LA PRODUZIONE
DI ORTOFRUTTA
MONDIALE
ED EUROPEA
L’evoluzione del panorama ortofrutticolo
dal 2000 al 2012 delineato da CSO sui dati FAO.
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LA PRODUZIONE DI ORTOFRUTTA – Il panorama delineato da CSO sui dati FAO
INDICE
pagina
1 Il trend della produzione ortofrutticola mondiale
3
2 Il trend della produzione ortofrutticola nell’UE 28
10
3 Informazioni di sintesi dalle altre macro aree geografiche
16
4 Nota metodologica
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1 Il trend della produzione ortofrutticola mondiale
In termini complessivi l’andamento della produzione di ortofrutta a livello mondiale ha registrato
un deciso incremento passando da poco meno di 2 miliardi di tonnellate nei primi anni del 2000 ad oltre 2,5
miliardi di tonnellate nel biennio 2011-12 (+30%).
MONDO: andamento della produzione ortofrutticola (storico dal 2000 al 2012)
Fonte: elaborazioni CSO su dati FAO
Durante il periodo analizzato, appare particolarmente rilevante la crescita delle produzione degli
ortaggi, passati da circa 800 milioni dei primi anni 2000 ad 1,1 miliardi nell’ultimo biennio (+33%). Le specie
appartenenti a questa macro categoria recentemente hanno ricoperto fino al 43% del totale ortofrutta.
Segue il raggruppamento delle radici e tuberi (in questo caso l’aggregato di specie è fortemente
condizionato dall’importanza delle patate), che è passato da poco meno di 700 milioni di tonnellate
prodotte nei primi anni duemila a circa 800 milioni di tonnellate realizzate nel biennio 2011-12 (+14%).
Ultimamente questo aggregato di prodotti rappresenta circa un terzo dell’offerta mondiale di ortofrutta,
ma appare in flessione rispetto ai primi anni 2000 quando raggiungeva quota 35%.
In deciso incremento, nel confronto tra il 2000 ed il 2012, il settore della frutta con una variazione
percentuale di oltre 30 punti in più, in termini assoluti da circa 480 milioni a oltre 630 milioni di tonnellate.
A livello generale la rappresentatività della frutta sale al 25% del totale contro il 24% dei primi anni
duemila.
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Le specie frutticole a guscio, nonostante siano quasi raddoppiate in volume, incrementando da
meno di 8 milioni a poco più di 14 milioni di tonnellate, rappresentano ancor oggi meno dell’1% dell’offerta
ortofrutticola mondiale.
MONDO: andamento della produzione ortofrutticola per macro categoria (storico dal 2000 al 2012)
Fonte: elaborazioni CSO su dati FAO
MONDO: distribuzione (%) della produzione ortofrutticola per macro categoria (2000-02 su 2010-12)
Media 2000-02
Media 2010-12
radici e
tuberi; 35%
radici e
tuberi; 32%
ortaggi; 43%
ortaggi; 41%
frutta a
guscio; 0%
frutta a
guscio; 1%
frutta; 24%
frutta; 25%
Fonte: elaborazioni CSO su dati FAO
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Non tutte le aree geografiche concorrono all’incremento produttivo poc’anzi descritto. In base alle
macro aree di riferimento si notano andamenti diversificati avvicinandoci agli anni più recenti.
Facendo riferimento all’aggregato ortofrutta, l’impulso produttivo maggiore deriva dal complesso
dei paesi dell’Estremo Oriente passati da meno di 800 milioni di tonnellate del 2000 (erano il 40% a livello
mondiale) a circa 1,1 miliardi di tonnellate (recentemente si posizionano a quota 43%). Con questo
andamento si rafforza ulteriormente la loro posizione di leadership grazie in particolare all’espansione
dettata dalla produzione cinese. Segue la produzione ortofrutticola africana passata da circa 280 milioni a
circa 420 milioni di tonnellate (dal 15% al 17% del complesso mondiale).
Al terzo posto salgono gli altri Paesi asiatici (in questo aggregato spicca l’India) con una produzione arrivata
a superare i 300 milioni di tonnellate, mentre poco più di 10 anni fa non raggiungeva i 200 milioni di
tonnellate. In questo caso la quota sul totale sale dal 10% al 12% del volume complessivo generale.
