GIORDANO BRUNO
Il sigillo dei sigilli
“Non troverai nulla che sia mutilo, reciso a tal punto da essere
completamente privo di qualche interiore preoccupazione per sé
stesso; dovendo esser istruiti rivolgiamoci dunque all’educazione
personale del nostro animo. L’animo, quanto più è potente nei
confronti del corpo, tanto più possiede distrazioni potenti, così da
non essere ostacolato nelle proprie naturali inclinazioni dai vortici
degli impulsi della materia, causa di turbamento; conosci dunque
quelle piccole distrazioni e considera anzitutto i quattro reggitori
interni delle azioni”
I Quattro Reggitori:
L’Amore
L’Arte
La Matematica
La Magia
L’Amore
L’amore è ciò per cui tutte le
cose vengono generate, è in
tutte le cose, vivo in ciò che è
vivo, esso stesso è la linfa
vitale di ciò che è vivo e
riscalda ciò che è freddo,
illumina l’oscuro, grazie a lui
le anime sono legate ai corpi,
ci insegna chi noi siamo e chi
sono gli altri, ed è ancora lui
a fare in modo che le altre
cose siano dominate e
possedute da noi, e che noi
comandiamo e dominiamo
le altre cose, è necessario
dunque onorarlo sempre.
Raffigurazione tratta dal Mito Greco Amore e Psiche
L’Arte
L’arte più perfetta non sta
troppo a calcolare, come
l’arte elaborata non ha
bisogno di star lì a
ragionare; tutto è composto
in modo che arte e natura
abbiano una connessione,
l’arte infatti consiste per
certi versi dell’imitazione
della natura stessa, tutto ciò
che è naturale è partecipe
all’arte e viceversa. Per
conseguire un’arte perfetta
e compiuta bisogna unirsi
all’anima del mondo, dal
momento che l’anima è
presente ovunque.
Caravaggio – Davide e Golia
La Matematica
Anche la matematica contribuisce all’opera dell’animo, perché ciò che è
visibile è immagine di ciò che è invisibile. Le cose che sono nel mondo
intelligibile divengono tangibili nel mondo sensibile. Qui si muovono, si
differenziano, lì invece sono immobili in un ordine perpetuo e
immutabile; la matematica insegnandoci ad astrarre la materia ci
rende intellettivi e contemplativi delle specie intelligibili; Pitagora,
Platone, che si impegnarono a farci capire argomenti profondi, non
usarono altri mezzi che la matematica. A noi è concesso certamente di
giungere dalle immagini e dalle ombre dai corpi tramite gli elementi
matematici - che Platone considera oscuri intelligibili -, alle idee, che lo
stesso considera chiari intelligibili tramite gli strumenti della matematica.
La Magia
Esistono due tipi di magia: la prima,
che mortifica il senso, tramite il
quale la sua essenza viene
assorbita profondamente
attraverso un qualche elemento
esterno in modo che la natura
migliore si trasforma
nell’immagine di qualcosa di
peggiore (ciò avviene presso i
maghi disonesti). Il secondo tipo
di magia invece è quella che,
tramite una fede sorvegliata, è
tanto lontana dal servirsi in
qualche caso del turbamento
del senso, che lo sostiene invece
quando zoppica, lo corregge
quando erra, lo irrobustisce e lo
acuisce quando è debole e
ottuso. La magia naturale ha in
comune con quella superstiziosa
e con quella divina il fatto che
tutte le cose per un certo stimolo
interno a seconda delle loro
forze fuggono il male e
perseguono il bene. La magia,
emula della natura onnipotente,
se ne fa alleata e in qualche
modo sua direttrice e reggitrice
in vista del proprio vantaggio.
I quattro oggetti devono essere
accostati da quattro punti di vista,
secondo una certa analogia ottenuta
dai gradi del quadruplice modo di
considerare:
metafisico, fisico, razionale, morale.
I Quattro Oggetti
La Luce
Il Colore
La Figura
La Forma
La Luce
Propagazione della luce
La luce è fuoco e forma del cielo –
secondo la teoria Platonica – è
un’immagine della vita celeste.
