CANOVA CLUB ANNO XXVII EFFEMERIDI SETTEMBRE 2004 - GIUGNO 2005 CANOVA CLUB Effemeride n. 1 / Anno XXVII Ho un solo rimpianto nella vita: quello di non essere qualcun altro. (Woody Allen) Mercoledì 29 sett. 2004 Bentornato ai soci con l’Happening “Amor per Roma” con tanti amici noti Hotel Parco dei Principi Via G. Frescobaldi, 5 - Roma Attenzione agli orari. Cocktail ore 19. Inizio Happening ore 20. Cena a seguire. Per i non soci prenotazione accettata solo con cena o offerta di solidarietà. Cari amici, apro la nuova annata con il mio regista preferito perché mi facilita (le solite) tre riflessioni. a) Proprio l’essere invece noi, molto contenti di noi stessi, anche e soprattutto come Canoviani, ci permette questa sana autoironia! b) Ci sono almeno due persone ora che sono appena stati eletti Canoviani d’Onore 2004, che non hanno rimpianti per la loro vita: il Prof. Domenico Siniscalco e il Prof. Giovanni Maria Flick. c) Se proprio c’è qualcuno tra Voi che vuol essere qualcun altro, per 5 minuti, potrà esserlo senza rischi eccessivi, dal palcoscenico, al nostro prossimo Happening d’apertura ‘Amor per Roma’. Cari amici bentornati. E’ evidente dalla premessa che dopo le vacanze ho ora bisogno di ferie. Riflettiamo quindi, sulla prima riguardante il nostro club ed il farne parte senza rimpianti. Con l'inizio dell'annata, è d’uopo un accenno di programma e di strategia. "Cambiamento nella continuità" è la missione di quest’anno… perché tutto rimanga com’è. Per essere pratici e non fumosi. 1) Da quest’anno invece di chiamarmi Presidente (a vita) o Leader (Maximo) potete chiamarmi Capo o Boss (per quelli d’estrazione anglosassone).2)Per costringerVi alla solidarietà invece di adoperare i soliti ricatti morali di farVi sentire in colpa verso chi ha bisogno, stiamo organizzando un team di ricattatori professionali tra i nostri (ahinoi!) sempre più numerosi pensionati, perché indaghino nella Vostra vita privata;…non sarà difficile…3)Visto l’indubbio successo del Premio R.O.S.A. e/o del Canoviano d’Onore, stiamo studiando come mettere a profitto queste manifestazioni d’enorme impatto sulla vita professionale dei vincitori, (non a caso Siniscalco è diventato Ministro appena noi l’abbiamo eletto e premiato), stabilendo in anticipo quale debba essere la commissione che debbono pagare i concorrenti a) per essere nella lista dei votati b) per essere nella lista dei finalisti c) per essere i vincitori/le vincitrici. Ovviamente il ricavato andrebbe tutto in solidarietà. Per restare in tema sto anche pensando di istituire la carica di VPO(Vice Presidente Onorario) nel senso che i soci, ma anche i non soci, purché benestanti, che vogliano fregiarsi di questo titolo debbano pagare un onorario annuale; onorario che, comunque, andrà sempre in beneficenza perché, prima di tutto, noi siamo buoni e bravi. Come leggete, il sole ed il caldo hanno colpito anche quest’anno. Ma il bello è che una dozzina di anni fa (a ridosso o a riconca di mani pulite), quando cercai di far passare lo stesso concetto (tipo food for oil ovvero Vice President for money) ricevetti due telefonate da non soci (of course) di richiesta di dettagli più precisi per l’attuazione. Vediamo questa volta. “Chi non crede nelle coincidenze, le perde”. E' la seconda riflessione (di Alessandro Morandetti), nel pensare cioè a quegli amici che non sono stati presenti al nostro Gala di giugno, perché si sono persi un evento mai più ripetibile nella storia del nostro club: un involontario passaggio di testimone, pardon di Ministero, da Tremonti a Siniscalco. E’ successo che Voi soci avevate votato come Canoviani d’Onore 2004 il Professor Domenico Siniscalco ed il Professor Giovanni Maria Flick, con “padrini” rispettivamente il Professor Antonio Pedone e il Professor Mario Sarcinelli e come "super padrino"(carica notoriamente ambita da Lega e dintorni) di tutti il Professor Giulio Tremonti.(Se non sono professori, al Canova noi li schizziamo, in base al proverbio “quelli che possono fanno, quelli che non possono insegnano”). E fino a questo punto niente di nuovo, tenuto conto che eravamo circa 300 persone in quello splendido posto che si chiama Casina di Macchia Madama, che il tempo bello era stato concordato direttamente con il Padre Eterno, che il cibo era da Oscar e che erano presenti le solite centinaia di personaggi noti all’altezza della fama del nostro Club, come hanno testimoniato i giornali il giorno dopo. In più, a completare la serata, c’era una grande e poliedrica artista come Elena Bonelli ed il nostro socio ad honorem Alessandro Villeggia, artista multivoce capace di imitare