Scienze umane e latino:
qualche idea per ri-creare una
didattica
Andrea Balbo
Università di Torino
Il latino nel riordino Gelmini
Numero di ore per settimana
Ordine di scuola
I anno
II anno
III anno
IV anno
V anno
Liceo classico tradizionale
5
5
4
4
4
Liceo classico riordinato
5
5
4
4
4
Liceo scientifico tradizionale
4
5
4
4
3
Liceo scientifico riordinato
3
3
3
3
3
Liceo linguistico Brocca
4
4
3
2
3
Liceo linguistico riordinato
2
2
opzionale
Liceo sociopsicopedagogico
4
4
3
3
2
Liceo delle scienze umane
3
3
2
2
2
Gli
iscritti
nei licei
20122013
Quanti studieranno latino?
• Il 30,5% per 5 anni
• Il 7,4 % per 2 anni
• Per un totale del 37,9 % degli studenti
Di questi
• Il 6,80% frequenterà il liceo classico
• Ben il 5,39% frequenterà il liceo delle
scienze umane, con un trend in crescita
Il cambio di tripartizione
C’è una vera difficoltà
nell’insegnamento del latino?
•
-
Sì, in termini di:
Contenuti in rapporto al tempo
Motivazioni di studenti e docenti
Metodologie
Libri di testo
Risultati nelle scuole e nell’accesso
universitario
I punti di riferimento
A. Le indicazioni nazionali
B. Le programmazioni dipartimentali
C. Le scelte personali
Che cosa ci dicono le indicazioni
nazionali? - 1
•
lettura, diretta o in traduzione con testo a fronte, dei più
rappresentativi testi della latinità, cogliendone i valori
storici e culturali
• Confronto con l’italiano e le lingue straniere note, con
particolare attenzione al lessico e alla semantica
• dominio dell'italiano = architettura periodale e
padronanza del lessico astratto
Qualche osservazione:
a. L’espressione architettura periodale sottintende il sistema di
analisi logica e del periodo: giusto, opportuno, ma non è l’unico
né, forse, il più scientifico. E’ indubbiamente il più semplice per
tradizione scolastica
b. Il lessico astratto è una conquista a partire da Lucrezio e da
Cicerone, con il lessico filosofico. Manca l’idea di storicizzazione
della lingua.
Che cosa ci dicono le indicazioni
nazionali? - 2
• morfologia di nome, aggettivo, pronome e
verbo;
• la sintassi dei casi e del periodo nelle sue
strutture essenziali, in parallelo alla
morfologia;
• il lessico di base con particolare
attenzione alle famiglie semantiche e alla
formazione delle parole
Che cosa ci dicono le indicazioni
nazionali? - 3
• conoscere, attraverso la lettura in lingua e in
traduzione, i testi fondamentali della latinità, in
prospettiva letteraria e culturale.
• cogliere il valore fondante del patrimonio letterario
latino per la tradizione europea in termini di generi,
figure dell’immaginario, auctoritates
• saper individuare i tratti più significativi del mondo
romano, nel complesso dei suoi aspetti religiosi,
politici, morali ed estetici.
• interpretare e commentare opere in prosa e in
versi,
Che cosa ci dicono le indicazioni
nazionali? - 4
• dimestichezza con la complessità della
costruzione sintattica e con il lessico della
poesia, della retorica, della politica, della
filosofia, delle scienze; dovrà saper
cogliere lo specifico letterario del testo;
• riflettere sulle scelte di traduzione
Che cosa ci dicono le indicazioni
nazionali? - 5
• storia della letteratura latina dalle origini all’età augustea
• il teatro: Plauto e/o Terenzio; Catullo; Cesare e Sallustio; Cicerone;
Lucrezio; Virgilio; Orazio; Livio.
• La lettura dei classici in lingua sarà proposta in parallelo al percorso
storico: ad esempio, III anno: Cesare e/o Sallustio, Cicerone,
Catullo, Lucrezio, IV anno: Livio, Virgilio, Orazio, in particolare
scegliendo le opere che permettano un confronto proficuo con autori
e modelli delle letterature italiana e straniera.
• letteratura latina dall’età giulio-claudia al IV secolo d.C.:
in lingua Seneca; Petronio; Marziale; Tacito; la Vulgata
di san Girolamo
Ampie letture in traduzione italiana
Una premessa di ordine generale
• Occorre una riflessione sui fondamenti grammaticali e
linguistici dell’insegnamento del latino che porti ad
armonizzare le esigenze reali delle scuole con le
indicazioni nazionali.
• In particolare, con la necessaria premessa che riteniamo
il latino importante, questa riflessione dovrebbe
rispondere ad alcune domande:
- Che cosa è importante che gli studenti di latino imparino
- Che cosa è importante che gli studenti di latino ricordino
e trasmettano dal punto di vista culturale quando avranno
conseguito il diploma (e quando avranno dimenticato la
lingua)
Che cosa vogliamo che
imparino?
Sostanzialmente quello che chiedono le Indicazioni, quindi:
•Lingua
•Cultura
•Letteratura
Perché?
•il latino è il ferro di lancia della formazione umanistica ad ampio
spettro
•il latino è elemento base dell’educazione linguistica
•il latino è elemento significativo di una formazione civile del
cittadino consapevole
•Il latino è un’eccellente «ginnastica della mente» (R. Cribiore)
•Il latino è un elemento di raccordo ideale fra le discipline
Che cosa vogliamo che
ricordino e che trasmettano?
• Il valore aggiunto culturale del latino
• Il latino è uno strumento per l’educazione
• La peculiarità dell’Italia, ovvero perché ci vuole una sana
diversità dall’Europa
• Il latino è un elemento di qualità della formazione
• Il latino non è arcaico: per esempio dialoga bene con il
multimediale e con le scienze
• Il latino è bello, si può imparare con gioia, perché
trasmette un linguaggio universale di emozioni e di
coinvolgimento
Tuttavia vediamo come ci si comporta in giro per l’Italia
Una
proposta per
il biennio:
IIS
Machiavelli,
Roma (con
qualche
problema)
Un’altra proposta (anche questa
non tanto convincente)
I anno
• Le declinazioni (1a – 2a _ 3a – 4a – 5a )
• Gli aggettivi della prima e della seconda classe
• Comparativi e superlativi
• I pronomi
• L’indicativo presente; l’indicativo imperfetto, futuro semplice e perfetto.
