ancAperta Anno II - numero 5 - Ottobre 2013 Periodico della Banca del Cilento e Lucania Sud Banca del cilento e lucania Sud saPri:, La Banca incontra il personale Pag. 4 una Filiale al Mese: Vallo 1 Bancassicurazione: Pag. 8 Eurovita Forza 15 Pag. 11 Pronto agricoltura: PSR Basilicata Pag. 13 Assemblea dei soci: ampio consenso alla governance Il punto del Presidente Francesco Castiello Il riassetto organizzativo e territoriale della Banca La fusione per incorporazione della Consorella Lucania Sud ha comportato una serie di vantaggi e di inconvenienti che si sintetizzano in una somma algebrica positiva per la nostra Banca. Ci siamo dovuti accollare rilevanti passività, ma abbiamo ereditato 6 sportelli a operatività piena e 15 sportelli bancomat e ben 12.000 conti con la clientela, con un avviamento considerevole. Inoltre la nostra Banca si è estesa in un’area, qual è quella lucana, la cui economia è complementare a quella del Cilento: a prevalente struttura manifatturiera la prima, a prevalente struttura terziaria la seconda. Il numero dei soci si è raddoppiato superando le quattromila unità. Una compagine sociale, di così ampia portasegue a pag. 2 I nuovI consIglIerI dI ammInIstrazIone: Celestino Sansone Giuseppe Condorelli Giuseppe Santonocito Giuseppe Suanno Giovanni Fiorenza I nuovI componentI Il collegIo sIndacale: Adolfo Bittarelli Rocco Santoro Marco Miraldi Una larghissima maggioranza ha integrato il CdA e rinnovato il Collegio Sindacale A larghissima maggioranza, l’Assemblea dei Soci della Banca del Cilento e Lucania, lo scorso 28 settembre, ha provveduto all’integrazione dei cinque componenti dimissionari del Consiglio di Amministrazione e all’elezione del Collegio Sindacale. Su un totale di 1491 presenze, personali e per delega, 1470 soci hanno fatto conluire il proprio consenso su Celestino Sansone, avvocato, Giuseppe Condorelli, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Vallo della Lucania, Giuseppe Suanno, revisore contabile e imprenditore della Gdo a Lauria, Giuseppe Santonocito, già Direttore di Sede a Torino della Banca d’Italia, e Giovanni Fiorenza, geometra con anni di esperienza nel consiglio di amministrazione della BCC Lucania Sud. Cinque, appena, i voti contrari, sedici gli astenuti. Per l’elezione dei nuovi componenti del Collegio Sindacale si sono registrati 1480 voti favorevoli - solo tre i voti contrari, otto gli astenuti – sui nomi di Adolfo Bittarelli, dottore in Scienze Economiche e Bancarie presso l’ateneo di Siena, dottore commercialista, (in qualità di presidente), Rocco Santoro, dottore in Economia e Commercio presso l’università Tor Vergata, dottorato in Diritto Tributario a Napoli e master Diritto Internazionale Tributario di Impresa, presso l’ateneo Tor Vergata e Marco Miraldi, dottore in Economia e Legislazione per l’Impresa presso l’Università Commerciale Bocconi di Milano (sindaci effettivi). Soddisfazione è stata espressa dal Presidente Avv. Francesco Castiello. “Abbiamo proceduto – ha dichiarato il Presidente Castiello - ad un ampio ricambio del Consiglio di Amministrazione e all’integrale rinnovamento del Collegio Sindacale. Desidero sottolineare le qualità ed i percorsi professionali dei nuovi componenti del Cda e del Collegio Sindacale: qualità che assicureranno un apporto non secondario alla funzionalità della Banca nel rispondere alle esigenze del territorio di competenza. Le scelte operate dalla compagine sociale sono a nostro avviso in piena sintonia con le aspettative dell’organo di vigilanza e senz’altro adeguate alla nuova dimensione sovra-regionale della Bcc del Cilento e Lucania Sud”. “Adesso è il momento - ha concluso il Presidente Castiello - di lasciarsi alle spalle polemiche sterili e strumentali, guardando avanti nella consapevolezza di avere le carte in regola e le competenze strutturali per continuare ad assicurare un’azione di servizio e di sostegno alla crescita del territorio e della comunità che in esso si riconosce”. La vittoria sul rancore e sull’odio L’Assemblea dei Soci della BCC del Cilento e Lucania Sud, tenutasi in Vallo della Lucania il 28 settembre 2013 alle ore 11,00 con prosieguo ino alle ore 14,30 circa, è stata un vero successo per l’attuale dirigenza ed una evidente sconitta per gli oppositori ed ha, di fatto, legittimato la Governance della Banca nel suo operato, distintosi per serietà, trasparenza e legalità. segue a pag. 10 Il punto del Direttore Generale Ciro Solimeno La Banca è solida, lo confermano i numeri “Al 30 giugno di quest’anno abbiamo confermato il patrimonio al 31 dicembre 2012 pur facendo gli accantonamenti dovuti e in parte derivanti da quella che è stata la veriica della Banca d’Italia, una veriica molto attenta che ha messo in luce lo stato dell’arte dell’economia di questo territorio e il suo risvolto che si è avuto su questa banca.” Il direttore generale della Banca del Cilento e Lucania Sud, dottor Ciro Solimeno, descrive con soddisfazione la situazione economica e inanziaria dell’istituto di credito cooperativo. Una posizione solida, quella della BCC, nonostante la crisi devastante che si è abbattuta sull’economia locale. “Indubbiamente quello che è accaduto tra la seconda metà segue a pag. 3 L’ex direttore della Banca del Cilento Una governance di qualità per la BCC Negli ultimi mesi i soci della Banca del Cilento e Lucania Sud hanno conosciuto in misura maggiore il loro presidente avvocato, professore Francesco Castello ed il vice-presidente Silvano Lucibello a seguito di interviste, missive, dibattiti. L’avvocato, professore Francesco Castiello di Vallo della Lucania è la punta di diamante in Italia per preparazione, conoscenza, tra l’altro, di concetti e riferimenti necessari segue a pag .6 Il punto del Presidente Francesco Castiello Il riassetto organizzativo e territoriale della Banca Le azioni della Banca del Cilento e Lucania Sud sono dirette all’organizzazione di una rete territoriale che si compirà con l’apertura della iliale di Lauria contInua dalla prIma ta, è tale da assicurare alla nostra Banca un consistente sostegno, favorendone il radicamento in tutto il territorio della Grande Lucania. La compenetrazione della Banca del Cilento con la Banca Lucania Sud ha comportato rilevanti problemi di riassetto organizzativo, primi tra i quali l’uniicazione delle procedure informatiche e l’omogeneizzazione degli standard di qualiicazione del personale. Ma non basta. Si è reso necessario procedere al rafforzamento dei controlli interni, con la nomina del responsabile della relativa funzione e alla nomina del Vice Direttore Generale in sostituzione del dr. Santoro dimessosi per passare alle dipendenze della BCC di Montepruno di Roscigno. Il riassetto della direzione generale, incentrato sulla nomina del nuovo Vice Direttore, scelto con particolare oculatezza in considerazione del carico di responsabilità che si andrà ad assumere, assicurerà un attento scrutinio del merito creditizio, che garantirà la qualità degli impieghi. Con l’apertura della iliale di Lauria sarà completato l’assetto territoriale della Banca del Cilento e Lucania Sud e sarà razionalizzata la sua presenza sul territorio cilentano e lucano. Lauria è un grosso centro, a economia iorente, con poche banche, nessuna delle quali di credito cooperativo. La nostra sarà la prima presenza di cooperazione di credito in quel promettente territorio. A ianco: Area industriale di Galdo. Sotto: Panoramica di Lauria e della vallata che di fatto crea un accesso naturale ai territori interni della Lucania Lauria Il punto nevralgico tra Lucania, Campania e Calabria Centro naturale di riferimento di un ampio territorio, che corrisponde alla regione storica della Lucania sud–occidentale, Lauria è il maggiore e più popoloso centro del versante tirrenico della regione Basilicata. La sua posizione geograica, in una ristretta