tutti i vip (Tremonti per primo) in modo superbo (non solo per Tremonti) e simpatico. Ma il più bravo artista della serata è stato senza dubbio l’allora ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Lui stesso, già Canoviano d’Onore, prima che Ministro, aveva chiesto infatti, educatamente, lo stesso pomeriggio del 25/6, se ci fosse un free dinner per lui al Canova. Non senza fatica gli abbiamo così trovato posto e lui ha potuto fiorettare con tutti i suoi amici presenti, avvicendatisi sulla pedana. E "gli uomini importanti, come dice il nostro socio Vincenzo la Mattina, fiorettano, ragionano e disquisiscono con la testa e con il sedere.Testa perchè intelligenti e sedere per la poltrona in cui siedono". L’incrociar di cultura tra Tremonti e Sarcinelli su Kafka, per la serie “parla a suocera perchè nuora intenda”, resterà fra gli show più eleganti e raffinati del Vostro Club. Non è un caso se è proprio nella scherma che gli italiani eccellono nelle olimpiadi. Ad un certo punto al Canova abbiamo vissuto inconsapevolmente tutti, uno di quei rari momenti irripetibili nel significato più autentico del termine. Avevamo sul podio, tre Ministri della Repubblica. Uno past: Flick; un attuale: Tremonti ed un incoming: Siniscalco.(Ma in verità era un poker perché includeva Sarcinelli) Non so cosa ne pensi Giulio sull’argomento, ma so cosa deve pensarne Domenico: il Canova Club gli porta decisamente fortuna, e lui a noi. Ancora una volta Siniscalco è stato dirompente per simpatia ed intelligenza. Prima di tutto perchè grazie a quelle doti aveva ottenuto dai soci Canova più voti di tutti gli altri concorrenti. Poi per aver centrato ancora una volta lo spirito e l’atmosfera della serata ricevendone immediato entusiastico feedback da tutti i presenti; Terzo perché ha saputo mostrare, anche in quella occasione, in un connubio di rara sensibilità e amicizia, rispetto dei ruoli, autonomia di pensiero e di comportamento verso il suo capo di allora. Senza entrare in giudizi tecnici permettetemi, con le parole di Arthur Shopenauer, di darne uno etico su questi nostri due Canoviani d’Onore così esposti in questi e quei giorni al bombardamento mediatico. “La gloria si deve conquistare , l’onore basta non perderlo.” Ed entrambi l’onor non l’hanno certamente perso. Bravi quindi Domenico e Giulio, ma bravo anche Giovanni Maria (Flick) che ha visto premiata dai soci la sua bravura e la sua onestà intellettuale peraltro mostrata al Canova con il record delle presenze, 3, quale speaker: una come professore-avvocato, una come giudice, una come ministro. La terza riflessione della premessa porta direttamente al cuore della nostra serata d’apertura. Senza tener conto della promessa fatta a noi stessi lo scorso anno, spossati di fatica e di gioia per il successo del primo folle “Happening 25/60”, di non sfidare il Fato nuovamente, abbiamo deciso di riprovarci per festeggiare il Vostro ritorno. Invece di darVi un tranquillo "Bentornati!" come fa un qualsiasi club che si rispetti all’inizio dell’annata, il Vostro ha deciso di offrirVi il peggio di sé, lasciando libero (e disastroso) sfogo all’altro che è in noi. Per tema abbiamo scelto Roma e il suo bifronte Amor. Ovvero il nostro Amore per Roma, per questa stupenda, incredibile città che il Padre Eterno e/o noi abbiamo scelto per viverci orgogliosi e felici. “Il temperamento artistico è una malattia che affligge i dilettanti” ha detto qualcuno che se ne intende, ed aggiungo io, affligge anche gli amici dei dilettanti che verranno a sentire e vedere cosa Vi abbiamo preparato in un mese: tra canzoni, poesie, prosa, satira, cammei, testimonianze da Roma antica a Roma odierna. Il cibo sarà orchestrato come sempre sapientemente dalla nostra Michela Capasso e distribuito su quattro gruppi differenti di menù esclusivamente “romani”, dal farro alla trippa, tutti rigorosamente conservati in celle frigorifere dai tempi di Giulio Cesare in Gallia per la gioia del Vostro palato. Ad oggi, (perché altri sono attesi), hanno dato adesione a partecipare (più di massima che di minima, anche perché li paghiamo con la sola moneta della gratitudine), tra gli altri: Abete, Angela, Lanzillotta, Massimo, Pietrangeli, Quintieri, Rivera, Ruspoli Storace, Veltroni …. Per la chiusura chiedo aiuto a Giovanni Papini “Il pensiero che non può essere detto in poche parole non merita di essere detto”. Il pensiero che ho ora da dirVi è di salutarVi e ringraziarVi se siete arrivati fino in fondo a questa lettura. Quindi: grazie e ciao. CANOVA CLUB Effemeride n. 2 / Anno XXVII Se non hai riso per una settimana la tua vita comincia a perdere