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Numero 0
Agosto 2010
Sommario:
Un nuovo giornale: la sfida dei
Giovani della LILT
Questo giornale è un
laboratorio. Nasce dalla
volontà del neonato
Gruppo Giovani della
Lilt di Alezio di essere
presente sul territorio
attraverso un organo
che possa farsi strumento di informazione
non solo delle attività
sul territorio comunale
della Lega tumori, ma
di tutto quello che accade ad Alezio. Allo
stesso tempo, l'elaborazione degli articoli che
vi proponiamo è occasione di riflessione per
il gruppo di volenterosi ragazzi che hanno deciso, con
entusiasmo, di intraprendere questa esperienza.
Quello che avete tra le mani
è un numero zero, con tutti i
limiti e le imprecisioni - di
cui ci scusiamo - dovuti alla
fretta. Ci perdonerete, ma
abbiamo voluto fortemente
che il giornale uscisse proprio in concomitanza della
festa della Lizza, anche per
dare l'opportunità ai nostri
concittadini emigrati all'estero di portarne con sé una
copia al rientro dalle vacan-
ze. Abbiamo cercato di affrontare alcuni temi legati
all'estate. Naturalmente,
gran parte di questa pagine
sono dedicate alla nostra
festa della Lizza, con la sua
storica ricorrenza dei duecento anni. Spazio anche
alle associazioni di vario
genere presenti sul territorio e a una presentazione
della LILT e dei suoi primi
anni di attività. Un approfondimento - tema a noi
molto caro - è dedicato alla
cura e protezione della pelle
dal sole violento dei mesi
estivi.
Nei prossimi mesi
contiamo di continuare l'esperienza del
giornalino e di crescere insieme, anche col
vostro aiuto. Per questo chiediamo la collaborazione di quanti
avessero da sottoporci idee, spunti e suggerimenti. Siamo aperti alle collaborazioni di chiunque ne abbia la volontà, a cui
rivolgiamo l'invito di
contattarci nella sede
della LILT in via Umberto I.
Partiamo subito con una
sfida: questo giornale nasce
con un nome provvisorio,
ma nei prossimi mesi raccoglieremo i vostri suggerimenti per dargli un nome
originale, in grado di rappresentare lo spirito della comunità aletina. Attendiamo
le vostre segnalazioni allo
0833282753 oppure via email scrivendo all'indirizzo
[email protected]
Buona lettura a tutti e a
"rileggerci" al prossimo numero.
pag.
La delegazione
LILT di Alezio
Alberto Conversano
2
Il sole è un amico
se preso con buon
senso
Debora Tricerri
3
I 200 anni della
Fiera della Lizza
Ivan Ferrari
4
La Lizza te ‘na
fiata
Pasquale Simone
5
La storia del
“Cappallone”
Pasquale Simone
6
Una Festa nel
rispetto delle
tradizioni
Valeria Amico,
Federica Canneto
e Roberta Montina-
7
Pro Loco: nuove
progettualità e
nuove forze
Valeria Amico e
Stefania Piccolo
8
Toro Meccanica:
come sfuggire alla
routine
Ksenia Toscano e
Valeria Amico
9
Polisportiva Don
Bosco: un anno
strepitoso
Federica Canneto e
Alberto Toma
10
Salute e ambiente
Resoconto di quattro anni di attività
La delegazione LILT di Alezio
Di Alberto Conversano
Sono trascorsi quattro anni da quando
nel 2006 un gruppo di amici impegnati
nel sociale volle costituire in Alezio una
delegazione Lilt (Lega Italiana per la lotta
contro i tumori) .
Il programma per avviare al meglio
un’attività di tal genere, basata sul
contributo volontario e gratuito, ha
comportato, nella fase iniziale, problemi
diversi: la definizione di una identità di
gruppo, la coesione tra i membri, la
disponibilità di un luogo dove incontrarsi
e dove poter organizzare un ambulatorio
per le visite specialistiche di
prevenzione.
Con il supporto del presidente
provinciale della Lilt dott. Giuseppe
Serravezza cominciammo a muovere i
primi passi. Nonostante le difficoltà
iniziali, le attività di sensibilizzazione
venivano portate avanti ugualmente in
un crescendo di iniziative e
manifestazioni pubbliche, convegni,
seminari, giornate di prevenzione, corsi
per smettere di fumare, visite
specialistiche tenute su un camper
attrezzato per la prevenzione del tumore
del cavo orale, visite senologiche,
prevenzione primaria svolta presso le
scuole, stage informativi a gruppi di
studenti e docenti provenienti dai paesi
limitrofi, tutto questo con lo scopo di
diffondere la pratica della Prevenzione.
Dopo circa tre anni di attesa, finalmente
siamo entrati in possesso dei locali della
vecchia biblioteca di via Umberto I,
messi a disposizione dall’attuale
Amministrazione comunale. Dopo la fase
di ristrutturazione eseguita con l’aiuto
dei volontari e dei sostenitori, i locali
sono stati arredati e attrezzati secondo
le norme sanitarie vigenti grazie alle
d o n a z i o n i d i m o l t i c i t t a d i n i,
commercianti, artigiani locali e
imprenditori residenti fuori sede; abbiamo avuto il tanto desiderato
ambulatorio. L’inaugurazione è avvenuta
il 12 settembre 2009.
L’ambulatorio dispone di un ufficio di
Pagina 2
I volontari della delegazione LILT di Alezio
segreteria dove si registrano le
prenotazioni delle visite ginecologiche
con
pap-test,
senologiche,
dermatologiche, urologiche, otorinofaringee e psicologiche eseguite
gratuitamente da medici specialisti
volontari.