zona di transito tra Campania e Calabria, ne favorisce gli scambi commerciali e i lussi migratori . Contea e sede vescovile de facto nel Medioevo, la città ebbe una drammatica battuta d’arresto nel corso della sua storia con il massacro di Lauria del 1806, quando la città divenne luogo di un’ostinata resistenza borbonica contro l’avanzata napoleonica. Le conseguenze di questa sanguinosa repressione furono gravi per la città: oltre al devastante incendio e alla perdita dell’archivio cittadino, vi fu il trasferimento obbligato di tutti i presidi statali come l’ospedale, il tribunale e le forze dell’ordine, verso i centri limitroi minori tra i quali Lagonegro e Trecchina. Per la sua morfologia geograica, una lunga e stimata tradizione di commercio, imprenditoria e manodopera, Lauria è oggi il centro principale e di gran lunga più popoloso dell’area. La presenza di un numero cospicuo di abitanti nel territorio rurale, molto più popolato rispetto al 2 centro cittadino, rende l’intero territorio comunale quasi totalmente antropizzato. Contrariamente a quanto è avvenuto per la maggior parte del Mezzogiorno, il numero dei residenti a Lauria è cresciuto nel Novecento; negli ultimi decenni la popolazione si è attestata sulla soglia dei 14 000 abitanti. Lo sviluppo urbano del comune è stato in parte favorito dalla presenza di infrastrutture quali sono gli svincoli autostradali di Lauria Nord e Lauria Sud della A3 SA-RC e le strade statali del Fondovalle del Noce e Sinnica, e conseguentemente dallo sviluppo industriale dell’area di Galdo. L’evoluzione demografica della popolazione del comune di Lauria BancAperta Mensile di Comunicazione della Banca del Cilento e Lucania Sud Direttore Gerardo Russo Tipograia: Spera Graica Via Badolato Vallo della Lucania Editore: Macchia Mediterranea Registrato al Tribunale di Vallo della Lucania N. 181/2012 12 Gennaio 2012 Il comune di Lauria ha mantenuto un trend di crescita della popolazione. Nel corso degli anni si è notata una permanenza della popolazione nei centri agrari che, in alcuni casi, si sono trasformati in grossi centri artigianali e commerciali come l’area di Galdo BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013 Progettazione: R2 Comunication Il punto del Direttore Generale Ciro Solimeno La BCC è terza in Campania e prima in Basilicata La solidità della banca di credito cooperativo deriva da operazioni strategiche messe in campo negli ultimi nove anni contInua dalla prIma del 2012 e l’inizio del 2013,” continua Solimeno “è sotto gli occhi di tutti; sono andati in default alcuni operatori importanti. Siccome noi siamo la banca di riferimento di questo territorio, ovviamente, un certo risvolto di questa situazione c’è stato anche sul nostro istituto, ma la nostra banca è solida, ha le spalle larghe.” La solidità della banca di credito cooperativo deriva da operazioni strategiche messe in campo negli ultimi nove anni, azioni che hanno fatto crescere l’istituto ed hanno determinato la possibilità di stare al ianco delle imprese in un periodo così critico per l’economia locale. “La banca, del resto, è sempre stata una banca solida, proittevole, che ha saputo stare sul mercato” continua il direttore generale “voglio però ricordare un dato: quando sono arrivato in questo istituto, nel 2004, la banca aveva 13 ml di patrimonio, oggi ne ha 37, a distanza di nove anni. Non credo che questo sia tutto frutto dell’economicità. Ci sono state due operazioni in particolare che hanno portato a questo risultato: la prima è stata la fusione, nel 2011, che ha portato al patrimonio del nuova Banca del Cilento e Lucania Sud 6 ml di euro, derivanti dal patrimonio della Banca Lucania Sud, decurtato di quella parte che è servita per accantonamenti a fronte delle loro partite anomale. La seconda operazione, che fu ideata da me e condivisa dal CdA nel 2009, è un’operazione di prestito subordinato di 5 ml di euro, restituibili in cinque anni, più due anni di preammortamento. Queste due operazioni, pari a 11 ml di euro, hanno fato sì che all’economicità, che certamente c’era stata negli anni precedenti, si sia aggiunta una notevole iniezione patrimoniale derivante da due azioni speciiche che nulla hanno a che vedere con la sola economicità e che hanno dato l’impulso all’espansione sul territorio e alla fornitura di nuovi servizi alla clientela.” Negli ultimi nove anni si sono poste quindi le basi afinché l’istituto potesse crescere sul territorio. “A livello di dati patrimoniali” continua il direttore generale Solimeno “l’intermediato inanziario, cioè la sommatoria tra raccolta e impieghi, è passato da circa 170 ml di euro del 2004 a quasi un miliardo attuale e il nostro “Total Capital Ratio-Tier 3” al 30 giugno 2013 è pari al 9,09 %. Sul piano della crescita territoriale siamo passati da cinque a diciassette iliali. Quanto alla rete di bancomat siamo passati da una quindicina a circa quaranta bancomat. I dipendenti sono cresciuti da trenta a circa cento unità. Questi dati fanno sì che questo istituto di credito cooperativo sia oggi la terza banca autonoma della Campania per dimensione e la prima della Basilicata, parliamo di banche autonome, cioè di istituti non appartenenti a gruppi bancari”. Una rete commerciale così vasta e articolata su un territorio non certo facile da gestire sul piano logistico porta alla necessità di completare il progetto di fusione tra le due BCC, quella del Cilento e quella della Lucania Sud. “Se pensiamo che da Acciaroli, che è il punto più a nord che abbiamo nell’area cilentana, a Valsinni, il punto più a sud nell’area lucana, ci sono oltre duecento chilometri,” continua il direttore Solimeno “comprendiamo qual è la dificoltà di questa banca. Attualmente, questa banca si compone di due tronconi: quello ex cilentano-lucano, che si è arricchito della iliale costiera di Tortora, in Calabria, e quello eminentemente lucano, che parte da Viggianello ed arriva ino a Valsinni. Quest’ultimo opera a scavalco delle provincie di Potenza e di Matera. L’anello di congiunzione di questi due tronconi, non può che essere una nuova iliale che dobbiamo andare a realizzare nel più breve tempo possibile, e rappresenta la vera incompiuta della fusione. Questo anello di congiunzione è la iliale di Lauria. Lauria è il più grosso centro di tutta l’area di competenza della banca, sia della parte cilentana, che di quella lucana: è un paese di circa sedicimila abitanti, ci sono una miriade di piccole e medie attività private ed è un comune molto esteso, che va della Valle del Noce ino alle propaggini della Valle del Mercure e del Sinni. Lauria è un comune il cui territorio parte dai conini di Tortora, sul mar Tirreno, e arriva ino al massiccio del Pollino, con la zona industriale di Galdo. In questo comprensorio intendiamo insediare una nuova iliale, che probabilmente sarà la più importante e che sarà utile sul piano logistico perché vi allocheremo tutti quelli che sono i servizi alle due reti. In quel territorio, strategico perché sarà il centro dei due tronconi di cui parlavo prima, abbiamo intenzione di ubicare servizi di business che non hanno necessità di operare con la clientela, come il settore di back-ofice di incassi e pagamenti; col suo servizio di raccordo tra le iliali, questa diventerà, in pochi anni, una delle più importanti iliali del nuovo istituto di credito cooperativo.” La rilevanza strategica della iliale di Lauria per la nuova struttura della BCC Come si può notare dalla cartina del territorio della Banca del Cilento e Lucania Sud, l’area di Lauria assume un ruolo fondamentale nel quadro della strategia di espansione della banca, l’area è infatti centrale tra il troncone cilentano e costiero della BCC e il troncone lucano meridionale. Nella prossima iliale di Lauria saranno ubicati, oltre ai normali servizi bancari, tutti quei servizi