COMUNE DI PECETTO
TORINESE
Provincia di Torino
PIANO COMUNALE DI
PROTEZIONE CIVILE
1
1
PREMESSA INTRODUTTIVA
1.1 La protezione civile
La protezione civile non costituisce una funzione pubblica tipica: essa consiste soprattutto
nella predisposizione, nella organizzazione e nel coordinamento di strumenti risorse, attività
con finalizzazione alla salvaguardia della vita, dell'ambiente e dei beni dai danni o dal
pericolo di danni derivanti da calamità naturali, catastrofi o comunque eventi calamitosi,
anche di natura antropica.
E' una vera e propria politica dell'ente pubblico, che, partendo dalla conoscenza del territorio
e degli insediamenti. ne coinvolge la gestione e ne disciplina l` uso; quindi, in caso di
calamità, attiva le risorse operative in modo coordinato ed efficace da eliminare o mitigare
gravi danni. restaurando infine condizioni normali di vita.
1.2 La normativa di base.
Il riferimento normativo di base è dato dalla legge 24-2-92, n. 225, istitutiva del servizio
nazionale della protezione civile (G.U. suppl. ord. n 64 de! 17-3-1992). Tale legge-quadro
fissa l’organizzazione territoriale (centrale, regionale, periferica) e determina le funzioni e le
aree di attività.
A parte la normativa specifica, interessano la protezione civile tutte le norme che riguardano
la salvaguardia dell'ambiente, la gestione del territorio, la sicurezza sociale e ambientale, sia
se poste sul piano legislativo sia se recate da disposizioni statutarie e regolamentari, come
ancora le normative che disciplinano la costituzione, l'organizzazione e le funzioni di enti,
organi e organismi operanti in ambito (o anche in ambito) di protezione civile .
1.2.1
Ulteriore normativa
Anno 1970
Legge 8 dicembre 1970 n.966 – Norme sul soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite da
calamita’ – Protezione Civile.
Anno 1981
Decreto Presidente della Repubblica 6 febbraio 1981 n.66 – Regolamento di esecuzione della
legge 8 dicembre 1970 n.966, recante norme sul soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite
da calamita’ . Protezione Civile.
Anno 1985
Decreto Ministeriale 25 giugno 1985 – Adozione di un emblema rappresentativo da parte del
Dipartimento della protezione civile e delle associazioni di volontariato.
Decreto Ministeriale 6 novembre 1985 – Modificazione al decreto ministeriale 25 giugno 1985,
concernente l’adozione di un emblema rappresentativo da parte del Dipartimento della
protezione civile e delle associazioni di volontariato.
Anno 1986
2
Legge Regionale 3 settembre 1986 n.41 – Disciplina degli interventi regionali in materia di
protezione civile.
Anno 1987
ecreto Ministeriale 12 febbraio 1987 – Autorizzazione a fregiarsi dell’emblema
rappresentativo della protezione civile da parte delle associazioni di volontariato.
Anno 1988
ecreto Presidente della Repubblica 17 maggio 1988 n.175 – Attuazione della direttiva CEE
n.82/501, relativa ai rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate attivita’ industriali,
ai sensi della legge 16 aprile 1987 n.183 ( Grandi Rischi).
Anno 1990
Legge Regionale 12 marzo 1990 n.10 – Valorizzazione e promozione del volontariato nella
protezione civile.
Anno 1991
Circolare Ministero Finanze n. 3 del 25 febbraio 1991
Legge 11 agosto 1991 n.266 – Legge quadro sul volontariato.
Decreto Ministeriale 2° maggio 1991 – Modificazioni ed integrazioni al decreto del Presidente
della Repubblica 17 maggio 1988 n.175, in recepimento della direttiva CEE n.88/610 che
modifica la direttiva CEE n.82/501 sui rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate
attivita’ industriali.
Anno 1992
Legge 24 febbraio 1992 n.225 – Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile.
Decreto Ministeriale 14 febbraio 1992 – Obbligo alle organizzazioni di volontariato ad
assicurare i propri aderenti, che prestano attivita’ di volontariato, contro gli infortuni e le
malattie connessi allo svolgimento dell’attivita’ stessa, nonche’ per la responsabilita’ civile per
i danni cagionati a terzi dall’esercizio dell’attivita’ medesima
Decreto Ministeriale 16 novembre 1992 – Modificazioni al Decreto Ministeriale 14 febbraio
1992, concernente le modalita’ relative all’obbligo assicurativo per le associazioni di
volontariato.
Anno 1994
3
Legge Regionale 29 agosto 1994 n.38 – Valorizzazione e promozione del volontariato.
Decreto Presidente della Repubblica 21 settembre 1994 n.613 – Regolamento recante norme
concernenti la partecipazione delle associazioni di volontariato nelle attivita’ di protezione
civile.
Presidenza del Consiglio dei Ministri Circolare 16 novembre 1994 n.01768 U.L. – Istituzione
dell’elenco delle associazioni di volontariato di protezione civile ai fini ricognitivi della
sussistenza e della dislocazione sul territorio nazionale delle associazioni da impegnare nelle
attivita’ di previsione, prevenzione, e soccorso. Adempimenti finalizzati all’erogazione di
contributi per il potenziamento delle attrezzature ed il miglioramento della preparazione
tecnica.
Anno 1995
Legge Regionale 3 aprile 1995 n.48 – Valorizzazione e promozione dell’associazionismo.
Sentenza Corte Costituzionale 5-14 Aprile 1995 n.127.
Anno 1996
Decreto – Legge 27 maggio 1996 n.292 – Interventi urgenti di protezione civile.
Decreto Legge 26 Luglio 1996 n.393
Anno 1997
Regione Piemonte – Criteri per l’erogazione dei contributi per l’anno 1997 previsti dalle
L.R.3 settembre 1986 n.41 e L.R. 12 marzo 1990 n.10.
1.3
Eventi e rischi.
Prima di precisare le attività ed i compiti della protezione civile, la legge fondamentale
225/92 indica (art.2) la tipologia degli eventi calamitosi in effetti come già verificatisi o in
atto. In realtà, in protezione civile individuare un evento significa soprattutto individuare le
attività idonee a fronteggiarlo, impedendo che accada o mitigandone gli effetti: in sostanza
programmando interventi (in senso preventivo) e organizzandone altri (in senso di
soccorso o ripristino) In definitiva, l'attenzione va concentrata sulle caratteristiche
intrinseche dell’evento che si ipotizza di dover fronteggiare a prescindere dal suo
verificarsi, rilevando soltanto il fattore rischio. L’evento di protezione civile è quello di cui è
possibile l'accadimento.
Pertanto, pare più opportuno individuare i rischi nei riguardi dei quali debbono essere
esplicate le attività di protezione civile.
L'art. 3 della legge fondamentale precisa le “attività ed i compiti" di protezione civile: come
può notarsi, nell'ordine logico e funzionale detti: programmazione (previsione e
prevenzione) e pianificazione (soccorso e superamento dell'emergenza).
4
1.4
L’organizzazione: il ruolo del comune
Il comune costituisce il nucleo locale più proteso verso l'intervento di emergenza in quanto
acquisisce un ruolo di effettiva centralità nel sistema poiché l'ambito comunale è quello a
rischio e quello investito dall'evento.
1.5
Necessità di piano comunale.
La presenza di un piano consente al sindaco di procedere in modo coordinato alle attività
previste e necessarie (vd. art. 15 L.225/02). Il piano è certamente collegato ai rischi e al
possibile evento: questi possono interessare più comuni.
2
STRUTTURA E FINALITÀ DEI PIANO.