• L’indicativo piuccheperfetto e futuro anteriore
• I verbi anomali
• I principali complementi
• Il concetto di subordinazione: la causale; la temporale e la finale.
II anno
• I verbi deponenti
• Gli indefiniti
• I participi e il loro uso
• L’infinitiva
• Il congiuntivo
• Le principali subordinate al congiuntivo
• La sintassi del nominativo e del genitivo
• La struttura della frase complessa
• Le completive con quod, ut/ne e le interrogative indirette
• La concessiva; l’avversativa
Un esempio di letture da parte di un liceo di
Arzignano (linguistico)
• Dal punto di vista dei contenuti testuali si
affronteranno nel primo anno testi adattati
da Appendix Vergiliana, Tibullo,Varrone,
Livio, Cicerone, Valerio Massimo,Vulgata.
Un esempio di letture da parte di un
liceo di Arzignano (linguistico)
• Nel secondo anno prevediamo testi poco adattati da
Cesare,Cicerone (Filippiche),Vegezio,Pomponio Mela, Acta
Martyrum e Acta Apostolorum; probabilmente verrà
proposto anche Fedro non adattato.
• Il secondo volume ripartirà i testi secondo questa
proporzione: 50% classicità, 25% cristiani, 25% tardo
antico.
• Per i Cristiani, oltre a quanto sopra, prevediamo testi di
Tertulliano, Agostino, San Gregorio; per il tardo
Antico/medioevo Eginardo, Iordanes, Paolo Diacono,
Regula S.Benedicti
• Stiamo approntando schede linguistiche di
approfondimento e schede di civiltà in collaborazione con il
sistema museale Agno-Chiampo e la Sovrintendenza dei
Beni Archeologici di Verona
Un segmento di proposta per il triennio
(IIS “Veronese” – Montebelluna)
Cosa ci dicono queste
programmazioni?
• Didattica minima della lingua, anche in difformità
sostanziale e necessaria con le indicazioni ministeriali
• Aggancio fra lingua e civiltà e uso di elementi di cultura
materiale
• Testi in traduzione o in testo a fronte su cui lavorare
• Testi prevalentemente di argomento storico e di tipo
narrativo o descrittivo, con adattamento e riscrittura.
• Tendenza ad approcci molto tradizionali che non
ripensano a fondo i fondamenti epistemologici della
disciplina.
Facciamo un po’ di conti
• 99 ore annuali in biennio
• 66 annuali in triennio (= 132 per il secondo biennio e 66 per il quinto anno)
MA
- Il ritmo a inizio anno è indubbiamente più lento, almeno per due settimane
- Le verifiche sottraggono tempo. Ipotizziamo un numero minimo di 2 scritti +
1 recupero nella struttura media del quadrimestre, ognuno da 2 ore (= 12
ore)
- Le interrogazioni sottraggono tempo. Immaginiamo 1 interrogazione scritta
minima (= 1 ora), 2 verifiche scritte più brevi (= 30 minuti ciascuna) dopo lo
svolgimento di una serie di argomenti a scansione mensile e 1 orale vera da
15 minuti medi per allievo a quadrimestre. Si va da un minimo di 20
studenti a un massimo di 30 circa, ovvero da 7 a 8 ore di interrogazione a
quadrimestre. Totale annuo 14-16 ore
- Togliamo alcune ore per assemblee, gite, attività. Almeno 6 ore
- Riduciamo quindi di 34 ore almeno (ma è un conto ottimistico) l’attività.
- Siamo meno ottimisti e scendiamo a 55ore di spiegazione in biennio e a 3035 in triennio. Che cosa si riesce a fare?
Qualche precauzione
metodologica sulla lingua - 1
- Puntare su modelli grammaticali
scientificamente rigorosi, il più possibile
omogenei a livello di dipartimento, ma allo
stesso tempo flessibili e agili
- Potenziare la precisione scientifica e della
dimensione diacronica della trattazione
linguistica (Traina-Bernardi Perini,
Cupaiuolo, Ernout-Thomas, Oniga)
Qualche precauzione
metodologica sulla lingua - 2
• Mettere in rilievo e chiarire (prima tra
docenti di lingue diverse antiche e
moderne e poi con gli studenti) la
presenza di elementi comuni a tutte le
lingue e le loro specificità (per es. i ruoli
sintattici)
• Costruire quindi un approccio unitario
all’educazione linguistica
Qualche precauzione metodologica
sulla cultura/letteratura - 1
• Lettura (e traduzione) di testi che abbiano
valenza culturale e informino su usi e
costumi romani, sul mito, sulla storia
Es.: I mitografi, ma anche i primi libri liviani
• Lettura di testi che permettano di
comprendere la letteratura latina in termini
di relazione tra antico e moderno
Es. Claudio in Tacito, Ann. 11,23-24 e CIL
XIII, 1668)
Naturalmente…
• Per questi obiettivi si rileva la necessità di
una formazione ad hoc e di un
(auto)aggiornamento costante dei docenti
Gli strumenti ci sono e la rete ne offre molti
qualitativamente buoni, almeno sotto il
profilo delle banche dati e delle biblioteche
digitali
Su cosa puntare allora?
Lingua:
- completamento della morfosintassi essenziale in forma descrittiva, parallela e
contrastiva nei due bienni con revisione nel quinto anno (tranne che nel
linguistico, dove è reinventata completamente).
Alcuni esempi:
- semplificazione del sistema dei pronomi
- riduzione della sintassi dei casi e unificazione della trattazione dell'uso dei
casi e dei complementi
- riduzione della sintassi del periodo all'uso delle proposizioni subordinanti
- insistenza sulle relazioni temporali tra subordinate e principali
- utilizzo sistematico di nozioni di linguistica come scomponibilità dei monemi,
l’espansione concettuale, valenze, elementi pragmatici nella traduzione.
