Antonio Canova
L’essenza dell’anima e la purezza della
forma eterna
Prof. Antonio Fosca
Docente di Arte e Immagine – Scuola Sec. di I Grado
a. s. 20122012-2013
Biografia : vita di un’artista (1757-1822)
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Antonio Canova nasce a Possagno (Veneto). E’
E’ il maggior esponente della
scultura Neoclassica in Italia e in Europa.
Le sue prime opere si richiamano all’
all’influenza stilistica del
barocco,soprattutto a Gian Lorenzo Bernini.
Già
Già da ragazzino, infatti, il Canova dimostrò di possedere una
predisposizione per la scultura modellando, con l'argilla di Possagno,
Possagno,
opere piccole, ma già
già bellissime.
Si trasferì
trasferì a Roma e, in questa città
città cosmopolita nella quale accorrevano
artisti e studiosi dell’
dell’antichità
antichità classica,svolse la
maggior parte della sua attività
attività.
Canova fu anche un pittore,ma produsse opere di livello inferiore
inferiore rispetto
alle opere di scultura.
Nelle sue sculture Canova fa rivivere la bellezza delle antiche statue greche
secondo i canoni che teorizzava e insegnava lo studioso Winckelmann
Winckelmann : «la
nobile semplicità
semplicità e la quieta grandezza ...»
...»
2
Come sono le sculture di Canova?
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Studiò la statuaria antica e frequentò la scuola di nudo dell'Accademia
dell'Accademia di
Francia e dei Musei capitolini,
capitolini, inoltre ebbe modo di incontrare e conoscere i
maggiori protagonisti dell'arte neoclassica e far proprie le teorie
teorie artistiche.
Le sculture di Canova sono realizzate tutte in marmo bianco e con
con un
modellato armonioso ben levigato. Prima di realizzare la statua
in marmo, Canova riproduceva il soggetto/i in calchi di gesso
gesso che poi
riusava per produrre l’
l’opera finale.
Tutte le opere si presentano come forme pure ed incontaminate,
secondo le regole della statuaria classica.
Proprio da Roma iniziò quel riconoscimento al suo genio e al suo talento
che gli procurò in seguito un successo e una fama mondiale.
3
La fama


Antonio Canova svolse anche
l'attività
l'attività di pittore, ma in questo
campo artistico non eccelse,
producendo opere che non
potevano essere confrontate con
lo splendore e la magnificenza
delle sue sculture; pertanto, come
pittore, fu sempre considerato un
artista non di primo piano.
L'opera pittorica del Canova sia in
buona parte, o quasi tutta, sempre
rimasta di proprietà
proprietà dell'artista:
oggi è possibile vedere la raccolta
nel Museo Gipsoteca Canoviana
di Possagno, in quella che fu la
sua casa natale. In essa si trovano
circa 300 opere dell'artista, in
buona parte provenienti dallo
studio romano del Canova.
Autoritratto, 1792
4
Influenza dell'arte greca

