Indagine
IL CONSUMO DI ALIMENTI IN ITALIA
PREMESSA
Le fonti di dati sui consumi alimentari rappresentativi della realtà italiana sono essenzialmente:
1- Bilanci Alimentari Nazionali (ISTAT)
2- Consumi alimentari delle famiglie (ISTAT)
3- Indagini campionarie nazionali
La prima fonte è costruita sulla base dei bilanci di approvvigionamento, produzione e di
import-export e permette di conoscere solo le disponibilità al consumo (espresse in kg/procapite/anno) al lordo degli scarti. I valori risultano generalmente sensibilmente più alti dei consumi
reali in quanto non tengono conto degli scarti e degli spechi domestici. Dati analoghi esistono per
moltissimi Paesi del mondo e vengono riportati dalla FAO nella grande base di dati “FAOSTAT”
(precedentemente Food Balance Sheets) ma hanno più un significato economico-sociale che non
nutrizionale.
La seconda fonte è quella ISTAT, derivante dalle rilevazioni condotte sistematicamente ogni
anno su un campione rappresentativo della popolazione italiana (36.000 famiglie). Tali rilevazioni
hanno lo scopo principale di misurare la spesa familiare per gli alimenti e i risultati sono esprimibili
solo come consumo pro-capite (indipendentemente dal sesso e dall’età del consumatore) poiché la
famiglia rappresenta sia l’unità campionaria, sia l’unità di rilevazione.
Per quanto riguarda le indagini campionarie che abbiano una valenza nazionale (3a fonte) vi
è da premettere che in Italia queste sono piuttosto rare, anche per la difficoltà e i costi di esecuzione.
Le indagini svolte dall’Istituto Nazionale della Nutrizione (INN, oggi Istituto Nazionale di Ricerca
per gli Alimenti e la Nutrizione, INRAN) con cadenza non sistematica, per periodi di tempo
piuttosto ampi e, rispetto alle indagini ISTAT, su campioni più ristretti della popolazione italiana
(data la tecnica di rilevamento più complessa e impegnativa), hanno lo scopo principale di rilevare i
consumi effettivi e di valutare l’adeguatezza nutrizionale della dieta.
Una prima indagine è stata condotta dall’INN negli anni 1980-84 su un campione di circa
10.000 famiglie. In questa indagine l’unità di rilevamento è stata la famiglia e la metodologia
adottata era basata sull’inventario familiare per 7 giorni. I risultati ottenuti con questa metodica
sono esprimibili solo per persona (pro-capite) e non per sesso e per età. La seconda e più recente
indagine è stata condotta nel periodo 1994-96, su un campione di circa 1200 famiglie con la
metodologia dell’inventario familiare e della registrazione giornaliera individuale dei cibi
consumati per 7 giorni. La metodologia già molto più complessa e impegnativa, non consentiva un
www.parmalat.it
campione più ampio. Tuttavia, per la sua stratificazione il campione è rappresentativo per la realtà
nazionale. L’unità campionaria è stata la famiglia , ma l’unità di rilevazione è stato l’individuo. è
possibile in questa ultima indagine esprimere i dati anche per sesso e per età.
Sono i risultati di questa ultima indagine che vengono riportati nel presente studio che vuole
mettere in evidenza i consumi alimentari individuali e la loro adeguatezza rispetto alle
raccomandazioni.
Ciò potrà permettere di calcolare i livelli di assunzione di nutrienti in funzione dell’età e del
sesso valutandone l’adeguatezza nutrizionale per confronto con i rispettivi fabbisogni individuali.
Di seguito viene descritta nel dettaglio la tecnica di campionamento e la metodologia
dell’indagine dell’INN 1994-96.
CAMPIONE E METODI
Unità campionaria e unità di rilevazione
L’unità campionaria è rappresentata dalla famiglia mentre l’unità di rilevazione è
rappresentata dall’individuo (componente).
La dimensione del campione, tenendo conto della metodologia adottata, dei giorni di
rilevamento, e dell’errore accettato, pari al 10%, rispetto alla stima dell’assunzione di energia
giornaliera pro-capite, è risultata essere di circa 1200 unità campionarie (famiglie). La distribuzione
del campione è articolata su quattro aree geografiche Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud+Isole; la
numerosità per area è stata calcolata sulla base dell’ampiezza demografica di ciascuna area (numero
di famiglie residenti). I Comuni coinvolti nell’indagine sono: Trieste, Treviso, Modena, Reggio
Emilia (Nord Est); Milano, Cremona, Brescia, Pavia (e dintorni), Genova (Nord Ovest); Firenze,
Siena, Montepulciano, Montefiascone, Canepina, Roma (Centro); L’Aquila, Napoli, Rofrano (Sud);
Messina e dintorni, Cagliari e dintorni (Isole).
La selezione del campione è stata effettuata in maniera “random ragionata”. Sono stati, cioè,
scelti centri logisticamente più convenienti per strutture su cui appoggiarsi per l’indagine, purché
distribuiti omogeneamente nell’area interessata. Le famiglie per ciascun centro sono state estratte in
modo random dai registri anagrafici del Comune. Nei Comuni più grandi sono stati selezionati i
settori più rappresentativi delle varie realtà socioculturali. Sono state selezionate famiglie titolari e
tre sostitute per ciascuna di esse, al fine di poter prontamente sostituire i previsti rifiuti.
Inclusione, esclusione dei soggetti
Nel piano di rilevazione, i vari Centri che hanno partecipato all’indagine hanno tenuto conto,
oltre che delle caratteristiche demografiche del comune interessato,0 della stagionalità. In pratica
www.parmalat.it
sono state distribuite opportunamente le famiglie in funzione dei quartieri, con le loro caratteristiche
sociali, e nelle quattro stagioni dell’anno.
Le famiglie prescelte sono state contattate dal rilevatore (dietista), dopo un precedente
contatto avvenuto sia per lettera che per telefono. La famiglia veniva confermata nel campione se
poteva assicurare l’adesione all’indagine per sette giorni consecutivi. In caso contrario veniva
esclusa e sostituita. Successivamente sono state escluse anche le famiglie e gli individui che non
avevano avuto almeno cinque giorni di rilevamento. Gli ospiti presenti al pasto non sono stati
inclusi come unità di rilevamento ma sono stati comunque rilevati i loro consumi per poterne tenere
conto nel bilancio alimentare familiare.
Tecnica di rilevamento
L’indagine è stata condotta per sette giorni consecutivi utilizzando una tecnica mista basata
sull’inventario familiare e la registrazione del peso di tutti gli alimenti - solidi e liquidi - consumati
in casa e fuori casa da ciascun componente la famiglia utilizzando la bilancia e appositi questionari
(vedi allegati). Il rilevatore seguiva quotidianamente la corretta compilazione delle schede (acquisti,
ricette, consumi), affidate a chi era responsabile dell’alimentazione familiare, e controllava tutti i
diari individuali di registrazione dei consumi. Oltre alle grammature degli alimenti consumati, sono
state registrate le quantità di ogni ingrediente che entrava nelle varie ricette.
Oltre ai consumi alimentari, sono stati registrati per ciascun individuo, il sesso, l’età, il peso
corporeo e l’attività lavorativa necessari per valutare il fabbisogno nutrizionale individuale.
