realtà moderna della comunicazione online, e se ve lo smonteremo è per aiutarvi a farne uno efficiente, efficace e potente, che possa darvi dei risultati e non solo essere un peso inutile. Vi parleremo di Social network, ma non quelle cose per farvi perdere tempo o che magari odiate perché i vostri figli ci perdono troppe ore, bensì come trasformarli in potenti strumenti che possono lavorare per voi, per far crescere la vostra possibilità di contatti e, addirittura (lo so, non ci credete), il vostro fatturato. Vi parleremo di marketing, perché oggi se si vuole vendere bisogna essere preparati, ma non quel marketing dei personaggi con la “erremoscia” che fingono di sapere le cose, ma sono solo dei pavoni: parliamo di cose utili sul serio, pratiche, concrete. Vi parleremo di come usare la rete, il cloud computing, come trarre vantaggio e profitto guardando con attenzione all’evoluzione dei tablet e degli smartphones. Chi scrive ha troppo amore per questo settore per lasciarlo in questa fase di difficoltà. A volte vi racconterò cose “strane”, che vi sarà difficile magari accettare, ma vi prego di dare un credito di fiducia: da vent’anni ho cercato di mostrare quello che sarebbe successo, e poi è successo. Non sono un mago, ma sono qualcosa di più di un “babbano” (per scendere nel linguaggio dei fortunati libri e film di Harry Potter), e specialmente non ho nulla da guadagnare o da perdere, o meglio: da guadagnare ho la vostra stima e simpatia, da perdere solo l’occasione di fare qualcosa di utile per la categoria. Sarà un bel viaggio, a tratti anche entusiasmante, e comunque sempre stimolante. Grazie a voi, grazie al Foto-Notiziario e grazie anche un po’ al sottoscritto ;-) ■ 33 MOSTRE & FIERE di Edo Prando Un clic per fare beneficenza ■ Un solo euro vi costerà il biglietto del Photoshow 2012 se vi registrate in antici- Una fiera lunga un giorno… in più Nuovi stimoli offerti dall’edizione romana del Photoshow, che si aprirà il 30 marzo. Un giorno d’apertura in più e la concomitanza con FrameArt Expo, la fiera professionale di cornici e affini per la fotografia ww.photoshow.it 34 S econdo l’immutabile legge delle stagioni torna primavera e con essa il Photoshow. Quest’anno, confermando una altrettanto rigorosa alternanza, la città ospite sarà Roma. Con una novità, rispetto alle passate edizioni: i giorni di apertura saranno quattro e non solamente tre, dal 30 marzo al 2 aprile. Iniziamo da qui. “…L’edizione milanese del Photoshow è sempre stata di quattro giorni – ci dice Fabio Ustignani, organizzatore dell’evento - E il successo non è mancato. Per questo motivo abbiamo deciso di prolungare di un giorno l’evento di Roma. L’edizione passata abbiamo avuto 50mila visitatori. Prolungando di un giorno l’apertura pensiamo di arrivare a 60mila. Il numero che abbiamo registrato l’anno scorso a Milano. 80.000 mega people 30 marzo 2 aprile 2012 fiera di roma po online. E l’euro che pagherete sarà devoluto interamente in beneficenza. Oltre alla buona azione, avrete il vantaggio di non fare lunghe file all’ingresso. L’organizzazione della manifestazione ha deciso di proseguire anche per quest’anno la lodevole iniziativa, che già in passato ha riscontrato grande successo. Potete trovare il link per la registrazione sul nostro sito www.fotonotiziario.it e su quello del nostro partner www.pmstudionews.com Prolungare di un giorno la durata del salone è anche stata una precisa richiesta delle aziende. Partecipare a una fiera è un investimento, meglio ottimizzare i costi rimanendo un giorno in più…”. Altra novità, anche se non riguarda strettamente il Photoshow, è la fiera che si terrà in concomitanza nei padiglioni attigui. Anche questa un’iniziativa di Ustignani, che così la spiega. “…Si chiama FrameArt Expo ed è dedicata alle cornici, alle relative attrezzature e a tutto quanto riguarda la messa in opera delle produzioni fotografiche, sia a livello amatoriale sia a livello professionale. Anche questa iniziativa è maturata sull’esperienza dell’anno passato, quando a Milano abbiamo tenuto la prima edizione, assieme al Photoshow. E’ una vetrina della produzione europea, e in particolar modo quella italiana, di questo settore. L’interesse che ha suscitato e suscita è molto. Dalla cinquantina di espositori dell’anno passato abbiamo già superato i cento. Oltre 1.500 sono stati in visitatori stranieri di Milano. A Roma ne attendiamo molti di più, viste le prenotazioni che ab- biamo già, a un mese dall’apertura…”. Certamente la