Canova ebbe il grande merito
artistico, più
più di qualsiasi altro
scultore, di far rivivere, nelle
sue opere, l'antica bellezza
delle statue greche, ma
soprattutto la grazia,
grazia, non più
più
intesa come superficiale
sensualità
sensualità Rococò, ma come
una qualità
qualità, che solo attraverso
il controllo della ragione può
trasformare gli aspetti
aggraziati, e sottilmente
sensuali, in un'idealità
un'idealità che solo
l'artista può rappresentare
evitando le violente passioni e
i gesti esasperati.
Amore e Psiche
– 17871787-1793
Paolina Borghese 1804-1808
Le tre Grazie 18121816
5
La tecnica scultorea di Canova
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
Egli, nella sua arte, aveva studiato come ricalcare le tecniche degli
antichi scultori greci;
greci; dal disegno (schizzo)(schizzo)- idea iniziale di un
lavoro, passava al bozzetto in terracotta
terracotta o, cruda,
cruda, o in cera,
cera,
materializzando subito la forma reale dell'opera.
La seconda fase era quella dedicata alla statua in argilla sopra la
quale veniva colato il gesso.
gesso. Su questo modello venivano fissati i
chiodini ( repè
repère)
re) che, attraverso l'utilizzo di uno speciale compasso
(pantografo),
pantografo), servivano a trasferire nel marmo le esatte proporzioni
dell'opera in gesso.
Alcune di queste opere in gesso, complete di repè
repère,
re, sono oggi pezzi
unici al mondo e considerati loro stessi capolavori perché
perché non
esistono più
più gli originali in marmo, andati perduti o distrutti.
Tra gli altri il monumento a “ George Washington”
Washington” , distrutto in un
incendio negli Stati Uniti, i busti di “ Gioacchino Murat ” e di
“Carolina Bonaparte”
Bonaparte” , regnanti di Napoli.
6
Sintesi della tecnica canoviana
I^ Fase
Tecnica del Ricalco –
 dal disegno (schizzo)(schizzo)- nasce
l’ idea iniziale di un lavoro,
 passava al bozzetto in terracotta,
erracotta, cruda,
cruda, o in
cera,
cera, materializzando subito la forma reale
dell'opera.

Tecnica dell’
dell’ argilla modellata
 Realizzazione statua in argilla
 poi veniva colato il gesso.
 Su questo modello venivano fissati i
chiodini (rep
(repèère)
re) che, attraverso l'utilizzo di
uno speciale compasso (pantografo
),
(pantografo),
servivano a trasferire sul marmo le esatte
proporzioni dell'opera in gesso.

II ^ Fase
7



Nelle sue sculture era solito adoperare il marmo bianco che riusciva a
rendere armonioso, come modellato con tale plasticità
plasticità e grazia, finezza e
leggerezza che le sue figure sembrano quasi avere un proprio movimento,
movimento, e
sembrano vivere nella loro immobilità
immobilità.
Un'altra caratteristica particolare del suo talento era la levigatura delle
opere, sempre raffinata, grazie alla quale i suoi lavori avevano uno speciale
effetto di lucentezza che ne accentuava la naturale e splendida bellezza;
bellezza;
una bellezza radiosa di purezza, secondo i canoni del classicismo
classicismo più
più fedele,
la rappresentazione della bellezza idealizzata,
idealizzata, eterna e universale.
universale.
Particolari delle opere: “Amore e psiche
(vers.2)”, “Venere Italica” e “Le tre
Grazie”
8
Materiali usati da Canova nella scultura
Nelle sue sculture Canova
adoperava:
Levigatura delle opere,
Raffinatezza esecutiva,
 marmo bianco
armonia delle parti
 modellato, con tale plasticità
plasticità e
finezza
 le sue figure sembrano muoversi,
paiono avere un’
un’anima propria
 sembrano vivere nella loro
immobilità
immobilità pur essendo statue;

Lucentezza
Naturalezza
RISULTATO FINALE
DELL’OPERA
Bellezza idealizzata,
eterna e universale
9
Temi e soggetti mitologici





Nella rappresentazione di soggetti mitologici si evidenzia, in tutta
tutta la
sua immediatezza e più
più ancora che in altre opere, il riferimento
palese alla scultura greca ed ellenistica.
ellenistica.
Le forme anatomiche sono di una perfezione unica
il movimento dei gesti sempre contenuto e misurato
la psicologia e l’
l’emotività
emotività è quasi sempre assente o trasformata ed
elaborata in una pacata silenziosità
silenziosità.
Tutto l'insieme delle composizioni risulta pervaso di un magico
equilibrio e staticità
staticità.
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


