Corso di formazione per Volontari
Penitenziari
Il disagio sociale
Fenomenologia e condizioni di svantaggio
Antonio De Salvia
Torino, 26/10/2013
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•Il disagio sociale: fenomeno che si evidenzia quando le persone vivono condizioni di
instabilità, precarietà, difficoltà di sopravvivenza senza il sostegno, l’accompagnamento, la disponibilità di servizi sociali e/o
individuali.
•Il disagio sociale indica una condizione di
svantaggio.
•La persona che vive il disagio sociale è
incapace materialmente (e talvolta psicologicamente) di affrontare e risolvere le diffi coltà esistenziali.
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Chi sono le persone socialmente disagiate?
L’elenco può essere lungo:
•Chi vive in stato di dipendenza da sostanze, comportamenti compulsivi, ludopatie, …
•Chi vive in povertà e non ha i mezzi di sostentamento;
•Disabili fisici, sensoriali, invalidi;
•Malati di mente;
•Barboni o asociali, senza fissa dimora;
•Stranieri irregolari (clandestini), zingari;
•Emarginati o esclusi (detenuti, ex-detenuti, …).
•Cfr. Legge n° 196/97.
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Quante sono le persone disagiate?
Le stime risultano “molto liquide”, variabili e distanti tra loro.
•Alcuni sondaggi rilevano che il 10% della popolazione vive in condizione di svantaggio (povertà,
disoccupazione o inoccupazione, detenzione, emarginazione, sociopatia, …).
•Noi ci soffermiamo su 2 fenomeni che sono più
attinenti all’ambito penitenziario: A) tossicodipen
denti e B) stranieri (clandestini).
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A) Tossicodipendenza (tossicomania)
•Droga: sostanza che, se assunta e ingerita nell’organismo, provoca alterazioni biologiche, biochimiche,
e neuronali, assuefazione e dipendenza; è tossico,
veleno.
•Tossicomania: abuso di assunzione di droga; dipendenza
assoluta della persona dalla sostanza fino a mono –
polizzare e condizionare tutti gli interessi intellettivi,
affettivi, emozionali, relazionali.
•Assuefazione: capacità di tollerare dosi sempre maggiori; bisogno di aumentare le dosi per determinare gli
effetti desiderati.
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Dalla dipendenza fisica alla dipendenza psichica
•Dipendenza fisica: l’assunzione altera la fisiologia di
organi, apparati, sistemi; si è indotti ad assumere
sostanze per evitare gli effetti dello stato di carenza.
•Dipendenza psicologica: tutte le sostanze stupefa centi sono psicoattive; la persona è indotta ad assu mere sostanze nella convinzione di riuscire a superare
traumi o difficoltà esistenziali.
•Modalità di assunzione: iniezione endovenosa o
sottocutanea, inalazione, per via orale.
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•Sostanze deprimenti (psicolettiche):
•Deprimono e riducono l’attività cerebrale;
•Prodotti industriali: benzina, trielina,
collanti (glue sniffing);
•Prodotti medico-sanitari: analgesici, tranquillanti, morfina;
•Narcotici: oppio, eroina (prodotto di semi sintesi con altre sostanze da taglio, come
amido, lattosio, talco, … ).
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Sostanze stimolanti (psicoanalettiche)
•Effetto euforizzante, eccitazione, elevazione
dell’umore, loquacità, espansività, estroversio ne (sensazione di benessere, di sospensione);
•Reattività delle sensazioni e percezioni, facilità
creativa e progettuale;
•Sono cocaina, tabacco, farmaci (anfetamine,
antidepressivi);
•N.B. La cocaina non provoca dipendenza fisica
(non si verificano crisi di astinenza), ma provoca
dipendenza psichica.
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Sostanze psichedeliche (psicodislettiche o “rivelatori della
psiche”).
•Effetti: alterazione delle percezioni, della sfera esperien –
ziale, della realtà, del tempo, dello spazio, della coscienza,
del proprio corpo.
•Sostanze: allucinogeni (cannabis, hashish, marijuana);
•
LSD (in pillole miscelata a sostanze da taglio);
•
DMT (prodotto semisintetico, liquido con tabac –
co, marijuana, hashish: inalata);
•
STP : forti alterazioni della percezione; usato per
5/6 giorni provoca un “brad pit”, convulsioni e anche morte.
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Effetti dipendenza da alcol ed eroina
2/11/2010
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Consistenza quantitativa del fenomeno in carcere
• Popolazione detenuta: 64.758 (100%);
• Uomini: 61.937 (95,6%);
• Donne: 2.821 (4,4%);
• Tox: 16.250 (25,0%);
• Stranieri: 22.770 (35,2);
• Capienza tollerabile: 47.615 (73,5%);
• Sovraffollamento: 17.143 (26,5%).