possibilità di visitare una fiera interessante per il proprio lavoro e, nello stesso tempo, fare una breve vacanza a Roma sono buoni motivi per partecipare. Il Frame Art Expo, dura solo tre giorni ed è riservato al mondo professionale. L’ingresso è gratuito, basta farsi accreditare con la propria partita IVA. Anche se contiguo, il settore degli album e di quanto ruota loro attorno, trova posto, come sempre, nei padiglioni del Photoshow. Si tratta di una interessante rassegna dove si avrà modo di vedere le ultimissime attrezzature per la produzione di album fotografici, fotolibri, calendari e quanto di meglio il digitale ha portato. E anche di rendersi conto delle possibilità di guadagno che i nuovi mezzi offrono al fotonegoziante per proporre la fotografia. Se l’attenzione dei professionisti sarà maggiormente attirata dagli stand dove sono illustrate le nuove possibilità che si aprono alla stampa fotografica, quella dei fotoamatori sarà appagata da quelli di importatori e distributori di fotocamere, obiettivi, accessori. “…Tutti i marchi della fotografia - continua Ustignani Esporranno nei due padiglioni della fiera, non solo con la vetrina dei loro prodotti, ma anche con iniziative varie: incontri con professionisti, esposizioni di foto, set fotografici. Anche la Fiera riserverà ai fotografi che la visiteranno mostre interessanti e set di ripresa sui quali potranno fotografare, con la propria macchina fotografica, modelle professioniste e situazioni fotografiche di vario tipo. Non mancheranno convegni specifici sul mondo della fotografia…”. Non resta che attendere venerdì 30 marzo. L’ingresso, se ci si pre-iscrive dal sito del Photoshow, costa solamente un euro, che verrà devoluto in beneficenza. Meno di un caffè per passare una giornata nel mondo che ci appassiona e aiutare chi ha più bisogno di noi. INFORMAZIONI Agenda del Fotografo PAG. 268 www.photoshow.it 35 Fondo Internazionale Orvieto Fotografia Via Angelo da Orvieto, 36 - 05018 Orvieto (TR) tel. 0763.344.890 - fax 0763.344.880 [email protected] www.fiof.it Appuntamento a Orvieto Iniziative, mostre e tanta fotografia. Anche quest’anno, Orvieto offre un ricco palcoscenico a tutti gli appassionati, dal 16 al 18 marzo La fotografia è la protagonista indiscussa di Orvieto Fotografia, appuntamento annuale organizzato dal Fiof (Fondo Internazionale Orvieto Fotografia), con l’obiettivo di promuovere il mondo dell’immagine professionale in tutte le sue forme. Professionisti e giovani talenti avranno lo spazio che meritano dal 16 al 19 marzo nella splendida cittadina umbra, con mostre che si protraranno per alcune settimane, prima e dopo l’apertura ufficiale della manifestazione. Una tre giorni di full immersion nel mondo dell’immagine con mostre, seminari, workshop e moltissimi eventi dedicati ad approfondire le tematiche legate alla professione e ai cambiamenti in atto, non solo dovuti al’evoluzione tecnologica sempre più veloce, ma anche dall’affermarsi dei nuovi media, in primis i social network, che già molti fotografi utilizzano per promuoversi e farsi conoscere. Apre le “danze” della manifestazione il concorso fotografico giunto alla sua 14ª edizione e che vede per la prima volta il supporto del marchio Nikon. Nella giornata del 16 marzo, primo giorno della manifestazione, saranno infatti votati i finalisti del concorso Fiof Nikon Awards e le foto dei migliori 15 autori per ogni categoria (dal matrimonio al reportage, dal fotogiornalismo al ritratto, alla fotografia commerciale e di ricerca) saranno proiettate nelle sale dello storico Palazzo del Popolo della cittadina umbra. In contemporanea si svolgerà anche la premiazione del prestigioso 14° International Photographic Art Exhibition di Lishui in Cina, che ha visto la partecipazione di oltre settemila fotografi da tutto il mondo e il riconoscimento del lavoro di molti nostri connazionali. A conferma della professionalità e la capacità dei fotografi italiani. Unico nel suo genere, è il concorso dedicato alla fotografia di matrimonio, Fiof Acerboni Wedding Contest, che eleggerà il miglior fotografo di matrimonio per l’anno 2012, in base ai lavori inviati. Non si tratta però di premiare un’unica immagine, bensì di scegliere la migliore Wedding story composta da venti fotografie. Sarà quindi la storia nella sua interezza a essere premiata, con la partecipazione del pubblico in qualità di giuria popolare, che prima dell’evento potrà votare online le opere presentate. Il matrimonio sarà protagonista anche