Linguistica generale LM
Prof.ssa Stefania Cavagnoli
[email protected]
La varietà come principio di analisi

http://labs.play4science.org/accentiurbani/accenti.html
sociolinguistica







Nasce negli Stati Uniti negli anni Sessanta
Linguisti Weinreich, Labov, antropologo Hymes, sociologo
Fishmann
Rapporti fra lingua e società
Dimensioni di analisi della lingua
Rapporto centro periferia
Città campagna
standard - varietà
Sociolinguistica italiana

Giovan Battista Pellegrini, Tra lingua e dialetto in Italia,
1960

Tullio de Mauro , Storia linguistica dell’Italia unita, 1963

Dialettologi, scuola di Torino (Terracini, Grassi, Sobrero,
Berruto, Telmon, Canobbio) e di Padova (Cortelazzo,
Zamboni, Mioni, Trumper)
sociolinguistica

Statuto della disciplina; coesistenza di più anime, discipline
di riferimento, tecniche differenziate

Questionari, interviste, statistiche
Intuizione, empatia antropologica
Generalizzazioni e particolarità
Idea di modello di analisi: lingua come modello di analisi
«la lingua basta a comunicarsi e in più può comunicare
quanto altro stia a cuore alla comunità» Cardona, 2009,
13




Linguaggio e pensiero



Rapporto fra linguaggio, pensiero, e visione del mondo
Acquisizione di forme storiche del linguaggio e della
lingua da parte del singolo in un contesto
Elementi arbitrari ma il modo in cui sono strutturati in
sistema non è arbitrario (interesse sociale)



LESSICO
DIFFERENZE DI GRAMMATICA (STRUTTURA DELLA
FRASE, Più O MENO DIRETTA
Lingua come sistema: il valore è dato dal gioco delle
relazioni (stesse categorie, ruolo diverso in lingue diverse)
Lingua come convenzione

Concetto politico di lingua: proiezione sociale,
meccanismo di identificazione, somma di astrazioni

Lingua convenzione necessaria: mobile, i confini culturali
vanno rinegoziati, rimessi a fuoco

Lingua come competenza


Grammatica del parlante
Grammatica dell’ascoltatore (in parte coincidono)
Ipotesi di interpretazione









Ha un fiammifero?
Non ce n’ho
Non ne ho
Non ce ne ho
Nun ce n’ho
Nun ne ho
Nun ce l’ho
‘n ce ll’ho
Tipo di parlante, contesto, educazione, classe sociale, corpo. Si
parla a chi sa interpretare


L’ascoltatore acquisisce istruzioni per l’uso nel tempo,
socializzazione
Le possibilità si restringono, e quindi si può interpretare
(pratica, contesto, elementi condivisi)
Che cos’è la varietà?

Definizione: La varietà è un’espressione di un tipo di lingua con
precise caratteristiche.
Concetto generale e generico, utilizzato per differenziare,
all’interno di una lingua, diverse manifestazioni, che al loro
interno rappresentano a loro volta un sistema. Adamzik (1998,
p. 181)

Lingua come insieme di sottosistemi (Coseriu)

la sociolinguistica
 Potrebbe gentilmente aprire la finestra?
 La apri quella finestra che si schiatta?

Classificazione delle varietà





la variazione diatopica – determinata in base al luogo, allo
spazio geografico
la variazione diastratica - determinata in base ai gruppi,
alle classi sociali,
la variazione diafasica – determinata dal contesto, dal
grado di formalità e dai rapporti fra i parlanti
la variazione diamesica - determinata dal mezzo che si
usa per comunicare
la variazione diacronica – determinata dal tempo che
passa
Importanza delle varietà

Perché sono importanti le varietà

Perché sono importanti nell’educazione linguistica e
nella didattica delle lingue

Variazione di genere
Variazione libera
Variazione di età/ generazione


Varietà


Concetto della sociolinguistica:Variazione della lingua in
base al contesto di chi parla (età, genere, esperienza,
cultura), al luogo, al periodo storico, alle relazioni tra
parlanti, al mezzo di comunicazione, al livello di istruzione
La varietà si discosta dallo standard, e considera dialetti,
stili, accenti,
Variabili e varianti






Un elemento della lingua che presenta variazione, cioè
che si può manifestare in due o più forme, è detto
variabile
Ognuna delle forme in cui la variabile si può presentare è
detta variante
participio passato del verbo vedere è una variabile
visto e veduto sono le sue varianti
Le varianti si indicano tra parentesi quadre:
[visto]
[veduto]
Atteggiamento sociolinguistico
In italiano, ad esempio, si osserva variazione tra
forme come siedo e seggo, visto e veduto,
apparve e apparse, obiettivo e obbiettivo, col e con
il
 La lingua utilizzata è una scelta: spesso
automatica, per il contesto sociale nel quale si
trova

