L’invecchiamento della pelle è uno dei segni esterni del passaggio degli anni. Con l’età, la pelle diventa più sottile, secca, con piccole
rughe e perde la sua elasticità, tutte conseguenze della decomposizione delle macromolecole del derma, quali i collageni, l’acido ialuronico o l’elastina. L’esposizione al sole, all’inquinamento accelera ancora di più questi fenomeni.
L’assunzione di nutrimenti antiossidanti, come la superossido dismutasi o il resveratrolo, rinforza le difese antiossidanti naturali della
pelle e apporta una protezione contro le lesioni radicaliche. Un’integrazione con acido ialuronico, collagene, elastina, idrossiprolina
e ceramidi favorisce la rigenerazione cellulare e frena la decomposizione dei tessuti. Un siero ricco di acido ialuronico e una crema
che apportano dei fattori che stimolano l’attività dei fibroblasti completano efficacemente l’azione dei nutrimenti.
Nutrimenti naturali per lottare
contro l’invecchiamento della pelle
1
La pelle deve la sua morbidezza e la sua
resistenza ai diversi strati di tessuti che la
compongono: l’epidermide, il derma e l’ipoderma.
L’epidermide, lo strato esterno della pelle, è
responsabile della sua impermeabilità e
della sua resistenza. È essenzialmente composta da cheratina - una proteina fibrosa
fabbricata dai cheratinociti - e da melanina
- il principale pigmento cutaneo prodotto
dai melanociti. Con gli anni, il rinnovo dei
cheratinociti avviene più lentamente e la
loro differenziazione terminale è rallentata.
Nel corso del tempo, si producono cambia-
menti profondi a livello del derma. Tessuto
di sostegno della pelle, è costituito per
l’80% da fibre di elastina e di collagene
immerse in un gel di glicoproteine. Le principali cellule del derma, i fibroblasti, sono
specializzati nella sintesi di queste fibre di
elastina e di collagene. Fra i 20 e gli 80 anni,
la popolazione dei fibroblasti viene dimezzata. Essi assicurano l’equilibrio fra la sin-
tesi, la maturazione e la decomposizione
delle fibre di elastina e di collagene. Allo
stesso tempo, questo equilibrio si sposterà
verso una decomposizione delle fibre di collagene e di elastina con conseguente perdita
di elasticità e di tonicità del derma e una
flaccidità che non si oppone più agli effetti
di contrazione dei muscoli sottogiacenti,
determinando la comparsa delle rughe.
Pubblicato dalla Fondation pour le libre choix • www.nutranews.org
Le fibre di collagene sono suddivise in tutti
gli strati del derma. Sono composte dall’unione di proteine, responsabili della coesione dei tessuti e della loro resistenza.
Sono capaci di fissare l’acqua e contribuiscono all’idratazione della pelle. Le
catene di collagene sono composte da
prolina, idrossiprolina e idrossilisina. Una
diminuzione del collagene e/o un cambiamento della sua qualità determinano la
comparsa di rughe profonde. Le elastine
sono proteine organizzate, anch’esse, in
fibre che conferiscono elasticità e robustezza ai tessuti.
La matrice extracellulare
I componenti della matrice extracellulare
sono prodotti all’interno delle cellule e
vengono secreti successivamente nello
spazio extracellulare. La matrice extracellulare è composta da proteine strutturali, più specificamente da proteine specializzate e da proteoglicani. Sono questi
ultimi che, in combinazione con l’acido
ialuronico, intrappolano enormi quantità
di acqua nella matrice extracellulare. I
proteoglicani sono macromolecole composte da un numero svariato di glicosaminoglicani e di proteine. I glicosamino-
glicani sono molecole a base di zucchero
il cui ruolo è catturare l’acqua a livello
del derma. L’associazione di un glicosaminoglicano con una proteina produce
un nuovo componente con delle funzioni
distinte. Con il passaggio degli anni, i glicosaminoglicani si diradano, determinando una riduzione dell’idratazione del
derma e dell’epidermide. Riempiendo lo
spazio fra le cellule, la matrice extracellulare è implicata nei contatti fra le cellule, così come nell’azione delle diverse
molecole di segnalazione.
