CANOVA CLUB
ANNO XXVII
EFFEMERIDI
SETTEMBRE 2004 - GIUGNO 2005
CANOVA CLUB
Effemeride n. 1 / Anno XXVII
Ho un solo rimpianto nella vita:
quello di non essere
qualcun altro.
(Woody Allen)
Mercoledì 29 sett. 2004
Bentornato ai soci
con l’Happening “Amor per Roma”
con tanti amici noti
Hotel Parco dei Principi
Via G. Frescobaldi, 5 - Roma
Attenzione agli orari. Cocktail ore 19. Inizio Happening ore 20. Cena a seguire.
Per i non soci prenotazione accettata solo con cena o offerta di solidarietà.
Cari amici,
apro la nuova annata con il mio regista preferito perché mi facilita (le solite) tre riflessioni. a)
Proprio l’essere invece noi, molto contenti di noi stessi, anche e soprattutto come Canoviani, ci
permette questa sana autoironia! b) Ci sono almeno due persone ora che sono appena stati eletti
Canoviani d’Onore 2004, che non hanno rimpianti per la loro vita: il Prof. Domenico Siniscalco e
il Prof. Giovanni Maria Flick. c) Se proprio c’è qualcuno tra Voi che vuol essere qualcun altro,
per 5 minuti, potrà esserlo senza rischi eccessivi, dal palcoscenico, al nostro prossimo Happening
d’apertura ‘Amor per Roma’.
Cari amici bentornati. E’ evidente dalla premessa che dopo le vacanze ho ora bisogno di ferie.
Riflettiamo quindi, sulla prima riguardante il nostro club ed il farne parte senza rimpianti. Con
l'inizio dell'annata, è d’uopo un accenno di programma e di strategia. "Cambiamento nella
continuità" è la missione di quest’anno… perché tutto rimanga com’è. Per essere pratici e non
fumosi. 1) Da quest’anno invece di chiamarmi Presidente (a vita) o Leader (Maximo) potete
chiamarmi Capo o Boss (per quelli d’estrazione anglosassone).2)Per costringerVi alla solidarietà
invece di adoperare i soliti ricatti morali di farVi sentire in colpa verso chi ha bisogno, stiamo
organizzando un team di ricattatori professionali tra i nostri (ahinoi!) sempre più numerosi
pensionati, perché indaghino nella Vostra vita privata;…non sarà difficile…3)Visto l’indubbio
successo del Premio R.O.S.A. e/o del Canoviano d’Onore, stiamo studiando come mettere a
profitto queste manifestazioni d’enorme impatto sulla vita professionale dei vincitori, (non a caso
Siniscalco è diventato Ministro appena noi l’abbiamo eletto e premiato), stabilendo in anticipo
quale debba essere la commissione che debbono pagare i concorrenti a) per essere nella lista dei
votati b) per essere nella lista dei finalisti c) per essere i vincitori/le vincitrici. Ovviamente il
ricavato andrebbe tutto in solidarietà.
Per restare in tema sto anche pensando di istituire la carica di VPO(Vice Presidente Onorario) nel
senso che i soci, ma anche i non soci, purché benestanti, che vogliano fregiarsi di questo titolo
debbano pagare un onorario annuale; onorario che, comunque, andrà sempre in beneficenza
perché, prima di tutto, noi siamo buoni e bravi.
Come leggete, il sole ed il caldo hanno colpito anche quest’anno. Ma il bello è che una dozzina di
anni fa (a ridosso o a riconca di mani pulite), quando cercai di far passare lo stesso concetto (tipo
food for oil ovvero Vice President for money) ricevetti due telefonate da non soci (of course) di
richiesta di dettagli più precisi per l’attuazione. Vediamo questa volta.
“Chi non crede nelle coincidenze, le perde”. E' la seconda riflessione (di Alessandro Morandetti),
nel pensare cioè a quegli amici che non sono stati presenti al nostro Gala di giugno, perché si sono
persi un evento mai più ripetibile nella storia del nostro club: un involontario passaggio di
testimone, pardon di Ministero, da Tremonti a Siniscalco. E’ successo che Voi soci avevate votato
come Canoviani d’Onore 2004 il Professor Domenico Siniscalco ed il Professor Giovanni
Maria Flick, con “padrini” rispettivamente il Professor Antonio Pedone e il Professor Mario
Sarcinelli e come "super padrino"(carica notoriamente ambita da Lega e dintorni) di tutti il
Professor Giulio Tremonti.(Se non sono professori, al Canova noi li schizziamo, in base al
proverbio “quelli che possono fanno, quelli che non possono insegnano”).
E fino a questo punto niente di nuovo, tenuto conto che eravamo circa 300 persone in quello
splendido posto che si chiama Casina di Macchia Madama, che il tempo bello era stato concordato
direttamente con il Padre Eterno, che il cibo era da Oscar e che erano presenti le solite centinaia di
personaggi noti all’altezza della fama del nostro Club, come hanno testimoniato i giornali il giorno
dopo.
In più, a completare la serata, c’era una grande e poliedrica artista come Elena Bonelli ed il nostro
socio ad honorem Alessandro Villeggia, artista multivoce capace di imitare tutti i vip (Tremonti
per primo) in modo superbo (non solo per Tremonti) e simpatico.
Ma il più bravo artista della serata è stato senza dubbio l’allora ministro dell’Economia, Giulio
Tremonti. Lui stesso, già Canoviano d’Onore, prima che Ministro, aveva chiesto infatti,
educatamente, lo stesso pomeriggio del 25/6, se ci fosse un free dinner per lui al Canova. Non
senza fatica gli abbiamo così trovato posto e lui ha potuto fiorettare con tutti i suoi amici presenti,
avvicendatisi sulla pedana.
E "gli uomini importanti, come dice il nostro socio Vincenzo la Mattina, fiorettano, ragionano e
disquisiscono con la testa e con il sedere.Testa perchè intelligenti e sedere per la poltrona in cui
siedono".
L’incrociar di cultura tra Tremonti e Sarcinelli su Kafka, per la serie “parla a suocera perchè nuora
intenda”, resterà fra gli show più eleganti e raffinati del Vostro Club. Non è un caso se è proprio
nella scherma che gli italiani eccellono nelle olimpiadi. Ad un certo punto al Canova abbiamo
vissuto inconsapevolmente tutti, uno di quei rari momenti irripetibili nel significato più autentico
del termine. Avevamo sul podio, tre Ministri della Repubblica. Uno past: Flick; un attuale:
Tremonti ed un incoming: Siniscalco.(Ma in verità era un poker perché includeva Sarcinelli)
Non so cosa ne pensi Giulio sull’argomento, ma so cosa deve pensarne Domenico: il Canova Club
gli porta decisamente fortuna, e lui a noi.
Ancora una volta Siniscalco è stato dirompente per simpatia ed intelligenza. Prima di tutto perchè
grazie a quelle doti aveva ottenuto dai soci Canova più voti di tutti gli altri concorrenti. Poi per
aver centrato ancora una volta lo spirito e l’atmosfera della serata ricevendone immediato
entusiastico feedback da tutti i presenti; Terzo perché ha saputo mostrare, anche in quella
occasione, in un connubio di rara sensibilità e amicizia, rispetto dei ruoli, autonomia di pensiero e
di comportamento verso il suo capo di allora. Senza entrare in giudizi tecnici permettetemi, con le
parole di Arthur Shopenauer, di darne uno etico su questi nostri due Canoviani d’Onore così
esposti in questi e quei giorni al bombardamento mediatico. “La gloria si deve conquistare , l’onore
basta non perderlo.” Ed entrambi l’onor non l’hanno certamente perso.
Bravi quindi Domenico e Giulio, ma bravo anche Giovanni Maria (Flick) che ha visto premiata dai
soci la sua bravura e la sua onestà intellettuale peraltro mostrata al Canova con il record delle
presenze, 3, quale speaker: una come professore-avvocato, una come giudice, una come ministro.
La terza riflessione della premessa porta direttamente al cuore della nostra serata d’apertura.
Senza tener conto della promessa fatta a noi stessi lo scorso anno, spossati di fatica e di gioia per il
successo del primo folle “Happening 25/60”, di non sfidare il Fato nuovamente, abbiamo deciso di
riprovarci per festeggiare il Vostro ritorno. Invece di darVi un tranquillo "Bentornati!" come fa un
qualsiasi club che si rispetti all’inizio dell’annata, il Vostro ha deciso di offrirVi il peggio di sé,
lasciando libero (e disastroso) sfogo all’altro che è in noi. Per tema abbiamo scelto Roma e il suo
bifronte Amor. Ovvero il nostro Amore per Roma, per questa stupenda, incredibile città che il
Padre Eterno e/o noi abbiamo scelto per viverci orgogliosi e felici. “Il temperamento artistico è una
malattia che affligge i dilettanti” ha detto qualcuno che se ne intende, ed aggiungo io, affligge
anche gli amici dei dilettanti che verranno a sentire e vedere cosa Vi abbiamo preparato in un
mese: tra canzoni, poesie, prosa, satira, cammei, testimonianze da Roma antica a Roma odierna. Il
cibo sarà orchestrato come sempre sapientemente dalla nostra Michela Capasso e distribuito su
quattro gruppi differenti di menù esclusivamente “romani”, dal farro alla trippa, tutti rigorosamente
conservati in celle frigorifere dai tempi di Giulio Cesare in Gallia per la gioia del Vostro palato. Ad
oggi, (perché altri sono attesi), hanno dato adesione a partecipare (più di massima che di minima,
anche perché li paghiamo con la sola moneta della gratitudine), tra gli altri: Abete, Angela,
Lanzillotta, Massimo, Pietrangeli, Quintieri, Rivera, Ruspoli Storace, Veltroni ….
Per la chiusura chiedo aiuto a Giovanni Papini “Il pensiero che non può essere detto in poche
parole non merita di essere detto”. Il pensiero che ho ora da dirVi è di salutarVi e ringraziarVi se
siete arrivati fino in fondo a questa lettura. Quindi: grazie e ciao.
CANOVA CLUB
Effemeride n. 2 / Anno XXVII
Se non hai riso per una settimana
la tua vita comincia a perdere
di significato.
Soprattutto se sei un cinese.
(Mario Muraro)
Giovedì 4 novembre 2004
Ing. Pier Francesco Guarguaglini
Presidente e CEO Finmeccanica
Parco dei Principi Via G. Frescobaldi, 5 Roma
Cocktail 18.30
Conversazione 19.30
Cena a seguire
Cari amici,
questa verità per i cinesi continuerà ad avere un suo valore per pochi anni ancora, visto il ritmo
frenetico di crescita economica di quel Paese. Rimane integro il valore dell’ammonimento per tutto il
resto del mondo, eccetto per i Canoviani, specie quelli che a fine settembre hanno riso di cuore al
nostro Happening di apertura “Amor per Roma”
Abbiamo infatti deciso che quest’anno il tema conduttore della nostra attività sarà di occuparci di
nuovo della nostra stupenda città. E prima di affrontarlo in alcuni suoi aspetti peculiari al nostro Club,
come quelli economici (vedi prossimo cenacolo), abbiamo deciso di dedicarle una Serata d’Amore, con
tutti coloro che amano Roma per scelta (senza necessariamente esservi nati, come chi scrive).
Ricordando Cicerone “Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle squisitezze delle portate, ma
dalla compagnia degli amici e dai loro discorsi”, la SPQR dei CC (Sono Pazzi Questi Romani del
Canova Club) ha chiamato al proscenio un po' di amanti speciali di Roma. Per primo il suo primo
cittadino: il sempre più (bypartisan) Sindaco di tutti, Walter Veltroni. Fa bene al cuore avere
conferma di tanti primati (e non solo di bellezza) di questa nostra inimitabile città [e per questo talvolta
vituperata dai (giustamente) invidiosi e gelosi]. Solidarietà, crescita culturale, civiltà di
comportamento, sicurezza: questi i motivi di orgoglio senza arroganza che ci ha trasmesso Veltroni.
