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attualità
di Roberto Frazzoli
strategie
Crescere con l’integrazione
analogica
Maxim Integrated punta a crescere facendo
leva sul proprio principale punto di forza:
l’esperienza nel campo degli analogici ad
alto livello di integrazione. La società si
presenta oggi con un’immagine rinnovata e
una nuova focalizzazione sui mercati finali.
F
acendo leva sui propri
tradizionali punti di forza,
Maxim Integrated Circuits
ha intrapreso un’operazione
di rilancio che comprende
l’adozione di una nuova struttura
organizzativa e il rinnovamento
dell’immagine aziendale: il nome
della società è stato abbreviato
in Maxim Integrated, il vecchio
marchio grafico è stato sostituito
da un logo più moderno. La
nuova Maxim intende crescere
ulteriormente mettendo a frutto
le proprie competenze nel campo
dei dispositivi analogici ad alto
livello di integrazione, oggi sempre
più importanti in tutti i settori
applicativi dell’elettronica. Di questi
temi ha parlato il management della
società nel corso di un recente
incontro con la stampa tenutosi
nella nuova sede di Maxim a San
Jose, in California.
La spinta verso livelli
di integrazione più alti
Tunç Doluca, Ceo di Maxim
SELEZIONE DI ELETTRONICA
Il Ceo della società, Tunç Doluca,
in carica dal 2007, ha sottolineato
la crescita ottenuta da Maxim
nel settore analogico: nel 2001 la
società occupava il sesto posto nella
graduatoria dei produttori con una
quota di mercato pari al 4,1%, nel
2011 è salita in terza posizione con
una quota del 9%. Doluca ha inoltre
affermato che il settore analogico si
trova oggi a un punto di svolta per
effetto di vari fattori che richiedono
un maggiore livello di integrazione. Tra
essi sono compresi la proliferazione
dei dispositivi analogici - quelli
trattati dalla distribuzione erano
20.000 nel 2001, 40.000 nel 2011 e
saranno probabilmente 80.000 nel
2021 – e le esigenze dell’importante
mercato degli smartphone. A questo
proposito il Ceo di Maxim ha mostrato
un confronto tra tre generazioni di
smartphone: il numero delle funzioni
analogiche incorporate in questi
sistemi è salito da 42 a 55 e poi a
82, mentre l’area di silicio ad esse
riservata è aumentata molto meno
(dai 145 millimetri quadrati della prima
generazione si è passati ai 192 della
terza), imponendo un aumento della
densità. Doluca ha quindi ricordato
i punti di forza della società nel
settore analogico, tra cui la nuova
organizzazione strutturata sui mercati
finali (non sulle singole categorie di
prodotti), un vasto repertorio di IP
(che vale oltre un miliardo di dollari)
e un processo di fabbricazione
ottimizzato. Grazie a questi vantaggi,
ha proseguito Doluca, Maxim ha
registrato una crescita del 21% da
settembre 2008 a giugno 2012, mentre
nello stesso periodo il fatturato
cumulativo dei concorrenti si è ridotto
del 3%. La crescita è stata trainata dai
prodotti ad alto livello di integrazione,
richiesti da tutti i mercati finali.
strategie
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Soluzioni competitive
per il settore industriale
Le strategie di Maxim nel
settore industriale in senso lato
(comprendente anche la distribuzione
dell’energia e il medicale ecc.)
sono state illustrate da Chris Neil,
vicepresidente senior del relativo
gruppo. Neil ha sottolineato che oggi
la sicurezza (security) è un’esigenza
che riguarda tutti i settori applicativi
dell’elettronica: gli attacchi informatici
possono colpire infatti anche le reti di
distribuzione dell’energia, le fabbriche
e perfino i dispositivi medicali. Maxim,
benché specializzata nell’analogico,
occupa una posizione di rilievo
anche tra i fornitori di soluzioni per la
sicurezza: detiene infatti una quota del
30% nel mercato dei “microcontrollori
sicuri” ed è in grado di offrire, ad
esempio, tutto il necessario per
garantire la sicurezza della “smart
grid” a tutti i livelli. Oltre alla sicurezza,
gli altri punti di forza di Maxim in
campo industriale riguardano le
funzioni di misura e di comunicazione.
