ilBilancioSociale
duemilanove
duemiladieci
AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA
REGIONE DEL VENETO
2
Il Bilancio
Sociale
anni 2009 e 2010
AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA
REGIONE DEL VENETO
3
4
INDICE
Presentazione
pag.
8
L’attualità del Bilancio Sociale
pag.
9
1 – L’IDENTITÀ AZIENDALE
pag. 10
1.1 – La descrizione dell’Azienda e la sua storia
pag. 10
1.2 – L’assetto istituzionale
pag. 12
1.3 – Le strategie
pag. 17
1.4 – Il Rischio Clinico
pag. 21
1.5 – Area ricerca: il Campus Biomedico “Pietro d’Abano”
pag. 23
1.6 – i numeri dell’Azienda
pag. 24
2 – LA DIMENSIONE SOCIALE
pag. 27
2.1 – I risultati per i pazienti e le loro famiglie
pag. 27
2.2 – Il Pronto Soccorso
pag. 37
2.3 – Il Comitato Etico
pag. 40
2.4 – La Rete degli Ospedali e Servizi Sanitari per la
Promozione della Salute (HPH)
pag. 42
2.5 – La Farmacia
pag. 45
2.6 – Cosa pensano i pazienti
pag. 52
2.7 – Il processo di Empowerment: i risultati relativi
Alle Associazioni e al Volontariato
pag. 56
2.8 – Il Servizio Sociale Ospedaliero
pag. 65
2.9 – Inserimento Disabili
pag. 70
2.10 – Cittadini stranieri: il Servizio di Mediazione
Culturale
pag. 73
5
3 – LA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA
pag. 75
3.1 – Il Personale dipendente
pag. 75
3.2 – La Formazione
pag. 88
3.3 – Il Benessere Organizzativo e il Mobbing
pag. 92
3.4 – Organigrammi: le Strutture di staff della
Direzione Generale e i Servizi Amministrativi
pag. 95
4 – LA DIMENSIONE TECNICO-STRUTTURALE E AMBIENTALE
pag.
97
4.1 – Le tecnologie informatiche
pag.
97
4.2 – La gestione ambientale
pag. 101
4.3 – Struttura, tecnologie e sistemi
pag. 102
4.4 – Attrezzature
pag. 106
5 – LA DIMENSIONE ECONOMICA
pag 109
5.1 – La dinamica economica
pag. 109
5.2 – La dinamica finanziaria e patrimoniale
pag. 118
6 – LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE
pag. 124
7 – LA DIMENSIONE DI GENERE
pag. 130
7.1 – Il Bilancio di Genere
pag. 130
7.2 – La Medicina di Genere
pag. 137
7.3 – La salute della donna
pag. 138
6
Presentazione
Il Bilancio Sociale dell’Azienda Ospedaliera è ormai una
tradizione
ed
un
riferimento
nella
comunicazione
con
gli
stakeholders, per informare, nel modo più chiaro e trasparente
possibile, sugli obiettivi e sui risultati raggiunti dall’Azienda
Ospedaliera.
E’ un’edizione che cerca, con una veste sobria, di facilitare
la propria diffusione e lettura.
Il
lavoro.
ringraziamento
va
a
quanti
hanno
contribuito
a
questo
Certi che questo strumento sia un’opportunità maggiore di
conoscenza di questa complessa realtà ospedaliera, si porgono
cordiali saluti.
Adriano Cestrone
Direttore Generale
7
L’attualità del Bilancio Sociale
La Pubblica Amministrazione, sin dagli anni ’90, è coinvolta
in un processo di adeguamento della propria azione a criteri di
efficacia e di efficienza. La riconfigurazione operativa ha
riguardato anche il campo contabile, attraverso il passaggio dalla
contabilità
pubblica
a
quella
economica,
caratterizzata
soprattutto dalla redazione di un bilancio di esercizio sulla base
del modello previsto dal Codice Civile per le società.
Per integrare i documenti contabili, appare però necessario
l’utilizzo di altri strumenti che, ponendo l’accento sul profilo
sociale dell’attività di un’azienda, soprattutto se operante in
ambito sanitario, permette alla stessa di presentare un concreto
dettaglio della sua attività in termini di output e outcome
rispetto alle diverse categorie di cittadini portatori di
specifici interessi (stakeholders).
Il
Bilancio
Sociale
è,
quindi,
uno
strumento
di
rendicontazione sociale, trasparente e responsabile, nei confronti
della comunità di riferimento, con il quale comunicare i propri
impegni ed i propri risultati, coinvolgendo i soggetti interessati
nel processo di valutazione e pianificazione delle proprie
strategie e tenendo sempre più conto delle esigenze delle diverse
parti e, al tempo stesso, contribuisce a rafforzare il rapporto
fiduciario e il dialogo permanente con i propri interlocutori.
8
1 - L’IDENTITÀ AZIENDALE
1.1 - La descrizione dell’Azienda
e la sua storia
L’Azienda Ospedaliera di Padova nasce il 1° gennaio 1995, a
seguito dello scorporo dell'ex-Ulss 21, nella quale era compreso
l’ex-Ospedale Civile.
Essa offre una grande varietà di prestazioni di diagnosi,
cura e riabilitazione nell’ambito di ricoveri ordinari (di più
giorni), giornalieri (Day-Hospital e Day-surgery), visite e
prestazioni diagnostiche ambulatoriali.
E’ “Ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione”
con la presenza dell’Università di Padova, che vi svolge attività
di ricerca e di didattica.
Costituisce un punto di riferimento non solo a livello
regionale, ma anche nazionale ed europeo per i solidi rapporti di
collaborazione con alcuni tra i più prestigiosi ospedali del
mondo.
Questa Azienda coniuga quotidianamente alta specializzazione
tecnica e impegno per il benessere del cittadino, grazie anche
alla
presenza di
Volontari
che
operano
con competenza
e
sensibilità a favore del malato e dei suoi familiari.
La storia dell'assistenza sanitaria padovana comincia con
l'Ospedale di San Francesco Grande, la più importante istituzione
assistenziale che precedette l’Ospedale Giustinianeo.
Fondato nella prima metà del quattrocento per volontà di
Baldo Bonafari e di sua moglie Sibilla de Cetto, l'Ospedale
adiacente all'omonimo convento si distinse in senso positivo da
tutte le precedenti e contemporanee iniziative analoghe.
Innanzitutto, almeno per l'epoca, era "Grande", come si può
apprezzare dallo spazio che occupava nell'isolato tra le attuali
vie San Francesco, del Santo e Galileo Galilei (nel centro storico
di Padova), e disponeva di tutto quanto era allora necessario per
renderlo una struttura autonoma.
Inoltre, pur conservando lo spirito caritatevole delle
numerose Congregazioni e Fraglie che nel Medioevo offrivano
ospitalità
scarsamente
"specializzata"
a
malati,
indigenti,
esposti e pellegrini, l'Ospedale di San Francesco ebbe fin
dall'origine un’impostazione prettamente terapeutica.
Attività, quest'ultima, che svolse fino al settecento, quando
le ormai antiche strutture edilizie e organizzative risultarono
inadeguate, rispetto anche ai bisogni sanitari che erano molto
elevati, e la tecnologia disponibile e le conoscenze diagnosticheterapeutiche che erano molto modeste.
Anche nella seconda metà del Settecento fu un privato a
prendere l'iniziativa.
Spetta infatti al vescovo Nicolò Giustiniani il merito di
essersi fatto sponsor autorevole presso le autorità veneziane e i
9
maggiorenti padovani per la realizzazione del "Nuovo Ospedale"
che, successivamente gli venne dedicato.
Dalla "prima pietra", posta il 20 dicembre 1778 in un luogo
lontano dal "tumulto della città", in vent'anni prese corpo il
progetto ideato da Domenico Cerato, all'epoca docente nello Studio
di Architettura civile pratica. Sotto la Repubblica Veneta,
divenne la struttura sanitaria di riferimento della Padova
francese, austriaca, monarchica e lo è ancor oggi, dopo quasi
duecento anni.
I rapporti tra Ospedale Civile e Università furono precoci e
fruttuosi come da una consolidata tradizione storiografica.
Infatti proprio presso l'Ospedale di San Francesco si
tennero, già alla metà del Cinquecento, le prime lezioni
"cliniche" al letto del malato, in breve trasformate in veri e
propri corsi pratici.
Nei primi decenni del seicento, ad esempio, il Prof. Antonio
Negri era tenuto a condurvi gli studenti per "fare l'ostensione
delle orine e la cognitione di polsi". Interazione che si rafforzò
con l'inaugurazione dell'Ospedale Giustinianeo che, da subito,
ospitò "nel recinto e nelle sale del Nosocomio" le Cliniche Medica
e Chirurgica.
Lo sviluppo dell’attività assistenziale e di studio comportò,
con il tempo, un visibile ampliamento delle strutture edilizie,
avvenuto nel corso di questo secolo, facendo diventare l’Ospedale
una città nella Città di Padova.
10
1.2 - L’assetto istituzionale
L’Azienda ha personalità giuridica pubblica ed autonomia
imprenditoriale, gestionale ed organizzativa, nell’ambito degli
obiettivi e dei vincoli stabiliti dalla Regione.
L’attività assistenziale, in considerazione dell’integrazione
con l’ Università, è determinata, nel quadro della programmazione
nazionale e regionale, in modo da assicurarne la funzionalità e la
coerenza con le esigenze della didattica e della ricerca.
Missione
L’Azienda Ospedaliera di Padova è un ospedale ad alto
contenuto
tecnologico
ed
assistenziale,
qualificato
dall’integrazione
fra
assistenza
didattica
e
ricerca,
caratterizzato dalla collaborazione istituzionale con l’Università
di Padova.
La missione dell’Azienda è di:
- contribuire alla promozione, al mantenimento e al recupero
delle condizioni di salute della popolazione assicurando, nel
quadro della programmazione sanitaria nazionale e regionale ed in
risposta ai bisogni assistenziali espressi dalla collettività, la
produzione di prestazioni specialistiche di ricovero, o di tipo
ambulatoriale destinate a persone affette da patologie che per
complessità o intensità della appropriata risposta sanitaria non
possono essere assistite nell’ambito dei servizi assicurati dalle
Aziende ULSS, implementando standard di qualità e sicurezza per
utenti ed operatori;
- sviluppare, rapporti di collaborazione con le aziende
sanitarie territoriali e con altri soggetti (volontariato, altre
aziende sanitarie) finalizzati alla realizzazione della continuità
assistenziale e al monitoraggio del percorso del paziente prima,
durante e dopo il ricovero, nella piena consapevolezza della
centralità del cittadino/utente nel sistema.
Valori etici di riferimento
La politica attuata dall’Azienda è costituita dall’insieme dei
criteri che orientano gli scopi, le intenzioni e le azioni di
tutti coloro che, a vario titolo, operano nell’Azienda e
contribuiscono all’assolvimento della sua missione. L’Azienda
assume i seguenti valori di riferimento, vincolanti ai fini della
programmazione strategica e di gestione delle proprie attività:
Centralità del cittadino: capacità del “sistema azienda” di porre
al centro delle sue azioni il cittadino, al fine di soddisfarne le
aspettative, nelle sue diverse dimensioni:
− di utente, in relazione alla capacità del sistema di rendere
disponibili e facilmente accessibili le informazioni necessarie
a consentire un accesso informato e tempestivo ai servizi e
alla prestazioni offerte attraverso una scelta consapevole;
− di paziente, in relazione alla capacità del sistema di
mantenere o recuperare il suo stato di salute, garantendo una
risposta
assistenziale
di
elevato
livello
tecnico
e
professionale in grado di soddisfare i suoi bisogni in un
11
contesto che garantisce la sicurezza delle cure;
− di contribuente in relazione alla capacità del sistema di
informare, di rendere evidente che le risorse necessarie al
funzionamento dell’Azienda sono investite e utilizzate in modo
appropriato ed efficiente;
Qualità
dell’assistenza:
promuovere
percorsi
assistenziali
riproducibili
e
validati
secondo
le
migliori
pratiche
scientifiche, in grado di adeguare l’uso delle diverse competenze
professionali
alla
produzione
di
un’assistenza
pertinente
(efficacia) ed appropriata (efficienza), imperniata sui bisogni
dei destinatari, orientata al miglioramento continuo ed ispirata
al
principio
delle
cure
progressive
in
relazione
alle
caratteristiche di intensità e complessità degli interventi
necessari nell’ambito degli specifici processi clinici.
Appropriatezza: fornire prestazioni sanitarie corrette, valutate
in termini di efficacia (per il paziente), validità tecnico
scientifica (provata evidenza allo stato attuale delle conoscenze)
e impatto gestionale (definizione delle risorse disponibili e
delle modalità con le quali le stesse vengono combinate) ai fini
dell’ottimizzazione
degli
interventi
nell’ambito
del
processo/percorso diagnostico, terapeutico ed assistenziale.
Accessibilità: assicurare ai pazienti la possibilità di usufruire
dei servizi dei quali hanno bisogno, nel tempo e nel luogo più
opportuno, in quantità adeguata e nel limite delle risorse
disponibili.
Equità: garantire, a parità di bisogno e di competenze, pari e
tempestiva opportunità di accesso alle prestazioni, ai servizi e
agli strumenti messi a disposizione dall’Azienda al fine di
assicurare,
nella
distribuzione
dell’assistenza,
interventi
adeguati, riproducibili ed economicamente sostenibili per la
comunità .
Affidabilità: adeguare con continuità e coerenza le azioni, i
comportamenti ed il servizio prodotto alle necessità della
popolazione, alle priorità e agli obiettivi a tal fine fissati
dall’Azienda al fine di assicurare la compatibilità delle azioni e
dei risultati agli impegni assunti, rispettando i tempi stabiliti.
Trasparenza: garantire la libera circolazione delle idee e delle
informazioni sulle procedure, sulle risorse e sui risultati, la
visibilità
e
la
comprensibilità
del
processo
decisionale,
all’interno
e
all’esterno
dell’Azienda,
attraverso
la
disponibilità al confronto, la definizione di regole esplicite
nell’acquisizione e cessione dei servizi, l’esplicitazione di
obiettivi,
attese,
impegni,
l’informazione
sullo
stato
di
avanzamento degli obiettivi e sul loro grado di raggiungimento, la
valorizzazione del capitale umano e professionale e il conseguente
orientamento del sistema premiante a dare il giusto riconoscimento
ai comportamenti che producono risultati positivi per l’efficacia,
l’efficienza e il clima dell’organizzazione aziendale.
Ricerca e innovazione: promuovere l’attivazione, in stretta
correlazione con l’Università e con altre strutture esterne
nazionali
ed
internazionali,
di
processi
di
adeguamento
diagnostico, terapeutico e tecnologico indotti dal progresso delle
conoscenze
tecnico-scientifiche,
conseguenti
allo
sviluppo
dell’attività di ricerca, in grado di favorire la qualificazione
continua dell’assistenza e a consolidare la valenza regionale,
12
nazionale ed internazionale dell’Azienda Ospedaliera di Padova.
Formazione: promuovere ed investire nel sistema di formazione
continua del personale inteso quale strumento per garantire il
mantenimento, l’adeguamento e lo sviluppo
delle conoscenze
professionali e culturali in grado di incidere, in termini di
miglioramento continuo, sull’appropriatezza e la qualificazione
degli interventi in sintonia con il progresso tecnico scientifico
relativo agli ambiti specifici di ogni professionalità coinvolta
nei diversi processi clinici ed assistenziali.
Interattività: integrazione tra attività istituzionali e attività
sociali, culturali, religiose, di volontariato e di assistenza
sociale per lo sviluppo di collaborazioni operative finalizzate
alla sperimentazione di nuove forme di organizzazione e gestione
dei servizi sanitari orientate al conseguimento di obiettivi
assistenziali meritevoli di tutela e finalizzati al superamento di
barriere ideologiche, culturali, sociali e religiose, fonte di
emarginazione.
L’Azienda Ospedaliera di Padova intende attivare per la
realizzazione
dei
valori
sopra
elencati
la
più
stretta
collaborazione con l’Azienda territoriale di riferimento ULSS n°
16 attivando tutte le sinergie e le integrazioni ritenute a tal
fine
opportune,nell’ambito
delle
rispettive
autonomie
e
specificità aziendali.
Visione
La VISIONE intende soddisfare la domanda sanitaria di alta
complessità assicurando un livello scientifico elevato.
La visione strategica, nel perseguimento degli obiettivi e
delle finalità istituzionali sue proprie, si realizza nell’ambito
di un sistema capace di supportare obiettivi di appropriatezza, di
efficacia, di adeguatezza, di qualità e sicurezza dei servizi
offerti ai cittadini rispetto alle loro domande e ai loro bisogni,
orientato al miglioramento continuo della qualità della propria
offerta e rivolto alla ricerca della soddisfazione del cittadino e
degli operatori, in un contesto di ottimizzazione nella gestione
delle risorse disponibili.
La visione strategica della Azienda è ispirata al principio di
integrazione
fra
assistenza,
didattica
e
ricerca
nella
collaborazione con l’Università di Padova e la Azienda ULSS 16 di
Padova e favorito da sinergie e collaborazioni con strutture
pubbliche e private e con le componenti istituzionali, sociali,
economiche e di volontariato.
Principi dell’assistenza
In coerenza con i valori etici di riferimento che ispirano
l’azione, l’Azienda presta assistenza sanitaria con continuità,
professionalità e umanità, garantendo l’integrazione organizzativa
e multidisciplinare, nonché la comprensione ed il rispetto delle
persone assistite e dei loro familiari anche dal punto di vista di
differenti culture e fedi religiose.
La pratica assistenziale e clinica è orientata alle più
aggiornate tecniche e procedure in ordine alle quali sussistano
provate
evidenze
per
assicurare
i
più
elevati
standard
13
assistenziali.
La motivazione e la formazione continua di tutto il personale,
elementi imprescindibili per garantire il miglioramento della
qualità dell’assistenza, sono parte integrante della strategia
aziendale quali strumenti per promuovere l’accrescimento del
proprio
capitale
umano
e
l’incremento
delle
conoscenze
professionali e culturali.
Organizzazione
L’assetto organizzativo della Azienda Ospedaliera di Padova si
ispira ad alcuni principi guida che discendono dai valori etici di
riferimento:
a) valorizzazione della autonomia organizzativa della Azienda
b) progressiva
attuazione
del
modello
organizzativo
dipartimentale come indicato dalla normativa nazionale e
regionale
c) definizione dei livelli di integrazione tra le diverse
componenti: verticale ed orizzontale
d) attivazione di un sistema di gestione della qualità per
guidare l’organizzazione verso il miglioramento continuo dei
servizi tenendo conto delle esigenze di tutte le parti
interessate
e) attivazione di un sistema di gestione della sicurezza del
paziente con il coinvolgimento dei professionisti per la
prevenzione di eventi avversi.
14
1.3 - Le strategie
Il Sistema Qualità
SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ ISO 9001:2008
Dal 2002 l’Azienda Ospedaliera di Padova ha sviluppato un
Sistema di Gestione per la Qualità certificato secondo la norma
internazionale UNI EN ISO 9001:2008 finalizzato a migliorare la
qualità dell’assistenza sia in termini di efficacia che di
appropriatezza e l’organizzazione dei servizi.
Attualmente
le
strutture
aziendali
certificate
sono:
Immunotrasfusionale, Medicina di Laboratorio, Microbiologia e
Virologia,
Tossicologia
Forense
e
Antidoping,
Patologia
cardiovascolare,
Anatomia
e
istologia
patologica
CLOPD;
Coordinamento Locale trapianti C.U.P., Servizio Gestione Agende,
Farmacia
Ospedaliera
Centralizzata,
Formazione
e
Progetti
Internazionali, Ingegneria Clinica, Opere d’Ingegneria, Ufficio
Relazioni con il Pubblico, Dipartimento ad Attività Integrata di
Pediatria, Struttura Semplice Dipartimentale Ematologia: Clinica
Sperimentale e Banca del sangue di cordone di Padova.
L.R. 22/02 AUTORIZZAZIONE ED ACCREDITAMENTO
ISTITUZIONALE*
Con
la
Legge
Regionale
n.
22/2002
“Autorizzazione
e
Accreditamento
delle
strutture
sanitarie,
socio-sanitarie
e
sociali” la Regione Veneto ha inteso offrire ai cittadini
un’assistenza
di
elevato
livello
tecnico-professionale
e
scientifico in condizioni di efficacia, efficienza, sicurezza,
equità,
pari
accessibilità
per
tutti
i
cittadini
e
di
appropriatezza rispetto ai reali bisogni delle singole persone.
Il modello regionale di sviluppo e valutazione della qualità
del settore sanitario, socio-sanitario e sociale, prevede un
processo graduale che parte dall’autorizzazione, si perfeziona con
l’accreditamento istituzionale e si completa con l’accreditamento
di eccellenza su base esclusivamente volontaria. Inoltre, con la
DGRV n. 448 del 24 febbraio 2009 la Giunta Regionale del Veneto ha
approvato il “Percorso di Qualità per il riconoscimento e la
conferma dello status di centro regionale specializzato” presenti
nella Regione Veneto.
* con il contributo del Quaderno n. 2 “Autorizzazione e Accreditamento delle
Strutture Sanitarie Socio-Sanitarie e Sociali: Legge Regionale n.22 del
16.08.2002” e del Quaderno n. 5 “Definizione di un programma di Accreditamento
di Eccellenza del Servizio Socio Sanitario Regionale. Legge Regionale n.22 del
16.08.2002”
a. AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO
Rappresenta la soglia minima di garanzia obbligatoria per
poter esercitare attività sanitarie e socio-sanitarie. Prevede
requisiti
minimi
di
natura
strutturale,
tecnologico
–
impiantistico e organizzativo –funzionale idonei a garantire
standard omogenei da cui non si può prescindere per poter operare
15
sul territorio regionale, nel rispetto della qualità e sicurezza
delle cure dei cittadini.
La verifica per l’accertamento dei possesso dei requisiti
relativi all’autorizzazione all’esercizio è stata effettuata
presso l’Azienda Ospedaliera nel Giugno 2008 dal Gruppo Tecnico
Multiprofessionale (GTM) dell’Agenzia Regionale Socio Sanitaria
(ARSS).
In data 20 ottobre 2009, l’Azienda Ospedaliera ha ricevuto la
conferma dell’autorizzazione all’esercizio di attività sanitaria
con Decreto regionale n. 52 del 7.8.09. L’Azienda ha attivato
l’organizzazione interna per risolvere le non conformità rilevare
dal GTM regionale che sono state riportare in tale Decreto.
b. ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE
E’ un processo con cui le strutture già autorizzare
acquisiscono lo status di soggetto idoneo a erogare prestazioni
sanitarie, socio-sanitarie e sociali per conto del Servizio Socio
Sanitario Regionale (SSSR).
Le strutture che richiedono l’Accreditamento Istituzionale
devono predisporre e mantenere attivo sistema di gestione della
qualità aziendale, inteso come l’insieme di mezzi, risorse,
procedure,
personale,
responsabilità,
metodologie,
strumenti
informativi
e
conoscenze
organizzate
finalizzandolo
al
miglioramento continuo della qualità delle cure e dell’assistenza.
L’Azienda Ospedaliera ha presentato la domanda alla Regione
Veneto per ottenere l’Accreditamento Istituzionale entro il
termine previsto dalla normativa (19 gennaio 2010).
Per l’implementazione al suo interno delle logiche e delle
metodologie previste dal modello di accreditamento istituzionale,
l’Azienda ha attivato delle iniziative formative rivolte al
personale delle 77 Strutture Complesse e 5 Strutture Semplici
Dipartimentali
aziendali
individuato
come
referente
per
l’applicazione
del
sistema
di
accreditamento
(n.
218
partecipanti).
La Regione Veneto sta pianificando la verifica di parte
“terza” effettuata da un apposito team di valutatori.
c. ACCREDITAMENTO DI ECCELLENZA SECONDO LO STANDARD
ACCREDITATION CANADA
E’ un processo volontario di valutazione a prevalente
contenuto professionale, sistematico e periodico, rivolto al
miglioramento continuo della qualità, prevalentemente riferito ad
attività cliniche. La finalità è quella di garantire i migliori
risultati possibili attraverso il confronto tra “pari” con esperti
terzi, indipendenti, che valutano la conformità di un ente
rispetto a standard prestabiliti di performance.
La Regione Veneto ha avviato il programma di Accreditamento di
Eccellenza del proprio SSSR attraverso la sperimentazione e
l’adattamento di un modello riconosciuto a livello internazionale
per tutte le aree assistenziali del SSSR con Accreditation Canada,
organizzazione no-profit ed indipendente, riconosciuta dal Governo
federale del Canada.
L’Azienda Ospedaliera è stata coinvolta in tale progetto per le
attività del Dipartimento ad Attività Integrata di Pediatria,
quale area di sperimentazione per la valutazione di standard
applicabili ad un’assistenza integrata con la didattica e la
16
ricerca. Oltre alle Unità Operative del Dipartimento di Pediatria,
sono state coinvolte tutte le strutture aziendali che erogano
processi di supporto, trattandosi di un modello di accreditamento
sistemico. Il progetto ha visto il coinvolgimento diretto di circa
100 professionisti.
La visita da parte dei valutatori canadesi è avvenuta nei
giorni 9-10-11 dicembre 2009. L’Azienda ha ricevuto il report
finale a febbraio 2010 ottenendo l’”Accreditamento con report” che
evidenzia i punti di forza e le aree di miglioramento individuate
durante la verifica. L’Azienda Ospedaliera ha implementato le
azioni di miglioramento ritenute prioritarie da parte dei
valutatori.
d. PERCORSO DI QUALITÀ PER IL RICONOSCIMENTO E LA
CONFERMA DELLO STATUS DI CENTRO REGIONALE SPECIALIZZATO
Con DGRV n. 4532/2007 sono state emanate le direttive per la
razionalizzazione dei Centri regionali di Riferimento e dei Centri
regionali Specializzati del Veneto con l’obiettivo di costruire un
sistema altamente interrelato e flessibile, idoneo a fronteggiare
un contesto sanitario e sociale in rapido mutamento.
Con la successiva DGRV n. 448/2009 è stato approvato il
“Percorso di Qualità per il riconoscimento e la conferma dello
status di Centro Regionale Specializzato” che definisce standard,
evidenze ed indicatori per il riconoscimento dello status di
"Centro
Regionale
Specializzato"
validi
sia
per
i
centri
specializzati esistenti che per quelli di nuova istituzione. Tale
percorso ha lo scopo di evidenziare le peculiarità di ogni
specifico
centro
valorizzandone
l'attività
in
termini
differenziali rispetto alle unità operative ordinarie.
La qualifica di centro specializzato prevede la presenza
simultanea di tre tipologie di attività (clinica, ricerca,
formazione) e lo svolgimento delle stesse in funzione di un
supporto alla programmazione regionale su materie specifiche.
L’Azienda Ospedaliera ha presentato in Regione la domanda di
conferma di n. 24 Centri Regionali Specializzati e n. 22 di nuova
istituzione il 31 dicembre 2009.
17
1.4 - Il Rischio Clinico
Il rischio clinico
Il rischio clinico è la probabilità che un paziente sia
vittima di un evento avverso, subisca cioè un danno o disagio
imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche o
alle prestazioni sanitarie, determinando un prolungamento del
periodo di degenza o un peggioramento delle condizioni di salute.
Partendo dall'assioma che la sicurezza del paziente è garantita
dalla riduzione degli errori (prevenzione) e dal contenimento
degli effetti di quelli che comunque si verificano (protezione),
l’Azienda ha promosso politiche di risk management adottando con
D.D.G. n° 867 del 31 ottobre 2008 il modello organizzativo
Regionale (D.G.R.V. n° 1831 del 1 luglio 2008) e nominando il
Responsabile delle Funzioni per la Sicurezza del paziente (RFS).
Il RFS ha steso ed ha il compito di implementare il programma
aziendale di gestione del rischio
“Progetto Sicurezza del
paziente 2010/2012” recepito con D.D.G. n °952 del 09 settembre
2010.
Progetto Sicurezza
Il traguardo che l’Azienda si propone di raggiungere
attraverso la gestione del rischio clinico è ridurre l’incidenza
degli eventi avversi, dovuti ad un intervento chirurgico, alla
gestione dei farmaci e all’errata identificazione del paziente,
ridurre gli eventi da caduta, fornire competenze per la
comunicazione di eventi avversi, sensibilizzare gli operatori
sanitari alla segnalazione degli errori.
Le azioni strategiche riguardano:
1.
L’adozione
e
l’implementazione
delle
“Raccomandazioni”
sviluppate e diffuse dal Ministero della Salute per offrire agli
operatori sanitari informazioni su condizioni particolarmente
pericolose, che possono causare gravi e fatali conseguenze ai
pazienti.
2.
L’adozione
delle
“Raccomandazioni
e
della
checklist”,
elaborate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità
nell’ambito
del programma “Safe Surgery Saves Lives” adattate al contesto
nazionale dal Ministero della Salute per rendere più sicuro il
percorso del paziente che deve essere sottoposto a intervento
chirurgico.
3.
L’ adozione ed adattamento alla realtà aziendale delle Guide
Ministeriali:
per l’uso sicuro dei farmaci, per i familiari, per i
volontari, per gli operatori, per le strutture sanitarie, per i
pazienti con lo scopo di coinvolgere attivamente i cittadini per
garantirne la sicurezza.
4.
L’adozione
della
scheda
terapeutica
unica:
eccellente
strumento di comunicazione che integra in un unico documento tutte
le informazioni sul processo terapeutico dei pazienti ricoverati.
18
5.
L’implementazione di strumenti di prevenzione delle cadute e
di gestione del paziente caduto.
6.
L’introduzione del braccialetto per identificare in maniera
univoca il paziente definendo procedure organizzative aziendali
che prevedono il coinvolgimento attivo del paziente nel processo
di verifica della sua identità durante il ricovero.
Gestione dell’evento avverso
Molti degli eventi avversi hanno bisogno di essere osservati
da
una
prospettiva
sistemica
per
poterli
comprendere
completamente. Le azioni e i fallimenti degli operatori giocano
generalmente un ruolo centrale, ma i loro ragionamenti e
comportamenti
sono
fortemente
influenzati
e
vincolati
dall’ambiente di lavoro contingente e da processi organizzativi
più ampi. È quindi importante nella gestione dell’evento avverso
considerare tutti gli attori del sistema, diffondendo un clima “NO
BLAME” che getti le basi per costruire una organizzazione che
attinga dall’errore, per promuovere la riflessione e l’analisi
delle possibili cause al fine di addivenire a possibili soluzioni
e azioni di miglioramento. Per rispondere con rigorosità a tale
esigenza la gestione del rischio ha introdotto la pratica
dell’audit, in maniera sistematica in Azienda, per tutti quegli
eventi che per entità, frequenza e invisibilità sono ritenuti
significativi, fornendo strumenti operativi ai professionisti ed
agli organi aziendali, sia in caso di evento avverso che per la
prevenzione dello stesso.
Formazione
Un’attenta politica di gestione del rischio clinico non può
prescindere dalla costruzione di una cultura della sicurezza
attraverso la qualificata preparazione di medici e personale
sanitario, realizzata in modo strutturato e costante attraverso la
partecipazione attiva ai corsi di formazione. I corsi hanno
l’obiettivo di far acquisire conoscenze teoriche ed abilità
tecniche e pratiche in tema di metodologie nonché strumenti di
analisi e di valutazione per la gestione del rischio; diffondere
una generalizzata cultura del rischio e della sicurezza tra gli
operatori sanitari.
19
1.5 - Area Ricerca:
Il Campus Biomedico “Pietro D’Abano”
Nel luglio del 2007 il complesso immobiliare di via Orus, già
sede dell’Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie, è stato
acquisito dall’Azienda Ospedaliera di Padova per un importo di
12,8 milioni di euro, interamente finanziato dalla Regione del
Veneto.
L’apposito accordo di programma siglato con la Regione del
Veneto prevede che una parte degli edifici sia ceduta in comodato
d’uso gratuito per 25 anni alla Fondazione Biomedica Avanzata e
all’Università degli Studi di Padova che, assieme all’Azienda
Ospedaliera, hanno contribuito alla completa ristrutturazione dei
nove edifici, per complessivi 10.700 mq, con finanziamenti propri
ammontanti complessivamente a oltre 15 milioni di euro.
Nel luglio del 2010 l’Azienda Ospedaliera di Padova ha assunto
la gestione dell’intero complesso nel rispetto degli accordi con
la Fondazione Biomedica Avanzata e, nel settembre 2010, è stato
istituito il Campus Biomedico “Pietro d’Abano” quale luogo in cui
troveranno sede tutti i laboratori di ricerca attualmente ubicati
nelle strutture clinico ospedaliere, integrati da piattaforme
analitiche avanzate e strutture per la stabulazione per modelli di
animali transgenici, realizzando così un’area interamente ed
esclusivamente
dedicata
alla
ricerca
biomedica
di
base
e
transazionale quale elemento integrante dell’attività sanitaria.
Nel Campus Biomedico sono già attivi, oltre ai laboratori
della Fondazione Biomedica Avanzata, i laboratori afferenti al
Dipartimento delle Neuroscienze, i laboratori del Servizio per la
Patologia della Riproduzione Umana, il laboratorio dell’Unità
Complessa
Malattie
Metaboliche
Ereditarie,
il
laboratorio
dell’Unità Complessa ORL con indirizzo Otochirurgico.
Nel corso del 2011 e nel primo semestre del 2012 saranno
progressivamente trasferiti gli altri laboratori secondo un cronoprogramma concordato con l’Università degli Studi di Padova.