- lavoro sul lessico con attenzione ai linguaggi settoriali, alle lingue straniere
e alla tradizione antica nella modernità
Alcuni casi:
- lavori etimologici semplici
- insistenza sulle radici e sulle derivazioni in lingue moderne
- approfondimento delle relazioni lingua-immagine-civiltà
• Lettura di testi in lingua originale e in originale con traduzione a fronte; le
letture in originale dovranno essere scelte con molta attenzione e,
ovviamente, in alcuni casi semplificate.
Su cosa puntare - 2
Civiltà
- Nozioni relative a: vita quotidiana, mito, religione,
espressioni artistiche (esempi) anche con il
supporto di strumenti multimediali e sempre
mantenendo lo sguardo allargato sull'attualità
- Rafforzare la collaborazione con la storia
attraverso approfondimenti soprattutto relativi
alle istituzioni. La nuova disciplina "Storiageografia" sta comportando indubitabilmente
una revisione dei contenuti.
Alcuni temi ponte fra latino e
scienze umane
- Temi comuni ai vari approcci antropologici: noi e
gli altri, la percezione dell’uomo, i pregiudizi,
l’autorità e il potere, i rituali
- Temi di ordine sociologico: la differenza fra
classi e ceti, la mobilità sociale.
- Temi di ordine psicologico: memoria, linguaggio,
intelligenza (psicologia cognitiva), emozioni
(psicologia dinamica)
- Temi di ordine pedagogico: le parole
dell’educazione, il gioco, la relazione tra adulti e
adolescenti
Su cosa puntare - 3
Letteratura:
- Presentazione letteraria a partire dal secondo biennio dei principali
autori senza rinunciare a un approccio storico fondato su
conoscenze essenziali (vita, opere, rapporto con i generi letterari,
temi fondamentali, significatività letteraria, tecniche espressive,
fortuna);
- presentazione del rapporto letteratura-cristianesimo
- inquadramento preciso dei generi letterari
- Lettura di testi in originale e con traduzione a fronte, ovviamente in
quantità da definire e facendo modo di leggere anche opere intere,
seppur in traduzione.
- Arricchimento del lessico letterario attraverso il concorso della
terminologia tecnica latina
- Attenzione alle permanenze letterarie attraverso il ricorso a figure
catalizzatrici (Antigone, Medea, Socrate, Platone) o a idee centrali
della civiltà.
Proviamo a ipotizzare una
programmazione
• Introdurre qualche elemento di conversazione
con gioco di ruolo a puro scopo di introduzione
alla lingua (30 minuti)
• Qualche osservazione sulle forme imparate con
ripasso di italiano e riferimenti all’inglese (altri 30
minuti con verifica orale volante)
• Poi si passa alla «prima lezione di latino»
relativa essenzialmente al lessico (30 minuti-1
ora)
Ipotesi di programmazione
2 ore di introduzione
8 ore in comune con inglese e italiano su concetti
fondamentali di morfologia e sintassi comuni alle lingue
antiche e moderne:
-Parentela delle lingue e loro diversità
-Concetto di flessività
-Parti del discorso
-Tema e desinenza / terminazione
-Ruoli sintattici principali
-Ordine delle parole
Morfosintassi e lessico: 35 ore, in forte integrazione
reciproca
Cultura e rapporto con italiano e lingue straniere: 10 ore
Concretamente, dove agire
• In un’integrazione morfosintattica seria non ci si può
limitare a quanto prescritto dal ministero perché la
lingua latina non si limita a quegli elementi
• Bisogna identificare i nuclei concettuali irrinunciabili
• Alcuni li abbiamo già detti, altri proviamo a scriverli
- Struttura della flessione nominale
- Struttura della flessione verbale
- Marche desinenziali e terminative
- Ruolo delle preposizioni e delle congiunzioni
- Ordine delle parole
Alcune battaglie da combattere
• Per gli insegnanti
– Continuare a dedicare tempo al latino senza farsi prendere dalla
tentazione di “passare” le ore all’italiano
– Agire in modo efficace per motivare gli allievi
– Battersi nei collegi docenti perché non si usi la quota di flessibilità a
detrimento del latino
– Usare ampiamente i mezzi multimediali
• Per gli studenti e le famiglie
– Spingere a non considerare il latino come materia residuale, ma come
elemento di base della formazione
– Non considerare il latino come disciplina di ostacolo, ma di crescita
– Far capire che il latino dà un valore aggiunto alla formazione, che le
misurazioni USA confermano
• Per i dirigenti scolastici
– Ragionare non solo in termini di indicatori numerici, ma anche di
valenza formativa e non solo nel senso dell’utilità pratica, ma
nell’investimento di un capitale formativo per la democrazia, come ci
insegna Martha Nussbaum.
– Spingere i propri docenti ad aggiornarsi, a lavorare con le università, a
crescere professionalmente
Proviamo a entrare nel concreto
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
La prima lezione di latino
Esempi di lezioni modfosintattiche
La didattica contrastiva tra lingue
La didattica del lessico
Tra lingua e civiltà
La multimedialità
La traduzione
La verifica
Il metodo Ørberg
Conclusioni-1
• La sfida motivazionale è sul primo biennio:
• La reinvenzione di una didattica efficace è un obbligo
• L’uso delle LIM, le classi digitali e la revisione dei libri di
testo sono un’opportunità che va attentamente
disciplinata.
• Sarà percorribile la strada del book in progress?
http://www.liceoarzignano.it/statico/bookinprogress.php
Il latino non è perdente, non merita di diventarlo, anche
perché è un bene culturale di larga diffusione.
Resto a disposizione ([email protected]) per qualsiasi
approfondimento
1. Un
esempio
1. Un
secondo
esempio
1. Un
terzo
esempio
1. Un esempio di prima lezione di latino
• Parla ancora una volta emiliano il circuito di Magny Cours.
Come aveva gia' fatto lo scorso anno, la Ferrari ha centrato
nuovamente la doppietta sul veloce tracciato francese ed ha
conquistato la sua 206/a vittoria.
