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Il Ponte di Pisa
GIORNALE SETTIMANALE DI PISA E PROVINCIA
A BR( A M Els.:T1: per un Ì flIH) L20. per un Nemenre L. 15.
Abbonamento eli amicizia L. 25, di aostegno L. 50 — All'Estero L. 100
Per abbonarsi basta mandare Una cartolina vaglia ali' Animi
nistrazione del Ponte di liso..
Uffici di Redazione e Amministrazione: Piazza del Montino
re5znme. Cent. &DO.
C. IV:. ..._3(›irs. lesa pot/atea.
Da Milano, la prima trincea del Fascismo, si sparge
per il mondo la nuova direttiva [liberatrice. Contro soprusi. ingiustizie. malevolenze, si drizza impetuosa e
violenta l acclamazione del Duce alla concordia della nazioni. Milano non è soltanto un convegno festivo ma una
commozione di risurrezione.
Il Consiglio della Banca d' Italia ha assegnato nella
occasione del fausto evento Lire duecentontila in opere di
beneficenza dello quali 100 mila alle Opere Assistenziali
e 100 mila alla Maternità e Infanzia.
Si è avuto un' importante movimento negli alti gradi
dell' Esercito.
Nella terza decade di Ottobre S. M. 'il Re assisterà
al centenario dell'Università di Catania.
La estrazione dei premi ai buoni del Tesoro avrà
luogo al 21 di Ottobre.
A Pola il I di Ottobre 2 mila reclute di :S'aduli
hanno prestato il solenne giuramento.
Le giornate milanesi
òel DUCE
Nella occasione di questa visita si riunir:inni:l a Milano il Direttorio Nazionale del Partito ed i Segretari Federali di tutte le Provinde d'Italia.
Grandioso avvenimento è questo che avvicina,
non soltanto Milano ma tutta l'Italia al Duce
amatissimo.
La battaglia del grano
I prendi ai fedeli della terra
I premi (Fondazione Arnaldo Mussolini) saranno distribuiti a coloni e capi di famiglia
che da maggior tempo risiedono uell'ist.sso podere nel giorno 23 ottobre, data della Marcia
su Roma.
R.° Conservatorio Femminile
Dato
di S. ANNA
che le Scuole inedie hanno chiuso le
inscrizioni, col 30 settembre u. s., non possono, oramai, essere ammesse nuove alunne nel
Conservatorio, a meno che non debbano frequentare le Classi Elementari interne o provengano da altre scuole, sia di Pisa come di
fuori, presso le quali siano state già regolarmente inscritte.
Restano tuttora aperte (sebbene per pochi
giorni, data la necessità di fissare il massimo
consentito), le prenotazioni per la partecipazione delle alunne esterne alla refezione ed al
soggiorno nell'Istituto durante la interruzione dalle lezioni antimeridiane a quelle pome-
ridiane.
Affrettino, quindi, le domande, quelle famiglie interessate ad usufruire di una nuova
Istituzione riconosciuta di integrazione alla
funzione della scuola, rispetto al risparmio di
tempo e di distrazione dallo studio, e principalmente a ragioni sanitarie.
Pisa negli italiani
e negli stranieri
I celebri monumenti vengono, dal Brunner,
descritti assai enfaticamente così « Il Duomo,
un meraviglioso edificio costruito nel 1007 e dopo un secolo terminato. Prima di tutto vi saltano agli occhi le 54 colonne della facciata che
Stanno in 5 filari. Quadri, sculture, mosaici,
finestre a vetri dipinti, lavori in argento, dodici altari disegnati da Michelangelo e molte
altre cose che basterebbero per riempire un
Opuscolo.
In questo Duonio, Galilei — nella contemplazione della lampada oscillante — trovò le leggi del movimento del pendolo. Così, nelle mani di un genio, tutto si trasforma in oro. Basta soltanto una spinta, e i più grandiosi pensieri e scoperte rotolano giù a guisa di valanghe.
.
Il Battistero unico — nel suo genere — al
mondo. Grosso e alto come una chiesa. Sopra
quattro pilastri marmorei e dodici colonne granitiche riposa il peristilio; sopra questo i pilastri sopra i quali posa l'altra cupola. Il più
magnifico pulpito del mondo e uno dei più bei
fonti battesimali tutto fatto di candido marmo
41all'XI al XIII secolo ».
ANO IL1I
NUR. 36
XII dell'Era Fascista
favore, costano L.3 a linea in seconda. L.2 in terza. L. l
in
6-7 Ottobre 1934 (Auto XII)
« Il Camposanto di Pisa è il famosissimo
Camposanto della Cristianità. Nell'interno rassomiglia a un chiostro con arcate; il tetto di
cedro — come nelle vetuste basiliche — riposa
sopra 62 archi acuti. Ah esso è, per davvero, un chiostro pieno di pace; i suoi abitatori dormono, quieti, nelle loro tombe ed hanno rinunziato, per sempre. al mondo! Qui non
contese, non odio. I beni di questa terra, dalla
quale sono partiti, non ha, per essi, alcun valore; tutto lasciarono, e manco il più lieve desiderio hanno portato con sè! ».
La Terra del Camposanto fu qui recata, dalla Palestina, dai mercanti. E qui giacciono,
sotto preziosi monumenti, dotti e illustri pisani, marescialli, e persone spesso ricordate
soltanto nella storia della Repubblica e della
pisana città, i nomi delle quali si leggono —
per la prima volta — quando si passeggia sopra queste pietre tombali. L'edificio fu costruito nel 1283.
Intorno alle sculture delle pareti interne, alle pitture, si sono scritti volumi. Alle mura si
snoda e parte una pratica e chiara storia dell'arte di molti secoli ».
Era stato — la dungo tempo — uno dei più
vivi miei desideri visitare questo Camposanto.
