Quale è il giusto equilibrio tra
fabbisogno energetico, sostenibilità e tutela
dell’ambiente, salute
e utilizzo delle biomasse?”.
Dr Carlo Romagnoli
Referente ISDE Umbria
Temi affrontati
1) Scenario generale:
1) cambiamento climatico e suoi effetti sulla salute;
2) la sostenibilità ambientale affidata alla biocapitalismo
3) le biomasse tra messa a valore dei territori e risorsa per la
sostenibilità ambientale
2) Scenario locale:
1) Schema generale di una centrale ad olio vegetale
2) Valutazioni disponibili sul piano energetico, economico e sulla
produzione di inquinanti diretta (da oli) e indiretta (da coltivazione
e trasporto e dall’impianto)
3) Esposti, produttori di rischio e servizi di prevenzione
ambientale di fronte alla messa a valore di vita e territori
1) Nuove conoscenze su ambiente e salute
2) Verso una gestione comune di salute e territorio.
3) ISDE ed il principio di precauzione nel campo delle energie rinnovabili
1.1.1) Scenario generale. Trend lineari per ultimi 150 anni negli
andamenti globali annuali delle temperature medie. 18502005
(Fonte OMS 2008)
1.1.2) Proiezioni sull’aumento
della temperatura globale nel 21 ° secolo
• Variazioni della temperatura
proiettata (rispetto al 1980-1999)
in diversi scenari di sviluppo:
– A2: ridotto accento sullo sviluppo
sostenibile e la cooperazione;
– Maggiore attenzione alla tutela
dell'ambiente e l'integrazione
regionale (B1).
– Linea arancione: proiezione
basata su concentrazioni di gas
ad effetto serra costanti rispetto
ai valori del 2000.
(Fonte: IPCC, 2007)
1.1.3) Produzione di energia come determinante
globale di salute
Vie dirette e indirette con la quali le fonti di energia possono incidere sui determinanti ambientali, sociali ed individuali della
salute e/o sulla stessa salute umana.
Legenda: CO2 = Anidride carbonica;, NOx = ossidi di azoto; materiale particolato PM =; SOx = ossidi di zolfo. Le linee continue indicano effetti sulla salute che
sono stati quantificati mentre le linee tratteggiate indicano la esistenza di sole prove qualitative. (Fonte: Gohlke et al, 2008)
1.2.1) La sostenibilità ambientale
affidata al biocapitalismo
20
12
19
78
Composizione
tecnica della
forza lavoro più
basata sulle
conoscenze
Finanziarizzazione
pervasiva di
produzione
(globale)
e riproduzione
Composizione
tecnica della
forza lavoro più
basata sulla
manualità
Centralità della
produzione
territorializzata
(fabbrica)
Crisi della
rappresentanza e
disgiunzione
tra potere ed
esperienza
Forte
partecipazione
politico
sindacale
Politiche
pubbliche
di supporto
al privato”:
es: crisi del
debito sovrano
e fiscal
compact
Autoattivazione in rete
grazie alla
condivisione
attivata dal
web 2.0
Politiche
pubbliche
che regolano
le attività del
“privato”
Bias dei
dispositivi
assembleari
per limiti
spazio
temporali
Cambiamenti socioeconomici e politico istituzionali negli ultimi 30 anni
(Fonte:Fumagalli A e Mezzadra S (2009): “Crisi dell’economia globale. Mercati finanziari, lotte sociali e nuovi scenari politici.” Ombrecorte – Uninomade ed.,
Verona.
1.2.2.) Il mercato finanziario globale come modificatore
di effetto dei determinanti di salute
… per valorizzarsi produce
flussi di potere, ricchezza e
informazioni
La rete globale del capitalismo
informazionale……
I flussi connettono e
sconnettono territori e
persone in base alla loro
funzionalità nel creare valore
Londra
NY
Tokio
Segmentazione
dei lavoratori:
- networkers
- networked
- switched-out
Chicago
Singapore
Altri nodi
Segmentazione dei territori
- città dei flussi;
-back-office
-non luoghi
Sottrazione di senso:
alle vite, ai luoghi di
vita e alle
prospettive di medio
lungo periodo
Effetti dei flussi di potere della società in rete in termini di segmentazione dei territori e dei lavoratori (Fonte:
Manuel Castells M., 2003
1.2.3) Furto del “comune” da produzione di energia
gestita da privati e mal regolata dal pubblico
•
Golfo del Messico , 2010 (Fonte: Nasa). Il
contorno della macchia è evidenziato in
rosso. La “coda” in basso a destra è quella
che ha agganciato la “loop current”.