Trattamento dei dati
Concluse le rilevazioni ogni scheda familiare ed ogni diario individuale sono stati
predisposti all’elaborazione dalla dietista. Per ciascun alimento, direttamente consumato o
ingrediente di una ricetta, è stata calcolata la quantità, al crudo e al netto degli scarti, consumata nei
vari pasti. Ad ogni alimento è stato attribuito il codice corrispondente per permettere il suo
“aggancio” alla base dei dati di composizione degli alimenti (base di dati: Tabelle di composizione
degli alimenti dell’INRAN). Dopo l’elaborazione, che ha permesso di trasformare i grammi di
alimento in quantità di nutrienti, i micro dati sono stati aggregati successivamente in 63 gruppi
omogenei.
Tutte le elaborazioni sono state effettuate con programmi informatici predisposti ad hoc
dall’INRAN.
Fabbisogni e copertura dei livelli raccomandati di energia e nutrienti.
Sulla base del sesso, dell’età, del peso corporeo e del Livello di Attività Fisica, specifico per
il sesso e per l’età, sono stati calcolati i fabbisogni di energia e dei vari nutrienti per ciascun
individuo facente parte del campione, secondo i criteri riportati dai Livelli di Assunzione
www.parmalat.it
Raccomandati di Nutrienti per gli italiani (LARN). La copertura percentuale delle esigenze
nutrizionali di ciascun individuo è stata calcolata rapportando l’energia o il nutriente ingerito al
rispettivo fabbisogno. Ciò ha consentito di valutare l’adeguatezza nutrizionale dei vari apporti di
nutrienti della dieta consumata dai singoli individui.
PRESENTAZIONE DEI DATI
Alimenti
I dati sono presentati come media di consumo pro capite, sia per il campione totale sia per i soli
consumatori. Al valore medio è stato affiancato l’errore standard espresso come deviazione
percentuale dalla media 1. Vengono, inoltre, riportate la numerosità del campione e la percentuale
dei consumatori del dato alimento. I risultati sono presentati come quantità medie individuali
giornaliere consumate di 63 gruppi omogenei dal punto di vista nutrizionale di alimenti. I dati medi
di consumo vengono anche presentati per i due sessi separatamente e per le varie fasce di età. Per
quanto riguarda le aree geografiche i dati sono forniti in numeri indici e cioè differenza % rispetto
alla media nazionale fatta = 100. I risultati vengono riportati in tabelle separate che comprendono
alimenti nutrizionalmente affini tra loro, mentre le bevande sono presentate separatamente.
Nutrienti
I consumi espressi in nutrienti sono presentati in quantità individuali medie per il campione
totale, per i due sessi separati e per fasce di età, unitamente alla copertura percentuale, rispetto ai
fabbisogni (livelli raccomandati). Tra i nutrienti viene presentata anche l’acqua totale derivante sia
dagli alimenti, sia dalle bevande.
RISULTATI
Nella tabella 1 è riportata la numerosità del campione e la sua ripartizione per sesso
ed area geografica.
Nota esplicativa: δ% è l’errore standard moltiplicato per 1.96 espresso in percentuale della media (semiampiezza
dell’intervallo di confidenza al 95%)
1
www.parmalat.it
Tab. 1 Numero di individui costituenti il campione esaminato e sua ripartizione territoriale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud+Isole
TOTALE
Maschi
367
236
268
427
1298
Femmine
420
289
288
493
1490
Totale
787
525
556
920
2788
%
28
19
20
33
100
Il campione esaminato è risultato di 1147 famiglie per un totale di 2788 individui (densità familiare
media di 2.44, leggermente più bassa della media nazionale 2,70). Il campione è distribuito nelle
quattro aree campionarie nelle seguenti proporzioni: 28% nel Nord Ovest; 19 nel Nord Est; 20% nel
Centro; e 33% nel Sud e Isole. La ripartizione del campione esaminato riflette abbastanza quella
nazionale (rispettivamente 26, 18, 19 e 37%)(ISTAT).
Nelle tabelle 2-9 (e relative estensioni a, b, c), sono riportati i risultati, per gruppi di alimenti
e di bevande.
Cereali e tuberi
Nella tabella 2 sono riportati i consumi in g/die/pro capite degli alimenti appartenenti al
gruppo cereali e tuberi. I dati sono riportati come valori medi per il campione totale e come valori
medi per i soli consumatori. Viene riportata anche la percentuale dei consumatori che in alcuni casi
è bassa, come nella pasta all’uovo, o molto bassa, come nei cereali da prima colazione; queste basse
percentuali di consumatori determinano, nel campione totale, un’alta deviazione percentuale dalla
media. Il valore di consumo più alto è quello del pane, seguito dalla pasta di semola, dalle patate e
dal riso. E’ un tipico profilo mediterraneo che vede pane e pasta in prima posizione a spese delle
patate che primeggiano negli altri paesi europei.
www.parmalat.it
Tab. 2 Consumo di cereali, derivati e tuberi (g/die/pro-capite)
Pane e pizza
Crackers, grissini,
fette biscottate, ecc
Pasta di semola
Pasta all’uovo
Riso
Granelle e farina
Cereali da prima colazione
Patate
Totale campione
media
±δ%
Soli consumatori
media
±δ%
%
cons
149.5
2.4
151.6
4.4
98.6
8.9
47.1
4.5
10.8
8.1
1.0
40.8
8.1
3.0
10.1
6.8
9.8
24.7
4.2
19.7
50.1
20.9
20.3
18.8
18.8
49.9
6.6
4.5
9.5
6.0
6.7
19.0
4.9
44.8
94.1
21.6
53.5
43.4
5.4
81.8
La tabella 2a, riporta i consumi medi dei maschi e delle femmine. Ovviamente i consumi dei
maschi sono in assoluto maggiori rispetto alle femmine.
Tab. 2a Consumo di cereali, derivati e tuberi (g/die/pro-capite) sul totale campione secondo il sesso
Maschi
Pane e pizza
Crackers, grissini, fette biscottate, ecc
Pasta di semola
Pasta all’uovo
Riso
Granelle e farina
Cereali da prima colazione
Patate
Femmine
media
±δ%
media
±δ%
175.1
8.1
52.8
4.6
11.5
8.1
0.9
43.2
3.3
14.3
4.3
15.2
10.2
14.5
38.4
6.3
127.7
9.5
42. 3
4.4
10.3
8.2
1.1
38.8
3.0
9.4
www.parmalat.it
4.1
13.4
9.1
13.2
32.2
5.5
Nella tabella 2b sono riportati i consumi per le varie fasce di età. La categoria che presenta i
consumi maggiori di pane, pasta di semola e patate è quella degli adolescenti, in particolare la
fascia di età compresa tra i 15 e i 17 anni. Il riso e i prodotti da forno più secchi (crackers, ecc.)
sono consumati maggiormente dagli adulti e dagli anziani.