20
1.6 – I numeri dell’Azienda
RISULTATI:
tabella degli indicatori Azienda Ospedaliera di Padova
2009
2010
(dati definitivi)
Ricoveri ordinari
51.823
50.437
% ricoveri ordinari per pazienti residenti nel Veneto
87,3%
87,9%
Pazienti e loro famiglie
% ricoveri ordinari per pazienti residenti fuori Veneto
12,7%
12,1%
Ricoveri diurni
19.830
18.243
% ricoveri diurni per pazienti residenti nel Veneto
86,3%
87,0%
% ricoveri diurni per pazienti residenti fuori Veneto
13,7%
13,0%
Interventi chirurgici in day surgery (1)
12.118
11.494
Prestazioni chirurgiche ambulatoriali
2.480
2.566
Prestazioni chemioterapia ricondotte a regime amb.
3.197
3.993
Complessità d. casistica (Peso medio DRG) ricoveri ordinari
1,29
1,3
Complessità d. casistica (Peso medio DRG) ricoveri diurni
0,73
0,75
Importo medio DRG ricoveri ordinari
3.825
3.873
Importo medio DRG ricoveri diurni
1.662
1.649
Incidenza DRG complicati *
9,57%
9,18%
% ricoveri ad elevato rischio di in appropriatezza *
21,10%
20,76%
ultra 75-enni (2)
10.977
11.192
% ultra 75-enni (2)
21,2%
22,2%
6.186.657
6.457.645
460.497
464.986
4.948.054
5.217.202
778.106
775.457
Pazienti extracomunitari – ricoveri ordinari
4.048
4.046
Pazienti comunitari – ricoveri ordinari
47.786
46.499
Prestazioni specialistiche ambulatoriali (ecluso Libera Prof.)
Prestazioni specialistiche (visite)
Esami di laboratorio (specialità 03)
Altre prestazioni diagnostiche e terapeutiche
% extracomunitari – ricoveri ordinari
7,9%
8,0%
Pazienti extracomunitari – ricoveri diurni
1.045
1.056
Pazienti comunitari – ricoveri diurni
18.885
18.265
% extracomunitari – ricoveri diurni
Pazienti extracomunitari – specialistica ambulatoriale
Pazienti comunitari – specialistica ambulatoriale
5,2%
5,5%
445.725
437.022
5.874.227
6.166.796
% extracomunitari – specialistica ambulatoriale
7,1%
6,6%
Totale pazienti di nazionalità non italiana
6.877
6.803
% totale pazienti di nazionalità non italiana
9,6%
9,8%
N. nascite
4.006
3.997
217
216
20.900
21.300
Livello di Qualità Percepita (scala 0-100)
81%
79,5%
% Unità Operative che hanno effettuato indagini sulla Qualità Percepita
90%
99%
N. Reclami
1.723
1.114
Trapianti
Totale stimato accessi giornalieri
21
Tempi di risposta ai reclami scritti (giorni)
61
67
% Unità Operative che hanno realizzato carte dei servizi
66%
72%
N. carte di accoglienza realizzate
218
251
N. di Unità Operative certificate UNI EN ISO 9001:2008
16
17
N. di processi certificati UNI EN ISO 9001:2008
Associazioni di Volontariato
43
44
N. Associazioni di Volontariato afferenti all’Azienda
97
100
1.414
1.412
170
173
Regione
N. Posti Letto medi per ricoveri ordinari(3)
N. Posti Letto medi per ricoveri diurni
Degenza Media (ricoveri>1 giorno)
9,00
9,02
81,7%
80,3%
33,2
32,5
25.442.191,13
24.626.608,93
10
13,5
2.661.745,09
3.164.601,83
2.641.382,66
3.714.468,84
Personale dipendente e convenzionato (unità equivalenti)
4.283
4.292
Personale dipendente e convenzionato (unità effettive)
4.682
4.700
% personale di sesso femminile
71%
72%
Incarichi professionali
261
226
Collaborazioni coordinate e continuative
67
25
Borse di studio
67
65
N. lavoratori disabili (unità equivalenti)
129,80
130,05
Tasso di turn over del personale
20,67%
12,94%
17%
18%
12,11%
12,98%
Tasso di occupazione posti letto (ricoveri>1 giorno)
Indice di rotazione posti letto (ricoveri>1 giorno)
Ricavi libera professione (4)
Fornitori
Tempo medio di pagamento (mesi)
Finanziatori
Contributi e donazioni ricevuti da terzi (€/000) in conto esercizio (5)
Contributi e donazioni ricevuti da terzi (€/000) in conto capitale
(finanziamento investimenti) (6)
Risorse Umane
% personale part-time
Tasso di assenteismo (senza le ferie)
N. infortuni
Tasso di infortunio
N. corsi di formazione in house realizzati
% di corsi in house realizzati rispetto ai corsi deliberati
230
222
4,91%
4,72%
87
140
99
-
N. dipendenti coinvolti in corsi di formazione in house
% di dipendenti partecipanti ai corsi in house rispetto al totale dei
dipendenti
N. giornate di formazione esterna seguite dai dip.
5787
5381
100%
100%
7810
7553
N. richieste di autorizzazione a corsi di formazione est.
4429
5455
7.488.256,00
10.439.063,00
10
11
536.856.940
537.915.303
Finanziamenti per progetti di ricerca e vari
Progetti di cooperazione internazionale
Valore Globale della Produzione
(1) Fonte SSI
(2) riferito ai ricoveri ordinari
(3)Posti -letto medi incluso Terapie intensive e Culle
(4) dato risultante dalla voce “Ricavi per prestazioni sanitarie erogate in regime di intramoenia”
dei bilancio di esercizio consuntivi per gli anni 2009-2010.
(5) valore costituito dalle voci “contributi in conto esercizio da enti pubblici vincolati” e
“contributi in conto esercizio da privati vincolati” e dalle erogazioni liberali in contanti
registrati nei bilanci d’esercizio consuntivi 2009-2010.
22
I contributi in conto esercizio vincolati, da enti pubblici o privati, costituiscono finanziamenti
da soggetti terzi (Regione, altri enti pubblici e privati) dedicati a specifiche attività. Il valore
indicato è complessivo e in esso sono ricompresi anche i finanziamenti per progetti di ricerca e
vari.
(6) rappresentano le risorse finanziarie incassate per il finanziamento di investimenti
(ampliamenti, ristrutturazione di immobili, attrezzature sanitarie, ecc.) da enti pubblici quali
Stato, Regione, Comuni da privati, nonché le donazioni ricevute di beni capitali da privati (es.
attrezzature sanitarie, immobili) utilizzabili nel processo produttivo. I valori sono tratti dai
bilanci di esercizio consuntivi 2009-2010.
23
2 – LA DIMENSIONE SOCIALE
2.1 – I risultati per i pazienti
e le loro famiglie
Volume dell’attività di ricovero
Gli esercizi del triennio 2007-2009 si concludono con una
contrazione dell’attività di ricovero (-1,15% ricoveri ordinari e
– 8,8% ricoveri diurni), come richiesto dai provvedimenti
regionali in materia di appropriatezza (DGR 4450/06 – 2140/07) e
di riduzione del tasso di ospedalizzazione (DGR 4449/06).
Nell’anno 2009 la riduzione risulta più attenuata nei ricoveri
ordinari (-0,26%), mentre per i ricoveri diurni il calo si
mantiene mediamente costante negli anni (-3,56%), spostando
patologia che non necessitano di ricovero ma che possono essere
trattate in ambulatorio, come ad esempio gli interventi di ernia
inguinale
e
femorale.
Il
trend
viene
confermato
anche
dall’attività erogata nel corso del 2010.
L’attività
ambulatoriale
(esclusa
l’attività
libero
professionale) evidenzia, per contro, un trend in continua
crescita (+7% dal 2007), come risultato di un processo aziendale
che, trasferendo nel regime più appropriato l’attività, riduce i
ricoveri a favore dell’attività specialistica ambulatoriale.
L’Azienda ha mantenuto elevata la complessità della casistica
trattata, con un valore economico del DRG in crescita (+2,6%
ricoveri ordinari, +2,8% ricoveri diurni dal 2007 al 2009),
tentando il difficile connubio tra centro di specializzazione e di
riferimento nazionale ed internazionale, e ospedale di riferimento
per i pazienti veneti e padovani in particolare.
Distribuzione
dei
ricoveri ordinari
per
zona
di
provenienza
La distribuzione dei ricoveri per zona di provenienza non si
modifica sostanzialmente nel triennio 2007-2009: risiede nella
regione Veneto circa l’ 88% dei pazienti ricoverati. Nel 2010
sembra invece esserci un variazione imputabile alla crescita dei
ricoveri verso i residenti dell’Ulss 16, con una riduzione
dell’attrattività fuori provincia e fuori regione.
24
Attrattività anno 2009 e trend 2010
Dimessi
ASL 16
Altre ASL provincia
Altre ASL Veneto
Totale intra-regione
Extra Regione
TOTALE
2009
38.209
7.592
16.441
62.242
8.122
70.364
% 2009 trend 2010
54,3%
39.074
10,8%
7.542
23,4%
14.031
88,5%
60.647
11,5%
7.319
100,0%
67.966
% trend
2010
57,5%
11,1%
20,6%
89,2%
10,8%
100,0%
Attrattività anni 2009 e trend 2010
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
ASL 16
Altre ASL Altre ASL
provincia Veneto
Totale
intraregione
2009%
%trend 2010
Extra
Regione
L’alta specializzazione è resa evidente, in particolare,
dall’attività di trapianto d’organo, nella quale questa Azienda
presenta un volume di interventi tale da collocarla tra i
principali ospedali italiani.
L’attività trapiantologica infatti rappresenta più del 50 %
della stessa attività erogata nella regione mantenendosi sempre su
valori elevati. L’Azienda Ospedaliera di Padova continua ad essere
l’unico centro di riferimento regionale per il trapianto combinato
di rene e pancreas ed esegue la quasi totalità dei trapianti di
polmone.
25
Principali
Trapianti
2008
Trend
2010
2009
N
N
Veneto
% su
Veneto
N
N
Veneto
% su
Veneto
N
Rene
81
193
42%
106
268
40%
99
Fegato
56
71
79%
58
81
72%
58
Renepancreas
7
7
100%
14
14
100%
8
Cuore
29
42
69%
26
49
53%
12
Polmone
17
17
100%
13
14
93%
17
Totale
190
330
58%
217
426
51%
194
Nel contempo, il soddisfacimento dei bisogni locali ha
comportato l’impatto con il progressivo invecchiamento della
popolazione e la risposta assistenziale a pazienti fragili (in
particolare gli anziani - oltre 20% dei ricoveri ordinari), che si
è realizzata con interventi di riorganizzazione delle attività
internistiche e di urgenza, nonché con la collaborazione con
l’Ulss territoriale per sviluppare sistemi di continuità delle
cure.
% ultra 75-enni - Medicine Generali
70,0%
60,0%
57,6%
58,7%
58,6%
60,2%
% ultra 75
50,0%
40,0%
30,0%
20,9%
20,3%
21,2%
22,2%
20,0%
% ultra75
medicine
generali
10,0%
2007
2008
2009
trend 2010
Come si può notare, la fascia di popolazione ultra 75-enne è
aumentata progressivamente fino a raggiungere il 60 % del totale
nei reparti di Medicina Generale. Si tratta di una popolazione con
un impatto socio-assistenziale molto forte, tale da richiedere una
modalità
di
approccio
differente
rispetto
alla
restante
popolazione e che se sottovalutata porta, tra gli altri, ad un
allungamento improprio della degenza o ad una risposta impropria
relativamente ai bisogni di salute.
26
35,0%
Distribuzione % dei pazienti per fasce d'età Medicine Generali
30,0%
25,0%
Anno
2007
20,0%
15,0%
10,0%
Anno
2010
5,0%
0,0%
da 6 a 14
anni
da 15 a
44 anni
da 45 a
64 anni
da 65 a
74 anni
da 75 a
84 anni
da 85 a
oltre
Patologie più frequenti
Scendendo nel dettaglio della tipologia di ricoveri trattati in
regime ordinario,
si evidenzia nell’anno 2009 l’uscita tra i primi
dieci DRG’s 1 dei seguenti trattamenti:
410-CHEMIOTERAPIA NON ASSOCIATA A DIAGNOSI SECONDARIA DI
LEUCEMIA ACUTA (erogata in regime ambulatoriale);
001-CRANIOTOMIA ETA` > 17, ECCETTO PER TRAUMATISMO
Si sottolinea invece l’aumento dei seguenti DRG’s:
143-DOLORE TORACICO (per riduzione degli OBI – Osservazione
Breve Intensiva - in Pronto Soccorso)
014-MALATTIE CEREBROVASCOLARI SPECIFICHE ECCETTO ATTACCO
ISCHEMICO
Primi 10 DRGs - Ricoveri ordinari
2009
% sul trend
totale
2010
% sul
totale
2.734
5,3%
2.462
5,2%
2.357
4,5%
2.016
4,2%
1.313
2,5%
1.132
2,4%
127-INSUFFICIENZA CARDIACA E SHOCK
1.168
2,3%
1.344
2,8%
290-INTERVENTI SULLA TIROIDE
1.027
2,0%
1.062
2,2%
183-ESOFAGITE, GASTROENTERITE E MISCELLANEA
MAL.APPARATO DIGERENTE, E
726
1,4%
651
1,4%
143-DOLORE TORACICO
648
1,3%
631
1,3%
584
1,1%
573
1,2%
359-INTERVENTI SU UTERO E ANNESSI NON PER
NEOPLASIE MALIGNE, SENZA CC
567
1,1%
598
1,3%
anno
391-NEONATO SANO
373-PARTO
VAGINALE
COMPLICANTI
SENZA
DIAGNOSI
371-PARTO CESAREO SENZA CC
125-MALATTIE CARDIOVASC.ECCETTO
CATETERISMO CARDIACO E DIAGN
014-MALATTIE CEREBROVASCOLARI
ECCETTO ATTACCO ISCHEMICO TR
Primi 10 Drg's
IMA,
CON
SPECIFICHE
523
1,0%
514
1,1%
13.656
26,4%
10.983
23,0%
Il trend dell’anno 2010 conferma lo stesso andamento delle
principali patologie trattate nel 2009.
I Parti rimangono tra i DRG’s più frequenti, anche se nel
corso del 2010 sembra esserci una controtendenza in particolare con
una importante riduzione del parto vaginale rispetto a quello
1
DRG significa Diagnosis Related Group, raggruppamenti omogenei di diagnosi per la classificazione dei pazienti
dimessi da un Ospedale ai fini della remunerazione del periodo di ricovero (ricovero ordinario, day surgery, day
hospital)
27
cesareo.
Trend tipologia parti
2.750
2.500
2.250
2.000
1.750
1.500
1.250
1.000
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
Trend 2010
Parto Vaginale
2.390
2.458
2.502
2.100
Parto Cesareo
1.389
1.399
1.389
1.171
Studiando la Nazionalità delle partorienti risultano in
aumento,
in
termini
percentuali,
le
straniere,
soprattutto
provenienti dalla Romania, Nigeria e dalla Moldavia:
Anno 2009 – % Parti secondo Nazionalità
Trend Anno 2010 – % Parti secondo Nazionalità
Studiando i principali DRG associati ai ricoveri diurni, si assiste
alla ripresa di interventi al ginocchio (per l’implementazione
dell’attività presso il Centro di Day Surgery Multidisciplinare),
mentre l’anamnesi di tumore resta il ricovero diurno più frequente,
per i follow up endoscopici dei pazienti affetti da patologie
urologiche. L’aborto dal 2° DRG più frequente nel 2007, diventa il
5° DRG nel 2009, continuando pertanto a ridursi. Nel 2010 sembrano
28
aumentare, rispetto al 2009, il DRG 270 ‘Altri interventi su pelle,
tessuto sottocutaneo e mammella senza cc’ e il DRG ‘Interventi su
utero e annessi non per neoplasie maligne, senza cc’.
Primi 10 DRGs ricoveri diurni
Anno
2009
% sul totale
412-ANAMNESI DI NEOPLASIA MALIGNA CON
ENDOSCOPIA
1.089
5,5%
1.007
5,1%
270-ALTRI INTERVENTI SU PELLE, TESSUTO
SOTTOCUTANEO E MAMMELLA SENZA
723
3,6%
859
4,4%
359-INTERVENTI SU UTERO E ANNESSI NON PER
NEOPLASIE MALIGNE, SENZA CC
608
3,1%
783
4,0%
381-ABORTO CON DILATAZIONE E RASCHIAMENTO,
MEDIANTE ASPIRAZIONE O IST
656
3,3%
736
3,8%
266-TRAPIANTI DI PELLE E/O SBRIGL. ECCETTO PER
ULCERE PELLE/CELLULITE
767
3,9%
664
3,4%
503-INTERVENTI GINOCCHIO SENZA DIAGNOSI
PRINCIPALE DI INFEZIONE
774
3,9%
503
2,6%
055-MISCELLANEA DI INTERVENTI SU ORECCHIO, NASO,
BOCCA E GOLA
421
2,1%
409
2,1%
574-DIAGNOSI EMATOLOGICHE/IMMUNOLOGICHE
MAGGIORI ECCETTO ANEMIA FALCIFORME E
COAGULOPATIE
trend 2010
% sul totale
2,1%
409
397 2,0%
158-INTERVENTI SU ANO E STOMA, SENZA CC
538-ESCISSIONE LOCALE E RIMOZIONE MEZZI DI
FISSAZIONE INTERNA ECCETTO ANCA E FEMORE SENZA
CC
1,8%
360
Primi 10 Drg's trend 2010
162-INTERVENTI PER ERNIA INGUINALE E FEMORALE,
ETA` > 17 SENZA CC
496
2,5%
404-LINFOMA E LEUCEMIA NON ACUTA SENZA CC
433
2,2%
408-ALTERAZIONI MIELOPROLIFERATIVE O NEOPLASIE
POCO DIFF. CON ALTRI I
413
2,1%
Primi 10 Drg's 2009
6.380
32,2%
6.129
31,3%
29
Il
ulcere
seguito
tabella
DRG 266 ‘Trapianti di pelle e/o sbrigliamento, eccetto per
pelle/cellulite‘ si mantiene elevato in regime diurno, a
dello shift dal regime ordinario, come si evince dalla
seguente:
Trend DRG 266
Trend 2010
DRG
Anno
2009
Totale
Regime
930
808
266-TRAPIANTI DI PELLE E/O
SBRIGL. ECCETTO PER ULCERE
PELLE/CELLULITE
Diurno
767
664
Ordinario
163
144
Il calo del DRG 162 INTERVENTI PER ERNIA INGUINALE E FEMORALE,
ETA` > 17 SENZA CC, è imputabile all’applicazione della normativa
regionale che prevede il trasferimento in regime ambulatoriale
degli interventi di ernia inguinale e femorale (DGR 3747 del
20/11/2007).
Attività specialistica ambulatoriale
Il
trend
positivo
dell’attività
specialistica
ambulatoriale
continua oltre nel triennio 2007-2009, anche nell’anno 2010, come
riportato nella prima tabella di sintesi; il 2009 si chiude con una
variazione
positiva
del
7,5%
dell’attività
specialistica
ambulatoriale rispetto al 2007, dovuta sia all’attività erogata in
regime di pronto soccorso per pazienti non ricoverati (+12,4%), sia
all’attività ambulatoriale ordinaria (+6,8%).
Attività specialistica ambulatoriale – Regime di prenotazione e urgenza
Tipo prestazione
2007
2008
2009
% 2009-2007
Ambulatoriale
Pronto Soccorso
% Pronto Soccorso
Totale
5.098.192
658.529
11,44%
5.756.721
5.444.710
723.331
11,73%
6.168.041
5.446.589
740.068
11,96%
6.186.657
6,8%
12,4%
4,6%
7,5%
trend 2010
5.733.991
761.999
11,73%
6.495.989
.
Attività specialistica ambulatoriale – Tipologie di rimborso
Tipo
erogazione 2008 Consuntivo
2009 Consuntivo Variazione
2010 Trend
'09-'07
Volume
%
Volume
%
Volume
%
MOBILITA'
4.761.225 77%
3.584.026 58%
-19,5%
3.668.131 56%
A FAVORE
DI TERZI e
STP
PAGANTE
Totale
1.250.985
155.831
6.168.041
20%
3%
2.480.062
100%
6.186.657
122.569
40%
2%
120,5%
2.712.257
-31,0%
115.601
100%
7,5%
42%
2%
6.495.989 100%
30
Attrattività dell’attività specialistica ambulatoriale – Volumi di Mobilità
Anno
Intra/ Macro
Extra cliente
Totale
INTRA Totale
ASL 15
ASL 16
ASL 17
ASL
VENETO
NON
PADOVA
EXTRA
2008
Volume
Variaz.
07-'09
2009
%
Volume
%
%
trend 2010
Volume
%
4.761.225
100%
3.584.026
100%
-19,5%
3.668.131
100%
4.535.537
95,3%
3.360.754
93,8%
-20,9%
3.437.984
93,7%
227.263
4,8%
221.208
6,2%
3,2%
226.221
6,2%
3.380.706
71,0%
2.211.861
61,7%
-30,3%
2.384.140
65,0%
185.955
3,9%
180.875
5,0%
1,6%
181.638
5,0%
741.613
15,6%
746.810
20,8%
9,4%
645.985
17,6%
225.688
4,7%
223.272
6,2%
8,0%
230.147
6,3%
Nel triennio 2007-2009 la percentuale dell’attività erogata
verso l’Ulss 16 si riduce dal 71% al 62% del totale, come si evince
dai grafici di seguito riportati.
Aumenta in termini percentuali
l’attività erogata verso le Ulss fuori provincia.
I dati di attività del 2010 sembrano invece in controtendenza,
con una ripresa dell’attività verso i residenti della Ulss 16,
rispetto al 2009.
31
Attività specialistica ambulatoriale per Ulss di provenienza - Anni 2009, 2010
TREND ANNO 2009
ASL
VENETO
NON
PADOVA
21%
EXTRA
REGIONE
6%
ASL 15
6%
ASL 16
62%
ASL 17
5%
TREND ANNO 2010
ASL VENETO
NON PADOVA
18%
EXTRA
REGIONE
6%
ASL 15
6%
ASL 16
65%
ASL 17
5%
Per quanto riguarda l’obiettivo del rispetto dei tempi di
attesa massimi fissati dalla DGRV 3535/04 per alcune prestazioni
in almeno il 70% dei casi, l’Azienda ha raggiunto nel 2009 i
seguenti valori per prestazioni:
PRESTAZIONE
Numero
prestazioni
prenotate
Tempo regionale
di riferimento
% SODDISFACIMENTO
NEI TEMPI INDICATI
RNM colonna
TAC cerebrale
Ecocolordoppler
Visita cardiologica
Visita oculistica
EGDS
EcoAddome
2.044
1.430
4.728
3.030
3.555
5.449
10.511
60
60
60
30
30
60
60
84,8%
95,2%
50,7%
81,8%
40,0%
84,4%
78,0%
(Fonte Qlik CUP)
32
Relativamente alle prestazioni di visita oculistica, il
rispetto dei tempi d'attesa è inferiore a quello previsto dalla
Regione
perché,
essendo
l'AOP
un
centro
di
medio-alta
specializzazione, le prestazioni che vengono erogate in queste
specifiche sedi sono soprattutto prestazioni di secondo e
terzo livello, successive ad una prima valutazione specialistica
di base che può essere erogata in altra sede.
Da sottolineare, comunque, che le urgenze vengono garantite
tempestivamente.
33
2.2 – Il Pronto Soccorso
Il Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera di Padova serve un
territorio di circa 400.000 abitanti per la patologia ordinaria e - con
la centralizzazione sanitaria dei pazienti più gravi e complessi - un
numero ancora più ampio per i problemi sanitari critici. Il Pronto
Soccorso ha un duplice compito: la gestione dei problemi sanitari critici
(Mission Primaria) e la gestione dei problemi sanitari ‘minori’ (Mission
Secondaria).
Triage
Il
triage
è
uno
strumento
di
valutazione
infermieristica
finalizzato ad identificare, fra i pazienti che si rivolgono al sistema
di emergenza sanitaria (Pronto Soccorso e 118), quelli affetti da
patologie con rischio a breve termine di morte od invalidità maggiore,
che richiedano un rapido trattamento diagnostico e terapeutico.
Sotto questo aspetto i pazienti vengono distinti con diversi codici
colore: Bianco – Verde – Giallo – Rosso;
il Codice Rosso identifica i pazienti con un’alterazione acuta
delle funzioni vitali ,
il Codice Giallo i pazienti con funzioni vitali normali, ma sintomi
predittivi di rischio imminente di morte od invalidità maggiore
il Codice Verde viene utilizzato nelle situazioni esenti da
rischio, ma gravate da un elevato stato di sofferenza
il Codice Bianco per le situazioni senza priorità di rischio né di
sofferenza, a prescindere dall’appropriatezza dell’accesso.
Il triage seleziona i pazienti in base all’urgenza attuale e non
alla gravità della situazione sanitaria di base.
Attività Sanitaria
In riferimento al trattamento generale avanzato dei pazienti
critici, l’attività è impostata, secondo il modello angloamericano, sulla
completa autonomia del personale medico e infermieristico del Pronto
Soccorso.
Rispetto al precedente sistema polispecialistico questo modello si
è
rivelato
decisamente
vantaggioso
sia
dal
punto
di
vista
economico/organizzativo ma anche, soprattutto, dal punto di vista della
qualità del servizio.
La sua realizzazione è stata resa possibile dall’implementazione di
specifici e precisi programmi formativi,
training e retraining
periodici.
- Medici: addestramento procedurale alla gestione generale di base e
avanzata ABC, training e retraining periodici relativi a Basic Life
Support, Advanced Cardiac Life Support, Advanced Trauma Support,
Emergency Ultrasound; Definizione e addestramento all’uso di linee guida
interne.
- Infermieri: training e retraining periodici relativi a Basic Life
Support, Triage, International Trauma Life Support, Advanced Medical Life
Support
- Ausiliari: training e retraining periodici relativi a: Basic Life
Support, First Responder.
In riferimento al trattamento di “problemi minori” l’attività
sanitaria si caratterizza per:
- l’appropriatezza dei ricoveri ottenuta attraverso l’ottimizzazione
dell’attività di osservazione, l’attivazione di percorsi diagnostico
terapeutici ambulatoriali alternativi al ricovero e l’attivazione di
percorsi
specifici,
per
i
problemi
assistenziali
degli
anziani
alternativi al ricovero convenzionale.
34
- accorciamento dei tempi d’attesa dei Codici Bianchi consentita dalla
definizione di Percorsi Brevi (Fast Track) a gestione iniziale
prevalentemente infermieristica, attivabili in caso di iperafflusso per
specifici problemi minori predeterminati
l’attivazione
di
un
“osservatorio”
sistematico
dell’accesso
inappropriato finalizzato ad identificarne e quantificarne le cause come
strumento a disposizione delle Direzioni Sanitarie per l’implementazione
dei correttivi adeguati.
Osservazione Breve Intensiva
L’OBI garantisce
una risposta a quella parte di pazienti
che
presenta una sintomatologia e una patologia tali da non permettere una
immediata dimissione
e nemmeno una evidente necessità di ricovero;
situazioni cliniche che necessitano di un iter diagnostico terapeutico
non inferiore alle 4 ore e non superiore alle 24 ore.
Ha l’obiettivo di ridurre il numero totale
dei ricoveri, di
ridurre i ricoveri impropri e non necessari e di favorire una dimissione
ponderata e sicura dal PS.
Gran parte degli pazienti in OBI
accedono in PS per dolore
toracico, presentano un basso rischio per coronaropatia e i primi
accertamenti
risultano
nella
norma
.
secondo
le
linee
guida
internazionali rimangono in osservazione per 12 ore in media effettuando
controlli degli enzimi cardiaci e dell’ECG seriati , cercando di eseguire
sia una ecocardiografia sia un test da sforzo prima della dimissione.
Da gennaio 2011 è operativa l’ambulatorio di ergometria presso il
Pronto Soccorso. Negli primi 6 mesi del 2011 l’osservazione breve per
dolore toracico poteva essere completata con un test da sforzo in 450
pazienti.
Osservazione Rapida Intensiva:
Percorso di pazienti ricoverati dal PS che prevede una degenza di
durata non superiore
a 3 giorni, basato su criteri ben definiti - un
solo problema clinico attivo - in gran parte problemi cardiovascolari –
per garantire accertamenti necessari e temporaneamente snellire i tempi
di dimissione aumentando la disponibilità di posti letto e una riduzione
della spesa sanitaria.
Nel 2010 e soprattutto dall’inizio del 2011 è stato possibile un
potenziamento dei ricoveri in regime ORI (Osservazione Rapida Intensiva),
soprattutto presso la Clinica Medica 1 in stretta collaborazione con la
scuola di Specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza.
2008
2009
2010
TOTALE ACCESSI IN PS
88154
85221
85554
N. dimissioni
65690
63882
64685
2870
2528
1991
366
335
301
14876
14731
14927
179
126
159
N. osservazione breve (OBI)
di cui ricoverati
N. ricoveri
di cui ORI (Oss. Rapida intensiva)
% ricoveri
16,88%
17,29%
17,45%
35
Per l’attività 2011/2012 si cerca di consolidare l’implementazione
dell’Osservazione Breve Intensiva. Si auspica di riuscire di attuare
un’attività di controllo cardiologico ed ecocardiografico per i pazienti
che giungono al PS , sempre nell’ottica di selezionare i dolori toracici
a basso rischio di cardiopatia ischemica
per poter dimettere in
sicurezza i pazienti.
Alla luce
della recente creazione
del Dipartimento per l’area
medica
c’è in programma un potenziamento di collaborazione
con la
struttura di Medicina d’Urgenza nella gestione dei pazienti critici che
necessitano di uno stretto monitoraggio.
36
2.3 – Il Comitato Etico
Il Comitato Etico per la pratica clinica è stato istituito dal
Direttore Generale il 26.10.2006 . In conformità alle indicazioni
della Giunta Regionale (secondo quanto proposto dal Comitato
Regionale di Bioetica) ha le seguenti finalità: esaminare quesiti
di carattere etico proposti dagli operatori dell’Azienda e
formulare il relativo parere; elaborare linee guida di carattere
più generale,
anche a partire da singoli
casi concreti;
sensibilizzare, mediante corsi ed altre iniziative, gli operatori
socio sanitari dell’Azienda alla visione etica della vita
professionale anche quotidiana.
Nei primi tre anni di lavoro il Comitato ha dedicato la parte
prevalente del suo impegno alla formazione collegiale, prendendo
anche
spunto
da
questioni
sorte
precedentemente
alla
sua
istituzione e oggetto di esame da parte del Servizio di Bioetica
Clinica che la Direzione Generale aveva istituito fin dal 1997.
Nel frattempo lo stesso servizio ha continuato ad intervenire
nelle situazioni di urgenza ed ha proseguito nel suo impegno di
assicurare corsi di formazione a tutto il personale dell’Azienda.
Il Comitato è stato rinnovato con deliberazione del Direttore
Generale del 24.11.2009 ed è attualmente composta da 19 membri, un
responsabile della Segreteria scientifica ed una persona dedicata
agli aspetti amministrativi ed organizzativi.
Le
competenze
presenti
riguardano
la
medicina
clinica
(internistica e chirurgica),la terapia intensiva, la medicina di
famiglia, la medicina legale, l’area infermieristica, la bioetica,
la psicologia, la sociologia, il diritto, il giornalismo, il
volontariato e un religioso.
Fanno, inoltre, parte il Direttore Sanitario e un dirigente
medico
della
Direzione
Medica
Ospedaliera
in
qualità
di
Responsabile della sicurezza del paziente e la coordinatrice dei
servizi per l’umanizzazione, Responsabile dell’Ufficio Relazioni
con il pubblico.
Nel secondo triennio, tuttora in corso, il Comitato ha
ricevuto un numero crescente di richieste,
prevalentemente
proposte da medici, talune con carattere di urgenza (in questi
casi affrontate dal responsabile del responsabile del Servizio di
Bioetica Clinica con l’intervento del Presidente del Comitato e di
altri membri immediatamente disponibili), ha elaborato alcuni
pareri di carattere più generale, riguardanti, tra gli altri, il
rifiuto alla trasfusione di sangue e decisioni di fine vita ed ha
posto al centro della sua
attenzione il
tema dell’etica
dell’organizzazione.
Nello stesso tempo ha contribuito con alcuni suoi membri ai
lavori della commissione istituita dal Direttore Generale sui
problemi relativi alla comunicazione e all’informazione, anche (ma
37
non solo) finalizzate alla consapevole espressione del consenso.
Sono stati recentemente proposti ulteriori temi di particolare
importanza quali: la carta etica aziendale, la comunicazione con
il paziente all’atto della dimissione, l’accompagnamento del
morente e i problemi di fine vita.
Anche in relazione al regolamento che si è dotato, il Comitato
si riunisce con frequenza mensile salvo particolari esigenze di
urgenza.
Va ricordato che i pareri del Comitato non sono vincolanti e
che tuttavia consentono a chi lo interpella una maggior
consapevolezza e una visione più ampia ai fini delle decisioni da
prendere.
38
2.4 – Rete degli Ospedali
e Servizi Sanitari
per la Promozione della Salute (HPH)
L’Azienda Ospedaliera di Padova, nella Carta dei Servizi, tra
gli altri punti, evidenzia il suo impegno nell’ ambito delle
attività volte alla promozione della salute e al miglioramento
degli stili di vita, attraverso interventi destinati ai pazienti,
al personale sanitario e alla comunità. Tali interventi sono in
linea con i principi guida O.M.S. ripresi e sviluppati dalla rete
degli Ospedali e Servizi Sanitari per la Promozione della Salute
(HPH), cui l’Azienda ha aderito istituendo un apposito Comitato
Tecnico HPH con delibera 29/12/2009.