2
Con l’invecchiamento, le fibre di elastina
si diradano, la pelle diventa più sottile e
compaiono le rughe. Nel corso degli anni,
l’invecchiamento cutaneo si produce naturalmente e progressivamente. La pelle si
macchia, l’elasticità e l’idratazione diminuiscono. Nella donna, durante la menopausa, questo fenomeno si accentua: la
pelle diventa secca, disidratata, smorta e
rugosa al tatto. Perde quindi il proprio
spessore, la propria elasticità, diventa fragile e si rilassa. Perde anche la sua capacità di attirare e di trattenere l’acqua.
Attacchi radicalici e invecchiamento
La pelle è continuamente colpita da molte
aggressioni esterne che possono accelerare il processo naturale dell’invecchiamento. È particolarmente sensibile agli
attacchi dei radicali liberi generati sia dal
funzionamento normale del nostro organismo sia dagli elementi esterni, quali l’inquinamento, i raggi solari o il tabacco.
Queste molecole pericolose sono responsabili di modifiche dei tessuti e di modifiche cellulari che portano all’invecchiamento cutaneo.
La pelle dispone di un sistema di difesa
antiossidante che fa intervenire una serie di
molecole, compresi degli enzimi quali la
superossido dismutasi, la catalasi, la gluta-
tione perossidasi o la glutatione reduttasi.
Questo arsenale comprende anche degli
antiossidanti apportati dall’alimentazione,
come le vitamine C ed E o il betacarotene.
Ma le difese antiossidanti naturali dell’organismo finiscono per essere sommerse e
perdere la loro efficacia. Una sovrapproduzione di radicali liberi ossigenati può determinare un aumento dell’attività di certi
enzimi, le metalloproteinasi, implicati
nella decomposizione della matrice extracellulare, nella diminuzione delle macromolecole del derma, come il collagene o
l’acido ialuronico, nonché nella loro
decomposizione.
Anni di lesioni radicaliche accumulati
possono determinare cambiamenti molto
importanti nell’aspetto e nella salute della
pelle: l’epidermide diventa meno pronta a
riparare e a rinnovare i tessuti; il collagene
è meno solubile; le fibre di elastina sono
lentamente decomposte e danneggiate; le
zone cutanee sciupate dal sole aumentano
le anomalie strutturali dell’elastina. I glicosaminoglicani non sono più in grado di
reagire correttamente con l’acqua laddove
il contenuto lipidico diminuisce. Tutti
questi cambiamenti legati al passaggio
degli anni hanno come risultato una pelle
rugosa, si secca, stanca, ingrigita, con
un’elasticità diminuita e un potere scarso
di guarigione.
L’acido ialuronico, una vera spugna indispensabile per il mantenimento dell’idratazione dei tessuti cutanei
La pelle è la principale riserva di acido ialuronico, indispensabile per la sua vita e la sua
bellezza. Molto fragile, questo acido è facilmente decomposto. Sintetizzato dai fibroblasti e dai cheranociti, è un componente
principale della matrice extracellulare.
Possiede una funzione strutturale importante
che ne fa uno degli elementi chiave del
mantenimento della densità dermica e
quindi della solidità della pelle. È anche una
vera spugna, capace di trattenere più di
1000 volte il suo peso in acqua, indispensabile per il mantenimento dell’idratazione
dei tessuti cutanei. Queste proprietà gli permettono anche di trattenere altre sostanze,
come gli elettroliti, i nutrimenti oppure,
ancora, dei fattori di crescita, nonché di assicurare l’espulsione degli scarti metabolici.
Con l’età, la sintesi e la qualità dell’acido
ialuronico diminuiscono, spiegando in
parte la disidratazione e la perdita di solidità della pelle che si accompagnano con
la comparsa delle rughe e delle piccole
rughe. È quindi lecito pensare che, aumentando i livelli di acido ialuronico, si possa
lottare contro l’invecchiamento della pelle
e, in modo particolare, farle ritrovare idratazione, morbidezza e robustezza.
