SOS dalle Città del Tufo
Nelle colline della Maremma, nelle rocce tufacee
provocate dall’esplosione del vulcano da cui nacque il
Lago di Bolsena, antichissime civiltà si sono susseguite
utilizzando il territorio nelle sue più nascoste risorse.
Insediatisi in siti frequentati nell’età del bronzo, tracce
pervasive e durevoli hanno lasciato gli Etruschi. Le Vie
Cave, profondamente scavate nel tufo, segnano le colline
come una ragnatela. Costituiscono il supporto di
numerose necropoli e di antiche città.
LE CITTÀ DEL TUFO
Pitigliano
Sorano
Sovana
Manciano
Montemerano
Saturnia
Su questo sistema insediativo complesso, e per molti
aspetti ancora misterioso, si sono sovrapposti i segni
dell’epoca romana, del medioevo, delle complesse vicende
del rinascimento. A tutto ciò si accompagna una natura
ricca di differenze, dove pettinata in paesaggi agrari di
rara morbida bellezza, dove segnata dalle selve e dai
dirupi.
Incuria, speculazione, eccessiva tolleranza da parte
di chi dovrebbe promuovere, guidare, controllare un
impiego parsimonioso e lungimirante delle risorse,
minacciano oggi questo patrimonio.
Pitigliano, Sorano, Sovana
Pitigliano
Sorano
Sovana
Il cuore
dell’area del
tufo sono i tre
centri antichi
di Pitigliano,
Sorano,
Sovana. Ecco
alcune
immagini,
tratte dal sito
http://www.pit
igliano.net/Sur
roundings/
Il “Parco archeologico delle città del tufo”
Sotto questo nome si nascondono
un immenso patrimonio culturale
e una truffa.
Il patrimonio è nel sito,
la truffa è nell’istituzione
Il Patrimonio: Le vie cave
Immagini delle Vie Cave, da
http://www.lecittadeltufo.it/archeo
logia/sovana.html
Il Patrimonio: Ipogei
Tombe (sopra) e abitazioni (a destra) ipogee, da
http://www.lecittadeltufo.it/archeologia/sovana.html
Il Patrimonio: Vitozza
Con le sue 200 grotte scavate nel tufo, Vitozza è uno dei più grandi insediamenti rupestri
d'Italia. […] Nel 1929 l'archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli datò il grande colombario,
ubicato all'estremità nordoccidentale dell' insediamento, al periodo che va dal I secolo a.C. al I
secolo d.C. Recentemente, durante la ripulitura di alcune grotte, sono venuti alla luce reperti
che retrodatano le origini di millenni. Tra essi un'ascia votiva del periodo neolitico-eneolitco.
Perché ho detto truffa?
Il “Parco archeologico delle città del tufo” è un parco
culturale: “il primo parco culturale della Toscana”, come
si proclama. È promosso e guidato dalla Regione
Toscana, dal Comune di Sorano, dalla Soprintendenza
dei beni archeologici della Toscana. È gestito dalla
potente cooperativa Arethusa.
Un parco culturale: ciò significa che non basta lasciar
libera e sfrenata la rigogliosa natura, ma occorre
tutelare il bene perché resti intatto per le generazioni
future. Ciò significherebbe evitare che le Vie Cave
continuino ad essere discariche pubbliche, via via
cancellate da cumuli di materiali di cantiere.
Significherebbe evitare che le radici degli alberi
scalzino il tufo e distruggano gli ipogei. Significherebbe
insomma svolgere un’attenta e quotidiana azione di
manutenzione.
Nulla di tutto ciò. Il “parco” è costituito solo da qualche
transenna, qualche biglietteria, qualche panchina per i
picnic, una segnaletica oscura e semidistrutta.
Insomma, “sotto il nome niente”: se non quello che i
nostri lontani antenati ci hanno tramandato, e che noi
non sembriamo capaci di trasmettere ai nostri posteri.
Anche peggio:
Un albergo a Sovana
ai piedi della
Cattedrale …
Tra il centro antico di Sovana e la
splendida cattedrale dei Santi
Pietro e Paolo (XI-XII sec.),
stanno finendo di costruire un
albergo: regolare concessione
edilizia, regolare parere
favorevole della Soprintendenza.
Campeggia maestoso, al cospetto
della larga valle in cui giace la
Tomba di ldebranda. In pieno
Parco archeologico delle Città dei
Tufi”.
Anche questa è Italia, il
Malpaese.
… nel Parco
Archeologico
In fondo alla valle, la Tomba di
lldebranda. “Valorizzata”?
Cancellare il tufo
nella Città del tufo?
Sovana, frazione di Sorano, è il cuore del Parco delle Città del Tufo. Al centro
della città di Gregorio VII C’è la chiesa di S. Maria Maggiore. Le tre navate
erano caratterizzate (e in parte lo sono ancora) da massicci pilastri di tufo.
Stanno cancellando il tufo sotto un anonimo manto di bianco intonaco.
Perché?
Speriamo che non
intonichino gli affreschi!
Non si sa mai!
Da Sorano, 11 ottobre 2003, con molti
ringraziamenti a Gianni Feo, che mi ha guidato
nelle Città del Tufo.
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