RELAZIONE COMITATO RELAZIONE BRANCHE BILANCIO DI ZONA A.A. 2013 -2014 I quaderni del C.d.Z 1 ZONA LECCE ADRIATICA RELAZIONE COMITATO DI ZONA ANNO ASSOCIATIVO 2013 - 2014 “ ESCI DALLA TUA TERRA… ” Dal progetto che si chiude … “… E VA DOVE TI MOSTRERO’ ” …la zona muove i primi passi verso un nuovo sentiero “Progetto di Zona 2010 – 2014” “il cuore di educatore è santo, difficile e tale che richiede molta abilità, esempi edificanti, assoluto disinteresse e sacrifici continui. Soprattutto vi vorrei simili al girasole. Questo fiore guarda sempre al sole; la mattina sta rivolto all’oriente, dove nasce il sole; poi, segue il sole a mezzogiorno, ad occidente; pare che non viva che per il sole. Bell’esempio per noi educatori!” beato Luigi Braghi fondatore Istituto delle Marcelline “esci dalla tua terra…” Carissimi, eccoci dopo quattro bellissimi e impegnativi anni, trascorsi insieme a tutti voi, nel cercare di tirare le somme sugli obiettivi del PdZ appena concluso. La relazione di comitato che ci apprestiamo a presentare è il risultato del percorso svolto in zona e verificato all’interno dei gruppi e condiviso nel consiglio di zona. lavoro che, per certi versi ci pone davanti già alcune proposte per nuovi percorsi, ma anche criticità, quesiti registrati e individuati proprio nelle varie verifiche. Quindi è una relazione che non propone programmi specifici, se non alcuni percorsi provienti dalle branche, ma che vuole (al di là degli aspetti positivi registrati, vedi il grafico per area), sottolineare ed avviare una più profonda riflessione su alcuni punti individuati nelle varie verifiche, inerenti soprattutto il modo di vivere e di essere parte attiva della Zona, attraverso una partecipazione convinta e condivisa. Lo schema della relazione rispecchia lo stile utilizzato in questi anni: per ogni area sarà indicato esclusivamente l’obiettivo generale ed accanto ad esso non saranno indicati i programmi realizzati ma le varie proposte pervenute dai gruppi nelle fasi di verifica. Ciò per consentire al Consiglio di Zona, nella fase di percorso che ci porterà al convegno di zona, di tenere in considerazione dette proposte. Quale premessa in generale, abbiamo raggruppato, di seguito, i principali nodi problematici, che ci hanno portato, come comitato e consiglio, a riflettere: • Le problematiche presenti nella verifica del progetto sono state evidenziate principalmente se non esclusivamente da alcuni gruppi con reali, sostanziali difficoltà all’interno. 2 • • • • • dette criticità, in alcuni casi, non hanno spinto i capi dei gruppi in difficoltà a vivere attivamente la zona, per cercare occasioni di confronto, stimoli o eventuali indicazioni per risolvere i problemi anzi, alcuni di essi, si sono chiusi nelle proprie sedi isolandosi del tutto. Qualcuno evidenzia che la zona sia stata lontana dai propri bisogni. Senza magari riflettere con obiettività su quanto il gruppo si sia sforzato a seguire più da vicino la vita della zona. La decrescita di capi e ragazzi è presente dove i gruppi sono maggiormente in difficoltà. Di contro, si registra una crescita nei gruppi in “salute” In alcuni gruppi vi è ancora una sostanziale difficoltà a lavorare con i progetti ( PE, PdC, Programmi ecc) nonostante i momenti formativi specifici offerti, dalla zona, prima e durante il PdZ appena concluso. Il rapporto – confronto con il territorio (associazioni – Diocesi – ecc) si cerca ma di fatto la partecipazione dei gruppi è scarsa. “… e va dove ti mostrerò” Da questi “nodi” sono scaturite alcune delle proposte meritevoli di attenzione per il futuro PdZ , quali: • Approfondire il senso del “sostegno e accompagnamento” dei gruppi in difficoltà; • Cosa si intende per sostegno e cosa per accompagnamento, visto e considerato che proprio i gruppi con maggiori criticità sono “lontani” dalla Zona, non vivono i luoghi della democrazia associativa, quindi assenti nella fase di discussione, di confronto e delle decisioni da prendere; • Condividere se ha senso l’auto isolamento dalle strutture facendo comunque attività con i ragazzi; • Quanto il consiglio di zona può incidere nella decisione e, quindi, di rilascio di autorizzazione di apertura di gruppo o di unità in tale situazione di criticità. • Come sostenere lo sviluppo in zona date le difficoltà che le parrocchie incontrano nell’individuare gli educatori; • Come agevolare il servizio di quadro soprattutto nelle strutture della zona (RR.ZZ, membri comitato IABZ, Incaricati) Pertanto, nella condivisione nelle Comunità Capi, invitiamo tutti a riflettere su questi interrogativi, magari ponendosi ulteriori domande: • cosa chiedo alla zona per sentirla più vicina? • Cosa posso dare alla zona per sentirla più vicina? Buona lettura e buon lavoro a tutti 3 SCELTA DI FEDE: LA VOCAZIONE DEL CAPO “Scopriamo quali sono i comportamenti fondamentali per annunciare la Fede cristiana, attraverso le potenzialità del metodo per proporci seriamente come educatori alla Fede” FASE DI VERIFICA PROPOSTE / CRITICITA’ • Intermedia • • • • • • • finale • 1 1 5 6 2 3 4 5 Creare incontri più interattivi (esperienza – simbolo – concetto) : trovare modalità esperienziali e non solo di “ascolto” di testimonianze relative all’obiettivo: “DOVER ESSERE CRISTIANI NELL’UNIVERSO EDUCATIVO E NELL’ATTUALE CONTESTO SOCIALE “ Il tutto da realizzare in ambiti circoscritti (Branca , Gruppi di lavoro; Garantire una sistematicità e tempestività nella comunicazione tra incaricati alla pastorale delle due Diocesi e i Capi della Zona, rendendo ufficiali le nomine degli incaricati. Non ci si sente parte di una chiesa – manca l’entusiasmo dovuto al contesto storico Difficoltà di carattere logistico (distanza tra Diocesi) Eventi mirati al confronto con altre agenzie educative Riproporre le Botteghe Fede con il percorso abbinato incrementare le occasioni d formazione e confronto Proseguire il cammino di “botteghe fede di zona” lavorando e sperimentando percorsi per capi perché possano continuare la loro formazione permanente ritenendo che la formazione alla fede è il vero “banco di prova” per essere un vero capo educatore in AGESCI Far si che le proposte abbiano una continuità nel tempo SCELTA SCOUT: LO SCOUTING “Viviamo lo Scouting immaginando nuovi percorsi di lavoro e confrontandoci su come esso sia al centro dell’ intenzionalità educativa che ci caratterizza! “Analizziamo ed approfondiamo l’utilizzo delle nuove tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione” FASE DI VERIFICA PROPOSTE / CRITICITA’ • Intermedia • • • 1 1 2 7 2 2 3 4 5 Pensare ad un momento formativo per i capi della Zona, anche avvalendosi di esperti esterni, sull’uso e l’abuso delle nuove tecnologie, realtà che sta diventando importante per i bambini, giovani e ragazzi che ci vengono affidati e dei quali abbiamo la responsabilità educativa, che passa anche attraverso questi strumenti Prevedere la consulenza di esperti esterni che completino in maniera efficace le eventuali carenze nelle competenze dei capi Creare momenti formativi per il Capo sull’uso e l’abuso delle nuove tecnologie Estendere il lavoro fatto sul PDS (punto della strada) allo strumento veglia RS poco conosciuto dai capi e quindi mal utilizzato dagli RS 4 • Proporre momenti di confronto tra capi sulle nuove tecnologie • Maggiore attenzione al bisogno del capo • Distinguere attività di Zona con attività regionale riferite ai ragazzi • Creare uno scambio più dinamico tra i gruppi e la zona. Dare la possibilità ai gruppi di inserire contenuti. • Riproporre le botteghe tecniche e metodologiche • creare una pagina per ogni capo con contenuti da personalizzare , garantendo la sicurezza e la serietà dei contenuti • Continuare a proporre botteghe tecniche di approfondimento perché il “fare” serve molto di più del “parlare” . • La modalità delle botteghe va continuata in quanto strumento utile x acquisire le giuste competenze. • Il sito va gestito con aree riservate • Valorizzare le risorse interne alla Zona per organizzare le Botteghe finale SCELTA SCOUT : LA FORMAZIONE DEL CAPO “Diveniamo Capi responsabili e rispondiamo alle nostre esigenze formative ed a quelle educative dei nostri ragazzi” “Sensibilizziamo i Capi al Servizio nelle Strutture associative.” “Rendiamo il tirocinante protagonista nei luoghi di formazione e accompagniamolo ad essere attore del proprio Servizio.” FASE DI VERIFICA 1 PROPOSTE / CRITICITA’ 1 • intermedia • • finale • • • 2 3 1 1 4 5 Chiedere alle Curie di incentivare gli Assistenti Ecclesiastici alla partecipazione dei campi di formazione loro proposti dall’Associazione per coniugare l’intenzionalità educativa già profondamente radicata negli AE agli strumenti e linguaggi tipici delle branche. Come stimolare alla partecipazione associativa della CoCa puntare sulla responsabilità , far capire ai più giovani l’importanza delle scelte fatte (senza spaventarli) La nostra Co.Ca. è sempre stata attenta alle dinamiche di zona, e sempre disponibile a mettere a disposizione le proprie competenze, mantenendo costantemente un dialogo aperto. Continuare sul percorso di formazione del capo, trovando modi idonei di verificare se i percorsi attuati in zona sono attuati nei gruppi proponendo percorsi di soluzione condivisa per lavorare al meglio . Mantenere possibilmente divisi la formazione dei Capi con gli eventi dei ragazzi 5 SCELTA POLITICA AMBIENTE - SVILUPPO - CHIESA LOCALE- CITTADINANZA ATTIVA – DIVERSABILITA’ - DISAGIO GIOVANILE “Curiamo i rapporti con gli organismi Istituzionali, Ecclesiali, con altre Associazioni educative, con la stampa ed altri mezzi di comunicazione” “Siamo parte integrante ed attiva nelle due Diocesi (Lecce - Otranto) che costituiscono la Zona con la peculiarità della nostra proposta educativa.” “Viviamo attivamente e concretamente come AGESCI la presenza nel nostro territorio, riguardo le problematiche ambientali, sociali e politiche.” FASE DI VERIFICA PROPOSTE / CRITICITA’ 1 • intermedia • • • • finale • • • • • • • • • 3 5 3 1 2 3 4 5 Garantire una sistematicità e tempestività nella comunicazione tra incaricati alla pastorale giovanile e i capi della zona Maggiore presenza attiva nelle Diocesi Incrementare strategie qualificative cercando persone significative che sappiano coinvolgere maggiormente Individuare strumenti e strategie alternative e più immediate per veicolare nei gruppi la condivisione di esperienze vissute sul territorio (albo storico on line di Zona) dare una accelerazione all’accoglienza dei diversamente abili, alla comprensione dei disagi giovanili e all’apertura al dialogo interreligioso Prevedere un referente EPC per CoCa Partecipazione agli eventi EPC qualche aiuto in più per poter affrontare determinate diversabilità Approfondire l’accoglienza e diversabilità Affrontare certi problemi richiede una competenza e una missionarietà del tutto particolari per cui dipende molto dalla formazione personale del capo. Approfondire il discorso sulla diversabiltà, l’accoglienza degli immigrati e di ragazzi appartenenti a religioni diverse nei gruppi . Diversabilità e Realtà giovanile sono temi da affrontare nel prossimo progetto. Stimolare il confronto in rete Costituire un osservatorio sulle emergenze educative fra più associazioni 6 LA PROGETUALITA’ IN CO.CA. VERIFICA DEI PERCORSI Dalla verifica dei percorsi sulla progettualità in Co.Ca. animata da Emanuela Ciccarese (FoCa regionale) sono emerse alcune problematiche legate principalmente alla metodologia di lavoro diversificata per CoCa, alla capacità dei CC.GG di animare le CoCa, all’importanza che si dà all’uso dei progetti (alcuni sentiti più vicini al servizio educativo del Capo, altri distanti). In sintesi le problematiche evidenziate, sono riferite: • alla mancanza di sensibilità verso alcuni progetti; • alla scarsa capacità di lettura e di interpretazione rendendo i progetti inefficaci; • alla mancanza di trapasso nozioni tra i CC.GG sui progetti. Legate a tali problematiche, sono state individuate e segnalate alcune proposte, quali: • di considerare lo scouting come sistema di progettazione; • di porre particolare attenzione alla modalità di lettura dei bisogni, quindi attenzione all’ analisi della lettura della realtà; • l’attenzione alla modalità pedagogica delle fasi del progetto LA SINTESI DEI LAVORI LAVORO SUL PROGETTO EDUCATIVO (PE) (animazione Maria Baldo FoCa nazionale) • • • • • • CRITICITA’ C’è ancora una piccola difficoltà