di logistica che mirerà a rendere maggiormente eficiente il rapporto con la clientela. Area Lucania Sud Lauria Area Cilentana e Lucana costiera BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013 3 Sapri: la Banca incontra il personale Unitarietà tra amministratori e personale Una approfondita disamina dei dati tecnici, patrimoniali ed economici della Banca del Cilento e Lucania Sud. Un incontro tra amministratori e personale della Banca del Cilento e Lucania Sud per consolidare quel rapporto di unitarietà che ha sempre caratterizzato l’istituto di credito cooperativo, una vera forza che ha posto le basi solide della crescita sul territorio. “Abbiamo tenuto questo incontro” afferma il direttore generale, dottor Ciro Solimeno “per consentire al personale di conoscere, anche visivamente, i nuovi consiglieri e i nuovi membri del Collegio Sindacale, ma anche per far conoscere a queste persone lo stato della banca. Abbiamo quindi svolto una attenta disamina sui dati tecnici, patrimoniali, economici. E’ stata una vera e propria presentazione reciproca per dire che da questo momento in poi andiamo avanti insieme. La BCC continua quindi nella sua tradizione di esse- derivanti da un intervento della direzione della nuova banca, del Consiglio di Amministrazione. Sono state azioni svolte sul territorio, in termini di soci, in termini di dati patrimoniali e anche in termini economici. Qual è lo stato di salute delle iliali della Banca del Cilento e Lucania Sud? Nell’ambito del territorio cilentano, abbiamo potuto veriicare che effettivamente nessuna iliale è in perdita, tranne quelle che abbiamo aperto da pochissimo che sono ancora nella fase di start up e ancora non hanno raggiunto il break even, parlo di San Giovanni a Piro e parlo di Tortora. Mentre in area lucana, purtroppo, per un problema legato alla struttura dei mercati speciici, abbiamo un paio di situazioni che sono da tenere sotto controllo: in particolare c’è la situazione di ColobraroValsinni, perché lì sono due territori che insieme fanno un numero molto esiguo di abitanti; complessivamente parliamo di circa tremila abitanti. Due sportelli della stessa banca un territorio così piccolo, probabilmente, non li regge. Su questo hanno pesato e continua- no a pesare i costi della raccolta e della concorrenza? Certo, pesano i costi della raccolta, però, per fortuna noi stiamo dimostrando anche da questo punto di vista, di avere intatta tutta la nostra vitalità di crescere, ma quei casi di cui parlavo prima, sono casi particolari di una asitticità di mercato locale speciico. Purtroppo gli impieghi che c’erano sono in parte andati in default e non c’è la possibilità di sostituirli con altrettanti impieghi buoni tratti dallo stesso territorio, quindi si entra in una crisi strutturale. E’ una situazione dunque, da tenere sotto stretto monitoraggio e controllo. re un tutt’uno, una azienda unitaria. Nel suo intervento, tra le altre cose, ha citato la iliale di Francavilla un po’ come un parametro di riferimento delle azioni di ristrutturazione della vecchia banca e del corso della nuova banca. La BCC ha sempre avuto una compattezza verso l’esterno, non è così? La banca ha sempre cercato di presentarsi all’esterno come corpo unico, che s’intende il personale dipendente, gli amministratori, i consiglieri e coloro i quali all’interno di questi organi hanno la funzione di rappresentanza. Indubbiamente viviamo un periodo particolare perché abbiamo dovuto superare la fusione, i postumi di una crisi economica che è diventata fortissima anche nel territorio cilentano e nello stesso tempo abbiamo dovuto rilanciare alcune presenze territoriali, fra cui la iliale di Francavilla, una iliale che abbiamo ereditata dalla ex BCC Lucania Sud come una iliale in perdita, dove era stata fatta un’operazione, per così dire, di carattere politico, cioè quella di accentrarvi tutti i servizi di direzione generale, perché era un punto mediano del loro territorio, come sviluppo della iliale in sé non era stato fatto molto. Ora si cominciano a vedere i nuovi risultati, risultati 4 BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013 I nuovi rappresentanti nel CdA: Giuseppe Condorelli Le BCC sono le banche più vicine al territorio Sono convinto che la banca aveva bisogno di un rinnovamento ed in questo contesto posso dare un valido contributo per quelle che sono mie le possibilità. Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Vallo della Lucania per il terzo mandato consecutivo, Giuseppe Condorelli svolte l’attività di libero professionista dalla ine degli anni 80 con una lunga esperienza nel campo dei revisori contabili; dal 2002 è presidente del Collegio Nazionale dei Revisori Contabili della Confederazione CIDEC. Nella BCC del Cilento e Lucania Sud ha già svolto la funzione di presidenza del Comitato Locale che raggruppava le comunità locali della fascia costiera meridionale. “A chiamata si deve avere sempre il dovere di rispondere” afferma Condorelli “quando sono stato onorato di questa mia, diciamo, chiamata alle armi, da una parte ero timoroso, perché gli impegni professionali aggiunti a quelli di un membro di un consiglio di amministrazione di una banca che ha una certa importanza, certamente hanno una notevole rilevanza sul piano dell’impegno. Questo mi ha fatto un po’ rilettere. Mi piacciono però le side, e ritengo che questo sia il momento giusto per affrontare una nuova esperienza che sarà impegnativa, ma certamente esaltante. Sono convinto che la banca aveva bisogno di un rinnovamento ed in questo contesto posso dare un valido contributo per quelle che sono le mie possibilità. Ci troviamo in un periodo di crisi, nel tessuto economico locale riscontrano problemi proprio quelle imprese dei settori turistico e dell’artigianato edile che sono stati gli assi portanti dell’economia del comprensorio. Cosa, a suo avviso, è necessario che una banca di credito cooperativo possa realizzare, a breve? Le banche di credito cooperativo per vocazione appartengono a quella fetta di banche che rimangono e sono sempre più vicine al territorio, più vicine alla clientela. Credo che la Banca del Cilento e Lucania Sud possa svolgere un ruolo importante. Sicuramente sarà una banca più vicina alla realtà dell’economia locale, sentendo molto di più quello che è il problema che oggi vive l’impresa locale. Credo che la BCC possa essere la banca che, più di ogni altra, sia in grado di rispondere alla disponibilità di premiare un’idea innovativa, un’idea di investimento che viene dal piccolo imprenditore, dal piccolo commerciante, dal piccolo artigiano. Da noi, presso la nostra Banca, il cliente non è quel numero così come consi- Giuseppe Condorelli Consigliere di Amministrazione della Banca del Cilento e Lucania Sud derato dalle grandi banche, ma rimane sempre una persona da sostenere e da appoggiare nelle sue idee imprenditoriali. I nuovi rappresentanti del CdA: Giuseppe Suanno Una Banca solida con un management di alto livello Il vantaggio di una banca di credito cooperativo è quello di conoscere il territorio, di conoscere gli uomini: questo è un punto di forza per l’economia. Una lunga e qualiicata esperienza nel mondo della cooperazione e nel settore agroalimentare della Basilicata. “Nella riunione di oggi sono venuto a conoscenza di quella che è la realtà bancaria e delle sue varie articolazioni sul territorio, sia campane che lucane”. Giuseppe Suanno, come tutti gli altri nuovi rappresentanti del CdA e del Collegio Sindacale, era presente all’incontro di Sapri. “Ritengo che questi che abbiamo ascoltato siano numeri” continua il dottor Suanno “che debbano stimolare soprattutto i preposti delle varie iliali per fare meglio, perché si può fare meglio. Alle spalle c’è una banca solida, c’è un istituto di credito cooperativo, c’è un management di altissimo livello