Parla = dal latino tardo parabolare "dire, fare discorsi"; ancora = dal
latino hanc horam, "questa ora"; una = dal latino una, femminile di
unus "uno"; volta = dal latino volutare "volgere", "voltare"; emiliano =
dal latino Aemilia, "Emilia"; il = dal troncamento del latino il(lum),
"quello"; circuito = dal latino circuitus, "circonferenza", "movimento
circolare"; di = dal latino de; Come = dal latino quomo(do), "come",
"in che modo"; aveva = dal latino habebat , "aveva"; già = dal latino
iam, "già"; fatto = dal latino factum, "fatto"; lo = dal troncamento del
latino (il)lu(m); scorso = da excursum, "trascorso"; anno = da annus,
"anno"; la = dal troncamento del latino (il)la(m); ha = dal latino
habet, "ha"; centrato = derivato dal latino centrum, "centro";
nuovamente = avverbio derivato dall'aggettivo latino novus, "nuovo"
e da mens"mente", "idea", "progetto"; doppietta = dal latino duplum,
"doppio"; sul = dal troncamento del latino susum, "in alto", "su" + il;
veloce = dal latino velox, "veloce"; ed = dal latino et; conquistato =
dal latino conquirere, "ricercare"; sua = dal latino sua, "sua"; vittoria
= dal latino victoria, "vittoria".
2. Una lezione morfo-sintattica
• A. La prima declinazione e le particolarità;
gli aggettivi femminili in -a
• B. Il verbo sum: presente indicativo e
imperfetto indicativo; imperativo presente
• C. L'uso di et, ac, atque, -que, sed
• D. La preposizione in e i suoi impieghi
nelle notazioni di tempo e di luogo (nozioni
di base)
Tempo: 2 ore
2. Un’altra lezione morfosintattica
• A. La prima e la seconda coniugazione:
presente indicativo attivo e passivo;
imperativo presente attivo
• B. Per tradurre: l’ordine delle parole.
• C. Il complemento di tempo determinato
(nozioni di base); i complementi di agente e
di causa efficiente
• D. Per tradurre: il vocabolario di latino: come
e perché usarlo.
• Tempo: 2 ore
2. I modi verbali in latino e in
italiano - 1
Prendiamo ora in
esame il sistema
verbale latino in
relazione con quello
italiano e cominciamo
dal confronto fra i
modi finiti, ovvero
quelli che hanno
desinenze personali.
Come puoi vedere
dall’immagine qui
accanto, la
corrispondenza tra le
due lingue è molto
stretta salvo che per il
condizionale
2. I modi verbali
in latino e in italiano - 2
Passiamo ora ai modi
indefiniti (che non
hanno desinenze
personali), nei quali le
differenze sono
maggiori.
Infatti il gerundio in
italiano ha assunto un
valore diverso dal
latino, mentre sono
scomparsi il
gerundivo e il supino.
2. I modi e i tempi verbali del latino e
dell’italiano – l’indicativo
Passiamo ora ad
analizzare in modo
più approfondito
l’indicativo latino e
italiano. Come puoi
vedere, la
corrispondenza è
molto stretta,
anche se in italiano
vi è stato un netto
sviluppo dei tempi
derivati dal
perfetto, che in
italiano sono ben
3, passato
prossimo, remoto e
trapassato remoto
2. Usi e valori dei tempi
dell’indicativo - 1
• L’indicativo si trova sia in frase principale
sia in alcune frasi subordinate come le
causali.
• Esso viene usato per indicare i dati di
fatto, le asserzioni certe: è il modo della
oggettività.
2. Usi e valori dei tempi
dell’indicativo - 2
• Il presente ha valore normalmente durativo,
ovvero indica la durata indeterminata
dell’azione.
• L’imperfetto indica la durata di un fenomeno nel
passato.
• Il futuro I indica la durata di un’azione nel futuro.
• Questi tre tempi formano il cosiddetto infectum,
che indica l’azione in via di svolgimento, ancora
“incompiuta”.
2. Usi e valori dei tempi
dell’indicativo - 3
Le traduzioni del perfetto indicativo
• Questa moltiplicazione dei tempi derivati dal perfetto si
verifica perché in italiano viene meno la natura sincretica del
tempo latino.
• Esso, infatti, unisce due tempi indoeuropei, il perfetto
propriamente detto, che indicava un'azione compiuta nel
passato e i cui effetti continuano nel presente, e l'aoristo
(conservatosi in greco), che indicava un'azione
momentanea, priva di durata.
• Tali elementi erano di natura aspettuale, ovvero erano
pertinenti alla qualità dell’azione e non al tempo; in italiano
sono derivati due valori temporali:
• passato prossimo, per indicare un'azione conclusa i cui
effetti continuano nel presente;
• passato remoto, per indicare un'azione conclusa nel passato
e priva di continuazione nel presente.
2. Usi e valori dei tempi
dell’indicativo - 4
• Il piuccheperfetto esprime l’anteriorità
rispetto a un tempo passato.
• Il futuro II esprime l’anteriorità rispetto a un
tempo futuro I.
• Questi due tempi, insieme con il perfetto,
danno vita al perfectum, che indica
l’azione compiuta e “portata a termine”.
2. I modi e i tempi verbali del latino
e dell’italiano – l’imperativo
L’evoluzione più significativa nell’imperativo tra latino è
italiano è stata determinata dalla sparizione del tempo
futuro. Nel passivo le forme di imperativo sono
pochissimo usate al presente, dove hanno valore
riflessivo (elevamini, portae aeternales, “apritevi, porte
eterne”), e quasi mai usate al futuro, dove scompaiono
comunque in età imperiale.
2. Uso dell’imperativo presente
• Il presente di questo modo viene usato per
esprimere un comando, una prescrizione,
un ordine.
• Conta due sole persone, la seconda
singolare e la seconda plurale.
• Corrisponde all’imperativo presente
italiano.
Es. Expugnate Nolam = Espugnate Nola.
2. L’imperativo futuro,
un tempo misterioso
• L’imperativo futuro è del tutto estraneo al modo di
pensare della lingua italiana: a che serve, infatti, dare un
ordine che non sia di immediata esecuzione?
• Infatti nella semplificazione sintattica del passaggio
italiano-latino è andato perduto, ma a che cosa serviva?
• Esso esprimeva un comando posticipato o una
prescrizione i cui effetti devono valere per un tempo
indeterminato. Viene usato soprattutto nelle massime, nei
decreti legislativi e nei precetti religiosi e possiede solo le II
e III persone singolare e plurale attive.
