ESSEMME s.r.l., distributore sul territorio nazionale dei prodotti ESU ed UHLENBROCK, è anche un Centro Digitale dove i Clienti che hanno acquistato in Italia i prodotti delle Ditte sopra citate, possono trovare l’assistenza necessaria per ottimizzare il funzionamento dei loro impianti digitali. Avendo purtroppo constatato che la continua divulgazione di notizie approssimative, inesatte, o inattendibili, rischia di confondere o peggio di fuorviare i potenziali acquirenti, ho ritenuto opportuno fornire ai fermodellisti, attraverso questo breve saggio, alcune informazioni chiare e precise sui decoder e sui sistemi digitali rappresentati dalla nostra Azienda. Questa decisione è motivata principalmente dal fatto che le indicazioni erronee non danno la possibilità di far capire come la movimentazione di più modelli ferroviari, anche su un piccolo tracciato, possa diventare più piacevole e ECoS Intellibox multiforme; in una parola: affascinante. E’ sicuramente indispensabile che l’argomento (peraltro più semplice di quanto non si creda) venga però affrontato gradualmente dall’utente che dovrà per prima cosa acquisire un’adeguata familiarità, dotandosi innanzitutto di una centralina digitale, a scelta tra i vari modelli proposti; dalla ECoS di ESU alla Intellibox di Uhlenbrock; dalla Dynamis di Bachmann alla Central Station (riprogrammata da ESU) di Märklin, oltre ovviamente a qualche locomotiva già digitale o digitalizzata con decoder ESU o Uhlenbrock. Una volta assimilate le procedure del sistema ed assaporato il gusto straordinariamente innovativo che si prova nello svolgimento delle operazioni, si potrà pensare alla completa digitalizzazione dell’impianto e, se lo si desidera, alla sua totale automazione. Dynamis Ecco quindi le principali caratteristiche dei decoder digitali delle marche distribuite in Italia da ESSEMME. Central Station Ogni decoder è dotato di un’importante caratteristica detta “controllo di carico” grazie al quale la locomotiva sviluppa la medesima forza di trazione e velocità tanto in salita, quanto in discesa; sia che la motrice viaggi isolata, sia con un convoglio completo al suo traino. Il decoder inoltre immagazzina le informazioni che determinano le sue prestazioni, cioè il comportamento di marcia della locomotiva su cui è installato. Tali informazioni sono memorizzate nelle cosiddette “VARIABILI DI CONFIGURAZIONE” (in inglese: CV = configuration variable). Ma quante CV ha un decoder? Le CV di un decoder possono essere anche più di 100, ma le più importanti e significative (quelle fondamentali, usate più di frequente) sono pochissime e sono quelle descritte nella tabellina riportata alla pagina seguente. Nella 1^ colonna è indicato il numero progressivo delle CV Nella 2^ colonna è specificata la funzione controllata dalla CV Nella 3^ colonna è indicato il valore minimo che si può memorizzare nella CV Nella 4^ colonna è indicato il valore massimo che si può memorizzare nella CV Nella 5^ colonna (Default) è indicato quale valore viene memorizzato in fabbrica. In altre parole, chi compra un decoder trova memorizzati nelle rispettive CV i valori di default specificati in tabella. Tali valori comunque NON SONO PERMANENTI e possono essere modificati dall’utente sempre ed in qualunque momento lo desideri 1 Le dimensioni di un decoder ESU LokPilot micro, rapportate a quelle della monetina da 1 centesimo. PARAMETRI GENERALI DEI DECODER ESU E UHLENBROCK CV N° 1 2 3 4 5 6 Funzione controllata Indirizzo numerico della locomotiva Velocità minima Accelerazione Decelerazione Velocità massima Velocità media Val. min. 1 1 0 0 0 0 Val. max. 127 75 64 64 64 64 Default 3 3 8 6 64 22 NOTE a b c c d NOTE a) L’indirizzo della locomotiva può anche avere un valore superiore a 127 (può arrivare fino a 9999), ma questa programmazione richiederebbe un procedimento complesso. Tuttavia le centraline più moderne eseguono automaticamente questa procedura e l’utente non deve fare altro che immettere il numero di indirizzo da lui scelto, facendo solo attenzione che sia univoco: in altre parole non ci devono essere indirizzi ripetuti (“doppioni”). b) Si consiglia comunque di non scegliere