Lingua e valutazione

uso della lingua da parte dei parlanti e degli
ascoltatori =comportamenti linguistici
serie di valutazioni, positive o negative, basate
sul modo in cui il parlante usa la lingua
 Lingua
e pregiudizi
 comportamento linguistico che classifica
la persona in base a giudizi basati solo su
singoli usi linguistici, cioè a pregiudizi
 Esempio
del rapporto insegnante alunno
VARIETA’ dell’italiano
Formale aulico
Mi pregio di informarla che la nostra venuta non
rientra nell’ambito del fattibile
Tecnico-scientifico
Trasmettiamo a lei destinatario l’informazione che la
venuta di chi sta parlando non avrà luogo
Burocratico
Vogliate prendere atto dell’impossibilità della venuta
dei sottoscritti
Standard letterario
La informo che non potremo venire
Parlato colloquiale
Sa, non possiamo venire
Popolare
Ci dico che non possiamo venire
Informale trascurato
Mica possiamo venire, eh!
Gergale
Ehi, apri ‘ste orecchie, col cavolo che ci si trasborda!
Esempi di lessico e varietà
Meno formale
Capo
Tirar su
Purtroppo
Braccia e gambe
Speciale
Comprare
Per + infinito
Più formale
Superiore
dirigente
Costruire
edificare
Disgraziatamente malauguratament
e
Arti
peculiare
acquistare
Perché +
affinché
congiuntivo
L’appuntamento è stato annullato
Formale aulico
Mi prego di informarla che l’appuntamento da noi previamente
stabilito è necessariamente da rimandare
burocratico
Vogliate prendere atto dell’impossibilità di svolgimento
dell’incontro precedentemente fissato
Tecnico
scientifico
Informiamo gli utenti del rinvio del meeting previsto a data da
destinarsi
Standard
letterario
Informo che l’appuntamento è stato annullato
Parlato
colloquiale
Senta, l’appuntamento è stato annullato
popolare
Informale
trascurato
Mica possiamo vederci, eh!
gergale
Ah, non se potemo vedè
l
L‘italiano
come gamma di varietà
7. it. formale
8. it. tecnico- aulico
scientifico
9. it. burocratico
(CENTRO)
(PERIFERIA)
1. it. standard
letterario
2. it. neo-standard
(it. regionale colto
medio)
(Asse diamesico)
3. it. parlato
colloquiale
4. it. regionale
popolare
(Sub-standardità)
(PERIFERIA)
Berruto, 1990
22
(Asse diafasico):
(Sottocodici Registri)
(Asse diastratico)
6. it.
gergale
5. it. informale
trascurato
Parlato vs. scritto
Parlato
Scritto
Immediatezza
Non immediatezza
Emotività - corpo
Non immediata
Poca cura formale
Cura della forma
Povero lessicalmente
Ricerca delle parole
Possibile cambiare registro
ridondanza
linearità
Non pianificazione
pianificazione
Contestualizzazione per la comprensione
Non contestualizzazione
Varietà diatopiche
Pause
23
punteggiatura
Comunicazione specialistica come varietà
Per lingua speciale si intende una varietà
funzionale di una lingua naturale,
dipendente da un settore di conoscenze o
da una sfera di attività specialistici,
utilizzata, nella sua interezza, da un gruppo
di parlanti la lingua di cui quella speciale è
una varietà, per soddisfare i bisogni
comunicativi di quel settore specialistico
Cortelazzo, 1994, 8
LS come varietà
ricerca italiana: varietà diafasica,
caratterizzata dalla situazione, dal contesto
sociale e dal ruolo dei parlanti in una data
situazione, considerando i rapporti esistenti
fra parlanti.
Intreccio dimensione verticale con
dimensione orizzontale
Lavinio (2004, p. 90), dimensione diastratica,
cioè verticale; strumenti comunicativi fra
gruppi professionali, o in una comunicazione
verticale fra esperti e non esperti.
Comunicazione specialistica
Le varietà specialistiche rientrano nelle varietà
situative-funzionali,
Funzione: di apprendimento, di elaborazione
del sapere, di applicazione del sapere
Situatività: constatare se la situazione
comunicativa sia o meno accessibile ad un vasto
pubblico.
Caratteristiche dei LS
3 criteri



(Saager 1980)
economia
precisione
appropriatezza
2 criteri
(Sobrero 1993)
precisione e
neutralità emotiva
(carattere
denotativo)
11 criteri (Hoffmann 1984)
1. esattezza, semplicità, chiarezza
2. oggettività
3. astrattezza
4. generalizzazione
5. densità di informazione
6. brevità
7. neutralità emotiva
8. mancanza di ambiguità
9. impersonalità
10.coerenza logica
11.uso di terminologia/simbologia
Dimensione orizzontale
Discipline diverse
 Scienze naturali e scienze sociali/umanistiche
 Ogni linguaggio specialistico non è un sistema
chiuso (infrasettorialità)

Dimensione verticale
 Lingua
in uso
 Contesto culturale e sociale della
comunicazione
 Attori della comunicazione
 Stratificazione della lingua
Livelli di comunicazione, LS
3 livelli di microlingua (Freddi 1988)
descrizione generica
 descrizione specifica
 formulazione e formalizzazione
(Widdowson 1979 e Gotti 1991)
3 tipi di discorso (Ciliberti 1981)

• argomentativo-scientifico
• didattico-scientifico
• divulgativo-scientifico
• esposizione scientifica
• istruzione scientifica
• giornalismo scientifico
“Livelli sociolinguistici“ (Cortelazzo 1994)
• quello altamente specializzato fra esperti,
massima distanza dalla lingua comune
• diretto fra tecnici
• contatto esperto-profano, nella divulgazione
Comunicazione specialistica:
denominazioni

lingua speciale

Berruto, Sobrero,
Cortelazzo, Mengaldo


microlingua
linguaggi settoriali


lingue di specializzazione

Balboni, Freddi
Beccaria, Bertinetto, Rossini
Favretti
Porcelli, Cambiaghi

linguaggi speciali
lingue per scopi
speciali/sottocodice
linguaggi specialistici
comunicazione
specialistica