Oltre a rinnovare il già consolidato impegno nella lotta
contro il fumo ed il dolore in ospedale, il Comitato aziendale HPH
ha orientato i suoi sforzi nella promozione delle attività di
Educazione
Terapeutica
finalizzate
all’empowerment
ed
alla
sicurezza dei pazienti affetti da malattie croniche. L’attività
HPH del comitato si è articolata in alcune iniziative sia a
livello aziendale che di rete HPH regionale.
1) Attività Aziendale.
Nel corso del 2010 sono stati concepiti ed avviati dei
progetti pilota di Educazione Terapeutica e empowerment rivolti ai
pazienti
trapiantati
in
cura
presso
la
Sezione
Trapianti
dell’U.O.C. di Cardiochirurgia e di quelli affetti da cirrosi
epatica1 presso la Clinica medica V del Dipartimento di Medicina
Clinica e Sperimentale. Al momento attuale, sulla base di analoghe
esperienze già ivi condotte in anni precedenti, presso l’U.O.C. di
Ematologia e Immunologia Clinica del Dipartimento di Medicina
Clinica e Sperimentale sono in fase di avvio dei progetti di
Educazione Terapeutica rivolti ai pazienti affetti da lupus
eritematoso sistemico e malattie mielo e linfoproliferative.
Tutti i progetti sono stati ispirati dai principi ed obiettivi
operativi della rete HPH con lo scopo di far acquisire al paziente
(e/o ai caregiver familiari quando necessario) il livello di
autonomia (empowerment) e le competenze necessarie per:
- autogestire in sicurezza il proprio stato di salute a
domicilio dopo la dimissione, limitando i potenziali rischi e
complicanze della malattia e della cura;
- ridurre gli accessi impropri all’ospedale o ai servizi
dovuti ad una carente o scorretta autogestione del proprio stato
di salute; sicura gestione della malattia e dei percorsi di cura
tra ospedale e territorio e viceversa, ottimizzando le risorse.
Al fine di uniformare i contenuti di apprendimento specifici
per patologia, le competenze educative, gli strumenti e i metodi
educativi e di valutazione (con lo scopo di rendere visibile,
valutabile e tracciabile l’attività educativa svolta) utilizzati
dagli operatori sanitari appartenenti alle
diverse équipes
interessate, tra il settembre 2010 e l’aprile 2011, in Azienda
sono
stati
pianificati
ed
effettuati
degli
interventi
di
formazione professionale dedicati alle singole équipes2. Ciò, oltre
a promuovere competenza e consapevolezza del modo di educare i
pazienti, ha anche consentito di affrontare e sviluppare le
dinamiche cooperative in seno alle équipes coinvolte.
39
Al momento attuale, presso la Clinica Medica V e la Sezione
Trapianti è già in atto la sperimentazione degli interventi
educativi con i pazienti e i loro caregiver. Lo svolgimento e i
primi dati di tali iniziative saranno oggetto di uno specifico
contributo della nostra Azienda alla XIV Conferenza Nazionale HPH
che avrà inizio a Levico Terme (TN) il prossimo 1 dicembre.
2) Attività Regionale.
E’ consistita in una serie di contatti, intrapresi dal Dr. R.
Marcolongo, coordinatore HPH dell’Azienda Ospedaliera di Padova,
nella primavera del 2010, con il coordinatore HPH regionale, Dr.
S. Tasso ed altri membri della rete veneta HPH, sfociati in un
intervento di formazione, sul tema dell’Educazione Terapeutica del
Paziente, tenuto dal Dr. R. Marcolongo al Corso regionale di
aggiornamento
HPH,
svoltosi
al
Presidio
Ospedaliero
di
Castelfranco il 13 gennaio 2011, e in una Riunione organizzativa
regionale HPH dal titolo “Empowerment del paziente”, tenutasi in
il 25 febbraio 2011,
sempre presso il Presidio Ospedaliero di
Castelfranco
Veneto3,
animata
dal
Dr.
R.
Marcolongo
in
collaborazione con la Dr.ssa E. Rossato e il Dr. L. Bonadiman
(vedi nota 2) e conclusasi con l’impegno di mettere a punto un
Progetto
Regionale
HPH
Interaziendale
sull’empowerment
del
paziente e della sua famiglia.
Obiettivo del progetto è quello di assicurare maggiore
sicurezza e un miglior servizio ai pazienti e alle loro famiglie,
dando loro un maggior grado di autonomia e autocontrollo sulla
propria malattia e terapia e di fornire un servizio più efficiente
a minori costi (minori ricoveri ripetuti o inappropriati, minori
richieste di prestazioni ambulatoriali e diagnostiche, ecc.). Il
progetto, che inizialmente dovrebbe coinvolgere clinici e sanitari
motivati, mira a contribuire all'integrazione Ospedale-Territorio
nell’articolare i percorsi di cura delle persone affette da
malattie croniche. In tal senso, si è ritenuto utile coinvolgere
le aree assistenziali e disciplinari più adatte e particolarmente
esemplari
(es.
nefrologia,
diabetologia,
reumatologia,
ematologia/oncologia, cardiologia, ecc.) di ciascuna ULSS, per poi
valutare la trasferibilità e riproducibilità delle procedure in
altri ambiti.
L’ipotesi di progetto è stata presentata dal Dr. R. Marcolongo
a nome del Dr. G. Rupolo e del Dr. S. Tasso alla 19th
International Conference on Health Promoting Hospitals & Health
Services (1-3 June, 2011, Turku, Finland), in una presentazione
orale dal titolo. “Therapeutic Education: a Strategy to promote
Empowerment and Safety of both Patients and Health Personnel”,
pubblicata negli atti del congresso.
40
1 Tale progetto è il fulcro e il punto di partenza di un progetto più ampio che vede la formazione
di una rete tra territorio e ospedale che coinvolge il paziente, la sua famiglia, gli infermieri del
distretto i medici di base, gli epatologi e gli infermieri del Centro Regionale per le Malattie del
Fegato.
2 Formazione effettuata dal Dr. Renzo Marcolongo, coordinatore aziendale HPH e medico clinico
esperto di Educazione Terapeutica del Paziente, Dalla Dr.ssa Elisa Rossato, educatrice professionale
esperta di Educazione Terapeutica del Paziente, in ruolo presso la Struttura Interaziendale di
Formazione e Progetti Internazionali, dal Dr. Leopoldo Bonadiman, medico di famiglia del Distretto
n.2 di Padova ed esperto di Educazione Terapeutica del Paziente, e dalla Dr.ssa Micaela Fergnani,
psicologa presso lU.O.C di Ematologia ed Immunologia Clinica dell’Azienda Ospedaliera di PD.
3 Presenti all'incontro: Azienda Ospedaliera Padova ULSS 4 Alto Vicentino, ULSS 9 Treviso, ULSS 8
Asolo, ULSS 15 Alta Padovana, ULSS 16 Padova, ULSS 17 Este, ULSS 18 Rovigo, ULSS 19 Adria, ULSS 20
Verona, ULSS 21 Legnago, Azienda Ospedaliera Verona, Istituto Oncologico Veneto.
41
2.5 – La Farmacia
Nel periodo 2007_2010 sono state implementate tutte le attività a
carattere
interaziendale,
secondo
la
mission
assegnata
al
Dipartimento Interaziendale per l’Assistenza Farmaceutica:
Il Dipartimento assicura la continuità assistenziale tra ospedale
e territorio e l’appropriatezza relativamente all’acquisizione ed
utilizzo
dei
prodotti
farmaceutici
(medicinali,
dispositivi
medici, diagnostici e dietoterapici secondo regole concordate a
livello aziendale) per le strutture afferenti alle due Aziende.
La realizzazione della mission dipartimentale è garantita dalle
seguenti strutture complesse:
S.C.I. Assistenza Farmaceutica Territoriale la cui mission è:
concorrere
all’obiettivo
del
Dipartimento
assicurando
l’appropriatezza
delle
prescrizioni
da
parte
dei
medici
prescrittori e l’assistenza farmaceutica ai cittadini, garantendo
la continuità assistenziale ospedale-territorio.
S.C.I. Farmacia Ospedaliera Centralizzata la cui mission è:
assicurare l’appropriatezza relativa all’acquisizione dei prodotti
farmaceutici per le U.O. dell’Azienda Ospedaliera, dell’ulss 16,
delle
strutture
convenzionate
e
assicurare
l’appropriatezza
nell’utilizzo dei prodotti da parte delle U.O. Assicurare la messa
a disposizione dei prodotti galenici e formulazioni officinali e
magistrali di propria produzione.
Si elencano, di seguito, le principali attività.
Distribuzione diretta dei farmaci
Questa attività riguarda l’erogazione diretta tramite la struttura
Ospedaliera di tutti i farmaci soggetti alla “duplice via di
distribuzione” (PHT) farmaci, cioè, che possono essere erogati sia
dalle strutture pubbliche che dalle farmacie del territorio.
L’Unità di Distribuzione dell’Azienda garantisce, coordinata con
le altre sedi di distribuzione ospedaliere e territoriali
dell’Ulss 16, la distribuzione capillare di questi farmaci a tutti
gli assistiti che accedono in Azienda Ospedaliera
È evidente che la distribuzione effettuata dalla struttura
pubblica comporta un notevole risparmio,
in quanto il costo
d’acquisto degli stessi farmaci da parte dell’Ospedale risulta di
molto inferiore a quello che verrebbe corrisposto alle farmacie
territoriali.
Per quanto riguarda questa tipologia di farmaci, nel corso del
2009-2010 si è osservato un trend sempre in aumento di tale
attività che ha così consentito un importante contenimento della
spesa.
DISTRIBUZIONE DIRETTA DI FARMACI A DUPLICE VIA (PHT)
TRAMITE LE STRUTTURE PUBBLICHE
TOTALE: AZIENDA ULSS 16 + AZIENDA OSPEDALIERA + IOV
42
Anno
n° pazienti
n° erogazioni
Spesa ospedaliera
2007
8.739
27.875
€
8.943.943,99
2008
9.910
31.833
€
9.010.957,13
2009
11.122
37.613
€
9.994.525,19
2010
12.032
44.510
€
11.652.468,49
41803
141.831
€
39.601.894,80
Va segnalato tuttavia che l’Azienda Ospedaliera, oltre ai farmaci
con duplice via di distribuzione, provvede anche a consegnare a
pazienti non ricoverati altre tipologie di terapie farmacologiche
garantendo così una continuità assistenziale tra ospedale e
territorio.
Si elencano le principali tipologie di farmaci erogati.
DISTRIBUZIONE DIRETTA DI FARMACI TRAMITE L'AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA
TIPOLOGIA DI FARMACI EROGATI
e spesa ospedaliera
anno 2009
TIPOLOGIA
Anno 2010
EROGAZIONE OSPEDALIERA FASCIA H
€
41.336.843,48
€
45.473.044,79
FARMACI FASCIA A ALLA DIMISSIONE (*)
€
761.113,85
€
721.181,18
FARMACI A DUPLICE VIA (PHT) (**)
€
3.512.513,56
€
3.787.338,05
FARMACI LEGGE 648/96
€
1.566.724,68
€
1.711.853,25
FARMACI ACQUISTATI ALL'ESTERO
€
8.917,15
€
1.588,73
FARMACI PER LE MALATTIE RARE
€
1.567.570,10
€
2.164.047,88
PSOCARE (STUDIO OSSERVAZIONALE MIN. SAL.)
€
1.779.766,66
€
1.657.278,47
123.010,68
€
86.522,77
ANTIPSICOTICI IN DEMENZA
€
VACCINI IMENOTTERI
€
27.832,92
€
29.873,86
DGRV 734/2007 FARMACI ONCOLOGICI
€
271.434,43
€
262.845,55
FARMACI LEGGE 648/96 "ALLARGATA"
FARMACI ONCOLOGICI in REGIME DH per
INTERREGIONALE
€
420.952,99
€
475.174,56
€
9.980,71
PHT-OBBLIGATORIO-RV 11 11 2010 Prot 592060
TOTALE
€
€
51.386.661,21
€
€
785.186,10
57.155.964,74
Come si può vedere, tutti i tipi i erogazione nel corso degli anni
hanno avuto un continuo incremento.
Tra le tipologie elencate nella tabella sopra riportata troviamo
anche la spesa relativa alle terapie consegnate alla dimissione da
ricovero ospedaliero (*).
Tale attività consiste nell’erogare all’assistito la terapia
inerente il ricovero ospedaliero consentendo allo stesso la
continuità terapeutica direttamente a domicilio, evitando in un
primo momento di ricorrere all’ambulatorio del proprio medico di
medicina generale per la prescrizione.
43
Anche questa attività è stata notevolmente incrementata, non solo
perché
rappresenta
un
ulteriore
contenimento
della
spesa
farmaceutica ma anche e soprattutto per offrire un servizio
all’assistito.
Complessivamente, dunque, anche per questo periodo l’attività
complessiva di distribuzione è fortemente aumentata continuando a
mantenere un trend in continua salita, tanto da aver raggiunto un
budget di circa € 57.100.000.
FARMACI DISTRIBUITI A PAZIENTI TERRITORIALI
AZIENDA OSPEDALIERA anni 2006-2010
€ 60.000.000
€ 50.000.000
€ 40.000.000
€ 30.000.000
€ 20.000.000
€ 10.000.000
€0
2006
2007
2008
2009
stima 2010
Produzione galenica
L’attività di produzione dell’area galenica è articolata in :
• Area
galenica
magistrale
(preparazioni
estemporanee
personalizzate per singolo paziente sterili/non sterili)
• Area galenica officinale (pomate, soluzioni, polveri, capsule
…, allestite secondo formule standardizzate e di uso
consolidato).
• Area
galenica
reattivi
e
diagnostici
(per
uso
di
laboratorio).
• Area galenica nutrizione parenterale.
Le alte specializzazioni presenti nella nostra Azienda inducono
una richiesta di formulazioni sempre più elaborate, destinate a
pazienti con esigenze molto particolari, non reperibili in
commercio (Malattie Rare - Farmaci Orfani - Terapie nutrizionali
personalizzate etc..). L’attività è quindi orientata verso lo
studio
continuo
di
formulazioni
molto
personalizzate
ed
estemporanee.
La produzione è rivolta
alle UUOO dell’Azienda Ospedaliera ed è
effettuata anche
per conto della Farmacia dello IOV e
dell’Ospedale Sant’Antonio.
Preparazione
galeniche
di
sacche
per
nutrizione
parenterale
44
La produzione di sacche per Nutrizione Parenterale rimane stabile
e
continua
ad
essere
orientata
solo
per
trattamenti
personalizzati in
pazienti adulti particolari. E’ in fase di
attuazione un progetto per l’allestimento in Farmacia delle sacche
personalizzate destinate a pazienti pediatrici.
Sacche prodotte dall’Azienda Ospedaliera di Padova
ANNO
Sacche per NPT
2009
2010
2.086
1.810
Preparazione di galenici magistrali ed officinali
La produzione galenica, dopo anni di aumenti, è leggermente
diminuita nel 2010 rispetto al 2009 (-7.4%) permanendo comunque su
valori elevati. La diminuzione nella produzione è in realtà solo
apparente perché, a fronte di quantità minori, è aumentato il
numero e la complessità degli allestimenti. In particolare sono
aumentate le preparazioni da allestire sotto cappa a flusso
laminare,
come
preparazioni
sterili
e
sospensioni
orali
pediatriche di farmaci immunodepressivi, che richiedono tempi e
risorse maggiori.
Quantità prodotte dall’Azienda Ospedaliera di Padova
ANNO
2009
2010
Dosi
pediatriche
personalizzate
(cps , buste,
cartine)
40.782
35.941
Galenici
magistrali
estemporanei
Pomate,
liquidi, polveri,
reattivi …
Totale
4.612
3.905
34.438
34.069
79.832
73.915
Andamento Produzione Galenica Magistrale ed Officinale
Azienda Ospedaliera di Padova
Galenici reattivi
90.000
Galenici magistrali
estemporanei
Soluz. Sterili/Asepsi
80.000
70.000
Dosi Personalizzate
Pediatriche
Capsule
Quantità
60.000
50.000
40.000
Polveri
30.000
Pomate
20.000
Liquidi Uso Esterno
10.000
-
Liquidi Uso Interno
2005
2006
2007
2008
2009
2010
45
Dal 2008-2010 sono intervenuti cambiamenti organizzativi
che
hanno ridefinito le attività del Dipartimento, e se ne elencano le
più significative.
Con l’istituzione, dal primo marzo 2006, dell’Istituto Oncologico
Veneto (IOV) l’Unità Antiblastici è transitata dal Dipartimento
allo IOV, mentre con delega vengono svolte alcune funzioni, come
l’ approvvigionamento dei medicinali e dei beni sanitari erogati a
pazienti ricoverati ed ambulatoriali fornendo anche il supporto di
consulenza tecnica attraverso la messa a disposizione del
Prontuario Terapeutico. Ha provveduto a costituire un magazzino di
stoccaggio presso la Farmacia dello IOV
per la gestione dei
farmaci antiblastici che ha gestito fino a giugno 2010.
Altra importante attività di rilievo riguarda l’ambito delle AREE
VASTE: dal 2008 la Regione ha fissato specifici obiettivi,
suddivisi in aree
omogenee, per uniformare alcune attività, in
particolare:
∗ prontuario terapeutico di area vasta
Già a partire dal 2005 era stata costituita la Commissione
Interaziendale per la stesura e l’aggiornamento del Prontuario dei
Farmaci che, nel corso del 2006, aveva prodotto un unico
Prontuario Terapeutico Interaziendale consentendo un utilizzo
unificato dei farmaci nelle tre aziende (Azienda Ospedaliera –
Azienda Ulss 16 e IOV) tale da garantire, così, omogeneità
dell’uso dei farmaci, indipendentemente dalla struttura di
ricovero scelta dall’assistito.
A seguito della definizione delle Aree Vaste, con deliberazione
AOP n. 1003 del 08/10/2009
è stata istituita una nuova
Commissione, rappresentativa di tutta l’area Vasta Padovana (Ulss
15, Ulss 16, Ulss 17, Azienda Ospedaliera e IOV), è stato definito
un nuovo regolamento di funzionamento di detta Commissione
(delibera AO 1318 del 23/12/2010) ed in data 15/06/11 è stato
diffuso in AO il nuovo Prontuario Terapeutico unico di per
l’intera area vasta versione del 16/02/2011
Nel 2009 in Azienda Ospedaliera è stato istituito il Nucleo per
l’Appropriatezza d’impiego dei Farmaci che ha il compito di
valutare le richieste di introduzione in Prontuario di nuovi
farmaci, per gli aspetti dell’efficacia clinica dimostrata, del
valore economico e dell’ impatto sul budget aziendale.
∗ Repertorio dei Dispositivi Medici di Area Vasta
Secondo quanto previsto per i farmaci, con deliberazione dell’AO n
515 del 19/05/2009
è stata costituita anche una Commissione di
Area Vasta (CTDM) per la definizione dei Dispositivi Medici ed
analogamente, con delibera AO n 1243 del 22/12/2009 è stato
istituito il Nucleo per l’appropriatezza d’impiego dei Dispositivi
Medici
∗
Disciplinare Tecnico per un programma di distribuzione
diretta uniforme
Nel 2009 è stata istituita l’Unità di Coordinamento dell’Area
Vasta Padovana per la distribuzione diretta con il compito di
predisporre un disciplinare che, partendo da una dettagliata
analisi della situazione attuale in tutta l’area vasta per quanto
46
concerne le attività in uso per la distribuzione diretta,
formulasse azioni migliorative tendenti ad unificare le modalità
di distribuzione in area vasta. Il disciplinare è stata licenziato
dal coordinamento nella riunione dell’ 11 novembre 2009 ed è stato
inviato in Regione.
L’obiettivo è quello di garantire la distribuzione dei farmaci per
tutta
l’area
vasta,
indipendentemente
dalla
residenza
dell’assistito.
Detto disciplinare è stato poi trimestralmente rivalutato ed
aggiornato.
∗
Progetti attivati per ridurre il contenzioso tra ospedale e
territorio
Al fine di garantire all’assistito una continuità assistenziale
condivisa dal ricovero fino alla presa in carico da parte del
medico di medicina generale, sono stati istituiti gruppi di lavoro
composti da sanitari rappresentanti sia l’ospedale che il
territorio e sono state predisposte specifiche linee guida su
alcuni percorsi terapeutici:
∗ linee guida H/T interaziendali sulla profilassi antibiotica
dell’endocardite batterica
∗ linee guida H/T interaziendali sulla gestione del dolore
cronico nel paziente oncologico
∗ linee guida H/T interaziendali sulla gestione del dolore
cronico nel paziente non-oncologico (in corso di stesura)
47
2.6 – Cosa pensano i pazienti
Soddisfazione e reclami
Qualità percepita
Il concetto di qualità percepita è di fatto ormai considerato
uno degli aspetti di sistema nei processi di miglioramento e
quindi indice della qualità aziendale.
La
percezione
soggettiva
si
misura
sulle
aspettative
e
l’esperienza.
Il rapporto tra aspettative ed esperienza genera il cosiddetto
valore di maggior o minor soddisfazione.
Questo dato è mutevole, a seconda:
•
•
•
•
•
•
del “momento” vissuto dalla persona,
del suo stato d’animo,
dell’eventuale sua precedente esperienza,
dei suoi bisogni impliciti, espliciti e latenti,
della “fama” del servizio fruito o da fruire,
dell’organizzazione del servizio, vista sia sotto l’aspetto
tecnico-organizzativo che professionale.
L’insieme di questi fattori e la loro interrelazione incide
sulla percezione e sulla soddisfazione dell’utente.
Nel 2009 sono state svolte indagini sulla qualità percepita in
66 Unità Operative per un totale di 73 indagini (qualche UO ne ha
svolte più di una). Le Unità Operative coinvolte comprendono
reparti di degenza, ambulatori, laboratori e Day Surgery.
Rispetto agli anni precedenti si sono realizzate indagini
raggiungendo la quota del 90% di UO (70 UU.OO. sul totale di 77)
che hanno realizzato fino al 2009, con il supporto dell’Ufficio
Relazioni con il Pubblico, almeno un’indagine sulla qualità
percepita. Il grado di soddisfazione è stato dell’81%.
Nel 2010 sono state svolte indagini sulla qualità percepita in
76 Unità Operative per in totale di 90 Indagini qualche UO ne ha
svolte più di una). Le Unità Operative coinvolte comprendono
reparti di degenza, ambulatori, laboratori e Day Surgery.
Rispetto agli anni precedenti si sono realizzate indagini
raggiungendo la quota del 99% di UO (76 UU.OO. sul totale di 77)
che hanno realizzato fino al 2010, con il supporto dell’Ufficio
Relazioni con il Pubblico, almeno un’indagine sulla qualità
percepita. Il grado di soddisfazione è stato del 79,5%.
48
Totale % di soddisfazione da parete dei pazienti
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
81%
79,50%
2009
2010
Le variabili oggetto di analisi nei questionari sono state:
• l’accessibilità al servizio,
• l’informazione,
• i tempi d’attesa,
• la relazione con il paziente,
• l’iter burocratico,
• la privacy,
• il comfort.
Si sono predisposti dei questionari con domande standard per i
reparti
e
per
gli
ambulatori;
in
alcuni
casi
si
sono
personalizzati i questionari secondo le esigenze delle
singole
UU.OO.
Gestione del reclamo
Il reclamo è “qualunque espressione di insoddisfazione che
richieda una risposta”.
Essendo
utopistico
immaginare
un’organizzazione
pubblica
esente da critiche da parte dei suoi utenti ed essendo difficile
pensare che un’azienda sanitaria possa impostare delle azioni di
miglioramento della qualità senza tener conto dell’opinione degli
utenti, i reclami, se opportunamente raccolti ed analizzati,
costituiscono una risorsa di grande valore per l’Azienda. Essi
rappresentano infatti un’occasione preziosa per identificare e
correggere gli errori, migliorare la qualità dei servizi offerti
ai cittadini ed aumentare la loro fiducia.
Tipologia reclami
Dimensione interpersonale
anno 2010
anno 2009
97
6%
112
10%
Funzionamento Tecnico-organizzativo
1428
83%
848
76%
Prestazioni sanitarie
Insoddisfazione generica
Totale
190
8
1723
11%
0%
100%
151
3
1114
14%
0%
100%
Più in particolare relativamente al Funzionamento Tecnico organizzativo si dettagliano le seguenti voci:
Difficoltà di Accesso Telefonico
Anno 2009
Anno 2010
49
Difficoltà di Accesso Telefonico
verso il Call Center
Difficoltà di Accesso Telefonico in
Azienda Ospedaliera (Cup,
Pediatria, Radiologia, Clinica
Oculistica, Centro Clinico
Ambulatoriale)
Totale
778 (64%)
909 (55%)
444 (36%)
740 (45%)
1222
1649
Anno 2009
Anno 2010
Difficoltà nell'accedere ai documenti sanitari
138
8%
149
6%
Accessibilità alle prestazioni (attesa)
110
6%
335
20%
TOT reclami per accessibilità
1470
85%
2133
81%
Difficoltà di Accesso Telefonico
1000
800
600
909
740
778
400
444
200
0
2009
2010
Difficoltà di Accesso Telefonico verso il Call Center
Difficoltà di Accesso Telefonico in Azienda Ospedaliera (Cup,
Pediatria, Radiologia, Clinica Oculistica, Centro Clinico Ambulatoriale)
La gran parte di questi reclami sono relativi al Call Center,
Servizio gestito dall’ULSS 16, che ha attivato una serie di
interventi di miglioramento delle vie di accesso, anche secondo la
logica di Area Vasta: aumento del numero del personale assegnato
al Call Center con il corrispettivo aumento delle vie di accesso,
ampia divulgazione delle possibilità di accedere direttamente
presso i Centri di Prenotazione dei distretti dei Servizi SocioSanitari; possibilità di prenotare prestazioni specialistiche
presso vari sportelli CUP, telefonicamente oppure on line (via
web).
E’ inoltre possibile effettuare la disdetta delle prenotazioni nei
seguenti modi: via fax (numero dedicato); on line (via web);
telefonicamente; allo sportello.
Inoltre, l'Azienda Ospedaliera mette a disposizione dei propri
utenti i anche i seguenti servizi on-line:
ritiro referti e pagamento esami di laboratorio.
L’anno 2010 si è caratterizzato per i seguenti aspetti:
Accesso di utenza all’URP per un totale di n. 33508 utenti,
di cui n. 25093 al Front Office e n. 8415 al Back Office.
50
Pertanto c’è stata una media di accesso giornaliera di circa
131,4 persone.
Si aggiungono poi altri tipi di accesso per altre attività
(iniziative per il Personale, Stages Studenti, iniziative di
Volontariato, Sportello Rete, Tirocinanti, gestione elenco
Persone delegate al Sostegno del Paziente Malato).
Emerge il dato di aumento dei reclami che riguardano i
cosiddetti “casi complessi” che esprimono la complessità del
rapporto con l’utente, che non è solo di esigibilità dei diritti
ma anche costante mediazione tra le parti, per tentare una
“conciliazione” ed evitare il più possibile qualsiasi forma di
insoddisfazione.
L’URP si caratterizza come un luogo di sostanziale “relazione”
sia con l’utenza esterna che interna.
Totale reclami 2000-2010
4500
4000
3500
3000
2500
2000
1500
1000
500
0
4033
1549
2491
2063
1645 1606
1723
20
10
20
09
1114
an
no
20
08
an
no
20
07
an
no
20
06
an
no
20
05
an
no
20
04
an
no
20
03
an
no
20
02
an
no
20
01
an
no
20
00
967
an
no
an
no
2909
2253
51
2.7 - Il Processo di Empowerment:
i risultati relativi alle Associazioni
e al Volontariato
A motivare la necessità che il Volontariato sia coinvolto
nell’organizzazione
dei
servizi
sanitari
è
la
legge,
in
particolare l’art. 14 del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992 n.
502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria), che prevede
la presenza degli organismi di volontariato e di tutela dei
diritti all’interno delle strutture sanitarie.
Questi soggetti sono infatti attori chiave del processo di
personalizzazione e umanizzazione dell’assistenza e sono portatori
di una cultura - caratterizzata dalla centralità della persona
umana, dall’attenzione verso i più deboli e i sofferenti, dal
senso del servizio - che si identifica con quella aziendale.
L’Azienda Ospedaliera di Padova, facendo quindi proprie le
disposizioni normative in materia, ha avviato e sostenuto la
partecipazione del Volontariato e ha cercato di promuoverne un
ruolo specifico attraverso l’ empowerment, termine con il quale ci
si riferisce alla partecipazione consapevole del cittadino e della
comunità alla gestione della sanità e della salute.
L’empowerment costituisce uno strumento e al tempo stesso un
fine per le aziende sanitarie. L’Organizzazione Mondiale della
Sanità infatti - attraverso la Dichiarazione di Alma Ata (1978),
la Carta di Ottawa (1986), la Dichiarazione di Jakarta (1998) e la
Carta di Bangkok (2005) - ha affermato a più riprese che l’azione
di comunità e l’empowerment sono pre-requisiti per la salute. I
principi sottolineati dalla WHO trovano riscontro a livello
europeo anche nell’attuale “Programma di azione comunitaria in
materia di salute pubblica (2008-2013)”, in cui la partecipazione
e l’influenza dei cittadini sui processi decisionali costituiscono
i valori su cui si fonda la strategia comunitaria.
L’istanza
di
occuparsi
di
empowerment
non
proviene
esclusivamente dalla sanità pubblica, ma si affianca alla
richiesta degli stessi cittadini avanzata attraverso le loro
associazioni
di
rappresentanza.
A
tal
proposito
risultano
esemplari il Manifesto dei pazienti per il Parlamento e la
Commissione Europea 150 Milioni di ragioni per agire, con il quale
– nell’anno 2009- lo European Patient’s Forum richiama i governi
europei ad impegnarsi in tre fondamentali aree d’azione di cui due
riguardano la partnership dei pazienti nell’erogazione delle cure.
A livello nazionale, il principio della centralità della
persona
costituisce
uno
dei
cardini
dell’ordinamento
costituzionale italiano e, il diritto alla salute, nei suoi
risvolti,
ne
realizza
un
elemento
caratterizzante.
La
partecipazione del cittadino è stata riconosciuta quale principio
fondante del nostro Servizio Sanitario Nazionale sin dalla sua
istituzione ed ha assunto definizioni sempre più specifiche
attraverso testi normativi successivamente emanati, come il già
citato D.lgs 502/92.
52
Anche nei Piani Sanitari Nazionali (vedasi in particolare il
PSN 2006-2008) si evidenzia l’importanza di far diventare i
cittadini e le associazioni di tutela attori del sistema sanitario
nazionale garantendone la partecipazione consapevole.
Le azioni di empowerment , per avere efficacia, non possono
però
essere
“calate
dall’alto”
o
replicate
in
maniera
standardizzate, ma devono essere costruite insieme ai gruppi
organizzati
- come le associazioni di volontariato e gli
organismi di tutela – a cui sono rivolte.
Alla luce del contesto delineato, l’Azienda Ospedaliera di
Padova ha avviato e sostenuto la partecipazione del Volontariato e
ha cercato di promuoverne un ruolo specifico attraverso la
costruzione di processi decisionali inclusivi. Il management
aziendale
per
promuovere
i
processi
di
empowerment
del
Volontariato
ha,
in
particolare,
individuato
nell’Ufficio
Relazioni con il Pubblico l’attore istituzionale deputato a ciò.
Fin dal 1995 si sono così sviluppati percorsi condivisi con il
Volontariato
che
si
collocano
nell’ambito
dell’empowerment
organizzativo, in un’ ottica del miglioramento della qualità dei
servizi erogati al paziente.
Tale lavoro di partnership si caratterizza per relazioni di
reciprocità, condivisione di valori, individuazione di obiettivi
comuni che consentono di condividere la pianificazione dei servizi
e la loro gestione.
La collaborazione tra l’ Azienda e il Volontariato si è
sviluppata secondo le seguenti linee principali:
• Costruzione di processi decisionali inclusivi che ha dato come
esito, ad esempio, la partecipazione attiva del Volontariato
alla progettazione e realizzazione della Carta dei Servizi;
• Coinvolgimento del Volontariato nell’area del miglioramento
della qualità dei servizi; in particolare è stato soggetto
attivo nella conduzione di ricerche afferenti a questo ambito
sia a livello di somministrazione di questionari che di
realizzazione di focus group;
• Realizzazione di “azioni efficaci” per il personale volontario
attraverso iniziative formative ad hoc;
• Realizzazione di iniziative finalizzate a far conoscere le
attività delle diverse associazioni afferenti all’Azienda tra
cui le manifestazioni “Volontariato in Chiostro” e “Volontariato
in Ospedale” o a offrire momenti di svago ai malati e ai loro
familiari (v. Concerti Musicali);
• Sostegno dato alle attività promosse dalle associazioni medesime
attraverso adeguate forme di promozione e pubblicizzazione;
• Realizzazione dell’esperienza “Invecchiamento di successo”, in
collaborazione con il Dipartimento Interaziendale ad Attività
Integrata dell’Anziano, il Comune di Padova, la Consulta del
Volontariato. Scopo dell’iniziativa è valorizzare l’anziano,
risorsa irrinunciabile della nostra società. In tale contesto si
colloca anche l’istituzione di
“Pronto Anziano”, punto
telefonico di facilitazione all’utilizzo dei servizi offerti
53
•
dalle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali rivolte
agli anziani.
Ampio dibattito interno per favorire scambi e confronti.