L’assunzione di acido ialuronico di basso
peso molecolare per via orale attiva la
guarigione di ferite cutanee. Il suo effetto è
stato valutato su alcuni topi maschi
confrontando l’efficacia di capsule di
acido ialuronico, di uno stimolante riconosciuto per la guarigione delle ferite cutanee e di una soluzione salina sterile utilizzata come placebo. Ad ogni animale sotto
anestesia è stata provocata una ferita cutanea. Gli animali sono stati successivamente trattati per 10 giorni. L’acido ialuronico e la soluzione salina sono stati
somministrati per via orale, la preparazione attiva per via atopica. È stato determinato il tempo intermedio di chiusura
della piaga. Un test comparativo fra i tre
gruppi di animali è stato realizzato per
ogni misurazione, con differenze considerate come statisticamente soddisfacenti. I
risultati indicano che, in confronto al placebo, l’acido ialuronico di basso peso
molecolare somministrato per via orale
migliora in maniera significativa la guarigione delle ferite. Inoltre, c’è poca differenza fra l’attività dell’acido ialuronico e
quella dello stimolante topico riconosciuto per la guarigione delle ferite.
Alcuni studi cellulari hanno mostrato che
l’acido ialuronico favorisce la proliferazione dei fibroblasti e, di conseguenza, la
sintesi del collagene e dell’elastina 1.
Uno studio clinico ha esaminato l’effetto
dell’assunzione di acido ialuronico sull’idratazione. È stato realizzato in Giappone,
all’università di Ohtusma, ed è stato
condotto su 96 donne di età compresa fra i
22 e i 65 anni che hanno ricevuto quotidianamente per 45 giorni 6 capsule contenenti
70 mg di acido ialuronico standardizzato al
9%, con una dose totale di 37,8 mg al
giorno. I risultati hanno mostrato dei miglioramenti importanti di diversi parametri fisiologici e, in particolare, dell’idratazione del
viso e della morbidezza della pelle.
Questi studi indicano che l’acido ialuronico
di basso peso molecolare è effettivamente
assorbito dall’organismo e sembra capace
di attenuare le rughe e le piccole rughe, di
migliorare l’idratazione cutanea e di stimolare il processo di guarigione delle ferite.
3
Un siero di acido ialuronico per idratare la pelle dall’esterno
Quando viene applicato sulla superficie
della pelle, l’acido ialuronico è assorbito
e passa rapidamente attraverso l’epidermide 2. L’assorbimento cellulare dell’acido ialuronico è osservato negli strati
più profondi dell’epidermide, del derma
e dell’endotelio linfatico. L’applicazione
di un siero di acido ialuronico puro
nutre e ringiovanisce la pelle. Permette,
aumentando l’acido ialuronico endogeno nel derma e attirando uno strato di
acqua sulla superficie della pelle, di pro-
teggerla contro la disidratazione. Può
così rappresentare una protezione
contro la diminuzione della produzione
di acido ialuronico che si produce nel
corso dell’invecchiamento. L’acido ialuronico applicato sulla pelle può servire
come agente idratante, ringiovanendo la
pelle e migliorando il suo aspetto e il suo
tono rinforzando la capacità di trattenere
l’acqua. Poco a poco, la pelle è più morbida, le piccole rughe si attenuano e le
rughe vengono ridotte.
Aumentare la produzione di collagene e di elastina per una pelle più giovane
I collageni presenti nella pelle sono delle
proteine organizzate in fibre, responsabili
della coesione dei tessuti e della loro resistenza. La loro decomposizione porta alla
comparsa delle rughe e delle alterazioni
della pelle. Le fibre di collageni sono prodotte dai fibroblasti presenti nel derma.
Un’integrazione con il collagene rinforza il
collagene endogeno e ne stimola il rinnovo,
rinforzando così l’elasticità della pelle e riducendo la comparsa delle rughe, favorendo la
riparazione cutanea. Agisce anche su diversi
enzimi, quali la ialuronidasi, l’elastasi e la
proteoglicanasi, responsabili della decomposizione delle cellule cutanee.
L’integrazione con collagene inibisce
dell’88% la produzione di ialuronidasi e può
così aumentare i livelli di acido ialuronico.
Uno studio cellulare ha mostrato che la presenza di collagene extracellulare aumenta
la biosintesi e la secrezione di collagene di
tipo II in maniera dipendente dalla dose 3,
suggerendo che un’integrazione con collagene possa avere un effetto sulla regolazione del rinnovo del collagene.