Sentivo, sin dalla mia giovinezza, brividi di
poesia quando, fra me, pronunziavo, in tono
declamatorio le parole: li Camposanto di Pisa!
Il colpo d'occhio è qualche cosa di veramente
grandioso; ciò è naturale. Il fondo verde nel
mezzo e i più grandi e più bei cipressi che si
possano incontrare in Italia sono il migliore
sfondo per le artistiche gallerie gotiche. t, questo, la più magnifica galleria in onore dei trapassati, un ricco album mortuario in cui — artisti di molti secoli — si sono inscritti; gli uni
mediante i colori, gli altri mediante lo scalpello e il martello; e, mediante l'incantevole disegno, l'artistico legatore dell'album marmoreo,
l'antico architetto che lo eresse, e che in molti
spazi vuoti fece rappresentare tanti fogli affrescati e tanti monumenti bronzei e in pietra.
e Il Camposanto dovrebbe ben esser chiamato
uno dei più cospicui Musei edificato sul terreno sotto cui riposano le ossa dei morti. Come
nell'ampio recinto vedi penetrare l'azzurro e
luminoso cielo, così qui l'arte ti addita, nel vero intendimento della sua celeste missione,
quella vita, e sa rappresentarti e dichiararti,
dalla storia del mondo, tutto quello che ha,
comunque, relazione 1111' al di là. Tu miri qui
Il Trionfo sopra la morte di Cristo, la Resurrezione e l'Ascensione; la vita degli Eremiti,
la vita di San Ranieri Patrono di Pisa, le storie dei Libri di Mosè, e centinaia di opere in
marmo di tutti i secoli dell'arte ».
Eppure, malgrado tutto ciò, debbo confessare che rimasi freddo. Come ciò accadesse non
so spiegarlo. Io mi stupii, io ammirai, ma non
potei mai elevarmi ad un vero e proprio entusiasmo.
Può essere che questo entusiasmo si fosse, in
parte, affievolito per il grande desiderio che avevo nutrito, per molti anni, di veder questo Camposanto; può essere che cooperasse a ciò l'ansiosa fretta, poichè alla visita al Camposanto
fu consacrata soltanto una mezz'ora, e una
ventina di minuti dovevano pur esser destinati
per la Torre pendente che, per l'amabile compiacenza per cui essa — nei miei anni fanciulleschi — entrava in tutti i libri illustrati a figure, aveva diritto, per parte mia, a una doverosa gratitudine; cosicchè io — fiducioso nella sua duratura stabilità — dovetti salirne la
vetta e contemplare, dall'alto, Pisa come una
plastica carta geografica. E, finalmente, dovevo fare i conti con la ferrovia e col treno; sicchè, tutto sommato, è forse spiegata la ragione
del non completo entusiasmo ».
PUBBLICITÀ: Le inserzioni. e fieno aboliti trattamenti di
1
quarta pagina.— Nascite. fidanzamenti, nozze, cerimonie,
ut ti : tutti asterischi a pagamento.
[Anna [Rigidi M Cd111110 del MON
Sabatino Federighi, del popolo di Arena presso Pisa, agente e tenutario di cavalli da corsa,
dornandè il permesso di costruire a Porta a
Lucca presso la Chiesa di S. Stefano extra
moenia un anfiteatro, e gli fu concesso da S.
M. la Regina Reggente di Etruria con rescritto del 1807.
L'anfiteatro o teatro, circuito da assiti di legname indecorosi, diè luogo ad un raduno di
filodrainmatici, al giuoco di palla, alla caccia
del toro ed a spettacoli di marionette, comprese ah-une mostre di cavalli e di macchinari agricoli.
Nell'anno 1831, quando entrò in possesso della proprietà Giuseppe Federighi, si pensò di
darle nuovo assetto con ampliamenti ed abbelimenti ed in seguito ne furono autori nel
1840 i figli dott. Emilio e Aniceto, su disegno
dell'architetto Alessandro Gherardesca.
Si fecero presto i lavori più urgenti; il muretto di cinta ed internamente il « piccolo Colosseo » le gallerie, i palchetti, la placa, un loggione aperto, un agile palcoscenico, ma a distanza di anni.
Colla spesa di trentamila lire da parte dei
Federighi versata in più il subborgo di Porta
a Lucca si arricchì di un teatro che si inaugurò nell'estate 1842 dalla Giardini-Eboller-Belatti, una delle principali Compagnie d'Italia.
I pisani si recavano in quel tempo al loro
teatro diurno per lo spettacolo di prosa e per
quello ippico, e si divertivano assai perchè gli
attori non erano da disprezzarsi e vi si contavano per le produzioni italiane e straniere Pieri, Bacci-Meloni, Capodaglio, Benini, Da Caprile, Cesare Rossi, Ciarli, Domeniconi, Coltellini. Alipraudi, Vitaliani. Morelli, BellottiBon, Pietrilioni, gli Stenterelli Landini e Corami. be ..lini, Ameni, pisano. Belly-Blanes, Pasta. Laigheb, Palamidessi, Falconi, Ermete Novelli, Brignone, Artale, Salvadori, a fianco delle più celebrate attrici come Adelaide Ristori,
la Pezzana, la Ristori, la Piaruonti, la Virginia Marini, la Pedretti, la Pavoni, la Paladini
-Andò per ricordarne soltanto alcuna, il fiore in una parola della scena drammatica e pur
troppo senza eccessivo ordine cronologico.
Anche con i Circoli equestri ebbe l'Arena la
sua rinomanza e si intende che ambiente, disposizione dei locali, comodità, terreno, tutto
si confaceva ad una tal varietà di spettacoli.