ad individuare obiettivi concreti e realizzabili e gli strumenti per raggiungerli In coca (riunioni ed uscite) non ci sono i tempi per la stesura completa I vecchi obiettivi non raggiunti del precedente PE non vengono riproposti nel nuovo PE è scaduto il PE ci illudiamo che gli obiettivi siano stati raggiunti Tempi lunghi per la realizzazione Cambio di cultura – conoscenza dello strumento – poca consapevolezza ed utilizzo Obiettivi vecchio progetto non verificati e riportati nel nuovo • • • • • • • PROPOSTE Dopo aver fatto una analisi del territorio calandoci nei bisogni del territorio siamo riusciti ad aprirci di più nel contesto della Parrocchia; Ci ha dato l’opportunità di avere una continuità nel percorso annuale nella maggior parte degli obiettivi Il lavoro realizzato in zona è servito a raddrizzare il tiro ed allo stesso tempo a “rispolverare” uno strumento sconosciuto ed inutilizzato La zona deve aiutare in un cambio di cultura riferito alle capacità, competenze, e volontà del capo Il percorso fatto in zona ha aiutato a progettarci con un PE e non un programma educativo annuale Individuare bene gli obiettivi che siano concreti Individuare gli strumenti 7 LAVORO SUL PROGETTO DEL CAPO (dal PE al PdC) • • • • • • (animazione Don Giacomo CRITICITA’ Arma a doppio taglio, frenati da un possibile “giudizio” Forse non vogliamo progettarci, esiste l’esigenza? Difficoltà a progettarsi per via di una “precaria” situazione personale Ci siamo interrogati su cosa serve per arrivare al progetto del capo? Abbiamo un PE? Ancora non chiaro Esiste la vera esigenza di scriverlo? Lombardi (AE FoCa nazionale) PROPOSTE • Buono il percorso della zona ma dovrebbe continuare a stimolare ulteriormente le coca • Supervisione della zona nelle coca, dando per scontato che le coca siano oneste • Il capo deve sentirsi appartenente per intero all’associazione (no capi a metà) • Staff come luogo più idoneo per vivere il PdC • Stimolare le coca con più continuità in quanto strumento ancora non utilizzato LAVORO SUL TIROCINIO (animazione pattuglia CRITICITA’ In coca si è pochi, non si riesce a fare il • percorso previsto per il tirocinante Verificare il cammino fatto dalla zona, in • quanto, forse, non c’è stato il giusto passaggio in coca • Al tirocinante sono promesse tempi e modalità lunghi, ma invece si richiede • tutto e subito e poi lasciano; I tirocinanti non vengono bene informati degli impegni del gruppo e della zona; • • • • regionale FoCa) PROPOSTE Lo staff ed i capi unità devono avere ruolo fondamentale Maggiore accompagnamento da parte della zona Servono più incontri tra tirocinanti e maggiore coinvolgimento in assemblea Inserire all’interno degli incontri di branca un momento per i tirocinanti LAVORO SUL PROGRAMMA (dal PE al Programma) • • • (animazione Stefano Pescatore – pattuglia nazionale FoCa) CRITICITA’ PROPOSTE Le necessità individuali possono essere • porre maggiore attenzione nella offuscate dalla necessità di raggiungere stesura del PE ad individuare degli obiettivi del PE ma in realtà le attività obiettivi che rispondano ai reali sono “vestite” su misura dei propri ragazzi; bisogni dei ragazzi e quindi di Il PE è costituito da macro obiettivi che facile traduzione in attività per gli sono fondamentali per poter lavorare stessi trasversalmente in tutte tre le branche confusione tra PE e programma ALLEGATI: • RELAZIONI DELLE BRANCHE • BILANCIO E RELAZIONE AL BILANCIO 8 RELAZIONE DI BRANCA L/C Anno Associativo 2013-2014 Analisi della zona. L’anno associativo 2013/2014 ha visto i seguenti cambiamenti rispetto all’anno associativo precedente: la chiusura del secondo branco del Trepuzzi 1 e l’apertura dei branchi del Lecce 4 e dello Squinzano 1. La zona ha dunque censito 8 branchi, i cui staff hanno partecipato in maniera costante e propositiva agli incontri, specialmente nella prima parte dell’anno. Tuttavia è riscontrabile un leggero calo di presenze negli ultimi incontri da parte di alcuni gruppi, particolarmente deludente il momento di verifica dell’anno in cui si è registrata la presenza di soli tre gruppi. Ogni branco, nella maggioranza dei casi quadriennali, ha in media 25 lupi e uno staff formato da 3/4 educatori. La presenza di nuovi capi, in alcuni casi particolarmente giovani o di prima esperienza nella branca L/C ha permesso la nascita di un confronto metodologico valido e costruttivo sia su elementi del metodo sia sugli strumenti specifici della branca. Gli incontri. La branca ha deciso di lavorare sul tema dell’ambientazione giungla, proposto dalla branca l’anno precedente e casualmente scelto anche dalla regione come ambito di confronto fra le varie zone. Il metodo di lavoro pensato dai capi della zona prevedeva per ogni incontro l’approfondimento metodologico di ogni aspetto dell’ambientazione giungla a cura di due staff per volta che avrebbero preparato due momenti distinti: uno puramente teorico e l’altro praticoesperienziale. Tale lavoro avrebbe permesso una buona preparazione in vista dell’evento metodologico regionale tenutosi a Marzo. Il suddetto evento ha visto purtroppo la partecipazione di pochissimi capi della zona. Nonostante i buoni propositi, causa sopravvenuti impegni a livello nazionale (Convegno fede), regionale (Convegno Metodologico) e di zona (Botteghe Fede) i quali indubbiamente hanno avuto una ottima ricaduta all’interno delle branche, il lavoro programmato per gli incontri di zona ha subito un evidente rallentamento ed è risultato incompleto. Un altro strumento, proposto dai capi in sede di verifica nell'anno associativo precedente, che avrebbe permesso il chiarimento di eventuali dubbi provenienti dagli staff era la “Posta di Chil di zona”: alla fine di ogni incontro si lasciava spazio a particolari richieste, dubbi e perplessità che sarebbero potuti sorgere durante le attività all’interno di ogni gruppo. Tale strumento, che avrebbe potuto permettere un ampio e variegato confronto, è stato utilizzato poco ma ha dato la possibilità a diversi gruppi di aprire importanti cambiamenti all’interno dei propri staff. Un altro strumento valido e importante per la formazione dei capi è stato quello proposto dal comitato nell’evento delle Botteghe Fede che hanno visto la partecipazione ampia e attiva dei gruppi. La branca L/C nella suddetta circostanza ha avuto modo di approfondire e per molti di scoprire, durante i lavori tecnici, gli strumenti di catechesi quali Il Sentiero Fede e la Catechesi Narrativa imparando a conoscerli e subito facendone esperienza in prima persona. Verifica. L’anno si è concluso con un incontro di verifica a maggio che ci ha permesso di fare il punto della situazione e di valutare la validità percorso scelto. Assolutamente allarmante la presenza di soli tre gruppi, positivo invece il contenuto delle verifiche di questi. Ciò fa quindi emergere un' importante realtà: chi partecipa attivamente e regolarmente agli incontri, ha un tangibile ritorno in staff di quanto fatto poiché li vive con 9 spirito propositivo e di protagonismo. Inoltre, secondo i capi gli incontri sono utili in modo trasversale perché forniscono strumenti a chi da poco ha intrapreso il cammino di formazione ma anche idee e spunti da discutere in staff ai capi formati. Si è ribadito inoltre che, se gli incontri sono gestite in prima persona dai capi della branca, il lavoro è più utile perché comporta un momento di preparazione e un momento di confronto durante il quale mettersi in gioco. Positive sono risultate anche le discussioni aperte dalla "Posta di Chil". Il punto di forza dell’anno è stato indubbiamente la bottega tecnica di catechesi. A tal proposito i capi hanno espresso il desiderio di tornare durante il prossimo anno su tale argomento per riscontrare l' utilizzo degli strumenti approfonditi nell'evento di zona all'interno della vita dei singoli gruppi. BUONA CACCIA E BUON VOLO Lorenzo Rango IABZ Branca L/C RELAZIONE DI BRANCA E/G ANNO ASSOCIATIVO 2013 - 2014 “…Il nostro sforzo principale è quello di attirare i ragazzi incamminandoli per la giusta strada verso il successo nella vita. Tentiamo di provvederli, specialmente i più poveri, di un carattere e di capacità pratiche in modo che ciascuno possa avere almeno un favorevole avvio nella vita. Se più tardi egli fallirà, allora la colpa sarà sua e non già, come ora, nostra, di noi che, essendo in condizioni di tendere una mano in aiuto ai meno fortunati, non l’abbiamo fatto. …ragazzi così formati non si lascerebbero trascinare, come troppo spesso succede attualmente, dal primo oratore che ascoltano su qualsiasi argomento, ma vorrebbero andare a sentire anche ciò che dice l’opposta campana, e successivamente rifletterebbero sull’argomento e prenderebbero la propria decisione da uomini, in base ad un ragionamento personale.” (B.P., Taccuino pag.44) OSSERVO Nell’anno associativo 2013/2014, le unità E/G in zona sono risultate composte da 14 reparti suddivisi in: 170 esploratori 123 guide 51 capi Dei 14 staff censiti in zona uno non è mai stato presente nei nostri incontri e altri due in modo discontinuo. I restanti 11 staff sono stati partecipi e assidui. Nella maggior parte dei reparti il sentiero è vissuto nell’arco dei quattro anni, tutti i reparti sono misti, gli staff sono composti mediamente da 4 capi e in quasi tutti c’è la presenza di tirocinanti. Questo ci fa ben sperare in una crescita formativa e un turn over di nuove e vecchie presenze. DEDUCO Tenendo presente l’analisi dello scorso anno, il progetto di zona e quello regionale abbiamo voluto ripartire facendoci alcune domande: è ancora attuale e concreta l’intuizione di B.P.? I ragazzi dell’era digitale sentono ancora il bisogno di aggregarsi in bande crescendo insieme tra piccoli e grandi? E’ ancora possibile la sfida dell’avventura e dell’autonomia per dei ragazzi spesso abituati a vivere in delle campane di vetro secondo la logica del “tutto e subito”, e del “tutto dovuto”? E’ ancora valido lo stile “dell’imparare facendo” rendendoli protagonisti? Si può ancora scommettere tutto sulla squadriglia? Un reparto è ancora la chiave vincente per conquistare i ragazzi della “banda” di B.P.? A queste domande, durante tutto l’anno la Branca E/G, ha provato a dare delle risposte partendo prima da un questionario che consentisse a tutti gli staff di raccontare il proprio 10 vissuto con gli E/G e quanto e come il metodo scout sia stato applicato, e poi la realizzazione dell’evento fortemente voluto, il San Giorgio di zona, che ha permesso di mettere in cantiere gli obiettivi e l’intenzionalità educativa dei progetti. Progetto Regionale OBIETTIVI Valorizzare e sostenere il metodo scout per orientare, con l’intenzionalità del fare, l’azione educativa che miri: - al protagonismo dei giovani al fine di aiutarli a riconoscere i loro talenti come risorse spendibili nel mondo del lavoro a guardare il territorio con occhi nuovi per prendersene cura con competenza, coraggio e responsabilità. 1. Accompagnare i capi alla consapevolezza del proprio carisma di educatori alla fede e annunciatori della gioia della resurrezione. 2. Narrare l’esperienza di fede con uno stile di vita coerente alla scelta cristiana e associativa Accompagnare nell’esercizio e nella testimonianza dell’essere Buon Cittadino, attraverso esperienze significative e coerenti anche in contesti ostili. SCELTA Progetto di Zona OBIETTIVI 1. Diveniamo capi responsabili e rispondiamo alle nostre esigenze formative ed a quelle educative dei nostri ragazzi. 2. Viviamo lo scouting immaginando nuovi percorsi di lavoro e confrontandoci su come esso sia al centro dell’intenzionalità educativa che ci caratterizza. SCELTA Approfondiamo la capacità di leggere la nostra vita alla luce della Parola di Dio mettendo al centro il nostro “dover essere cristiani” nell’impegno educativo e nell’attuale contesto sociale. SCOUT Strategie di Intervento 1. Quattro tematiche: - Tecniche e Competenze - Mete e impegni - Chi è il fratello maggiore? - La vita quotidiana di reparto. 