La Delegazione aletina è riuscita in
questi anni ad amalgamare idee,
abitudini e modi di operare preparando e
formando volontari che hanno seguito il
corso di formazione oncologica tenuto
iscritti di cui 45 volontari in servizio
attivo; inoltre dal mese di dicembre
2009 è stato creato il gruppo dei Giovani
Lilt con un organico di venti ragazze/i tra
i 16/20 anni con scopi prettamente
culturali e di sostegno alla campagna di
informazione e di sensibilizzazione verso
la Prevenzione che la Lilt pone come suoi
obiettivi. E’ stato raggiunto un ottimo
grado di preparazione nell’assistenza
agli ammalati oncologici. I volontari sono
impegnati a coprire i servizi organizzati
“Un impegno a 360° per dare sostegno a chi soffre”
dalla Dott.ssa Marianna Burlando,
psicologa, consigliere del direttivo Lilt
provinciale e responsabile della
formazione dei volontari.
Il coordinamento delle attività della
Delegazione è demandato al referente
Pinuccio Manta. La struttura è suddivisa
in tredici settori, ognuno con un capo e
con compiti diversificati. Attualmente
l’organico ha raggiunto la quota di 96
dalla Sezione Provinciale come il teatime che viene svolto presso il Reparto
Oncologico delll’Ospedale di Gallipoli,il
servizio “Sportello Informa” presso il CUP
di Gallipoli e l’assistenza a domicilio
degli ammalati oncologici terminali.Un
impegno a 360° per i nostri volontari
giornalmente impegnati a dare sostegno
a chi soffre e a quanti hanno bisogno di
aiuto.
Salute e ambiente
Intervista alla dottoressa Ivana Romano
«Il sole è un amico se preso con buon senso»
di Debora Tricerri
Ivana Romano, medico specialista in Dermatologia e Venereologia, oltre ad essere autrice
di pubblicazioni su alcune riviste scientifiche e su atti di
congressi ha acquisito esperienza
professionale
nell’ambito sia della medicina
estetica sia della dermatologia
allergologica.
Da Gennaio 2007, svolge attività di volontariato, come dermatologa, presso LILT di Scorrano ed Alezio. Le abbiamo
posto alcune domande sul
tema ai raggi solari.
Durante l’estate quasi tutti
amiamo esporci al sole. Quali
sono i pericoli e i benefici deldella tintarella?
«L’esposizione moderata al
sole esercita un’azione benefica sul tono dell’umore.
Grazie alla radiazione UVB,
attraverso la pelle, viene stimolata la produzione di vitamina D che riveste un ruolo importante a livello dell’apparato
muscolo-scheletrico, dei denti
e del sistema immunitario.
Tuttavia, per ottenere una dose sufficiente di vitamina D,
non occorre esporsi direttamente alla luce del sole. E’
sufficiente sostare all’aperto
un quarto d’ora, anche con
cielo nuvoloso.
Numero 0
Sotto l’effetto dei raggi UV, lo
strato più superficiale della
pelle si ispessisce e viene stimolata la produzione di melanina.Con l’ispessimento e
l’abbronzatura, la pelle cerca
di proteggersi dal sole. Non
esiste un’abbronzatura sana.
L’abbronzatura è sempre segno di una pelle aggredita.
I pericoli associati all’ esposizione solare sono:
- la scottatura solare: è
un’infiammazione acuta della
pelle, provocata da una dose
eccessiva di raggi UVB. Quando compaiono i primi segni
(eritema, vescicole), è già
stata superata la dose massima di UV tollerata; la pelle
non è più in grado di superare da sè i danni subiti.
- la riattivazione dell’infezione
herpetica in soggetti predisposti;
-le reazioni di fotosensibilità:
bisogna prestare molta attenzione quando si assumono
alcuni farmaci sia per via generale che per via topica;
- l’insorgenza di tumori della
pelle: gli individui con carnagione chiara, biondi o con
capelli rossi ed occhi chiari,
con un numero di nevi elevato, hanno un alto rischio;
- invecchiamento precoce della
pelle».
Vi sono in commercio prodotti
fotoprotettori che assicurano
maggiori
maggiori garanzie?
«Vi sono molti fotoprotetori
validi in commercio. Un fotoprotettore ideale dovrebbe
avere le seguenti caratteristiche:
- efficacia contro gli effetti cronici del sole, in qualsiasi parte della superficie terrestre;
- assorbimento dell’insieme
dello spettro UVB e UVA;
- capacità di fissarsi senza passaggio transdermico;
- resistenza all’acqua e all’
ipersudorazione;
- fotostabilità: non si degrada
sotto l ’effetto della luce o del
calore,
garantendo
un’efficacia prolungata;
- cosmeticità;
- tollerabilità: non tossico, non
irritante, non fotosensibilizzante.
Occorre, comunque, ricordare
che: 1) è necessario applicare
il prodotto in dose abbondante, circa 30 ml per l’intero corpo di una persona adulta almeno 30 minuti prima di esporsi al sole; 2) il prodotto
deve essere applicato su tutte
le parti del corpo esposte al
sole specialmente su labbra,
naso e orecchie, ma anche
cuoio capelluto alopecico e
nuca; 3) l’applicazione va ripetuta, poiché l’azione protettiva
può diminuire a causa della
sudorazione, dello sfregamento o del contatto con l’acqua».
C’è una dieta appropriata che
aiuti la pelle a proteggersi dal
sole?
«E’ utile una dieta ricca di alimenti che contengano sostan-
ze antiossidanti, quindi frutta
e verdura, in particolare di
colore rosso o arancio
(pomodori, carote, peperoni,
etc...).Utile, altresì, il ricorso
ad integratori a base di sostanze antiradicali liberi che lo
“L’abbronzatura è
sempre segno di
una pelle
aggredita”
specialista può prescrivere in
preparazione dell’esposizione
solare».
In definitiva, possiamo consiconsiderare il sole un amico o un
nemico della nostra pelle?
