Pensiero e linguaggio Germano Rossi ISSR 2011/12 Pensiero e linguaggio Il principale mezzo di espressione e di comunicazione del nostro pensiero è il linguaggio Spesso usiamo il linguaggio (silenzioso) per pensare C’è quindi un qualche legame tra pensiero e linguaggio G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 2 Linguaggio Distinguiamo il linguaggio nelle sue diverse componenti: Un sistema di segni collegati da un insieme di regole, le cui unità finali sono significanti Ci sono diversi sistemi di segni che possono essere definiti linguaggio Il linguaggio per antonomasia è quello parlato Che può esprimersi anche in forma scritta Tuttavia la forma orale è universale G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 3 Linguaggio orale Tutti gli uomini (“normali”) imparano fin da piccoli a parlare Anche le persone sorde possono imparare a parlare E una forma di linguaggio (non parlato) si sviluppa anche nelle persone mute In tutti i casi, nessuno ci insegna “esplicitamente” a parlare G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 4 Linguaggio orale Usiamo il linguaggio sia per esprimere qualcosa (produzione) sia per comprendere gli altri (comprensione) In questo processo sono implicati 3 livelli: Fonema: i suoni base del linguaggio, spesso coincidenti con le lettere (ci/ce, chi/ca, gl, gn) Morfema: unità che hanno un qualche significato, in genere parole (ma anche prefissi e suffissi) Unità sintattica G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 5 Linguaggio: Unità sintattica L’unità sintattica comprende sia le frasi sia i sintagmi “Andrea ha i capelli ricci” c’è un soggetto (Andrea) e un predicato (ha i capelli ricci) Sia il soggetto che il predicato sono “sintagmi” Il primo è un sintagma nominale Il secondo un sintagma verbale G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 6 Sintagma Il sintagma è l’unità minima in cui il nostro cervello suddivide le frasi “Gli studenti seri leggono libri” “La ragazza povera ha rubato un cappotto caldo” Quando le frasi rispettano la sequenza SN+SV sono più facili da comprendere “Il cavallo corso oltre il granaio cadde” G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 7 Sintagmi Esperimenti dimostrano che noi dividiamo automaticamente le frasi in sintagmi Si ascolta una frase (ad es. la ragazza povera ha rubato un cappotto) subito dopo compare una parola e bisogna dire qual è la parola successiva “ragazza” e “povera” producono risposte più veloci di “rubato” perché stimolo e risposta sono nello stesso sintagma G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 8 Linguaggio e pensiero Il pensiero è il linguaggio della mente Il pensiero proposizionale è il flusso linguistico mentale che “sentiamo” nella nostra mente Il pensiero per immagini è il flusso di immagini (spesso visive) che scorrono nella nostra mente La maggior parte delle persone utilizza in modo prevalente (ma non esclusivo) quello proposizionale G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 9 Linguaggio e pensiero Quando sentiamo o produciamo una frase, la nostra mente devo accedere a diversi livelli di significato: “le mamme sono grandi lavoratrici” Dapprima spezziamo la frase in SN+SV Quindi recuperiamo i concetti (significato) di mamma, lavoratrice, grande Il concetto di “grande” dev’essere assegnato al contesto Infine li uniamo in un significato finale che indica il senso della frase G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 10 Concetto e categorizzazione Il concetto è un insieme di caratteristiche associate ad una categoria I concetti possono oscillare da categorie molto specifiche a categorie generiche (gatto vs. felino vs. mammifero vs. animale) Il processo per cui riusciamo ad assegnare un concetto ad un oggetto percepito è la categorizzazione Una volta categorizzato, il concetto implica molto di più delle caratteristiche che abbiamo usato per identificarlo G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 11 Concetto In un concetto convivono informazioni di diversa natura Il concetto di “mela” non include solo le caratteristiche che ci permettono di identificarla visivamente (tondeggiante, rossa/verde/gialla) ma anche il suo sapore, il suo odore, la sua consistenza, che viene dagli alberi, che è un frutto… La funzione del concetto è di permetterci di andare “oltre” il percepito G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 12 Concetto Altri concetti non coincidono con “cose”, ma esprimono azioni, attività, indicano quantità specifiche, tempi… Molti concetti coincidono con parole specifiche Ma noi possiamo associare concetti diversi tramite le frasi per esprimere un concetto più complesso Se la frequenza d’uso di un concetto è alta, viene “inventata” una parola nuova G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 13 Concetto Ogni concetto è, in genere, associato a: Un prototipo. Quando diciamo una parola corrispondente ad un concetto, ci viene in mente un particolare esemplare di quel concetto (ad es. sedia, nonna), ovvero un “insieme di caratteristiche che lo descrivono al meglio in base alla nostra esperienza”. Un nucleo di caratteristiche essenziali. Tuttavia tutte le variazioni del concetto devono avere un nucleo comune (“ci si siede sopra”, “la mamma della mamma”) G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 14 Concetto Non tutti