Si apriva di solito per le rappresentazioni il
secondo giorno di Pasqua quando, anche se
pungeva, si metteva il cappello di paglia, un'altra istituzione che è andata a poco alla volta
tramontando e che ci ha levato tanta piacevole
disinvoltura se pure alle volte freddolosa di
dosso; ed il biglietto d'ingresso costava due
.
IN PUNTA DI PENNA
La vetrina.
La gente ritorna dalla villeggiatura; le città
riprendono il loro aspetto brilante ed animato;
e durante le ore del passeggio una delle più
gradite occupazioni, specialmente per quello
femminile, è quella di fermarsi dinanzi alle vetrine dei negozi.
Bisogna aver cura di rinnovarle con frequenza, di mantenerle belle ed interessanti anche
quando la bottega è chiusa si che determini
quell'allettamento suggestivo all'acquisto che
avverrà più tardi.
Anche per la illuminazione si arricchisca la
vetrina per la gaiezza e la vivacità da dare
alla strada.
tt t t
t t t
CI dispiace che l'entusiasmo del nostro viaggiatore non sia stato intero; ma come si può
credere che in mezz'ora si possa dar fondo a
tutte le bellezze che racchiude in sè il Camposanto?
A meno di non fare come certe frotte di paesani, quando lo visitano il giorno dei Morti;
e passando dinanzi ai celebri affreschi, appena
vi posano gli occhi e mormorando: bellino!
bellino! in breve s'allontanano, per andare a
respirare l'aria, più respirabile, della gran
piazza dove non impera la Morte ma pulsa la
Eugenio Cappelli
Una gemma : di Wilde.
Il cinico è colui che conosce il prezzo di tutto il valore di nulla.
t t
Ottobre.
Come Settembre, Novembre e Dicembre è un
mese che trae il suo nome dal numero d'ordine
nel quale il mese si trovava nell'anno antico.
t t t
Psicologia spicciola: di Emanz.
Chi ha visto in faccia la morte e vi ha su
ben meditato, se buono, tale diverrà ancora
di più.
crazie a cui dovevano aggiungersene altre due
per l'accesso all'anfiteatro ed alla galleria.
Ai proprietari dell'Arena correva l'obbligo di
pagare per tali proventi alla Pia Casa della
Misericordia una data tassa a beneficio delle
partorienti povere della città.
Ad Ottobre gli spettacoli si chiudevano e con
grande rincrescimento degli abituali frequentatori che trovavano all'Arena ogni maggiore
svago e l'incentivo alle discussioni teatrali e
quella certa aria di competenza. che li faceva
professori ad intendersi di drammi e di attori.
Anche opere liriche come la « Norma » e 1.1
« Trovatore a vi furono rappresentate e produzioni a soggetto politico e patriottico e con assegni speciali ad opere di beneficenza e ad
aiuti alla causa patria e zii volontari.
Il Teatro ebbe da ultimo la direzione del
proprietario cav. Alberto Federighi, mutò il
vecchio nome in quello di « Arena Garibaldi a
e fu talmente aggravato di tasse che nell'anno
1896 dopo una breve crisi fu chiuso se non per
riaprirsi saltuariamente in modo particolare
col•piazzale ridotto per il giuoco del palloncino
e poi del pallone. Il campo era lungo novantadue metri e fornito di un grande intavolato di
15 metri e di una tribuna a sette ordini capace di ricevere più di millecinquecento persone.
La vecchia Arena passò alla pista motociclistica prima ed allo Sporting Club dopo.
Nell'anno 1929 vi si compiè la cerimonia della
benedizione del labaro della Milizia, fu inaugurato come e Campo del Littorio » nella prima
Domenica di Novembre del 1931 all'angusta presenza dei Sovrani d'Italia e dopo 88 anni il
vecchio teatro diurno, che non smentì mal la
sua decorosa riputazioue si è vittoriosamente
trasformato per il giuoco del caldo e per cerimoniali sportivi di prim'ordine in uno dei
più grandi ritrovi italiani.
Dalla cortesia del signor Alfredo Giusiani,
paziente e meticoloso ricercatore di notizie storiche pisane a traverso i documenti del R. Archivio di Stato, della Biblioteca Universitaria,
dell'Archivio del Governatore e della Prefettura, e che la devozione alla sua Città circonda
di passione e di bellezza, abbiamo avuto il dono della Monografia sull'Arena Federighi (1807:1.896) e dalla Monografia abbiamo tratto le maggiori informazioni sullo storico anfiteatro pisano, palestra di educazione, di istruzione e di
sollazzi.
Alla bontà del Vice-Segretario Federale sig.
Giuseppe Biscioni, che ora dirige con zelo e con
successo il grandioso Campo, desideriamo fare
la proposta di una iscrizione illustrativa che
ricordi all'entrata le vecchie memorie.
t t rti
A lezione di diritto.
— Un uomo in Italia può prendere due mogli?, chiede il professore al candidato.
— No.
— Benissimo. E come si definisce questo
stato?
— Silenzio di tomba.
— Come, non lo sa? E una parola assai cocene— Mo... mono...
— Monotonia.
MARTELLETTO
TESTE e TASTI
Nozze Studiati-Latmiral.
Sabato 29 settembre, si svolsero a Cerasorama, sopra Ripafratta, le belle nozze.
Il cav. dott. Cesare Studiati, Direttore tecnico della Fed. Coloni Mezzadri e figlio del N. H.
cav. ing. Pietro Studiati Berni e della signora
Maria Studiati-Berni-Caselli condusse all'altare la gentile signorina Angusta Latmiral figlia
comm. Giusepe Latiniral ben noto nel
mondo industriale toscano nel quale occupa un
posto eminente, e della signora Alma LatmiralBottiglia di Roma.
Alle ore 10,30 nella Chiesa di Cerasomma
sfarzosamente addobbata officiò Monsignore
comm. Don Romeo Galli Rettore della Chiesa
dei Cavalieri in Pisa, Protonotario Apostolico,
c.