•
Giappone, Fukushima, 2011: sale
l’allarme, nocciolo in parte fuso,
contaminata l’acquedotto di Tokio e il
plancton nel mare con effetti sulla catena
alimentare
1.2.4) Risultati allo stato attuale
• Gli effetti del cambiamento
climatico si stanno
consolidando
• Tutti i vertici internazionali
sul tema sono falliti e non ci
sono iniziative globali serie
• La gestione biocapitalistica
della “green economy”
mette a valore vita e
territori
• Come i responsabili delle
politiche finanziarie e
economiche vengono scelti
tra i banchieri….
• … cosi i responsabili delle
politiche ambientali
vengono scelti tra quanti
subordinano ambiente e
salute al profitto…( es..
Bondi, Clini, ……) e tra gli
“sviluppisti” che ritengono
di per sé positivo lo sviluppo
delle forze produttive…
1.3.1) Le biomasse tra messa a valore dei territori
e risorsa per la sostenibilità ambientale
• L'esigenza principale che
• Infatti, la fotosintesi
dovrebbe motiva l'uso delle
permette di catturare
biomasse per generare
molecole di anidride
energia è quella di limitare
carbonica disperse nell'aria
le emissioni di gas serra,
e di fissarle nelle molecole
come l'anidride carbonica,
energetiche della biomassa.
per evitare cambiamenti
• Quando bruciamo legna,
climatici catastrofici.
per esempio, reimmettiamo nell'atmosfera
l'anidride carbonica che era
stata assorbita durante la
vita dell'albero.
1.3.2) Le biomasse tra messa a valore dei
territori e risorsa per la sostenibilità ambientale
• Anche i carburanti i fossili
provengono da biomassa, ma
questa era stata prodotta
diversi milioni di anni fa, e
lentamente trasformata dai
batteri in carbone, petrolio,
metano.
• Bruciando ora queste fonti di
energia, reimmettiamo
nell'atmosfera CO2 assorbita
dalle piante in tempi
lunghissimi, provocando uno
sbilanciamento del ciclo della
CO2 ed un aumento della sua
concentrazione atmosferica.
• Possiamo esprimere
l’impatto sull’ambiente
delle diverse energie
rinnovabili con appositi
indici (eroy, ecc) che
per le biomasse
indicano un lieve
effetto positivo che può
essere annullato dalle
specifiche condizioni
applicative.
2.1) Processo chimico per la produzione
di “oli vegetali”
Gli oli vegetali possono essere ottenuti da diverse fonti, come ad esempio colza (canola), soia,
girasole, palma, noce di cocco, ecc..
2.2) Schema generale
di una centrale ad oli vegetali
PARCO
SERBATOIO DI
STOCCAGGIO
IMPIANTO
TRATTAMENTO
FUMI ESAUSTI
SCARICATI DAI
MOTORI DIESEL
IMPIANTO
TRATTAMENTO
COMBUSTIBILE
GREZZO CON
PROCESSO FISICO
GRUPPI
ELETTROGENI
MOTORI
DIESEL
STAZIONE
ELETTRICA DI
TRASFORMAZIONE
E CONNESSIONE
ALLA RETE
IMPIANTI AUSILIARI: ADDOLCIMENTO ACQUA, ARIA COMPRESSA,
TRASPORTO FLUIDI,….
2.3.1) Valutazioni disponibili
sul piano energetico
• Bruciando oli vegetali si
restituisce all’ambiente
la anidride carbonica
prelevata dalla pianta
• Va però considerata la
produzione di CO2 in tutta
la filiera di produzione degli
oli vegetali, dove ha un
peso rilevante la lunghezza
della filiera
• La filiera corta è un criterio
decisivo perché si abbia un
impatto positivo a livello
energetico per le biomasse
• Il trasporto da territori
lontani ( > 70- 100 km)
Implica una produzione
aggiuntiva di CO2 che
inverte il già debole bilancio
ambientale positivo.