De Mauro, Cecioni
Balboni, Porcelli, Ciliberti,
Titone
Gotti, Cavagnoli

Kalverkämper, Cavagnoli

Il testo specialistico
Testo l'unità costituente del LS
generi testuali con caratteristiche ben definite
 diverse classificazioni
 il genere testuale (rilevanza fondamentale per lo specialista)
 il riconoscimento immediato
La sua specificità deriva da …
• strutture tipiche del genere
• alto grado di specializzazione del contenuto
• conoscenze comuni ai destinatari
Caratteristiche comuni
•
precisa definizione
•
registro formale
•
funzione referenziale
•
utilizzo anche di
rappresentazioni non
verbali
•Diversi da lingua a lingua e
all'interno della stessa lingua
(dipendenti dalla disciplina)
•Il numero dei generi testuali
è definito (con possibili
aperture)
Caratteristiche testuali
 rigidità dell'organizzazione testuale: testo
come sequenza di istruzioni per il destinatario.
Schemi vincolanti, con un alto grado di
prevedibilità, con conseguente massima
organizzazione della struttura testuale
 referenza:uso di connettivi e di riferimenti
sia espliciti che impliciti
 forma grafica: regole più o meno rigide che
hanno una funzione sia di riconoscimento che
di formulazione chiara (e quindi permettono
una comprensione più efficace e diretta)
Caratteristiche testuali




regole retoriche molto strette, permettono
anch'esse un riconoscimento più diretto
definizioni presenti, ben individuabili
esempi
presenti in modo differenziato a
seconda della disciplina
struttura tema/rema uguale alla lingua
comune
Caratteristiche morfosintattiche




differenza di applicazione di regole tipiche
della lingua comune sul piano quantitativo.
nominalizzazione: trasformazione del
sintagma verbale in nominale (non esistono
controindicazioni= nessuna controindicazione)
forme impersonali: uso della forma
impersonale o della terza persona singolare,
uso di verbi tipici del ls che spersonalizzano
(dimostrare, indicare, suggerire, evidenziare,
confermare)mancanza di pronomi personali
passivazione: uso del passivo per
spersonalizzare
Caratteristiche morfosintattiche




Deagentivazione: mancanza del
complemento d'agente
Paratassi:frasi brevi, coordinate piuttosto che
subordinate
Ellissi: articoli e preposizioni, mancanze
ricostruibili dalle conoscenze comuni
Forme verbali: uso del presente,
dell'indicativo, legato alle funzioni comunicative
tipiche di questi linguaggi (definire, descrivere,
osservare, esplicitare, affermare...).Forte uso
della copula essere, poche forme verbali
Caratteristiche morfosintattiche


Forme verbali infinite: uso di participi
presenti al posto di frasi relative, gerundio
causale
Struttura frasale ridotta: SN+V+SN, con
uso di forme implicite che apparentemente
semplificano la frase, in realtà possono
complicare la comprensione per i profani
Caratteristiche lessicali
 aspetti quantitativamente rilevanti,
caratterizzanti i ls
 monoreferenzialità: unico significato
attribuito ad un termine
 non-emotività: scopo denotativo,
informazione e quindi chiarezza del termine
 sinteticità: alleggerimento del discorso con
la fusione di due lessemi (banca dati, estratto
conto)
 precisione: diversi livelli di precisione di un
termine: (reato/omicidio/omicidio
premeditato...)
Caratteristiche lessicali



Tradizionalismo: riferimento a termini classici, greci e
latini o loro derivazioni, con funzione di riconoscimento in
molte lingue (ius soli,
Sistematicità: sistema di formazione dei termini stabile,
che permette il riconoscimento di una categoria e la
formazione illimitata di altri termini (-ato in chimica=sale)
Produttività:

prefissazione dotta: iper, para, meta, sub...unità lessicali
superiori: morbo di Basedow

suffissazione (riconducibile a classi concettuali ben
definite)

rideterminazione semantica dalla l.c. e da altri l.s. (diverso
significato di forza, di tribunale)

uso di tecnicismi collaterali (il paziente accusa un dolore)
Aspetti pragmatici, disciplinari, culturali



Legame con la situazione
Legame con la disciplina
Legame con la cultura scientifica di riferimento
LS – Lingua comune
La lingua veicola una visione del mondo, anche
di quello specialistico
 Uso adeguato della lingua
 Lingua flessibile e modificabile
 Differenza fra produzione di lingua comune e
linguaggio istituzionale

Fine della comunicazione specialistica

Comunicazione o discriminazione?

Rapporto con la lingua comune

Rapporto con la disciplina di riferimento

Verticalizzazione della comunicazione
Testo scientifico

L‘insieme degli esseri che convivono nello stesso
habitat costituisce una comunità

Popolazione: gruppo di individui della specie che
vivono contemporaneamente in una stessa area
geografica
Comprensione di un testo scientifico
Tipo di testo
 Attori della comunicazione
 Scopo
conseguenze:

 Contenuto
 Organizzazione
 linguaggio
testuale
Il linguaggio burocratico








Tecnicismi
Periodare complesso
Strutture ellittiche
Pluralità di pubblici (interno ed esterno)
Frutto di negoziazioni
Circolarità
Regole e formalità
http://www.francescobianco.net/linguistica/corsi/20132014_italianoburocratico.htm
Linguaggio delle istituzioni
Tipologie testuali diverse:
leggi, bandi, avvisi, comunicati stampa,
moduli, ecc.
 Media diversi: newsletter, web, ecc.
 Stili comunicativi diversi
(lettera vs. manifesto)
 Destinatari diversi: utenti specialisti, utenti
profani, interni ed esterni

