LA COLONIZZAZIONE ROMANA
Dalle guerre di difesa alle prime conquiste
d’Oriente
Un modello ripreso nel tempo
Il modello di attività coloniale romana è stato
ripreso nel corso dei secoli da altri governi ed
è stato una fonte di ispirazione per svariate
figure politiche,come in Italia Mussolini nel
1900.Mussolini che ambiva a creare un
Impero che,per struttura e
maestosità,ricordasse quello Romano,perciò
diede il via a un’intensa attività di
colonizzazione in Africa.
L’ascesa di Roma nell’Italia centrale
Nel 486 a.C. Roma affrontò le città della lega latina presso il lago Regillo,
sconfiggendole. Così venne sottoscritto il Foedus Cassianum, un trattato di
pace con il quale venne stretta un’alleanza difensiva tra Romani e Latini, con
Roma che venne a far parte della lega garantendosi per circa 50 anni la
sicurezza contro le incursioni delle popolazioni appenniniche.
Un secolo dopo Roma attaccò e mise sotto assedio Veio, una potente città
etrusca, poiché era presente un comune interesse per le saline della costa e
le foreste vicino al Tevere. Veio controllava inoltre la via Salaria, importante
via commerciale, che impediva ai romani di avviare una politica di
espansione. 10 anni dopo nel 396 a.C. la città etrusca venne espugnata e
distrutta, così la posizione di Roma divenne sempre più importante poiché
le vennero annessi vasti ed importanti territori
Nel V sec. I Celti s’ insediarono nella pianura Padana, progredendo verso sud;
solo i Venti ed i Liguri riuscirono ad evitare di essere travolti. Alcune migliaia
di Galli senoni, guidati da Brenno attaccarono Chiusi, ma furono respinti.
Travolsero gli Etruschi in Umbria per poi prendere e saccheggiare Roma.
Nonostante il rischio di un forte contraccolpo Roma si compattò e ristabilì il
suo predominio diventando la più forte potenza dell’Italia centrale.
L’ascesa di Roma nell’Italia meridionale.
All'epoca dei fatti i Romani dominavano già su Lazio e Campania settentrionale, sulla
città etrusca di Veio ed avevano stretto alleanze con diverse altre città e popolazioni
minori. I Sanniti dal canto loro erano padroni di quasi tutto il resto della Campania e
del Molise, e cercavano di espandersi ulteriormente lungo la costa a discapito delle
colonie della Magna Grecia e verso la Lucania nell'entroterra.
Si ebbero così le guerre sannitiche,il cui esito rimase incerto per molto tempo,con i Romani
che rimediarono diverse umiliazioni.
Le guerre sannitiche furono tre(343-341a.C,326-304 a.C,298-290 a.C)e si conclusero nel
duro conflitto di Sentino con la vittoria dei Romani. I Sanniti,però,a differenza degli altri
popoli vicini,continuò a combattere finché i Romani non gli confiscarono alcuni territori
costringendoli alla resa.
Roma si trovava oramai a diretto contatto con le città della Magna Grecia (tra le più
importanti Taranto e Siracusa,preoccupate per la loro indipendenza).
Dunque Taranto chiese ed ottenne l’aiuto di Pirro,re dell’Epiro,per dichiarare guerra ai
Romani;l’esercito di Pirro che sbarcò in Italia era composto da circa 30000 soldati,e
riuscì a sconfiggere Roma due volte,a Eraclea e Ascoli Satriano.
Roma rifiutò ogni offerta di pace avanzatagli da Pirro,che così decise di occupare la Sicilia
dichiarandosi re dell’isola. Dovette però scontrarsi con Siracusa e dunque fu costretto a
riprendere la guerra con i Romani,conclusasi con la terribile sconfitta di Pirro a
Malevento(diventata poi Benevento).
Pirro così dovette accettare l’alleanza con Roma.
L’organizzazione coloniale
Esistevano due tipi di colonie:colonia romana e colonia di diritto latino.
Nel primo caso la colonia era amministrata direttamente da Roma e godeva di tutti i
diritti.
Nel secondo caso venivano istituite nuove entità statali, con magistrati locali,
autonomia amministrativa e, in alcuni casi, con l'emissione di monete, ma
comunque con l'obbligo di fornire, in caso di guerra, l'aiuto richiesto da Roma
secondo la formula togatorum. Gli abitanti delle colonie latine non erano cives
Romani optimo iure, ma possedevano lo ius connubii e lo ius commercii secondo i
diritti del Nomen Latinum. Le colonie venivano fondate secondo il diritto latino
sia come forma di controllo della diffusione della cittadinanza romana (in quanto
considerata superiore a tutte le altre), sia per motivi pragmatici: non essendo
direttamente governate da Roma come le colonie di diritto romano, ma avendo
magistrati propri, potevano meglio e più velocemente prendere decisioni per
difendersi da pericoli imminenti.
Le colonie erano rette dai duoviri, da un senato locale e da un'assemblea popolare.
In età imperiale alcune città si arrogarono il titolo di colonia pur non
possedendolo, perché questo titolo era diventato un privilegio di pochi municipia.
Il sistema politico-amministrativo era basato sulla politica del divide et impera,infatti
puntava sulla divisione delle popolazioni conquistate per poterle gestire meglio.
Roma nel Mediterraneo e nell’oriente
Cartagine aveva consolidato il primato commerciale nel Mediterraneo, infatti aveva
rapporti commerciali con numerosi paesi, attività fondamentali insieme
all’agricoltura.
