RICERCA/DIFESA
Risultati di 24 prove effettuate in Trentino nel periodo 2000-2003
CONTROLLO DELLA
CARPOCAPSA DEL MELO
MEDIANTE LA TECNICA
DEL DISORIENTAMENTO
E’ ormai dimostrata la possibilità di difendere il melo dagli attacchi della carpocapsa (Cydia
pomonella L.) mediante l’impiego dei feromoni sessuali di sintesi. In diverse aree geografiche
del mondo questo metodo di
difesa è considerato tra i più
validi, sia per l’efficacia, sia per
il ridotto impatto sull’ambiente;
in Italia desta crescente interesse (Ioriatti & Rizzi., 1992; Ioriatti
et al., 1997) ed è ampiamente
applicato in Alto Adige
(Waldner 1997 e 2001).
Il principale obiettivo dell’applicazione dei feromoni di sintesi, l’inibizione degli accoppiamenti, determina la riduzione della popolazione larvale e
può essere ottenuto con differenti meccanismi, diversamente sfruttati dai vari sistemi di
distribuzione che negli anni più
recenti sono stati proposti.
Il metodo più diffuso è comunemente chiamato “metodo
della confusione” ed è basato
sulla emissione di forti
quantitativi di attrattivo, da un
numero relativamente limitato
di erogatori (500-1000 per ettaro); questo tipo di distribuzione determina una riduzione
della capacità dei maschi di
percepire il richiamo delle femmine e dà i migliori risultati su
appezzamenti di grandi dimen-
sioni e forma regolare, dove il
feromone può mantenere concentrazioni costanti su tutta la
superficie.
La tecnica del ”disorientamento” consiste invece nel collocare un maggior numero di
erogatori che attraggono i maschi distogliendoli dalle ricerca delle femmine (seguono false tracce). Questo metodo, che
ha già dimostrato buona efficacia nei confronti della cidia
del pesco (Cydia molesta
Busck) (Molinari et al., 2000),
utilizza minori quantità di
feromone rispetto al metodo
della confusione e può essere
applicato anche per la protezione di frutteti di modeste dimensioni.
Con l’intento di ottenere un
quadro delle potenzialità del
metodo del disorientamento
nella difesa del melo da C.
pomonella è stata organizzata,
presso l’Istituto Agrario di San
Michele all’Adige (TN), una
giornata in cui sono state presentate le esperienze applicative di diverse aree melicole
del nord-Italia (Veneto, Piemonte, Trentino, Emilia-Romagna).
Sulla base dei risultati presentati sono emerse alcune considerazioni che i componenti
dell’Unità di difesa dell’Istituto
Agrario S. Michele hanno ritenuto meritevoli di divulgazione.
Il disorientamento,
a differenza
della confusione,
si può realizzare
con successo anche in
frutteti di limitate
dimensioni o in
situazioni orografiche
difficili oltre che
in ambienti
fortemente ventilati
G. Angeli
R. Maines
M. Baldessari
M. Fanti
C. Tomasi
C. Ioriatti
Istituto Agrario San Michele all’Adige
Le prove effettuate
Sono stati presi in considerazione i risultati di 24 prove effettuate in Trentino nel periodo 20002003 in frutteti di superficie compresa tra 0,7 e 6 ettari. Le indagini sono state svolte prevalentemente in moderni impianti di
melo, con portainnesti nanizzanti (1500-2500 piante/ha) e
con una altezza delle piante
compresa fra 2,5-4,5 metri, applicando 1400-2000 erogatori
per ettaro. Le sperimentazioni
TERRA TRENTINA
Introduzione
27
RICERCA/DIFESA
sono state eseguite sulle cultivar
Golden delicious, Royal gala,
Breaburn, Stark e Fuji.
Sono stati utilizzati sia diffusori di attrattivo per sola carpocapsa, commercialmente identificati come Ecodian CP, sia
erogatori contenenti il feromone sintetico della cidia del
pesco in combinazione con
quello di carpocapsa (Ecodian
STAR); questi ultimi sono stati
utilizzati in presenza di entrambe le specie fitofaghe.
TERRA TRENTINA
Modalità d’impiego degli
erogatori di disorientamento
28
I diffusori di disorientamento,
realizzati in materiale biodegradabile (MATER-BI¨), sono in
commercio dalla primavera
2003 con il nome di Ecodian¨
CP, nella versione per sola
carpocapsa e Ecodian¨ STAR
nella versione combinata per
carpocapsa e cidia del pesco.