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Devianza nella devianza
•In carcere i tossicodipendenti sono ritenuti devianti
persino nella criminalità: sono dei “miserabili, inaffidabili,
che vivono di espedienti, schiavi di sostanze”;
•Non hanno dignità e rispetto di se stessi; commettono
reati di “basso livello” (rapina alla merciaia, al giornalaio,
scippo alla vecchietta, chiedono l’elemosina, si prosti tuiscono, non hanno “fegato” per sopportare la carce razione, sono infami,…);
•Presenza di doppia o tripla diagnosi: sono tossico dipendenti, detenuti, e possono accusare sintomi di hiv,
Aids, epatite, instabilità mentale o vere patologie
psichiatriche.
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Quesiti
a. Se il tossicodipendente commette il reato
in quanto e perché è tossicodipendente,
che senso ha collocarlo in carcere senza
sottoporlo ad un trattamento di disintos –
sicazione e riabilitazione?
b. Se il tossicodipendente fa “scempio”, danneggia se stesso, che funzione di intimidazione può avere la pena per uno che fa
del male a se stesso?
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Problemi
• Sono molteplici, complessi:
 sanitari, etici, giuridici;
Individuali, sociali, familiari, relazionali;
Genetici, biologici, fisiologici, psicologici.
Economici, lavorativi, assistenziali.
Notare la coincidenza quantitativa tra de tenuti tossicodipendenti e indicatore di
sovraffollamento.
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Proposta economicamente vantaggiosa
Costo individuale giornata detenzione: 350,00 €;
Costo individuale giornata c/o Comunità terapeutica: 50/60 €;
Numero di tossicodipendenti detenuti media mente presenti: 16.250;
Numero stimato ma attendibile di tossico –
dipendenti che fanno esperienza di detenzione in
un anno: 16.250 X 5 = 81.250.
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B - Stranieri
 In Italia (dati Istat) – italiani e stranierisiamo 60.000.000;
 Quanti sono gli stranieri (extracomuni tari e neocomunitari) ?
a) Stranieri regolari (con permesso di sog
giorno –dati 2011-): 4.650.000;
b) Stranieri irregolari o clandestini:
500.000/700.000
c) Totale: 5.150.000/5.250.000 = 8-9%
della popolazione.
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Emigrazione - immigrazione
•Fattori di spinta: precarietà, miseria, aspet
tative di vita, guerre, mancanza di pro –
spettive, …
•Fattori di attrazione: possibilità di migliorare
le condizioni di vita, prospettive per sé e per i
figli;
•I ‘fattori’ tracciano i percorsi di emigrazione
e di immigrazione che possono variare nel
tempo;
•Le vie di approdo: mare (meno del 20% in
Italia), terra, aerea.
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Emigrazione
•Viaggio di sola andata;
•Gli emigranti vendono tutto, contraggono debiti
per pagare il viaggio verso “l’Eden o l’Eldorado”;
•Gli emigranti sono giovani e in efficienza fisica;
•Gli emigranti che arrivano dal sub-Sahara,
attraversano il deserto a piedi;
•Emigrano perché non hanno la disponibilità di
1,80 € sufficienti a vivere un giorno nel loro
Paese.
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•Arrivano nel nostro Paese:
Sono padroni del loro corpo;
Sono subito espropriati del loro corpo:
a. sono considerati forza-lavoro (sfruttata,
sottopagata, senza tutele);
b. sono strumento di piacere (induzione alla
prostituzione);
c. unica modalità di relazione: la legge di
mercato, domanda-offerta;
d. unico criterio di valutazione: tariffa contenuta;
N.B Profughi e rifugiati: art. 4 ª Convenzione di
Ginevra.
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Fenomeni di sfruttamento
•Caporalato in Puglia, in Calabria;
•Lavoro in nero nell’edilizia;
•Prostituzione in strada:
la “tratta” (la riduzione in schiavitù);
in Italia la prostituzione in strada
conta 50.000 persone;
30.000 sono straniere;
10.000 sono straniere minorenni;
N.B. Prospera il turismo sessuale (pe –
derastia o pedofilia).
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Il neocolonialismo
•I Paesi occidentali sfruttano le risorse dei Paesi poveri
del III° e IV° mondo: estrazione di metalli preziosi e
appropriazione di materie prime;
•Il caso della Nigeria: le Compagnie petrolifere (anche
l’Eni);
•Il baratto: in cambio di beni esportiamo armi (L’Italia è
la 1ª potenza per esportazione di mine antiuomo);
• “I Paesi sviluppati nei Paesi sottosviluppati sviluppano
il sottosviluppo”.( Frank)
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•Gli stranieri incrementano la criminalità in
Italia?
•Hanno una personalità più delinquenziale
degli italiani?
•Gli stranieri rubano il posto di lavoro agli
italiani?
