FONDAZIONE
INTERNAZIONALE
MENARINI
FIRENZE
PIAZZA DELLA CALZA
e
CONVITTO DELLA CALZA
Pain and Cough
19-21 Marzo 2015
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FIRENZE PIAZZA DELLA CALZA e CONVITTO DELLA CALZA
FONDAZIONE
INTERNAZIONALE
MENARINI
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Brevi cenni storici
Con il Simposio “Pain and Cough” Fondazione Internazionale Menarini ritorna nella sua Firenze e
ambienta l'evento nello storico Convitto della Calza, in piazza della Calza 6.
La prestigiosa struttura risalente al XIV secolo è composta dalla chiesa di San Giusto e da un exconvento che fu prima ospedale e poi sede religiosa. Nonostante presenti un'architettura semplice
e a tratti disadorna, a ricordo della sua antica funzione, è un ambiente molto suggestivo e ricco di
storia e, da pochi anni, è adibito a centro congressi e hotel.
Si trova nel quartiere folcloristico dell'Oltrarno, chiamato dai fiorentini anche Diladdarno per la
sua posizione a sud, sulla sponda sinistra del fiume Arno. È il quartiere in cui Vasco Pratolini
ambientò il suo racconto Le ragazze di San Frediano. L'intera zona rappresenta la più tipica
fiorentinità poiché conserva ancora le sue vecchie botteghe attive di artigiani, orafi, restauratori ed
è ricca di storiche trattorie e botteghe alimentari che offrono prodotti toscani e tipici piatti
fiorentini.
Il Convitto è situato all'interno
delle antiche mura comunali
fiorentine del 1300, ancora
visibili, adiacente al magnifico
giardino di Boboli e poco
distante dal monumentale
Palazzo Pitti, reggia dei
granduchi di Toscana prima e
del re d'Italia poi. Difronte ha
ancora le antiche scuderie di
Palazzo Pitti che oggi ospitano
l'Istituto d'Arte cittadino con
una gipsoteca di 3000 gessi e
calchi. A pochi metri, su via
Romana, si trova il famoso
museo della Specola, di storia
naturale, che ospita una ricca collezione zoologica di animali esistenti ed estinti, oltre alla Tribuna
di Galileo, affrescata da immagini celebranti gli scienziati fiorentini, e la torretta per l'osservazione
astronomica. Conserva inoltre un'antica collezione di 1400 cere anatomiche scientifiche, uniche al
mondo per antichità e vastità, tra cui il famoso “spellato” figura umana con i vasi sanguigni e i
muscoli visibili.
Poco lontano dal Convitto si apre l'elegante viale dei Colli realizzato dall'architetto Giuseppe
Poggi durante la sua ricostruzione urbanistica ottocentesca di Firenze. È introdotto dalle sculture
del leone Marzocco, simbolo della Repubblica fiorentina, e della lupa Capitolina, simbolo
dell'antica Roma. Collega la parte est alla parte ovest della città passando dal famoso piazzale
Michelangelo che offre una delle viste più incantevoli dell’intera Firenze.
Il Convitto si affaccia sulla piccola piazza della
Calza raggiungibile oltrepassando l'antica
imponente porta Romana dove si congiungono via
dei Serragli e via Romana. All'esterno della porta
non passa inosservata l'enorme statua dell'artista
Michelangelo Pistoletto del 1984 intitolata
Dietrofront. L'antico varco, fu costruito nel 1326 su
disegno di Jacopo Orcagna con l'edificazione delle
ultime mura cittadine di Arnolfo di Cambio.
Originariamente si chiamava San Pier Gattolini per
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la vicina chiesa omonima trecentesca, ricostruita col
soprannome di Serumido. Nel XVI secolo venne in
parte demolita per evitare gli attacchi dell'artiglieria
ed oggi conserva ancora oggi gli originali battenti in
legno con le serrature e i bulloni in ferro antico.
Sopra l'arco centrale interno è ancora visibile un
grande affresco del pittore Franciabigio raffigurante
la Madonna in trono col bambino e quattro Santi.
Ai due lati riporta due iscrizioni latine che ricordano
la trionfale entrata a Firenze di papa Leone X de'
Medici nel 1515 e dell'imperatore Carlo V nel 1536
per imporre sul trono ducale suo genero Alessandro
de' Medici.