Un’integrazione con idrolisato di collagene accelera la guarigione delle ulcere di
pressione, lesioni della pelle e dei tessuti
adiacenti che si sviluppano quando i tessuti molli vengono compressi. Sono frequenti nei malati o nelle persone anziane
che restano distesi per lunghi periodi. 89
soggetti residenti in 23 centri per soggiorni
di lunga degenza affetti da ulcere di pressione sono stati inclusi in uno studio in
doppio cieco controllato con placebo. I
soggetti hanno ricevuto tre volte al giorno
delle cure standard più un idrolisato di
collagene o un placebo per otto settimane.
Alla fine del trattamento, il tasso di guari-
4
gione delle ulcere di pressione era due
volte più elevato nel gruppo di pazienti
sottoposti ad integrazione 4.
La proteina di collagene contiene degli
aminoacidi: l’idrossiprolina e l’idrossilisina. In uno studio che aveva utilizzato del
collagene idrolisato, i soggetti cui fu sottoposto del collagene avevano dei livelli
sanguigni di idrossiprolina significativamente più elevati rispetto a quelli che
assumevano un placebo 5.
Le elastine sono delle proteine organizzate
in fibre, ricche di aminoacidi a carattere
idrofobo. Le loro proprietà di solidità meccanica e di elasticità rinforzano la struttura
intercellulare. Come nel caso del collagene, la loro decomposizione è all’origine
della formazione delle rughe e dei segni
nei tessuti durante la fase di invecchiamento. Così come il collagene, vengono
prodotte dai fibroblasti.
L’elastina idrolisata e il collagene idrolisato agiscono in combinazione per prevenire e contrastare la perdita di elasticità
prematura cutanea e per ridare alla pelle
un aspetto giovane e liscio. Uno studio è
stato realizzato su 44 donne di età compresa fra i 40 e i 55 anni per 84 giorni per
valutare l’effetto sulle rughe e sull’idratazione del viso di un’integrazione con collagene ed elastina idrolisata. I risultati
hanno mostrato una riduzione significativa
del numero di rughe profonde così come
un rinforzo dell’idratazione degli strati
superiori e medi dell’epidermide.
L’idrossiprolina, indispensabile per la formazione del collagene e dell’elastina
Nella pelle, il collagene e l’elastina sono
prodotti dai fibroblasti presenti nel derma.
Le fibre di collagene sono principalmente
composte da tre aminoacidi: la glicina per
il 35%, la prolina per il 7-9% e l’idrossiprolina per il 12-14%. La molecola di collagene è composta da tre eliche, stabilizzate da ponti idrogeno. L’idrossiprolina
svolge un ruolo di stabilizzazione dell’elica. È anche indispensabile per la formazione di elastina e di collagene.
Uno studio è stato condotto per determi-
nare l’effetto benefico potenziale di un’integrazione con L-idrossiprolina su alcuni
soggetti con una pelle secca e rugosa. 27
donne con una pelle cronicamente secca
e rugosa hanno preso parte a questo studio. Sono state suddivise in due gruppi; al
primo gruppo è stato somministrato un
placebo, all’altro sono stati somministrati
2 g al giorno di idrossiprolina per otto settimane. L’idratazione del viso è stata esaminata all’inizio dello studio, poi dopo 4 e
8 settimane di integrazione. I ricercatori
hanno anche richiesto ai partecipanti di
dare una valutazione soggettiva dello stato
della loro pelle, su una scala da 1 a 10.
Dopo otto settimane di assunzione di
L-idrossiprolina, l’idratazione della pelle
era significativamente migliorata in
confronto a quella dei soggetti sottoposti a
placebo. Anche la percezione da parte dei
volontari dell’elasticità della pelle del loro
viso, così come di altri parametri cutanei
compresa la secchezza e le rughe era
significativamente migliorata 6.
Il resveratrolo attiva dei meccanismi che frenano l’invecchiamento
Il resveratrolo è un antiossidante molto
potente capace di distruggere i radicali liberi
dell’ossigeno. Uno studio ha così mostrato
che quando si fanno incubare delle cellule
sanguigne umane con resveratrolo e una
sostanza nota per provocare lesioni ossidative, il resveratrolo interrompe l’avvio della
morte cellulare in modo dipendente dalla
dose, prevenendo i danni creati dalla sostanza ossidante 7. Il resveratrolo distrugge
anche i radicali superossidi che si formano
nei mitocondri. Rinforza il potenziale naturale di difesa antiossidante dell’organismo e
lo aiuta a combattere le lesioni radicaliche.