La luce è data da un corpo celeste
ed esprime l’intellettualità della
vita celeste come la voce
esprime l’intenzione della mente.
La luce viene accesa da Dio nel
sole che grazie a calore e alla
luce stessa muove e forma le
specie viventi della terra;
dall’osservazione delle stelle e del
sole risaliamo a Dio. Come le
stelle dipendano da un’unica
fonte di luce secondo la lezione
della natura, anche Dio è il solo
principe e padre al di sopra di
tutti gli Dei del mondo. Dal culto
esteriore del sole si risale alla
religiosità interiore che si rafforza
tramite la conoscenza delle cose
sensibili, che ci guidano a quelle
intellegibili.
Il
colore
Il colore è considerato la qualità successiva alla luce, e si ritiene
differisca dalla luce proprio per il fatto che esso è la qualità visibile
dispiegata su una superficie, mentre la luce è la qualità non
suscettibile di estensione, ma che corre ovunque in frazione di
secondo. Il colore è visibile grazie alla luce, il colore infatti pare
non essere niente, se non luce indebolita, esso si presenta
all’occhio come i fantasmi alla ragione. La luce si diffonde in
modo uniforme in tutti i colori: trasmigra per i vari colori mentre è
raccolta dai vari soggetti e come si comporta la luce con i vari
colori, così anche la prima luce si comporta con tutte le luci
sensibili.
Varie tonalità di colore
La Figura
La figura è qualità in quantità; non
luce, non colore, non traccia di
luce e colore - infatti talora la
giudichiamo al tatto -, non quantità
pura, non pura qualità, ma unità
derivante da entrambe e in
entrambe. Tuttavia nel suo genere
attraverso di questa, che si presenta
alla vista grazie alla luce, la natura
è soprattutto rivelatrice di cose
profonde e arcane, cioè attraverso
una figura visibile la natura ci indica
la ragione delle forme. Questo è
quel fuoco che Prometeo sottrasse
di nascosto agli dèi e donò agli
uomini.
Figura sentada
La Forma
Una è la forma prima, semplice,
indivisibile, principio di ogni essenza, in
essa ogni forma che viene
comunicata è eterna e una: è
l’assoluta forma dell’essere e dà a
tutti l’essere, la forma è infinita,
poiché è tutto l’essere, così da non
essere limitata a questo o a quell’
essere. Questa forma si dice che nel
dare l’essere a tutti discenda per certi
gradi, e si dice che la materia
ascenda a questa forma per i
medesimi gradi, e dalla differenza,
dall’alterità e dalla diversità di
partecipazione di questa materia e di
questa forma nei gradi loro propri
procede la differenza. Questa forma
universale dell’essere è luce infinita,
che si comporta con tutte le forme
come la forma della luce essenziale
con le forme della luce partecipante;
attraverso la varia partecipazione di
essa nei diversi enti la materia si
dispiega secondo diverse figure.
Antonio Venditti – Forma continua nello spazio
Sono dodici prosecutori delle
arti, quattro sono i loro indici.
I quattro indici
Il sensibile
L’immaginabile
Il Razionabile
L’intelligibile
• Il sensibile- Sensibili sono le cose che,come le pitture e le
scritture, presentano ai sensi interni tramite gli esterni le
apparenze e le ragioni delle cose. Fra esse noi siamo
soprattutto impressionati dalle cose visibili: tramite queste si
insinuano in noi le differenze salienti delle cose, in quanto
nell’universo le apparenze presentate tramite l’occhio cioè
lettere, caratteri, figure presentando l’armonia, il principio e
l’ordine delle sfere, sono in grado di suscitare l’acutezza della
nostra cognizione verso la cognizione dei reggitori del mondo.
• L’immaginabile- Vi sono poi principi immaginabili, i quali, in
assenza di sensibili esterni, ci presentano i fantasmi di quelli,
ciò che si presenta in certi momenti e in determinati luoghi, è
ciò che nel mondo fisico non si compone, non si divide non
eccede un termine definito di quantità e numero o non lo
raggiunge, l’immaginabile lo divide, lo compone, lo contiene,
lo amplifica.