2. Incontri di approfondimento metodologico con gli IABZ DI FEDE 1. Botteghe di educazione alla fede 2. Veglia (Catechesi Narrativa) SCELTA POLITICA Conosciamo e 1. Incontro con confrontiamoci sui esperti di disagi disagi giovanili e giovanili – sociologo sulle emergenze educative che 2. rilevanza l’attuale contesto all’esterno di eventi storico-sociale ci di branca sottopone. Strumenti e Azioni 1. Convegno Capi 2. Questionari 3. San Giorgio 1. Laboratori: - Sentiero Fede - Narrare l’esperienza di fede 2. Catechesi narrativa “Quel Gesù che ama il confronto” brano di riferimento: Giovanni 6,22-71 1. Convegno capi 2. Flash mob di reparto 3. San Giorgio 4.GNF’14, cds AGISCO 22 ottobre 2013 Sintesi dei campi estivi, raccolta indirizzi e contatti. Dai racconti è emerso che alcune attività tipiche della branca vengono attuate e preparate in modo diverso a volte non in linea con il metodo ma in linea con una tradizione. Questa discordanza ha dato a noi IABZ la possibilità di lanciare un questionario che ci dia degli spunti per migliorare l’applicazione del metodo scout in reparto e per divenire capi responsabili alle esigenze formative ed educative dei nostri ragazzi. 11 Abbiamo condiviso le strategie di intervento sia del programma regionale che quello di zona e forte è stata la volontà da parte dei capi di organizzare un evento per i ragazzi come il San Giorgio di zona. 14 gennaio 2014 L’incontro è iniziato con un primo momento di preghiera secondo lo stile del Narrare il Vangelo avente come titolo “Quel Gesù che ama il confronto” dal Vangelo di Giovanni 6,22-35 proposto dalla pattuglia regionale in preparazione al convegno capi regionale dell’8/9 marzo 2014. Proiezione di uno schema con la sintesi dei questionari compilati da 10 staff su 14 esistenti. La lettura è stata molto interessante perché sono emerse delle criticità o interpretazioni sbagliate sul metodo ma anche molti punti di forza. A questo proposito noi incaricati abbiamo dato la nostra disponibilità ad incontrare gli staff presso la propria sede là dove ce ne fosse stato bisogno. Possiamo dire di non essere stati mai chiamati. Questo ci fa ben sperare che sia bastato il confronto durante le riunioni di branca per colmare le criticità riscontrate. E’ stata individuata la data possibile per organizzare il San Giorgio di zona e si è proceduti a raccogliere le disponibilità di un capo per staff per formare la pattuglia per la progettazione e la programmazione dell’evento. Il progetto regionale ci vede impegnati a rivolgere la nostra attenzione sulla ”dimensione capi” approfondendo 4 tematiche avendo sempre come riferimento costante la Catechesi Narrativa come esperienza di fede. Questo percorso formativo in preparazione al convegno sarà articolato in tre momenti. Il primo momento è stato fatto in questo incontro riepilogando anche le criticità e i punti di forza di ogni reparto. 18 febbraio 2014 L’incontro è iniziato con un secondo momento di catechesi sul passo del vangelo di Giovanni. Abbiamo riepilogato su cartellone (uno per ogni tematica) le criticità e i punti di forza. I Capi si sono divisi in quattro gruppi e ogni gruppo ha individuato un referente come portavoce al convegno capi di ciò che è emerso nella nostra zona. Il San Giorgio di zona si svolgerà il 25-26-27 aprile, sono 9 i reparti che hanno confermato l’adesione all’evento. L’intenzionalità educativa sarà, per tutti i capi, di sporcarsi le mani, la mente e il cuore di metodo andando a colmare quelle criticità. Per i ragazzi, il senso di appartenenza ad una grande famiglia, la consapevolezza di non essere soli, la competenza, lo stile scout, l’abilità manuale, il sentiero come sfida per crescere da protagonisti, vivere la bellezza del creato e rispettarlo sapendo di avere un amico, Gesù, vicino che parla e tocca i loro cuori. La pattuglia che redigerà il programma si incontrerà il 27 febbraio. 6 marzo 2014 San Giorgio - Tema: Il coraggio di essere cavalieri oggi Ambientazione: Il MedioEvo Obiettivo: L’Utilizzo di specialità, per realizzare il necessario alla partecipazione del torneo per la conquista del Palio di San Giorgio Programma Venerdì 25 aprile: accoglienza, cerimonia di apertura, lancio campo e laboratori tecnici di: artigiano, pioneristica, espressione, redazione, liturgia, scenografia, cucina, maestro dei giochi; fuoco da campo a tema con cena medievale. Sabato 26 aprile: ripresa laboratori, torneo del palio di San Giorgio, veglia serale di preghiera. Domenica 27 aprile: Verifica e/g, S. Messa, smontaggio campo, premiazione della sq. vincitrice, cerimonia di chiusura campo. 8-9 marzo 2014 Il Convegno capi regionale ha visto partecipare 4 staff su 14 della nostra zona. Durante gli incontri di branca preparatori all’evento è stato ripetutamente sottolineato l’importanza della partecipazione perché momento formativo. Le due giornate sono state caratterizzate da tre momenti: il primo è stato una elaborazione di quanto emerso negli incontri in zona, quindi un confronto metodologico; il secondo una veglia narrata; il terzo l’incontro di approfondimento con un esperto (sociologo) sui disagi giovanili e sulle emergenze educative nel contesto in cui vivono i nostri ragazzi. Da una verifica fatta in zona, è emerso che la poca partecipazione all’evento è stata causata da un susseguirsi di impegni associativi. 21 marzo 2014 12 Lancio del San Giorgio ai Consigli Capi della zona “… In questa primavera che comincia, succedono cose anacronistiche, fuori dal tempo e dallo spazio a noi noti. Nascono prodigi dell’ingegneria figli dei pali e della corda, si consumano battaglie epiche dove le poche regole sono dettate dal codice cavalleresco. Spuntano nuovi fazzolettoni che fregiano toraci orgogliosi di n’appartenenza promettente…” 22-23 marzo 2014 Botteghe di Educazione alla fede a Copertino: come protagonisti, tutti i capi della zona. 27 marzo 2014 All’evento San Giorgio parteciperanno 11 reparti della zona. Abbiamo condiviso le notizie logistiche, il programma dettagliatamente decidendo “chi fa cosa” e sono stati formati gli staff responsabili dei laboratori. 7 aprile 2014 Ultimissime notizie logistiche e ulteriori divisioni compiti prima del grande evento. 25-26-27 aprile 2014 Il San Giorgio di zona si è svolto a Roca, presso il seminario estivo, hanno partecipato 230 e/g suddivisi in 41 sq., 40 capi e 11 r/s in servizio. L’evento si è svolto secondo programma. La partecipazione degli staff presenti è stata completa. I ragazzi si sono messi in gioco partecipando ai laboratori e giocando alla conquista del palio. Sicuramente, da parte di tutti, si poteva osare di più e comunque quello che importa più di ogni altra parola e che l’intenzionalità educativa e stata raggiunta e la tradizione di un San Giorgio di zona è stata ripresa. La verifica fatta a caldo dai ragazzi ha dato un ottimo risultato. A loro è: piaciuto il luogo dell’evento; è stato divertente giocare da cavaliere il torneo per la conquista del Palio di San Giorgio; si sono identificati meno cavalieri nel modo di comportarsi durante le tre giornate; l’organizzazione dell’evento ha soddisfatto le loro esigenze; i messaggi proposti durante la veglia sono stati compresi; l’evento ha rispettato le loro aspettative e per finire nel loro zaino, oltre i panni sporchi, hanno portato a casa amici nuovi. 10-11 maggio 2014 Campetti di specialità: hanno partecipato della nostra zona 35 E/G 27 maggio 2014 La verifica capi dell’ evento San Giorgio è avvenuto prima attraverso un questionario inviato in precedenza via posta elettronica e poi condivisa a voce. Dal questionario è emerso che la maggior parte dei capi è favorevole all’inserimento dell’evento del San Giorgio di Zona nei programmi annuali della branca, mantenendone la tradizione. Lo ritiene, infatti, un valido strumento per il raggiungimento di obiettivi educativi rivolti ai ragazzi e di obiettivi formativi rivolti ai capi, tanto è vero che la maggior parte degli staff ha vissuto questa esperienza, sia nella preparazione che nella realizzazione dell’evento, come un’occasione di formazione e di confronto con gli altri capi. Una buona parte dei capi ha vissuto con forte coinvolgimento la preparazione dell’evento all’interno delle pattuglie e dei laboratori di competenza; inoltre sostiene di aver dato un buon contributo alla riuscita e di aver visto gli e/g impegnati nei laboratori e molto entusiasti di queste attività. La stragrande maggioranza dei capi ha poi confermato il totale e forte coinvolgimento delle squadriglie durante lo svolgimento del Torneo del Palio di San Giorgio. Anche per quanto riguarda l’apprezzamento ed il gradimento di tutto l’evento, nonostante le sue grandi dimensioni, la maggior parte dei capi ha espresso un parere molto positivo. Tra le cose meglio riuscite: il Torneo del Palio e la logistica. Tra le cose meno riuscite: il laboratorio di cucina. Tra i suggerimenti: coinvolgimento di più capi nella preparazione, migliore equilibrio tra gli e/g nelle gare, la presenza di più r/s in servizio, attività con meno prove fisiche, più cambuse per la gestione della cucina, gestione della logistica affidata a capi di altre branche, migliore gestione dei sotto campi. In sede di verifica gli staff hanno ulteriormente espresso la loro idea: Lecce 2 Aspetti positivi: evento positivo, i giochi sono piaciuti, le regole abbastanza semplici. 13 Aspetti negativi: La partecipazione degli e/g all’ambientazione non ad hoc, troppi spostamenti dei ragazzi durante il torneo e i laboratori, poco tempo per l’incontro tra gli e/g, tempi lunghi della prima cena, più curata la fase preparatoria, ognuno deve sapere cosa deve fare, abuso della presenza del medico, troppe verifiche e questionari. Maglie2 Aspetti positivi: i ragazzi sono rimasti contenti ed hanno socializzato. Aspetti negativi: molta gente in giro che non lavorava, le pattuglie avrebbero dovuto incontrarsi di più. Calimera 1 Aspetti positivi: esperienza fortemente positiva, i ragazzi sono rimasti contenti, hanno preso molti spunti dalle altre squadriglie, i giochi del torneo sono stati un successo. Aspetti negativi: i ragazzi hanno avuto poco tempo e quindi difficoltà a socializzare. Lequile 1 Aspetti positivi: i ragazzi sono stati stimolati molto, hanno conosciuto altri ragazzi scout come loro, molto utile per lo staff il confronto con gli altri Aspetti negativi: necessitava un po’ di tempo libero in più (es. tempo serale per stare con gli altri), qualche incomprensione sulle regole di campo e sui laboratori, pochi R/S in servizio, lamentele degli R/S per il troppo lavoro. Carmiano 1 Aspetti positivi: grazie al San Giorgio ci sono state due iscrizioni ai campi di competenza; i ragazzi hanno legato bene con gli altri; per i capi l’evento è stato un piccolo CFM; non si è trattato solo di un evento ma anche di una messa in pratica del metodo scout; dobbiamo tornare a fare scoutismo come abbiamo fatto per organizzare il San Giorgio. Aspetti negativi: non tutti i capi della branca si sono dati da fare. Lecce3 Aspetti positivi: positivo il confronto dei ragazzi con gli altri e/g e i capi; il torneo è piaciuto più di tutte le attività; i ragazzi impegnati in cucina si sono divertiti. Aspetti negativi: lamentele dei ragazzi per i laboratori in quanto si è fatto poco e sono stati coinvolti poco; al fuoco serale le sq. non si sono presentate come dovevano; per lo staff ci sono state un po’ di cose che non sono andate bene; i laboratori dovevano essere organizzate con più capi; gli e/g non si sono divertiti durante i laboratori di pioneristica e scenografia; cattiva gestione dei tempi; condivisione per tempo delle regole del torneo; gli R/S hanno lavorato tanto; la visione della canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II poteva essere evitata in quanto più una esigenza dei capi che dei ragazzi; divisione negli staff di formazione poco equa avendo dato spazio a capi con poca esperienza; la divisione degli staff nei sotto campi non ha permesso di tenere d’occhio i propri ragazzi; evento in funzione del metodo poco efficiente. Campi 1 Aspetti positivi: i ragazzi si sono divertiti nonostante tutto. Aspetti negativi: gli errori dei capi non possono essere pagati dai ragazzi; lassismo nella fase di preparazione; c’è stato avanzo di cibo a causa del numero dei partecipanti non comunicato per tempo; i capi in cambusa non hanno dato un bell’esempio, andava evitato il caffè; non spetta all’evento fare formazione ai capi. Trepuzzi1 Aspetti positivi: tutti Aspetti negativi: i capi pur sollecitati dagli IABZ non rispondevano alle mail; i capi nei laboratori erano pochi per il numero degli e/g; tutta la preparazione dell’evento è stata fatta negli ultimi giorni; quello di cucina non è stato un vero e proprio laboratorio. Galatina 1 Aspetti positivi: evento positivo; lo staff ben