I racconti della creazione
a cura di Cristina Dell’Acqua
scienza e/o fede
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arte
LETTURA DI FEDE E LETTURA SCIENTIFICA DELL'ORIGINE DELL'UNIVERSO
• La «lettura di fede» e la «lettura scientifica» sull'origine
dell'universo si pongono su due piani diversi, e soprattutto
hanno due scopi completamente differenti.
• Alla fede non interessa «come» è nato l'universo: è
preoccupata invece del «perché», del senso, del significato
ultimo delle cose. Il messaggio dei primi capitoli della
Genesi non è quello di proporci il modello di formazione del
mondo su cui è costruito il racconto biblico, come se fosse
una cronaca di ciò che è avvenuto, ma il «perché» essa è
avvenuta e chi è “Colui” che l'ha realizzata.
• L'interpretazione scientifica dell'universo e della sua
storia, invece, cerca di spiegare, mediante ipotesi e teorie,
«come», cioè in che modo hanno avuto origine il mondo e la
vita.
• La scienza non può affermare, ma neppure negare
l'esistenza di Dio creatore, non se ne occupa!
Galileo Galilei (1564 - 1642)
•È stato uno dei più grandi scienziati
italiani. Scoprì le montagne della Luna;
le macchie solari; la rotazione del Sole;
la Via Lattea composta da una miriade
di Stelle; i satelliti di Giove; gli anelli di
Saturno, pur non riconoscendoli come
tali; le fasi di Venere; una stella
apparentemente fissa e di bassissima
luminosità, che in realtà era Nettuno.
•Galilei era profondamente cristiano e davanti a ciò che vedeva col suo
monocolo, si poneva il rapporto fra scienza e fede.
•Concluse che non interferiscono lavorando su piani separati: la fede
parla delle cose dei cieli, la scienza di quelle di questo mondo. Le sue
scoperte contrastavano con alcuni passi della Bibbia: nell'Antico
Testamento si dice che Dio tenne il Sole fermo per tre giorni per
permettere a Giosué e agli ebrei la vittoria sul nemico, quando è la
Terra a girare intorno al Sole. Galilei osserva però che la Bibbia non è
un trattato d'astronomia e che la Scrittura ispirata parlava agli antichi
nel linguaggio d'allora, con delle esagerazioni che son tipiche del genere
della letteratura guerriera. Fermare il Sole, visto dalla Terra, ha lo
stesso effetto di fermare la Terra per tre giorni, ossia vedere sempre
il Sole a mezzogiorno per avere una forte luce. Questo e altri passi
hanno contenuti non scientifici che portarono Galilei a parlare non solo
di questioni di linguaggio, ma che la Bibbia non parla ed è separata
dalla scienza. "Io crederei che l'autorità delle Sacre scritture
avesse avuto solamente la mira a persuader a gli uomini quegli
articoli e preposizioni, che son necesarie per la salute loro, e
superando ogni umano discorso, non potevo per altra scienza né per
altro mezzo farcisi credibili, che per bocca dello stesso Spirito
Santo" (Galileo Galilei, lettera al p. Benedetto Castelli, 1613)
• Nasce così la teoria galileiana secondo la quale esistono due libri che
sono in grado di rivelare la verità: uno è la Bibbia che ha valore salvifico
e di purificazione dell'anima, l'altro è l'universo, che a differenza del
primo va letto in maniera scientifica e quindi per essere ben interpretato deve essere studiato oggettivamente. Secondo Galileo i due libri
essendo opera di un unico Autore, non potevano contraddirsi.
• Lo scienziato fu però condannato dall’Inquisizione all’abiura. Galilei,
ormai vecchio e stanco accettò di rinnegare le proprie tesi, pur di aver
salva la vita.
Galileo Galilei e la Chiesa
Riportiamo alcuni passaggi centrali del
discorso di papa Giovanni Paolo II del
31.10.1992:
«Se la cultura contemporanea è caratterizzata da una tendenza allo scientismo,
l'orizzonte culturale dell'epoca di Galileo era unitario ed era contrassegnato da
una particolare formazione teologica. Tale carattere unitario della cultura, che è
in sé positivo e che sarebbe auspicabile anche oggi, fu una delle cause della
condanna di Galileo.
La maggior parte dei teologi non coglievano la distinzione formale tra la Sacra
Scrittura e la sua interpretazione, (...) . «A partire dal secolo dei Lumi e fino ai
nostri giorni, il “caso” Galileo ha rappresentato una specie di mito […]. Questo
mito ha avuto un ruolo culturale considerevole; ha infatti contribuito a radicare
numerosi scienziati in buona fede nella convinzione che ci fosse incompatibilità
tra lo spirito della scienza e la sua etica di ricerca, da un lato, e la fede cristiana
dall'altro. Una tragica incomprensione reciproca è stata interpretata come il
riflesso di una opposizione costitutiva fra scienza e fede. Le chiarificazioni cui si
è giunti grazie ai recenti studi storici ci permettono di affermare che tale
doloroso equivoco appartiene ormai al passato» (n. 10).
METODO
• Come si analizza correttamente il
testo biblico?
• Giunti in terza conosciamo ormai la
metodologia privilegiata per capire
meglio il senso del testo:
– TESTA SUL TESTO NEL CONTESO
– CHI – COME – DOVE – QUANDO – PERCHÉ
– 5W (when, why, what, who, where)
... in pratica
IL 1 capitolo della GENESI
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Gli studiosi collocano la redazione del primo capitolo durante o subito dopo l'esilio babilonese (587-538
a.C.). Siamo in un momento storico terribile per il popolo di Israele, esso attraversa una
grave crisi di fede: ha perso tutto, la terra, il re, il Tempio. Babilonia lo ha sconfitto e
deportato schiavo, dopo aver raso al suolo il tempio di Gerusalemme e distrutto le tavole
della legge che lì erano conservate.
Non è un fatto solo politico, ma essenzialmente religioso. Sembra che Dio si sia dimenticato del suo popolo,
che lo abbia abbandonato, che sia infedele alle sue promesse, all’«Alleanza».
I grandi profeti Isaia ed Ezechiele leggono la deportazione in esilio come una «amara medicina» e tengono
viva la speranza. Fanno capire che è il popolo ad essere stato infedele, non Dio. La conversione è l'inizio della
salvezza. Oltre all'annuncio da parte dei profeti, in Babilonia c'è anche la riflessione dei sacerdoti
deportati. Essi scrivono la storia delle origini per liberare il popolo dal pericolo di cadere nella fede
politeista del popolo babilonese vincitore, e sostenere gli ebrei nella fede nell'unico Dio.
I sacerdoti in esilio mettono a confronto le loro idee con le cosmogonie (miti sulla creazione del mondo)
babilonesi. Il soggetto di queste è la lotta del dio Marduk con la dea Tiamat. Marduk la vince, la divide in due
parti e con una costruisce la volta del cielo, con l'altra il piano della terra.
La cultura in cui si sono immersi gli esiliati è permeata da un profondo spirito pessimistico: l'uomo è un
giocattolo nelle mani di divinità capricciose, le cui passioni si riversano sugli uomini sotto forma di catastrofi
naturali. Per placare queste divinità è necessario offrire sacrifici al dio Sole e alla dea Luna. I sacerdoti
sono alla ricerca di un fondamento per continuare a sperare e a credere in Dio e nel futuro.
Partendo dalla condizione attuale del popolo, il pensiero corre spontaneo al periodo della schiavitù in Egitto.
Se allora Dio con il suo intervento riuscì a trasformare una massa di schiavi in un popolo libero, non sarà
capace oggi di fare altrettanto? Il Dio che essi conoscono attraverso i fatti dell'Esodo è un Dio buono, che
ama gli uomini e li vuole liberi. E' un Dio alleato dell'uomo, non un nemico.
La creazione, quindi, è vista alla luce della liberazione e dell'Alleanza. Il passaggio del mar Rosso è un atto di
potenza di Dio creatore, che divide in due le acque del mare perché il suo popolo possa attraversarlo a piede
asciutto e incamminarsi verso la terra della libertà.
Allo stesso modo, per gli antichi sacerdoti ebrei, l'inizio del mondo è un atto di liberazione di
Dio salvatore che divide le acque primordiali perché l'umanità possa vivere su una terra di
libertà. La creazione è vista alla luce della liberazione.