Il numero di erogatori da applicare è mediamente intorno
ai 1800-2000 per ettaro, posizionandoli sulle branche delle
piante possibilmente non in
pieno sole. Gli erogatori vanno applicati nelle porzioni medio-alte della pianta o, se le
piante sono particolarmente
alte (4 metri o più), alternando
l’altezza tra i 2 e i 4 metri.
Poiché ogni erogatore contiene
circa 13 mg di attrattivo, con questo metodo vengono distribuiti
circa 25 grammi (1 applicazione/
stagionale) o 50 g (doppia applicazione) per ettaro nel corso
dell’intera stagione; utilizzando
la tecnica della confusione il
quantitativo di feromone sintetico applicato è dell’ordine di 200
grammi.
Strategie di applicazione
In considerazione della durata
del periodo di volo della
carpocapsa e della durata di
erogazione utile dei diffusori,
compresa fra 70 e 100 giorni
nell’ambiente trentino, sono
stati impostati i seguenti protocolli: negli ambienti di
fondovalle (prove eseguite a
Sarche, Ravina, Mattarello,
Aldeno, Romagnano, Caldonazzo, Mezzolombardo e Borgo) erano necessarie due applicazioni stagionali nella maggior parte delle aree frutticole;
la prima applicazione è stata
effettuata tra fine aprile e inizio maggio, in corrispondenza
dell’inizio del volo della
carpocapsa, mentre la seconda
applicazione è stata effettuata
nel corso dell’estate con la stessa modalità della prima, ripetendo in ogni caso l’applicazione dopo 8-10 settimane dalla
prima.
In alcune prove di fondovalle è
stata applicata una strategia che
prevedeva una gestione chimica con insetticidi nella prima
parte della stagione, cioè nei
mesi di maggio e giugno facendo poi seguire una sola serie di
erogatori in prossimità del secondo volo di carpocapsa (fine
giugno-luglio).
Negli ambienti pedemontani
(prove eseguite a Vigolo
Vattaro, Revò, Rumo, Cloz,
Bolentina), situati ad un’altitudine superiore ai 400-500 m
sul livello del mare, le esperienze hanno evidenziato la
possibilità di coprire l’intero
periodo di volo della carpocapsa con una applicazione di erogatori, preceduta con
un intervento chimico postfiorale; l’insetticida postfiorale
utilizzato, normalmente applicato nei giorni immediatamente successivi alla fine fioritura
per contenere popolazioni
larvali di ricamatori e nottue,
è stato scelto fra quelli in grado di controllare anche l’inizio della prima generazione di
carpocapsa.
Quindi, riassumendo, le strategie verificate sono state le seguenti:
• Fondovalle (150-400 m
s.l.m.)
Strategia 1: due applicazioni di erogatori, in grado di
coprire l’intero periodo di
volo della carpocapsa
- 1° applicazione degli
erogatori in corrispondenza dell’inizio del volo della carpocapsa (150 gradi
giorno- da fine aprile a inizio maggio), preceduta da
un trattamento postfiorale
con inibitori della sintesi
della chitina (es. Match o
Cascade), oppure Spinosad, Steward o altri insetticidi in grado di esercitare
un’azione di contenimento
oltre alle larve postfiorali
(ricamatori e nottue) anche nei riguardi della prima fase di volo della
carpocapsa.
- 2° applicazione degli
erogatori dopo 65-75 giorni dalla prima applicazione (da fine giugno a inizio luglio) (Grafico 1).
Strategia 2: una sola applicazione di erogatori, prima
dell’inizio del secondo volo
di carpocapsa (650 gradi
giorno - da fine giugno a
inizio luglio); la prima generazione di carpocapsa è
stata invece gestita generalmente con due trattamenti
insetticidi (es. Alsystin,
Calypso, Steward, Spinosad, Match, Cascade) (Grafico 1).
• Collina (400-900 m s.l.m.)
Strategia 1: una sola applicazione di erogatori per coprire l’intero periodo di volo
della carpocapsa (150 gradi
giorno- applicazione dalla
seconda decade di maggio
a fine maggio), preceduta
da un trattamento postfiorale con inibitori della
sintesi della chitina (es.