Certamente ci sono alcune aree dove dobbiamo migliorare: il lancio di oggetti dalle tribune dello
Stadio (non si può non invidiare la civiltà milanese e la nota prodigalità meneghina che adopera i
motorini invece che 50 centesimi di euro anche se senza la stessa precisione di tiro del probabile
nostrano idiota Guglielmo Tell); i cassonetti dei rifiuti (vedi capitolo successivo sull’AMA) e
soprattutto le deiezioni dei cani per strada detta anche la sindrome di Circe, quella che trasforma le
persone (cosiddette normali) in maiali e di cui soffrono troppi padroni di cani.. “A Wartere, grazzie pé
l’ammicizia che c’jai per Canova!” Per la poesia in stretto vernacolo hanno recitato versi: del padre,
l’affabile Principe (Lilio) Sforza Ruspoli e suoi il nobile (di cuore) consulente finanziario (e nuovo
Pasquino di Roma) Sergio Fuscà. Per le canzoni romanesche un poker d’assi, o meglio una doppia
coppia: due Regine e due Re: la legittima Regina del cuore del Presidente dell’ICE, Beniamino
Quintieri, Donna Rossella, e la Regina del Cinema, Teatro e Televisione: la splendida (in tutti i sensi)
Elena Bonelli.
Il Re incontrastato delle attività artistiche del nostro Club, responsabile
dell’Osservatorio delle Piccole e Medie Imprese di Palazzo Chigi, Carlo Capria. Il Re dei Re
dell’arte dell’intrattenimento (non solo canoro) all’Arciliuto di Roma: Giovanni Samaritani. Per i
Paesi stranieri, la Francia con il suo coltissimo Ambasciatore Loic Hennekinne con un tributo
speciale di Emile Zola al suo (e al nostro) Palazzo Farnese. Sensibilissimo rappresentante del suo
Paese, Monsieur Hennekinne ci darà presto la possibilità di mostrare l’”Amor dei Canoviani per la
Francia” a … Palazzo Farnese. Per la stampa straniera Jeffrey Israely, corrispondente di Time
Magazine, così innamorato di Roma e dell’Italia d’averne sposato una figlia. Per i servizi offerti dalla
Città ai cittadini, il Presidente dell’AMA, nonché socio Canova, Massimo Tabacchiera, che con
delicata autoironia ha saputo parlarci, con i toni poetici del caso, della “monnezza” di cui si occupa con
grande orgoglio più per servizio civico che per soldi. Per la cultura, il sinonimo più ineccepibile
d’Italia, il “nostro” Piero Angela che ci ha erudito sul simbolo di Roma laica: il Colosseo, del quale
sta completando un lavoro grandioso che ci regalerà a Natale in televisione. Per lo sport, il premio
oscar simpatia, Nicola Pietrangeli.. Per il cibo, l’insuperabile professionista Michela Capasso di
Grandi Feste, che ha disegnato i quattro menù con cui ci siamo "abbuffati" liberamente con piatti di
Roma Contemporanea, Roma Papalina, Roma Medievale, Roma Imperiale. Hanno infine deciso di
partecipare a questa festa per la più affascinante città del Mondo anche alcuni dei suoi figli più cari:
Alberto Sordi, Aldo Fabrizi, Nino Manfredi, Carlo Verdone ecc. ecc., attraverso le voci di Alessandro
Villeggia, il nostro Canoviano delle Ferrovie dello Stato. Per questo favoloso pane et circenses in
salsa Canoviana, abbiamo pagato, come sempre al Canova, con le tre monete di cui siamo emittenti di
fama mondiale: amore, stima, riconoscenza , convinti come siamo da circa sei lustri di successi che “if
you pay peanuts, you get monkeys, but if you pay love, esteem and gratefulness, you get the best
around, e a gratise” per dirla in albionico/romano.
A conclusione dell’Evento che inaugura l’anno sociale del Club, il grazie del Canova agli amici, soci e
non, che con il loro impegno e partecipazione (anche se con tempi e capacità diverse) hanno reso
possibile questa seconda superba follia di Canovalandia Entertainment: Carmelo Balsamo, Danila
Basile, Cinzia Cotellessa, Maurizio Cuscinà, Benito Grassi, Francesco Micocci, Giacomo
Nicastro, Roberta Onorato, Francesca Pietroniro, Vittorio Baldini, Sabina Ciuffa, Maria Teresa
de Luca, Giuseppe Ibrido, il Vice Presidente del Canova Teresa Poli Sandri. Il grazie più speciale
al Segretario Generale del Club Gabriella Gerace, Coordinatrice della Serata.
Prima di presentarVi la prossima serata debbo fare una premessa non facile, e più precisamente una
mia “diagnosi” (che, come ha detto il grande Karl Kraus è una delle malattie più diffuse) della
situazione economica di Roma. La globalizzazione e/o la devolution e/o la privatizzazione e la
delocalizzazione delle grandi aziende statali ha portato ad un oggettivo impoverimento della nostra
Città in termini di posti di lavoro ovvero di reddito, di spesa, di consumi rispetto al recente passato.
La Città è rimasta peraltro l’unità di identificazione, il minimo comune denominatore in cui
riconoscersi e fare convergere i nostri interessi collettivi, soprattutto in termini servizi e qualità della
vita. Se tutto ciò è vero, tutti noi che viviamo in questo perimetro d’interessi comuni e solidali,
abbiamo il diritto-dovere di impegnarci, tutti, al massimo per sostenere, tutti, le iniziative (ripeto tutte)
economico-industriale-finanziarie che possano creare posti di lavoro e quindi ricchezza in questa Città.
Bene, se tutto ciò che ho detto è vero, allora capirete perché è nostro dovere dare spazio alle imprese
che operano a Roma. Tutti noi dobbiamo quindi essere molto orgogliosi di Finmeccanica e
tenercela ben stretta e fare in modo che si creino i presupposti perché oltre che la testa ci sia qualche
altra sua struttura portante localizzata a Roma.
Finmeccanica è peraltro una delle poche realtà industriali di peso e prestigio internazionale rimaste in
Italia sia come industria pesante che come tecnologia innovativa. Senza ipocrisie e stupidità (tipo
quella di rinunciare all’energia nucleare per poi importarla dai siti produttivi vicini ai nostri confini),
dobbiamo essere orgogliosi della nostra qualificata industria militare e dello splendido fiore
all’occhiello che è l’industria elicotterista di cui, grazie a Finmeccanica, siamo leader nel Mondo.
Per capirci con una metafora (non sono sicuro quanto azzeccatissima), questa industria è come un
fiammifero: ci puoi fare un incendio o ci puoi fare un caffé. Di ciò dobbiamo dare merito e credito ad
un manager schivo e determinato come certamente è l’Ingegner Guarguaglini che (off-the-record ai
giornalisti), si concentrerà su “Finmeccanica: la sfida del primo gruppo italiano nell’alta tecnologia”.
Per prepararVi meglio a questo importante evento, allego per coloro che ricevono l’Effemeride via email il CV dell’Ingegner Guarguaglini ed una sua intervista esemplare a “Il Sole 24 Ore”. Prenotazioni
per i non soci come sempre in Segreteria o utilizzando il numero 06-36003732, o utilizzando il modulo
in Almanacco o l'indirizzo email: [email protected]
Solidarietà: “Nessuno può essere buono a lungo se non c’è richiesta di bontà.” Questo paradosso di
Bertold Brecht mi porta ai tre obbiettivi della Solidarietà di quest’anno: 1) chiederVi di
presentare/indicare opere di solidarietà da Voi stessi conosciute, soprattutto quelle legate al mondo
degli anziani. 2)Chiedere a chi ha cuore, e vuol trovare il tempo, di partecipare al nostro
medagliatissimo Comitato. 3) ChiederVi … i soldi presto e subito per essere emulati dagli altri amici e
raggiungere quelli che l’hanno già fatto: Alberini M, Alegi P, Baldini V, Balsamo C, Battiato L, Ciorra
E, Ciuffa S, Criscuoli A, Cuscinà M, Faranda M, Gori A, Hercolani Gaddi L, Liberati R, Lupi M,
Macconi G, Magliulo F, Magnifico G, Martello M, Marzi M, Masciotti E, Mazzi G, Minotti M, Poli
Sandri E, Panzeri C, Pellicanò F, Rinaldi P, Sarcinelli M, per un totale di euro 9200.
Per la chiusura: “Le decisioni giuste vengono dall’esperienza. L’esperienza viene dalle decisioni
sbagliate.” (David A. Higdon) La decisione giusta di chiudere ora questa effemeride deriva
dall’esperienza di decisioni sbagliate come questa: avrei dovuto chiudere molto tempo prima.
Vi saluta caramente chi deve fare ancora molta esperienza.
CANOVA CLUB
Effemeride n. 3 / Anno XXVII
Usually the staff of the company
play football.
The middle level managers
are more interested in
tennis.
The top management
usually has a preference for golf.
Finding: As you go up the corporate
ladder, the balls reduce in size.
(Corporate lesson 1)
Lunedì 29 novembre 2004
Ospite: Università di Tor Vergata
Facoltà di Economia, la migliore d’Italia
Renato Brunetta, Marcello Messori, Luigi
Paganetto, Beniamo Quintieri, Nicola Rossi
si confronteranno su
Economia Internazionale (Lisbona) ed Economia
Italiana (Finanziaria).
Grand Hotel Parco dei Principi,
Via Frescobaldi, 5, Roma
Cocktail h. 18.30, speech h. 19.30, cena a seguire
Prossima-Prossima serata è quella di Natale, ovvero dello scambio degli auguri di fine anno. Per
favore, segnateVi sull’agenda : domenica 12 dicembre, Hotel St. Regis Grand, Via Vittorio
Emanuele Orlando, ore 19.30, cocktail; ore 20.30, dinner
Cari amici,
ho pensato fosse utile che ogni socio e/o lettore potesse misurare il livello di carriera raggiunto,
anche perché questo test ci è stato fornito da uno che se ne intende: il socio head hunter Giuseppe
Campellone. Fatemi sapere,per favore, a quale gioco giocate, per conoscere qual è il livello di
carriera mediana dei canoviani.
Chi, certamente, non si diletta con alcun tipo di palla (né fisica, né verbale, anche se da giovane
staff era compagno di squadra del mitico Picchi al Livorno), è certamente l’Ing Pierfrancesco
Guarguaglini, graditissimo ospite del nostro ultimo cenacolo. E’ fuori discussione che
Finmeccanica, con il suo arrivo, e senza prendere rincorse di proclami e chiacchiere, abbia fatto un
salto di qualità. Come ha detto Benito Mussolini (sperando che non sia tabù citarlo), “bisogna porsi
delle mete per avere il coraggio di raggiungerle”. Guarguaglini se le è poste e ne ha raggiunte
molte; in altre ci sta arrivando, come ha spiegato da ingegnere, rispondendo cioè chiaro, preciso e
senza contorni affabulatori alle oltre venti domande dalla platea. ( NDR malgrado ciò, alle 22.45,
come da leggenda, tutto si è concluso con canoviano rispetto dell’orario). Il successo di
Guarguaglini è nei risultati, nei numeri. Esiste merito senza successo, ma non esiste successo senza
qualche merito, (ha scritto Francois de La Rochefoucauld). Con passione ( il solo oratore che
persuade sempre) e competenza, il Presidente e CEO di questo grande Gruppo Italiano ci ha
raccontato una storia di successo della nostra industria: quella di un’impresa di cui essere
orgogliosi e tra le pochissime internazionali da esibire, che lui ha ricostruito prestando, come
Pirandello, l’orecchio a tutti e la bocca a pochi.
Grazie Piero, Ti aspettiamo di nuovo, presto, quando racconterai, ad altre 250 persone silenti, ed
ammirate, i nuovi successi di questa nostra industria di eccellenza, con testa a Roma
Il prossimo cenacolo è un ritorno alle origini del nostro Club: parleremo di Economia. E ne
parleremo con un altro importante motivo di vanto per Roma, poco conosciuto: la facoltà di
Economia e Commercio dell’Università di Tor Vergata. Sono certo, purtroppo, che non molti
sanno di questo primato scientifico e manageriale e non mediatico e di marketing. Da cinque anni,
il Censis-La Repubblica stila una classifica della (Grande Guida all’)Università in Italia. La
graduatoria comprende: produttività, didattica ed elevato standard di offerta dei corsi di laurea,
ricerca, profilo dei docenti, rapporti e cooperazioni internazionali. (Chi ne vuol sapere di più, visiti
la pagina web: http: //www.repubblica.it/speciale/2003/universita/metodo/html) Nei primi tre anni
Tor Vergata si è classificata seconda, con le prime sempre diverse. Da due anni è prima. In altre
parole, il risultato è che la miglior facoltà pubblica di economia e commercio in Italia, è quella che
sta nella nostra Roma, messa su pezzo per pezzo da Luigi Paganetto e dai suoi amici professori,
tutti con lo stesso DNA, scoperto da George Bernard Shaw: “He who can, does. He who cannot,
teaches”. In pochi anni, Luigi ha messo in moto una facoltà straordinaria di liberi pensatori, liberi
di pensarla come lui. Ovviamente scherzo, come si può fare con un amico di lungo corso del nostro
Club e Canoviano d’Onore d’annata.