La facciata della casa prospiciente è decorata con un
grandissimo e moderno affresco del fiorentino Mario
Romoli (1908-1978) eseguito nel 1955 e intitolato La
vita a Firenze. Sono rappresentati gli artisti fiorentini
più insigni nei secoli (Dante, Giotto, Masaccio,
Leonardo, Lorenzo il Magnifico, Cosimo I, Rosai,
Papini, Primo Conti, il sindaco La Pira, l’artista stesso e
altri). L'opera sostituisce la precedente, del 1617, del
pittore Giovanni da San Giovanni (1592-1636) ormai
sciupata e staccata in cui è rappresentata l'allegoria di
Firenze, signora della Toscana, tra i benefici di Flora e
seduta in trono tra Siena e Pisa.
Questa zona di Firenze è il punto più a sud del centro storico cittadino, sull'antico itinerario stradale
per Siena e Roma. Nel Medioevo era percorso da tutti i pellegrini provenienti dal nord, diretti alla
tomba di San Pietro e a Gerusalemme. La strada attraversava la città ed era detta “della carità”
perché sul suo percorso ospitava ben 30 ospedali che svolgevano la doppia funzione di accogliere i
pellegrini e dare assistenza agli ammalati. Il Convitto della Calza fu uno di questi.
Nacque nel 1362 come oratorio ad uso di piccolo ospedale, intitolato a San Giovanni e sotto il
patrocinio dei Cavalieri di Malta. Nel 1373 Bindo di Lapo Benini vi fondò sopra un ospizio per i
pellegrini dedicato ai Santi Niccolò e Donato dei Frieri con annessa chiesa. Ancora oggi si nota sulla
porta della chiesa lo stemma dei Benini con le catene vermiglie incrociate su campo dorato.
Nel 1392 fu ceduto alle suore Gerosolimitane o Cavalieresse di Malta che lo tennero per due secoli
trasformandolo in convento col nome di San Giovanni e arricchendolo con il chiostro a forma
trapezoidale e vari affreschi rinascimentali tra cui la rappresentazione dell'Ultima Cena del
Franciabigio.
Durante lo storico assedio di Firenze dell'imperatore Carlo V nel 1529-30, le monache lasciarono il
convento e nel 1531 vi subentrarono i Gesuati di San Giusto alle Mura provenienti dal convento
distrutto di Porta Pinti. Il popolo li soprannominò i “frati della Calza” per l'abitudine di portare un
lunghissimo cappuccio pendente sulla spalla che aveva la forma di una calza. Il curioso soprannome
passò col tempo anche al convento, alla chiesa e alla piazza.
Questi frati erano conosciuti per la lavorazione e la colorazione dei vetri dipinti, detti “pinti”, usati
per le vetrate artistiche delle chiese. Nel 1689 il complesso passò alla Congregazione dei sacerdoti di
San Salvatore al Vescovo per poi divenire convitto ecclesiastico per la preparazione dei seminaristi al
sacerdozio. Dal 2000 la struttura è divenuta hotel e centro congressuale dopo una raffinata
ristrutturazione che ne ha mantenuto intatte le caratteristiche storiche.
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IL CENACOLO di
SAN GIOVANNI BATTISTA DELLA CALZA
Il convento nasconde tra i suoi tesori un suggestivo chiostro e un famoso affresco a tutta parete
dell'Ultima Cena a ricordo del sacro momento evangelico in cui Gesù consumò l'ultimo pasto con i
suoi apostoli prima di essere crocifisso.
La decorazione è posta nel Cenacolo cioè nell'antico refettorio delle suore dove, ancora oggi,
vengono serviti i pasti agli ospiti dell'attuale hotel. Cenacolo deriva dalla parola "cena" ed era il
luogo del convento dove le religiose pranzavano, meditavano, pregavano e accoglievano gli ospiti
di riguardo.
A Firenze se ne contano ben dieci visitabili, eseguiti tra il 1300 e il 1600 in altrettanti conventi, ed
uno nella Badia di Passignano. Sono tutti decorati da artisti locali con dipinti che richiamano i temi
centrali della Cristianità, l'Ultima Cena, la Crocifissione e la Resurrezione.
L'opera artistica nel Convitto della Calza è del pittore fiorentino rinascimentale Francesco di
Cristofano detto il Franciabigio (1482-1525) che fu a lungo allievo di Mariotto Albertinelli, seguace
di Raffaello. Fu grande amico e collaboratore di Andrea del Sarto, detto il “pittore senza errori”, e
ebbe fama come ritrattista ed esecutore dell'affresco il Matrimonio della Vergine nel Chiostrino dei
Voti della Basilica della Santissima Annunziata. Per la bellezza delle sue opere le suore Cavalieresse
di Malta gli commissionarono nel 1514 la decorazione del loro Cenacolo.
