La carpocapsa: impariamo a combattere il principale nemico del melo e del pero La carpocapsa o «verme delle mele» è l’insetto più pericoloso per le pomacee, in grado di provocare rilevanti perdite di produzione a queste importanti colture da frutto. Tuttavia, grazie alla conoscenza della biologia del parassita e del suo ciclo di sviluppo, si possono porre in atto alcune strategie di difesa che consentono di tenerlo sotto controllo e di limitarne i danni La carpocapsa (Cydia pomonella) è l’insetto più insidioso per le pomacee, a causa delle perdite di produzione e dei gravi danni che è in grado di causare alle coltivazioni di melo e di pero. Negli ultimi anni le infestazioni sono aumentate per cui occorre realizzare gli interventi in maniera tempestiva al fine di limitare i danni. LE ORIGINI, LA DIFFUSIONE E LE PIANTE OSPITI Cydia pomonella, volgarmente nota come «verme delle mele» o «baco delle mele» è un lepidottero della famiglia dei Tortricidi, originario del centro Europa, area geografica in cui vive il melo selvatico a grossi frutti (Malus sylvestris). Da tale area d’origine si è poi estesa, già in tempi antichi, verso l’Asia e dal 1700 è presente anche negli Stati Uniti. La carpocapsa è indubbiamente l’insetto più temuto su tutte le pomacee (melo, pero, cotogno) e sul noce, poiché è in grado di compiere danni che possono talora causare la completa perdita della produzione. Occasionali o accidentali presenze possono essere riscontrate su altre piante quali nespolo, sorbo, kaki, melograno e perfino su drupacee (pesco e albicocco), arancio, ciliegio e castagno. La carpocapsa è l’insetto maggiormente temuto su tutte le pomacee (melo, pero, cotogno) e sul noce: è in grado di arrecare gravi danni, fino a provocare talvolta la completa perdita della produzione. Nella foto: frutto di melo con fuoriuscita di rosura dal foro di entrata della larva mediamente 60-80 uova, in gran parte durante la prima e seconda settimana. Le uova sono deposte per lo più iso- late, più raramente in coppia (le due uova possono essere anche parzialmente sovrapposte). Quelle della prima generazione vengono deposte preferibilmente sulle foglie più vicine ai frutti, nelle successive generazioni le deposizioni interessano preferibilmente i frutti. Le uova hanno un periodo di incubazione che si completa in circa 90 gradi-giorno (sommatoria delle temperature medie giornaliere eccedenti il limite biologico di 10° C, vedi più avanti a pag. 29 e 30), durante il quale l’uovo è inizialmente bianco opalescente per mostrare poi un anello rosso ed infine la testa nera della larva. La larva neonata, dopo un periodo di vagabondaggio che può andare da alcune ore a 1-2 giorni, penetra nel frutto dove scava una galleria che raggiunge le logge seminali (le cavità interne al frutto contenenti i semi), distruggendole. La larva raggiunge il completo sviluppo attraversando cinque stadi e fuoriesce dal frutto infestato in cerca di un rifugio per im- IL COMPORTAMENTO BIOLOGICO La carpocapsa trascorre l’inverno allo stato di larva matura in diapausa (ridotta attività fisiologica), protetta all’interno di un compatto bozzoletto feltroso, di colore bianco sporco, tessuto sotto le placche corticali del tronco, nelle anfrattuosità della corteccia, nel suolo, talora fra i listelli in legno delle cassette di raccolta. Le crisalidi si formano quando le piante di melo si trovano nello stadio di bottoni fiorali ancora ben chiusi e i primi voli degli adulti avvengono in genere durante la fioritura, generalmente 2-3 settimane dopo la formazione delle crisalidi. Le femmine possono accoppiarsi una o più volte per poi iniziare la deposizione delle uova con temperature ambientali di almeno 15-16° C. Nel corso della la sua esistenza, che può durare anche un mese, la femmina riesce a deporre VITA IN CAMPAGNA 9/2008 1 2 3 Le uova (mm 1,2 x 0,9) vengono deposte generalmente isolate e attraversano un periodo di incubazione che si completa in circa 90 gradi-giorno (vedi testo a pagina 29 e 30), durante il quale l’uovo è inizialmente bianco opalescente (1), per mostrare poi un anello rosso (2) ed infine la testa nera della larva (3) 4 5 6 4-La larva (mm 18-20) penetra nel frutto dove scava una galleria che raggiunge le logge seminali, distruggendole. 