Tab. 2b Consumo di cereali, derivati e tuberi (g/die/pro-capite) sul totale del campione nelle varie classi di età
Classi di età
bambini
1-4
5-9
Pane e pizza
Crackers, grissini,
fette biscottate, ecc
Pasta di semola
Pasta all’uovo
Riso
Granelle e farina
Cereali da
prima colazione
Patate
adolescenti
10-14 15-17
18-29
adulti
30-49
50-64
anziani
65 e +
52.8
116.4
168.0
195.2
160.1
154.2
152.4
130.6
3.1
30.8
1.6
6.4
3.8
6.3
42.0
5.3
6.5
6.5
8.2
49.2
6.2
7.6
8.6
8.7
68.8
5.8
9.6
8.0
9.0
47.1
4.9
11.2
9.2
7.2
45.3
4.9
10.3
8.2
10.1
50.3
3.3
13.0
8.9
16.7
49.6
4.1
13.5
6.2
2.0
22.4
1.4
36.7
3.7
46.5
0.7
52.0
1.2
39.0
0.8
40.6
0.6
43.8
0.3
43.2
La tabella 2c, relativa ai consumi nelle diverse aree geografiche, mostra che il pane e le
patate sono maggiormente consumate al Centro ed al Sud+Isole, mentre pasta all’uovo, riso,
crackers, ecc. e cereali da prima colazione primeggiano al Nord sia Ovest che Est.
Tab. 2c Consumo di cereali, derivati e tuberi sul totale campione nelle diverse aree geografiche (numeri indice
Italia=100)
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
e Isole
Pane e pizza
Crackers, grissini, fette biscottate, ecc
Pasta di semola
Pasta all’uovo
Riso
Granelle e farina
Cereali da prima colazione
Patate
86
109
94
131
151
95
130
92
89
125
81
116
93
154
160
96
www.parmalat.it
110
80
113
44
76
78
70
106
112
89
108
98
74
90
70
106
Carni, pesci, uova e legumi secchi
Nella tabella 3 sono riportati i consumi degli alimenti inclusi in questo gruppo. I dati sono
presentati come sopra, cioè per il campione totale e per i soli consumatori. E’ inoltre riportata la
percentuale dei consumatori.
Tab. 3 Consumo di carne, pesce, uova e legumi secchi (g/die/pro-capite)
Carne bovina
Carne suina
Carne ovina
Carne equina
Pollame
Coniglio
Salumi
Carne conservata
Altre carni e frattaglie
Pesce fresco e surgelato
Pesce conservato
Uova
Legumi secchi
Totale campione
media
±δ%
Soli consumatori
media
±δ%
%
cons
45.2
8.0
3.2
2.4
30.1
6.7
26.2
0.8
6.5
31.8
7.4
13.8
6.3
54.0
29.9
40.0
32.6
44.3
41.4
30.7
16.0
28.5
48.3
15.7
18.3
17.8
83.7
26.6
7.9
7.3
67.9
16.3
85.3
4.8
22.9
65.8
46.8
75.4
35.5
3.9
9.3
20.9
20.5
4.7
13.1
4.0
23.2
10.8
5.5
6.9
4.7
8.7
4.8
8.6
15.7
16.4
5.4
10.9
4.8
20.3
9.2
5.4
6.4
5.1
7.4
Tab. 3a Consumo di carne, pesce, uova e legumi secchi sul totale campione secondo il sesso
Maschi
Carne bovina
Carne suina
Carne ovina
Carne equina
Pollame
Coniglio
Salumi
Carne conservata
Altre carni e frattaglie
Pesce fresco e surgelato
Pesce conservato
Uova
Legumi secchi
Femmine
media
±δ%
media
49.7
9.6
3.4
2.8
32.3
7.3
30.7
0.8
7.3
34.7
8.3
14.5
7.0
5.6
12.8
32.6
30.6
6.7
19.1
5.7
33.5
15.6
8.2
9.8
7.4
13.2
41.3
6.6
3.0
2.0
28.2
6.2
22.4
0.7
5.8
29.3
6.6
13.1
5.7
±δ%
5.2
13.3
26.5
26.5
6.6
18.0
5.5
32.0
14.7
7.2
9.5
5.8
11.2
Gli alimenti maggiormente consumati sono nell’ordine: la carne bovina, il pesce, il pollame, i
salumi e le uova. In questa serie di prodotti, le femmine mostrano sempre un consumo più basso
www.parmalat.it
rispetto ai maschi (tabella 3a). Non sono molto rilevanti le differenze di consumo tra le varie fasce
di età, se si escludono i bambini per i quali i consumi sono generalmente più bassi (tabella 3b).Tra
le quattro aree geografiche emerge una marcata differenza per le carni ovine ed equine: le prime
consumate prevalentemente al Sud e Isole e le seconde al Nord Est. Anche il pesce fresco e
surgelato viene consumato più al Sud e Isole, rispetto alle altre aree dove si consuma più pesce
conservato (tabella 3c).
Tab. 3b Consumo di carne, pesce, uova e legumi secchi nelle varie classi di età (g/die/pro-capite).
Classi di età
bambini
1-4
5-9
Carne bovina
Carne suina
Carne ovina
Carne equina
Pollame
Coniglio
Salumi
Carne conservata
Altre carni e
frattaglie
Pesce fresco e
surgelato
Pesce conservato
Uova
Legumi secchi
adolescenti
10-14
15-17
18-29
adulti
30-49
50-64
anziani
65 e +
33.4
2.8
1.2
1.7
23.0
2.0
12.7
0.1
45.4
4.6
2.9
0.6
28.9
4.7
20.0
0.8
47.0
7.0
4.4
2.0
30.0
6.8
32.3
1.0
57.5
11.8
10.3
3.7
35.1
8.2
34.3
0.3
44.8
9.3
1.9
4.1
30.4
7.4
27.8
0.3
46.5
7.8
2.9
2.1
29.3
7.0
30.0
1.0
46.7
8.4
4.2
2.2
31.7
6.2
23.0
0.9
38.6
7.2
3.1
0.3
31.5
7.4
17.0
0.8
3.8
6.0
5.8
4.2
5.8
7.4
6.4
7.4
19.8
2.2
6.7
1.5
21.5
4.4
13.0
6.1
29.7
6.4
14.8
7.6
30.1
6.0
17.2
6.4
29.9
7.6
13.4
5.5
33.1
8.1
13.8
6.4
38.4
8.1
15.5
7.2
28.6
6.6
12.8
7.6
Tab. 3c Consumo di carne, pesce, uova e legumi secchi nelle diverse aree geografiche (numeri indice Italia=100)
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
e Isole
Carne bovina
100
82
107
105
Carne suina
63
120
116
111
Carne ovina
25
0
106
216
Carne equina
67
204
8
121
Pollame
98
103
95
103
Coniglio
110
45
82
134
Salumi
103
102
116
86
Carne conservata
75
88
125
100
Altre carni e frattaglie
89
80
117
111
Pesce fresco e surgelato
82
78
93
132
Pesce conservato
109
116
100
81
Uova
91
93
96
114
Legumi secchi
73
102
113
117
www.parmalat.it
Latte e derivati
Nella tabella 4 sono riportati i consumi di latte, yogurt, formaggi e panna per il campione
totale e per i soli consumatori. Le femmine (tabella 4a) consumano generalmente quantità minori
rispetto ai maschi con eccezione dello yogurt che è invece più consumato.