Le
associazioni
di
volontariato
afferenti
all’Azienda
Ospedaliera di Padova sono attualmente 102 e svolgono tipologie
diversificate
di
attività
ossia
accoglienza;
animazione;
assistenza in Ospedale; auto-aiuto; informazione; formazione;
promozione; fund-raising; studio e ricerca; accompagnamento e
trasporto malati; tutela dei diritti; ospitalità.
Per quanto riguarda quest’ultima area, afferiscono all’Azienda
associazioni che gestiscono le 9 case di accoglienza per i malati
in regime di day hospital e per i loro familiari. Tali strutture
in media hanno 24 posti letto, ospitano 700 persone all’anno per
circa 20 giorni e registrano un tasso medio di occupazione dei
posti letto pari all’85%. L’Ufficio Relazioni con il Pubblico ha
creato
un
opuscolo
informativo,
costantemente
aggiornato,
denominato “Case di accoglienza ed altri servizi” a fronte del
numero elevato di persone che richiedono questa tipologia di
informazioni (per la maggior parte pazienti fuori Regione).
Svolge in tal senso svolto un importante lavoro di coordinamento e
di rete tra tutte le case di accoglienza cittadine.
Attualmente in Azienda sono poi presenti circa 972 volontari
che svolgono presso la struttura ospedaliera circa 88.360 ore di
presenza; ogni volontario è poi impegnato per 30 ore annue nella
formazione.
Le attività aziendali con le Associazioni
possono infine
essere così distinte:
a)
Area degli eventi all’interno della quale si annoverano le
iniziative di promozione e
divulgazione, oltre ai momenti formativi rivolti al personale
volontario.
Gli appuntamenti promozionali comprendono: la manifestazione
“Volontariato in Ospedale” che rappresenta il prosieguo per l’anno
2011 di “Volontariato in Chiostro”, kermesse di due giorni
finalizzata a far conoscere le attività delle associazioni ai
pazienti, alle loro famiglie, ai visitatori e a tutto il personale
ospedaliero. Durante “Volontariato in Ospedale”, previsto per il
13 aprile 2011, i volontari saranno presenti lungo i “bracci” del
Policlinico - Monoblocco per presentarsi, distribuire materiale
informativo e vendere eventuali manufatti di loro produzione.
Un altro importante appuntamento è costituito dai concerti che
vengono proposti agli utenti dell’ospedale come occasione di svago
e di sollievo dalla malattia e che sono organizzati dall’URP in
collaborazione con le associazioni. Tra le iniziative formative si
segnala innanzitutto il corso rivolto ai volontari, articolato in
5 moduli di tre ore ciascuno con lo scopo di fornire conoscenze di
carattere generale sull’azienda, le sue strutture, la sua
organizzazione
oltre
che
sui
principali
processi
che
la
caratterizzano.
Vengono
insegnati
i
concetti
base
sulle
organizzazioni sanitarie e si riserva una particolare attenzione
54
alle problematiche più cogenti con il lavoro del volontario tra
cui la privacy,
l’ etica e gli aspetti di umanizzazione delle
cure. Il corso quest’anno
è previsto
nei mesi di ottobre e
novembre.
Dall’anno 2011 si introdurrà anche una novità a livello della
formazione proposta ai volontari, ossia una giornata monotematica
che nasce dall’esigenza di approfondire i temi che risultano per i
volontari di maggior interesse per il servizio che svolgono. L’
argomento che sarà sviluppato riguarda il dolore provato dai
familiari e dagli amici che assistono le persone malate. La
giornata sarà divisa in più sezioni in cui si affronterà il tema
del dolore sia dal punto di vista teorico che esperienziale.
b) Area dei progetti. Nel 2011 sarà avviato un progetto
sperimentale afferente all’area dell’accoglienza e dell’ascolto in
collaborazione con l’Associazione “Noi e il Cancro – Volontà di
Vivere”, che si occupa di donne mastectomizzate.
In particolare si prevede l’inserimento di alcune volontarie
dell’associazione presso gli ambulatori della Chirurgia Plastica,
diretta dal dott. Bruno Azzena,
dove vengono seguite questa
tipologia di pazienti, sottoposte poi alla ricostruzione mammaria.
L’esigenza che siano presenti delle volontarie, adeguatamente
preparate per offrire supporto e sostegno alle pazienti, è nata
all’interno della stessa Unità Operativa che ha chiesto la
collaborazione dell’URP per la stesura, l’avvio e il monitoraggio
di questa progettualità.
c) Le forme di consultazione. Nel corso del 2011 sono in programma
gli incontri periodici del Tavolo Permanente del Volontariato,
gruppo operativo della Conferenza Consultiva del Volontariato, che
ha lo scopo di facilitare la comunicazione tra le diverse
associazioni e l’Azienda e di gestire la programmazione e la
realizzazione delle iniziative comuni.
Il 28 settembre si svolgerà, presso l’Aula Magna della
Palazzina dei Servizi, la Conferenza Consultiva del Volontariato
l’ organismo presieduto dal Direttore Generale e preposto all’
analisi dell'andamento dei servizi e alla formulazione delle
relative proposte per il miglioramento degli stessi.
L’attività di promozione è trasversale a
tutte le Associazioni
55
Elenco Associazioni di Volontariato afferenti all’Azienda Ospedaliera di
Padova
Sigla
A.C.A.T.
Associazione
Associazione Club Alcolisti in
Trattamento - Onlus
Presidente
Mario Orsega
A.C.O.S.
Associazione Cattolica Operatori Roberto Crivellari
Sanitari
c/o Padri Cappellani
Azienda Ospedaliera
A.C.T.I.
Associazione Cardiotrapiantati
Italiani
Via Falloppio, 17
35100 Padova
A.D.A.
Associazione per i Diritti degli
Anziani
A.D.I.S.C.O.
Associazione Donatrici Italiane di Loredana Vido
Sangue del Cordone OmbelicaleTriveneto - ONLUS
Via Marsala, 13
35100 Padova
A.D.M.O.
Associazione Donatori di Midollo Dr.ssa Orietta
Osseo
Favaron
Via Trieste, 5/A
35121 Padova
A.D.V.S.
Associazione Donatori Volontari
di Sangue - Fratres
Dott. Bruno
Mezzalira
Via Concariola, 7
35139 Padova
A.De F.
Associazione Amici del Feto
Dott. Vincenzo Suma c/o Ostetricia Ginecologia
Az. Osped. Padova
A.G.D.
Associazione per l'aiuto ai
Giovani Diabetici - Padova
Prof.ssa Eliana
Maschio
A.I.D.O.
Associazione Italiana Donatori di Fasolo Paolo
Organi
Via S. Eufemia, 6
35121 Padova
A.I.D.P.E.V.
Associazione Italiana Difesa dei
Portatori di Epatite Virale
(progetto Lotta alle Epatiti)
Dott. S. Lobello
Via Acquette, 55 (c/o Studio Melai)
35100 Padova
A.I.L.
Associazione Italiana contro le
Leucemie
Armenio Vettore
Via S. Eufemia, 6
35121 Padova
A.I.N.P.
Ass. Italiana Neuropatie
Periferiche
Avv. Massimo Osler
Via E. Filiberto, 47
35122 Padova
A.I.P.A.
Ass. Italiana Pazienti
Anticoagulati
Avv. Franco Merlin
Via Gattamelata, 64 - c/o Busonera
A.I.S.M.
Associazione Italiana Sclerosi
Multipla
Signora Cesarotto
Vicolo Cavour, 14
35030 Villaguattera di Rubano (PD)
A.I.STOM.
Associazione Incontinenti e
Stomizzati - VENETO - Sezione
di Padova
Prof. Carmelo
Militello
c/o Clin. Chir. Geriatrica Az. Osp. PD
Giandomenico
Levorato
Recapito per Comunicazioni
Via Gattamelata, 64
35128 Padova
Via Bembo, 2
30172 Venezia - Mestre
Via S. Massimo, 59
35100 Padova
56
Sigla
A.I.T.SA.M.
Associazione
Associazione Italiana per la
Tutela della Salute Mentale Sez. di Padova
Presidente
Michele Morellato
Recapito per Comunicazioni
Via Aosta, 6
35142 Padova
A.IT.A.
Associazione Italiana Afasici
Antonio Zulato
Via Aldobrandino, 11
35026 Conselve (PD)
A.M.A.P.
Associazione Malattia di
Alzheimer Padova
Giuliana Coletti
Giacomello
Via T. Temanza, 9
35134 Padova
A.M.I.C.I.
Triveneto
Associazione per le Malattie
Infiammatorie dell'Intestino Onlus
Eugenio Zabeo
P.le Mazzini, 12
35100 Padova
A.M.M.I.
Associazione Mogli dei Medici
Italiani
Marta Giobba Rossi
Via Caltana, 210
35011 Campodarsego (PD)
A.N.E.D.
Associazione Nazionale
Emodializzati
Mario Carpanese
Via J. Crescini, 83/bis
35126 Padova
A.R.G.A.B.
Associazione Regionale Genitori Silvano Gobbo
Bambini Asmatici
ex Casa Suore - 4° piano
A.R.V.
M.D.V.
Associazione Regionale Veneta - Cav. Renzo Goldin
Mutilati della Voce
Via Squero, 78
Monselice (PD)
A.S.T.M.E.B. Associazione Scientifica Studio
eTrattamento Malattie EpatoBiliari-Pancreatiche e trapianto
fegato
A.T.E.P.
Associazione Trapiantati Epatici
Padova "Lidia Filice"
Prof. Alvise Maffei
Faccioli
P.zza De Gasperi, 45/A
c/o Studio Benvenuto Associati
35100 Padova
Prof. Davide D'Amico c/o Clin. Chirurgica Generale 1
A.V.I.S.
Associazione Volontari Italiani del Sergio Zambon
Sangue
Via Trasea, 10/12
35131 Padova
A.V.O.
Associazione Volontari
Ospedalieri
Via Gattamelata, 64
35128 Padova
ALTRO
Associazione Lotta alla Trombosi Dott. Paolo Simioni
c/o Clinica Medica 2 Monoblocco 8° P.
AMICI DEL
CUORE
Associazione "Amici del Cuore" - Giovanni Fiorenzato
O.N.L.U.S.
Via Tullio Lombardo, 30
35132 Padova
AMICI
OSPEDALE
Associazione Padovana Donatori Dott. Angelo Marigo
- Amici dell'Ospedale
Via Dondi dell'Orologio, 19
35100 Padova
AMICI S.
CAMILLO
Ass. Amici di San Camillo
Padova - Onlus
Iginio Marcuzzi
c/o Padri Camilliani
Via Ospedale Civile, 34
35128 Padova
ANGOLO
Ass. Nazionale Guariti o
Lungoviventi Oncologici
Angela Pasqualotto
c/o U. O. Oncologia Medica
Busonera 2° piano
Marilena Bertante
57
Sigla
AUSER
Associazione
Ass.ne AUSER "Filo d'Argento"
Presidente
Danilo Polato
Recapito per Comunicazioni
Casa Leonardo - Via dei Colli, 108
35100 Padova
C.A.H.P.
Coordinamento Associazioni
dell'Handicap Padova
Adriano Alberini
Via Tirana, 25
35138 Padova
C.A.S.A.
Condivisione Accoglienza Studio Dr.ssa Margherita
contro l'Aids
Crimaudo Fegarotti
C.E.A.V.
Cancro e Assistenza VolontariaONLUS
Maria Grazia
Via Marzolo, 15/B
Scanferla Calzavara 35131 Padova
C.R.A.L.
Circolo Ricreativo Aziendale
Lavoro
Antonio Zuin
CECILIA
Cecilia per la Ricerca Associazione Onlus
Dott. Marco Lo Savio Via Cino da Pistoia, 3
35125 Padova
CILLA
Ass. Cilla
Dott. Salvatore
Albanese
Via Forcellini, 170/A
35128 Padova
Cisom
Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta
Francesco Felletti
Spadazzi
Segr. Ragg.to Veneto Orient. CISOM c/o
La Cittadella
Via Masini, 6
35131 Padova
COMETA
A.S.M.M.E.
Ass. Studio Malattie Metaboliche Anna Maria
Ereditarie
Marzenta
Via Vittorio Veneto, 12/A
35020 Legnaro (PD)
CONSULTA
FEMMINILE
Consulta Femminile nel Comune Franca Coi
di Padova
Romagnoli
c/o Comune di Padova - Palazzo Moroni
Via del Municipio
35100 Padova
CONSULTA Consulta del Volontariato
VOLONTARI
AT
Giorgio Ortolani
COORDINAM Coordinamento Caritas
. CARITAS
Parrocchia Madonna Pellegrina
Via Pierobon, 20
35132 Padova
Via Ospedale, 34
35100 Padova
Via Nazareth, 23
35128 Padova
Via F. d'Acquapendente, 60
35100 Padova
CROCE
BIANCA
Croce Bianca - Ambulanze
ONLUS
Maria Antonietta
Fantinato
Via S. Martino, 16
35030 Veggiano (PD)
CROCE
ROSSA
Croce Rossa Italiana - Comitato
Provinciale di Padova
Anna Maria
Colombani
Via della Croce Rossa, 130
35129 Padova
CROCE
VERDE
Pia Opera Croce Verde Padova
Dr. Giorgio Ortolani
Via Nazareth, 23
35128 Padova
D.A.D.I.
Associazione Down Autismo e
Disabilità Intellettiva
Patrizia Tolot
Via delle Cave, 180
35100 Padova
58
Sigla
EMOFILIA
Associazione
Associazione per l'Emofilia e le
Coagulopatie delle Tre Venezie
Presidente
Prof. Antonio
Girolami
Recapito per Comunicazioni
4° piano ex Casa Suore
F.A.I
Food Allergy Italia Associazione
Italiana allergie alimentari
Marcia Podestà
Via Paolotti, 7
35121 Padova
F.A.N.D.
Ass. Diabetici della Provincia di
Padova
Giorgio Zaccariotto
Via Rolando da Piazzola, 5
35131 Padova
FIDAS - PD
(G.P.D.S.
Gruppo Padovano Donatori di
Sangue (onlus)
Sede provinciale
Fabio Sgarabottolo
Via Scrovegni, 3
35131 Padova
FOND.
CITTA'
SPERANZ
Fondazione Città della Speranza Giovanni Franco
- ONLUS
Masello
c/o Oncolematologia Pediatrica Centro Leucemie Infantili
FOND.
SALUS
PUERI
Fondazione Salus Pueri
Dott. Dino
Marchiorello
c/o Dipartimento di Pediatria
GECA
Associazione per la vita dei
Giovani con Cuore Aritmico
Graziella Paola
Marcon
Via Gabelli, 86 (c/o ARCA)
35100 Padova
IL VOLO
Associazione Malattie
Maistrello Egle
Reumatiche del Bambino - Onlus
c/o Reumatologia Pediatrica (Pediatria)
L.E.S.
Gruppo "Lupus Eritematoso
Sistemico" Triveneto
Via Ungaretti, 1
31021 Mogliano Veneto (TV)
L.I.L.T.
Lega Italiana per la Lotta contro i
Tumori
Via Ognissanti, 101
35129 Padova
LINFA
Ass. Linfa - Lottiamo Insieme per Daniela Longo
la NeuroFibromatosi - Onlus
c/o Dipartimento di Pediatria
Via Giustiniani, 3 - Padova
M.C.
Movimento dei Cittadini (ex
Co.Di.Ci.)
C.A. Prof.ssa Paola Arslan
c/o Medicina di Laboratorio - 3° P.
Monoblocco
MARINA
MINNAJA
Ass. Marina Minnaja per lo studio Dr.ssa Patrizia Burra c/o Gastroenterologia
e la ricerca nel trapianto di fegato
MI.A.
Mielolesi Associati - Padova
Francesco Valentini
Via Gallani, 15
35010 Cadoneghe (PD)
MINERVA
Associazione per la Malattia
Bipolare
Prof. Cesare Dal
Palù
Via S. Pietro, 29
35100 Padova
MO.VI
Movimento Volontariato Italiano
(Federazione Prov. PD)
Gabriella Marangoni Via Ca' Magno, 11
35100 Padova
NOI E IL
CANCRO
Noi e il cancro - Volontà di Vivere Caterina Tanzella
Soldà Roberto
Prof. Antonio Giolo
Via Paruta, 32
35126 Padova
59
Sigla
P.W.S.A. VENETO
Associazione
Ass. per l'aiuto a soggetti con
sindrome di Prader - Willi e alle
loro famiglie
Presidente
Gilberto Michielli
Recapito per Comunicazioni
Via A. Norbiato, 78
35020 Ponte S. Nicolò (PD)
PADOVA
OSPITALE
Padova Ospitale
Dott. Angelo Chiarelli Via Giustiniani, 2
35128 Padova
PADRI
CAMILLIANI
Padri Camilliani (Chierici Regolari
Ministri degli Infermi)
Via Ospedale, 34
c/o Casa Padri Azienda Ospedaliera
PER UN
SORRISO
Associazione Per un Sorriso ONLUS - Padova Ospitale
Studio Dott. Gianfranco Giustozzi
Via Tommaseo, 15 35131 Padova
PSICHE
2000
Psiche 2000 - Familiari e
Volontari per la Salute Mentale
Gabriele Nicolini
Via Bernardi, 20
35100 Padova
PULCINO
Pulcino - Famiglie dei Bambini
nati Pretermine
Elisabetta Ruzzon
c/o Patologia Neonatale
R.E.NE.
RENE - Onlus - Arturo Borsatti - Prof.ssa Angela
Rene, Empatia e formazione per D'Angelo
il malato Nefrologico
ROBERTO
FARINI
Ass. Roberto Farini per la ricerca Prof. Giacomo Carlo c/o Gastroenterologia
gastroenterologica
Sturniolo
T.D.M.
Tribunale per i Diritti del Malato
Linda Piragnolo
c/o Azienda Ospedaliera
Ex Casa Suore
T.E.P.
Tutela Europea della Persona
Amalia Prendin
Via Donatello, 2/5
35020 Albignasego (PD)
Nefrologia 1
TORNARE A Tornare a Vivere
VIVERE
Pizzolotto Gian Luigi c/o AVO - Via Gattamelata, 64
35100 Padova
U.I.L.D.M.
Unione Italiana Lotta alla
Distrofia Muscolare
Ugo Lessio
Via dei Colli,4 - c/o ex Ospedale dei Colli
35100 Padova
UN CUORE
UN MONDO
"Un cuore, un mondo - Padova"
ONLUS
Massimo Bortolon
Via S. Maria in Conio, 10
35100 Padova
UNIAMO
uniamo - Federazione Italiana
Malattie Rare - Onlus
Loredana Nasta
Castello 3816
30122 Venezia
V.A.D'A.
Volontari Amici degli Anziani
Prof. Piero Pallaro
Via Nazareth, 38
35100 Padova
60
2.8 - Servizio Sociale Ospedaliero
Il Servizio Sociale Ospedaliero è un processo certificato ISO
9001-2000, dal 2006 e si prefigge, quale obiettivo principale,
una attività volta a rilevare le situazioni di disagio che
possano interessare le persone ricoverate, anche al fine di
contrastare stati di emarginazione sia del singolo che del
nucleo familiare. Risponde alla richiesta di intervento
sociale proveniente dal personale dei singoli reparti, dal
paziente stesso o da un suo famigliare, e/o accoglie la
segnalazione
da
parte
di
altri
soggetti
riconosciuti/accreditati presenti nel territorio.
Realizza
interventi
di
consulenza,
lavoro
di
rete,
e
dimissione protetta, attività finalizzata al supporto, alla
presa in carico, all’attivazione di altri enti/servizi
nell’ottica dell’integrazione ospedale territorio.
Opera nella realtà di reparto, per offrire la propria
competenza e il proprio sguardo interpretativo del malessere
fisico e psichico attraverso una vasta gamma di specifiche
prestazioni.
Contribuisce alla dimissione del malato con le necessarie
terapie di supporto siano esse cliniche, sanitarie e socio
assistenziali. Oltre all’attività relativa a pazienti in
regime di ricovero.
Interviene su richiesta delle UU.OO quando particolari
situazioni di emergenza sociale richiedono l’attivazione di
tutte le procedure di rete finalizzate alla soluzione del
disagio individuale e/o familiare.
Di seguito si riportano alcune tabelle che illustrano aspetti
di particolare interesse ai fini dell’interpretazione della
situazione sociale dei casi gestiti in questo Ospedale.
N° casi
465
460
462
455
450
447
445
440
435
Anno 2009
Anno 2010
61
Cittadinanza anni 2009-2010
300
250
262
240
200
150
161 167
100
50
39 40
0
cittadino
italiano
straniero
regolare
straniero
irregolare
anno 2009
0
0
Nomade
0
0
Senza fissa
dimora
anno 2010
Grado di autonomia anno 2009-2010
250
200
222
212
150
157
140
100
78
50
95
5
0
0
Autosufficiente
Non Autosufficiente
anno 2009
anno 2010
62
Stato di salute anno 2009-2010
250
203
200
168
170
154
150
anno 2009
100
anno 2010
77
49
50
0
0
26 23
3
disabilità
patologia acuta
21 15
utente in trapianto
Anno 2009
Tipologia problema
Minori
Problemi assistenziali
post-ricovero
12
Alloggio parenti ricoverato
1
Necessità di inserimento in
struttura di accoglienza
12
Necessità di assistenza in
reparto
5
Assenza supporto
parentale
3
Necessità di dimissione
protetta o programmata
36
Alcool-tossico-farmacodipendenza
Altro/Problemi socioassistenziali di base
Inadeguatezza genitoriale
2
Maltrattamento fisicopsichico
6
Tentato suicidio
Necessità di
accompagnamento per IVG
1
Non riconoscimento alla
6
nascita
Abuso-sfruttamento
Devianza
Problemi legati alle
relazioni familiari
19
IVG
Altro/Problemi legati
all'ambito familiare
Segretariato sociale
14
Caso umanitario
1
% min
Adulti
% ad
Anziani
%
anz
10%
1%
45
3
13%
1%
3
10%
44
13%
1
4%
6
3%
31%
Totale
% tot
30%
60
4
13%
1%
10%
57
12%
2%
11
2%
58
17%
61
13%
47
14%
85
18%
27
8%
27
6%
2%
2
1%
4
1%
5%
3
3
1%
1%
9
3
2%
1%
1
0%
2
20%
1%
5%
5
15
1%
4%
6
5
15
1%
1%
3%
16%
4
1
1%
0%
23
1
5%
0%
12%
1%
71
21%
89
1
19%
0%
4
40%
63
Anno 2010
Tipologia problema
Minori
Problemi assistenziali
post-ricovero
15
Alloggio parenti ricoverato
Necessità di inserimento in
struttura di accoglienza
4
Necessità di assistenza in
reparto
3
Assenza supporto
parentale
6
Necessità di dimissione
protetta o programmata
15
Alcool-tossico-farmacodipendenza
Altro/Problemi socioassistenziali di base
3
Inadeguatezza genitoriale
5
Maltrattamento fisico5
psichico
Tentato suicidio
Necessità di
accompagnamento per IVG
1
Non riconoscimento alla
nascita
3
Abuso-sfruttamento
Devianza
Problemi legati alle
relazioni familiari
22
IVG
Altro/Problemi legati
all'ambito familiare
3
Segretariato sociale
18
Caso umanitario
2
% min
Adulti
% ad
Anziani % anz Totale
14%
49
15%
2
8%
66
15%
4%
33
10%
2
8%
39
9%
3%
21
7%
2
8%
26
6%
6%
34
11%
4
22%
44
10%
14%
45
14%
5
11%
65
15%
25
5%
25
6%
6
2%
10
5
2%
1%
12
4%
17
4%
1
0%
3
2
1%
1%
1
4%
5%
5%
1%
5%
% tot
2
1%
18%
25
11%
1
4%
48
11%
3%
17%
3%
3
63
1%
20%
2
5
11%
22%
8
86
2
2%
19%
0%
Di seguito viene riportato il numero di casi trattati negli
anni 2009 e 2010:
Servizio Sociale Ospedaliero - casi trattati
500
462
447
400
300
200
100
0
anno 2009
anno 2010
64
Sui 447 casi trattati nel 2010, il 23% riguarda minori, il 71%
adulti e il 6% anziani, trattati da questo servizio per
particolari problemi, per esempio senza fissa dimora..
Le richieste di intervento delle Assistenti Sociali provengono
principalmente (95%) dalle Unità Operative interne all’Azienda; da
segnalare comunque anche la percentuale, il 5%, di casi segnalati
dall’esterno (Assistenti Sociali dei Comuni, parenti, altri
servizi e/o organismi del privato-sociale,…).
Le tipologie delle problematiche più frequenti si riferiscono
a:
- segretariato sociale per il 19%.
- necessità di dimissione protetta e programmata, per il 15%;
- assenza di supporto parentale, per il 10%;
- problemi assistenziali post-ricovero, per il 15%;
- problemi legati alle relazioni familiari, per l’11%.
Per quanto riguarda la cittadinanza, il 46% dei casi seguiti
dal Servizio Sociale Ospedaliero è riferito a persone straniere,
extracomunitarie.
65
2.9 - Inserimento Disabili
Già da diversi anni questa Azienda Ospedaliera di Padova tramite
l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, si è posta come attore
istituzionale nonché come soggetto attivo di politiche di
inserimento lavorativo dei cittadini deboli, per favorire i
processi di integrazione delle persone disabili grazie ad una
convenzione con l’Ulss 16 e il suo Servizio Integrazione Lavoro.
Il Servizio di Integrazione Lavorativa promuove e sostiene
l'integrazione lavorativa delle persone con
disabilità e/o
svantaggiate. Il SIL svolge istituzionalmente la funzione di
raccordo tra i Servizi Socio Sanitari, il Sistema della Formazione
professionale e i molteplici Attori e Istituti del mondo del
lavoro. Specificatamente si raccorda con la Provincia competente e
i Centri per l’Impiego per promuovere il collocamento mirato,
collaborando dinamicamente all’attuazione della Legge 68/99.
Il SIL è un servizio che progetta e realizza inserimenti
lavorativi cercando di rispettare le esigenze della persona grazie
alla stretta collaborazione con il mondo del lavoro.
Infatti il processo di inserimento si realizza nella fase del
tirocinio, che è lo strumento di mediazione fondamentale per la
realizzazione dei progetti di inserimento lavorativo e per
scandire tempi e modi di ciascuna esperienza.
Il compito dell’Unità Operativa che accoglie queste persone
consiste soprattutto nell’accompagnare la persona con disabilità
verso l’autonomia e la realizzazione di sé, con un’attenzione
progettuale centrata più sul “chi è” che sul “cosa fa”, poiché la
vera sfida per la persona con disabilità non è quella di imparare
un lavoro, cioè delle sequenze operative, ma piuttosto quella di
imparare a lavorare, cioè ad acquisire un’attitudine, una
mentalità.
Obiettivo del tirocinio è, quindi, non solo l’acquisizione di
alcune specifiche abilità lavorative, ma soprattutto la promozione
dell’autonomia socio-relazionale della persona.
Finora le esperienze sono state alquanto positive e l’inserimento
di tali persone dà un valore aggiunto alla quotidianità lavorativa
poiché se ben inseriti rendono “la diversità” un valore di
riferimento
sostanziale
anche
in
termini
di
Benessere
Organizzativo.
66
Di seguito si riportano alcune tabelle che illustrano aspetti di
particolare
interesse
ai
fini
dell’interpretazione
della
situazione del Servizio Integrazione Lavorativa.
n° disabili
20
17
15
12
10
5
0
2009
2010
n° disabili
La differenza
formativi.
di
n.5
è
dovuta
alla
conclusione
dei
periodi
Tipologia di inserimento
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
10
7
6
5
1
0
0
IS
TF
anno 2009
TO
anno 2010
Tipologia intervento: IS= progetto integrazione sociale, TF= tirocinio formativo, TO= tirocinio orientamento
67
Tipologia Unità Operative anno 2009-2010
5
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
5 5
4
2 2
1
Dip.t o Pediat r ia
1
1
1
1 1
Inf or mat ion
Corso Laurea
SCI Logist ica e
Uf f icio Relazioni
Cent r o Clinico
Technology
Fisiot erapia
Servizi Alberghieri
con il Pubblico
Ambulat or iale
anno 2009
1 1
Clinica Medica 5
1 1
Dip.t o
Neurochirurgia
anno 2010
68
2.10 - Cittadini stranieri
Servizio di mediazione culturale
Già da diversi anni questa Azienda ha provveduto ad attivare,
tramite l’Ufficio Relazioni con il Pubblico e il Servizio Sociale
Ospedaliero, prima con il volontariato e poi con una convenzione
con un servizio esterno (dal 2003) un servizio di mediazione
linguistico-culturale per consentire un adeguato accesso alle cure
erogate da questo ospedale alle persone straniere, per le
specifiche necessità che erano emerse.
Le condizioni di salute dei migranti sono aggravate dalle
difficoltà di accesso alle cure e ai servizi sanitari, infatti,
anche quando questi sono disponibili, i migranti non li utilizzano
in modo appropriato, perché non ne conoscono o comprendono il
funzionamento o perché i servizi offerti non sono conformi alla
loro cultura e
religione. Infatti ci sono
difficoltà di
orientamento, di comprensione degli specifici problemi sanitari, e
soprattutto da parte degli operatori di offrire risposte cliniche
adeguate ai bisogni sanitari, in modo che diagnosi e cure siano
appropriati. Lo stato di salute degli immigrati è più fragile
rispetto alla popolazione locale a causa delle loro condizioni
socio culturali, anche per le loro traumatiche esperienze di
migrazione.
Certamente la presenza di un'utenza multiculturale è sempre
più rilevante e diversificata,
e pone il servizio sanitario
italiano di fronte alla necessità di “ripensare” alle modalità di
risposta e di relazione con l’utenza straniera
Ecco che diviene importante creare servizi idonei sul piano
etno-culturale in grado di superare le barriere linguistiche e
culturali che mettono a repentaglio l’adeguatezza delle cure e la
qualità dei servizi per queste persone.
Uno dei servizi più innovativi in questo senso è l’utilizzo
del mediatore culturale nei servizi sanitari che nasce proprio
dall’esigenza di favorire una politica di integrazione senza
contrapporre le persone straniere agli autoctoni, portando, al
tempo stesso, il riconoscimento di una nuova figura professionale
e l’applicazione del concetto di salute come entità complessa,
identificando così, nella comunicazione e gestione dei conflitti,
un importante nodo per la salute e la cura, il fatto che i
mediatori siano essi stessi stranieri immigrati, pone l’accento
sulla valorizzazione della cultura di cui ne sono portatori,
rendendoli protagonisti attivi nel processo di cambiamento nella
società multiculturale.
Lo sviluppo di una cultura della mediazione, con la
possibilità di introdurre la figura del mediatore culturale nel
sistema della comunicazione, può sicuramente offrire ai servizi e
alle persone degli strumenti di incontro e di confronto che
consentono di arrivare al superamento del disagio di molti nella
relazione interpersonale.
69
n° inte rve nti anno 2009
0
ungherese
6
ucraino
3
spagnolo
3
nigeriano
0
mo ng olo
17
indiano
1
f ilipp ino
cing alese
2
b osniaco
2
5
mo ldavo
23
inglese
8
sriLanka
1
po lacco
7
p akist ano
38
V arieLingue
6
f rancese
11
serbo - cro at o
5
t edesco
31
banglad esh
16
alb anese
60
rumeno
45
russo
184
arabo
221
cinese
0
50
100
150
200
250
n.° interv enti 2010
ucr aino
1
ko so var o
1
p o lacco
1
ir aniano
1
mo ld avo
1
t ogo
1
maced o ne
1
b ur kina
1
erit r eo
1
sr ilanka
2
t ur co
2
b ulg ar o
2
sp ag no lo
3
b o sniaco
4
t ed esco
ser b o - cro at o
cing alese
f r ancese
p akist ano
6
8
9
15
21
30
ing lese
32
alb anese
33
nig er iano
41
r usso
50
ind iano
62
r umeno
78
b ang lad esco
183
ar ab o
421
cinese
0
100
200
300
400
500
70
3 – LA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA
3.1 - Il Personale Dipendente
Il personale che opera presso l’Azienda Ospedaliera di Padova è
principalmente assunto con rapporto di lavoro dipendente, suddiviso in
quattro ruoli: sanitario, professionale, tecnico e amministrativo. A tali
ruoli appartengono sia i dirigenti, sia il personale non dirigenziale.
Nelle tabelle che seguono sono sinteticamente evidenziate la
consistenza e la dinamica complessiva del personale dipendente e la
relativa suddivisione per singolo ruolo per il periodo 2007-2010.
Tab. 1 Dinamica del personale complessiva
(Unità effettive e unità equivalenti * - medie dell'anno)
Unità effettive (teste)
medie annue
Unità equivalenti
medie annue
2007
2008
2009
2010
4.608
4.651
4.682
4.700
4.156
4.210
4.283
4.292
* Nota: il valore dell’unità
equivalente
è
ricavato
rapportando il valore dell’unità
effettiva all’impegno orario.
Variaz. Variaz. Variaz. Variaz.
07-06
08-07
09-08
10-09
Unità effettive (teste)
medie annue
Unità equivalenti
medie annue
-145
44
31
18
-134
54
73
9
Tab. 2 Dinamica del personale per profilo professionale
(Unità effettive medie dell'anno)
Unità effettive
2007
2008
2009
2010
TOTALE
SANITARIO
Medici
Dirigenti non medici
Personale infermieristico
Tecnici sanitari
Tecnici riabilitativi
Personale vigilanza ispezione
PROFESSIONALE
Dirigenti professionali
Comparto professionali
TECNICO
Dirigenti tecnici
Comparto tecnici
OTAA/OSS
AMMINISTRATIVO
Dirigenti Amministrativi
Comparto amministrativi
4.607
3.347
558
52
2.407
279
49
2
19
11
8
875
4
326
545
366
13
353
4.651
3.361
571
52
2.394
287
54
3
18
11
7
901
4
306
591
371
12
359
4.682
3.392
570
55
2.416
288
60
3
17
10
7
879
4
303
572
394
12
382
4.700
3.411
586
55
2.416
288
63
3
17
10
7
874
4
286
584
398
12
386
Var.