Il resveratrolo attiva dei geni sirtuin
Alcuni studi 8 realizzati dai ricercatori
della Harvard Medical School e dai laboratori di ricerca Biomol hanno messo in
luce il ruolo che il resveratrolo potrebbe
svolgere nei processi antinvecchiamento.
Hanno infatti dimostrato che il resveratrolo
attiva nel lievito un "gene di longevità", o
gene sirtuin, aumentandone la vita
dell’80%.
I geni sirtuin sono presenti praticamente in
tutti gli organismi, dai batteri fino all’uomo.
Questi geni producono delle proteine che
regolano importanti vie biologiche e determinano il funzionamento cellulare. Gli
scienziati pensano che i geni sirtuin aiutino
a controllare l’invecchiamento.
I geni sirtuin prendono il loro nome dai
geni che si trovano nel lievito, denominati
regolatori silenziosi delle informazioni
(silent information regulator). Il sir2 è
diventato oggetto di numerose ricerche e
la famiglia di geni è stata battezzata sirtuin. Successivamente, 7 geni simili sono
stati identificati nell’uomo, denominati
sirt1-sirt7.
I geni sirtuin sono stati associati al processo antinvecchiamento in tutto l’organismo. Agiscono principalmente come dei
"gendarmi dell’energia" nella cellula,
interrompendo i processi non indispensabili nell’organismo ed eliminando i gruppi
acetile delle proteine implicate.
5
I geni sirtuin nella pelle
Il gene sirtuin esiste nell’uomo sotto forme
polimorfi di attività variabili. Alcune ricerche genomiche indicano che l’attività dei
geni sirtuin è nettamente più elevata negli
uomini con maggiore longevità. Nella
pelle, i geni sirtuin sono situati nei cheratinociti e i nei fibroblasti, nell’epidermide e
nel derma. Alcune ricerche 9 cellulari
condotte dall’industria cosmetica francese
hanno mostrato che i geni sirtuin esercitano i loro effetti principalmente nelle cellule più importanti del derma e dell’epidermide, in particolar modo nelle cellule
responsabili del mantenimento e del rinnovo delle cellule cutanee. La loro
concentrazione è più elevata nelle cellule
più giovani (le meno differenziate). Questi
risultati suggeriscono che si potrebbero
ottenere effetti benefici attivando i geni sirtuin delle cellule cutanee. Altri studi in
vitro sono stati condotti successivamente
sulla stimolazione dell’espressione di un
gene sirtuin nelle cellule cutanee umane.
Hanno mostrato che la stimolazione dell’espressione del gene permette di rallentare l’invecchiamento cellulare.
Le ceramidi, indispensabili per la funzione barriera della pelle
Le ceramidi sono ricche di glicospingolipidi. Nella pelle, si trovano sei specie
diverse di ceramidi che svolgono un ruolo
importante nella funzione barriera della
pelle e nell’idratazione cutanea. Le ceramidi si formano attraverso diversi processi
di biosintesi nell’epidermide e si accumulano successivamente come componente
maggiore dello stratum corneum di cui rappresentano il 40-60% del contenuto lipidico. Con l’età, il contenuto di ceramidi
6
sembra diminuire, partecipando alla comparsa delle rughe e delle piccole rughe.
Nella funzione barriera, sembrano partecipare alla formazione e alla stabilità delle
strutture cutanee, al mantenimento dell’idratazione e alla prevenzione dell’invasione da parte di corpi estranei. In alcuni
soggetti affetti da xerodermia (secchezza
eccessiva della pelle) legata all’età oppure
a una dermatite atopica, la concentrazione
in ceramidi nello stratum corneum è
ridotta, suggerendo che una carenza di
ceramidi potrebbe essere responsabile di
problemi cutanei 10. Quando la loro
concentrazione diminuisce, compaiono
delle rughe e piccole rughe, indicando che
sono indispensabili per mantenere un
aspetto sano e giovane della pelle.
L’effetto idratante delle ceramidi è stato
dimostrato in numerosi studi clinici.