La produzione dei paesi dell’UE28 flette, al contrario, da circa 210 milioni a 180 milioni di tonnellate (-14%
in poco più di 10 anni), cedendo il terzo posto mondiale e riducendo il proprio peso che scende al 7%
quando, pochi anni fa rappresentava circa l’11%.
I paesi del Sud America rappresentano attualmente circa il 6% dell’ortofrutta mondiale con un’offerta di
oltre 150 milioni di tonnellate annue. I volumi in quest’area geografica appaiono in lieve incremento. Il
Nord America, al contrario, scende a circa 120 milioni di tonnellate annue (-10 milioni annui rispetto al
2000) passando al 5% del complesso mondiale. Stessa quota, il 5%, è rappresentata attualmente dai paesi
del Medio Oriente con un’offerta però in ascesa ad oltre 115 milioni.
In controtendenza i Paesi europei extra-UE28 che scendono da 5% al più attuale 4% ma, in questo caso
l’offerta ortofrutticola appare sostanzialmente stabile in termini di volumi sui 100 milioni di tonnellate
annue. Fortemente distanziati appaiono gli altri paesi americani (stati dell’America centrale e caraibici) che
rappresentano circa 1% del totale, pur incrementano con circa 30 milioni di tonnellate.
L’Oceania, con meno di 15 milioni di tonnellate, pur espandendo la propria capacità produttiva continua a
pesare ancora solo per lo 0,6% del complesso mondiale.
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MONDO: andamento della produzione ortofrutticola per macro area (storico dal 2000 al 2012)
Fonte: elaborazioni CSO su dati FAO
MONDO: distribuzione (%) della produzione ortofrutticola per macro area (confronto 2000-02 su 2010-12)
Media 2000-02
Media 2010-12
Ue28; 9%
Africa; 13%
Ue28; 14%
Oceania; 1%
Medio
Oriente; 7%
Oceania; 1%
altri America;
3%
America nord;
10%
Medio Oriente;
6%
altri America;
3%
America nord;
7%
Europa extraUe28; 2%
Europa extraUe28; 2%
Estremo
Oriente; 24%
Africa; 14%
America sud;
14%
Estremo
Oriente; 31%
America sud;
13%
altri Asia; 14%
altri Asia; 12%
Fonte: elaborazioni CSO su dati FAO
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Evoluzione del volume medio della produzione, confronto tra il 2000-02 e 2010-12 (in milioni di
tonnellate) nelle macro aree mondiali (distribuzione in % riferita al 2010-12)
MONDO: produzione di frutta compreso quella a guscio
Europa Extra-UE 28
da 9 a 10; 2%
UE 28
da 67 a 60; 9%
Nord America
da 47 a 45; 7%
Estremo Oriente
da 118 a 200; 31%
Medio Oriente
da 34 a 38; 6%
Altri Paesi asiatici
da 56 a 93; 14%
Altri Paesi americani
da 15 a 19; 3%
Africa
da 66 a 91; 14%
Oceania
da 6 a 7; 1%
Sud America
da 71 a 81; 13%
La produzione di frutta è passata a livello globale da circa 489 a 643 milioni di tonnellate (+31%).
MONDO: produzione ortaggi comprese radici e tuberi
UE 28
da 145 a 123; 7%
Europa Extra-UE 28
da 88 a 92; 5%
Nord America
da 80 a 77; 4%
Medio Oriente
da 63 a 77; 4%
Estremo Oriente
da 685 a 871; 46%
Altri Paesi asiatici
da 136 a 213; 11%
Altri Paesi americani
da 10 a 12; 1%
Africa
226 > 328; 18%
Oceania
da 7 a 7; <1%
Sud America
da 65 a 73; 4%
La produzione di ortaggi è passata a livello globale da 1.505 a 1.874 milioni di tonnellate (+25%).
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Il ranking delle principali specie in termini di volume prodotto a livello mondiale di frutta (compresa la
frutta a guscio) sono:
1. Banane - la produzione in genere appare in progressivo incremento e la specie è coltivata in molti paesi
caratterizzati da un’elevatissima estensione; prevalgono nell’ordine: India, Filippine, Cina, Ecuador, Brasile
ed Indonesia.
2. Arance - Brasile ed USA detengono insieme oltre il 40% del prodotto mondiale ma sembrano flettere.
Seguono con un trend in aumento Cina, India, Messico e Spagna.