Match o Cascade), oppure
Steward, Spinosad o altri insetticidi in grado di eserci-
tare un’azione di contenimento oltre alle larve postfiorali (ricamatori e nottue)
anche nei riguardi della prima fase di volo della carpocapsa.
Le strategie sopra descritte, sia
per il fondovalle che per la collina sono state applicate anche
nelle aziende biologiche, con
l’ovvia avvertenza che gli insetticidi utilizzati erano costituiti
principalmente da formulati a
base di virus della granulosi
(es. Granupon).
Grafico 1: esempio di due strategie utilizzate nel fondovalle che prevedevano una o due applicazioni stagionali di
erogatori; il simbolo dell’erogatore indica il periodo di applicazione.
TERRA TRENTINA
Grafico 2: esempio di due strategie utilizzate in collina che prevedevano una sola applicazione stagionale del disorientamento
(azienda tradizionale e azienda a difesa biologica); il simbolo dell’erogatore indica il periodo di applicazione.
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RICERCA/DIFESA
Risultati
Dalle ventiquattro prove dimostrative eseguite fra il 2000 ed il
2003 è risultato che nel 75% dei
casi i danni alla raccolta sono risultati inferiori a 1%, erano compresi fra 1 e 2% di danno nel
12,5% dei casi, nel 8,3% delle prove (2 prove in azienda biologica
con elevata popolazione di
carpocapsa) superiori al 2%; solo
nel 4,1% delle prove (1 prova in
azienda biologica di superficie <1
ettaro e con elevata popolazione
di carpocapsa il danno riscontrato era superiore al 5,5%.
Relativamente alle 12 prove dimostrative eseguite nel 2003,
queste hanno garantito un danno molto limitato e compreso fra
il 0-1% nel 87% delle casistiche
ed un danno compreso fra 12,5% nel 13 % delle prove.
TERRA TRENTINA
Considerazioni
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Il confronto di sperimentazioni
condotte in quattro annate, in diverse aree melicole del Trentino
caratterizzate da livelli di intensità di carpocapsa differenti e l’utilizzo di differenti strategie di difesa (disorientamento da solo o
abbinato a trattamenti insetticidi),
consente di evidenziare molti elementi comuni sulla efficacia e
solo qualche limite della tecnica
di disorientamento, come di seguito analizzato.
I risultati ottenuti evidenziano
con chiarezza che tale sistema è
in grado di contenere efficacemente i danni di carpocapsa non
solo su ampie superfici a meleto,
ma anche in frutteti di dimensioni relativamente limitate, in situazioni orografiche talvolta difficili oltre che in ambienti fortemente ventilati; buoni risultati sono
stati ottenuti inoltre in
appezzamenti ben isolati da altri frutteti, ove non sussista il
pericolo di immigrazione di femmine fecondate dall’esterno.
Generalmente le esperienze
applicative eseguite hanno
evidenziato che in presenza di
popolazioni moderate (gran parte della superficie frutticola trentina) sono ottenibili ottimi risultati, eguali o superiori alla difesa
chimica tradizionale. Qualche
insuccesso è stata registrato in
frutteti con elevate popolazioni
di carpocapsa, nei quali non
sono stati previsti, nella strategia,
trattamenti abbattenti iniziali con
insetticidi. Nelle situazioni caratterizzate da elevate popolazioni
di carpocapsa potrebbe risultare utile, nei primi due anni di applicazione, integrare l’uso degli
erogatori con 1-2 trattamenti (24 se formulati a base di virus
della granulosi) insetticidi, utilizzando questi ultimi soprattutto
nella prima fase del volo (maggio-giugno).
Particolare attenzione deve essere posta nella collocazione
degli erogatori, evitando di lasciare sguarnite ampie zone della chioma, soprattutto nel caso
di piante medio-alte (>3,5 m).
Inoltre è essenziale un attento
monitoraggio della frutta durante la stagione per evitare imprevisti da parte della carpocapsa
e di eventuali altri fitofagi.
In definitiva, la possibilità di intervenire anche su limitate superfici, come ad esempio in
singole aziende private o in vicinanza di centri abitati e la
possibilità di abbinare questa
tecnica ai trattamenti insetticidi tradizionali, sono senz’altro
gli aspetti più interessanti.
Un ulteriore elemento di interesse è costituito dall’impiego
di limitati quantitativi di
feromone sintetico, soprattutto in caso di eventuali limitazioni normative.
