Produttori e conservatori delle memorie digitali
Produttori e conservatori
delle memorie digitali:
le alleanze possibili
Maria Guercio
Università degli Studi di Urbino, ERPANET
Maria Guercio
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Produttori e conservatori delle memorie digitali
La necessità di una prospettiva storica
• All’origine dei processi di documentazione c’è
sostanzialmente il bisogno di “ridurre l’insicurezza
insita nei rapporti sociali, giuridici, economici”.
• I documenti nascono innanzitutto come “dichiarazioni
di rappresentazione” in quanto strumento di riduzione
della complessità, proprio perché introducono
certezza, sciolgono dubbi, implicano scelte.
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Produzione documentaria e certezze giuridiche
• La produzione documentaria è parte integrante di un
sistema di certezze giuridiche, a sua volta caratterizzato
da equilibri variabili:
il bisogno di certezza nei rapporti sociali
– è legato alle esigenze di integrità e affidabilità della
memoria
– costituisce il primo impulso alla formalizzazione delle
procedure e delle attività “giuridicamente rilevanti”
che si traducono nella produzione di documenti e,
soprattutto, di strumenti di controllo per la loro
formazione e tenuta.
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La funzione del documento
• La funzione del documento archivistico non consiste
nel produrre conoscenza ma nell’intervenire nella
realtà, nel fare.
• Il documento, anche nel caso in cui sia frutto di regole
formali e predefinite, non rispecchia una realtà
sensibile, ma la sostituisce e la conforma:
in sostanza sostituisce alla realtà percepibile e
percepita da chi vi ha in qualche misura partecipato
una “cosa” che supera la caducità dell’evento e
della sua memoria immediata e fragile e li proietta
entrambi nel tempo e nello spazio sociale nel quale
l’evento è in grado di produrre (o ha già prodotto)
effetti duraturi.
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Analisi dei documenti e valutazione critica
• L’analisi di un documento implica inoltre, per le ragioni
ora ricordate, sempre un’attività interpretativa:
– la valutazione critica in termini di riconoscimento di
oggettività è affidata a una serie di accorgimenti
diversi che dipendono dall’evoluzione e dalla
complessità dell’ordinamento giuridico, ma anche
dalle condizioni tecnologiche e organizzative date.
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Gli attori della conservazione:
gli studi di casi di ERPANET
• 78 studi di casi relativi a soggetti produttori di memorie digitali in
settori diversificati (2002-2004).
• Obiettivo generale degli studi era quello di fornire un quadro dei
metodi e delle misure utilizzate specificatamente in ambito
conservativo al fine di rendere disponibili informazioni e
materiali di riflessione comparativa tra settori
– sia per lo sviluppo e la valutazione di strumenti e linee
direttive
– sia per promuovere ulteriori ambiti di ricerca
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Le organizzazioni partecipanti
•
1st Round (20 organizzazioni)
– Astra Zeneca PLC, Aventis Pharma Germany GmbH,
Bayer AG, Böhringer Ingelheim, GlaxoSmithKline plc
(GSK), Organon NV, Pfizer, RAI (Radiotelevisione
Italiana), BBC (British Broadcasting Corporation), ERT
(Elliniki Radiophonia Tileorassi SA), SF DRS (Schweizer
Fernsehen der Deutschen und Rätoromanischen
Schweiz), Gruppo Mondadori, Hachette Filipacchi Médias,
HMSO (Her Majesty’s Stationary Office), Kluwer Academic
Publishing, Office for Official Publications of the European
Communities (Publications Office), Oxford University
Press, Random House, Swisscom, Orange.
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Le organizzazioni partecipanti
•
2nd & 3rd Round (58 organizzazioni)
–
A European Banking House, Amnesty International, ARPAT - Agenzia Regionale per
la Protezione Ambientale della Toscana, Banca d’Italia, Belastingdienst, BioInspecta, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (BNCF), BT Archives, Canadian
Institute for Historical, Microreproductions - CIHM, Centraal Bureau voor de
Statistiek, CINECA, Comune di Pesaro, Council of Europe, Deutsche PresseAgentur (DPA), Dutch Kadaster (Land Registry), Edinburgh University Library, ENEL,
Electronic Records Management Training at the European Investment Bank (EIB),
EMI Music, Engineering Simulation, European Investment Bank (EIB), European
Patent Office, Europol, Ferrovie Dello Stato, FIFA, Infocamere, International Labour
Organisation (ILO), ISSN International Centre, Kernkraftwerk Leibstadt (KKL),
Koninklijk Nederland Meteorologische Instituut (KNMI), Legacoop, Marine Accident
Investigation Branch (MAIB), Meteorological Office UK, National Archives of
Scotland, National Centre for Public Administration Informatics (CNIPA), National
Library of Wales, Nederlandse Aardolie Maatschappij (NAM), Netherlands Historical
Data Archive (NHDA), OECD, Office for Metropolitan Architecture, ORF Radio
Archive, Portable Antiquities Scheme (PAS), Project Gutenberg, Provincia di Pesaro
e Urbino, Regione Emilia Romagna, Schweizerische Depeschenagentur (SDA,
Swedish University of Agricultural Sciences, Tate, Tessella Support Services PLC,
Theater Instituut Nederland (TIN), Universal Postal Union, World Intellectual Property
Organisation (WIPO).