Tab. 4 Consumo di latte e derivati (g/die/pro-capite)
Totale campione
media
±δ%
Latte
Yogurt
Panna
Formaggi
129.7
16.8
1.6
43.2
Soli consumatori
media
±δ%
162.8
58.5
9.2
43.9
4.9
8.2
10.7
4.4
4.2
9.7
19.4
2.8
%
cons
79.7
28.7
16.9
98.4
Tab. 4a Consumo di latte e derivati (g/die/pro-capite) sul totale campione secondo il sesso.
Maschi
media
Latte
Yogurt
Panna
Formaggi
131.5
14.8
1.8
45.5
±δ%
media
Femmine
±δ%
6.5
15.3
27.5
4.2
128.2
18.5
1.4
41.3
5.3
12.5
27.1
3.8
Lo yogurt è decisamente un prodotto per i più piccoli e per i giovani adulti, mentre i
formaggi sono preferiti dagli adulti e anziani (tabella 4b).
Tab. 4b Consumo di latte e derivati (g/die/pro-capite) sul totale del campione nelle varie classi di età.
Classi di età
bambini
adolescenti
adulti
1-4
5-9
10-14
15-17
18-29
30-49
50-64
anziani
65 e +
Latte
Yogurt
Panna
Formaggi
143.1
10.5
0.8
42.1
222.8
41.7
0.8
27.8
177.1
26.1
0.9
30.7
157.7
18.3
1.6
33.4
114.4
14.3
2.1
42.8
127.5
20.3
1.6
42.7
113.8
15.9
2.1
46.9
120.1
10.8
1.0
45.7
Al Nord più che al Centro e al Sud vengono consumati yogurt, formaggi e panna (tabella 4c).
www.parmalat.it
Tab. 4c Consumo di latte e derivati sul totale del campione nelle diverse aree geografiche (numeri indice Italia=100).
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud e Isole
Latte
Yogurt
Panna
Formaggi
94
131
125
106
103
126
138
101
105
82
69
93
101
69
69
99
Ortaggi e frutta
Gli ortaggi freschi e surgelati e la frutta fresca a polpa sono gli alimenti di questo gruppo più
consumati (tabella 5). Gli agrumi e i pomodori contribuiscono molto al consumo di ortaggi e frutta.
Alta è la percentuale dei consumatori, in particolare nella frutta fresca. Tra i due sessi le differenze
sono minime e trascurabili (tabella 5a).
Tab. 5 Consumo di ortaggi e frutta (g/die/pro-capite)
Totale campione
media
±δ%
Pomodori da insalata
Pomodori da sugo
e conservati
Ortaggi freschi
e surgelati
Ortaggi conservati
Legumi freschi
Agrumi
Frutta polposa fresca
Frutta conservata e olive
Frutta secca e in guscio
Soli consumatori
media
±δ%
%
cons
41.2
5.2
57.9
5.2
71.2
34.3
4.6
42.7
4.9
80.4
120.4
2.9
14.6
36.9
156.8
1.9
2.2
3.1
9.7
7.7
8.1
3.9
15.8
21.8
121.5
4.7
32.9
58.7
173.8
9.9
16.8
4.4
5.6
6.6
5.6
4.6
10.2
12.2
99.1
61.9
44.3
62.7
90.2
18.7
13.0
Tab. 5a Consumo di ortaggi e frutta (g/die/pro-capite) sul totale campione secondo il sesso.
Maschi
Pomodori da insalata
Pomodori da sugo e conservati
Ortaggi freschi e surgelati
Ortaggi conservati
Legumi freschi
Agrumi
Frutta polposa fresca
Frutta conservata e olive
Frutta secca e in guscio
media
±δ%
Femmine
media
±δ%
42.4
37.4
118.7
3.2
15.0
36.8
158.7
2.0
1.8
7.9
6.5
4.7
13.7
10.9
12.3
6.1
23.3
30.6
40.2
31.7
121.8
2.7
14.2
36.9
155.1
1.7
2.5
www.parmalat.it
7.0
6.4
4.1
13.8
10.8
10.6
5.0
21.2
29.7
Ciò significa che in proporzione le femmine consumano, più dei maschi, ortaggi e frutta
fresca. Gli ortaggi, i pomodori e la frutta fresca sono appannaggio degli adulti e degli anziani
(tabella 5b). Ciò conferma il ben noto rifiuto, da parte dei giovanissimi, nel consumare verdure e
frutta.
Tab. 5b Consumo di ortaggi e frutta (g/die/pro-capite) sul totale del campione nelle varie classi di età.
bambini
adolescenti
adulti
anziani
1-4
5-9
10-14
15-17
18-29
30-49
50-64
65 e+
Pomodori da
insalata
14.2
22.5
31.5
35.2
42.0
42.9
49.9
41.0
Pomodori da sugo
e conservati
23.2
29.1
36.5
50.5
32.4
33.5
38.0
36.0
Ortaggi freschi e
surgelati
38.6
62.4
82.7
102.3
117.1
126.1
148.4
131.3
Ortaggi conservati
0.5
1.3
2.2
2.2
3.1
3.1
3.7
2.4
Legumi freschi
4.5
8.1
10.2
14.3
13.3
14.1
20.2
17.6
Agrumi
17.4
37.0
32.1
35.0
43.6
34.1
40.9
34.4
Frutta polposa
fresca
98.7
125.1
128.5
121.6
138.5
160.0
188.3
189.2
Frutta conservata
0.8
1.2
1.2
3.2
1.7
2.0
2.1
1.9
Frutta secca
1.5
1.5
0.6
3.5
1.6
2.7
3.0
1.3
Pomodori e frutta sono consumati più al Sud e Isole rispetto alle altre aree (tabella 5c).
Tab. 5c Consumo di ortaggi e frutta sul totale campione nelle diverse aree geografiche (numeri indice Italia=100).
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud e
Isole
Pomodori da insalata
92
69
95
127
Pomodori da sugo e conservati
71
66
115
136
Ortaggi freschi e surgelati
99
105
107
93
Ortaggi conservati
110
176
76
66
Legumi freschi
79
77
88
138
Agrumi
130
55
77
112
Frutta polposa fresca
112
93
89
100
Frutta conservata e olive
89
111
89
105
Frutta secca e in guscio
82
164
114
73
www.parmalat.it
Grassi da condimento
Tra i grassi da condimento, l’olio di oliva è quello maggiormente consumato, seguito a
grande distanza dal burro e dall’olio di semi (tabella 6), senza differenza tra i sessi (tabella 6a). Il
consumo dei grassi da condimento è in genere più elevato nell’età adulta (tabella 6b). Burro e
margarina sono consumati prevalentemente al Nord, mentre olio di oliva al Centro e al Sud e Isole.
L’olio di semi si consuma più al Nord Est e al Sud (tabella 6c).