Questa esperienza viene estesa a tutta l'umanità. Dio vuole tutti gli uomini liberi: per questo
li ha creati. Dio ha creato tutto per l'uomo, e l'uomo è per la comunione, l’alleanza, l’amicizia
con Lui.
Il 2° e 3° capitolo della GENESI
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I capitoli 2 e 3 della Genesi sono stati scritti anteriormente al capitolo 1.
Sembra che si debba farli risalire all'epoca di Salomone (961-927 a. C., 200 anni
dopo la liberazione dalla schiavitù d'Egitto), il grande sovrano che ha assicurato
al regno prosperità, pace e splendore.
I sacerdoti cominciano a raccogliere per iscritto gli antichissimi racconti,
tramandati oralmente per secoli. Alle origini del popolo c'è Dio che chiama
Abramo.
Ma prima? Come l'umanità ha avuto inizio? Come parlare di un evento così
misterioso, che sfugge ad ogni esperienza umana?
Gli scrittori sacri costruiscono un racconto proiettando all'inizio del mondo
quanto è avvenuto all'inizio del loro popolo. Riprendono l'essenziale di ciò che
hanno scoperto meditando sui fatti dell'Esodo (liberazione e Alleanza) per
riportarlo all'origine dell'umanità. Dio ha creato il suo popolo nel deserto,
liberandolo dalla schiavitù e lo ha collocato in un paese fertile, Canaan. Gli ha dato
i suoi comandamenti: se il popolo obbedisce, sarà felice su questa terra; se
disobbedisce avrà sofferenza e morte.
Gli scrittori sacri pensano che Dio si sia comportato alla stessa maniera anche
all'inizio del mondo: Dio è sempre Dio, e il suo agire non può cambiare. Dio crea
l'uomo, lo pone in un giardino fertile, gli dà un comandamento, se l'uomo
obbedisce, vivrà felice; se disobbedisce, morirà.
L'uomo (Adamo) cede alla tentazione e disobbedisce a Dio, separandosi da Lui.
Con il peccato entrano nel mondo il male e la morte.
TESTA SUL TESTO
NEL CONTESTO
primo racconto
Struttura 1°
racconto
• 1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 Ma la terra era deserta e disadorna e v'era tenebra sulla superficie
dell'oceano e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque. 3 Dio allora ordinò: «Vi sia luce». E vi fu luce. 4 E Dio vide che la luce era buona e separò
la luce dalla tenebra. 5 E Dio chiamò la luce giorno e la tenebra notte. Poi venne sera, poi venne mattina:
.
• 6 Dio disse ancora: «Vi sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». E così avvenne. 7 Dio fece il firmamento e
separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. 8 E Dio chiamò il firmamento cielo. Di nuovo venne
sera, poi mattina:
.
• 9 E Dio ordinò: «Le acque che sono sotto il cielo si accumulino in una sola massa e appaia l'asciutto». E così avvenne. 10 Dio poi chiamò
l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che questo era cosa buona. 11 Dio comandò ancora: «La terra faccia germogliare la
verdura, le graminacee produttrici di semenza e gli alberi da frutto, che producano sulla terra un frutto contenente il proprio seme,
ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. 12 La terra produsse verdura, graminacee che facevano semenza secondo la propria
specie e alberi che portavano frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie. Poi Dio vide che questo era buono. 13
Così venne sera, poi mattina:
.
• 14 Di nuovo Dio ordinò: «Vi siano luci nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per feste, per giorni e per anni,
15 e facciano da lampade nel firmamento del cielo, per illuminare la terra». E avvenne così. 16 Dio fece le due lampade maggiori, la lampada
grande per il governo del giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le stelle. 17 Poi Dio le pose nel firmamento del cielo per
illuminare la terra, 18 per governare il giorno e la notte e per la separazione tra la luce e la tenebra. E Dio vide che era buono. 19 E venne
sera, poi mattina:
.
• 20 E Dio disse: «Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del cielo». E
così avvenne; 21 Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi guizzanti, di cui brulicano le acque, secondo le loro specie, e tutti i volatili
alati, secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 22 Allora Dio li benedisse dicendo: «Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite le acque
dei mari; e i volatili si moltiplichino sulla terra». 23 E venne sera, poi mattina:
.
• 24 Di nuovo Dio ordinò: «La terra produca esseri viventi, secondo la loro specie: bestiame e rettili e fiere della terra, secondo la loro
specie». E avvenne così. 25 Dio fece le fiere della terra, secondo la loro specie e il bestiame, secondo la propria specie e tutti i rettili del
suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 26 Finalmente Dio disse: «Facciamo l'uomo secondo la nostra immagine, a nostra
somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere della terra e su tutti i rettili che
strisciano sulla terra». 27 Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò. 28 Quindi Dio li
benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e abbiate dominio sui pesci del mare, sui volatili del
cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni sorta di graminacee produttrici di
semenza, che sono sulla superficie di tutta la terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: essi costituiranno il
vostro nutrimento. 30 Ma a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e nei quali vi è l'alito
di vita, io do come nutrimento l'erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era molto buono. E venne
sera, poi mattina:
.
primo giorno
secondo giorno
terzo giorno
quarto giorno
quinto giorno
sesto giorno
settimo giorno
• Gn 2,1 Così furono ultimati i cieli e la terra e tutto il loro ornamento. 2 Allora Dio, nel
, volle conclusa l'opera che
aveva fatto e si astenne, nel giorno settimo, da ogni opera che aveva fatto. 3 Quindi Dio benedisse il giorno settimo e lo consacrò, perché in
esso aveva cessato da ogni lavoro servile che operando aveva creato. 4a Queste sono le origini dei cieli e della terra
quando Dio li creò.
Occhio alle ripetizioni !
•
1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 Ma la terra era deserta e disadorna e v'era tenebra sulla superficie dell'oceano e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque. 3
Dio allora disse: «Vi sia luce». E vi fu luce. 4 E Dio vide che la luce era buona e separò la luce dalla tenebra. 5 E Dio chiamò la luce giorno e la
tenebra notte. Poi venne sera, poi venne mattina: primo giorno.
Dio disse
E così avvenne
•
6
ancora: «Vi sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque».
. 7 Dio fece il
firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. 8 E Dio chiamò il firmamento cielo. Di nuovo venne sera, poi
mattina: secondo giorno.
•
9E
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si accumulino in una sola massa e appaia l'asciutto». E così avvenne. 10 Dio poi chiamò
l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che questo era cosa buona. 11 Dio comandò ancora: «La terra faccia germogliare la verdura,
le graminacee produttrici di semenza e gli alberi da frutto, che producano sulla terra un frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie». E
così avvenne. 12 La terra produsse verdura, graminacee che facevano semenza secondo la propria specie e alberi che portavano frutto contenente
il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie. Poi Dio vide che questo era buono. 13 Così venne sera, poi mattina: terzo giorno.
•
Dio disse: «Vi siano luci nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per feste, per giorni e per anni, 15 e facciano da
lampade nel firmamento del cielo, per illuminare la terra». E così avvenne. 16 Dio fece le due lampade maggiori, la lampada grande per il governo
14 Di nuovo
del giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le stelle. 17 Poi Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra, 18 per governare il giorno e la
notte e per la separazione tra la luce e la tenebra. E Dio vide che era buono. 19 E venne sera, poi mattina: quarto giorno.
•
Dio disse: «Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del cielo». E così
avvenne; 21 Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi guizzanti, di cui brulicano le acque, secondo le loro specie, e tutti i volatili alati, secondo la loro
20 E
specie. E Dio vide che era buono. 22 Allora Dio li benedisse dicendo: «Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; e i volatili si moltiplichino sulla terra». 23 E
venne sera, poi mattina: quinto giorno.
•
Dio ordinò: «La terra produca esseri viventi, secondo la loro specie: bestiame e rettili e fiere della terra, secondo la loro specie». E
avvenne così. 25 Dio fece le fiere della terra, secondo la loro specie e il bestiame, secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro
specie. E Dio vide che era buono. 26 Finalmente Dio disse: «Facciamo l'uomo secondo la nostra immagine, come nostra somiglianza, affinché possa
24 Di nuovo
dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere della terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò gli uomini secondo la sua
immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò. 28 Quindi Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e
Dio disse
abbiate dominio sui pesci del mare, sui volatili del cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». 29 Poi
: «Ecco, io vi do ogni
sorta di graminacee produttrici di semenza, che sono sulla superficie di tutta la terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: essi costituiranno il
vostro nutrimento. 30 Ma a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e nei quali vi è l'alito di vita, io do come nutrimento l'erba
verde».