«Il sole è un nostro amico se
preso con moderazione buon
e senso. A tal proposito ricordiamo che:
- i bambini fino al primo anno
di età non devono essere esposti al sole;
- evitare le esposizioni al sole
dalle ore 11 alle ore 16. Ci si
scotta anche in un giorno
nuvoloso; le superfici chiare,
come la sabbia, l’acqua riflettono i raggi UV, intensificandone l’effetto;
- utilizzare indumenti, cappello
con visiera, camicie, magliette, occhiali;
- utilizzare l’ombra naturale
(alberi) e creare protezioni
con ombrelloni;
- usare creme solari ad alta
protezione con filtri che bloccano non solo gli UVB, responsabili delle scottature,
ma anche gli UVA, responsabili dell’ invecchiamento della
pelle».
Pagina 3
La Festa della Lizza
Il 25 luglio 2010 i due secoli dall’istituzione della fiera
I 200 anni della Fiera della Lizza
di Ivan Ferrari *
Il 25 luglio 1810, esattamente
200 anni or sono, il re di Napoli
Gioacchino Napoleone Murat
emanò il seguente decreto: «Si
autorizza la comune di Gallipoli
in Terra d'Otranto a tenere una
fiera nella Parrocchia della
Lizza nei giorni 13, 14 e 15 nel
mese di agosto di ogni anno».
Una targa marmorea posta
all’interno del Parco
dell’Assunta in Alezio,
commemora l’avvenimento che
costituì
il riconoscimento
ufficiale di una manifestazione
civile che da tempo
immemorabile si perpetrava
nell’entroterra gallipolino.
La fiera della Lizza, un tempo
chiamata anche fiera della
Madonna del mezzo agosto,
deve molta della sua fortuna a La Lizza in una litografia dei primi del ‘900
tutti quei fedeli che nel corso
dei secoli la devozione ha
spinto sin ai piedi dell’altura della Lizza, Tuttavia è grazie ad un altro sovrano,
laddove tuttora esiste l’importante luogo Ferdinando I d’Aragona, che possiamo
di culto dedicato alla Vergine Assunta. porre un punto fermo nel passato di
Non a caso, infatti, il periodo della fiera questa fiera: questi, nel concedere dei
si lega indissolubilmente a quello dei privilegi all’Università di Gallipoli, il 9
festeggiamenti della Madonna: l’unico dicembre 1484 sancì quanto segue:
evento in grado di fornire ai venditori una «che si godano le franchigie durante i
piazza ideale. Così che, gradatamente, si due panieri annuali e il mercato
sviluppò un vero e proprio emporio le cui settimanale del martedì». Circa 150 anni
origini si perdono nel tempo.
dopo sarà lo storico locale Antonello
Alezio 25 luglio 2010
Pagina 4
Roccio a precisare come le
uniche fiere, ossia panieri,
presenti all’epoca nel
territorio fossero quella dei
SS. Pietro e Paolo nei pressi
della chiesa di San Pietro dei
Samari e quella della
Madonna della Lizza
sull’omonima altura: ognuna
di esse durava ben otto
giorni. Ferdinando I,
concedendo l’esenzione delle
tasse, fu così il primo a
riconoscere ufficialmente una
fiera, quella della Lizza, che si
attesta essere già presente
nel sec. XV. Grazie al suo
provvedimento la fiera
occuperà nel corso del tempo
un punto strategico nel
tessuto economico del
territorio, che la porterà nel
1810 ad essere rivestita da
un nuovo status giuridico: la
ricorrenza dei 200 anni dalla
sua autorizzazione costituisce, quindi, la
commemorazione di una storica tappa di
questa antichissima manifestazione.
*autore del libro “La fiera della Lizza.
Oltre 500 anni di storia”
* autore del libro “La fiera della Lizza. Oltre
500 anni di storia”
La Festa della Lizza
La festa della Lizza. Ricordi, emozioni e sentimenti
La Lizza te ‘na fiata
di Pasquale Simone *
Pensando alla nostra festa, non possiamo
non ricordare la Lizza che in passato
visserò i nostri nonni, le loro emozioni e i
sentimenti che provavano verso la
Madonna, alla quale da secoli gli aletini si
erano totalmente affidati e verso la quale
erano disposti al sacrificio pur di onorarla
al meglio.
La Lizza in una foto degli anni ‘20
Nell’Alezio di una volta, si percepiva che la
festa era alle porte quando giungevano un
mese prima con i loro carretti malandati
gli zingari, che sostavano sotto la chiesa
della Lizza, dove aveva luogo la fiera, e in
tutto questo tempo andavano per le case
elemosinando talvolta anche solo un
goccio d’olio, che anche per gli aletini era
molto prezioso ma che, tuttavia,
condividevano quel che avevano con
quelle povere persone
che si
accontentavano
del
minimo
indispensabile per vivere.
Giungeva agosto e i giovani addobbavano
i balconi con dei lampioni a forma di stelle
e barche costruiti con canne e carta
velina, e all’interno venivano collocate
delle piccole lucerne. Era tra queste
strade parate a festa e pullulanti , che
passavano dall’alba del cinque agosto “il
fischietto e il tamburo”.
I due musicanti, portavano per le strade i
loro allegri inni per annunciare l’inizio
Numero 0
della novena. La chiesa in quelle sere era mulo, unico aiuto nel lavoro dei campi.
stracolma, ed inoltre conpresenziavano Non era difficile incontrare ricchi
tutti i sacerdoti aletini. Giungeva per il proprietari che osservavano le dentature
grande evento anche il vescovo che dei cavalli, per assicurarsi che l’acquisto
lasciava Gallipoli e con il suo cuoco, si fosse buono. Facile anche imbattersi in
riposava per quindici giorni nel suo delle dure prove che i cavalli dovevano
palazzo accanto alla Lizza. Durante il sopportare, come ad esempio quella di
novenario egli era solito affacciarsi in tirare un carro al quale parecchi uomini
chiesa da una grata, sopra l’altare di San mantenevano ferme le ruote.
verso la chiesetta del
Carlo e assistere alla funzione, Spostandosi
mentre il cuoco si affacciava da Sacramento vi era una baracca in cui si
una seconda grata situata vendeva ai pellegrini “u pane cu lli
peparussi fritti” che era un ‘antica usanza,
sull’altare maggiore.
