LE COMPETENZE GENITORIALI NELL’ADOZIONE Patrizia Dondio Psicologa Psicoterapeuta sistemico-familiare CTU per i tribunali di Milano, Bergamo, Brescia [email protected] Parole chiave Percorso Origini Storia Perdita Cambiamento Coppia Genitorialità Il ruolo genitoriale poggia sul cambiamento intrapsichico che relazionale Cambiamento nell’identità individuale, nel ruolo e posizione sociale e familiare Il percorso STORIA INDIVIDUALE (identità, personalità) ADOZIONE COME “PERCORSO” STORIA DI COPPIA (motivazione) STORIA DEL BAMBINO (limiti/risorse, attaccamento) FAMIGLIA ADOTTIVA I genitori adottivi hanno anch’essi una perdita/trauma da elaborare Capacità di aver elaborato il lutto e la perdita Consapevolezza rispetto ai propri limiti ed alle proprie risorse Maturità, flessibilità, capacità di mantenere relazioni sociali ed affettive stabili e creative Adulti con sufficiente grado di integrazione e differenziazione personale NON TUTTI GLI ADULTI SONO IN GRADO DI AFFRONTARE IMPORTANTI E A VOLTE GRAVI COMPROMISSIONI NELLO SVILUPPO, FREQUENTEMENTE CONSEGUENTI A DEPRIVAZIONI PRIMARIE, A ESPERIENZE DI MALTRATTAMENTO FISICO E/O PSICOLOGICO, OPPURE A ESPERIENZE DI ABUSO SESSUALE Motivazioni alla scelta adottiva Come sono giunti alla decisione I tempi e i modi che hanno impiegato per arrivare alla scelta Eventuale coinvolgimento di altre persone (parenti, amici, medici,etc) Chi iniziò a parlare di adozione Eventuali resistenze Idee e pregiudizi rispetto alla adozione Fantasie e aspettative sul bambino La storia personale e di coppia (1) Il percorso evolutivo personale Le caratteristiche del ciclo di vita personale e famigliare L’incidenza delle modalità relazionali che gli adulti hanno avuto nei confronti dei loro bisogni e/o difficoltà nelle varie fasi di crescita Le relazioni significative avute nella loro infanzia e adolescenza L’ambiente familiare e l’organizzazione Le modalità difensive individuali e familiari La storia personale e di coppia (2) Le condizioni ambientali Le crisi evolutive e le modalità utilizzate per fronteggiarle Le personali condizioni psicofisiche La gestione dell’aggressività Le eventuali difficoltà di apprendimento scolastico La gestione delle relazioni interpersonali La capacità dell’adulto di osservarsi e riflettere sulla propria storia La storia personale e di coppia (3) Strategie difensive utilizzate Capacità di affrontare e gestire le separazioni, le perdite Il modo con cui affronta e gestisce le responsabilità e le scelte Quindi ad esempio: Quali sono le immagini genitoriali che hanno interiorizzato nel corso del tempo? Quali stili relazionali ed educativi pensano di riproporre o cambiare? La storia personale e di coppia (4) La capacità di accettare e cogliere il punto di vista dell’altro La flessibilità e l’attitudine a far fronte al cambiamento Il livello di coesione all’interno della coppia La condivisione del progetto adottivo Apertura e disponibilità verso l’esterno La stabilità relazionale e affettiva La presenza di difese massicce o modalità di evitamento o negazione La transizione alla genitorialità nelle coppie adottive Sterilità/infertilità (ferita narcisitica) Percorso di valutazione (la fatica dell’idoneità) Indefinitezza sviluppo temporale (realizzazione incerta) Adozione come evento critico Ristrutturazione delle relazioni Identità e del ruolo individuale Relazione di coppia Nuovo equilibrio E’ importante comprendere lo sviluppo del desiderio di paternità e maternità biologica e come siano giunti alla scelta adottiva Quale percorso medico ha attraversato la coppia (procreazione assistita, gravidanze interrotte, etc.) La coppia è passata dal desiderio di avere un figlio al bisogno di averne uno? Situazione attuale della famiglia e stile di vita VALUTAZIONE DEL SUPPORTO RECIPROCO NELLA COPPIA INDIFFERENZIAZIONE O CONTRAPPOSIZIONE DELLO STILE EDUCATIVO MOTIVAZIONE DELL’UNO E DELL’ALTRO VERSO ADOZIONE BAMBINO CON RUOLO DI “COLLANTE” PER LA COPPIA, OPPURE CON RUOLO DI DISTANZIATORE DA LUTTI O PATOLOGIE Situazione attuale della famiglia e stile di vita La capacità degli adulti di accogliere la sofferenza dei bambini, aiutandoli nella crescita Come si rendono disponibili in questo compito Il clima emozionale che riescono a creare La disponibilità al cambiamento Gli interessi e la creatività Il grado di stabilità emotiva, lavorativa, affettiva e relazionale Fantasie e timori riguardanti il bambino e la sua storia Il bambino arriva con la sua storia, la sua origine Le conflittualità nascono in genere laddove non c’è stata