BOXER e LAVORO in ITALIA dagli esordi al 1999 1999 1975 di Gloria Mariani BOXER e LAVORO in Italia dagli esordi al 1999 Per mantenere e migliorare nel tempo quelle che sono le caratteristiche che lo rendono idoneo a essere definito un cane di utilità e difesa, il boxer è sottoposto a verifiche che si concretizzano nel sottoporre i soggetti al giudizio in prove di lavoro. Questo scritto vuol essere la cronistoria, basata su dati riportati dalla rivista Boxer e su contributi dei singoli protagonisti, del boxer come cane da lavoro in Italia dagli esordi fino al 1999. Anche se i dati ,per carenze nella pubblicazione degli stessi non possono essere completi, tuttavia essi permettono una visione d’insieme molto vicina alla realtà. Inoltre un buon numero di boxer ha partecipato a prove al di fuori del BCI, per non parlare delle prove all’estero. Anche questi dati sono stati disponibili solo molto parzialmente. 1 2 L’esigenza di verificare le caratteristiche caratteriali del boxer sottoponendolo a prove idonee è stata ben presente nei primi anni di attività del BCI. Il BCI nasce nel 1946 ( e tra i fondatori troviamo anche la figura dello svizzero Piero Scanziani, scrittore, cinologo e in particolare autore del testo “Il cane utile” 1952). Un impulso decisivo al lavoro è stato dato a partire dal 1962 quando Eugenio Lesma divenne Presidente e Franco Bonetti Segretario; la prima prova di lavoro fu organizzata a Bresso da Lesma nel 1961 e lo stesso Bonetti vi conduceva Ingrid di Cittanova . Insieme raggiunsero la qualifica di ECC. Nel 1963 le prove diventano 3: una a Bologna dove in Classe A, ancora Ingrid di Cittanova, condotta da Franco Bonetti, conquista il primo posto in Classe A. Nel 1967 si abbandona il C.Q.N. per il CAL e vengono organizzate Prove di lavoro a Palermo, Bresso e Roma. Il sig Waldhammer, austriaco, allevatore con l’affisso "von der Boxerau", trasferitosi in Italia, tiene un corso di lavoro a Bologna L’attività più intensa si svolgeva a Roma e in prova si riscontrano i risultati di Danilo Giorgio con Unik Marel e Greta. Unik Marel Greta 3 1971 Danilo Giorgio, allevatore con l’affisso dei Re di Roma , inizia a gareggiare , proprio con Unik Marel e continuerà fino al 1980 Alcuni allevatori, appassionati di lavoro e consapevoli dell’importanza dell’aspetto caratteriale nel mantenere e possibilmente migliorare le caratteristiche di razza si sono cimentati nel tempo nel condurre i propri soggetti in prova. Si distinguono per costanza e risultati, in ordine cronologico: Danilo Giorgio (affisso "dei Re di Roma"). Antonio Bartolini (affisso "di Niria"): dal 1974 al 1989 ha condotto 6 boxer in 37 prove. Gloria Mariani (affisso "di Niria"): dal 1976 al 2006 ha condotto 17 boxer in 52 prove. Renzo Zolli (affisso "della Galassia"): dal 1977 al 2005 ha condotto 7 boxer in 22 prove. Gianluca Serafini Baratozzi (affisso "degli Etruschi"): dal 1977 al 2013 ha condotto 26 boxer in 62 prove. Jo Pitaresi (affisso "degli Etruschi"): dal 1978 al 1983 ha condotto 3 boxer in 7 prove. Mimmo Carbone (affisso "del Cernunnos"): dal 1981 al 2004 ha condotto 5 boxer in 38 prove. Francesco Morandi (affisso "dei da Polenta"): dal 1986 al 2006 ha condotto 3 boxer in 39 prove. Paola Watten (affisso "Watwald"): dal 1986 al 1988 ha condotto 1 boxer in 5 prove. Lorenzo Borrelli (affisso "dei Conti di Puglia"): dal 1994 ha condotto 11 boxer in 37 prove. 1972 Inizia la sua attività il Gruppo Laziale , organizzando per la prima volta una PL per soli boxer ; seguiranno moltissime altre manifestazioni. 4 1974 In Lombardia il primo boxer di cui si trova traccia in prova è Alina di Bresso, condotta da Antonio Bartolini. Alina di Bresso , LOI 5472, nata 7 febbraio 1973 non era per la sua conformazione fisica destinata ad essere un cane da lavoro : problemi di rachitismo e altre circostanze sfortunate le avevano conferito una statura assai ridotta, ma che carattere !! e che genealogia ( Carlo ut Gutsel nonno da parte di padre e bisnonno da parte di madre) Il caso volle che Alina diventasse il primo boxer di Antonio Bartolini e Gloria Mariani , i quali, forti del loro passato sportivo volevano fermamente svolgere con Alina un’ attività che soddisfacesse il loro interesse, unita ad un’attività di impegno fisico e mentale all’aperto. Così Alina , nonostante le sue doti fisiche carenti fu avviata all’addestramento e alle prove di lavoro. La prima prova nel Luglio 1974: in obbedienza il salto in alto e in lungo non erano troppo alla sua portata, ma negli esercizi di difesa si rivelarono subito le sue elevatissime qualità naturali. Fu questo uno dei motivi per cui i suoi proprietari cominciarono ad appassionarsi al lavoro. Alina termina la sua “carriera” nel 1978 con un BrevBCI, giudicato da Franco Bonetti ( 91-79-100 , istinto di lotta 10). Alina fu uno dei primi boxer del Nord Italia a presentarsi in prova Ha vissuto più di 13 anni e ha lasciato numerosi discendenti che hanno ben figurato in prove di lavoro. Nei primi anni '70 entra in vigore il Brevetto BCI, prova riservata al Boxer, sulla falsariga del Brevetto SchH1, ma con alcune difficoltà in meno. 5 1975 Purtroppo il BrevettoBCI non trova nei soci quel consenso che ci si augurava, sia perché era a carattere volontario, sia perché non era riconosciuto in Germania e in Austria per l’acquisizione dei titoli di Club. Quindi il 1° Maggio Lesma si reca con Waldhammer a Francoforte per un incontro con il Presidente del BK, Lampe, Mucke e Volkmann e il Brevetto BCI viene riconosciuto valido anche in Germania. In questo anno inizia la ineguagliabile carriera di BULL, condotto da Bruno Badodi: dal 1975 al 1982 Bull gareggerà più di 60 volte, dalla Classe Avviamento, fino alla Classe C, IPO3 e SchH3 e sarà 3 volte Campione di Lavoro. Così si esprime Bruno Badodi: "Le gioie e le soddisfazioni che mi ha dato Bull ogni giorno della sua esistenza sono inenarrabili. Abbiamo vissuto insieme 24 ore al giorno tutti i giorni. Lo portavo con me in laboratorio (facevo il modellista), andavamo in barca assieme, al cinema all’aperto d’estate, in vacanza al mare; insomma eravamo come due fratelli siamesi". Bull con Bruno Badodi 6 La straordinaria carriera di Bull è documentata dal libretto di lavoro che Bruno Badodi ha voluto gentilmente mettere a disposizione. 7 1976 A Bologna, il 15 maggio viene organizzata una PL con un Giudice tedesco, Lampe, allora Presidente d del Boxer Klub tedesco. Si gareggia con il regolamento del BrevBCI. 5 i concorrenti; vince con 271 punti, ECC, Greta , condotta da Danilo Giorgio, che presenta anche Unik Marel. Con questi 2 soggetti Danilo Giorgio aveva partecipato all’Atibox in Germania in Classe C. Supera la prova anche Friso di Valdemone,condotto da Enrico Ardielli, primo boxer italiano con selezione riconosciuta in Germania Friso di Valdemone 1977 A Palermo il 12/13 Marzo in occasione del XIV Concorso Nazionale per cani di Utilità e Difesa , Totò, maschio tigrato , LOI 8002 ( da Justice of Plaisance e Titanus Eldrena) vince il CAC in Classe A. 29/30 Aprile a Castelrotto ha luogo la prima edizione di un incontro di storica importanza, con la partecipazione di Gruppi del BK: Isar Loisach, Muehldorf, Ansbach, Rosenheim, Augsburg. Gli italiani gareggiano con il regolamento del Brevetto BCI. Vince Bull di Badodi con 94-90-95, secondo è Yack von Goldhammer, conduttore Peppino Saetta con 86-89-84; terzo è Juri di Valdemone condotto da Ezio Roman. 8 CASTELROTTO Scrive Antonio Bartolini: "Probabilmente i boxeristi con meno di 30 anni di attività necessitano di qualche notizia per entrare nello spirito di questa manifestazione che tanto ha contribuito a dare slancio all’attività di addestramento del boxer in Italia e cercherò di farne la storia, per quanto possano essere i miei ricordi. Negli anni 70 diversi soci del BK, appartenenti a vari Gruppi della Baviera, si recavano a Castelrotto (BZ) con i loro boxer per le ferie, in occasione della festività delle Pentecoste. I boxeristi in ferie, grazie ai buoni uffici di Cassiano Davare (Gruppo Isar Loisach) presso gli albergatori, il comune, l’Ente locale per il turismo, riempivano 2 alberghi e più e passavano le loro vacanze addestrando i loro boxer e facendo prove di SchH, prove allora sconosciute in Italia. Tutto si svolgeva con la supervisione di Otto Donner, carismatico esponente del BK, giudice di lavoro e di bellezza, titolare del prestigioso affisso “von der Donnersburg”, con trascorsi di Responsabile dell’allevamento del BK. Quando la cosa venne a conoscenza del BCI, qualcuno cui, per interessi personali, la situazione non piaceva, ha cercato in tutti i modi un intervento dell’ENCI per proibire tale attività. La risposta fu logicamente negativa e mise in rilievo non solo l’ignoranza cinotecnica di qualcuno, ma anche la delicata politica territoriale, trattandosi infatti di “Regione Autonoma Trentino-Alto Adige”. Allorché la questione arrivò a conoscenza dei vertici del BCI, Eugenio Lesma, Presidente e Franco Bonetti, Vicepresidente diedero prova di signorilità, cultura e lungimiranza preparando le basi per un accordo con il BK. L’incontro tra Lesma e Donner con soddisfazione di entrambe le parti creò “CASTELROTTO”, una manifestazione delle due Società, osservando ciascuno i rispettivi regolamenti e con i propri giudici. 9 Castelrotto ebbe il grandissimo merito di polarizzare intorno all’attività di addestramento l’interesse di gran parte del boxerismo italiano dell’epoca, senza distinzione di “bellezza” o “lavoro”. Ricordo, ad esempio, la presenza di Francesco e Anna Morandi, Aurelio Lionello, Gianni Lollegni, Ruggero Zorzan, Claudio Bussadori…………. Per gli interessati all’addestramento specifico della razza boxer è stata un’occasione preziosissima per aprirsi ad una realtà sconosciuta, traendo profitto dal contatto con personaggi di spicco del boxerismo d’oltralpe come Otto Donner (SchH3 con Dolly vom Apollohain) in prova nel 1978, Helmut Koehler, H.Hopf, Walter Graeff, Erwin Kern, Gernot Walz. Dopo il 2° anno su mia insistenza, gli italiani poterono partecipare senza vincoli al trofeo a squadre, poiché riuscii a convincere chi di dovere che non avendo valore per il conseguimento di titoli o altro, potesse essere presa per quel che era: un’ulteriore occasione per fare esperienza, far esprimere i cani nella sezione a loro più congeniale e non ultimo solidarizzare, farsi delle buone bevute, pagate da chi era arrivato ultimo, tra applausi e risate. Per breve tempo la prova a squadre fu ripresa al campionato del BCI e poi purtroppo abbandonata. A seguito di tale accordo Lesma mi affidò il compito di rappresentare il BCI in tale manifestazione. Compito improbo: mi portò da buon studente delle elementari a confrontarmi con esami di livello universitario. Nella prima edizione di Castelrotto (1977), mi confrontai con la dura realtà: Bora e Biese non qualificate nel BrevBCI; quindi nella seconda edizione , 1978, andai a Castelrotto senza cane, per osservare e imparare. In quell’occasione Otto Donner ci invitò a passare una decina di giorni di addestramento nel suo Gruppo; fu l’inizio di una lunga stagione di contatti molto fruttuosi con l’addestramento del boxer secondo lo spirito del BK. Visto il successo della manifestazione, dopo 3 anni il Gruppo Veneto rivendicò la competenza territoriale, togliendo alla Prealpina l’onere e l’onore dell’organizzazione. L’ultima edizione fu quella del 1984 con 1 boxer in SchH1, 2 in SchH2 e 3 in SchH3." 10 Il 23 Ottobre la PREALPINA, allora sezione del gruppo Milanese, esordisce nell’organizzazione di PL. Ai giudici Bonetti e Fanfoni si presentano 5 boxer in BrevBCI (vince Brek del Nettuno, condotto da Gennaro Gennusa) e 5 in Avviamento. La Prealpina organizzerà in totale 34 PL (di cui 2 campionati + 1 campionato di pista), risultando tutt'ora il gruppo con il maggior numero di prove organizzate Nel 1977 hanno luogo 6 PL con la partecipazione di 39 boxer che si sono cimentati 35 volte in AVV, 20 in BrBCI, 9 in ClasseA, 6 in ClasseB. Il Gruppo Laziale organizza a Roma il 1° Campionato dell’anno di lavoro. In Classe BrevBCI vince e si laurea campione Brek del Nettuno, conduttore Gennaro Gennusa (sono 6 i partecipanti). In AVV con 15 partecipanti è 1° Eros dei Re di Roma, condotto da Paolo Postiglione. 1978 Lesma si dimette dalla carica di presidente BCI e gli subentra Franco Bonetti. Vengono organizzate 4 PL( Laziale 2x, Veneto, Prealpina) , alle quali partecipano 24 boxer ,che si sono cimentati 6 volte in AVV, 22 in BrBCI, 1 in Classe A, 3 in Classe B, 2 in SchH1. Alina di Bresso , condotta da Antonio Bartolini ottiene 100 punti in sezione C del BrevBCI, giudice Bonetti. Nel corso degli anni saranno 35 i discendenti di Alina, che con l’affisso di Niria si cimenteranno con successo in Prove di lavoro A Dairago (MI) si svolge il 2° Campionato di lavoro, organizzato dalla Prealpina con il regolamento BrevBCI. I partecipanti sono 15 e tutti si qualificano. Vince a sorpresa Lea, detta Ethel di Cristina Tarizzo con 9589-98 (10) e Bull è 2° con un solo punto di scarto. A Castelrotto sono 5 i boxer italiani presenti. In 1(?) è primo Yack von Goldhammer . condotto da Giuseppe Saetta e in BrevBCI, Omo di Boclar, condotto da Mauro Salvador. 11 1979 Il CD stabilisce che in luogo di CAL 2 le qualifiche minime per adire alla classe lavoro in esposizione di bellezza debbono essere : MB in Classe AVV 2 o B in Classe A. 3 PL (Laziale, Prealpina, Bolognese) a calendario con la partecipazione di 24 boxer , che si sono cimentati 23 volte in AVV, 11 in Classe A, 5 in Classe C. Il Campionato è a Roma, organizzato dal gruppo Laziale , con 6 partecipanti in classe A. Per la prima volta vince Bull di Badodi con 9493-97. terzo è Cles di Niria , condotto da Antonio Bartolini. In Austria si svolge il Campionato Atibox al quale partecipano 4 boxer italiani. Bull (Bruno Badodi), Yack von Goldhammer (Peppino Saetta), Quinzia degli Etruschi (Montanucci), Elsa del Fossarone (Ruggero Zorzan). 1980 Vengono organizzate 6 PL (Prealpina, Pavia, Parma, Reggio Emilia, Ronchi dei Legionari, Castelrotto), alle quali partecipano 36 boxer, che si sono cimentati 37 volte in AVV, 19 in Classe A, 7 in Classe B, 12 in Classe C. A fine Aprile a Castelrotto ben 13 i boxer italiani partecipanti. Si distinguono Cles di Niria, 1° in Classe A con 98-83-90(10) = 271 e Bull, 1° in Classe C. 12 CLES di NIRIA (con Antonio Bartolini) LOI BX20974, nato il 22 maggio 1978 da Burton vd Klause e Biese (Alina di Bresso x Mayk von Nassau Oranien); Carlo ut Gutsel più volte presente nel suo pedigree (2,3-4,4,5). Da una cucciolata di 12 cuccioli, con la mamma deceduta nel corso del taglio cesareo, 7 i cuccioli sopravvissuti e nutriti per 33 giorni da un pastore tedesco; Cles fu scelto da Antonio Bartolini per continuare nella sua attività di addestramento. All’epoca i tempi non erano ancora maturi per un addestramento consapevole delle caratteristiche della razza boxer e ci si appoggiava a specialisti del pastore tedesco. In particolare per quanto riguarda gli esercizi di difesa veniva detto: ”che morda bene, ai lascia ci si penserà poi”; questa impostazione risultò fatale e Cles il problema dei lascia se lo portò dietro per tutta la vita. Ciononostante Cles fu il primo boxer nato, allevato ed addestrato in Italia, a conseguire il 3° Brevetto nel 1984 e uno dei primi a superare prove di FH; gareggiò con ottimi risultati fino al 1987. 13 Il Campionato in Ottobre a Bologna vede ben 18 partecipanti nelle due classi di AVV. In Classe promesse (AVV 2) vince Mak di Valdemone (Leonardo Roman), in Classe A si laurea campione per la seconda volta Bull con 95-96-95, secondo è Cles di Niria con 270 punti. 1981 Vengono organizzate 5 PL (Prealpina, Laziale, Bolognese, Milanese, Castelrotto), alle quali partecipano 42 boxer,che si sono cimentati 40 volte in AVV, 12 in Classe A, 1 in Classe B, 7 in Classe C, 14 in SchH1, 6 in SchH2, 3 in SchH3. 2 Boxer si presentano per la prima volta in SchH3, ma non si qualificano. A Castelrotto 12 boxer italiani gareggiano in AVV 2, 7 in SchH1, Lock è primo in SchH1 con 268. YACK von GOLDHAMMER Yack era nato il 27 dicembre 1971, muore dopo ca un mese dalla sua ultima prova di lavoro (Campionato di Lavoro 1981). A quasi 10 anni ancora si faceva valere!! Nel suo ricordo apparso sulla Rivista Boxer ecco quanto viene riportato: “Yack non è passato fra noi boxeristi invano, ci ha dato l’espressione vivente di un vero boxer; ci ha dato, con Giuseppe Saetta, con la sua appassionata dedizione ed il suo continuo studio del carattere della nostra razza, un vero ed autentico sportivo”. Di fatto dopo più di 30 anni dalla sua scomparsa ancora in molti addetti ai lavori ricordano la figura eccezionale di questo boxer. 14 Ancora Campionato a Bologna con 6 partecipanti in SchH1 ( vince Ralph con 89-93-97) e 6 in SchH2 . Bull è campione per la terza volta con 9693-97=286; secondo è Lock 1982 Vengono organizzate 7 PL (Bolognese, Prealpina, Tre Valli, Umbro, Roma, Friuli Venezia Giulia, Milanese) alle quali partecipano 41 boxer, che si sono cimentati 23 volte in AVV, 29 in SchH1, 7 in SchH2, 4 in SchH3. SchH3 in PL: 3Q+1NQ Alla prova del Gruppo Prealpina Cles di Niria è il primo boxer nato e addestrato in Italia a conseguire il 3° Brevetto (SchH3) con 94-83-83pr. A Maggio segue a ruota, in occasione della prove di Ronchi dei Legionari , Baron, condotto da Luciano Antognolli. Giudice della prova Richard Kornherr. Cles di Niria Su proposta di Lesma ENCI riconosce SchH1,2 e 3 come valide a tutti gli effetti. Organizza la sua prima PL il Gruppo Milano EST, che risulterà uno dei più attivi in questo campo con 19 PL organizzate fino al 2010. Scompare a soli 47 anni la grande figura di Roberto De Sanctis, allevatore, cinologo, giudice di lavoro e bellezza, titolare dell’affisso “Titanus”. 15 Si svolgono ben due incontri internazionali: 30/31 ottobre a Segrate organizzato dal Milano EST con 3 squadre tedesche, 3 italiane e 2 austriache. La squadra del Milano Est ottiene un buon 4° posto con Debbie vom Marienfeld, Otar di Valdemone e Cliff di Niria. 18 Aprile a Lione il triangolare Francia-Italia-Germania con il gruppo torinese che si classifica primo. Il Campionato si svolge al castello visconteo di Pavia con 6 partecipanti in AVV, 7 in SchH1, 5 in SchH2. Campione è Ralph (Bergamin) con 100 in pista, ma solo 80 nella sez. C. La prova a squadre è appannaggio del gruppo Prealpina con Emir di Niria, Cles di Niria, Ghert. 