L’antilingua
Caratteristica principale dell'antilingua è quello che definirei
"terrore semantico", cioè la fuga di fronte a ogni vocabolo
che abbia di per se stesso un significato.
Nell'antilingua i significati sono costantemente allontanati,
relegati in fondo a una prospettiva di vocaboli che di per se
stessi non vogliono dire niente o vogliono dire qualcosa di
vago e sfuggente. Perciò dove trionfa l'antilingua - l'italiano
di chi non sa dire "ho fatto" ma deve dire "ho effettuato" la lingua viene uccisa.
Italo Calvino , Una pietra sopra, 1965
Il brigadiere è davanti alla macchina da
scrivere. L’interrogato, seduto davanti a
lui, risponde alle domande un po’
balbettando, ma attento a dire tutto
quello che ha da dire nel modo più
preciso e senza una parola di troppo:
“Stamattina presto andavo in cantina ad
accendere la stufa e ho trovato tutti
quei fiaschi di vino dietro la cassa del
carbone. Ne ho preso uno per bermelo
a cena. Non ne sapevo niente che la
bottiglieria di sopra era stata
scassinata”.
Impassibile, il brigadiere batte veloce sui tasti la sua
fedele trascrizione: “Il sottoscritto essendosi recato
nelle prime ore antimeridiane nei locali dello
scantinato per eseguire l’avviamento dell’impianto
termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel
rinvenimento di un quantitativo di prodotti vinicoli,
situati in posizione retrostante al recipiente adibito al
contenimento del combustibile, di aver effettuato
l’asportazione di uno dei detti articoli nell’intento di
consumarlo durante il pasto pomeridiano, non
essendo a conoscenza dell’avvenuta effrazione
dell’esercizio soprastante”.
Analisi linguistica



Art. 2 del c.c.: “La maggiore età è fissata al
compimento del diciottesimo anno. Con la
maggiore età si acquista la capacità di compiere
tutti gli atti per i quali non sia stabilita un’età
diversa”.
Dal testo naturale al modello formale
analisi intratestuale ed extra testuale
Analisi linguistica



atto linguistico di comunicazione: trasmittente,
ricevente, codice.
Scelta di una base enunciativa (Guastini), cioè
enucleare una serie finita di enunciati rilevanti che
dovrà garantire la base prescrittiva del documento.
Formalizzazione del testo:

normalizzazione della struttura logica, formalizzazione della
struttura sintattica, formalizzazione degli aspetti prescrittivi.
L‘aiuto della pragmatica
Principio di Cooperazione [P.Grice, 1975]

Il contributo di ciascun interlocutore alla
conversazione è quale richiesto dagli obiettivi
e dai riferimenti condivisi nello scambio.

4 massime:
quantità
qualità
relazione
modo
Il principio di cooperazione massime di
Grice





Principio di cooperazione: forma il tuo
contributo alla conversazione così come lo
richiedono, nel momento in cui essa ha luogo, le
finalità e la direzione accettate dalla conversazione a
cui partecipi
Massima della quantità: Rendi informativo il tuo
contributo quanto è necessario
Massima della qualità: Non dire cose che reputi
sbagliate o di cui non hai alcuna prova
Massima della pertinenza: Sii pertinente
Massima del modo: Sii chiaro: evita ogni oscurità
nel tuo modo di esprimerti
Un esempio

non tutti i dipendenti
dell‘impresa sono italiani


enunciato equivalente

implicatura

tutti i dipendenti sono
stranieri
tutti i dipendenti sono
italiani
Alcuni dipendenti sono
stranieri
Alcuni dipendenti sono
italiani
Esempi di linguaggio scientifico

Se un quadrilatero è denominato ‘rettangolo ’la
conclusione che non si tratti di un quadrato è
un’implicatura.

L’interlocutore forse sa che un quadrato è un
particolare rettangolo, ma ritiene che se si fosse
trattato di un quadrilatero con i lati congruenti,
l’espressione ‘quadrato’ sarebbe stata più adeguata
(cooperazione, …).
Comunicazione specialistica in
situazione didattica




Nei contesti didattici gli scambi sono spesso
altamente cooperativi.
Quasi sempre l’insegnante sa già quello che chiede
allo studente, e coopera al buon esito dello scambio.
Lo studente sa che l’insegnante sa, e si aspetta un
comportamento cooperativo.
Se lo scambio fallisce lo studente può attribuire
l’insuccesso alla mancanza di cooperazione
dell’insegnante.
Varietà di genere
Care colleghe,
ringrazio molto per la
comunicazione e le
preziose indicazioni.
Un cordiale saluto
porgiamo i saluti più cordiali.
Cristina B. e Stefania C.
Gentili Colleghi,
ecco qui la mia bozza
rivista.
Cordiali saluti e buon
lavoro
porgiamo i saluti più cordiali.
Cristina B. e Stefania C.
“Il viaggiatore è ancora ciò che più conta in un viaggio. Comunque
la si pensi, il valore dell’uomo è direttamente proporzionale a quella
dell’uomo stesso. Perché in fondo cos’è l’oggetto senza l’uomo?”
A. Suares, Voyage du Coundottière, citato in F. Michel, Altrove,Il settimo
senso, Antropologia del viaggio, trad it., Mc, Milano, 2000, 8
Dalla stampa…
Orribili neologismi del politicamente corretto
L’Adige, 26.7.12
La mania di leggere tutto in chiave sessista e bisognosa di pari opportunità fa
compiere abomini arbitrari e intollerabili sulla lingua italiana, scardinandone le
forme e le regole, con l’introduzione di orripilanti neologismi, ma anche
inesistenti femminili e maschili «politicamente corretti». …
Perché altrimenti, di orrore in orrore, bisognerà maschilizzare il farmacista e
il vigile, trasformandoli in mostruosi «farmacisto» e «vigilo».
Fermiamoci fin che siamo in tempo.
•
[email protected]
Perché non è questione marginale
•
•
Tutti sanno che i termini «generici» si riferiscono a
donne e uomini. Cosa significa generici?
E’ davvero così?
«L’uomo è un mammifero perché allatta il suo piccolo»
Anderson 1988
•
Rievocazione di immagini maschili
Costruzionismo sociale

«il modo in cui comprendiamo il mondo e i nostri simili è
una costruzione sociale prodotta dalle interazioni
interpersonali e in particolare dalle interazioni
linguistiche» Burr 2000

Importanza del cambiamento del linguaggio con il
cambiamento sociale

I comportamenti reciproci si influenzano anche attraverso
la lingua che viene usata
Genere grammaticale
Non è una categoria universale
alcune lingue bantu: oltre 12 generi;
 lingue indoeuropee: al più tre generi
(femminile, maschile e neutro);
 lingue semitiche: maschile e femminile;
 lingue senza genere: ungherese e turco.