E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era molto buono. E venne sera, poi mattina: sesto giorno.
E Dio disse ... così avvenne
• Il popolo schiavo correva il rischio
dell’annientamento: il Dio degli ebrei,
apparentemente
sconfitto,
sarebbe
stato abbandonato per una conversione
di massa al dio dei vincitori.
• Si vuole affermare che Dio è molto più
potente degli dei stranieri, basta che
ordini, che dica e le cose avvengono.
Occhio alle ripetizioni !
•
1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 Ma la terra era deserta e disadorna e v'era tenebra sulla superficie dell'oceano e lo Spirito di Dio
•
aleggiava sulle acque. 3 Dio allora ordinò: «Vi sia luce». E vi fu luce. 4 E Dio vide che la luce
e separò la luce
dalla tenebra. 5 E Dio chiamò la luce giorno e la tenebra notte. Poi venne sera, poi venne mattina: primo giorno.
6 Dio disse ancora: «Vi sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». E così avvenne. 7 Dio fece il firmamento
e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. 8 E Dio chiamò il firmamento cielo. Di nuovo
venne sera, poi mattina: secondo giorno.
9 E Dio ordinò: «Le acque che sono sotto il cielo si accumulino in una sola massa e appaia l'asciutto». E così avvenne. 10 Dio poi chiamò
•
era buona
era cosa buona
l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che questo
. 11 Dio comandò ancora: «La
terra faccia germogliare la verdura, le graminacee produttrici di semenza e gli alberi da frutto, che producano sulla terra un frutto
contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. 12 La terra produsse verdura, graminacee che facevano
semenza secondo la propria specie e alberi che portavano frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie. Poi Dio
vide che questo
•
era buono
. 13 Così venne sera, poi mattina: terzo giorno.
14 Di nuovo Dio ordinò: «Vi siano luci nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per feste, per giorni e per anni,
15 e facciano da lampade nel firmamento del cielo, per illuminare la terra». E avvenne così. 16 Dio fece le due lampade maggiori, la
lampada grande per il governo del giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le stelle. 17 Poi Dio le pose nel firmamento del
cielo per illuminare la terra, 18 per governare il giorno e la notte e per la separazione tra la luce e la tenebra. E Dio vide che
•
•
buono
era
. 19 E venne sera, poi mattina: quarto giorno.
20 E Dio disse: «Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del cielo». E così
avvenne; 21 Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi guizzanti, di cui brulicano le acque, secondo le loro specie, e tutti i volatili alati,
secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 22 Allora Dio li benedisse dicendo: «Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite le acque dei
mari; e i volatili si moltiplichino sulla terra». 23 E venne sera, poi mattina: quinto giorno.
24 Di nuovo Dio ordinò: «La terra produca esseri viventi, secondo la loro specie: bestiame e rettili e fiere della terra, secondo la loro specie».
E avvenne così. 25 Dio fece le fiere della terra, secondo la loro specie e il bestiame, secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo
era buono
secondo la loro specie. E Dio vide che
. 26 Finalmente Dio disse: «Facciamo l'uomo secondo la nostra
immagine, come nostra somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere della terra e
su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li
creò. 28 Quindi Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e abbiate dominio sui pesci del
mare, sui volatili del cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni sorta di
graminacee produttrici di semenza, che sono sulla superficie di tutta la terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di
seme: essi costituiranno il vostro nutrimento. 30 Ma a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e
nei quali vi è l'alito di vita, io do come nutrimento l'erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era
molto buono
. E venne sera, poi mattina: sesto giorno.
Era cosa buona
• La creazione, secondo gli ebrei, non è
destinata al male, alla rovina, alla disperazione. Javé è un Dio buono che crea per il
bene non gode della rovina dei peccatori, ma
vuole che si convertano e vivano.
• Tutto è buono, ma la creatura umana è
qualcosa di più: molto buona.
• Dio non potrà mai abbandonare alla disperazione la sua creatura prediletta.
Occhio alle ripetizioni !
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1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 Ma la terra era deserta e disadorna e v'era tenebra sulla superficie dell'oceano e lo
Spirito di Dio aleggiava sulle acque. 3 Dio allora ordinò: «Vi sia luce». E vi fu luce. 4 E Dio vide che la luce era buona e separò
chiamò
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la luce dalla tenebra. 5 E Dio
la luce giorno e la tenebra notte. Poi venne sera, poi venne mattina: primo
giorno.
6 Dio disse ancora: «Vi sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». E così avvenne. 7 Dio fece
il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. 8 E Dio
chiamò il firmamento cielo. Di nuovo venne sera, poi mattina: secondo giorno.
9 E Dio ordinò: «Le acque che sono sotto il cielo si accumulino in una sola massa e appaia l'asciutto». E così avvenne. 10 Dio
poi chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che questo era cosa buona. 11 Dio comandò
ancora: «La terra faccia germogliare la verdura, le graminacee produttrici di semenza e gli alberi da frutto, che producano
sulla terra un frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. 12 La terra produsse
verdura, graminacee che facevano semenza secondo la propria specie e alberi che portavano frutto contenente il proprio
seme, ciascuno secondo la propria specie. Poi Dio vide che questo era buono. 13 Così venne sera, poi mattina: terzo giorno.
14 Di nuovo Dio ordinò: «Vi siano luci nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per feste, per
giorni e per anni, 15 e facciano da lampade nel firmamento del cielo, per illuminare la terra». E avvenne così. 16 Dio fece le
due lampade maggiori, la lampada grande per il governo del giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le
stelle. 17 Poi Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra, 18 per governare il giorno e la notte e per la
separazione tra la luce e la tenebra. E Dio vide che era buono. 19 E venne sera, poi mattina: quarto giorno.
20 E Dio disse: «Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del
cielo». E così avvenne; 21 Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi guizzanti, di cui brulicano le acque, secondo le loro
specie, e tutti i volatili alati, secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 22 Allora Dio li benedisse dicendo: «Siate
fecondi, moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; e i volatili si moltiplichino sulla terra». 23 E venne sera, poi mattina: quinto
giorno.
24 Di nuovo Dio ordinò: «La terra produca esseri viventi, secondo la loro specie: bestiame e rettili e fiere della terra, secondo la
loro specie». E avvenne così. 25 Dio fece le fiere della terra, secondo la loro specie e il bestiame, secondo la propria specie e
tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 26 Finalmente Dio disse: «Facciamo l'uomo secondo la
nostra immagine, come nostra somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e
sulle fiere della terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; a immagine di
Dio li creò; maschio e femmina li creò. 28 Quindi Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e
soggiogatela, e abbiate dominio sui pesci del mare, sui volatili del cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla
terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni sorta di graminacee produttrici di semenza, che sono sulla superficie di tutta la
terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: essi costituiranno il vostro nutrimento. 30 Ma a tutte le
fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e nei quali vi è l'alito di vita, io do come
nutrimento l'erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era molto buono. E venne
sera, poi mattina: sesto giorno.
CHIAMO’
• Chiamare significa dare il nome, attribuire un
destino.
• È il padre, il proprietario, che dà il nome al
figlio o all’oggetto.
• Dio dà il nome alla terra e al cielo, al giorno e
alla notte, al mare... a tutto ciò che
anticamente era considerato una divinità. Si
vuol far capire che cielo, mare ecc. non sono
dèi ma oggetti creati da Javé.
Occhio alle ripetizioni !
•
1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 Ma la terra era deserta e disadorna e v'era tenebra sulla superficie dell'oceano e lo Spirito di Dio
aleggiava sulle acque. 3 Dio allora ordinò: «Vi sia luce». E vi fu luce. 4 E Dio vide che la luce era buona e
tenebra. 5 E Dio chiamò la luce giorno e la tenebra notte. Poi venne sera, poi venne mattina: primo giorno.
•
•
•
6 Dio disse ancora: «Vi sia un firmamento in mezzo alle acque per
separò
separò la luce dalla
separare le acque dalle acque». E così avvenne. 7 Dio fece il
firmamento e
le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. 8 E Dio chiamò il
firmamento cielo. Di nuovo venne sera, poi mattina: secondo giorno.
