LO SPRECO
ALIMENTARE
Sprechi e perdite alimentari.
Perdite e sprechi portano ad una riduzione del cibo
disponibile per l’alimentazione umana. Nei paesi
sviluppati si registra un consumo maggiore rispetto al
fabbisogno calorico, che porta a sovrappeso e obesità.
 FOOD LOSSES= perdite che
avvengono durante la filiera agricola
e comprende: semina, coltivazione,
raccolta, trattamento, conservazione
e prima trasformazione agricola.
Questi sprechi sono dovuti a fattori
climatici e ambientali. Si riscontrano
durante: la produzione agricola, il
post-raccolto e trasformazione degli
alimenti.
 FOOD WASTE= perdite che
avvengono durante la trasformazione
industriale, la distribuzione e il
consumo finale. Comprende qualsiasi
sostanza sana e commestibile che,
invece di essere destinata al
consumo, viene: sprecata, persa,
degradata o consumata da parassiti.
Avvengono nell’ultima parte della
catena.
Che cosa s’intende per perdite e sprechi
alimentari?
Il termine più comune di spreco alimentare è quello di: “cibo
acquistato e non consumato che finisce nella spazzatura”.
Ovviamente questa non è l’unica accezione, poiché, durante
la catena agricoalimentare vengono scartati prodotti
alimentari ancora commestibili.
Scenario a livello globale
Dall’analisi effettuata nel 2011 si stima uno spreco mondiale
annuale pari a circa 1,3 miliardi di tonnellate, pari ad un
terzo della produzione destinata al consumo umano.
In media solo il 43% dei prodotti coltivati a scopo alimentare
viene consumato.
Perdite e sprechi alimentari in Italia
In Italia, il fenomeno degli sprechi alimentari è stato
trascurato fino a poco tempo fa.
Un italiano ha a disposizione 3700 kcal oltre il doppio del
fabbisogno energetico che provoca sovralimentazione o
viene sprecato. I dati dimostrano che vengono sprecati:
- il 35% dei prodotti freschi
- il 19% di pane
- il 16% di frutta e verdura
Differenze tra paesi sviluppati e paesi
in via di sviluppo
Le differenze tra
paesi sviluppati e
paesi in via di
sviluppo sono
parecchio rilevanti.
Nei paesi poco
sviluppati le
tecniche di
coltivazione non
sono efficienti, i
sistemi di
immagazzinamento
e conservazione
inadeguati,
condizioni
climatiche avverse
…
L’ORIGINE
DELLO SPRECO
ALIMENTARE
Le cause di perdite e sprechi alimentari
lungo la filiera
Nel novecento l’agricoltura,
l’allevamento l’industria
alimentare (nei paesi più
sviluppati) causarono una scarsa
disponibilità di generi alimentari.
Vi fu anche un aumento del
reddito medio che consentì
all’ampia popolazione di
accedere quantità e qualità
maggiori di cibo.
Il fenomeno
dell’urbanizzazione hanno
consentito tre punti
fondamentali:
-aumento della filiera
agroalimentare, necessario
bisogno di trasporto,
miglioramento delle
infrastrutture di trasporto,
immagazzinamento e
vendita.
-variazione della dieta
alimentare, aumento del
reditto disponibile (Brasile,
Russia, India e Cina),
privilegio di carne, pesce,
frutta e verdura.
-globalizzazione del
commercio, diffusione del
GDO ( Grande Distribuzione
Organizzata) nei paesi
emergenti
Coltivazione e raccolto
Prima trasformazione
agricola e
trasformazione
industriale
Le perdite alimentari sono riconducibili a fattori
climatici e alimentari e la diffusione di malattie
(parassiti). Questi elementi variano dalle tipologie di
colture, stagionalità e arti produttive, che a loro
volta si determinano differenze tra paesi sviluppati e
in via di sviluppo. Le tecniche di preparazione del
terreno, semina ( semi selezionati, tempo della
semina), coltivazione (uso di acqua,
fertilizzanti,pesticidi) determinano rese
completamente differenti a causa delle perdite.
Nei paesi più sviluppati la dotazione tecnologica e
infrastrutturale causano meno perdite.
La trasformazione del prodotto
agricolo e dei semilavorati
provocano mal funzionamenti
tecnici e inefficienze nei processi
produttivi, nei paesi in via di sviluppo
ove la dotazione tecnologica non
garantisce prodotti freschi.