Terminata la funzione, si e per gli aletini di quel tempo infatti non
assisteva ad uno spettacolo era la Lizza, se non se ne mangiavaun po’.
fantastico. Lontano, sul mare Altra “devozione alla Madonna” era lu
centinaia di lampare, coronavano lacciu e i dolci, la cupeta e li scaiozzi, che
l’orizzonte con le loro fioche luci rendevano felici i bambini.
e sembrava salutassero la Non si ritornava mai a casa poi, se non si
Madonna e la gente che usciva comprava nu panaru o na cofanizza
dalla chiesa. Era un trionfo di luci oppure na quartareddra o nu limbu.
e anche l’elegante campanile L’evento più atteso nella serata erano le
veniva illuminato e
decorato con migliaia di
lampadine che lo
rendevano visibile da
lontano.
Giungeva il 14 e, innalzata la
bandiera sul Cappellone, si
apriva la festa. All’imbrunire la
tanto attesa processione
attraversava le vie del paese, la
Mad onna era c om e ora
accompagnata dai suoi aletini e
dai confratelli della Lizza che
avvisavano il loro passaggio con
un grande bandierone avente
sopra delle graziose campanelle. La Lizza in una foto recente
L’indomani le porte della chiesa
si aprivano all’alba per ospitare i numerosi bande, che dopo le opere, al ritmo del
pellegrini che venivano per le messe ,che bolero chiudevano la festa insieme ai
si susseguivano ogni ora, fino al fuochi che coloravano il cielo.
pontificale del vescovo. Vi erano anche Il mattino seguente la festa era conclusa
alcune donne che per voto alla Madonna, e calava un po’ di malinconia nelle case
attraversavano in ginocchio la chiesa sino degli aletini, tuttavia bastava un paniere
ai piedi di Maria per chiedere una grazia. colmo di fichi freschi appena raccolti per
A pochi passi dalla chiesa, già era allestita far tornare il sorriso e per rivivere ancora
l’antica fiera e gli uomini erano indaffarati un po’ la dolcezza della festa della Lizza.
a contrattare il prezzo del cavallo o del *dal racconto di nonna Annunziata e zia Rosaria
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La Festa della Lizza
Le origini del pronao della Lizza secondo una antica leggenda
La storia del “Cappallone”
di Pasquale Simone
Pochi conoscono l’antica leggenda del
Cappallone, che ci hanno tramandato i
nostri nonni, secondo la quale il
maestoso pronao, vanto di tutti gli aletini
fu edificato prima della costruzione della
chiesa, quando sull’antico suolo, non vi
erano altro che le rovine di una città
antica e gloriosa.
La tradizione vuole che un nobile e
potente ingegnere ritornando dalla
crociata con la sua nave, fu colto da una
tempesta nel nostro mare e non riusciva
più a trovare un lembo di terra sul quale
approdare, poiché sia il cielo sia il mare
erano minacciosi.
Cosi’ non sapendo più cosa fare, e
rassegnandosi ormai al triste destino,
disperato, si rivolse con pietà all’unico
porto di salvezza, a Maria, la stella del
mare, pregando che lo salvasse insieme
ai suoi uomini e promise che se avesse
indicato loro un approdo sicuro le
avrebbe costruito, in quel punto, una
magnifica opera che avrebbe consacrato
a Lei come segno di gratitudine e tutti gli
uomini si sarebbero recati in quel luogo
Secondo un’antica
leggenda il pronao fu
edificato prima della
chiesa
Il “Cappallone” della Lizza
per lodarla e ringraziarla dei suoi
benefici.
Ad un tratto dalle imponenti onde si
scorsero sul grigio orizzonte, velato da
gravose nubi, una tenera luce che
diventava sempre più lucente e il suo
chiarore era di gran lunga più limpido di
quello di una stella, tanto che per il suo
esteso raggio di luce, illuminò tutta la
costa e i naviganti trovarono un facile
approdo.
Giunto a terra, il nobile ingegnere
ringraziò Maria, e continuò insieme con
gli altri uomini il suo cammino, per
raggiungere quella luce che proveniva da
una collinetta. In quella terra vi erano
alberi di “lizza” ed era da uno di questi
che proveniva l’accecante luce.
Quel naufrago salito sull’ albero trovò
adagiata tra i rami una stele raffigurante
l’immagine della Madonna che gli
sorrideva; quell’uomo provò un’immensa
gioia e mantenne la sua promessa. In
quel luogo egli eresse il maestoso
“Cappellone”, che aveva alla base un
piccolo altare con due colonne
(attualmente la porta d’ingresso della
chiesa) e sopra di esse collocò
l’immagine della Madonna.
È dal nostro “Cappellone” che Alezio
riprese a vivere, infatti fu costruita in
seguito, secondo l’antica storia, la chiesa
a ridosso del pronao e intorno iniziarono
a sorgere le prime case che col passare
dei secoli formarono Alezio sopra le
rovine della città antica.
Gli anni passano, ma il legame che
esiste tra gli aletini e il loro “Cappellone”
rimane sempre lo stesso. Quale “vero
aletino” infatti ritornando al suo paese e
scorgendo il suo Cappellone, che si erge
imponente, non prova la gioia di essere a
casa?