Per quest' opera Franciabigio studiò a lungo l'anatomia dei corpi e la prospettiva traendo ispirazione
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dal Cenacolo di San Salvi dell'amico Andrea del Sarto e dall'Ultima Cena di Leonardo da Vinci a
Milano.
L'affresco appare accurato e molto originale con un insolito movimento scenico dove nessuna figura
è volutamente ferma. I personaggi sono rappresentati nel momento in cui Gesù dice: “In verità vi
dico: uno di voi mi tradirà”. Gli apostoli sembrano parlare fra loro mentre qualcuno di loro sta per
alzarsi. San Giovanni adagia la testa sulla spalla di Gesù in una posa di grande intimità; San Pietro è
colto in atteggiamento di sorpresa mentre ascolta le parole di Cristo; Giuda è isolato e di spalle e si
alza così repentinamente da tavola tanto da rovesciare la saliera e far cadere lo sgabello su cui è
seduto. Dinamismo, emozioni e impeto sono volutamente rappresentati. Sullo sfondo si vedono
luminose vedute del circondario del Convento e sembra quasi che anche le persiane siano mosse dal
vento. La tavola è coperta di suppellettili e sui boccali si notano la Croce di Malta, stemma
dell'ordine delle Cavalieresse, e il simbolo della Famiglia de' Medici, arme della Badessa del
Convento.
Vale proprio la pena ammirare quest'opera che rappresenta un punto focale nella storia dell'arte
fiorentina e rimanere incantati dalla sua notevole bellezza.
Lista cronologica degli antichi Cenacoli di Firenze oggi aperti al pubblico:
Cenacolo di Santa Croce
Cenacolo di Santo Spirito
Cenacolo di Sant'Apollonia
Cenacolo della Badia a Passignano (Tavarnelle Val di Pesa)
Cenacolo di Ognissanti
Cenacolo di San Marco
Cenacolo del Fuligno
Cenacolo della Calza
Cenacolo di San Salvi
Cenacolo di Santa Maria del Carmine
Cenacolo di Santa Maria Novella
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Come raggiungere il
CONVITTO DELLA CALZA
In auto:
Autostrada del Sole A1:
uscita Firenze Impruneta se si proviene da sud, uscita Firenze Aeroporto se si proviene da nord.
Seguire le indicazioni per il centro città e Piazzale di Porta Romana. Oltrepassata l'antica Porta
Romana si arriva in piazza della Calza.
Parcheggio
Parcheggio Oltrarno in piazza della Calza. I partecipanti al congresso godono di uno sconto del
30% sulla tariffa standard. La tariffa per il parcheggio giornaliero è di 20 €.
In treno
La stazione principale di Firenze è SMN (Santa Maria Novella) situata nel centro della città e
vicinissima alle maggiori attrazioni turistiche. Dista ca. 1,6 km dal Convitto della Calza, cioè circa 20
minuti a piedi. Il costo del taxi per la sede congressuale è di ca. 15 €. Gli autobus cittadini per
raggiungere il Convento sono i numeri 36 o 37 con un percorso di 12 minuti.
In aereo
L'aeroporto internazionale Amerigo Vespucci di Firenze si trova a 4 Km a nord del centro storico di
Firenze. È collegato alla città tramite una navetta e il servizio taxi. La frequenza della navetta è ogni
30 minuti e conduce alla stazione ferroviaria centrale SMN. La durata del viaggio è di 20 minuti ad
un costo di 6 €. La tariffa taxi per il centro città è di circa 20 €.
Dalla stazione è possibile raggiungere piazza della Calza con gli autobus 36 o 37 in circa 12 minuti.
L'aeroporto internazionale Galileo Galilei di Pisa dista 70 km da Firenze. Dispone di un servizio
navetta e del treno per raggiungere la stazione ferroviaria centrale di Firenze SMN. La durata del
viaggio è di 1 ora, al costo di 5 €.
Taxi di firenze:
055 4242;
055 4390;
055 4798
Fondazione Internazionale Menarini
Edificio L - Strada 6 Centro Direzionale Milanofiori 20089 Rozzano (MI)
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