9 E Dio ordinò: «Le acque che sono sotto il cielo si accumulino in una sola massa e appaia l'asciutto». E così avvenne. 10 Dio poi chiamò
l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che questo era cosa buona. 11 Dio comandò ancora: «La terra faccia germogliare
la verdura, le graminacee produttrici di semenza e gli alberi da frutto, che producano sulla terra un frutto contenente il proprio seme,
ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. 12 La terra produsse verdura, graminacee che facevano semenza secondo la
propria specie e alberi che portavano frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie. Poi Dio vide che questo era
buono. 13 Così venne sera, poi mattina: terzo giorno.
separare
14 Di nuovo Dio ordinò: «Vi siano luci nel firmamento del cielo, per
il giorno dalla notte; siano segni per feste, per giorni e
per anni, 15 e facciano da lampade nel firmamento del cielo, per illuminare la terra». E avvenne così. 16 Dio fece le due lampade
maggiori, la lampada grande per il governo del giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le stelle. 17 Poi Dio le pose nel
separazione
•
•
firmamento del cielo per illuminare la terra, 18 per governare il giorno e la notte e per la
tra la luce e la tenebra.
E Dio vide che era buono. 19 E venne sera, poi mattina: quarto giorno.
20 E Dio disse: «Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del cielo». E così
avvenne; 21 Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi guizzanti, di cui brulicano le acque, secondo le loro specie, e tutti i volatili alati,
secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 22 Allora Dio li benedisse dicendo: «Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite le acque dei
mari; e i volatili si moltiplichino sulla terra». 23 E venne sera, poi mattina: quinto giorno.
24 Di nuovo Dio ordinò: «La terra produca esseri viventi, secondo la loro specie: bestiame e rettili e fiere della terra, secondo la loro specie».
E avvenne così. 25 Dio fece le fiere della terra, secondo la loro specie e il bestiame, secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo
secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 26 Finalmente Dio disse: «Facciamo l'uomo secondo la nostra immagine, come nostra
somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere della terra e su tutti i rettili che
strisciano sulla terra». 27 Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò. 28 Quindi Dio li
benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e abbiate dominio sui pesci del mare, sui volatili del
cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni sorta di graminacee produttrici di
semenza, che sono sulla superficie di tutta la terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: essi costituiranno il vostro
nutrimento. 30 Ma a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e nei quali vi è l'alito di vita, io do
come nutrimento l'erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era molto buono. E venne sera, poi
mattina: sesto giorno.
SEPARARE
• Il verbo separare suggerisce alla fantasia la
più celebre “separazione” delle acque, ossia
l’apertura delle acque del Mar Rosso, avvenuta
quando Javé per mano di Mosé liberò gli ebrei
schiavi dall’Egitto.
• Si vuole incoraggiare il popolo disperato
annunciando che Dio è il liberatore, è fedele e
non abbandona il suo popolo in acque
pericolose.
Occhio alle ripetizioni !
•
20 E Dio disse: «Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo
sfondo del firmamento del cielo». E così avvenne; 21 Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi
guizzanti, di cui brulicano le acque, secondo le loro specie, e tutti i volatili alati, secondo la loro specie. E
Dio vide che era buono. 22 Allora Dio li
dicendo: «Siate fecondi, moltiplicatevi e
riempite le acque dei mari; e i volatili si moltiplichino sulla terra». 23 E venne sera, poi mattina: quinto
giorno.
24 Di nuovo Dio ordinò: «La terra produca esseri viventi, secondo la loro specie: bestiame e rettili e fiere
della terra, secondo la loro specie». E avvenne così. 25 Dio fece le fiere della terra, secondo la loro
specie e il bestiame, secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide
che era buono. 26 Finalmente Dio disse: «Facciamo l'uomo secondo la nostra immagine, come nostra
somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere
della terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; a
immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò. 28 Quindi Dio li
e disse loro: «Siate
fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e abbiate dominio sui pesci del mare, sui
volatili del cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi
do ogni sorta di graminacee produttrici di semenza, che sono sulla superficie di tutta la terra, e anche
ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: essi costituiranno il vostro nutrimento. 30 Ma a
tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e nei quali vi è l'alito
di vita, io do come nutrimento l'erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto,
ed ecco che era molto buono. E venne sera, poi mattina: sesto giorno.
Gn 2,1 Così furono ultimati i cieli e la terra e tutto il loro ornamento. 2 Allora Dio, nel settimo giorno, volle
conclusa l'opera che aveva fatto e si astenne, nel giorno settimo, da ogni opera che aveva fatto. 3
Quindi Dio
il giorno settimo e lo
, perché in esso aveva cessato da ogni
lavoro servile che operando aveva creato. 4a Queste sono le origini dei cieli e della terra quando Dio li
creò.
benedisse
•
benedisse
•
benedisse
consacrò
BENEDIRE
• Il verbo benedire/consacrare richiama alla
memoria un contesto sacro, liturgico.
• Si attribuisce sacralità alla vita.
• Si attribuisce sacralità al settimo giorno che
viene consacrato come un TEMPO sacro in
sostituzione del TEMPIO sacro che era stato
distrutto a Gerusalemme.
• Chi vuole pregare Dio può farlo ovunque
perché il mondo stesso è la sua casa.
R
I
S
P
DOMANDE ??? O
S
T
Raccolta delle domande più interessanti degli alunni E
1
1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 Ma la terra era deserta e
disadorna e v'era tenebra sulla superficie dell'oceano e lo spirito
di Dio aleggiava
sulle acque.
B. Avevano
già
A. Ma le acque
3
Dio
allora
ordinò:
«Vi
sia
luce».
E
vi
fu
luce.
capito che le prime
c’erano
già?
4
E
Dio
vide
che
la
luce
era
buona
e
separò
la
luce
dalla
tenebra.
forme di vita erano
5 E in
Dio
chiamò la luce giorno e la tenebra notte. Poi venne sera, poi
nate
acqua?
venne mattina: primo giorno.
6 Dio disse ancora: «Vi sia un firmamento in mezzo alle acque che
tenga separate le acque dalle acque». E così avvenne. 7 Dio fece il
firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle
acque che sono sopra il firmamento.
C. Cos’è il
8 E Dio chiamò il firmamento cielo. Di nuovo
venne sera, poi mattina:
firmamento?
secondo giorno.
9 E Dio ordinò: «Le acque che sono sotto il cielo si accumulino in una
sola massa e appaia l'asciutto». E così avvenne.
10 Dio D.
poi Cosa
chiamò
l'asciutto terra e alla massa delle acque diede il
significa
nome di mari. E Dio vide che questo era cosa buona.
separare le acque
dalle acque?
creazione del mondo/casa
1
•
•
•
•
11 Dio comandò ancora: «La terra E.
faccia
germogliare
Perché
non dice la verdura, le
graminacee produttrici di semenza e gli alberi da frutto, che producano
il nomeseme,
del Sole
e
sulla terra un frutto contenente il proprio
ciascuno
secondo la
propria specie». E così avvenne.
della Luna?
12 La terra produsse verdura, graminacee che facevano semenza secondo
la propria specie e alberi che portavano frutto contenente il proprio
seme, ciascuno secondo la propria specie. Poi Dio vide che questo era
buono. 13 Così venne sera, poi mattina: terzo giorno.
14 Di nuovo Dio ordinò: «Vi siano luci nel firmamento del cielo, per
separare il giorno dalla notte; siano segni per feste, per giorni e per anni,
15 e facciano da lampade nel firmamento del cielo, per illuminare la
terra». E avvenne così.
16 Dio fece le due lampade maggiori, la lampada grande per il governo del
giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le stelle.
17 Poi Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra, 18 per
governare il giorno e la notte e per la separazione tra la luce e la tenebra.
E Dio vide che era buono. 19 E venne sera, poi mattina: quarto giorno.
F. Perché vengono
chiamate lampade?
sfida agli dei babilonesi
• 20 E Dio disse: «Brulichino le acque d'un brulichio
d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo
sfondo del firmamento del cielo». E così avvenne;
• 21 Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi
Cosa significa
guizzanti, di cui brulicano leG.
acque,
secondo le loro specie,
brulicare
?
e tutti i volatili alati, secondo la loro specie. E Dio vide
che era buono.
• 22 Allora Dio li benedisse dicendo: «Siate fecondi,
moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; e i volatili si
moltiplichino sulla terra».