La verità è esattamanete l’ opposto di ciò che ho appena scritto per burla goliardica: a Tor Vergata
sono tutti uniti dalla mancanza di interessi comuni. Non a caso ci parleranno della congiuntura in
Italia e nel mondo due cattedratici di centro destra (o, se volete, di supporto intellettuale-scientifico
al Governo) come Beniamino Quintieri (peraltro anche Presidente dell’ICE) e Renato Brunetta
(peraltro anche consulente di Palazzo Chigi) e due cattedratici di centro sinistra (o se preferite
dell’intellighenzia più sofisticata dell’opposizione.) come il già consulente del Primo Ministro
D’Alema e del ministro del Tesoro Visco: Nicola Rossi, oggi deputato DS e l’economista con 12
pagine 12 di CV e con una gamma di specializzazioni impressionanti- oggi focus sulle pensioni-,
Marcello Messori. Tutti, comunque, sono abituati a lavorare in équipe, struttura essenziale per
poter dare la colpa a qualcun altro se le cose non vanno bene. Entrambi gli schieramenti si sono
scelti un aforisma come bandiera di team. Per i supporter del Governo del momento “Non esistono
governi popolari. Governare significa scontentare”(Anatole France).Per gli oppositori “Niente va
mai così male che non possa andar peggio” (Bloch).
Queste due illustri coppie saranno coordinate al nostro Cenacolo, come nella loro Facoltà, dal
nostro Paga-netto. (ed Incassa-lordo i consensi dei suoi quattro amici da lui stesso organizzati
peripateticamente per noi) al richiamo del suo maestro, Aristotele che, non a caso, come Luigi,
ripeteva di frequente:”Amici miei, non esistono amici!”. In un club che trasuda economia da tutti i
(pori dei) soci (ordinari, straordinari, d’onore ecc.ecc) è da aspettarsi un super pieno di fini
pensatori per rendere più indistricabile la serata. Per i non soci prenotazioni come da indicazioni in
Almanacco.
Come indicato in apertura, per timore che possiate essere costretti a dire di non poter venire,
perché la notizia Ve l‘abbiamo data troppo tardi ed avete altri programmi, Vi impegniamo fin da
ora con il Cenacolo di Natale. Per la verità, fa un certo effetto parlare di Natale con queste
temperature estive ai primi di novembre, ma tanto ci passa l’effetto serra, il surriscaldamento del
Niño e la calura della Niñetta o di chi preferite Voi. Mentre da una parte non voglio svelare quello
che non so (cioè che festa ci sta organizzando Teresa Poli Sandri), dall’altra so chi ci sarà
certamente, come ospite speciale: Il Governatore del Lazio, Francesco Storace. Ognuno di Voi
è libero di associarlo a qualsiasi personaggio natalizio del presepe, esclusi gli animali, per
spiegarVi la sua presenza, ma coloro che conoscono la ferrea legge bipartizan del Canova, sanno
che dovevamo dare ad una controparte di Veltroni l’opportunità della platea Canova, dopo il
successo personale del nostro Sindaco all’apertura della nostra annata. Ci aspettiamo peraltro un
altro successo personale di un altro sicuro (e verace) amante della nostra stupenda Città. Chi
conosce Francesco, sa che ci sarà, ad ogni modo, un suo salmo vero e sanguigno nel segno della
pace imposta dal periodo natalizio. Però, anche se il clima sarà natalizio e quindi bucolico e quindi
pastorale, non mi aspetto Storace seguito da pecore (né da ‘er Pecora) e francamente neppure da
lupi e lupacchiotti, malgrado la sua nota fede e febbre romanista. Sarà seguito invece dalla nostra
legittima curiosità di sapere cosa sta facendo lui (dopo aver ascoltato Veltroni) per la nostra
amatissima città. A proposito di Lazio (non regione) e di lupacchiotti della Roma, io continuo a
ripetere che pur essendo romanista di cuore, sono anche laziale di testa, come mia seconda
squadra, perché quella bianco azzurra è pur sempre un’azienda che produce lavoro e benessere a
Roma. Non avete idea di quanti romani (romanisti) preferirebbero emigrare pur di non accettare un
lavoro dalla Lazio Calcio. Ancora una volta, per molti, il cuore/la passione è più forte/ importante
del cervello/della ragione. Ancora una volta non capisco perchè non possano coesistere.
Solidarietà: Ha detto uno che aveva vissuto abbastanza per sapere che era vero: “Se aiuti un amico
nel bisogno, non si scorderà di Te la prossima volta che ha bisogno”. Allora è meglio aiutare la
Solidarietà Canova 2004-2005 come hanno già fatto tutti gli amici elencati in Almanacco per un
totale di Euro 12.500.
Per l ‘aforisma di chiusura, torniamo alla pace natalizia e al “nostro” Roberto Gervaso: “ La
pace dei sensi è il primo passo verso quella eterna”. Ammette di essere un guerrafondaio e dichiara
tutto il suo odio per questo tipo di pace il Vostro “irriducibile”amanuense (in tempi di IT) che Vi
abbraccia con affetto.
CANOVA CLUB
Effemeride n. 4 / Anno XXVII
Un chiacchierone
è uno che ti parla degli altri;
un noioso
è uno che parla di sé;
un conversatore brillante
è uno che ti parla di te
(Lisa Kirk)
Domenica, 12 dicembre 2004
Auguri Amicizia e
Solidarietà sotto l’Albero di Natale
del Vostro Club
Hotel St. Regis Grand
Via Vittorio Emanuele Orlando, 3
Aperitivo dalle ore 19.30. Cena alle 20.30
Intrattenimento a seguire
Carissimi (per le festività, i superlativi assoluti sono relativamente permessi) amici,
al prossimo Cenacolo di Natale potrete portarVi da casa i Vostri conversatori brillanti preferiti
organizzandoVi un tavolo con almeno 8 presenze su 10 posti disponibili. Se invece siete persone
di grande fede e credete che al Canova non incontrerete mai né chiacchieroni né noiosi, sedeteVi
dove trovate posto e godeteVi i nuovi amici che troverete. Essendo per definizione, molto
particolare, al prossimo Cenacolo ci sarà molto più tempo oltre che per conversazioni infratavolo
per rapporti infratavoli con esclusione, almeno in questa occasione, di lancio di oggetti, comprese
le molliche di pane a forma di palle di neve e di tovaglioli di carta a mò di comete filanti. Queste
facezie celano invero il nostro compiacimento di offrire ai nostri soci e ai loro amici una Serata,
nel senso più letterale della parola, speciale per le (usuali) 3 motivazioni. Primo: il piacere
dell’amicizia, lo stare tra di noi per questo convivio rituale e beneaugurante per il nuovo anno che
entra. Ritrovarsi a brindare, a farsi gli auguri in buona salute, con i vestiti giusti per l’occasione è
anche un modo per dire grazie al Padre Eterno per i doni ricevuti anche quest’anno e di sicuro
auspicio per il prossimo(inteso e come anno e come persona che ha bisogno. Rendersi conto di
quanto si è fortunati aiuta ad essere generosi). Secondo: il luogo; la scelta dell’Hotel. St. Regis
Grand parato a festa non è ovviamente casuale. Il Canova Club da sempre ha fatto della qualità il
suo voler essere; il risultato quest’anno è il godere una delle gemme di Roma più preziose nel suo
genere. La sua storia inizia a Londra verso la fine dell’Ottocento, ad un ricevimento offerto dal
noto albergatore Cesare Ritz. Tra gli invitati, l’allora Presidente del Consiglio italiano, il marchese
di Rudinì, espresse il desiderio di avere anche in Italia un albergo moderno. All’epoca Roma
aveva mezzo milione di abitanti e la vita sociale si svolgeva solo tra le mura dei “palazzi privati”.
L’investimento messo a disposizione da Ritz fu di 3 milioni e mezzo di lire italiane. L’11 gennaio
1894, fu così inaugurato il Grand Hotel, con un ricevimento di mille invitati inclusa la neve,
copiosa per l’occasione. Da allora questo Grande Albergo ha ospitato moltissimi re e capi di Stato,
personaggi del mondo dello spettacolo, ricchi aristocratici, scrittori famosi e grandi finanzieri. A
proposito di questi ultimi due gruppi di ospiti, gli annali di storia contemporanea riportano che
circa 35 anni fa in due suite di questo, fino e dopo quel momento ineccepibile Hotel, si facilitò la
nascita (a quel tempo l’aborto non era legalizzato) e la crescita, per sei mesi, di un bipede tricefalo
non a caso mai più riprodotto neppure in laboratorio: un bancario di JP Morgan, un aggregatore
indefesso di gente in club, un inarrestabile grafomane che Vi colpisce ancora, ogni mese, da oltre
27 anni, con le sue Effemeridi. Anche questa è storia vera (anche se personale e con la
minuscola). Infatti, poiché il grande John Pierpoint Morgan è morto in una delle stanze del Grand
Hotel, quando l’omonima banca decise di aprire le proprie attività a Roma, anche per motivi
scaramantici, lo fece dalle stesse stanze di questo sontuoso edificio. Così anch’io, assunto senza
logica e per il posto sbagliato, mi ritrovai a lavorare in quegli ambienti che grondavano
un’opulenza mai immaginata. Ricordo che per molti giorni ebbi il problema di ricordare a me e a
qualche ospite,che aveva capito subito il mio status, che ero lì a fare il bancario e non il ragazzo ai
piani! Terzo motivo per esserci è l’usuale intrattenimento non usuale. Ricorderete che a
settembre all’Happening Amor per Roma abbiamo avuto tra gli altri ospiti il Sindaco Walter
Veltroni. Ora a mantenimento della promessa fatta allora è il turno del Governatore del Lazio.
Francesco Storace com’è noto ha una spiccata personalità con tutto ciò che questa qualifica
comporta a seconda di chi ascolta, ma è anche “uno vero” e certamente un romano e un romanista
(un di più che qualifica positivamente, visto da chi scrive) che ama profondamente la nostra
stupenda città. Francesco, come Walter, parlerà, brevemente e senza rete, anche se credo che c’è
un argomento che non potrà non interessare tutti quanti noi: il nuovissimo Statuto della Regione
Lazio, una vera primizia nel suo genere. La spiegazione la lascio alle stesse parole del
Governatore all’atto della presentazione ufficiale pochi giorni fa “Questo è un documento che
mette l’uomo, il cittadino, al centro di tutto, tenendo ben presenti le radici Cristiane della nostra
società che ha alla base la difesa della famiglia, la tutela della vita e la solidarietà”.
La parte artistica della nostra serata è affidata tra gli altri (a sorpresa anche per noi a questo
momento) ad un recente amico del Club che si è trovato bene con noi (e noi con lui): Giovanni
Samaritani, figlio d’Arte e di Enzo, nato non troppi anni fa ... all’Arciliuto che spazierà per noi in
molti aspetti della sua creatività. Il nostro one-man-show (cui non si applica di certo il noto
anatema di Leo Longanesi “L’Arte è un appello al quale troppi rispondono senza essere stati
chiamati”) ci porterà, con garbo ed emozioni, anche verso la Solidarietà, di cui, al Canova, siamo
portatori sani sempre e conclamati a maggio e a dicembre. Ricordo infine, solo ai soci, che questa
è una cena in quota annuale (salvo piccolo conguaglio).