coinvolto nella preparazione; buona la collaborazione degli staff durante il campo; soddisfazione dei capi per i risultati raggiunti dai propri ragazzi. Aspetti negativi: pochi capi nei laboratori; gestione del fuoco un po’ confusa; troppo lavoro per gli R/S e quindi più R/S in servizio; difficoltà e tempi lunghi nel servizio della cena a tema, 14 disordine nelle cucine; poco stile da parte di alcuni C.Sq. durante le cerimonie (es. non conoscere a memoria Legge e Promessa Scout); ragazzi poco competenti nel laboratorio di redazione; basso livello di competenza nei laboratori; poco coinvolgimento dei capi nella fase della preparazione; regolamento di campo circa l’utilizzo dei cellulari non condiviso; uso eccessivo del medico di campo anche per semplici esigenze. San Cesario 1 Aspetti positivi: per i ragazzi è stato tutto positivo; bene anche per i R/S in servizio. Aspetti negativi: lo staff ha vissuto poco l’evento; poco organizzata la cucina. Monteroni 1 Assente 28-29 giugno 2014 Guidoncin’n Fiera: hanno partecipato della nostra zona 2 sq. RIFLETTIAMO • Il programma della branca, per il nuovo anno associativo, ci vedrà impegnati sia a livello regionale secondo le linee programmatiche già condivise in sede di riunione degli IABZ e che saranno oggetto di condivisione più ampia in sede di assemblea regionale; sia a livello di Zona attraverso le proposte effettuate in fase di verifica del San Giorgio, dalle nuove linee guida che verranno dal nuovo PdZ, dalla lettura dei bisogni con il questionario la foto della branca. Ringraziamo il comitato che ha riposto in noi la loro fiducia e tutti i capi della branca che con la loro presenza agli incontri serali e non, hanno reso possibile il nostro servizio. Buona Caccia Antonio e Paola RELAZIONE DI BRANCA R/S ANNO ASSOCIATIVO 2013/2014 Passi di scoperta (abbiamo analizzato e letto i bisogni della branca alla luce del Progetto di Zona e del Progetto Regionale) Dal progetto di zona: - fotografia della branca e sintesi dei bisogni e punti di forza; - questionario in preparazione al sinodo dei giovani; - approfondimento: itinerario di fede della route nazionale; - botteghe di educazione alla fede; - challenge di zona: evento per ragazzi, “banco di prova” per i capi sulla catechesi narrativa. Dal progetto regionale: - workshop per capi R/S “C’è capitolo… e capitolo nazionale”; - condivisione della fase dell’osservare del capitolo nazionale; - forum regionale R/S, tappa del capitolo nazionale, in cui si è chiusa la fase del dedurre; - abbiamo ospitato la R.O.S.S., in collaborazione con la zona Lecce Ionica. FOTOGRAFIA DELLA BRANCA (Sintesi condivisa 14 gennaio 2014) La branca R/S della Zona Lecce Adriatica nell’anno associativo 2013-2014 è composta da: 15 32 capi di cui 14 donne e 18 uomini. Al questionario per delineare la “fotografia della branca” hanno risposto 27 capi su 32, pari al 84,37%. La zona conta 117 tra Rover e Scolte (8 in più rispetto al 2012-2013) e 53 novizi e novizie (6 in più rispetto al 2012-2013), per un totale i 170 giovani (14 in più rispetto al 2012-2013). Fo.Ca. La composizione degli staff non vede particolari criticità: - 9 staff su 10 hanno almeno un capo con la nomina a capo; Di questi, 7 capi svolgono il loro servizio per la prima volta nella branca R/S. La zona conta 117 tra Rover e Scolte (8 in più rispetto al 2012-2013) e 53 novizi e novizie (6 in più rispetto al 2012-2013), per un totale i 170 giovani (14 in più rispetto al 2012-2013). Età degli RS L’età dei Rover e delle Scolte non rappresenta una criticità, ad oggi, per la nostra zona poiché solo 7 RS hanno più di 20 anni, mentre nessuno ha più di 21 anni. Ci auguriamo che questi 7 ragazzi abbiano maturato, o maturino quanto prima, le scelte della Partenza e comprendano che “l’unico modo per essere felici è procurare la felicità degli altri”. Durata del “tempo del noviziato” Su 10 noviziati della zona, la durata negli ultimi tre anni è di 6 mesi per 4 noviziati mentre di 1 anno per i restanti 6 noviziati. Questo punto non rappresenta una criticità perché nessun noviziato ha durata di due anni e quei noviziati che durano 6 mesi hanno valide motivazione. Preme, tuttavia, sottolineare che il nuovo regolamento metodologico di branca R/S fissa il tempo del noviziato alla durata di 1 anno. Staff Clan/Fuoco e Noviziato Un punto di forza della branca R/S di zona è rappresentato dalla totalità degli staff che affermano che clan/fuoco e noviziato formano un unico staff. Partenza, uscita, abbandono La Partenza è un punto critico della branca R/S di Zona. Ben 3 comunità RS, negli ultimi tre anni, non hanno avuto ragazzi che hanno maturato le scelte della Partenza. Zero partenti in tre anni è un dato che preoccupa, ma non allarma, unicamente per l’importanza che ricopre al termine di tutta la progressione personale. A questo dato va aggiunto che nelle stesse comunità, negli ultimi tre anni, vi è stata una sola uscita e ben 5 abbandoni. Questo rapporto tra Partenza ed abbandoni è una spia d’allarme anche per la totalità delle comunità R/S. In tre anni infatti, la branca R/S di Zona ha visto 23 Partenze e ben 25 abbandoni. Un dato che ci interroga e che ci impone di agire. Strumenti Nello scorso anno associativo emergeva come criticità l’uso dello strumento capitolo. Oggi la situazione non è drasticamente migliorata ma la zona ha volto investire in tal senso ed i primi frutti iniziano a raccogliersi. Il capitolo nazionale darà una brusca accelerata a questo processo. Le stesse considerazioni vanno fatte per l’utilizzo dello strumento Veglia R/S: bisogna investire in formazione in tal senso. La veglia R/S è ino strumento poco conosciuto dai capi della branca e di conseguenza mal utilizzato. Fiore all’occhiello della branca RS di zona è, invece, il Punto della Strada. Lo strumento principe della progressione personale della branca è, infatti, stato utilizzato negli ultimi tre anni per ben 32 volte (con un’impennata nell’ultimo anno). Tale dato se da un lato ci inorgoglisce dall’altro ci obbliga ad intervenire laddove sono presenti criticità perché è riprova del fatto che quando si investe in formazione sui capi i primi a beneficiarne sono i ragazzi. La branca negli ultimi anni ha, infatti, spinto pesantemente sul ruolo del PdS e sulla sua applicazione. Era un criticità in rosso, oggi si è trasformata in una casella verde. Un punto su cui riflettere è rappresentato dal dato di due noviziati che, negli ultimi tre anni, non hanno mai utilizzato lo strumento impresa. E’ infatti uno strumento che permette ai novizi di rivalutare le competenze acquisite in reparto cogliendo 16 l’opportunità di metterle a disposizione degli altri. Carta di Clan 10 comunità R/S su 10 hanno la carta di clan (1 però ha più di 4 anni): è un dato molto positivo. Altrettanto positivo è il dato di 6/10 clan/fuoco che lavorano in gruppi di lavoro/pattuglie e che le 4 restanti non lo fanno solo per il ridotto numero di R/S. Percorso di Catechesi Un dato forte, ma che non stupisce, è che nessuno staff R/S prepara la catechesi con l’A.E. Invece un timido 2 staff su 10 inizia a sperimentare la catechesi narrativa. Ad ogni modo, 10 staff su 10 curano un percorso di catechesi all’interno della branca. Partecipazione agli eventi di Progressione personale a partecipazione individuale ?? La partecipazione dei rover e delle scolte agli EPPPI era un punto fortemente critico. Nello scorso anno associativo 8 comunità R/S su 10 hanno partecipato agli eventi a partecipazione individuale e le 2 restanti non avevano R/S alla fine dei passi di competenza e responsabilità. E’ un dato che ci deve invogliare a spingere ancora in tal senso. Disponibilità E.P.P.P.I. ?? Su 32 capi ben 9 hanno dato la disponibilità a partecipare agli staff (educativi e logistici) di eventi di progressione personale a partecipazione individuale. E’ un dato che rende onore alla nostra zona. Conclusioni Dal questionario sulla fotografia della branca esce un quadro fatto di peculiarità, risorse, bisogni, punti di forza e criticità. Insomma un quadro bellissimo, fatto a 32, anzi 64!, mani. QUESTIONARIO IN PREPARAZIONE AL SINODO DEI GIOVANI (14 gennaio 2014) Abbiamo condiviso con i capi della branca R/S la richiesta da parte di S.E. Mons. Domenico D’Ambrosio di un'analisi dei bisogni della realtà giovani (in particolare dei giovani dopo la Cresima, quindi i nostri rovers e scolte) in preparazione del sinodo dei giovani. Abbiamo risposto a queste domande: 1 - quale è la situazione socio - educativa della fascia dei ragazzi dai 16 ai 21 anni nel vostro paese o territorio in cui svolge la propria attività educativa il gruppo? 2 - che rilevanza ha la religione nella vita dei nostri giovani, quanto riescono a trasformare la fede da qualcosa di intimo e personale in un progetto comunitario che li interroghi sul senso della vita? 3 - il messaggio cristiano è di per sé accattivante, non tanto per il modo in cui lo si propone, ma per quello che propone; esso non deve appagare un qualche desiderio emotivo "del momento", o la soddisfazione personale, ma costituire la base di un impegno di vita, per una passione più alta e più bella in risposta ad una chiamata ad essere cristiani e cittadini che vivono nel mondo per migliorarlo, come i nostri ragazzi rispondono a questa sollecitazione educativa? 4 - quanta importanza ha la partecipazione alla vita sacramentale nell’educazione alla fede dei nostri ragazzi? Passi di competenza... (abbiamo agito) WORKSHOP “C’E’ CAPITOLO... E CAPITOLO NAZIONALE” (24 novembre 2013) 17 Il progetto regionale da poco approvato in assemblea regionale ci chiama ad abitare le frontiere, l’educazione, la Chiesa. Ci chiama, cioè, ad abitare il luogo ed il tempo del nostro essere cittadini, educatori, cristiani. E l’abitare, quest’anno, per la branca R/S punta diritto al cuore, percorrendo insieme un’unica direzione, ONE WAY. ONE WAY è la direzione del coraggio. Un coraggio che nei nostri centri storici e nelle nostre periferie diventa coraggio di amare, di farsi ultimi, di essere cittadini, di essere Chiesa, di costruire il futuro. Un’unica direzione che, insieme, abbiamo deciso di percorrere spingendo i primi passi nel novembre del 2012 durante il Forum Nazionale di Branca R/S e che oggi si fa strada per tutte le scolte, i rover, le novizie e novizi della nostra associazione. Un’unica direzione che anche noi capi dobbiamo essere pronti a percorrere insieme ai giovani dei nostri gruppi, con il piacere della scoperta di un’esperienza che “fa nuove tutte le cose”, il dovere della competenza, la chiamata alla responsabilità. Con queste premesse e con questi obiettivi si è tenuto Domenica 24 novembre 2013 nel convento di Sant’Elia il workshop di branca R/S dal titolo “C’è capitolo… e capitolo nazionale” che ha visto protagonisti 26 capi della zona Lecce Adriatica e 19 capi della zona Messapia. Il workshop si è svolto secondo il seguente programma: - Incontro presso il convento: abbiamo raccontato un po’ di storia del convento, ciò che è stato (luogo di culto francescano), ciò che è (luogo di degrado), ciò che vorremmo che fosse (luogo di aggregazione e cultura). A seguito della preghiera d’inizio abbiamo lanciato il tema del workshop proiettando un video (realizzato dalla zona Pistoia e reperibile all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=UmvkQZmiwVI) in cui, in maniera ironica, si invitano i capi a formarsi anche in vista del capitolo nazionale. A seguire, l’incaricato regionale R/S ha introdotto i laboratori con una breve presentazione delle differenze tra il capitolo, strumento metodologico comunemente utilizzato, ed il capitolo nazionale. La presentazione verteva su tre punti: la durata, l’estensione geografica, il coinvolgimento del noviziato nel capitolo nazionale. A termine dell’introduzione si è proceduto alla suddivisione in gruppi, resa semplice grazie al prezioso supporto logistico offerto dal clan/fuoco e noviziato del gruppo Trepuzzi 1 che ha curato le iscrizioni fornendo ogni partecipante di un tagliandino ricordo di colore diverso raffigurante il logo della route nazionale. I 4 gruppi così costituiti sono stati accolti dai 4 capi che si sono occupati di preparare la proposta del workshop. Ogni gruppo ha vissuto i 4 laboratori, a turno. Ogni laboratorio ha avuto la durata di 45 minuti. I 4 laboratori vertevano su: - la scelta del tema; - la fase dell’osservare; - la fase del