5-La crisalide (mm 10) si forma all’interno di un bozzolo tessuto nelle anfrattuosità della corteccia o al colletto delle piante. 6-Adulto di carpocapsa (mm 15-22 di apertura alare) FRUTTETO - VIGNETO 27 bozzolarsi e compiere la metamorfosi. In un anno la carpocapsa compie 2-3 generazioni (vedi il ciclo biologico in basso in questa pagina). GRAVI I DANNI. VARIETÀ SUSCETTIBILI E RESISTENTI I frutti danneggiati cadono al suolo; quelli che riescono a raggiungere la maturazione e sono internamente infestati marciscono durante il periodo di conservazione. I danni arrecati dalla carpocapsa possono rivelarsi molto gravi, tanto da interessare anche l’intera produzione. Nell’ambito varietale esiste un diverso grado di suscettibilità dei frutti agli attacchi della carpocapsa. Per le mele, le varietà del gruppo Red Delicious sono quelle maggiormente suscettibili. Per le pere, le varietà Abate Fétel e Kaiser sono quelle più colpite; resistente agli attacchi della prima generazione è invece la varietà Packham’s Triumph. Le larve svernanti possono essere parassitizzate dal fungo Beauveria bassiana. Le larve infette appaiono calcificate e coperte dalla vegetazione bianca del fungo (vedi freccia) do invernale in quanto ben riparate all’interno del loro bozzolo; inoltre il congelamento viene impedito dall’elevato contenuto di glicerina presente nel loro corpo. Le larve svernanti subiscono attacchi da parte del microrganismo fungino Beauveria bassiana. Le larve infette sono facilmente riconoscibili in quanto appaiono calcificate e coperte dalla bianca vegetazione del fungo parassita. Infezioni vengono causate alla carpocapsa anche dal virus della granulosi, dal protozoo Nosema carpocapsae e dal nematode Steinernema feltiae. Tra i più importanti insetti parassiti della carpocapsa sono da annoverare il dittero Elodia tragica, l’imenottero braconide Ascogaster quadridentatus e gli icneumonidi Ephialtes caudatus, Pristomerus vulnerator e Trichomma enecator. Nonostante l’utile contributo fornito dai suddetti antagonisti, per il contenimento dei danni prodotti dalla carpocapsa è necessaria l’attuazione di adeguati provvedimenti di difesa. I NEMICI NATURALI DELLA CARPOCAPSA ESISTONO DIVERSI METODI DI DIFESA Come tutte le specie viventi, anche le popolazioni della carpocapsa subiscono l’azione limitante da parte di avverse condizioni ambientali (ad esempio le piogge battenti che si verificassero alla nascita delle larve) e di insetti, funghi, batteri e virus. La carpocapsa è in grado di sopportare temperature molto basse: le larve svernanti riescono a difendersi bene dal fred- Per il contenimento delle infestazioni si possono adottare diversi provvedimenti di difesa: impiego di fasce-trappola per la cattura delle larve; collocazione sulle piante dei diffusori (dispenser) di feromoni sessuali di sintesi, per mascherare il richiamo sessuale esercitato dalle femmine (confusione sessuale) o per creare falsi richiami (disorientamento sessuale) che ostacolano gli ac- Le fasce-trappola (bande di cartone ondulato applicate alla base del tronco), costituiscono un luogo ideale per l’annidamento delle larve mature della carpocapsa. Sistemate in campo all’inizio dell’autunno consentono la cattura