3. Mele - il primo paese produttore è di gran lunga la Cina ed appare in espansione. Seguono con netto
distacco gli USA in flessione, Polonia, Turchia, India, Italia e Francia.
4. Uva - al primo posto la Cina (in crescita) seguita da USA, Italia, Francia, Spagna (stabili o in lieve calo) e da
Turchia (in aumento).
5. Mango - nettamente al comando India, seguita da Cina, Indonesia, Pakistan e Tailandia; l’incremento
produttivo generalizzato è generalizzato.
6. Platani (Plantains o banana selvatica specie simile alle banane ma generalmente destinata a soddisfare il
fabbisogno interno, previo cottura, consumata come se fosse un ortaggio e non esportata) - fortemente
concentrata in Uganda, seguita da Ghana, Cameroon, Rwanda e Rep. Centrafricana.
7. Mandarini - quasi il 50% della produzione è cinese. Al secondo posto troviamo la Spagna seguita da
Brasile, Egitto, Marocco, Turchia, Iran e Giappone.
8. Pere - oltre il 65% della produzione mondiale è presente in Cina (prevalentemente pera Nashi). Seguono
Italia, USA, Argentina.
9. Ananas - oltre il 40% è prodotto tra Tailandia, Brasile, Filippine e Costarica. Seguono ovviamente altri
paesi tropicali.
10. Pesche e Nettarine - in forte aumento al primo posto la produzione in Cina con ormai oltre il 50% del
totale mondiale. Seguono Italia, USA, Spagna, Grecia.
Nel loro insieme queste specie citate rappresentano oltre il 75% della produzione mondiale.
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La classifica delle principali specie, in termini di volume prodotto, a livello mondiale di ortaggi, radici e
tuberi sono:
1. Patate - Naturalmente Cina e India svettano con oltre un terzo del prodotto disponibile. Seguono Russia,
Ucraina, USA, Germania e Polonia.
2. Altri ortaggi - categoria di prodotti orticoli non espressamente specificati dalla fonte FAO in cui domina la
Cina, seguita da India.
3. Cassava (detta anche manioca si tratta di un tubero che rappresenta una delle principali fonti alimentari
dei Paesi tropicali) - il primo produttore è la Nigeria seguita da Brasile, Indonesia, Congo ed altri stati
africani.
4. Pomodori - la classifica vede primeggiare la Cina anche in questo caso, seguita da India, USA, Turchia ed
Egitto.
5. Patata dolce (batata o patata americana) - circa il 70% del totale mondiale è prodotta in Cina. Seguono
Nigeria, Tanzania, Uganda ed Indonesia.
6. Angurie - circa il 70% è presente in Cina anche in questo caso. Seguono Turchia, Iran e Brasile.
7. Cipolle - la Cina è ancora una volta il primo produttore con circa il 45% del volume. Al secondo posto si
pone l’India e ancora più distante gli Stati Uniti.
8. Cavoli - primeggia la Cina ma, al contrario di altre referenze il trend per questa specie non è in aumento,
seguita da India e Russia.
9. Cetrioli e Cetriolini - quasi i tre quarti della produzione mondiale sono di produzione cinese che è
duplicata in poco più di 10 anni. Seguono Turchia, Iran e Russia.
Queste specie rappresentano quasi l’80% della produzione mondiale.
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2 Il trend della produzione ortofrutticola nell’UE28
A livello comunitario l’andamento della produzione ortofrutticola ha registrato un lieve declino nel
passaggio dai primi anni del 2000 al periodo 2010-2012, passando da circa 210 milioni a 190 milioni di
tonnellate (-10%).
UE28: andamento della produzione ortofrutticola (storico dal 2000 al 2012)
Fonte: elaborazioni CSO su dati FAO
In questo panorama un’importante incidenza è stata data dalla contrazione del volume delle produzioni di
radici e tuberi: una riduzione di circa 25 punti percentuali in poco più di 10 anni. Recentemente i
quantitativi ammontano a circa 58 milioni di tonnellate per il complesso di queste specie.
Al contrario appare più vicino alla stabilità il comparto delle specie orticole che limitano la propria
diminuzione al -4% nello stesso arco temporale. La produzione è scesa da 68 a 65,2 milioni di tonnellate
annuali. Anche la produzione frutticola dell’UE28 mostra un trend negativo con un decremento pari a circa
il 10% in termini di volume. La produzione è infatti scesa approssimativamente da 66 milioni, dei primi anni
2000, a 60 milioni di tonnellate del triennio 2010-2012.