Questa Effemeride esce in edizione straordinaria ovvero in anticipo sulla tempistica naturale
per permetterVi di avere per tempo le notizie sul Cenacolo di Natale. Ciò mi impedisce, ora, di
farVi sapere com’è andata a finire la serata di novembre sull’Economia, perché deve ancora
avvenire. Una cosa la so di certo: quando con Luigi Paganetto abbiamo pensato di offrirVi una
serata di economia tenuta dalla migliore facoltà d’Italia, non potevamo immaginare di fare un
centro che più centro non si può: parlare di Finanziaria tra economisti della stessa facoltà di Tor
Vergata che si stimano ma che la pensano in modo diverso. Insieme a Renato Brunetta (vero
match winner di questa finanziaria), Beniamino Quintieri, Nicola Rossi e Marcello Messori ci
saranno moltissimi altri economisti in sala per un ... grandissimo, indimenticabile spettacolo che va
oltre ogni immaginazione come ricorda sull’argomento la celebre pièce in quindici parole: “Avete
qualcosa sull’economia?” chiede un tale in libreria. “Laggiù” risponde il commesso “oltre la
fantascienza”.
Prima di chiudere sulla prossima serata una nota di servizio. Il menù è stato scelto con particolare
cura per permettere al Grand Hotel di essere sempre all’altezza (vertiginosa) del suo Chef e al
nostro club di fare la solita bella figura in termini di rapporto prezzo/qualità. Conclusione: non
possiamo “sgarrare” in termini di presenze. Non è serata per gli eterni-indecisi- fino-all’ultimomomento o per bucaioli (credo ci sia qualche problema di ortografia) con certificato medico
allegato (vedete dettagli in Almanacco, grazie).
Solidarietà. Mai come in questo periodo che meglio parla al cuore degli uomini è importante
trovare le parole giuste per farVi fare quel gesto annuale che permetta al Vostro Club di dare una
mano a chi ha bisogno (possibilmente a gente anziana suggerita da Voi stessi). Così invece di
focalizzare su chi ha bisogno, permettetemi di farlo su di Voi, ricordandoVi che “nulla rende così
amabili come sentirsi amati” (leggete in Almanacco chi, tra Voi, si sente molto amato). Se ciò è
vero, com’è vero, ricordateVi che siete amati per davvero da tutte quelle persone che Voi aiutate
con il Vostro contributo alla nostra Solidarietà. Fa bene al cuore pensare che anche il volgare
denaro può generare amore verso il prossimo; vero amore di chi ha dato per chi ha avuto e di chi
ha avuto per chi ha dato, da cui il famoso partenopeo incitamento annuale alla Solidarietà Canova:
“Chi ha dato, ha dato, ha dato; chi ha avuto, avuto, avuto; scurdammoce ‘o passato e rifacimmo
pure ‘st’anno o Canova à sulidarietà”. (Non sono sicuro sarà del tutto apprezzata dai miei tanti e
cari amici napoletani questa maldestra incursione nel loro splendido vernacolo) Riflettete gente,
riflettete e mandate gli assegni. Grazie.
Per la chiusura di questa Effemeride (ma anche di tanti altri discorsi) ho scelto un’aforisma che
adoro: “Da lodare è l’uomo il quale, non avendo nulla (altro) da dire, si astiene da dimostrare con
le parole l’evidenza del fatto”. George Elliott. Mentre Voi mi lodate, io Vi saluto con affetto,
CANOVA CLUB
Effemeride n. 5 / Anno XXVII
Un chiacchierone
è uno che ti parla degli altri;
un noioso
è uno che parla di sé;
un conversatore brillante
è uno che ti parla di te
(Lisa Kirk)
Domenica, 12 dicembre 2004
Auguri Amicizia e
Solidarietà sotto l’Albero di Natale
del Vostro Club
Hotel St. Regis Grand
Via Vittorio Emanuele Orlando, 3
Aperitivo dalle ore 19.30. Cena alle 20.30
Intrattenimento a seguire
Effemeride N°5/XXVII Anno
Prossimo cenacolo: 18 gennaio 2005
Anche
una busta vuota
ma sigillata
contiene un segreto
(Stanislaw J.Lec)
CANOVA CLUB
* Prevista la partecipazione del Gotha della materia
a partire dal Ministro Castelli
XVIII Premio per la Letteratura
Economica e Finanziaria: premiazione di
Daniela Marchesi vincitrice con il libro
“Litiganti, avvocati e magistrati.
Diritto ed economia del processo civile”*
Grand Hotel Parco dei Principi
Via Frescobaldi, 5.- Roma.
Cocktail h.18.30. Premiazione
e discussione h.19.30. Cena a seguire.
Prossima- Prossima serata è quella di Carnevale, ovvero, per favore segnateVi sull’agenda:
Giovedì (grasso) 3 febbraio 2005 e Sabato (grasso) 5 febbraio 2005
e parlando di ... prossima festa e di grasso, pensiamo anche al magro e al prossimo che ha
bisogno, attraverso la Solidarietà Canova (vedi richiamo in cronaca ed in Almanacco)
Cari amici,
ovviamente non so se la Vostra busta per votare al XVIII Premio Letteratura Canova Club fosse
vuota, è certo però che quelle piene hanno proclamato Daniela Marchesi vincitrice del nostro
ambito Premio con il 43% dei voti. Un po’ a sorpresa per la verità perché gli altri 2 finalisti
Luciano Gallino (30%) con la “Scomparsa dello stato industriale “ e Mario Deaglio (27%) con
“Postglobal” sembravano discettare di argomenti più naturalmente vicini al mondo del Canova.
Ma proprio il chiaro risultato della votazione è un’ inoppugnabile conferma di questo altro
insopportabile fardello che è la giustizia civile italiana.(Va da sé che ci sentiamo sollevati a non
doverci occupare di quella penale su cui possiamo perciò stendere il fatidico velo in questo caso di
cemento alla Cernobyl per evitarne le esalazioni). Per questa eccezionale incursione in…Tribunale
abbiamo pensato alla partecipazione di moltissimi protagonisti della materia. Sono stati individuati
e più o meno allertati i seguenti nomi: On.le Roberto Castelli, Ministro della Giustizia; On.le
Michele Vietti, Sottosegretario alla Giustizia; Pier Guido Alpa, Presidente Comitato Nazionale
Forense; Edmondo Bruti Liberati, Presidente Associazione Magistrati; Renato Rodorf, Presidente
di Cassazione; Virginio Rognoni,Vice Presidente Consiglio Superiore della Magistratura; Giusto
Sciacchitano, magistrato antimafia; Luigi Scotti, presidente del Tribunale di Roma. Aspettiamo di
vedere quella sera anche i nostri esperti/soci di Canovalandia, Giovanni Maria Flick, Luigi
Paganetto, Franco Gallo. Non è certo che verranno proprio tutti, è certo però che finiremo come
sempre alle canoniche canoviane 22.45, perché non intendo sottopormi ad una causa civile per
eccesso di ritardo nella discussione del Cenacolo sulle controversie civili.
Per i frequentatori che non hanno ancora partecipato alla Solidarietà è indispensabile che
forniscano anche il nome del socio referente. I sostenitori sono invece accreditati dal loro buon
cuore (già esercitato in Solidarietà).
Parlando di magistrati, spesso e volentieri nell’occhio del ciclone oramai da molto(troppo?) tempo,
permettetemi un rimpianto sincero per una parte di questa categoria un tempo benemerita e
beneamata da tutti i cittadini, soprattutto romani: gli Epuloni, i magistrati che soprassedevano alle
Epule (che, come tutti sanno, erano i banchetti collettivi con canti e balli.) Estinti gli Epuloni, noi
cerchiamo allora gli ultimi Crapuloni in circolazione, in questo mondo sempre più triste e
preoccupato, per goderci,con la compagnia giusta, il prossimo Carnevale. Ammesso (e non
concesso) che le cose vadano male, non è che restando tristi ed incavolati si aggiustino. So che
deluderò molti di Voi, ma io sono dalla parte di quelli che continuavano a ballare mentre il Titanic
affondava. Secondo me facevano bene viste le alternative che avevano. Tanto vale godersela, se
capita l’occasione, e con il Carnevale Canova ce la godremo.Venire per vedere. Poiché gli amanti
del Carnevale & Co.sono sempre più una minoranza da proteggere , prego gli interessati di
rispondere al quesito in Almanacco. Grazie.
Sul modo di vedere la vita:”L’ottimista proclama che viviamo nel migliore dei mondi possibili. Il
pessimista teme che sia vero”. E’anche vero che per cambiare opinione basta essere al Governo o
all’opposizione, ovvero essere il loro supporto colto, specie in tema di economia, come ci è stato
spiegato dal Poker d’Assi più Uno di Tor Vergata al nostro straordinario (per il numero di
economisti presenti in sala ,) cenacolo di novembre ,di cui posso solo ora commentare la certa
conclusione positiva. Ciò che però ha piacevolmente sorpreso gli oltre 250 amici presenti sono
stati la chiarezza con la quale tutti hanno esposto le loro tesi ed il garbo nel passarsi la voce anche
quando in disaccordo. Uno spettacolo di grande civiltà, tenuto conto delle indegne gazzarre che
siamo costretti a subire ai vari Porta a Porta. L’altro motivo lieto che ha permeato l’atmosfera è
stato il grande orgoglio di tutte e quattro le teste d’uovo (Renato Brunetta, Marcello Messori,
Beniamino Quintieri, Nicola Rossi,) di appartenere a Economia e Commercio di Tor Vergata e la
loro gratitudine verso la testa d’uovo d’aquila (mica solo le galline fanno le uova) che l’ha creata:
Luigi Paganetto.
Anche questa volta è andata bene, anzi benissimo malgrado il nasometro segnasse possibilità di
qualche critica (superficiale) per la presenza del Governatore Francesco Storace tra gli ospiti
dell’ultimo Cenacolo degli Auguri . Qualche perplessità era legittima, ma solo in chi non conosce
a fondo il Canova e in chi magari fa parte dello stesso ambiente , quello politico, e pensa ,quindi,
di saperla più lunga della gente normale, malgrado le esperienze del passato insegnino che nessuno
ha mai fatto uno spot politico senza il nostro consenso. E così è stato anche questa volta, come lo è
stato con Veltroni a Settembre: nessun comizio neppure sotto mentite spoglie.
Diciamo grazie quindi a chi è venuto ad offrire al Canova Club una copia dedicata dello Statuto
della Regione Lazio. Oltre che di questo storico argomento il Governatore Storace ha parlato solo e
soltanto di solidarietà come il clima della serata imponeva. Ed infatti, non a caso abbiamo raccolto
oltre 10 000 euro comprensivi di 3000 dalle aste per gli alberi di Natale offerti dalle squadre di
calcio della Roma e della Lazio. Aste condotte in tandem dai supertifosi : Francesco Storace per la
Maggica e Pino Insegno per le Aquile laziali. Prima di chiudere il capitolo devo ringraziare per lo
straripante (abbiamo dovuto aggiungere 2 tavoli a fianco delle quinte) successo della Serata oltre
all’incontenibile verve del nostro Pino natalizio oramai con profonde e solide radici nel nostro
club, la Principessa Maria Pia Ruspoli come madrina della serata ed il Principe Lilio , un
ironico, esilarante e moderno Marchese del Grillo; la superba voce di Giovanni Samaritani a
ricordarci il Natale con le note giuste e l’ hair stylist Sergio Valente per la particolare e meritoria
attività di Solidarietà , culminata nell’invenzione dei cento alberi natalizi addobbati e donati da
gente famosa. Una menzione tutta particolare per ricordare il Salone Ritz del St.Regis, di una
bellezza estetica e cromatica unica per la quale è valsa da sola la pena di esserci (per i 280
presenti). Tutto ciò è stato merito delle oramai famose “donne del Canova”(il poker Teresa,
Gabriella, Sabina e M. Teresa) famose perché portatrici sane di esaurimento nervoso, a star
dietro a tutte le richieste (legittime) e qualche pretesa (presuntuosa o pretestuosa) e perché
deformate dalla scoliosi per l’enorme quantità di pacche sulle spalle con le quali il 99% dei
presenti dice loro sempre grazie.
Per l’immancabile capitolo sulla partecipazione alla Solidarietà Canova, mio metro di giudizio
silente ma consapevole sui frequentatori del club, lascio parlare Kahlil Gibran” Chi ha bisogno di
stimoli per compiere un’azione nobile, non la compirà mai”.Hanno già compiuto la loro nobile
azione anche quest’anno, i Soci e i Sostenitori elencati in Almanacco per un totale di circa Euro
25,000.