• In italiano si traduce con le forme dell’indicativo futuro
semplice o dell'imperativo presente.
•Es. Scito te hoc facere debere = Sappi che tu devi far
questo.
2. Precisazioni sulla corrispondenza
temporale tra latino e italiano
• L’esame delle tabelle precedenti non deve far pensare che la
corrispondenza si estenda anche a livello di traduzione.
• Essa infatti assume questa fisionomia in modo preciso solo nel
modo indicativo, mentre è teorica negli altri modi.
• Per esempio, il congiuntivo presente può essere tradotto con il
congiuntivo presente italiano, ma anche con l’imperfetto e il
condizionale o l’indicativo.
Es.
Ex te quaero quare hoc facias = Ti chiedo perché tu faccia ciò
Cong. presente tradotto con il cong. presente
Si me obsecret, redeam = Se mi supplicasse, ritornerei
Cong. presenti tradotti con il cong. imperfetto e il condizionale
presente.
Multi aiunt beatos esse eos qui ita vivant = Molti dicono che sono felici
coloro che vivono così
Cong. presente tradotto con l’indicativo.
3. Latino e inglese: si può
Origine delle parole
inglesi registrate
nello Shorter (1973)
3. Un terzo esempio
3. Un quarto esempio
• English has lots of words of Latin origin. Some of these
words are changed to make them more like other
English words -- mostly by changing the ending (e.g.,
'office' from the Latin officium), but other Latin words are
kept intact in English. Of these words, there are some
that remain unfamiliar and are generally italicized to
show that they are foreign, but there are others that are
used with nothing to set them apart as imported from
Latin. You may not even be aware that they are from
Latin.
• Parole di visibile origine latina: Latin; origin; office; intact;
remain; familiar; generally; used; apart (tramite il
francese)
• Espressioni latine: e.g.
3. Un esercizio
•
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•
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•
•
via - by way of
in memoriam - in memory (of)
interim - meanwhile, interval
item - likewise, also, although it is now
used in English as a bit of information
memorandum - reminder
agenda - things to be done
& - et used for 'and'
etc. - et cetera used for 'and so forth'
pro and con - for and against
a.m. - ante meridiem, before noon
p.m. - post meridiem, after noon
ultra- - beyond
P.S. - post scriptum, postscript
quasi - as if it were
census - count of citizens
veto - 'I forbid' used as a way of stopping
the passage of a law.
per - through, by
sponsor - one who accepts responsibility
for another
See if you can figure out which of these
Latin words may be substituted for the
italicized word in the following sentences:
1. I read the bit of news about the Jesus
tomb with more than a touch of
skepticism.
2. He emailed a reminder about the
Discovery Channel program on Sunday.
3. A regent will serve as substitute ruler
in the meanwhile.
4. He came to the study of Ancient
Greek by way of Latin.
5. Epitaphs can be written in memory of
loved ones.
6. A tribune had the power of preventing
the law from being passed.
7. This pseudo-test is more than easy.
8. He sent a second email as a followup to the TV alert saying the time he
listed was meant to be in the evening.
3. Il participio in latino – 1
(da C. Autilio, A. Testa, Raccontare con i participi http://www.liceogioberti.it/convegniAtti/atti_2006.pdf
3. Il participio in latino - 2
3. Un esperimento di comparazione
participiale - 1
3. Un esperimento di comparazione
participiale - 2
3. Un esperimento di comparazione
participiale - 3
3. Un esperimento di comparazione
participiale - 4
3. I risultati -1
3. I risultati - 2
3. Lingue pro-drop e non prodrop
• Focus: sono dette lingue pro drop (da
«pronoun dropping») quelle in cui il
pronome personale può essere omesso se
inferibile pragmaticamente dal contesto.
• L’inglese è non pro drop, ovvero necessita
del pronome, salvo in alcuni casi, come
negli ordini
• Il latino è pro drop e usa il pronome per
ragioni di enfasi
3. Un esempio
• Plauto: qua re filiam [ tu] credidisti
nostram?
• Tr. inglese: Why did you suppose her to
be our daughter?
Ma
Iust.: Si debitor rem pignori datam uendidit
et tradidit tuque ei nummos credidisti, quos
ille soluit ei creditori, …
4. Esempio di lezione di Lessico e
cultura per parole chiave
livello iniziale
•
•
•
Il lessico della famiglia
I rapporti di parentela a Roma
Padri, mariti, mogli e figli
4. Lessico e cultura
• Le parole di una lingua esprimono la
cultura dei parlanti e costituiscono
una chiave essenziale per intenderla.
• In latino lo studio delle parole è uno
strumento che permette di accostarsi
alla realtà dei rapporti sociali, delle
istituzioni e del pensiero.
4. Il lessico della famiglia latina
• Partiamo da un elemento fondamentale
della società latina, su cui il lessico è
ricchissimo: la famiglia.
• La familia comprende tutte le persone
libere e di condizione servile che sono
sottoposte all’autorità di un pater (“padre”).
4. Il pater familias
• Il pater familias (“padre di famiglia”, con desinenza
arcaica in –as del genitivo singolare) disponeva di un
amplissimo potere e aveva diritto di vita e di morte (ius
vitae necisque) nei confronti della moglie, dei figli e di
coloro che dipendevano alla sua autorità.
• La denominazione pater era disgiunta dal fatto di aver
generato figli: un uomo diventava pater nel momento in
cui il suo pater moriva ed egli assumeva la guida della
familia ereditando dal defunto prerogative, diritti e
doveri.
• Di conseguenza, mentre oggi marito e moglie godono di
eguali diritti e doveri di fronte alla legge, in età arcaica a
Roma la figura predominante era maschile.
4. La moglie di un cittadino romano
-1
• La moglie si trovava in uno stato di
inferiorità giuridica rispetto al marito, dopo
esser stata sottoposta fin dalla nascita alla
tutela del padre.
• Essa, pur disponendo di beni personali,
non aveva la possibilità di ereditare il
patrimonio familiare non poteva esercitare
la tutela sui figli e difendersi da sola in
tribunale.