Il piano di cui si tratta in questa sede riguarda essenzialmente l'attività da porre in essere in
caso di pericolo o di evento; presuppone evidentemente l'individuazione del rischio insito nel
territorio, e organizza le strutture e prevede le modalità e le procedure di attivazione e di
esplicazione del soccorso fino al superamento dell'emergenza. Esclude, pertanto, l'attività da
porre in essere per eliminare il rischio, ove possibile, o mitigare le conseguenze di eventi
calamitosi. Questo non escude che il comune proceda nell'attività gestionale e di assetto del
territorio tenute presenti le condizioni di rischio esistenti ( da cui possono risultare vincoli e
limitazioni).
Il piano che segue riporta in una prima parte i dati "fissi" relativi al territorio e ai rischi,
quindi l’organizzazione (strutture, risorse) e successivamente il funzionamento dei servizi,
fino alle attività di superamento dell'emergenza.
5
3
TERRITORIO
3.1
La conoscenza dei territorio intesa come descrizione dei rischi che incombono
sullo stesso.
3.1.1 Fonti (livello comunale)
•
•
Archivi storici comunali
Studi tecnici di interesse specifico
3.1.2 Elenco dei rischi possibili sul territorio
Sulla carta il territorio di Pecetto Torinese:
È esposto ai soli rischi di calamitá naturale quali:
terremoto
frane
grandine
fenomeni meteorologici violenti
nevicate abbondanti
siccità
incendi boschivi
incendi urbani
È esposto ai soli rischi possibili di eventi antropici quali:
black out elettrico
incidenti aerei
interruzione condotte acque
interruzione condotte elettriche
interruzione condotte gas
epidemie
epizoozie
atti terroristici
Non è esposto al rischio di:
valanghe
alluvioni
inquinamento aria e clima se non di riflesso
esondazioni
crollo dighe
incendi industriali
incidenti nucleari se non di riflesso
incidenti ferroviari
carestie
dispersioni di prodotti chimici se non di riflesso
6
In generale non essendo zona sismica, né soggetta nel passato a particolari siccità, né
con problemi di consistenti frane che insistono su zone abitate, si può prevedere che fra le
calamità possibili il territorio sia solamente soggetto a:
-
Incendi boschivi
-
Grandine o fenomeni meteorologici violenti
-
Inquinamento acqua
Fortunatamente la zona appare sufficientemente autoprotetta, fatte le eccezioni di cui
detto, e la previsione dell’impatto dell’evento calamitoso dovrebbe comunque avere sulla
popolazione una ripercussione solo temporanea grazie anche all’immediata vicinanza di
tutte le strutture generali e principali di soccorso esterno della città di Torino.
La determinazione del rischio é stato esaminato e redatto dal competente Ufficio
Comunale.
3.2
La conoscenza del territorio intesa come illustrazione della sua morfologia e del
relativo stato antropico nonché delle infrastrutture esistenti.
3.2.1 Fonti cartografiche
• Carta di delimitazione del territorio provinciale e comunale scala 1: 200.000 o
1: 150.000;
• Carta idrografica scala 1: 100.000;
• Carta dell'uso del suolo comunale e provinciale scala 1 : 50.000
• Carta del bacino idrografico con l'ubicazione degli invasi e gli strumenti di misura
(pluviometri e idrometri) scala 1:150.000 o 1:200.000,
• Carta geologica scala 1:100.000
• Carta geomorfologica scala 1:25.000;
• Carta della rete viaria e ferroviaria, dei porti, aeroporti, eliporti scala 1:25.000
• Cartografia delle attività produttive (industriali, artigianali, agricole, turistiche);
• Cartografia delle aree per l'ammassamento delle forze e delle risorse scala
1:10.000;
• Cartografia delle aree utilizzate per attendamenti. roulottopoli, containeropoli scala
1:10.000;
• Cartografia degli edifici strategici (scuole, ospedali, caserme, ecc.) e loro eventuale
rilevamento delle vulnerabilità scala 1:5.000 o 1:10.000;
• Cartografia della pericolosità dei vari eventi presi in esame nel territorio comunale
• Cartografia complessiva del rischio.
7
3.3
Caratteristiche del territorio
Le caratteristiche geomorfologiche del territorio sono di 4 tipi:
1. Zona concentrico e Capoluogo
Area di abitazione semintensa servita da molte strade colleganti i Comuni
confinanti.
Composizione morfologica collinare con 2 dorsali orientate a giorno e 3 vallate di
convogliamento con bacino delimitato da 3 piccoli rii di raccolta (Rio Griglia, Rivo
Pontetto e Rivo Vajors detto anche Canape).
I bacini idrici sono molto ampi ma di scarsa raccolta, vista la natura
prevalentemente agricola e permeabile del terreno di confluenza.
2. Frazione S. Pietro
Area prevalentemente pianeggiante, con rivo nella zona centrale del fondo valle,
formata da due dorsali di colmo sul proseguimento di quelle citate
precedentemente.
Lieve declivio delle livellette perimetrali ed ampia superficie pianeggiante
agricola.
Comodo raggiungimento con strade anche dai Comuni di Chieri, Cambiano e
Trofarello.
3. Frazione Rosero
Stessa situazione topografica e morfologica dell’Eremo, abitazione sparse su
terreno declivio. L`unica strada interna, di carattere in parte Comunale ed in
parte Provinciale, é di scarsa ampiezza
Tipologia del terreno a tufo giallo consistente. La superficie é prevalentemente
coperta da boschi con spazi di terreno coltivato ad ampio respiro e di notevole
ampiezza.
4. Zona Eremo-Maddalena
Livellette di notevole declivio con insediamenti di piccola entità sparsi e scarsi,
prevalenza di territorio a carattere boschivo con strade di collegamento di
piccola ampiezza e di tipo Comunale con unica strada ampia e di scorrimento di
carattere provinciale.
8
3.4
Dati generali del Comune di Pecetto Torinese
ESTENSIONE TERRITORIALE: 916 ettari circa
PRINCIPALE SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO:
Concentrico
Frazione San Pietro (a circa 2 Km dal concentrico)
Frazione Rosero (a circa 3 Km dal concentrico)
zona Eremo-Maddalena (a circa 6 Km dal concentrico)
LATITUDINE: 4° 04’ 02” (3^ zona del Piano Provinciale)
LONGITUDINE: 45° 49’ 86” (3^ zona del piano Provinciale)
ALTITUDINE:
Concentrico Mt. 407 s.l.m.
Frazione San Pietro Mt. 260 s.l.m
Frazione Rosero Mt. 440 s.l.m.
zona Eremo-Maddalena Mt. 715 s.l.m
COMUNI COERENTI:
Torino
Pino
Chieri
Trofarello
Moncalieri
COLLEGAMENTI CON COMUNI VICINI
I collegamenti sono assicurati da tutte le direzioni nelle forme elencate:
a) la provincia tutta a mezzo elicottero con possibilità di atterraggio nel concentrico in
più punti ed in tutte le frazioni e zone territoriali
b) i Comuni di Chieri e Trofarello, sedi ferroviarie distanti rispettivamente Km. 6 e Km.
4 dal centro paese.
c) Torino km. 11 a Piazza Castello, Prefettura
d) Moncalieri km. 7 al centro città, Municipio
e) Pino km. 4 al centro città’, Municipio
f) Cambiano Km. 3 al centro città, Municipio
g) Chieri Km. 6 al centro città, Municipio
h) Trofarello Km. 4 al centro città, Municipio
N.B. I collegamenti di cui alle voci c), d), e), f), g), h), sono garantiti da strade in buono
stato di manutenzione e che presentano una carreggiata minima di mt. 6.
