Martedì 7 gennaio 2014 il Giornale dell’Umbria Redazione Tel. 0744 432991 Fax 0744 409032 [email protected] www.giornaledellumbria.it terni 19 Polo chimico, ecco la “rivoluzione” sull’energia Venerdì il convegno Addio a Edison, Lucos e Asm realizzeranno piccole centrali per le aziende. Basell, attesa una svolta TERNI - «Crescita e politica industriale. Quali strumenti per la reindustrializzazione del Paese?». Un interrogativo a cui cercherà di rispondere il convegno promosso dal gruppo del Pd al Senato che si terrà venerdì a partire dalle 16 all’hotel “Valentino”. Tra l’introduzione del senatore democratico Gianluca Rossi e le conclusioni del sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, si articolerà il confronto con il mondo imprenditoriale e sindacale. Interverranno Corrado Diotallevi di Invitali e Luigi Rossetti coordinatore dell’area Impresa-Lavoro della Regione Umbria che parleranno de “La strumentazione pubblica nazonale e regionale”. “Innovazione, internalizzazione e ricerca», sarà invece il tema che affronterà nella sua relazione il presidente di Confindustria Terni, Stefano Neri. Danilo Valenti di Legacoop Umbria e Leonardo Nafissi di Fedart Fidi si occuperanno di “Accesso al credito, garanzie e mercato dei capitali” mentre di “Buona crescita e occupazione” diranno la loro il segretario della Cisl Umbria, Ulderico Sbarra e quello della Cgil di Terni, Attilio Romanelli. TERNI - Nodi sciolti malgrado tut- lo insegna - il condizionale resta to, altri da sciogliere. Tra scelte da d’obbligo. prendere e incognite si apre il nuoIntanto il 2014 per il polo chimico vo anno per la chimica ternana, uno si apre con un’altra “svolta” sul dei settori più in difficoltà dell’eco- fronte delle cosiddette “utilities”. nomia locale ma anche quello dove Le aziende (Bfit, Novamon, Treopotrebbero esserci le “carte” giuste fan, Meraklon) hanno infatti disdetper giocarsi un futuro di sviluppo. to i contratti con la centrale elettrica Chiusa, non senza difficoltà e sacri- a turbogas da 100 mw di Edison, infici, la questione Meraklon, dopo terna al polo, rendendosi autonome circa tre anni il punto di interrogati- nella produzione di vapore, aria vo più grande riguarda ancora il de- compressa, acqua demineralizzata stino delle aree Basell sulle quali con singoli impianti per ciascun stamolte di queste “carte” andranno bilimento gestiti però in maniera giocate. Di rinvio in rinvio, centralizzata. L‘energia ora il mese di gennaio elettrica viene invece potrebbe portare qualacquistata sul mercache novità sulla tratto e arriva dalla centativa tra la multinatrale Edison solo in zionale olandesealcune ore della I lavoratori americana e la corgiornata consenimpiegati data formata da Notendo di risparmianelle aziende vamont e Cosp sotto re qualcosa in terla regia della Regiomini economici sui del polo chimico ne. I periti incaricati costi di vettoriamenternano dalle due parti avrebbero to, il “trasporto” per ininfatti terminato le analisi tenderci. Ma il 2014 sarà sui costi di bonifica delle aree la cui un anno di scelte sul fronte energestima inciderà sulla definizione del- tico. L’orizzonte è quello che dola trattativa. Il prezzo, da quanto vrebbe portare ogni singola azienda trapela, si dovrebbe avvicinare più del polo a dotarsi di piccole centrali all’offerta di Novamont e soci (cir- che dovrebbero essere realizzate da ca 6,5 milioni di euro) anziché alla Lucos, la società partecipata da richiesta di Basell (oltre 17) e que- Terni Energia, in collaborazione sto potrebbe segnare il punto di con l’Asm. Uno scenario, quello svolta. Anche se - la lunga vicenda dell’autonomia nella produzione di 600 Si cambia La centrale elettrica della Edison all’interno del polo chimico utilities «per abbassare i costi e ottenere un vantaggio competitivo, che aveva tracciato soltanto qualche settimana fa il portavoce delle aziende del polo chimico in seno a Confindustria nonché presidente della Treofan, Roberto Mariani. Tutto questo apre un altro interrogativo ovvero il mantenimento della centrale Edison che impiega 17 lavoratori. L’ipotesi di una chiusura, vaticinata in questi mesi di incer- Dal 2009 a oggi sono stati 2600 i pazienti che si sono rivolti all’ospedale di Terni da tutta l’Umbria casi è presente il fattore maschile. Ma l’infertilità nella maggior parte dei casi può essere curata e quindi il primo passo fondamentale da fare è una diagnosi accurata e precoce attraverso la quale, una volta individuato l’eventuale “contributo” maschile all’infertilità della coppia, potrà essere impostato un adeguato piano terapeutico. «Il problema riguarda decine di migliaia di persone in Italia - spiega Riccardo Calafiore, direttore della struttura dipartimentale di Andrologia medica e Endocrinologia della riproduzione - Basti pensare che, dall’inizio della sua attività nel 2009, hanno avuto accesso circa 2.600 pazienti provenienti da tutta l’Umbria e anche da regioni limitrofe. L’esigenza di un laboratorio dedicato alla seminologia è nato dalla oggettiva necessità che l’analisi del liquido seminale, che rappresenta l’indagine di base per la valutazione della fertilità, sia effettuata secondo gli standard attualmente accettati a