Genere grammaticale
(referenti animati e inanimati)

nomi, pronomi, articoli, aggettivi, participi e
alcuni numerali; singolare/plurale
Es.: Quella sedia è comoda / I libri sono stati
aperti (accordo)
 Es.: Amic-o /amic-a (derivazione)
 Es.: Leone / leon-essa (affissi derivazionali)

Lingua e linguaggio
linguaggio
lingua
lingua
Linguaggi specialistici
(giuridico, economico..)
ling. specialistici
Lingua di genere nel linguaggio giuridico
Il contributo della linguistica





Che cos’è la lingua? La norma?
A cosa servono le parole?
La lingua non è neutra, è una scelta
 Genere maschile: il maschile è maschile. Maschile
inclusivo, non neutro
 Il neutro non esiste
La lingua come sistema
Lingua come strumento di potere – prestigio della
lingua, definizione di ruoli, formalismo e riti
E’ una questione di scelta
Dissimmetrie grammaticali

I testimoni e l’accusata sono entrati in aula
(concordanza al maschile)

Gli avvocati sono stati convocati dal giudice
(maschile inclusivo)
Consapevolezza necessaria per il cambiamento
Mostrare le donne attraverso la lingua: usare la lingua
in modo adeguato
Dissimmetrie semantiche
«La lingua non è neutra non soltanto perché ogni parlante
lascia nel discorso tracce della propria enunciazione,
rivelando così la propria esperienza soggettiva, ma anche
perché la lingua iscrive e simbolizza all'interno della sua
struttura la differenza sessuale, in forma già gerarchizzata e
orientata» (Patrizia Violi 1986: 40).
 Buon uomo
buona donna (polarizz. sem.)
 Titolo
uso del nome proprio - diminutivo
Trovare soluzioni ad hoc - attenzione alla chiarezza e alla
leggibilità
Esempi
a. Nel vertice con le parti sociali di giovedì 23 febbraio, il
ministro Elsa Fornero è andato su tutte le furie.
• b.
… la ministro Elsa Fornero è andata su tutte…
• c.
… la ministra Elsa Fornero è andata su tutte…
La soldata innamorata
Nel suo romanzo … una militare italiana, torna a casa… Il
maresciallo Paris è reduce all’Afghanistan. Ha una ferita grave
… si è fatta sei mesi di ospedale…
Il maresciallo Manuela Paris, è confusa e molto arrabbiata.
Manuela Paris è un militare. E’ stata ferita in Afghanistan
31 marzo 2012, D-La repubblica
•
Esempi
die Bundeskanzlerin
Il cancelliere tedesco
 Problema della comprensione e della precisione:
 Due questioni: una legata al ruolo e al
riconoscimento del ruolo rappresentato da una
donna
 L’altra legata ai principi della comunicazione:
manca la vera comprensione
Problema della visibilità: suffragio universale!
INVISIBILITA’ LINGUISTICA
Esempi
Dai quotidiani:

“Come avrai il coraggio di andare, domani, allo
Yad Vashem (il mausoleo della Shoa)? Chiedeva,
gelido, un colono a una ufficialessa della polizia
nata a Nevh Dekalim” (la Repubblica, 17/8/2005);

“E così, nottetempo come un topo di
appartamento, la nostra giudicessa penetra negli
uffici dove sono custodite le prove scritte, riapre
la busta della candidata bocciata e inserisce
alcuni fogli” (Corriere della Sera, 12/7/2005).
Ministro o ministra?

“Eliminerei ministra. Suona male ed è
accompagnata da una sottile ironia che sembra
indicarla come un incidente della politica (Corriere
Sera. Magazine, 14/10/2004);

“Quando era Ministro preferiva essere chiamata
così piuttosto che Ministra. Perché?
“Perché ritengo che il titolo riguardi il ruolo e non
la sua connotazione sessuale. Penso che
possano esserci signori Ministro e signore
Ministro. E poi Ministra, diciamocelo francamente,
suona molto male”.
Stefania Prestigiacomo