e ritengo che, con questi presupposti, la banca può solo crescere e migliorare. C’è la crisi economica che ha dato una battuta d’arresto alle economie locali, tanto quelle del Cilento, quanto quelle della Lucania Sud, anche perchè il sistema economico locale di questi due comprensori è omogeneo, nel senso che si regge su settori analoghi. Cosa ritiene prioritario che una BCC possa fare in questo contesto? La crisi è il problema grosso di questo momento, siamo di fronte ad una crisi che sta attraversando il panorama nazionale e locale, quindi v’è una grossa dificoltà. Parlo da imprenditore, prima di fare un investimento, ci si pensa cento volte, perché non si sa domani dove si va a parare. Questa è una delle dificoltà; il vantaggio di una banca di credito cooperativo è quello di conoscere il territorio, di conoscere gli uomini; questo rappresenta anche un supporto per l’economia locale, nel senso che se non ci fosse stata una banca di credito cooperativo, imprese, artigiani avrebbero avuto moltissime dificoltà. Lei ha una lunga esperienza nel mondo della cooperazione, non è così? Sì. Sostanzialmente anche io sono un cooperatore, dalla ine degli anni ’70 ho un’impresa di tipo cooperativo, la mia attività principale è soprattutto nell’agricoltura, nell’allevamento e nella trasformazione di prodotti di allevamento, il mio impegno nell’azienda è questo. Essendo nel mondo della cooperazione, conosco il mondo di credito cooperativo per averne anche promosse alcune negli anni. Oggi svolgo anche un ruolo regionale all’interno di ConfCooperative, sono presidente regionale di ConfCooperative, conosco bene questo mondo e quindi penso di poter dare un contributo anche in questo senso. Giuseppe Suanno. Consigliere di Amministrazione della Banca del Cilento e Lucania Sud BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013 5 La lettera dell’ex direttore della BCC Pasquale Cerullo Una governace di qualità per la nuova Banca Con la presidenza di Castiello, per la prima volta nella storia della Banca, è stato approvato il bilancio sociale, documento non inferiore al bilancio economico. contInua dalla prIma ad orientare chi si avventura per una ragione o per l’altra nel mondo delle banche di credito cooperativo, in questo spicchio dell’ordinamento creditizio che continua a manifestare una propria vitalità, riuscendo ad unire le risposte alle esigenze del mercato con quelle della mutualità e della solidarietà, proprie di una società umana ed eficiente. Con la sua presenza per la prima volta nella storia della Banca è stato sottoposto all’approvazione dei soci il bilancio sociale che, secondo la Carta dei Valori del Credito Cooperativo, ha una importanza non inferiore al bilancio economico Il suo alto percorso di ricerca e rilessione ha prodotto contributi importanti al mondo del credito cooperativo fautore convinto ad una sempre maggiore cooperazione e coesione sul piano strategico, organizzativo ed operativo tra aziende che operano in un territorio con lo stesso tessuto socio. economico. Denso e qualiicante il curriculum come autore di numerose pubblicazioni come il Dizionario della Cooperazione, il Codice Commentato delle Banche di Credito Cooperativo, L’attività bancaria nell’evoluzione della giurisprudenza, La riforma della legge bancaria, Proili del sistema bancario italiano, Le casse rurali tra innovazione e crisi d’identità, Il silenzio amministrativo e la liberalizzazione degli sportelli bancari, pubblicista con articoli e saggi su tutte le riviste economiche bancarie come Bancaria, Rassegna Economica Banco Napoli, Cooperazione di Credito, eccetera. 6 Plurilaureato con 110 e lode in Giurisprudenza, Scienze Politiche, Storia e Filosoia , Sociologia, Giornalismo. Nel suo studio spartano a Mascecco di Pattano, fonte d’ispirazione, è circondata da un ambiente agricolo romantico, rilassante, ma anche capace di generare emozioni forti durante la rituale festa annuale con la padrona di casa calabrese Geltrude Fuoco. Ha lavorato in Banca d’Italia, nella qualità di primo avvocato, collaborando con i governatori Guido Carli e Paolo Bafi. E’ stato magistrato di TAR, consigliere giuridico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero della Sanità. Docente nella Scuola Superiore Pubblica Amministrazione, sempre pronto, disponibile a partecipare a dibattiti culturali ed economici ed artistici ricevendo sempre complimenti da ilosoi, intellettuali presenti. Conferenziere riesce ad attirare l’attenzione dell’uditorio con l’approfondimento delle sensazioni, percezioni di fatti anche euristici, generando con la sua capacità di coniugare in una sintesi armoniosa narrazioni in un trionfo pirotecnico. Fece scalpore il suo intervento sul prestigioso quotidiano nazionale Corriere della Sera sulla sentenza 104 del 19 marzo 2007 della Corte Costituzionale che statuiva che “La dipendenza funzionale del dirigente non può diventare dipendenza politica “ e che il dirigente “non può essere messo in condizioni di precarietà.omissis..”.Il famoso giornalista del Corriere della Sera, Gian Antonio Stella, replicando, riconosceva nella precisazione dell’avvocato, profes- sore Francesco Castiello ricca di scienza e sapienza. Alla sorgente di tanto c’è la consapevolezza di relazionarsi al mondo ed agli altri, una scelta di vita, una linea di condotta dell’esistenza costruita sulla coerenza a principi ed ad idee. Pasquale Cerullo Ex direttore della Banca del Cilento La copertina del primo Bilancio Sociale e di Missione approvato dalla Banca del Cilento, in una col Bilancio Economico a maggio del 2011. I due bilanci vennero approvati all’unanimità. BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013 I nuovi componenti di Collegio Sindacale: Marco Miraldi Apertura in Lucania: migliore strategia per crescere “La nostra Banca da sempre è’ stata vicina alle iniziative sociali sul territorio meritevoli di attenzione, rispondendo in pieno al dettato costituzionale.” “Un’occasione unica, soprattutto per i nuovi componenti del CdA e del Collegio Sindacale per conoscere i circa 100 dipendenti presenti all’incontro e scambiare con loro impressioni e opinioni sui diversi territori in cui si trovano quotidianamente ad operare” queste le dichiarazioni di Marco Miraldi, nuovo componente del Collegio Sindacale della Banca del Cilento e Lucania Sud, alla domanda su quale sia stata la sua impressione della riunione col personale a Sapri. Laurea in Economia e Legislazione dell’Impresa con indirizzo in libera professione di dottore commercialista presso l’Università Bocconi di Milano, master in diritto tributario e legislazione iscale, consigliere dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Vallo della Lucania, Miraldi si appresta a dare il suo contributo di esperienze tecniche alla Banca del Cilento e Lucania Sud. Le BCC hanno il compito istituzionale della mutualità e di aiuto alla crescita sociale, oltre che quella economica, come pensa che sia stato e sarà svolto questa funzione dalla Banca del Cilento e Lucania Sud? La nostra Banca da sempre è’ stata vicina alle iniziative sociali sul territorio meritevoli di attenzione, rispondendo in pieno al dettato costituzionale che attribuisce questi compiti proprio alla cooperazione. La migliore risposta e’ stata sicuramente l’introduzione nell’esercizio 2011 del bilancio sociale, che continuerà a rappresentare con trasparenza e chiarezza la funzione mutualistica della nostra BCC. Lei si troverà a svolgere una funzione di controllo e di “vigilanza”, quali sono i criteri cui si ispirerà? Sicuramente ai criteri che fanno riferimento alle innumerevoli fonti normative, oltre che alla prassi e agli standards professionali, cercando di affermare un modello di controllo dei conti che sia funzionale e lessibile alla particolare realtà delle banche di credito cooperativo. Il nostro