Per gli auguri di fine anno, oltre al solito poker, che imperversa: Salute, Serenità, Soldi e
Successo, innesto senza infingimenti la quinta doppia esse: Sesso Sicuro non senza farVi riflettere
del perché, con le stesse parole adoperate oltre 10 anni fa.(per la serie niente di nuovo sotto lo
stesso splendido sole). “Amici miei carissimi, anche per un’ottimista-fideista-razionale come me è
dura offrirVi aspettative di felicità per il 1993. L’economia va male, la politica di melma, i valori
morali in crisi, le fedi (religiose ed ideologiche) distrutte in casa o esportate con furore fuori casa,
Venere continua a flirtare senza coperture con AIDS, Tabacco è diventato troppo caro ed esiliato,
Bacco è completamente ubriaco. Questi sono sfatti e non parole. Non ci resterebbe che ... piangere
oppure fare come stanno già facendo alcuni canoviani da qualche tempo e senza clamore che,
persa ogni fiducia nel popolo italiano, hanno deciso di dedicarsi alla popola”.
A suo completo agio tra tutte queste S, Vi abbraccia tutti forte e con affetto la S di
You don’t get to choose
how you’re going to die, or
when.You can only decide
how you’re going to live.
(Joan Baez)
CANOVA CLUB
Effemeride N°6/XXVII Anno
Prossima serata: Giovedì 3 febbraio 2005
Carnevale Canova “La Dolce Vita”
all’insegna dei Mitici Anni ‘60
con (tra gli altri) il Gruppo Arciliuto
al Jackie ‘O,
Via Boncompagni, 11 - Roma
Aperitivo di accoglienza ore 20.00
Cena ore 20.30 e musica e balli a seguire.
CANOVA CLUB
Effemeride n. 6 / Anno XXVII
Cari amici,
in questi terribili giorni in cui la morte è la parola più adoperata sulla terra (con tutti gli
sconvolgenti effetti psicologici per la più incredibile catastrofe che mai avremmo potuto
concepire) si è reso necessario e forse doveroso esorcizzarla. L’orrore e lo smarrimento per le
immagini, non di un film dell’orrore ma di una realtà devastata e devastante, obbligano al rispetto
del dolore di tutti coloro che ne sono stati toccati direttamente e indirettamente e dunque a
rimboccarci le maniche e …il cuore, per una indispensabile catarsi, per una necessaria reazione in
positivo. Diceva Keynes anche se per altri fenomeni (finanziari) “L’inevitabile non accade mai,
l’inatteso sempre.” Da oggi e in avanti e probabilmente per il resto dei nostri giorni guarderemo al
mare come un vero elemento naturale: cioè non sempre prevedibile. Però il mare rimane uno dei
principali luoghi del nostro divertimento ed è quindi importante non demonizzarlo al di là del
momento e ritornare al rapporto d’amore che ci è naturale. Più in generale dobbiamo uscire al più
presto dallo shock e tornare ad essere ottimisti e propositivi verso la vita che, come sempre e per
fortuna, continua.
C’è un tempo per l’emozione e uno per la razionalità che non fanno altro che rincorrersi tra loro,
fino a quando riescono a procedere appaiate per darci serenità, salvo poi disallinearsi per renderci
un pò più agitata la vita; dopo il trauma del 26 dicembre è il momento di riprendersi totalmente con
la testa; il cuore seguirà con i suoi tempi. E’ proprio in questa ottica razionale che sto scrivendo
questa Effemeride Anomala; Anomala perché debbo informarVi del prossimo evento senza
poterVi dar conto di quello che lo precede che deve ancora avvenire(il prossimo 18 gennaio)
rispetto a quando sto scrivendo (cioè mentre sono in viaggio “vacanzando”). A proposito di
vacanze, da molti appena godute, permettetemi una riflessione di Sant’Agostino, difficile, da non
condividere: “Le persone viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle e
passano accanto a se stessi senza meravigliarsi”.
Il fatto è che incombe il Carnevale e quindi per informarVi per tempo (come voglio e debbo) è
necessaria questa Effemeride fuori ordinanza. Si era generato il solito trilemma: (I) il Sabato
Grasso in un locale di gran moda dove (tra le novità, che sperimenteremo ad ogni modo più in là,
dopo un’ adeguata preparazione e psicologica e al pode ) il Supper (Club) ... si consuma senza
scarpe. (II) La villa fuori Roma con catering e musica autogestita. Abbiamo infine deciso che, per
dare un senso al futuro cambiamento (in gestazione) del nostro Club, dovevamo partire proprio dal
passato più bello e irripetibile dei nostri anni verdissimi: i mitici anni sessanta. Per questo motivo
abbiamo scelto (III) un locale (mitico anche quello): il Jackie ‘O, talmente noto anche a chi non c’è
mai stato che sarebbe offensivo al nostro attuale marketing elogiarne i meriti di vita ... notturna e
sociale. Abbiamo poi scelto di renderci la serata memorabile, oltre che con gli artisti compresi nel
prezzo, all inclusive, del locale e con le eventuali esibizioni dei partecipanti in versione Karaoke
(secondo l’accettata regola che a Carnevale ogni scherzo vale; vedere i dettagli in Almanacco),
con la partecipazione di un quartetto tra i più eclettici, noti ed eleganti interpreti di quegli anni: il
Gruppo Arciliuto. Stefano Costa, Giovani Samaritani, Tony Tartarini e Carlo Vaccari ci
offriranno uno spettacolo a ciclo completo di quel periodo. Gabriella Gerace, coordinatrice e
responsabile della serata, ha inoltre preparato altre sorprese per i Soci ed i loro Amici.
Abbiamo optato per il giovedì grasso perché è certamente il vero giorno di Carnevale e se una
volta tanto faremo le ore piccole, adopereremo ... un orologio bonsai. Anche quest’anno
premieremo con riconoscimenti veri e non simbolici, comprese varie targhe alla vanità, chi si
abbiglierà nel modo più spiritoso, intelligente ed elegante, e cioè secondo il canone canoviano del
divertimento. (Per definitive, ulteriori informazioni, vedi sempre l’Almanacco). Una sola
certezza: il rapporto prezzo/qualità di ciò che offre il Canova Club rimane imbattibile anche
questa volta. Anzi di più, perchè memori che lo scorso anno abbiamo mangiato più il marchio
Gualtiero Marchesi/Hostaria dell’Orso che cibo, Gabriella si è accordata per: 3 primi, 3 secondi, 3
+ 1 terzi (contorni), 3 + 2 dolci, 3 + 2 antipasti (con possibilità di portarsi a casa il doggy bag, cioè
i resti da mangiare il giorno dopo con il cane, ma anche con il gatto, ed amici vari da invitare
all’uopo).
Il riferimento al particolare benvenuto agli Amici dei Soci non è né retorico né una pura
formalità, ma si allaccia al terzo tema principale di questa prima Effemeride 2005: il nuovo
Canova Club che verrà. Cari amici, posso dirlo con un’aforisma ... mio! “Anche per le idee c’è
un tempo per arare, uno per seminare e uno per raccogliere”. Dopo aver arato con alcune
Effemeridi precedenti ed una serie di e-mails specifiche ai Soci, è arrivato il momento della
semina. Da una parte siamo pieni di orgoglio per essere approdati al nostro 27° compleanno con il
successo in poppa (un modo diverso di utilizzo delle parole, per ottenere lo stesso risultato,
potrebbe essere quello di dire che continuiamo con gioia ad abbeverarci alle poppe del successo).
D’altra parte però ciò significa che quantomeno il nucleo storico del Canova viaggia sui picchi dei
sessanta (ed oltre) dove l’aria è già abbastanza rarefatta e pressochè pensionistica (e include, che
gli piaccia o meno, anche chi Vi scrive). Ciò porta ad alcune ovvie conseguenze: serve sangue
nuovo e gestori nuovi; probabilmente gli uni (gestori nuovi) potranno portare gli altri (nuovi soci).
Il Canova ha quindi bisogno di quarantenni e cinquantenni di sana e robusta costituzione
fisica, mentale e di spirito e cercarli attraverso una serata di Carnevale significa volerli anche con
l’attitudine intelligentemente allegra che pensiamo sia stata sempre del Canova fin dai suoi esordi.
A questo punto è doverosa una precisazione: io non credo che per gli over sixty sia arrivato il
salto dalla Rupe Tarpea né che debbano apprendere un corso accelerato di harakiri. Credo anzi che
anche i 60 anni siano un’età bellissima dalla quale tutte le cose possano sembrare relative e
profonde nello stesso tempo, senza l’ansia della superficie. Proprio in questo passaggio
generazionale sia io che i miei coetanei abbiamo un ruolo ancora più importante di prima:
insegnare a gestire (oltre che continuare a gestire fin quando serve). Peraltro questa legge dell’età
è vera per qualsiasi raggruppamento di persone sia per lavoro che per divertimento. Quando si
raggiunge felicemente la mia età non si gestisce più per autorità conferita (o peggio ancora autoreferenziata come per me nel Canova Club), ma per autorevolezza, lasciando il potere del diritto
alle forze nuove perché abbiano così la possibilità di provare e magari sbagliare. A me e ai miei
coetanei rimane il piacere ancora più grande di trasmettere la propria esperienza a chi avrà piacere
di ascoltare; esperienza che altrimenti andrebbe perduta. Se volete, con un pò di sana autoironia,
si può dire che: si gode un altro piacere e ti solletica un’altra vanità: quella di poter essere
generosi. Quindi fateVi sotto con amici, idee ed…autopromozioni. Grazie.
Per la prossimissima serata del 18 gennaio sul Premio Letteratura “Litiganti, avvocati e
magistrati” informo quei Soci, oramai il 95%, collegati via email all’effemeride, che faranno in
tempo a leggere questa nota, che in base alle conferme ricevute, avremo un altro parterre degno
dei (soliti) Cenacoli anche se formato da luminari della giustizia: avvocati e magistrati oltre che da
“nostre” glorie della finanza e dell’economia, con molti “Vostro Onore” presenti sul palcoscenico
ed in sala.
Per la Solidarietà chiedo il pungolo all’amico conclamato del nostro Club, Roberto Gervaso: “E
se Dio ci punisse più per il bene non fatto che per il male commesso?” Sicuramente non hanno da
temere il PadreEterno perché hanno già fatto del bene anche quest’anno i sostenitori elencati in
Almanacco.
Per la chiusura, in linea con la necessità liberatoria evocata in apertura, credo sia venuto il
momento per me di citare l’aforisma di Epicuro che mi ha accompagnato come guida fin dai tempi
della scuola: “La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo
la morte non c’e, quando c’è lei non ci siamo noi.”
Con questa condivisa certezza, Vi ringrazia per la Vostra benevolenza ed amicizia anche per l’anno
appena entrato, il Vostro
Un politico è una persona
che può creare onde
ed è poi capace di farti
pensare che lui è l’unico
che può salvare la nave
(Irvin Ball)
CANOVA CLUB
Effemeride N°7/XXVII Anno
Prossimo cenacolo Giovedì 3 marzo 2005
Elezioni Regionali nel Lazio:
Dottor Piero Marrazzo
Grand Hotel Parco dei Principi
Via Frescobaldi, 5 Roma
Cocktail ore 18.30. Inizio conversazione
ore 19.30. Cena a seguire
Successivo Cenacolo: martedì 22 marzo. Elezioni Regionali nel Lazio: dottor Francesco
Storace - Grand Hotel Parco dei Principi (ndr: entrambi i cenacoli sono in conto quote sociali e
sono a fronte degli usuali cenacoli di marzo e aprile).
CANOVA CLUB
Effemeride n. 7 / Anno XXVII
Cari amici,
l’apertura è sui politici perché dovremo occuparcene per i prossimi due cenacoli. Come già per le
elezioni del Sindaco di Roma, il nostro scopo è quello di conoscere da vicino chi, con molta
probabilità, governerà la Regione con tutto il rispetto per l’Onorevole Alessandra Mussolini e per
gli altri possibili candidati. Permettetemi di anticipare qualche domanda ingenua-provocatoria: mi
spiace veramente non poter ospitare la Signora Mussolini che, peraltro, conosco e sono certo che
con la sua particolare personalità potrebbe avere un bel successo al Canova, ma mancano tempo
e…quattrini. I successivi mesi (peraltro inutili allo scopo) sono già occupati e sono finiti i tagliandi
prepagati delle cene per l’annata 2004-2005. Sempre per evitare domande, vale la pena
comunicarVi che la scelta delle date, del formato e dei tempi della partecipazione è stata lasciata
alle decisioni dei contendenti-concorrenti.