Tab. 6 Consumo di grassi da condimento (g/die/pro-capite)
Olio di oliva
Olio di semi
Burro
Margarina
Altri grassi animali
Totale campione
media
±δ%
Soli consumatori
media
±δ%
19.8
3.0
3.1
0.3
0.1
20.5
9.5
5.6
5.4
5.0
2.9
13.6
7.5
27.2
47.8
%
cons
4.5
7.9
5.9
17.8
32.2
96.6
31.5
56.0
6.2
1.9
Tab. 6a Consumo di grassi da condimento (g/die/pro-capite) sul totale del campione secondo il sesso.
Maschi
Olio di oliva
Olio di semi
Burro
Margarina
Altri grassi animali
Femmine
media
±δ%
media
±δ%
19.9
3.1
3.4
0.4
0.1
4.3
17.7
11.2
39.0
68.4
19.7
2.9
2.9
0.3
0.1
3.8
20.3
10.1
37.5
63.3
Tab. 6b Consumo di grassi da condimento (g/die/pro-capite) sul totale del campione nelle varie classi di età.
Totale campione
Classi di età (anni)
bambini
1-4
5-9
Olio di oliva
Olio di semi
Burro
Margarina
Altri grassi animali
10.6
0.4
1.6
0.1
0.0
13.8
2.2
3.3
0.5
0.0
adolescenti
10-14
15-17
18.9
2.7
3.1
0.4
0.0
18-29
adulti
30-49
19.0
3.5
3.2
0.5
0.1
20.4
2.8
3.2
0.3
0.1
20.0
4.4
4.1
0.2
0.0
www.parmalat.it
50-64
anziani
65 e +
22.2
3.6
3.2
0.3
0.1
21.3
2.2
3.0
0.4
0.1
Tab. 6c Consumo di grassi da condimento sul totale del campione nelle diverse aree geografiche (numeri indice
Italia=100).
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud e
Isole
Olio di oliva
97
93
108
102
Olio di semi
97
133
40
120
Burro
145
142
61
65
Margarina
200
100
67
67
Altri grassi animali
0
200
100
100
Alimenti dolci
Tra gli alimenti dolci, i più consumati sono i dolci propriamente detti, seguiti dai gelati e
dallo zucchero (tabella 7).
Tab. 7 Consumo di alimenti dolci (g/die/pro-capite)
Dolci
Gelati (anche con cialda
o biscotto) e frappè
Zucchero
Miele, caramelle,
cioccolatini, ecc
Totale campione
media
±δ%
Soli consumatori
media
±δ%
%
cons
43.0
4.1
51.9
4.8
82.8
14.7
11.5
8.2
5.4
39.0
14.1
7.2
4.9
37.7
81.6
8.1
9.0
16.9
6.3
48.2
La percentuale dei consumatori di dolci e zucchero è alta, mentre è piuttosto contenuta quella
per i gelati. Le femmine consumano in generale meno dolciumi dei maschi (tabella 7a), mentre lo
zucchero è un alimento più consumato dagli adulti, il miele, le caramelle, i gelati e i dolci sono più
consumati da giovani e giovanissimi (tabella 7b). ed è al Nord che i consumi sono più alti (tabella 7c).
Tab. 7a Consumo di alimenti dolci (g/die/pro-capite) sul totale campione secondo il sesso.
Maschi
Dolci
Gelati (anche con cialda
o biscotto) e frappè
Zucchero
Miele, caramelle,
cioccolatini, ecc
Femmine
media
±δ%
media
±δ%
46.4
6.2
40.0
5.5
15.2
12.4
12.2
6.8
14.3
10.7
11.2
8.4
8.8
13.0
7.6
12.4
www.parmalat.it
Tab. 7b Consumo di dolci (g/die/pro-capite) sul totale del campione nelle varie classi di età.
Bambini
1-4
5-9
Dolci
Gelati (anche con cialda
o biscotto) e frappè
Zucchero
Miele, caramelle,
cioccolatini, ecc
Classi di età (anni)
adolescenti
adulti
10-14
15-17
18-29
30-49
anziani
50-64
65 e +
39.4
62.8
58.3
63.7
50.9
45.1
30.3
21.1
8.9
5.4
25.4
9.2
31.4
8.9
20.4
10.2
18.4
12.3
13.5
13.0
11.4
10.9
4.8
9.7
11.6
20.9
15.1
13.8
9.5
6.3
6.0
4.6
Tab. 7c Consumo di alimenti dolci sul totale campione nelle diverse aree geografiche (numeri indice Italia=100).
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
e Isole
Dolci
Gelati (anche con cialda
o biscotto (frappé)
Zucchero
Miele, caramelle,
cioccolatini, ecc.
107
115
110
79
104
108
127
104
59
95
107
94
128
100
85
85
Prodotti e piatti vari
In questa categoria di prodotti rientrano molti piatti (primi, secondi e contorni) che non è stato
possibile scomporre in alimenti più semplici, e molti ingredienti (condimenti e sale). Molti di questi
piatti sono stati registrati direttamente dagli individui senza una specifica descrizione e non è stato
possibile alla dietista dare loro una più precisa collocazione tra i gruppi di alimenti fin qui trattati.
I consumi di questi sono riportati nella tabella 8.
www.parmalat.it
Tab. 8 Consumo di prodotti alimentari vari (g/die/pro-capite)
Primi piatti
Secondi piatti
Contorni
Piatti a base di frutta
Altri piatti, panini,
sofficini, ecc
Snack salati
Aceto, sale, prodotti
per la lievitazione
Salse e condimenti
Prodotti per l’infanzia
Prodotti dietetici e
dolcificanti
Totale campione
media
±δ%
Soli consumatori
media
±δ%
%
cons
37.7
1.9
2.5
1.3
7.1
18.3
15.9
24.3
73.4
25.9
25.7
31.6
6.2
16.3
14.0
21.5
51.4
7.4
9.9
4.3
4.3
0.3
16.1
40.0
35.3
12.1
12.6
29.6
12.3
2.2
9.6
2.4
1.9
3.7
12.3
40.9
9.7
9.7
55.9
4.4
8.8
24.1
99.0
25.1
3.4
3.2
38.7
19.2
10.9
16.5
Tra questi prodotti primeggiano, con 37.7 g giorno, i primi piatti, seguiti dai condimenti e
ingredienti (sale, aceto). Di quest’ultima categoria di prodotti è particolarmente alta la percentuale
dei consumatori (99%) ciò è probabilmente dovuto alla presenza del sale, prodotto largamente
diffuso. L’alta percentuale di consumatori di primi piatti (51.4%) rappresenta probabilmente un
indicatore di consumi fuori casa, infatti, molto spesso durante l’indagine sono stati registrati
consumi di primi piatti a mensa (aziendale e scolastica). Non ci sono differenze caratterizzanti tra i
due sessi (tabella 8a).
Tab. 8a Consumo di prodotti alimentari vari (g/die/pro-capite) sul totale campione secondo il sesso.
media
Primi piatti
Secondi piatti
Contorni
Piatti a base di frutta
Altri piatti, panini,
sofficini, ecc
Snack salati
Aceto, sale, prodotti
per la lievitazione
Salse e condimenti
Prodotti per l’infanzia
Prodotti dietetici e
Maschi
±δ%
Femmine
media
±δ%
44.9
2.4
2.6
1.6
9.7
24.3
24.4
33.4
31.6
1.5
2.5
1.1
10.3
27.5
20.9
35.2
5.1
0.2
22.9
60.1
3.7
0.3
22.4
53.0
9.6
2.6
2.5
4.9
17.3
61.7
9.6
2.3
1.4
5.5
17.5
42.8
www.parmalat.it
dolcificanti
3.3
60.1
3.0
49.4
Nella tabella 8b, relativa alle classi di età, si evince che il consumo di primi piatti è
maggiore in quelle fasce di età che più probabilmente usufruiscono dei servizi di mensa scolastica o
aziendale.