• I metodi di coltivazione
possono comportare
ulteriore produzione di CO2
2.3.2) Valutazioni disponibili
sul piano economico
• Sulla base del solo costo
di produzione alla
distribuzione gli oli
vegetali non sono
concorrenziali con il
gasolio di origine
fossile…
• ….e lo diventano solo
grazie al concorso dei
fondi “pubblici” regalati
a chi attiva centrali a
biomasse.
2.3.3.1) Valutazioni disponibili sul piano della
produzione diretta di importanti inquinanti
Confronto dei costituenti di scarico regolamentati di carburanti biodiesel (B100) senza altre specificazioni e olio
vegetale di colza (RME), di palma (PME), e di soia (PMI) relativo al DF (= 100%). Medie e Intervalli di confidenza
su un campione di 104 casi di prova con motore diesel. Fonte: Crit Rev Toxicol. 2012 October; 42(9): 732–750.
2.3.3.2) Valutazioni disponibili
sul piano della produzione diretta di aldeidi
Emissioni di aldeidi e chetoni da biodiesel puro e miscele di biodiesel in relazione a DF (= 100%).
Medie e intervalli di confidenza su un campione di 67 casi di prove su motori diesel.
Fonte: Fontaras et al. (2009, 2010b), He et al. (2009); Karavalakis et al. (2009a, b); Munack et al. (2010, 2011); Peng et al. (2008);
Ratclif et al. (2010); Yuan et al. (2009).
2.3.3.4) Valutazioni disponibili sul piano della
produzione diretta di importanti inquinanti:
Idrocarburi policiclici aromatici
Chemical composition (ng mg-1 PM) EN590 EN590 cat 30% HVO 100% HVO HVO cat 30% RME 100% RME CNG
Sum of PAH compounds
820
115
809
613
205
710
491
61.7
Sum of genotoxic PAHs*
380
35.2
381
257
66.3
422
340
26.4
•GenotoxicPAHs as defined by WHO/IPCS (1998).
•EN590 and 100% HVO were used with and without DOC+POC catalytic converter.
2.3.3.5) Valutazioni disponibili sul piano della
produzione diretta di importanti inquinanti:
composti inorganici
Chemical composition
-1
(ng mg PM)
EN590
EN590
cat
30%
HVO
100%
HVO
HVO
cat
30%
RME
100%
RME
CNG
Na+
690
709
352
465
1530
260
370
2390
NH4+
137
139
356
163
249
372
250
199
K+
23.9
29.6
19.0
17.1
34.3
51.7
145
116
Cl-
113
133
48
138
210
32.7
49.2
459
SO42-
143
156
170
145
212
115
46
777
NO3-
1090
1150
451
734
2390
449
712
1360
2.3.3.6) Valutazioni disponibili sul piano della
produzione diretta di importanti inquinanti:
metalli pesanti
Chemical composition
-1
(ng mg
PM)
EN590
EN590
cat
30%
HVO
100%
HVO
HVO
cat
30%
RME
100%
RME
CNG
Cd
0.2
0.1
0.4
0.3
0.6
1.0
0.7
1.1
Cr
36.0
32.2
32.8
33.6
45.6
43.7
43.1
226
Cu
96.4
51.5
83.0
66.9
74.6
120
61.7
214
Fe
610
274
868
424
855
2490
331
1690
Mn
62.9
24.5
82.9
23.4
141
658
19.4
94.4
Ni
19.1
8.5
23.8
15.7
28.3
35.8
13.7
267
Pb
3.6
2.2
4.1
6.8
11.0
11.2
5.0
19.8
Zn
2340
1190
3350
2070
716
2390
671
2280
2.3.1) Valutazioni disponibili sul piano
energetico, economico e sulla produzione
indiretta di inquinanti
• A monte della
utilizzazione in centrale
inquinanti sono prodotti
anche :
– Nei campi con l’uso di
pesticidi e fertilizzanti
– Nella fase di produzione
degli oli
– Nella fase di trasporto
PARCO
SERBATOIO DI
STOCCAGGIO
IMPIANTO
TRATTAMENTO
FUMI ESAUSTI
SCARICATI DAI
MOTORI DIESEL
IMPIANTO
TRATTAMENTO
COMBUSTIBILE
GREZZO CON
PROCESSO FISICO
GRUPPI
ELETTROGENI
MOTORI
DIESEL
STAZIONE
ELETTRICA DI
TRASFORMAZIONE
E CONNESSIONE
ALLA RETE
IMPIANTI AUSILIARI: ADDOLCIMENTO ACQUA, ARIA COMPRESSA,
TRASPORTO FLUIDI,….