Bibliografia
Angeli G., Berti M., Ioriatti C.,
Tasin M., Reggiori F., Rama
F., Forti D., 2002. Control of
C. pomonella L. by false trail
following: performance of
the dispensers and field
efficacy. Abstract Pheromones and other Semiochemicals in Integrated Production, OILB/SROP, 63.
Angeli G., Maines R., Berti M.,
Ioriatti C., 2003. Utilizzo
delle tecniche di disorientamento e attract & kill nella difesa del melo da Cydia
pomonella L. e Cydia molesta Busck. Informatore Fitopatologico, 9:45-50.
Angeli G., Molinari F., Marchesini E., Rovetto T., Tosi
L., Schreiber G., 2003. Controllo della carpocapsa del
melo mediante l’utilizzo
della tecnica di disorientamento. L’Informatore Agrario, 20:57-60.
Forti D., Angeli G., Ioriatti C.,
2003. Carpocapsa: stato dell’arte su metodi tradizionali
e nuove strategie di difesa.
Informatore Fitopatologico,
5:13-16.
Gradi giorno nei momenti
chiave del ciclo biologico del
fitofago
I dati relativi ai gradi giorno
(sommatoria delle temperature), riferiti ai momenti chiave
del ciclo biologico della
carpocapsa, costituiscono degli strumenti indispensabili al
fine di stabilire i momenti opportuni per l’intervento di difesa, sia esso a base insetticida o a base semichimico
(disorientamento e confusione); tali informazioni sono reperibili al sito:
http://217.222.71.209/meteo/agricoltura/carpocapsa.html e sono relativi ai
principali areali di ciascun
comprensorio frutticolo trentino.
Tabella 1. Caratteristiche dei frutteti e risultati alla raccolta ottenuti applicando il disorientamento (Trentino
2000-03).
Zona
Borgo-02
Borgo-03
Borgo-03
Roncafort-01 (biologico)
Roncafort-02 (biologico)
Roncafort-03 (biologico)
Vigolo V.-00
Vigolo V.-01
Vigolo V.-02
Vigolo V.-03
Aldeno
Romagnano (biologico)
Romagnano
Revò-02
Revò-03
Sarche-02 (biologico)
Sarche-03 (biologico)
Bolentina-02 (biologico)
Bolentina-03 (biologico)
Cloz-02
Rumo-03
Rumo-03 (biologico)
Superficie Tipo di N° applicaz. Insettici Danno alla Danno Danno nel
frutteto
Erogatore di erogatori di Aggiuntivi raccolta testimone testimone
(ettari)
(Ecodian)
Disorient.
trattato non Trattato
6
Cp
2
No
<0,5%
7,8%
17,2%
3
Star
1
Si
0,6
3,4%
27,8%
3
Cp
2
No
0,3
3,4%
27,8%
1,8
Star
2
Si
4,4%(*)
1,9%
50,8%
1,8
Cp
2
Si
1,8%
1,0%
47%
1,8
Cp
2
Si
1,5%
1,2%
56%
4
Cp
1
No
0,2
<0,5%
3,7
Cp
1
No
0,3
<0,5%
3,5
Cp
1
No
0,2
<0,5%
3,5
Star
1
no
0,1
0,1
2,8
Star
2
no
0,2
1,0
Star
2
no
<1%
1,0
Cp
2
no
<1,5%
1,4
Cp
1
no
<1%
2-14,2%
1,4
Cp
1
no
<1,5%
<1,5%
>38%
3,8
Star
2
No
5,4%(*)
3,8
Star
2
Si
0,4%
0,4%
1,0
Cp
1
Si
13,4%(*)
1,0
Cp
1
Si
<2%
>30%
0,8
Cp
1
No
0,1
Cp
1
No
0,1
0,2%
7,8%
Cp
1
No
0,5
0,2%
7,8%
(*) nella zona era presente una elevata popolazione di carpocapsa; la mancanza o l’insufficiente intervento con insetticidi
abbattenti iniziali, è ritenuto il fattore principale che ha determinato il risultato negativo.
Grafico 3: Andamento del volo e della deposizione di
uova di carpocapsa in una delle aziende (Borgo - 2002)
oggetto di ricerche con la tecnica del disorientamento.
TERRA TRENTINA
Grafico 4: Andamento del volo e della deposizione di
uova di carpocapsa in una delle aziende (Roncafort 2001) oggetto di ricerche con la tecnica del
disorientamento.
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