Var.
08-07 09-08
44
31
14
31
13
-1
0
3
-13
22
8
1
5
6
1
0
-1
-1
0
-1
-1
0
26
-22
0
0
-20
-3
46
-19
5
23
-1
0
6
23
Var.
10-09
18
19
16
0
0
0
3
0
0
0
0
-5
0
-17
12
4
0
4
71
Si può facilmente rilevare dalla prima tabella che la consistenza
complessiva del personale non ha subito variazioni di rilievo rispetto le
annualità precedenti. Il dato esposto è coerente con le politiche di
contenimento della spesa pubblica, finalizzate all’ottimizzazione e alla
razionalizzazione gestionale delle risorse umane. Il dettaglio relativo
ai singoli ruoli, contenuto nella tabella 2, conferma l’inversione di
tendenza del dato relativo al personale infermieristico e agli Operatori
Socio Sanitari (O.S.S.) causata dalle difficoltà connesse al reperimento
del personale infermieristico, da un lato, e dalla facilità di reperire
Operatori Socio Sanitari, dall’altro. Alla figura dell’O.S.S. sono state
trasferite mansioni un tempo affidate alla figura dell’infermiere, e
questa innovazione organizzativa, oltre a bilanciare il problema della
scarsità di risorse, ha portato ad una maggior specializzazione delle
mansioni, a vantaggio della qualità dell’assistenza. Inoltre, per
strategia aziendale, dal 2008 la maggior parte degli O.S.S. è stata
assunta con contratti di lavoro a tempo indeterminato. Tale politica è
rilevabile dall’analisi congiunta delle tabelle 2 e 3, mediante la quale
si può notare che, a fronte dell’aumento complessivo di n. 12 unità di
O.S.S. si è avuta una diminuzione di 31 unità a tempo determinato nel
medesimo profilo. Nella figura sottostante, i grafici aiutano a
comprendere la dimensione del fenomeno.
Figura 1 – Situazione quadriennale delle figure assistenziali a confronto
Dinamica del Personale Infermieristico
Dinamica del Personale OSS
Unità effettive
Unità effettive
2.520
620
2.500
2.480
600
580
2.460
560
2.440
2.420
540
2.400
2.380
500
520
480
2.360
460
2.340
2.320
440
420
2.300
2007
2008
2009
2007
2010
2008
2009
2010
Tab. 3 Dinamica del personale a tempo determinato per profilo professionale
(unità effettive medie dell'anno)
Unità effettive
TOTALE
SANITARIO
Medici
Dirigenti non medici
Personale infermieristico
Tecnici sanitari
Tecnici riabilitativi
PROFESSIONALE
Dirigenti professionali
Comparto professionali
TECNICO
Dirigenti tecnici
Comparto tecnici
OTAA/OSS
AMMINISTRATIVO
Dirigenti Amministrativi
Comparto amministrativi
2007
2008
2009
2010
Var.
08-07
Var.
09-08
Var.
10-09
111
62
190
86
127
78
90
72
79
24
-63
-8
-37
-6
2
1
49
10
0
4
1
58
22
1
7
2
58
7
4
13
2
49
3
5
2
0
9
12
1
3
1
0
-15
3
6
0
-9
-4
1
3
3
2
2
0
-1
0
3
0
3
0
2
0
2
0
0
0
-1
0
0
0
42
99
46
15
57
-53
-31
1
1
40
1
1
97
1
0
45
1
0
14
0
0
57
0
-1
-52
0
0
-31
4
2
1
1
-2
-1
0
3
1
2
0
1
0
1
0
-1
-1
-1
0
0
0
72
Rispetto ai dati presentati con il bilancio sociale 2009
nell’analoga tabella 3, si riscontrano valori diversi con riguardo agli
anni precedenti, per quanto concerne i Medici e i Dirigenti non Medici.
Tale differenza in parola è giustificata da una correzione
apportata alla modalità di aggregazione dei dati da parte del data
warehouse aziendale utilizzato per le estrazioni in oggetto: infatti
l’inquadramento giuridico del personale con incarico dirigenziale di
durata quinquennale o settennale è stato opportunamente ricondotto dalla
tipologia di contratto a tempo determinato a quella a tempo
indeterminato.
Unità effettive
400
Per quanto riguarda il personale
Figura 2 – Situazione quadriennale del personale
amministrativo del comparto (vedi
figura
2),
non
si
assiste
a
380
variazioni significative nell’anno
2010, in quanto il processo di
360
stabilizzazione del lavoro precario
(previsto dalla Legge Finanziaria
340
2007
e
successiva
disciplina
2007
2008
2009
2010
regionale attuativa) che ha portato
alla
variazione
in
aumento
intervenuta
nell’anno
2009,
risulta
interamente concluso.
Il personale part-time
Figura 3 – Part-time/Tempo Pieno
L’approvazione
del
Regolamento
Contratti di lavoro Part-time e Full-time Personale del
Comparto Anno 2010
Aziendale sull’istituto del part-time
(sottoscritto con le OO.SS. del comparto
in data 17/04/2009), ha consentito alla
18%
direzione l’impostazione di una politica
82%
aziendale finalizzata alla conciliazione
di due esigenze contrapposte:
- garantire
ottimali
possibilità
organizzative
per
i
singoli
Tempo pieno Part-time
servizi;
- tutelare le situazioni personali e familiari del dipendente che
possono giustificare la richiesta di orario ridotto.
In base al nuovo regolamento, l’Azienda, all’inizio di ogni anno,
definisce i contingenti massimi dei posti che potranno essere concessi,
individuando i profili professionali coinvolti. Una volta definiti i
posti disponibili viene indetto specifico bando a cui segue, sulla base
dei punteggi assegnati, la stesura della graduatoria definitiva degli
aventi diritto. I contratti con orario ridotto hanno durata massima di
due anni.
La domanda di accesso all’istituto del part-time, pertanto, è
consentita solo a seguito dell’uscita del bando ed è riservata al
personale dipendente a tempo indeterminato dopo un anno di anzianità di
servizio effettivo.
Sempre sulla base del nuovo regolamento, previo parere del
responsabile dell’U.O./Servizio assistenza, viene concessa la modifica
richiesta in aumento o diminuzione oraria, ma con una valenza massima di
due anni.
73
Le tabelle sotto riportate consentono di analizzare i risultati
riferiti all’applicazione del succitato regolamento.
Tab. 4 – Frequenza Part-Time e Tempo Pieno del Personale del Comparto
(unità effettive medie dell'anno)
2007
3.253
716
3.969
2008
3.289
712
4.001
2009
3.331
700
4.031
2010
3.325
708
4.033
Variaz.
Variaz.
2007-06
2008-07
-95
34
-29
-4
Variaz.
2009-08
42
-12
Variaz.
2010-09
-6
8
Impegno
Tempo pieno
Part-time
Totale
Impegno
Tempo pieno
Part-time
Tab.5 – Ripartizione tra tipologie orarie a Part-Time del Personale del Comparto
(unità effettive medie dell'anno)
Ore P.-T.
12,00
18,00
19,00
20,00
24,00
25,20
30,00
Totale
2007
12
140
1
2
287
3
271
2008
10
135
1
2
282
3
279
716
712
8
132
0
2
278
3
277
8
131
0
2
282
3
282
Ore P.-T.
12,00
18,00
19,00
20,00
24,00
25,20
30,00
700
708
Totale
2009
2010
Variaz.
07-06
-3
-16
1
1
-19
-1
8
Variaz. Variaz. Variaz.
08-07
09-08
10-09
-2
-2
0
-5
-3
-1
0
-1
0
0
0
0
-5
-4
4
0
0
0
8
-2
5
-29
-4
-12
8
La Tabella 6 evidenzia le migrazioni in corso d’anno da una
tipologia oraria all’altra, includendo anche le movimentazioni da o per
il tempo pieno.
Tab. 6 – Variazioni nell’impegno orario nel corso del 2010
Cambi di Orario
DA ore
18
24
25
25,2
30
36
Totale complessivo
18
2
2
A ore
24
17
17
30
1
2
15
18
Effettuando un’analisi di genere relativa
ai dipendenti che fanno ricorso al parttime,
è
possibile
riscontrare
la
preponderanza della componente femminile
rispetto a quella maschile. L’impegno
36 Totale complessivo
3
2
13
11
1
1
1
1
10
10
34
25
62
Maschi
4%
Fem m ine
96%
74
orario ridotto consente, infatti, a molte donne di conciliare le esigenze
della vita familiare a quelle dell’ambito lavorativo.
Nella figura sottostante l’analisi di genere è stata approfondita
riportando la suddivisione per ruoli.
Figura 5 – Dipendenti part-time per ruolo e genere
Maschi;
5,97%
Femmine; 94,03%
AMMINISTRATIVO
Maschi;
9,38%
Femmine; 90,63%
TECNICO
Femmine; 50,00%
PROFESSIONALE
Maschi; 50,00%
Maschi;
2,54%
Femmine; 97,46%
SANITARIO
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Il turnover del personale
Il turnover è un indicatore determinato dal numero dei lavoratori
sostituiti nel corso dell'anno, in rapporto al numero totale dei
lavoratori di un'azienda. Il termine è utilizzato per misurare il rinnovo
delle risorse umane nel corso di un anno solare.
Nella tabella 8 vengono riportati i dati relativi al personale assunto e
cessato nel corso dell’anno 2010, suddiviso per categorie professionali.
Il grafico di figura 5 mette a confronto il dato relativo al turnover
dell’ultimo triennio.
Tab. 8 – Tabella Assunti/Cessati anno 2010
(unità effettive)
Categorie
Medici
Dirigenti non medici
Personale infermieristico
Tecnici sanitari e riabilitativi
Dirigenti prof.li e amm.vi
Comparto prof./tec./amm.vi
OTAA/OSS
Totale
Assunti 2010
Cessati 2010
58
3
157
15
0
15
41
289
Variazione 2010
40
3
178
26
1
37
32
317
18
0
-21
-11
-1
-22
9
-28
Figura 6– Tasso di turnover del personale 2008/2010
TASSO DI TURNOVER DEL PERSONALE
20,67%
17,80%
12,94%
2010
2009
2008
75
In Azienda Ospedaliera, il tasso di turnover per l’anno 2010 pari
al 12,94% (Figura 5), risulta nettamente inferiore al dato relativo
all’anno precedente, e ciò come diretta conseguenza del processo di
stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato che ha
interessato l’anno 2009, giustificando l’elevata percentuale di turnover
dell’anno precedente.
Analizzando
il
tasso
di
turnover
distinto
per
categoria
professionale (figura 6) si può rilevare come il tasso complessivo
risulti influenzato principalmente dall’elevato turnover che caratterizza
il personale infermieristico.
Figura 7 – Percentuale di incidenza delle singole categorie professionali
personale anno 2010
sul tasso di turnover del
TASSO DI TURNOVER ANNO 2010 = 12,94%
OTAA/OSS
6,77%
5,28%
Comparto
prof./tec./amm.vi
2,48% 6,11%
Dirigenti prof.li e
amm.vi
0,00% 0,17%
Tecnici sanitari e
riabilitativi
Assunti 2010
Personale
infermieristico
Dirigenti non medici
Medici
Cessati 2010
2,48% 4,29%
25,91%
29,37%
0,50% 0,50%
9,57%
6,60%
L’assenteismo
Nella tabella seguente sono indicate le ore medie annue di assenza dal
lavoro per ciascun dipendente. Approssimativamente, la media si attesta intorno
ai dati dell’anno precedente, confermando il trend in diminuzione dell’ultimo
biennio rispetto all’anno 2008.
Tab. 9 - Ore medie annue di assenza per dipendente
Tipologia di assenza
Anno
2008
Anno
2009
Anno 2010
Variaz. '09'10
Variaz. '08'09
21,98
17,59
18,57
2,73%
-11,11%
3,94
4,25
3,57
-8,78%
3,79%
218,65
227,3
226,71
-0,13%
1,94%
6,38
5,81
7,17
10,54%
-4,70%
Malattia
69,57
58,82
57,91
-0,78%
-8,37%
Maternità
67,64
58,78
57,73
-0,91%
-7,00%
Recuperi
26,04
25,06
22,95
-4,40%
-1,92%
36,8
38,12
45,12
8,40%
1,76%
Aspettative
Comando
Ferie
Infortunio
Altro
Nella figura 7 il dato relativo all’assenteismo è illustrato con riguardo
alla suddivisione per ruolo ed è depurato dell’incidenza delle ferie, in quanto
assenze programmate più frequenti.
76
Fig. 8 – Tasso di assenteismo (senza le ferie)
18,00%
16,48%
16,00%
14,00%
12,00%
13,10%
12,89%
10,84%
14,14%
13,59%
12,81% 12,74% 12,62%
11,52%
10,88% 11,10%
10,00%
8,00%
6,00%
4,00%
2,00%
0,00%
2010
2009
Sanitario
Professionale
2008
Tenico
Amministrativo
Relazioni Sindacali
L’anno 2010 è stato caratterizzato nelle Aziende Sanitarie da importanti
novità apportate dalle riforme Brunetta (D.Lgs. 150/2009) e dai provvedimenti ad
esse collegate, in primis, il Decreto Legge 78 e la L. 183 del 2010.
Quest’ultimo rivolge l’attenzione alla modifica d’importanti istituti
contrattuali quali l’orario di lavoro, la mobilità, l’aspettativa, l’età
pensionabile dei medici, la revisione della L.104/92 e non ultimo la revisione
dell’istituto del Part-time.
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 150/2009, dal 15 Novembre 2009,
maggiore attenzione viene data all’esaltazione del ruolo della valutazione e
viene ampliata la portata prevedendo oltre alla valutazione della prestazione
lavorativa anche una valutazione delle prestazioni amministrative.
La valutazione sulla performance individuale si esprime concretamente con
la premialità e con il trattamento economico definito in sede di contrattazione
integrativa, corrispondente alla retribuzione correlata al risultato per quanto
riguarda i dirigenti, ed a quella connessa alla produttività, secondo il
previdente regime, per quanto concerne i non dirigenti.
All’interno dell’Azienda Ospedaliera di Padova lo strumento ancora
utilizzato, in applicazione della normativa vigente e in attesa di indicazioni
regionali è continuato ad essere anche per l’anno 2010 il
Documento di
Valorizzazione Individuale della professionalità (DIV) che permette di acquisire
elementi utili per la progressione economica di carriere e la liquidazione
dell’istituto incentivante.
A partire dall’anno 2009 anche per la Dirigenza l’Azienda Ospedaliera di
Padova utilizza il Documento di Valutazione (D.I.V.) per la distribuzione del
conguaglio di risultato analogamente a quanto sopra illustrato per il Comparto.
Relativamente alle relazioni sindacali, nell’anno 2010 sono state impegnate le
parti in modo costante, sia per argomenti di carattere sanitario che legati agli
istituti giuridici ed economici di maggior rilievo demandati dal CCNL alla
contrattazione integrativa aziendale.
Nello specifico sono stati sottoscritti accordi inerenti la liquidazione
della produttività, del risultato e della progressione di carriera orizzontale
per il personale del comparto, somministrando lo strumento di valutazione
finalizzato all’applicazione degli istituti in parola.
77
L’inserimento lavorativo dei disabili
L’Azienda Ospedaliera di Padova rappresenta un attore istituzionale nonché
soggetto attivo di politiche di inserimento lavorativo dei cittadini deboli, per
favorire i processi di integrazione delle persone disabili. La tabella di
seguito riportata illustra i dati relativi al personale disabile assunto come
dipendente.
Tab. 10 – Lavoratori disabili triennio 2008-2010 (unità equivalenti)
Anno
2008
2009
2010
Variaz.
Variaz.
2008-2009
2009-2010
Medici
4
4,8
5,3
21,10%
11,40%
Dirigenti non medici
1
1
1
0,00%
0,00%
17,4
20,6
21,9
18,60%
6,30%
4,3
4
3,8
-6,00%
-4,20%
4
4
4
0,00%
0,00%
50,9
49,3
46,8
-3,10%
-5,10%
9,6
9,7
9,3
0,90%
-4,00%
Personale infermieristico
Tecnici sanitari
Tecnici riabilitativi
Comparto tecnici
OTAA/OSS
Comparto amministrativi
32,9
Totale
124,05
36,4
129,8
37,9
130,05
10,50%
4,10%
4,63%
0,19%
Gestione del rischio e sicurezza
Di seguito sono riportati i dati relativi agli infortuni sul lavoro per il
triennio 2008-2010. Come è desumibile dalle tabelle, il tasso di infortunio anno
2010 si mantiene in linea con i dati relativi al biennio precedente, seppur in
lieve diminuzione.
Rilevante risulta l’analisi di tabella 13, dove si riscontra una tendenza
in diminuzione della gravità degli infortuni rilevabile dall’esame della loro
durata media.
Tab. 11 – N° infortuni sul lavoro triennio 2008-2010
Ruolo
SANITARIO
PROFESSIONALE
TECNICO
AMMINISTRATIVO
Totale complessivo
Anno 2008
137
0
77
10
224
Anno 2009
148
0
70
12
230
Anno 2010
132
0
74
16
222
Tab.12- Tasso di infortunio triennio 2008-2010
Ruolo
SANITARIO
PROFESSIONALE
TECNICO
AMMINISTRATIVO
Tasso di infortunio
complessivo
Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010
4,08%
4,36%
3,87%
0,00%
0,00%
0,00%
8,55%
7,96%
8,47%
2,70%
3,05%
4,02%
4,82%
4,91%
4,72%
Tab.13 – Durata media delle assenze per infortunio triennio 2008-2010
Ruolo
SANITARIO
PROFESSIONALE
TECNICO
AMMINISTRATIVO
Durata media complessiva
Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010
26
22
19
0
0
0
25
22
23
6
19
15
25
22
20
78
Composizione del personale per genere
Maschi
28%
Fem m ine
72%
Medici
Unità equivalenti 560,27
Maschi
58%
Femmine
42%
Sanitario Com parto
Unit à e quiv a le nt i 2 4 7 6 ,7 0
Maschi
20%
Femmine
80%
Tecnico Com parto
Unità equivalenti 816,20
Maschi
36%
Femmine
64%
Presenti al 31/12/2010: 4.286 (unità
equivalenti) di cui
Femmine: 3.070
Maschi: 1.216
Dirigenti non Medici
Unità equivalenti 52,0
Maschi
19%
Femmine
81%
Dirigenza Tecnica - Professionale - Am m inistrativa
Unità equivalenti 21,95
Maschi
41%
Femmine
59%
Am ministrativo Com parto
Unità equivalenti 353,20
Maschi
20%
Femmine
80%
Professionale Com parto
Unità equivalenti 6,00
Maschi
92%
Femmine
8%
79
Grado di istruzione dei dipendenti del comparto
Post laurea
0,72%
Non specificato
18,58%
Medie superiori
28,87%
Elementari
0,15%
Medie inferiori
30,89%
Grado di istruzione del personale
professionale del comparto
Grado di istruzione del personale
sanitario del comparto
Non specificato
22%
Post laurea
1%
Medie inferiori
22,85%
Medie superiori
27%
Diploma
universitario
100%
Diploma
universitario
1%
Laurea
26%
Elementari
0%
Grado di istruzione del personale
amministrativo del comparto
Grado di istruzione personale
tecnico del comparto
Medie superiori
Non specificato
11,75%
Diploma
universitario
0,67%
Laurea
20,12%
24,31%
Diploma
universitario
0,35%
Elementari
0,46%
Non specificato
10%
Medie inferiori
18%
Medie superiori
46%
Laurea
0,92%
Medie Inferiori
62,21%
Laurea
25%
Diploma
universitario
1%
80
Personale suddiviso in classi d’età
15
Maschi
621
4 - Da 51 a 60
419
1.432
476
3 - Da 41 a 50
1.014
2 - Da 31 a 40
244
352
1 - Fino a 30
83
1.000,0
500,0
Femmine
5 - Oltre 60
44
0,0
500,0
1.000,0
Femmine
Personale per classi d'età - Sanitario
1.500,0
2.000,0
Femmine
Personale per classi d'età - Professionale
Maschi
Maschi
8
35
402
285
5 - Oltre 60
6
4 - Da 51 a 60
2
4 - Da 51 a 60
3
1.008
296
3 - Da 41 a 50
500
0
0
1.000
8
1.500
6
4
Maschi
85
45
3 - Da 41 a 50
3 - Da 41 a 50
2 - Da 31 a 40
100
79
17
15
3
0
1 - Fino a 30
10
3
100
200
300
400
4 - Da 51 a 60
139
28
143
Femmine
5 - Oltre 60
32
149
4
6
4 - Da 51 a 60
282
2
Maschi
0
99
0
Personale per classi d'età - Amministrativo
5 - Oltre 60
132
2
Femmine
Personale per classi d'età - Tecnico
2
2 - Da 31 a 40
1
1 - Fino a 30
500
3
3 - Da 41 a 50
2 - Da 31 a 40
326
77
3
3
792
182
200
0
5 - Oltre 60
50
0
2 - Da 31 a 40
1 - Fino a 30
50
100
150
81
“Tabella di dettaglio incarichi professionali,
coordinate e continuative, borse di studio”:
collaborazioni
INCARICHI PROFESSIONALI, COLLABORAZIONI COORDINATE E
CONTINUATIVE E BORSE DI STUDIO anni 2009 – 2010
Incarichi professionali
Anno
N. incarichi
in essere
N. persone con incarico
Femmine
Maschi
(N.)
N.
%
Totale (N.)
Importo
competenza
2009
261
75
151
66,8%
226
4.529.871,00
2010
226
82
124
60,2%
206
3.767.685,00
Collaborazioni coordinate e continuative
Anno
N. incarichi
in essere
N. persone con incarico
Femmine
Maschi
(N.)
N.
%
Totale (N.)
Importo
competenza
2009
67
13
47
78,3%
60
566.596,00
2010
25
5
11
68,8%
16
276.906,00
Borse di studio
N. persone con borsa di studio
N. borse di
studio in
essere
Maschi
(N.)
N.
%
2009
67
5
43
2010
65
7
40
Anno
Totale (N.)
Importo
competenza
89,6%
48
489.984,00
85,1%
47
496.112,00
Femmine
82
“Tabella di dettaglio dei finanziamenti”:
FINANZIAMENTI PUBBLICI
Tipologia Progetti
anno 2010
Importo (€)
Importo (€)
Progetti Europei
578.433,00
841.291,00
Progetti di Cooperazione
Internazionale
128.996,00
54.545,00
Progetti Nazionali di ricerca
sanitaria finalizzata (ex art. 12
D.Lgs. 502/92)
383.527,00
206.034,00
Progetti Regionali
1.578.355,00
1.125.658,00
Centri Regionali
2.155.089,00
5.257.887,00
Progetti di ricerca da Ministero
della Salute
26.134,00
29.347,00
Progetti di ricerca da altri Enti
95.342,00
199.233,00
4.945.876,00
7.713.995,00
Progetti di sperimentazione clinica
sui farmaci
1.324.171,00
1.570.812,00
Progetti vari finanziati con
contributi diversi e donazioni
1.218.209,00
1.154.256,00
2.542.380,00
2.725.068,00
7.488.256,00
10.439.063,00
Totale
FINANZ.
PRIVATI
anno 2009
Totale
TOTALE COMPLESSIVO
83
3.2 – La Formazione
Formazione “in house”
Si riportano i seguenti dati:
• Il numero dei corsi realizzati in rapporto alla programmazione
deliberata comprensiva dei corsi del Piano Formativo Aziendale
(PFA), a scelta libera, delle UU.OO e Formazione Sul Campo (FSC)
(grafico 3.2.1).
• Il numero dei partecipanti dei corsi realizzati (PFA, a scelta
libera, UU.OO e FSC) in rapporto al numero del personale
dipendente dal 01/01/2010 (grafico 3.2.2).
Grafico 3.2.1 – Numero corsi iniziati e terminati – anni 2009 e 2010
Corsi 2009 - 2010
140 140
140
120
99
100
87
87
79
80
progetti formativi iniziati
progetti formativi terminati
54
60
44
valore obiettivo
corsi deliberati
40
20
0
2009
2010
Nel grafico 3.2.2 è stato riportato il numero progressivo del
personale coinvolto nei corsi di formazione (PFA, a scelta libera,
UU.OO e FSC) al fine di monitorare la partecipazione ai corsi in
relazione all’obiettivo di formare almeno l’80% dei dipendenti a
tempo indeterminato al 01/01/10 dell’Azienda Ospedaliera.
Grafico 3.2.2 – Personale formato gennaio-dicembre 2010.
personale coinvolto nei corsi di formazione
12000
personale coinvolto
9930
10000
8000
6000
4000
dipendenti totali
valore obiettivo
8469
5776
5381
5198
4305
2000
0
2009
2010
84
La tabella 3.2.1 riporta il numero complessivo dei corsi
realizzati dalla Struttura Formazione (PFA, a scelta libera e FSC)
e
dalle
Unità
Operative
in
rapporto
alla
programmazione
deliberata, il numero complessivo dei partecipanti, il monte ore,
la media ore per partecipanti e le giornate pro capite dedicate
alla formazione.
Tabella 3.2.1 – Progetti formativi realizzati - anni 2009 e 2010
Progetti
Formazione
Progetti
UU.OO.
Totale
N. progetti
Partecipanti
Totale ore
Media ore
Media giornate
2009
87
2010
65
2009
8.469
2010
7.037
2009
71.939
2010
91.867
2009
8
2010
17
2009
1
2010
2
49
75
2.670
2.893
7.710
31.326
3
6
0.5
0.9
136
140
11.139
9.930
79.649
123.193
11
23
1.5
2.9
Il budget assegnato per la formazione per l’anno 2009 è stato
di € 1.069.000, di cui il 38% è stato utilizzato per le iniziative
di formazione esterna; per l’anno 2010 il budget è stato di €
923.724, di cui il 47% è stato utilizzato per le iniziative di
formazione esterna e di Unità Operativa.
Formazione esterna
La tabella successiva riporta il numero delle richieste di
aggiornamento in formazione esterna relative agli anni 2009 e
2010, distinte per area contrattuale e tipologia di istituto
(aggiornamento obbligatorio e aggiornamento facoltativo).
Tabella 3.2.2 – Distribuzione richieste di aggiornamento in formazione esterna
– anni 2009 e 2010
Area
contrattuale
Comparto
Dirigenza
Medica
Dirigenza
non medica
Totali
Aggiornamento
Facoltativo
2009
2010
189
147
Aggiornamento
Obbligatorio
2009
2010
2067
3035
totale
2009
2256
2010
3182
426
275
1533
1740
1959
2015
15
20
199
238
214
258
630
442
3789
5013
4429
5455
Nel 2009 il 91,57% delle richieste dell’area comparto è di
aggiornamento obbligatorio. Il numero delle domande di
aggiornamento obbligatorio per la dirigenza medica corrisponde al
77,79% del totale delle richieste per quest’area e per la
dirigenza non medica al 92,99%.
Nel 2010 il 95,38% delle richieste dell’area comparto è di
aggiornamento obbligatorio. Il numero delle domande di
aggiornamento obbligatorio per la dirigenza medica corrisponde al
86,35% del totale delle richieste per quest’area. Per quanto
riguarda la dirigenza non medica si tratta del 92,24%.
Nella seguente tabella è indicato il numero complessivo dei
giorni richiesti per la formazione esterna.
85
Tabella 3.2.3
Area
contrattuale
Comparto
Dirigenza
Medica
Dirigenza
non medica
Totali
– Distribuzione giorni di formazione esterna - anni 2009 e 2010
Aggiornamento
Facoltativo
2009
2010
260
166
Aggiornamento
Obbligatorio
2009
2010
2826
3345
739
430
3607
18
15
360
1017
611
totale
2009
2010
3086
3511
3271
4346
3701
326
378
341
7810
7553
6793
6942
Corsi regionali organizzati dall’Azienda Ospedaliera su
committenza della Regione Veneto - anno 2010
La Regione del Veneto attribuisce da diversi anni all’Azienda
Ospedaliera di Padova l’organizzazione e l’esecuzione di progetti
formativi propri della Regione.
Tali progetti sono finalizzati al raggiungimento degli
obiettivi indicati dalla legislazione nazionale (AIDS - formazione
specifica in medicina generale – corsi di laurea per le
professioni sanitarie), e regionale o dal Piano sanitario della
Regione del Veneto.
La Regione Veneto determina le linee guida e gli obiettivi dei
progetti formativi commissionati lasciando la gestione operativa
alle Aziende alle quali trasferisce le risorse finanziarie
dedicate.
Nel 2009 sono stati gestiti i seguenti corsi:
Nel 2010 si sono gestiti i corsi seguenti:
DELIBERA
REGIONALE
D.G.R. 2531/09
D.G.R. 2531/09
D.G.R. 187/06
D.R. 72/09
D.G.R. 386/07
D.R.72/09
D.G.R. 386/08
D.R. 72/09
D.G.R. 2904/09
OGGETTO
18° Corso AIDS Personale non medico reparti
malattie infettive
16° Corso AIDS Personale medico reparti
malattie infettive
II° Corso Triennale Formazione Specifica In
Medicina Generale
IMPORTO
151.218,54
71
29.024,94
11
110.000,00
10
III° Corso Triennale Formazione Specifica in
170.000,00
Medicina Generale
IV° Corso Triennale Formazione Specifica in
234.554,39
Medicina Generale
Corsi Di Laurea Delle Professioni Sanitarie –
1.127.412,00
Riconoscimento costi connessi alla formazione
Corsi di Laurea Delle Professioni Sanitarie –
Docenze
121.204,34
D.G.R. 661/09
Decr. n.15 del 25/03/09
Decr. nr. 44 del 3/09/2009
D.G.R. 3664/08
Progetto Genitori Piu’
NR. DESTINATARI
5.000,00
9
10
848
848
150
86
DELIBERA
REGIONALE
D.G.R. n. 3439/10
D.G.R. n. 3439/10
D.D. n. 62/10
D.G.R. n. 3583/10
D.G.R. n. 10/10
D.D. n. 12/10
OGGETTO
19° Corso AIDS Personale non medico reparti
malattie infettive
17° Corso AIDS Personale medico reparti
malattie infettive
Scuola di formazione specifica in medicina
generale – 3°,4°,5° corso
Corsi Di Laurea Delle Professioni Sanitarie –
Riconoscimento costi connessi alla formazione
Corsi di Laurea Delle Professioni Sanitarie –
Docenze
IMPORTO
NR.
DESTINATARI
190.707,96
71
35.119,66
11
561.452,25
29
1.210.527,90
1008
108.615,50
1008
87
3.3 – Il Benessere Organizzativo
e il Mobbing
Il Benessere Organizzativo
Partendo dal presupposto che la vera sfida per una buona
politica finalizzata al miglioramento della sanità è quella di
promuovere e tradurre nella pratica quotidiana una cultura della
gestione
delle
risorse
umane,
improntata
al
benessere
organizzativo, il 19 febbraio 2009 il Direttore Sanitario ha
convocata la prima riunione di insediamento del “TAVOLO SUL
BENESSERE ORGANIZZATIVO” da cui sono emerse le indicazioni sul
compito del tavolo stesso così individuate:
1) predisposizione
della
politica
aziendale
e
della
pianificazione di obiettivi ed azioni conseguentemente a
quanto evidenziato dall’analisi iniziale ed alle capacità
produttive del sistema aziendale
2) Predisposizione di una procedura condivisa quale strumento
gestionale necessario per affrontare le eventuali situazioni
di disagio rilevate;
3) Progettazione di un’attività formativa volta a fornire a
tutto il personale coinvolto le conoscenze e le competenze
necessarie per lo svolgimento di un ruolo attivo e fattivo
rispetto al perseguimento degli obiettivi individuali;
4) Monitoraggio del sistema in termini di efficacia ed
efficienza dello stesso
Il
tavolo
è
stato
successivamente
formalizzato
con
Deliberazione del Direttore Generale n. 627 del 11/06/2010 avente
per oggetto “Adozione di misure organizzative finalizzate a
promuovere il benessere organizzativo nell'Azienda Ospedaliera di
Padova”, dalla quale risultano essere due le articolazioni
operative previste dall’Azienda Ospedaliera di Padova per il
benessere organizzativo: il Tavolo del Benessere Organizzativo,
come momento strategico, e lo Sportello RETE, come punto di
assistenza ed ascolto per il personale.