deve essere un compito di garanti per una corretta informativa di bilancio, che passi attraverso veriiche “sul campo” e dialogo con personale e amministratori. Come giudica la crescita della BCC in questi anni? L’apertura verso il mercato lucano e’ stata ed è sicuramente la migliore strategia possibile per consolidare e far crescere, se possibile, la quota di mercato della nostra Banca verso un territorio che reputo vicino a noi più di altri, sia sotto il proilo economico che sociale. Pur tra le numerose dificoltà legate all’operazione di fusione con la consorella lucana, peraltro in un contesto di forte crisi economica, che a partire dall’esta- te 2012 si è’ fatta sentire anche nel nostro territorio, la BCC e’ riuscita in breve tempo ad assorbire le passività dell’incorporata e a produrre i primi frutti di questa fondamentale diversiicazione territoriale. La Banca del Cilento e Lucania Sud è un istituto di credito cooperativo che ha messo sempre in primo piano un nuovo modello di rapporto con famiglie, imprese e comunità locali, come continuare a svolgere questa funzione sociale anche in questo particolare mo- Marco Miraldi. Membro effettivo del Collegio Sindacale della Banca del Cilento e Lucania Sud menti di crisi? curamente un’alternativa strategica per Aiutandoli a creimprenditori e comunità locali. scere con prudenza e in tal senso l’interscambio economico e sociale con il territorio lucano potrà’ rappresentare si- I nuovi rappresentanti del Collegio Sindacale: Rocco Santoro Il Collegio Sindacale è il fulcro dell’attività di controllo “Approccio a questo incarico con la massima responsabilità, sono sicuro di trovare professionalità tali da portare a termine eficacemente questo incarico.” Dottore in Economia e Commercio presso l’Università di Roma Tor Vergata, dottorato di ricerca in diritto tributario presso l’Università di Napoli e specializzazione in diritto tributario internazionale. Numerose le esperienze in campo tecnico-scientiico e gli impegni come revisore contabile. Rocco Santoro è il nuovo componente del Collegio Sindacale della Banca del Cilento e Lucania Sud. “Le dimensioni della banca, i problemi e le criticità dalle quali esce sono certemante per me fonte di impegno” afferma il dottor Santoro. “Il ruolo che andiamo a rivestire è un ruolo particolare” continua Santoro “in buona sostanza il Collegio Sindacale è il fulcro di tutta quella che è l’attività relativa al controllo che in ambito bancario. Bisogna aggiungere che questo è un settore particolarmente delicato. Approccio a questo incarico con la massima responsabilità, con il massimo impegno, sono sicuro di trovare all’interno della banca professionalità e competenze tali da permettermi di portare a termine questo incarico nel migliore dei modi. Nel corso della sua attività professionale ha avuto una grande esperienza essendo stato membro di molti collegi sindacali. Qual è, a suo avviso, la funzione precipua di un organo di controllo? Mi sono trovato e continuo a trovarmi nella funzione di componente di collegi sindacali che in buona sostanza sono quegli organismi che all’interno delle aziende ed in particolare all’interno di un’azienda bancaria hanno il compito di presidiare la funzione di controllo. Il collegio sindacale, così come strutturato dalla legislazione italiana, pone in essere la necessità di collaborazione tra governance e controllo, non è così? Il Collegio sindacale secondo alcuni per l’impostazione che ne ha dato la legislazione italiana sconta un vizio di origine, nel senso che il controllore è nominato dal controllato. Tuttavia bisogna dire che in questo tipo di struttura, in paesi quale l’Italia ed altri paesi eu- ropei, al contrario di quanto avviene nei paesi anglosassoni, questo modello ha dato prova di essere sufficientemente eficiente, cioè a dire che questo peccato di fondo, ossia il controllore nominato dal controllato, anche sulla base di disposizioni normative particolarmente stringenti a nostro carico, fanno sì che questo strumento di controllo, serve ed è sicuramente anche di ausilio alla funzione di governance. Rocco Santoro. Membro effettivo del Collegio Sindacale della Banca del Cilento e Lucania Sud BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013 7 Una iliale al mese: Vallo 1 La filiale storica della Banca: la prima agenzia Luca Cirillo: “I volumi intermediati ammontano ad oltre 200 milioni di euro. Un dato che, nonostante la crisi, tende ad aumentare.” Vallo 1 è la iliale che si potrebbe deinire storica per la Banca del Cilento e Lucania Sud: è infatti il primo sportello bancario della Cassa Rurale e Artigiana di Vallo della Lucania, poi divenuta Banca del Cilento, Credito Cooperativo Centrale, dopo la fusione con la Cassa Rurale di Omignano. Oggi è il primo sportello della Banca del Cilento e Lucania Sud. E’ proprio da questa iliale che comincia il percorso di crescita della banca, il processo di espansione che ha condotto l’istituto ad avere competenza territoriali prima in tutta l’area medionale del Cilento, poi il primo passo verso la Basilicata con l’apertura della iliale di Maratea, poi ancora la strategia dell’apertura verso il mercato lucano con la fusione con la consorella Lucania Sud. Quasi in contemporanea con la fusione, l’apertura della iliale di Tortora, in Calabria. Vallo 1 ospita gli ufici dirigenziali in un intero stabile, nelle immediate vicinanze la palazzina della direzione generale e della governance amministrativa della BCC. Ad accoglierci nella iliale, il preposto Luca Cirillo. “La iliale di Vallo 1 è quella più importante” afferma il dottor Cirillo “Una iliale storica, nata nel 1990 con l’istituzione della cassa rurale di Vallo della Lucania, poi fusasi con quella di Omignano, che ha dato origine al primo tassello della ex Banca del Cilento, oggi, dopo l’incorporazione dell’istituto bancario Lucania Sud, Banca del Cilento e Lucania Sud. E’ una iliale con grossi volumi. I volumi intermediati ammontano ad oltre 200 milioni di euro. Un dato che, nonostante la crisi, tende ad aumentare; si pensi che, dall’inizio dell’anno sino a settembre 2013, abbiamo registrato una raccolta totale di circa venti milioni. Lei rappresenta un po’ le giovani leve della Banca, un funzionario che ha fat- to carriera nell’ambito dell’istituto. Qual è stato il suo percorso professionale? Io sono entrato in banca nel gennaio 2002 e ho iniziato dalla cassa. Sono stato in uficio contabilità, nella segreteria affari generali, nell’uficio pianiicazione strategica, in uficio controlli. Dopodiché sono stato vice preposto della iliale di Vallo, per poi concludere la “gavetta” bancaria con la direzione della iliale. Un’esperienza maturata attraverso vari settori della banca, dovrebbe far acquisire una maggiore competenza generale, non è così? Partendo dalla cassa si riesce ad imparare molte cose e riesci anche ad istaurare un rapporto con il cliente che stando in uficio non può essere curato. Il nostro punto di forza è proprio questo. Il cliente vede in noi un interlocutore idato, che interagisce e si informa anche al di fuori dell’ambito bancario. Lei parlava di punto di riferimento per il territorio non solo per il comune di Vallo. Vogliamo parlare in dettaglio dei volumi di questa iliale? I volumi sono consistenti. Le aperture di conto sono giornaliere: al 30 settembre la raccolta totale è stata chiusa a 123 milioni di euro, quando, a dicembre 2012 avevamo chiuso a 104 milioni. L’incremento registrato è stato, dunque di 19 milioni di euro di raccolta. Considerando il periodo di crisi, è, questo, un dato decisamente importante. Gli impieghi pure sono in leggero aumento, segno che in questo periodo si sta cercando di aiutare famiglie e imprese in dificoltà. Quanto è stata dificle, dal suo punto di vista e per le sue competenze, la fusione con Lucania Sud? Non abbiamo avuto