Con queste serate, il Canova ritiene di fare un vero service ai suoi soci. La differenza di fondo tra
questi due nostri prossimi Cenacoli politico-economici ed i vari cocktail elettorali a cui siamo tutti
invitati in questi giorni (vedi anche il nostro Almanacco), è che i nostri non sono puri spot
pubblicitari (come quelli) ma occasione di dibattito vero, civile ma dibattito.
Ha detto Andrè Suarès in Voici l’Homme: “In politica la saggezza è non rispondere alle domande.
L’arte è non lasciarsele fare”. Purtoppo né Marrazzo né Storace potranno essere saggi e/o
artisti perché il Canova ha chiesto loro di rispondere a 3 domande obbligatorie ed identiche per
entrambi: I) Quali sono i punti più qualificanti del programma e perché sono quelli? Ed inoltre,
dopo quanto tempo, in caso di vittoria, è disposto a farci sapere cosa ha fatto in concreto? II)
Perché lei ritiene di saper governare (esperienze?capacità?squadra? III) Qual’è il valore aggiunto
che lei darà rispetto al concorrente nel governare la nostra Regione?
E’ facoltativo, invece, rispondere a queste altre domande raccolte sull’argomento dal Vostro
Leader Maximo, ovvero dal cittadino votante, sempre meno motivato, che è in lui: I) E’ vero o
falso che un politico è una persona che pensa due volte prima di dire nulla? II) E’ vero o falso che
la politica, oggi, sembra più una competizione di immagini che di idee? III) E’ vero o falso che a
chiunque entri in politica viene consegnato un kit di precetti tra cui il più seguito da tutti è uno di
Mark Twain “La verità è la cosa più preziosa che abbiamo: usiamola con parsimonia”.
Fuori dalle battute (ma sono solo battute?), è anche vero che con la crisi delle ideologie siamo tutti,
più o meno, figli di un tempo quattrinaro e senza valori. E, anche se è vero che per diventare uno
statista, un politico deve essere morto da 10-15 anni, è anche vero che ci sono poche figure
autorevoli in giro, simboli morali, esempi da seguire. Speriamo che Marrazzo e Storace
sappiano farci ricredere: francamente ci farebbe molto piacere. Come sempre, per i non soci,
prenotazioni secondo le indicazioni in Almanacco.
Per gli annali del Club, debbo ora dar conto delle due ultime serate.
La prima riguarda la premiazione del libro”Litiganti, avvocati, magistrati” della dottoressa
Daniela Marchesi, vincitrice del XVIII Premio di Letteratura Economica e Finanziaria. Una
serata sorprendente, dato il tema non usuale per il Canova , per le presenze di quantità (circa 210
persone) e di qualità (tra gli altri: il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Luciano
Gottardo, il Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria del Ministero di Giustizia, Nicola
Cerrato, il Presidente della II Sezione Penale della Cassazione, Francesco De Chiara, il
Procuratore Capo della Repubblica di Roma, Giovanni Ferrara, il Presidente del Tribunale di
Velletri, Bruno Ferraro, il Segretario Generale dell’Unione Giudici di Pace, Gabriele Longo, il
Presidente dell’Autorithy della Procura Generale della Corte di Cassazione, Antonio Martone, il
Vice Capo di Gabinetto del Ministro Castelli, Marco Preioni, il Sostituto Procuratore Antimafia,
Giusto Sciacchitano, il Capo di Stato Maggiore dell’Arma dei Carabinieri, Elio Toscano, il
Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma, Salvatore Vecchione).Ma anche una
serata davvero interessante: I) Interessante nel senso che ha esercitato un vero, autentico interesse
lo studio e l’analisi di questa giovane ed estremamente capace ricercatrice. II) Interessante anche
perché, forse, molti di noi hanno dovuto avere a che fare con litiganti, avvocati e giudici. III)
Interessante perché, malgrado l’argomento fosse ostico, la nostra nuova amica, Daniela Marchesi,
ha saputo esprimersi in un linguaggio chiaro e comprensibile come impone, peraltro, la
motivazione dell’esistere del Premio stesso che si ispira al concetto anglosassone “Speak like you
eat” (ovvero, “Parla come mangi”). Le conclusioni di quella intensa serata possono riassumersi
nelle (tradizionali) tre conclusioni: I)La giustizia e la legge non sono sempre la stessa cosa. II)
“Ahi, cieca umana mente: come i giudizi tuoi son vani e torti!” (Tasso, Gerusalemme Liberata).
III) E’ saggio che la giustizia sia cieca: potrebbe non piacerle qualcosa che vien fatto a suo nome
se potesse vederla.
Per introdurre la serata di Carnevale, in maniera colta, per la legge del contrappasso, Vi offro
uno Shakespeare che non condivido.Dice William. “Se ci divertissimo tutto l’anno, sarebbe tedioso
come lavorare”. Dice il Vostro amanuense non pentito: “Fatemi provare a tediarmi tutto l’anno e
solo allora darò ragione al mio collega William”. Per il momento so solo che in 200 ci siamo
divertiti come pazzi (ma i pazzi si divertono?) al Jakie O’,in una serata perfetta per cibo
(complimenti sinceri al ristorante da parte di tutti i presenti); ambiente (il night club è il night
club); rievocazione musicale (gli anni ’60 sono il massimo per lo zoccolo primordiale nel nostro
club); scenografia (con gli splendidi maxi quadri preparati dalla nostra pittrice/sostenitrice Cinzia
Cotellessa); voci dal vivo (i quattro moschettieri dell’Arciliuto, con le splendide canzoni
evergreen ); musica da ballo (quella offerta fino alle 2 a.m, dal bravo dj del Jackie O’);
organizzazione del tutto ( da parte della capace, dedicata ed elegantissima Gabriella Gerace,
Segretario Generale del Canova).
Tra i ricchi ( di amore) premi offerti ai vari ballerini, (vincitori di targhe ricordo da mostrare,
casualmente, agli amici tra gli interstizi della libreria o sul caminetto del living room), a seconda
del giudizio chiaramente prezzolato e infarcito di nepotismo, è doveroso menzionarne almeno uno
guadagnato con il (solo)sudore (in senso letterale) da chi, normalmente fa il giudice e non il
giudicato. E’ con giustificato orgoglio che vogliamo informare tutto il mondo civile, ma
soprattutto accademico che il premio per la miglior coppia di ballerini di Twist è andato ai
coniugi…Paganetto. Sì, proprio loro, il professor Luigi da Tor Vergata (economia) e la
professoressa Stefania da La Sapienza (matematica). A dimostrazione che la premiazione non fosse
stata determinata dalla nota amicizia con lui, l’unico giudice possibile al Canova, i due coniugi si
sono poi esibiti da soli, al centro della pista per ringraziare: semplicemente indimenticabile ( e non
inguardabile come ha detto qualche invidioso) e tutto fotografato, filmato e a disposizione degli
studenti per tutti gli usi ( e ricatti) possibili.
Per la Solidarietà; è il momento di scomodare Bossuet: “Parecchi sprezzano le ricchezze, ma
pochi san farne dono”. Sicuramente hanno già saputo fare dono per la Solidarietà Canova ben 85
amici per un totale di euro 28.000,00 (come da elenco in Almanacco).Mentre cercate qualche nome
amico nell’elenco, fateVi contagiare dal virus dell’emulazione.
Per la chiusura, ha detto (giustamente) Jean de la Bryuere: “La vita è una tragedia per coloro che
sentono ed una commedia per coloro che pensano”. Con molta umiltà, aggiunge l’uomo che venne
da Trinacria: che “Il passar del tempo che porta verso la tragedia della fine, avviene con sempre
più consapevolezza della commedia vissuta”.
Da sempre ha esorcizzato le sue tragedie con felici e ragionate commedie il Vostro
It usually takes me
more than
three weeks
to prepare a good
impromptu speech.
(Mark Twain)
CANOVA CLUB
Effemeride N°8/XXVII Anno
Prossimo cenacolo
Martedì 22 marzo 2005
Elezioni Regionali nel Lazio:
Onorevole Francesco Storace
Grand Hotel Parco dei Principi
Via Frescobaldi, 5 Roma
Cocktail ore 18.30. Inizio conversazione ore 19.3
Questo Cenacolo è in quota sociale dei Soci (mese di aprile).
CANOVA CLUB
Effemeride n. 8 / Anno XXVII
Cari amici,
da sempre seguo anch’io la stessa ricetta dell’umorista americano nel preparare le mie impromptu
effemeridi. Più tempo ho a disposizione (non meno di otto, dieci ore), più naturali e spontanee
escono dalla mia penna. Purtroppo quella che state leggendo è stata pensata e prodotta in sole
quattro ore e quindi non posso garantirVi la usuale istintività. Scusatemi in anticipo.
Il fatto è che mi sono reso conto, all’improvviso, che se avessi aspettato la conclusione della serata
Marrazzo del 3 marzo, per ricordarVi quella di Storace, attraverso l’usuale effemeride (1) avrei
forse creato un involontario vantaggio competitivo tra i due candidati presidenziali. (2) Avrei
dovuto darVi i primi risultati exit poll sulla performance del candidato di centro sinistra. (3) Sarei
forse arrivato tardi nelle Vostre agende. Ho quindi deciso, all’ultimo momento, di mettere la testa
a partito, ma senza entrare in politica (esempio immediato di una battutaccia che con più tempo
poteva nascere meglio) per ricordare questo altro evento politico-economico collegato alle
Elezioni Regionali. E’ doveroso ricordare che questi due cenacoli del Canova non sono spot
elettorali come i molti cui quasi tutti siamo invitati in questi giorni. Sono momenti di incontro ma
anche di confronto. Sanno benissimo entrambi che al Canova non troveranno necessariamente
solo simpatizzanti, ma un upper-class (quando ci vuole, ci vuole) da convincere con la bontà, di
forma e di sostanza, di ciò che diranno. 1. E’ vero che ascoltando alcuni nostri leaders politici si
apprezza ancor di più il valore del silenzio, ma questo non è certo il caso né per Marrazzo né per
Storace. 2. Alcuni di quelli hanno preso troppo alla lettera Platone: “Coloro che governano una
nazione sono i soli che dovrebbero avere il privilegio di mentire per il bene dello Stato; nessun
altro può farlo.” Anche perché più che al bene dello Stato, alcuni sono stati colti, in flagrante, alla
ricerca del bene di se stessi. Ma questo non è certo il caso né per Marrazzo né per Storace, ai quali
infatti sarà lecito chiedere non soltanto ciò che hanno in testa, ma anche quello che hanno in tasca.
E questo commento ci porta al 3. “Non si fa politica con la morale, ma neppure senza” e questo è
vero e per Marrazzo e per Storace. Ad ogni modo chi verrà vedrà. Il Canova ha l’obbligo
(morale), visto che può, di dare, come sempre, l’opportunità ai suoi Soci ed ai loro amici di sentire
come i due maggiori pretendenti intendano governarci attraverso la Regione. Il resto non ci
appartiene.
I non Soci per prenotare seguano cortesemente le istruzioni per l’uso in Almanacco. Grazie.
Avendo spazio permettetemi di riempirlo con tre note.
A. La prima riguarda il ringraziamento profondo e sincero ai nostri amici che compongono il
Comitato di Lettura del nostro Premio di Letteratura Economica e Finanziaria. Quelli che
scelgono la terna che poi i Soci (e solo i Soci) leggono e votano. Il mio e spero il Vostro grazie per
il lavoro onesto e senza pregiudizi su cui si fonda la credibilità del nostro premio a: Annamaria
Biscaini, Antonella Ceschi, Pamela De Pasquale, Valentino Fedeli, Fiorella Gennari, Luigi
Giovannelli, Nicola Granati, Cesare Imbriani, Paolo Mascagna, Fausto Polidori, Wilma
Rotondo, Pio Scala, Giovanni Signore, Francesco Telesca, Dino Tripepi, Bianca Volterra (e
soprattutto Gerardo Luzzato che non è più con noi fisicamente, ma per sempre,
affettivamente, come ben detto dai suoi super amici in Almanacco).
B. Ritorno sul mio progetto di fare spazio a nuovi protagonisti nella gestione delle attività del
nostro Club perché ho avuto feedback contrastanti: chi plaude, chi è perplesso, chi resiste.