Tab. 8b Consumo di prodotti alimentari vari (g/die/pro-capite) sul totale del campione nelle varie classi di età. Totale
campione.
bambini
1-4
5-9
Primi piatti
Secondi piatti
Contorni
Piatti a base di frutta
Altri piatti, panini,
sofficini, ecc.
Snack salati
Aceto, sale, prodotti
per la lievitazione
Salse e condimenti
Prodotti per l’infanzia
Prodotti dietetici e
dolcificanti
Classi di età
adolescenti
10-14
15-17
18-29
adulti
30-49
50-64
anziani
65 e +
58.9
3.0
1.2
0.3
55.6
3.9
1.5
2.9
38.2
2.4
5.0
1.1
29.3
1.7
4.4
0.8
38.6
1.8
2.8
1.5
42.0
2.2
2.5
1.5
28.3
1.5
2.4
1.2
25.3
0.6
1.5
0.5
2.6
0.5
5.7
1.2
7.0
1.2
6.4
0.3
4.6
0.3
4.7
0.2
3.3
0.1
2.7
0.0
4.3
0.8
26.6
5.8
2.4
2.6
7.1
2.9
1.0
9.0
2.4
0.2
9.4
3.0
0.3
9.7
2.6
0.0
11.3
1.9
0.1
12.0
2.2
0.6
0.1
0.6
1.5
0.1
4.8
3.2
2.0
5.9
Tra le varie aree geografiche (tabella 8c), non ce n’è una in particolare che mostra differenze
marcate Il Sud e Isole presentano valori bassi per i primi piatti e per le salse e condimenti; il Centro
ha bassi consumi di piatti a base di frutta e di dietetici; e il Nord Est ha un basso consumo di
secondi piatti..
www.parmalat.it
Tab. 8c Consumo di prodotti alimentari vari sul totale campione nelle diverse aree geografiche (numeri indice
Italia=100).
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud e
Isole
Primi piatti
Secondi piatti
Contorni
Piatti a base di frutta
Altri piatti, panini,
sofficini, ecc
Snack salati
Aceto, sale, prodotti per
la lievitazione
Salse e condimenti
Prodotti per l’infanzia
Prodotti dietetici e
dolcificanti
128
84
144
169
131
37
88
154
117
121
160
46
48
137
36
54
100
100
149
67
100
133
77
67
90
125
63
136
125
132
72
150
116
106
38
105
88
128
47
125
Acqua e altre Bevande
Nel campione esaminato, è l’acqua dell’acquedotto la bevanda più consumata, seguita a
brevissima distanza dall’acqua minerale (348 e 311.8 g rispettivamente) (tabella 9).
Tab. 9 Consumo di acqua e bevande (g/die/pro-capite)
Totale campione
media
±δ%
Acqua
Acqua minerale
Bevande analcoliche
Succhi di frutta
Vino e spumanti
Birra
Amari e liquori dolci
Tè, foglie
Caffè (polvere)
Caffè d’orzo,
camomilla, tisane, (polvere)
Soli consumatori
media
±δ%
%
cons
348.0
311.8
35.2
21.0
83.7
27.2
1.1
0.4
7.2
3.8
5.0
10.4
11.0
7.5
13.9
21.6
11.0
4.2
362.3
479.2
113.3
70.4
148.6
110.9
10.1
1.3
11.4
4.5
5.5
7.9
8.1
5.9
8.9
13.6
8.0
5.1
96.1
65.1
31.1
29.8
56.4
24.5
10.5
30.6
75.9
0.6
20.0
5.0
13.2
11.2
Seguono poi il vino, le bevande analcoliche e la birra. La percentuale dei consumatori di acqua di
rubinetto è, come era ovvio aspettarsi, molto alta; la quota di consumatori di acqua minerale è pari
www.parmalat.it
al 65.0%. Alta è anche la percentuale dei consumatori di caffè (75.9). A questo proposito, nella
tabella sono riportati i grammi di polvere utilizzati che corrispondono mediamente a due tazzine di
caffè. Le femmine bevono più acqua - in generale - dei maschi e meno delle altre bevande (tabella
9a).
Tab. 9a Consumo di bevande (g/die/pro-capite) sul totale campione per sesso.
Maschi
±δ%
media
±δ%
346.5
305.1
40.8
23.9
123.7
44.1
1.5
0.4
7.1
5.9
7.6
14.6
15.9
9.3
17.3
26.7
17.9
6.4
349.3
317.4
30.5
18.6
49.8
12.8
0.7
0.4
7.3
5.1
6.7
14.7
15.2
11.0
17.9
36.7
13.8
5.6
0.6
30.6
0.6
26.5
media
Acqua
Acqua minerale
Bevande analcoliche
Succhi di frutta
Vino e spumanti
Birra
Amari e liquori dolci
Tè, foglie
Caffè (polvere)
Caffè d’orzo, camomilla,
tisane (polvere)
Femmine
Rispetto all’età, i consumi di succhi di frutta sono più alti tra i giovani e giovanissimi, quelli di birra
sono maggiori tra i giovani adulti. L’acqua minerale è consumata maggiormente tra i 15 e i 29 anni.
Acqua di rubinetto e vino sono consumati decisamente da adulti e anziani (tabella 9b). Da rilevare
la presenza di bevande alcoliche già in età scolare.
Tab. 9 Consumo di bevande (g/die/pro-capite) sul totale del campione nelle varie classi di età.
Classi di età
bambini
adolescenti
adulti
1-4
5-9
10-14
15-17
18-29
30-49
Acqua
Acqua minerale
Bevande analcoliche
Succhi di frutta
Vino e spumanti
Birra
Amari e liquori dolci
.Tè, foglie
Caffè (polvere)
Caffè d’orzo, camomilla
tisane, (polvere)
50-64
anziani
65 e +
231.5
152.2
9.9
67.0
0.5
0.0
0.0
0.3
0.0
275.5
229.6
55.3
52.8
1.4
3.6
0.0
0.4
0.5
335.3
208.5
63.7
39.5
6.2
3.9
0.2
0.4
0.9
366.1
385.4
96.0
42.9
18.1
20.0
0.1
0.6
2.5
323.6
385.4
52.0
27.8
32.3
36.1
1.2
0.5
5.7
343.8
313.4
31.4
13.0
111.8
36.2
1.5
0.3
9.9
400.2
295.1
20.4
9.7
131.9
23.7
0.8
0.3
8.7
397.9
286.9
7.9
13.2
130.2
12.4
0.9
0.5
7.4
0.3
0.4
0.7
0.0
0.3
0.4
0.7
1.7
www.parmalat.it
I consumi di acqua di rubinetto sono più alti al Nord Ovest e al Centro, mentre l’acqua minerale è
molto più bevuta al Nord, come la maggior parte delle altre bevande (tabella 9c).