grandi dificoltà d’integrazione con i colleghi, che si sono mostrati molto afiatati e disponibili con noi. La banca è ormai una banca solida e grande che cammina grazie al lavoro che quotidianamente fanno i miei colleghi, anzi, colgo l’occasione per ringraziarli tutti. Come ha spesso affermato il direttore generale Solimeno, la Banca del Cilento e Lucania Sud è una banca costituita quasi esclusivamente da giovani, nel senso che l’età media dei dipendenti è molto bassa. Cosa ne pensa? Questo è un grande punto di forza, perché riusciamo a comprenderci a volo e la motivazione al lavoro è molto elevata ed abbiamo ormai tanta esperienza, nonostante la giovane età media. La iliale di Vallo 1 rappresenta il fulcro della banca. Questo, a suo modo di vedere, può essere un fatto positivo o negativo? Sicuramente è un fattore positivo perché vi è una visione generale di tutto ciò che avviene in banca essendo una iliale centrale si può dire che, come termometro, ciò che accade a Vallo, avviene nella banca. Banca e crisi. In che modo ed eventualmente con quali risultati, questa iliale ha gestito e continua a gestire questo momento di crisi pervasiva sul territorio? E’ stata ed è molto dura. Abbiamo cercato e cerchiamo di supportare i clienti, non li abbandoniamo, anche quando gli altri istituti hanno chiuso il credito. La crisi, soprattutto nel settore edile del nostro territorio, si è fatta sentire maggiormente. Ma il nostro punto di forza, il fatto di conoscere il cliente, la sua onestà, che è una garanzia circa la sua solvenza, ha fatto sì che, anche quando ci sono state delle dificoltà, abbiamo cercato di avere un certo limite di tolleranza. Se un cliente ha la volontà di pagare, ma non riesce ad incassare ciò che gli deve la pubblica amministrazione, è nostro dovere aiutarlo e rispettare i suoi impegni. In alto: La iliale Vallo 1 e, sullo sfondo, la Palazzina delle direzione generale A sinistra: Il preposto della iliale Vallo 1, Luca Cirillo A destra: una rappresentanza del personale della iliale Vallo 1. In piedi da sinistra: Andrea Novarese, il preposto Luca Cirillo, Antonio De Marco, Ersilia Casale, caposettore Vallo 1. Seduti, da sinistra: Adriano Antuoni, Francesco Mautone, Francesco Feo. 8 BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013 BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013 9 Lettera aperta dei soci della Lucania La necessità di guardare allo sviluppo territoriale I soci della Lucania Sud si augurano che nei prossimi giorni e nel prossimo futuro ci sia più serenità e meno contenzioso. contInua dalla prIma I soci della terra Lucana hanno potuto toccare con mano quanto di falso e tendenzioso vi è nelle esternazioni fuorvianti e calunniose dei soci opponenti. I soci tutti ed in particolare quelli della terra lucana si sono resi personalmente conto che quanto divulgato a mezzo stampa, con opuscoli, manifesti e mail sono frutto di odio e rancore nei confronti di alcuni esponenti della Banca. Tutte le azioni intraprese dalla famiglia Chirico, che nei manifesti parlano della NOSTRA banca hanno solo prodotto danni d’Immagine e danni economici ( per difenderci dalle denunce prodotte dai Chirico la banca ha pagato circa 180.000,00 € per spese legali) all’intera istituzione della BCC del Cilento e Lucania Sud e non solo ad alcuni esponenti della banca. Per quanto concerne l’articolo comparso sulla “Città” di Salerno il 29/09/2013 nel quale si evidenzia che l’Assemblea della BCC del Cilento e Lucania Sud “ è stata una farsa” devo opportunamente precisare che i soci tutti, dai lucani a quelli del Cilento non sono un gregge di pecore che si fanno comandare da chicchessia ma persone di alto valore morale, sociale, intellettuale e professionale che pensano ed agiscono secondo le loro analisi e rilessioni personali. Quanto affermato dall’ex presidente è profondamente offensivo, assolutamente fuori luogo, decisamente rimesso al mittente. La presenza dei soci lucani, pur con le dificoltà dovute alla distanza ( sono circa 200 Km ) sarà sempre più numerosa, compatta e determinante, 10 mirata solo ed elusivamente alla crescita sociale, economica e culturale dei soci della BCC del Cilento e Lucania Sud, dei territori in cui opera ed è presente ed a quelli di futura apertura ( Lauria ). Quando i soci della Lucania parlano della NOSTRA BANCA, si riferiscono ad una istituzione che ormai fa parte della propria vita, delle loro abitudini e del loro modo d’essere e di pensare e non a meri interessi personalistici e di potere. I soci della Lucania si augurano che nei prossimi giorni e nel prossimo futuro ci sia più serenità e meno contenzioso, assolutamente pretestuoso, in modo che i vertici della BCC del Cilento e Lucania Sud possano affrontare e veri problemi della banca, rilanciarla al ine di dare le giuste risposte al territorio, alla vita sociale delle nostre popolazioni e dei nostri soci. I soci della Lucania Sud BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013 BancAssicurazione intervista al referente Giuseppe De Stefano Investimento assicurativo: Eurovita Forza 15 Le caratteristiche del prodotto sono la partecipazione agli utili inanziari, il consolidamento annuo del capitale e l’assenza di rischi. “Dopo aver trattato, nei numeri precedenti, del ramo RCA e del ramo casa, in questo numero ci soffermiamo sul ramo vita.” E’ il referente di BancAssicurazione, dottor Giuseppe De Stafano, a tracciare un primo bilancio della nuova business-line della Banca del Cilento e Lucania Sud. Dal primo gennaio di quest’anno la BCC ha sviluppato questo nuovo servizio per i soci e la clientela, un servizio che sta riscuotendo un grosso successo. Come sta andando il nuovo servizio? Il nuovo canale di business sta andando benissimo. E’ ancora presto per tracciare un bilancio che si potrà avere solo a distanza di un anno dalla sua istituzione, ma posso già affermare con tranquillità che il trend di crescita è positivo. Questo anche grazie al team afiatato che si è costituito e che opera sul territorio, nelle varie iliali. Un team che si è specializzato proprio in questa line e si va sempre più formando? Il nostro team ha ricevuto una intensa preparazione per affrontare il mercato locale, questo ha permesso che, una volta formato, sia capace di operare in un territorio dove non sempre si riscontra una competenza adegua- ta nel settore assicurativo che, tra tutti i canali di business, è quello più impegnativo. E’ necessario infatti un aggiornamento costante per essere sempre in grado di fornire soluzioni adeguate ai bisogni del cliente. Questo implica la necessità di un continuo aggiornamento e una continua ricerca di prodotti che possano rispondere alle esigenze dell’utente. Nell’appuntamento di questo mese parliamo di un prodotto vita, un prodotto che è insieme assicurativo e inanziario, cos’è Eurovita Forza 15? A breve la nostra banca, forte di una sinergia con Eurovita Assicurazioni Spa, lancerà un nuovo prodotto sul mercato: EuroVita Forza 15. E’ una forma di investimento assicurativo, di breve-medio termine. Quali sono le caratteristiche di questo nuovo prodotto? Le caratteristiche principali sono: il riconoscimento della partecipazione agli utili inanziari ottenuti da una Gestione Speciale Assicurativa con la garanzia di un rendimento attribuito al contratto, il consolidamento annuo del capitale maturato che non potrà mai essere inferiore Giuseppe De Stefano, referente di BancAssicurazione della Banca del Cilento e Lucania Sud a quello dell’anno precedente, l’assenza di rischi inanziari connessi all’investimento. Le rivalutazioni contrattuali sono determinate sulla base del rendimento della Gestione EuroRiv, che è al netto di 0,75 punti percentuali. Cosa prevede il contratto? Il contratto prevede il pagamento ai beneiciari designati in polizza dl contraente del capitale