E-DEMOCRACY E E-PARTICIPATION:
OVVERO,
IL RUOLO DELLE TECNOLOGIE
PER LA COLLABORAZIONE CIVICA
1. Open government e open data fra le
precondizioni della partecipazione
2. Partecipazione tra le fonti di produzione
della conoscenza e dei dati
3. Produzione e utilizzo collaborativi di open
data per la costruzione e valutazione
condivisa delle policy
1. Open government e open data fra le
precondizioni della partecipazione
RIPARTIRE DA E-DEMOCRACY e E-PARTICIPATION:
limiti e fallimenti vs. lezioni apprese
di concetti ambigui
LA DEMOCRAZIA ELETTRONICA NON ESISTE
1. Esiste un’azione pubblica che sceglie i mezzi
più adeguati per realizzare i propri obiettivi,
orientandone l’utilizzo verso la realizzazione
del modello di democrazia cui si ispira
2. In un modello di democrazia sostanziale, una
volta scelto il mezzo non è consentito al
soggetto pubblico di disinteressarsi delle
modalità e degli effetti del suo utilizzo
3. Le scelte politiche in ordine agli effetti che si
vogliono realizzare tramite l’utilizzo del mezzo
tecnologico divengono uno dei principali
misuratori della qualità e del livello di
democraticità dell’agire politico
MA IN ITALIA
NON E’ ANDATA COSI’…..
DOVE SI E’ INCEPPATO IL PROCESSO EVOLUTIVO
DELLE POLITICHE SULLE ICT?
Progressiva divaricazione
delle politiche
di e-government e di e-governance
infrastrutture
diritti
E-GOVERNMENT / E-GOVERNANCE / E-PARTICIPATION
Risultato quantitativo, non anche qualitativo
MA ANCHE LE POLITICHE DI E-GOVERNMENT
HANNO SOSTANZIALMENTE FALLITO….
V. il C.A.D.: politiche tecnologiche in cui i diritti
sono rimasti sullo sfondo di norme generiche
e arretrate
Linee guida 2009 per i siti web delle PA: “dalla
rete dei contenuti alla rete delle relazioni”:
ma non ci sono ancora i contenuti……
mancanza di regole e garanzie adeguate
ovvero di una visione di policy alta
circa il ruolo delle ICT rispetto ai diritti
nei fatti:
e-participation
come mero recapito
di sommatoria di
e-participation
come strumento
di ricerca o manipolaz.
punti di vista
del consenso
LEZIONI APPRESE
1. Le ICT devono essere ricondotte dal piano
degli obiettivi a quello dei mezzi per il
raggiungimento di fini di natura politica
2.
-
Le ICT devono facilitare:
l’aumento di consapevolezza civica
la creazione di capitale sociale
la valorizzazione dei saperi d’uso
IN SINTESI:
- INCLUSIONE SOCIALE
INCLUSIONE DIGITALE
MA
- INCLUSIONE DIGITALE NON E’ =
ACCESSO AD
INTERNET
- ALFABETIZZAZIONE TECNOLOGICA NON E’ =
MERA CAPACITA’ DI ACCEDERE AI DATI
MA
CAPACITA’ DI CREARE DATI E/O DI UTILIZZARLI IN
MODO COLLABORATIVO PER PRODURRE SVILUPPO
CAMBIAMENTO
DELLA VISIONE POLITICA DELLE TECNOLOGIE
MA QUALE VISIONE?
SOCIAL ICT O CIVIC ICT ?
La risposta è nei TERRITORI
Necessità di individuare ed utilizzare il capitale
di saperi d’uso degli abitanti
“ORIENTAMENTO CIVICO” DELLE ICT
MA
orientamento civico
social network
Sociale è concetto relazionale in cui la relazione
è fine a se stessa
Civico è concetto relazionale in cui la relazione è
funzionale ad una comunità territorialmente
data e ai dati che la riguardano
2. Partecipazione tra le fonti di produzione
della conoscenza e dei dati
OPEN DATA E ICT: IL TIMONE PER CAMBIARE LA
ROTTA DELLE POLITICHE DI E-GOV
insieme di regole e strumenti per favorire
l’incremento delle virtù civiche e del capitale sociale
nella costruzione delle politiche pubbliche
STRUMENTO DI CAPACITAZIONE
… a patto che:
CAPACITAZIONE
NON TECNOLOGICA
vecchia concezione di
alfabetizzazione tecnologica
BENSI’
CIVICA
apprendimento e sviluppo delle
capacità di partecipare alla
costruzione delle policy
(anche attraverso l’uso di ICT e O.D.)