Niente è cambiato lungo i secoli, il
Cappallone era, è e sarà sempre un
punto di riferimento della nostra terra sia
per il viaggiatore sia per il pescatore che
scorgendolo da lontano si rincuora e sa
di essere a casa dopo una notte passata
nel mare.
Rinasce una vecchia e amata tradizione
Son tornati i bastimenti!
Sono tornati!
Grazie all’iniziativa del Gruppo Famiglie ed all’amore
per le nostre tradizioni di alcuni concittadini,
quest’anno si possono ammirare i coloratissimi lampioni o, come alcuni li chiamano, bastimenti fatti rigorosamente a mano con, carta velina, canne, colla, spago e
tanta passione.
Questa tradizione, vecchia ormai di molti lustri e pressoché perduta, consiste nell’appendere i lampioni per
le vie del paese durante il mese di agosto, per onorare
la Madonna dell’Assunta.
Bene, speriamo che i bastimenti non ripartano più e
che diventino ogni anno più numerosi e più belli.
Bentornati bastimenti e Buona Lizza a tutti!
Un “bastimento” tradizionale
Pagina 6
La Festa della Lizza
Intervista a Maurizio Dimo Presidente del Comitato Festa
Una Festa nel pieno rispetto delle tradizioni
novità?
di Valeria Amico, Federica Canneto
«Le novità sono diverse, ci sarà ad
e Roberta Montinaro
esempio la Fanfara dei Carabinieri della
Il 2010, come ormai tutti sanno, è l'anno
scuola
di
Roma,avvenimento
del bicentenario dell'istituzione della
eccezionale a cui non dovreste mancare.
Fiera della Lizza ed è anche l'anno in cui
Abbiamo comunque seguito la stessa
ricorrono i 340 anni dalla fondazione dell
linea delle precedenti edizioni dando
ConfraternitaSanta Maria della Lizza.
spazio ad alcuni spettacoli come la
Questi due importantissimi eventi non si
serata culturale o come la celebrazione
devono però confondere, come capita a
per il bi centenario della Lizza a cura
taluni sicuramente non aletini doc, con la
della ProLoco, che ha radunato in piazza
festa della Madonna della Lizza
un corteo storico con vestiti d’ epoca.
organizzata e gestita dal Comitato Festa.
Abbiamo poi cercato di dare spazio ai
Per soddisfare alcune curiosità e
giovani chiamando in concerto la famosa
domande che ogni anno sorgono intorno
Noemi.»
a questo bellissimo evento, ci è’
In questi anni avete capito cosa vuole il
sembrato doveroso intervistare il
cittadino Aletino?
presidente del Comitato Festa della Lizza
«Si, ho capito che il cittadino ha bisogno
Maurizio Dimo.
che vengano rispettate a pieno le
Caro presidente, da quanto tempo ricopre
tradizioni della festa, la banda, la villa.
questo incarico e come mai ha preso
Ha necessità di novità che possano
questa decisione?
attirarlo e proprio per questo abbiamo
«Da sette anni; questa decisione è
voluto allietare la nostra festa invitando
maturata dal fatto che io e alcuni miei
l’orchestra della Provincia di Lecce
colleghi notavamo che la festa non era
guidata dal maestro Zollino, le divertenti
celebrata nel migliore dei modi e siccome
“Ciciari e Tria”, la grande serata degli
è l’avvenimento
più importante del
”Alla Bua”. Abbiamo insomma voluto
nostro paese abbiamo ritenuto che essa
dovesse essere rivalutata.»
La Madonna dell’Assunta in una vec- spaziare il più possibile.»
Progetti per il futuro?
In quanti siete
siete nel Comitato e qual è lo chia cartolina
«Per adesso l’unico desiderio che io e i
scopo principale del vostro incarico?
miei colleghi abbiamo è quello di
«Siamo in trenta e il nostro obiettivo è
quello di trasmettere sia agli Aletini che risiedono in paese sia concludere la festa nel miglior dei modi, perché ce l’abbiamo
a quelli che sono in altre parti d’ Italia il vero valore della festa, veramente messa tutta e abbiamo superato ogni limite. Per
tutto ciò devo ringraziare di cuore tutti i miei concittadini.»
in quanto la riteniamo simbolo della nostra Alezio.»
Quest’ anno festeggiamo 200 anni della fiera,
fiera, quali sono le
Conosciamo l’artista che si esibirà nel tradizionale concerto
… e il 16 agosto: Noemi in Concerto
Veronica Scopelliti, in arte Noemi, nasce
a Roma nel 1982. In famiglia convive
con la musica, poiché suo padre è un
chitarrista che suona Guccini e Deep
Purple. Cresce ascoltando gli artisti del
panorama italiano e inglese degli anni
’60-’70. Suo padre si accorge della sua
predisposizione per la musica e quando
Veronica ha sette anni l’avvia allo studio
del pianoforte. A undici anni studia chitarra e collabora con il coro scolastico.
Nel 2002 si iscrive alla facoltà di lettere
e filosofia con indirizzo D.A.M.S. a Roma
dove si laurea con 110 nel 2005 .
Nel 2007 partecipa a Sanremolab entrando nella rosa dei finalisti. Successivamente Noemi si presenta ai provini per
il talent show di Rai 2 “X Factor” 2008.
Viene scelta ed entra a far parte della
squadra di Morgan e arriva, come unica
interprete femminile, alla soglia della
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finale. L’inedito “Briciole” che presenta a
“X Factor” colpisce immediatamente critica e pubblico. La canzone entra al primo posto nella classifica del download
dei singoli e in altissima rotazione in tutte le radio, diventando la colonna sonora
dell’estate. L’ep, che esce nell’aprile 2009 ed è intitolato con il nome dell’artista,
conquista il disco d’oro.