In tale atto sono stati altresì individuati i componenti del
Tavolo stesso, presieduto dal Direttore Sanitario, o suo delegato:
- i Presidenti dei Comitati per la Prevenzione del Mobbing
dell’area Dirigenza e dell’area Comparto;
- il Presidente del Comitato delle Pari Opportunità;
- il Responsabile del “Servizio per le Professioni Sanitarie”;
- il Direttore del Dipartimento Interaziendale Amministrazione e
Gestione del Personale;
- il Direttore della SC “Medicina del Lavoro”;
- il Responsabile del “Servizio Prevenzione e Protezione”;
- il Responsabile della Struttura “ Formazione, aggiornamento e
progetti”;
88
- il Responsabile dell’”Ufficio Relazioni con il Pubblico” (URP);
- il Responsabile dell’”Ufficio Legale”;
- il Direttore della SC “Psichiatria”;
- un rappresentante degli Psicologi Ospedalieri;
- il Responsabile della “Medicina Preventiva dei Lavoratori
Ospedalieri;
- I Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
Il Mobbing
Il CCNL definisce (art. 5 e art. 7) il mobbing come “forma di
violenza morale o psichica in occasione di lavoro – attuato dal datore di
lavoro o da altri dipendenti – nei confronti di un lavoratore, va
prevenuto, rilevato e contrastato efficacemente. Esso è caratterizzato da
una serie di atti, atteggiamenti o comportamenti, diversi e ripetuti nel
tempo in modo sistematico e abituale, aventi connotazioni aggressive,
denigratorie e vessatorie tali da comportare un degrado delle condizioni
di lavoro e idonei a compromettere la salute o la professionalità o la
dignità del lavoratore stesso nell’ambito dell’unità operativa di
appartenenza o, addirittura, tali da escluderlo dal contesto lavorativo
di riferimento”.
Compiti dei Comitati sono:
1. raccolta dei dati relativi all’aspetto quantitativo e qualitativo
del fenomeno del mobbing in relazione alle materie di propria
competenza
2. individuare delle possibili cause del fenomeno, con particolare
riferimento alla verifica dell’esistenza di condizioni di lavoro o
fattori
organizzativi
e
gestionali
che
possono
determinare
l’insorgere di situazioni persecutorie o di violenza morale
3. formulazione di proposte di azioni positive in ordine alla
prevenzione e alla repressione delle situazioni di criticità, anche
al fine di realizzare misure di tutela del dipendente interessato
4. formulazione di proposte per la definizione dei codici di condotta
5. formulazione di proposte di idonei interventi formativi e di
aggiornamento del personale al fine di
• affermare una cultura organizzativa che comporti una maggiore
consapevolezza della gravità del fenomeno e delle sue
conseguenze individuali e sociali
• favorire
l’adesione
e
la
solidarietà
dei
dipendenti,
attraverso una più specifica conoscenza dei ruoli e delle
dinamiche interpersonali all’interno degli uffici/servizi,
anche al fine di incentivare il recupero delle motivazioni e
dell’affezione all’ambiente lavorativo da parte del personale.
Il 5 marzo 2009 i due “Comitati paritetici sul fenomeno del mobbing
Dirigenza e Comparto” dell’Azienda Ospedaliera insediatisi nel mese di
ottobre 2007 come deliberato dall’Azienda stessa con provvedimento n. 121
del febbraio 2007, in attuazione dell’art. 5 del CCNL Sanità 2002 – 2005
e nel rispetto delle forme di partecipazione previste dall’art. 6 comma 2
del CCNL del 7 aprile 1999, hanno approvato il CODICE DI COMPORTAMENTO
PER LA TUTELA DELLA DIGNITÀ DELLE DONNE E DEGLI UOMINI OPERANTI
NELL’AZIENDA
OSPEDALIERA
DI
PADOVA,
che
è
stato
recepito
con
Deliberazione del Direttore Generale n. 561 del 04/06/2009.
89
I Comitati hanno poi programmato le attività per l'implementazione
del Codice di Condotta in ambito aziendale quali:
1. Attivazione nel sito intranet e internet dell'Azienda Ospedaliera
di Padova di uno spazio informativo specifico sui Comitati per la
Prevenzione del Mobbing (Dirigenza e Comparto) dove inserire sia il
Regolamento sul funzionamento di Comitati, sia il Codice di
Condotta, sia l’elenco dei membri dei Comitati
2. Utilizzo del cedolino per informare i dipendenti dell'esistenza dei
due Comitati e del Codice di Condotta
3. Consegna
del
Codice
di
Condotta
da
parte
Dipartimento
Interaziendale Amministrazione e Gestione del Personale a tutti i
neoassunti al momento della firma del contratto
4. Trasmissione a tutti i dipendenti del Codice di Condotta con il
compito del Responsabile dell'Unità Complessa di diffonderlo tra
tutti i dipendenti della struttura
5. Invito
all'Ufficio
Tecnico
e
alla
Struttura
Complessa
Interaziendale Marketing e Sviluppo di a trasmettere il codice di
Condotta a tutti i servizi in appalto e ai professionisti con
contratto.
6. Costruzione, in collaborazione con l'URP, di un volantino
informativo su tutte le opportunità per il lavoratore nel rapporto
con l'Azienda.
7. Concertazione di iniziative di formazione con il servizio
formazione e con il tavolo sul benessere organizzativo.
8. Parte di queste attività sono state avviate nel corso del 2009 e
parte nel corso del 2010
90
3.4 – Organigrammi: le Strutture di staff
della Direzione Generale
e i Servizi Amministrativi
Strutture staff Direzione Generale
Direzione Generale
S.C. Controllo di Gestione e Programmazione
S.S. URP
S.S. Ufficio Stampa e Comunicazione
INTERAZIENDALE*
S.S. Servizio Prevenzione e Protezione
INTERAZIENDALE*
S.C. Formazione, Aggiornamento e Progetti
INTERAZIENDALE*
S.S. Progetti Europei, Nazionali e Regionali
* Servizi Interaziendali con l’Ulss 16
-----------------------------------------------------------Risk Management
DIREZIONE MEDICA
Servizio per le
Professioni Sanitarie
DIREZIONE MEDICA
S.C. Qualità e Accreditamento
DIREZIONE MEDICA
91
92
4
–
LA DIMENSIONE TECNICO-STRUTTURALE
E AMBIENTALE
4.1 – Le tecnologie informatiche
Nonostante le criticità finanziarie, l’Azienda ha cercato di
mantenere il necessario livello di sviluppo informatico; gli
investimenti netti in questo ambito ammontano a 1,3 milioni di
euro cui vanno a sommarsi i costi di esercizio per 1,8 milioni.
La complessità del sistema informativo integrato della Azienda
Ospedaliera e della Azienda ULSS 16 di Padova e la sua pervasività
può solo parzialmente essere compresa dai classici indicatori
dell’IT:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
workstations Azienda
2.800
workstations ULSS 16
1.800
punti di accesso rete
15.000
workstations con SIO
1.950
o logistica
580
o sanitaria
1.370
richieste giornaliere al database SIO
transazioni giornaliere su SIO
utenti contemporanei su SIO
servers
spazio su disco
telefoni Azienda
telefoni ULSS 16
70 milioni
345.000
2.200
270
150 TB
4.500
3.500
Più significativi sono alcuni indicatori specifici:
• unità operative con Accettazione pazienti (ADT) autogestita : 120
• unità operative che effettuano richieste di prestazioni mediante
SIO: 120
• richieste di esami di laboratorio giornaliere dalle unità
operative: 1.900
• unità operative con disponibilità referti on-line: 120
• pazienti giornalieri di P.S. gestiti dal SIO: 360
• pazienti giornalieri consultati nel Repository: 2.100
93
Gli investimenti nel periodo 2009-2010 sono presentati nella
tabella che segue.
2009
2010
Software
1.660.000
2.700.000
Hardware
1.210.000
1.150.000
600.000
520.000
3.470.000
4.370.000
Rete
Totale
Principali progetti 2009-2010
1. Repository dei documenti clinici o fascicolo sanitario
elettronico (FSE)
Si definisce “Repository” un archivio di oggetti eterogenei
limitatamente strutturati.
Nell’architettura del NSI il repository ha la funzione di
punto di raccolta dei dati sul paziente prodotti nei vari
sottosistemi clinici.
Le caratteristiche salienti del repository sono:
− è un collettore dei documenti di sintesi dell’attività sul
paziente. Cioè i dati di dettaglio rimangono nel sottosistema
specialistico mentre il risultato viene trasferito al
repository;
− contiene quindi ciò che serve agli altri soggetti che
svolgono attività sul paziente;
− è uno strumento di comunicazione trasversale sul paziente ed
opera utilizzando protocolli di colloquio standard (HL7,
DICOM ed i framework IHE);
− contiene le regole per il rispetto della normativa sulla
privacy
ed
è
utilizzabile
mediante
strumenti
di
autenticazione
forte
quali
la
smartcard
contenente
i
certificati
rilasciati
da
“certification
authority”
ufficiali;
− può essere utilizzato dal cittadino presso il medico di base,
mediante la Carta Nazionale dei Servizi, per abilitare i
soggetti esterni all’ospedale, quali il medico di base stesso
o altri specialisti, alla visualizzazione dei propri dati
clinici;
− è lo strumento di interfaccia unica della struttura sanitaria
verso l’esterno realizzando il modello di “hub and spoke”
cioè di concentratore dei singoli flussi informativi interni
verso
un’unica
interfaccia
che
poi
ne
effettua
la
distribuzione verso l’esterno centralizzando i controlli, le
abilitazioni ed unificando le modalità di utilizzo;
− permette di gestire i dati del paziente con diverse modalità
di presentazione, sia come sequenza temporale di eventi che
contengono i singoli documenti sia raggruppando i documenti
per branca specialistica;
− è un elemento di un sistema regionale di integrazione dei
dati del paziente come sistema partecipe ad una architettura
XDS (cross enterprise document sharing).
94
Cartella clinica informatizzata
L’obiettivo del progetto e di dotare le unità operative di
strumenti per la documentazione delle attività sul paziente e la
condivisione dei dati al fine di ridurre il rischio clinico e
rendere più efficiente l’attività clinica ed assistenziale.
Anamnesi, esame obiettivo, diario clinico, terapia farmacologica,
attività infermieristiche, lettera di dimissione sono alcuni dei
capitoli già disponibili a molte unità operative aziendali
Cartellino ambulatoriale
Strumento agile e sintetico della situazione del paziente
ambulatoriale integrata con il flusso che, come tutti i documenti
clinici, alimenta la cartella del Medico di Medicina Generale.
Gestione diagnostica per immagini
Il progetto di gestione della diagnostica per immagini si
poneva i seguenti obiettivi:
• Gestire le immagini provenienti da tutto il mondo
“Dicom”
(radiologia,
medicina
nucleare,
ecografia,
cardiologia)
indipendentemente
dal
fornitore
delle
diagnostiche;
• integrare tutti i sistemi di refertazione immagini (RIS
radiologico,
RIS
“open
source”,
RIS
mammografico,
“cardiac MRI”, emodinamica);
• utilizzare il software di analisi immagini più adatto
alla specifica problematica;
• garantire affidabilità;
• utilizzare la tecnologia hardware e software standard;
• utilizzare completamente gli standard HL7 e Dicom.
Alla data attuale il sistema di gestione delle immagini
processa l’intero flusso di esami delle aziende padovane (Az. Osp.
Ulss 16 e IOV).
Il sistema è affidabile e sono stati effettuati notevoli
miglioramenti di performance dal momento del primo avvio.
Servizi online al cittadino
Sono stati resi disponibili i seguenti servizi online fruibili
attraverso Internet:
• Consegna referti
• Prenotazione prestazioni
• Disdetta prestazioni web
• Disdetta prestazioni con riconoscimento vocale
• Pagamento prestazioni
Progetti recenti 2009-2010
Di seguito sono elencati i principali progetti avviati ed
attuati 2009-2010.
Progetti
•
•
•
•
•
area ospedaliera
Gestione richiesta cartelle cliniche WEB
Gestione consulenze
Estensione terapia informatizzata
Estensione gestione Cook & Chill per reparti
Bracciale identificativo pazienti
95
• Estensione copertura cartella clinica
• Estensione copertura cartellino ambulatoriale
• Prenotazione sale operatorie
Progetti ospedale - territorio
• Integrazione trasporti Croce Verde
• Integrazione Medici Medicina Generale e Pediatri Libera
Scelta
• Completamento Terapia Anticoagulante Orale
• Estensione Fascicolo Sanitario Elettronico
Progetti area amministrativa e gestionale
Integrazione logistica
reparti
• Gestione Privacy
• Sistemi automatici di pagamento prestazioni
• Gestione elenchi fatture
• Estensione Learning Management System
• Portale intranet
Progetti area tecnologia e reti Adeguamento reti ospedaliere
• Wireless nei reparti
• Estensione Voice Over Internet
• Identity management
96
4.2 – La Gestione Ambientale
Il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) è una componente del
grande ingranaggio che nelle nostre Aziende costituisce il motore del
circolo virtuoso finalizzato a guadagnare continuamente migliori livelli
di sicurezza per gli utenti, l’ambiente, gli operatori.
Nell’ambito più generale dell’organizzazione che coinvolge le
Direzioni Strategiche, quelle Mediche, il Dipartimento di Area Tecnica,
l’Ingegneria Clinica, il Servizio di Fisica Sanitaria, il Servizio
Qualità, i Servizi Legali, il Servizio per l’Assistenza, l’area Acquisti
e Servizi Alberghieri, il Medico Competente, ecc, il Servizio di
Prevenzione e Protezione, nello specifico, si occupa della sicurezza
degli operatori ed è referente del Datore di Lavoro.
Il suo ambito è interaziendale (Azienda Ospedaliera, ULSS 16, IOV)
e l’attività svolta comprende:
- l’analisi e la valutazione dei rischi (es. da gas anestetici,
radiazioni, farmaci, antiblastici, mobilizzazione di pazienti non
autosufficienti, agenti chimici) per tutte le Unità Operative (più di
300 Unità Operative in controllo/aggiornamento);
- l’individuazione dei provvedimenti finalizzati a minimizzare tali
rischi in termini di misure preventive e protettive (istruzioni
operative, procedure per rischi o lavorazioni specifiche, indicazioni
di protezione ambientale, sostituzione di tecniche o sostanze con
altre a minor impatto, ecc);
- l’individuazione dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
necessari per lo svolgimento dell’attività e aggiornamento del
prontuario dei DPI con specifica per U.O.
- l’individuazione delle necessità formative per la sicurezza degli
operatori da proporre come Piano Formativo alla Struttura Formazione;
in tale ambito viene svolta direttamente dal Servizio di Prevenzione e
Protezione l’attività di formazione di base di tutti i nuovi assunti e
di chi, a qualsiasi titolo, viene ad operare presso le nostre Aziende;
- pareri preventivi su progetti (modifiche, ampliamenti, costruzioni,
istallazioni);
- la sorveglianza del fenomeno infortunistico (osservatorio infortuni)
finalizzata alla elaborazione degli indici relativi ed agli interventi
da attuare in caso di “eventi sentinella” od evenienze gravi;
- la
attività
di
coordinamento
ai
fini
della
sicurezza
con
individuazione dei rischi interferenti per tutte le Ditte che operano
in appalto presso le nostre Aziende;
- la compilazione dei registri degli esposti laddove previsto;
- attività di informazione su rischi specifici direttamente agli
operatori (es. campi elettromagnetici, laser, ossido nitrico, ecc).
Oltre che con le strutture sopra citate, il SPP si interfaccia con i
Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, con gli Istituti di
ricerca ed in particolare con i laboratori di Tossicologia ed Igiene
Industriale, con gli operatori, con gli organi di vigilanza.
Tutto ciò anche in aderenza e nell’ambito di quanto previsto dal Testo
Unico sulla Sicurezza ed Igiene del Lavoro (D.Lgs 81/08), che viene
tenuto in considerazione anche in relazione alla rispondenza formale ad
esso.
97
4.3 – Struttura, tecnologie e sistemi
Investimenti edili ed impiantistici
Sono stati realizzati, mentre altri sono in corso ed in
programmazione, numerosi interventi di manutenzione, adeguamento,
miglioramento,
ristrutturazione
dei
fabbricati
aziendali,
finalizzati al principale scopo di erogare migliori e/o nuovi
servizi sanitari al cittadino, che si espongono di seguito:
OGGETTO LAVORI
FASE
Clinica Pediatrica
Lavori
Manutenzione straordinaria e messa a norma - 2° fase
conclusi
Finanziamento: Regione Veneto € 2.267.300,81 e Università 11/2010
di Padova 239.310,03
Lavori
Prevenzione Incendi Monoblocco - 1° stralcio
conclusi
Finanziamento Regione Veneto € 1.927.907,26
01/2010
Lavori di ristrutturazione della Clinica Dermatologica
Finanziamento:
Lavori in
Regione Veneto € 2.840.512,94, Università di Padova
corso
€ 1.459.662.83 e Azienda Ospedaliera 179.824,23
Ristrutturazione e ampliamento del reparto di rianimazione Lavori
e terapia intensiva 3^piano Monoblocco
conclusi
Finanziamento: Regione Veneto € 2.859.500,00 Azienda
11/2010
Ospedaliera € 150.500,00
Nuove opere di completamento per la ristrutturazione della
Clinica Neurologica
Lavori
Finanziamento: Regione Veneto € 2.413.165,51, Università collaudati
di Padova 476.226,50 e Azienda Ospedaliera € 60.806,99
Completamento rete elettrica di MT e impianto
Lavori
centralizzato di controllo e supervisione degli impianti:
collaudati
Regione Veneto €2.683.978,09
Ristrutturazione delle “Casette di Via S. Massimo” da
destinare ad attività alberghiera. Affidamento incarico di
Fase
redazione del progetto preliminare ed approvazione
progettuale
disciplinare di incarico – importo lavori euro
3.800.000,00
lavori di rifacimento impiantistico e ristrutturazione
Lavori
della Cabina Elettrica MT/BT "Ex Suore"
conclusi
Finanziamento: FSR 2004: € 460.574,61 e Azienda
09/2009
Ospedaliera € 484.563,70
Realizzazione impianti cabine di trasformazione Polo
Tecnologico Est, Polo Tecnologico Ovest, Monoblocco 2 e
Lavori in
corso
ristrutturazione reti dorsali di distribuzione del
Monoblocco dell’Azienda Ospedaliera di Padova (comm. 1164) d’appalto
Finanziamento Regione Veneto 4.415.706,49
Progettazione esecutiva, coordinamento sicurezza in fase
Lavori
di progettazione ed esecuzione dei lavori per la
ristrutturazione del Policlinico Corpo Trattamenti – I°
appaltati
lotto
Manutenzione coordinata a strutture ed impianti dei
fabbricati dell'Azienda Ospedaliera: Zona Est ed Ospedale
Busonera – A110 con la quale si sono effettuati i
seguenti interventi:
Lavori
Comm 1259 – Completamento nuovo montalettighe Psichiatrico
ultimati
Lavori
Comm 1145 – Centrale cabina e polo tecnologico Est
ultimati
98
OGGETTO LAVORI
FASE
Comm 1250 – Ristrutturazione 7 Piano degenze Monoblocco
Lavori
ultimati
Comm 1261 – Distribuzione dorsale e quadri elettrici
edifici Ex Case Suore Ufficio direzione e Servizio
Psichiatrico
Lavori
ultimati
Comm 1373 – Nuovi impianti ascensori (vari)
Comm. 1204 – Laboratorio urgenze: adeguamento locali
medicina laboratorio
Comm 1262 – 8 piano Policlinico
Comm 1250 – Monoblocco ristrutturazione 7 Piano
Lavori
ultimati
Lavori
ultimati
Lavori
ultimati
Lavori
ultimati
Manutenzione coordinata a strutture ed impianti dei
fabbricati dell'Azienda Ospedaliera: Zona Ovest – A111 con la quale si sono effettuati i seguenti interventi:
Lavori
ultimati
Comm 1269 – Nuove aree accoglimento – atrio Piano Rialzato Lavori
Monoblocco
ultimati
Lavori
Comm 1214 – Ristrutturazione ambulatori Angiologia
ultimati
Comm 1273 – Ambulatori Endocrinologia PT lato Sud
Lavori
Giustinianeo
ultimati
Comm 1272 – Adeguamento gas Medicali PT e 2 P Centro
Lavori
Gallucci e altri
ultimati
Lavori
Comm 1277 – Nuovo ascensore per ascensore Semeiotica
ultimati
Lavori
Comm. 1285 – Adeguamento ambulatori Endoscopia
ultimati
Lavori
Comm 1325 – Adeguamento reparto immunotrasfusionale
ultimati
Comm 1330 – Dorsali ac e vuoto c/o laboratorio 3 piano
Lavori
Anatomia Patologica
ultimati
Lavori
Comm 1343 – Bagni 2 piano Monoblocco
ultimati
Comm 1204 – Laboratorio urgenze: adeguamento locali
Lavori
medicina laboratorio
ultimati
Comm 1249 – Completamento Cardiochirurgia Trapianti
LAVORI GIA’ DECISI E PIANIFICATI
Nuova U.O. Immunotrasfusionale presso Giustinianeo lato
est::1) Laboratori; 2) torre tecnologica; 3) locale
frigoemoteche e congelatori al P.T..
Medicina Nucleare:- lavori adeguamento camera calda a
nuove norme sulla manipolazione radiofarmaci
Laboratorio URGENZE :-2° fase lato OVEST
Nuovo laboratorio ecocardiografico negli ex spazi
Emodinamica
Piastra Angiografica:- Negli spazi al 1° piano della
Cucina Monoblocco realizzazione con la procedura di gara
"chiavi in mano" di una nuova piastra angiografica con 3
Angiografi.
Policlinico Degenze:- realizzazione di 7 p.l. di terapia
semi-intensiva post opertoria (Trapianti)
T.I.Ped.:- negli spazi attuale laboratori Cl. Pediatrica e
ala OVEST corpo degenze realizzazione nuova T.I.Ped. con:-
99
OGGETTO LAVORI
FASE
10 posti letto in stanze singole; area centrale
monitoraggio; stanza deposito farmaci; spogliatoio
personale; gruppo bagni e locali depoosito e servizi di
supporto.
Centro Grandi Ustionati:- per consentire la
ristrutturazione del centro è stato deciso di procedere
per fasi;
1) le degenze del centro ustioni e le stanze
di chirurgia plastica (prof. Chiarelli) si trasferiscono
al 1° piano per tutta la durata dei lavori; 2) si
ristruttura l'ala EST a sede definitiva con 8 p.l. per
grandi ustionati.;
VIA Orus:- Palazzina B - lavori adeguamento funzionale per
trasferimento laboratori di Pediatria
VIA Orus: Palazzina E - lavori adattamento locali p.1° per
trasferimento laboratori dr. Burlina
Via Orus:- Interventi di adeguamento edilizio ed
impiantistico generale per sanare lavori mai eseguiti o
incompleti
Centro Regionale Trapianti:- Trasferimento dal
Giustinianeo alla casetta isolata di via San Massimo
Pneumologia:-Ristrutturazione del 3° piano della
pneumologia per studi medici e ambulatori da destinare
alla Pediatria per poter liberare il 4° piano della Cl.
Pediatrica
LAVORI
DA
PIANIFICARE
Nuovo Reparto dialisi e degenze nefrologia:- nuova sede
presso il Monoblocco Degenze 1° piano
Reparto Ortopedia:- ristrutturazione ed adeguamento
funzionale e di sicurezza del reparto ortopedia al 3°
piano
Laboratorio per nutrizione parenterale presso Farmacia
piano rialzato del Monoblocco
Cardiochirurgia:- ristrutturazioneintegrale del gruppo
operatorio (4 sale) e traformazione della 4° sala in "Sala
Ibrida"
Medicina Nucleare Giustinianeo:-Prima fase Lavori di
adeguamento statico ed antisismico relativo all'area della
vecchia Radiologia; Seconda fase lavori "Chiavi in mano"
per adeguamento locali ed installazione nuova PET
Divisione Ostetrica:-Ristrutturazione ed adeguamento
normativo degli impianti del Nido e sale parto/sale
operatorie. Eventuale ristrutturazione Clinica Ostetrica.
Nuovo edificio in ampliamento per area materno infantile
Centro procreazione assistita:-
ALTRI
INTERVENTI
Giustinianeo:-Ristrutturazione ex bunker carcerati per
nuovo spogliatoio del personale presso Giustinianeo
Laboratorio URGENZE 1° fase lato EST
Adeguamento del sistema di ricezione TV:- per il passaggio
delle trasmissioni televisive dal sistema analogico al
sistema digitale terrestre
Giustinianeo Emodialisi:-Adeguamento normativo dell’area
di Emodialisi del reparto di Nefrologia 2 del piano
100
OGGETTO LAVORI
FASE
rialzato dell’Ospedale Giustinianeo
Monoblocco:- Progetto per lavori adeguamento statico e
sismico del monoblocco (degenze - trattamenti - nodo
traffico - cucine)
Giustinianeo:-Progetto per lavori adeguamento statico e
sismico dell'intero complesso Giustinianeo
Pneumologia:-Progetto per lavori adeguamento statico e
sismico dell'intero edificio Pneumologia
101
4.4 - Attrezzature
Attrezzature sanitarie
Nel periodo 2007-2010, caratterizzato da scarsa liquidità, sono
stati fatti investimenti in attrezzature sanitarie finalizzati al
mantenimento dell'elevato standard tecnologico aziendale.
Le risorse sono state indirizzate particolarmente al potenziamento
e rinnovo delle tecnologie che impattano maggiormente sulle liste
d'attesa, sulle attività chirurgiche e sulle giornate di degenza (es.
diagnostica per immagini, attrezzature da laboratorio,…).
Priorità è stata data in generale al potenziamento dell’attività
diagnostica e alla sostituzione delle apparecchiature obsolete o fuori
uso.
Nel
quadriennio
sono
state
collaudate
complessivamente
e
rese
disponibili circa 3.500 apparecchiature di cui
2500 circa acquisite in conto capitale;
1000 circa acquisite in noleggio o service.
Per un valore in conto capitale di circa € 39.250.000,00.
Le più significative forniture in fase di installazione hanno un
valore di circa € 2.700.000,00.
Attrezzature consegnate e collaudate
Le attrezzature più significative installate e collaudate nel triennio
sono:
anno 2007
• sostituzione n. 2 TAC (Radiologia 1, Istituto di Radiologia)
• n. 1 nuova Risonanza Magnetica e n. 1 nuova TAC in Clinica
Pediatrica
• potenziamento attrezzature del Centro di Crioconservazione dei
Gameti Maschili
• rinnovo
e
potenziamento
attrezzature
per
Microbiologia
e
Tossicologia Forense e Antidoping
anno 2008
• n. 1 nuovo sistema TAC/PET integrato (trasferito in comodato d’uso
allo IOV);
• sostituzione n. 1 Risonanza Magnetica in Istituto di Radiologia;
• n. 2 telecomandati per diagnostica radiologica (P.S. e Istituto di
Radiologia);
• rinnovo n. 2 Impianti per Emodinamica;
• N. 2 sistemi per cariotipizzazione del DNA;
• n. 1 sistema per la valutazione dell’elasticità delle lesioni
epatiche
• rinnovo e potenziamento attrezzature la Laboratorio Analisi,
Microbiologia e Anatomia Patologica
anno 2009
• rinnovo attrezzature (monitoraggio, ventilazione, letti, scialitiche
e altro) e arredi Rianimazione Centrale;
• n. 1 nuova Risonanza Magnetica in Radiologia 1;
102
•
•
•
•
•
rinnovo
e
potenziamento
colonne
per
chirurgia
laparoscopica
mininvasiva;
rinnovo
ventilatori
polmonari
Terapia
Intensiva
della
Cardiochirurgia
n. 4 sistemi per ECMO e n.
potenziamento attrezzature del Centro di Crioconservazione dei
Gameti Maschili
rinnovo e potenziamento attrezzature per Laboratorio Analisi,
Microbiologia e Anatomia Patologica
anno 2010
• Rinnovo sistema di moniotoraggio centralizzato in UCIC
• n. 1 mammografo
• rinnovo laser a eccimeri per la chirurgia refrattiva
• n. 4 microscopi operatori
• rinnovo n. 7 ecocardiografi
• n. 1 ecolaser
• n. 1 litotritore multidisciplinare
• n. 1 sistema integrato di analisi del movimento
• n. 4 stazioni per anestesia
Attrezzature in fase di installazione
Le attrezzature in fase di installazione sono:
•
n. 10 sistemi di videoendoscopia e videoecoendoscopia digestiva
e polmonare
Principali Investimenti previsti per il 2011
•
•
•
•
•
•
rinnovo n. 1 Robot Chirurgico per Urologia;
rinnovo n. 1 RMN da 3 T, n. 1 TAC con 64 slice, n. 1 impianto
angiografico
biplanare
per
diagnostica
e
procedure
interventistiche per Neuroradiologia;
rinnovo TAC della Radiologia 1
potenziamento TAC portatile per Neurochirurgia
rinnovo ecografi ed ecocardiografi ad elevata obsolescenza;
rinnovo attrezzature per sale operatorie e terapie intensive
per adulti e pediatrica (sistemi di monitoraggio ventilatori
polmonari, stazioni per anestesia,….)
A evidenza dell’obiettivo di svecchiamento del parco macchine
quando obsoleto e, in generale, di mantenimento dello standard
tecnologico aziendale perseguito si allegano alcuni grafici
dell’età media per alcune tipologie di attrezzature sanitarie al
31/12/2006, al 31/12/2009 e al 31/12/2011:
103
ETA' MEDIA DI ALCUNE TIPOLOGIE DI
APPARECCHIATURE PER DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
9,0
8,0
7,0
6,0
31/12/2006
5,0
31/12/2009
4,0
31/12/2011
3,0
2,0
1,0
0,0
TAC
RMN
ANGIOGRAFIA ECOGRAFI
DIGITALE
ETA' MEDIA APPARECCHI PER VENTILAZIONE IN
TERAPIA INTENSIVA E SALA OPERATORIA
16,0
14,0
12,0
10,0
8,0
6,0
4,0
2,0
0,0
31/12/2006
31/12/2009
31/12/2011
APPARECCHI PER
ANESTESIA
VENTILATORI POLMONARI
104
5
–
LA DIMENSIONE ECONOMICA
5.1 - La Dinamica Economica
Conto economico riclassificato
Contributi in c/esercizio
Ricavi per prestazioni
Altri proventi
Concorsi recuperi rimborsi
Compartecipazione
VALORE DELLA PRODUZIONE
Acquisti di beni
Beni sanitari
Beni non sanitari
Acquisti di servizi sanitari
Specialistica ambulatoriale
Assistenza ospedaliera
Prestazioni socio sanitarie
Trasporto sanitario
Libera professione intramoenia
Rimborsi, assegni, contributi
Consulenze, collaborazioni sanitarie
Altri servizi sanitari
Acquisti di servizi non sanitari
Servizi non sanitari in appalto
Consulenze, collaborazioni non
sanitarie
Formazione
Manutenzioni
Godimento beni di terzi
Personale
Oneri diversi di gestione
Ammortamenti
Svalutazioni
Variazione delle rimanenze
Accantonamenti
COSTO DELLA PRODUZIONE
Consuntivo
2009
85.728.871
411.921.469
7.552.558
22.683.329
8.970.712
536.856.940
Consuntivo
2010
89.828.362
408.788.510
7.182.849
23.591.634
8.523.948
537.915.303
168.269.796
163.401.162
4.868.634
55.215.861
878.527
0
0
1.519.321
18.886.864
780.322
26.499.870
6.650.956
56.077.210
53.513.894
172.676.463
168.531.298
4.145.165
54.523.080
631.180
0
0
1.902.070
19.525.939
685.084
24.282.472
7.496.335
54.897.066
53.090.236
1.769.702
1.096.409
793.614
710.421
17.623.004 15.834.942
5.952.833
5.240.364
203.646.330 207.203.231
1.933.005
1.756.548
27.630.977 28.885.404
16.884
190.972
-5.458.144
1.961.240
4.228.902
2.099.917
535.136.658 545.269.227
DIFF. VALORE E COSTO
1.720.281
-7.353.924
Gestione finanziaria
Gestione straordinaria
-5.326.102
1.735.010
-2.205.143
-1.358.345
RISULT. PRIMA DELLE IMPOSTE
-1.870.810
-10.917.411
Imposte e tasse
16.508.136
16.784.282
RISULTATO D'ESERCIZIO
-18.378.947 -27.701.693
105
Commento sulla dinamica economica 2009-2010
Il risultato d’esercizio, nel periodo 2009-2010, è peggiorato
passando da una perdita economica di 18,4 milioni di euro ad una di 27,7
milioni di euro. Il peggioramento del risultato di esercizio è dovuto
principalmente ad un aumento dei costi di beni e ad un incremento dei
costi del personale.
(milioni di euro)
RISULTATO
D'ESERCIZIO
2009
2010
-18,4
-27,7
Nel periodo in esame si è assistito ad un leggero aumento del
valore della produzione che rispecchia percorsi sanitari di maggior
complessità e quindi di maggior riconoscimento economico.
Il volume di attività (prestazioni di ricovero, accessi al pronto
soccorso e prestazioni ambulatoriali) mostra una progressiva riduzione
dell’attività di ricovero e una crescita dell’erogazione di prestazioni
ambulatoriali. Le tecnologie e lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi
consentono infatti, di limitare gli accessi all’ospedale per prestazioni
di ricovero solamente alle situazioni effettivamente acute e critiche, in
linea con gli indirizzi regionali sull’appropriatezza.
(milioni di euro)
VALORE DELLA
PRODUZIONE
2009
2010
536,8
537,9
Il costo della produzione di conseguenza aumenta nel 2010 anche se
in modo piu’ che proporzionale.