Nella rappresentazione delle opere il Canova sceglie sempre l'attimo
l'attimo scenico
essenziale, classico, quello del momento del pathos;
pathos; ne è un esempio
straordinario il “Teseo sul Minotauro”
Minotauro”.
A Canova non interessa rappresentare la dinamica della lotta tra Teseo e
quell’
quell’essere metà
metà toro e metà
metà uomo che è il Minotauro. Egli sceglie un
momento diverso, meno dinamico ma più
più ricco di fascino, d'interiorità
d'interiorità;
Canova rappresenta il momento al termine della faticosissima lotta
lotta per
sconfiggere il Minotauro: vuoto ormai di ogni energia, Teseo, si appoggia
sul corpo di quest'ultimo, in un gesto di estrema serenità
serenità e prossimo alla
pietà
pietà. Ed è proprio in quel momento che il racconto esce dalla storia,
splende di luce propria e si avvia a diventare mito eterno e universale.
Teseo sul Minotauro
1781-1783
11
Caratteristica dei soggetti figurativi scultorei a
tema mitologico
Riferimento alla
scultura greca ed
ellenistica. Dei e
miti dell’
dell’Olimpo

Vi è sempre
l'attimo scenico
essenziale,
classico, quello
del momento del
pathos (tensione
emotiva);
 forme anatomiche perfette
 movimento dei gesti sempre
contenuto e misurato
 indagine psicologica ed
emotività
emotività quasi sempre assente
 oppure vi è pacata
silenziosità
silenziosità.
Tutta la composizione
presenta equilibrio e staticità
staticità.
Canova rappresenta il “ momento”…
momento”….. estrema serenità
serenità e
“immobilità
immobilità eterna”
eterna”. Ed è proprio in quell’
quell’ istante che il
racconto esce dalla storia, splende di luce propria e si avvia a
diventare mito eterno e universale.
12
I temi della morte e dell'idealizzazione




La rappresentazione della morte nei monumenti funebri fu un tema specifico
e caratteristico di tutto il periodo del neoclassicismo; furono molti gli artisti
che si dedicarono alla rappresentazione di temi ispirati alla morte.
morte.
Non è infatti un caso se, nello stesso periodo, anche il poeta Ugo Foscolo
riaffermava l'importanza dei “Sepolcri”
Sepolcri”- (opera letteraria), come memoria
del passato e del ricordo dei grandi personaggi che avevano segnato
segnato la
storia, meritevoli dunque di esaltazione del valore e del riconoscimento
riconoscimento
delle proprie virtù
virtù.
A differenza del periodo barocco nel quale la morte era intesa come
come un
qualcosa che dava raccapriccio, funesta e macabra, nell'arte neoclassica
neoclassica era,
idealmente,come il momento culminante della vita stessa.
{ Il processo di idealizzazione si spiega come processo di sublimazione
(esaltazione). Lo stesso Canova parla di "esecuzione sublime". Egli da
cattolico, non accetta l'idea del bello nell'orrido o di una natura
natura ostile o di
una divinità
divinità avversa ( come i Romantici). Per lui la sublimazione avviene
senza il rifiuto della natura, e il vero classicismo è la bella natura,l'amore
naturale pagano che elevandosi evolve nell'amore ideale cristiano
cristiano }.
13
Classificazione delle opere
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La classificazione delle opere di Canova può essere effettuata ripartendo
ripartendo la
sua produzione in due categorie principali;
 i Monumenti funebri e i Miti greci.
Fanno parte del primo gruppo i monumenti funebri realizzati tra il 1782 e il
1819, a:
Clemente XIII,
XIII, (Roma, Basilica di San Pietro in Vaticano, 1787 - 1792,
marmo).
Clemente XIV,
XIV, (Roma, Basilica
Basilica dei Santi Apostoli , 1787, marmo).
Stuardi,
Stuardi, (Roma, Basilica di S. Pietro, 1817 - 1819, marmo),
Vittorio Alfieri,
Alfieri, (Firenze, Basilica
Basilica di Santa Croce),
Croce), 1806 - 1810, marmo.
Francesco Pesaro,
Pesaro, (Venezia, Museo Correr,
Correr, 1799, marmo).
Maria Cristina d'Austria,
d'Austria, (Vienna,
Vienna, Augustinerkirche,
Augustinerkirche, 17981798-1805, marmo).
Nella rappresentazione dei monumenti funebri, Canova era solito adoperare
lo schema classico, a tre piani in sovrapposizione.
MITI GRECI
Diapositiva seguente
14
Miti greci in scultura
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“Amore e Psiche”
Psiche”- 17871787-1793
“Orfeo ed Euridice”
Euridice” (1776) e
“Dedalo e Icaro”
Icaro” (1779)
“Teseo sul Minotauro”
Minotauro” – 17811781-1783
“Ebe ,la coppiera degli dei”
dei” – 18001800-1805
“Amore e Psiche”
Psiche” (ves.2)
“Le tre Grazie”
Grazie”- 18121812-1816
“Ercole e Lica”
Lica”- 1795
“Adone e Venere”
Venere”
“Perseo con la testa di Medusa”
Medusa”“Paolina Borghese come Venere vincitrice”
vincitrice”- (riferimento alla
statuaria classica greca) – 18041804-1808
Napoleone Bonaparte come "Marte
"Marte il Pacificatore”
Pacificatore”- (periodo
napoleonico - statua dedicata a Napoleone che rifiutò perche era
stato ritratto nudo,senza veli)
15
Periodo napoleonico ….