l’integrazione fra la storia del bambino e quella dei genitori adottivi. Fantasie e timori riguardanti il bambino e la sua storia Ambivalenza dei genitori adottivi rispetto alla rappresentazione della famiglia di origine del bambino La richiesta adottiva è accompagnata da fantasie ben delineate sul bambino (generalmente con richieste di un bimbo con i canoni del figlio biologico che non possono avere) Fantasie e timori riguardanti il bambino e la sua storia Tra le paure degli aspiranti genitori troviamo: pregiudizi sui genitori biologici, l’importanza del legame di sangue, l’ansia per il ritorno dei genitori biologici, timore di essere rifiutati dal bambino, preoccupazione per ereditarietà genetica La razionalizzazione o la negazione del dolore conseguente all’abbandono rende difficile se non impossibile al figlio adottivo la costruzione della sua identità personale che DEVE includere le proprie origini. Uno dei compiti dei genitori adottivi è quello di saper narrare al bambino la sua storia. Per riuscirci, è necessario che essi siano in grado di raccontarsi il proprio passato vissuto o risolto serenamente. Essi devono inoltre sentirsi legittimati ad essere genitori, grazie al passaggio dal ruolo di figli a quello di genitori all’interno della famiglia di origine La salute e la qualità della vita dei coniugi La presenza di malattie croniche o degenerative possono costituire un limite importante. Anche condizioni di disabilità motorie e/o sensoriali possono essere un limite Valutare la presenza di vissuti quali “risarcimento di danni”, “diritto di avere un figlio” La presenza di altre persone conviventi Figli biologici e/o adottivi (fase evolutiva di questi e del ciclo vitale della famiglia) Anziani Valutare il grado di dipendenza/autonomia delle persone presenti e gli aspetti relazionali presenti e futuri, nonché le fantasie rispetto al nuovo ingresso Situazione lavorativa, stabilità economica e l’ambiente circostante Costi elevati sia per percorso sia per permesssi lavorativi, soggiorni all’estero Turni lavorativi Instabilità economica toglie disponibilità affettiva e risorse agli adulti Spazio mentale corrisponde a spazio fisico! Il bambino adottivo Spaesamento Ha perso i vecchi legami Bassa autostima, sentimenti di disvalore Problemi di comprensione della lingua se è straniero Assenza di fiducia nei legami Paura dei legami PTSD (abbandono come trauma) Problemi di attaccamento IL BAMBINO ABBANDONATO E’ IMPOSSIBILITATO A VIVERE IL RAPPORTO COSTRUTTIVO CON UN CAREGIVER CHE SIA IN GRADO DI “TENERLO INSIEME” Un bambino in una situazione di abbandono non è in grado quasi sempre di attribuire un significato a quello che sta succedendo nella sua vita, in quanto è un evento che suscita emozioni piuttosto che pensieri ed in particolare, provoca un malessere diffuso Il bambino prova una serie di emozioni negative quali rabbia, dolore, disperazione e sensi di colpa, ma non è in grado di dar loro un nome, per cui tende a proiettare tutto questo sul versante comportamentale ed agisce le proprie emozioni, spesso attraverso una modalità carica di ambivalenza. La storia nel percorso familiare Sia il bambino che i genitori adottivi devono avere la capacità di raccontare, raccontarsi l’origine della famiglia. Solo attraverso questo passaggio il bambino troverà la legittimazione ad appartenere alla famiglia adottiva Il rischio dell’assenza della parola circa le origini può portare nel bambino o nella famiglia a gravi patologie o disfunzioni La verità narrabile si concretizza in diversi filoni e modalità con cui si può esplicitare la rinuncia di chi ha procreato, dando origine al desiderio di chi non ha potuto generare ma ha deciso di diventare un genitore di un figlio nato da altri. Esercizio del ruolo di genitore I genitori forniscono regolarmente le cure fisiche essenziali? Sono gli aspetti più basilari; cibo, calore, pulizia, buona salute e sicurezza. I genitori si fanno carico delle cure emotive appropriate all’età del minore? Sono consapevoli della necessità di fornire cure emotive I genitori sono consapevoli dell’importanza dei processi di attaccamento e ne curano lo sviluppo? Esistono nei genitori, in uno o in entrambi, delle patologie fisiche o psichiche che possono impedire l’esercizio di adeguate cure genitoriali? Qual è l’atteggiamento dei genitori rispetto ai propri compiti educativi? La consapevolezza dei genitori rispetto ai propri atteggiamenti di cura e rispetto alle proprie “filosofie educative”, soprattutto in merito al fondamentale compito genitoriale del “limit rule-setting”, ovvero della fissazione di limiti e regole secondo modalità adeguate, né lassiste né autoritarie. Qual è il grado di coerenza intra e inter-parentale? Per far raggiungere un valido livello di autocontrollo è quello di una “educazione autorevole”, che pone limiti chiari, coerenti e adeguati all’età e cerca di utilizzare il ragionamento col bambino, compatibilmente con il suo livello di sviluppo cognitivo. I genitori riconoscono e definiscono correttamente la natura di eventuali problemi esistenti? I genitori quali sentimenti nutrono verso i figli? I nuclei problematici sono caratterizzati dalla inconsapevolezza dei genitori circa al modo in cui le proprie emozioni causino le azioni e si traducano in esse, oltre che a quali eventi generino le stesse emozioni. I genitori sono in grado di anteporre i bisogni primari dei figli ai propri desideri? Le famiglie problematiche hanno al loro interno adulti che sono costantemente guidati nei loro comportamenti relativi ai figli, dai propri bisogni personali, anziché dal riconoscimento e dalla soddisfazione di quelli dei minori. I genitori sanno provare empatia verso i figli? Un genitore competente riesce a sentirsi coinvolto rispetto al benessere dei propri figli e quindi sa mettersi nei loro panni per capirli meglio. Assume una posizione di ascolto ed è in grado di operare un decentramento dei propri bisogni e alle proprie esigenze. In che misura i genitori sono consapevoli delle esperienze di accudimento da parte dei propri familiari e quale valutazione ne danno? In quale grado si rendono conto di differenze e somiglianze fra il loro stile genitoriale e quello dei propri genitori? Ricordare le modalità educative (positive e negative) e i comportamenti di cura dei propri genitori, i desideri e le aspettative nei loro confronti nei momenti di sofferenza, favorisce, una volta divenuti genitori, una maggiore sensibilità verso il figlio e aiuta a evitare di ripetere gli errori del passato Le relazioni di coppia fra i genitori sono improntate a un reciproco sostegno? Se i partner si sentono reciprocamente sostenuti emotivamente e praticamente, sono in grado di evitare la riattivazione di schemi cognitivi relativi a sé e agli altri caratterizzati da temi di invalidità, di rifiuto e di sfiducia. Il bambino stesso presenta caratteristiche che possono rendere più difficoltosi i processi di accudimento da parte dei genitori? Bambini con un temperamento “difficile” possono diventare problematici negli aspetti accuditivi dei genitori; può accadere che vi sia invece un basso grado di feeling tra il carattere dei genitori e il temperamento del figlio. Cosa significa il bambino per i genitori? Ogni individuo è caratterizzato da una definizione del proprio valore, nella misura in cui egli riesce a soddisfare talune aspettative di ruolo che appartengono alla persona a cui è legato, aspettative derivanti dagli schemi cognitivi (di sé e interpersonali) elaborati nel corso della sua esistenza. Di conseguenza, ogni individuo viene inserito in una rete di modelli di interazione, guidati da altre specifiche aspettative, relative sia alle sue possibili condotte sia agli esisti di queste. I genitori hanno a disposizione delle reti sociali di sostegno? L’isolamento sociale può essere un fattore precipitante soprattutto se la famiglia sta attraversando un periodo problematico. Qual è la natura e la qualità della relazione fra i genitori e gli operatori psico-socio-sanitari? Valutare se in passato sono ricorsi alle strutture sociali per chieder aiuto: se presentano difensivamente ostilità verso gli operatori oppure se sono dipendenti da aiuti Quali sono le tradizioni culturali e gli atteggiamenti verso la violenza, i ruoli familiari e sessuali, l’educazione, la famiglia, la società e le istituzioni proprie dei genitori? Appartenere ad una cultura o subcultura porta con sé la condivisione di alcune regole più o meno tacite. Vi sono precedenti di abuso, maltrattamento, o comunque altre rilevanti problematiche nei genitori e nei nonni dei genitori stessi? Vi sono stati, o sono attualmente in corso, eventi specifici del ciclo di vita che possono aver caricato i genitori/familiari di livelli di stress particolarmente elevati e a carattere acuto? Qual è la reazione emozionale dei genitori di fronte al comportamento disturbante del bambino? Qual è il modo di interpretare l’ansia e lo stress da parte dei genitori? Qual è il grado di tolleranza della frustrazione da parte dei genitori? DOMANDE? Patrizia Dondio [email protected]