dedurre; - la fase dell’agire. Nei quattro laboratori si ha avuto come unico filo conduttore la costruzione di una casa, secondo il seguente schema: SCELTA DEL TEMA FASE CAPITOLO LABORATORIO ATTENZIONI Esperienza che possa indurre i ragazzi ad orientarsi verso un tema rispondente all’obiettivo, scaturito dal progetto educativo, che lo staff e la co.ca. hanno deciso di perseguire per l’anno associativo in corso. Utilizziamo come oggetto del laboratorio la costruzione di una casa su un terreno posto in una zona in cui il piano di espansione urbana del comune prevede l’ampliamento dell’area cittadina. - carta di clan - progetto educativo - strumento educativo che risponde ad un PE - ruolo del noviziato - capitolo che nasce da un’esperienza forte - il tema non si stabilisce a tavolino ma nasce da una esperienza vissuta sul territorio 18 Progetto Educativo Esperienza da far vivere al clan OSSERVARE Tema del Capitolo INCHIESTA: rilevare il maggior numero di informazioni o notizie, indagando sul territorio, focalizzando la ricerca sull’aspetto specifico indicato dal tema. Fare tutte le rilevazioni del caso sul terreno per poter valutare che tipo di casa possa essere costruita. (Geologiche, Idriche, Dimensioni, Esposizione, Tipo di terreno, ecc…). ANALITICA Consultare il progetto comunale affinché si possa rilevare che tipo di urbanistica è prevista in quella zona. Consultare un tecnico per un racconto delle caratteristiche idrogeologiche della zona. DEDURRE NARRATIVA Individuare il sogno che si vuole inseguire. Stabilire il tipo di casa che si vuole costruire. Analizzata e fatta sintesi dei dati e delle informazioni raccolte, stabilire come vorremmo che la realtà osservata diventi. Analizzati i dati raccolti scegliere cosa costruire a contorno della casa (piscina, pineta, prato, campo da tennis). TRACCIARE IL PROGETTO DELLA COSTRUZIONE CHE HO SOGNATO. Acquisire le competenze per poterla costruire Acquisire le competenze necessarie per poter “costruire” il sogno. Divisione dei compiti in base alle competenze acquisite. AGIRE Piano Urbanistico Visione di un terreno su cui poter realizzare qualcosa (Coltura, piantagione, pascolo, casa, ecc…). Forniremo la planimetria di un terreno e le foto dello stesso. Orientare a scegliere di costruire una casa così come previsto dal Piano Urbanistico del comune. Organizzazione logistica del lavoro: tempi e modalità. Divisione dei compiti per la costruzione tra chi costruisce i muri, chi realizza il pavimento, chi intonaca, chi pittura, chi costruisce la piscina, chi pianta gli alberi ecc…). Organizzazione e raccolta dei materiali necessari alla costruzione della - analizzare in maniera puntuale la realtà rispetto all’argomento individuato attraverso la modalità Analitica o Narrativa, oppure mista; - ruolo del noviziato; - fotografia della realtà su cui voglio lavorare. - Fotografia chiara di cosa vogliamo cambiare; - idea chiara di come vorrei che fosse; acquisizione delle competenze per realizzare il cambiamento; - ruolo del noviziato. Come cambiamo la realtà facendo attenzione a produrre dei cambiamenti che avranno un impatto duraturo nel tempo. esempio: decido di curare il verde cittadino, l’azione continuerà nel tempo anche se il capitolo sarà terminato. 19 struttura. Prolungare l’azione nel tempo anche dopo la conclusione del capitolo. Definire un programma di manutenzione della struttura. Alle 13.15 don Mimmo Fiore, A.E. della Zona Lecce Adriatica, ha celebrato la S. Messa nella domenica di Cristo Re. E’ seguito il pranzo al sacco, consumato comunitariamente. Alle 15.30 abbiamo ripreso i lavori del workshop con una modalità molto… “animata”. Avevamo chiesto ad un capo clan del gruppo Galatina 1, Francesco Mauro, la possibilità di girare il video spot inter-zona sulla route nazionale. Francesco ha rilanciato l’idea chiedendoci di confrontarci, in gruppi nati spontaneamente, su cosa possa voler dire e voler dare il nostro territorio, il Salento, oggi. In questo modo sono nate accese discussioni sulle potenzialità della nostra terra, sulla sua attrattività, su come si possa costruire il futuro, qui ed ora. Sulla nostra chiamata ad essere capi che “rendono nuove tutte le cose”. Il frutto di questo lavoro sarà disponibile a montaggio terminato. Alle 17 in plenaria un capo per laboratorio ha fatto sintesi dei lavori per offrire un’idea organica delle fasi del capitolo ed a beneficio di chi ci ha raggiunto nel pomeriggio. A seguire abbiamo aperto il momento “question time: tutto quello che avresti voluto sapere e…” in cui si è discusso sulle tematiche più varie circa la route nazionale: gemellaggi, censimenti di capi, verifica e ritorno per tutta l’associazione. A termine del question time abbiamo preparato il mandato a tutti i capi, letto dagli IABZ e del’IAB R/S maschile mentre 5 capi delle zone componevano un mega puzzle per realizzate la freccia che indica l’unica direzione, ONE WAY che punta con coraggio… diritti al futuro. CONCLUSIONI In generale si è notata un’attiva partecipazione da parte di tutti i capi ed un reale interesse all’argomento del workshop. Chi era più competente, inoltre, ha partecipato con sano spirito di compartecipazione aiutando, anche, nella buona riuscita dei laboratori. La scelta di affrontare tempi caldi per il nostro territorio attraverso la realizzazione di un video ha “preso” tutti e ha visto lavorare fianco a fianco ogni voce, cerando di fare sintesi dei pensieri di tutti. Il luogo scelto ha giocato a nostro favore sia come spazi all’aperto, sia come aree interne che hanno permesso la giusta collocazione dei laboratori e dei momenti di plenaria. APPROFONDIMENTO: ITINERARIO DI FEDE DELLA ROUTE NAZIONALE (11 febbraio 2014) Approfondimento affrontato ed esposto da Don Tony Bergamo, A.E. del Gruppo Squinzano 1 ed A.E. della R.O.S.S. nel Salento. Don Tony ci ha fornito gli strumenti per proporre ai rispettivi c/f e noviziato le prime tre lettere dell’Apocalisse alle Chiese dell’Asia Minore. In maniera sintetica, ma efficace, ha illustrato le peculiarità dell’Apocalisse ai fini di facilitarne l’interpretazione: significato del termine, epoca, simbolismo. Utilizzando un linguaggio simbolico, Giovanni, autore dell’Apocalisse, scrive ciò che sente sotto l’ispirazione dello Spirito Santo: visioni, suggerite dall’Amore. Da qui il considerare le lettere alle Sette Chiese, come delle vere e proprie lettere d’amore, strumento di comunicazione oggi alquanto in disuso. L’incontro si è dimostrato un’opportunità per un confronto utile a chiarire gli aspetti fondamentali di questa fase del percorso di fede della Route Nazionale. 20 BOTTEGHE DI EDUCAZIONE ALLA FEDE (22-23 marzo 2014) In occasione delle botteghe fede che hanno visto protagonisti tutti i capi della zona su due giorni di approfondimenti, la branca R/S nella mattinata di domenica 23 marzo ha lavorato secondo la seguente scaletta: 1. Introduzione 2. Laboratorio Sentiero Fede 3. Collegamento alla narrazione 4. “Mi narro” 5. Laboratorio Catechesi Narrativa 6. Conclusioni La bottega ha visto protagonisti tutti i capi e ha riscosso un elevato interesse in termini di attenzione, coinvolgimento, competenze acquisite tanto da aver ricevuto richieste di replica, dandosi più tempo nelle attività laboratoriali. FORUM REGIONALE R/S (1-2 marzo 2014) 1. Preparazione dell'evento L’anno della route nazione è un anno che ci ha messo a dura prova, da capi e da quadri. Aver lavorato insieme per la preparazione all’evento ha permesso a tutti di lavorare poco e bene. L’incontro a Bari tra pattuglia e IABZ ha dato vita ad un lavoro finalizzato al forum che ci ha visto tutti responsabili di una piccola parte. 3. critiche e suggerimenti, se ci sono, per le varie aree del forum: - iscrizioni: ottima gestione dell’afflusso per le iscrizioni e per il deflusso alla fine. - piano trasporti: un piano che ci ha fatto risparmiare singolarmente ed ha ridotto al minimo l’impatto ambientale dovuto all’inquinamento che tantissimi autoveicoli, altrimenti, avrebbero arrecato. L’orario, che all’inizio era sembrato proibitivo per i più, con un piccolo sacrificio da parte di tutti si è rivelato ottimale. - accoglienza ed interventi sul coraggio: l’accoglienza è stata efficiente e, troppo, calorosa. Troppo perché l’aver incentivato il clima di gioia sin dall’inizio non ha permesso che i ragazzi potessero cogliere il messaggio degli interventi sul coraggio con la dovuta serenità. Tuttavia è noto a tutti quanto sia complicato passare da un momento di gioia ad un di concentrazione con la “forza” di 1300 persone: in comunità basta uno sguardo ma dal palco tutto si complica. Ma non è da tralasciare il fatto che le testimonianze di coraggio sono andate in secondo piano. - veglia ed animazione serale: è stato il momento in cui le scolte, i rover ed i novizi hanno intuito la dimensione più spiccatamente associativa e nazionale della route nazionale, sia per la tematica della territorialità che per il riuscito coinvolgimento di tutti. Si è partiti un po’ a rilento andando ad intingere il dito per lasciare un’impronta. Gesto simbolico carico di significato ma che, crediamo, abbiamo sperimentato perda un po’ di contenuto di senso con 1200 persone a causa di difficoltò prettamente logistiche. - condivisione dei capitoli: il gruppo che abbiamo animato non è stato scontato o banale. Anzi ha proposto spunti di riflessione a tutti. Eravamo tanti, sia gruppi che nel gruppo, ma grazie alla amplificazione predisposta ed al contributo interessato dei ragazzi, siamo riusciti a condividere ed a rilanciare le azioni di coraggio. Non tutti i gruppi sono stati così fortunati e molto è dipeso dagli animatori. Per molti capi è stata un’occasione sprecata e se il forum doveva da slancio vitale alle azioni di coraggio, per troppi capi non è stato così. Il confronto è stato ridotto al minimo a causa di oggettive difficoltà comunicative e logistiche. Ciò che non si può evitare di evidenziare, sono le cadute di stile osservate soprattutto da parte dei capi (adulti che si allontano dalla sala durante la veglia, prima della celebrazione, ecc. ...) oltre che ad una voglia fin troppo eccessiva di scattare foto anche mentre altri lavoravano ancora, stando sempre nei tempi dati per la condivisione nei gruppi. 21 L’increscioso episodio dei ragazzi che erano venuti con altre intenzioni al forum crediamo sia stato gestito al meglio. R.O.S.S. SALENTO (25-30 aprile 2014) Per il terzo anno consecutivo la nostra zona si è messa al servizio delle scolte e dei rovers provenienti da tutt’Italia per realizzare la R.O.S.S. nel Salento. Servizio non solo di luoghi e strutture ma, anche e soprattutto, di capi. Lo staff (educativo e logistico) è, infatti, composto quasi interamente da capi della nostra zona. Negli anni abbiamo dato la disponibilità di tre capo campo (Rosy, Marco e Stefania), un A.E. (don Tony) e tanti aiuto e cambusieri. Nell’anno appena trascorso hanno allargato lo staff Ester e la logistica Sara ed Attilio. Ad oggi, possiamo confermare (se l’assemblea regionale lo voterà) il mandato per altri tre anni di R.O.S.S. nel Salento, forti della fiducia della pattuglia regionale, del servizio dei capi della nostra zona, delle verifiche estremamente positive di questi anni. CHALLENGE DI ZONA: EVENTO PER RAGAZZI, “BANCO DI PROVA” PER I CAPI SULLA CATECHESI NARRATIVA. La progettazione (31 marzo 2014) Riunita la branca con un componente per staff si è proceduto a rileggere il progetto del challenge soffermandoci su quelli che vogliamo siano gli obiettivi educativi (dal PE di ogni gruppo) e gli obiettivi formativi (dal PdZ). E’ risultato evidente che i bisogni dei novizi e delle novizie della zona sono pressoché sovrapponibili ed evidenziato quanto il progetto, sul quale ci siamo spesi lo scorso anno, sia quanto mai attuale. In particolare, il challenge avrà come obiettivi educativi: - educare a superare le difficoltà con creatività e coraggio; - educare a fidarsi (della squadra o coppia): obiettivo questo emerso in maniera preponderante; - educare alla conoscenza ed al rispetto del territorio che ci ospita; - educare a mettere a disposizione degli altri le proprie competenze; - educare a porsi obiettivi alti ed a lottare per raggiungerli. Per quanto riguarda gli obiettivi formativi, invece, il progetto di zona ci ha visto protagonisti nella recente bottega fede in cui, andando a bottega appunto, abbiamo arricchito la nostra valigetta dell’arte del capo. Il challenge, quindi, avrà come obiettivo formativo: - familiarizzare con la catechesi narrativa. Gli strumenti per raggiungere tali obiettivi sono stati le prove del challenge, per i ragazzi, una veglia serale, per i capi. Delineato a grandi linee il passaggio dal progetto a programma, si è proceduto ad individuare alcuni punti fermi indispensabili per la realizzazione del challenge e, quindi, il raggiungimento degli obiettivi appena esplicitati. In particolare, si è proceduto nell’individuazione del tema, prima, e dell’ambientazione, poi, partendo dalla considerazione che il challenge, come qualsiasi altra attività che i giovani vivono in associazione, è parte del programma di unità ed in questo trova la sua intrinseca (nel nostro sistema di lavoro) progettualità. Riflessione condivisa che ci ha portato a pensare che il tema non debba scostarsi dal lavoro che ogni singolo noviziato sta facendo all’interno della più ampia comunità R/S. Ne è risultato che il tema del challenge debba essere il coraggio declinato, però, in modo da dare un taglio preciso a quello che poteva essere un tema troppo ampio. Rileggendo, quindi, l’analisi dei bisogni comuni, si è trovata la convergenza sul tema “il coraggio di fidarsi”. 