I. Cosa significa
• 23
E venne sera, poi mattina: quinto giorno.
secondo
la propria
H. Perché
• 24 Di nuovo Dio ordinò:
«La gli
terra produca esseri viventi,
specie?
esseri devono
secondo la loro specie:
bestiame e rettili e fiere della
terra, secondo la loro
specie».
E avvenne così. 25 Dio fece
riempire
la terra?
le fiere della terra, secondo la loro specie e il bestiame,
secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo
la loro specie. E Dio vide che era buono.
1
“arredamento” del
mondo/casa
•
1
26 Finalmente Dio disse: «Facciamo l'uomo secondo la nostra
L. Perché
deve
immagine,
come
nostra somiglianza, affinché possa dominare sui
dominare?
pesci
del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere
della terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
• 27 Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; a immagine di
Dio li creò; maschio e femmina li creò.
• 28 Quindi Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e
dice
moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela,M.e Perché
abbiate
N. Cosa
dominio sui pesci del mare,
sui significa
volatili del cielo, sul“nostra”?
bestiame e
su ogni essere vivente
che astriscia
sulla terra». 29 Poi Dio
essere
immagine
disse: «Ecco, io vi do diogni
Dio?sorta di graminacee produttrici di
semenza, che sono sulla superficie di tutta la terra, e anche
ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: essi
costituiranno il vostro nutrimento. 30 Ma a tutte le fiere della
terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti
sulla terra e nei quali vi è l'alito di vita, io do come nutrimento
O. l'erba
Tutto è verde».
buono E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che
aveval’uomo
fatto,è ed ecco che era molto buono. E venne sera, poi
perché
mattina: sesto giorno.
molto buono?
creazione dell’uomo
1/2
• Gn 2,1 Così furono ultimati i cieli e
la terra e tutto il loro ornamento. 2
Allora Dio, nel giorno settimo, volle
conclusa l'opera che aveva fatto e si
riposò, nel giorno settimo. 3 Quindi
Dio
benedisse
il giorno settimo e lo
Q. Ma
allora la
terra è stata
consacrò,
perché in esso aveva
creata in SETTE
P. Ma Dio era
cessato
da
ogni
lavoro
servile che
giorni?
stanco?
operando aveva creato. 4a Queste
sono le origini dei cieli e della terra
quando Dio li creò.
creazione del sabato
• Gn 2,4b Quando il Signore Dio fece la terra e il
cielo, 5 ancora nessun cespuglio della steppa vi
era sulla terra, né alcuna erba della steppa vi era
spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto
A. Ma il sulla terra e non vi era l'uomo che
piovere
B. Perché
racconto
lavorasse
il terreno 6 e facesse
sgorgare dalla
adesso si dice il
ricomincia?
terra
un canale e facesseSIGNORE
irrigare
DIO?tutta la
superficie del terreno;
• 7 allora il Signore Dio modellò l'uomo con la
polvere del terreno e soffiò nelle sue narici un
alito di vita; così l'uomo divenne un essere
vivente.
D. CreatoDio
dalla piantò un giardino in Eden, a
• 8 Poi il Signore
C. Perché
significal'uomo che
E. aveva
Ma alloramodellato.
oriente, epolvere
vi collocò
2
gli alita
addosso?
che non vale
niente?
l’Eden è in un
luogo preciso?
2
• 9 Il Signore Dio fece spuntare dal terreno ogni sorta
d'alberi, attraenti per la vista e buoni da mangiare, e
l'albero della vita nella parte più interna del giardino,
insieme all'albero della conoscenza del bene e del male.
•
10 Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino; poi di lì si
Perché corsi. 11 Il nome del primo è Pison: esso
divideva inF. quattro
delimita ilattraenti
confine edi tutta la regione G.
di Avila,
dove c'è l'oro: 12
Ma dove
l'oro di quella
terra è fine; ivi c'è il bdellio e la pietra d'onice. 13
buoni?
mele? il confine di
E il nome del secondo fiume è Ghicon:sono
essoledelimita
tutta la regione di Etiopia. 14 E il nome del terzo fiume è Tigri:
esso scorre a oriente di Assur. E il quarto fiume è l'Eufrate.
H. La •morte
15 Poi il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di
era prevista?
Eden perché lo lavorasse e lo custodisse.
• 16 Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Di tutti
gli alberi del giardino tu puoi mangiare; 17 ma dell'albero
della conoscenza del bene e del male non devi mangiarne,
perché, nel giorno inI.cui
tu te
ne cibassi, dovrai certamente
Quale
compito
morire».
viene affidato
all’uomo?
2
M. Cosa significa
a •lui 18 Poi il Signore Dio disse:
corrispondente?
che l'uomo sia solo: gli voglio
«Non è bene
fare un aiuto
a lui corrispondente». L. Perché si
• 19 Allora il Signore dice
Dio
modellò
dal
che “non
è
bene”? steppa e tutti
terreno tutte le fiere della
i volatili del cielo e li condusse all'uomo,
per vedere come li avrebbe chiamati: in
qualunque modo l'uomo avesse chiamato
gli esseri viventi, quello doveva essere il
loro nome. 20 E così l'uomo impose dei
N. Cosa significa
a tutto il bestiame, a tutti i volatili
dare il nomi
nome agli
animali?
del cielo e a tutte le fiere della steppa;
ma, per l'uomo, non fu trovato un aiuto a
lui corrispondente.
• 21 Allora il Signore Dio fece cadere un sonno
profondo sull'uomo,
che si addormentò, poi gli
O. Ma c’era già
tolse una dellel’anestesia?
costole e richiuse la carne al suo
posto.
• 22 Il Signore Dio costruì la costola, che aveva
tolto all'uomo, formandone una donna. Poi la
condusse all'uomo. 23 Allora l'uomo disse:
«Questa volta è osso delle mie ossa e carne della
mia carne! Costei si chiamerà donnaP.perché
Perché proprio la
dall'uomo fu tratta».
costola?
• 24 Per questo l'uomo abbandona suo padre e sua
madre e si attacca alla sua donna e i due
Q. Perché non
R. Si chiama
donna
diventano
una sola carne.
avevano vergogna?
perché tratta dall’uomo.
• 25 Or ambedue erano nudi, l'uomo e la sua donna,
Cosa vuol dire? Le dà un
ma non sentivano mutua vergogna.
nome?
2
•
1 Il serpente era la più astuta di tutte le fiere della steppa che il
Signore Dio aveva fatto, e disse alla donna: «E' vero che Dio ha
detto: "Non
dovete proprio
mangiare
A. Perché
il di nessun albero del giardino"?».
• 2 La donna
rispose al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino
serpente?
noi possiamo mangiare; 3 ma del frutto dell'albero che sta nella
parte interna del giardino Dio ha detto:B.
"Non
ne dovete
Perché
tenta mangiare e
non lo dovete toccare, per non morirne"».
proprio la donna?
• 4 Ma il serpente disse alla donna: «Voi non morirete affatto! 5
Anzi! Dio sa che nel giorno in cui voi ne mangerete, si apriranno i
vostri occhi e diventerete come Dio, conoscitori del bene e del
male».
C. Ma che peccato è
• 6 Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare,
mangiare seducente
una mela? per gli occhi e attraente per avere successo; perciò
prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche a suo marito,
che era con lei, ed egli ne mangiò.
• 7 Si aprirono allora gli occhi di ambedue e conobbero che erano
nudi; perciò cucirono delle foglie di fico e se ne fecero delle
cinture.
D. Perché adesso si
vergognano di essere
nudi?
3
•
3
•
•
•
•
•
•
8 Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio allorché
passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l'uomo fuggì con
la moglie dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del
giardino.
Cosa significa?
9 Allora E.
il Signore
Dio chiamò l'uomo e gli domandò: «Dove sei?».
10 Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino, e ho avuto paura,
perché io sono nudo, e mi sono nascosto».
11 Riprese: «Chi ti ha detto che eri nudo? Hai dunque mangiato
dell'albero del quale ti avevo comandato di nonF.
mangiare?».
Perché ha paura?
12 Rispose l'uomo: «La donna che tu hai messo vicino a me mi ha
dato dell'albero, e io ho mangiato».
13 Il Signore Dio disse alla donna: «Come hai fatto questo?».
Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
G. Di chi è la colpa?
14 Allora il Signore Dio disse al serpente: «Perché hai fatto
questo, maledetto sii tu fra tutto il bestiame e tra tutti gli animali
della campagna: sul tuo ventre dovrai camminare e polvere dovrai
mangiare
per tutti i giorni della tua vita. 15 Ed io porrò un'ostilità
H.