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FONTI, SORGENTI E APPROVVIGIONAMENTO IDRICO
NUMERO SORGENTI E FONTI: 2 (Sabena e Pranzise)
PORTATA SORGENTI: mc/s 0,05
DOTAZIONE ACQUA CORRENTE: Acquedotto Comunale
PORTATA ACQUEDOTTO: mc/s 18 circa
POPOLAZIONE
POPOLAZIONE RESIDENTE: 3.640 abitanti (Rif. agosto 2000)
POPOLAZIONE DIMORANTE: effettiva massima stimata 4.200 abitanti.
RIPARTIZIONE INDICATIVA POPOLAZIONE:
2090 abitanti nel concentrico
800 abitanti in Frazione S. Pietro
300 abitanti in Frazione Rosero
450 abitanti in zona Eremo e Maddalena
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4 PIANI DI EMERGENZA
Il Sindaco è autorità comunale di protezione civile (art.15 co. 3, L.225/92) Al verificarsi
della presente emergenza assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso
in ambito comunale e ne dà comunicazione al Prefetto e al Presidente della Giunta
Regionale.
Il Sindaco per l'espletamento delle proprie funzioni si avvale del Responsabile Comunale
al Coordinamento della Protezione Civile , nella persona del Dirigente dell’Ufficio Tecnico
Comunale..
4.1
Struttura comunale di protezione civile
Al verificarsi della presente emergenza il Sindaco convoca presso la struttura comunale di
protezione civile il Responsabile Coordinatore della protezione civile il Comitato di protezione
civile, presiede tale Comitato e impartisce le seguenti disposizioni:
• allestimento sala operativa comunale
• il responsabile comunale della protezione civile, assegna i compiti a ciascun
componente del Comitato.
4.2
La sala operativa comunale
E` collocata presso sede idonea (in ragione del rischio); all'interno della stessa possono
essere previste:
1. postazioni per radioamatori
2. linee telefoniche
3. servizio fax
4. generatore di energia elettrica
5. altre attrezzature secondo l'emergenza in atto
6. documentazione inerente il rischio.
4.3
Misure di sicurezza e predisposizione organizzative
Vengono disposte dal Sindaco, sentiti il responsabile coordinatore., le necessarie misure di
sicurezza e predisposizioni organizzative.
11
5
MODALITA' DI ATTUAZIONE DEL PIANO DI EVACUAZIONE E SOCCORSO
5.1
SOCCORSO
Il piano deve prevedere tre livelli di allertamento così articolati:
1) PREALLARME UNO
2) PREALLARME DUE
3) ALLARME
5.1.1
Preallarme Uno
Questo livello di allertamento é riservato ai tecnici che seguono le indicazioni fornite dai
riscontri effettuati tramite sopralluoghi o altro. Allorché dovesse manifestarsi l'esigenza il
sindaco o la prefettura proclamerà il “preallarme due”
5.1.2
Preallarme Due ( attenzione)
Non appena ricevuta la notizia di potenziale pericolo, il sindaco convocherà il Gruppo di
Coordinamento Comunale ed il responsabile coordinatore della protezione civile.
Compito principale della Giunta e del coordinatore sarà verificare l'approntamento di tutte
le misure contenute nel piano.
Il responsabile coordinatore della protezione civile verifichera’ la disponibilità di tutto il
personale comunale necessario alla gestione del Piano, e se lo riterra’ opportuno
ordinera’ il rientro in servizio degli stessi.
In questo caso, inizialmente non dovrà essere data alcuna comunicazione alla
popolazione essendo possibile una segnalazione di cessato pericolo.
Durante il preallarme due in caso di comunicazione da parte dei tecnici preposti di
aggravamento della situazione si dovrà ricorrere al collegamento con la prefettura.
5.1.3
Allarme Tre ( dissesto idrogeologico)
Con l'evoluzione negativa del fenomeno anche improvvisa si entra nella fase di allarme.
Saranno convocati immediatamente - secondo le modalità istituzionali - la giunta
municipale, il responsabile coordinatore della protezione civile
Quest'ultimo organismo gestirà organizzativamente operazioni di evacuazione e di
soccorso alla popolazione.
Preliminarmente all' allertamento della popolazione, naturalmente in tempi brevissimi,
dovranno essere predisposti gli adempimenti previsti per ciascun concorso operativo. Il
coordinamento dei servizi logistici verrà assunto da un responsabile per ogni servizio,
designato dal responsabile coordinatore:
1) Approvvigionamento
2) Collegamenti
3) Sanità
4) Servizio sociale.
12
6
CENTRO DI COORDINAMENTO COMUNALE
Non appena accertato il ricorso alla fase di allarme dovrà insediarsi il centro
coordinamento comunale presso la sala operativa preventivamente individuata.
Il sindaco presiederà tale centro e comunicherà qualsiasi decisione che interessi i rapporti
con altri organismi operanti.
Presso i locali della sala operativa sarà installato permanentemente un apparecchio
telefonico ad uso esclusivo del centro di coordinamento con l'utilizzo di locali ad uso
ufficio.
Verranno trasportate, inoltre, presso la sede del centro coordinamento comunale tutte le
attrezzature necessarie
I radioamatori assicureranno 1' installazione di apparecchiature ricetrasmittenti necessarie
per i collegamenti.
6.1
Unita’ Sanitarie
A cura della ASL competente per territorio dovrà essere costituita una unità sanitaria di
pronto soccorso a servizio dei cittadini residenti nella zona coinvolta dalla calamita’.
6.2
Allertamento alla Popolazione
Ogni piano di emergenza deve contenere un piano di sgombero della popolazione a cui ci
si deve attenere.
Ogni nucleo familiare residente nelle zone del rischio deve essere in possesso delle
norme di comportamento che saranno distribuite alle famiglie stesse.
Il piano prevede: sistemi dì avviso e comunicazione alla popolazione che ne deve essere
informata.
Contemporaneamente all'allertamento della popolazione presso l'ufficio dei servizi sociali
dovrà essere insediato il posto di ricevimento delle segnalazioni di persone impossibilitate
a muoversi autonomamente e residenti nelle zone di evacuazione.
Piani particolareggiati riferiti ai rischi evidenzieranno le zone di territorio comunale
interessate classificandone secondo una scala composta da più livelli attribuendo ad
ognuno un valore riferito al disastro così che i provvedimenti di allertamento della
popolazione seguiranno criteri di graduazione di interessamento.
Se nelle zone su citate sono presenti case di riposo, cliniche e/o alberghi sarà cura dei
gestori far evacuare gli ospiti.
Le forze dell'ordine durante la fase di allarme e di evacuazione garantiranno controllo
antisciacallaggio.
6.3
Suddivisione del territorio in aree di rischio
Dovrà contenere la frazione di territorio con i vari indirizzi e per ognuno di essi il numero di
famiglie presenti e le persone componenti le stesse.
La popolazione residente nelle zone considerate a maggior rischio saranno allertate
attraverso sistemi di allarme prescelti preventivamente portati a conoscenza della
popolazione.
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6.4
Attivazione centri di raccolta
Contestualmente all'allertamento dovranno essere attivati i centri di raccolta della
popolazione da dove la stessa verrà condotta nei centri di ricovero.
Coloro che possono disporre di mezzi propri li potranno utilizzare per raggiungere i centri
di ricovero individuati seguendo itinerari idonei alla propria incolumità e che non
interferiscono con i mezzi di soccorso.
I centri di raccolta saranno individuati per ogni zona e di ognuno sarà indicano il
responsabile.