RAPPORTO BIUNIVOCO:
precondizione
OPEN
DATA
PARTECIPAZIONE
CIVICA
precondizione
Conoscenza dei dati
fra i presupposti
di una partecipazione
consapevole ed efficace
Comunità civiche
tra le fonti di
produzione dei dati
(“istituzioni informali”)
3. Collaborazione civica nella produzione e
nell’utilizzo di open data per la costruzione e
valutazione condivisa delle policy
• GLOSSARI E DIZIONARI CONDIVISI
• MEDIA CIVICI
• CIVIC HACKING
• MONITORAGGIO CIVICO
GLOSSARI E DIZIONARI CONDIVISI
• Riappropriazione della costruzione dei contenuti e
dei significati dei dati di interesse generale, per
trasformarli in strumentario di un metodo di governo
trasparente e partecipato
• Sapere tecnico non più monopolio della scienza e
della politica
“Quando uso una parola”, disse Humpty Dumpty in tono sdegnoso,
“significa esattamente quello che voglio io –né più né meno”.
“Il problema è”, disse Alice, “se puoi far significare alle parole così
tante cose…”.
“Il problema è”, disse Humpty Dumpty, “chi è che comanda – tutto
qua”.
[L. Carroll, Dietro lo specchio]
Conoscenza come bene comune (E. Olstrom)
MA: vari modi di intendere la condivisione dei
significati
- Top down (istituzionale)
- Bottom up (es. Wikipedia)
- Circolare (es. WikiPA)
MEDIA CIVICI
• Piattaforme partecipative che consentono la
condivisione di documenti e informazioni, la
raccolta di istanze, la discussione di decisioni
rilevanti per la comunità, l’eventuale
votazione delle opzioni
• es.: Liquid Feedback, Airesis, ecc.
(v. Rapporto Aarhef, Senato)
CIVIC HACKING
I civic hackers sono “cittadini che, sviluppando le proprie
applicazioni, offrono alla collettività semplici benefici per gli
aspetti civili e comunitari della loro vita” (Campbell, 2007).
Lo fanno senza avere nulla in cambio, perché credono nella
filosofia collaborativa dell’Open Gov. e nella logica del do it
yourself. Analogamente a quanto avviene nella comunità
dell’Open Source, la reputazione è il principale incentivo.
I civic hackers organizzano eventi per incontrarsi: non solo
conferenze tradizionali ma anche competizioni e
meeting informali come Non conference, Barcamp,
Hackaton.
Queste iniziative si sviluppano in modo non pianificato, senza
approcci di management strutturato e top-down
PIATTAFORMA SeeClickFix (http://www.seeclickfix.com/)
Nata nel 2008, oggi consultabile in 14 lingue ed usata in tutto il
mondo, permette a chiunque di segnalare problemi rilevati sul
territorio.
I problemi vengono georeferenziati attraverso una mappa, sulla
quale è possibile creare report e interagire con gli altri
membri della community
Inserendo il nome di una città o di un quartiere nel motore di
ricerca si apre la mappa di Google con le criticità già
segnalate, mentre sulla sinistra si trovano in verticale tutti i
report ad esse relative.
In poco tempo SeeClickFix è divenuta una piattaforma molto
frequentata ed utilizzata, tanto da assumere anche la funzione
di strumento di giornalismo dal basso per denunciare
problemi pubblici di vario genere.
DECORO URBANO (http://www.decorourbano.org/)
Servizio Web 2.0, articolatO in un sito e in un’applicazione
mobile per la segnalazione via smartphone e pc.
L’utente registrato invia la propria segnalazione, il team di
“Maiora Labs” effettua un controllo preventivo impedendo la
pubblicazione di contenuti non pertinenti e la violazione delle
condizioni di utilizzo.
Le segnalazioni vengono visualizzate su una mappa all’interno di
un’apposita interfaccia di amministrazione della piattaforma; i
comuni che aderiscono al progetto ricevono una propria
homepage personale ed una applicazione per smartphone
personalizzata.
MONITORAGGIO CIVICO
Da “cittadini informati” a “cittadini monitoranti”:
i dati sulle politiche pubbliche hanno valore solo se si
forma una massa critica di persone capace di
analizzarli e interpretarli per formarsi opinioni,
collaborare con le amministrazioni e partecipare alle
attività pubbliche (Schudson, 1998; Reggi, 2013)
L’inflazione dell’informazione produce la deflazione del
senso (Baudrillard, 1994)
Per monitoraggio civico si intendono le attività sistematiche di
controllo, verifica, raccolta di idee e proposte che le comunità
civiche o i singoli individui conducono nei confronti degli
interventi finanziati dalle politiche pubbliche, a partire dai dati
e dalle informazioni rese disponibili in formato aperto e
riutilizzabile dalle amministrazioni responsabili.
Tali attività prevedono la raccolta di evidenze, informazioni,
news, suggerimenti sull’attuazione delle politiche,
prevalentemente attraverso una visita diretta presso le opere
realizzate grazie ai finanziamenti pubblici.
Le nuove informazioni vengono quindi sistematizzate e
visualizzate sul web attraverso appositi media civici e
strumenti online che permettono, a loro volta, il riutilizzo
delle informazioni stesse da parte delle amministrazioni e
governi locali, di giornalisti, ricercatori e altri soggetti capaci di
influenzare l’attuazione della politica e la successiva
programmazione (Reggi, 2013).