• Altri problemi alla salute a
monte della centrale
derivano da:
– Sostituzione / annullamento
produzione alimentari locali
– Inquinamento di falde da
pestici
– …...
2.3.1) Valutazioni disponibili sul piano
energetico, economico e sulla produzione
indiretta di inquinanti
• Anche la gestione della
centrale può produrre
inquinanti:
– Perdite degli impianti di
stoccaggio e
inquinamento della falda
e/o di corsi d’acqua
– Malfunzionamenti negli
impianti di raffinazione
oli
– Malfunzionamento dei
filtri dei camini
PARCO
SERBATOIO DI
STOCCAGGIO
IMPIANTO
TRATTAMENTO
FUMI ESAUSTI
SCARICATI DAI
MOTORI DIESEL
IMPIANTO
TRATTAMENTO
COMBUSTIBILE
GREZZO CON
PROCESSO FISICO
GRUPPI
ELETTROGENI
MOTORI
DIESEL
STAZIONE
ELETTRICA DI
TRASFORMAZIONE
E CONNESSIONE
ALLA RETE
IMPIANTI AUSILIARI: ADDOLCIMENTO ACQUA, ARIA COMPRESSA,
TRASPORTO FLUIDI,….
• Altri problemi alla salute
nella gestione centrale
possono derivare da:
– Sostituzione con oli avariati,
contaminati o alterati
– Perdita e/o smaltimento
improprio acque di “sentina”
…...
3.1) Esposti, produttori di rischio e servizi di
prevenzione ambientale di fronte alla messa a
valore di vita e territori
La strage di Taranto:
Speranza di vita dal 1992 al 2009 nelle province della Puglia. Fonte Istat.
3.1.1) Di fronte al degrado ambientale
i cittadini si chiedono?
Fonte: Comitato Pontevalleceppi
3.1.2) Nuove conoscenze sugli effetti
dei contaminanti ambientali
• La esposizione a sostanze
chimiche (specialmente in
gravidanza e nell’infanzia)
può alterare il normale
sviluppo dando luogo ad
una alterata suscettibilità
alle malattie nel corso della
vita, con effetti su funzione
riproduttiva e sui sistemi
–
–
–
–
neurologico
cardiovascolare
metabolico
immunitario
3.1.3) Sostanze chimiche possono sregolare
la funzione endocrina (ECDs)
Receptor
Androgen
Estrogen
Physiological
Function
Endogenou
s Ligand
Examples of Endocrine
Disrupting Chemicals
Male sexual
development
Testosteron
e
Pesticides
Phthalates
Plasticisers
Polyhalogenated compounds
Estradiol
Alklyphenols
BPA
Dioxins
Furans
Halogenated hydrocarbons
Heavy metals
Female sexual
development
Thyroid Hormone
Metabolism Heart
rate
Thyroid
Hormone
BPA
Dioxins
Furans
PBDEs
PCBs
Perchlorates
Pesticides
Phalates
Phytoestrogens
Progesterone
Female sexual
development
Progesteron
e
BPA
Fungicides
Herbicides
Insecticides
Arylhydrocarbon
Circadian rhythm
Metabolism
Neurogenesis
Organ
development
Stress response
Unknown
Dioxins
Flavonoids
Herbicides
Indoles
PCBs
Pesticides
3.1.4) Sostanze chimiche possono sregolare
la funzione endocrina (ECDs) e alterare la funzione
epigenetica
•
•
Gli EDCs possono alterare meccanismi epigenetici normali delle cellule dando luogo:
in caso di cellule somatiche, a malattie dei tessuti in sviluppo
•
Nel caso di cellule riproduttive possono comportare effetti patogenetici nei discendenti
3.1.5) Le relazione “causa effetto” ha un valore
esplicativo limitato nei sistemi biologici complessi
• Nei sistemi complessi, come
l’ambiente e gli organismi
viventi, gli approcci
meccanicistici basati sulla
relazione causa effetto
permettono di spiegare
pochissimi fenomeni….