Inizialmente il rapporto con Roma fu di rispetto reciproco, come dimostrano il patto
iniziale che le impegnava a non interferire nei rispettivi affari e in seguito
l’alleanza militare che le impegnava a combattere il nemico comune
rappresentato da Pirro.
Essendo entrambe fortemente interessate alla Sicilia,per la ricchezza del territorio, la
guerra fu inevitabile. La guerra impegnò circa un secolo, frammentato da alcuni
periodi di pace, e essendo chiamati i Cartaginesi punici, vennero dette puniche le
tre guerre. La situazione degenerò quando i Mamertini chiesero aiuto a Cartagine
poiché minacciati da Siracusa. Quando sorsero attriti tra Cartagine e Mamertini
questi chiesero aiuto a Roma.
La presenza militare romana in Sicilia fece scoppiare la guerra e nel 262 a.C. Roma
conquistò Agrigento, base Cartaginese. Grazie ad uno straordinario allestimento
di una flotta da 120 navi da guerra, Roma ottenne una vittoria presso Milazzo e 4
anni dopo presso Capo Ecnomo.
Roma però dovette assicurarsi il controllo del mare per ottenere la vittoria,e dunque
occupò Trapani,dove erano i Cartaginesi,e li sconfisse presso le isole Egadi.
I Nuovi domini di Roma
La Sicilia divenne così la prima provincia romana.
Roma,per evitare un ritorno dei Cartaginesi,occupò la Sardegna
e la Corsica.
Il potere militare,amministrativo e giudiziario era esercitato da
un proconsole,ovvero un magistrato romano.
I cittadini delle province non godevano dei diritti politici e
dovevano pagare pesanti tributi.
Nel 230 a.C. Roma attaccò gli Illiri,popolazione
indoeuropea,sbaragliando i pirati e abbattendo il regno
Illirico.
Anche la pianura padana,in quegli anni,fu teatro di guerra,con
Roma che conquistò Milano e fondò due colonie
latine,Piacenza e Cremona.
Annibale e la seconda guerra punica
Cartagine,mentre Roma era impegnata con le tribù celtiche,aveva affidato il
comando al generale Asdrubale,che conquistò la Spagna.
Questo preoccupò Roma ,che stipulò con Cartagine il trattato dell’Ebro,con il
quale Cartagine poneva limite alle proprie ambizioni espansionistiche.
Dopo la morte di Asdrubale,gli successe Annibale,che decise di invadere
l’Italia.
Prima espugnò la città alleata di Roma Sagunto,così Roma dichiarò guerra a
Cartagine.
L’esercito di Annibale, formato da 20000 soldati, 60000 cavalieri e 37 elefanti,
sconfisse i romani presso Ticino e Trebbia. Dopo che il potere fu, per circa
6 mesi, nelle mani del dittatore Quinto Fabio Massimo, vennero nominati
consoli Emilio Paolo e Terenzio che però subirono a Canne una disastrosa
sconfitta.
Annibale desiderava allearsi con i popoli italici per affrontare i Romani,però
questa tregua permise ai Romani di riorganizzarsi.
Siracusa,alleatasi con Cartagine,venne attaccata dai Romani e espugnata.
Espansione in Africa e Europa
Nella penisola iberica operava il giovane Scipione,che conquistò la
Spagna e costituì due nuove province:Spagna Citeriore e
Ulteriore.
Asdrubale decide però di dirigersi in Italia per aiutare Annibale,però
venne annientato dai Romani in battaglia.
Scipione decide di spostare l’esercito in Africa,dove ottenne una
brillante vittoria sui Cartaginesi;Annibale allora fronteggiò
Scipione a Zama,dove però venne sconfitto per la prima volta.
La vittoria fece sì che Roma espandesse ancora di più i suoi
territori,arrivando a dominare il Mediterraneo occidentale.
Al termine delle guerra,Roma fondò una nuova provincia,la Gallia
Cisalpina,nella zona della Pianura Padana.
Le campagne in oriente
Roma dovette affrontare,nei Balcani,la Macedonia di Filippo V
Nel 200 a.C. Filippo V attaccò Roma dando inizio alla seconda guerra macedone ch si
concluse 3 anni dopo con la vittoria romana a Cinocefale.
10 anni più tardi ebbe inizio la guerra siriana a causa dell’occupazione di alcuni
possedimenti da parte di Antiloco III.
I romani ebbero la meglio al passo delle Termopili,per poi vincere definitivamente la
guerra a Magnesia. La Siria dunque si avviò a una rapida decadenza.
Intanto,alla morte di Filippo di Macedonia,salì sul trono il figlio Perseo,contro cui si
scontrarono i Romani nella terza guerra macedone,vinta dai Romani(guidati da
Lucio Emilio Paolo)a Pidna.
Per giungere alla definitiva conquista del Mediterraneo Orientale,bisognava
distruggere definitivamente Cartagine;questa politica aggressiva era sostenuta dal
censore Marco Porcio Catone.
Nel 149 a.C. ebbe inizio la terza guerra punica,con l’assedio che si prolungò per tre
anni.
Il console Scipione Emiliano ridusse Cartagine a una provincia chiamata Africa.
In seguito si recò in Spagna contro le popolazioni ribelli,espugnando Numanzia.
Vennero inoltre formate nuove province,Come la Gallia Transalpina o Narbonese.
FINE
Lavoro svolto da:
Lorenzo Pane
Alessandro Scala
Lorenzo Ferraro
Bianca Visocchi
Federico Caia
Fabiana Majello
Maria Chiara Chef
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Colonizzazione Romana