A maggio Noemi ha la straordinaria opportunità di aprire il concerto dei Simply
Red al Teatro degli Arcimboldi di Milano
e a giugno, allo Stadio di San Siro, è sul
palco del grande concerto “Amiche per
l’Abruzzo”, dove canta con Irene Grandi,
Dolcenera e Syria. Ad agosto è tra gli
artisti che con Zucchero partecipano al
“Concerto per Viareggio”, in memoria
delle vittime della strage avvenuta nella
città toscana a giugno.
Il 2 ottobre 2009 esce “Sulla mia pelle”.
“L’amore si odia” è una canzone destinata a lasciare il segno, grazie alla collaborazione con Fiorella Mannoia con cui dà
vita a uno straordinario duetto. L’album
conquista il disco di platino.
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Associazioni
Dopo una pausa di riflessione si guarda al futuro
Pro loco: nuove progettualità e nuove forze
di Valeria Amico e Stefania Piccolo
È straordinario notare come in un piccolo paese come Alezio ci siano così tante
associazioni. Se ne contano 28
regolarmente registrate ed altre nate di
recente. I campi di attività sono diversi,
dalla solidarietà ai servizi pubblici, dal
divertimento allo sport ed alla musica.
Durante l’anno vengono organizzate
diverse manifestazioni che riscuotono
consenso e non disdegnando la raccolta
di fondi, spesso destinati alla
beneficenza.
Iniziamo il nostro viaggio nel mondo
delle associazionismo aletino partendo
da quella che è l'Associazione per
eccellenza e che più di ogni altra ha
tra i propri fini preservare e, nel
contempo, far crescere l'identità e,
perchè no, l'orgoglio di essere aletini.
Ci riferiamo alla Pro Loco che, nella
sua storia recente, ha vissuto momenti
non certo esaltanti.
La Pro Loco di Alezio riparte con una
nuova sfida, far rivivere lo spirito
aggregante ed aggregativo che l'ha
contraddisitinta negli anni '90. Una sfida
che guarda al suo interno, visto il nuovo
spirito che anima l’intero Consiglio
Direttivo.
Toccato infatti il numero minimo di soci
ad inizio 2010, si è ripartiti
dall’azzeramento dei quadri con l’intento
di ricostituire un gruppo di persone che
potesse intraprendere un cammino
vitale per la nostra Alezio.
Per capirne di più abbiamo raccolto le
impressioni di Giuseppe Abbatepaolo,
presidente dell’associazione.»
Come avete intrapreso questo nuovo
cammino?
«Il primo passo è stato quello di
comunicare la vitalità dell’Associazione,
che più per mero pettegolezzo di piazza,
era stata additata dai più come la bella
addormentata, forse non a torto però,
Pagina 8
orgogliosamente chiusa nell’aura di
importanza che aveva rivestito nel
panorama associativo sul finire del
secolo passato. La cosa più difficile è
stata dover fare i conti con se stessi
capendo che una stagione era terminata
e che bisognava ripartire con una nuova
progettualità e con nuove forze e nuove
persone che condividono la stessa
passione ed amore per tutto quello che
di positivo ha la nostra comunità, è uno
sprone ad andare avanti.»
Bene, avete mosso i primi passi, ora
come intendete proseguire?
«In primis non bisogna commettere lo
sbaglio di dover dimostrare che la Pro
Loco è in vita; visto che siamo alle soglie
delle venti candeline, penso che un
momento di pausa e di riflessione
serena ci possa stare ed iniziare quella
programmazione
futura
che
naturalmente possa farci ritrovare un
ruolo nella comunità.»
Abbiamo già assistito ad alcune belle
iniziativ e . L e puoi riassumere
riassume re
brevemente?
«Le iniziative messe in campo per il
2010, ci hanno visto in maggio
protagonisti di un’escursione a Leuca,
che volutamente ha visto protagonisti
soci e non con l’intento di fare squadra
per raccogliere, con lo sfondo di una
bella passeggiata tra le ville di Leuca,
idee e volti che hanno a cuore Alezio.
In luglio, si è scesi in campo con la
programmazione. Si è pubblicato il
calendario 2011 con una raccolta di foto
storiche della nostra cittadina; dall’
iniziativa è nostro auspicio, tramite un
piccolo contributo da parte di tutti i
cittadini, fare un po’ di cassa, per le
attività future. In più, al di là del bel calendario per il quale ringrazio
ufficialmente il socio Antonio Imbriani ed
il suo infinito archivio, l’intento è quello
di arrivare ad istituire un archivio storico
di Alezio da donare alla biblioteca
comunale, in cui volti, paesaggi e
mestieri possano entrare nell’
importante calderone della conoscenza
presente e futura. A tal proposito lancio
un appello a chiunque possegga delle
foto non strettamente personali e
voglia raccogliere questa sfida, di
consegnarle ad uno dei componenti del
direttivo, affinché le stesse possano
essere digitalizzate. Sempre in luglio,
in occasione dei 200 anni dall’
istituzione della Fiera della Lizza,
abbiamo realizzato un corteo storico che
ha animato il nostro centro. Un plauso
per la ricerca storica sui costumi, resi in
Toccato il numero minimo
di soci ad inizio 2010
maniera fedele a quelli dell’ epoca, va a
Tina Levataci ed a Marica Coppola, oltre
ai volontari che hanno lavorato per
settimane alla buona riuscita dell’
evento.»
Bene, ora cosa avete in serbo
nell'immediato?
«Il prossimo appuntamento è il Premio
Alixias che si svolgerà il 22 Agosto
presso il Museo Civico Messapico di
Alezio a partire dalle ore 21.00. Il tema è
“L'arte te lu tata ete menza 'mparata?”;
all’immaginazione del lettore il resto.»
Aletini
Toromeccanica: come sfuggire dalla routine!
Istruzioni per l’uso
di Ksenia Toscano e Valeria
Amico
Gianpiero,in che modo si è
formato il vostro gruppo?