(milioni di euro)
COSTO DELLA
PRODUZIONE
La tabella seguente espone il
sanitari nei periodi di riferimento
2009
2010
535,1
545,2
dettaglio
dei
costi
2009
Prodotti farmaceutici ed emoderivati
Ossigeno
Prodotti dietetici
Materiali per la profilassi - vaccini
Materiali diagnostici prodotti chimici
Materiali diagnostici, lastre RX, mezzi di contrasto
Presidi chirurgici e materiali sanitari)
Materiali protesici
Materiali per emodialisi
Altri beni e prodotti sanitari
Beni e prodotti sanitari da Asl Policlinici della Regione
Totale
79.210.535
463.810
164.409
29.723
22.165.487
4.805.493
28.132.313
17.705.997
2.688.217
6.649.219
1.385.957
163.401.162
per
i
beni
2010
86.409.004
491.423
158.063
30.846
22.776.250
4.525.146
28.683.430
15.494.611
2.539.019
5.765.999
1.657.509
168.531.300
106
Le principali osservazioni che si possono fare sono le
seguenti:
•
L’incremento dei costi per i prodotti farmaceutici è causato
dal trend in aumento della somministrazione farmaci per
conto( File F) che ha come contropartita ricavi di mobilità
sanitaria;
•
La leggera riduzione dei costi per i materiali diagnostici è
dovuta all’avvio del sistema di refertazione digitalizzato ha
portato
ad
una
riduzione
del
consumo
di
materiale
radiografico;
I Servizi Sanitari recepiscono un decremento spiegato
principalmente dalla riduzione delle consulenze e collaborazioni a
seguito del piano di stabilizzazione del personale precario, dai
costi per l’Università di Padova previsti nella voce “Altri
servizi sanitari” e non
ancora sostenuti e dal trend
in
decremento della libera professionale intramoenia.
La
tabella
seguente espone il dettaglio del conto economico per i servizi
sanitari come sopra descritto.
Acquisti ser. san. per ass. specialistica ambul.
Acquisti servizi sanitari per assistenza ospedaliera
Acquisto prestazioni trasporto sanitari
Acquisto prest. Socio-Sanitaria a rilev. sanitaria
Libero-prof.intramoenia
Rimborsi, assegni e contributi sanitari
Consul. Collaborazioni e indennità pers. Univers.
Altri ser. sanitari e socios. a rilevanza sanitaria
Totale
2009
878.527
0
1.519.321
0
18.886.864
780.322
26.499.870
6.650.956
55.215.860
2010
631.180
1.902.070
19.525.939
685.084
24.282.472
7.496.335
54.523.080
I Servizi non Sanitari complessivamente recepiscono un
decremento nel periodo di analisi mostrato nella tabella che
segue.
Lavanderia
Pulizia
Mensa
Riscaldamento
Elaborazione dati
Servizi trasporti non sanitari
Smaltimento rifiuti
Utenze telefoniche
Utenze elettricità
Altre utenze
Premi di assicurazione
Altri servizi non sanitari
Consulenze - Collaborazioni
Formazione
Totale
2009
2010
3.963.640 4.127.905
6.555.598 6.758.939
8.016.930 9.146.914
5.571.258 5.104.339
611.418
882.169
910.600
937.004
1.644.207 1.537.608
1.248.304 1.342.144
3.889.771 3.735.481
766.788
707.158
7.835.895 5.444.678
12.499.485 13.365.896
1.769.702 1.096.409
793.614
710.421
56.077.210 54.897.065
107
I costi del personale per l’anno 2010 mostrano un incremento
rispetto al 2009. La tabella seguente espone il dettaglio dei
costi per ruolo.
2009
2010
Totale Costo del personale
203.646.330
207.203.233
Personale del ruolo sanitario 162.213.913
Costo del personale dirigente ruolo sanitario
60.938.253
165.588.280
63.638.505
56.027.838
58.678.746
4.910.415
101.275.660
4.959.759
101.949.775
Personale del ruolo professionale
Costo del personale dirigente ruolo professionale
Costo del personale comparto ruolo professionale
1.088.860
890.007
198.853
1.089.782
889.543
200.239
Personale del ruolo tecnico
Costo del personale dirigente ruolo tecnico
Costo del personale comparto ruolo tecnico
26.622.967
324.279
26.298.688
26.723.577
329.187
26.394.390
Personale del ruolo amministrativo
Costo del personale dirigente ruolo
amministrativo
Costo del personale comparto ruolo
amministrativo
13.720.590
13.801.594
1.044.648
1.099.821
12.675.942
12.701.773
Costo del personale dirigente medico
Costo del personale dirigente non medico
Costo del personale comparto ruolo sanitario
Vincolo di bilancio regionale
Con DGRV n. 1558 del 08-06-2010 e successivo aggiornamento con DGRV n.
874 del 21-06-2011, la Regione del Veneto ha approvato i limiti di costo
per i Direttori Generali.
Tale limite per l’Azienda Ospedaliera ammontava complessivamente, al
netto delle poste di scambio fra aziende, a 451,3 milioni di euro
La tabella seguente come dettagliato nella sopraccitata DGRV, espone le
voci di bilancio sottoposte a vincolo al netto delle “poste R” di scambio
con
esclusione
di
quelle
riferite
ai
DIMT
(dipartimenti
immunotrasfusionali) e rileva la variazione con il valore di bilancio di
esercizio 2010 depurando il vincolo complessivo, dai costi della
somministrazione diretta dei farmaci per conto (file F), non imputabili
ai consumi ospedalieri.
Tenuto conto che il delta di 2,8 milioni di euro imputabile al costo del
personale è riconducibile principalmente ai costi derivanti dai rinnovi
contrattuali di competenza 2010 e l’incremento del costo dei beni (4,4
milioni)
è riconducibile principalmente alla somministrazione diretta
Farmaci (file F), l’analisi degli scostamenti fa ritenere che il vincolo
complessivo imposto sia raggiunto.
108
Consuntivo
2010
Vincolo 2010
(B.1) Acquisti di beni
(B.2.A) Acquisti servizi sanitari
(B.2.A.10) Acquisto prest. trasporto sanitari
(B.2.A.13) Rimborsi, assegni e contributi
sanit.
Delta
168.269.795,62 172.676.463,27
4.406.667,65
35.499.298,26
34.365.960,88
-1.133.337,38
1.519.321,44
1.902.069,77
382.748,33
829.151,47
685.083,93
-144.067,54
(B.2.A.14) Consulenze Collab. sanitarie
(B.2.A.15) Altri servizi sanitari rilevanza
sanit.
26.499.869,57
24.282.472,21
-2.217.397,36
6.650.955,78
7.496.334,97
845.379,19
(B.2.B) Acquisti di servizi non sanitari
56.077.210,23
54.897.065,64
-1.180.144,59
(B.3) Manutenzioni ordinarie
17.623.004,20
15.834.941,60
-1.788.062,60
5.952.833,49
5.240.363,95
-712.469,54
204.428.224,94 207.203.230,91
2.775.005,97
(B.4) Godimento di beni di terzi
(B.5) Totale Costo del personale
(B.6) Oneri diversi di gestione
(B.11) Accantonamenti tipici dell’esercizio
SUBTOTALE
Ricavi di poste R
TOTALE
Somministrazione file F
1.933.005,00
1.756.547,74
2.905.076,45
2.099.916,98
-805.159,47
492.688.448,19 494.074.490,97
1.386.042,78
41.380.980,00
-176.457,26
40.569.895,55
-811.084,45
451.307.468,19 453.504.595,42
2.197.127,23
53.718.674,67
57.347.302,33
3.628.627,66
TOTALE AL NETTO FILE F 397.588.793,52 396.157.293,09
-1.431.500,43
Costo della produzione
La tabella seguente espone il dettaglio dei Beni Sanitari confrontando il
consuntivo 2010 con i valori di bilancio economico preventivo (BEP 2010).
Bep 2010
Acquisti di beni sanitari
Consuntivo
2010
Delta
177.043.566
168.531.298
-8.512.268
85.410.857
86.409.004
998.147
Ossigeno
500.000
491.423
-8.577
Prodotti dietetici
180.000
158.063
-21.937
35.000
30.846
-4.154
23.450.000
22.776.250
-673.750
5.550.000
4.525.146
-1.024.854
Presidi chirurgici e materiali sanitar)
32.300.000
28.683.430
-3.616.570
Materiali protesici
20.000.000
15.494.611
-4.505.389
Materiali per emodialisi
2.550.000
2.539.019
-10.981
Altri beni e prodotti sanitari
5.959.143
5.765.999
-193.144
Beni e prodotti sanitari da Asl Policlinici della Regione
1.108.566
1.657.509
548.943
Prodotti farmaceutici ed emoderivati
Materiali per la profilassi - vaccini
Materiali diagnostici prodotti chimici
Materiali diagnostici, lastre RX, mezzi di contrasto
109
Il delta di -8,5 milioni di euro è spiegato principalmente:
• dai materiali diagnostici, per i quali l’attivazione del sistema
di refertazione digitalizzato ha portato ad una riduzione del
consumo di materiale radiografico;
• da presidi e
protesi, per i quali il volume di prestazioni
effettuate nel 2010 di impianti di protesi cardiovascolari,
endoprotesi e protesi ortopediche è stato inferiore a quello
previsto in fase di budgeting.
Servizi sanitari
I Servizi Sanitari nel complesso recepiscono un decremento rispetto al
Bep 2010 di 5,3 milioni di euro spiegati principalmente dalla riduzione
delle consulenze e collaborazioni a seguito del piano di stabilizzazione
del personale precario, dai costi per l’Università di Padova previsti
nella voce “Altri servizi sanitari” e non ancora sostenuti e dal trend
in decremento della libera professionale intramoenia.
La tabella seguente espone il dettaglio del conto economico per i servizi
sanitari come sopra descritto.
Bep 2010
Totale Servizi sanitari
Consuntivo
2010
Delta
59.782.324
54.523.081
-5.259.243
862.432
631.180
-231.252
1.610.000
1.902.070
292.070
30.000
0
-30.000
19.800.000
19.525.939
-274.061
872.523
685.084
-187.439
Consul. Collaborazioni e indennità pers. Univers.
26.321.996
24.282.472
-2.039.524
Altri servizi sanitari
10.285.373
7.496.335
-2.789.038
Acquisti ser. san. per ass. specialistica ambul.
Acquisto prestazioni trasporto sanitari
Acquisto prest. Socio-Sanitaria a rilev. sanitaria
Libero-prof.intramoenia
Rimborsi, assegni e contributi sanitari
Servizi non sanitari
I Servizi non Sanitari complessivamente recepiscono un decremento
rispetto al Bilancio Economico preventivo di 5,7 milioni di euro,
spiegati principalmente da:
costi di riscaldamento, per i quali nell’esercizio 2010 è stato
modificato il sistema di pagamento che risulta a cavallo di due esercizi,
(nel 2011 sarà effettuata una più attenta previsione da parte dell’Area
Tecnica);
servizi di mensa per i quali l’incremento per l’esercizio 2010 è stato
inferiore a quello previsto;
altri servizi non sanitari, nei quali era stata prevista una stima del
costo dell’esternalizzazione del magazzino farmacia, che è stato
posticipato al 2011;
110
La tabella seguente espone il dettaglio dei Servizi non Sanitari.
Bep 2010
Totale acquisti di servizi non sanitari
Consuntivo
2010
Delta
60.586.491
54.897.066
-5.689.426
Lavanderia
4.100.000
4.127.905
27.905
Pulizia
6.800.000
6.758.939
-41.061
Mensa
10.750.000
9.146.914
-1.603.086
7.200.000
5.104.339
-2.095.661
Elaborazione dati
850.000
882.169
32.169
Servizi trasporti non sanitari
400.000
937.004
537.004
Smaltimento rifiuti
1.800.000
1.537.608
-262.392
Utenze telefoniche
1.350.000
1.342.144
-7.856
Utenze elettricità
4.200.000
3.735.481
-464.519
750.000
707.158
-42.842
Riscaldamento
Altre utenze
Premi di assicurazione
5.762.808
5.444.678
-318.130
Altri servizi non sanitari
14.616.202
13.365.896
-1.250.306
1.347.481
1.096.409
-251.072
660.000
710.421
50.421
Consulenze - Collaborazioni
Formazione
Manutenzioni
Le manutenzioni recepiscono una riduzione rispetto al Budget 2010 di 2,4
milioni di euro spiegate fondamentalmente dai costi delle manutenzioni
ordinarie di immobili, in quanto in corso di esercizio si sono
privilegiati i lavori di manutenzione incrementativa.
La tabella seguente espone il dettaglio delle singole voci.
Bep 2010
Totale Manutenzioni
Consuntivo
2010
Delta
18.264.571
15.834.942
-2.429.629
8.500.000
5.829.127
-2.670.873
15.000
37.716
22.716
Manutenzione e riparazione alle attrezzature sanitarie
8.817.000
8.844.044
27.044
Manutenzione e riparazione per la manut. di automezzi
90.000
87.398
-2.602
842.571
1.036.657
194.086
Manutenzione e riparazione agli immobili
Manutenzione e riparazione ai mobili e macchine
Altre manutenzioni e riparazioni
111
Godimento di beni terzi
Per il godimento dei beni di terzi si riscontra un contenimento dei costi
di 1,3 milioni di euro, spiegato principalmente dalla chiusura di leasing
finanziari e noleggi di attrezzature sanitarie.
La tabella seguente espone il dettaglio delle singole voci
Bep 2010
Consuntivo
2010
Delta
Totale Godimento di beni di terzi
6.517.800
5.240.364
-1.277.436
Affitti passivi - area sanitaria
1.830.000
1.834.528
4.528
Affitti passivi - area non sanitaria
Canoni di noleggio - area sanitaria
Canoni di noleggio - area non sanitaria
Canoni di leasing - area sanitaria
40.000
13.478
-26.522
3.070.000
2.805.946
-264.054
278.000
227.958
-50.042
1.299.800
358.452
-941.348
Personale
I costi del personale presentano costi in linea con bilancio economico
preventivo 2010 e coerenti agli obiettivi di costo fissati nella Dgr. N
1558 del 8 giugno 2010 dove il limite di costo era stato calcolato
tenendo conto dei costi riferiti al bilancio di esercizio 2009,
incrementato delle autorizzazioni per le nuove assunzioni e dei costi
derivanti dai rinnovi contrattuali. Per l’analisi dettagliata che valuta
l’impatto dei minori costi per cessazioni, dei maggiori costi per
assunzioni, e l’applicazione del CCNL comparto biennio 08-09 e
trascinamento sul 2010 si rimanda al capitolo Dinamiche del personale
nella presente relazione.
La tabella seguente espone il dettaglio dei costi per ruolo.
Bep 2010
Consuntivo
2010
206.990.778
207.203.231
212.452
Personale del ruolo sanitario 164.900.765
165.588.279
687.514
Totale Costo del personale
Delta
Dirigente ruolo sanitario
62.983.089
63.638.504
655.415
Dirigente medico
58.102.912
58.678.746
575.834
4.880.177
4.959.759
79.581
101.917.676
101.949.775
32.099
1.136.379
1.089.782
-46.597
Dirigente ruolo professionale
914.496
889.543
-24.954
Comparto ruolo professionale
221.882
200.239
-21.643
27.103.044
26.723.576
-379.468
292.353
329.187
36.834
26.810.691
26.394.390
-416.302
13.850.590
13.801.594
-48.997
Dirigente ruolo amministrativo
1.066.284
1.099.821
33.536
Comparto ruolo amministrativo
12.784.306
12.701.773
-82.533
Dirigente non medico
Comparto ruolo sanitario
Personale del ruolo professionale
Personale del ruolo tecnico
Dirigente ruolo tecnico
Comparto ruolo tecnico
Personale del ruolo amministrativo
112
Per quanto riguarda il rispetto del vincolo di congruità riferito al
costo del personale (tabella seguente), come già spiegato precedentemente
nell’analisi complessiva del vincolo, il delta di 2,8 milioni di euro è
riconducibile per 1,8 milioni ai costi derivanti dai rinnovi contrattuali
di competenza 2010, per 761 mila euro all’indennità di vacanza
contrattuale per l’anno 2010 e per le nuove assunzioni autorizzate.
Vincolo 2010
Totale Costo del personale
204.428.224,94
Consuntivo 2010
207.203.230,91
Delta
2.775.005,97
113
5.2 - La Dinamica Finanziaria
e Patrimoniale
Struttura finanziaria ed indici di liquidità
La
struttura
finanziaria
dell’Azienda
al
31/12/2010
è
sinteticamente illustrata dal presente schema, nel quale attività
e passività vengono classificate secondo il grado decrescente di
liquidità/esigibilità.
2009
2010
ATTIVO CORRENTE
liquidità Immediate
liquidità Differite
0,7
148,7
0,6
157,4
disponibilità
27,4
25,3
Totale att. Corr.
176,8
183,3
ATTIVO IMMOBILIZZATO
immobilizzazioni
materiali
immobilizzazioni
immateriali
immobilizzazioni
finanziarie
Totale immobil.
Totale Attivo
142,3
138,8
52,8
54,7
0,1
195,2
0,2
193,7
372,0
377,0
2009
2010
PASSIVO CORRENTE
debiti a breve
termine
419,3
454,0
PASSIVO A MEDIO LUNGO TERMINE
debiti a medio
lungo termine
5,3
3,4
PATRIMONIO NETTO
Totale passivo
e patrimonio
netto
- 52,6
-80,4
372,0
377,0
Tale rappresentazione dello Stato Patrimoniale consente la
determinazione di alcuni indicatori di bilancio attraverso i quali
è possibile analizzare la situazione della liquidità aziendale;
tutti
gli
indicatori
che
di
seguito
vengono
riportati
rappresentano una situazione che, pur rimanendo di estrema
gravità,
è
sostanzialmente
stabile
rispetto
all’esercizio
precedente. Una prima analisi in questo senso può essere
sviluppata analizzando la variazione del capitale circolante netto
che, oltre ad essere l’anello di congiunzione tra la dinamica
economica e quella finanziaria della gestione, può essere
utilizzato anche quale un primo efficace indicatore di liquidità:
114
(milioni di euro)
ATTIVO CIRCOLANTE
Rimanenze
Crediti (netto sval.)
Liquidità
Ratei e risconti
PASSIVO CIRCOLANTE
Fornitori
Aziende SSN e Regione
Banche
Altri debiti
ratei e risconti passivi
CAPITALE CIRCOLARE NETTO
Variaz. Annua CCN
Variaz. Annua CCN (%)
2009
cons
176,8
2010
cons
183,1
27
25
148,7
157,4
0,7
0,6
0,3
0,1
419,3
454,0
217,3
252,9
53,3
50,3
20,5
21
114,9
114,7
13,3
15,1
- 242,5
- 270,9
Variaz.
10/09
6,3
- 2,0
8,7
- 0,1
- 0,2
34,7
35,6
- 3,0
0,5
- 0,2
1,8
- 28,4
- 28,4
- 11,7%
La variazione negativa netta del capitale circolante netto, pari a
28,4 milioni di euro, risulta determinata da un incremento del
passivo circolante, principalmente a seguito dell’aumento dei
debiti verso fornitori e dei ratei e risconti passivi, pur a
fronte di una riduzione dei debiti nei confronti delle Aziende del
Servizio Sanitario Nazionale e verso Stato e Regione, che supera
l’aumento dell’attivo circolante determinato da una crescita dei
crediti e da una diminuzione delle rimanenze di beni
L’incremento dei debiti verso fornitori è la diretta conseguenza
della oramai cronica carenza di liquidità in cui versa l’Azienda
Ospedaliera di Padova, il cui effetto si riflette nei tempi medi
di pagamento, che hanno superato mediamente i 400 giorni (tornando
circa ai livelli del 2007), a fronte anche di una ridotta
erogazione dei versamenti regionali a ripiano perdite. Malgrado la
gravità
della
situazione
finanziaria
dell’Azienda,
si
rappresentano comunque gli ottimi risultati ottenuti in merito
alla sottoscrizione di accordi/transazioni per la gestione del
contenzioso con i fornitori che ha prodotto un recupero
complessivo di € 2.554.022,96,
costituiti dallo storno di
interessi di mora addebitati per € 2.325.841,13 e da sconti
finanziari per € 228.181,83, e al contempo si è tradotto in soli
n. 4 decreti ingiuntivi per un valore totale complessivo di
€ 447.284,67 unito al conseguente mancato addebito di interessi
per ritardati pagamenti, che hanno contribuito a migliorare il
risultato economico dell’Azienda.
L’ incremento registrato nei debiti verso fornitori porta
l’incidenza di questi ultimi sul valore della produzione al 47 %.
115
Incidenza % debiti vs fornitori su valore della
produzione
48,0%
46,0%
44,0%
42,0%
40,0%
38,0%
incidenza %
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
46,5%
46,2%
44,1%
45,0%
39,0%
40,5%
47,0%
Gli ulteriori due indici di liquidità che di seguito vengono
riportati
confermano,
come
sopra
detto,
quanto
risultante
dall’analisi della variazione del capitale circolare netto; in
particolare:
INDICE di LIQUIDITA’ PRIMARIA, che varia dallo 0,36 del 2009 allo
0,35 del 2010
questo indice esprime la capacità dell’impresa di coprire le
uscite a breve termine generate dalle passività correnti con le
entrate generate dalle poste maggiormente liquide delle attività
correnti (liquidità immediate e liquidità differite);
CURRENT RATIO che varia dallo 0,42 nel 2009 allo 0,40 del 2010
Tale indice, diversamente da quello precedente, esprime la
capacità dell’impresa di far fronte alle uscite correnti con le
entrate correnti derivanti da tutte le attività correnti, comprese
quindi le disponibilità (in particolare le rimanenze) che, per
l’Azienda Ospedaliera di Padova, sono di importo rilevante.
Ciò detto, e confermando quanto già anticipato in precedenza, la
situazione di liquidità dell’Azienda Ospedaliera di Padova,
riducendosi rispetto i livelli del 2009, resta comunque grave
poiché le entrate future provenienti dal realizzo delle attività
correnti non sono sufficienti a coprire le uscite future, derivati
dall’estinzione delle passività a breve.
116
Investimenti
La dinamica delle immobilizzazioni materiali, immateriali e
finanziarie viene rappresentata nel prospetto che segue, in cui si
mettono a confronto gli investimenti al lordo ed al netto dei
fondi ammortamento, nella loro evoluzione temporale dal 2004 al
2010.
Immobilizzazioni lorde e nette
2009 cons
2010 cons
Variaz. 10/09
Immobilizz. lorde
530,3
555,9
25,6
4,8%
Fondi amm.to
335,2
362,2
27
8,04%
Immobilizz. nette
195,1
193,7
- 1,4
- 0,72%
(milioni di euro)
Variazione annua
Variazione annua (%)
7,9
4,22%
Variaz. % 10/09
- 1,4
- 0,72%
Dinamica delle immobilizzazioni lorde
600,0
mlioni di €
500,0
400,0
300,0
200,0
100,0
0,0
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
immobilizz. lorde 415,7 426,1 437,8 476,8 499,7 530,3 555,9
L’investimento, al 31 dicembre 2010, recepisce un leggero
decremento netto di 1,4 milioni di euro rispetto all’esercizio
precedente. Complessivamente l’investimento lordo, al 31 dicembre
2010, è aumentato di 25,6 milioni di euro (pari al 4,8%)rispetto
117
all’anno precedente riguardante interventi incrementativi su
fabbricati
di
proprietà
per
4,6
milioni,
acquisizione
e
manutenzioni straordinarie su attrezzature per 7,8 milioni, su
impianti e macchinari per 6,5 milioni, acquisizione di mobili e
arredi e mobili d’ufficio per 0,7 milioni, macchine d’ufficio per
1 milione, diritti di brevetto e di utilizzazione delle opere
d’ingegno per 2,5 milioni, migliorie su immobili di terzi
utilizzati dall’Azienda Ospedaliera di Padova per 2,5 milioni.
Le immobilizzazioni materiali in corso e acconti (costituite dagli
interventi
su
fabbricati
in
fase
di
ultimazione,
dalle
attrezzature sanitarie e dagli impianti e macchinari in fase di
collaudo) si sono ridotte rispetto al 2009 a seguito delle
conclusione degli interventi o dell’entrata in funzione del bene
durevole, incrementando il valore della corrispondente categoria
di immobilizzazione.
Gli investimenti nel patrimonio dell’Azienda sopra rappresentati
hanno mantenuto sostanzialmente stabile il tasso di obsolescenza
(rapporto tra fondo ammortamento e valore dell’immobilizzazione)
sia delle attrezzature sanitarie – passato da 0,73 a 0,74 – che
dei fabbricati strumentali – passato da 0,70 a 0,71.
I Fornitori
La voce di bilancio “Debiti verso Fornitori” presenta per
l’esercizio 2010 un saldo pari ad € 252.883.133,17 con un
incremento rispetto al valore del 2009 per € 35.623.389,51.
L’esposizione
debitoria
dell’Azienda,
considerata
la
grave
situazione che caratterizza la gestione finanziaria dell’Azienda
nonostante il costante ricorso all’anticipazione di cassa per
l’importo massimo consentito dall’attuale legislazione, produce
effetti negativi sui tempi medi di pagamento dei fornitori con
conseguenze in termini di addebito di interessi di mora da parte
degli stessi. A fronte di ciò l’Amministrazione dell’Azienda
Ospedaliera di Padova ha intrapreso linee d’intervento orientate
sia al miglioramento dell’efficienza gestionale sia al recupero,
in alcuni casi, del rapporto di collaborazione dei fornitori.
Sul lato dell’efficienza, l’Azienda ha avviato da qualche anno
delle iniziative integrate con l’U.l.s.s. 16 di Padova e
l’Istituto Oncologico Veneto, le altre aziende sanitarie della
città di Padova, con l’obiettivo di ottimizzare la funzionalità
delle strutture, eliminando eventuali sprechi e disfunzioni
mediante un utilizzo pieno, efficace, efficiente e produttivo
delle
risorse.
Le
tre
Aziende
hanno
fondato
la
loro
collaborazione, quindi, sul criterio di “interaziendalità”, con
l’intento di una forte integrazione sia dei servizi amministrativi
e di supporto, sia di alcuni servizi sanitari la cui azione
acquista maggiore efficacia e produttività nell’operare lungo
linee omogenee di attività. Il criterio di interaziendalità assume
i caratteri di modello operativo per il raggiungimento di
specifici
obiettivi
comuni
alle
Aziende
nel
rispetto
dell’individualità di ognuna di esse.
Quanto all’aspetto di collaborazione con i fornitori, l’obiettivo
è quello di garantire loro la certezza di pagamenti entro scadenze
prestabilite e di ridurre i contenziosi legali e/o l’addebito di
118
interessi moratori. Anche nel 2010 è continuata pertanto, sulla
scorta di quanto già avvenuto nel 2009, un’intensa attività
finalizzata all’ottenimento di accordi transattivi coi fornitori
al fine di abbattere i costi per interessi di mora e spese legali.
Malgrado la gravità della situazione finanziaria dell’Azienda, il
cui effetto si riflette nei tempi medi di pagamento, che hanno
superato mediamente i 400 giorni (tornando
circa ai livelli del
2007), l’attività in questione ha conseguito dei buoni risultati
concretizzandosi in un recupero complessivo di € 2.554.022,96,
costituiti dallo storno di interessi di mora addebitati per €
2.325.841,13 e da sconti finanziari per € 228.181,83, e al
contempo si è tradotto in soli n. 4 decreti ingiuntivi, unito al
conseguente mancato addebito di interessi per ritardati pagamenti.
119
6
–
LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE
Si evidenziano le iniziative realizzate in materia di
cooperazione internazionale nonché in ambito europeo, secondo
un’ottica di “investimento istituzionale”:
Anno 2009
In realizzazione il Progetto “Programma di integrazione tra
attività clinica e didattica nell’Ospedale di Beira – III anno” in
collaborazione con l’Ospedale Centrale di Beira in Mozambico e
l’Organizzazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova.
Tema: Garantire la qualità delle prestazioni dell’Ospedale
Centrale di Beira per assicurarne la funzione di riferimento
regionale e di supporto alla formazione universitaria.
Aree: Medicina, Chirurgia, Ostetricia-Ginecologia.
Budget: 138.317,30 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
30.000,00 Euro.
In realizzazione il Progetto “Emergenza AIDS presso l’Ospedale di
Mikumi in Tanzania: sostegno delle attività HIV/AIDS correlate
nell’Ospedale e nel territorio di competenza” in collaborazione
con l’Ospedale St.Kizito di Mikumi in Tanzania e l’Organizzazione
Medici con l’Africa CUAMM di Padova.
Tema: Contribuire al rafforzamento della diagnosi dell’infezione
da HIV e al miglioramento della gestione del paziente in terapia
ARV presso l’ospedale di Mikumi; potenziare le attività di
diagnosi e counselling nonché la promozione delle cure a domicilio
sul territorio di competenza dell’ospedale.
Aree: Infettivologia, Formazione.
Budget: 40.300,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
30.000,00 Euro.
In realizzazione il Progetto “Maternità ed infanzia sicure presso
l’Ospedale St. Kizito di Mikumi e la sua area di riferimento – I
anno” in collaborazione con l’Ospedale St.Kizito di Mikumi in
Tanzania e l’Organizzazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova.
Tema: Tutela delle condizioni di salute della popolazione maternoinfantile del bacino di utenza dell’Ospedale di Mikumi, Regione di
Morogoro, Tanzania.
Aree: Materno-infantile, Formazione.
Budget: 56.840,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
20.000,00 Euro.
In realizzazione il Progetto “Cooperazione con l’ospedale Orotta,
Asmara - II anno” in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico
Orotta di Asmara, il Ministero della Salute Eritreo, l’ Università
Orotta di Asmara, l’Università degli Studi di Padova e
l’
Associazione “Un cuore, Un mondo – Padova” ONLUS.
Tema: Migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura delle
cardiopatie congenite e malattie cardiache acquisite nei bambini
Eritrei; favorire la creazione di un centro di cardiologia e
cardiochirurgia pediatrica, gestito interamente da personale
locale, con il supporto saltuario di équipes europee.
120
Aree:
Cardiologia
Pediatrica,
Cardio-chirurgia
Pediatrica,
Formazione.
Budget: 73.533,52 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
40.000,00 Euro.
In realizzazione il Progetto “Cooperazione con l’ospedale Orotta,
Asmara - III anno” in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico
Orotta di Asmara, il Ministero della Salute Eritreo, l’ Università
Orotta di Asmara, l’Università degli Studi di Padova e
l’
Associazione “Un cuore, Un mondo – Padova” ONLUS.
Tema: Migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura delle
cardiopatie congenite e malattie cardiache acquisite nei bambini
Eritrei; favorire la creazione di un centro di cardiologia e
cardiochirurgia pediatrica, gestito interamente da personale
locale, con il supporto saltuario di équipes europee.
Aree:
Cardiologia
Pediatrica,
Cardio-chirurgia
Pediatrica,
Formazione.
Budget: 80.080,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
50.000,00 Euro.
In realizzazione il Progetto “Realizzazione di una Unità di Cure
Intensive Cardiologiche presso l’Ospedale n. 2 di Ulaanbaatar. I
anno” in collaborazione con l’Ospedale n. 2 di Ulaanbaatar in
Mongolia.
Tema:
Migliorare
l’offerta
sanitaria
dell’Ospedale
locale
attraverso la realizzazione di una Unità di Cure Intensive
Cardiologiche presso il Dipartimento di Cardiologia.
Aree: Cardiologia.
Budget: 52.327,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
30.000,00 Euro.
In conclusione il Progetto “Programma di integrazione tra attività
clinica e didattica nell’Ospedale di Beira - II anno” in
collaborazione con l’Ospedale Centrale di Beira in Mozambico e
l’Organizzazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova.
Tema: Garantire la qualità delle prestazioni dell’Ospedale
Centrale di Beira per assicurarne la funzione di riferimento
regionale e di supporto alla formazione universitaria.
Aree: Medicina, Chirurgia, Ostetricia-Ginecologia.
Budget: 125.000,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
30.000,00 Euro.
In conclusione il Progetto “Cooperazione con l’ospedale Orotta di
Asmara, per la prevenzione e cura delle cardiopatie congenite ed
acquisite nell’infanzia - I anno” in collaborazione con l’Ospedale
Pediatrico Orotta di Asmara, il Ministero della Salute Eritreo, l’
Università Orotta di Asmara, l’Università degli Studi di Padova e
l’ Associazione “Un cuore, Un mondo – Padova” ONLUS.
Tema: Migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura delle
cardiopatie congenite e malattie cardiache acquisite nei bambini
Eritrei, riducendo la morbilità e mortalità dovute a tali
patologie.
Aree: Cardiologia Pediatrica, Chirurgia Pediatrica, Formazione.
Budget: 118.304,61 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
80.000,00 Euro.
121
In realizzazione il Progetto “Network for communicable diseases
control in Southern Europe and Mediterranean Countries – EPISOUTH”
in
collaborazione
con
l’Istituto
Superiore
di
Sanità
e
corrispettivi enti di otto Paesi Europei nonché di altri centri
collaboratori di paesi dell’Europa dell’Est e del Mediterraneo per
un totale di 26 paesi coinvolti.
Tema: Creazione di una rete di cooperazione su questioni
epidemiologiche e miglioramento della sorveglianza sulle malattie
trasmissibili nei Paesi del Mediterraneo e dei Balcani, inclusi
Paesi non UE.
Aree: Epidemiologia.
Budget: 2.308.722,26 Euro, di cui 235.184,56 Euro quale quota
parte allocato all’Azienda Ospedaliera di Padova.
In conclusione il Progetto “Equal Opportunities For Health: Action
For Development” in collaborazione con Medici con l’Africa CUAMM,
Azienda ULSS 16 e/o Ospedaliera Università di Padova ed 11 centri
universitari
(di cui sei in associazione) di altri 4 paesi
europei.
Tema: Contribuire a creare consapevolezza su questioni relative
alla
cooperazione
allo
sviluppo
in
ambito
sanitario,
con
particolare riferimento alla salute globale.
Aree: Cooperazione allo sviluppo, salute globale.
Budget: non previsto. Partecipazione in associazione.