Nel periodo napoleonico il
Canova venne scelto e designato
dall'imperatore Napoleone
Bonaparte quale suo ritrattista
ufficiale.
Di lui l'artista eseguì
eseguì molti ritratti,
tra i tanti anche il Monumento a
Napoleone
Napoleone I,in bronzo,
bronzo, che
attualmente si trova all'Accademia
all'Accademia
di Brera a Milano (copia della
statua di Napoleone da Apsley
House a Londra).
A proposito di questa opera è da
ricordare l'aneddoto che riferisce
di un Napoleone irritato per
l'audacia dell'artista, al punto da
rifiutare la statua perché
perché si
vergognava di essere stato ritratto
nudo, nella personificazione di
"Marte il Pacificatore".
Napoleone Bonaparte come "Marte il
Pacificatore". Apsley House - Londra
16


Il periodo napoleonico fu per Canova un periodo molto fecondo
artisticamente, anche se non volle mai diventare l'artista della corte
dell'imperatore francese.
Uno dei ritratti che il Canova produsse per la famiglia imperiale
imperiale di
Napoleone, e anche uno dei più
più famosi e belli, è quello che rappresenta
Paolina Bonaparte
Bonaparte,, sorella di Napoleone, seminuda, semisdraiata su un
triclinio romano, con una mela in mano,nell'allegoria
mano,nell'allegoria di "Venere vincitrice".
“Paolina Borghese come Venere
vincitrice”
vincitrice” - (riferimento alla statuaria
classica greca) – 18041804-1808

17
Conclusioni ……



Oltre che esercitare l'attività
l'attività di scultore, Canova ebbe anche l'incarico della
tutela e valorizzazione del patrimonio artistico che lo impegnò per parecchio
tempo, compito che gli venne assegnato in quanto capo dell'Accademia
dell'Accademia di
San Luca. Nel 1802 fu inoltre nominato "Ispettore Generale delle Antichità
Antichità
e delle Arti dello Stato della Chiesa".
Nel 1815, dopo la disfatta di Waterloo e la caduta di Napoleone,
Napoleone, Canova,
che si trovava in quel periodo a Parigi in compagnia del fratellastro,
Giovanni Battista Sartori e, tramite un’
un’abile azione diplomatica verso lo
stato francese, ottenne e riuscì
riuscì a riportare in Italia le tante opere d’
d’arte che
Napoleone aveva illegalmente portato in Francia come trofei di guerra.
guerra.
Papa Pio VII,
VII, quale segno tangibile di riconoscenza e di ringraziamento per
questo suo grande impegno nella difesa dell'arte italiana, gli confer
conferìì il titolo
nobiliare di Marchese di Ischia di Castro.
Castro.
18