«La nostra band si è formata
nel 2005 dallo scioglimento di
una precedente che faceva
cover dei Pink Floyd, quando
ho deciso di scrivere i testi.»
Toromeccanica è un nome più
che originale e può essere
interpretato in vari modi. Cosa
significa realmente?
«Il nome della band deriva da
un fantomatico libro dal titolo
“Toro meccanico”, ma gli altri
membri hanno deciso di
chiamarla Toromeccanica,
perché più ampio come
concetto. Toromeccanica parla
della vita di tutti i giorni e dei
suoi meccanismi; questa
doveva essere la scienza per
impedire di “incastrarsi” nella
routine quotidiana. Esprime il
modo attraverso il quale
sfogarsi, per noi è la musica e
le nostre esibizioni, perché
mentre siamo sul palco
interrompiamo quel costante
ritmo di vita e possiamo essere
“piccole Rock star”.»
Chi ispira le vostre canzoni?
«Lei, bella e dannata».
Il vostro genere musicale è
sta
stato sempre lo stesso o è mumutato negli anni?
«Le canzoni in un primo momento parlavano di argomenti
generali: di guerra, di mondo,
di vita. Avevo come un rifiuto
verso tutti quei testi che trattavano l’amore, i sentimenti, ma
Numero 0
eravamo troppo pesanti. Suonavamo rock copiato da altri
gruppi come i Litfiba. Poi la
formula vincente è diventata
l’autoironia, raccontando di
fatti veri e reali, sembrando
così disincantati.
Cosa pensi degli altri gruppi
salentini?
«Penso che imitano troppo chi
ha successo, senza avere una
propria originalità. Come se
seguissero perennemente il
trend del momento.»
La Rusty Record, la vostra casa
discografica,
discografica , come vi ha
proposto il contratto?
«E’ stata un po’ un’avventura.
Io e Matteo siamo andati ad
una fiera, la “M.E.I.”,un
meeting di etichette indipendenti, con venti CD e cinque
tracce per ognuno, scoraggiati
da altre band con centocinquanta e oltre demo, ma con
tanta speranza e aspirazione.
Abbiamo lasciato i nostri CD ad
ogni stand. Il giorno dopo siamo stati contatti da una casa
discografica milanese che, a-
vendo difficoltà a lavorare con
persone lontane, non ci ha più
contatto per un po’ di tempo.
Noi abbiamo insistito, li abbiamo rincorsi per cinque mesi,
chiamando per avere notizie e
inviando loro nuovi pezzi. Dopo
è arrivato il “colpo di genio”:
abbiamo deciso con la scusa di
un matrimonio, di passare da
questa etichetta a Milano per
qualcosa di concreto. Così hanno deciso di promuovere Bun-
galow. Penso che per ottenere
dei risultati bisogna tener duro,
non vivere di progetti astratti;
non c’è tempo per sognare!»
Spesso
Spesso per andare avanti si ha
la necessità di un sostegno
morale da parte dei nostri cari.
La vostra famiglia vi ha sempre
sostenuti?
sostenuti?
«Assolutamente no! All’inizio
neanche loro ci credevano,
anzi ci spingevano a desistere.
Ma un anno prima del successo di Bungalow hanno cambiato idea; si sono resi conto che,
oltre a lavorare, sapevamo
anche fare buona musica.»
Dopo che Bungalow è divenuto
un tormentone,
tormentone, cos’è cambiato
nelle vostre aspirazioni?
«Nulla. Adesso siamo consapevoli di quello che valiamo e di
ciò che possiamo fare. Prima ci
bastava poco, ora niente. Vorremmo rompere il muro delle
radio, anche se è presuntuoso.»
Come nasce una canzone e
qual è il percorso
percorso prima di
essere mandata in radio?
«Prima di tutto ogni canzone
nasce in modo diverso. C’è un
momento fondamentale prima
di scrivere una canzone che
non esiste nel modo reale. E’
un’ispirazione magica. Poi si
lavora per molto tempo, anche
mesi. Successivamente si presenta alla band, dove viene
provata. Dopo arriva negli studi di registrazione, dove i discografici lavorano sulla voce, sugli strumenti.»
Quali sono i passaggi di una
casa discografica prima di propromuovere una canzone?
«Il prodotto pronto deve essere
il più professionale possibile,
deve avere lo standard delle
altre canzoni che passano in
radio. Prima di venir pubblicata
ufficialmente deve “passare”
da almeno 4 o 5 studi di registrazione diversi. Nel primo si
registra la voce e la chitarra,
nel secondo viene modificata
la voce, nel terzo le chitarre,
nel quarto si modificano le frequenze e si fanno i missaggi e
infine si esegue il mastering.»
Quando uscirà il vostro primo
album?
«Lo finiremo nel 2010, ma uscirà quando il produttore lo riterrà opportuno. Per pubblicare
un album si deve esser certi
“… la formula
vincente è
diventata
l’autoironia”
che si recupereranno i soldi
spesi per la produzione.»
Cosa consigliereste
consigliereste a giovani
talenti?
«Di essere sempre se stessi e
di avere sempre con se un po’
di umiltà.
Un sincero ringraziamento e un
in bocca al lupo a Gianpiero
Della Torre, Matteo Tornesello,
Mauro “Bosh” Levantaci, Giorgio Maruccia e Julo Merenda.
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Sport
La polisportiva promossa in seconda categoria
Polisportiva Don bosco: un anno strepitoso
di Alberto Toma
E’ proprio vero la Polisportiva Don Bosco
Alezio, nel prossimo anno militerà nel
campionato pugliese di II categoria.
Il risveglio del gioco più amato dagli
italiani ha entusiasmato tanti aletini che,
nel giro di una stagione, hanno visto la
squadra locale passare dalla III alla II
categoria.
