o i g g a i v un o t a m a i h c flamenco randi terra di g ni o ti s e g g u s artistiche storiche, tiche, lis ra e natu ia vive l’Andalus a tr e it al lim ità e l’autentic il turismo masse i da grand un viaggio flamenco chiamato Nella pagina precedente: ceramica pubblicitaria a Sanlucar de Barrameda A destra: la costa a San Jan de los Terreros Antiquario nei pressi di Salobreña Il bianco è abbacinante. Ornate da gentili inferriate, le case ti coprono, t’affiancano, t’avviluppano. Passandovi in mezzo ne resti invaso: ne senti il profumo, l’alito, il battito, fino a sentirti, a volte, inopportuno. Ma quando s’apre il cancello, l’ingresso decorato ti accoglie da re e t’attrae irresistibilmente. Il patio ti libera, offrendoti un altro mondo, regalandoti freschezza e piacere, calore umano e sollievo: sei a casa! Allora capisci i miti, Carmen e don Giovanni, flamenco e corrida, cavalli e ferias, capisci le piazze, quelle piccole soprattutto, ornate di fiori e santi, bar e caffé, capisci pure la via principale, chiusa al traffico, animata di gente e negozi. E senti la vita scaldarti addosso. Purtroppo, vien da dire, la sirena del turismo facile, anzichè valorizzare a fondo tali emozioni, le ha spesso schematizzate in vanitosi edifici moderni e in lussuose spiagge da petrolieri. A volte il paesaggio è stato totalmente cancellato, come in Costa del Sol. Quel che è peggio, si continua a costruire. Perciò forse occorre andarci in fretta: fra qualche anno l’Andalusia, quella autentica, potrebbe non esistere più. Le strade sono belle, soprattutto le nazionali, ma è bene astenersi dall’entrare nei centri storici che hanno invece vie assai strette e strapiene d’automobili. Le troppe macchine e i pochi parcheggi possono costringervi a girar a lungo a vuoto, con rischi di nervi e incidenti. Meglio trovar parcheggio ai bordi del centro e proseguir la visita a piedi. Tuttavia i parcheggi adatti sono rari e poco segnalati. Su un lato della strada le montagne fanno da imponente sfondo ai campi coltivati, sull’altro enorme si stende il mare. Così l’Andalusia si presenta a S. Juan de los Terreros, primo paese in provincia d’Almeria. Subito spettacolare, la costa mostra alte scogliere, piccole cale riparate e un mare sorprendentemente trasparente. L’entroterra viceversa appare così arido e spopolato da ricordare i deserti americani: Sergio Leone vi girò vari western. In attesa di riconversione, incredibile è il fascino selvaggio di aree minerarie dismesse come l’antico insediamento di Palomares. Ad eccezione di Mojacar, vi sono solo piccoli pittoreschi villaggi, difficili da lasciare se vi si sosta: Sorbas, Aguamarga, Carboneras, Las Negras, S. José sono gioiellini per occhio e cuore. Come il panoramico Capo de Gata, rinomata area per safari fotografici subacquei. Le montagne si richiudono subito sul mare appena avuto lo spazio di girar attorno alla baia che ospita Almeria, stesa ai piedi della grande fortezza dell’Alcazaba. E’ un attimo: ornata da belle spiagge, come Aguadulce e Roquetas de Mar, s’apre un’ampia pianura gremita, ahimé, di serre in plastica che avvolgono dalle montagne al mare l’intero paesaggio tanto da farlo sembrare un’opera di Christo. Vi si producono fiori e ortaggi. 8 Entriamo in Costa Tropical, la parte di costa mediterranea in provincia di Granada. Scorrono graziosi centri come La Rabita, Castillo de Baños e Calahonda, singolare paese quasi spianato a livello Torre spagnola del mare. Motril è a Torrox punto di congiunzione della costa con le celebri rutas di Granada e delle Alpujarras: non le affrontiamo ma per curiosità, scoprendo la gola del Guadalfeo, saliamo a Velez de Benaudalla, bel paese dominato dai ruderi d’un castello. Stupisce Salobreña, bianchissima scenografica cittadina eretta sul pendio d’un promontorio sopra la verdeggiante piana coltiva. Calette spettacolose e lussuose ville ornano la strada che porta a Almuñecar. La provincia di Malaga si presenta in maniera eclatante. Nerja si trova in cima a una piccola scogliera in cui s’aprono