Il sepolcro che custodisce le sue spoglie è a Possagno,
Possagno, suo paese natale, in
provincia di Treviso,
Treviso, dove egli stesso, tre anni prima di morire, nel luglio
1819, si recò personalmente, progettò e fece edificare a sue spese
spese Il Tempio,
Tempio,
posandone personalmente la prima pietra.
 Oggi viene chiamato : TEMPIO CANOVIANO

Questo edificio maestoso, dedicato alla SS. Trinità
Trinità, era una chiesa
parrocchiale che sarà
sarà portata a termine solo a dieci anni dalla sua morte.

Proprio nel Tempio,
Tempio, sempre nel 1832 e per volere del fratellastro, vennero
traslate, come definitiva sede, le spoglie terrene del grande artista
artista dalla
vecchia chiesa parrocchiale dove erano conservate dal 1830.
1830. In questo
Tempio,
Tempio, ideato e voluto dal Canova e che egli volle donare ai suoi
concittadini, si trovano tuttora le sue spoglie mortali.
19
CURIOSITA’ DA SAPERE……

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
Il Cenotafio di Antonio Canova si trova nella basilica di Santa Maria
Gloriosa dei Frari a Venezia; Il suo cuore è conservato all'interno del
cenotafio che i suoi allievi gli vollero dedicare - navata sinistra
Il sepolcro -Tempio che custodisce le sue spoglie è a Possagno (TV), suo
paese natale;
La sua mano destra si trovava presso l'Accademia
l'Accademia di Belle Arti di Venezia,
Venezia,
ora si è ricongiunta al corpo dell'artista nella chiesa parrocchiale di
Possagno ( poi nel Tempio canoviano con il resto della salma).
La casa natale di Antonio Canova in Possagno è oggi diventata un museo
che raccoglie la pinacoteca dell'artista (oli su tela e tempere), alcuni disegni,
le incisioni delle opere e numerosi cimeli.
Accanto alla casa, sorge la Gipsoteca canoviana,
canoviana, edificio a forma basilicale;
La Gipsoteca raccoglie i modelli in gesso (gipsoteca infatti significa
letteralmente "raccolta dei gessi"), i bozzetti in terracotta, alcuni marmi che
si trovavano nello studio dell'artista a Roma al momento della sua
sua morte.
20




Inoltre Canova lavorava con i suoi 12 collaboratori che inizialmente
sbozzavano la scultura;
Poi Canova la rifiniva con gli ultimi ritocchi, levigando e dando la forma
con le ombreggiature adatte.
Le sculture sembrano vere perché
perché impregnava la spugna nell'acqua del
secchio con i suoi strumenti sporchi la passava sul marmo poroso;
poroso;
Infine, Canova, passava della cera ambrata dando così
così il colore della pelle.
pelle.

Molte sculture durante dei restauri sono state rovinate perché
perché si pensava
fossero sporche.

Canova morì
morì a Venezia la mattina del 13 ottobre 1822,
1822, prima di ritornare
a Roma.
Lasciò suo erede universale il fratellastro, il vescovo Giovanni Battista
Sartori

Cenotafio di Antonio
Canova - Santa Maria
Gloriosa dei Frari Venezia
Analisi delle opere d’arte –
diapositiva successiva
21
Analisi dell’opera d’arte:
1)“Amore e Psiche”