i concetti sono ben definiti In questi casi usiamo il prototipo e le variazioni del prototipo di cui abbiamo esperienza. Esempio: “uccello” Ognuno di noi potrebbe avere un prototipo diverso, ma abbiamo anche esperienza di altri “uccelli” e ne possiamo estrarre le caratteristiche che valgono per la maggior parte (avere le ali) ma non per tutti (pinguino, struzzo) G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 15 Concetto Il prototipo è spesso usato quando non abbiamo esperienza diretta Se ci dicono: “C’è un uccello fuori dalla finestra” non pensiamo ad un avvoltoio, ma nemmeno ad un pollo Per i bambini, i concetti non ben definiti sono più difficili e molto più vicini al prototipo G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 16 Concetto Alcuni concetto sono molto più che ben definiti, sono universali I colori, ad es. sono universali Ci sono tribù che non hanno una parola per il “rosso”, ma di fronte a pannelli di diverse sfumature di rosso, preferiscono lo stesso tipo di “rosso” prototipico degli occidentali G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 17 Gerarchia dei concetti Chiedendo a diverse persone di raggruppare per somiglianza di concetto una serie di animali, si notano molte “universalità” Ricerche tra tribù isolate e studenti USA ha dimostrato sostanzialmente la stessa gerarchia (basata su caratteristiche analoghe: forma, grandezza, arti…) Questo potrebbe spiegare perché noi riusciamo a creare gerarchie di concetti Ognuno di noi ha poi un livello “base” G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 18 Gerarchia dei concetti Il livello base sembra essere il livello da cui noi abbiamo iniziato a creare la gerarchia. Non è necessariamente il livello più basso, o più alto, ma quello di partenza Coincide molto spesso con i nomi più semplici: ad es. “mela” Togliendo caratteristiche essenziali andiamo in alto nella gerarchia (mela->frutta) Variando le caratteristiche essenziali, ci abbassiamo (mela verde, gialla, renetta…) G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 19 Acquisizione dei concetti Non è ancora completamente chiaro L’ipotesi più probabile è che i prototipi si formino in base all’esperienza ( “Mangia la mela, vedi com’è bella rossa?”) e i nuclei in base ad un insegnamento esplicito (“È la mamma della mamma”) Gli esperimenti dimostrano che i bambini sotto i 10 anni danno più importanza al prototipo, mentre dai 10 anni circa si passa pian piano al nucleo dei concetti G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 20 Acquisizione dei concetti Esperimento: ad un gruppo di bambini di diverse età è stato chiesto di scegliere quale definizione fosse più vicina a quella di “ladro”, fra: “Un uomo sporco e vecchio che è entrato in casa con una pistola in tasca, ha preso il televisore perché i tuoi genitori hanno detto che non gli serviva più” (bambini < 10anni) “Una giovane donna che non conoscevi, che ti ha abbracciato e poi ha portato via il televisore senza dirti nulla” (bambini > 10 anni) G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 21 Acquisizione dei concetti Secondo un’altra teoria, usiamo due strategie basate sull’esperienza: Strategia degli esemplari () Verifica d’ipotesi () G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 22 Acquisizione dei concetti Strategia degli esemplari: La prima volta che incontriamo un oggetto nuovo, lo confrontiamo con i prototipi che abbiamo Se coincide in gran parte con un prototipo, lo associamo al concetto e modifichiamo il prototipo per includere le differenze. In questo modo i prototipi acquisiscono una serie di “eccezioni” o “variazioni” Se non coincide con nessun prototipo, creiamo un concetto nuovo e usiamo l’esemplare come primo prototipo. Sembra sia la strategia preferita dai bambini e funziona meglio con gli esemplari tipici G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 23 Acquisizione dei concetti Verifica d’ipotesi usiamo le varie differenze fra gli esemplari, precedentemente associate al prototipo, per “cercare” le caratteristiche fondamentali e, in questo modo, creiamo il nucleo Di un nuovo esemplare confrontiamo le sue caratteristiche con quelle del nucleo Il nucleo dipende però dalla nostra esperienza Questa sembra più utilizzata dai bambini più grandi e dagli adulti G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 24 Ragionamento Usando i concetti (soprattutto i nuclei) possiamo fare dei ragionamenti. Spesso i nostri ragionamenti utilizzano il pensiero proposizionale e le frasi vengono organizzate in sequenze, portandoci a ragionamenti Deduttivi () Induttivi () G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 25 Ragionamento deduttivo A partire dalle caratteristiche di un concetto spesso legato ad un altro concetto, ricaviamo una serie di conseguenze: Se piove prendo l’ombrello (a) Sta piovendo (b) quindi, prendo l’ombrello Corrisponde alla validità deduttiva dei logici, per cui, “è impossibile che la conclusione di un ragionamento sia falsa se le premesse sono vere”: se a, allora b G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 26 Ragionamento deduttivo Tuttavia, nella realtà le situazioni sono più complesse: “Se piove (a) prendo l’ombrello (b), ma se prendo l’ombrello (b) poi lo perdo (c)” Con ragionamenti più complessi, spesso il ragionamento deduttivo fallisce, perché la prima