4. La moglie di un cittadino romano
-2
• Le donne, che si sposavano giovanissime,
avevano il compito di educare i figli e di
amministrare la casa, svolgendo attività come
filatura e tessitura.
• Presso i ceti più bassi esse si dedicavano anche
ad attività economiche di tipo commerciale.
• Tuttavia, rispetto alle donne sposate ateniesi, le
donne di Roma potevano partecipare a momenti
di vita pubblica come spettacoli e banchetti.
4. I figli di un cittadino romano

I figli erano proprietà del padre: alla loro nascita egli
poteva riconoscerli, sollevandoli in alto con le braccia,
oppure disconoscerli: se si verificava questa situazione, essi
potevano essere uccisi o venduti come schiavi, in quanto la
loro esistenza non era fissata dal punto di vista giuridico.
 Paradossalmente, questa limitazione giuridica – che
impediva al figlio di compiere negozi giuridici autonomi - non
si estingueva fino alla morte del pater familias, ma ciò non
lo ostacolava nella sua carriera politica: semplificando e
scherzando un po’, si potrebbe dire che il figlio di un
cittadino romano poteva diventare questore (carica politica),
ma non poteva acquistare liberamente una proprietà o un
bene (comprare il pane).
4. Qualche cenno sul
matrimonio
• In età arcaica il matrimonio consisteva nel passaggio di
una donna da una familia ad un'altra in condizione di
sottoposta alla patria potestas (patria potestà, tutela)
del marito, loco filiae (“al posto della figlia”, secondo la
terminologia tecnica). Esso poteva prevedere varie
forme: a) una serie di riti sacri che si concludevano con
la confarreatio, l'offerta a Giove Capitolino di un pane di
farro da parte degli sposi; b) la cosiddetta coemptio,
ovvero la vendita fittizia della donna al marito; c) l'usus
maritalis, ovvero la convivenza per almeno un anno
sotto lo stesso tetto.
4. Il lessico della famiglia - 1
• I declinazione (femminile)
amita, -ae
ancilla, -ae
avia, -ae
domina, -ae
familia, -ae
famula, -ae
femina, -ae
filia, -ae
liberta, -ae
matertera, -ae
matrona, -ae
puella, -ae
= zia paterna
= serva
= nonna; ava
= padrona
= famiglia, servitù
= serva
= femmina; donna
= figlia
= liberta (schiava liberata)
= zia materna
= matrona (donna sposata con figli)
= bambina, ragazza
4. Il lessico della famiglia - 2
• II declinazione (maschili)
agnatus, -i
avunculus, -i
avus, -i
cognati, -orum
filius, -i
gener, -eri
gnatus / a, natus /a,
liberi, -orum
maritus, -i
patruus, -i
propinqui, -orum
puer, -i
socer, -eri
vir, viri
= parente in linea diretta
= zio materno
= nonno; avo
= congiunti (per nascita)
= figlio
= genero
= figlio, figlia
= figli (maschi e femmine)
= marito
= zio paterno
= parenti (di sangue)
= bambino
= suocero
= uomo maschio, eroe; marito
4. Il lessico della famiglia - 3
• III declinazione
adfīnes, -ium m,
affectio, -onis f.
agnatio, -onis f.
cognatio, -onis f.
coniunx, coniugis m. e f.
familiaris, -is m.
frater, fratris m.
infans, infantis m.
mater, matris f.
mulier, -eris f.
nepos, -otis m.
neptis, -is f.
parens, -entis m. e f.
soror, sororis f.
uxor, -oris f.
= parenti acquisiti
= legame affettivo
= parentela per via maschile
= parentela per via femminile
= coniuge
= amico intimo
= fratello
= infante
= madre
= donna
= nipote (figlio di figlio o figlia)
= nipote (figlia di figlio o figlia)
= genitore, genitrice
= sorella
= moglie
4. Il lessico della famiglia - 4
• IV declinazione
- nurus, us f.
= nuora
- socrus, us f
= suocera
• V declinazione
- res (familiaris) f. = patrimonio
di famiglia
5. Le parole della religione romana
•
II declinazione
augurium, ii, n.
auspicium, ii, n.
deus, -i, m.
divus, -i, m.
fanum, i, n.
Inferi, -orum, m.
oraculum, i, n.
sacrarium, ii, n.
sacrificium, ii, n.
sacrum, i, n.
Salii, -orum, m.
Superi, -orum, m.
templum, i, n.
votum, i, n.
segno; predizione
auspicio (da avis e [in]spicio, osservo gli uccelli
per trarre una predizione); presagio
dio, divinità
dio
santuario, tempio
dèi sotterranei, infernali
oracolo, responso divino, luogo in cui il dio
comunica il suo volere agli uomini
santuario
sacrificio
oggetto consacrato, sacrificio, cerimonia;
santuario
Salii (dal verbo salio, "danzo"). Erano sacerdoti
di Marte che ne celebravano il culto con una
sorta di danza in armi.
dèi del cielo
"spazio sacro per l'augurium", da cui santuario,
tempio.
voto, impegno solenne a una divinità
5. Un esempio di
Che cosa significa “religione”?
• Religione viene dal latino religio, -onis, di significato non del tutto
chiaro.
• Per alcuni autori antichi deriva dal verbo relego, -is, -legi, -lectum, ere, “passare in rassegna”, “mettere in ordine”; la religione sarebbe
perciò la totalità degli atti e delle credenze che fissano il rapporto
uomo.divinità.
• Altri fanno derivare religio da religo, -as, -avi, -atum, -are
("ancorare", "legare"), che sottolinea la stretta connessione
esistente fra uomo e divinità.
• Il termine latino possiede comunque varie accezioni:
- timore della divinità
- tabù
- pratica cultuale
- santità
- impegno solenne
- scrupolosità, coscienziosità.
5. Dalla religione agli dei - 1
Nome
latino
Traduzione
Caratteristiche e sfera d'influenza
Diana, ae
Diana
Era una divinità di origine italica. Il suo nome era derivato probabilmente dall'aggettivo dius
("celeste"). Già nel VI secolo a.C. venne identificata con Artemide ( [Artemi", Artemis) la dea
vergine cacciatrice greca; inoltre fu assimilata anche a due divinità notturne, Ecate, dea della
magia, e Selene, dea della luna. Era venerata a Roma sull'Aventino, mentre altri luoghi
celeberrimi di culto si trovavano ad Ariccia presso il lago di Nemi e a Tifata presso Capua.