piacevoli spiaggette: meritano visita le meravigliose grotte scoperte nel 1959. Torrox e Algarrobo, poco oltre, sono tipici paesini andalusi, ricchi di strette stradine, armoniose piazze e giardini in fiore. Si profila infine la vivace città di Malaga, uno dei principali porti del Mediterraneo: l’Alcazaba e il panoramico castello di Gibralfaro sono le maggiori attrazioni storiche. Pur se gli diede i natali, in città non vi sono opere di Pablo Picasso ad esclusione di opere giovanili. Da Malaga prende NDA ABISSO DI RO Ronda è un IL PONTE SULL’ do 160 metri, cipizio profon pre romano, uno un da fici ponti: uno Attraversata gra no zze, sce da tre dedalo di viu villaggio unito i cevole il suo Possiede var moderno. Pia d’automobili. o arabo e uno llat bei affo di o o ai tropp Mondragon, ricc adoranche se orm ro come quello di ita Mo y vis Re di ni e, la Casa del palazzi deg Casa del Gigant l Marquez de Salvatierra. mosaici, l’araba , io de rdini e il Palac la della corrida: bella l’arena na di bei gia cul he i he anc siderata 5. Splendidi anc Ronda é con a, eretta nel 178 agn Sp di e ich tra le più ant dintorni. paesaggi nei avvio la Costa del Sol, la più famosa area turistica andalusa. Da una visita sommaria da Torremolinos a Estepona, quelli che un tempo eran villaggi di pescatori, sono oggi un unico, immenso e sterminato complesso turistico di condomini, residences, hotels, centri commerciali, campi di golf, aree divertimento. Rapita in un raptus d’asfalto e cemento dall’industria turistica, la terra é scomparsa. Piante e fiori tuttavia abbondano, si sprecano i campi da golf, i condomini affogano nel verde. Ma è come venir stritolati da una macchina da vacanza: pare un mondo finto, artificiale, asfittico. 9 Ogni cosa è buona singolarmente ma è mostruoso Il Castillo l’insieme. Marbella, la località forse più nota, amata di Fuengirola dal jet-set e dai magnati arabi, appare piacevole con i suoi curiosi locali, i negozi, la spiaggia, il porto abitato da panfili e yachts. Ma di autentico non ha nulla. Eppure basta poco per ritrovar natura e tradizione. Alle spalle di Fuengirola ad esempio si trova Mijas, stupendo villaggio di collina che si visita persino a bordo di asinelli-taxi: la vista sul mare è magnifica e l’atmosfera davvero genuina. Oppure, con una ruta intrigante per bellezza di paesaggi, da S. Pedro de Alcantara si può salire a Ronda, uno dei più spettacolari paesi al mondo. In provincia di Cadice la costa torna finalmente ad un viaggio flamenco chiamato esser selvaggia, segnata da boschi e aride colline, alternata a pregiati insediamenti turistici come Sotogrande. All’orizzonte la sagoma della parete nord della Rocca di Gibilterra si profila impressionante. Un tempo straordinario punto strategico, Gibilterra resta centro di grande importanza commerciale. Porto franco da 30 anni, vive di tre attrazioni: la rocca con l’incredibile panorama, la simpatica colonia di macachi in libertà e lo shopping tax-free. Sa però più di vita vissuta la spagnola Algeciras, animata dal vivace porto (in un’ora s’arriva in Africa) e dai piacevoli scorci su Gibilterra. La spaiggia Angoli d’inattesa bellezza le si celano attorno. e la paseggiata Il fascino aumenta in Costa della Luz. Le spiagge di Estepona atlantiche sono sabbiose, sconfinate e suggestive, ideali per serene cavalcate e per ore al sole. E’ la miglior zona d’Europa per il windsurf: lo s’intuisce dal numero di frequentatori. Incredibile è anche il numero di stazioni eoliche in funzione attorno a Ingresso a passo Cabrito, punto da cui si godono fantastici Marbella 10 panorami su stretto di Gibilterra e Tarifa. Estremo lembo a sud della penisola iberica, Tarifa fu in passato al centro di varie contese: oggi è animato paese d’atmosfera araba, ricco di piacevoli stradine strette attorno a porto e ROCIO VERGINE DEL Parco GGIO DELLA , al limite del IL PELLEGRINA gine del Rocio Ver la e pellegridel ebr rio cel Al santua lge il più svo si a, ñan ce de nti la la Do Nazionale del ne i gio rni pre ag na , do ve era il