Relativamente alla frutta a guscio i quantitativi scendono da circa 900 mila a poco più di 800 mila tonnellate
confermando di fatto un volume marginale rispetto alla dimensione dell’intero comparto ortofrutta. Nei
Paesi europei la produzione è maggiormente rivolta verso le specie frutticole, dove quasi un terzo
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dell’offerta è ad essa dedicata mentre la stessa categoria figurava, recentemente, al 25% del complesso
mondiale. Al contrario l’insieme degli ortaggi si ferma al 36% nell’UE (28) contro il 43% a livello mondiale.
La quota spettante alla categoria radici e tuberi appare perfettamente allineata con il 32% del volume
dell’ortofrutta in entrambi i casi.
UE28: andamento della produzione ortofrutticola per macro categoria (storico dal 2000 al 2012)
Fonte: elaborazioni CSO su dati FAO
UE28: distribuzione (%) della produzione ortofrutticola per macro categoria (confronto 2000-02 su 2010-12)
Media 2000-02
radici e
tuberi; 36%
Media 2010-12
radici e
tuberi; 32%
frutta; 31%
frutta a
guscio; 0%
frutta; 32%
frutta a
guscio; 0%
ortaggi; 36%
ortaggi; 32%
Fonte: elaborazioni CSO su dati FAO
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In termini di produzione di ortofrutta primeggiano, tra i Paesi facenti parte dell’Ue (28), Italia e Spagna con
un andamento sostanzialmente stabile ed un’offerta superiore ai 30 milioni di tonnellate annuali. Questi
primi due Paesi, nel loro insieme, detengono oltre un terzo dell’offerta ortofrutticola comunitaria.
Seguono, ma nettamente distanziate, la Francia e la Polonia con un volume di circa 20 milioni di tonnellate.
Al quinto posto è invece costante il contributo delle produzioni tedesche (con circa 17 milioni di tonnellate
annue), mentre migliore è la tendenza evidenziata dall’Olanda, recentemente arrivata a superare i 12
milioni di tonnellate. Nella classifica dei principali produttori europei per volumi, a seguire, figurano in
ordine decrescente la Romania, il Regno Unito e la Grecia che ultimamente annoverano produzioni tra i 5 e
10 milioni di tonnellate.
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UE28: andamento della produzione ortofrutticola dei principali Paesi (storico dal 2000 al 2012)
Fonte: elaborazioni CSO su dati FAO
UE28: distribuzione (%) della produzione ortofrutticola per Paese (confronto 2000-02 su 2010-12)
Media 2000-02
Altri Ue28; 15%
Media 2010-12
Italia; 16%
Altri Ue28; 15%
Grecia; 4%
Grecia; 4%
Regno Unito;
5%
Regno Unito;
5%
Spagna; 15%
Spagna; 17%
Romania; 5%
Romania; 5%
Olanda; 6%
Germania; 9%
Italia; 17%
Olanda; 7%
Francia; 11%
Germania; 9%
Polonia; 13%
Francia; 12%
Polonia; 10%
Fonte: elaborazioni CSO su dati FAO
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Le principali specie ortofrutticole coltivate a livello comunitario sono nell’ordine:
1. Patate - prodotte in tutti i paesi membri dell’UE28 ma, ovviamente, c’è una forte concentrazione della
nei paesi del nord Europa. Domina infatti con circa 11 milioni di tonnellate annue la Germania mentre la
Polonia ne produce circa 10, segue Olanda e Francia con circa 6 milioni. Nel Regno Unito ne vengono
prodotte circa 5 milioni. Questi primi 5 paesi rappresentano circa il 70% del totale. Nettamente inferiori le
quote dei paesi mediterranei (in Italia meno di 2 milioni di tonnellate annuali).
2. Uva - prodotto tipicamente coltivato nel sud Europa, in cui tre Paesi coprono oltre il 75% del totale.
Nell’ordine: Italia primeggia con oltre 7 milioni di tonnellate ed una quota del 30%, seguita da Francia e
Spagna con poco meno di 6 milioni. Seguono Germania, Grecia, Romania e Portogallo con meno di 1
milione annuo con produzioni stabili o in lieve calo.