La Certosa
di Farneta
FONTANA
Corriere espresso diretto giornaliero, da e per !Milano
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A.
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e vecchio amico della famiglia dello sposo; e
furono testimoni S. E. Fon. Guidi-Buffarini
rappresentato dal Podestà di Pisa Comandante
Bozza e S. E. l'on. Bottai rappresentato dall'ou. Senatore prof. Giovanni D'Achiardi per
Io sposo e l'Ing. fratello Gaetano Latmiral e
comm. Baggini di Roma per la sposa.
Monsignor Galli pronunziò un elevato discorso e comunicò la benedizione di Sua Santità
ed un affettuoso indirizzo di S. E. Monsignor
Vettori Arcivescovo di Pisa.
Oltre cinquecento telegrammi di saluto e di
augurio pervennero agli sposi ed alle loro famiglie e fra questi ricordo quelli di S. E. Fon.
Buffarini, di S. E. l'on. Bollai. di S. E. il Generale Teruzzi, di S. E. Fon. Anzilotti. di S. E.
l'on. Serpieri e di S. E. l'on. Marescalchi, dei
Deputati imorevoli Igliori, Fossa, Palermo,
revoll prof. Passeriui e Conte Guidi. del Rettore
Cempini, ~cibi', Commissario della Com missione dei Lavoratori Agricoli. dei Senatori ~Magnifico on. prof. Carlini. di S. E. il Prefetto
Borri Prefetto di Forlì. del comm. ing. Giovanni Corsi dell'on. prof. Tassinari. dell'on. Ascione...
Nel giardino della graziosa villa « Serena »
dei signori Latmiral a Cerasomma fu servita
a centotrenta invitati una gustosa colazione
fredda dal Grami Hatel Nettuno e con grande
letizia. serenamente, si brindò alla felicità av-
venire dei giovani.
Erano presenti fra tanti, con gli Sposi i congiunti, i testimoni, Monsignor Galli. gli Ammiragli Bellavita zio della sposa e Orsini. il
gr. uff. ing. Casini, il comm. avv. G. R. Cerrai della Federazione Agraria della Provincia,
il comm. ing. Bianchi, il comm. Bonaccorei, le
signore Margherita Supino e Casini, il viceSegretario Federale Giuseppe Biscitini, il Comandante fuselli, il prof. Piero Aloisi, la signora Laura Studiati, il Conte Girolamo Carnici-Roncioni e signora, la signora Gotti-Lega e
il figlio avv. Augusto. Segretario dei Sindacati
del Commercio, la signorina dott.ssa Supino,
l'avv. Roberto Supino, il doti. Laudi, il dott.
Di Gaddo della Federazione provinciale agricoltori, i signori Moretti e Casali, la signora
Carina-Bianchi, il dott. Carina. e poi signore e
signorine di Pisa e di Roma in gran numero, e
maggiorenti della Val di Serehio.
Alla Sposa furono inviati cospicui doni, molti dei quali artistici.
Al mussante dissero calde parole di felicitazione l'ing. l'avv. ('errai e l'avv. GottiLega ai quali rispose ringraziando con adorne
frasi l'ing. Giuseppe Latmiral.
Alla festa nuziale, come alla bellezza del
convegno, profumato di leggiadria e di signorilità, si è associato con tutti i più dolci ricordi
il «Ponte di Pisa » come se avesse partecipato
ad una solemità gioconda della sua casa. E
rinnova oggi saluti ed auguri fervidamente.
tti
Il Prefetto alla Cristalleria del cav. uff. Genove li.
S. E. il Prefetto dott. Giovenco, sempre premuroso e sollecito, ha visitato il rinomato Stabilimento per la fabbricazione di ogni genere
di cristalleria del cav. uff. Giulio Genovali.
Ordine. igiene. eleganza. abilità rara di confezione riscontrò il Prefetto in ogni reparto, ed
al cav. uff. Genovali che era accompagnato
nella visita dal direttore amministrativo rag.
Guidotti estereò la sua ammirazione affermando che lo Stabilimento era orgoglio di Pisa per
l'interessamento del proprietario che vi profondeva intelligenza del proprietario che vi profondeva intelligenza e premura e perché di
giorno in giorno ne sviluppava sempre più la
sua già celebrata riputazione.
Et
e
La Gioielleria di Torino.
Leggo ora che la Ditta Terracini di Torino
rilevataria (lel negozio di gioieleria Bardelli di
Sotto Borgo nella nostra città, ha consegnato
L. 500 a S. E. 11 Prefetto per le Opere Assi-
stenziali.
Così, con nobile gesto, senza rinfresco ai
clienti e senza brindisi, la Ditta Terracini ha
festeggiato silenziosamente ma generosamente
Il negozio messo in nuovo e più leggiadro assetto.
Buona usanza.
In memoria della signora Annunziata Crovetti è pervenuta alla S. Vincenzo (S. Antonio) in
memoria dei cari genitori.
— La signorina Cirri di Pisa alla S. Vincenzo in memorio della signora L. O.
— La famiglia Pierotti nell'anniversario della morte del figlio Vaseo L. 50 al Sacro Cuore
di S. Marco.
— I casigliani (lei Rag. Mei L. 50 alla Cottolengo.
Questa. se Dio vuole, non è monumento mizionale e perciò la solitudine, affatto o assai
di rado turbata, è veramente la beatitudine
nella quale la vita monastica si svolge e si
attimi. Assise con ieratica maestà nel semicerchio verdeggiante tonnato • dal ripiegarsi
flessuoso delle colline lucchesi, si easconde
vergognosetta dietro un velarlo di piante gigantesche, gelosa del suo raccoglimento che
non ama mostrarsi o esser visto.
