Lezione 2
Le principali grandezze
macroeconomiche II
Istituzioni di Economia
Le principali grandezze
macroeconomiche II

Quale è il ruolo dei prezzi nella
determinazione del Pil?

Che cosa è l’inflazione e come si misura?

Cosa è la disoccupazione e come si misura?

Come si può scomporre il Pil?
Il ruolo dei prezzi: Pil reale e Pil nominale

Pil  Valore dei beni
Valore dei beni Quantità x Prezzi di mercato

Quali prezzi?

Pil nominale
Valore di beni e servizi finali calcolato utilizzando
quantità correnti e prezzi correnti

Pil reale
Valore di beni e servizi finali calcolato utilizzando
quantità correnti e prezzi di un anno di riferimento
(detto “anno base”)
Pil reale e Pil nominale
Un solo bene
anno
2000
2001
quantità prezzo
100 100
103 102
Pil nominale2000 =
prezzo2000 x q.tà2000 = 100x100 =10000
Pil nominale2001 =
prezzo2001 x q.tà2001 = 102x103=10506
Pil reale e Pil nominale
Crescita del Pil nominale =
= 0,0506  5,06%

La crescita del Pil è calcolata per sapere di
quanto aumenta la produzione.

Ma 5,06% considera sia la variazione del
prodotto che quella dei prezzi.
Pil reale e Pil nominale

Per sapere quanto produco di più  Pil reale

Anno base  2000
Pil reale2000 =
prezzo2000 x q.tà2000 = 100x100 =10000
N.B.: E’ uguale al Pil nominale2000
Pil reale2001=
prezzo2000 x q.tà2001 = 100x103 = 10300
N.B.: E’ diverso dal Pil nominale2001  10506
Pil reale e Pil nominale

Crescita del Pil reale =
= 0,03  3%

E’ diversa dalla crescita del Pil nominale 5,06%

La crescita del Pil reale misura la variazione nella
produzione dato un set di prezzi fissi

Cosa differenzia la crescita del Pil nominale e la
crescita del Pil reale?
La variazione dei prezzi  inflazione
Inflazione

Tasso di inflazione (p) – Tasso di crescita
nel tempo del livello generale dei prezzi

Due modi per misurare il livello dei prezzi:

Deflattore del Pil
Indice dei prezzi al consumo (IPC)

1) Deflattore del Pil 
Diversità nella crescita di Pil reale e
nominale  variazione dei prezzi
Inflazione

Deflattore del Pil =
pt =

Nell’esempio precedente
Pil nominale2000 = 10000
Pil nominale2001 = 10506
Inflazione
Anno base  2000
Pil reale2000 = 10000
Pil reale2001 = 10300

Sulla base dalle formule precedenti abbiamo:
Inflazione

E’ inoltre possibile dimostrare che
pn-g
dove
g = tasso di crescita annuo del Pil reale
n = tasso di crescita annuo del Pil nominale
Inflazione




Nel nostro esempio abbiamo
n = 5,06%
g = 3%
p = 2%
Utilizzando la formula approssimata
p  n - g = 5,06% - 3% = 2,06%  2%


Il deflattore del Pil considera i prezzi di tutti i beni
finali prodotti nell’economia

In molti casi interessa maggiormente l’aumento
dei prezzi dei beni acquistati dai consumatori
Inflazione
2) Indice dei prezzi al consumo (IPC)
Considera solo i beni mediamente
acquistati dai consumatori
 Esempio


Due beni  pane e vestiti
Consumatore acquista in media ogni anno:
1 vestito e 10 kg di pane
prezzo 2000
prezzo 2001
pane
1 al kg
1,1
vestiti
100 a vestito
101
Inflazione





prezzo pane 11,110%
prezzo vestiti 1001011%
Inflazione  media fra le due variazioni
non media semplice
media ponderata per quantità consumate e
prezzo dei beni
Inflazione

Calcolo dell’IPC:
Spesa 2000
= q.tà pane x prezzo pane2000 +
+ q.tà vestiti x prezzo vestiti2000 =
=10x1+1x100 = 110
Spesa 2001
= q.tà pane x prezzo pane2001 +
+ q.tà vestiti x prezzo vestiti2001 =
= 10x1,1+1x101 = 112
Inflazione
p=
=