Anche nel settore industriale, Maxim
può far valere la propria capacità
di sviluppare dispositivi analogici
ad alto livello di integrazione: nel
caso dei contatori intelligenti, ad
esempio, la società ha recentemente
messo a punto il System-on-Chip
Zeus che comprende tutte le funzioni
necessarie per realizzare uno smart
meter, ad esclusione del front end di
comunicazione. Neil ha poi illustrato
altri esempi applicativi di dispositivi
Maxim nel campo della manutenzione
predittiva dei motori elettrici e
dell’automazione di fabbrica. Da
segnalare, in ambito medicale - altro
settore in cui Maxim sta concentrando
le propria attenzione - la presentazione
di una maglietta per il monitoraggio
dei parametri vitali che consente al
personale medico di effettuare in
maniera economica frequenti controlli
della forma fisica di una persona per
garantire cure mediche preventive
più efficaci. La “Fit“ shirt, alla cui
progettazione Maxim ha ampiamente
contribuito, include componenti
elettronici quali sensori Ecg da
utilizzare a secco, dispositivi per
l’elaborazione di segnali complessi, un
La Fit shirt, alla cui progettazione ha contribuito Maxim, monitora i parametri vitali
sensore di temperatura, un sensore
di movimento, un microcontrollore a
bassissimi consumi e dispositivi che
consentono di operare in modalità
wireless.
Comunicazioni,
automotive e mobile
Matt Murphy, vicepresidente
senior del gruppo che si occupa
delle soluzioni Communications and
Automotive, ha parlato delle strategie
di Maxim in questi due settori. Nel
campo delle comunicazioni, la società
offre dispositivi ad alto livello di
integrazione - ad esempio transceiver
- per le microcelle e femtocelle delle
reti 3G e 4G, oltre a componenti per
moduli Fiber-to-the-Home e per moduli
di comunicazione ottica a 40 Gbps.
Nel settore automobilistico, invece, le
Chris Neil, vicepresidente senior
nel settore industriale di Maxim
soluzioni ad alta integrazione di Maxim
riguardano principalmente i Serdes
per il collegamento delle telecamere
di bordo e i dispositivi per la gestione
delle batterie nei veicoli elettrici e
ibridi. L’offerta di Maxim nel settore
dei dispositivi mobili è stata illustrata
da Chae Lee, vicepresidente senior
del gruppo Mobility. Anche Lee ha
posto a confronto tre generazioni di
smartphone, in particolare i modelli
Galaxy S I, Galaxy S II e Galaxy S
III, rilevando come l’area di circuito
stampato disponibile in media per
ogni singola funzione analogica sia
scesa da 61 a 44 millimetri quadrati.
Evidente, dunque, l’importanza di
un maggiore livello di integrazione.
A questo proposito Lee ha citato
l’esempio dei circuiti integrati per la
gestione dell’alimentazione: rispetto
a un dispositivo concorrente, il SoC
realizzato da Maxim consente di
realizzare una soluzione completa
riducendo del 48% lo spazio impegnato
sulla scheda e del 40% il numero dei
componenti, offrendo al tempo stesso
un aumento dell’efficienza energetica.
Tra i punti di forza della società in
questo campo, Lee ha citato il vasto
repertorio di IP analogica, il processo
di fabbricazione ottimizzato (che
consente di integrare anche circuiti
ad alta tensione in un chip a segnali
misti), l’impiego del Wafer Level
Packaging e la lunga esperienza nei
componenti ad alta integrazione,
che ha portato la società a produrre
dispositivi analogici da 300 piedini.
Maxim, inoltre, ha rapporti consolidati
con molti importanti produttori di
apparati mobili.
gennaio 2013
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