Vi si ;iceede per una viuccia tortuosa, guardata da ima Croce massiccia. battuta da branchi compatti di pecore parate alla pianura
dalle pastore rosee e formose e (la una folla
rada ma continua di poveri. di tutte le età
e di tutte le gradazioni, che la consuetudine
e il bisogno conduce a quel portone sempre
chiuso e sempre aperto, dal quale, secondo il
comandamento di Cristo. nessun bisognoso
torna mai a mani vuote.
Se il bianco portinaio barbuto. austero , dagli occhi color del mare tranquillo, ti consente
l'accesso nel silente recinto dominato da una
bianca e soave Madonna marmorea, ti colpisce subito uno strano profilino di fiori e di
pace che ti vieti fatto di aspirare con una
specie di voluttà e che poi. uscendo, ti rinume nei sensi e nell'anima finchè non te lo
ruba il tanfo volgare della vita quotidiana.
.
O*
Et3
La cucina : il riso.
Si cucini il riso che è economico ed igienico,
perchè rinfrescante, unii ingrassante.
Esso deve figurare sempre sulla nostra tavola
nella infinita varietà di minestre, piatti, contorni e dolci.
*
I giuochi: incastro (vv0000vvv)
quella donna che sai tu...
vero: ebbi per lei un'aspirazione,
ma quanto ingrata fu verso di me;
or la pace la calma è un'illusione
e faccio appello se ho ragione a te.
Era tutto un candor,... Non ti nascondo
che, ahimè, senza di lei finito è il mondo.
M.uteò
La spiegazione del giuoco precedente:
COSTRUTTORE.
Per finire.
Supplica un mendicante:
Signora, datemi .almeno un tozzo di pane; ho
tanta sete che non so dove potrò dormire...
"PLIt 03( mcn
cUu
VI\VO Gi1 (à 9 9
Questo è il curioso titolo di un più curioso
libro che l'amico Francesco Pestellini ha pubblicato proprio in questi giorni presso l'Editore
Bemporad. Un libro in cui si respira a pieni
polmoni. Nel più puro italiano, in spigliatissimo stile, il quadro della vita goliardica scorre velocemente, in un rincorrersi di episodi impensati, ora umoristici, ora pieni di sentimento.
Nonostante l'umorismo del titolo, una fine
ironia aleggia su tutta l'opera che tende a far
valere attraverso la trama, l'ingegno puro dell'autodidatta contro lo sgobbonismo scolastico.
Ma se numerose sono le birbonate descrittevi, esse si svolgono in una atmosfera di sentimento e di morale impeccabile, intercalate a
bellissime descrizioni di ambienti, a movimentati viaggi, a mirabili tratteggiamenti di notevoli e tipiche figure dell'anteguerra.
L'aria più balsamica del divertentissimo libro, è quella che si respira sui colli volterrani
descritti ora con la gioia del momento rivissuto, ora con nostalgica tristezza.
Il Pestellini, non nuovo alle stampe, con questo libro rasenta l'arte, quell'arte del novellar
to.seano che tutti conoscono e gustano in Fucini, Paolieri, ecc. ecc.
S. Toccafondo
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I monaci compaiono e scompaiono leggeri fra
le aiuole fiorite e non ti danno tempo neppure di. annuirai-e quel loro viso pensoso sul
quale la meditazione ha scolpito i segni profondi della santità. Perfino i servi e gli operai si muovono senza far rumore come se il
selciato fosse un tappetto soffice e vi camminassero sopra a piedi nudi; e allora anche tu.
istietivamente, ti inetti a camminare in punta di piedi e a parlare sottovoce per non turbare quel silenzio sacro che a poco a poco ti
avvolge, ti domina e ti conquide.
Quanta proprietà, quanto candore, quanta
grazia. in ogni più piccola cosa. in ogni più
remoto angolo. in ogni più muile ornamento!
Tanto deve raffinare lo spirito, questa vita di
isolamento e di contemplazione, che le mani
stesse dei monaci si fanno gentili come mani
di donna ad esprimere una poe,sla che canta
dentro e che trabocca dai cuore.
E tutto bello. Su tutto lo sguardo si riposa
e si rallegra.
In un chiostro angusto, senza sole, simile
a una piccola prigione, a una Madonnina Immacolata hanno fatto una nicchia tutta di fiori che nel grigiore circostane risalta meglio e
sorride. Li accanto una fontanella sussurra.
Si rimane col respiro soepeso come se da un
momento all'altro una voce angelica dovesse
inilmare l'Are Maria... Bisogna cadere in ginocchio.
In alto, sul capo aureolato della Vergine,
un motto: Causa nostrac laetitiae.
Quante invocazioni contengono le Litanie,
quante ne collochiatno noi intorno alle immagini nostre: « Aiuto dei Cristiani — Rifugio
dei peccatori — Consolatrice degli afflitti...».
Niente! « Causa eostrae laetitae». Ragione profonda e Incrollabile di tutta questa letizia che traspare dai volti. che giolosce nelle piante, che attraversa l'atmosfera come un
fruscio misterioso di ali invisibili.
E quale altra sarebbe più a posto qui dentro?
sparsa in tutto il mondo. dando ogni giorno
ai fratelli. ai figlioli. la norma sicura che regola l'attività. plasma gli spiriti e mostra inflessibile il segnacolo verso il quale bisogna,
sempre, tener l'occhio rivolto.
Su quella porta misteriosa cui ci si avvicina quasi trepidando, c'è un motto; un motto che si è curiosi di leggere perehè chissà
mai che cosa conterrà!... quale programma.._
quali ammonimenti...
Una parola sola : « O bonitas! ». Niente altro? No. Niente altro. « O bonitas! ». Cioè:
o bontà, tu sei tutto per chi comanda come
per chi obbedisce, perchè tu sola puoi tutto,
sulle leggi e sulle anime, iú terra ed in cielo. Ma non capite (le c'è più sapienza qui che
In tutta l'umana sapienza?