delle larve svernanti Ciclo biologico semplificato della carpocapsa del melo e del pero con individuazione del momento di avvio dei controlli e degli eventuali interventi di difesa Inverno Aprile Maggio Giugno uova Evoluzione delle popolazioni Luglio Agosto uova larve Settembre Ottobre Novembre uova larve larve crisalidi adulti adulti adulti Applicazione fasce-trappola installazione diffusori per la confusione sessuale Controllo dei voli Trattamenti insetticidi 28 FRUTTETO - VIGNETO installazione diffusori per il disorientamento sessuale installazione delle trappole a feromoni EVENTUALE Impiego dei feromoni VITA IN CAMPAGNA 9/2008 1 2 3 4 Diversi modelli di diffusori di feromoni per l’applicazione dei metodi di confusione sessuale (1, 2 e 3) e disorientamento sessuale (4) coppiamenti; ricorso a trattamenti con preparati chimici e microbiologici contro uova e/o larve dell’insetto. Fasce-trappola. Le fasce-trappola, consigliate anche per il frutteto familiare, non sono altro che bande di cartone ondulato che, avvolte intorno alla parte basale del tronco, costituiscono un luogo ideale per l’annidamento delle larve mature della carpocapsa. Sistemate in campo all’inizio dell’autunno, all’epoca della maturazione, consentono la cattura delle larve svernanti. I cartoni vanno poi asportati alla fine dell’inverno e bruciati per distruggere le larve presenti o, meglio, collocati all’interno di un contenitore con maglie di 3 mm onde trattenere gli adulti della carpocapsa e consentire la fuoriuscita degli eventuali suoi insetti antagonisti, citati in precedenza. Confusione sessuale. La confusione sessuale è una tecnica di lotta che utilizza appositi erogatori di feromoni di sintesi per saturare l’ambiente con un’elevata concentrazione di feromone. I maschi non riescono a captare il segnale attrattivo del feromone naturale emesso dalle femmine perché la nube feromonica artificiale nasconde le scie feromoniche naturali. In tal modo si ostacolano gli accoppiamenti e si riduce conseguentemente la popolazione delle generazioni successive. Il metodo trova pratica applicazione nei frutteti di una certa ampiezza (almeno un ettaro), in quanto per la protezione di poche piante l’onere economico sarebbe eccessivo dovendo realizzare la distribuzione dei dispenser (diffusori) su un’area ben maggiore di quella occupata dal frutteto familiare. Disorientamento sessuale. Il metodo del disorientamento sessuale si basa sulla distribuzione di un elevato numero di diffusori, ciascuno dei quali caratterizzato da un potere di richiamo nettamente superiore a quello esercitato dalle femmine vergini: il maschio, sviato dai falsi richiami, non riesce a localizzare la femmina e gli accoppiamenti non sono possibili. Anche questo metodo, come il precedente, è applicabile in frutteti di alVITA IN CAMPAGNA 9/2008 Diffusori per la confusione e il disorientamento sessuale Nome trappola (società distributrice) Tecnica della confusione Check Mat CM-WS (Consep) Isomate C Plus (CBC Europe) Isomate CTT (CBC Europe) RAK 3 (Basf Italia) Tecnica del disorientamento Ecodian Carpocapsa (Isagro Italia) meno un ettaro: la protezione di poche piante, in un frutteto familiare, risulterebbe antieconomica. Lotta chimica. Per quanto riguarda gli interventi chimici, per una corretta attuazione occorre innanzitutto conoscere l’andamento dei voli attraverso la collocazione di una trappola a feromoni (Traptest della Isagro, Pherocon Codlemone della Sipcam, Nuova DTI della Intrachem Bio Italia, SuperTrack della Serbios, ecc.) innescata con specifica capsula attrattiva impregnata del feromone specifico (codlemone). Esempio di calcolo dei gradi-giorno per l’individuazione dello stadio di sviluppo della carpocapsa Data Temperature rilevate (° C) Gradi-giorno Sommatoria Tmin Tmax Tore 9 Tore 21 Tmedia (Tmedia – 10° C) gradi-giorno 21 aprile 22 aprile 23 aprile 9,0 21,0 18,0 17,0 16,25 6,25 6,25 24 aprile 8,5 20,0 17,5 16,0 15,50 5,50 11,75 25 aprile 9,5 21,0 18,0 17,5 16,50 6,50 18,25 26 aprile 10,0 21,5 19,0 17,5 17,00 7,00 25,25 27 aprile 10,0 21,0 19,0 16,0 16,50 6,50 31,75 28 aprile 11,0 20,5 17,0 16,5 16,25 6,25 38,00 29 aprile 10,0 19,0 16,0 17,0 15,50 5,50 43,50 9,0 18,5 16,0 15,5 14,75 4,75 48,25 30 aprile 1 maggio 8,5 18,0 15,0 15,5 14,25 7,25 55,50 2 maggio 10,5 19,0 16,5 16,0 15,50 5,50 61,00 3 maggio 11,5 20,0 16,5 17,0 16,25 6,25 67,25 4 maggio 12,5 21,0 17,0 17,5 17,00 7,00 74,25 5 maggio e così via... 6 maggio 15 maggio 14,0 22,5 19,0 18,5 18,50 8,50 152,25 16 maggio 13,5 22,0 19,5 18,0 18,25 8,25 160,50 Come leggere la tabella. Supponiamo che il giorno 22 aprile abbia inizio il volo degli adulti della 1a generazione della carpocapsa, evidenziato dalla cattura dei maschi nelle trappole a feromoni. Dal giorno successivo occorre rilevare i valori di temperatura minima (Tmin), massima (Tmax), delle ore 9 (Tore 9) e delle ore 21 (Tore 21), e quindi calcolare la temperatura media (Tmedia) sommando i valori rilevati e dividendo per 4; ad esempio nel giorno 23 aprile la temperatura media è di 16,25° C (9+21+18+17 : 4 = 16,25). Sottraendo alla temperatura media il valore di 10° C (temperatura al di sotto della quale si arresta lo sviluppo dell’insetto) si ottengono i gradi-giorno (al 23 aprile: 16,25 – 10 = 6,25). Si sommano quindi quotidianamente i valori dei gradi-giorno e quando la sommatoria supera il valore di 55 (nel nostro esempio ciò avviene il 1° maggio), occorre intervenire con un prodotto ovicida. Successivamente, quando la sommatoria dei gradi-giorno supera il valore di 150 (nel nostro esempio ciò avviene il 15 maggio), occorre intervenire con un prodotto larvicida. Il calcolo dei gradi-giorno, così come è stato effettuato per la prima generazione, consentirà di stabilire il momento adatto per gli interventi ovicidi e larvicidi anche contro le generazioni successive. FRUTTETO - VIGNETO 29 Un termometro con doppia scala (di minima e di massima) consentirà di calcolare i valori di temperatura media giornaliera, la quale in pratica si calcola rilevando e sommando le temperature di quattro momenti della giornata (minima, massima, delle ore 9 e delle ore 21) e dividendo per 4 il risultato ottenuto. Sottraendo poi alla temperatura media giornaliera il valore di 10° C (temperatura al di sotto della quale si arresta lo sviluppo dell’insetto), si ottengono i gradi-giorno. Sommando i singoli gradi-giorno si ottengono i valori maturati da un determinato momento (dall’inizio dell’anno, dall’inizio del volo, dal presunto inizio delle ovodeposizioni) che servono ad individuare così il momento ottimale per l’esecuzione dei trattamenti. Occorre quindi realizzare una tabella come quella a pag. 29 in basso, sulla quale si segnano i valori delle temperature e si effettuano i calcoli. L’esempio pratico illustrato nella tabella suddetta può aiutare a comprendere meglio il procedimento. In commercio esistono centraline elettroniche che forniscono, in automatico, i valori in gradi-giorno cumulati dall’inizio dell’anno e calcolati in maniera molto precisa attraverso rilievi ef- Elenco delle più comuni trappole a feromoni per il controllo dei voli Nome trappola (società distributrice) Delta-Trap (Novapher) SuperTrack (Serbios) Carpotrap,Traptest (Scam) Traptest (Isagro Italia) Real Control (Sariaf Gowan) Attract (Biobest) Pherocon Codlemone (Sipcam) Nuova DTI (Intrachem Bio Italia) La collocazione in campo delle trappole a feromoni consente di conoscere l’andamento dei voli della carpocapsa e di stabilire con discreta