3. Pomodori - anche in questo caso la produzione è accentrata in 4 paesi che producono quasi l’80% del
totale europeo. Ancora una volta l’Italia è il paese leader con circa 6 milioni annui con quasi il 40% del
pomodoro europeo. Segue la Spagna con circa 4 milioni annui. Troviamo poi il Portogallo e la Grecia con
poco più di 1 milione di tonnellate. Scende rispetto al passato la Francia a fronte di un incremento di paesi
quali Olanda, Romania e Polonia.
4. Mele - benché siano prodotte in tutti gli Stati membri, i primi 5 detengono il 70% del prodotto. L’offerta
maggiore è proveniente dalla Polonia con circa 2,5 milioni annui (potenzialmente oltre 3 ma soggetta a
forte oscillazioni annuali). Segue l’Italia con circa 2,2 milioni di prodotto con una quota stabile attorno al
20%. In calo le mele francesi con circa 1,7 milioni e stabile la Germania con 1 milione.
5. Cipolle - i primi 3 paesi detengono oltre metà della produzione dell’UE28. In particolare Olanda e Spagna
con oltre 1 milione di tonnellate producono ognuna il 20% delle cipolle. Seguono Polonia e Germania con
quote attorno al 10%. L’Italia produce circa 380.000 tonnellate.
6. Arance - offerta concentrata in pochi paesi dell’UE28. Quasi la metà della produzione comunitaria deriva
dalla Spagna con poco meno di 3 milioni annui di tonnellate. Segue l’Italia con oltre 2 milioni annui e la
Grecia con circa 850 mila tonnellate. Insieme questi paesi detengono il 96% del totale.
7. Carote - sono prodotte in tutta l’Ue28. Primeggiano la Polonia (850.000 tonnellate - 16%) ed il Regno
Unito (700.000 tonnellate - 13%), pur evidenziando una contrazione; la Germania appare in ascesa al terzo
posto con quasi 600.000 tonnellate pari ad una quota del 10%. Seguono Italia, Olanda e Spagna con circa
500.000 tonnellate annue. Andamento positivo per Olanda e Belgio.
8. Cavoli - i primi 3 paesi detengono quasi il 60% della produzione dell’UE28. Si distinguono Polonia con 1,2
milioni di tonnellate(poco meno del 25%), Romania con 1 milione annuo (20%) e Germania con circa
800.000 tonnellate (circa il 15%). L’Italia segue al quarto posto con circa 300.000 tonnellate.
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UE28: andamento della produzione ortofrutticola, principali specie (storico dal 2000 al 2012)
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3 Informazioni di sintesi dalle altre macro aree goegrafiche
Africa
Quasi tutti gli Stati in quest’area presentano un incremento produttivo, talvolta marcato. Spicca come
primo produttore la Nigeria con circa 117 milioni di tonnellate (rappresenta quasi il 30% dell’ortofrutta
africana), segue l’Egitto con un’offerta di circa 34 milioni annui (8%) ed il Ghana con circa 27 milioni di
tonnellate (6%). Leggermente più distanziate con 18/19 milioni di tonnellate troviamo Uganda, Congo ed
Angola (con una quota del 5% ciascuno). Tra le principali voci dell’ortofrutta troviamo al primo posto la
cassava (assieme all'igname e all'albero del pane è una delle principali fonti di cibo per molte popolazioni
africane) con circa 144 milioni di tonnellate (quasi il 35% dell’intera ortofrutta), seguita da yam (igname)
con 54 milioni di tonnellate (il 13% del totale), patate e platani (banane selvatiche) di cui recentemente si
producono circa 26 milioni di tonnellate; più distanziate con una disponibilità annua di circa 16-18 milioni di
tonnellate troviamo le patate americane, pomodori e banane. Le specie citate coprono quasi l’80%
dell’ortofrutta.
Sud America
In prima posizione come capacità produttiva troviamo in questo caso il Brasile che recentemente
rappresenta oltre il 50% del Sudamerica grazie ad una produzione arrivata a quasi 80 milioni di tonnellate.