Ecco perchè questa mistica bianca famiglia
che è vecchia <li secoli porta ancora sul volto la letizia della giovinezza!
Entriamo. per un coridoio lindo e ornato di
marmi. nella Chiesa che è il cuore della Certosa. Non è tempo di Coro. A pregare, uniti,
I monaci son chiamati, dalla campana (lei Convento. nel cuor della notte quando il mondo
sosta, dormendo, sulla via del male; all'alba
quando la natura si rideste; alle nove per il
rito del giubilo; a vespero quando il giorno
sta per cadere. Nonostante alcuni di essi son
li. adagiati sugli stalli, a capo chino; e il rumore (lei nostri passi non li scuote. Non ci
vedono. Non si accorgono (li noi. Il mondali
rumore è cosa che non può distoglierli nemmeno per un istante dal dolce contatto con
Dio. dalla sublime profondità in cui sono adagiati.
.
A chi Si domanda invano che cos'è questo
Dio bisognerebbe consigliare di venir qui a.
chiederlo a questi esseri per apprenderlo non
dalla loro parola. ma dal loro silenzio.
Dal vestibolo assisto a una scena graziosa.
Un fratello laico col capo coperto da un enorme cappello di i baglia guida dal pollaio verso
uu cortile erboso un branco di galline bianche che lo seguono in gruppo serrato e silenzioso; dinanzi a lui, come una pattuglia, due
cani lupo mansueti come agnelli camminano
fieri voltandosi di quando in quando a sorridergli.
Ma insomma queeti frati rinnovano i miracoli della santità; questo divino silenzio conguide anche le bestie!...
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Quando li portone si chiude alle mie spalle, dopo il grazioso saluto del bianco portinaio dagli occhi color del mare tranquillo, mi
vedo dinanzi. sul colle di Maggiano il mastodontico edificio del manicomio e istintivamente
mi fermo sopra pensiero.
Ecco: là I pazzi della vita, qui i pazzi del-
la Croce.
Là le grida strazianti, le scene dolorose, il
male, l'infelicità, la sventura nelle loro espressioni più tremende; qui il silenzio, la meditazione, il bene nelle sue più gloconde espressioni. Là i naufraghi. qui i Vittoriosi.
si direbbe che la Certosa stia di fronte al
manicomio per riaffermare la grande verità
che nel mondo il male può squassare le anime fino alla follia, ma che la follia della Croce, fuggendo il mondo lo domina, lo vince e
lo supera per far discendere sulle sue sventure un raggio più vivo di divina misericordia.
-
lcilio Felici
Et3
Il chiostro centrale si distende pigrovero al sole che festoso lo fruga e l'accende
di casto pallore.
Una Croce anche qui, alta e nuda «Spes
unica». Due piccoli quadrati. cinti di sempre
verde «Pax ». Quattro eucalipti frondosi sui
quali stormi di pettirossi si indugiano sicuri,
bisbigliando tra loro. A ogni angolo un dioFiioro senza più foglie, coi pomi rossigni che
al sole si accendono e traspariscono fino a
sembrare una luminaria fantastica in onore
(lei morti che dormono e dei vivi che pregano.
Ogni quarto d'ora un tocco chiaro di campana cui da lontano un altro più tenue tocco
risponde... Ilemento del tempo che fugge e
che prepara l'eternità.
Torno torno, le celle... Tante piccole porticine, chiuse ciascuna a guardia di un'anima
che ascende tenace, attraverso il silenzio, al
di là della terra, verso la luce increata.
Li a destra, sotto un'arcata, dove il sole
non arriva con un raggio neppure prima di
sparire al di là dei colli ridenti, è la cella
del Padre Generale.
Vegliardo sapiente che da quell'angolo ordina e legifera, guidando la vasta famiglia
Prof. Gino Od Guasta
Docente di Palolooia Snec Medica Dimost. nella R. Universita di Pis
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DIPORTO
I nero-azzurri pisani hanno incominciato
bene. — Il Campo Littorio era Domenica affollato; entusiasmo indescrivibile. Vinsero alla
squadra di Sereg no con 2 punti a 1.
Partita cortese, ma di slancio.
— Domenica 7, i nostri sono impegnati in
una assai aspra contesa a Novara, contro quella « terribile » squadra.
-
Cronachetta Venatoria
Il passo di tutti gli uccelli. — Ecco Ottobre: il mese prediletto dei cacciatori, i quali
possono fare ottimi tiri e sfogarsi a loro piacere.
Ottobre porta la maggior parte degli uccelli
di passo, come i colombacci, i tordi ed i merli.
i beccaccini, le colombelle, le fife ed i pivieri,
tutta una delizia per le soddisfazioni del tiro
e della gola.
Il mese è dedicato specialmente alle allodole
per le quali oltre le cartucce sono pronte le civette, i falchetti e gli specchietti; già in tutta
la campagna è un cauto all'alba degli uccelletti canori vivaci ed allegri, insieme con tutta la
schiera dei loro compagni.
Chi non ha benedetto lo spiedo dei famosi arrostini dele allodole, delle pispole e degli schiattaion i ?
Verrà, la beccaccia, la reginotta del bosco, cura e passione dei seguaci di S. Umberto, tormento dei cani e risorsa dei cuochi.
In seguito alle bonifiche. Pisa è stata ridotta come campo di azione; e bisogna ricorrere
alla Maremma che ha avuto auch'essa il suo
grave colpo.
Dove erano i paduli (Coltano, Vecchiano e
Fuceechio) ora germogliano sontuosi i grani, e
.allora tutto il male non viene per nuocere, e i
cacciatori onesti se ne rassegnano e fanno evviva ai raccolti se non possono più divertirsi
con la selvaggina.