Diana, nella sua forma di dea notturna, era protettrice degli incroci stradali e, per questo, veniva
adorata con l'appellativo di Trivia (da tres, "tre" e viae, in riferimento ai crocicchi in cui si
incrociano almeno tre strade).
Ianus, -i
Giano
Era una divinità molto importante di origine italica, rappresentata con due volti uniti per la nuca.
Proteggeva gli inizi dell'anno, degli affari delle azioni e i passaggi da una condizione ad un'altra
o da un luogo a un altro; di conseguenza proteggeva le porte (ianuae); gli era dedicato un tempio
nel foro, le cui porte erano aperte in tempo di guerra (perché proteggesse Roma) e chiuse in
tempo di pace.
Da Giano traeva il nome il mese di gennaio, l'inizio dell'anno (Ianuarius, -ii), dal quale deriva il
nome proprio italiano "Gennaro".
Iuppiter,
Iovis
Giove
Era di origine indoeuropea ed era la divinità che assunse un ruolo centrale nel pantheon. Fu
identificato con il greco Zeus (Zeuv") ed è associato con altre divinità: insieme con Marte e
Quirino e con Giunone e Minerva formava le due triadi capitoline, che proteggevano lo stato
romano. Era adorato in un tempio sul Campidoglio.
Giove era legato ai fenomeni atmosferici (pioggia, tuoni, fulmini). Il suo appellativo consuteo
era Optimus Maximus (Ottimo Massimo): la sigla I. O. M. (Iovi Optimo Maximo, in dativo) si
trovava su molti templi ed è stata parzialmente ereditata dalle chiese cristiane con l'acrostico D.
O, M. (Deo Optimo Maximo, "a Dio ottimo massimo).
5. Dalla religione agli dei - 2
Diana del Louvre
Giove
5. Dagli dei di nuovo al latino
La voce
religio
Oxford
Latin
Dictionary
5. Alcuni esempi latini
- Accio, trag. 171 (Astyanax)
Nunc, Calcas, finem religionum fac: desiste exercitum
morari
- Lucrezio, de rerum natura 1, 101
Tantum religio potuit suadere malorum.
- Cicerone, De inventione 2, 161:
religio est, quae superioris cuiusdam naturae,
quam divinam vocant, curam caerimoniamque
affert; pietas, per quam sanguine coniunctis
patriaeque benivolum officium et diligens tribuitur cultus.
5. Percorsi pluridisciplinari possibili
•
•
•
•
•
•
•
il percorso linguistico-grammaticalelessicale
il percorso storico-letterario
il percorso antropologico
il percorso geografico
il percorso delle permanenze
il percorso archeologico-artistico
il percorso visuale-multimediale
5. Un graffito elettorale di Pompei –
prima del 79 d.C.
• C. Cuspium aed(ilem) si qua verecunde viventi gloria
danda est huic iuveni debet gloria digna dari
5. Un esempio di percorso misto
(letterario-archeologico-artistico)
• Oggetto: la storia di Didone (da realizzare
interdisciplinarmente con epica italiana)
• Prodotto PPT
• Possibili interazioni:
– Storia del libro
– Storia della tradizione antica e permanenze
– Traduzioni contrastive
6. Il multimediale
• Con il multimedia si può fare molto per il latino :
– realizzare in tempi molto brevi ricerche testuali (parole o sintagmi)
all’interno di corpora piuttosto vasti di testi letterari con una ragionevole
approssimazione;
– costruire corpora personalizzati di testi; la ricaduta didattica è evidente,
perché permette di realizzare temi di versione, batterie di esercizi e
prove di verifica partendo da testi d’autore senza sfruttare sempre i
medesimi repertori e volumi scolastici;
– elaborare apparati didattici;
– sfruttare i corpora per fornire agli studenti sussidi didattici
personalizzati, organizzare percorsi multimediali, predisporre
presentazioni, svolgere esercitazioni di lingua, preparare materiali per
approfondimenti letterari e pluridisciplinari, favorire l’apprendimento
lessicale e/o tematico di elementi di civiltà romana e greca;
– costruire repertori di esempi relativi a specifici fenomeni linguistici;
– reperire bibliografia per approfondimenti;
– approfondire la preparazione nell'ambito disciplinare.
6. Ancora sul multimediale
Accanto alle banche dati testuali esistono numerosi e validi repertori
iconografici che consentono altre attività:
– reperire fotografie di monumenti od oggetti antichi da utilizzare
come supporto per le lezioni relative alla civiltà latina;
– costruire percorsi autonomi di civiltà, in cui le immagini
costituiscano l’elemento centrale dell’approfondimento in
collegamento con la storia dell’arte;
– utilizzare riproduzioni digitali di manoscritti; queste ultime
possono essere sfruttate con ottimi risultati nell’ambito di ricerche
paleografiche, della presentazione di libri antichi o
nell’approfondimento della storia del libro e della tradizione del
testo;
– individuare cartine geografiche da affiancare all’insegnamento
della letteratura.
6. Per concludere sul multimedia
Se riassumiamo le diverse opportunità fruibili da allievo e docente otteniamo i
seguenti risultati:
A. L’allievo può:
• ripassare i costrutti grammaticali, esercitarsi, svolgere sessioni di
recupero;
• misurare le proprie conoscenze sulla base di livelli pre-definiti di
prestazioni;
• seguire corsi on line di lingua svolgendo attività di autoformazione.
B. L’insegnante può:
• migliorare l’apprendimento rafforzando l’interesse e la motivazione degli
studenti attraverso l’insistenza sull’aspetto informatico;
• creare una vera e propria interdisciplinarità in collegamento con le
materie scientifiche;
• costruire percorsi tematici multimediali e sperimentare didatticamente le
proprie innovazioni.
C. Tutti e due possono:
• creare attività laboratoriali che facilitino la ricerca e la verifica della
correttezza delle fonti;
• simulare piccole esperienze di ricerca attraverso il confronto fra le
risorse web.