valori della velocità minima inferiori a 3 per evitare che, al minimo, la locomotiva proceda a singhiozzo. In certi casi, qualche locomotiva potrebbe presentare un minimo inaccettabile anche con il valore 3: in tal caso occorrerà elevare il valore, per tentativi successivi, fino a ottenere una marcia soddisfacente c) Accelerazione e decelerazione sono tanto più lente quanto più elevato è il valore immesso nella corrispondente CV. Ad esempio, una locomotiva la cui CV 3 ha valore 20 avrà un’accelerazione piuttosto modesta rispetto a un’altra la cui CV 3 ha valore 8. Analogamente una locomotiva in cui la CV 4 ha il valore 35 si arresterà molto più lentamente che non una la cui CV 4 sia impostata a 12. d) La velocità media deve ovviamente avere un valore superiore alla minima e inferiore alla massima. Un metodo rapido che consente di avere i risultati più soddisfacenti, si ottiene calcolando: Vel. Media = (0,31 x vel. max) + (0,69 x vel. min) per poi arrotondare il valore ottenuto al numero intero più vicino. Per esempio, se ad una locomotiva viene attribuito: alla CV 5 (velocità massima) il valore 48 alla CV 2 (velocità minima) il valore 3 il valore da immettere nella CV 6 (velocità media) dovrebbe essere: (0,31 x 48) + (0,69 x 3) = 16,95 che, arrotondando, diventa 17. E’ comunque sconsigliabile installare decoder su locomotive molto vecchie o “locomotivegiocattolo” in quanto la digitalizzazione NON PUO’ risolvere i limiti di funzionamento del motore, né migliorare “miracolisticamente” la marcia della locomotiva. Il decoder multiprotocollo Uhlenbrock 76200 è uno dei modelli che ha riscosso ampio successo presso il pubblico 2 LE FUNZIONI SPECIALI DELLE LOCOMOTIVE DIGITALI Quando viene installato su una locomotiva, il decoder ne controlla essenzialmente la marcia tramite i suoi due parametri fondamentali: la velocità e la direzione. I relativi comandi partono dalla centralina, il decoder li riceve e li tramuta in impulsi elettronici indirizzati al motore. Tuttavia esistono altre azioni che il decoder può far compiere alla locomotiva, la più comune delle quali è l’accensione dei fanali. Questa funzione è indicata semplicemente con il termine “function” e corrisponde alla cosiddetta “funzione zero”, abbreviata con “F 0”. Sulle centraline esiste un apposito tasto dedicato esclusivamente all’accensione (e allo spegnimento) dei fanali. Premendo questo tasto si ottiene alternativamente l’accensione e lo spegnimento dei i fanali, proprio come agirebbe un comunissimo interruttore della luce. Ma le funzioni possono essere molte di più. Con i primi decoder, oltre alla F 0, erano disponibili altre 4 funzioni, indicate rispettivamente con le sigle F 1 – F 2 – F 3 – F 4 e comandate dai tasti della centralina aventi i numeri corrispondenti. Man mano che l’evoluzione tecnologica dei decoder avanzava, aumentava anche il numero delle funzioni disponibili. Oggi si può arrivare anche a 20 e chissà dove arriveremo in futuro! D’altra parte, l’incremento “selvaggio” del numero di funzioni sta diventando abbastanza inutile se si pensa che è davvero difficile liberare la fantasia per inventarsi le cose che dovrebbe fare una locomotiva. Fermiamoci dunque a descrivere le funzioni speciali FONDAMENTALI. Le funzioni F 1 ed F 2 di solito vengono lasciate libere, ma gli impieghi più comuni sono quelli destinati ad esempio all’illuminazione delle cabine dei macchinisti, degli interni delle automotrici, dei proiettori di profondità, ecc. Per esempio, l’utente che lo desidera può chiedere al Centro Digitale ESSEMME di installare l’illuminazione delle cabine su un locomotore e di associare il tasto F 1 all’accensione della luce nella cabina A e il tasto F 2 a quella della cabina B oppure, come ad esempio nel caso delle vaporiere, ad attivare il generatore del fumo. In caso comunque tali funzioni non venissero associate a nulla, i tasti relativi resterebbero semplicemente inattivi. La funzione F 3 determina il dimezzamento della velocità della locomotiva; per questo motivo la funzione viene anche denominata “velocità di manovra”. Il tasto agisce come quello dei fanali: una prima pressione “attiva” la marcia di