assicurato, rivalutato alla scadenza contrattuale in caso di vita dell’assicurato. Il capitale investito, che è garantito da Eurovita, può, tuttavia, essere prelevato parzialmente o totalmente dal contraente in qualsiasi momento non appena trascorso il primo anno. Prevede, inoltre, il pagamento ai beneiciari designati in polizza dal contraente del capitale assicurato rivalutato ino alla data dell’evento in caso di morte dell’assicurato prima della scadenza contrattuale. Il cliente tipo di questo contratto è colui che possiede una bassa propensione al rischio ed ha come primario obiettivo il mantenimento del capitale investito. Cos’è la Gestione Euroriv? E’ un fondo di gestione separata che è stato costituito nel 1999. Euroriv è composta da un portafoglio titoli a copertura degli impegni assunti verso gli assicurati, è a gestione separata contabilmente dalle altre attività di Eurovita. La cosa rilevante sono i controlli cui è sottoposta: Euroriv è soggetta a certiicazione dei risultati ed è soggetta a controllo ISVAP. Altro fattore importante è che Euroriv assicura la garanzia di un rendimento minimo annuale e un consolidamento annuo dei risultati: gli incrementi di valore vengono capitalizzati annualmente e non possono essere ridotti da eventuali minori rendimenti nel futuro. BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013 11 12 BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013 Fondazione La Casa di Annalaura Associazionismo: la cultura della vita come forza motrice Giusy Rinaldi: “Vogliamo che questa iniziativa diventi un momento di rilessione per una maggiore coscienza sulla sicurezza stradale” “Vogliamo che questa iniziativa diventi un momento di rilessione per una maggiore coscienza sulla sicurezza stradale e che la cultura della vita e della responsabilità diventi forza motrice dei nostri passi quotidiani.” Queste le motivazioni che hanno portato all’inaugurazione a Vallo della Lucania del Progetto Culturale di Solidarietà e Sensibilizzazione al Rispetto della Vita, organizzato dalla Fondazione “La Casa di Annalaura” di Vallo della Lucania. “Vogliamo che questa iniziativa diventi un momento di rilessione per una maggiore coscienza sulla sicurezza stradale” afferma la presidente della Fondazione, Giusy Rinaldi “e che la cultura della vita e della responsabilità diventi forza motrice dei nostri passi quotidiani. Troppe vicende umane han- no sconvolto e continuano a sconvolgere migliaia di famiglie .Proviamo a restituire ’ voce’ al silenzio inquieto di tante persone, al dolore latente che, spesso, sprigiona solo scampoli di sopravvivenza.” Il progetto culturale è stato presentato al CineTeatro La Provvidenza di Vallo della Lucania lo scorso 18 ottobre. In ricordo di Annalaura Botti, Elisabetta e Mariachiara Casini, e di tutte le vittime della strada, la Fondazione ‘La Casa di Annalaura’ di Vallo della Lucania in collaborazione con la Fondazione ‘Elisabetta e Mariachiara Casini onlus’ di Firenze, enti locali ed istituzioni del territorio, hanno organizzato una serata a teatro per assistere alla rappresentazione teatrale “LA MATERNITA OFFESA” di Doretta Boretti, versione scenica dell’autrice e del gruppo teatrale di Firenze. La Fondazione “La Casa di Annalaura” ha sede a Sopra: momento della rappresentazione teatrale a Vallo della Lucania A ianco: la professoressa Giusy Rinaldi, presidente della Fondazione “La Casa di Annalaura” Vallo della Lucania, in piazza Vittorio Emanuele, 35, sito internet: www.fondazionelacasadiannalaura.org ProntoAgricoltura Basilicata: un bilancio delle azioni del PSR A scadenza del Progetto di Sviluppo Rurale 2007-13 l’ente regionale dà conto degli interventi realizzati Oltre trecento milioni di euro all’agricoltura lucana per favorire gli investimenti strutturali, l’infrastrutturazione, il ricambio generazionale, la tutela del territorio con una particolare attenzione alla qualità della spesa, e accrescere così la competitività di un settore strategico per l’economia regionale. Obiettivi, tutti, del Piano di sviluppo rurale 2007-2013 (Psr) messo in atto dal Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata dal 2010 ad oggi. Allo scopo di sostenere il comparto, gli interventi attivati hanno riguardato non solo gli aspetti connessi alla produzione, ma anche la diversiicazione delle attività nei territori rurali. Ciò in un ambito sempre più “polifunzionale” del comparto agricolo che, in linea con le indicazioni provenienti dalla nuova Pac e in una logica di iliera, assegna all’azienda agricola molteplici funzioni sul territorio, da “guardiano” dell’ambiente a struttura per accogliere attività per il tempo libero e il turismo. Oggi il Psr Basilicata, che è entrato nella fase conclusiva della sua attuazione, ha concentrato le risorse in modo particolare sul miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale, inanziando l’insediamento dei giovani agricoltori (spesa sin qui sostenuta di circa 22,50 milioni di euro), l’ammodernamento delle aziende (avanzamento inanziario delle relativa misura di circa 28 milioni), la trasformazione e la commercializzazione di prodotti agricoli e forestali con una spesa di circa 20 milioni e la infrastrutturazione con interventi sulla rete viaria minore, irrigazione e acquedotti rurali con un investimento effettuato di circa 39 milioni. Per il miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale si è puntato ad interventi di prevenzione del potenziale forestale e, determinando sin qui un investimento rendicontato di circa 65 milioni sul bilancio del Psr, mentre con un totale di oltre 140 milioni si continua a garantire il sostegno alla agricoltura svantaggiata delle aree montane ma anche nei confronti delle produzioni con metodo biologico ed integrato. In merito alla diversiicazione delle attività agricole e i servizi nelle aree rurali, sono stati agevolati gli investimenti per l’attività agrituristica e le fattorie multifunzionali, registrando una spesa di circa 10 milioni. In continuità con la precedente esperienza del Leader+, sono stati selezionati otto Gal, uno per ciascuna delle aree di riferimento individuate, e avviati i Piani di sviluppo locale per investimenti programmati con oltre 38 milioni di euro. In un’ottica di rete, inoltre, sono stati favoriti i Progetti Integrati di Filiera tra gli operatori dei diversi comparti agricoli. Quattordici in tutto quelli costituiti (9 territoriali e 5 regionali), per investimenti complessivi che ammontano a circa 90 milio- ni di euro. Per garantire, inoltre, la diffusione della banda larga nelle aree rurali, è stato predisposto un piano di rafforzamento delle dorsali di collegamento per quindici Comuni lucani. Il progetto è inanziato con sei milioni di euro nell’ambito del Psr; si afianca ad altre due azioni già in corso e inanziate per 7,15 milioni di euro sempre con il Psr e per 12,5 milioni di euro con i fondi del Po Fesr 2007 – 2013. Tra le azioni per adeguare le infrastrutture, la Regione ha inanziato con 20 milioni di euro l’adeguamento e la ristrutturazione del sistema idrico dei Consorzi di boniica a servizio delle aziende agricole e forestali. A favore dei Consorzi, oggetto, inoltre, di un disegno di legge di riordino approvato dalla giunta regionale, vi è stata un’intensa attività inalizzata alla riduzione dei debiti pregressi nei confronti dei fornitori di energia nonché del costo unitario. Nel corso del triennio è stato sviluppato uno sforzo signiicativo, in un contesto di risorse pubbliche decrescenti, per assicurare una continuità nel livello di servizio di servizio alle aziende zootecniche diffuse in tutto il territorio regionale con la collaborazione dell’Associazione regionale allevatori che in questi ultimi anni ha sempliicato la propria organizzazione da provinciale a regionale. Attenzioni particolari e provvedimenti ad hoc per le