Seguono, anch’essi con quantitativi in espansione, Colombia, Argentina e Perù che presentano ciascuno una
quota del 9% con un volume produttivo compreso tra circa 13,6 e 14,5 milioni di tonnellate. Leggermente
staccati Cile ed Ecuador con poco meno di 10 milioni di tonnellate di ortofrutta annuali. Tra i principali
prodotti troviamo la cassava (o manioca) al primo posto con circa 30 milioni (20% del panorama
ortofrutticolo) ma in decremento; seguono le arance con circa 21,5 milioni (costanti al 14%), banane in
ascesa a 17,5 milioni (11%), le patate circa 15 milioni (10% del totale ma in espansione), uva con quasi 8
milioni, mentre con circa 6,5 milioni di tonnellate ciascuno per pomodori e banane selvatiche. Queste
specie concentrano circa il 70% dell’offerta generale.
Nord America
La produzione di quest’area è molto concentrata negli Stati Uniti ed appare in riduzione con un’offerta di
ortofrutta scesa a circa 84 milioni di tonnellate annue; stesso andamento in Canada che conta circa 7,5
milioni mentre sale in Messico a circa 30,6 milioni di tonnellate. Tra i principali prodotti emergono le patate
scese a 25 milioni di tonnellate (il 20% di tutte le referenze), pomodori con 16,3 milioni (trend costante e
quota del 13%), le arance con circa 11,8 milioni (costanti al 10%) e l’uva con circa 7,1 milioni (costante al
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6%); presentano un’offerta variabile tra i 4 e 5 milioni di tonnellate le mele, cipolle, mais verde e lattughe.
Queste specie elencate rappresentano il 65% del totale.
Altri Paesi Americani
I Paesi caraibici e del centro America stanno vivendo una fase espansiva della loro produzione. Si
distinguono in questa regione mondiale, per ampiezza dei quantitativi disponibili, la Costarica 6,2 milioni,
Guatemala 6,1 milioni, Cuba 5,6 milioni e Repubblica Domenicana quasi 4 milioni di tonnellate. Tra le specie
ortofrutticole spiccano le banane con quasi 8 milioni (25% del complesso ed in aumento), ananas circa 3,2
milioni di tonnellate (anch’essi in salita con una quota del 10%), cassava e banane selvatiche con circa 2
milioni ciascuno, le arance in discesa a circa 1,5 milioni e pomodori e papaya con circa 1,4 milioni (in
ascesa). Queste specie valgono circa il 65% del comparto.
Estremo Oriente
La produzione ortofrutticola in questa parte di mondo è notevolmente accentrata in Cina, che ormai
rappresenta oltre l’80% dell’Estremo Oriente, e continua ad espandere il proprio apporto salito
recentemente a quota 864 milioni di tonnellate. Seguono Indonesia, anch’essa in ascesa a 54,8 milioni,
Tailandia costante a 37 milioni, Vietnam in ascesa a 28 milioni, Filippine in aumento a 25,6 milioni mentre in
riduzione troviamo il Giappone 17,9 milioni e Korea del Sud a circa 14 milioni di tonnellate. Tra le principali
specie troviamo in prima posizione la categoria altri ortaggi (con una quota del 17% del totale
probabilmente per la grande variabilità di prodotti presenti) con oltre 186 milioni di tonnellate; a distanza
troviamo le patate con 92,6 milioni, le patate dolci con 80,4 milioni, i cocomeri con 72,2 milioni, cassava
con 70,3 milioni, pomodori con 51 milioni, cetrioli con 48,8 milioni, cavoli con 40,7 milioni, mele con 37,3
milioni, mentre con valori compresi tra 27 e 29 milioni troviamo banane, melanzane e cipolle. Queste
specie nel loro insieme contano oltre il 72% dell’ortofrutta dell’Estremo Oriente e presentano tutte una
tendenza all’incremento ad eccezione dei cavoli e delle patate dolci.
Altri Paesi Asiatici
In quest’area geografica svetta l’India (circa il 75% del complesso di questi Paesi), con una produzione in
forte ascesa ad oltre 230 milioni di tonnellate. Segue il Bangladesh con 16,1 milioni, il Pakistan con oltre
15,6 milioni ed Uzbekistan con 12,9 milioni di tonnellate. Oltre il 20% della produzione di ortofrutta, con 65
milioni, è rappresentata dalle patate, seguite a 37 milioni da altri ortaggi, banane con 28,8 milioni, cipolle
con 21,5 milioni, pomodori con 21,1 milioni, mango con 18,3 milioni, melanzane con 11,9 milioni, cavoli con
9,8 milioni ed altre frutta con 9,5 milioni di tonnellate. Queste specie sfiorano quasi il 75% dell’intero
comparto.