È per questo
tra te e la donna e tra la tua stirpe e la sua stirpe: essa ti
motivo
che il la testa e tu la assalirai al tallone».
schiaccerà
I. Cosa significa?
serpente striscia?
Perché proprio tra
donna e serpente?
3
• 16 Alla donna disse: «Moltiplicherò le tue sofferenze e le
tue gravidanze, con doglie dovrai partorire figlioli. Verso
tuo marito ti spingerà la tua passione, ma egli vorrà
L. Perché punisce la
dominare
su te».
M. Allora l’uomo è
donna?
• 17
E all'uomo
superiore
alla disse: «Perché hai ascoltato la voce di tua
moglie e hai mangiato dell'albero, per il quale t'avevo
donna?
comandato:
"Non ne devi mangiare": Maledetto sia il suolo
per causa tua! Con affanno ne trarrai il nutrimento, per
tutti i giorni della tua vita.
• 18 Spine e cardi farà spuntare per te, mentre tu dovrai
mangiare le erbe della campagna.
• 19 Con il sudore della tua faccia mangerai pane, finché
O.tratto,
Cosa significa
tornerai alla terra, perché da essa sei stato
perché
polvere sei e in polvere devi tornare!».
tornare in polvere?
N. Perché maledice
la terra?
• 20 L'uomo diede a sua moglie il nome di Eva, perché
essa fu la madre di tutti i viventi.
• 21 E il Signore Dio fece all'uomo e a sua moglie delle
tuniche di pelli e li vestì.
Perché
li vestì di Dio disse allora: «Ecco che l’uomo è
•Q.22
Il Signore
pelli?
diventato come uno di noi, conoscendo P.
il bene
male!
Perchéeleildà
il
E ora facciamo sì che egli non stenda lanome
sua EVA?
mano e non
prenda anche l’albero della vita, così che ne mangi e
viva in eterno!».
• 23 E il Signore Dio lo mandò via dal giardino di Eden,
per lavorare il suolo da dove era stato tratto. 24
Scacciò l’uomo, e dinnanzia al giardino di Eden pose i
cherubini
e la fiamma della spada folgorante per
R. Senza
il peccato
custodire
ci sarebbe
stata la l’accesso all’albero della vita.
3
vita eterna?
S. Perché li scaccia?
• 1A
Gli antichi non possedevano concetti astratti. Per
immaginare il “Nulla” pensavano alle tenebre (al buio) e/o
alle acque profonde e misteriose.
• 1B
Non potevano immaginarsi il “brodo primordiale”,
pensavano, invece, all’esperienza più naturale, la vita
attorno ai fiumi, o all’esperienza più antica (atavica) di
ognuno di noi, la nascita dalle acque del grembo materno.
• 1C
Il firmamento è il cielo; “firmus” in latino significa
solido, perché gli antichi immaginavano il cielo come una
cupola.
• 1D Tenendo conto di come gli antichi immaginavano la
pioggia, si può capire come essi pensassero che sopra il
cielo dovevano essere raccolte delle acque.
• 1E / 1F
Il Sole e la Luna non vengono nemmeno
nominati in segno di disprezzo. Questi astri, in tutte le
culture antiche sono le principali divinità. Qui si vuole
affermare il contrario e cioè che essi non sono dèi, ma
oggetti, mobilio, del nostro Dio: la luce grande è il lampadario della sua casa, la luce piccola è l’abat-jour per la
notte. Sciocchi, quindi, i babilonesi che li adorano.
• 1G
Il brulicare è il fermento e il movimento della vita.
• 1H
Dio, che ha finito di costruire la sua casa, ora la
decora, pone in ogni spazio un’abbondanza di ornamenti e
suppellettili. In ogni caso, la vita deriva dalla BENEDIZIONE di Dio.
• 1I Quelle elencate sono la traccia dell’antico modo che
gli ebrei avevano di classificare gli animali.
• 1L
L’uomo è chiamato a dominare su tutti gli altri
esseri viventi. Si legge ancora il voler sminuire tutti gli
animali, molti dei quali, specie nel vicino e nemico Egitto
sono adorati come divinità, o comunque ne sono la
raffigurazione. Gli animali sono per l’uomo e non l’uomo
per gli animali, affermazione che ha comunque una sua
forza se si considera che è stata espressa da una civiltà
ancora legata alla pastorizia.
• 1M
NOSTRA può significare tante cose: nella cultura
ebraica è probabilmente il riferimento alla corte celeste
(Jhavé con i suoi angeli), nella cultura cristiana
ovviamente il riferimento è alla Trinità; infatti Dio non
crea a sua immagine un singolo uomo, ma una piccola
comunità formata da uomo, donna pronti a generare una
nuova vita, così come Lui è Padre, Figlio e Spirito Santo.
• 1N
L’IMMAGINE di Dio non è certo rintracciabile
nell’aspetto fisico: Dio è puro Spirito, non ha un corpo.
Pensiamo però che per creare qualcuno di simile a Lui crea
la coppia. Possiamo capire quindi come la vera essenza di
Dio altro non sia che AMORE. L’uomo assomiglia Dio
perché ama, perché crea, perché è libero.
• 1O
Solo l’uomo è a immagine di Dio e solo l’uomo può
essere MOLTO BUONO. L’essere umano è la creatura
prediletta e non è possibile che sia abbandonata al suo
destino. Dio ha creato l’uomo SIMILE a sé, libero e quindi
lo libererà dall’esilio babilonese.
• 1P
Se Dio crea con la sua volontà ovviamente non è
affatto stanco. La forza con cui si sottolinea che Dio
cessa di lavorare vogliono essere da esempio per il popolo
che, schiavo, poteva solo riconoscersi come identità nel
rifiuto di prestare servizio il sabato.
• 1Q
I sette giorni della creazione sono solo presi in
prestito dal mito babilonese. Si vuole annunciare che Dio è
Signore del tempo e della terra, e non abbandonerà mai il
suo popolo. Non è obiettivo di questo racconto fornire
un’impossibile descrizione cronachistica. (Quali sono i
testimoni?).
• 2A
•
•
•
Il racconto pare ricominciare e, in effetti,
ricomincia davvero. Siamo ora al secondo racconto
che ricordiamo essere stato scritto anteriormente
al primo. I monaci che nel medioevo hanno eseguito
la suddivisione dei libri della Bibbia in capitoli e
versetti, in questo caso hanno operato piuttosto
maldestramente.
2B Dio/Signore Dio. Dal modo di chiamarLo
stranamente differente, gli studiosi hanno intuito
che si trattava di due racconti distinti.
2C Nella lingua ebraica, ruah è il vocabolo che indica
sia l’alito, sia il vento, sia il fiato, sia lo Spirito. Dio
dona all’uomo il suo spirito, l’anima.
2D La polvere in realtà è l’ADAM, cioè l’argilla che
Dio plasma creando l’uomo. Sia la polvere, sia l’argilla
però vogliono indicare la fragilità dell’uomo,
contrapposta alla grandezza dello Spirito che lo rende
simile a Dio. Il nome di Adamo, però compare solo
dopo il peccato, perché è solo dopo il peccato che se
ne evidenzia la fragilità.
•
2E Qualche studioso cerca di identificare il giardino dell’Eden
in qualche località della Mesopotamia, in effetti si parla del
Tigri e dell’Eufrate. Gli altri due fiumi, però, il Ghicon e il Pison
non sono ben identificabili, quasi a voler far capire al lettore
che deve allargare il suo sguardo verso un orizzonte più ampio
e non totalmente legato ad un qui e ad un ora: il messaggio
della Genesi è contestualizzato, ma anche universale.
• 2F
Dio è innamorato delle sue creature. Per esse prepara il
cibo, bello e buono, con una cura ed una tenerezza di chi vuole
regalare il meglio alla persona che ama.
• 2G
Finalmente ci siamo accorti che le mele non ci sono!