Alcuni studi di deplezione e di ripristino
dei livelli lipidici cutanei mostrano così
che le ceramidi svolgono un ruolo essenziale nel definire e nel mantenere la capacità cutanea di trattenere l’acqua. La diminuzione della concentrazione cutanea in
ceramidi suggerisce che l’accelerazione
della perdita transdermica in acqua derivi
da questa diminuzione. Le ceramidi svolgono quindi un ruolo importante nella
prevenzione dalla disidratazione cutanea
che apparirebbe con l’invecchiamento.
Assunte per via orale, le ceramidi sono
assorbite nell’intestino e circolano nello
stratum corneum, per poi migliorare l’idratazione e la funzione barriera.
Alcuni studi cellulari indicano anche che le
ceramidi stimolano la crescita dei fibroblasti
e normalizzano la produzione di melanina.
Uno studio clinico in doppio cieco
controllato con placebo è stato condotto
su 33 soggetti la cui pelle era rugosa per
una disidratazione importante, che non
era stata trattata da farmaci, né per via
orale né per via topica. Un’integrazione
con delle ceramidi ha permesso di migliorare in maniera significativa la secchezza e
l’irritazione della pelle. Il contenuto in
acqua della pelle è stato aumentato, la
struttura, la morbidezza e l’esfoliazione
cutanee sono state migliorate. Questo studio mostra che il consumo di ceramidi a
lungo termine previene efficacemente la
disidratazione cutanea, aumentando la
capacità della pelle di trattenere l’acqua e
di mantenere la morbidezza cutanea.
Editore: Fondation pour le libre choix
Direttore della pubblicazione: Linus Freeman - Caporedattore: Yolaine Carel
Pubblicazione mensile - Abbonamento (12 numeri) : 30 euros
© 2008 Fondation pour le libre choix - Tutti i diritti di riproduzione riservati
La superossido dismutasi rinforza le difese naturali della pelle
La superossido dismutasi (SOD) fa parte
dell’arsenale delle difese antiossidanti
naturali dell’organismo contro gli attacchi
radicalici implicati nell’invecchiamento
cutaneo e nelle lesioni indotte dall’esposizione ai raggi ultravioletti del sole.
L’isoprastano è un marcatore dello stress
ossidativo generato dalla perossidazione
degli acidi grassi nelle membrane cellulari
o nelle lipoproteine. I livelli di isoprostano
erano più scarsi (14 picogrammi per millilitro - pg/ml) in soggetti sottoposti ad integrazione con GliSODin® in confronto a
quelli di un gruppo placebo (16,8 pg/ml).
Dopo un’ora in una camera con ossigeno
iperbarica, i livelli di isoprostano sono
Una SOD con biodisponibilità elevata
La GliSODin® è una SOD naturale, derivata da una varietà di melone, legato a
una proteina del grano denominata gliadina, per un migliore assorbimento.
Protetta da questa proteina di trasporto,
la SOD passa senza danno attraverso
degli enzimi distruttivi dello stomaco
per raggiungere l’intestino in cui viene
successivamente direttamente assorbita
nella circolazione sanguigna. Inoltre, la
GliSODin® rinforza l’attività antinfiammatoria e migliora la resistenza dei globuli bianchi alla rottura indotta dallo
stress ossidativo. I ricercatori ne concludono che la GliSODin® migliora lo stato
antiossidante proteggendo contro la
morte cellulare indotta dallo stress ossidativo 14 , 15.
saliti a 22,3 mg/ml nel gruppo testimone
laddove nel gruppo sottoposto ad integrazione con GliSODin® sono rimasti invariati a 14 pg/ml. La GliSODin® sembra
quindi proteggere le membrane cellulari
dalle lesioni che si producono nel corso di
un’esposizione normale all’ossigeno e in
un ambiente ad alta pressione d’ossigeno.
Questo studio illustra la capacità della
GliSODin® di limitare i danni ossidativi
quotidiani provocati dall’ossigeno, ma
anche di prevenire i danni più importanti
associati a uno stress ossidativo grave.