(Insomma niente di nuovo sotto il sole nei rapporti tra bipedi). “Il valore dell’uomo risiede nelle
poche cose che crea e non nei tanti possedimenti che riesce ad ammassare” (Gibran). Ma non basta
creare, bisogna anche conservare (in linea peraltro con il famoso spot: “come Dio crea, Cirio
conserva”) e possibilmente tramandare. Essendo trino nel mio modo di essere e di pensare, dopo
aver creato e conservato mi pongo il problema di tramandare. Alla mia età bisogna saper essere
generosi e lasciare spazi ad altri attori perché come diceva Seneca: “La vita è come una
commedia non importa quanto è lunga, ma come è recitata” (ed io faccio di tutto, da sempre,
affinché la mia commedia più che lunga sia, possibilmente, ben recitata). Peccato che alcuni
invece la interpretino spesso se non sempre come una tragedia. Ribadisco allora: non è che stia
suggerendo una Rupea Tarpea per gli anziani, categoria cui aspiro (se già non lo sono), poiché non
desidero lasciare anzitempo questa valle di piaceri e di gioie. Dico solo lasciamo che altri più
giovani ci affianchino nel gestire e comportiamoci con l’autorevolezza che viene riconosciuta a
coronamento di un modo di essere e comportarsi, piuttosto che proteggerci con l’autorità delle
cariche e dei titoli. D’altronde “l’esperienza e la filosofia che non generano l’indulgenza e la carità
sono due acquisti che non valgono quello che costano” ha detto qualcuno che sapeva formulare
queste frasi alate.
Tutto ciò premesso, un primo gruppo di giovani quarantacinquantenni (tutto è relativo nella vita) si
è offerto ed è stato accolto con simpatia nel Comitato di Direzione e nel Comitato di Solidarietà.
Nella vita quasi tutto, se si vuole, può essere visto in modo positivo come ci ha insegnato San
Paolo “Omnia Mundi Mundis” (tutto è puro per i puri, ma anche per i logici ed i razionali) e quindi
proviamo cioé ... lasciate che i più giovani vengano a me! Sorridete gente, sorridete.
Il vero cambiamento sarà dunque il passaggio del club dalla monarchia assoluta alla democrazia
(però sempe secondo i dettami di Sir Clement Richard Atlee, Primo Ministro Britannico).
“Democracy means government by discussion but it is only effective if you can stop people
talking.”
Fuori dalle battute ricordateVi che il tempo passa per tutti anche se nel frattemp io sono un pò
cresciuto, tu ti sei invecchiato e lui si è proprio rimbecillito. Allora cercate di portare (non in
ampolla) un pò di sangue nuovo di manager o imprenditore, con filtro intelligente, per favore, ai
professionisti, le vere cavallette dei club, a meno che abbiano lo stesso DNA-da-signori dei nostri
Soci professionisti (Quanto mi piaccio in questi slalom!).
C. Elogio al Socio Canova. E’ evidente che sono 27 anni che stiamo insieme per il solo piacere di
stare insieme, senza uno straccio di statuto o una ciofeca di regolamento o una magna (neanche
tanto) carta (quella tanta, almeno fino all’avvento dell’email) di atto costitutivo e malgrado questi
sproloqui mensili sempre meno cartacei. E’ quindi evidente anche e prima di tutto che stiamo bene
con noi stessi e non abbiamo bisogno di esser qualcun altro. Solo questa self-confidence e questo
sereno compiacimento di se stessi può fare accettare ai soci per quasi tre decenni lo stesso
megalomane presidente senza una pur piccola congiura di palazzo (anche perché non l’abbiamo),
qualche goccia di veleno o una spolveratina di pettegolezzi. Da qui la vera grandezza del
Canova: i suoi soci e la loro consapevolezza di essere unici, per un club unico. (Per favore
trovatemi un altro presidente che non si vergogni a scrivere ciò che io scrivo senza ritegno).
Al Canova anche Groucho Marx “quello che non accetterebbe di far parte di un club che lo
accettasse come socio” cambierebbe idea perché nel nostro club tentiamo di seguire piuttosto
George Washington “Associate yourself with men of good quality if you esteem your own
reputation”.
Solidarietà: In allegato troverete le opere di Solidarietà selezionate quest’anno dal nostro
straordinario (per abnegazione) Comitato. E’ il momento di votare e, se non l’avete ancora fatto, a
“collare” come suggerito da S. Agostino: “L’amicizia non è vera amicizia se manca il collante
della carità”. Hanno già dimostrato la loro amicizia gli amici elencati in Almanacco che hanno
collato fino a Euro 40,000 (circa).
Per la chiusura: “Senza cuor contento non c’è bene che valga, come col cuor contento non c’è
male che nuoccia in questo mondo.” (Massimo D’Azeglio) Senza retorica: sapere di averVi vicini
mi fa, da anni, il cuor contento. Grazie.
Le donne
sono state create
per essere amate
non per essere
capite
(Oscar Wilde)
CANOVA CLUB
Effemeride N°9/XXVII Anno
Prossimo cenacolo: Premio R.O.S.A. alla
donna di successo per Risultati Ottenuti
Senza Aiuti in compagnia, tra le altre (e gli
altri), di Laura Biagiotti, Lina Sastri,
Barbara Contini, del Comitato d’Onore e
del Comitato Pari Opportunità
Mercoledì, 25 maggio, Galleria Nazionale di Arte Moderna, Viale delle Belle Arti 131.
Cocktail ore 19.00 - Inizio serata 20.00 con cena a seguire.
CANOVA CLUB
Effemeride n. 9 / Anno XXVII
Cari amici,
non sono affatto d’accordo con questa massima generalmente accettata, e non solo perché ritengo
l’autore non nelle condizioni psicofisiche migliori per avvalorare con i fatti la sua affermazione. Io
credo, infatti, che le donne debbano essere amate, ma anche e sopratutto capite. Forse è meglio
capirle prima, per amarle di più dopo. Io non ho dubbi che la nostra società, almeno quella
occidentale, consapevole o meno, sia omocentrica ab ovo, per il diseguagliamento iniziale del
Padre Eterno che creò Adamo, by far, primus inter pares. E’ chiaro che Eva, non avendo potere, si
industriò allora nella seduzione. E mentre i pagani decisero per un’uguaglianza dei sessi almeno tra
gli dei, le nostre civiltà, con il potere persuasivo della forza fisica, decisero che le divinità ( e i loro
successori in Terra) fossero maschili. Non a caso, con sottile ironia e consapevolezza, Samuel
Johnson ammetteva “la natura ha dato alle donne un tale potere che la legge, giustamente (!), ha
deciso di dargliene poco”).
Con queste premesse, in un mondo dominato dai maschi, non è stato facile per la donna farsi strada
nella vita professionale e sociale, sopratutto da sola e/o con le proprie capacità, ed ecco perché il
Canova cerca di porre in evidenza le donne R.O.S.A., quelle che hanno avuto successo con
Risultati Ottenuti Senza Aiuti. E così nel nostro club, come sempre serio ma non serioso, le donne
di Canovalandia hanno montato il loro superbo e sempre più coinvolgente IV Premio.
Con l’ideatrice e coordinatrice, Carlotta Gaudioso e la presidente del Comitato d’Onore Beatrice
Marzano, Alessandra Oddi Baglioni, Marcella Tonnarelli, Nadia Tartaglia, e Maria Teresa
de Luca, hanno selezionato una quarantina di curricula (per la gran parte inviati da Voi), per
portare 15 Gentildonne R.O.S.A. al lunch delle semifinaliste dove si sono sottoposte al vaglio
attento e scrupoloso della Giuria della Critica che ha selezionato le 7 finaliste di cui troverete i
curricula (e la scheda votazione) in allegato. Possono e devono votare solo le donne, socie,
sostenitrici, amiche del Canova Club, ovvero mogli di soci e sostenitori, amici del nostro club, che
avranno pesi diversi nel voto. Quindi, gentili signore che venite in possesso della scheda-voto,
votate e fate votare. Appuntamento per tutte (e per tutti), mercoledì 25 maggio, nuovamente, alla
Galleria Nazionale d’Arte Moderna, per un'altra serata indimenticabile, nelle sale ... Canova,(!) tra
le opere d’arte più belle di questo stupendo museo, perchè possano ispirare qualche artistascultrice-pittrice, anche non R.O.S.A., ma finalmente al femminile in questo campo.
“Il far del bene è un rimedio potente che Dio ci ha preparato contro le più terribili angoscie, il
solo talvolta abbastanza forte da farci vivere alla speranza” (Lacordaire). Cari amici e soprattutto
carissimi sostenitori, è giunto il momento probabilmente più alto e toccante dell’attività del
Vostro club: quello della annuale consegna della Solidarietà. Sabato 7 maggio, a partire dalle
ore 12.00, chi sentirà il piacere-dovere di dare qualche ora del proprio tempo, si ritroverà a
Grottaferrata, nella Comunità di Capodarco (per Via Anagnina; quando dopo il GRA si dirama
in due percorsi, prendere a destra verso via Roma; al primo semaforo a destra per viale San Nilo;
prima dell’Abbazia di San Nilo, sempre a destra per via del Grottino: ci siete –. Al ritorno, by
partisan, sempre a sinistra).Per quel che mi riguarda, io ritengo la Solidarietà il fiore più
profumato e delicato di quelli seminati dal nostro Club (le altre specie sono, notoriamente,
l’Amicizia e la Cultura). Anche nella Solidarietà, il Canova ha deciso di ragionare con la propria
testa, e,quindi, il 7 maggio non sarà soltanto una festa per i nostri amici meno fortunati, (che
riceveranno l’assegno per pagare le loro fatture), ma anche e
soprattutto per quelle persone straordinarie, eroi silenziosi e senza riflettori, che dedicano il loro
tempo ai bisognosi. ”. Ricordiamo anche che è in programma un lauto, rustico pranzo e che c’è la
possibilità di nutrire lo spirito e la cultura potendo visitare l’Abbazia di San Nilo praticamente
contigua alla Comunità di Capodarco. “Caritas Christi urgent nos” (La carità di Cristo ci urge), se
qualcuno di Voi sentisse propria questa invocazione di S.Paolo ai Corinti chiami con…urgenza la
Solidarietà –tel 06/844611-per dare quattrini e/o partecipare alla “consegna
Questa effemeride deve informare i posteri dei due importantissimi precedenti Cenacoli mai
ancora commentati: quelli politico-sociali –territoriali delle Elezioni Regionali del Lazio.
Sapendo come sono andate a finire le votazioni, sarebbe facile oggi adattare la storia di quelle
serate ai risultati delle elezioni per ottenerne lustro per chiaroveggenza e/o intuito e/o capacità di
analisi politica .Al Canova, essendo liberi e non sponsorizzati, possiamo permetterci di essere
onesti fino in fondo anche in questo (per il resto non si sa, ma non metteteci alla prova). Al
Cenacolo Marrazzo facemmo conoscenza di una persona molto colta e per bene, che ammise di
stare studiando per poter servire al meglio tutti gli elettori, o meglio i cittadini, del Lazio. Con
molta chiarezza e determinazione espresse il suo programma e si fece accompagnare in sala dando
prova di grande umiltà (dote rara nei politici; infatti non lo era) da chi lo stava aiutando nel suo
lavoro. Tra gli altri, ben conosciuti dal Canova, ma non solo, Maurizio Venafro, Linda
Lanzillotta e il “nostro” sindaco Walter Veltroni che da sempre e con nostro orgoglio ha
mostrato stima e simpatia verso il nostro club (e noi verso di lui per essere sempre chiari e onesti).
Piero Marrazzo fu così entusiasta del nostro Cenacolo da impegnarsi a volere un filo diretto
continuo. Vedremo. Noi l’aspettiamo (come avremmo fatto anche con Francesco Storace) per
verificare tra un anno cosa ha fatto in concreto.
Il Cenacolo Storace fu ancora più ... particolare, perché a 2 ore dall’inizio, l’allora Governatore
seppe della riammissione, assolutamente inattesa, dell’Onorevole Alessandra Mussolini alla
competizione elettorale. Potete immaginare l’impatto emotivo e razionale che quella sentenza ,
causò nel nostro speaker. Malgrado tutto Francesco Storace decise che non poteva deludere gli
amici (e non ) di quel “club speciale” (sue parole) e si presentò nell’arena con qualche
comprensibile momento di ritardo, ottenendo un grandissimo ed unanime apprezzamento per il
suo esemplare comportamento.