1983 Vengono organizzate 9 PL (Bolognese, Prealpina, Tre Valli, Umbro, Laziale, Friuli Venezia Giulia, Milanese, Milano Est, Romano) alle quali partecipano 43 boxer, che si sono cimentati 18 volte in AVV+ES, 35 in SchH1, 15 in SchH2, 6 in SchH3, 2 FH1. SchH3 in PL: 5Q + 1 NQ in Campionato : 3Q + 4 NQ. Da ricordare Cles di Niria 97 in FH1, Watwald Yanosch 279 e 274 in SchH1, Fabia dei da Polenta, prima femmina in SchH3 ( 94-92-88pr). Cassiano Davare è nominato Delegato al lavoro. Al Campionato a Ronchi dei Legionari sono presenti 7 boxer in SchH1 (vince Salomè, detto Zar con 262 punti), 7 in SchH3 con solo 3 qualificati (vince Baron , condotto da Luciano Antognolli con 282 punti = 96-92-94, secondo Giaguar della Galassia conduttore Mauro Salvador con 245). L’ATIBOX si svolge per la prima volta in Italia a Sestola e vede partecipare 11 in SchH1, 9 in SchH2, e 18 in SchH3. Racker, condotto da Umberto Giuliano vince SchH2 con 271 punti. Lock, Ralph e Baron si classificano con Buono 8°,11° e 12°. A squadre la Germania domina con 276 punti, l’Italia è quarta con 241 16 1984 Cassiano Davare si dimette dal CD per “il modo di concepire e vedere il boxer nettamente diverso da quello della maggioranza dei boxeristi italiani………. opinione dominante in Italia è che il boxer non è un cane da lavoro……..” Dopo poco seguono le dimissioni dal CD di Francesco Morandi Vengono organizzate 6 PL (Prealpina, Umbro, Milanese, Veneto, Laziale, Bolognese) alle quali partecipano 44 boxer, che si sono cimentati 18 volte in AVV+ES, 16 in SchH1, 12 in SchH2, 10 in SchH3, 1 FH1. SchH3 in PL : 7Q + 3 NQ in Campionato : 3Q + 2 NQ Viene introdotto, sulla falsariga della prova caratteriale della ZTP del BK, il CAL3 come prova valida per la Classe Lavoro. Si svolge a Lione il triangolare tra i gruppi Rhone, Saarlouis e Solaro con buone prestazioni di Racket (Giuliano), primo in SchH2 e Rocky(Morani) primo in SchH3. Giudice Theo Benz. Campionato a Bologna: 6 presenti e 2 qualificati in SchH1, 3 in SchH2 e 5 in SchH3, vince Giaguar della Galassia , conduttore Mauro Salvador, con 244 punti 1985 Vengono organizzate 8 PL (Prealpina, Romano, Bolognese, Sebino, Latino, ancora Prealpina, Laziale, Laziale/Latino) alle quali partecipano 40 boxer ,che si sono cimentati 20 volte in AVV+ES, 28 in SchH1, 6 in SchH2, 7 in SchH3, 1 FH1. SchH3 in PL : ?Q + ? NQ in Campionato : 4Q + 1 NQ 17 Patou, detto Whisky di Lado Sassi è il primo Campione Sociale di Lavoro. Biton del Roudiaerus, di Carlo Berra è Campione Sociale di lavoro. Milano Est organizza il Campionato ; presenti 5 in SchH1 (vince Olaf del Rolanus, condotto da Umberto Giuliano), 2 in SchH2 (vince Rambo, condotto da Stefania Dori con 277 punti), 5 in SchH3 (vince con ottimo punteggio 96-95-95 Felix v Foehrenstein), secondo è Salomè. 18 1986 Sono Campioni Sociali di lavoro: Casper del Poker D’Assi di S. Invernizz Hyacinthus del Poker D’Assi di A.Baldoni Emir di Niria di Gloria Mariani Casper del Poker D’Assi Hyacinthus del Poker D’Assi Emir di Niria 19 Vengono organizzate 7 PL (Prealpina, Tre Valli, Bolognese, Solaro, Umbro, Bolognese, Prealpina) alle quali partecipano 33 boxer,che si sono cimentati 10 volte in AVV+ES, 21 in SchH1, 10 in SchH2, 6 in SchH3, 1 FH1. SchH3 in PL : 5Q + 1 NQ----------- in Campionato : 1Q + 5 NQ Il BCI festeggia 40 anni Il Gruppo Bolognese festeggia 20 anni - Con le sue 28 PL organizzate dal 72 al 2007 e ben 5 campionati è uno dei gruppi più attivi. Campionato a Roma: 9 presenze in SchH1, vince Ulisse dei da Polenta (Francesco Morandi) con 256 punti, in SchH3 sono presenti 6 boxer ed è Campione Salomè , conduttore Dino Mologni ,con 264 punti, unico qualificato. 1987 Sono Campioni Sociali di lavoro: Nikka del Roudiaerus di P.Bressanelli Rambo di Stefania Dori Rambo 20 Vengono organizzate 6 PL (Laziale, Prealpina, Milanese, Sebino, Bolognese, Romano) alle quali partecipano 32 boxer, che si sono cimentati 13 volte in AVV+ES, 14 in SchH1, 9 in SchH2, 9 in SchH3, 1 FH1. SchH3 in PL : 7Q + 2 NQ----------- in Campionato : 2Q Campionato a Bologna: 5 presenze in SchH1, vince King dei Prati Verdi (Malfasi) con 255 punti, in SchH2 sono 4 i concorrenti e fa spicco il primo posto di Lustig dei Campi Elisi (Giuseppe Vaccaro) con 270 punti. In SchH3 sono presenti solo 2 boxer ed è Campione Salomè, conduttore Dino Mologni con 267 punti, si qualifica anche Watwald Ufo, condotto da Paola Watten (dimostrazione come in quegli anni diversi allevatori si sono cimentati con l’addestramento di soggetti del proprio allevamento). ATIBOX in Austria : Salomè , conduttore Dino Mologni vince in SchH3 ed è quindi Campione Atibox su 19 concorrenti Dino Mologni 21 1988 Sono Campioni Sociali di lavoro: Lustig dei Campi Elisi di Giuseppe Vaccaro Salomè, detto Zar di Dino Mologni Ulisse dei da Polenta di Francesco Morandi Lustig dei Campi Elisi Vengono organizzate 5 PL (Prealpina, Bolognese, Marchigiano, Laziale, Romano) alle quali partecipano 34 boxer ,che si sono cimentati 20 volte in AVV+ES, 8 in SchH1, 2 in SchH2, 7 in SchH3. SchH3 in PL : 7Q ----------- in Campionato : 4Q + 4 NQ Campionato organizzato dal gruppo Milanese a Dairago con 5 in SchH1 (vince Saionara Xaver 278, conduttore Dino Mologni), 9 boxer in SchH3 , vince Rambo (Stefania Dori) con 262 punti, 2° Lustig dei Campi Elisi con 261 punti . ATIBOX di pista in Germania. Un boxer italiano, Salomè si presenta nel Livello B e si classifica 6° su 13 22 1989 Sono Campioni Sociali di lavoro: Kriss degli Etruschi di R.Falci , anche Campione Assoluto Watwald Ufo di Paola Watten , anche Campione Assoluto Vengono organizzate 3 PL(Laziale/Romano, Prealpina, Marchigiano) alle quali partecipano 36 boxer ,che si sono cimentati 14 volte in AVV+ES, 13 in SchH1, 9 in SchH2, 4 in SchH3. SchH3 in PL : 4Q -------------------- in Campionato : 2Q + 1 NQ Al Campionato organizzato a Roma solo 3 gli iscritti in SchH3, vince King dei Prati Verdi (Malfasi) con 92-70-90. King dei Prati Verdi 23 ATIBOX a Sirmione , successo italiano in SchH2 (Janus Fybettinska con Marisa Rech , 268) e di Saionara Haller in SchH3 che prevale su 15 concorrenti con 286 punti, conduttore Arturo Spada. Saionara Haller Janus Fybettinska SAIONARA HALLER Scrive Arturo Spada. “Indiscutibilmente è stato un cane stupendo, sia caratterialmente che morfologicamente, purtroppo di boxer così non ne ho più trovati. Aveva uno sguardo che conquistava….” Viene modificato il regolamento per il conseguimento del titolo di Campione Sociale di lavoro. 24 1990 Vengono organizzate 6 PL (Milanese, Prealpina, Bolognese, Padano, Laziale/Romano, Apuano) alle quali partecipano 38 boxer ,che si sono cimentati 20 volte in AVV+ES, 15 in SchH1, 3 in SchH2, 1 in SchH3. SchH3 in PL : 1 NQ----------- in Campionato : 4Q + 3 NQ Morandi eletto Presidente BCI, Tripepi Delegato al lavoro Campionato organizzato dal gruppo TreValli 8 presenze in ScHh1, vince Max del Roudiaerus con 273 punti, ma solo 82 ps nella sezione C In SchH3 7 presenze, 4 qualificati con B, vince Astor , conduttore Ranati con 96-85-88=265 ATIBOX in Germania Max del Roudiaerus e Ales di Casa Dal Zoppo si qualificano (3° e 6°) in SchH1 Greta della Galassia, conduttore Renzo Zolli vince in SchH2 con 264 punti Astor Greta della Galassia 25 1991 Morandi propone nuovo Brevetto per accedere alla Classe Lavoro. La proposta è approvata dal CC del 21.12.1991 Vengono organizzate 7 PL (Sebino, Prealpina, Romano, Milano Est, Bolognese, Umbro, Apuano) alle quali partecipano 62 boxer ,che si sono cimentati 37 volte in AVV+ES, 26 in SchH1, 10 in SchH2, 4 in SchH3, 1RCI SchH3 in PL : 4Q ---------------------- in Campionato : 4Q + 3 NQ Il Campionato è organizzato dal Gruppo Veneto 8 presenze in SchH1 con 4 qualificati, vince Tato della Galassia , conduttore Renzo Zolli con 260 punti. 7 presenze in SchH3 con 4 qualificati, vince Lustig dei Campi Elisi, conduttore Giuseppe Vaccaro con 273 punti MB; segue a distanza Saionara Amor (Claudio Savini) con 266 punti. ATIBOX in Germania. Buona la prova di Janus Fibettynska (Marisa Rech), 12° su 27 con 94-100-80pr= 274 punti Tutti i boxer italiani presenti ( 2 in SchH1, 4 in SchH2, 4 in SchH3 ) si qualificano. 1992 E’ Campione Sociale di lavoro: Saionara Amor di Claudio Savini Vengono organizzate 18 PL (Sebino, Veneto, Friuli/Udine, Prealpina, la Spezia, Veneto, Laziale/Romano (2 prove), 5 Fonti (2 prove), Solaro, Lanterna, Ducato di Parma, Veneto Centrale, Marchigiano, Milano est, Tre Valli, Apuano) alle quali partecipano 69 boxer ,che si sono cimentati 35 volte in AVV+ES, 46 in SchH1, 15 in SchH2, 6 in SchH3, 1 in RCI SchH3 in PL : 1Q + 5 NQ----------- in Campionato : 3Q 26 Campionato, organizzato a S. Donnino dal BCI 6 partecipanti e 3 qualificati in SchH1- 1° Giovepluvio Indianajones ( Graziano Di Fronzo) 267 4 partecipanti e 2 qualificati in SchH2 -1° Edo del Rolanus (Rancati )con 267 punti Solo 3 partecipanti in SchH3 – vince il suo primo titolo Saionara Amor conduttore Claudio Savini con 96-91-83 = 270 SAIONARA AMOR detto LEO Scrive Claudio Savini: «Nell'autunno del 1987 a Bologna mi trovai ad essere protagonista al Campionato Italiano di lavoro boxer con Zeusi dei Da Polenta. Zeusi era una tigratina molto bella che presi a nove mesi. A meno di due anni, con un parto nel mezzo, partecipammo a tempo record nel primo brevetto. Ricordo, dopo le piste e le obbedienze eravamo primi, poi un maschio di spiccata combattività ci superò nella sezione "C". Questo episodio mi fece maturare l'idea di indirizzarmi verso un boxer maschio per lavorare. Chiacchierando con Francesco Morandi, titolare dell'affisso "Da Polenta" gli parlai di questa mia intenzione. Lui, in occasione di un viaggio nel nord Italia per visionare alcune cucciolate di particolare importanza, mi acquistò un meraviglioso fulvetto di circa 60 giorni. I suoi genitori erano soggetti di grande interesse e titolati, ma la mia speranza era principalmente quella di avere un boxer sano, forte, potente e combattivo. Nel mio immaginario il boxer lo intendevo così. Vederlo crescere è stato una gioia immensa, rafforzata dal fatto che le sue potenzialità caratteriali rientravano completamente nelle mie aspettative. Che fortuna ho avuto possedere un boxer così! Nell'addestramento ci scambiavamo insegnamenti reciproci; io gli esercizi dell'Utilità e Difesa, lui la giusta filosofia del rapporto cane-conduttore. Leo è stato un maestro nel farmi capire che nell'addestramento non ci sono solo scelte razionali sugli stimoli che consentono di raggiungere scopi prestabiliti; ma esistono valori molto più importanti e penetranti che danno il vero senso di questo sport. 27 Il piacere di condividere emozionalmente quella integrazione che, la pulsione naturale di questa razza richiede è qualcosa di stupendo che sfocia in un rapporto di fiducia tale che và oltre allo sport. Chi pretende dei risultati solo con fredde tecniche deve orientarsi su altre razze. Io e Leo abbiamo vissuto una simbiosi unica, era proprio mio anche se viveva in famiglia. Ci conoscevamo profondamente, entrambi sapevano benissimo cosa pretendere l'uno dall'altro. Quante difficoltà superate insieme e quanti campi calcati in tutta Europa. Lui puntualmente, con un equilibrio disarmante, si sacrificava oltre modo per accontentarmi. Era arrivato al punto che sapeva quando era in gara rendendo ancora di più. La sua carriera è iniziata molto presto, bruciando tappe ancora oggi insuperate. Il primo traguardo importante è stato il terzo brevetto, a seguire il titolo di " Campione Sociale di Lavoro " impreziosito ancor di più dalla sua giovane età, due anni e mezzo. Un primato! La nostra prima apparizione al Campionato Italiano di lavoro fu nella classe più alta ( Sch-H3 ). Confrontarci con i boxer più bravi della nostra Nazione mi sembrava una cosa notevole, ma Leo mi portò sul podio arrivando secondo. L'anno successivo lo abbiamo vinto. Poi decisi di non partecipare ad altri Campionati per non sembrare avido di titoli. Questa mia mancata presenza fu fortemente criticata e allora mi ripresentai per altri due anni vincendoli entrambi. Così raggiunsi un altro primato, l'unico boxer in Italia ad aver vinto trè Campionati di lavoro in Sch-H3. Come singolo vinse la prima edizione del Derby di Primavera ( Campionato Italiano a Squadre ) facendo la miglior pista, miglior obbedienza e miglior attacco. Grazie ai risultati di Leo sono stato il primo uomo a cui è stata dedicata la copertina della rivista ufficiale del BCI. In Nazionale fu più volte convocato. Partecipammo a cinque ATIBOX ( Mondiali ) tutti nel terzo brevetto. Devo dire che Leo è sempre stato all'altezza della situazione, io meno. Comunque eravamo un buon team, ma non godevamo della fiducia de settore Lavoro BCI. Tanto è vero che, in occasione dell'ATIBOX organizzato in Italia a Roma, mi è stato detto...."Claudio, parliamoci chiaro, nella nostra squadra non c'è 28 nessuno che possa vincere questa competizione, quindi aiutiamo i boxer più a rischio qualificazione e sfavoriamo i migliori perchè quelli si qualificano sempre". Mah!!!! Cose da pazzi!!!! Tutte le Nazioni che organizzano eventi così importanti cercano di favorire i loro migliori cani, ma in Italia si ragionava all'incontrario; comunque ci qualificammo molto bene ugualmente. L'anno successivo a Praga, sempre in occasione dell'ATIBOX di lavoro ci riscattammo arrivando secondi, ma ci fu un episodio molto strano. Mentre il giudice con il microfono stava spiegando alla tribuna piena di gente la sequenza degli attacchi di Leo, diedi il comando "seduto" al cane aiutandolo nel posteriore perchè era molto affaticato. Con quel gesto il giudice, di nazionalità Cecoslovacca, interruppe la sua spiegazione e mi mise fuori. Non aspettava altro, io so il perché, ma preferisco non spiegare! Quella è stata la sua ultima gara. Leo era a ridosso dei sette anni e il momento di fermarsi era arrivato. I suoi anni restanti li ha vissuti molto serenamente in famiglia vicino a noi, fino a......quella mattina. La sua salute si era notevolmente compromessa, io, che di episodi brutti ne ho affrontati tanti e non mi sono mai tirato in dietro (testimone il mio mestiere), quella mattina ho dimostrato tutta la mia debolezza. Avevo vigliaccamente trovato una scusa per uscire di casa e restare fuori tutto il giorno; avevo capito che al mio Leo non sarebbe stato concesso di arrivare fino a sera. Prima di uscire gli ho dato il consueto bacio sulla fronte poi, sulla porta d'ingresso l'ho cercato con lo sguardo; lui era dalla parte opposta del corridoio, in piedi, assorto nel suo male. Come solo noi due sapevamo intenderci, ha alzato la testa guardandomi direttamente negl'occhi, sembrava dicesse "ma come mi abbandoni proprio adesso?.....ti perdono anche questa". Con un lungo respiro ha raccolto le sue esili forze e mi è venuto incontro ed io ho fatto altrettanto verso di lui. In ginocchio sul pavimento l'ho stretto a me garbatamente, con un lunghissimo abbraccio. Sapevamo entrambi che quella era l'ultima volta che ci vedevamo. Mia moglie aveva capito il momento e non ci disturbò. Poi sono scappato via piangendo. 29 Che fatica ricordare e descrivere quel momento, ancora adesso mi si bagnano gl'occhi. Grazie, grazie Leo per tutto quello che mi hai dato......GRANDE CAMPIONE!!!!!!!!!!!» ATIBOX in Germania 4 italiani in SchH1 che si qualificano, ma senza raggiungere il podio 3 italiani in SchH2 . Honda del Gran Mogol (Arturo Spada) è prima con 85-95-98= 278 Dei 4 italiani presenti in SchH3 ( su 24) se ne qualificano 2; Ales di casa Dal Zoppo (Trivini Bellini ) è 6° con 258 punti Tripepi, Delegato al Lavoro annuncia la sostituzione del CAL3 con Brev ENCI 1 1993 Dopo il triennio di Presidenza di Francesco Morandi, Bonetti viene rieletto, basando la “campagna elettorale” sul ripristino del CAL3 come PL per la Classe lavoro. ENCI sospende la norma che prevede Brevetto ENCI 1 come prova per la Classe lavoro e ripristina, di fatto, il CAL3. Vengono organizzate 20 PL (Friuli/Udine, Prealpina, Astico Brenta, Milano Est(2), Solaro, Lanterna, Marchigiano (2), Lombardo, Romagnolo, Toscano, Bolognese, Latino, Tre Valli, Sebino, Alto Tirreno,Marchigiano, Laziale/Romano, Apuano) alle quali partecipano 111 boxer ,che si sono cimentati 81 volte in AVV+ES, 45 in SchH1, 27 in SchH2, 5 in SchH3, 4 in RCI, 5 in BrevENCI 1 SchH3 in PL : 4Q + 1 NQ----------- in Campionato : 7Q ATIBOX 3 italiani (su 6) presenti in SchH1; Watwald Kolbjorn (Carlo Fagioli) è 3° con 271 punti , 100 nella sezione C Giovepluvio Indiana Jones è 2° ( su 11) con 288 punti, 100 in pista Dei tre italiani presenti in SchH3 solo Saionara Amor si qualifica con 284 punti , 7° su 26 30 Il Campionato è organizzato dal Gruppo Milanese. Buona la partecipazione e bassa la quota di NQ In SchH1 vince (11 partecipanti) Raissa di Niria , conduttore Eugenio Maroni con 276 punti In SchH2 (7 partecipanti) vince Bandit vd Pierik , conduttore Racca, con 270 punti In SchH3 ( 7 partecipanti ) si laurea campione Taipan, detto Carmine (Daniela Quarta) con 265 punti. Ad un solo punto è secondo Giovepluvio Indianajones, che perde il primo posto per una sezione C poco convincente Taipan, detto Carmine 31 1994 Per l’ottenimento del titolo di Campione Sociale di bellezza è richiesto il superamento di una prova di SchH1 in una prova organizzata dal BCI Vengono organizzate 16 PL (Marchigiano, Pugliese, Lombardo, Romagnolo, Prealpina, Padano, Lanterna, Milano Est, Solaro, Ferrarese, la Spezia, Brixia, Sebino, Tre Valli, Laziale/Romano, Toscano) alle quali partecipano 115 boxer ,che si sono cimentati 71 volte in AVV+ES, 41 in SchH1, 23 in SchH2, 19 in SchH3. Per il Gruppo Pugliese è la prima PL; l’attività di questo Gruppo, che ha portato il piacere dell’addestramento nel meridione d’Italia, grazie soprattutto all’impegno di Lorenzo Borrelli. Il Gruppo proseguirà l’attività fino al 2011 con un totale di 15 PL organizzate SchH3 in PL : 11 Q + 8 NQ----------- in Campionato : 1Q + 9 NQ Campionato organizzato dal gruppo Umbro , che vede un buon numero di partecipanti (5-6-10), ma molti NQ ( 3-4-9) Di fatto un solo qualificato in SchH3, Saionara Amor, che vince il suo secondo titolo con 270 punti ATIBOX in Francia Partecipazione ridotta dei boxer italiani (2-2-3), ma con due ottimi risultati: Raissa di Niria , conduttore Eugenio Maroni vince in SchH1 ( 14 presenti) con 281 punti (100 in pista) e Watwald Kolbjorn, conduttore Carlo Fagioli vince in SchH2 (6 presenti) con 270 punti WATWALD KOLBJORN Scrive Carlo Fagioli «La storia, la mia storia con Watwald Kolbjorn, detto Corner comincia in effetti ancor prima di acquistarlo. Erano i primi anni ’90; sotto la dirigenza Morandi il BCI istituì una commissione lavoro formata da diverse persone: Tripepi, Cipriani, Spada, Meneghetti e Carlo Fagioli, con il compito, con la direzione di Claudio Tripepi, di girare l’Italia, andare nei gruppi per mostrare, spiegare come il boxer andava lavorato. 