“Amore e Psiche”
Psiche”- 17871787-1793 Parigi – Museo del Louvre

L’opera rappresenta Amore (Eros figlio di Afrodite) e Psiche nell’
nell’atto di
baciarsi.
L’opera è realizzata su marmo bianco; la superficie è ben levigata e il
modellato è armonioso. La donna,Psiche, è semidistesa,rivolge il viso e le
braccia verso l’
l’alto e, per far ciò,con il corpo forma una torsione ad
avvitamento. L’
L’uomo,Amore,si appoggia su un ginocchio mentre si spinge
avanti con l’
l’altra gamba inarcandosi verso la donna. Il viso di Psiche sfiora
quello di Amore come si sfiorano entrambe le labbra,ma il bacio non è
descritto esplicitamente. Canova lo fa immaginare ancora non
avvenuto,ferma l’
l’istante sui due personaggi. Il gruppo scultoreo di Canova
ha fermezza e staticità
staticità molto evidente: il corpo di Psiche insieme alla
gamba e alle ali di Amore formano uno schema ad X simmetrico ( ogni
parte corrisponde esattamente alle proporzioni giuste dell’
dell’uno e dell’
dell’altro
personaggio).

22






Al centro dello schema a X,se si guarda attentamente,le braccia di Psiche
definiscono un cerchio perfetto che inquadra il nucleo nel punto focale della
composizione scultorea.
Il nucleo fondamentale e significativo della composizione sono quei
quei pochi
centimetri che dividono le labbra dei due amanti,che si sfiorano prima di
darsi il bacio.
E’il momento eterno del desiderio che scaturisce dai due personaggi.
personaggi.
In quest’
quest’opera Canova mostra tutta la tensione neoclassica di giungere a
quella perfezione senza tempo in cui nulla può divenire, e per far
far ciò
pietrifica la vita dando alla materia una forma definitiva ed eterna.
eterna.
Il soggetto dell’
dell’opera è tratto dalla leggenda di Apuleio,secondo la quale
Psiche era una ragazza talmente bella da suscitare l’
l’invidia della Dea
Afrodite (Venere),così
(Venere),così che la dea le inviò amore per farla innamorare di un
uomo brutto. Ma Amore,appena la vide,se ne innamorò e,dopo una serie
serie di
vicissitudini,ottenne che Psiche entrasse nell’
nell’Olimpo degli Dei,per restare
con lui ….(ved.
.(ved. e ricercare storia di “Amore e Psiche”
Psiche”- mito greco)
Segue schema dell’
dell’opera d’
d’arte
23
Schema compositivo dell’opera
Il soggetto è utilizzato come
allegoria del potere
dell’
dell’amore,visto soprattutto
nell’
nell’intensità
intensità del desiderio
che riesce a sprigionare
.quest’
.quest’opera è la
rappresentazione all’
all’istante
prima che il bacio avvenga ed
il desiderio si consumi
L’uomo,Amore,si appoggia su un ginocchio
mentre si spinge avanti con l’
l’altra gamba
inarcandosi verso la donna.
 schema a X; le braccia di Psiche
definiscono un cerchio perfetto che
inquadra il nucleo nel punto focale
della composizione scultorea.
la superficie è ben levigata e il
modellato è armonioso.
La donna,Psiche, è
semidistesa,rivolge il viso e le
braccia verso l’
l’alto e, per far
ciò,con il corpo forma una
torsione ad avvitamento.
Il viso di Psiche sfiora quello di Amore come
si sfiorano entrambe le labbra,ma il bacio
non è descritto esplicitamente.
24
Analisi dell’opera d’arte:
2) Monumento e Maria Cristina d’Austria


Tipologia: monumento funerario - Dedicato a Maria Cristina d’
d’Austria e
realizzato da Antonio Canova tra il 17981798-1805.
Il monumento funebre ha avuto sempre come oggetto compositivo il
sarcofago,oppure l’
l’urna cineraria.
PRIMA
- Sarcofago
- Urna
cineraria
Nell’urna sono poste le
ceneri del defunto che
veniva cremato
Nel sarcofago vengono
conservate le spoglia del
defunto; ai lati di esso
vengono scolpite delle
scene religiose o
profane in altorilievo o
bassorilievo.
Sopra l’urna veniva posta l’effigeritratto del personaggio defunto
25