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Medio Oriente
La Turchia con oltre 47 milioni di tonnellate (quota del 41%) ed Iran con circa 40 milioni (il 35%)
primeggiano in questo areale. Seguono, distanziate, Siria ed Iraq ma molti paesi tendono ad espandere la
loro produttività. Con oltre 21 milioni di tonnellate ed un trend in aumento, sono i pomodori la specie
ortofrutticola maggiormente rilevante in queste regioni, seguono anch’esse in ascesa le patate con 12,7
milioni, costanti i cocomeri a quota 9,3 milioni e l’uva a 7,5 milioni; con produzioni attorno ai 5-6 milioni di
tonnellate altri ortaggi, mele cetrioli e cipolle. Le specie indicate rappresentano oltre il 60% del totale.
Europa Extra-UE28
Quasi il 90% della produzione ortofrutticola di questa macro area è concentrata in 3 Paesi: Russia con circa
45,8 milioni di tonnellate annue (ma trend in calo e quota del 45% dell’Extra UE28), seguita da Ucraina
salita a 33,7 milioni di tonnellate (33%) e Bielorussia costante su poco meno di 10 milioni annui. Tra le
principali specie ortofrutticole troviamo ovviamente con il 60% di tutto il comparto le patate (60 milioni
annui ma in progressiva contrazione), seguite a notevole distanza da cavoli 6,2 milioni (costanti), pomodori
con circa 5,3 milioni (in aumento), le mele con 3,6 milioni (in calo) e cipolle con 3,5 milioni (aumento). Oltre
l’80% del complesso è rappresentato dai prodotti sopra citati.
Oceania
I primi tre Paesi detengono ben il 95% della produzione ortofrutticola, nell’ordine: Australia con circa 6,5
milioni di tonnellate (45%), Papua Nuova Guinea con 4,4 milioni di tonnellate e Nuova Zelanda con circa 2,8
milioni annui (19%). Tra le principali specie frutticole coltivate che troviamo in quest’area svetta l’uva con
circa 2 milioni di tonnellate (trend costante), patate con circa 1,8 milioni (costanti), banane con 1,4 milioni
di tonnellate (in leggero incremento), le patate dolci con circa 0,8 milioni di tonnellate (in aumento) e le
mele con circa 0,7 milioni di tonnellate (in diminuzione). Circa il 55% dell’ortofrutta deriva dalle specie
elencate.
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LA PRODUZIONE DI ORTOFRUTTA – Il panorama delineato da CSO sui dati FAO
4 Nota metodologica
I dati elaborati si riferiscono alle produzioni riportate dalla banca dati FAOSTAT.
Le produzioni sono state distinte in:
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Frutta a guscio (mandorle, noci del brasile, anacardi, castagne, nocciole, pistacchi, noci, altra frutta
a guscio);
Frutta (frutta non precedente menzionata compreso fragole, agrumi e frutti tropicali);
Radici e tuberi (manioca, patate, patate dolci, taro, yam o igname, yautia, altre radici e tuberi);
Ortaggi (ortaggi non precedentemente menzionati compreso meloni ed angurie).
La classificazione geopolitica relativa alle aree geografiche adottata è la seguente:
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Nord America (Usa, Canada e Messico);
Sud America (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Guyana, Guyana francese,
Paraguay, Perù, Suriname, Uruguay e Venezuela);
Altri paesi americani (non precedentemente menzionati);
Africa (tutti i Paesi del continente africano);
Medio Oriente (Bahrain, Iran, Iraq; Israele, Giordania, Kuwait, Libano, territori Palestinesi, Oman,
Qatar, Arabia Saudita, Siria, Turchia, Emirati Arabi Uniti e Yemen);
Estremo Oriente (Brunei, Cambogia, Cina, Korea del Nord, Korea del Sud, Indonesia, Giappone,
Laos, Malesia, Mongolia, Birmania, Filippine, Singapore, Tailandia, Timor Est, Viet Nam);
Altri paesi asiatici (paesi non precedentemente menzionati in Medio ed Estremo Oriente);
Oceania (tutti i Paesi facenti parte di questo continente);
Ue28 (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Rep. Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia,
Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia,
Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito);
Europa Extra Ue28 (tutti i Paesi europei al di fuori della UE compresa la Federazione Russa).
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