Speriamo però che tutte le risorse non siano
chiuse e che la caccia sia ancora soddisfacente
come fecero sperare le due aperture.
-
La sezione Cacciatori di P. alla Piagge. —
Nel mese di Ottobre si effettuerà in Maremma,
In località da stabilirsi, una cacciata alle allodole. Le iscrizioni si ricevono alla Sede in
« Piazza del Rosso » con il versamento di lire 5 settimanali fino alla concorrenza di L. 25
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Nota agraria
Cose agrarie.— Pi stata iniziata la vendemmia, la quale procede speditamente e regolarmente perchè favorita da una bellissima stagione.
Le uve sono assai abbondanti e ben mature.
Sono già stati ultimati l lavori di preparazione del terreno per la imminente semina del
grano.
Le coltivazioni del cavolfiore sono ovunque
assai promettenti.
Il racolto delle olive promette di essere assai
abbondante; le olive sono immuni dagli attacchi della mosca olearla e quindi Il prodotto sarà di ottima qualità.
Gli erbai antuno-vernini sono assai rigogliosi.
Su e giù per la Provincia
Volterra (Nagò). Alla R. Scuola d'arte. —
Il prof. Architetto dott. Mario Urbani è stato nominato Direttore della R. Scuola d'arte.
L'Unione Sportiva. — Il Commissario del
Fascio ha annunziato che è stata ricostituita
la Unione Sportiva fascista volterrana, e ne
ha lanciato il programma.
Pontedera (Narciso). La festa dell'uva.
Dopo Pisa, la nostra cittadina ha sfolgorato
colla esposizione dell'uva. Colle sue belle colline, pingui e fragranti, ha come sempre segnato questo nuovo trionfo di bellezza. Ed ha
dato ad ogni paese brio, movimento, animazione. Basta per tutti.
Santa Maria a Monte (Piero). Alla _Miseririeordia. — Il Duce, con vivissima compiacenza
del nostro popolo ha assegnato un sussidio di
L. 3 mila alla Misericordia.
S. Anna (Giglio). Fiera e Filarmonica. —
Splendido è stato il successo della Fiera a beneficio della nostra Banda.
Ospitammo la Banda di Vicopisano che svolse un eletto programma. Gioia di discorsi al
rinfresco fraterno.
Bagni di Casciana (Livio) Il Podestà e l' Azienda di cura. — In una riunione presieduta
:dal Podestà Duca di Ceglie sono stati ricon-
fermati gli interessi della nostra stazione nello
sviluppo degli spettacoli, concerti richiami e
passantempi.
La festa dell'uva. — Il Comitato di signore
e signorine si è fatto onore; si vendettero molti cestini. Si notarono fra le distribuitrici
signorine Elena Burri figlia di Sua Eccellenza,
Leuetta Piras, Bigazzi, Lenzi, signora Galleschi ed al banco del Municipio signorina Tafi.
Inè del Ponte
La Festa dell'uva. — Nove carri vendemmiali
presero parte al corso e tutti ben guarniti, elegantemente disposti. gaiamente apparecchiati.
Al Comune colla Giuria assisteva S. E. l'on.
Buffarini che fu molto acclamato insieme con
il Segretario Federale e con S. E. il Prefetto.
Tutti i Dopolavori rionali furono applauditi
per l'entusiasmo col quale diressero la bella
manifestazione.
Furono distribuiti i premi. Ed il pubblico
corse ai banchi a fare acquisto dell'uva, benedizione della provvidenza, omaggio alla salute, suggello di fede e di cordialità. -
Il Coniando della XX Brigata a Pisa. — La
Nuova professoressa. — Nella recente sessio-
ne degli Esami di Stato tenutasi in Roma per
ERRANO SALIESTR011 Pisa
il conferimento del Diploma di Prof. di disegno nelle Seuole Medie, la nostra Concittadina
Sig.na Elena Summersfiela allieva del chiarissimo cav. prof. Cesare Varnesi ha conseguito
il diploma con lusinghiera votazione.
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Gli diamo il benvenuto con grande rispetto.
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I Maestri dell' Opera Balilla. — All'annuale
convegno degli insegnanti dell'Opera Balilla sono stati presentati gli insegnanti.
Le insegnanti furono presentate dal Direttore provinciale al Presidente che, presenti la
Fiduciaria Contessa Marcella Samniniatelli e
la vice-Fiduciaria Beatrice Niccolai tenne loro rapporto per il lavoro che dovevano compiere.
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Bilancio della V Fiera del Levante. — Dopo
diciotto giorni di vita operosa, piena di conseguite realizzazioni e di promesse per l'avvenire, la Fiera del Levante ' si è chiusa con una
nuova attestazione della sua vitalità.
Fino all'ultimo giorno i raduni commerciali
ed i grandi convegni a carattere corporativo,
dominarono sulla poliedrica vita fieristica e di
essa accrebbero la sostanza, il movente, i fini.
Gli espositori italiani ed esteri raggiunsero
Il numero di cinquemila, i Paesi Occidentali
ed Orientali comunque rappresentati furono
quaranta, la c•ampionatura complessiva aumentò a quintali 19.205, ed i visitatori di tutto il
periodo superarono il milione. In quest'ultima
cifra ha avuto notevole importanza il largo afflusso di stranieri, giunti da ogni parte del
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Fiera Nizza 1930 - Diploma d' onore e
Medaglia d'oro
Padova 1930 - Diploma Gran Premio
d'Onore e Medaglia d' Oro
mondo.
•
Concludendo, la Fiera del Levante, così palesemente sorretta dall'universale consenso e
Propiziata dalla parola augurale del Duce, ha
chiuso la quinta rassegna con un imponente
consuntivo, che è l'arra migliore per la VIa Fiera, la quale comincia oggi.