Ministro o ministra?
Intanto c’è da dire che i grandi cambiamenti avvenuti in questi
anni nel rapporto tra i sessi non sono ancora rispecchiati nella
lingua. C’è molto da cambiare. Quella del Ministro è una
funzione e dunque, se viene svolta da una donna, si concorda al
genere, quindi Ministra. Del resto è una forma che esiste nella
lingua italiana e quindi non capisco perché non usarla. Ministra
“non suona”, come mi dicono tanti? Neanche senatrice o
deputata suonavano, venti anni fa…C’è un legame tra le
discriminazioni culturali e le discriminazioni semantiche. La
lingua è il mezzo di trasmissione di una visione del mondo ed ha
un’importanza socio-politica. Da qui la rilevanza dei linguaggi
usati nei programmi televisivi e nella carta stampata. Sappiamo
bene quanto questi linguaggi siano determinanti nella
formazione del senso comune e quanto influiscano sul costume
e sul civismo.
Barbara Pollastrini
Titoli di quotidiani
Incertezza per quanto attiene alla vita pubblica
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Dopo ministra e sindaca ecco “maggiordoma” (Il Corriere della
Sera, 12.3.2000)
Si dice “ingegnera” o “signora ingegnere”? (Il Corriere della
Sera, 28.9.2000)
Tanta fatica e poi ti chiamano dottora. Il vocabolario al
femminile non piace a tutte (Il Corriere della Sera, 31.8.2000)
“Il giudice di Parmalat: siamo più brave” (Il Corriere della Sera,
8.12.07)
“Il marito dell’assessore sarà presidente” (la Repubblica,
10.3.05)
“Il sindaco di Cosenza: aspetto un figlio! Il segretario DS: il
padre sono io” (La Repubblica, 10.8.2005)
Il presidente ha gli occhi azzurri. Capita che, incontrandolo per strada,
anche chi non è interessato alla sua disciplina si volti. Lo fanno più le
donne degli uomini, in quanto ormai si voltano più loro per una bella
donna che i maschi. Il presidente è stato votato da un terzo degli 8570
iscritti all’ordine degli architetti di Milano e adesso, con i suoi ricci neri
e i suoi occhi mare d’atollo siede sorridendo dietro un’immensa
scrivania. Ha un figlio, Nicola, e un’amata nipote,Valentina, un marito
lontano ma vicino con cui non vive insieme, ma si vede.
Al presidente, che ha lavorato a lungo con Zanuso, piacciono i grandi
spazi vuoti, ma soprattutto piace stare sul cantiere. Daniela Volpi,
ragazza di 52 anni, è il nuovo presidente degli architetti (Lina Sotis, Il
presidente ha gli occhi azzurri, in “Il Corriere della Sera”, 4.11.1999)
Esempi
La capitana Giannandré (Esercito) interviene:
«Dire 'la' o 'il' non è importante: io sono 'il capitano', e in
quanto tale rivesto un ruolo, svolgo determinati compiti e
ho diritti e doveri. Se mi chiamo 'la capitana' la cosa non
cambia (...) »
Presidente Zanone:
«Se la senatrice BM insistesse sulla questione sollevata,
credo potremmo esaminare l'utilità di adottare un codice
di linguaggio all'interno delle pubbliche amministrazioni
per tenere conto delle differenze di genere. Non credo
però si tratti di un punto cruciale per l'ordinamento delle
Forze Armate».
Diminutivi e antroponimi nella
comunicazione istituzionale e politica
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Non si permetta di mettere come bandiera alle sue
parole quella sua faccina educata … la sua faccettina
educata! Si tappi la bocca con un turacciolo,
vergogna! Concitina! (Ignazio La Russa, SkyNews24,
28/10/2008)
Nathalie, Natalì, China, Brenda, Brendona, Blenda
Esempio: Il trans Josè Alexander Vidal Silva, 37 anni
brasiliana, testimonia davanti al GIP. È indagato per
droga (Corriere della sera online, 17/5/2010)
Donna
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1 FO essere umano adulto di sesso femminile: una d. giovane,
vecchia, una bella d.; essere, diventare d., raggiungere la pubertà
| con valore collettivo: i diritti della d., la condizione della d.

2 moglie, compagna, donna che si ama, spec. preceduto da
agg.poss.: la mia, la tua d.

3 in funz. agg.inv., spec. con nomi di professione o cariche
tradizionalmente maschili: sindaco d., medico d. | funziona da
aggettivogeno, spec. davanti a nomi di professioni o cariche
tradizionalmente maschili che non presentano un femminile
regolare: d. sindaco, d. poliziotto, d. manager.

4 fam., colloq., donna di servizio: cercare, trovare una d.
Donna

5a LE (signora, dama: le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, / le
cortesie, l'audaci imprese io canto (Ariosto) | padrona: a li miei occhi
apparve prima la gloriosa d. de la mia mente (Dante); anche fig.: ahi
serva Italia, di dolore ostello, / ... / non d. di provincie, ma bordello!
(Dante).

5b LE (spec. con iniz. maiusc., come appellativo della Madonna:
Donna se' tanto grande e tanto vali (Dante) | monaca, religiosa: essi
lavorano nel monistero delle Donne di Faenza (Boccaccio).

6 CO titolo di riguardo anteposto al nome di nobildonne, mogli
di alte personalità dello stato e sim. | RE merid., titolo anteposto
a nome femminile, signora: d. Concetta; TS giochi, nelle carte da
gioco francesi, la regina: la d. di cuori | negli scacchi, la regina (abbr.
D).
Uomo

1a FO essere vivente altamente evoluto dotato della capacità di
sviluppare il pensiero logico e il linguaggio articolato, la scelta
morale e la distinzione tra il bene e il male | TS paleont., antrop. ->
homo sapiens.

1b con valore collettivo, la specie umana: l'u. e la natura; i diritti dell'u.;
l'u. medievale, l'u. moderno.