• …tra cui il fenotipo maschio
femmina in caso di presenza
di cromosomi XX o XY e
l’effetto lesivo determinato
da cause esterne.
• Sulla grande maggioranza
delle questioni, esplicazioni
e interventi basati sulla
relazione causa effetto non
contribuiscono né alla
conoscenza nè all’azione
positiva
3.1.6) Relazioni dinamiche tra conoscenza,
incertezza e ignoranza
Fonte: Devin Gee: Environ Health Perspect. 2006
3.1.7) Le grandi direzioni degli errori possibili
nelle scienze ambientali e della salute
Scientific
studies
Experimental
studies (animal
laboratory)
Observational
studies (wildlife
and humans)
Maina directions of error
Some methodological features
increase chances of detecting:
High doses
False positive
Short (in biological terms) range of doses
False negative
Low genetic variability
False negative
Few exposures to mixtures
False negative
Few fetal–lifetime exposures
False negative
High fertility strains
False negative (developmental/reproductive end points)
Confounders
False positive
Inappropriate controls
False positive/negative
Nondifferential exposure misclassification
False negative
Inadequate followup
False negative
Lost cases
False negative
Simple models that do not reflect complexity
False negative
Publication bias toward positives
False positive
Scientific/cultural pressure to avoid false
False negative
Both experimental positives
and observational
Low statistical power (e.g., from small studies)
False negative
studies
Use of 5% probability level to minimize chances
False negative
of false positives
Fonte: David Gee “Late Lessons from Early Warnings: Toward Realism and Precaution with Endocrine-Disrupting
Substances”Environ Health Perspect. 2006 April; 114(Suppl 1): 152–160.
3.2.2) Verso la gestione comune
di salute e territorio
Quota capitaria
(1800 € circa pro
capite all’anno)
Fiscalità generale
Programmi di
prevenzione ambientale
( ASL e ARPA):
1) Scelta priorità
2) Valutazione effetti
Rappresentanza
istituzionale
(che sostituisce i
fini)
Interdizione
Cittadini e territori
• ….Occorre superare la attuale “Interdizione degli esposti a
rischi ambientali” nella definizione delle politiche di
prevenzione....
3.2.3) Verso la gestione comune di
salute e territorio
R
E
G
I
O
N
E
Quota capitaria
pesata
assegnata al
distretto
Quota a mandato per funzioni appropriate
per il livello centrale
Global budget per:
-ospedale di territorio
-emergenza urgenza
-alte specialità
Almeno il 51 % ai servizi distrettuali ( da prom. salute a prevenzione, medicina
generale, salute mentale, servizi sociali, cure intermedie, riabilitazione)
• …. attivando un sistema di finanziamento funzionale alla gestione
comune di salute e territorio
•
•
•
•
•
In questo modo:
i soldi vanno ai livelli appropriati;
la collettività, beneficiaria ultima del servizi, è responsabilizzata rispetto all’uso, dovunque realizzato,
delle sue risorse;
si creano i presupposti per contrastare l’uso privato del comune tramite audit civici ed altri strumenti per
le verifiche in regime di terzietà;
nello specifico dei servizi di prevenzione, si supera l’attuale modello verticale basato su Dipartimenti e su
Agenzie regionali per l’ambiente che non hanno alcun rapporto con gli esposti, ridando potere, di indirizzo
e di verifica, agli esposti ed alla comunità territoriali in cui vivono.