Tab. 9c Consumo di acqua e bevande sul totale campione nelle diverse aree geografiche (numeri indice Italia=100).
Nord-Ovest Nord-Est
Centro
Sud e
Isole
Acqua
Acqua minerale
Bevande analcoliche
Succhi di frutta
Vino e spumanti
Birra
Amari e liquori dolci
. Tè, foglie
Caffè (polvere)
Caffè d’orzo, camomilla,
tisane (polvere)
107
149
122
97
104
104
136
150
117
90
129
105
130
104
119
91
150
100
118
88
69
106
110
68
73
75
107
88
47
97
82
88
106
82
50
81
50
200
167
17
www.parmalat.it
Assunzione di nutrienti e copertura dei fabbisogni
Nella tabella 10 sono riportati gli introiti medi giornalieri di energia (con e senza alcol) di
acqua e di altri principali nutrienti. Si può notare che le proteine di origine animale sono molto
superiori a quelle di origine vegetale (quasi un rapporto di 2:1) caratteristica questa di una dieta
povera di vegetali.
Tab 10 Assunzione media giornaliera di nutrienti (1994-96)
Energia
Energia da alcool
Energia senza alcool
Acqua totale
Proteine
Animali
Vegetali
Lipidi
Animali
Vegetali
Amido
Zuccheri
Fibra
Alcool
Tiamina
Vitamina A
Sodio
Potassio
Calcio
Ferro
Fosforo
Zinco
kcal
kcal
kcal
g
g
g
g
g
g
g
g
g
g
g
mg
µg
mg
mg
mg
mg
mg
mg
2162 (8942 kj)
69
2092
1595
87.1
54.4
32.4
81.7
40.8
39.1
179.4
86.2
19.7
9.9
1.08
1137
5089
3046
879
12.7
1304
11.4
Nella tabella 11 è mostrata la copertura media del fabbisogno, espressa come percentuale
(100 = ottimale), raggiunta con gli apporti dei vari nutrienti. Come è si vede è evidente una generale
adeguatezza della dieta fatta eccezione per i carboidrati disponibili e per il calcio. Nei carboidrati
disponibili i deficitari sono quelli complessi, cioè gli amidi, poiché quelli solubili (gli zuccheri)
sono più che adeguati. Questa osservazione torna a confermare la dieta povera di vegetali che sono
la principale fonte di carboidrati complessi.
www.parmalat.it
Tab. 11 Copertura percentuale media dei fabbisogni dagli apporti dei vari nutrienti
(calcolata sui valori individuali).
Energia
Proteine
Lipidi
Amido
Zuccheri
Tiamina
Vitamina A
Potassio
Calcio
Ferro
Fosforo
Zinco
107
161
121
84
137
114
182
109
94
110
145
144
I valori medi riportati possono nascondere alcune situazioni carenziali presenti in particolari fasce
di popolazione. Così, ad esempio, come riportato nella tabella 12, risulta che il ferro e il potassio
sono carenti nelle femmine in età fertile.
Tab. 12 Copertura % media del fabbisogno di nutrienti ed energia
bambini
1-4
5-9
Maschi
Tiamina
Vitamina A
Calcio
Fosforo
Potassio
Ferro
Zinco
Femmine
Tiamina
Vitamina A
Calcio
Fosforo
Potassio
Ferro
Zinco
Classi di età (anni)
adolescenti
10-14
15-17
18-29
adulti
30-49
50-64
anziani
65 e +
126
171
93
124
239
97
170
122
196
96
133
169
119
159
115
161
77
121
114
118
147
116
141
86
139
113
127
168
107
180
99
149
106
138
134
100
178
119
184
110
149
128
113
188
105
170
111
151
127
142
172
95
140
110
147
124
130
173
96
125
235
107
177
110
187
79
121
115
113
143
113
134
66
100
88
76
124
125
142
67
100
87
63
168
113
173
82
117
91
63
148
114
192
107
153
96
67
155
130
199
65
126
102
124
157
114
205
59
116
92
115
141
www.parmalat.it
DISCUSSIONE
Consumi alimentari
I consumi medi nazionali attualmente osservati sono in sensibile calo rispetto a quelli
riscontrati nel decennio precedente. Le variazioni rispetto al passato sono calcolate confrontando i
dati attuali con quelli dell’indagine precedente del 1984 (tabella 13 ).
Tab. 13 Consumi medi giornalieri pro-capite in alimenti (grammi).
Pane e pizza
Pasta
Altri derivati dei cereali
Riso
Legumi secchi e conservati
Patate
Verdure e ortaggi
Ortaggi da insalata e surgelati
Pomodori da sugo
Frutta fresca e surgelata
Agrumi
Frutta secca e conservata
Carne bovina
Carne (non meglio definita)
Carne suina fresca
Salumi
Pollame e coniglio
Altre carni
Frattaglie
Prodotti ittici freschi e surgelati
Prodotti ittici conservati
Latte intero
Latte scremato e parz. scremato e UHT
Yogurt
Formaggi con grassi <20%
Formaggi con grassi 20-30%
Formaggi con grassi >30%
Uova
Olio d’oliva
Altri olii e grassi vegetali
Burro e grassi animali
Condimento e preparati per minestre
Zucchero e miele
Dolcificanti e prodotti dietetici
Biscotti e dolci
1984
1994-96
169.0
79.9
25.9
15.2
11.1
54.5
101.5
69.6
68.4
171.5
52.9
2.9
47.2
25.2
8.9
24.2
36.7
4.8
6.2
18.2
5.7
142.9
49.6
4.3
13.7
31.1
9.4
23.5
25.4
19.8
9.3
6.3
30.5
0.3
40.5
149.5
51.6
18.0
10.8
6.3
35.0
88.0
81.0
34.3
156.8
36.9
2.2
45.2
5.1
8.0
26.2
36.8
6.5
2.5
26.9
7.2
50.2
79.6
16.8
13.7
23.7
5.8
13.4
19.8
3.3
4.8
6.6
12.7
3.2
64.1
www.parmalat.it
Bevande nervine (polvere)
Acqua minerale
Bevande analcoliche
Vino
Birra
Superalcolici
Rustici e snacks
Piatti misti e miscellanea
Sale
Alimenti per l’infanzia
Totale
12.7
56.6
20.9
161.1
13.9
2.2
1.9
11.6
4.4
1.7
1748
8.9
311.8
56.2
83.3
27.2
1.5
4.2
59.5
7.2
1.9
1714
I dati non sono esattamente confrontabili in quanto le categorie di aggregazione sono diverse
e più numerose nell’indagine del 1994-96 (63 voci contro 43). Infatti, il confronto è stato effettuato
su 43 voci e, quindi, alcuni alimenti sono stati accorpati come nel caso dei piatti misti. Di
particolare rilievo è la diminuzione di alimenti derivati da cereali come la pasta, il pane e il riso.