Ogni centro di raccolta sarà presidiato:
- da una equipe socio-sanitaria, dotata di un'autoambulanza;
- da un Agente di Polizia Municipale o da uno delle forze dell'ordine presenti
Sono individuati i seguenti centri di raccolta:
1) Piazzale Roma per gli abitanti del concentrico
2) Zona piazza S. Pietro per la frazione S. Pietro
3) Piazzale adiacente la cappella S. Michele per la frazione Rosero
4) Piazzale Eremo per la zona Eremo e Maddalena
Secondo il tipo di calamità potrà essere fissato il punto di ritrovo in sole 3 zone del
concentrico e precisamente:
a) Terreno – parco palazzo comunale per la zona Rosero, Eremo e
Maddalena
b) Piazzale Roma per gli abitanti del centro
c) Piazzale mercato ciliegie per la frazione S. Pietro
6.5
Adempimenti
I responsabili dei centri di accolta dovranno assicurarsi che le operazioni di trasferimento
ai centri di ricovero avvengano con la massima celerità.
Priorità nel trasporto ai centri di ricovero sarà data ad anziani, bambini e inabili I
responsabili di ciascun centro di raccolta si informeranno se sono presenti persone in
difficoltà (handicappati o altro),
Il servizio di trasporto presso i centri di ricovero continuerà fino a contrario esplicito ordine
del sindaco al responsabile del coordinamento comunale che lo comunichera’ ai vari
responsabili dei centri.
6.6
Attivazione centri di ricovero
Non appena divulgato il messaggio di allarme dovranno essere attivati i centri di ricovero
avvalendosi anche dei responsabili degli stessi centri e del personale presente nello
stesso.
I centri di ricovero e i relativi responsabili saranno individuati per ciascuna zona di rischio.
Sarebbe Opportuno che ogni centro di ricovero sia così presidiato:
- personale socio sanitario
- personale dell’amministrazione comunale assegnato su indicazione del responsabile del
coordinamento comunale
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- personale delle forze dell'ordine.
In ogni centro di ricovero dovrà essere funzionante una cucina e qualora la struttura ne
fosse sprovvista sarà necessario chiedere la disponibilità alle forze armate tramite la
prefettura.
Sono individuate n.2 grandi aree di ricovero adatte a costituire un campo base per tende,
case mobili ecc.:
1) Piazzale mercato ciliegie, Comunale, in zona v. Umberto I angolo Strada
Revigliasco con atterraggio elicotteri e con superficie piana bitumata di circa mq
3.500
2) Campo sportivo Comunale in v. Circonvallazione con superficie piana erbosa di
mq. 6.000 disposta su due piani sfalsati di mq 5.000 l’uno e 1.000 l’altro e dotata
di parcheggio adiacente e spazi limitrofi adatti all’atterraggio di elicotteri.
Sul territorio sono inoltre insediati n.5 complessi rurali di sufficiente capacitá di
ricovero per bovini ed animali, nel caso di epidemie o epizoozie ed altrettanto
sufficientemente distanti da centri abitati per evitare contagi e rischi:
1) Cascina Canape di Rosso Bartolomeo con capacita’ di ricovero di n.200 capi
circa
2) Cascina Benne di Sivera con capacita’ di ricovero di n.150 capi circa
3) Cascina Margheria di proprietà’I.N.P.S. di Torino con capacita’ di ricovero di
n.100 capi circa
4) Cascina Valvera di Margary F.lli con capacita’ di ricovero di n.70 capi circa
5) Cascina Case Sparse di Furione Giovanni con capacita’ di ricovero di n.250 capi
circa
6.7
Adempimenti
Il responsabile del centro dovrà preventivamente accertarsi dell'apertura di tutti i cortili
pubblici e privati posti nelle vicinanze dei centri stessi al fine di consentire il più agevole
parcheggio dei mezzi di trasporto privati.
Inoltre il responsabile dovrà:
a) fare il censimento delle persone ricoverate
b) predisporre avvalendosi della collaborazione dei ricoverati volontari - dei posti
disponibili che
saranno assegnati dando priorità ad anziani e bambini e nell'attribuzione dei posti si
dovrà tener conto, possibilmente, sia dell`unità dei vari nuclei familiari che della privacy dei
ricoverati
c) predisporre in spazi idonei tavoli, sedie per la distribuzione dei pasti che dovrà avvenire
con opportuna turnazione
d) richiedere se necessario una cucina da campo.
6.8
Approvvigionamento
Allo scopo di rendere meno disagevole il soggiorno della popolazione presso centri di
ricovero bisognerà assicurare soprattutto l'approvvigionamento dei prodotti di prima
necessità. Il centro di coordinamento comunale verificherà la disponibilità di generi
alimentari tenendo contatti con gli organismi che li hanno in gestione.
15
Inoltre dovrà provvedere al reperimento, tramite gli organi preposti, degli effetti letterecci
necessari al ricovero della popolazione.
6.9
Concorso operativo volontario
Sarà assicurato il concorso operativo di associazioni e sodalizi istituzionalizzati che,
ciascuno secondo le proprie finalità, seguiranno le direttive impartite dal sindaco tramite il
responsabile comunale al coordinamento .
16
7
CONCORSO OPERATIVO UFFICIO COMUNALI
RISORSE DISPONIBILI
COMPOSIZIONE RISORSE COMUNALI PER LA PROTEZIONE CIVILE
COGNOME E NOME
QUALIFICA
GORIA Roberto
Coordinatore Comunale della protezione
civile
CALO’ Cosimo
Comandante Polizia Municipale
SAYA Giuseppe
Dir. U.T. Aggiunto
PIANTADOSI Alessio
Tecn. Disegnatore
GOFFI Adriano
Autista
SAVINO Antonio
Responsabile operatori ecologici
LUNGO Luca
Operatore Ecologico
CACCHERANO Bernardo
Capo servizi amministrativi
LONGO Lorella
Capo servizi economato e tributi
A.ACQUEDOTTO. sede di Pino Torinese
Fontaniere
COTTINO Giovanni
Add. Impianto Depurazione
GHIONI Mario
Add. Manutenzione strade
CASUCCI Giovanni
Istruttore Vice Comandante Polizia
Municipale
MALFATTO Marina
Istruttore Polizia Municipale
BORELLI Stefano
Agente Polizia Municipale
CANCIAN Ivana
Istruttore servizi economato
DELBOSCO Marilena
Esecutore Messo Comunale
AMBRASSA Emanuela
Esecutore
BOSA Emanuela
Esecutore
BONINA Rosa
Esecutore
MAROCCO Irma
Esecutore
SOMMA Lucia
Esecutore
CUCCO Graziella
Istruttore servizi amministrativi
ELENCO MEZZI DI TRASPORTO IN POSSESSO DEL COMUNE
MEZZI COMUNALI
NUMERO
TIPO
4
Autovetture
2
Aper car
1camion
10 qli
17
7.1
Materiale a magazzino
Il materiale necessario sarà predisposto e dislocato in zone di pronta disponibilità e
saranno preventivamente individuati sia come quantità che come qualità
7.2
Dislocazione personale e mezzi
Durante la fase di “preallarme due” almeno una persona dovrà esser reperibile nelle ore
notturne e festive. Questa avviserà telefonicamente il personale quando dovesse
verificarsi l'allarme.
La responsabilità della reperibilità del personale sarà del responsabile comunale
coordinatore della protezione civile - Il servizio di avviso alla popolazione in orario notturno
e festivo e secondo i turni di servizio stabiliti sarà affidato a personale amministrativo.
Il personale tecnico, una volta chiamato deve recarsi presso le zone preventivamente
individuate. Avvenuto il concentramento dello persone, saranno formate squadre di pronto
intervento composte da tecnici e operai che si dislocheranno presso le zone a rischio in
cui è previsto l'intervento degli stessi si collegheranno fra loro e con il centro di
coordinamento comunale.