3.3.1) ISDE ed il principio di precauzione
nel campo delle energie rinnovabili
1) La posizione di ISDE nazionale su:
1) la produzione di energia
2) le centrali a biogas e biomasse
3) gli incentivi economici
2) Declinazione del principio di precauzione per le
energie rinnovabili proposta da “Terre nostre”
3) Alcune iniziative promosse da ISDE Umbria
3.3.2) La posizione ISDE sulla
produzione di energia
• E’ necessario quindi:
• Tutta la comunità scientifica
internazionale concorda circa la
necessità di un rapido cambiamento
dell’attuale modello di sviluppo, in
larga misura fondato sul consumo di
combustibili fossili e di risorse non
rinnovabili.
– un rapido incremento delle
politiche di risparmio energetico,
– di ricerca e diffusione delle
energie veramente rinnovabili
(solare, solare termico e
minieolico);
– l’avvio di programmi di
emancipazione rapida dalle fonti
di energia fossile, in particolare
dal carbone
– il ripudio definitivo di qualsiasi
progetto di realizzazione di
centrali nucleari
3.3.3.) La posizione di ISDE su centrali
a biomasse e biogas…
• E’ indispensabile che si realizzi
subito un piano energetico
nazionale:
– per una corretta valutazione
della domanda e dell’offerta
energetica;
– anche al fine di programmare la
chiusura dei grandi poli di
produzione energetica già
esistenti, inquinanti per
l’ambiente e dannosi per la
salute.
– Per la diffusione su tutto il
territorio nazionale di piccole
centrali di produzione energetica
• L’Isde ritiene che la produzione di
energia a partire dalla
combustione delle biomasse:
– non rappresenti una valida
alternativa ai combustibili fossili;
– sia parimenti insostenibile
quando si esca dalla semplice
logica del riutilizzo, all’interno di
piccole aziende agricole, di scarti
e residui di provenienza
aziendale o comunque di un’area
molto circoscritta.
3.3.4) …e sugli incentivi economici
assegnati ai relativi progetti
•
• L’Isde giudica, sotto questo
profilo, l’attuale regime di
incentivazione dell’energia da
biomasse fortemente
distorcente in quanto spinge il
mercato verso una corsa alla
realizzazione di impianti di
grossa taglia assolutamente
insostenibili sotto il profilo
ambientale e pericolosi per la
salute.
•
Inutili e dannosi per l’ambiente e la
salute anche le centrali a biogas e gli
impianti di biodigestione anaerobica che
vengono costantemente proposti su tutto
il territorio nazionale per conseguire, una
volta realizzati, importanti incentivi
economici in quanto anch’essi spacciati
per fonti rinnovabili quando in realtà lo
sono soltanto formalmente.
E’ pertanto indispensabile l’eliminazione
dei contributi statali denominati Cip6 per
le fonti energetiche non realmente
rinnovabili e classificate furbescamente
come “assimilate”.
3.3.5) Declinazione del principio di precauzione per le energie
rinnovabili proposta da “Terre nostre”
• Laddove le conseguenze
sull’ambiente di determinate
scelte non siano facilmente
prevedibili, entra in gioco il
principio di precauzione, il quale
esige che tali decisioni siano
prese:
• nella massima trasparenza, cioè
tenendo chiaramente presenti tutti i
fattori in gioco e tutti i possibili esiti,
anche economici, sulla comunità;
• nella massima condivisione, cioè
chiamando a compartecipare alla scelta
tutti i soggetti potenzialmente coinvolti;
• nella ricerca della massima possibilità di
reversibilità, qualora le conseguenze
della scelta adottata si rivelino
insostenibili;
• nell’apertura alla possibilità di
modificare le cose, in seguito
all’insorgere di tecnologie migliorative.
3.3.6) Alcune iniziative promosse da ISDE Umbria
1) Interazione con gli esposti e supporto
scientifico ai comitati
2) Supporto ai processi di soggettivazione
degli operatori sanitari con corsi di
formazione
3) Legge di iniziativa popolare per l'equità nella
distribuzione delle risorse della sanità
4) Attivazione nel Ternano di un Osservatorio
indipendente su Ambiente e salute
5)......
Scarica

Qual`è il giusto equilibrio tra fabbisogno energetico, sostenibilità e