di un altro contest, questa volta dedicato al video. Video sempre più protagonista nel lavoro dei fotografi, alle prese oggi con fotocamere in grado di produrre filmati di livello professionale. Una tendenza confermata proprio in questi ultimi mesi con il lancio da parte di Canon e Nikon, di modelli sempre più performanti dal punto di vista video. Il Fiof Wedding Movie Awards, alla sua seconda edizione, ha come oggetto un video di matrimonio al cui interno, oltre alle varie videoclip, dovranno essere inserite obbligatoriamente tutte le fasi della cerimonia. I lavori possono essere inviati all’organizzazione entro il 4 marzo. Oltre ai concorsi e al premio per il miglior libro fotografico Luciano Scattolin, Orvieto Fotografia 2012 ospiterà tantissime mostre, più di cento quest’anno, che vedranno protagonisti non solo fotografi affermati ma anche giovani talenti. Le immagini saranno esposte nelle sale del Palazzo dei Sette e in altre location della cittadina con ingresso gratuito. Dal 10 al 30 marzo, inoltre, il Fiof offre l’opportunità a professionisti e non professionisti di esporre le proprie immagini a Orvieto. Sono stati selezionati per l’occasione una serie di spazi che ospiteranno le opere degli autori che hanno aderito all’iniziativa e inviato la richiesta. Le mostre, autoprodotte, consentiranno agli autori di far conoscere i propri lavori a un ampio pubblico, di esperti, colleghi e semplici cittadini. Un modo per coinvolgere ancora di più Orvieto, città ricca di arte e cultura, che per qualche giorno sarà anche la città della fotografia. PICCOLIannunci La pubblicazione gratuita dei piccoli annunci è riservata esclusivamente a: • ricerca e offerta di personale • ricerca e acquisto di prodotti e attrezzature • compravendita di esercizi commerciali. Altri tipi di annunci economici, riservati esclusivamente ai fotonegozianti e ai fotografi professionisti, sono a pagamento (inviare assegno di 18,15 iva compresa intestato a BlueGi srl). Altri tipi di inserzioni vanno prenotati all’ufficio pubblicità. • Non si accettano annunci via fax. • In caso di vendita di prodotti si ricorda di indicare i prezzi in euro. 36 QUESTO TIPO DI ANNUNCIO È RISERVATO ESCLUSIVAMENTE A FOTONEGOZIANTI E FOTOGRAFI PROFESSIONISTI (Le inserzioni usciranno un mese dopo la data di arrivo) Ragione sociale esatta .................................................................................................................................................................. (con nome soci per sas snc sdf) via ............................................................................................ cap .................... Città........................................................ pv ...... Rubrica Compro-Vendo I piccoli annunci vengono inseriti gratuitamente anche su www.fotonotiziario.it IL PORTALE DELLA FOTOGRAFIA in evidenza Fotografo specializzato in arte, architettura, archeologia, ambiente esegue lavori in 35 mm, 6x6, 6x9, 4”x5” digitale, preventivi gratuiti, solo max serietà, esperienza trentennale Italia e estero. Valerio. Tel. 347/6134131. Fotografo con esperienza moda, pubblicità e sport, con propria attrezzatura e studio fotografico in nord-est offresi anche per brevi periodi. Cell. 335/1388590. Premio Luciano Scattolin 8 aprile 2011 www.foto notiziario Il settimana le dedicato alla e tradiziona fotografia digitale le, al video e al fotofinish ing Veneta (Padova) NUMERO E COLLEZION Decarli, Galliera - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano - % 0,30 DAL 1946 N.9 .it In caso di mancato Copertina prova recapito si restituisca 1.indd 1 al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. Mediaspazio srl - Via 20129 Milano M. Melloni,17 - - Tel. 02/71.83.41 Foto di Marco RI TR AT TI Poste Italiane Spa In occasione di Orvieto Fotografia sarà annunciato anche il vincitore del Premio Luciano Scattolin, organizzato in collaborazione con la nostra rivista. Luciano Scattolin è stato l’editore di Foto-Notiziario, rivista che ha iniziato la lunga storia subito dopo la II Guerra mondiale, nel 1946. Oggi il giornale è diretto dalla figlia Gisella. Il concorso, giunto alla sua decima edizione, è dedicato ai libri fotografici. Durante Orvieto Fotografia la giuria sceglierà il migliore o i migliori libri fotografici realizzati da fotografi o editori. Le opere dei vincitori saranno invitate al “II FEP European Book Prize” che si svolgerà l’anno prossimo a Gmunden in Austria, in occasione del Congresso Europeo dei