Nel monumento a Maria Cristina d’
d’Austria l’urna non viene usata da
Canova, ma viene sostituita da una struttura triangolare a piramide;
piramide;
L’effige (l’
(l’immagine statua del defunto) viene sostituita da un
medaglione,in marmo, con il ritratto di Maria Cristina d’
d’Austria;
Nel monumento Canova ha inserito anche delle figure simboliche –
allegoriche.
allegoriche. Queste devono commuovere per l’
l’azione in divenire
(mutamento) che stanno rappresentando;
Quali sono tali figure?
Una ragazza,
ragazza, che cammina su un tappeto (che scivola, adagiandosi
sui gradini del monumento) e che già
già ha varcato la soglia (porta)
della tomba;
Il tappeto esce dalla tomba e scorre sui gradini come un velo
morbido drappeggiato;
Una donna adulta segue la ragazza; essa rappresenta la Pietà
Pietà e porta,
in mano, l’
l’urna con le ceneri della defunta; la segue un’
un’altra
ragazzina;
ragazzina;
26
Ancora, più
più indietro, un’
un’altra
donna segue il corteo e con
la mano tiene un vecchio,
vecchio,
accompagnandolo e aiutandolo
a salire le scale.
Nell’
Nell’opera sono rappresentate
tutte le età
età della vita:
vita:
dalla gioventù
gioventù alla vecchiaia.
Questa figurazione delle età
età
dell’
dell’uomo sono allegorie e
stanno a simboleggiare che la
Morte non risparmia nessuno.
Tutte le figure camminano lente
e malinconiche; hanno tutte la
testa chinata in avanti,a
simboleggiare che nei confronti
della Morte la superbia umana
non può far nulla.
27
La porta della piramide è il
passaggio mondo terreno a quello
dei morti;
c’è un’
un’allegoria del Genio della
Morte appoggiato sul Leone,
simbolo di Fortezza.
In alto vi è il medaglione con il
ritratto di Maria Cristina d’
d’ Austria
ed è circondato da un serpente che
si morde la coda.
Il serpente è simbolo dell’
dell’ Eterno
Ritorno.
Il medaglione è sostenuto da una
figura allegoria della Felicità
Felicità;
Un’
Un’altra figura allegorica e
angelica,porge
angelica,porge alla defunta una
palma,simbolo della gloria.
gloria.
28
L’effige (l’
(l’immagine statua del defunto)
Urna con le ceneri del defunto
Porta dell’oltretomba
ragazza,donna e ragazzina
che camminano sul tappeto
Allegoria del Genio della Morte
appoggiato sul Leone,
Leone, simbolo di
Fortezza.
Fortezza.
Donna (Pietà)
Medaglione con
serpente simbolo di
eterno ritorno
figure
simboliche –
allegoriche
Le età dell’uomo (della vita)
giovinezza,l’essere adulti e vecchiaia
Allegoria della Felicità e della
Gloria alata
29






La piramide è il simbolo dell’
dell’oltretomba e la porta è l’entrata per la
quale vi si accede;
Il corteo suscita commozione
Canova non ha voluto rappresentare la morte sopraggiunta, ma il
momento precedente in cui la Morte richiama a sé
sé le persone che, a
capo chino, non possono sottrarsi al suo invito.
E’ anche rappresentato simbolicamente lo strazio di chi,pur restando
restando
vivo,non può che guardare con senso di sgomento e di ineluttabilit
ineluttabilitàà
l’avviarsi alla morte delle persone care.
Questa rappresentazione del dolore ,per Canova, deve suscitare
compassione in chi guarda.
Canova,scultore neoclassico, si propone come un’
un’artista capace di
cogliere le inquietudini più
più vive e nuove del suo tempo e di
mostrarcele con le sue opere d’
d’arte pure ed eterne …
30
Analisi dell’opera d’arte :
3) Paolina Borghese come Venere vincitrice