Nonostante le numerose raffigurazioni dell’arte antica e
contemporanea (cfr. certe pubblicità), si tratta solo di un
equivoco millenario. In certi casi malum in latino può significare
sia male che melo. Da qui la sovrapposizione di due concetti
molto distanti tra loro. Un conto è che il peccato sia mangiare
una mela quasi che l’uomo debba essere considerato come un
bambino goloso e disobbediente, un conto che esso sia il
desiderio del frutto del male, il desiderio di eludere le
indicazioni di Dio e di decidere il bene e il male a proprio
piacimento. Nella storia passata e recente moltissimi sono i
casi in cui l’essere umano ha legalizzato il male, rendendolo
bene (cfr. pena di morte, torture, olocausto nazista, schiavitù,
aparthaid, ...).
• 2H Dio Padre non aveva previsto la morte
per le
sue creature. Gesù infatti ha sconfitto la morte
che non era voluta da Dio. Come sarebbe stato però
possiamo solo immaginarlo facendo ricorso alla
fantasia.
• 2I
Dio affida all’uomo il compito di coltivare e
custodire la terra. L’uomo non è né uno schiavo, né
un “signore”. Può invece collaborare all’opera
creatrice di Dio coltivando la terra, creando, ma
custodendo il dono che ha ricevuto senza
deturparlo.
• 2L
L’esperienza della solitudine è una delle più
terribili che possa capitare, anche nella nostra
affollatissima società. Essere circondato da
persone non sempre allevia quel senso di sofferenza
che molte persone e anche molti ragazzi provano
dentro di sé. Il motivo è chiaro siamo creati a
immagine di Dio, e come Lui è Comunità, anche noi
siamo felici solo quando condividiamo la nostra vita
con qualcuno.
• 2M
In realtà nel testo ebraico c’è una espressione
tipo “che lo guardi negli occhi”, come dire “alla stessa
altezza”, allo stesso livello, ma anche che possa avere
una relazione con lui. Io guardo negli occhi solo le
persone che considero degne della mia attenzione e chi
mi guarda negli occhi non ha nessuna soggezione nei
miei confronti, altrimenti lo sguardo sfugge e viene
abbassato.
• 2 N
Dare il nome, l’abbiamo già visto, significa
essere padrone, dare un destino. Se l’uomo dà il nome
agli animali significa che per quanto affezionati, essi
non potranno mai essere simili a lui.
• 2 O
Ovviamente non si tratta di un’operazione
chirurgica della preistoria. Si vuole dire che l’uomo non
è presente al momento della creazione della donna. Non
la può “possedere” nemmeno a livello cognitivo. “Non
capirò mai le donne”, o viceversa, è l’espressione che ci
fa capire che per quanto simili, e ugualmente degni,
uomini e donne sono diversi possono donarsi
reciprocamente non possedersi.
• 2P
Questo è un mistero. Alcuni ipotizzano
che sia stata scelta la costola che non essendo
un organo vitale, non fa ricadere dal
maschilismo al femminismo. Se il Creatore
avesse usato un organo vitale si sarebbe potuto
dire che senza la donna l’uomo non avrebbe
potuto esistere. Non è così. Non è bene vivere
soli, ma si sopravvive.
• 2Q
Non si vergognano perché si amano. Noi
non ci vergogniamo di mostrarci così come
siamo, senza maschere, senza trucco solo alle
persone di cui ci fidiamo profondamente.
• 2R
Non le sta attribuendo un nome, ma il suo
stesso nome, la sua stessa dignità il suo stesso
destino. In italiano purtroppo scompare il gioco
di parole della lingua ebraica isha da ish, come
in inglese si potrebbe dire woman da man.
• 3A
Il serpente è un animale che rappresenta il
pericolo, nel deserto è in agguato sotto la sabbia, cambia
pelle, come se fosse falso, è viscido, soprattutto è
VELENOSO e, ancora, è il simbolo del faraone egiziano,
l’antico nemico di Israele. Il serpente è il “nemico” per
eccellenza.
• 3B
La donna, da sempre è vista, in un racconto
scritto da uomini, come il simbolo della seduzione.
• 3C
Abbiamo già visto che non si tratta di una mela, è
solo un equivoco. Il peccato non è quindi mangiare una
mela, ma desiderare il frutto del male, e decidere il bene
e il male a proprio piacimento. Nella storia passata e
recente moltissimi sono i casi in cui l’essere umano ha
legalizzato il male, rendendolo bene (cfr. pena di morte,
torture, olocausto nazista, schiavitù, aparthaid, ...).
• 3D
La nudità ora è vergognosa, l’uomo e la donna
credevano di diventare come dèi e si scoprono “nudi
come un verme”. Si vergognano anche perché con il
peccato si è rotto l’incanto, la fiducia ed è entrato il
giudizio.
• 3E Dio passeggia nel giardino, come un padre che
passeggia serenamente in giardino mentre i bimbi
giocano.
• 3F
Infranta la fiducia e la serenità prende posto la
paura del giudizio e della condanna.
• 3G L’uomo al posto di umiliarsi e scusarsi scarica la
colpa sulla donna che le è stata posta accanto da Dio,
quasi che la colpa dovesse essere del Creatore e non
della creatura.
• 3H
Questo è un brevissimo mito.
• 3I
La donna è portatrice della vita e il serpente
simbolo della morte. La tradizione cristiana legge in
questo versetto l’annuncio della resurrezione del figlio
della donna, Gesù che sconfigge la morte. Proprio per
questo motivo l’iconografia rappresenta Maria
Immacolata che schiaccia la testa al serpente/drago.
• 3L
L’uomo e la donna sono puniti ognuno nella propria
occupazione, la donna nel fare figli, l’uomo nel coltivare la
terra.
• 3M
L’uomo ha sempre dominato la donna e le parole
dei versetti precedenti, che parlano di pari dignità ci
sembrano un sogno. Si dice però chiaramente che la
donna è sottomessa, non per volontà di Dio, ma come
conseguenza del peccato. Non è il destino, ma la
cattiveria degli uomini.
• 3N
Dio Padre non può maledire la sua creatura, ma
possiamo dire che la mette in castigo, come un padre
proibisce al proprio figlio il gioco, così Dio-Padre
condanna l’uomo alla fatica. La maledizione della terra
è l’inizio di una inimicizia tra terra e uomo, spesso in
lotta e talvolta sembra che la terra si ribelli contro
l’uomo (cfr. terremoti, alluvioni, ...). Solo nel Regno di
Dio sarà ristabilita l’armonia tra creatura e creato.
• 3O Ora l’uomo torna ad essere la polvere che era,
l’argilla che era, senza lo spirito di Dio l’uomo è poco.
• 3P È solo dopo il peccato che l’uomo dà un nome alla
donna, ne diventa padrone. Qual è il significato del
nome viene detto già nel testo. La donna è condannata
ad essere madre, non con gioia, ma come vincolo
esclusivo. Nella storia dell’umanità le donne hanno
portato poco il loro contributo, perché relegate ad
essere solo nutrici.
• 3Q Dio è un Padre arrabbiato, perché il figlio
non solo ha disobbedito, ma soprattutto ha
tradito la sua fiducia. Il suo amore, però non
viene meno, anzi, ancora più dolcemente, come
una mamma, si preoccupa che prendano freddo
e li copre con tuniche di pelli, preziose e calde.
• 3R Sì, sicuramente la morte è entrata nel
mondo per invidia del Diavolo. Non sappiamo
però come sarebbe stato.
• 3S
Gli uomini vengono scacciati. I figli si sono
ribellati ed ora vengono accompagnati fuori. Dio
Padre aveva imposto una sola regola, l’uomo non
ha voluto relazionarsi da figlio, e non può più
abitare nella stessa casa con il Padre. (Se vuoi
fare come dici tu, fuori da casa mia!)
PER ME OGGI
Cosa insegna la Genesi ai ragazzi del 2000?
Bene VS Male
Coloro che hanno creduto e
lavorato per ricostruire il
progetto di Dio
Schema di riferimento
prima
dopo
uomo/
Dio
• Padre/figlio;
• Lo pone nel luogo più
bello
• Paura/sfiducia
• Cacciata
• (tuniche di pelli)
uomo/
donna
•
•
•
•
•
•
•
•
uomo/
natura
uomo/
lavoro
• alberi graditi
alla vista e buoni
• “spine e cardi”
• coltivare e
custodire
• sudore della
fronte
osso delle mie ossa
stesso nome
“guardi negli occhi”
intimità (nudità)
accuse reciproche
vergogna
dominio sull’altro
impone nome
UOMO - DIO
• L’uomo è la creatura prediletta di Dio, esso è creato per
coltivare e custodire il giardino dove vive circondato da alberi
belli e buoni. Dio offre il meglio a suo figlio, ma nello stesso
tempo gli chiede di collaborare al piano della creazione, non lo
lascia inoperoso.
