LA CAPPELLA DEL BEATO GIUSEPPE ALLAMANO
NELLA CASA DEI MISSIONARI DELLA CONSOLATA
A MARTINA FRANCA
Fascicolo a cura di
P. Francesco D’Acquarica
Missionario della Consolata
Piazza M. Pagano 16 74015 Martina Franca
16 Settembre 2014
Introduzione
Forse non tutti sanno che a Martina Franca, all’interno della Casa dei Missionari, c’è
una bellissima chiesetta dedicata al Beato Giuseppe Allamano: l’altare per la
celebrazione eucaristica fu consacrato il 14 novembre 1995 dall’Arcivescovo di Taranto
Mons. Benigno Luigi Papa.
Ecco come Padre Gottardo Pasqualetti, in
quel tempo Superiore dei Missionari della
Consolata in Italia, informava le Comunità:
Il 14 novembre, dall'Arcivescovo di
Taranto, mons. Benigno Papa, è stata
dedicata a Dio in onore del Beato Giuseppe
Allamano la nuova cappella della casa di
Martina Franca. E’ stata una festa sentita e
vivamente partecipata dai nostri amici e
benefattori e ne ha rafforzato i legami di
amicizia e di impegno per la missione. Con
questo atto, che ha fornito il "cuore" alla
casa, sono stati anche ultimati i lavori di
ristrutturazione che hanno richiesto un anno
di sacrifici e di grande impegno alla
comunità.
Ora ci si augura che l'ambiente, da tutti
ammirato per la sua dignitosa sobrietà,
Mons. Benigno Luigi Papa
invitante alla preghiera e al silenzio
consacra ’Altare
meditativo, diventi un cenacolo che favorisca
scelte radicali di vita anche per la Missione,
specialmente ai giovani che lo frequenteranno per ritiri e momenti di riflessione. Sia,
come ha auspicato l'arcivescovo, come quelle caverne di Palestina da cui è uscita la
luce e la vita, per suscitare o ravvivare la coscienza missionaria del popolo di Dio nel
territorio di Puglia.
Un po’ di storia…
Prima di descrivere la struttura e l’arredo della cappella attuale, riteniamo opportuno
esporre una breve storia della chiesetta.
1942 1970
Fin dall’inizio i Missionari della Consolata, per le preghiere comunitarie e per le
celebrazioni si riunivano nella chiesa di S. Francesco, ma anche nell’antica chiesetta
della Madonna delle Grazie di Perpignano.
1971 1972
Quando nel 1971 gli studenti del seminario missionario da Pescoluse (Lecce) si
trasferirono a Martina Franca, tutto il primo anno della loro permanenza, finché non fu
terminata la sopraelevazione del primo piano, i seminaristi alloggiarono nella casetta
vicino alla cappella della Madonna delle Grazie detta di “Perpignano” che usavano
anche come luogo di preghiera.
1973 1975
Nel 1973, terminata la costruzione del primo piano, i seminaristi si sistemarono nella
nuova abitazione e la stanza che si trova di fronte alla porta dell’attuale entrata di
Piazza Mario Pagano 16, fu adibita come cappella.
L’arredamento era molto semplice. Sul davanzale della finestra fu sistemato un piccolo
tabernacolo; due inginocchiatoi e alcune sedie riempivano la stanzetta. Ci si radunava
solo per le pratiche ordinarie di pietà, perché per la celebrazione eucaristica si
partecipava con il popolo, nella chiesa di San Francesco.
1975 1991
Ben presto ci si accorse che un luogo di preghiera sulla porta di entrata era
sottoposto a distrazioni continue, dovute al via vai delle persone che venivano a
bussare alla casa dei Missionari. Così dopo un anno di esperienza, visti i problemi e
sentita la necessità per i ragazzi del seminario di avere la celebrazione eucaristica per
loro, si creò un luogo più idoneo al primo piano, corrispondente più o meno all’attuale
biblioteca. L’arredamento fu studiato e pensato conforme alla cultura agricola locale.
L’altare, la sedia del celebrante e 19 scanni, tutti in legno lavorato a mano in maniera
molto rustica, costituirono il nuovo arredamento. Fu acquistato un bel Crocifisso in
legno e il tabernacolo fu fissato al muro. Una tastiera elettronica aiutava i seminaristi
nel canto sacro.
P. Vincenzo Mura celebra nella nuova cappella
del Seminario del 1975 prima di partire per lo Zaire
Dal 1991 ai nostri giorni
Quando nel 1991 la Parrocchia di S. Francesco fu consegnata alla Diocesi, il
problema si ripresentò e nella ristrutturazione di tutta la casa fu deciso di
creare una nuova Cappella, più bella, più accogliente e più idonea alla
preghiera in un luogo più consono anche per gli eventuali gruppi esterni.
Per lo spazio necessario e per
accedere alla Cappella fu rifatto
l’accesso con un nuovo scalone dalla
parte dei locali destinati ai gruppi. Il
disegno fu affidato al geom.
Francesco Semeraro e la ditta che si
occupò di tutta la ristrutturazione,
anche della Casa, fu l’Impresa Edile
Fratelli Marangi di Martina Franca.
(olio su tela)
Copia del
Crocifisso
del Ciambue
Furono scelte due stanze del piano
seminterrato che nel passato erano
servite da saletta e refettorio per i
Padri. Lo stesso personale della
Comunità si diede da fare per
togliere
l’intonaco
alla
vecchia
struttura e mettere in evidenza la
pietra a vista, la “pietra martinese”.
Al momento della inaugurazione si
utilizzò lo stesso Crocifisso della
Cappella precedente, poi sostituito
da quello attuale, dipinto e donato da un amico dei Missionari, il parroco del Santuario
della Sanità, Mons. Luigi Angelini.