Istituto Nazionale delle Assicurazioni
Assicurazioni sulla vita umana - Polizze garantite dal Tesoro dello Stato
1 Milione di assicurati - 12 Miliardi di capitali assicurati
L'orario del Tram (Stefet). — In quarta pagina pubblichiamo il nuovo orario del tram a
vapore ed elettrico (Stefet) colle ultime modificazioni.
Sindacati fascisti dei Sindacati dell' Agricoltura. — Sono stati formati i nuovi Direttori
GLI ASSICURATI PARTECIPANO AGLI UTILI DELL'AZIENDA (3,50%0)
Assicurazioni POPOLARI SENZA VISITA MEDICA
44 parità di forma e di durata le tar•iffe dell' Istituto Nazionale delle Assicurazioni
dei Sindacati dell'Agricoltura.
Sono questi: cav. Francesco Bettini (Sindacato Tecnici e Amministrativi di Aziende), Paolo Cluacchi (Sindacato Maestranze agricole,
Zootecniche e Forestali), Amedeo Fusi (Sindacato coloni e mezzadri), Narciso Santucci (Sindacato Salariati e Braccianti).
La squadriglia del piloti francesi a Pisa.
Il Generale di Divisione Liotta accolse' al
Campo Militare A. Dall'Oro di S. Giusto, martedì scorso con tutti Gerarchi presenti una
squadriglia di aeroplani da caccia francesi che
visitarono la città nostra.
I francesi ebbero accoglienze festosissime;
poi partirono per Roma.
Alla Casa di riposo del Medico. — Sono pervenute le seguenti elargizioni: L. 50 dal dott.
Abramo Sbragia (Arena), L. 10 dal dott. Giachetti (Bagni S. Giuliano), L. 10 dal dott. Di
Molfetta, L. 10 dal dott. Ghetti. L. 10 dal dott.
Sergi, L. 20 dal dott. Tommaso Macchia.
I concorsi ai Sindacati degli Ingegneri. —
A meno che non si trati di opere di modesta
importanza, i concorsi — secondo il Comitato
del Sindacato nazionale degli Ingegneri — debbono avere carattere nazionale.
Provincialismo o peggio regionalismo sono
stati sempre da deprecarsi; ed oggi poi nell'Italia di Mussolini non debbono esistere.
I concorsi dovranno essere aperti a tutti gli
inscritti dei Sindacati Ingegneri.
All'Opera Maternità e Infanzia. — All'asilo
Infantile di Filettole è stata concessa una sovvenzione straordinaria di L. 1377.
sonoconvenienti di quelle della concorrenza.
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2.073.076,45
I/epositi presso altri Istituti.
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a scadenza fissa . >
52.846.866,10
44.034.438,90
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Titoli di Stato garantiti dalloStato
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2.306.722,65
s1.855.6(.Parteeipazion:, ... ..
L. 10.998 3f-3,66
Corrispondenti
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Corrispondenti (saldi debitori). .>
Partecipazioni a Enti pubblici .
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305.000,C/C garantiti da valori e da altri
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Sconti ed interessi attivi attribuiAnticipazioni contro pegno di og- venturi
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Ricevitoria prov. e servizi dive -rei
644.004,'.6
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13.271.019,90
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investirei
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98.718.48
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Cambiali e conti correnti agrari.
2.680.42tl,95
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.
.
.
24.127.213,64
.
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27.299 868,87
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Chirografari.
>
Totale del passivo L. 124.687.784.95
7.024 563.63
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Cessioni di credito vereo Io Stato.
609.084,93
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Cessioni quinto stipendio ..
PATRIMONIO .
> 11.954.348,56
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287.090,56
Beni mobili
Riserva ordinaria . L. 6.974.562,63
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federale .
852.016,46
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3.375.070,11
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Fondo Pensioni . >135.508,75
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2 910.940,78
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Rendite e profitti dell' esercizio in
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.
5.294.062.60
corso
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177.298.652.65
L. 117 298.652 65
Il DIRETTORR- Avv. M.Nuti
IL PRESIDENTE Prof.O. D'Achiarai - Senatore del Regno
OP./. RAZIONI DELL' ISTITUTO: Depositi a ris turni° e a ci t oriente - Mutui e C' correnti ipotecar a
Chirografari. a Corpi Morali e a Privati - Sconto ed Incasso d finenti Finir - Wporti e Anticipazioni su
Titoli di Stato e garantiti dallo Stato Prestiti, aovvensioni e of correnti a tavere degli Agricoltori - Compra
e vendita di Titoli per conto terzi - Ennosione e Pagamento di Assegni Circolari dell' letitnto di Credito delle
Casse di RiSPerThi 0 Italiane - Emissione ci Assegni Bancari iberi dei Banco di Nal oli - Servizio di Cassa ad
Aitaociazioai e e d Enti >fondi - Depositi in custodia aperti e liberi - Locazione di cassette di sicurezza - Preseti aelari ti' ei-crcizio. CBABI : Gli UffiCi SODO aperti tutti ai< rei uon festivi dalle 9,130 alle 12,30 e dalle
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sabato dalle ore 9 alle 12
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allacciate secondo le pià rigorose nonne dell' ingegneria Sanitaria per Cui si etinaervaga
riunita da qualsiasi inquinamento, conte lo
mostrano le ~limi del Prof O (TIDO TIZZONI
della R. Università di Bologna e quelli» degli
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giustificano perchè l'esperienza di secoli ha riconosciuto l'acqua di Agnano come ECCELLENTE ACQUA DA TAVOLA, e l'ha mostrata efficace in molte attezioni del tubo digerente, dell'apparato genito-urinario, del fegato,
della milza, in varie forme di malattie reumatiche. ed in modo speciale nella diatesi uricae nelle anemie, legate principalmente da dispe•
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