7.3
Intervento di ditte private
Per il trasporto e la collocazione del materiale utile all'emergenza si utilizzeranno le ditte
fornitrici le quali dovranno intervenire immediatamente su richiesta del responsabile
coordinatore della protezione civile e in sua assenza dal responsabile dell’ufficio tecnico
comunale recandosi in zone preventivamente individuate e fornendo il materiale nella
quantità richiesta dallo stesso ufficio.
18
8
CONCORSO OPERATIVO DELLA POLIZIA MUNICIPALE
8.1
Premessa
Come già detto presupposto fondamentale di tale piano per una ordinata evacuazione è la
suddivisione della città in zone. Per lo svolgimento dell'evacuazione al segnale allarme Ia
Polizia Municipale deve provvedere a:
1) chiudere le vie di accesso al paese per impedire l' arrivo o il transito di nuovi automezzi
e facilitare quindi al massimo le vie di fuga dei residenti verso l'esterno. Pertanto
dovranno essere preventivamente individuate le vie di acceso da bloccare. Le vie di
accesso al territorio di Pecetto Torinese sono le seguenti:
a
b
c
d
e
Strada Eremo
Strada Valle Sauglio
Strada Chieri
Strada Valle San Pietro
Strada Revigliasco-
2) le forze dell'ordine presiederanno le vie di accesso e tutte le operazioni saranno
compiute in modo tale da creare una cintura protettiva dalla quale sia solo possibile
uscire.
8.2
Attuazione viabile del piano
Al centro di coordinamento comunale sarà data in dotazione la planimetria del territorio
comunale nella quale saranno indicati i punti del piano di viabilità con diverse indicazioni:
a) es. aree blu: indicheranno le zone indicate quali sede di ricovero
b) es. le aree verdi: i punti nei quali si raggrupperanno i mezzi messi a disposizione per il
trasferimento dei cittadini ai centri di ricovero.
Saranno messi a disposizione del centro Coordinamento comunale mezzi per esigenze
particolari quali ad es trasporto materiale, documenti, ecc.
c) es. cerchi rossi: indicheranno i posti di blocco per impedire l'accesso alla città
d) es. cerchi rossi e verdi: indicheranno i punti da presidiare ubicati nei pressi delle zone di
ricovero allo scopo di meglio coordinare automezzi in arrivo ed in parcheggio
e) es. cerchi per metà rossi: rappresenteranno i nodi stradali da presidiare per la viabilità
così che ci sia un deflusso disciplinato delle colonne di profughi agli incroci
f) es. trecce rosse: indicheranno i principali itinerari di deflusso e saranno posizionate
tenendo conto delle caratteristiche e della collocazione delle vie.
Gli itinerari di deflusso devono essere vincolanti e devono essere praticabili anche durante
lo stato di allarme. E’ opportuno analizzare in dettaglio la situazione dividendo in zone
anche la parte riguardante la viabilità di deflusso.
8.3
Adempimenti
Il Corpo di Polizia Municipale dovrà: valutare le unità disponibili in organico, destinare una
parte di loro alle zone di raccolta mentre il Comandante provvederà a pianificare il
personale riservandosi almeno qualche unità da impiegare alla viabilità contingente che
19
potrà conseguire alle ordinanze del sindaco.
Operativamente si potrebbero attuare le seguenti attività:
1) Dislocazione di Agenti presso i punti di concentramento di automezzi pubblici così da
consentire un agevole funzionamento di questo servizio
2) Dislocazione di unità sulla rete viabile cittadina privilegiando nodi di interesse
fondamentale facendo sì che il personale unitamente alla forza pubblica concorra al
meglio deflusso delle colonne che si formeranno agli incroci.
3) Concentrazione delle unità disponibili in pochi incroci per il controllo degli stessi
lasciando quindi la forza pubblica libera di svolgere altri compiti.
8.4
Sistemi di allarme
Saranno predisposti sistemi di allarme e di collegamento immediato. I sistemi di allarme
individuati sono:
• campane
• megafoni installati sulle auto della Polizia Municipale
• avvisi a mezzo manifesto in tutte le strade
8.5
Attrezzature assegnate al centro operativo
Si doterà il centro operativo delle attrezzature che saranno dislocate presso il centro
stesso:
• gruppo elettrogeno
• torre faro
• altro.
8.6
Servizio energia elettrica
Il comune si dovrà impegnare nei limiti del possibile in relazione all'entità degli eventi
calamitosi a mantenere l'erogazione di energia elettrica per il tempo necessario all'
agevole evacuazione della popolazione interessata. Dopo tale periodo infatti potrà essere
necessario interrompere l’energia elettrica nelle frazioni o in alcune zone del paese.
Il servizio e’ garantito dall’ENEL quale ditta appaltatrice del Comune
8.7
Servizio acqua potabile
Potrebbe verificarsi il totale fuori servizio delle condutture di acqua potabile, per cui
bisognerà individuare a quale fonte di erogazione attingere, considerando di poter
usufruire dei pozzi artesiani. In questo senso valutare che il loro funzionamento potrebbe
interrompersi a causa della mancanza di energia elettrica.
Il servizio e’ garantito dall’ A:A:M: ,ditta appaltatrice del Comune
20
9
UFFICI, ENTI, ASSOCIAZIONI PUBBLICHE E PRIVATE INTERESSATE
Per ogni organismo interessato ed utile all'emergenza è indicato il responsabile e il suo
recapito. In ordine al presente punto sara’ istituito a cura del Comune un albo il quale
inserira’ tutte le associazioni che lo richiederanno.
Il Comune, si fara’ carico delle stipulazione di apposita polizza assicurativa nel caso di
intervento da parte dei componenti le associazioni, pertanto all’atto della richiesta di
intervento, dovranno lasciare il proprio nominativo al responsabile comunale della
protezione civile onde poter far partire a loro carico la relativa polizza.
21
DETENTORI DI RISORSE
SETTORE DI ATTIVITÀ
TITOLARE
Farmacia
Panificio
Panificio
Alimentari
Alimentari
Del Pietro Ercole
Deorsola Gianpaolo
Cipriano Antonio
Deorsola Gianpiero
Gallo Anna
Marongiu Marco
Padovan Luigi
Trasporti
De Stefani Paolo
Materiali da Costruzioni
Arato snc
Costruzioni-Movimento
GHIONI Mario
terra
Depurazione
Cottino Giovanni
Trasporto merciCottino Giovanni
Movimento terra
Carburanti
Novo Giuseppe
Attrezzatura Movimento
Ghioni Mario
Terra
Cottino Giovanni
Abbigliamento
Ferrero Aleandro
Abbigliamento
Miglietta Francesca
Onoranze funebri
Rostagno Giovanni
Combustibili
Deorsola Gianpaolo
Bertarione Rava
Rossa Alessandro
RECAPITO
TELEFONICO
011 8609937
011 8609236
011 8609391
011 8609147
011 8609409
011 8609907
011 8609233
011 8608181
011 8609880
011 8608108
NOTE
011 8609841
011 8609841
011 8609077
011 8608108
011 8609841
011 8609941
011 8608398
011 9440254
011 8609236
011 8609845
STRUTTURE DI RICETTIVITA' COMUNALI O PRIVATE
DENOMINAZION
E
Campo Sportivo
Scuola
Elementare
Scuola Media
Statale
POSTI
LETTO
TITOLARE
UBICAZIONE
N. TELEFONICO
Comune
Pecetto
Torinese
Comune
Pecetto
Torinese
Comune
Pecetto
Strada busello
011 8608290
Strada valle sauglio 1
011 8609318
Strada valle sauglio 3
011 8608124
22
Scuola Materna
Oratorio
Bocciofila
Tavolazzo
Torinese
Parrocchia
Santa Maria
della Neve
Parrocchia
santa Maria
della Neve
Bocciofila
Tavolazzo
Via mario mogna 28
011 8609194
Via mario mogna
Strada eremo 3
23
---------ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO COMUNALE DI---------------------------------------------PROTEZIONE CIVILE----------------------------------------( allegato al Piano Comunale di Protezione Civile)
Il Servizio di Protezione Civile di Pecetto Torinese è ad oggi regolato dal
Piano di Protezione Civile, approvato con deliberazione del Consiglio
Comunale n.ro_______________in data_______________________.