aziende che hanno subito danni in seguito ad eventi calamitosi, tra cui l’alluvione del primo marzo 2011 che ha colpito le famiglie con aziende agricole del Metapontino per le quali è stato stanziato un milione di euro oltre a quanto speciicamente stanziato con il Psr. BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013 13 14 BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013 Giornate Oraziane La Cultura che unisce: Orazio, il poeta immortale La Banca del Cilento e Lucania Sud attiva nella ricerca di momenti di alta cultura nelle comunità locali del Mezzogiorno Orazio nacque l’8 dicembre del 65 a.C. a Venosa, colonia romana fondata in posizione strategica tra Apulia e Lucania, nell’attuale Basilicata. Figlio di un fattore liberto che si trasferì poi a Roma per fare l’esattore delle aste pubbliche (coactor), seguì un regolare corso di studi, sotto l’insegnamento del grammatico Orbilio. Andò poi ad Atene, all’età di circa vent’anni, dove studiò greco e ilosoia presso Cratippo di Pergamo. Qui entrò in contatto con la lezione epicurea ma, sebbene se ne sentisse particolarmente attratto, decise di non aderire alla scuola. Sarà all’interno dell’ambiente romano che Orazio aderirà alla corrente, che gli permise di trovare un rifugio nell’otium contemplativo. Il poeta espresse la sua gratitudine verso il padre in un tributo nelle Satire (I, 6). Quando scoppiò la guerra civile Orazio si arruolò, dopo la morte di Cesare, nell’esercito di Bruto, nel quale il poeta incarnò il proprio ideale di libertà in antitesi alla tirannide imperante e combatté come tribuno militare nella battaglia di Filippi (42 a.C.), persa dai sostenitori di Bruto e vinta da Ottaviano. Nel 41 a.C. tornò in Italia grazie a un’amnistia e, appresa la notizia della conisca del podere paterno, si mantenne divenendo segretario di un questore (scriba quaestorius). Fu in questo periodo che cominciò a scrivere versi, che iniziarono a dargli una certa fama. Nel 38 a.C. venne presentato a Mecenate da Virgilio e Vario, probabilmente incontrati nel contesto delle scuole epicuree di Sirone, a Napoli ed Ercolano. Dopo alcuni mesi Mecenate lo ammise nel suo circolo. Da allora Orazio si dedicò interamente alla letteratura. Mecenate gli donò nel 33 a.C. un piccolo possedimento in Sabina, le cui rovine sono ancor oggi visitabili nei pressi di Licenza (RM), cosa molto gradita al poeta che, in perfetta osservanza del modus vivendi predicato da Epicuro, non amava la vita cittadina. Con la sua poesia fece spesso azioni di propaganda per l’imperatore Augusto, anche se, a dire il vero, in questo periodo Ottaviano lasciò una maggiore libertà compositiva ai suoi poeti. Esempi di propaganda augustea sono, ad ogni modo, alcune Odi e il Carmen Saeculare, composto nel 17 a.C. in occasione della ricorrenza dei Ludi Saeculares. Morì nel novembre dell’8 a.C. all’età di 57 anni e fu sepolto sul colle Esquilino, accanto al suo amico Mecenate, morto solo due mesi prima. Le Satire (che l’autore chiamò Sermones) sono una raccolta di componimenti del grande poeta latino; scritti in esametri ed articolati in argomenti letterario– programmatici, che vanno dal proemio al commiato a rilessioni sull’incontentabilità umana e l’avarizia, espressioni contro l’adulterio, una sorta di diario di viaggio, un ripensamento della propria condizione sociale e un resoconto dei rapporti con Mecenate, al quale fu dedicato il primo libro (pubblicato nel 35 a.C.). Si compongono di due libri, il primo con dieci componimenti; il secondo, con otto, uscì nel 30 a.C. Le satire si dividono, a loro volta, in due tipologie, quelle narrative e quelle dialogiche, le prime prevalgono nel primo libro, le seconde nel secondo. La statua di Quinto Orazio Flacco a Venosa. Il Certamen Horatianum è una gara internazionale di traduzione, dal latino, di uno o più testi in italiano di un componimento scelto tra le opere di Quinto Orazio Flacco. Il concorso è riservato a delegazioni di studenti iscritti ai Licei Classici d‘Italia e a studenti di scuole ad indirizzo classico di altre nazioni. La I edizione del Certamen Horatianum si svolse nel 1986, successivamente, nel 1992, divenne una manifestazione nazionale. Oggi vi partecipano studenti di tutta Europa. La gara è annualmente accompagnata da un convegno di studio su tematiche oraziane e di cultura classica, con rilessioni e proposte d’innovazione didattica del latino. La manifestazione si tiene nel mese di maggio e coinvolge tutti i partecipanti, i quali per tre giorni, hanno la possibilità di visitare Venosa e degustare i prodotti enogastronomici della Basilicata. Crisi dei valori e attualità della satira Spunti di ricerca sulla satira oraziana e sul valore della poesia come giudizio morale sulla realtà Nell’ottica di dare un contributo alla discussione del convegno del prossimo 25 novembre, v’è da dire che Orazio riconosce la minorità della satira rispetto alla poesia lirica: deinisce infatti le sue satire “sermones” proprio per indicare dei componimenti piuttosto vicini alla conversazione nei quali l’aspetto formale e stilistico sono coerenti con i temi trattati. In relazione ad un genere così prossimo alla quotidianità, Orazio esprime proprio nella Satira IV del I libro l’impossibilità di essere considerato un poeta. Questa concezione però nelle Odi ci appare completamente ribaltata: già nel carme che funge da prologo Orazio si rivolge al destinatario Mecenate esprimendo il desiderio di essere riconosciuto poeta lirico ed elencando una serie di uomini di successo per spiegare il suo stile di vita, ispirato all’”aristòs bios” e inalizzato al raggiungimento della fama poetica. Ciò ci permette di capire come Orazio abbia abbandonato la strategia dell’autosvalutazione adottata nelle Satire per affermare il proprio valore poetico. Questo pensiero viene riproposto nel carme 30 che chiude la raccolta: qui egli non si limita più ad esporre la sua richiesta a Mecenate ma esprime esplicitamente la sua grandezza di poeta, che nonostante le umili origini, è stato in grado di trasporre nella maniera italica i carmi eolici, erigendo un monumento più duraturo del bronzo e più alto delle piramidi che nulla potrà mai corrodere o distruggere e durerà nei secoli. Questa metafora della poesia come monumento indistruttibile viene ripresa da Pindaro ma è un’immagine molto comune per esprimere il potere eternatore della poesia: verrà infatti adottato anche da Shakespeare nel sonetto 55. Nelle Odi quindi Orazio si presenta come “liricus vates”, attribuendo a questo termine una forte connotazione sacrale e riconoscendo di essere protetto dagli déi e investito da questi della carica di poeta. In realtà egli afferma più volte di avere una concezione bivalente della poesia: nel primo caso la poesia è ispirazione e nasce dall’estro del poeta-vate; è il caso di Pindaro, al quale Orazio riconosce straordinarie doti naturali, paragonato ad un cigno tebano. Nel secondo caso la poesia è il frutto di un accurato lavoro di riinitura formale che porta il poeta-artigiano ad un lavoro di perfezionamento ininito per raggiungere l’eccellenza artistica. In questa seconda concezione, ovvero quella dell’ape matina, Orazio si identiica. Anche nell’Ars poetica egli parla della poesia come prodotto dell’”ars” e dell’”ingenium” soffermandosi maggiormente su quelli che sono gli aspetti formali e contenutistici che permettono al poeta di aspirare all’eccellenza: primo tra tutti il “labor limae”, ripreso dalla concezione allessandrina, al quale si somma il procedimento della “callida iunctura”, ovvero della combinazione originale e innovativa dei termini, e la “brevitas”, la pregnanza semantica, perché, come afferma nella terza epistola del secondo libro, le cose dette in maniera concisa vengono apprese subito e più durevolmente. BancAperta - Anno II - Numero 5 - Ottobre 2013 15