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Metodologia organizzativa dell’indagine:
la struttura degli studi
• analisi del livello di consapevolezza del rischio
• individuazione del grado di influenza dei problemi
conservativi rispetto alle finalità istituzionali dell’Ente
• identificazione delle misure introdotte per prevenire
perdite e manipolazioni
• valutazione delle modalità di monitoraggio (programmi
o policy)
• descrizione dei piani futuri in termini di costi e risorse e
delle tecnologie utilizzate.
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Qualche conclusione (1)
•
il livello di consapevolezza e preoccupazione varia notevolmente se si
considera il settore pubblico o quello privato
•
è generalizzata la difficoltà di individuare chiaramente le responsabilità
interne rispetto alla conservazione, ma anche le procedure di controllo
•
è emerso che fattore cruciale di sviluppo è l’esistenza di un sistema
adeguato per la formazione dei documenti archivistici
•
le linee direttive interne sono sempre implementate in modo parziale
•
gli standard e le linee guida sviluppati dalle diverse comunità
professionali sono considerati con disattenzione
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Qualche conclusione (2)
•
rarissimi sono i piani di conservazione anche se comincia a crescere
la consapevolezza dei costi e delle criticità dovute alla ridondanza e
all’assenza di criteri selettivi
•
le strategie conservative non sono ritenute un requisito essenziale
nello sviluppo delle piattaforme applicative
•
si confonde la conservazione con le politiche per la sicurezza
•
la proliferazione dei formati dei file e la crescita della complessità e
diversificazione delle entità digitali costituiscono elementi di difficoltà
che spesso inducono a mantenere copia cartacea dei materiali
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Qualche conclusione (3)
•
le attività conservative sono frammentarie e le pratiche tendono ad
essere incomplete, ad hoc e sviluppate per iniziative individuali
•
si attendono soluzioni “miracolose e onnicomprensive” dall’esterno
e, soprattutto, dalle tecnologie
•
la cooperazione tra ambiti settoriali è un’eccezione
•
i servizi documentari e archivistici non costituiscono un punto di
riferimento anche per la mancanza di auto-stima e l’insufficienza
delle competenze e dell’esperienza disponibili
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L’identificazione degli attori e delle forme
di cooperazione
• la collaborazione tra produttori e conservatori
• l’interazione con i fornitori e gli sviluppatori di
tecnologie
• la convergenza tra i custodi della memoria
digitale
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Lo sviluppo di una rete europea
• incontro di esperti del 1 marzo 2002 a Bruxelles per la
definizione di un piano di azione europeo
• risoluzione dei ministri per la cultura del giugno 2002 a favore
di iniziative a sostegno della conservazione del patrimonio
culturale digitale
• creazione, promossa dall’ICCU e da ERPANET, di un gruppo
di lavoro di esperti nel campo della conservazione digitale che
include oggi i rappresentanti di tutti i Paesi europei
• iniziative concordate nell’ambito delle presidenze di turno (dal
gennaio 2002 al dicembre 2005)
• conferenza internazionale di Firenze che, in particolare, si è
conclusa con l’approvazione dell’Agenda di Firenze
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Le linee d’azione dell’agenda di Firenze
• creazione di strumenti che favoriscano la
sensibilizzazione e la cooperazione
• condivisione di buone
prospettive comuni
pratiche
• sviluppo di linee guida e strategie
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e
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Una nuova possibilità
• L’avvio di un’iniziativa di collaborazione tra la Direzione
Generale delle Biblioteche e la Direzione Generale degli
Archivi, l’ICCU ed ERPANET per la costituzione di una rete
di cooperazione nazionale aperta alle istituzioni di ricerca e
di formazione universitaria, agli Enti regionali e locali, al
mondo delle imprese con la finalità di dar vita a:
–
–
–
–
iniziative di formazione e informazione
occasioni di condivisione di risultati
interventi di ricerca
strumenti per il consolidamento di una comunità di
interessi e di lavoro più consapevole e aperta alla
cooperazione internazionale ed europea
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