Fotografi Professionisti. SCHEDA PER LA PUBBLICAZIONE DI PICCOLI ANNUNCI A PAGAMENTO: 18,15 (15,00 + IVA 21% 3,15) - Fax 02/71.40.67 1-04-2011 9:08:38 COD. FISC .......................................................................................... P.IVA ................................................................................. (indispensabile) (indispensabile) Allego assegno di 18,15 - Banca ........................................................................................................................................ intestato a: BLUEGI S.r.l. - Via Papa Giovanni XXIII, 45 - 20090 Rodano (Milano) N.B. = I PICCOLI ANNUNCI SONO GRATUITI SOLO PER LE INSERZIONI DI: Ricerca e offerta di lavoro Cedesi un network di 4 negozi dotati di minilab Noritsu ubicati in valle alpina fortemente turistica, 200 mila più Iva, eventuale affiancamento per know how. [email protected] Cedo in provincia di Pordenone studio fotografico con attrezzatura. Tel. 339/5679511. Per raggiunta pensione cedo negozio di fotografo e cornici su misura in Magenta via Roma 152, affitto basso, no spese condominiali, riscaldamento autonomo. 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COMPRO DURST EPSILON 30 PLUS + THETA 76 CHROMIRA 30 KLAUS LEPPKES D BRAUNSCHWEIG Tel. + 49 1729154545 Fax + 49 531 356 053 6 [email protected] COMPRO Numero da Collezione sul tema RITRATI Invia le tue foto a Foto-Notiziario Le immagini dovranno pervenirci entro il 16 marzo 2012 sotto forma di file digitali (su CD) complete di dati anagrafici dell’autore e di autorizzazione alla pubblicazione su Foto-Notiziario, Foto-Notiziario On Line, compresa l’eventuale liberatoria nel caso di persone ritratte. BlueGi S.r.l. Via Papa Giovanni XXIII, 45 - 20090 Rodano (Milano) - Tel. 02.95.32.05.73 (r.a.) - Fax 02.95.32.71.46 - www.fotonotiziario.it 37 11 Taccuino Organo ufficiale redazione Via Papa Giovanni XXIII, 45 20090 Rodano (Milano) Tel. 02.95.32.05.73 (r.a.) - Fax 02.95.32.71.46 www.fotonotiziario.it ([email protected]) Di seguito vi segnaliamo i nuovi recapiti o i nuovi numeri di telefono e fax delle aziende direttamente collegate al settore fotografico. Ricordatevi di aggiornare la vostra edizione del Chi è. L’elenco completo e aggiornato di mostre e workshop è in www.fotonotiziario.it direttore editoriale Gisella Scattolin ([email protected]) 6 ■ PROSSIME FIERE raio febb ca eni dom Frame Art Expo 30 marzo-1 aprile 2012, Roma Viscom 4-6 ottobre 2012, Fiera Milano Rho Photoshow 30 marzo - 2 aprile 2012, Roma Photo Digital Taormina 24-26 novembre 2012, Taormina Photokina 18-23 settembre 2012, Colonia (Germania) hanno collaborato Maurizio Rebuzzini Marina Macrì Edo Prando Luca Pianigiani i unt p p a iei e marketing pubblicità m I BlueGi S.r.l. Via Papa Giovanni XXIII, 45 20090 Rodano (Milano) Tel. 02.95.32.05.73 (r.a.) - Fax 02.95.32.71.46 www.fotonotiziario.it io ì oled Ernesto Lombardo ([email protected]) INSERZIO abbonamenti ([email protected]) abbonamento annuo 10,00 NISTI impaginazione e grafica Elsa Moroni Maria Marasciuolo ([email protected]) Leonardo ............................................04 Axel Color ..........................................29 Lupo Light .........................................09 Bellini Foto.........................................06 Lupo Lux ............................................13 21 numeri annui + Chi è - tiratura 12.000 copie Registrazione del Tribunale di Milano n. 484 del 27/12/80 Condor Foto .............................07, 08 MTrading ............................................11 direttore responsabile Gisella Scattolin Exit .......................................................08 Nikon ........................................IV Cop. Fujifilm Italia ....................................20 Panasonic ..........................................02 International SPC ...........................39 Photo Digital Taormina ...............10 Jumper ...............................................05 Photoshow .......................................27 Kodak ..................................................17 Toscana Foto Service ....................07 38 INSERZIONISTI Aproma ......................................05, 06 editore e amministrazione BlueGi S.r.l. Via Papa Giovanni XXIII, 45 20090 Rodano (Milano) Tel. 02.95.32.05.73 (r.a.) - Fax 02.95.32.71.46 stampa A.G.F. Italia s.r.l. Peschiera Borromeo (Milano) Copyright BLUEGI SRL Tutti i diritti di riproduzione e traduzione degli articoli pubblicati sono riservati.