livello internazionale». Il nuovo laboratorio - coordinato da Roberto Biondi, responsabile della Struttura semplice dipartimentale di Diagnostica e Ricerca applicata al Laboratorio Biomedico dell’azienda ospedaliera ed inserito nel Dipartimento di Diagnostica di Laboratorio ed immunotrasfusionale diretto da Piero Napoleoni - oltre ad eseguire l’esame del liquido seminale con i più attuali standard diagnostici, fornirà tutta una serie di indagini di secondo livello alcune delle quali non sono eseguibili in nessun altro laboratorio della nostra regione. Al laboratorio di seminologia si accede tramite semplice prescrizione medica e prenotazione Cup. V. C. Liberati: accertare le responsabilità. Teatro Verdi, TernIdeale raccoglie le firme e incalza il Comune Mosaici della fontana, Italia Nostra chiede la convocazione dell’assemblea della Fondazione Carit Infertilità maschile, al “Santa Maria” un nuovo laboratorio per la diagnosi TERNI - Un laboratorio dedicato alla diagnostica seminologica per l’infertilità maschile. Sarà attivo da giovedì presso l’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni. Quello dell’infertilità è un problema che nei paesi industrializzati, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, coinvolge circa il 15-20% delle coppie e in almeno il 50% dei tezze, dovrebbe essere scongiurata da un investimento di circa 1 milione di euro su una nuova caldaia che consentirebbe, a minori costi di gestione, un collegamento alla rete nazionale “su richiesta” della Borsa energetica. Resta da verificare, tuttavia, quanto questo quadro possa reggere nel tempo e se le preoccupazioni possano essere solo rimandate. Crescita, il Pd si confronta con industriali e sindacati I mosaici della fontana TERNI - Fermate quei progetti. Dalla fontana di piazza Tacito al teatro Verdi l’appello unisce Italia Nostra e TernIdeale che tornano a incalzare l’amministrazione comunale. Dopo il rapporto stilato dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale di Torino sui mosaici della fontana di piazza Tacito, oggi Italia Nostra chiederà ufficialmente che l’assemblea dei soci della Fondazione Carit, che finanziata il progetto di recupero, sia «urgentemente convocata» «Ribadiamo - dice il presidente Andrea Liberati - che la Fondazione, soggetta a una disciplina molto severa relativamente alla conservazione del proprio patrimonio, non può intervenire come un bancomat, con ingenti somme di denaro, se esisto- LA POLEMICA Smog, tornano le targhe alterne Sel: servono interventi strutturali TERNI - Targhe alterne e spazzamento delle strade. Queste le misure che - con ogni probabilità dal 13 gennaio - il Comune si appresta a mettere in campo per combattere l’inquinamento e i continui sforamenti dei livelli di pm10 nell’aria. «Interventi che incideranno in minima parte sul problema», tuonano da Sel chiedendo interventi «strutturali». I vendoliani elencano così una serie di cosa da fare per limitare lo smog in città. Tra queste le domeniche senza auto, l’istituzione di “zone 30”, il collegamento fra le piste ciclabili già realizzate «che presentano però pericolose discontinuità e tratti mancanti», l’ampliamento delle aree verdi e la creazione dei “boschi urbani”, potenziare e incentivare l’uso dei mezzi pubblici, adeguare e regolamentare la viabilità per i mezzi pesanti che attualmente transitano per le vie cittadine diretti alle acciaierie «indirizzandoli verso lo svincolo della Terni-Rieti», riprendere i progetti di teleriscaldamento. «Solo pianificando politiche organiche e continuative si può pensare di affrontare un problema complesso come la qualità dell’aria», concludono da Sel. no, come esistono, precise e altrui responsabilità al riguardo. Si congeli pertanto la fase del restauro del decoro musivo fino a quando non saranno ufficialmente chiarite le colpe di tale vergogna mentre la dirigenza della Fondazione sembra aver deciso di andare avanti lo stesso nonostante sia certamente mancata un’adeguata analisi preventiva del quadro generale, nonostante non si sia mai registrata la necessaria manutenzione programmata negli anni, nonostante il suo stesso assordante silenzio dinanzi al crescendo di atti vandalici perpetrati nel tempo contro quella stessa fontana che oggi si vorrebbe recuperare. Fin quando non si cambierà metodo, facendo anzitutto pagare chi ha sbagliato, siamo autorizzati a pensare che quanto accaduto potrà ripetersi, tanto nessuno mai risponderà. L’assemblea dei soci deve pertanto riunirsi anche per delimitare severi confini –materiali e morali- rispetto ai propri, futuribili, nuovi interventi». Italia Nostra ricorda poi «che non è possibile demolire i mosaici, se non attraverso l’autorizzazione del Ministero», eventualità cui «ci opporremo con forza». Propende invece per il rifacimento tal quale dei mosaici TernIdeale che invita il Comune a pubblicare la relazione dell’istituto torinese. Ma l’associazione prosegue la sua battaglia anche per il teatro Verdi e sta promuovendo in diversi locali pubblici ed esercizi della città una raccolta di firme con la quale chiede al Comune di bloccare l’attuale progetto di restauro «sbagliato, inutilmente costoso dannoso per la sua irreversibilità».