2a essere umano adulto di sesso maschile: un u. giovane, vecchio, un
bell'u.; essere, diventare u., raggiungere la pubertà, l'età adulta, la
maturità anche intellettuale morale | funziona da aggettivogeno: u.
immagine, u. massa, u. rana.
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2b persona indeterminata di sesso maschile: ha risposto un u. al
telefono, è venuto un u. a cercarti.
Uomo
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3 operaio, addetto a un particolare servizio; dipendente,
incaricato: l'u. del gas, della luce.
4 marito, amante, convivente, spec. con agg.poss. o compl. di
specificazione: vive con il suo u., l'u. di Claudia.
5a membro di una formazione militare, di un equipaggio: un
reparto di cinquemila uomini | componente di una squadra sportiva
maschile: gli uomini della nazionale italiana.
5b complice, affiliato: gli uomini della mafia.
6 in funzione di pron.pers. o di pron.dimostr., per indicare un
individuo particolare di cui sono note le caratteristiche, le qualità,
le abitudini ecc.: conosco l'u. di cui avete bisogno, è l'u. giusto per te |
anche in funzione di pron.indef.: quando un u. arriva a questo punto,
finisce per arrendersi.
7 LE in costrutti impersonali, e solo nella forma tronca om, uom
uno, ognuno: ti farà piacere la mia città come ch'om la riprenda
(Dante).
Lingua e realtà
http://www3.lastampa.it/costume/sezioni/articolo/lstp/
454834/
È l'ora della sindaca e dell'architetta
Secondo l'Accademia della Crusca, poiché l'italiano
non ha genere neutro, è corretto concordare al
femminile il nome di cariche pubbliche fino a ora
coperte unicamente da maschi
Il Comune di Firenze con l'Accademia della
Crusca: "Cambiamo i documenti"
Le regole in italiano – le norme
Accordo referenziale verso accordo grammaticale
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Il giudice è uscito con l’avvocato
Il giudice è uscita con l’avvocato
La giudice è uscita con l’avvocato
Il giudice è uscito con l’avvocata
La giudice è uscita con l’avvocata…
4 norme di base
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Evitare il maschile non marcato
 Uomo verso persona
Evitare l’articolo al femminile davanti al nome proprio
 La Fornero, Monti
Accordare il genere degli aggettivi ai nomi in maggioranza
 Gli imputati, le giudici, le avvocate convocate
Usare titoli professionali al femminile
 La giudice, la procuratrice, la cancelliera, la presidente
 Sostantivi epiceni: articolo
NORMALE è CIO’ CHE NON SI DISCOSTA DALLA
NORMA: ma la norma si adegua alle esigenze della realtà
Differenziare i ruoli con la lingua?
magistrato magistrata; avvocato avvocata; deputato
deputata
attore attrice; senatore senatrice.
medico medica; sindaco sindaca.
l’allarme grammaticale con funzioni “alte”
Non usare –essa, che mette in evidenza la stranezza
dell’espressione
Non usare termini mimetici, «donna giudice»
Proposte italiane e EU
Sabatini, A., (1987), Raccomandazioni per un uso non sessista
della lingua italiana, Pres. Cons. dei Min.
http://www.innovazionepa.gov.it/media/277361/linguaggio_non_s
essista.pdf
Fioritto, A. (a cura di) (1997), Manuale di stile, strumenti per
semplificare il linguaggio della pubblica amministrazione,
Bologna, il Mulino ( 37-38)
http://www.innovazionepa.gov.it/media/277365/manuale_di_stil
e.pdf
La neutralità di genere nel linguaggio usato al Parlamento
europeo
Qualità fisiche
Donna bella, giovane e prosperosa
acqua e sapone (s.v acqua), al naturale, atomica (sost.),
atomico/a (agg.), bambola, bambolina, bambolona (cui si
affianca il verbo bamboleggiare), bella, bellona, ben
equipaggiata e ben messo/a, biondona, bocciolo di rosa (s.v.
bocciolo), bona, fica, figurina, gingillino, gnocca, granatiera,
granito (cioè ‘di donna, che ha forme prosperose’),
maggiorata, matrona, multipopputo/a, opulento/a, pastoso/a,
piacevole, polpettona, pupa, pupattola, regina, rosa, semidea,
siliconato/a, steatopigo, strafica, stuzzicante, stuzzichino,
superdotata, superfiga, supermaggiorata, sventola, tettona,
tipetto, tipino, tocco, valchiria, venere tascabile (s.v. tascabile)
Qualità fisiche
Donna sofisticata
principessa

Donna brutta, grassa (o magra) e matura
carnesecca, chitarrone, demonia, orchessa, palo, panciona,
pialla, piallato, piatto, pulcellona, racchia, scapolona,
scarpa vecchia (s.v. scarpa), senzamarito, sfiorito/a,
smamellato/a, spampanarsi, strega, tardona, tartana,
versiera, zitella, zitellona

Qualità morali
donna onesta (o presunta tale)
casta Susanna (s.v. casta), santarellina, santessa, torre
d’avorio
 donna timida (o presunta tale)
monachella, monachina
 donna energica e autoritaria
bersagliera, capitana, colonnella, gendarme, generalessa,
marescialla, matronessa, soldatessa, virago
 donna pettegola e saccente
avvocata, ciabattina, cicisbea, comare, filosofessa, pepia,
portinaia, suocera, vesciaia

Qualità morali
donna capricciosa e frivola
fantoccia, fraschetta, gergolina, madama,
madame, salsicciona, smorfiosa, spuzzetta, testina

donna disinvolta e spregiudicata
esplosivo/a, fatale, maga, maliarda, mangiatrice di
uomini, mano, nave scuola (cioè ‘donna che
inizia alle esperienze sessuali ragazzi più
giovani’), navigato/a, odalisca, ragazzaccia,
ragazzaccio, sculetta, sgallettata, sgonnellona (cf.
anche il verbo sgonnellare), vampira, vampiressa