=
= 0,01811,81%
L’inflazione calcolata tramite l’IPC misura la crescita
del costo della spesa media dei consumatori
N.B.: 1,8%  Valore intermedio fra 10% (prezzo
pane) e 1% (prezzo vestiti)
N.B.: IPC considera un paniere di beni fisso che
viene modificato periodicamente
Inflazione in Italia 1970-2005
25,0
INFLAZIONE (IN%)
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
1971 1973 1975 1977 1979 1981 1983 1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005
ANNO
L’inflazione è di norma positiva
(i prezzi crescono nel tempo)
25,0
20,0
INFLAZIONE (IN%)

15,0
10,0
5,0
0,0
1971 1973 1975 1977 1979 1981 1983 1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005
ANNO
L’inflazione è diversa in periodi diversi
(>10% fra il 1974 ed il 1984 ; < 3% dal 1997)
25,0
20,0
INFLAZIONE (IN%)

15,0
10,0
5,0
0,0
1971 1973 1975 1977 1979 1981 1983 1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005
ANNO
Inflazione


Perché i prezzi crescono?
Cosa determina il livello dell’inflazione?
Mercato del lavoro



Occupati  Coloro che hanno
correntemente un posto di lavoro
Disoccupati  Coloro che cercano lavoro o
devono iniziare un nuovo lavoro (+cassa
integrazione e mobilità)
N.B. Coloro che non cercano lavoro non sono
considerati disoccupati
(Non sono disoccupati casalinghe, studenti, ecc.)
Mercato del lavoro

Forze di lavoro = Occupati + Disoccupati

Tasso di disoccupazione (u) =


N.B.:Coloro che non cercano lavoro non sono
conteggiati in u né al numeratore né al
denominatore
Il tasso di disoccupazione misura la quota dei
lavoratori che non è occupata
Mercato del lavoro

Altro problema: misurare la quota dei lavoratori
sulla popolazione  tasso di partecipazione

Tasso di partecipazione =

Rapporto fra occupazione e Pil: legge di
Okun
Disoccupazione in Italia, UE, US 1995-2007


La disoccupazione è di norma positiva (ci sono
lavoratori che non trovano un’occupazione)
La disoccupazione è diversa in paesi diversi
Mercato del lavoro

Perché esiste la disoccupazione?

Perché è diversa in paesi diversi?
Domanda e scomposizione del
Pil


Pil – Misura del valore della produzione di
beni e servizi
Beni e servizi  scambiati sul mercato
 Offerta  Domanda

Il Pil è scomponibile sia dal lato dell’offerta
che dal lato della domanda

Dal punto di vista dell’offerta il Pil è pari
alla somma dei V.A. settoriali (2°
definizione esaminata in precedenza)
Scomposizione del Pil

Dal punto di vista della domanda il Pil è
scomponibile in diverse categorie di spesa
a) Consumo (C) – Acquisto di beni e servizi
da parte delle famiglie



Beni durevoli (vita media >3 anni)
Beni non durevoli (vita media <3 anni)
Servizi
Scomposizione del Pil
b) Investimento (I) – Acquisto da parte delle
imprese di beni capitale che verranno
utilizzati per svolgere attività produttiva
futura (es. macchinari, fabbricati, ecc.)


Una particolare categoria di investimento è
l’investimento in scorte (beni prodotti e non
venduti)
Non è l’investimento finanziario
Scomposizione del Pil
c) Spesa pubblica (G) – Acquisto di beni e
servizi da parte della pubblica
amministrazione (Governo, enti pubblici,
ecc.)
 N.B. Fa parte del Pil solo la spesa
pubblica che dà luogo ad una attività
produttiva. Non fanno parte del Pil i
trasferimenti e gli interessi sul debito
pubblico
Scomposizione del Pil




La somma C+I+G  spesa in beni e servizi
da parte dei residenti (spesa nazionale)
Per calcolare la domanda totale di beni e
servizi nazionali (= domanda di beni e servizi
prodotti nell’economia) bisogna considerare
che:
alcuni beni prodotti all’interno sono acquistati da
non residenti
alcuni beni prodotti all’estero sono acquistati da
residenti
Scomposizione del Pil

Alla spesa nazionale devono dunque essere
sommate le
Esportazioni (X) – Acquisto di beni e servizi
nazionali da parte del resto del mondo (es.
vino italiano venduto in Germania)

e sottratte le
Importazioni (Q) - Acquisto di beni e servizi
prodotti all’estero da parte dei residenti (es.
Cioccolato svizzero venduto in Italia)
Scomposizione del Pil

La domanda aggregata di beni nazionali (Z) è
dunque pari a:
Z=C+I+G+X-Q



Altre grandezze rilevanti sono infine:
Disavanzo Commerciale =
Differenza fra importazioni ed esportazioni
Disavanzo pubblico =
Differenza fra spesa pubblica ed entrate dello Stato
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