22 Si è proceduto, quindi, ad ideare l’ambientazione che possa fare da filo rosso affinché sia raggiunti, sviscerando il tema, gli obiettivi del challenge. Si è proposto di ambientare l’evento con “i quattro cavalieri dell’Apocalisse”. Individuato tema ed ambientazione si è proceduto a scegliere il “teatro della sfida”: il luogo che ci ospiterà nel week-end del 10 ed 11 maggio p.v. Tutti i presenti hanno esternato la volontà di ritornare presso il convento di Sant’Elia che, all’inizio dell’anno associativo, ha ospitato il workshop regionale di branca R/S. Ultimo punto, in plenaria, affrontato è stata l’animazione serale. Gli IABZ hanno chiesto di affrontare personalmente questo punto perché, tramite questo momento, ogni capo potrà raggiungere l’obiettivo formativo preposto nel progetto di questo challenge: familiarizzare con la catechesi narrativa. L’evento (10-11 maggio 2014) Durante il challenge i novizi hanno vissuto la sfida, evidenziando le tipiche carenze nelle tecniche che i accompagnano ormai da qualche anno. Hanno risposto positivamente alla catechesi narrativa proposta loro il sabato sera. Si è notata la tensione a “fidarsi” all’interno della coppia tris e la veglia ha potuto ridare “dignità” alle comunità di noviziato, snaturate dal capitolo nazionale. I capi si sono messi in gioco, ciascuno secondo il proprio sentire, narrandosi e cimentandosi con “gusto” nella catechesi narrativa. Non sono mancati i tempi della sfida da rivedere né le critiche a voler sperimentare durante il challenge quanto appreso a bottega. Gli iabz hanno teso ad evidenziare il percorso squisitamente progettuale dell’anno, rimarcando la necessità che un evento per ragazzi in zona esista solo se risponde ad un obiettivo di formazione per i capi, che risiede nel progetto di zona. LA STRADA QUOTIDIANA - Ogni incontro di branca si è aperto con un momento di preghiera secondo lo stile (vangelo letto, meditato e pregato) modalità che se utile potrebbe essere utilizzata con i noviziati (per il cosiddetto "Vangelo Piccolo", il Vangelo di Luca particolarmente adatto per questi passi della branca R/S) e con i Clan/Fuoco (per il cosiddetto "Vangelo Grande", i quattro Vangeli e le lettere Paoline); - discussioni mirate, comunicazione ad hoc, sessioni "a domicilio" nelle co.ca., tema del Challenge hanno avuto come obiettivo vivere la pienezza del capitolo nazionale; - accompagnamento dei capi per spronare la partecipazione delle scolte e dei rover agli E.P.P.P.I. attivati in regione. Passi di responsabilità... (ci impegniamo, a partire dalla verifica dell’anno) L’anno appena vissuto stato, ancora una volta, un percorso che ha visto: - la lettura dei bisogni del capo con il questionario “la fotografia della branca” ed il confronto diretto con i capi che hanno cercato gli incaricati; - la proposta di un percorso che rispondesse a quanto l’associazione (ed i ragazzi) chiede con il workshop sul capitolo; - la risposta al bisogno, con l’attivazione dei giusti canali, durante l’incontro con don Tony che ci ha aperto gli occhi sull’Apocalisse; - la risposta al bisogno (che tendeva all’obiettivo del P.d.Z., prioritario in questo anno) con la bottega fede in cui come capi siamo stati chiamati in prima persona a vestire i panni del catechista; - la risposta al bisogno sperimentando con le novizie ed i novizi del proprio gruppo – durante il challenge - una modalità narrativa di essere catechisti, dopo aver preso le nozioni di base durante la bottega. Tanto abbiamo vissuto insieme e tanto altro ancora ci rimane da vivere. L’anno associativo appena trascorso ha permesso di investire non poco sulla formazione dei capi della branca R/S 23 e la percentuale di presenze, agli incontri serali e ai momenti individuati, è stata altissima. Questo ci sprona a “dare” ancora di più. Il progetto regionale ci interroga e non ci permette di accomodarci: ci sprona a diventare capi che “abitano”, con consapevolezza sempre crescente, “le frontiere del nostro tempo”. Il nuovo progetto di zona sarà, siamo certi, la nostra bussola per i prossimi anni. La carta del coraggio è “l’ask the boy”, scritto nero su bianco, che ci indica la strada dell’associazione che vogliamo diventare. Tutto ciò potrà realizzarsi solo con donne e uomini di buona volontà che vorranno mettersi al servizio dei capi della nostra zona, della nostra regione, pur nelle difficoltà che il momento storico presenta. Un ringraziamento a Cristina, Stefania, Tonio, Erri, Giuseppe, Sara, Angelo, Attilio, Alessio, Fabrizio, Stefano, Ernesto, Emanuela C., Emanuela S., Manuel, Francesca, Concetta, Massimiliano, Claudio, Emanuela S., Fabiana, Kekko, Carmine, Giovanna, Simone, Damiano, Gloria ed Ilaria per la fiducia che hanno risposto in noi. Buone strade di coraggio... diritti al futuro, Ester e Marco. QUALE FUTURO VOGLIAMO COSTRUIRE INSIEME? PROGRAMMA BRANCHE A.A. 2014 - 2015 “ESCI DALLA TUA TERRA E VA DOVE TI MOSTRERO’…” Non avendo un programma specifico legato al PdZ, le branche hanno provveduto ad elaborare un programma annuale di branca che comprende sia quanto proposto dai capi in fase di lettura dei bisogni della branca, sia quanto proposto dal regionale. BRANCA LC… • Il tema che la branca affronterà sarà quello dell'ambientazione giungla, continuando il lavoro in parallelo con quanto proposto dal regionale. Nello specifico verrà scelto un solo ambito dell'ambientazione giungla e verrà approfondito durante diversi incontri. Il lavoro porterà infine alla produzione di un documento ufficiale da condividere in regione. I diversi lavori sulle varie tematiche provenienti dalle zone di tutta la regione confluiranno in un unico grande atto. • La branca inoltre continuerà a riservare in ogni incontro un piccolo momento per la "Posta di Chil" data l'utilità di tale strumento. • Infine il prossimo anno ci vedrà impegnati a prepararci ad un imminente cambiamento: Il nuovo gioco delle prede e degli impegni. I capi della branca inizieranno a conoscere i nuovi aspetti dello strumento di progressione personale e parteciperanno ad eventi di formazione della regione qualora proposti. BRANCA EG… Il programma della branca, per il nuovo anno associativo, ci vedrà impegnati sia a livello regionale secondo le linee programmatiche già condivise in sede di riunione degli IABZ e che saranno oggetto di condivisione più ampia in sede di assemblea regionale; sia a livello di Zona attraverso le proposte effettuate in fase di verifica del San Giorgio, dalle nuove linee guida che verranno dal nuovo PdZ, dalla lettura dei bisogni con il questionario la foto della branca. In particolare il programma prevede: 24 dalla regione: • • • • • Leadership - Io C.Sq ho ricevuto ed ora testimonio in prima persona la presenza di Gesù nella mia vita e nel mio piccolo Esperienza tecnica, di gioco, di riflessione, di condivisione sul ruolo del capo sq. Per far sperimentare ad essi gli strumenti utili per essere un buon leader della sq. Il 14/15/16 febbraio 2015 sarà organizzato il primo campo per Capi Squadriglia. Sarà un evento pilota a livello regionale per questo anno associativo, per poi ampliarlo negli anni successivi in più zone L’impresa - Il sogno da realizzare. Il C.Sq come colui che Sogna e fa Sognare. Gioco di società interattivo per reparti in sq. a livello nazionale sulla capacità di sognare: DREAMLAND. Le imprese dovranno rientrare in una delle 4 categorie: Originalità – Avventura – Grande impresa – Traccia nel mondo. L’vento finale in concomitanza nazionale sarà a settembre. Dalla zona • • • Attività San Giorgio per i reparti della zona. le esigenze metodologiche ed educative che i capi della branca faranno emergere quanto la zona ci chiederà con il futuro progetto di zona. BRANCA RS… Il progetto regionale ci interroga e non ci permette di accomodarci: ci sprona a diventare capi che “abitano”, con consapevolezza sempre crescente, “le frontiere del nostro tempo”. l nuovo progetto di zona sarà, siamo certi, la nostra bussola per i prossimi anni. La carta del coraggio è “l’ask the boy”, scritto nero su bianco, che ci indica la strada dell’associazione che vogliamo diventare. Tutto ciò potrà realizzarsi solo con donne e uomini di buona volontà che vorranno mettersi al servizio dei capi della nostra zona, della nostra regione, pur nelle difficoltà che il momento storico presenta. Pertanto, ci impegniamo: 1. rispondendo agli obiettivi del P.R. Supportare i capi attraverso la ricerca e l’uso di strumenti utili a: • Arginare la cultura dell’uomo promotore della propria immagine, riscoprendo l’essere associazione di uomini e donne che, attraverso la loro complementarietà e la convivialità delle reciproche differenze, testimoniano l’alterità e l’adultità; • Accompagnare i capi nel discernere l’annuncio dell’amore autentico, nella ricchezza e nella diversità di espressione degli affetti.) a vivere il convegno Capi sull’affettività con laboratori di branca sull’affettività – 21 e 22 Marzo 2015. • instaurare relazioni educative solide e autentiche; • affrontare le nuove sfide dell'educazione nei molteplici luoghi in cui vivere, testimoniare, narrare e valorizzare coerentemente i valori scout. • a vivere il WORKSHOP METODOLOGICO “Un tempo nuovo per il singolo e la comunità: il già e non ancora”. L'evento rivolto agli staff di Branca R/S come momento di studio e approfondimento sul momento dei Passi di Scoperta. Sarà realizzato in più sedi distribuite sul territorio regionale per permettere la massima partecipazione degli staff di Branca R/S. Si svolgerà con il supporto della Pattuglia Regionale e degli IABZ gemellando le zone limitrofe – 24 o 25 gennaio 2015 • l'iniziativa RYS…VEGLIA IL CORAGGIO. All’interno delle zone gli iabz accompagneranno i capi clan/fuoco nella rilettura della carta del coraggio. Partendo dalla rilettura della carta nei C/F, attraverso la veglia rover, le zone presenteranno la Carta del Coraggio alle autorità facendo sintesi delle esperienze vissute. 2. rispondendo ai bisogni della branca RS di zona: • • per un altro appuntamento al quale, si è capito negli anni, i capi della branca non vogliono rinunciare è il challenge di zona che ben si sposa con il workshop sul tema che in regione abbiamo chiesto e programmato; in quest’anno senza progetto di zona, ad affrontare – con esperti del settore – il tema dell’accoglienza della diversità nella branca R/S (obiettivo del vecchio progetto sempre valido e se sempre attualissimo). 