32 Dopo diverso tempo che io collaboravo a questa iniziativa ovviamente mi venne uno scrupolo di coscienza perché mi dissi : “vado in giro a mostrare agli altri come si lavora il boxer, ma io non ne ho uno da lavorare”. Quindi mi misi alla ricerca di un boxer idoneo, sparsi la voce e Paola Watten mi contattò dicendomi che c’era un boxer di ca. 2 anni di un ragazzo di vicino a Terni, che poteva essere interessato a cederlo. Io mi ricordavo bene di questo boxer, perché gli avevo fatto da figurante a Terni in occasione del suo CAL ed era un cane molto interessante. Per farla breve parlo con il proprietario, mi metto d’accordo, lui non voleva vendere il cane e ci accordammo sull’affidamento tutto a mie spese, per fare la carriera del cane. Dopo alcuni mesi feci il 1° Brevetto e da lì iniziò la carriera di Corner. Fatto singolare è che dopo ca. un anno che avevo Corner, che quindi aveva già ottenuto alcuni risultati e iniziato la carriera sportiva, venni a sapere da voci che il proprietario poteva essere intenzionato a venderlo. Allora lo contattai e gli dissi : “ma come, io ti avevo chiesto inizialmente se volevi venderlo e tu mi dicesti di no”; dice…”sì, ma adesso è tanto che è fuori casa”. Insomma per farla breve (il cane aveva già fatto il 1° brevetto, se ricordo bene ) il proprietario mi disse: “sai, me l’hanno chiesto”. Allora gli chiesi: “Quanto vuoi?” e all’epoca volle 6 milioni. Da lì io ovviamente lo comprai perché non volevo che andasse altrove, mi ero affezionato e da lì nacque la storia ironica di alcuni miei amici del settore che mi prendevano in giro dicendo: ”hei ragazzi, se voi avete un cane che ancora non ha niente, datelo a Carlo Fagioli, lui lo lavora, ve lo valorizza e poi se lo compra lui e voi fate soldi senza far niente”. Ecco questa è un po’ la storia, l’inizio della mia storia con Watwald Kolbjorn. E poi che dire; da lì è incominciato tutto l’iter della nostra vita insieme. E’ stato il mio primo boxer da lavoro, mi ha insegnato molto, mi ha ulteriormente fatto capire come è fatto il boxer, perché da sempre, il lavoro con il cane per me è un’interrelazione tra uomo e cane; il cane ti dice cosa vuole, cosa preferisce. Quindi il nostro cammino è andato avanti per tanti anni; con lui ho fatto sette Atibox, innumerevoli campionati italiani. Abbiamo fatto la prima qualificazione per i campionati del mondo di pista FCI nel 1996. 33 E’ stato convocato al primo Campionato del mondo in quella qualificazione, insieme ad un pastore tedesco, su 8-9 partecipanti. Ma non partecipammo perché in contemporanea c’era il campionato Atibox a Praga, dove mi hanno veramente rubato la partecipazione perché c’è stato un problema in pista. Il tracciatore aveva detto che ero fuori pista; quando il Giudice ha fermato la ricerca io sono rimasto lì. L’amico Chicco Buglioni entrando, venendomi incontro nel prato trovò l’oggetto che era perfettamente nella direzione nella quale il mio cane voleva andare. Ovviamente ho continuato la ricerca e ho mostrato al tracciatore , un ragazzo alle prime armi, alquanto frastornato, l’oggetto trovato, dimostrando che il mio cane aveva ragione. Ne abbiamo parlato con il giudice , Udo Hermann che mi ha detto di relazionare all’allora Responsabile Atibox per il lavoro, Max Hoehne, che chiaramente siamo andati a cercare. Stava al bar a bere e se ne fregava altamente di ciò che succedeva in campo; non volle sentire ragioni e così finì il mio Campionato europeo, e io comunque mi ritirai per protesta. Da come avevo preparato il cane quella poteva essere l’occasione buona per andare a podio. Dico poteva, perché ovviamente non c’è certezza. Un altro aneddoto da raccontare di Corner è quando ho fatto l’ FH a Vicenza; ovviamente era l’unico boxer con un gran numero di pastori tedeschi e c’era Carlo Mezzetti, già giudice, che alla fine della performance di Corner mi disse: ”hei Carlè ma quel tuo cane, quel pastore tedesco travestito da boxer, sai che lavora bene”. Questo per dire quanto la sua ricerca e la sua applicazione fossero meticolose che per chi non era boxerista poteva apparire inconsueta. Ecco questi sono un po’ gli episodi particolari della mia storia con questo cane Per chiudere un altro aneddoto è dopo l’Atibox del 1997; tornai a casa, ripresi gli allenamenti ma vidi che il cane non era più come era abitualmente; questo mi fece riflettere, perché per mantenere le sue performance abituali, avrei dovuto cambiare tipo di allenamento, avrei dovuto chiedergli un po’ di più, qualche sacrificio in più, cosa che non mi sono sentito di fare e quindi ho arrestato la carriera del cane. Quello era un anno di cambiamento generazionale nel panorama boxer da lavoro e molti amici dicevano: ”ma no, non è questo il momento di 34 fermare il tuo cane, perché quest’anno vedrai che potrai vincere il Campionato, visto che non c’è Tizio, non c’è Caio”. Ma a me vincere non interessava particolarmente. A me interessava e interessa ancora lavorare il mio cane, stare insieme, divertirci, fare dei sacrifici, tutti e due ovviamente, ma senza spingere nè l’uno né l’altro al di là dei propri limiti; lì finirebbe il divertimento e l’armonia tra di noi. Ecco questa è la storia di Watwald Kolbjorn, in arte Corner e di tutte le soddisfazioni che mi ha dato. Corner è morto sul divano di casa dove dormiva sempre insieme a sua figlia Arcadia; l’ho trovato una mattina così, se ne è andato tranquillamente a 11 anni e, ovviamente, vi lascio immaginare quello che ho provato e quello che si prova. Bene finiamo qui.» 35 1995 Sono Campioni Sociale di Lavoro: Ludwig del Roudiaerus di Marco Barlocco Giovepluvio Indianajones di G.Di Fronzo Watwald Kolbjorn, condotto da Carlo Fagioli è il primo boxer italiano che si qualifica per il Campionato del BK (Germania) e si classifica brillantemente all’8° posto con 99-87-94 = 280 punti Vengono organizzate 15 PL (Alto Tirreno, Marchigiano (2), Milano Est, Brixia, Prealpina, Toscano, Solaro, Romagnolo, Abruzzese, Bolognese, Bergamasco, Lombardo, Tuscia, La Pineta, Pugliese, Tre Valli) alle quali partecipano 123 boxer ,che si sono cimentati 71 volte in AVV+ES, 49 in SchH1, 27 in SchH2, 26 in SchH3. SchH3 in PL : 18Q + 8 NQ----------- in Campionato : 5Q + 6 NQ ATIBOX a Roma 15-12-21(SchH1-SchH2-SchH3) i partecipanti di cui 10-4-7 italiani I migliori piazzamenti: in SchH1 Wess del Gran Mogol (Benatelli) è terzo con 278 punti- in SchH2 Bridge vom Zeidlerschuetz(Daniela Festa) è seconda con 268 punti – in SchH3 tutti e 7 gli italiani si qualificano, 4 con MB- primo degli italiani, 4° è Giovepluvio Indianajones con 277 punti, ma nell’intervallo di 4 punti troviamo al 5° posto Watwald Kolbjorn (Carlo Fagioli) con 275 punti, al 6° Saionara Amor (Claudio Savini) con 274 punti e all’8° posto Noel di Niria (Leonardo Roman) con 273. Campionato organizzato allo stadio di Borgoticino dal Gruppo Prealpina. Numerosi i boxer presenti (8-13-11, oltre agli AVV) con un buon numero di qualificati in SchH2 (9) vince Fiore della Falconara (Stefania Dori ) con 261 punti a pari punti con Axel (Sacchini ) Degli 11 presenti in SchH3 se ne qualificano solo 5; prevale Saionara Amor al suo terzo titolo di campione, a pari punti con Janus Fibbetynska, superlativo in obbedienza (97), ma meno incisivo nella sezione C Scompare Eugenio Lesma, storico Presidente del BCI 36 1996 Sono Campioni Sociali di Lavoro: Amos di Nino Cipriani Noel di Niria , condotto da Leonardo Roman Wess del Gran Mogol di A. Benatelli Taipan, detto Carmine di Daniela Quarta Watwald Kolbjorn, di Carlo Fagioli Quasimodo del Mimmo Carbone Cernunnos di Vengono organizzate 22 PL(Alto Tirreno, Milanese, Toscano, Marchigiano, Lanterna, Prealpina, Solaro, Veneto Centrale, Padano, La Spezia, Milano Est, Abruzzese, Bergamasco, Ferrarese, Toscano, Astico Brenta, Pugliese, Sebino, Laziale/Romano, Lombardo, Brixia, Alto Lazio ) alle quali partecipano 129 boxer ,che si sono cimentati 78 volte in AVV+ES, 54 in SchH1, 28 in SchH2, 39 in SchH3, 1 in FH1 SchH3 in PL : 33Q + 6 NQ----------- in Campionato : 10Q + 5 NQ Nuovo Regolamento Campione Sociale di lavoro ATIBOX in Repubblica Ceca Dei 7 italiani presenti (3 in SchH2 e 4 in SchH3) si qualifica solo Tullio del Gran Mogol (Chicco Buglioni), 2° in SchH2 con 252 punti. Particolarmente severi i giudizi e in particolare il rigore del giudice che ha squalificato Saionara Amor poiché , nel corso del resoconto del giudice nella sezione B , essendosi Amor alzato, il conduttore gli ha dato 37 il comando di terra con l’aiuto di una pacca, questo è costato al binomio il 2° posto ATIBOX di pista in Germania Nella prova di Livello 2 vince con 102 punti Quasimodo del Cernunnos ( Mimmo Carbone) e nel Livello 3 , Kim si classifica al 5° posto Campionato a Bologna Un buon numero di iscritti (5-5-15). Solo un qualificato in SchH1 , Mel della carlinga (P.Dompieri) con 253 punti- 5 qualificati in SchH2 , vince Ocram (M.Zanotto) con 259 punti. Anche in SchH3 i risultati si lasciano vedere con 10 qualificati, 2 ottengono il MB , vince Fata (R. Rizzi) con 274, seguita da Watwald Kolbjorn con 272 Fata Ogni anno in Austria si svolge un prestigioso torneo di prove di pista. Quest’anno il 18 maggio Kim con la sua conduttrice Kerstin Reichelt ha ottenuto un prestigioso 98 nella prova di Classe A, sbaragliando la concorrenza e dando nuovo impulso agli appassionati delle piste. Di fatto il 31 Maggio e 1 Giugno il gruppo Milano Est organizza un seminario con Max Hoehne, responsabile Atibox per il lavoro. Sarà un successo e aprirà le porte ad una stagione molto proficua, seppur breve, per i conduttori che si sono cimentati in questa attività 38 1997 E’ Campione Sociale di Lavoro: Gabriella della Falconara, condotta da Stefania Dori Vengono organizzate 14 PL(Alto Tirreno, Marchigiano, Milano Est, Roma, Prealpina, Abruzzese, Padano, Pugliese, Bolognese, La Spezia, La Pineta,Astico Brenta, Sebino, Lombardo ) alle quali partecipano 125 boxer ,che si sono cimentati 46 volte in AVV+ES, 101 in SchH1, 13 in SchH2, 21 in SchH3, 12 in FH1 SchH3 in PL : 15Q + 6 NQ----------- in Campionato : 6Q + 3 NQ ATIBOX in Germania 4 gli italiani presenti In SchH1 vince su 12 partecipanti Mel della Carlinga (P.Dompieri) con 97-93-97pr = 287 Il migliore dei tre italiani in SchH3 è Watwald Kolbjorn che ottiene 275 punti e si classifica 7° su 21 Il Campionato è organizzato dal Veneto Centrale I partecipanti sono così distribuiti ( 10-3-9) e i qualificati (4-1-6), rispettivamente in ScHh1, 2 e 3 Campione si laurea Wess del Gran Mogol ( A.Benatelli ) con la qualifica di Buono Il Gruppo Milano Est organizza il 1° Campionato di FH Dei 4 presenti in FH1 vince il suo primo campionato Noel di Niria , condotto da Gloria Mariani con 95 punti, secondo è Quasimodo del Cernunnos (M.Carbone) con 72 39 NOEL di NIRIA LOI BX060867,.nato il 15 marzo 1990, figlio di Hoss vd Goldquelle e Dixi vom Inntal. La permanenza di Noel nella “ sfera d’azione “ della famiglia dei boxer “di Niria” fu piuttosto casuale, dettata da circostanze drammatiche: era stato sottratto alla sua famiglia il boxer Leslie di Niria di ca 7 mesi per cui si decise di tenere Noel di allora 2 mesi che lo ricordava nell’aspetto fisico. Altri boxer in quel periodo facevano parte del nucleo famigliare ed erano impegnati nell’addestramento, per il divertimento e la soddisfazione di Antonio Bartolini e Gloria Mariani. Le qualità di Noel furono notate da Leonardo Roman con l’aiuto del quale i loro boxer venivano preparati per le prove di difesa. In mano a Leonardo Roman, Noel intraprese una brillante carriera che lo portò rapidamente a conseguire SchH3 e il titolo di Campione Sociale di lavoro e a rappresentare degnamente il BCI all’Atibox 1995. Dal 97 al 99 Noel, sfruttando le sue eccezionali doti di fiuto e il suo grande equilibrio nervoso fu condotto con successo in prove di FH, sia in Italia che in Germania da Gloria Mariani. I suoi tre successi consecutivi nel campionato di pista del BCI hanno lasciato un vuoto non ancora colmato 40 1998 Sono Campioni Sociali di lavoro: Virgilio dei da Polenta di Claudio Tripepi Xavier dei Campi Elisi di Giampaola Piantanida Axel di Alberto Sacchini Vengono organizzate 18 PL (Marchigiano, Alto Tirreno, Friul/Udine, Prealpina(2), Bolognese, Milano Est, Padano, Laziale/Romano, Pugliese, Lombardo, Alto Lazio, Lanterna, Solaro, Romano, Sebino, Romagnolo, La Pineta) alle quali partecipano 116 boxer ,che si sono cimentati 34 volte in AVV+ES, 63 in SchH1, 13 in SchH2, 13 in SchH3, 9 in FH1 La PL del Gruppo Prealpina è giudicata dal tedesco Gernot Walz . 6 boxer superano la prova di BH. SchH3 in PL : 8Q + 5 NQ----------- in Campionato : 3Q + 9 NQ ATIBOX , di nuovo in Italia a Castano (MI) 21 i partecipanti in SchH1: Giovepluvio Lyon (G. Di Fronzo) con 99-9093= 282 è secondo 10 i partecipanti in SchH2 : vince Erida ( Francesca Antonucci ) con 274 punti I partecipanti in SchH3 sono 19; gli italiani si devono accontentare di un 11° posto, 262 punti (Axel-Sacchini) e un 14° Il Campionato si svolge a Firenze. I partecipanti sono così distribuiti: 10 in SchH1 ( 5 i qualificati) . Vince Agapornis Obelix ( Domenico Favia ) con 270 punti 3 in SchH2 ( 1 solo qualificato ); Erida in tono minore rispetto all’Atibox dell’anno precedente ottiene 247 punti con 80ps nella sezione C In SchH3 si qualificano solo 3 su 12 e prevale con un punteggio piuttosto deludente Chorus, d. Lula ( F.Zucchini) 97-79-80ps. 41 Il 2°Campionato di pista è organizzato dal gruppo Prealpina e vede 6 partecipanti, tutti qualificati in FH1, con la vittoria incontestata di Noel di Niria (Gloria Mariani) con 90 punti. Nella prova con pista di tipo SchH3 si classifica al 1° posto Ciro di Niria ( Gianmauro Sacco ), soggetto che l’anno successivo otterrà il prestigioso titolo di Campione mondiale Atibox 1999 Sono Campioni Sociale di Lavoro: Titanus Oklahoma Sweet di Claudio Tripepi Due dei Da Polenta di Claudio Savini Quintiliano dei Da Polenta di Francesco Morandi Due dei da Polenta Quintiliano dei da Polenta 42 Vengono organizzate 25 PL (Alto Tirreno (2), Tuscia, Marchigiano, Prealpina(2), Romagnolo, Piave, Pugliese, Laziale/Romano, Ferrarese, Nuovo Gruppo Latino, Brixia, Gattopardo, Padano, Enea , Abruzzese, Veneto, Alto Lazio, Solaro, La Pineta, Romano, Astico Brenta, Granducato di Toscana, Sebino) alle quali partecipano 131 boxer ,che si sono cimentati 32 volte in AVV+ES, 86 in SchH1, 24 in SchH2, 13 in SchH3, 10 in FH1 SchH3 in PL : 6Q + 7 NQ----------- in Campionato : 5Q + 8 NQ Il Campionato è organizzato dal Gruppo Bergamasco In SchH1 i partecipanti sono 12 ( 7 qualificati) ; 1° Tara v Drimborn ( G. Di Fronzo) In SchH2 i partecipanti sono 7 , Agapornis Obelix,conduttore Domenico Favia è 1° con 252 punti; 4 i qualificati In SchH3 solo 5 su 13 i qualificati. Campione risulta Ciro (M. Castiglioni) con 95-86-84ps Ciro di Niria con Gianmauro Sacco 43 Il 31 Ottobre si svolge in Italia, a Modena, il Campionato Mondiale Atibox di pista 9 i partecipanti al 1 Livello, vinto da Nefertari (Simona Martinengo), ECC con 117 punti. 11 i partecipanti alla classe che assegna il titolo mondiale. Ciro di Niria , condotto da Gianmauro Sacco sbaraglia tutta la concorrenza oltralpe con la qualifica di ECC 2 mesi dopo il Gruppo Bergamasco organizza il 3° Campionato di pista del BCI. Solo 2 degli 8 boxer partecipanti alla prova di FH1 si qualificano. Noel di Niria vince il suo 3° titolo, questa volta con Gianmauro Sacco conduttore. Interessante la prova di Assia dei Conti di Puglia (Lorenzo Borrelli ) che, dalla lontana Puglia si afferma nella prova di livello inferiore 44 Alcuni numeri I dati sopra riportati possono essere visionati nel loro insieme in alcuni grafici: Grafico 1 : Nr.PL organizzate (1976-2012) Nr.PL(1976-2012) 30 25 Nr 20 15 Nr.PL 10 5 19 76 19 79 19 82 19 85 19 88 19 91 19 94 19 97 20 00 20 03 20 06 20 09 20 12 0 Anno Questo grafico mostra un incremento importante del numero di PL organizzate dai gruppi del BCI a partire dal 1993, probabilmente anche in funzione dell’obbligo di aver superato la prova di 1° livello in una manifestazione del BCI per convalidare i titoli di bellezza. Dal 1971 al 1999 ben 40 Gruppi del BCI hanno organizzato PL nelle quali si sia disputata almeno una prova diversa dal CAL. Negli anni 70 le PL sono state organizzate a Roma dal Gruppo Laziale e dal Gruppo Romano. Il Gruppo Bolognese è stato attivo in Emilia ; in Lombardia il Gruppo Milanese, in particolare con la Sezione Prealpina. 