La SOD protegge la pelle dai danni causati
dai raggi ultravioletti del sole. In uno studio
in doppio cieco controllato con placebo,
alcuni scienziati hanno esposto gli avambracci di 50 volontari alla luce ultravioletta
una volta alla settimana per quattro settimane. I partecipanti hanno assunto quotidianamente, cominciando 2-3 giorni prima
della prima esposizione, un’integrazione
che conteneva GliSODin® o un placebo. I
soggetti sottoposti a GliSODin®, anche
coloro che avevano una pelle chiara, resistevano otto volte di più alla luce ultravioletta prima di sviluppare un colpo di sole
rispetto a quelli con placebo. Dopo la comparsa della bruciatura, l’infiammazione era
meno importante e il rossore guariva più
rapidamente. Gli scienziati hanno desunto
da questi risultati che la GliSODin® preveniva efficacemente le conseguenze dello
stress ossidativo derivante da un’esposizione eccessiva al sole 11. Un altro studio
ha appena confermato questi risultati: due
settimane di integrazione con 250 mg di
GliSODin® hanno ritardato la comparsa
dell’eritema solare provocato dopo l’esposizione ai raggi ultravioletti del sole in alcuni
soggetti con pelle chiara 12.
I segni dell’invecchiamento sono particolarmente visibili sulla pelle in cui gli effetti
dei danni radicalici si accumulano e producono questi segni visibili dell’invecchiamento cutaneo. Interrompendo la decomposizione del collagene, la proteina
responsabile del tono e della forza della
pelle, la SOD potrebbe aiutare a proteggere contro le rughe legate all’invecchiamento cutaneo 13.
7
Il silicio, indispensabile per la salute della pelle
8
L’esposizione cronica al sole provoca
danni al tessuto congiuntivo che perde
elasticità e robustezza. Il silicio svolge un
ruolo importante nella formazione e nel
mantenimento del tessuto congiuntivo. La
matrice extracellulare è composta da proteine fibrose, quali il collagene e l’elastina,
e da una rete di proteoglicani dotati di una
forte capacità di trattenere l’acqua. Il sili-
cio è un componente parzialmente integro
dei proteoglicani e sembra partecipare alla
stabilizzazione di questa rete 16.
Il silicio è indispensabile per una sintesi ottimale del collagene e dell’elastina. È cruciale
per l’attivazione degli enzimi di idrossilazione che intervengono nei legami incrociati del collagene e migliorano la resistenza
e l’elasticità delle proteine fibrose.
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Esiste una correlazione molto netta fra la
morbidezza della pelle, il suo spessore,
l’assenza di rughe, la sua facilità a cicatrizzarsi e la sua ricchezza in silicio.
Quando si somministra a donne di età
compresa fra i 36 e i 68 anni del silicio per
90 giorni, lo spessore del loro derma viene
aumentato.
Uno studio 17 mostra che un’integrazione
in silicio per 20 giorni riduce del 30% le
microrughe e migliora del 55% l’elasticità
della pelle. Anche la rugosità della pelle
risulta diminuita. Questo studio è stato
condotto su 50 donne di età compresa fra
40 e 65 anni con segni molto netti di
lesioni cutanee dovute all’esposizione al
sole o all’invecchiamento prematuro della
pelle. La metà di loro ha ricevuto quotidianamente 10 mg di silicio biologicamente attivo, l’altra metà un placebo.
Dopo 20 settimane, le donne sottoposte a
placebo hanno continuato a sviluppare
delle rughe allo stesso ritmo dell’inizio
dello studio. Al contrario, nelle donne sottoposte ad integrazione con silicio, non
solo le rughe hanno cessato di svilupparsi,
ma sono state ridotte. I miglioramenti
indotti dall’integrazione sembrano derivare da una rigenerazione o da un rinnovo
delle fibre del collagene.
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Il Matrixyl® stimola il rinnovo del collagene e dell’elastina
Il Matrixyl® è un principio attivo antirughe
innovatore che costituisce un’alternativa al
retinolo e alla vitamina C. Contiene un peptide che agisce come messaggero cellulare
per favorire la ristrutturazione e la riparazione cutanee. Interagisce con dei ricettori
specifici che attivano dei geni implicati
nella proliferazione cellulare e nel rinnovo
della matrice extracellulare ricca di collagene (il tessuto congiuntivo fra le cellule
che fornisce il supporto essenziale alla
pelle). Cellule e una matrice extracellulare
sane sono indispensabili per avere una
pelle solida e in buona salute 18. I componenti di Matrixyl® agiscono in sinergia per
aiutare a ripristinare e a mantenere l’aspetto
giovane della pelle.