Qualità morali
donna volgare e ignorante
lavandaia, pescivendola

donna trasgressiva o di dubbia moralità
fante, landra, porca, porcona, troietta, troiona
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donna aggressiva e malvagia
brigantessa, diavolessa, ramba, strega, versiera, zarina
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lavori femminili (s.v. femminile) che allude ad un insieme
di occupazioni tradizionalmente considerate tipiche
della donna come il cucito e il ricamo
portadote che designa ironicamente una donna in età da
marito, fornita di dote (lemma di basso uso)
pronuba che, tra le varie accezioni, indica la donna che si
adopera nel combinare un matrimonio o nel favorire un
rapporto amoroso
sepolta viva (s.v. sepolta) che si attribuisce alla donna che
non esce mai di casa
trinunzia, ovvero la donna che si è sposata tre volte
(lemma obsoleto)
Sinonimi di ‘prostituta’: adescatrice, baldracca, battona, bella di notte,
buona donna, cocotte, donnaccia, donna da marciapiede, donna di
malaffare, donna di strada, donna di vita, donna perduta, lucciola,
mignotta, passeggiatrice, peripatetica, puttana (cui aggiungiamo i
derivati puttanona e puttanone), ragazza squillo, squillo, troia, una di
quelle e zoccola. Seguendo altri ‘percorsi’ abbiamo rintracciato:
‘accompagnatrice’, ‘bagascia’, ‘bagasciona’, ‘baldraccona’, ‘belle-dejour’, ‘brescialda’, ‘bresciana’, ‘briffalda’, ‘poco di buono’ (s.v. buono),
‘cagna’, ‘cortigiana’, ‘donna di facili costumi’ (ss.vv. ‘costume’ e
‘facile), ‘entraîneuse’, ‘etera’, ‘falena’, ‘femmina da guadagno’ e
‘femmina di mondo’ (s.v. ‘femmina’), ‘femminarda’, ‘donna galante’
(anche s.v. galante), ‘geisha’, ‘libera professionista’ (s.v.
‘professionista’), ‘lupa’, ‘malafemmina’, ‘marchettara’, ‘meretrice’,
‘mina’, ‘musume’, ‘donna di partito’ (anche s.v. ‘partito’), ‘peccatrice’,
‘pubblica peccatrice’ (s.v. ‘peccatrice’), ‘putta’, ‘puttanella’, ‘ragazza di
strada’ e ‘ragazza di vita’ (s.v. ‘ragazza’), ‘sacerdotessa’, ‘sgualdrina’,
‘sgualdrinella’, ‘signorina’, ‘vacca’, ‘Venere’.
Prostituto
un solo sinonimo, cioè gigolò (che a sua
volta rinvia a mantenuto), ma c’è da
osservare che il prostituto è in realtà un
‘uomo che esercita la prostituzione,
spec. in pratiche omosessuali’, come del
resto anche il marchettaro.
puttano, ragazzo di strada e ragazzo di vita
(s.v. ragazzo).
Moglie vs marito
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moglie: donna sposata, considerata rispetto al marito: Maria è la m. di Franco;
essere marito e m., essere sposati; cercare, trovare m.; avere per m.; dividersi,
separarsi dalla m.; prendere m., sposarsi; chiedere in m., avanzare formale richiesta
di avere in sposa; promettere in m., sancire una promessa di matrimonio; ecc.
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marito: uomo sposato, considerato rispetto alla moglie: Franco è il m. di Maria, ha
un m. gentilissimo; essere m. e moglie, essere sposati; cercare, trovare m.; dividersi,
separarsi dal m.; prendere m., sposarsi; è in vacanza col m., con suo m.; ecc.
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s.v splendido: che si distingue per singolari qualità, capacità, virtù: un marito
splendido
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s.v. micidiale: di qcn. che provoca infelicità, tormenti: è una donna m., guarda come
tratta il marito.
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s.v. femmina: … una moglie estremamente femmina
Per riflettere…
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Un cortigiano - Una cortigiana
Un massaggiatore - Una massaggiatrice
Un professionista - Una professionista
Un uomo di strada - Una donna di strada
Un uomo del popolo - Una donna del popolo
Un uomo senza morale - Una donna senza morale
Un uomo pubblico - Una donna pubblica
Un segretario particolare - Una segretaria particolare
Un uomo facile - Una donna facile
Un intrattenitore - Un’intrattenitrice
Un uomo disponibile - Una donna disponibile
Un uomo sportivo - Una donna sportiva
Un uomo d’alto bordo - Una donna d’alto bordo
Un passeggiatore - Una passeggiatrice
Continua…
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Un battistrada - Una battistrada
Un uomo con un passato - Una donna con un passato
Uno squillo - Una squillo
Un maître - Una maîtresse
Un uomo da poco - Una donna da poco
Un uomo di vita - Una donna di vita
Un uomo perduto - Una donna perduta
Un uomo di mondo - Una donna di mondo
Un mondano - Una mondana
Un toro - Una vacca
Un peripatetico - Una peripatetica
Uno che batte - Una che batte
Un uomo che batte la strada - Una donna che batte la strada
Per continuare a riflettere…
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Uno steward - Una hostess
Un uomo con un protettore - Una donna con un protettore
Un accompagnatore - Una accompagnatrice
Un uomo di malaffare - Una donna di malaffare
Un mercenario - Una mercenaria
Un buon uomo - Una buona donna
Un uomo allegro - Una donna allegra
Un uomo-immagine - Una donna-immagine
Un omaccio - Una donnaccia
Un ometto - Una donnina
Un gatto morto - Una gatta morta
Uno zoccolo - Una zoccola
Un amichetto - Una amichetta
Un uomo leggero - Una donna leggera
Varietà giovanili
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http://temi.repubblica.it/espresso-slangopedia/
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http://www.maldura.unipd.it/linguagiovani/
Lingua o gergo?
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Legami con i gerghi storici:
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Alcuni termini
L’idea di gruppo
L’idea di «piazza»
Tutte le estrazioni sociali, trasversale
Finalità:
Ludiche
Rafforzamento della coesione del gruppo
Contrapposizione ad altri gruppi (adulti)
Caratteristiche
 Instabilità
e transitorietà: alcuni elementi
restano stabili, ma quelli lessicali variano
 Dimensione
diatopica
 Riferimenti culturali (musica, internet)
 Varietà diafasica (molte varietà)
 Ristretta gamma di argomenti e domini
Caratteristiche
Abbreviazioni
 Alterazioni
 Suffissazioni
 Forme verbali in –arsela
 Disfemismi
 Usi figurativi
 Italiano colloquiale informale
 Dialetti
 Lingue straniere
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http://www.leggo.it/TECNOLOGIA/NEWS/social_italiano
_scritto_facebook_twitter/notizie/572334.shtml
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Linguistica generale e applicata Mod.A