•
1) Il Piano è uno strumento pianificatorio che individua gli scenari possibili di
disastro che si possano verificare sul territorio, e indica le procedure
operative per fra fronte soprattutto dal punto di vista tecnico all’emergenza.
2) Il Piano , disciplina sia la fase di prevenzione, che quella di previsione, e si
lancia a dettagliare nei particolari dei vari momenti anche le procedure di
attivazione dell’emergenza. Si attaglia soprattutto alla casistica più diffusa di
scenario locale, che è quella del dissesto idrogeologico, ma la sua scansione
in momenti e soggetti è adattabilissima ad altre fenomenologie, quali ad
esempio quella sismica. Nella sua parte generale illustra il Sistema
Complesso che costituisce la struttura comunale di Protezione Civile, ed
illustra le prime due fasi classiche dello stato di attenzione e dello stato di
preallarme che precedono l’emergenza vera e propria. Quest’ultima è oggetto
dell’apposito Piano di Emergenza, che assieme al Piano Strutturale di cui al
punto 1), è quello che regola i comportamenti del Comune in caso di disastro.
1. Il Piano di Protezione Civile è invece lo strumento con il quale il
Consiglio Comunale indirizza le attività di costruzione del servizio
comunale, disciplinando procedure amministrative e facoltà di spesa
soprattutto in fase di prevenzione, uso del personale, organismi
consultivi, di collaborazione e di supporto al Sindaco, nonché alcune
procedure operative. Serve essenzialmente a favorire la conoscenza
del problema a tutte le istituzioni, per fare in modo che il Sindaco non
sia l’unico depositario delle conoscenze specifiche in materia, e a
diffondere una cultura della solidarietà e della sussidiarietà fra enti,
organismi e istituzioni.
Il Servizio di Protezione Civile di Pecetto Torinese è strutturato nel modo
seguente:
•
•
•
SINDACO
Il suo ruolo e le sue funzioni sono disciplinate dalle leggi (art. 38 L. 142/90,
art. 16 DPR 66/81, art. 15 L. 225/92)
24
UNITA’ OPERATIVA DI PROTEZIONE CIVILE
Si compone di:
- un Istruttore Direttivo Tecnico 7^ livello
- due collaboratori tecnici 6^ livello geometra
- dipendenti del Comune
- volontari e sala operativa
Ha la sua sede presso il Municipio, e si occupa di:
• la gestione e la manutenzione della sede e delle attrezzature del centro
ed in generale del Servizio Comunale
• l’adempimento di tutti gli aspetti amministrativi del Servizio;
• la predisposizione e l’aggiornamento della pianificazione;
• l’organizzazione di tutte le attività ordinarie di prevenzione e previsione;
• l’organizzazione delle attività in emergenza;
• il supporto tecnico - logistico al Sindaco in ogni sua attività di
Protezione Civile;
• l’organizzazione delle iniziative di formazione, addestramento e
aggiornamento del personale, nonché la sua gestione comprese le
turnazioni di reperibilità;
• l'immediata attivazione sul territorio comunale dei piani di intervento;
• la partecipazione del Comune alle attività della pianificazione nazionale
e provinciale, nonché alla programmazione regionale;
• ogni altra attività ad essa demandata dal Sindaco nell’ambito del
settore
•
•
IL COORDINAMENTO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
E’ l’organo decisionale e di immediata consulenza del Sindaco, ed è
composto da:
• Sindaco
• Responsabile Unità Operativa Protezione Civile
• Responsabile U.T.C.
• Comandante Polizia Municipale
I componenti il Coordinamento assumono le specifiche funzioni loro
assegnate dalla pianificazione comunale, provinciale e nazionale.
I responsabili delle Funzioni di supporto in emergenza collaborano
costantemente con il coordinamento.
•
•
L’UNITA’ DI CRISI LOCALE
L’Unità di Crisi Locale è una micro - Unità Operativa posta in ciascuna
frazione del Comune ed in luoghi prescelti dal Sindaco sulla base della
pianificazione comunale. E’ composta da cittadini individuati all’interno della
frazione e selezionati per la formazione secondo una disciplina prevista
all’interno della pianificazione comunale, ed è presieduta di norma da un
25
nominato dal Sindaco con proprio Decreto. Il Responsabile dell’U.C.L.
assume il coordinamento dell’Unità e delle persone che ad essa fanno
riferimento, curando contatti e rapporti con il Sindaco e l’Unità Operativa,
favorendo l’informazione della cittadinanza della frazione in materia di
Protezione Civile.
L’Unità di Crisi utilizza in via generale, per la sua attività, la sede
dell’Associazione più rappresentativa della frazione o altra struttura pubblica
o privata, e può disporre per le sue attività di materiali ed attrezzature fornite
dal Comune. La sua attività è disciplinata all’interno della pianificazione
comunale.
•
•
LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE
Le associazioni di Volontariato riconosciute ai sensi delle vigenti disposizioni
nazionali e regionali sono organi del Servizio Comunale di Protezione Civile,
e la loro partecipazione alle attività, oltre che dalle normative vigenti, è
regolata all’interno di un apposito registro di volontari approvato dal Comune
assieme al riconoscimento dell’esercizio di un servizio di pubblica necessità
ai sensi dell’art.359 c.p.
•
•
IL GRUPPO COMUNALE OPERATIVO DI PROTEZIONE CIVILE
Il Gruppo Comunale Operativo di Protezione Civile è il principale organismo
operativo del Comune sul territorio. Esso è costituito da personale dipendente
e da personale del Volontariato, sotto la Direzione del Sindaco e degli altri
organi sovraordinati del Comune (Unità Operativa e Coordinamento
Comunale). Tale gruppo è di norma costituito, mediante nomina da parte del
Sindaco, dalle seguenti figure ed organi:
• i dipendenti comunali individuati per professionalità ed attitudine
• i volontari singoli o associati ed organizzati ;
• le Unità di Crisi Locale
• i Vigili del Fuoco Volontari ove costituiti in accordo con il Corpo
Nazionale.
Sentito il parere del Responsabile del Servizio e del Coordinamento
Comunale di Protezione Civile, il Sindaco, esaminati gli elenchi delle
organizzazioni e delle associazioni e il Registro dei Volontari del Comune,
con apposito Decreto provvede ad integrare, arricchire o ampliare il Gruppo
Comunale Operativo, che potrà risultare così formato oltre che dalle risorse
normalmente previste, anche da cittadini volontari in possesso dei requisiti
necessari e dalle associazioni e organizzazioni dei volontariato, il cui apporto
sia ritenuto valido ai fini dell'attività di protezione civile. Il Sindaco può in via
eccezionale nominare tra i componenti del gruppo cittadini e persone in
possesso di particolari requisiti o meriti professionali e/o che si siano distinti
nell’ambito del settore della Protezione Civile. I titolari di responsabilità delle
26
•
•
IL COMITATO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
Il Sindaco ed il Servizio Comunale di Protezione Civile, come sede e
strumento unitario di promozione delle problematiche e delle attività
connesse alla pianificazione e alla gestione, si avvalgono di un Comitato
Comunale di Protezione Civile, organo consultivo che ha il compito di
formulare proposte di iniziative, di attività di studio, di consulenza al Sindaco
sui diversi aspetti della gestione del territorio e della pubblica incolumità, con
particolare riferimento alle attività di prevenzione e previsione ed in generale
di tutta la materia.