I fibroblasti non perdono mai totalmente la
loro capacità di creare una maggiore quantità di collagene, anche nelle pelli mature.
La loro produzione è semplicemente rallentata. Ma quando li si espone a fattori di stimolazione identici a quelli utilizzati dall’organismo per attivarli, i fibroblasti
ricominciano a produrre quantità significative di collagene. È partendo da queste
1. Greco R.M. et al., Hyaluronic acid stimulates human fibroblast
proliferation within a collagen matrix, J. Cell. Physiol., 1998,
177(3):465-73.
2. Brown T.J. et al., Absorption of hyaluronan applied to the surface
of intact skin, Journal of Investigative Dermatology, 1999,
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3. Oesser S. et al., Stimulation of type II collagen biosynthesis and
secretion in bovine chondrocytes cultured with degraded collage,
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in human skin and in cultured keratinocytes fibroblasts and HaCaT
cells; and its levels is closely related to stress and aging, J. Cosmetic
Scien., 2006, 57:187-188.
osservazioni che il Matrixyl® è stato sviluppato. Il pentapeptide palmitolo che
contiene è una molecola sufficientemente
piccola per essere assorbita dai tessuti e utilizzata come mezzo per fornire a cellule
obiettivo dei fattori di stimolazione della
produzione di collagene.
Quando cellule che producono il collagene
e l’elastina vengono incubate per 72 ore
con Matrixyl®, sintetizzano quantità più
importanti di matrice extracellulare, struttura ricca di proteine che offre il proprio
sostegno strutturale alla pelle. Rinforzare la
matrice extracellulare aiuta a "rimpolpare"
la pelle, attenuando l’aspetto delle rughe e
delle piccole rughe.
Uno studio clinico condotto su 35 volontarie di età compresa fra 34 e 72 anni ha
dimostrato un effetto visibile dopo otto settimane di applicazione quotidiana di
Matrixyl®: la rugosità della pelle è stata
diminuita di circa il 14%, la profondità
delle rughe del 15% laddove la superficie
occupata dalle rughe profonde è stata
ridotta del 45%. Allo stesso tempo, la tonicità e l’elasticità della pelle sono aumentate
del 20%.
Una riduzione significativa delle rughe profonde e moderate è stato ottenuta con una
crema contenente il 3% di Matrixyl®. Il
volume delle rughe diminuiva con il tempo,
veniva successivamente ridotto del 7%
dopo due mesi, del 21% dopo quattro mesi
e del 24% dopo sei mesi.
Le donne che utilizzavano la crema con
Matrixyl® hanno stimato che induceva un’idratazione durevole della pelle, la rendeva
più morbida e più flessibile.
10. Okamoto R. et al., Sphingosylphosphorylcholine is upregulated in
the stratum corneum of patient with atopic dermatitis, J. Lipid Res.,
2003 Jan, 44:93-102.
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superoxide dismutase extract promotes antioxidant defences
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of a Cucumis melo LC extract rich in superoxide dismutase activity, J. Ethnopharmacol., 2004 Sept, 94(1):67-75.
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acid on skin, nails and hair in women with photo-damaged facial
skin, The Journal of the Academy of Dermatology, suppl 3(52):28.
18. Tran K.T. et al., Matrikine and matricryptins: implications for cutaneous cancers and skin repair, J. Dermatol. Scien., 2005 Oct,
40(1):11-20.
Le novità della
ricerca
L-teanina, caffeina
e prestazioni cognitive
9
Nuovi studi indicano che, quando la
L-teanina - estratta dal tè verde - viene
associata alla caffeina, migliora le
prestazioni cognitive nell’uomo.
27 soggetti volontari hanno ricevuto
50 mg di caffeina con 100 mg di L-teanina, della singola caffeina o un placebo. Alcuni test che permettono di
misurare la cognizione sono stati realizzati all’inizio dello studio, poi 60 e
90 minuti dopo ogni trattamento.
Hanno mostrato che la caffeina associata alla L-tianina migliorerebbe le
prestazioni cognitive. Un secondo studio è stato condotto per quattro giorni
e ha confermato i risultati del primo.
(Nutr. Neursci., 2008 Aug, 11(4):1938 ; J. Nutr., 2008 Aug, 138(8):1572S1577S.)
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