MINIMA DANTESCA
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Direttore
Massimo S
MINIMA DANTESCA
La Collana ospita volumi d’esegesi dantesca ed edizioni
critiche di testi inerenti all’opera e al pensiero dell’Alighieri, di consistenza agevole (di norma non superiore
al centinaio di pagine) e corredati degli strumenti critico–bibliografici indispensabili per approfondire e ampliare
le questioni trattate dagli studiosi.
Massimo Seriacopi
Mostri e diavoli
nell’Inferno di Dante Alighieri
Con commenti inediti trecenteschi
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via Raffaele Garofalo, /A–B
 Roma
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I edizione: giugno 
Indice

Introduzione. Un mondo “mostruoso” e la sua trasposizione infernale

I mostri dell’Inferno
∗
L’inizio. Le tre fiere e le loro derivazioni (canto I),  –
Caronte (canto III),  – Minosse (canto V),  – Cerbero
(canto VI),  – Pluto (canti VI–VII),  – Flegiàs (canto
VIII),  – I Diavoli, le Furie, Medusa (canti VIII–IX),  –
Il Minotauro e i Centauri (canto XII),  – Le Arpie (canto
XIII),  – Gerione (canto XVII),  – Ancora i Diavoli
(canti XVIII e XXI–XXIII),  – I serpenti e Caco (canti
XXIV–XXV),  – Il diavolo con la spada (canto XXVIII), 
– I Giganti (canto XXXI),  – Lucifero (canto XXXIV), .

Conclusioni

Bibliografia

Introduzione
Un mondo “mostruoso”
e la sua trasposizione infernale
Vivere all’interno di una società avvertita come “sviata”,
ingiusta, improntata ormai solo alle regole dell’arrivismo
egoistico e dell’arroganza (e quindi al sovvertimento delle
corrette regole di convivenza civile), e ricevere di fronte
al proprio tentativo di portare un contributo costruttivo
la persecuzione e l’esilio coatto non può, evidentemente,
che far percepire il proprio luogo d’origine e il mondo
circostante come una realtà aberrante e popolata da figure
“infernali”.
È questa, in sostanza, l’esperienza vissuta e trasposta
poeticamente nell’Inferno da Dante Alighieri; è questa l’essenza di quella “finzione” poetica che prevede la creazione
di una “realtà altra”, quella ultraterrena, suddivisa in tre
“regni” specularmente costituiti che però in effetti altro
non sono che descrizione dell’Inferno in cui abbiamo fatto
scivolare la nostra attualità, del difficile percorso ricostituivo di ordine, solidarietà e giustizia che in effetti è la
risalita purgatoriale, del riconformarsi alla legge divina che
è l’accordo espresso nei cieli paradisiaci.
È per questo dunque, per meglio comprendere il messaggio trasmesso dal poeta, che varrà la pena di affrontare
quanto con la sua splendida inarrivabile immaginazione
ha saputo creare ed esporre nel corso del proprio poe

Mostri e diavoli nell’Inferno di Dante Alighieri
ma, personaggio demoniaco per personaggio demoniaco,
situazione “mostruosa” per situazione “mostruosa”, confrontandosi con questa “regionalità infernale” che impone
necessariamente un confronto serrato con i meandri più
oscuri — ma non per questo meno presenti — dell’animo
umano; ognuno di questi sarà riflesso di ciò che consegue non solo al “vizio”, al peccato, ma all’infrazione di
leggi e regole anche in senso giuridico e, come dicevo, di
convivenza civile: è conseguenza di questo caos il nostro
imbestiamento, la nostra discesa a gradi inferiori dell’esistenza, il nostro divenire “bruti”, mostri e diavoli, e infine
addirittura macchinari, oggetti.
A dimostrazione della validità di tali assunti, basterà
riflettere sul fatto che i mostri infernali mantengono una
base umana con installazione di mostruosità specifiche,
individuali, caratterizzanti; e anche i diavoli, rappresentati
secondo delineazioni tradizionali, ma con specificità individuali, mantengono sempre e comunque una componente
antropomorfa, e tutta una serie di elementi ben presenti
perfino nella loro denominazione.
Ognuno di essi dunque, a ben guardare, contiene quella
parte istintiva, aberrante, brutale, che può albergare in
ogni uomo, che deve essere snidata, conosciuta, valutata e
contrastata, con il coraggio del confronto e della tenzone
con se stessi, una volta che siano stati acquisiti i mezzi per
riconoscere e controbattere, per far valere le migliori virtù
umane, pure compresenti in ognuno, le forze che hanno
portato il consorzio umano al caos, alla “selva oscura”, al
rischio della totale consegna al disumano e all’infernalità,
alla dimensione del mostruoso e del diabolico.
I mostri dell’Inferno
Davvero mai nessuno scrittore, di nessuna epoca e di nessuna parte del mondo, ha saputo costruire e proporre con
un risultato così eccezionale un intero universo popolato
di dannati, mostri e diavoli come, nel primo ventennio
del XIV secolo, ha saputo fare l’esule che si autodefinisce,
se davvero le Epistole che gli vengono da molti attribuite
sono scritte di suo pugno, “fiorentino per nascita, non per
costumi”.
Gran parte di questa realtà infernale rappresentata, come già si diceva, seppure ripresa dai testi sacri cristiani
e dalla mitologia letteraria e artistica greco–latina (e anche precedente, in realtà, poiché gli archetipi letterari e
artistici hanno radici spesso antichissime, come tante scoperte archeologiche di continuo testimoniano: si pensi
solo all’immagine del Karun–Caronte rinvenuta nella tomba etrusca di Sarteano, in provincia di Siena, nel ),
rispecchia deformandolo, ma mantenendone l’essenza allegorico–simbolica e morale, il mondo terreno sperimentato e spesso sofferto dall’Alighieri nel corso della propria
esistenza.
Varrà quindi la pena di prendere in considerazione, come
già accennavo, “creatura” per “creatura” quanto è stato capace di “inventare” il poeta che forse più di ogni altro, in ogni
tempo e in tutto il mondo, ha lasciato la propria individuale
impronta nell’immaginario e nella “grammatica poetica” in
modo indelebile da settecento anni a questa parte.


Mostri e diavoli nell’Inferno di Dante Alighieri
Alle considerazioni offerte verranno aggiunte, dove
possibile, indicazioni rintracciate all’interno di due volgarizzamenti di commenti in latino alla Commedia fino a
pochi anni fa inediti da me rintracciati all’interno di due
codici della Biblioteca Mediceo Laurenziana di Firenze:
Ashb. Appendice Dantesca  per quanto concerne il volgarizzamento del Comentum di Pietro Alighieri, Pluteo .
per quanto riguarda il volgarizzamento del commento di
Benvenuto da Imola.
. Ora rispettivamente in M S, Volgarizzamento inedito
del Commento di Pietro Alighieri alla «Commedia» di Dante. Il Proemio e l’«Inferno»
e Un volgarizzamento del commento di Benvenuto da Imola all’«Inferno» e al
«Purgatorio» di Dante, Reggello (FI), FirenzeLibri/Libreria Chiari, .
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