Del Comitato fanno parte, oltre il Sindaco:
• il responsabile del Servizio U.O. Protezione Civile
• il responsabile dell’U.T.C.
• l’Assistente Sociale
• il Comandante della Polizia Municipale
• i responsabili di settore - ai vari livelli - delle maggiori Associazioni,
invitati dal Sindaco.
• il Direttore Generale della A.U.S.L. o il suo delegato.
• un rappresentante del Prefetto
• i titolari delle funzioni di supporto
• altri soggetti che il Sindaco riterrà di invitare di volta in volta o
stabilmente alle sedute
• l’Unità di Crisi Locale
• le Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile
• il Gruppo Comunale di Protezione Civile
• il Comitato Comunale di Protezione Civile
LE FUNZIONI DI SUPPORTO
Funzione 1)
TECNICO-SCIENTIFICO E PIANIFICAZIONE
Responsabile:
Sede:
27
Questa funzione ha il compito di creare le condizioni per una pianificazione
aggiornata che risulti del tutto aderente alla situazione e alle prospettive del
territorio. Si compone essenzialmente di tecnici, professionisti di varia
provenienza, dotati di competenza scientifica e di esperienza pratica ed
amministrativa. Il suo lavoro comprende:
• Redazione e aggiornamento costanti del Piano di Protezione Civile
• Studio delle procedure più celeri ed efficaci per l’intervento tecnico in
emergenza.
• Studio preventivo del territorio, con particolare riguardo agli aspetti
idrogeologici, sismici, meteorologici.
• Composizione di un patrimonio cartografico del Comune,
comprendente ogni tipo di carta tematica.
• Soluzione di problemi tecnici in via preventiva per la riduzione del
rischio.
• Collaborazione convenzionata con Istituti ed Università per studi e
ricerche.
• Analisi della situazione delle opere civili e di difesa
• Coordinamento con il servizio antincendio e forestazione della Regione
Piemonte
• Approfondimento aspetti idrologici e idrogeologici
• Calcolo modellistico delle portate di piena dei tre torrenti principali
• Individuazione, progettazione e predisposizione delle aree per i
soccorritori
• Individuazione, progettazione e predisposizione dei luoghi sicuri
• Individuazione, progettazione e predisposizione di aree di ricovero della
popolazione
• Individuazione. Progettazione e predisposizione di aree per atterraggio
elicotteri
• Servizi Tecnici e Ordini Professionali
• Predisposizione e aggiornamento delle procedure di somma urgenza
Funzione 2)
SANITA’ E ASSISTENZA SOCIALE
Responsabile:
Sede:
Questa funzione pianifica e gestisce tutte le situazioni e le problematiche
legate agli aspetti socio - sanitari della Protezione Civile. Il perfetto
sincronismo delle strutture operative del Comune, delle Aziende USL e del
Volontariato sono una componente fondamentale in caso di presenza di
aspetti sanitari nell’ambito dell’emergenza.
In particolare occorre coordinare i contatti tra la realtà disastrata e la centrale
del 118, raccordando i piani di emergenza di ciascun Ente fin dalla fase della
28
pianificazione. Inoltre è necessario dare risposta all’esigenza di raffinare il
servizio farmaceutico in emergenza, con particolare riferimento alla casistica
legata a certe patologie a rischio (cardiopatici, asmatici, psichiatrici, diabetici,
etc.).
In sintesi gli adempimenti principali sono:
• Pianificazione delle attività della funzione.
• Predisposizione della funzione presso il C.O.M. o il C.O.C.
• Raccordo con la pianificazione sanitaria dell’azienda USL.
• Raccordo con il volontariato socio-sanitario e con la funzione
"Volontariato"
• Raccordo con la funzione "Assistenza alla popolazione"
• Censimento e gestione di posti letto e ricoveri.
• Realizzazione di studi e ricerche sulla popolazione anziana e
sull’Handicap
• Istituzione del servizio farmaceutico d’emergenza.
• Realizzazione di studi e ricerche sulle patologie legate ai disastri.
• Assistenza psicologica alla popolazione colpita.
• Attività di assistenza sociale in favore della popolazione.
• Predisposizione di protocolli procedurali per urgenze mediche in
emergenza
• Tutela dell’handicap in emergenza
• Tutela dell’anziano in emergenza
Funzione 3)
VOLONTARIATO
Responsabile:
Sede:
• Attività di sensibilizzazione della cittadinanza e delle Associazioni
• Realizzazione dei corsi di formazione, addestramento ed
aggiornamento dei volontari.
• Raccordo con le altre funzioni collegate (Sanità, Assistenza alla
popolazione)
• Elaborazione di strategie per il proselitismo nel volontariato di
protezione civile.
• Organizzazione di esercitazioni per volontari
• Pianificazione di un raccordo tra volontariato e strutture sanitarie in
emergenza.
• Formazione dei cittadini alla cultura della solidarietà.
• Iniziative per la scuola.
• Iniziative in favore delle popolazioni colpite dalle calamità.
• Realizzazione di intese fra Volontariato ed Enti pubblici e privati
• Censimento delle risorse
29
•
•
•
•
•
Elaborazione di protocolli di intervento
Equipaggiamento volontari di protezione civile
Approfondimento dei problemi dell’handicap e della non autosufficienza
Organizzazione dei trasporti in emergenza
Esercitazione per il coordinamento dei volontari presso i C.O.M. e i
C.O.C.
Funzione 4)
MATERIALI E MEZZI
Responsabile:
Sede:
E’ una funzione determinante e da gestirsi con energia e pazienza, e in cui la
pianificazione deve essere particolarmente accurata. Una pianificazione
approssimativa, infatti, determina la necessità, in emergenza, di dover afre
affidamento soprattutto sulla memoria e sulla fantasia delle persone. E’ in
ogni caso una funzione in cui la capacità personale e mnemonica degli
operatori deputati al reperimento e all’invio dei materiali necessari conta
moltissimo.
Questa funzione è provvisoriamente affidata, per motivi di opportunità, al
Responsabile dell’Unità Operativa in persona.
Essa deve assicurare:
• la gestione delle risorse comunali per l’emergenza.
• la formazione e l’aggiornamento del Data Base
• La redazione e l’aggiornamento degli elenchi di ditte e di fornitori,
nonché la ricerca di nuovi soggetti e tipi.
• La pianificazione delle prove per i tempi di risposta delle ditte e dei
mezzi comunali.
• L’aggiornamento costante di prezzi e preventivi e l’elaborazione di un
prezziario di riferimento per noli, manutenzioni e affitti.
• L’equipaggiamento del personale e del gruppo comunale
• La convenzione con le ditte interessate per la fornitura dei mezzi e dei
materiali in emergenza.
• La tenuta del magazzino comunale e del materiale di pronta
disponibilità presso il centro e le Unità di Crisi Locale.
• La raccolta di materiali di interesse durante l’emergenza e la sua
distribuzione.
• Prove periodiche di affidabilità e di funzionamento dei materiali e dei
mezzi
• Equipaggiamenti e accessori dei mezzi
• Pianificazione dei tempi e delle zonizzazioni possibili in caso di
intervento
30
Funzione 5)
SERVIZI ESSENZIALI
•
•
Responsabile:
Sede:
Questa funzione garantisce l’immediata ripresa di efficienza dei servizi
cittadini, che ingenerale in occasione delle catastrofi vengono meno. Il
coordinamento delle forze in campo va attuato soprattutto durante la
pianificazione, per fare in modo che l’emergenza non crei un "fattore
sorpresa" difficilmente affrontabile e sormontabile.