7. La traduzione – un esempio di traduzione
contrastiva
8. Quali verifiche proporre
• Il ministero chiede:
«Traduzione di testi d’autore non troppo
impegnativi e debitamente annotati»
Per cui
-
Testi brevi ma autentici; possibile riadattamento
Corredati di note sintattiche e lessicali
Debitamente contestualizzati
Corredati di domande morfosintattiche e relative
all’individuazione degli elementi pragmatici
(Balbo 2011)
8. Un esempio di verifica
Tarquinio il Superbo (Periocha I)
Il passo ripercorre le vicende principali del regno di Tarquinio il Superbo dalle guerre
combattute fino alla sua cacciata per via della violenza fatta a Lucrezia.
Post hunc L. Tarquinius Superbus neque patrum neque populi iussu regnum invasit. Is
armatos circa se in custodiam sui habuit. Bellum cum Vulscis gessit et ex spoliis eorum
templum in Capitolio Iovi fecit. Gabios dolo in potestatem suam redegit. Huius filiis
Delphos profectis et consulentibus, quis eorum Romae regnaturus esset («chi di loro
sarebbe stato re…»), dictum est eum regnaturum, qui primum matrem osculatus esset
(«colui che per primo avesse baciato la madre»). Et id responsum cum ipsi aliter
interpretarentur, («et cum id responsum…») Iunius Brutus, qui cum his profectus erat,
prolapsum sesse e simulavit et terram osculatus est. Idque factum eius eventus
conprobavit. Nam cum inpotenter se gerens Tarquinius Superbus omnes in odium sui
adduxisset, ad ultimum propter expugnatam nocturna vi a Sexto, filio eius, Lucretiae
pudicitiam, quae ad se vocato patre Tricipitino et viro Conlatino obtestata, ne inulta mors
eius esset, cultro se interfecit, Bruti opera expulsus est.
Domande di contenuto
Domande di morfosintassi
8. Altri esempi di verifica da
valutare
• http://www.ecclonline.eu/resources/ELEX+VESTIBULUM
+2010+France.pdf
• http://www.ecclonline.eu/resources/Vestibulum_2010_Itali
ano.pdf
• http://www.nle.org/pdf/NLE2011Exams.pdf
9. Il metodo natura
Il Ministero suggerisce:
“In vista di un precoce accostamento ai testi,
un’interessante alternativa allo studio
tradizionale della grammatica normativa è
offerta dal cosiddetto ‘latino naturale’
(metodo natura), che consente un
apprendimento sintetico della lingua, a
partire proprio dai testi”.
9. E’ proprio vero questo? - 1
• Gli estensori delle Indicazioni trascurano il
dibattito pro e contro e sembrano definire
come perfetto un metodo per lo meno
perfettibile
• http://www.rivistazetesis.it/Forumoerberg.h
tm
9. Qualche spunto per riflettere
• Ricordiamo che un sistema come quello ørberghiano
nasce sulla falsariga dei sistemi di apprendimento delle
lingue moderne.
• Di esso si mette in luce la ripetitività, la limitatezza
dell’offerta testuale, la decontestualizzazione culturale,
l’esistenza dello scalino fra testo proposto e testo
autentico.
• Tuttavia, le nuove caratteristiche del linguistico ne fanno
un luogo di sperimentazione didattica dove fare una
verifica definitiva delle opportunità di tale metodo, senza
però imposizioni ministeriali.
• Due siti da analizzare:
- eLatin eGreek eLearn: http://eclassics.ning.com/
- Latinus Grossus http://latinusgrossus.blogspot.com/
9. Dal blog di Orizzonte Scuola
•
•
•
Metodo orberg per l'insegnamento del latino
Da santy813 il Dom Nov 13, 2011 6:43 pm
Salve a tutti,
sto sostituendo un'insegnante in un liceo delle scienze umane e mi sono resa conto subito che i
ragazzi ( una prima e una seconda classe) stanno imparando il latino attraverso il metodo Orberg,
infatti utilizzano il volumetto "Lingua latina per se illustrata". I risultanti sono tutt'altro che
soddisfacenti, non hanno ancora svolto un compito in classe ( io ho preso servizio il 7 novembre)
e dalle interrogazioni la media dei voti è molto bassa ( si va dal 2 al 5)...
Avete sperimentato questo metodo con i vostri alunni? Funziona?
Io, personalmente, ho imparato il latino secondo il metodo classico e mi risulta alquanto
controverso insegnare ai ragazzi un metodo che non conosco... Quale dovrebbe essere in questo
caso il ruolo dell'insegnante nel guidare i ragazzi alla deduzione delle regole grammaticali? Ci
sono dei testi o dei siti cui i docenti possano fare riferimento?
•
•
•
Re: Metodo orberg per l'insegnamento del latino
Da Dec il Dom Nov 13, 2011 7:53 pm
E' molto difficile improvvisarsi se non si conosce questo metodo. Poi c'è da dire che viene
interpretato in modo diverso a seconda delle scuole e degli insegnanti. Perciò il primo consiglio è
quello di contattare la titolare o di parlare con i colleghi per capire come si regolano loro. Materiali
ce ne sono pochi, tanto è vero che a volte, nelle scuole che funzionano meglio, sono proprio i
dipartimenti a produrli.
In linea generale bisognerebbe partire dal testo e arrivare alle regole in modo induttivo. Non si
dovrebbe tradurre, ma verificare la comprensione attraverso domande in latino. Alcuni insegnanti
spiegano anche in latino, ma naturalmente non è facile alla prima supplenza con questo metodo.
Detto ciò, soprattutto quando gli argomenti si fanno più complessi (quindi in seconda), molti
traducono il testo (io lo facevo tradurre ai ragazzi, ma non posso dirti che abbia funzionato molto).
Costruire l’insegnamento in
prospettiva internazionale
• Rafforzare gli scambi e i confronti con gli altri istituti di
altri paesi.
• Esempi:
1. E – twinning
2. Riflettere sulle certificazioni europee delle lingue
classiche
• A EUROPEAN CURRICULUM FRAMEWORK FOR
CLASSICAL LANGUAGES - ECFRCL
http://www.eccl-online.eu/1.html
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