CONTRIBUTO DEL MONITORAGGIO CIVICO NELLE DIVERSE FASI DEL CICLO DI POLICY
Programmazione
Raccolta di idee e nuove progettualità a partire dai
progetti in attuazione
Attuazione
Verifica “in tempo reale” dello stato di avanzamento
dei progetti.
Raccolta di informazioni “dal punto di vista dell’utente”
Raccolta di proposte e suggerimenti per migliorare i
progetti inattuazione
Miglioraramento della qualità dei dati pubblici sui
progetti (migliorianalisi, decisioni di policy)
Valutazione
dei risultati
Verifica dei risultati e dell’impatto sui beneficiari ultimi
degli interventi.
Creazione di “storie” sui dati raccolti
[Reggi, 2013]
CONTRIBUTO DEL MONITORAGGIO CIVICO NEL RAFFORZAMENTO
DELLE ISTITUZIONI INFORMALI
Creazione o rafforzamento
di comunità civiche
Rafforzamento o creazione di comunità
interpretative dei dati in grado di utilizzare gli
open data al fine di perseguire i propri
obiettivi / interessi
Promuovere la partecipazione/inclusione di
più soggetti locali nell’azione pubblica
Abitudini, norme e
valori sociali
[Reggi, 2013]
Promozione del senso civico, educazione
civica (comprendere meglio il funzionamento
della politica, uso dei dati sul contesto socioeconomico locale, cultura della valutazione e
misurazione) attraverso l’uso di media civici
non tradizionali, anche in modo creativo.
MONITHON.IT (“Maratona di monitoraggio“)
(http://opencoesione.gov.it/progetto) [Reggi, 2013]
L’iniziativa è stata promossa dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione
Economica, responsabile dell’iniziativa OpenCoesione, e fa parte di una
precisa strategia dell’amministrazione di promuovere l’utilizzo dei propri
open data e la raccolta di feedback da parte degli utenti per favorire il
“controllo civico” dell’efficacia delle politiche e una maggiore
partecipazione alle scelte di policy
“Il progetto Open Coesione mette i dati delle politiche di coesione a
disposizione dei cittadini, delle amministrazioni italiane ed europee, dei
ricercatori, dei media, degli analisti delle politiche, affinché possano
valutare l’efficacia e la coerenza dell’impiego delle risorse disponibili e
contribuire – attraverso le forme organizzative più varie e i corpi intermedi
dell’organizzazione sociale – al corretto orientamento dei processi di
programmazione e attuazione”.
“Le risorse delle politiche di coesione arrivano sui territori per rispondere a
esigenze – spesso a deficit di infrastrutture o di servizi ma anche di
capitale sociale – specifiche dei luoghi in cui si attuano gli interventi.
I cittadini destinatari degli interventi devono essere parte attiva del
processo di controllo sociale dei risultati, che non può essere lasciato alle
sole amministrazioni”.
Il portale OpenCoesione pubblica i dati di monitoraggio rilasciati
dalle stesse amministrazioni responsabili dei programmi
comunitari e delle politiche nazionali di coesione
sull'attuazione dei singoli interventi finanziati.
I dati di monitoraggio possono essere visualizzati sul portale
mediante grafici interattivi navigabili per natura
dell’investimento (cosa si fa con i progetti), tema (in quali
settori si interviene), territorio e soggetti (pubblici o privati),
proprio allo scopo di rendere i dati fruibili agli utenti (anche i
meno esperti), favorire un avvicinamento al mondo delle
politiche pubbliche e abilitare percorsi di “verifica civica”.
Monithon si colloca quindi nel territorio ancora in gran parte
inesplorato tra approccio top down e bottom up: ovvero fra le
iniziative di meso-livello.
[Reggi, 2013]
Viene utilizzata una piattaforma particolarmente flessibile (Ushahidi),
che può consentire uno sviluppo di Monithon.it verso bisogni specifici
legati a particolari settori o all’attività di associazioni locali.
Le associazioni e le altre varie realtà locali, che di solito hanno a cuore
particolari tematiche sulle quali sono portatrici di conoscenze e “knowhow ” specifici, sono delle comunità civiche informali in grado
potenzialmente di garantire la continuità delle attività di monitoraggio
civico nel medio-lungo periodo e l’accesso a reti e conoscenze specifiche di
settore.
Si stanno creando questionari ad hoc per tipi specifici di progetti finanziati a
cui il singolo cittadino potrebbe essere interessato: la prima scheda di
monitoraggio ad essere stata calibrata su un tipo specifico di progetti è
quella relativa alle opere per la mobilità.
Attraverso questo dialogo diretto con il “cittadino monitorante”, valutatore
ultimo dell’efficacia di politiche e progetti pubblici, le amministrazioni
potrebbero così migliorare la qualità/quantità dei dati a propria
disposizione e di conseguenza l’attuazione dei progetti, la comunicazione
all’esterno delle proprie azioni, la programmazione delle successive policy.
[Reggi, 2013]
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