•Qual è il tasso di criminalità degli
stranieri?
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La comparazione
•Stranieri in Italia: 8/9%;
•Stranieri in carcere: 35,2%;
•Se gli stranieri in carcere hanno una
rilevanza percentuale quadruplicata, è ovvio
dedurre che …
•Se i mezzi di comunicazione continuano a
ribadire che “i Rumeni sono stupratori, gli
Albanesi borseggiatori, i Nordafricani spacciatori”, vuol significare che ….
• Lettura a pag. 209 della dispensa.
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•Se ci fermassimo al dato statistico sarebbe
logico desumere che gli stranieri sono più
delinquenti che gli italiani.
•La stragrande maggioranza del 35,2% è
costituita da clandestini, ed ex legge Bossi-Fini
e “pacchetto sicurezza Maroni, la sola
clandestinità è reato, al quale se ne aggiungo –
no altri reali o presunti (sostituzione di persona,
distruzione di documento di identità, mancanza
di residenza o di fissa dimora).
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Alcune strumentalizzazioni dello straniero
•Lavoro in nero: lavori più usuranti, meno pagati, senza
protezione antinfortunistica (senza denuncia all’Ispet -torato
del lavoro);
•Cessione in locazione di soffitte, alloggi fatiscenti e richieste
esose di quote di affitto per far dimorare;
•Non convenienza per i clandestini a denunciare soprusi
perché essi appartengono al “popolo degli invisibili” e sono
particolarmente vulnerabili;
•Due casi:
La riqualificazione del Centro storico di Torino;
La denuncia dello spacciatore straniero da parte
dell’associazione per delinquere.
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Paradossi
•Lo straniero clandestino prima di commet tere il reato è invisibile: senza identità,
senza diritti, senza dimora;
•Dopo aver commesso il reato in carcere
deve assumere identità ed acquisire la
titolarità di diritti (salute, igiene, alimenta zione, istruzione, lavoro).
•Paradosso dell’offerta (Bassetti);
•Il caso di Gregory.
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Stranieri e trattamento in carcere
•Elementi del trattamento:
Istruzione e formazione professionale;
Lavoro;
Religone e pratiche di culto.
•Corollario. Persino il carcere è preferibile
alla situazione esterna sia per gli stranieri
clandestini che per i tossicodipendenti.
•Assurdo giuridico del C.I.E.
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La convivenza multietnica
•E’ una necessità:
Dal 1980 si registra un costante decremento
delle nascite: ogni coppia in Italia genera in
media 1,2 figli;
 Ci sono lavori che, nonostante la crisi econo mica, gli italiani non vogliono espletare;
Nel 2012 gli stranieri immigrati sono stati
58.000; gli italiani emigrati 76.000.
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Situazione in altri Paesi
•Stranieri in Francia (13-14%), in
Germania (15-16%), Olanda e Danimarca (18-20%);
•Processo di assimilazione e di integra –
zione;
•Jus sanguinis e jus soli.
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Antinomie
•Nel proprio Paese lo straniero extraco –
munitario potrebbe vivere con 1,80 € al
giorno;
•Nel nostro Paese per tenerlo in carcere
si spendono 350,00 € al giorno;
• 350,00 € X 365 giorni X 22.770 detenuti
= 2.908.867.500 €.
•Pura stupidità: facciamo del male a loro
e pure a noi stessi.
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• 800 milioni di persone nel mondo soffrono la
fame;
• 1 miliardo e 400 milioni di persone nel mondo
soffrono di obesità;
•Oltre 1/3 del cibo prodotto viene distrutto e
pagato regolarmente da chi fa la spesa;
•Quesito: stranieri in carcere (35,2%) + tossico –
dipendenti detenuti (25,0%) = 60,2%.
Ma … stranieri e tossicodipendenti commettono
il 60,2% dei reati?
La pena detentiva non è, forse, selettiva e a
finire in carcere sono solo i più deboli?
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Proposte
• Flussi migratori regolati.
•Iraq e Afganistan: guerre che non hanno senso; lunghe,
costose umanamente, socialmente, economicamente e
senza prospettive di soluzione.
•Il caso Albania: aiuti per migliorare le condizioni di vita
nei Paesi dai quali provengono.
•Soluzione condivisa a livello di Comunità Europea: se
Italia, Francia, Germania, Olanda, Inghilterra, …
adottassero una modalità comune e decidessero di
investire solo la metà di quanto spendono per la
carcerazione degli immigrati ….
•La quota-parte italiana consentirebbe la sussistenza di
2.213.750 persone per un anno.
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Apologo: La casa dei cento specchi
•“Non vale la faccia che hai; vale la
faccia che fai”.
Aforisma: “Il carcere è un ozio
senza riposo dove il facile é reso
difficile dall’inutile”. (Un detenuto)
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