22/09/2012
il Resto del Carlino
press unE
BOLOGNA
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
BAR MARGHERITA Alla fine dell'Ottocento l'elegante bar di Casalecchio era frequentato de intellettuali e politici in villeggiatura
CalTé al tavolino con Carducci e Marconi
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Gianni Leoni
CASALECCH1O
UN ELEGANTE bar d'angolo, con
le tovaglie dai toni garbati, il discreto brusio dei clienti e i rimandi dei cincin tra sorrisi, cappelli,
ventagli e ombrellini. Anche Guglielmo Marconi ci si fermava per
un sorso e quattro chiacchiere, durante i rientri da Roma e dall'Inghilterra verso Villa Grifone. E
Carducci? Al 'Caffè Margherita'
si vedeva ogni tanto pure lui, come altri bolognesi di rango in cerca di un raffinato angolino di quiete. Che tempi! All'avvio del '900
Casalecchio distribuiva per buona parte i suoi cinquemila abitanti tutt'intorno al fiume di acqua
chiara, la tranvia a vapore diffondeva sbuffi allegri e sbarazzini, e i
cavalli agganciati alle carrozze di
piazza aspettavano, pazienti, il richiamo delle redini del vetturino
nel sollecito di un'altra partenza.
Nel grande caffè sotto il portico
del centro, si teneva salotto.
Bella gente soprattutto di Bologna: intellettuali, politici e una
schiera di clienti illustri in migrazione estiva dal bar Zanarini, richiamati dalla qualità delle mescite e dalla convinzione che proprio
lì, alle porte della città e sul fiu-
me, si potevano godere aria fresca, clima mite e la distesa di un
panorama verde e riposante.
NEI TAVOLI e oltre il porticato, tenevano banco chiacchiere, saluti
ossequiosi, schioccar di fruste e
rumori di carrozze. Così dal 1.888
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il Resto del Carlino
BOLOGNA
Periodicità: Quotidiano
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Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
quando un certo Sarti, ex venutino di piazza ed ex addetto ai cavalli della famiglia Marconi, iscrisse
il caffe alla Camera di Commercio
e cominciò a condurlo con la figlia Olga. Poi, altri cambi fino
all'attuale gestione di Mauro Ventura con la moglie Leda e i figli
Michele e Cinzia. L'atmosfera di
un tempo, adesso, scorre lontana,
sul quieto' sibilo del Reno dall'acqua nera. Fuori, il brusco cambio
di scena registra i rumori di un
traffico caotico e nervoso, andirivieni di mezzi, di passi e di facce
nel monotono alternarsi dei colori del semaforo. «Dalla fine
dell'SOO al '40 Casalecchio è stata
una località di villeggiatura.
D'estate, gli abitanti erano più di
10 mila e molti bolognesi avevano
qui le loro villette. Altri andavano
negli alberghi. Il più importante
era il 'Calzanuova' o 'Reno', ma
anche al 'Pedretti' attivo dal
1886», spiega il professor Pier Luigi Chierici, insegnante ed ex preside di importanti istituti non solo
cittadini, apprezzato storico e tra
i pochi, ormai, ad avere registrata,
sul codice fiscale, la sigla 'B880',
raro simbolo di casalecchiese
doc., venuto al mondo, cioè, in casa,
<CELEGANTE caffè, frequentato
da intellettuali, signorotti e politici, portava il nome della regina e
apriva i battenti di fronte a un altro bar, l'Umberto, poi distrutto
dalla guerra, dedicato al re e più
popolare», racconta il professor
Chierici. Il 'Margherita' diventò
anche lo scenario di una fiammatirat di giustizia privata. «Cesira,
moglie di Alfredo Tes toni vide
passare la moglie di un militare,
presunta amante del marito, e subito scattò con l'ombrellino contro la rivale», conclude il professor Pier Luigi Chierici, Anni lontani. E adesso? Più o meno 37 mila abitanti, traffico, fiume di piombo, cielo di zinco, ma consumazioni e gentilezze, al 'Margherita' sono come una volta.
La scheda
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