Distribuzione e vendita
Sprechi: conseguenza di
ordinazioni inappropriate e
previsioni errate della domanda
di prodotti alimentari che
determinano la scadenza di
consumo.
Consumo domestico e ristorazione
Spreco domestico:
-Avanzi di cibo e danneggiamento
durante la cottura;
-Alimenti non consumati in tempo
e gettati via.
Le cause dello spreco domestico sono:
-Interpretazione della data di scadenza;
-Scarsa pianificazione di acquisti;
-Inadeguata conservazione del cibo;
-Conoscenza del modo di consumo.
Variabilità dello spreco:
-Dimensione e composizione di una
famiglia
-Redito famigliare
-Stagionalità dei prodotti
Riduzione/aiuto alimentare
Nel mondo esistono numerose organizzazioni e iniziative di intervento
finalizzate alla riduzione e/o al recupero dei prodotti alimentari non
più vendibili ma ancora commestibili.
I principali obiettivi da raggiungere sono:
- organizzazioni che forniscono alimenti
-riduzione, riciclo, riutilizzo del cibo promosse da agenzie
governative, enti
pubblici locali municipali
-campagne di sensibilizzazione sullo spreco alimentare
-cooperative di privati nel settore agricolo
-catene di distribuzione
-rate di scadenza su internet
-recupero di avanzi di cibo
-iniziative divise in strutture.
Last Minute Market (LMM)
Last Minute Market è una
società spin-off (termine inglese
che, per la maggior parte delle
volte, viene usato nel mondo
dei media) dell’università di
Bologna nata nel 1998. LMM ha
consolidato il metodo di lavoro
che permette il sistema di
donazioni/ritiri; infatti, non
gestisce i prodotti invenduti:
l’organizzazione favorisce
l’incontro diretto tra la
domanda e l’offerta.
Vi riportiamo alcuni suoi risultati:
- Da uno degli ospedali di
Bologna si recuperano ogni
giorno 30 pasti pronti per la
mensa;
- Tra il 2010-2011, nelle Province
di Bologna e Ravenna sono
stati ridistribuiti 43mila pasti.
Fondazione Banco Alimentare Onlus
Lo scopo della sua attività consiste ne provvedere “alla raccolta
delle eccedenze di produzione agricola, dell’industria (agricola),
della distribuzione e della ristorazione organizzata; la raccolta di
generi alimentari presso centri della grande distribuzione nel corso
della “Giornata Nazionale” della colletta alimentare; e alla
ridistribuzione a enti che si occupano di assistenza aiuto ai poveri.
Le iniziative avviate nei paesi in via di
sviluppo: Brasile e India
Il Brasile è uno dei primi produttori mondiali di beni alimentari,ma
spreca annualmente fino a 12miliardi di dollari, una quantità di
cibo che potrebbe sfamare 30milioni di persone indigenti.
Recentemente sono state approvate alcune leggi per la riduzione
dello spreco alimentare: 10mila famiglie hanno partecipato al
programma “Spazzatura che non è spazzatura”.
L’India è il terzo maggiore produttore di cibo a livello globale, ma
solo il 2% viene trasformata a livello industriale.
Raccomandazioni per ridurre le dimensioni e gli
impatti degli sprechi alimentari
 Definizione e metrica comuni = dare un significato
univoco ai termini “food losses” e “food waste” e
armonizzare la raccolta di dati statistici.
 Capire le cause = comprendere piu` nel dettaglio
il perche` degli sprechi alimentari nelle varie filiere
agricolamentari e valutare meglio gli impatti.
 Ridurre per recuperare meno = investire prima
nella riduzione delle perdite e degli sprechi
alimentari e poi sul loro recupero.
Raccomandazioni per ridurre le dimensioni e gli
impatti degli sprechi alimentari
 (Ri)utilizzare = avviare iniziative di recupero degli
sprechi non ancora eliminati con la distribuzione a
persone svantaggiate, l’impiego come mangime
o per produrre bio energia.
 Priorita` politica = governare la riduzione dello
spreco a livello istituzionare, anche assicurando
che l’adozione di standard non introduca perdite
e sprechi in giustificati.
 Cooperare per risparmiare = sviluppare accordi di
filiera tra agricoltori, produttori e distributori per
una programmazione piu` corretta dell’offerta
alimentare.
Raccomandazioni per ridurre le dimensioni e gli
impatti degli sprechi alimentari
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