25 Relazione al Bilancio di Zona consuntivo 2013 /2014, preventivo 2014/2015 «Esiste una rendicontazione delle cifre, una rendicontazione dei fatti ed una rendicontazione dei valori intesi non in senso economico, ma come principi ispiratori della gestione.» I Principi del nostro agire economico e finanziario sono chiaramente riportati nel testo approvato al C.G. del 2011 “Linee guida per un’economia al servizio dell’associazione” che sintetizza slanci ideali e prassi condivise, basato su una sorta di codice etico e definisce chiaramente le regole del gioco e fornisce suggerimenti pratici. La nostra associazione dal punto di vista giuridico è un’associazione che rientra nella normativa sulle associazioni di promozione sociale; dal punto di vista fiscale ci configuriamo come ente non commerciale di tipo associativo con indubbi vantaggi dal punto di vista della tassazione e degli obblighi di tenuta di libri o registri contabili e fiscali . In sostanza le nostre attività (censimenti, raccolte di fondi, ecc.) non comportano implicazioni di tipo fiscale. La mancanza di prescrizioni non ci esenta dal rappresentare in un documento analitico come le risorse (entrate) sono utilizzate (spese ordinarie, investimenti) per raggiungere gli obiettivi che sono propri della nostra associazione: quelli educativi. Questo documento è il Bilancio preventivo e consuntivo che deve ispirarsi, come tutti i bilanci aziendali, ai principi della veridicità, della completezza, della documentabilità tra gli altri, ma non solo: è essenziale che ogni bilancio in associazione sia caratterizzato dal principio della “trasparenza attiva” che significa riportare non solo ciò che è stato fatto, ma la spiegazione più chiara e comprensibile di quanto è esposto nel bilancio stesso, per permettere anche a chi non è esperto di contabilità di capirne veramente il contenuto, ossia le scelte fatte , le priorità seguite, le eventuali alternative possibili, consentendo a chi lo legge di mettere in discussione chi lo ha preparato, e perciò di valutare davvero le scelte fatte così da potere condividerle o contribuire a ri-orientarle. Lo schema di bilancio utilizzato è unico per tutte le Zone della regione ed è stato predisposto dagli Incaricati all’Organizzazione Regionale . Lo schema di Bilancio è composto da 5 colonne : 1. la colonna del bilancio di previsione per l’anno associativo 2013 / 2014 2. la colonna del bilancio consuntivo per l’anno associativo 2013/2014 (anno appena concluso dal 1 ottobre 2013 al 30 settembre 2014 ); 3. la colonna con il bilancio di previsione per l’anno 2014/2015, l’anno associativo appena iniziato ; 4. la colonna del pre – consuntivo 2014/2015 che evidenzia i movimenti di cassa già effettuati rispetto alla previsione di bilancio. 5. la colonna con il bilancio di previsione per l’anno 2015/2016 (non vincolante ) che ci aiuta nella predisposizione di una programmazione economica biennale della gestione dei fondi della Zona . Gli importi riportati sul Report del Conto Economico essendo di dettaglio sono facilmente deducibili, di seguito verranno relazionate le sole voci che reputiamo necessitino di ulteriori approfondimenti o quelle discordanti dal preventivo approvato in assemblea. Rispetto alla previsione i ristorni per le quote associative sono risultati leggermente maggiori (€ 855,00) anche se i censiti, nell’Anno Associativo 2013, sono calati raggiungendo il n. di 856 soci rispetto ai 915 soci del 2012. Sono stati ristornati dalla regione € 855 invece di € 856, perchè l'ultimo censimento integrativo è avvenuto in luglio. C’è stata nuovamente un’inversione di tendenza rispetto al numero di calendari venduti, infatti a differenza dello scorso anno nel quale erano stati venduti 2670 calendari, nell’anno appena passato ne sono stati venduti 3150 il che ha consentito alla Zona di incassare € 315,00 (a fronte delle € 267 dell'anno precedente). Quello della vendita del calendario è uno strumento che ogni gruppo della Zona dovrebbe ulteriormente riscoprire, perché oltre al guadagno, sia per i gruppi che per la Zona, è importante in termini di informazione e pubblicità all’esterno, dei valori dello scoutismo. 26 Anche quest’anno abbiamo contribuito alle spese di gestione della sede di Zona con un contributo di € 250,00 alla parrocchia “Maria SS. Assunta” di San Pietro in Lama , questo ci consente di usufruire di una sede che ci permette di incontrarci e di lavorare per la nostra formazione e per l’educazione dei ragazzi in luogo comune . È stato incrementato il fondo Jamboree con € 330, 00 in vista del Jamboree 2015, al quale parteciperanno 3 E/G della nostra Zona, mentre il fondo imprevisti è rimasto invariato con € 150,00. Tra le entrate straordinarie rientra anche per quest’anno il contributo annuale che ogni Comunità Capi versa alla Zona di € 1,00 per ogni censito per far fronte alle spese di gestione della Zona per una somma totale di € 856,00 una quota che ha permesso alla Zona una di far fronte alle varie spese di gestione e organizzazione. Nel bilancio consuntivo figurano le spese sostenute per la realizzazione degli eventi di Branca E/G (San Giorgio di Zona) ed R/S (Challenge) che sono state coperte con le quote di iscrizione agli eventi, versate dai ragazzi. Per la branca L/C nello scorso Anno Associativo non sono stati realizzati eventi di zona per ragazzi. Così anche figurano le spese di organizzazione per gli incontri di branca tra cui sono inserite anche le spese di rimborso carburante agli IABZ della Branca L/C, E/G ed R/S, per gli Incontri Regionali che si sono tenuti a Bari. Per ciò che concerne i rimborsi spese ai Responsabili di Zona, ai Membri del Comitato di Zona e Incaricati alle branche (IABZ), la cifra complessiva è stata di € 551,60 a fronte di una previsione di € 800,00. Vogliamo qui ricordare che sia i Responsabili di Zona che i membri del Comitato di Zona e IABZ, hanno anche per quest’anno rinunciato a grossa parte dei propri rimborsi per non far chiudere in passivo il Bilancio della Zona. Vogliamo qui ricordare che nell’Anno Associativo 2013/2014 si sono tenuti : • 8 Riunioni di consiglio di Zona; • 12 Riunioni di Comitato di Zona: di cui 5 allargati agli incaricati di zona; • Diversi incontri dei membri del Comitato di Zona per il disbrigo della gestione ordinaria della Zona ; • 2 riunioni degli IABZ con il regionale • 1 Assemblea di Zona e 1 Botteghe; • 3 consigli regionali per i RR.ZZ; • 9 visite dei Responsabili di Zona verso i Gruppi, di cui due su chiamata specifica di alcuni parroci per informazioni apertura gruppi scout; • 2 visite del Comitato presso le Diocesi di Lecce ed Otranto; Nel bilancio consuntivo figurano delle entrate straordinarie derivanti dalla cassa di compensazione Regionale per la partecipazione alle Assemblee Regionali, che poi la Zona ha rimborsato ai singoli gruppi partecipanti. Figurano anche le entrate per Eventi: “Le botteghe” che facevano parte degli obiettivi del Progetto di Zona. Entrate che sono state in parte impiegate per lo svolgimento delle stesse e figurano appunto nelle uscite alla voce Progetto di Zona. La previsione di bilancio 2014/2015 si chiude ancora una volta con un risultato finale pari a zero e ciò non perché le entrate previste sono pari alle spese; si prevede, infatti, che con studiate entrate straordinarie, si possa raggiungere il pareggio di bilancio. Le maggiori uscite previste sono in buona parte riferite alle spese sostenute dai quadri associativi della Zona (Comitato e Incaricati) per spese organizzative, di consumo carburante, telefoniche, per la partecipazione agli eventi regionali e per l’attuazione del Progetto di Zona che ha delle spese di realizzazione . A titolo esemplificativo ogni incontro, che solitamente si svolge a Bari, grava sulla Zona per un importo di circa Euro 30,00 relativo alle sole spese di carburante. Questo importo va moltiplicato per il numero di incontri all’ anno e per il numero dei quadri associativi presenti in Zona che a questi vi partecipano. Siamo consapevoli che questi eventi sono essenziali per la formazione al ruolo dei quadri, per l’adempimento del servizio assunto e per il buon funzionamento della struttura associativa. Permane, oggettivamente, la difficoltà nel far fronte ai rimborsi specialmente quando a tali incarichi sono chiamati giovani Capi, magari studenti ed economicamente non autonomi. 27 Ulteriori spese preventivate risultano facilmente verificabili considerando l’alta attenzione che si pone alle continue esigenze delle Comunità Capi e ancora per la formulazione del nuovo Progetto di Zona le cui azioni sul territorio non sono prive di spese. Nel Bilancio preventivo risulta un contributo di €100,00 per la realizzazione del CFT perché secondo direttive regionali la Zona dove integrare il contributo regionale con un contributo di € 100,00 dal proprio Bilancio. Ancora nel bilancio preventivo risultano entrate straordinarie pari a € 150,00 che si intende recuperare con la programmazione di alcune attività di Zona. Si prevedono contributi da soci per € 851,00 mantenendo la quota di € 1,00 per ogni censito. Il conto pre – consuntivo 2014/2015 risulta in passivo perché la Regione non ha ancora provveduto ai ristorni annuali spettanti alla Zona e le Comunità Capi non hanno ancora versato la quota annuale. Le cifre spese sono state anticipate dal Comitato di Zona . Al termine di questa relazione è doveroso ricordare che ogni gruppo è obbligato, entro i termini previsti dallo Statuto e dai Regolamenti AGESCI, a far pervenire al Comitato di Zona il Bilancio di gruppo, lo stato patrimoniale e l’inventario dei beni per adeguarci alle linee guida che l’Associazione ha assunto nel campo della gestione economica, in un’ottica di trasparenza e giusto utilizzo delle risorse. Si evince dalla lettura del Conto economico della Zona che per i prossimi anni dovremo iniziare ad interrogarci su come reperire somme aggiuntive per poter garantire la serena gestione della Zona in merito a : • Valorizzare e diffondere le esperienze educative metodologiche; • Assicurare la Formazione Capi della Zona ; • Concorrere alla formulazione della politica associativa; • Curare l’informazione tra i soci adulti ; • Curare i rapporti con organismi civili, ecclesiali e altre associazioni educative ; • Organizzare assemblee e consigli di Zona; • Sostenere le Comunità Capi e i Capi nel loro quotidiano . Sicuri di poter far sempre meglio, il Comitato si farà carico della complessiva buona gestione economica della Zona, certo della fiducia e nella collaborazione di tutti i capi. San Pietro in Lama, 23 Novembre 2014 Per il Comitato di Zona L’incaricato all’Organizzazione Rosa Pezzuto 28 AGESCI - ZONA LECCE ADRIATICA - REGIONE PUGLIA STATO PATRIMONIALE al 30 settembre 2014 ANNO 2013/2014 ANNO ATTIVITA' 777,93 Disponibilità liquide Attività finanziarie Crediti vari Crediti vs. Incaricati Crediti vs. Regionale Depositi cauzionali Attrezzature d'ufficio Ratei/Risconti attivi 10,00 787,93 0,00 787,93 0,00 Risultato del periodo Totale Attività PASSIVITA' Debito vs. strutture associate (Gruppi) Debiti vs. Fornitori Debiti vs. Incaricati da rimborsare Debiti vs. Soci Debiti diversi Fondo Informatizzazione Fondo ammortamento attrezz. Ufficio Fondo assemblee ed eventi zonali Fondo riserva/rischi/imprevisti Fondo EPC Fondo imprevisti Fondo rinnovo attrezzature e materiali Fondo Jamboree Ratei Passivi Avanzo Gestione precedente 10,00 147,93 630,00 787,93 0,00 787,93 0,00 Risultato del periodo 29 AGESCI - ZONA LECCE ADRIATICA Bilancio 2013/2014 ( dal 1° ottobre 2013 al 30 settembre 2014) PREVENTIV O 2013/2014 C0NSUNTIVO 2013/2014 PREVENTIVO 2014/2015 PRE C0NSUNT IVO 2014/2015 PREVENTI VO 2015/2016 852,00 856,00 851,00 0,00 875,00 200,00 1.800,00 2.100,00 200,00 1.808,33 5.277,00 200,00 1.800,00 5.500,00 0,00 0,00 0,00 200,00 1.875,00 5.400,00 4.952,00 8.141,33 8.351,00 0,00 8.350,00 - Gestione Ordinaria - Gestione Straordinaria 3.452,00 1.500,00 6.648,00 1.493,33 6.851,00 1.500,00 0,00 0,00 6.875,00 1.475,00 RIEPILOGO USCITE USCITE DESTINATE A RAGAZZI USCITE DESTINATE A CAPI USCITE DESTINATE A QUADRI USCITE DESTINATE A STRUTTURA USCITE PER CONTRIBUTI Totale Uscite 1.200,00 840,00 2.330,00 882,00 500,00 5.119,33 321,89 2.304,30 367,41 580,00 5.050,00 840,00 2.020,00 681,00 400,00 0,00 30,00 0,00 100,00 0,00 4.900,00 740,00 1.540,00 670,00 500,00 5.752,00 8.692,93 8.991,00 130,00 8.350,00 Soci censiti 856 RIEPILOGO ENTRATE ENTRATE DA SOCI ENTRATE PER CONTRIBUTI ENTRATE ACCESSORIE ENTRATE DA QUOTE ASSOCIATI Totale Entrate destinate a: RIEPILOGO GENERALE (Sintesi) - GESTIONE ORDINARIA Totale Entrate Totale Spese Risultato Gestione Ordinaria (A) - GESTIONE STRAORDINARIA Totale Entrate Totale Spese Risultato Gestione Straordinaria (B) RISULTATO TOTALE (A + B) Utilizzo del Fondo imprevisti Accantonamento al Fondo imprevisti (C) (D) (E) RISULTATO FINALE (C + D + E) 3.452,00 -4.702,00 6.648,00 -7.672,00 6.851,00 -8.051,00 0,00 -130,00 6.875,00 -8.100,00 -1.250,00 -1.024,00 -1.200,00 -130,00 -1.225,00 1.500,00 -250,00 1.493,33 -469,33 1.500,00 -300,00 0,00 0,00 1.475,00 -250,00 1.250,00 1.024,00 