premessa viene associata anche alla seconda conclusione: “Se piove perdo l’ombrello” G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 27 Ragionamento deduttivo Usiamo questo ragionamento anche in altri contesti Esperimento: “Se un cartoncino ha una vocale su un lato, allora avrà un numero pari dall’altro”. I cartoncini sono: E, K, 2, 7 Qual è la strategia da adottare per avere la certezza della regola? Si deve girare sia la E (verifica suggerita, scelta dal 90% dei soggetti) sia il 7 (falsificazione, solo il 10% dei soggetti) G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 28 Ragionamento deduttivo Lo stesso esperimento di prima (modificato) dimostra come le situazioni più pertinenti alla vita quotidiana siano più facili Esperimento: “Se una persona beve birra ha meno di 19 anni”. I cartoncini sono: “Birra” “Coca cola”, 22, 16 Qual è la strategia da adottare? Si deve girare sia “Birra” (verifica) sia 16 (falsificazione) G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 29 Ragionamento deduttivo Un’altra strategia spesso usata è quella di creare una rappresentazione “visiva” della situazione che viene manipolata “virtualmente” per arrivare alla soluzione Si tratta comunque di situazioni in cui la “realtà” ha la preponderanza sulla logica G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 30 Ragionamento induttivo Induzione: “È improbabile che la conclusione sia falsa se le premesse sono vere” A) Franco è laureato in Economia e commercio B) Franco lavora per uno studio commercialista C) Franco è un commercialista Errore! Perché Franco potrebbe lavorare come fattorino, custode o inserviente G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 31 Ragionamento induttivo Nel ragionamento induttivo, ci dovremmo servire delle probabilità (non della certezza) Se Franco è laureato in Economia e lavora per uno studio di commercialisti, allora è un commercialista. Tuttavia, questo ci porta a fare errori di ragionamento. G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 32 Ragionamento induttivo Alla base della probabilità abbiamo: La probabilità è P(X)=fX/N: frequenza dell’evento diviso tutti gli eventi possibili Più un evento è frequente, più è probabile La probabilità dell’intersezione di due eventi è inferiore alle loro singole probabilità (infatti è il prodotto): P(AB)=P(A)P(B) Tuttavia, noi usiamo più frequentemente delle scorciatoie di pensiero (le euristiche) G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 33 Ragionamento induttivo Un’euristica è “una breve e relativamente semplice procedura di pensiero che produce spesso (ma non sempre) la risposta giusta” Sono state individuate due euristiche: Euristica della somiglianza Euristica della causalità G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 34 Euristica della somiglianza Esperimento 1: A) “Una commissione ha intervistato 30 ingegneri e 70 avvocati, questa è una descrizione di una di queste persone. Qual è la probabilità che sia un ingegnere?” Descrizione: 1) “Jack non mostra interesse per la politica e passa il tempo libero facendo lavori di falegnameria”; 2) “Dick è un uomo di grande abilità e sembra destinato ad avere successo nella vita” I soggetti valutano la descrizione 1 come “ingegnere”, perché assomiglia maggiormente al prototipo di ingegnere Esperimento 2: Questa volta si tratta di 70 ingegneri e 30 avvocati; i risultati non cambiano G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 35 Euristica della somiglianza Esperimento 3: “Linda ha 31 anni, è single, schietta e molto intelligente. All’università si è laureata in filosofia… ed è profondamente interessata ai problemi della discriminazione” Stima la probabilità che: 1) Linda è cassiera in una banca 2) Linda è cassiera in una banca e attivista del movimento femminista I soggetti assegnano una probabilità maggiore alla seconda descrizione G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 36 Euristica della somiglianza Esperimento 4: Qual è più convincente? Tutti i pettirossi hanno ossa sesamoidi Quindi, tutti i passeri, hanno ossa sesamoidi oppure Tutti i pettirossi hanno ossa sesamoidi Quindi, tutti gli uccelli, hanno ossa sesamoidi G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 37 Euristica della somiglianza Questa euristica ci aiuta nella vita quotidiana Il prototipo che noi abbiamo di un concetto si è formato sulla base della nostra esperienza Tutto quello che assomiglia al prototipo di un concetto è molto probabile che abbia tutte le caratteriste del concetto Ed è probabile che sia il concetto G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 38 Euristica della causalità Esperimento 5: cosa è più probabile? A) “Nel corso del 2012, ci sarà una forte inondazione in California e annegheranno più di 1000 persone” B) “Nel corso del 2012, ci sarà un terremoto che provocherà una forte inondazione in California e annegheranno più di 1000 persone” La maggior parte delle persone ritiene più probabile B G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 39 Euristica della causalità Se due eventi sono fra loro connessi in modo causale (logico), ci sembreranno più probabili Anche se non è logico che lo siano Tuttavia, il principio di causalità ci aiuta nella vita quotidiana più del calcolo della probabilità G. Rossi - Introduzione alla psicologia Pensiero e linguaggio 40