45 Negli anni 80 esordiscono, tra i più attivi : il Gruppo Friul /Venezia Giulia ( grazie particolarmente all’impegno di Renzo Zolli )che proseguirà la sua attività fino al 2005 – il Gruppo Milano Est, presieduto da Mimmo Carbone, attivo poi fino al 2010 per un totale di 19 PL e 3 Campionati- il Gruppo Sebino, attivo fino al 2007 per un totale di 15 PL – il Gruppo Marchigiano , attivo fino al 1999 per un totale di 12 PL Negli anni 90 esordiscono nell’organizzare PL ben 26 Gruppi, tra i quali si distinguono per continuità i Gruppi : Padano ( 10 PL fino al 2003), Solaro ( 19 PL rfino al 2012, Astico Brenta ( 13 PL fino al 2006), Lombardo ( 12 PL fino al 2009), Alto Tirreno ( 13 PL fino al 2009), Toscano ( 10 PL fino al 2010), Romagnolo ( 15 PL fino al 2011), Brixia ( 12 PL fino al 2011), Pugliese ( 15 PL fino al 2011) Grafico 2 . Nr presenze in prova (1981-2012) Nr totalePL (concorsi)(1981-2012) 300 250 Nr 200 150 TOT 100 50 2011 2009 2007 2005 2003 2001 1999 1997 1995 1993 1991 1989 1987 1985 1983 1981 0 Anno Dopo un picco nel 1984 ( 120) il numero di prove affrontate da boxer nell’ambito BCI è salito continuamente fino a raggiungere247 nel 1995, ma in continuo rapido calo dal 2006 46 Grafico 3: Nr presenze nelle singole Prove (1981-1999) Numero prove 120 100 SchH1 SchH2 SchH3 60 ES AVV 40 FH1 20 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 1990 1989 1988 1987 1986 1985 1984 1983 1982 1981 0 Anno Grafico 3bis: Nr presenze nelle singole Prove (1981-2012) Nr Presenze nelle singole prove (1981-2012) 120 100 SchH1 80 SchH2 SchH3 60 ES AVV 40 FH1 20 Anno 47 20 05 20 08 20 11 19 99 20 02 19 90 19 93 19 96 0 19 81 19 84 19 87 Nr Numero 80 Nr Prove Lavoro (1981-2012) 120 100 SchH1 80 Nr SchH2 SchH3 60 ES AVV 40 FH1 20 19 81 19 84 19 87 19 90 19 93 19 96 19 99 20 02 20 05 20 08 20 11 0 Anno Grafico 4,5,6: Numero presenze e numero qualificati a confronto in SchH1, 2 e 3 Grafico 4 SchH1 (1981-2012) 120 100 SchH1 60 SchH1-Q 40 20 0 19 81 19 83 19 85 19 87 19 89 19 91 19 93 19 95 19 97 19 99 20 01 20 03 20 05 20 07 20 09 20 11 Nr 80 Anno 48 19 81 19 83 19 85 19 87 19 89 19 91 19 93 19 95 19 97 19 99 20 01 20 03 20 05 20 07 20 09 20 11 Nr 19 81 19 83 19 85 19 87 19 89 19 91 19 93 19 95 19 97 19 99 20 01 20 03 20 05 20 07 20 09 20 11 Grafico 5 SchH2(1981-2012) 50 45 40 35 30 25 SchH2 20 SchH2-Q 15 10 5 0 Grafico 6 SchH3 (1981-2012) 80 70 60 50 40 SchH3 30 SchH3-Q 20 10 0 Anno 49 Grafico 7 : Campionato: partecipanti e qualificati Campionato 70 SchH3-Q 60 SchH3 SchH2-Q Numero 50 SchH2 SchH1-Q 40 SchH1 Cl. A 30 AVV ES 20 BrBCI AVV2 10 AVV1 19 99 19 97 19 95 19 93 19 91 19 89 19 87 19 85 19 83 19 81 19 79 19 77 0 Anno Campionato (1977-2012) 70 SchH3-Q 60 SchH3 SchH2-Q 50 SchH2 SchH1-Q 40 Nr SchH1 Cl. A 30 AVV ES 20 BrBCI AVV2 10 AVV1 Anno 50 2011 2009 2007 2005 2003 2001 1999 1997 1995 1993 1991 1989 1987 1985 1983 1981 1979 1977 0 Negli anni i Regolamenti hanno subito numerose variazioni, specie per quanto riguarda la Classe AVViamento. Da quanto sotto riportato i regolamenti della Classe A, della Classe B e della Classe C solo alla fine degli anni 70 sono diventati simili ai Regolamenti SchH. 51 52 Di seguito i boxer e i conduttori che hanno vinto i Campionati Prova 77 78 79 80 81 82 83 BRBCI BRBCI Cl.A Cl.A SchH2 SchH3 SchH3 84 SchH3 85 86 87 88 SchH3 SchH3 SchH3 SchH3 89 SchH3 90 SchH3 91 SchH3 92 SchH3 93 SchH3 94 SchH3 95 SchH3 96 SchH3 97 SchH3 98 SchH3 99 SchH3 Campioni BCI 1977-1999) Boxer Conduttore A B BREK del Nettuno GENNUSA G 95 96 LEA ,d.ETHEL TARIZZO C 95 89 BULL BADODI B 94 93 BULL BADODI B 95 96 BULL BADODI B 96 93 RALPH BERGAMIN W ## 94 BARON ANTOGNOLLI L 96 92 GIAGUAR d. Galassia SALVADOR M 76 86 FELIX v Foehrenstein BARTOLINI AL 96 95 SALOME' d.ZAR MOLOGNI D 94 88 SALOME' d.ZAR MOLOGNI D 96 84 RAMBO DORI S 96 80 KING dei Prati Verdi MALFASI V 92 70 ASTOR RANATI L 96 85 LUSTIG dei Campi Elisi VACCARO G 97 86 Saionara AMOR SAVINI C 96 91 TAIPAN d.CARMINE QUARTA D 91 85 Saionara AMOR SAVINI C 93 89 Saionara AMOR SAVINI C 90 86 FATA WESS del Gran Mogol Chorus, detta Lula Ciro C TSB Tot Qual 84 98 10 97 95 97 PR 80 94 PR 275 282 284 286 286 274 282 MB ECC ECC ECC ECC MB MB 82 PR 244 B 95 82 PS 84 PR 86 286 264 267 262 90 PR 88 PR 252 B 269 B 90 PR 83 273 MB 270 MB 89 88 89 ECC B B B RIZZI R 92 92 90 PR 265 B 270 MB 265 B MB 274 BENATELLI A 95 80 87 262 B 80 PS 84 PS 256 B 265 B ZUCCHINI F 97 79 CASTIGLIONI M 95 86 53 1997 FH1 NOEL di Niria G.MARIANI 95 MB 1998 FH1 NOEL di Niria G.MARIANI 90 MB 1999 FH1 NOEL di Niria G. SACCO 93 MB Questi i boxer e i loro conduttori che hanno raggiunto primi posti nei campionati Atibox a vari livelli dal 1983 al 1999 : 1983 Racker, conduttore Umberto Giuliano è primo in SchH2 con 271 punti 1987 Salomè, detto Zar, condotto da Dino Mologni, vince il Campionato in SchH3 con 267 punti 1989 Saionara Haller, condotto da Arturo Spada, vince il Campionato in SchH3 con 286 punti Janus Fybettinska, conduttore Marisa Rech è primo in SchH2 con 286 punti 1990 Greta della Galassia, conduttore Renzo Zolli è prima in SchH2 con 264 punti 1992 Honda del Gran Mogol, conduttore Arturo Spada è prima in SchH2 con 278 punti 1994 Watwald Kolbjorn, conduttore Carlo Fagioli è primo in SchH2 con 270 punti 54 Raissa di Niria, conduttore Eugenio Maroni è prima in SchH1 con 281 punti 1996 Atibox di pista Quasimodo del Cernunnos, conduttore Mimmo Carbone è primo nel Livello 2 1997 Mel della Carlinga, conduttore Paolo Dompieri è primo in SchH1 con 287 punti 1998 Erida, conduttoreFrancesca Antonucci è prima in SchH2 con 274 punti 1999 Ciro di Niria, conduttore Gianmauro Sacco è Campione Mondiale Atibox di pista con la qualifica di ECC Nefertari, conduttore Simona Martinengo è prima nella prova di Livello 2 55 A conclusione di questa “carrellata” di informazioni, che speriamo diano vita ad un quadro attendibile di quello che è stato il trentennio del boxer come cane impegnato nelle prove di lavoro di Utilità e Difesa dagli inizi dell’attività fino alla fine del secolo scorso, riportiamo uno schema che riassume le attività della maggior parte dei conduttori ( in ordine cronologico) che hanno caratterizzato quel periodo. Una buona parte ha gentilmente risposto ad un questionario loro sottoposto e ne riportiamo le interessanti risposte Anni Danilo Giorgio Nr. Nr Boxer Boxer con SchH3 Nr Boxer con FH1 Nr presenze prova 71-80 ? 4? 2(Cl C) Antonio Bartolini 74-94 6 2 Bruno Badodi 75-82 1 1 Mariani Gloria 76-98 14 2 Gianluca Serafini Baratozzi 77-99 7 1 27 Carlo Berra 77-99 3 2 16 Renzo Zolli 77-93 7 1 15 Mauro Salvador 78-84 4 1 21 Graziano Di Fronzo 80-99 8 2 30 Dino Mologni 80-87 7 1 27 Mimmo Carbone 81-98 1 1 Lado Sassi 81-85 1 Claudio Tripepi 82-99 5 2 29 Stefania Dori 84-99 7 2 26 Claudio Savini 84-99 4 2 27 Arturo Spada 86-99 5 1 12 Francesco Morandi 86-96 2 2 26 Domenico Favia 90-99 3 2 22 Cristina Campari 92-99 1 1 Carlo Fagioli 93-99 4 1 16 Lorenzo Borrelli 94-99 5 1 11 56 29 1 37 62 3 1 46 33 13 1 20 RISPOSTE di... ANTONIO BARTOLINI Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer? Si In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer? Dopo approfondita acquisizione di notizie da varie fonti, mi sono rivolto ad Eugenio Lesma, allora Presidente del BCI Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue caratteristiche caratteriali? Assolutamente, per tutti e due gli aspetti Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro? Avere un cane addestrato che potesse seguirmi nella mia attività di vita all’aperto, ed anche i miei trascorsi agonistici nello sport Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in obbedienza , negli attacchi (figuranti) ? Poiché si parla dei primi anni 70, inizialmente campi SAS, poi man mano aiuti da Ezio Roman e Joseph Waldhammer, fino ad aprire il primo campo di addestramento boxer a Capriate (BG), sotto la spinta di Eugenio Lesma e Roberto De Sanctis e per spirito di emulazione nei confronti del Gruppo Laziale che sotto la guida di Roberto De Sanctis , aveva con Danilo Giorgio e Verolino i primi conduttori di boxer. Per le piste, salvo qualche consiglio iniziale di Ezio Roman e Joseph Waldhammer ho lavorato in strettissima collaborazione con Gloria Mariani, sia nella pratica che nello studio del lavoro di olfatto, grazie soprattutto alla sua perfetta traduzione dei testi dei coniugi Menzel, che mi erano stati dati in lingua originale da Franco Bonetti. Per il lavoro di difesa inizialmente cose che oggi farebbero sorridere, poi…………. In due delle mie prime prove, con Alina di Bresso, ho avuto il piacere di essere giudicato da Enrico Palombo e Gilberto Fanfoni, i quali videro in me e in Alina la possibilità di dimostrare la validità delle loro teorie. Con Gilberto Fanfoni si è instaurato un rapporto di stima e 57 collaborazione reciproca; mi spinse a prendere parte al primo corso per addestratori , tenuto dalla SAS a Modena, al mitico Hotel Donatello. In questa occasione scattò la scintille di interesse verso la nostra razza, allora semisconosciuta nell’ambiente, di due giovanissimi ( uno quasi ragazzo) i cui nomi sono in ordine di età: Vittorino Meneghetti e Claudio Bussatori; e così l’allora Sezione Prealpina, con il patrocinio di Gilberto Fanfoni, si potè vantare di avere i primi figuranti del BCI. In seguito io personalmente ho avuto il piacere di preparare il mio boxer per superare ( primo boxer allevato ed addestrato in Italia) SchH3 con un figurante allora giovanissimo, Leonardo Roman La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita? Impossibile cambiare Da quanti anni sei nell’ambiente BCI? + di 39-40 Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer ( campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a strutture di altre società? Come si può desumere dalle risposte precedenti, sono stato uno degli artefici delle strutture della sezione, poi Gruppo Prealpina,, ma a volte mi sono avvalso di strutture SAS, in particolare a Borgomanero Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato prevalentemente a esperti di altre razze? Quasi del tutto a competenti della razza boxer, sia in Italia che in Germania Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro? Inizialmente è stato sicuramente un vantaggio, per creare entusiasmo nel lavoro con il boxer, poi vedi al punto 12 Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti caratteriali e funzionali? 58 Assolutamente come metro di valutazione delle sue doti ; poi, dato che oltre alle qualifiche ci sono i punteggi, la si può considerare anche attività agonistica, ma occorre avere ben presente che in cinognostica vale molto di più un quinto ECC che un primo B Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il boxer? E’ importante per tutte le razze per fare le giuste considerazioni. Sarebbe molto interessante poter disporre di valutatori con conoscenze approfondite di cinognostica. Ogni riferimento agli scritti di Walter Guerrieri e Franco Bonetti non è casuale Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer? L’avanzare dell’età non mi ha più consentito di addestrare secondo il mio criterio, che prevede ottimale efficienza fisica del conduttore Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando (e gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer? Il lavoro dei figuranti che tendenzialmente è predatorio e quindi non consono al boxer Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi ? Tra i tanti ricordi del passato: la prima selezione in Italia a San Pellegrino (BG) con Mucke (Responsabile per la selezione del BK) come Giudice e i giudici del BCI Bonetti e De Sanctis come assistentato. L’organizzazione è stata a cura della sezione Prealpina, da me presieduta , con il valido sostegno di Gilberto Fanfoni per la parte tecnica e di Sergio Giuppone ( proprietario di Friso di Valdemone) per la parte logistica. Il giorno successivo si svolse la prova di lavoro per soli boxer, Giudici Bonetti, Fanfoni, De Sanctis; fu in pratica un confronto Prealpina/Gruppo Laziale, che pose le basi nel BCI per questa attività. Chi ha la fortuna di possedere i primi numeri della rivista Boxer veda in proposito l’articolo di Roberto De Sanctis. Castelrotto. Si accende la luce. A Maggio di questo 2013 , alla riunione di aggiornamento per giudici tenutasi all’ENCI ho rivisto con enorme piacere , dopo alcuni anni, Daniele Ceschia e proprio lui, prendendo spunto da quanto ci veniva comunicato, da una traduzione del regolamento finalmente abbastanza corretta, mi ha ricordato uno degli eventi più soddisfacenti della mia attività boxeristica. Lui, giovanissimo giudice e già 59 tra i migliori grazie al suo impegno come allevatore, conduttore in varie discipline, figurante. Proprio a Castelrotto mi ha giudicato nella mia prima prova di alto livello ( per quei tempi), con Cles di Niria, complimentandosi per la qualifica conseguita. Complimenti condivisi da tutti; in particolare è stato molto gratificante aver ricevuto il premio come 2° miglior risultato della tre giorni di prove, fra i concorrenti di tutti i livelli e come soggetto di grande interesse, premio consegnatomi dal presidente del Gruppo Muehldorf del BK, Gruppo ritenuto uno dei più impegnati nel settore addestramento. L’ultimo giorno della manifestazione gli italiani per la prima volta hanno potuto partecipare alla prova a squadre; la migliore squadra italiana si classificò quinta su tredici, composta tutta da 3 soggetti della Prealpina. Anche qui Cles , nella sezione B ha dato il suo valido contributo al lavoro del fratello Cognac nella sezione A e di Mak di Valdemone nella sezione C. In quell’occasione Cles si presentò in prova 2 volte nello stesso giorno, malgrado una notevole ferita alla zampa anteriore, dovuta ad un diverbio piuttosto aspro con Carlo vom Lechtal, avvenuto il primo giorno di ambientamento al campo. Carlo con il suo simpatico conduttore del Gruppo Nuernberg dovette rinunciare alla prova. Ci sarebbe tanto ancora da dire, ma devo spiegare perché “si accende la luce”: teniamo conto che siamo nel 78-79(?) e vedere già all’epoca addestrare tutto con lo stimolo del gioco, con grande impegno fisico del conduttore e nessuna costrizione fu per me una luce !! Fra gli altri mi colpì molto Unkas vd Donnersburg, SchH3, campione di bellezza che la sua proprietaria addestrava facendo una grande attività fisica, sotto la guida di personaggi quali Richard Kornherr, Helmut Koehler, Otto Donner, i quali mi spiegavano il perché, i pregi e difetti del cane e del conduttore e poi essi stessi hanno messo in pratica quanto teorizzato in precedenza, dando logiche spiegazioni. In queste stesse occasioni ( Castelrotto) , rinunciando a qualche ora di sonno ho avuto modo per la prima volta di veder tracciare e poi elaborare piste di FH1. Queste si sviluppavano non su un biliardo, ma su terreni molto vari e con pendenze accentuate, dove il conduttore aveva difficoltà a seguire il cane. Da qui la mia predilezione a studiare a fondo il lavoro di ricerca. 60 Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia? La vedo molto male se non si cambia del tutto l’impostazione di questo settore MAURO SALVADOR Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer? Ho cominciato ad interessarmi di cinofilia affascinato dall'antico bulldog impiegato nel bull baiting. Eravamo nel lontano 1967 ed avevo appena 11 anni. Non ero,come potrebbe superficialmente apparire,un ragazzino sadico o violento ma,al contrario,piuttosto riflessivo e timido. Mi affascinavano il coraggio estremo e la tempra durissima di questi veri e propri "gladiatori canini"che erano in grado di affrontare, in un impari lotta, un avversario che li sovrastava dal punto di vista fisico. Naturalmente,nonostante la giovane età,mi resi conto immediatamente che gli epigoni di questi valorosi combattenti che si vedevano nelle esposizioni,con il loro goffo incedere e il fiato corto,non erano che la pallida ombra dei loro mitici predecessori. Esisteva però fortunatamente una variante più sportiva dell'antico working bulldog britannico,riconosciuta ufficialmente dalla cinofilia con un nome inglese: il BOXER. In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer? Un amico di mio padre e grande sportivo,tale Nino Cassin,possedeva uno splendido e raro esemplare della razza proveniente dalla Toscana. Era un soggetto imponente(sui 35-40 chili) che ricordava nelle fattezze rudi l'antico ed estinto predecessore bullenbeisser. Argo,questo il suo nome,era l'autentico terrore di tutti i cani di Via Mazzini a Ronchi dei Legionari. Aveva un carattere spavaldo e irruento,a volte anche violento con gatti e cani, ma bonario e tollerante con gli umani. Ben inteso non faceva "le feste a tutti"come i boxer di oggi anzi era piuttosto riservato e palesava grande dignità e compostezza nei confronti degli estranei. Era anche un discreto seppur non aggressivo guardiano della casa che aveva avuto un approccio non felice con mio padre e me il giorno in cui entrammo,non autorizzati,nel suo giardino. Naturalmente ne rimasi totalmente affascinato. Fu un autentico "colpo di fulmine"i cui effetti si fanno sentire ancora oggi a quasi mezzo secolo di distanza 61 Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue caratteristiche caratteriali? Credo di aver già risposto a questa domanda. Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro? A dire la verità non sono mai stato un appassionato del "lavoro"con i cani da utilità nel senso classico del termine. Mi sono avvicinato all'ambiente perchè il mio fraterno amico cinofilo Daniele Ceschia, a tutt'oggi apprezzato giudice di prove,aveva acquistato un pastore tedesco ed aveva iniziato ad addestrarlo a fini sportivi. Insieme fondammo nel 1970 (avevamo 14 anni!) un "centro di addestramento"presso il campo sportivo parrocchiale di S. Lorenzo che diventò in breve un polo di attrazione per i giovani cinofili ronchesi (tra cui Sergio Pella in seguito allevatore e handler professionista). Dicevo che non ero un vero e puro appassionato del lavoro perchè,più che essere stimolato dalla attività agonistica,mi interessava fin dall'inizio principalmente la valorizzazione della razza in se stessa soprattutto sotto il profilo caratteriale. Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in obbedienza , negli attacchi (figuranti)? Chiaramente,viste le premesse,l'impatto col mondo del lavoro è stato nullo,nel senso che nel mandamento non esisteva a quell'epoca nessuna struttura e organizzazione cinofila che ci potesse fungere da guida. Solo più tardi,credo intorno al 1974,il mio amico Daniele prese contatti con la SAS Friuli allora rappresentata dal compianto rag. Nordano Verzegnassi con il quale cominciammo a collaborare. Erano per tutti esperienze pionieristiche in quanto anche la SAS,appena costituita,si affidava ad addestratori dilettanti,allora di scarsa esperienza,destinati però a diventare "grossi"nomi della cinofilia agonistica locale e nazionale. Si pensi ad esempio a Danilo Tuzzi, Gianfranco Driussi, Daniele Peres e molti altri che mi scuso di non citare. La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita? Domanda difficile a cui posso rispondere sia si che no. O meglio nel cuore è rimasta sempre la mia razza preferita,soprattutto da un punto di vista 62 morfologico. Ancora adesso quando vedo passare un boxer al guinzaglio non posso fare a meno di volgere a lui lo sguardo quasi fosse una bella donna. Mi rievoca sensazioni adolescenziali mai dimenticate che sono parte importante della mia vita. Dal punto di vista razionale invece,i miei studi cinotecnici di quasi mezzo secolo mi hanno condotto verso altri lidi,non tanto lontani dal boxer dei miei sogni giovanili che io interpretavo come un working bulldog funzionale e polivalente. Caratteristiche che ho ritrovate intatte nel pit bulldog (APBT) e nell'american bulldog,due razze che possono essere considerate le più dirette discendenti dell'antico,puro bull baiting dog britannico senza commistioni di sangue terrier. Da quanti anni sei nell’ambiente BCI? Sono rimasto nell'ambiente BCI dal 1974 al 1984. Attualmente sono vicepresidente della ASSOCIAZIONE CULTURALE CANI DA PRESA (ACCP) e della UKC EUROPE e sono da oltre venticinque anni fuori dall'ambiente BCI. Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer ( campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a strutture di altre società? Dopo aver preso la guida del Gruppo FVG del BCI,iniziai una notevole attività organizzativa sia a livello locale che nazionale. Costituimmo,insieme a Luciano Antognolli,Diego Seffin e Fabrizio Cavallari un campo di addestramento ufficiale BCI che in breve tempo divenne una della realtà boxeristiche più importanti del nord-est grazie all'organizzazione di seminari tecnici,prove di lavoro e raduni espositivi a carattere nazionale. Il culmine dell' attività agonistica fu toccato nel 1983 con l'organizzazione del campionato nazionale di lavoro del boxer a Ronchi dei Legionari. Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato prevalentemente a esperti di altre razze? Come ho scritto in precedenza,gli inizi sono stati assolutamente da autodidatta perchè,nei primi anni 70 localmente non esistevano "esperti" nè sul boxer, nè su altre razze o almeno io non li conoscevo. Successivamente,dopo aver acquistato il mio primo boxer,OMO di BOCLAR detto Quarzo, su consiglio dell'allevatore dott. Bonetti,presi qualche contatto con Joseph Waldhammer del quale seguii un simposio 63 organizzato ad Udine dalla SAS. Durante il mio periodo agonistico ebbi profiqui scambi esperienziali con Cassiano Davare, Richard Kornherr, Antonio Bartolini,Gloria Mariani,Claudio Tripepi,Danilo Giorgio, Lado Sassi,Francesco e Anna Maria Morandi e altri a cui spero di non fare torto non menzionandoli. Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro? Ritengo le prove di lavoro per soli boxer fondamentali per il miglioramento zootecnico della razza e per lo sviluppo del settore lavoro. Anche se oggi più che di sviluppo si dovrebbe parlare di sopravvivenza. Purtroppo il boxer attuale presenta dei grossi handicap morfologici rispetto al suo antenato bullenbeisser che possono essere così riassunti: a) ipertipismo della regione somatica della testa con condrodistrofia facciale. b)conseguente lunghezza insufficiente della canna nasale (1/3 o 1/4 in rapporto alla lunghezza del cranio invece che 1/2 come da standard). c) microdontia con prognatismo troppo accentuato d) frequenti problematiche respiratorie causate dai punti a e b che riducono drasticamente la resistenza aerobica e le altre capacità condizionali e) deficit di rapidità ,persistenza e potenza di presa conseguenti ai punti a-b-c. Per tutti questi motivi il boxer attuale risulta svantaggiato dal punto di vista fisico rispetto alle altre razze da lavoro e non competitivo almeno statisticamente. Misurarsi con pastori specificatamente selezionati e,molto spesso non rispondenti allo standard di razza,diventa sostanzialmente impossibile. Gareggiare con i boxer in prove miste è un po'come cercare di competere nelle gare di tiro pratico con un revolver a tamburo tipo Colt mentre i competitors utilizzano pistole semiautomatiche Glock o Tanfoglio. Giustamente nessuno accetterebbe questo confronto ed infatti gli agonisti della disciplina competono in categorie diverse in base alla diversa tipologia delle armi. Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti caratteriali e funzionali? Una volta ero convinto che le prove di lavoro strutturate secondo il regolamento tedesco SchH fossero un valido strumento di selezione zootecnica per il boxer o le altre razze. Ora lo sono un po'meno perchè sono dell'idea che gli attuali regolamenti IPO,che li hanno sostituiti, siano troppo preconfezionati dagli appassionati ed esperti pastoristi a proprio 64 uso e consumo.Per non parlare del ring francese o belga che sembrano fatti apposta per esaltare le peculiarità psicofisiche del malinois cioè di una razza dolicomorfa caratterizzata da grandi capacità di resistenza aerobica. Ma cosa succederebbe se,in queste prove,si introducessero degli esercizi "di forza"come ad esempio fanno in USA col weight pull o l'hang time? Immediatamente cani con le caratteristiche fisiche del malinois risulterebbero svantaggiati rispetto al rottweiler o all'american bulldog,come praticamente accade nelle competizioni di iron dog organizzate negli Stati Uniti. Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il boxer? Per i motivi sovra esposti non ritengo le prove miste tra razze determinanti sotto il profilo della selezione zootecnica. Potrebbero essere importanti per pubblicizzare la razza se statisticamente fosse competitiva ma,visto che così non è,salvo rarissime eccezioni,organizzare prove per tutte le razze significa,almeno in Italia,portare acqua al mulino delle altre società specializzate. Questo fu uno dei motivi che spinsero,negli anni 80,il BCI a sponsorizzare le prove per soli boxer di cui io fui un fautore. Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer? Dopo il 1984 non ho più seguito l'attività agonistica ENCI/FCI perchè le razze che addestrai (APBT e american bulldog)non erano ufficialmente riconosciute. Il motivo di questo cambiamento era che cercavo soggetti più rustici e con minori handicap fisici rispetto al boxer da show. Mi ero convinto,e lo sono tutt'ora,che l'evoluzione morfologica del boxer operata essenzialmente per motivi estetico-espositivi aveva snaturato la razza trasformandola da un working bulldog polivalente al rango di cane da esposizione e compagnia con un carattere "deciso". Niente a che vedere con il mio concetto di cane da lavoro. Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer? All'inizio mi ero intestardito ad utilizzare le metodiche di addestramento del pastore tedesco,anche perchè erano le uniche che conoscevo. I risultati non erano soddisfacenti soprattutto in obbedienza e difesa. In seguito,grazie anche ai contatti con addestratori ed appassionati boxeristi, affinai le mie metodiche ed ottenni risultati di rilievo in particolare con 65 Giaguar della Galassia detto Rocky. Un boxer di proprietà di Diego Seffin e Luigina Soppi che rivelò un notevole potenziale. Questo soggetto,considerato atipico da un punto di vista morfologico soprattutto nella testa (aveva una canna nasale lunga realmente la metà del cranio e una chiusura dentale a forbice inversa come i german bulldog dei primi del 900) avvalorò la mia ipotesi che l'evoluzione del boxer era stata in realtà un' involuzione verso modelli ipertipici assolutamente non funzionali. Quali sono state le soddisfazioni maggiori?....i più bei ricordi? Le soddisfazioni maggiori,da un punto di vista agonistico,sono state proprio quelle con Rocky,ai trofei ATIBOX e ai vari campionati italiani. Devo però ricordare anche la vittoria al campionato italiano BCI del mio fraterno amico e compagno di squadra del GRUPPO FVG, Luciano Antognolli col suo insuperato BARON. Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia? Non seguo più da anni le sorti del boxer in Italia ma mi tengo superficialmente aggiornato sulla situazione in Germania e USA dove ultimamente, grazie ai coniugi Markos, la razza comincia a godere di un moderato apprezzamento come cane da lavoro. Naturalmente si tratta di soggetti di importazione europea perché il boxer americano è concepito come cane puramente da show. Lo trovo un ragionamento,quello americano,più coerente del nostro nella misura in cui,meno ipocritamente ammette che l'unica soluzione per produrre dei veri cani da lavoro è il criterio della doppia selezione oppure della monoselezione esclusivamente morfo-attitudinale. Ma questo è un treno che il nostro boxer ha perso fin dagli albori della sua storia,quando vinse la linea degli Stockman in antagonismo a quella degli ebrei Menzel, e si coltivò l'utopia del cane bello e bravo. Che poi si rivelò molto più bello che bravo. E infine neanche più tanto bello perchè era diventato la caricatura di sé stesso. 66 DINO MOLOGNI Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer? Si, le mie origini iniziano con la razza boxer In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer? Al campo di addestramento Minitalia con istruttore Ardielli Enrico Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue caratteristiche caratteriali? Mi sono rivolto principalmente per il suo aspetto Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro? Il movente per cui mi ha fatto avvicinare al lavoro è stata l' obbedienza e la difesa al proprio conduttore Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a confrontarti? e specificatamente : aiuti per la preparazione in pista, in obbedienza , negli attacchi (figuranti)? L'impatto con il mondo del lavoro è scaturito dalla passione e curiosità nella preparazione in pista, in obbedienza e negli attacchi La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita? Si, la razza è rimasta sempre quella del boxer Da quanti anni sei nell’ambiente BCI? Dal 1979 sono nel BCI Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer ( campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a strutture di altre società? Ho realizzato tutto in collaborazione con il sig. Caldara Giovanni, fondando il campo di lavoro gruppo Sebino 67 Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato prevalentemente a esperti di altre razze? Mi sono appoggiato prevalentemente ad un addestratore professionista di pastori tedeschi del nome Adelio Colombo Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro? Le prove di lavoro erano un vantaggio in quanto ci si poteva confrontare con le varie tipologie di addestramento Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti caratteriali e funzionali? In entrambi i casi Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il boxer? Si, molto importante confrontarsi con altre razze Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer? Motivi personali e fisici Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer? Sinceramente nessuna difficoltà Quali sono state le soddisfazioni maggiori?....i più bei ricordi? Per primo la vittoria del primo campionato italiano SCH.H1 nel 1983 ed il campionato ATIBOX in IPO3 in Austria nel 1987 Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia? Avendo visionato l'ultimo campionato ATIBOX svoltosi in Italia e seguendo specificatamente l'obbedienze preferisco non fare commenti. 68 CARLO FAGIOLI Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer? No, inizio nel 1977/78 con i PT da bellezza e con i primi rudimenti dell'addestramento. In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer? Frequentando il campo di addestramento dei miei maestri ( Cipriani e Dori ) sin dal 1979/80, ove iniziavo a fare il figurante. Li si lavoravano tutte le razze, ivi compresi i boxer. Nel 1982 divenni figurante ufficiale SAS e poi, lavorando molti boxer insieme a Nino Cipriani e Stefania Dori, divenni ufficiale anche nel BCI. Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue caratteristiche caratteriali? Per le sue qualità caratteriali. Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro? Io mi sono appassionato al lavoro nel momento in cui mi sono appassionato alla cinofilia. Il mio primo maestro, Aldo Piccarro, era un allevatore di PT e lui stesso li addestrava, in maniera un pò ruspante, come era consuetudine per l'epoca, ma i suoi primi insegnamenti hanno rappresentato una base molto valida per il prosieguo della mia carriera. Intorno al 1990/91 il BCI istituì una commissione lavoro, della quale mi chiamarono a far parte, che andava in " tour " per l'Italia a spiegare come lavorare il boxer. A quel punto ho ritenuto doveroso per rispetto all'impegno datomi e accettato con onore e gratitudine, prendere un boxer e lavorarlo. Da lì è cominciato il vero amore. Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in obbedienza , negli attacchi (figuranti)? Come detto ho avuto la fortuna di crescere in un campo di addestramento con i miei maestri e che era frequentato da diversi altri tecnici, giovani e meno giovani, ove era normale il confronto. La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita? Si, da quel momento. 69 Da quanti anni sei nell’ambiente BCI? Dal 1983/84 Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer ( campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a strutture di altre società? Il mio campo è stato per anni il campo del gruppo BCI Laziale, dal 1992 al 2000 Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato prevalentemente a esperti di altre razze? Non mi sono mai fossilizzato ma ovviamente ho invitato da me grossi personaggi del boxerismo tedesco, italiano, belga. Io stesso sono spesso stato all'estero per seguire stages ed allenarmi con altri seri preparatori, sia boxeristi che di altre razze. Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro? Sono state svantaggiose e hanno ritardato la crescita culturale del boxerismo da lavoro italiano e caratteristiche di razza nella preparazione. Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il boxer? Si Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer? Sono circostanze fortuite e/o professionali ( apertura nuova attività, trasferimenti, mancanza di soggetti validi ). Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer? Spesso il pressapochismo delle organizzazioni e dei giudizi negli appuntamenti importanti ( ATIBOX ). Io preparavo meticolosamente il mio cane e i giudizi erano a spanne. 70 Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi? I 100 punti in attacco all'Atibox a Bielefeld in sch-H1, passare la prima qualificazione per il campionato del mondo in pista FCI nel 1996, la vittoria in SchH2 Atibox Sochaux, partecipazione alle BSP 1995. Ma voglio dire anche la più grande delusione, nel 96 ATIBOX a Praga, Kolbjorn preparato al top, come non mai, il tracciatore si perde la pista e dichiara comunque fuori il mio cane. Malgrado le proteste al resp. Atibox del lavoro, Max Hoehne, che stava bellamente bevendo fiumi di birra al campo, non mi hanno fatto ripetere la pista e stop. Li avrei potuto fare qualcosa di veramente importante, per l'epoca. Ovviamente per protesta ho ritirato il cane. 16) Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia? Si deve rifondare il settore, ridare speranze agli appassionati, dar loro un indirizzo, ma molti sono i presuntuosi e i parvenus che pensano di sapere tutto. Sarà difficile ma... GIANLUCA SERAFINI BARATOZZI Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer? Si le mie origini da cinofilo iniziano con la razza boxer In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer? Il primo approccio con il boxer coincide con la mia nascita Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue caratteristiche caratteriali? Mi sono rivolto al boxer perché nato in una famiglia di boxeristi Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro? La passione per il lavoro mi è venuta seguendo mio padre che fin dal 1974 addestrava e gareggiava con i suoi boxer Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in obbedienza , negli attacchi (figuranti) ? 71 Premetto che essendo figurante ufficiale BCI ed addestratore professionista ENCI, i miei contatti con il mondo del lavoro sono molteplici sia per la partecipazione a corsi e gare che per rapporti personali; da ogni situazione ho ricavato esperienze per accrescere il mio bagaglio professionale. Devo però la mia formazione cinofila principalmente a due grandi cinofili: Giuseppe Pitaresi, allevatore che tutti ricordano, che mi ha inculcato l’amore per il boxer e me ne ha fatto capire la morfologia e il carattere; Nino Cipriani, addestratore, che ho seguito per anni sui campi di lavoro apprendendo le tecniche di addestramento e che ha curato la mia formazione come figurante. La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita? Si Da quanti anni sei nell’ambiente BCI? Nell’ambiente BCI dalla nascita (1970); come socio da 25 anni. Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer ( campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a strutture di altre società? Il Gruppo Romano, del cui Consiglio Direttivo faccio parte, ha in esercizio 3 campi sociali di cui uno di mia proprietà e del quale sono il responsabile. Ho sempre svolto la mia attività presso queste strutture. Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato prevalentemente a esperti di altre razze? Ho seguito consigli sia di persone esperte di lavoro con il boxer che di persone esperte in altre razze. Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro? Ritengo che le prove per soli boxer fossero uno svantaggio perché impedivano il confronto con altre realtà 72 Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti caratteriali e funzionali? Sono dell’opinione che le prove siano principalmente valide come valutazione delle doti caratteristiche e funzionali del boxer e per migliorare il rapporto con il proprio cane Se mi interessasse solo l’aspetto agonistico delle prove di Utilità e difesa avrei scelto un’altra razza. Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il boxer? Certamente il confronto con altre razze è importante. Chiudersi in un ambito ristretto significa sempre regredire. Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer? Non ho mai pensato nemmeno lontanamente di lavorare con un partner che non sia boxer. Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando (e gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer? Le maggiori difficoltà, soprattutto negli ultimi anni, consistono nel dovermi confrontare con regolamenti che, a mio parere, non sono particolarmente consoni alle doti naturali dei boxer. Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi ? Premetto che ho tratto soddisfazioni dal lavoro con tutti i soggetti perché lavorare con un boxer significa ottenere il massimo che il nostro cane può dare I miei più bei ricordi sono: la mia prima gara e vittoria a 7 anni in Avv2 con Utrillo degli Etruschi; i campionati sociali di lavoro conseguiti con Calvin e con Nanà degli Etruschi; il campionato sociale assoluto conseguito con Naomi degli Etruschi Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia? la mia valutazione sul presente non può che essere negativa e le previsioni sul futuro non sono rosee. 73 E’ sotto gli occhi di tutti gli addetti ai lavori il pesante calo di presenze sia sui campi di addestramento che nella partecipazione alle prove. I concorrenti sono per lo più professionisti con soggetti che tentano di conseguire dei brevetti di qualifica alle volte con preparazione carente. I privati che gareggiano per passione sono rimasti in pochi e si avverte soprattutto la scarsità di giovani. STEFANIA DORI Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer? SI In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer? Da ragazzina sognavo di diventare addestratrice e amavo i cani di taglia medio-grande. Dopo la scomparsa del volpino di casa, mia madre mi consente di acquistare il primo boxer. Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue caratteristiche caratteriali? Mi piaceva la razza esteticamente, ma le qualità caratteriali sono state determinanti e a favore Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro? Il movente è stata la mia passione per l’addestramento Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in obbedienza , negli attacchi (figuranti)? Ho iniziato frequentando un campo SAS, usufruendo dell’esperienza dell’allevatrice Alda lelli che mi ha sostenuta, trasferendomi il suo entusiasmo e partecipandomi le sue conoscenze nell’ambiente La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita? Sì, ma insieme al pastore tedesco Da quanti anni sei nell’ambiente BCI? Dal 1983 74 Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer ( campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a strutture di altre società? Ho incrementato il lavoro sui campi dei gruppi Romano, Laziale, Latino. Da più di venti anni ho il secondo campo del gruppo Romano e sono delegata al Lavoro Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato prevalentemente a esperti di altre razze? Ho seguito molti seminari in tanti anni , sia BCI che SAS, tenuti anche da professionisti esteri Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro? Sono rimasta dell’idea che le Prove di una sola razza non aiutino a crescere sul lavoro. Ritengo che il confrontarsi con altri appassionati, contribuisca a meglio comprendere le diversità di razza ed a sforzarsi di raggiungere l’obiettivo comune di riuscire nell’addestramento rispettando le “qualità” del soggetto che si lavora Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti caratteriali e funzionali? Credo che l’Utilità e Difesa mettano in evidenza le doti di docilità, combattività e temperamento che il nostro boxer deve avere, anche se non fa sport Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il boxer? Sicuramente chi intraprende questo sport deve conoscere le potenzialità delle altre razze Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer? Mi continua a piacere tantissimo lavorare con il boxer, anche se richiede un grande impegno e molta sensibilità 75 Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer? Purtroppo i metri di giudizio vigenti richiedono soggetti sempre più “controllabili”: oggi il cane sportivo non può metterci del suo, come era possibile fino a un po’ di tempo fa ed il boxer si gestisce meno di un lipoide. La nostra razza non ammette errori nella preparazione; vuole capire ciò che gli si chiede ed il motivo di una punizione altrimenti si sente “tradito” e la fa pagare cara. Io penso che non vada lavorato a prescindere dalle sue peculiarità caratteriali, anche se trattasi pur sempre di un cane e di un molossoide. Sono sempre convinta che non si possa chiedere ad un boxer di non usare le zampe anteriori in una fase di trasporto sugli attacchi o peggio ancora di esercitare una trazione verso terra della manica senza scrollare la “preda” Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi? Le mie soddisfazioni maggiori le ho avute dal mio Rambo, da Gabriella della Falconara, 2° al Campionato di lavoro BCI in SchH3 mi sembra negli anni 90, da Fiore della Falconara, Promessa al Campionato a Borgoticino 1995, da Kriss degli Etruschi, Campione assoluto e da tanti altri che sarebbe lungo elencare. Ricordi di un periodo favoloso della cinofilia!!! Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia? Credo che stiamo vivendo un periodo di crisi per tutta la cinofilia, in particolare per l’Utilità e Difesa ed il boxer ne risente sia nel numero delle presenze in gara, sia nella qualità delle prestazioni, a causa, sempre a mio modesto avviso, di percorrere nel lavoro le vie più brevi e spesso inadatte alla nostra razza. Spero che passi questo momento e gli appassionati di questa meravigliosa razza tornino ad apprezzarne le qualità che lo rendono un cane “diverso” ed unico 76 CLAUDIO SAVINI Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer? Volevo da sempre un cane. Era il mio sogno. Ad un certo punto ho convinto i mie genitori e mi hanno permesso di avere un pastore scozzese, il collie. Ricordo che, il giorno prima di portarlo a casa mi venne la febbre per l'emozione. York ( era questo il suo nome ), è stato un compagno di giochi eccezionale per 17 anni. Da sposato volevo assolutamente un cane. Abitando in un condominio dovevo scegliere una razza che potesse adattarsi in appartamento. Quindi un cane a pelo corto, di struttura media, che non abbaiasse inutilmente e che soddisfasse le mie esigenze. Quindi un atleta, elegante, potente, attento alla sicurezza della famiglia e spiritoso nel suo modo di porsi. La scelta aveva una direzione sola " il boxer ". Da allora ad oggi non me ne sono più separato. In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer? Il primo boxer che vidi fu nel 1970. Apparteneva ad una famiglia di Bologna con residenza estiva a Marina Romea ( RA ). Era un tigrato maschio adulto, molto bello di nome Clay. Mi colpì la sua fierezza e l'imponenza. Aveva uno sguardo che incuteva rispetto. Piacevole vedere questo ammasso di muscoli che si muoveva sicuro di se, con potenza ed eleganza. Da allora rimase un sogno nel cassetto!! Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue caratteristiche caratteriali? Inizialmente per il suo aspetto. Sono sempre stato attratto da cani atletici e che siano combattenti. L'immagine della parte caratteriale era limitata dalle nozioni riportate nei libri. Poi, quando ho cominciato a conoscerli ho scoperto qualità caratteriali fantastiche. Benchè derivi da una antichissima razza di lottatori, nel suo carattere si uniscono fedeltà, coraggio, equilibrio e nervi saldi. In pratica il boxer è un cane da difesa affidabile ed il nostro miglior compagno. Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro? Ho sempre avuto attitudine per uno sport che non conoscevo ma che cercavo appassionatamente. Vedere come si esprime un boxer in azione di combattimento, per me è emozionante. L'Utilità e difesa permette con 77 movenze figurate, di ottenere questo. Inoltre il boxer si diverte tantissimo dando sfogo alle sue naturali pulsioni sentendosi realizzato. Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in obbedienza , negli attacchi (figuranti) ? Il primo uomo che ho visto in un campo di lavoro è stato Lado Sassi. Era una domenica estiva del 1984 quando iniziai accostarmi timidamente al Centro di addestramento. Il posto era gestito dal gruppo periferico di Bologna del BCI. Quella mattina Lado con il suo boxer Patou detto Wisky esibiva degli esercizi di obbedienza che mi entusiasmarono. A distanza di quasi trent'anni devo dire che quello fu un incontro molto fortunato perchè il suo boxer diventò il primo in Italia ad ottenere il titolo di Campione Sociale di Lavoro, ed io sono quello che ne ha fatti di più,12. Da quella domenica incominciò la spola Ravenna-Bologna nei fine settimana. Ma questo non era sufficiente per preparare la mia boxerina, dovevo aumentare il numero degli allenamenti. Com'ero ridicolo!!....nei giorni infrasettimanali caricavo in macchina cane ed un salto di fortuna, poi andavo in campo a fare le piste e le obbedienze. Quindi, i miei primi insegnamenti provennero dal gruppo Bolognese gestito da: Lado Sassi, Maurizio Mazzanti e Augusto Baldoni. In un secondo momento gli allenamenti infrasettimanali li avevo trasferiti presso la sezione di Ravenna " SAS Passatore ", di cui adesso sono il responsabile dell'addestramento. I metodi di preparazione dei pastoristi, erano di base diversi dai nostri, ma più all'avanguardia come tecniche. Molto spesso si ispiravano a linee di lavoro tedesche. Addentrandomi anche nella SAS, allargai i miei orizzonti. In corrispondenza di quel periodo incominciai a collaborare con i migliori preparatori professionisti italiani e stranieri dei due Clubs. Con le esperienze acquisite e lavorando assiduamente con i boxer ho creato una mia linea di lavoro, che coincide con la metodologia del BK. La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita? Si, assolutamente si! Il boxer mi è piaciuto dalla prima volta che l'ho visto, ma ciò che mi ha fatto innamorare è il suo carattere; troppo bello. I cani incontrano tutti la mia simpatia ma il boxer è la razza che sento più vicina. Facendo fede a questo principio, non ho mai pensato di cambiare. Negl'anni ho incontrato persone (non molte) che sono passate dal boxer 78 ad altre razze. Le principali motivazioni si possono ridurre a due: la prima è che ci sono rimasti talmente male quando sono venuti a mancare che hanno deciso di cambiare per soffrire meno; la seconda è quella categoria di agonisti alla ricerca di cani denominati "attrezzi sportivi" che siano in grado di soddisfare la propria sete di vittoria nel settore addestramento. Io, benchè sensibile alla competizione, ho sempre lavorato per inseguire il principio " sport per l'allevamento e non viceversa " quindi per avere dei buoni rappresentanti di razza. Nel tempo il boxer è stato per me una costante con l'intento di conoscerlo meglio, controllarne l'evoluzione e specializzarmi sempre di più nella parte caratteriale e funzionale proprio come avviene nella morfologia. Da quanti anni sei nell’ambiente BCI? La mia prima tessera è stata registrata nel 1984 presso il gruppo bolognese poi ho sempre rinnovato. Solo nel 2012, per ragioni di incompatibilità programmatica col settore lavoro del Club non ho aderito. Comunque, seguo sempre con interesse l'ambiente anche se dall'esterno. Purtroppo nella mia stessa posizione ve ne sono moltissimi altri. Questa situazione non è bella, perchè sono fuori dal BCI, personaggi che hanno fatto la storia del boxer in Italia e non solo. Speriamo che tutto ritorni alla normalità il prima possibile. Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer ( campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a strutture di altre società? Come ho detto sopra, inizialmente mi sono appoggiato alla struttura del BCI di Bologna, poi ho cominciato a frequentare anche il Centro della SAS Passatore di Ravenna. Dopo poco tempo, al campo della SAS Passatore si era formato un numero consistente di boxeristi e la dirigenza mi aveva incaricato di gestirli. In questo gruppo erano entrate delle persone molto più esperte di me sulla funzionalità dello statuto BCI. Un bel giorno mi è stata fatta la proposta di partecipare alla formazione di un nuovo gruppo periferico del BCI a Ravenna. Dopo alcuni incontri è nato il " Gruppo Romagnolo " dove io ero nel consiglio con l'incarico di responsabile del lavoro. Il campo d'addestramento di appoggio era quello della SAS Passatore. Il gruppo romagnolo piano piano, aumentava di numero, al suo interno vi erano anche allevatori e giudici di fama internazionale. Tutto questo stava portando naturalmente ad un ulteriore passo. Grazie alla 79 proposta di una " boxerista " si decideva di visionare un'area da rilanciare in una posizione molto appetibile adiacente a Ravenna. In pratica si stava avverando quel mio " mi piacerebbe.....un campo d'addestramento di cultura boxeristica a Ravenna ". Infatti nacque una realtà chiamata UCPA ( Un Cane Per Amico ). Giusto per citare due nomi importanti come soci fondatori: il dott. T. Bosi e il rag. F. Morandi. Ho scritto un libro sulla nascita e sviluppo di questo centro che è stato per anni il campo del Gruppo Romagnolo del BCI. Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato prevalentemente a esperti di altre razze? Ho sempre avuto la convinzione che per conoscere e capire bene il carattere di una razza bisogna studiarla e viverla intensamente nel tempo. Dopo 30 anni di questo, rafforzato da collaborazioni con persone di maggiore esperienza, posso dire che si incomincia a capire qualche cosa. Boxeristicamente parlando, " sono nato " in un periodo in cui in Italia il settore addestramento era si in via di espansione, ma molto debole qualitativamente. Qualche valido Centro esisteva ma era frutto di capacità personali più che una vera e propria cultura boxer. Gli addestratori SAS come tecniche di preparazione erano più avanti rispetto a noi e per questo si sentivano i primi della classe. Il loro modo di addestrare era sicuramente valido, ma un boxer non è un pastore tedesco. Qualche preparatore SAS passando alla nostra razza pensava di fare man bassa di risultati, ma non è stato così. Infatti non molti boxer sono riusciti a far carriera con le loro metodologie. La preparazione di base tra le due razze è completamente diversa. In passato alcuni preparatori tedeschi sono riusciti a fissare delle metodologie di addestramento appositamente per le qualità naturali di questa razza. In Italia ancora oggi in pochissimi le conoscono, si continua così ad approcciarsi con addestratori provenienti da altre società che sono in auge nel momento. I sigg. Antonio Bartolini e Gloria Mariani da tempo cercano di promuovere nella nostra nazione le migliori filosofie e metodologie tedesche ma sono ascoltati troppo poco. Io ho sempre cercato di capire ed addentrarmi nella razza rimanendo al passo con i tempi, studiando tecniche nuove e rielaborando anche metodi di addestramento praticati su altre razze per adattarli alle caratteristiche del boxer. Il mio modo di fare esperienza è 80 però in gran parte frutto di iniziative personali, potrei definirmi un autodidatta. Purtroppo ai miei inizi non c'erano molte alternative. Ma la sorpresa più grande è stata quando, avvicinandomi alle metodologie tedesche, ho constatato che la mia linea di lavoro era molto simile alla loro. Questo per me è stata una soddisfazione immensa, un premio delle mie convinzioni in pratica, la conferma che ero sulla strada giusta. Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro? Credo che, sia il cane che il proprietario non possono che trarre vantaggi da un addestramento fatto col proprio boxer sopratutto tenendo conto della specificità di razza. Poi và da sè che dall'impegno costante che il proprietario mette nell'addestrare, nasce il desiderio di verificare sia la correttezza del lavoro svolto, che il livello delle proprie capacità e delle qualità del proprio soggetto. Ed ecco l' importanza di prove che consentono di questa verificare ciò, a partire dalle prove attitudinali fino a prove da regolamento internazionale per cani da Utilità e difesa. In particolare, è proprio la verifica delle qualità naturali del soggetto a rivestire una importanza fondamentale ai fini del mantenimento delle qualità caratteriali di base della razza, in quanto ciò consente di orientare le scelte di allevamento. Quando l' Sch-H era in vigore, le prove in Italia venivano giudicate non solo verso l'aspetto sportivo, ma anche per quello dell'allevamento. Quindi le prove di lavoro di allora, fatte con soli boxer con " giudici specialisti di razza " era sicuramente un vantaggio sia per lo sviluppo del settore lavoro che per l'allevamento. Ora non è più così!!!! Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti caratteriali e funzionali? L' Utilità e difesa costituisce, per una società specializzata che rappresenta una razza "con prova di lavoro", non solo un fine a se stesso, ma è anche un esame delle predisposizioni caratteriali richieste dallo standard di razza. Quindi, ad ogni giudice di prove di lavoro, oltre al giudizio relativo alla prestazione sportiva, spetta un altro ruolo importante. Il giudice di prove di lavoro deve giudicare anche le predisposizioni caratteriali del boxer e le sue attitudini relative alle qualità richieste dallo standard. I giudici delle prove di lavoro "specialisti di razza" sono colonne portanti per l'allevamento. Allora volendo dare alle prestazioni del boxer nel lavoro di 81 difesa un significato particolare come esame delle sue predisposizioni caratteriali, la preparazione si deve basare prevalentemente sulle sue predisposizioni naturali. La realtà boxeristica italiana, del settore lavoro di oggi è divenuta orfana di queste linee guida provenienti dalla madre patria, per abbracciare una generalità più internazionale che però spezza la pluridecennale cultura specializzata del secolo scorso, diffusa grazie ai padri del boxerismo italiano e dai nostri Grandi Maestri che li seguirono. Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il boxer ? L'attività sportiva intrapresa nella giusta ottica è vitale per l'allevamento. Solo i brevetti ed i giudici esperti di razza riescono ad analizzarle e darne risalto. Unire in un sol fascio le caratteristiche di un rottweiler, di un dobermann, di un boxer, di un hovawart, di un malinois, di un pastore tedesco ecc. ecc. non mi pare certo molto sensato. La cinofilia moderna ha voluto stabilire per tutte le razze un regolamento unico di valutazione proponendo quindi una " semplificazione " rappresentata da un regolamento applicabile a tutte le razze da Utilità e difesa per le quali è prevista una prova di lavoro. Il problema nasce quando viene meno la capacità di giudicare, sempre restando nell'applicazione corretta del regolamento, ogni razza tenendo conto delle sue peculiarità. Vorrei ricordare che "sia la varietà morfologica che caratteriale sono sempre accompagnate dalla funzione che il cane deve svolgere con maggiore efficienza rispetto ad altri. Se il paradigma non viene rispettato, il compito non viene risolto in maniera adeguata". Generalizzare nella valutazione zootecnica e focalizzarsi solo nei punteggi di gara è argomento degli arrivisti e non di una società specializzata. Ma è anche vero che confrontarsi fa parte della natura umana e quindi è del tutto comprensibile che il conduttore di un buon cane, che ha lavorato con impegno e sacrificio desideri misurarsi con altri conduttori. E' giusto quindi l'interesse per la "classifica" all'interno di una prova di lavoro, anche se la "qualifica" è molto più importante. In particolare una classifica che comprende cani di razze diverse, non ha valore cinotecnico, cioè non ci indica quali sono i soggetti migliori ( e quindi da preferire in allevamento ) di una determinata razza. 82 Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer? Nessuno, anzi ho sempre cercato di aiutare e lavorare per il bene della razza scontrandomi a volte con i miei interessi personali. Ora mi trovo ad essere colui che ha condotto il maggior numero di boxer nel terzo brevetto in Italia e ne sono fiero!!!! Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer? In Italia la razza boxer ha giocato da sempre, un ruolo secondario nel quadro generale della preparazione e presentazione in prova per cani da Utilità e difesa. Tra le tre sezioni nelle quali si articolano le prove di lavoro ( A = pista, B = obbedienza, C = difesa ) quella che ha sofferto di più in questa situazione di "minoranza" è la sezione "C". Se per le piste bastano buoni terreni e buona volontà, per l'obbedienza necessitano attrezzatura, documentazione, lettura e osservazione di buoni conduttori, per la sezione C abbiamo bisogno di un figurante che conosca la nostra razza. Chiedere ad un figurante, impegnato per il 90% della sua attività con pastori tedeschi e malinois di operare in modo da fare esprimere un boxer al meglio delle sue possibilità è un'impresa estremamente difficile, quasi impossibile. Un personaggio di indiscussa capacità e conoscenza specifica della razza boxer ha affermato che "il lavoro per il boxer è diverso da quello per tutte le altre razze; convincere un figurante abituato a lavorare con altre razze, a lavorare in modo boxeristico è praticamente impossibile”. 15) Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi ? R. Per me le soddisfazioni maggiori non sono i tanti risultati ottenuti nelle gare, ma quello che si prova nel cercare di raggiungerli. Addestrare un boxer è bellissimo; entrare in sintonia con lui instaurando un rapporto di fiducia e collaborazione, alla stregua di due amici che si divertono insieme provocandosi continuamente, diventa un insieme unico e piacevolissimo. Questo è il boxer! Ognuno di loro ha una propria personalità. Armonizzare metodi e tecniche di lavoro in base al carattere del cane aiuta a conoscerlo meglio per raggiungere così quell'intesa cane-conduttore che per tanti motivi diventa primaria. I più bei ricordi? Sono molti e provengono da ogni boxer che ho addestrato.....ognuno ha la propria storia, un quadro unico che potrei descrivere senza perdere un particolare. I boxer che hanno 83 superato il terzo brevetto con la mia preparazione sono 24, quello che ne ha fatti di più in Italia! Tutti li ho ben vivi nella memoria!!! Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia? Il modo di vedere l'addestramento nel BCI è cambiato. La convinzione di oggi è considerare le prove IPO solo come attività sportiva, con risvolti sempre meno tecnici alle indicazioni per l'allevamento. Visto gli esempi di quei cani creati solo per spingersi a traguardi agonistici, che non rientrano più, nè morfologicamente nè caratterialmente nel loro standard di razza, come possiamo cadere in simili errori? Nel boxer carattere e requisiti anatomici (aspetto) costituiscono nello standard, dall'inizio ai giorni nostri, un'unità indissolubile. Lo standard non dà maggiore importanza all'uno o all'altro. Da questo nasce l'assurdità di chi afferma che il punto di forza dell'allevamento deve porsi nella "bellezza" o nella "prestazione"; non deve esserci scissione trà "interiore" ed "esteriore". E' solo nostra la responsabilità che il boxer resti quello che è sempre stato: il cane da difesa affidabile, saldo di nervi e il nostro miglior compagno. BRUNO BADODI Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer? SI In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer? Volevo un cane a pelo raso e seppi che un tale nei dintorni di Reggio aveva una cucciolata di Boxer; andai sul posto e come il proprietario aprì la porta il primo cucciolo che mi venne incontro lo presi in braccio e non lo mollai più; il suo nome era BULL Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue caratteristiche caratteriali? Fu il caso Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro? Volevo un cane ubbidiente ed educato e dato che conoscevo un finanziere che gareggiava con i pastori tedeschi delle Fiamme Gialle gli parlai dell’acquisto che avevo fatto e lui si prestò ad insegnargli le prime nozioni 84 e dopo un mesetto mi disse che il cane aveva attitudini al lavoro, però prima di gareggiare doveva ottenere il L.I.R.; da quel momento iniziò la carriera di Bull Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in obbedienza , negli attacchi (figuranti)? Mi insegnò tutto il mio amico finanziere La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita? Durante gli anni che ho passato facendo gare miste ho notato che la razza boxer è la più equilibrata Da quanti anni sei nell’ambiente BCI? Lo sono stato nei dieci anni che è vissuto Bull Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer ( campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a strutture di altre società? Mi sono appoggiato al campo di lavoro dell’ENCI di reggio Emilia, perché a Reggio non esisteva un Boxer Club Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato prevalentemente a esperti di altre razze? Per cause di forza maggiore mi sono appoggiato ad esperti di altre razze Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro? In quel periodo, 1974-1981, partecipare a gare per soli boxer non si imparava niente Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti caratteriali e funzionali? Per il mio boxer le gare di lavoro furono un complemento per il suo equilibrio mentale e caratteriale 85 Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il boxer? Indispensabile Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer? Un mese prima di morire Bull aveva ingravidato una femmina boxer e quando sono nati i cuccioli mi sono tenuto due maschi, Uschi e Al, che ho allevato e addestrato alle mie esigenze di ubbidienza ed educazione e ho smesso di gareggiare Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer? La prova del fiuto Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi? Quando riuscivo a battere cani di altre razze Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia? Sono più di venti anni che non ho più cani e non sono in grado di rispondere anche perché non frequento l’ambiente MIMMO CARBONE La mia storia con la razza boxer ha avuto inizio alla fine del 1978. Sia io che mia moglie sulla scelta di questa razza non abbiamo avuto alcun dubbio, ma concordi sia per l’aspetto morfologico che per il carattere. Dopo esserci documentati su diversi testi degli anni 70, abbiamo cominciato la nostra ricerca per avere un cucciolo boxer e per andare sul sicuro la prima richiesta è andata all’allevamento” di Bresso” , che in quel periodo non disponeva di cuccioli e di seguito all’allevamento “di Valdemone”. Dopo qualche mese di trepidante attesa è arrivata la telefonata del dr.Mario Perticone che ci ha convocato in allevamento per consegnarci il cucciolo fulvo di 4 mesi con il nome di Namur. Tantissimo l’entusiasmo per tutta la famiglia e i nostri preparativi per ospitare il nuovo arrivato non sono stati vani, oltre ai consigli e suggerimenti di Mario Perticone. 86 Per rimanere aggiornati sulla razza e dietro consiglio dell’allevatore nel 79 siamo diventati soci del Boxer Club d’Italia, presso il gruppo Milanese, allora presieduto da Pietro Marino. Dopo qualche expo , molto deludente, ci siamo avvicinati al settore lavoro frequentando il campo del Gr.Prealpina, situato alla Malpensa. Namur, oltre a difetti morfologici, era piuttosto indocile e pronto quasi sempre a disubbidire. Al gruppo Prealpina ho conosciuto Antonio Bartolini e Gloria Mariani, titolare dell’allevamento “di Niria” che seguivano l’addestramento dei boxer e con grande passione e impegno avevano formato una bella squadra di boxer che si dedicava all’agonistica con successo. Rimanevo stupefatto nel vedere Cles, Cognac e altri boxer eseguire esercizi di obbedienza con molta precisione e senza che fossero trattenuti dal guinzaglio. Mi ero ripromesso di raggiungere anche io quel risultato. Ho trovato in quel gruppo un ambiente amico, sportivo e tecnico che mi ha permesso di imparare a capire oltre al carattere in generale del boxer, anche diverse metodologie utili all’addestramento. Con l’aiuto di Antonio e Gloria ho proseguito gli allenamenti per poter affrontare delle Prove di lavoro. Mi è rimasto impresso un episodio durante una condotta con il cane. Per la prima volta ho provato a togliere il guinzaglio a Namur continuando nell’andatura e non mi sembrava vero!!Mi seguiva affiancato senza allontanarsi anche se qualche settimana prima appena sganciavo il guinzaglio si allontanava correndo. Un altro episodio che ricordo volentieri, sempre con il mio primo boxer, è quando partecipai nel 1981 a una gara a Castelrotto. Questo evento era un classico, apprezzato da molti e organizzato da Cassiano Davare con la partecipazioni di boxer del BK. Facevo parte della squadra del gruppo Prealpina ed anche se Bartolini non era molto convinto della mia preparazione, partecipai in Classe Avviamento , ponendomi al 5° posto con tanti concorrenti. E’ stata in quella occasione che osservai il lavoro svolto da Bartolini con Cles e Gloria con Cognac in una classe superiore alla mia. Cresceva la passione per questa meravigliosa razza e verso metè dell’81 decisi di prendere una femmina. E’ arrivata Esta di Niria, figlia di York von Springbach, supertitolato multicampione e emblema del BK sulla rivista del BK; la madre Caira di Niria ( sorella di Cles, Cognac e Clif). Per motivi 87 logistici e per portare avanti una cinofilia boxeristica nel Sud Est Milanese ho fondato nel 1982 un nuovo Gruppo-Milano Est- che ha avuto vita sino al 2010. Ho sempre seguito in modo sportivo il gruppo organizzando convegni, incontri di allevamento, stages di lavoro e altro, facendo intervenire esperti cinofili specialisti della razza: Pericone, Lesma, Fanfoni, Bussatori, Max Hoehne, Bonetti e anche giudici tedeschi. Nel 1984 mia moglie ottenne l’affisso “del Cernunnos”. Con Namur, come si suol dire, “ho fatto scuola” preparandolo e partecipando ad alcune prove in SchH1. Ho seguito alcuni cuccioli nati da Esta, per poi dedicarmi a Cwana del Cernunnos con un primo brevetto , a Jena del Cernunnos secondo brevetto e a Quasimodo del Cernunnos, che oltre ad essere pluricampione di bellezza ha raggiunto il titolo, primo in Italia, di Campione Assoluto. Per il raggiungimento di alcuni traguardi non solo miei ma anche dei soci del gruppo che ho presieduto per quasi 30 anni devo molto a diverse persone, tra le quali Celso Rosati, Gloria Mariani, Livio Zanella e altrri. Una persona che condivideva con me la passione delle piste è stata Gloria Mariani con la quale vi è stato sempre grande rispetto e stima reciproca. Scambi di opinione ed esercizi di ricerca riempivano le giornate in cui ci trovavamo. La sua bravura non si limitava alle tecniche ma anche al mondo caratteriale, in particolare olfattivo, del cane. Prima e dopo le piste, ricordo con piacere che si apriva un dialogo pacato e sereno su spunti di atteggiamenti di altri cani in situazioni analoghe o diverse. Ho partecipato a tante gare e con cani diversi, sempre boxer, anche in Austria e Germania. Dopo Quasimodo, da una cucciolata nata in Germania ( Quasimodo aveva superato anche la Selezione tedesca) ho preso suo figlio Neduc vom Schellenberg. Anche con Neduc ho seguito l’iter agonistico, raggiungendo la classe IPO3 e FH1. Un rammarico per quanto fatto dal 78 al 2010 è che avrei dovuto dedicare più tempo ed energie ai miei cani, anziché al Club. La mia passione era la razza boxer e non le persone che lo gestivano. Vuoi sapere oggi che razza di cane prediligo ? – “Non è un cane, è un boxer” 88 GLORIA MARIANI Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer? In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer? Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue caratteristiche caratteriali? Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro ? La scelta del boxer è stata dettata da motivi estetici ( ancora ne sapevamo ben poco del carattere dei cani) e anche per le sue doti atletiche. Dopo svariate ricerche ci siamo rivolti all’allora Presidente del BCI, Eugenio Lesma e invece del maschio che avrei voluto ci siamo ritrovati una femmina fulva, Alina di Bresso che ha dimostrato molto presto sia le sue carenze fisiche che le sue grandi doti caratteriali. L’idea di addestrare Alina nacque dalla casualità di aver osservato alcuni conduttori che addestravano il loro cane in campo libero nelle vicinanze di casa nostra. Il primo approccio fu con un campo di addestramento SAS dove Alina dimostrò subito le sue qualità di cane da difesa. Quando poi Alina ebbe la sua cucciolata, padre Mayk von Nassau Oranien, ebbi l’opportunità di tenere il maschio che desideravo fin dall’inizio, Boris. Boris, Biese e Bora entrarono a far parte della nostra famiglia ; si dimostrarono cani per niente facili , con problemi fisici ( Biese) e caratteriali (Bora e Boris) , ma sono stati una grande scuola che mi ha fatto capire i problemi e sperimentare le possibili soluzioni. Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in obbedienza , negli attacchi (figuranti) ? Inizialmente ci siamo appoggiati a strutture SAS. Per quanto riguarda le piste il primo “istruttore” è stato Joseph Waldhammer; in seguito l’interesse per questa attività è andato crescendo , sia per aver visto i boxer tedeschi gareggiare in questa disciplina a Castelrotto, sia per aver avuto la possibilità di conoscere l’opera dei coniugi Menzel: ”La VALORIZZAZIONE delle CAPACITA’ OLFATTIVE del CANE al SERVIZIO dell’ UOMO”, opera che ci fu data da Franco Bonetti in lingua tedesca proprio a Castelrotto e che ebbi il piacere di tradurre in italiano 89 In obbedienza e negli esercizi di difesa non vi era conoscenza di metodi particolarmente adatti alla razza boxer. Tutto cambiò dopo l’esperienza di Castelrotto ( 1977) che mi dette l’opportunità di vedere conduttori ( del BK tedesco) lavorare con il loro boxer con metodi più consoni alla nostra razza. Date le mie buone conoscenze del tedesco si strinsero legami con alcuni personaggi del BK La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita? Senza dubbio Da quanti anni sei nell’ambiente BCI? Dopo decenni ho dato le dimissioni nel 2000 Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer ( campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a strutture di altre società? Insieme ad Antonio Bartolini abbiamo dato vita all’attività del Gruppo Prealpina (inizialmente sezione del Gruppo Milanese) mettendo in piedi strutture di addestramento : la prima a Capriate presso la Minitalia, poi Dairago (MI), Malpensa (VA) , Divignano (NO), Borgoticino (NO), Agrate Conturbia (NO). Il Gruppo Prealpina ha organizzato dal 1977 al 2009 ben 34 prove di lavoro con la presenza in prova ( CAL esclusi) di un totale di 275 boxer Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato prevalentemente a esperti di altre razze? A seguito dell’esperienza di Castelrotto abbiamo allacciato rapporti con boxeristi di oltralpe, primo fra tutti Helmut Koehler , personaggio di spicco del BK, anche Giudice e profondo conoscitore del boxer,in particolare per quanto riguarda le prove di difesa. Più volte sono stata ospitata a casa sua , in occasione di giornate dedicate all’addestramento. Erano tempi nei quali l’opera di divulgazione dei metodi di addestramento veniva data ancora gratuitamente e prevalentemente per la passione e l’impegno di far crescere il maggior numero possibile di boxeristi. Così ebbi modo di sviluppare le mie conoscenze sull’addestramento e sul carattere del boxer, nei Gruppi del BK Pilsting, Rosenheim, Nuernberg , ZabergaeuBrackenheim, Inntal Muehldorf e anche a Roma (Gruppo laziale) , dove era 90 stato invitato un esperto del BK. Più recentemente poi ho avuto la fortuna di seguire alcuni stages diretti da Manfred Kleinmann ( probabilmente il conduttore di maggior successo assoluto in campo boxeristico) e Ronald Carpentier Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro? Da come si è evoluta la situazione attualmente e in particolare tenendo conto che difficilmente un giudice possa essere in grado di cogliere le peculiarità di ogni singola razza penso che oggi potrebbe avere un senso tornare al passato. All’epoca le prove per soli boxer hanno avuto , a mio avviso, la funzione di aggregare i pochi boxeristi di allora, creando quindi la possibilità di scambiare esperienze e quindi crescere. Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti caratteriali e funzionali? Per me l’addestramento e quindi le prove devono servire soprattutto a evidenziare le caratteristiche caratteriali del boxer. Va da sé che poi i soggetti migliori con i conduttori migliori è giusto che abbiano soddisfazione , cimentandosi in un confronto sportivo Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il boxer? Ritengo un tale confronto del tutto inutile e scarsamente costruttivo Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer? Ci sto ancora lavorando Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer? Ho avuto difficoltà a trovare in Italia campi di addestramento dove poter lavorare anche al di fuori del proprio campo e dove vi fosse una buona conoscenza della razza boxer e interesse per le sue prestazioni. Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi? 91 In linea di principio le soddisfazioni maggiori le ho provate ogni volta che riuscivo creare “un’intesa vincente” con i miei boxer; in particolare ogni volta che ai miei boxer sono riuscita ad insegnare l’esercizio di riporto e questo mi è riuscito brillantemente con tutti i boxer da me portati a determinati livelli (15) Poi naturalmente il piacere di addestrare e condurre in FH Noel di Niria, pluricampione di pista del BCI , che ha gareggiato con successo anche in Germania e l’orgoglio di aver contribuito efficacemente alla preparazione di Ciro di Niria, Campione Atibox di pista 1999, condotto dall’amico Gianmauro Sacco. I ricordi belli sono tanti e sono legati prevalentemente alle esperienze fatte nei campi di lavoro e alle prove del BK. Sia negli stages che in occasione delle prove ho trovato sempre un’atmosfera di sincera amicizia , sportività e collaborazione; sembrava a volte che fossero più contenti i soci del gruppo tedesco di un mio buon risultato che non io stessa Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia? Da quanto posso dedurre dall’esame dei risultati, dal numero di prove organizzate dal BCI, dal numero di boxer partecipanti e di boxer qualificati ho un’impressione decisamente negativa della situazione attuale. Sembrerebbe che le prove di lavoro siano organizzate e frequentate prevalentemente per realizzare il conseguimento della prova minima utile per i titoli di bellezza; ma questa è una situazione comune più o meno a tutto il settore utilità e difesa in Italia. L’introduzione dell’obbligo di una prova minima del livello SchH I ha fatto sì che la maggior parte dei boxer fosse data in mano ad addestratori professionisti, contribuendo così al venir meno dello spirito sportivo che si respirava fino agli anni 90 nell’ambiente. 