• Il Razionabile - Sono poi razionabili le cose per cui
discutiamo di quanto detto in precedenza,
esaminiamo, argomentiamo, aborrendo la materia
ci rivolgiamo all’intelletto e quindi ci innalziamo a
cose più alte e pure.
• L’intellegibile - Le specie intelliggibili sono quelle per
cui deposta la tendenza al ragionamento
dispersivo con un solo atto possediamo tutto,
viviamo felici, imitiamo l’eterna intelligenza della
mente; grazie alle specie intelligibili con un unico
contatto afferriamo più di quanto altrove
raggiungeremmo con innumerevoli atti.
Esistono quattro testimoni, senza i
quali non v’è nulla che si possa
comprovare.
I Quattro Testimoni
L’astrazione
La Contrazione
Il numero
La misura
• L’astrazione - In vista della verità delle cose è utile, forse
necessario, considerare una cosa senza un’altra, anche
se in più casi è male, falso ed impossibile credere o
affermare che una cosa esista senza un’altra. Senza
astrazione non può nascere in noi nessuna nozione,
speculazione, procedimento.
• La contrazione - Da essa ha origine la nozione della
moltitudine, della diversità della contrarietà di tutte le
essenze. Grazie alla prima contrazione una forma
assoluta diventa forma di questo e di quello in questo e
in quello, grazie alla seconda contrazione la natura
inferiore in base a una certa attitudine all’assenso, talora
per spinta naturale o conoscitiva, si raccoglie come
moltitudine partecipe e raccoglie in unità molti enti
partecipanti.
• Il Numero - Grazie al numero si realizza ottimamente ogni
contemplazione e disposizione dell’animo, non
consideriamolo però dal punto di vista economico,
consideriamolo invece presente in un certo criterio
combinatorio, i numeri sono certi chiari principi
metafisici, fisici e razionali che sia materia che intelletto
sono in grado di concepire secondo l’una o l’altra
modalità di cognizione.
• La Misura - E’ una sorta di principio attivo di ogni cosa
che segue una regola e in cui ricerchiamo verità e
giustizia, non è nota solo ai geometri, ma da essa
valutiamo l’importanza della sostanza e la proprietà
delle cose, dalla misura giudichiamo
l’incommensurabilità di tutte le essenze, è questa fonte
che davvero misura.
Ci dirigiamo ad ogni cosa ovviamente in
base a
similitudine, proporzione,
ordine e simmetria
I Quattro direttori
La similitudine
La proporzione
L’ordine
La simmetria
•
La similitudine - Il simile ama un altro simile, ne gode, il simile eccita, di
ogni cosa facciamo similitudini e portiamo a compimento ogni cosa una
volta associatala.
•
La proporzione - Vale la pena usare la proporzione quando quattro termini
sussistano due a due per genere, come averne due in similitudine. Dalla
proporzione ha origine la consistenza nell’aspetto delle cose, la bellezza
nella disposizione di esse, la grazia nel senso.
•
L’ordine - Grazie all’ordine il caos fisico è stato composto nel bello
spettacolo del mondo, sempre l’ordine ha fatto si che il caos intellegibile
abbia diviso il mondo metafisico dall’eterno, esso è quindi in continuo
contrasto al caso e all’azzardo.
•
La simmetria - Grazie ad essa riconosciamo qualsiasi cosa come
composta, congiunta mista, unita; non raggiungeremo la regola della
perfezione senza comparare armonicamente tutto con tutto, grazie alla
comparazione di più membri a un unico elemento indivisibile, percepiamo
tutto ciò che ci circonda nelle cose, così raggiungiamo anche la simmetria
nelle intenzioni che ci proponiamo.
Ed ecco che infine potremo
conseguire i quattro effetti dell’arte
delle arti e del “Sigillo dei sigilli”:
• INVENZIONE
• DISPOSIZIONE
• GIUDIZIO
• MEMORIA
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Giordano Bruno – Il Sigillo dei Sigilli