Dipinto da
Don Luigi
Angelini
L’arredamento
Le vetrate furono dipinte e donate dalla famiglia Spinelli Emanuele che in quel tempo
frequentava il Gruppo Scout.
Emanuele Spinelli, nato a Bari nel 1948, coniugato con Anna Maria Internò, vive a Martina
Franca, ma proviene da Taranto dove era inserito come operaio all’ILVA. Ha due figli che
hanno fatto parte del gruppo Scout di S. Francesco, dove conobbe i Missionari della Consolata
e mise a disposizione il suo talento artistico esercitato come hobby.
Nella prima vetrata ha voluto mettere in evidenza il mandato missionario che Gesù
dà alla Chiesa con l’invio degli Apostoli. La messe è molta e gli operai sono pochi: da
qui l’invio. Ma sullo sfondo si vede la costruzione di palazzi moderni da cui parte la
gente di oggi per portare l’annuncio del Vangelo.
Nella seconda vetrata la luce della Spirito Santo illumina la Chiesa. A sinistra
l’immagine senza luce vuole evidenziare come la mancanza dello Spirito lascia l’uomo
nelle tenebre.
Terza Vetrata Spinelli
La terza vetrata, situata sulla porta di accesso, presenta l’immagine della Consolata.
L’artista ha volutamente spostato Gesù Bambino più a lato per mettere in evidenza
che la nostra missione nasce dal cuore di Maria Santissima Consolata.
Il Tabernacolo
Lampada del Santissimo
Candelieri
Uno dei sei lampadari di pietra
Leggio
Scanno di legno
 Sedia del Celebrante
* L’Altare è di pietra di Ostuni, acquistata dalla ditta I.M.CO. (industria del marmo di
Martina F.). Il pavimento è di pietra detta di “Apricena” (Fg).
* Il tabernacolo, il leggio e i lampadari furono scolpiti in pietra detta “di Trani”
dallo scultore scalpellino, il Maestro Pagliari Vinicio di Locorotondo.
* La sedia per il celebrante proviene dalla falegnameria di Sagana (Kenya), legno
lavorato a mano dal Missionario, Fratel Adriano Sabaini.
14 Novembre 1995: concelebrazione attorno al nuovo altare in pietra
La cornice durante la lavorazione
Nell’anno dell’Allamano 2014
Nel 2014, l’anno del Beato Giuseppe Allamano, abbiamo scelto di mettere nell’abside,
inserito in una cornice di “pietra bianca”, l’immagine del Beato Giuseppe
Allamano, stampata su legno. La cornice in pietra, detta “pietra martinese” non
marmorea, è opera dello scalpellino della pietra Gregorio Sisto di Martina Franca, uno
dei pochi rappresentanti di una straordinaria arte locale, quella dei maestri artigiani
scalpellini; supervisore di questa opera è stato Leonardo Palmisano della Ditta
CALCARIA per la lavorazione della pietra. La cornice segue lo stesso stile dei manufatti
del 1995. Le fiammelle che la ornano, nascono dalla base, dove è incastonata la
reliquia del Fondatore, come fuoco che nasce dal cuore dell’Allamano che diceva “ci
vuole fuoco per essere missionari”. La messa in opera di tutti i manufatti di pietra è
del Sig. Franchino Geronimo di Martina Franca, “Maestro” muratore e grande amico
dei Missionari.
Il quadro della Consolata
Il quadro della Consolata è stato collocato sulla parete di fondo della Cappella, con
base di pietra dello stesso stile e dello stesso scalpellino della cornice del Beato
Allamano.
Il quadro merita una sottolineatura particolare perché ha la sua storia ed è firmato dal
pittore Mario Prayer (1887 1959). Il Prayer di origine austriaca, era nato a Torino e
poi si era trasferito a Bari. Fu conosciuto e molto apprezzato dai nostri Missionari che
gli affidarono l’incarico di affrescare tutto il Santuario della Madonna della Coltura a
Parabita dove i Missionari erano presenti dal 1928, e anche le stazioni della Via Crucis
del nostro Santuario di S. Maria a Mare nel 1948. Nel 1946 il Prayer su un foglio di
legno compensato di cm 120 x 80, dipinse il quadro in questione che fu collocato al
centro dell’abside della chiesa di S. Francesco a Martina Franca. Quando nel 1955 P.
Mario Monegat acquistò la bellissima statua in legno di Ortisei della Ditta Giac.Vinc.
Mussner, il quadro fu tolto e custodito nella casa dei Missionari.
Negli anni ha subìto dei danni dovuti al logorio del tempo ma anche all’incuria delle
persone. Ora è stato restaurato dalla Sig.na Brigida Martucci di Martina Franca ed è
stato collocato al centro della parete di fondo della nostra Cappella.
Una lapide, posta al centro della parete laterale,
ricorda la data della dedicazione della cappella.
A.D. MCMXCV DIE 14 NOVEMBRIS
BENIGNUS ALOISIUS PAPA
TARENTINUS ARCHEPISCOPUS
SACELLUM HOC
BEATO JOSEPHO ALLAMANO
SOLEMNI RITU DEDICAVIT
IN POSTERORUM PERENNI MEMORIA
LAPIDEM HUNC
INSTITUM MISSIONUM A CONSOLATA
POSUIT
ANNO BEATI ALLAMANO MMXIV
Nel 2014, anno dedicato all’Allamano, noi, Missionari della Consolata di Martina
Franca, abbiamo voluto completare l’arredamento di questa chiesetta, tanto
cara alla comunità e ai gruppi che la frequentano.
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