Da notare che l’aspetto delle telecomunicazione è stato inserito in questa
funzione per evidenti aspetti di analogia con i servizi essenziali qui trattati,
liberando una funzione che è stata riempita con gli aspetti amministrativi e di
segreteria.
In particolare questa funzione:
• Pianifica la costituzione del C.O.M. dal punto di vista tecnico - operativo
e dei collegamenti.
• Cura in fase preventiva e aggiorna costantemente la cartografia di tutti i
servizi a rete del Comune (Enel, Telecom, Gas, Acqua, Fogna, Rifiuti .)
• Organizza i collegamenti radio sia in esercitazione che in emergenza.
• Organizza e pianifica i servizi come le stazioni di rifornimento
carburanti.
• Si coordina con tutte le aziende erogatrici di servizi in fase di
pianificazione predisponendo occasioni di confronto ed esperienze
comuni con responsabili e tecnici delle aziende collegate, al fine di
creare una forza di risposta pronta, tempestiva, efficace e ben
coordinata.
• Cura la parte informatica della struttura operativa e del C.O.M..
• mantiene in esercizio efficiente i ponti radio ed i relativi apparati, e
coordina il servizio radio comunale con i volontari radio amatori ed
effettua prove di collegamento costanti fra i Comuni limitrofi.
• Tiene sotto monitoraggio lo stato manutentivo dei servizi a rete.
• Effettua studi e ricerche su ogni frazione per il miglioramento
dell’efficienza dei servizi.
Funzione 6)
CENSIMENTO DANNI
Responsabile:
Sede:
E’ questa una funzione tipica dell’attività di emergenza. In sede di
pianificazione occorre soprattutto preparare:
31
•
•
•
•
•
•
•
•
Protocolli operativi per l’apertura in corsa dell’Ufficio Danni.
Lo studio comparato delle diverse procedure utilizzate fino ad ora in
Italia sulle diverse casistiche (Sismico. Idrogeologico, Industriale,
Antincendio, etc).
La raccolta della normativa Statale, Regionale e delle relative
ordinanze.
La predisposizione di elenchi di professionisti disponibili ad attività di
censimento, sopralluogo, perizia di danni susseguenti a calamità
Raccordo di tali attività di pianificazione con le regole degli ordini
professionali
Partecipazione alla delimitazione delle aree a rischio assieme alla
funzione n. 7.
Organizzazione teorica preventiva di squadre di rilevazione danni
Censimento danni in emergenza a cose, persone, animali, attività
produttive, agricoltura, zootecnica, beni culturali, infrastrutture etc.
Funzione 7)
STRUTTURE OPERATIVE
Responsabile:
Sede:
Questa funzione coordina tutte le strutture operative che intervengono sul
disastro, procurando occasioni di confronto e di scambio in appositi breefings
da tenersi alla fine della giornata, finalizzati a fare un Bilancio del lavoro
svolto e a programmare quello ancora da svolgere.
Le strutture operative base sul territorio sono Polizia Municipale, Carabinieri,
e, in aggiunta ove presenti, Vigili del Fuoco, Croce Rossa, Guardia di
Finanza, Polizia di Stato e Corpo Forestale dello Stato.
Gli adempimenti principali:
• Delimita e controlla le aree a rischio al verificarsi dell’emergenza (rete),
pianificando ciascuna singola possibilità teorica.
• Coordina la predisposizione delle aree per l’ammassamento dei
soccorritori.
• Coordina l’arrivo e la presenza sul territorio delle diverse strutture
operative
• Cura la logistica delle strutture operative, assicurando vitto e alloggio in
raccordo con le altre funzioni interessate.
• Costituisce il tavolo delle strutture operative presso il C.O.C. o , in caso
di delega dal Prefetto, presso il C.O.M.
• Predispone una pianificazione della viabilità di emergenza a seconda
delle diverse casistiche.
• Garantire un costante collegamento e contatto con la Prefettura e gli
altri Organi di Polizia.
32
•
•
•
•
Coordinare le iniziative per la viabilità, la Pubblica Sicurezza,
l’antisciacallaggio.
Organizzare le attività di notifica urgente delle Ordinanze in emergenza
Curare un Data Base di schemi di ordinanza per l’emergenza
Raccordarsi con le altre funzioni per l’addestramento dei volontari.
Funzione 8)
SEGRETERIA, INFORMAZIONI E PUBBLICHE RELAZIONI
Responsabile:
Sede:
E’ una funzione dalla cui efficienza dipende molta della fortuna di un C.O.M.
Non bisogna dimenticare che, trattandosi di utilizzo di soldi e strutture
pubblici, fin dall’inizio una gran parte dell’attività del Centro è legata ad atti
amministrativi e corrispondenza scritta ed ufficiale. Non si può quindi
affrontare un’emergenza di carattere straordinario senza farsi affiancare da
una struttura di supporto di tal genere.
La funzione si occuperà soprattutto:
• Di organizzare in emergenza una sorta di sezione staccata dell’ufficio
Segreteria del Comune
• Di organizzare un servizio di informazioni al pubblico
• Di costituire una serie di procedure amministrative per l’emergenza
• Di curare aspetti amministrativi importanti quali gli schemi di Ordinanza
dal punto di vista giuridico
• Rapporti con la stampa e l’organizzazione di un apposito Ufficio.
• Organizzazione logistica del personale comunale in turnazione durante
l’emergenza
• Coordinamento dell’Amministrazione Comunale durante l’emergenza
• Organizzazione dell’assistenza giuridica generale al Centro Operativo
Funzione 9)
ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE
Responsabile:
Sede:
In questa funzione trova posto tutta una serie di attività che vengono messe
in opera non appena si ha la certezza della consistenza del disastro. La
presenza sicura, almeno per le prime ore o per i primi giorni, di persone
evacuate dalle abitazioni, la presenza di tanti e tanti operatori e volontari da
approvvigionare, e in generale la necessità di fare incetta ordinata e
giudiziosa dei tantissimi materiali e alimenti che provengono in aiuto da ogni
parte del mondo, rende necessaria una funzione di questo genere.
33
Il primo adempimento necessario è quello di calcolare il fabbisogno di pasti
caldi da assicurare ogni giorno, e le tecniche possibili per garantire in poche
ore la realizzazione delle mense in emergenza.
In più occorre provvedere ai posti letto necessari per gli sfollati o addirittura
per gli operatori, che in teoria dovrebbero essere sempre autosufficienti ed in
realtà non sempre lo sono per vari motivi. Il data base del Comune deve per
questo essere tenuto sempre aggiornato.
Altro aspetto delicato è la gestione del magazzino viveri e generi di conforto,
ove vengono ammucchiati tutti gli aiuti che giornalmente arrivano sui luoghi
del disastro. In questo compito occorre gente dotata di ordine mentale e di
senso pratico.
In sintesi la funzione riguarda:
• Gestione dei posti letto per evacuati e per i volontari
• Gestione del recupero delle persone colpite e senza tetto
• Gestione della mensa per operatori, volontari e popolazioni
• Incetta di alimenti e generi di conforto in arrivo e loro razionale
distribuzione o uso.
• Magazzino viveri.
• Assistenza generica alla popolazione
• Invio di generi di conforto sui luoghi colpiti.
• Acquisto di beni e servizi per le popolazioni colpite anche tramite
servizio economato
• Attività di supporto e sostegno alle persone colpite
• Risoluzione di particolari casi singoli, in raccordo con altre
funzioni di supporto.
• Assicurazione di servizi essenziali anche amministrativi alla
popolazione.
• Spese urgenti
• Logistica evacuati
• Gestione di alberghi e alloggi per senza tetto, in raccordo con le
funz. 2 e 3
• Proposte di utilizzo di volontari, militari e obiettori in emergenza
• Particolari iniziative di solidarietà
IL SINDACO
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regolamento protezione civile