miliona gg io di Sp ero a volte sup num cui piedi, (il fedeli , affluiscono a Pentecoste i di abiti popolari pen i, decorastu buo do da ten trainati ne), ves ri car tici dal eris irà usc caratt a cavallo o su della Vergine ione. La statua ti per l’occas a. alb all’ edì Santuario il lun 11 castello. Bolonia, poco oltre, unisce all’incanto d’antichi resti romani il fascino d’una stupenda spiaggia solitaria. Bianchissima in cima ad una collina su un fiume spicca Vejer de la Frontera, paese tra i più pittoreschi di Spagna: mura, castello, calles e splendidi panorami sono invito a sostarvi. Da Capo Trafalgar giungono echi di napoleoniche sconfitte. Tra le località affascinanti vi è anche Arcos de la Frontera, paese ricco di bianche case strette tra tortuose stradine, che corre su e giù su una terrosa cresta di montagna ai cui piedi scorre il Guadalete. Non mancano castello e cattedrale, entrambi scenografici, né la meravigliosa vista panoramica. Arcos è una delle porte della Ruta de los Pueblos Blancos, un tour tra splendidi villaggi le qui. Il Parco Nazionale della Doñana si stende sulla sponda opposta. Entrare nel Parco della Doñana obbliga a un gran giro passando da Siviglia ma, garantiamo, val la pena: non solo è il più esteso di Spagna e possiede una ricchissima fauna (linci, cinghiali, cervi, aquile e molte specie di uccelli) ma è paesaggisticamente assai suggestivo con ampie paludi, immense pinete e grandi dune. Il Parco si visita su prenotazione in gruppi accompagnati. Si attraversa comunque da El Rocio a Matalascañas e Mazagon, centri turistici dotati di dorate spiagge sabbiose a ridosso delle pinete del Parco. Palos de la Frontera, poco dopo, è il porto, ora insabbiato, da cui nel 1492 Colombo partì per l’America. Vi si trova il monastero della cui candide case risplendono tra i profili delle vette della Sierra di Cadice. E’ autentico spettacolo quello che ogni sera si gode a Cadice: lungo la passeggiata al Castello di S. Sebastiano il sole al tramonto par quasi fondersi col mare. L’antica bella città fenicia, storica culla di libertà, fiammeggia sulla punta della penisola circondata da mura di 15 metri per proteggerla dalle maree. Le piazze son colme di palme e aiuole in fiore, le strade di bianche case. Pittoreschi, sull’altro lato della baia, sono El Puerto de S. Maria, alla foce del Guadalete, e, alla foce del Guadalquivir, Chipiona, paese noto per l’acqua ricca di iodio. Ma l’autentica foce del Guadalquivir è Sanlucar de Barrameda, vivace paese in cui regna sovrano il manzanilla, un tipo speciale di Jerez prodotto solo Rabida dove il navigatore pianificò l’impresa, il museo delle caravelle con modelli delle tre imbarcazioni, il forum ibero-americano e il monumento al Plus ultra. Un monumento a Colombo si staglia sul ponte che unisce Mazagon a Huelva. Principale città andalusa, Siviglia è l’unico porto fluviale spagnolo. In bilico tra storia e modernità (spettacolare l’Expo 92), vanta monumenti come la grandiosa Cattedrale con la tomba di Cristoforo Colombo, il Palazzo delle Belle Arti con opere di Goya, Zurbaran e Velasquez, la suggestiva Plaza de España e il caratteristico barrio di S. Cruz. Passata Siviglia, il Guadalquivir schiude un’ampia piana intensamente lavorata, cinta da dolci rilievi. Su un’altura che la domina, Carmona è nota per l’Alcazar e la necropoli romana ritenuta unica nel Atmosfera sospesa al puerto de S. Maria Cavallo e windsurf sulla celebre spiaggia si Tarifa un viaggio flamenco chiamato genere. Poco oltre Almodovar del Rio s’erge a saccheggiata a partire dall’XI secolo e solo ora il restauro ridà lustro a una delle maggiori meraviglie andaluse. Ma le meraviglie non mancano. Autentico labirinto d’emozioni è la ex-Moschea di Cordoba, città che fu il più importante centro arabo in Spagna. 