Ancora una volta il Canova non entra nel merito delle competizioni elettorali. Il nostro club ha solo
il dovere di informare e, poiché, i soci del club sono tutte persone colte, di gran livello, capaci di
intendere e volere, non c’è mai pericolo di manipolazioni di chicchessia. Proprio questa sicurezza
nelle capacità di discernimento, valutazione e civiltà dei soci del Canova, ha permesso al nostro
club di offrire l’“in bocca al lupo” da parte di una dichiarata elettrice di centrodestra- Rosalba
Mazzamuto- a Marrazzo e di una sostenitrice del centrosinistra- Pamela De Pasquale- a
Storace, per ringraziare dell’amicizia contraccambiata dei due protagonisti .
Prima di chiudere, i soliti tre commenti che sceglierete Voi a chi dei due debbono essere
indirizzati. --*L’arte di vincere la si impara nelle sconfitte (Simon Bolivar); *La fortuna è il
nome che si dà alla capacità altrui (Bertrand Russell); *Per la politica, il carattere conta molto
più dell’ intelligenza; è il coraggio che conquista il mondo (Goebbels!!!)
Per finire il capitolo, a me piace però sottolineare senza ulteriori commenti il carattere portafortuna
del Vostro club, assolutamente e sempre bypartisan, per i due “amici” che hanno scelto di venire al
Canova : uno è diventato Governatore (!), l’altro…Ministro (!!).
Per la chiusura, visto che la Cina è sempre più vicina, ricorro a Lao Tze. “Chi è maestro nell’arte
di vivere fa poca distinzione tra il proprio lavoro ed il proprio gioco, la propria fatica ed il
proprio divertimento. Quasi non sa quale sia dei due. Persegue semplicemente il proprio ideale
di eccellenza in tutto quello che fa…Lasciando agli altri decidere se stia lavorando o giocando.
Ai suoi occhi sta sempre facendo entrambi”. Non ho la presunzione di essere ancora un Maestro,
ma certamente è da molto che studio e le effemeridi e Voi siete la testimonianza del mio
applicarmi. Grazie.
La donna ideale
deve soddisfare
il cervello, il cuore, la carne
Non trovando riuniti i tre
requisiti nella stessa persona,
è consentito il frazionamento.
(Alessandro Morandotti)
(Mia libertà interpretativa. In verità
Morandotti cita anima, spirito e sensi)
Effemeride
10/ XXXVII
Anno
EffemerideN.N10/XXVII
Anno
Prossimo cenacolo:
Gala di Fine
Annata
e degli
Mercoledì
22 giugno
2005,
Vigna
di buone
Sanauguri
Sebastiano,
Viavacanze
Appia estive,
con la partecipazione,
Antica,119
tra gli altri
non a caso,
Cocktails
oree19.30
del
Professor
Vittorio Grilli e del
Cena 20.30
…Professor Domenico Siniscalco
CANOVA CLUB
Effemeride n. 10 / Anno XXVII
Cari Amici (ma, questa volta, anche e soprattutto) Care Amiche,
è chiaro che il permesso di Morandotti può/debba essere esteso, a maggior ragione, a Voi donne.
Ho aperto con questa provocazione perché debbo parlare subito delle donne del R.O.S.A. e non ho
resistito al richiamo di un aforisma che arriva alle estreme conseguenze della mia teoria sulle 3C
che governano gli umani (che, a mio giudizio, sono felici solo quando i 3 recipienti che
rappresentano le 3C-Cervello, Cuore, Carne- sono colmi, cioè soddisfatti).
Fa oramai parte della storia del nostro Club anche la superba quarta edizione del Premio
R.O.S.A.: la manifestazione di attenzione concreta del Canova per le donne, soprattutto per quelle
dai Risultati Ottenuti Senza Aiuto (di patrimoni e/o famiglie importanti). Anche quest’anno il
lavoro del Comitato Esecutivo del Premio costituito da Maria Teresa De Luca, Alessandra Oddi
Baglioni, Nadia Tartaglia e Marcella Tonnarelli ed indirizzato dal Presidente del Comitato
d’Onore Beatrice Marzano e dalla ideatrice e coordinatrice del Premio stesso Carlotta Guadioso,
ci ha offerto uno spettacolo di rara bellezza e grande emozionalità: per il livello delle persone
coinvolte, per l’esclusività del luogo, per il sano desiderio di fare qualcosa di utile per la metà del
mondo più importante e meno gratificata. Una dimostrazione di grande creatività nel significato
datone da Steve Jobs (l’inventore di Apple): “La creatività consiste soltanto nel connettere le
cose”.
Dopo una selezione di 40 curricula vitae il Comitato della Critica (composto dal Comitato
d’Onore, dal Comitato delle Pari Opportunità e dalle stesse 15 semi-finaliste) ha selezionato 7
finaliste. 140 donne di Canovalandia hanno decretato il successo dell’imprenditrice Maria
Criscuolo con il 23 % del totale degli 834 voti, assegnandole così la splendida Rosa d’oro del
Premio. Maria, figlia di un funzionario di banca e di una casalinga all’antica, ha cominciato a 20
anni ad occuparsi di convegni e comunicazione. Ma è stato dopo la prematura morte del marito
che si è dedicata anima e corpo, in modo imprenditoriale, al suo progetto fino a diventare leader di
questa attività con il suo Gruppo Triumph. Madrina della vincitrice: una sfolgorante Laura
Biagiotti, capace di coniugare con raro equilibrio le 3 più peculiari componenti della sua
personalità: essere una donna consapevole, essere un’oculata imprenditrice, essere una
sensibilissima artista della più elegante moda italiana. Il Premio della Critica alla sicilianissima
ricercatrice Silvana Campisi (e non essendo io l’unico a votare non si è trattato di un Premio “agli
amici degli amici”) è stato consegnato da una delle componenti di maggior prestigio del Comitato
d’Onore, Linda Lanzillotta, nota (ingiustamente) più per i suoi trascorsi (tecnici) a fianco di
Amato e Rutelli che per le sue due lauree e per essere stata probabilmente il Commis d’Etat più
importante avuto dal paese al femminile: alla Camera, al Tesoro, al Comune di Roma e alla
Presidenza del Consiglio.
Due “riconoscimenti speciali” a due R.O.S.E troppo note per poter entrare in competizione. La
prima alla milanese Barbara Contini (con un CV tra i più straordinari che si siano mai letti a
Canovalandia, soprattutto nei suoi aspetti internazionali), consegnata dal “nostro milanese”,
Professor Vittorio Grilli (quando basta solo il nome!) non a caso un autentico pupillo di
Canovalandia. L’altra alla grande interprete dell’arte canora e teatrale: Lina Sastri. Madrina, la
vincitrice della terza edizione del Premio R.O.S.A., Ida Collu, Presidente dell’Associazione
Nazionale Sordomuti che ha saputo comunicare attraverso le parole della sua accompagnatrice ed
una gestualità che ha forse insegnato qualcosa anche a quella grande artista che è Lina. E Lina ha
regalato agli oltre 200 amici assiepati nella stupenda Sala d’Ercole della Galleria Nazionale
d’Arte Moderna qualche (troppo) breve minuto di grande interpretazione della grande attrice che
è. Cena sul terrazzo attiguo del Caffé delle Arti sotto le stelle “più luccicarelle” che Roma sa
offrire nelle sue più seduttive serate di primavera.
Giornata della Solidarietà. Uno speciale ringraziamento a tutti i Soci ed i Sostenitori che
(malgrado Friedrich Nietzsche “Se le elemosine venissero date solo per compassione, i mendicanti
sarebbero tutti morti di fame”) hanno permesso con le loro donazioni, (vedi elenco finale in
Almanacco), anche quest’anno, di organizzare la Giornata della Solidarietà. Eravamo oltre 100
amici a ... festeggiarci in una overdose di amicizia (mai fatale perché non è roba tagliata), a metà
maggio, in quella splendida iniziativa d’amore per il prossimo che si chiama Capodarco a
Grottaferrata. Con la nostra “Giornata” abbiamo raggiunto contemporaneamente tre grandi
traguardi: A)Alleviare qualche sofferenza pagando direttamente le fatture di bisogni veri, concreti
e verificati per un totale di oltre 55.000 Euro, distribuiti su 11 casi che, per un Club di Amici come
certamente è il nostro, non è un risultato marginale. B) Dire grazie noi ai nostri amici meno
fortunati, ascoltarli nella loro grande dignità e sentirci (un pochino) buoni sapendo che c’è ancora
spazio in noi per un gesto d’amore. C)Dire grazie noi, che ci occupiamo per un giorno e/o con un
assegno delle nostre sorelle e fratelli nel bisogno, a chi si occupa tutto l’anno con il loro tempo di
questi fratelli speciali.
Non è una minaccia ma una convinzione: il Club Canova presterà sempre più attenzione a questo
pilastro della sua attività. Chiunque volesse partecipare (chi vuol fare, sa come fare) sarà il
benvenuto tra coloro che già hanno meritato il nostro grazie per quanto hanno fatto finora,
soprattutto se avrà particolare sensibilità per gli anziani, prossimo focus. Ringraziamo, anche a
nome Vostro, il nostro generoso Comitato ad hoc, Giampiero Fedeli, Ugo Fidone, Fiorella
Gennari, Fausto Polidori, Alberto Rinaldi, coordinati dagli evergreens Antonio Boccini e Eolo
Poli Sandri, raggiunti quest’anno dai nuovi Danila Basile, Anton Giulio D’Amato, Carlo
Gilardi, Roberta Pappatà, Michele Pignotti, Nadia Tartaglia, che daranno presto prova del loro
impegno, per ora verbale (che è già molto, visto che lo sto pubblicizzando).
Prossimo Gala: Andiamo rapidamente (ahinoi) a chiudere la 27° annata con il Gala. Tre le novità
principali: A) Il luogo: l’Appia Antica, B) Il focus: lo star bene insieme tra amici e godersi il
tutto secondo i propri desideri piuttosto che dover seguire i tempi di eventuali (troppi) ospiti
speciali, C) La sorpresa: (di sapere) che non ci sarà sorpresa nella proclamazione dei Canoviani
d’Onore 2005. I Soci (e solo i Soci) e gli speakers del Canova hanno già scelto con i loro voti il
loro indiscusso beniamino dell’anno: il professor Vittorio Grilli, appena promosso da Ragioniere
a Dottò(re) Direttore del Ministero dell’Economia e delle Finanze. A confermare che è “bravo e
per bene” ci sarà il Ministro Siniscalco professor Domenico, già mattatore lo scorso anno- Un
tandem del genere basta e avanza per molti Gala, ma al Canova Vi porteremo qualche altro Amico
che avrete piacere di vedere e, soprattutto, sentire in quanto vero e proprio guru della
comunicazione. Per i doverosi dettagli dell’evento leggete in Almanacco la specifica lettera della
coordinatrice della serata Teresa Poli Sandri e ... arrivederci al 22 giugno per salutarci e farci i
doverosi auguri, che comunque ora Vi anticipo, per le meritate vacanze estive.
Il mio augurio è che possiate passarle nel modo che più Vi aggrada e che Vi faccia stare bene,
tuffandoVi… nell’ottimismo (e senza farVi salvare dai soliti intelligentoni menagramo). Ciò che
conta è che sia una Vostra scelta, perché si può fare a meno di tutto, purché non si debba. Che
possiate fare vacanze intelligenti o stupide, piene di azione o di sano ozio; al mare o ai monti o…
in città! L’importante è che tutti torniate con voglia di fare e di vivere un’altra stagione
gratificante della vita consapevoli che ad attenderVi ci sarà, tra le altre cose gradevoli che Vi
appartengono, il Vostro antico e giovanile Canova Club.
Per la chiusura ho scelto un’aforisma in cui credo solo nei giorni dispari: “Sono sicuro di essermi
meritato i miei nemici, ma non credo di aver meritato i miei amici”. (Whitman). Nei giorni pari,
cioè oggi, credo invece che se da una parte non sempre ho evitato di farmi dei nemici, certamente
ho fatto di tutto per meritarmi i miei amici del Canova, non fosse altro per il tempo che mi prende
(non meno di 10 ore) per scrivere questa effemeride di getto. DandoVi appuntamento a settembre,
Vi ringrazia per il Vostro affetto e la Vostra partecipazione il Vostro
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Anno XXVII - Canova Club