Inoltre, molto marcato è il calo dei grassi da condimento, del latte e dello zucchero. Tra le bevande
si registra un forte aumento dell’acqua minerale, delle bevande analcoliche, della birra, mentre si
registra un calo del consumo di vino. In termini di peso totale la dieta dell’ultima indagine è di solo
13 g superiore a quella del 1984 ma il forte aumento delle bevande, in particolare dell’acqua
minerale (nel confronto non compare l’acqua del rubinetto), la rende più diluita in termini di energia
e alcuni nutrienti come si vedrà dopo.
Lo stesso andamento in calo sui valori di consumi medi nazionali si osserva confrontando i
dati sui consumi all’interno delle famiglie elaborati dall’ISTAT (tabella 14) con l’eccezione
dell’acqua minerale.
www.parmalat.it
Tab. 14 Consumi alimentari delle famiglie italiane (ISTAT 1998)
Variazione % 1996/1986
Pane
g
170.2
-11.1
Pasta
g
90.4
0.3
Carne bovina
g
50.7
-21.1
Pollame
g
34.8
-8.4
Altre carni
g
25.2
-8.1
Pesce
g
37.2
7.8
Olio di oliva e di semi
g
62.5
-17.3
Latte
ml
210.4
1.5
Formaggi
g
40.6
19.4
Uova
g
19.7
-25.1
Frutta fresca e secca
g
232.4
-5.6
Zucchero
g
40.7
-15.7
Caffè, tè e surrogati
g
14.2
-0.7
Acqua minerale
ml
414.2
190.9
Vino
ml
111.8
-60.4
Un andamento inverso al precedente, invece, lo mostrano i dati di disponibilità di consumo (tabella 15) che, però come
precedentemente detto, non rappresentano i reali livelli di consumo e, tra l’altro, le aggregazioni sono differenti tra i due
anni.
Tabella 15 Disponibilità al consumo di alimenti (espressa come quantità/anno/per abitante) negli anni 1986 e 1996
(ISTAT)
1986
1996
Frumento
Risone
Totale CEREALI
Patate e patate dolci
Legumi secchi
Altri ortaggi
Totale ORTAGGI
Mele
Pere
Uva
Altra frutta fresca
Arance e mandarini
Totale FRUTTA FRESCA
Frutta secca e in guscio
Carne bovina
163,5
5,9
169,4
42,8
4,1
90,7
207,5
19,4
11,8
12,9
23,1
39,0
121,3
6,6
25,5
www.parmalat.it
161,2
8,4
169,6
5,2
212,1
143,1
5,6
Carne suina
Carne ovina e caprina
Carne equina
Pollame
Coniglie e selvaggina
Frattaglie
Totale CARNI
Pesce fresco
Pesce secco e conservato
Totale PESCE
Uova
Latte
Formaggi
Burro
Lardo e strutto
Olio di oliva
Olio di semi
Olio
Zucchero
Caffè
Vino
Birra
24,1
1,5
1,1
19,2
3,9
3,8
75,3
10,7
2,6
13,3
11,3
84,4
16,0
2,4
3,4
11,6
12,4
24
25,2
4,4
68,3
23
80,4
17,3
12,1
81,7
17,2
2,1
3,3
25,4
26,2
4,9
57,4
22,9
VALUTAZIONE NUTRIZIONALE DELLA DIETA
Il diminuito consumo di alimenti si riflette nella quota di energia giornalmente assunta che
infatti ha subìto una flessione media di circa il 25% (2162 kcal contro le 2709 dell’84), avvicinando
la popolazione media ai fabbisogni medi individuali (tabella 11). Per quanto riguarda i singoli
nutrienti energetici si registra ancora un eccesso di proteine e di lipidi mentre i carboidrati
disponibili risultano in difetto rispetto alla distribuzione dell’energia ottimale. Nel caso dei nutrienti
non energetici (vitamine e minerali) non si registrano, attualmente, situazioni di apporti insufficienti
se si fa eccezione per il calcio la cui copertura media non è del tutto assicurata. Il che può anche
dipendere dal più elevato livello di assunzione raccomandato per questo minerale adottato nei
recenti LARN. Analogo discorso può essere fatto per il ferro che come già mostrato, risulta carente
nelle donne in età fertile. Tali elementi sembrano quindi quelli che vanno osservati con la più
grande attenzione, anche in considerazione della probabilità che il dato medio possa più facilmente
nascondere gruppi di popolazione a rischio.
Per quanto riguarda la qualità della dieta consumata, esaminando la distribuzione
dell’energia tra i nutrienti energetici (tabella 16), si può osservare un miglioramento nel caso
www.parmalat.it
dell’apporto lipidico, con diminuzione dal 36.5% al 33.9% rispetto agli anni 80, mentre resta ancora
troppo basso l’apporto energetico dei carboidrati.
Tabella 16. Contributo energetico percentuale dei vari nutrienti, confronto 1994-96 vs 1984.
94-96
Energia
proteine
grassi saturi
altri grassi
amidi
zuccheri
alcol
100 (2162 kcal)
16.1
10.4
23.5
31.9
15.0
3.1
84
100 (2709 kcal)
13.5
13.3
23.2
33.3
12.5
4.2
Nel caso dell’acqua da bere, non esiste un preciso livello raccomandato, date le naturali
variazioni nel fabbisogno idrico individuale in dipendenza della composizione della dieta, del
clima e dell’attività fisica. Però, ritenendo adeguato un apporto fra 1 e 1.5 ml/kcal spesa, si vede dai
risultati (che possono essere anche sottostimati a causa della tecnica di rilevamento utilizzata),
come esista ancora un ampio margine per incrementarne il suo consumo soprattutto attraverso
acqua di rubinetto e minerale che apportano minerali, senza apportare ulteriori quantità di nutrienti
energetici come fanno in genere le bevande analcoliche e alcoliche.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
− ISTAT. I Bilanci Alimentari Nazionali 1986. Annuario statistico italiano. Istat, Roma 1988
− ISTAT. I Bilanci Alimentari Nazionali 1996. Annuario statistico italiano. Istat, Roma 1998
− ISTAT. I Consumi delle famiglie 1986. Istat, Roma 1988
− ISTAT. I Consumi delle famiglie 1996. Istat, Roma 1998
− Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU). Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti per gli italiani
(LARN)1996. Sinu (ed), EDRA Milano 1997
− Carnovale E, Marletta L. Tabelle di Composizione degli Alimenti. Istituto Nazionale della Nutrizione. EDRA
Milano 1997
− Saba A, Turrini A, Mistura G, Cialfa E. Indagine nazionale sui consumi alimentari delle famiglie 1980-84, alcuni
principali risultati. Riv Sc Alim 19; 4: 53-65, 1990
− Istituto Nazionale della Nutrizione (INN). Alimentazione e nutrizione in Italia: aspetti, problemi, proposte. INN,
Roma 1992
− Turrini A, Saba A, Perrone D, Cialfa E and D’Amicis A: Food consumption patterns in Italy: the INN-CA Study
1994-1996. Eur J Clin Nutr. 2001 Jul;55(7):571-88.
− D’Amicis A et al. Il consumo e la fonte dei nutrienti nella dieta degli italiani (INN-CA 95) 1994-96. (dati non
pubblicati, in preparazione)
www.parmalat.it
Scarica

File.