92 FRANCESCO MORANDI Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer? In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer? Ho avuto il primo boxer nel 1965 , anno in cui io e mia moglie Anna ( allora eravamo fidanzati) decidemmo di scegliere insieme questa meravigliosa razza. In quegli anni viveva a Ravenna, la nostra città, un Boxer che ci aveva conquistato, passeggiava tranquillamente per le vie della città ed era un bel boxer fulvo di buona taglia e di grande equilibrio. Era amato e conosciuto da tutti, accompagnava i bambini della sua famiglia a scuola e poi tornava a casa da solo senza problemi. Era Nuri della Val di Senio, padre di Osko e Luca della Val di Senio Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue caratteristiche caratteriali? Il boxer mi ha colpito soprattutto per il suo aspetto fisico, ma ho sempre apprezzato anche le sue caratteristiche comportamentali Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro ? Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in obbedienza , negli attacchi (figuranti) ? L’attenzione al carattere del Boxer credo di averla sempre avuta, ma lo stimolo ad avvicinarmi all’attività di Utilità e Difesa nacque vedendo lavorare il mio amico Cassiano Davare con il suo Dino della Val di Senio che negli anni 70 conquistò importanti titoli di lavoro in Germania. Furono Cassiano e Otto Donner che mi fornirono i primi insegnamenti e cominciai a lavorare con Ulisse dei Da Polenta. Essendo un allevatore e un giudice ho ritenuto normale ampliare il mio campo di interesse anche al mondo del lavoro. La mia esperienza sul campo è stata molto importante anche per le scelte di allevamento. In molti mi hanno aiutato oltre a Davare anche Gilberto Fanfoni, Claudio Bussatori e Vittorino Meneghetti mi hanno stimolato a continuare. All’inizio lavoravo prevalentemente sul campo di Bologna e poi a Ravenna e a Forlì con Lezier, Coralli, Savini e Scozzoli…parliamo dell’inizio degli anni ‘80 La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita? Credo che il boxer sia “unico” per cui è rimasta la mia razza per sempre 93 Da quanti anni sei nell’ambiente BCI? 47 anni, cioè dal 1966 Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer ( campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a strutture di altre società? Ho cercato prevalentemente di frequentare campi di lavoro del BCI, ma anche di altri Club di razza. Sono stato socio fondatore di “Un cane per amico” , un campo a Ravenna dove già negli anni 70 si facevano corsi di educazione per cuccioli, ma anche dove, per tanti anni, si è svolta attività di Utilità e Difesa, prevalentemente con Boxer Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato prevalentemente a esperti di altre razze? Ho preferito persone esperte di lavoro con il Boxer, ma ho ascoltato con attenzione anche esperti di altre razze Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro? Le prove di lavoro per soli Boxer sono state sempre un vantaggio per capire bene quali siano i punti di forza del Boxer; quelli che dobbiamo cercare di mantenere, ma anche prove con altre razze e quindi il confronto, servono per comprendere meglio le specificità caratteriali del nostro Boxer Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti caratteriali e funzionali? Una prova di lavoro di utilità e Difesa permette una valutazione molto efficace delle doto caratteriali e funzionali, purchè venga fatta da persona competente e che abbia esperienza in allevamento Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il boxer? Il confronto, come detto sopra, serve per capire i punti di forza del nostro Boxer senza però cercare a tutti i costi di portarlo ad avere comportamenti 94 simili ad altre razze, perché più redditizi nello sport, con il rischio di perdere “l’essenza del Boxer” Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer? Ho smesso di lavorare per alcuni anni per motivi di salute, ma ora ho ripreso per puro piacere di stare con il mio Boxer e trovare con lui un buon rapporto relazionale, non certo per risultati sportivi Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer? Non ho trovato difficoltà particolari se non legate a problemi fisici o di tempo Quali sono state le soddisfazioni maggiori?....i più bei ricordi ? I miei Boxer Ulisse, Quintiliano e Ubaldo dei Da Polenta sono diventati tutti e tre Campioni Sociali di Lavoro e “quasi mai” un NQ, quindi molte soddisfazioni e ricordi…..tanti Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia? Ci sono attualmente grandi cambiamenti di mentalità che inseguono delle filosofie di lavoro più generalizzate che specifiche di razza e questo no aiuterà a mantenere in allevamento le caratteristiche del Boxer, quelle che ce lo fanno tanto amare. DOMENICO FAVIA Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer? Sì, negli anni ’90 con il mio adorato Max. Premetto che da bimbo ho sempre avuto amici a 4 zampe In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer? Circa nel 1988 è stato mio figlio a farmi comprare il boxer e da allora non ho mai più cambiato razza Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue caratteristiche caratteriali? No, mi piaceva, l’ho comprato , scoprendo dopo tutti i suoi pregi 95 Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro? Quando ho comprato Max da un mio amico, questi mi ha detto di addestrarlo. Ho cominciato in un campo di pastori tedeschi, ho preso passione e ho continuato per circa 20 anni Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in obbedienza , negli attacchi (figuranti) ? Ho avuto aiuti per la preparazione in pista, in obbedienza; con la passione che avevo ho subito imparato e nelle piste e obbedienza ho sempre lavorato da solo dopo una brutta esperienza fatta con un addestratore che voleva tartassare il cane in pista! Negli attacchi mi sono avvalso dell’opera di partoristi e boxeristi , come Nino Saracino, Arturo Spada e tanti altri. La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita? Credo che il boxer sia “unico” per cui è rimasta la mia razza per sempre Da quanti anni sei nell’ambiente BCI? Circa 20 anni Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer ( campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a strutture di altre società? Prevalentemente a strutture di altre società Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato prevalentemente a esperti di altre razze? Inizialmente si, poi li addestravo io sia in pista che in obbedienza; solo per gli attacchi andavo al campo Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro? Solo svantaggio, visto che nei Campionati dovevano vincere solo i preferiti Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti caratteriali e funzionali? 96 Come metro di valutazione delle sue doti Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il boxer? Sì, ma il boxer non è assolutamente inferiore a nessuno Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer? La sottovalutazione e falsità dei giudici di parte Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando ( e gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer? Nessuna, per me è stato un piacere lavorare con i boxer Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi? Tutte le mie gare per me sono state stupende; avere un boxer e lavorare con lui mi dava gioia. Peo mi ha dato delle grandissime soddisfazioni anche se i giudici lo penalizzavano, ma io sapevo cosa valeva e anche gli altri concorrenti non possono dimenticarsi .Di Birillo, o Max e Chelli io non mi dimenticherò mai Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia? Non saprei, ma sono stato a vedere l’ultimo campionato boxer con pochissimi cani a livello 3, di cui uno si è ritirato per male alla gamba ARTURO SPADA Le tue origini da cinofilo iniziano con la razza boxer? No, il mio primo cane è stato un pastore tedesco nero, preso come cane da famiglia in alternativa ai cani da caccia di mio padre; così ho iniziato ad addestrarlo leggendo dei libri, era il 1974, puoi immaginare cosa scrivevano riguardo alle metodologie…. In quali circostanze hai avuto il primo approccio con la razza boxer? Nel 1981 avevo un alano con cui facevo le prime gare di Utilità e Difesa; mia moglie aveva una boxerina, Saionara Luna Ti sei rivolto al boxer principalmente per il suo aspetto o per le sue caratteristiche caratteriali? 97 Sia uno che l’altro, era un connubio che mi piaceva e devo dire che la scelta è stata azzeccata visto che tutt’oggi è la razza che ho nel cuore e con cui lavoro Quale è stato il “movente” che ti ha fatto avvicinare al lavoro? Un vero movente non c’è stato; mi è sempre piaciuta l’idea di avere un cane che mi obbedisse, per avere un miglior rapporto con lui Quale è stato l’impatto con il mondo del lavoro con il quale hai trovato a confrontarti ? e specificatamente : - aiuti per la preparazione in pista, in obbedienza , negli attacchi (figuranti) ? E’ stato un bellissimo impatto, perché frequentavo il gruppo di Antonio Bellò a Padova, dove ancora la cinofilia era legata all’amicizia più che al risultato; lì ho avuto modo di specializzarmi nelle varie discipline e come figurante, grazie all’aiuto di Antonio e di Vittorino Meneghetti La razza boxer è rimasta nel tempo la tua preferita? Si, anche se tanti allevatori hanno fatto di tutto per peggiorarla caratterialmente, rispetto al boxer che scelsi allora Da quanti anni sei nell’ambiente BCI? Hai contribuito alla realizzazione di strutture specifiche per il boxer ( campi di addestramento ) o ti sei appoggiato prevalentemente a strutture di altre società? Sono tesserato BCI dal 1981; ho aiutato molti gruppi a consolidarsi, aprire campi, migliorare e propagandare la cultura dei boxer in Italia, anche se le ultime gestioni hanno fatto diminuire il mio attaccamento al Club e fatto sparire ciò che avevo seminato Nella preparazione dei tuoi boxer hai seguito esempi e/o consigli di persone esperte di lavoro con il boxer o ti sei appoggiato prevalentemente a esperti di altre razze? Sono andato per anni a seguire metodologie all’estero, dove c’erano esperti di razza Ritieni che prove di lavoro per soli boxer fossero un vantaggio o uno svantaggio per lo sviluppo del settore lavoro? 98 Ritengo che negli anni sono cambiati i boxer, i regolamenti e le metodologie, perciò non è uno svantaggio né un vantaggio, ma bisogna solo adeguarsi ai tempi; l’unico svantaggio è la politica distruttiva nel mondo del lavoro di oggigiorno. Per il boxer, razza con prova di lavoro, l’Utilità e Difesa la intendi come sola attività sportiva oppure come metro di valutazione delle sue doti caratteriali e funzionali? Le prove di lavoro di oggigiorno servono per valutare un cane sportivo; per valutare il vero bagaglio ereditario del boxer bisognerebbe fare delle prove caratteriali più oneste e specifiche di razza Ritieni che il confronto con le altre razze da lavoro sia importante per il boxer? Sì Quali sono i motivi che ti hanno portato a non lavorare più con un boxer? Sto lavorando tutt’ora con più di un boxer….ho solo smesso di lavorare nel Club Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato lavorando (e gareggiando) con il tuo /i tuoi boxer? Sono troppo amante di questa razza per trovare difficoltà; è sempre stato un piacere e se ho qualche difficoltà cerco di capire e migliorare Quali sono state le soddisfazioni maggiori ?....i più bei ricordi ? Sono state molte: l’Atibox vinta con Haller, l’Atibox vinta con Honda, l’Atibox vinta da mio figlio con Morgan, le numerose gare e campionati vinti dai ragazzi da me preparati e quel bellissimo ambiente di amicia e armonia che ero riuscito a creare quando ero delegato all’addestramento del BCI Dalle tue esperienze passate quale valutazione ti senti di dare del presente e del futuro del lavoro del boxer in Italia? Non riesco e non voglio più dare valutazioni di questo ambiente presente; spero in un futuro migliore. 99 Questi dati sono stati raccolti e valutati collaborazione di Claudio Savini. da Gloria Mariani, con la Si ringraziano tutti coloro che si sono resi disponibili a collaborare. Si invitano tutti gli interessati a comunicare eventuali discrepanze e/o omissioni 100 INDICE BOXER E LAVORO IN ITALIA DAGLI ESORDI AL 1999 ............................................. 1 1971 ......................................................................................................................4 1972 ......................................................................................................................4 1974 ......................................................................................................................5 1975 ......................................................................................................................6 1976 ......................................................................................................................8 1977 ......................................................................................................................8 CASTELROTTO .......................................................................................................9 1978 ....................................................................................................................11 1979 ....................................................................................................................12 1980 ....................................................................................................................12 1981 ....................................................................................................................14 1982 ....................................................................................................................15 1983 ....................................................................................................................16 1984 ....................................................................................................................17 1985 ....................................................................................................................17 1986 ....................................................................................................................19 1987 ....................................................................................................................20 1988 ....................................................................................................................22 1989 ....................................................................................................................23 1990 ....................................................................................................................25 1991 ....................................................................................................................26 1992 ....................................................................................................................26 1993 ....................................................................................................................30 1994 ....................................................................................................................32 1995 ....................................................................................................................36 1996 ....................................................................................................................37 1997 ....................................................................................................................39 1998 ....................................................................................................................41 1999 ....................................................................................................................42 ALCUNI NUMERI ................................................................................................ 45 GRAFICO 1 : NR.PL ORGANIZZATE (1976-2012)..........................................................45 GRAFICO 2 . NR PRESENZE IN PROVA (1981-2012) ......................................................46 GRAFICO 3: NR PRESENZE NELLE SINGOLE PROVE (1981-1999) ......................................47 GRAFICO 3BIS: NR PRESENZE NELLE SINGOLE PROVE (1981-2012) ..................................47 GRAFICO 4,5,6: NUMERO PRESENZE E NUMERO QUALIFICATI A CONFRONTO IN SCHH1, 2 E 3 48 GRAFICO 7 : CAMPIONATO: PARTECIPANTI E QUALIFICATI ................................................50 101 RISPOSTE DI... ................................................................................................... 57 ANTONIO BARTOLINI ..........................................................................................57 MAURO SALVADOR .............................................................................................61 DINO MOLOGNI...................................................................................................67 CARLO FAGIOLI ....................................................................................................69 GIANLUCA SERAFINI BARATOZZI .........................................................................71 STEFANIA DORI ....................................................................................................74 CLAUDIO SAVINI ..................................................................................................77 BRUNO BADODI...................................................................................................84 MIMMO CARBONE ..............................................................................................86 GLORIA MARIANI.................................................................................................89 FRANCESCO MORANDI........................................................................................93 DOMENICO FAVIA ...............................................................................................95 ARTURO SPADA ...................................................................................................97 INDICE .............................................................................................................. 101 102