• Dio non tratta l’uomo come un burattino, ma gli offre la
possibilità di scelta.
• Dopo il peccato il rapporto idilliaco si infrange (il racconto biblico
proseguirà con la narrazione del male che dilaga sempre più – Caino
e Abele, il Diluvio, ...).
• L’uomo scopre di avere paura del Dio che lo ha creato. Il peccato non
è la semplice disobbedienza, ma il desiderio di essere come Dio e di
sostituirsi a Lui.
• L’uomo tenta di sostituirsi a Dio quando si auto-proclama padrone
della vita nei modi più differenti: pena di morte, aborto, clonazione,
manipolazione genetica, eutanasia... Quando un dittatore o alcuni
uomini o anche la maggioranza decidono di togliere il diritto di
essere riconosciuti esseri umani ad altri uomini.
UOMO - DONNA
• La donna è la creatura che è creata
simile all’uomo, cioè come avevamo
detto capace di guardarlo negli
occhi, di chiedere e offrire rispetto.
È stata fatta dello stesso materiale
e ha lo stesso nome dell’uomo ed
esso può cantare un inno di
ringraziamento.
• Dopo il peccato l’intimità è infranta: i
due si lanciano accuse, non si
proteggono e prendono cura l’uno
dell’altro. L’uomo impone il nome alla
donna, le dà un destino, un compito. Il
dominio dell’uomo sulla donna è
chiaramente un dato di fatto evidente
nella storia, ma è conseguenza del
peccato, quindi un male da sconfiggere.
UOMO - NATURA
• La natura per l’uomo è bella e buona,
l’uomo è posto in un “paradiso” (=
giardino).
• Dopo il peccato viene maledetto il suolo,
non l’uomo. La madre - terra si trasforma in
una matrigna che produrrà solo “spine e
cardi”, terremoti e alluvioni.
UOMO - LAVORO
• All’uomo è affidata la cura del giardino
in cui è posto; il lavoro nella Bibbia non
ha l’accezione negativa che possiede
nella cultura classica dove veniva
affidato agli schiavi. Anche Dio lavora,
anche Gesù per 30 anni fa il falegname.
• Dopo il peccato non entra nel mondo il
lavoro, bensì la fatica mangerai il pane con il
“sudore” della tua fronte.
LORO CI HANNO
CREDUTO
Uomini e donne a
“immagine di Dio”
Raoul Follereau
Raoul Follereau nacque in Francia il 17 Agosto
1903, a Nevers, dove visse fino alla laurea. È
stato definito "l’amico dei lebbrosi " perché dal
1935 si dedicò a raccogliere offerte per i
lebbrosi, che spesso portava di persona anche nei
paesi più sperduti nel mondo. Grande
conferenziere visitò tutti i paesi per
sensibilizzare poveri e ricchi al problema. Grazie
al suo impegno, nel 1954 l’ONU istitutì la
“giornata mondiale del lebbroso” che si tiene
l’ultima domenica di Gennaio.
L’amore per i lebbrosi lo portava a trascorrere le
più importanti feste dell’anno negli ospedali per
bambini lebbrosi, dove col suo esempio cercava di
vincere l’isolamento a cui erano condannati.
Nel suo sessantesimo compleanno, anziché le
tradizionali candeline, chiese sessanta
autolettighe per i lebbrosari.
Morì il 6 Dicembre 1977
Gandhi
Nasce in India a Porbaudar nel 1896 e muore a Nuova
Dehli il 1948. Nutritosi ai principi religiosi induisti,
arricchiti dallo studio del cristianesimo, dell’islam, oltre
che del pensiero filosofico orientale e occidentale, ha
elaborato la dottrina della non-violenza che lo ha
sorretto in tutte le azioni della sua vita. In particolare
la sua non-violenza ha tutta la carica positiva
dell’«amore puro» conforme ai testi sacri dell’induismo,
del cristianesimo e dell’islam. Il supremo precetto da
seguire è la forza della verità dettato dalla propria
coscienza. Si è sempre battuto con la sola forza della
verità per liberare il suo paese dal colonialismo inglese,
Alla fine il sogno della liberazione dell’India si
realizzava nel 1947, anche se Gandhi non lo ha potuto
vivere a lungo in quanto nel 1948 cadeva sotto il pugnale
di un fanatico che non ne condivideva lo spirito
tollerante e non-violento.
Martin
Luther King
Nasce ad Atlanta negli USA, nel 1929. Nel 1947, mentre studia filosofia nel
seminario di Chester, scopre il pensiero pacifista di Gandhi e ne diventa un
deciso sostenitore. Dapo aver sposato Coretta Scott, nel 1954 si trasferisce a
Montgomery, dove assume il compito di dirigere una parrocchia. Dal 1955 si
batte coi metodi della non-violenza per il riconoscimento dei diritti civili dei neri
negli USA, riuscendo a far dichiarare dichiarare “incostituzionale” la
segregazione razziale praticata sui mezzi di trasporto in Alabama. La sua azione
incontra l‘opposizione della maggioranza benpensante del suo paese, dei razzisti
del Ku Klux Klan e dei contestatori che vogliono il riconoscimento dei loro diritti
anche con l‘uso della violenza. Per questo viene pugnalato in una libreria di
Harlem, ma riesce a guarire. Il 10 maggio 1963 ottiene l‘abolizione della
segregazione da tutti i locali pubblici e dai mezzi di trasporto. Nel 1964
incontra il papa Paolo VI a Roma e il 10 dicmbre riceve il premio Noble per la
pace a Oslo. Muore assassinato da un colpo di fucile il 4 aprile 1968.
Helder
Camara
Helder Pessoa Camara, conosciuto come apostolo delle favelas
e profeta del Terzo Mondo, nasce a Fortaleza, nel 1909. Viene
ordinato sacerdote nel 1931 e, grazie al suo impegno per le
persone più povere e diseredate, diventa uno degli esponenti
più rappresentativi della Chiesa latino americana impegnata nel
sociale. Dal 1952 è vescovo e dal 1955 arcivescovo ausiliare di
Rio. Nel 1964, a poco più di 50 anni, viene nominato arcivescovo
di Olinda e Recife. Partecipa attivamente al Concilio Vaticano II,
facendosi portavoce di una Chiesa che maggiormente
preoccupata del "sociale", che condivide la povertà di milioni di
persone, in coerenza col vangelo. Il 9 febbraio 1974 numerose
organizzazioni e movimenti di base gli conferiscono il "Premio
Popolare per la Pace“ e nel 1979 riceve a Firenze la laurea
honoris causa in Economia e Commercio proprio per la sua
profonda conoscenza della realtà economica internazionale. Nel
1984 torna in Italia, parla contro la corsa agli armamenti e
presenta le sue dimissioni dalla carica di vescovo, continuando
a vivere in povertà e a denunciare la drammatica situazione
delle favelas. Nel 1992, ad 83 anni, va a Madrid per parlare in un
convegno sulla situazione del Terzo Mondo e grida ancora ad
alta voce la sua denuncia "Il silenzio sulla fame è una
negligenza imperdonabile".
Pagina in allestimento
• FLASH
Arte
UN ANTICO MODELLO
DELL'UNIVERSO
• Lo scrittore biblico afferma che Dio ha creato l'universo e
l'uomo. Esprime questo attraverso un racconto concreto e
ricco di immagini in una forma e in un linguaggio comprensibili
ai destinatari, suoi contemporanei. Per questo utilizza
immagini e simboli ripresi dalla propria tradizione e cultura e
anche da quella dei popoli vicini, che abitavano nell'antico
Medio Oriente.
• Il modello di universo che sottostà al racconto biblico della
creazione è una costruzione immaginaria, che si basa su
ragionamenti elementari.
• Se l'acqua piove dall'alto, deve esistere un deposito in cui è
contenuta: è la volta solida del cielo («firmamento»). Anche
se non si vedono, ci devono essere poi degli sportelli apribili e
chiudibili («cateratte»).
• La terra, secondo l'apparenza immediata, risulta piatta, deve
perciò poggiare su qualcosa che la sostiene, cioè su delle
colonne. Ma esse, a loro volta, devono appoggiarsi su qualcosa
di misterioso («abisso»)...
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E così avvenne - ICS Aldo Moro