Anno 2010
In realizzazione il Progetto “Screening neonatale delle
cardiopatie congenite e prevenzione della malattia reumatica sul
territorio nazionale eritreo – I anno” in collaborazione con
l’Ospedale Pediatrico Orotta di Asmara, il Ministero della Salute
Eritreo, l’Università Orotta di Asmara, l’Università degli Studi
di Padova, Associazione “Un cuore, Un mondo – Padova” ONLUS e
Comunità Eritrea in Italia.
Tema: Formazione del personale medico e paramedico in
collaborazione con il Ministero della Salute e la Facoltà di
Medicina locali; diffusione della cultura e assistenza sanitaria
per la diagnosi neonatale delle patologie d’organo congenite;
prevenzione delle malattie cardiache congenite o acquisite
nell’infanzia e nell’adolescenza, con particolare riferimento alla
malattia reumatica.
Aree: Cardiologia Pediatrica, Cardio-chirurgia Pediatrica,
Formazione.
Budget: 98.340,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
40.000,00 Euro.
In realizzazione il Progetto “Cooperazione con l’ospedale
Orotta, Asmara - III anno” in collaborazione con l’Ospedale
Pediatrico Orotta di Asmara, il Ministero della Salute Eritreo,
l’Università Orotta di Asmara, l’Università degli Studi di Padova
e l’ Associazione “Un cuore, Un mondo – Padova” ONLUS.
Tema: Migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura delle
cardiopatie congenite e malattie cardiache acquisite nei bambini
eritrei; favorire la creazione di un centro di cardiologia e
122
cardiochirurgia pediatrica, gestito interamente da personale
locale, con il supporto saltuario di équipes europee.
Aree: Cardiologia Pediatrica, Cardio-chirurgia Pediatrica,
Formazione.
Budget: 80.080,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
50.000,00 Euro.
In realizzazione il Progetto “Formazione, qualità e ricerca
presso l’Ospedale di Beira e l’Università Cattolica del Mozambico
– I anno” in collaborazione con l’Ospedale Centrale di Beira in
Mozambico, la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del
Mozambico, l’Organizzazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova,
l’ Università degli Studi di Padova, l’U.L.S.S. n. 16 Padova,
l’U.L.S.S. n. 9 Treviso e l’Istituto Oncologico Veneto.
Tema: Garantire servizi efficaci e di qualità nell’Ospedale
Centrale di Beira per creare un ambiente di eccellenza che possa
permettere la formazione di professionisti sanitari.
Aree:
Materno-Infantile,
Medicina
Interna,
Malattie
infettive, Ostetricia-Ginecologia.
Budget: 80.000,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
30.000,00 Euro.
In realizzazione il Progetto “Maternità ed infanzia sicure
presso l’Ospedale
St. Kizito di Mikumi e la sua area di
riferimento – II anno” in collaborazione con l’Ospedale St.Kizito
di Mikumi in Tanzania e l’Organizzazione
Medici con l’Africa
CUAMM di Padova.
Tema: Tutela delle condizioni di salute della popolazione
materno-infantile del bacino di utenza dell’Ospedale di Mikumi,
Regione di Morogoro, Tanzania.
Aree: Materno-infantile, Formazione.
Budget: 51.140,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
20.000,00 Euro.
In realizzazione il Progetto “Maternità ed infanzia sicure
presso l’Ospedale
St. Kizito di Mikumi e la sua area di
riferimento – I anno” in collaborazione con l’Ospedale St.Kizito
di Mikumi in Tanzania e l’Organizzazione
Medici con l’Africa
CUAMM di Padova.
Tema: Tutela delle condizioni di salute della popolazione
materno-infantile del bacino di utenza dell’Ospedale di Mikumi,
Regione di Morogoro, Tanzania.
Aree: Materno-infantile, Formazione.
Budget: 56.840,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
20.000,00 Euro.
In realizzazione il Progetto “Realizzazione di una Unità di
Cure
Intensive
Cardiologiche
presso
l’Ospedale
n.
2
di
Ulaanbaatar. I anno” in collaborazione con l’Ospedale n. 2 di
Ulaanbaatar in Mongolia.
123
Tema: Migliorare l’offerta sanitaria dell’Ospedale locale
attraverso la realizzazione di una Unità di Cure Intensive
Cardiologiche presso il Dipartimento di Cardiologia.
Aree: Cardiologia.
Budget: 52.327,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
30.000,00 Euro.
In realizzazione il Progetto “EPISOUTH +: a network for the
control of public health threats and other bio-security risks in
the Mediterranean region and Balkans” (DG SANCO) e
“EpiSouth, a
network for the control of health and security threats and other
bio-security risks in the Mediterranean region and South-East
Europe” (DG AIDCO) in collaborazione con l’Istituto Superiore di
Sanità e corrispettivi enti di Paesi Europei nonché di altri
centri di paesi dell’Europa dell’Est e del Mediterraneo per un
totale di 27 paesi coinvolti.
Tema: Accrescere la sicurezza della salute nell’area del
Mediterraneo e dei Balcani attraverso il rafforzamento della
sorveglianza per far fronte ai rischi di salute e di bio-sicurezza
a livello nazionale e regionale nei paesi europei della rete
esistente EpiSouth
nell’ implementazione delle International
Health Regulations (OMS).
Aree: Epidemiologia.
Budget: 43.711,00 Euro (DGSANCO) e 58.850,00 Euro (DG AIDCO),
budget assegnato all’Azienda Ospedaliera di Padova.
In conclusione il Progetto “Cooperazione con l’ospedale
Orotta, Asmara - II anno” in collaborazione con l’Ospedale
Pediatrico Orotta di Asmara, il Ministero della Salute Eritreo,
l’Università Orotta di Asmara, l’Università degli Studi di Padova
e l’ Associazione “Un cuore, Un mondo – Padova” ONLUS.
Tema: Migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura delle
cardiopatie congenite e malattie cardiache acquisite nei bambini
Eritrei; favorire la creazione di un centro di cardiologia e
cardiochirurgia pediatrica, gestito interamente da personale
locale, con il supporto saltuario di équipes europee.
Aree: Cardiologia Pediatrica, Cardio-chirurgia Pediatrica,
Formazione.
Budget: 73.533,52 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
40.000,00 Euro.
In conclusione il Progetto “Programma di integrazione tra
attività clinica e didattica nell’Ospedale di Beira – III anno” in
collaborazione con l’Ospedale Centrale di Beira in Mozambico e
l’Organizzazione Medici con l’Africa CUAMM di Padova.
Tema: Garantire la qualità delle prestazioni dell’Ospedale
Centrale di Beira per assicurarne la funzione di riferimento
regionale e di supporto alla formazione universitaria.
Aree: Medicina, Chirurgia, Ostetricia-Ginecologia.
Budget: 138.317,30 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
30.000,00 Euro.
124
In conclusione il Progetto “Emergenza AIDS presso l’Ospedale
di Mikumi in Tanzania: sostegno delle attività HIV/AIDS correlate
nell’Ospedale e nel territorio di competenza” in collaborazione
con l’Ospedale St.Kizito di Mikumi in Tanzania e l’Organizzazione
Medici con l’Africa CUAMM di Padova.
Tema:
Contribuire
al
rafforzamento
della
diagnosi
dell’infezione da HIV e al miglioramento della gestione del
paziente in terapia ARV presso l’ospedale di Mikumi; potenziare le
attività di diagnosi e counselling nonché la promozione delle cure
a domicilio sul territorio di competenza dell’ospedale.
Aree: Infettivologia, Formazione.
Budget: 40.300,00 Euro, ottenuto finanziamento regionale di
30.000,00 Euro.
In conclusione il Progetto “Network for communicable diseases
control in Southern Europe and Mediterranean Countries – EPISOUTH”
in
collaborazione
con
l’Istituto
Superiore
di
Sanità
e
corrispettivi enti di otto Paesi Europei nonché di altri centri
collaboratori di paesi dell’Europa dell’Est e del Mediterraneo per
un totale di 26 paesi coinvolti.
Tema: Creazione di una rete di cooperazione su questioni
epidemiologiche e miglioramento della sorveglianza sulle malattie
trasmissibili nei Paesi del Mediterraneo e dei Balcani, inclusi
Paesi non UE.
Aree: Epidemiologia.
Budget: 2.308.722,26 Euro, di cui 235.184,56 Euro quale quota
parte allocata all’Azienda Ospedaliera di Padova.
125
7
–
LA DIMENSIONE DI GENERE
7.1 - Il Bilancio di Genere
Presentazione
Il Bilancio di Genere è solo uno degli atti di responsabilità
sociale di una azienda o di una amministrazione. Esso è sia un documento
di rendicontazione sia uno strumento per rispondere sempre meglio ed in
relazione al mutevole contesto alle esigenze delle parti interessate. Tra
queste un soggetto di particolare rilievo è costituito dalle donne.
Da alcuni anni l’Unione Europea ha promosso iniziative per una
rendicontazione sociale che faciliti sviluppi di pari opportunità tra i
generi. In recenti documenti sia l’Unione Europea che le Nazioni Unite
hanno espresso l’indirizzo che in tutti gli Stati i principi della
rendicontazione di genere vengano sempre più applicati anche nell’ambito
della rendicontazione di Responsabilità Sociale delle imprese.
Lo scopo è quello di disporre elementi di riferimento attendibili
per conoscere e poi agire per ridurre le disuguaglianze di genere a volte
risultato non previsto delle politiche aziendali più generali o effetto
non del tutto controllato del contesto esterno.
Consapevoli che questo è un inizio, si è certi che sarà possibile
nei prossimi anni, oltre che realizzare le indicazioni previste nel Piano
delle Azioni Positive, anche sviluppare iniziative nell’ambito della
certificazione di qualità di genere (Progetto “Bollino Rosa – SONO”
Stesse Opportunità Nuove Opportunità) e della Medicina di Genere.
La Medicina di Genere nasce dall’osservazione che, fino ad ora,
troppi studi hanno descritto le patologie umane basandosi quasi
esclusivamente su casistiche di un solo genere, in particolare quello
maschile. Oggi ci accorgiamo, invece, che il manifestarsi delle malattie,
la loro evoluzione, la terapia e la prevenzione sono molto differenti
nelle donne rispetto all’uomo, ma le azioni preventive, cliniche e
terapeutiche sono applicate spesso alle donne pur non essendo state mai
verificate su di loro. Il Primo Congresso Nazionale sulla Medicina di
Genere (Padova, 2009) ha voluto essere l’inizio, come già succede in
altre nazioni, di un processo di sensibilizzazione a livello italiano per
dare origine ad attività educazionali e di informazione, rivolte sia al
medico specialista sia
al medico di medicina generale e per favorire
studi e progetti di ricerca su questo argomento.
Per questo motivo è nato a Padova il Centro Studi Nazionale su
Salute e Medicina di Genere, Presidente Prof.ssa Giovannella Baggio,
fondato dall’Azienda Ospedaliera di Padova in collaborazione con la
Fondazione Giovanni Lorenzini (Milano - Houston) e alcuni professionisti
particolarmente interessati a questa nuova dimensione della medicina.
E’ un Centro a carattere multidisciplinare, che collega tutte le
competenze necessarie per sviluppare azioni, in termini di promozione e
di approfondimento, in ambito non solo locale ma anche nazionale, al fine
di contribuire alla riflessione scientifica, attualmente presente nella
medicina mondiale
Nell’ottobre 2010 si è tenuto, sempre a Padova, il 2° Congresso
Nazionale sulla Medicina di Genere.
Adriano Cestrone
Direttore Generale
Bilancio di Genere
Fin dal suo inizio il CPO ha inteso darsi delle linee direttive
sulle quali procedere per dare significato al proprio impegno, oltre al
fine principale di essere un organismo realmente attivo sulle tematiche
di “parità”.
Le riflessioni poi attuali lo hanno visto fortemente coinvolto nei
vari processi aziendali non in posizione di subalternità, ma di efficace
strumento in ambito lavorativo.
126
Le linee direttive essenziali sono state le seguenti:
• Divulgazione e promozione delle tematiche.
• Coinvolgimento
del
personale
con
incontri
di
formazione,
informazione a vari livelli e responsabilità.
• Sostegno alla costruzione del “mainstreaming di genere” con il
coinvolgimento di soggetti istituzionali e non istituzionali.
• Sviluppo delle competenze in tali materie delle componenti del CPO.
• Studio e ricerche: realizzazione di indagini per l’analisi e lo
studio del contesto per far emergere bisogni e necessità, oltreché
l’emersione di esigenze sottese.
• Ampio dibattito interno per favorire scambi e confronti.
• Confronto con altre realtà di CPO.
• Sostegno alla realizzazione di “azioni efficaci” per il personale.
Situazione dati di genere
Di seguito si riportano i dati sulla composizione del personale e
distribuzione nei diversi ruoli e profili relativi all’anno 2010
Dipendenti part-time per ruolo e genere
Maschi;
5,97%
Femmine; 94,03%
AMMINISTRATIVO
Maschi;
9,38%
Femmine; 90,63%
TECNICO
Femmine; 50,00%
PROFESSIONALE
Maschi; 50,00%
Maschi;
2,54%
Femmine; 97,46%
SANITARIO
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
127
Composizione del personale per genere
Medici
Unità equivalenti 560,27
Maschi
58%
Femmine
42%
Sanitario Com parto
Unit à e quiv a le nt i 2 4 7 6 ,7 0
Maschi
20%
Femmine
80%
Tecnico Com parto
Unità equivalenti 816,20
Maschi
36%
Femmine
64%
Dirigenti non Medici
Unità equivalenti 52,0
Maschi
19%
Femmine
81%
Dirigenza Tecnica - Professionale - Am m inistrativa
Unità equivalenti 21,95
Maschi
41%
Femmine
59%
Am ministrativo Com parto
Unità equivalenti 353,20
Maschi
20%
Femmine
80%
Professionale Com parto
Unità equivalenti 6,00
Maschi
92%
Femmine
8%
I dati esprimono con evidenza il processo di femminilizzazione
attualmente in corso. Processo questo che rende necessario porre il tema
tra le priorità sia rispetto al ripensare le strategie di “valorizzazione
del personale”, alla consapevolezza di ricercare l’applicazione di
modelli gestionali in grado di conciliare vita familiare e vita
lavorativa, nonché la ricerca di azioni forti sul piano delle tematiche
di supporto al personale 8famiglia). Permangono poi evidenti disparità
tra uomini e donne in particolare nell’area della dirigenza medica, anche
se si deve sottolineare il nuovo emergente: le giovani generazioni che
128
stanno praticando e/o che si stanno affacciando a tali professioni sono
donne.
E’ molto interessante ciò che emerge dall’indagine svolta nel 2010
in collaborazione con l’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della
Provincia di Padova e la Facoltà di statistica dell’Università di Padova
“Le donne medico: il paradigma della professionalità”, rivolta a tutti i
Medici.
Nelle Facoltà universitarie le matricole sono per il 60% di
sesso femminile, e su 10 laureati 8 sono donne. Ma soprattutto, la
percentuale di iscritte agli Ordini sotto i 30 anni di età arriva al 70%.
Tale trend porta all’interno delle organizzazioni sanitarie e
territoriali a confrontarsi con nuovi scenari dell’organizzazione del
lavoro (es: con le limitazioni alla capacità di lavoro extra-familiare
durante la gravidanza e la prima infanzia dei figli riducono la
disponibilità
complessiva
delle
ore
lavorate
delle
donne…)
con
conseguenti variazioni importanti nell’organizzazione dei servizi, nella
pratica professionale e nella stessa cultura del SSN.
Le questioni chiave:
•
aumento del numero delle donne medico in sanità (trend + 5%
ogni 5 anni)
•
la loro entrata comporterà forme di lavoro diversificate
•
problematiche legate alla loro sostituzione per evitare
l’impoverimento dell’offerta dei servizi sanitari.
•
la scelta delle specialità: quanto incidono per essa le
esigenze di conciliazione della vita lavorativa e familiare.
Alcuni cenni all’indagine che ha riguardato tutti i medici della
provincia di Padova a cui il questionario è stato inviato tramite mail:
• risposta del 34%
• di questi 90% ospedalieri, 10% territoriali
• è più evidente per le donne il peso familiare, anche se il peso orario
è molto determinante per entrambi (9,37 al giorno per l'uomo, 8,97 per
le donne)
• poco tempo dedicato ad attività sociali (praticamente inesistenti)
• la distribuzione dei compiti in casa è tipicamente tradizionale
• il 37,84% è insoddisfatto del livello raggiunto della carriera
professionale (Donne 21,96% e Maschi 15,88%)
• non c'è differenza di paradigma tra M e F
• emerge il tema dell'autostima nelle donne (il riconoscimento)
Emerge che il paradigma, cioè il modello di riferimento di valore
fondamentale, è fortemente consolidato: non discutibile. Vuol dire che
la professione medica rimane ben definita nei suoi percorsi di studio e
di carriera, codificando gli elementi sostanziali che la caratterizzano.
Ancora oggi le donne medico sono costrette a orientarsi verso le
specialità che permettono tradizionalmente di conciliare vita lavorativa
e famiglia come la medicina generale, la pediatria, la neuropsichiatria
infantile, l’allergologia, la ginecologia e l’ostetricia, l’odontoiatria.
Il 44% delle dottoresse “under 35” non sono sposate, così come non lo
sono il 17% delle donne medico tra i 36 e i 50 anni, mentre gli uomini
non sposati nella stessa fascia d’età sono pochissimi; le donne medico
con un figlio sono il 73%, gli uomini con un figlio sono il 90%. Quelle
con due figli sono il 45%, i colleghi con due figli sono il 74%.
Le donne che arrivano ai vertici di carriera single o separate sono
il 30%. Sempre il 30% delle donne non ha figli, mentre gli uomini che non
hanno figli sono invece solo il 13%, perché è dimostrato che fanno più
129
carriera le donne nubili senza figli rispetto alle donne sposate e con
figli. Questi dati la dicono lunga sulle scelte che le donne che optano
per la carriera medica si trovano ancora costrette a fare.
Se attraverso la nostra ricerca dovessimo tratteggiare la figura
della donna medico, potremmo definirla impegnata, competitiva, preparata,
permeabile ai modelli di successo e carriera, attiva nel conciliare le
sue molteplici sfaccettature con i ruoli sociali (moglie, madre, nonna),
entusiasta del suo lavoro. Ma anche frustrata per la carriera spesso
ostacolata, disturbata dai limiti che le impone la egemonia maschile del
potere, divisa fra i diversi ruoli coinvolgenti ma molto faticosi che si
trova contemporaneamente ad assumere: sulla donna ricade il peso della
famiglia, dell’educazione dei figli, dell’organizzazione e gestione
familiare e della casa in genere, dell’assistenza agli anziani …
Dovrebbe essere dunque modificata l’organizzazione della vita
lavorativa e familiare (e non solo tra i medici); servono servizi per
bambini e anziani, il part-time può rappresentare un’importante soluzione
per queste difficoltà di conciliare vita professionale e privata delle
donne.
Le parole chiave sono:
conciliazione
parità
genere
azioni positive
discriminazioni
mainstreaming
Le
azioni
svolte
hanno
riguardato
la
predisposizione
del
Regolamento, il Piano delle Azioni Positive, l’avvio dell’esperienza
dello sportello RETE, come luogo di ascolto, dando attuazione al tema
delle misure finalizzate a promuovere il benessere organizzativo, che è
correlato al tema più ampio della parità. Oltre a questo molte e diverse
le iniziative di formazione del personale:
•
storia delle normative per la tutela e la promozione del
lavoro femminile con particolare attenzione ai temi della conciliazione;
ruolo della contrattazione ed analisi degli accordi più
significativi realizzati in materia di pari opportunità tra donne e
uomini nel lavoro e conciliazione tra vita e lavoro;
le pari opportunità nell’Unione Europea;
analisi e conoscenza delle esperienze di vita nell’ambito
della conciliazione tra famiglia e lavoro.
IL CPO poi nell’ottica della tutela ha collaborato con il Comitato
Mobbing alla stesura del “Codice di comportamento per la tutela della
dignità delle donne e degli uomini operanti nell’Azienda Ospedaliera di
Padova”, adottato con deliberazione del Direttore Generale n. 561 del
04/06/2009 con la finalità di promuovere il diffondersi di una cultura
improntata al pieno rispetto della dignità delle lavoratrici e dei
lavoratori e di prevenire, di conseguenza, atti e comportamenti che
violino la dignità medesima come sono le molestie e sessuali.
Il Codice di condotta per entrambe le aziende integra, affianca e
supporta le regole contenute nel contratto collettivo e le procedure
vigenti in tema di benessere organizzativo.
Altro capitolo di lavoro di questo CPO ha riguardato la Promozione
di attività di coordinamento tra i CPO delle Aziende Sanitarie del Veneto
e tra i diversi soggetti pubblici e non nella città di Padova e
all’interno di tale ambito si è costruito e poi sottoscritto il documento
130
di raccordo per favorire lo sviluppo di processi di mainstreaming di
genere in ambito locale che consiste nel (ri)organizzare, migliorare,
sviluppare e valutare il processo politico in modo da incorporare una
prospettiva di uguaglianza di genere in tutte le politiche a tutti i
livelli e gli stadi, da parte degli attori normalmente coinvolti nel
processo decisionale (Consiglio d’Europa, 1998).
Il documento è stato siglato dai principali enti pubblici del
territorio ossia Provincia di Padova, Comune di Padova, Università di
Padova, Camera di Commercio di Padova, Azienda Ospedaliera di Padova,
Azienda ULSS 16 di Padova, Istituto Oncologico Veneto, Istituto
Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Agenzia Regionale per la
Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto e rappresenta la base
comune di accordo tra i diversi enti per sviluppare, nel triennio 20092012, un ciclo di programmazione che venga a consentire a livello
territoriale la realizzazione di quanto previsto dalla stessa “RoadMap
per l’uguaglianza tra donne e uomini” dell'Unione Europea. All’interno
della politica di mainstreaming si inserisce l’istituzione del tavolo
interistituzionale contro la violenza sulle donne di cui fanno parte
Provincia di Padova, Comune di Padova, Università di Padova, Azienda
Ospedaliera di Padova, Azienda ULSS 16 di Padova, Istituto Oncologico
Veneto, Prefettura di Padova, Questura di Padova e che nasce con
l’obiettivo di individuare strumenti ed azioni utili a contrastare il
fenomeno, in netta espansione. Per affrontare alla radice questo problema
è infatti necessario che il tema della violenza di genere sia inserito
nelle agende politiche e che ci sia un’assunzione di responsabilità da
parte
di
tutti
gli
enti
e
soggetti
del
privato
sociale
e
dell’associazionismo che erogano servizi a favore delle vittime. Fanno,
non a caso, parte del Tavolo anche il Centro Veneto Progetti Donna e la
Croce Rossa Italiana.
Diversi i momenti convegnistici e se ne citano alcuni:
1. Iniziativa “Uscire dal silenzio: le donne contro la violenza” 8 marzo
2009)
2. “Come conoscere la violenza di genere” (7 maggio 2009),
3. Convegno “Gender, Talenti e Competenze nella P. A.” (9 marzo 2010).
4. Convegno in collaborazione con l’Ordine dei Medici Chirurghi e
Odontoiatri “Le donne medico: il paradigma della professionalità…” (13
novembre 2010).
5. Convegno in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia
dell’Università di Padova “C’è bisogno di parlarne ancora: violenza sulle
donne e reti dei servizi sociali” (19 novembre 2010).
Complessivamente a queste iniziative hanno partecipato circa 1500
persone.
Da segnalare infine come questo CPO abbia patrocinato diversi
eventi ed iniziative:
Studio e ricerche
Come anticipato nell’introduzione, si è trattato di un’area chiave
per l’azione del CPO dal momento che ha consentito di identificare le
priorità e gli obiettivi da affrontare.
Le principali ricerche promosse da questo Comitato sono:
Ricerca mirata alla conoscenza delle condizioni di lavoro del
personale e della percezione delle pari opportunità. E’ stata condotta
nel 2008 tra i dipendenti delle tre Aziende Sanitarie e dell’Istituto
Zooprofilattico delle Tre Venezie e ha fatto emergere come evidenze
principali: l’esigenza che sia rivisto l’istituto del part-time affinché
un numero maggiore di persone ne possano fruire; la necessità di dotare
131
l’area ospedaliera di maggiori parcheggi e di migliori collegamenti con i
mezzi pubblici; la priorità di fornire ai lavoratori dei servizi per
l’infanzia.
Ricerca condotta questo autunno in collaborazione con l’Ordine dei
Medici di Padova e la Facoltà di Statistica dell’ Università di Padova
con l’obiettivo di far emergere i paradigmi professionali prevalenti nel
nostro territorio padovano in ambito medico e le specifiche esigenze di
conciliazione tra vita lavorativa e familiare e le aspettative di
carriera a ciò correlate. I dati sono tuttora in fase di elaborazione
anche se da una prima analisi è emerso ad esempio che: le donne medico
rappresentano la quota preminente delle nuove leve dei medici; i medici
lavorano molto, con orari difficili e sono generalmente soddisfatti del
lavoro che svolgono anche se spesso non vedono l’impegno tradursi in
carriera professionale;
il lavoro del medico è in equilibrio con la
famiglia, anche se rimane loro pochissimo tempo per la vita sociale ecc.
Il tema centrale che i medici fanno emergere come prioritario è quello
della “giusta conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa”.
Le ricerche hanno reso le azioni del Comitato più mirate ed
efficaci; ad esempio l’indagine rivolta a tutto il personale ha permesso
di comprendere l’importanza di adoperarsi per la realizzazione di un nido
interaziendale, così com’è stato effettivamente fatto.
Inoltre è importante segnalare la ricerca HOUPE (Health and
Organisation among University Physicians in four European countries, che
è stata realizzata congiuntamente in quattro ospedali universitari
europei di Svezia, Islanda, Norvegia ed Italia; per il nostro paese
l'Azienda Ospedaliera di Padova è stata la sede di svolgimento. Lo scopo
di quest’indagine coordinata dalla Prof.ssa Daria Minucci, già Direttore
dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia, è stato quello di
individuare le connessioni tra burn out, condizioni di lavoro, di
carriera e questioni di genere in ambito medico. La seconda ricerca
condotta dal CPO, dall’Ordine dei Medici di Padova e dalla Facoltà di
Statistica dell’ Università di Padova si è posta l’obiettivo di far
emergere i paradigmi professionali prevalenti nel nostro territorio
padovano in ambito medico e le specifiche esigenze di conciliazione tra
vita lavorativa e familiare e le aspettative di carriera a ciò correlate.
Il CPO Interaziendale, inoltre, ha contribuito alla redazione del
libro “Donne, talento e tecnologia” ed è stato coinvolto per l’iniziativa
di presentazione del volume, che si è svolta a Roma il 16 luglio 2009.
presso il Dipartimento per le Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio
dei Ministri.
• A seguito del collegato al lavoro, testo approvato dalla camera dei
deputati il 19 ottobre 2010, art. 21, vengono definite le Misure atte a
garantire pari opportunità, benessere di chi lavora e assenza di
discriminazioni nelle amministrazioni pubbliche e il Comitato unico di
garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di
chi lavora e contro le discriminazioni; ha composizione paritetica ed è
formato da un componente designato da ciascuna delle organizzazioni
sindacali maggiormente rappresentative a livello di amministrazione e
da un pari numero di rappresentanti dell'amministrazione in modo da
assicurare nel complesso la presenza paritaria di entrambi i generi. Il
presidente
del
Comitato
unico
di
garanzia
è
designato
dall'amministrazione.
132
7.2 – La Medicina di Genere
La Medicina di Genere nasce dall’osservazione che, fino ad
ora, troppi studi hanno descritto le patologie umane basandosi
quasi esclusivamente su casistiche di un solo genere, in
particolare quello maschile. Oggi ci accorgiamo, invece, che il
manifestarsi delle malattie, la loro evoluzione, la terapia e la
prevenzione sono molto differenti nelle donne rispetto all’uomo, ma
le azioni preventive, cliniche e terapeutiche sono applicate spesso
alle donne pur non essendo state mai verificate su di loro.
Il Primo Congresso Nazionale sulla Medicina di Genere (Padova,
2009) ha voluto essere l’inizio, come già succede in altre nazioni,
di un processo di sensibilizzazione a livello italiano per dare
origine ad attività educazionali e di informazione, rivolte sia al
medico specialista sia
al medico di medicina generale e per
favorire studi e progetti di ricerca su questo argomento.
Per questo motivo è nato a Padova il Centro Studi Nazionale su
Salute e Medicina di Genere, Presidente Prof.ssa Giovannella
Baggio,
fondato
dall’Azienda
Ospedaliera
di
Padova
in
collaborazione con la Fondazione Giovanni Lorenzini (Milano Houston) e alcuni professionisti particolarmente interessati a
questa nuova dimensione della medicina.
E’ un Centro a carattere multidisciplinare, che collega tutte
le competenze necessarie per sviluppare azioni, in termini di
promozione e di approfondimento, in ambito non solo locale ma anche
nazionale, al fine di contribuire alla riflessione scientifica,
attualmente presente nella medicina mondiale
Nell’ottobre 2010 si è tenuto, sempre a Padova, il 2°
Congresso Nazionale sulla Medicina di Genere.
133
7.3 – La Salute della donna
Caratteristiche dell’assistenza in regime di ricovero
Come si può verificare nella tabella che segue il numero di
ricoveri in regime ordinario e quindi della durata di più giorni,
è superiore per le donne rispetto agli uomini, mentre è minore il
numero di ricoveri in regime diurno (day hospital e day-surgery).
La degenza media è superiore per gli uomini rispetto alle donne.
Esaminando anche il dato della complessità dei ricoveri si osserva
come questa sia maggiore per gli uomini rispetto alle donne.
In sintesi quindi i ricoveri ordinari per gli uomini sono di
durata maggiore e con una complessità clinica ed assistenziale
maggiore rispetto a quelli per le donne.
I ricoveri ordinari sono più numerosi per le donne ma di
complessità minore.
Le donne vengono ricoverate meno nei reparti di area
chirurgica ed in misura nettamente superiore rispetto agli uomini
nei reparti di area medica
Numerosità e caratteristiche della assistenza in regime di ricovero.
2009
2010
MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE
numero ricoveri
Ricoveri Ordinari (RO)
24.406
27.418 23.749
26.738
Ricoveri Diurni (RD)
10.819
9.011 10.586
8.684
8.818
10.465
8.509
Area Chirurgica
11.039
Area Medica
8.390
7.692
8.521
7.398
Area Materno-Infantile
4.772
10.491
4.583
10.412
257
417
252
419
Area Chirurgica
6.565
3.949
5.991
3.436
Area Medica
2.552
2.147
2.790
2.128
1.650
2.915
1.732
3.120
Degenza media (ricoveri ordinari)
8,81
7,72
8,93
7,72
Peso medio (ricoveri ordinari)
1,50
1,11
1,51
1,11
Peso medio (ricoveri diurni)
0,73
0,73
0,75
0,74
RO Area Riabilitativa
Ricoveri per
area
RD Area Materno-Infantile
134
Diagnosi alla dimissione
Le diagnosi di dimissione più frequenti sono ovviamente
differenti per donne e uomini: tra le prime diagnosi per le donne
si ritrovano condizioni specificamente legate alla biologia
femminile:
PRIMI 10 DRG
MASCHI
2010
Dimessi
neonato sano
Peso medio
1.354
0,16
insufficienza cardiaca e shock
655
0,93
malattie cardiovasc.eccetto ima, con cateterismo cardiaco e diagnosi non compl.
389
0,76
dolore toracico
327
0,52
emorragia intracranica o infarto celebrale
272
1,22
interventi maggiori sul torace
268
3,20
esofagite, gastroenterite e miscellanea mal. apparato digerente, senza cc
256
0,45
interventi su pancreas, fegato e di shunt senza cc
255
2,92
chemioterapia non associata a diagnosi secondaria di leucemia acu
252
0,61
interventi sulla tiroide
233
0,79
FEMMINE
2010
Dimessi
Peso medio
parto vaginale senza diagnosi complicanti
2.306
0,32
parto cesareo senza cc
1.381
0,60
neonato sano
1.378
0,16
interventi sulla tiroide
751
0,79
insufficienza cardiaca e shock
681
0,93
interventi su utero e annessi non per neoplasie maligne, senza cc
625
0,77
esofagite, gastroenterite e miscellanea mal.apparato digerente, senza cc
396
0,45
aborto con dilatazione e raschiamento, mediante aspirazione o ist
382
0,48
altre diagnosi preparto senza complicazioni mediche
365
0,27
dolore toracico
306
0,52
Assistenza specialistica
Le donne fruiscono di un numero di prestazioni specialistiche
nettamente superiore rispetto agli uomini (18%
circa) con
differenze
particolarmente
cospicue
per
le
prestazioni
di
Riabilitazione (115-120% in più), Diagnostica di laboratorio (20%
in più).
Specialistica ambulatoriale per esterni - Maschi
Macro area
Laboratorio
Branche a visita
Radiologia-Radiodiagnostica
Medicina Fisica riabilitativa
Totale
2007
2.054.934
525.236
74.862
26.957
2.681.989
2008
2.232.138
537.545
78.655
28.471
2.876.809
2009
2.241.759
543.479
70.947
32.650
2.888.835
2010
2.375.348
550.516
65.040
30.090
3.020.994
2007
2.509.128
538.332
84.671
61.303
3.193.434
2008
2.702.448
548.975
85.368
64.358
3.401.149
2009
2.706.756
576.851
76.280
70.087
3.429.974
2010
2.842.170
605.524
70.995
63.830
3.582.519
Specialistica ambulatoriale per esterni - Femmine
Macro area
Laboratorio
Branche a visita
Radiologia-Radiodiagnostica
Medicina Fisica riabilitativa
Totale
135
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