1.200,00 0,00 1.225,00 0,00 0,00 0,00 -130,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -130,00 0,00 30 PREVENTIV O2013 / 2014 C0NSUNTI VO2013/20 14 DETTAGLIO PER MACRO VOCI E CENTRI DI COSTO GESTIONE RDINARIA ENTRATE da AGESCI 1.052,00 1.056,00 Regionale Ristorno quote per censiti Contributo fisso Contributo formazione capi ENTRATE DA ASSOCIATI Quote per iscrizione campi (CFT ) Quote iscrizione assemblee di zona quote eventi L/C quote eventi E/G quote eventi R/S ENTRATE ACCESSORIE Interessi Attivi Ristorno per calendario scout PREVENTIV O2014/2015 PRE C0NSUNTIV O2014/2015 1.051,00 0,00 1.075,00 PREVENTIVO 2015/2016 852,00 200,00 0,00 856,00 200,00 0,00 851,00 200,00 0,00 0,00 0,00 0,00 875,00 200,00 0,00 2.100,00 5.277,00 5.500,00 0,00 5.400,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 900,00 400,00 300,00 500,00 297,00 0,00 4.500,00 480,00 600,00 400,00 4.000,00 500,00 0,00 0,00 0,00 0,00 500,00 400,00 4.000,00 500,00 300,00 315,00 300,00 0,00 400,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 300,00 315,00 300,00 0,00 400,00 3.452,00 6.648,00 6.851,00 0,00 6.875,00 250,00 250,00 250,00 0,00 250,00 250,00 250,00 250,00 0,00 250,00 Disponibilità Funzionale 3.202,00 6.398,00 6.601,00 0,00 6.625,00 SPESE ISTITUZIONALI 1.540,00 1.312,57 1.500,00 130,00 1.300,00 Assemblea/Convegno Consiglio di Zona Commiss. Responsabili e Assistente Organizazzione/Gestione/R appr.za/Ospit. Progetto di Zona 800,00 321,89 800,00 30,00 700,00 140,00 250,00 242,60 496,00 150,00 250,00 0,00 0,00 150,00 250,00 250,00 100,00 76,91 175,17 100,00 200,00 100,00 0,00 100,00 100,00 Disponibilità Operativa 1.662,00 5.085,43 5.101,00 -130,00 5.325,00 SPESE ISTITUZIONALI 1.540,00 1.312,57 1.500,00 130,00 1.300,00 800,00 321,89 800,00 30,00 700,00 140,00 250,00 242,60 496,00 150,00 250,00 0,00 0,00 150,00 250,00 250,00 100,00 76,91 175,17 100,00 200,00 100,00 0,00 100,00 100,00 Disponibilità Operativa 1.662,00 5.085,43 5.101,00 -130,00 5.325,00 SPESE STRUTTURALI 2.912,00 6.109,43 6.301,00 0,00 6.550,00 Branche e Metodo - Branca L/C: organizzazione - Eventi Capi/ragazzi L/C - Branca E/G: organizzazione - Eventi Capi/ragazzi E/G 1.440,00 5.342,50 5.140,00 0,00 5.140,00 0,00 0,00 80,00 400,00 0,00 0,00 80,00 4.000,00 TOTALE ENTRATE SPESE VINCOLATE Contributo annuale sede di Zona Assemblea/Convegno Consiglio di Zona Commiss. Responsabili e Assistente Organizazzione/Gestione/ Rappr.za/Ospit. Progetto di Zona 80,00 400,00 80,00 300,00 80,00 0,00 172,50 4.500,00 80,00 400,00 80,00 4.000,00 31 - Branca R/S: organizzazione - Eventi Capi/ragazzi R/S 80,00 80,00 500,00 110,00 480,00 500,00 0,00 0,00 80,00 500,00 ORGANIZZAZIONE Rimborsi comitato di Zona 800,00 800,00 551,60 551,60 640,00 640,00 0,00 0,00 800,00 800,00 Formazione capi : - Campi CFT Incontri tirocinanti 140,00 - Fazzolettoni e quaderni x eventi Settori : 100,00 140,00 0,00 140,00 100,00 40,00 100,00 0,00 100,00 40,00 0,00 0,00 100,00 40,00 PREVENTIVO 2013/2014 C0NSUNT IVO 2013/2014 PREVENTIV O 2014/2015 PRE C0NSUNTIV O 2014/2015 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 PREVENTIVO 2015/2016 532,00 115,33 381,00 0,00 470,00 - Energia elettrica, acqua, gas - Manutenzione Mobili, Macchine, Attrezz. - Stampati e Cancelleria - Postali 120,00 32,00 21,99 4,71 70,00 41,00 0,00 0,00 100,00 20,00 - Telefoniche/fax/internet 200,00 50,00 80,00 0,00 150,00 - Varie - Hosting sito web - Oneri e spese su c/c - Macchine e attrezzature 150,00 30,00 0,00 38,63 100,00 40,00 50,00 0,00 0,00 0,00 100,00 50,00 50,00 Risultato Ordinario -1.250,00 -1.024,00 -1.200,00 -130,00 -1.225,00 ENTRATE STRAORDINARIE Gestione Sede: 1.500,00 1.493,33 1.500,00 0,00 1.475,00 Contributi Sopravven. Attive contributo quota 5 x millle Fazzolettoni per eventi eventi 900,00 856,00 900,00 0,00 875,00 450,00 498,00 450,00 0,00 450,00 Altre entrate 150,00 139,33 150,00 0,00 150,00 250,00 469,33 300,00 0,00 250,00 100,00 150,00 330,00 0,00 100,00 50,00 0,00 0,00 100,00 150,00 1.225,00 USCITE STRAORD. e ACCANTON. Acc.to per Jamboree Acc.to per fondo imprevisti cassa compensazione gruppi assemblea Reg Risultato Straordinario ACCANTONAMENTI E FONDI Fondo Imprevisti Fondo Jamboree Fondo EPC 0,00 139,33 150,00 1.250,00 1.024,00 1.200,00 0,00 Increment o Decremento 0,00 330,00 0,00 0,00 Cons. finale 0,00 150,00 630,00 0,00 Cons. iniz. 150,00 300,00 32 CONSIDERAZIONI FINALI Sono passati trenta anni dalla scrittura di quest’articolo, crediamo sia interessante e utile rileggere attentamente il contenuto per capire come l’associazione ha affrontato, in questi decenni, un tema di grande interesse e attuale come non mai. Ha trattato, analizzato con serietà, schiettezza, due facce della stessa medaglia: “La qualità e la quantità”, sostanza e forma, contenuto e contenitore, forza e bellezza, gioia e fatica. E’ impossibile pensare di affrontare le due cose separatamente; l’una è legata all’altra. Con serietà, lucidità, capacità di analisi e di adattamento, coscienza e senso di responsabilità, ha gestito e gestisce, affronta, riflette e decide democraticamente sull’importanza della “crescita associativa”; senza mai perdere di vista la finalità del nostro servizio, il motivo del nostro esistere: EDUCARE. - P.E. n. 14/1981 (G. Lombardi) Verrebbe da dire passa il tempo ma i problemi restano uguali. Ancora oggi, come allora “assistiamo a diagnosi che indicano la grande complessità del momento storico in cui viviamo” . Ancora oggi “ il discorso educativo assume una rilevanza tutta particolare poiché appare come l’unico in grado di aiutare veramente le persone a vivere in un modo più responsabile e felice in ogni situazione.” Rimanendo nello spirito della citazione, quali considerazioni finali, riprendiamo e sottolineiamo alcuni concetti riportati sulla verifica finale del PdZ, che consideriamo importanti ed indispensabili per la vita associativa della zona, proiettando così il nostro pensiero, verso il futuro quale contributo per il nuovo progetto. Considerazioni con le quali si comprendono e si inquadrano meglio le problematiche segnalate in premessa alla presente relazione. Problematiche che potrebbero trovare giuste risposte tra le righe seguenti : • la vita associativa (partecipazione dei capi, CC.GG, coca; • La zona e la responsabilità di partecipare; • La “mission” della zona; (il sostegno ed accompagnamento) • I quadri quali interlocutori con i vari livelli ed all’esterno • disponibilità a giocarci in zona per far sì che essa sia in linea con le nostre esigenze • Concentrarsi sulla vita di Zona, impegnandosi ad esserci sempre, al fine di sollecitare, chiedere e contribuire a costruire ciò che serve ai capi per migliorare il loro servizio. • Attenzione e sensibilità all'aiuto verso i Gruppi in difficoltà della Zona. • Capo Gruppo che "porta" la sua Co.ca. in Consiglio di Zona. • Brevi momenti di condivisione in Co.Ca. delle attività di Zona dei vari capi. Sono solo alcune delle attenzioni che ogni Capo Gruppo, ogni Capo, ogni membro del comitato dovrebbe avere uno verso l’altro e tutti insieme verso la zona. Qualsiasi riflessione, qualsiasi proposta ha senso solo se orientata e funzionale al raggiungimento di questi scopi, che si realizzano solo se: • il sostegno all’azione educativa si concretizza promuovendo la competenza dei capi, competenza che è metodologica, associativa, culturale ed educativa. E ciò avviene innanzitutto attraverso la formazione, istituzionale ai livelli regionali e nazionali, permanente e ricorrente a livello di Comunità capi e Zona; • le strutture ai vari livelli, diventano il luogo di interazione tra le esigenze provenienti dai capi e dalle Comunità capi e gli orientamenti scaturiti dalla storia e dalla tradizione associativa e scout, dalle innovazioni pedagogiche e metodologiche, dalle sollecitazioni esterne. Convegno zone Bracciano “ La mission “ della Zona è (per quanto riguarda le attività di sostegno) “facilitare il lavoro dei capi”. Questa finalità si raggiunge con due strategie : • ascoltare, aiutare, sostenere, orientare ed anche controllare, ricordando sempre che il controllo senza aiuto è rifiutato. E’ una strategia che si svolge andando incontro agli altri , fornendo consigli, offrendo appoggi materiali e culturali • Creare le condizioni per la permanenza e il diffondersi delle esperienze educative scout, specie le migliori. E’ una strategia di promozione culturale, di sensibilizzazione della 33 società ai problemi educativi, di ricerca di persone competenti e disponibili, di aiuto ai gruppi in difficoltà di stimolo e supporto a chi vuole aprire nuovi gruppi. …la democrazia associativa implica che: • le persone ( i capi e le Comunità capi) si sforzino di partecipare cioè lascino le loro attività e vadano (nel nome dell’interesse generale) a discutere e votare; • il quadro (e la struttura associativa) vadano incontro fisicamente e culturalmente ai bisogni dei capi e delle comunità fornendo loro l’appoggio di cui hanno bisogno; • il quadro (e la struttura associativa) vadano verso gli interlocutori esterni, ecclesiali e civili, parlino all’opinione pubblica, cerchino le risorse tecniche, organizzative, culturali, economiche, che possono essere utili nelle diverse situazioni” manuale Capo Gruppo ciò impone alcune riflessioni generali sui ruoli e le strutture. Nel ruolo di Capo Gruppo: • Quanto partecipiamo agli eventi e ai Consigli di Zona? Con quale stile? Siamo consapevoli del nostro ruolo e degli obiettivi istituzionali della Zona? • Stimoliamo i nostri capi alla partecipazione agli eventi di Zona e alle Riunioni di Branca come momento importante di partecipazione e formazione? • Diamo ragione e spieghiamo l’importanza della partecipazione ad Assemblee di Zona e Consigli? • Sappiamo “piegare” le esigenze della nostra Co.ca a quelle della Zona quando ci viene richiesto di perseguire un obiettivo importante? Concludiamo lasciando aperti alcuni interrogativi, e amareggiati sapendo che andremo a vivere una assemblea di zona, dove probabilmente non vi sarà nessuna disponibilità femminile al ruolo di RZ. dopo aver ripetutamente chiesto, a tante CoCa durante la visita nelle proprie sedi, e in più consigli ai CC.GG, di farsi carico, insieme al comitato, delle disponibilità al servizio di quadro in zona. Allora viene da chiedersi, quanto è alto il senso di responsabilità, di Lealtà verso l’Associazione?: il capo deve avere sempre presente che, oltre al dovere verso i suoi ragazzi, egli ha un altro dovere, verso l’Associazione nel suo insieme: • Disponibilità a donare servizio nelle strutture • La fedeltà ai mandati ricevuti • Testimoniare la propria appartenenza associativa secondo i valori espressi dalla legge e dalla promessa • I miei bisogni, problemi e risorse (da capo, e da quadro ) non sono miei, ma possono essere occasione per imparare, crescere, agire meglio per tutti quanti. • La zona, e segnatamente il consiglio di zona, è il luogo in cui interrogarsi se quello che i singoli gruppi stanno realizzando (PE) sono le azioni più adatte per rispondere ai bisogni formativi, educativi, sociali, del territorio, delle famiglie, dei ragazzi. Per cui anche la zona ha bisogno di sostegno da parte delle Co.Ca • Quanto siamo disponibili a ricoprire incarichi di zona? Come Comitato, nonostante le difficoltà incontrate, abbiamo vissuto, quattro anni intensi, stupendi, per certi versi irripetibili sotto il profilo formativo e di responsabilità. Ci siamo arricchiti come persone e come capi attraverso il confronto con i capi delle varie CoCa, abbiamo sofferto insieme ai capi dei gruppi in reali difficoltà con il rischio di chiudere branche. Pertanto sentiamo il dovere di ringraziare proprio tutti per averci dato questa opportunità di stare accanto a voi e vivere con voi un pezzo di strada di vita della zona, condividendo soprattutto “gioie e sofferenze” . Come ogni anno, in ogni relazione, per cui lo facciamo anche in questa, evidenziamo che, nel prenderci cura della Zona e quindi del suo Progetto, non ci ha mai pervaso l’animo di voler fare bene le cose, ma solo il coraggio di volerle fare. Ci siamo prodigati con tutta la nostra volontà, nonostante i nostri limiti, a voler portare avanti, comunque, con impegno, il mandato che voi ci avevate affidato quattro anni fa, fino a passare il testimone ad altri in questo momento. Grazie grazie grazie a tutti voi Il Comitato di Zona. (Lory, Antonio, Don Mimmo, Riccardo, Rosy, Angelo) 34