600 colonne e innumerevoli Ulivi e tetti di Espejo stretti attorno alla rocca Le caravelle a Palos de la Frontera ridosso d’un superbo castello del IV° secolo considerato tra i più belli d’Andalusia. Numerosi aranceti attorniano il paese. Fastosa città-palazzo fatta erigere nel 936 da Abd-al-Rahman III per la sua favorita Azahara, Medina-Azahara fu purtroppo decorazioni affascinano il visitatore. Splendido è pure il corso del Guadalquivir con resti di mulini a vento e il bel ponte romano a 16 arcate. Lasciato il Guadalquivir, le montagne stringono i paesaggi rendendoli più collinari. Percorriamo una strada storica, la Ruta del Califato, che a lungo divise la Spagna cristiana dalla musulmana. Espejo è un grazioso paese arroccato attorno al castello in una campagna gremita d’ulivi. In ogni paese sono visibili castelli e fortezze: ne troviamo a Castro del Rio, Baena, Zuheros dove la grotta dei Murcielagos offre curiose pitture rupestri, uno scenografico a Alcaulete, uno importante a Alcalà la Real, altri ancora a Montefrio, a Illora e a Moclin. Sono il degno preludio all’Alhambra di Granada, uno dei più straordinari resti medievali dal mondo: alla duecentesca fortezza dell’Alcazaba s’aggiunsero i favolosi palazzi dell’Alcazar con gli splendidi patios, poi il Generalife, residenza estiva dei re arabi ricca di giardini pensili, e l’austero palazzo di Carlo V. Bello pure il giro delle mura che consente di vedere spettacolari panorami. Le montagne della Sierra Nevada alle spalle di Granada fanno da sontuosa scenografia. Un singolare paesaggio ci appare oltre la montagna. In un arido paesaggio, scandito da crepacci e collinette erose delle acque, s’aprono numerose caverne utilizzate come abitazioni stanziali da oltre 15.000 persone. Le cuevas di Guadix mantengono infatti la temperatura costante a 18 gradi. Bizzarri camini sbucano da terra. Purullena vive d’arte ceramica: la via centrale è animata da una ventina di bancarelle che vendono piatti, vasi e anfore. E’ il souvenir giusto sulla strada del ritorno. 12 la scheda del viaggio SOSTE E RISTORANTI Nel nostro itinerario ci siamo recati in campeggio presso il comodo El Cantal de Mojacar a Mojacar, provincia di Almeria, tel.: 0034/950/478.204, l’accogliente El Paraiso a Almuñecar - Taramay, provincia di Granada, tel.: 0034/958/632.370, il simpatico Guadalete a El Puerto de Santa Maria, provincia di Cadice, tel.: 0034/956/561.749, lo stupendo La Breña a Almodovar del Rio, provincia di Cordoba, tel.: 0034/957/338.333. Oltre ai ristoranti dei cam- 13 peggi vi segnaliamo i ristoranti La Terraza a Mojacar, Don Miguel a Ronda, Casa Lorenzo a Espejo. Da gustare il gazpacho, una minestra fredda di vegetali, il caldillo de perro, un brodino di merluzzo al sugo d’arancia amara, il rabo de toro, l’ossobuco di toro, e il menudo, una trippa d’origine gitana. Da non dimenticare, soprattutto a Siviglia, di tapear, cioé di andar qua e là facendo assaggi a mo’ di stuzzichini che, insieme, quasi fan il pasto. Manzanilla e Jerez, assieme al liquoroso Malaga, sono infine i rinomati vini locali ottimi da gustare come aperitivi o come vini da dessert. COME E QUANDO ANDARE Andare in Andalusia vuol dire sobbarcarsi un viaggio di circa 1700 chilometri, impegno da non prendere alla leggera se si è da soli a guidare. Fortunatamente si può fare quasi l’intero percorso in autostrada fino ad Alicante. Occorre però tenere presente che è un tratto spesso soggetto al vento. Consigliamo di suddividere il viaggio su due giorni effettuando una sosta intermedia nel tratto tra Aix-en-Provence e Montpellier, centri assai interessanti per un’eventuale visita. Segnaliamo anche il traghetto della Grimaldi che collega tre volte alla settimana Genova a Barcellona con un viaggio di 17 ore. Per il periodo, a meno d’esservi costretti, suggeriamo d’evitare il mese di agosto. Decisamente meglio i periodi tra Pasqua e giugno e tra settembre e novembre. In bassa stagione però molti servizi, soprattutto in località di vacanze, sono chiusi. Anche i campeggi, un buon numero dei quali rimane aperto tutto l’anno, in bassa stagione riducono i servizi. Gradevole la visita anche in inverno. INFORMAZIONI Ufficio del Turismo Spagnolo, via Broletto 30, 20121 Milano, tel.: 02/875.211, fax: 02/7200.4318.