precisione il momento adatto per gli interventi chimici Prodotti insetticidi impiegabili nella difesa dalla carpocapsa Principio attivo Preparato commerciale (società distributrice) Periodo di Dosi Classe d’impiego sicurezza (2) tossicologica (1) (giorni) Preparati ovicidi Dimilin (DuPont) Diflubenzuron Du Min (Siapa) non classificato 40 40 2,5 14 5 14 non classificato 25 14 Metossifenozide Prodigy (Bayer Cropscience) non classificato 4 14 Success (Bayer CropScience) non classificato 10 7 Laser (Dow) Triflumuron non classificato Diftor 2000 (Cifo) non classificato Alsystin (Bayer) non classificato Retin (Sariaf Gowan) non classificato e altri Nomolt (Basf) Teflubenzuron Teflù (Agrimix) Cresit (Sariaf Gowan) non classificato non classificato non classificato Preparati larvicidi Fosmet Spinosad Granulovirus Spada 25 WDG (Sariaf Gowan) non classificato 3 7 Carpovirusine Plus (Demetra, Scam) irritante 10 3 Madex (Itrachem Bio Italia) irritante 1,2 3 Virgo (Sipcam) irritante 5 3 Carpostop (Serbios) irritante 5 3 (1) Grammi o millilitri per 10 litri d’acqua. (2) Tempo che deve trascorrere tra l’ultimo trattamento e la raccolta. 30 FRUTTETO - VIGNETO fettuati automaticamente ogni due ore. Alcuni dati sono ben conosciuti e testati. In particolare per il completamento del periodo di incubazione delle uova sono necessari 90 gradi-giorno. A titolo esemplificativo, i risultati di attività sperimentali di campo hanno permesso di individuare in 55 gradi-giorno, calcolati dall’inizio del volo, il momento ottimale per il trattamento con preparati ovicidi (che uccidono le uova) e in 150 gradigiorno quello ottimale per il primo intervento larvicida (che uccide le larve) contro la prima generazione. I preparati con attività ovicida vanno applicati all’inizio del volo poiché esplicano la loro migliore attività su uova appena deposte e su quelle che vengono deposte su parti vegetali trattate. Ritardi applicativi, quando lo sviluppo embrionale delle uova è in fase avanzata, penalizzano l’efficacia dei suddetti preparati. In termini pratici, l’intervento con preparati ovicidi contro la prima generazione della carpocapsa viene comunemente effettuato alla sfioritura del melo (in fioritura non sono ammessi interventi insetticidi !), epoca in cui hanno inizio significative ovideposizioni della carpocapsa. Il primo intervento larvicida, da realizzare alla scadenza del periodo d’incubazione di 90 gradi-giorno, si posiziona in genere 15-17 giorni dopo il trattamento ovicida (cioè al superamento di circa 150 gradi-giorno). Siccome le nascite delle larve possono protrarsi oltre il periodo di efficacia del preparato larvicida utilizzato, possono rendersi necessari altri interventi, il cui numero è legato alle caratteristiche di attività e persistenza del prodotto utilizzato. In particolare, qualora vengano impiegati preparati a base di granulovirus, servono 3-4 interventi con turni di 4-6 giorni in modo da coprire l’intero periodo delle nascite. Per il fosforganico fosmet, dopo il primo intervento può rendersi opportuna una seconda applicazione dopo 7-10 giorni. Nei confronti delle successive generazioni si può far ricorso ancora a programmi basati su un intervento ovicida seguito da uno o più interventi larvicidi o su linee di difesa con soli preparati larvicidi. Se in seguito agli interventi contro la prima generazione la presenza di frutti con larve vive è superiore all’1% è necessario l’intervento ovicida seguito da quello larvicida. Con infestazioni inferiori all’1% la difesa può essere invece effettuata con soli preparati larvicidi. Per applicazioni nei confronti dell’ultima generazione occorre privilegiare l’impiego di preparati con breve tempo di sicurezza. Aldo Pollini VITA IN CAMPAGNA 9/2008