Uno dei ritratti più
più famosi di Antonio Canova è quello dedicato a Paolina
Borghese,
Borghese, sorella di napoleone,e moglie del nobile romano Camillo
Borghese.
La rappresentazione è neoclassica con riferimenti all’
all’arte grecogreco-romana
della raffigurazione statuaria;
Paolina Borghese è raffigurata nuda,e con in mano la mela come Venere
vincitrice;
La figura è adagiata,con sensualità
sensualità morbida ed elegante,su un triclino
(richiamo ai ritratti semidistesi come nei sarcofagi etruschi – es. il
“Sarcofago degli sposi”
sposi”);
Con un gesto grazioso tiene in mano il pomo della vittoria offerto da Paride
alla dea giudicata da lui la più
più bella.
Il busto,sollevato
busto,sollevato e appoggiato su due cuscini, è nudo; la parte inferiore del
corpo è velata da un drappo che, sottolineandone le forme mature ed
eleganti, riveste il ritratto di forte sensualità
sensualità.
Le sembianze divine che Canova da a Paolina, collocano quest’
quest’ultima al di
fuori della realtà
realtà terrena.
La cera è stata passata infine da Canova sulle parti nude, rendendo
l’incarnato della donna verosimigliante al colore del corpo umano.
31

Paolina (Bonaparte) Borghese come Venere Vincitrice (1804(1804-1808)
La statua è realizzata in
marmo bianco (cm 200), si
trova a Roma nella Galleria
Borghese
Rappresentazione
neoclassica - riferimenti
all’
all’arte grecogreco- romana della
raffigurazione statuaria;

Figura adagiata,con
sensualità
sensualità morbida ed
elegante, su un triclino
 (richiamo ai ritratti
semidistesi come nei sarcofagi
etruschi – es. il “Sarcofago
degli sposi”
sposi”);

 Tiene in mano il pomo
Linee compositive della
scultura: morbide e sinuose
( uno schema curvo-sinuoso
ed elegante)
della vittoria offerto da
Paride alla dea giudicata
da lui la più
più bella.
Panneggio e drappeggio statua
e lettino molto curato,
morbido e realistico
 Il busto, sollevato e
appoggiato su due cuscini, è
nudo;
la parte inferiore del corpo è
velata da un drappo; le forme
mature ed eleganti,
ritratto di forte sensualità
sensualità.
32
Fotogallery canoviana
33
34
Elenco opere fotogallery –
diapositiva 34 e diapositiva 35 - in senso orario le opere sono:
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1. Il Cenotafio di Antonio Canova – Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari a
Venezia;
2. Monumento funerario - Dedicato a Maria Cristina d’
d’Austria -17981798-1805.
3. Napoleone Bonaparte come "Marte il Pacificatore“
Pacificatore“- Apsley House - Londra.
4. Particolare di Amore e Psiche (versione seconda)
5. Adone e Venere,
Venere,
6. part. del volto di Maria Cristina d’
d’Austria nel medaglione del monumento funebre.
7. Amore e Psiche - 17871787-1793 - Parigi – Museo del Louvre
8. Ebe, la coppiera degli dei – 18001800-18051805- San Pietroburgo – Museo dell’
dell’Ermitage
9. Dedalo e Icaro – 1779
10. Le tre Grazie - 18121812-1816 - Parigi – Museo del Louvre
11. Venere Italica –
12. Teseo sul Minotauro - 17811781-1783 – Londra – Victoria and Albert Museum
13. Part. Allegoria del Genio della Morte poggiato sul Leone simbolo di Fortezza
Fortezza del monumento funebre dedicato a Maria Cristina d’
d’Austria
14. Perseo con testa di Medusa –
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