manovra e quella successiva la “disattiva” ripristinando la velocità normale. Essa si rivela utile ad esempio quando un treno sta per giungere in stazione. Basta premere il tasto F 3 e la locomotiva dimezza morbidamente la propria velocità attuale, quindi l’operatore può ulteriormente ridurla con la manopola (o il joystick) fino all’eventuale arresto: l’azione e l’effetto sono simili a quelli che si ottengono quando si “scala” la marcia di un’auto. La stessa operazione si può svolgere all’inverso: prima di far partire la locomotiva, si preme il tasto F 3 (attivazione marcia di manovra), poi si accelera gradualmente. A un certo punto si preme nuovamente F 3 (disattivazione marcia di manovra) per “innestare la marcia superiore”. Il tutto si traduce in un più realistico movimento della locomotiva. La stessa cosa è altrettanto utile nei piazzali di manovra, dove le macchine sono addette alla movimentazione di carri e carrozze. La funzione F 4 fa sì che la locomotiva risponda ai comandi come se fosse alimentata da un normale trasformatore analogico. In altre parole, se ad esempio l’operatore porta istantaneamente la velocità al massimo, la locomotiva va istantaneamente al massimo; se l’operatore porta la manopola a zero, la locomotiva si arresta di colpo (o quasi, in dipendenza dell’”effetto-volano”). Per questo motivo la funzione F 4 è detta anche “emulazione analogica”. Come si comprende, l’attivazione di questa funzione annulla gli effetti progressivi dell’accelerazione e della decelerazione così come programmate nelle CV 3 e CV 4. Da un punto di vista pratico la funzione F 4 non ha applicazioni importanti se non quella (forse) di testare le prestazioni della locomotiva senza dover staccare la centralina digitale e attaccare il trasformatore analogico. 3 Osservazione importante! Una locomotiva digitalizzata funziona ANCHE in modo analogico se viene alimentata con un normale trasformatore, ma… ATTENZIONE: NON VALE L’INVERSO!!! Una locomotiva NON DIGITALIZZATA (quindi senza decoder), se alimentata da una centralina digitale rischia di veder “fumare”, quasi sempre irreversibilmente, tutti i suoi circuiti elettrici ed elettronici !!! Si comprende ora più facilmente che la pluralità delle funzioni è stata espressamente concepita per l’applicazione ai decoder sonori (i “LokSound” di ESU e gli “Intellisound” di Uhlenbrock). Infatti basta pensare che le varie funzioni possono attivare diversi effetti sonori come ad esempio fischi (brevi o lunghi), trombe, compressori, ventole, pompe, scarichi, condizionatori, annunci di stazione, fischio del capostazione, e persino il rumore della spalatura del carbone da parte del fuochista! In questi casi il numero delle funzioni attivabili può anche superare la decina. A tal proposito vorrei ricordare che ESSEMME distribuisce in esclusiva molti suoni di locomotive italiane, da quelle a vapore alle elettriche e alle diesel. Inoltre ESU ed Uhlenbrock producono decoder per sole funzioni (quindi senza controllo di carico) che possono fra l’altro servire • • • • per accendere le luci sulle unità rimorchiate per illuminare gli interni delle carrozze passeggeri per accendere le luci di coda dei carri per azionare i semafori ad ala mobile e gli analoghi accessori comandati da servomotori Illuminazione interna di una carrozza ESSEMME realizza anche illuminazioni digitali per carrozze passeggeri con intensità di luce uniforme e costante. Fanali di coda (anche in versione lampeggiante) Illuminazione di una carrozza (particolare) In conclusione, con questo sintetico compendio, mi auguro di essere riuscito a fornire delucidazioni esplicite sia a coloro che hanno già informazioni più o meno vaghe sull’argomento, sia a quanti desiderano muovere i primi passi nell’esplorazione delle nuove fantastiche possibilità offerte dal modellismo ferroviario in generale e dal sistema digitale in particolare. Stefano Mezzacasa Bachmann, ESU, Märklin, Uhlenbrock ed i loro rispettivi prodotti (Dynamis, ECoS, Central Station, Intellibox) sono tutti marchi registrati. A cura di ESSEMME s.r.l. Via Piranesi, 17 – 20137 MILANO Tel. & Fax 02-7384151 www.essemmemodel.com 4 Foto C. Provini