Quello trascorso è stato un anno
strepitoso e pieno di successi. E’ giusto
ricordare come i cento e oltre ragazzi
della Polisportiva abbiano raggiunto
risultati importanti, a cominciare dai più
grandi. Per la prima volta la Società ha
disputato il campionato di III categoria
terminato al terzo posto, che le ha
consentito di disputare i playoff.
E’ stato un campionato esaltante come
può essere il filo di lana che è lì a pochi
metri, ma il fiato sul collo di chi segue il
battistrada è sempre più vicino e quasi
materializzabile. Non è stato raggiunto il
primo posto, ma la Società consapevole
del proprio organico, e con un notevole
sacrificio economico ha acquisito il Titolo
di II categoria dalla Società del Secli’, un
premio ai ragazzi quasi tutti under, gli
stessi atleti se la godranno confermando
l’intera rosa di quest’anno.
Buoni risultati anche per gli Allievi che
hanno disputato un buon campionato
terminato a metà classifica. Si sono
invece meritati un posto d’onore i più
piccoli gli Esordienti alla festa Regionale
del Torneo ‘Fair Play’. Ottimi i risultati
La foto ufficiale per i 18 anni della polisportiva
soprattutto per i Pulcini che hanno vinto
brillantemente, sotto gli occhi orgogliosi
di mamme e papà, il loro girone. E per
finire i più piccolini, da 5 ai 7 anni, che
hanno visto le piccole mascottes della
squadra alle prese con il pallone e i
giochi organizzati dalla FIGC.
Un anno di successi ma soprattutto una
stagione di nuove amicizie all’insegna
del sano agonismo e dell’educazione,
che solo lo sport sa dare.
Una considerazione accomuna tutti gli
amici della Polisportiva Don Bosco: è
gratificante svolgere un ruolo attivo al
suo interno, anche se solo per hobby,
purchè lo si faccia con impegno, serietà
e senso di responsabilità. In tal modo si
migliorerà sul piano personale e si
contribuirà alla crescita della Società,
specie sul piano organizzativo, perché
non c’è cosa più importante di una
perfetta organizzazione societaria,
condizione primaria per ottenere anche
risultati sportivi soddisfacenti.
… ed ora, un botta e risposta col presidente
Breve intervista a Giuseppe Canneto
Come nasce la Polisportiva Don Bosco?
«La Polisportiva Don Bosco Alezio, nasce
nel 1992 per volontà di un gruppo di
amici frequentanti la parrocchia della
Lizza. Quest'anno ricorrono esattamente
i 18 anni ricordati con dei manifesti affissi nel mese di maggio nelle vie del paese.
Come mai adesso lei è il presidente?
«Mi propongono di entrare a far parte
della Polisportiva nell'estate del 2007,
visti i miei trascorsi di umile Calciatore, e
in considerazione anche della mancanza
di persone che potessero seguire tutti i
ragazzi. Il direttivo composto all'epoca da
circa 10 persone mi elegge alla carica di
Presidente.
Quanti sono i membri e quanti i ragazzi
che fanno parte di questa associazione?
«Ad oggi il gruppo che gestisce la PoliPagina 10
sportiva tra dirigenti, consiglieri ed allenatori è di 25
persone.
Quest'anno appena concluso gli iscritti alla società sono quasi 120, compresi i
ragazzi della III categoria,
con risultati soddisfacenti in
tutte le categorie.
Progetti per il futuro?
«Per il futuro i progetti e le
speranze sono quelle di dare sicuramente una struttura sempre più numerosa e
stabile per seguire al meglio
tutte le categorie di calciatori e cercare di dare una
sede societaria.
Passatempo
INCROCI
Orizzontali
1. Lo è il vino di Alezio
3. Torre? sulla facciata
della Lizza
7. Cin
ntura, tipo di pesce
10. Fuoco
12. Lui
13. Nosttro
14. Riga ai capelli
16. Adesso
o, ora
17. Lucia
18. Il giorn
no più bello di
agosto
20. Polisportiiva aletina
23. Lo è 73011
26. Vo
oce
28. Gioielli
29. No
31. Storfinaccio
Numero 0
32. Antonietta
36. Mio
40. Gioacchino che istituì
la fiera
41. Alta
43. Siamo più di 5000
44. Fatto in casa
47. Antonio, diminutivo
49. Presidente della Prov in c i a d i L ec c e
(iniziali)
50. Voragine
51. Nome del pressidente
della Provincia
53. La ca
antan
nte del 16
agosto
54. Brace
Verticali
2. Gas
3. Famosa statua Aletina
4. Uovo
5. E' illustrata dal Cataldi
6. Tappo
7. Cosimo
mo abbreviato
8. Paese a nord di Alezio
9. Io
10. Concittadino Presidente della Provincia
11. Oggi
15. Maestro
18. Quelli della frisa
19. Cuore
21. Pieno
22. La cantin
na sociale
24. Quartiere con via 24
maggio
25. Passa dalla stazione
27. Marina di Alezio
30. Iniziali del Canonico
Cataldi
33. La via della posta
34. Orlando, già presidente dell'Ale
ezio calcio
35. Luogo d'origine di don
Giorgio Prete
37. Cane
38. Post segue nello stemma
39. Olio
42. Sbadigli
45. Padre
46. Uva
48. Cosimo, diminutivo
52. Presidente della Regione Puglia (iniziali)
Pagina 11
Giovani Lilt
In
ost
Indirizzo
Via Umberto I
73011 Alezio (Le)
Tel.: 0833-282753
E-mail: [email protected]
Periodico del Gruppo
Giovani della LILT di
Alezio
ri G
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ani
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Stefania Piccolo
squ
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… e inoltre,
Valeria Amico
Federica Canneto
Roberta Montinaro
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Francesco Quarta
Martina Veschi ...
e infine,
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ora, Alberto, Pinuccio,
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