di significato. Soprattutto se sei un cinese. (Mario Muraro) Giovedì 4 novembre 2004 Ing. Pier Francesco Guarguaglini Presidente e CEO Finmeccanica Parco dei Principi Via G. Frescobaldi, 5 Roma Cocktail 18.30 Conversazione 19.30 Cena a seguire Cari amici, questa verità per i cinesi continuerà ad avere un suo valore per pochi anni ancora, visto il ritmo frenetico di crescita economica di quel Paese. Rimane integro il valore dell’ammonimento per tutto il resto del mondo, eccetto per i Canoviani, specie quelli che a fine settembre hanno riso di cuore al nostro Happening di apertura “Amor per Roma” Abbiamo infatti deciso che quest’anno il tema conduttore della nostra attività sarà di occuparci di nuovo della nostra stupenda città. E prima di affrontarlo in alcuni suoi aspetti peculiari al nostro Club, come quelli economici (vedi prossimo cenacolo), abbiamo deciso di dedicarle una Serata d’Amore, con tutti coloro che amano Roma per scelta (senza necessariamente esservi nati, come chi scrive). Ricordando Cicerone “Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle squisitezze delle portate, ma dalla compagnia degli amici e dai loro discorsi”, la SPQR dei CC (Sono Pazzi Questi Romani del Canova Club) ha chiamato al proscenio un po' di amanti speciali di Roma. Per primo il suo primo cittadino: il sempre più (bypartisan) Sindaco di tutti, Walter Veltroni. Fa bene al cuore avere conferma di tanti primati (e non solo di bellezza) di questa nostra inimitabile città [e per questo talvolta vituperata dai (giustamente) invidiosi e gelosi]. Solidarietà, crescita culturale, civiltà di comportamento, sicurezza: questi i motivi di orgoglio senza arroganza che ci ha trasmesso Veltroni. Certamente ci sono alcune aree dove dobbiamo migliorare: il lancio di oggetti dalle tribune dello Stadio (non si può non invidiare la civiltà milanese e la nota prodigalità meneghina che adopera i motorini invece che 50 centesimi di euro anche se senza la stessa precisione di tiro del probabile nostrano idiota Guglielmo Tell); i cassonetti dei rifiuti (vedi capitolo successivo sull’AMA) e soprattutto le deiezioni dei cani per strada detta anche la sindrome di Circe, quella che trasforma le persone (cosiddette normali) in maiali e di cui soffrono troppi padroni di cani.. “A Wartere, grazzie pé l’ammicizia che c’jai per Canova!” Per la poesia in stretto vernacolo hanno recitato versi: del padre, l’affabile Principe (Lilio) Sforza Ruspoli e suoi il nobile (di cuore) consulente finanziario (e nuovo Pasquino di Roma) Sergio Fuscà. Per le canzoni romanesche un poker d’assi, o meglio una doppia coppia: due Regine e due Re: la legittima Regina del cuore del Presidente dell’ICE, Beniamino Quintieri, Donna Rossella, e la Regina del Cinema, Teatro e Televisione: la splendida (in tutti i sensi) Elena Bonelli. Il Re incontrastato delle attività artistiche del nostro Club, responsabile dell’Osservatorio delle Piccole e Medie Imprese di Palazzo Chigi, Carlo Capria. Il Re dei Re dell’arte dell’intrattenimento (non solo canoro) all’Arciliuto di Roma: Giovanni Samaritani. Per i Paesi stranieri, la Francia con il suo coltissimo Ambasciatore Loic Hennekinne con un tributo speciale di Emile Zola al suo (e al nostro) Palazzo Farnese. Sensibilissimo rappresentante del suo Paese, Monsieur Hennekinne ci darà presto la possibilità di mostrare l’”Amor dei Canoviani per la Francia” a … Palazzo Farnese. Per la stampa straniera Jeffrey Israely, corrispondente di Time Magazine, così innamorato di Roma e dell’Italia d’averne sposato una figlia. Per i servizi offerti dalla Città ai cittadini, il Presidente dell’AMA, nonché socio Canova, Massimo Tabacchiera, che con delicata autoironia ha saputo parlarci, con i toni poetici del caso, della “monnezza” di cui si occupa con grande orgoglio più per servizio civico che per soldi. Per la cultura, il sinonimo più ineccepibile d’Italia, il “nostro” Piero Angela che ci ha erudito sul simbolo di Roma laica: il Colosseo, del quale sta completando un lavoro grandioso che ci regalerà a Natale in televisione. Per lo sport, il premio oscar simpatia, Nicola Pietrangeli.. Per il cibo, l’insuperabile professionista Michela Capasso di Grandi Feste, che ha disegnato i quattro menù con cui ci siamo "abbuffati" liberamente con piatti di Roma Contemporanea, Roma Papalina, Roma Medievale, Roma Imperiale. Hanno infine deciso di partecipare a questa festa per la più affascinante città del Mondo anche alcuni dei suoi figli più cari: Alberto Sordi, Aldo Fabrizi, Nino Manfredi, Carlo Verdone ecc. ecc., attraverso le voci di Alessandro Villeggia, il nostro Canoviano delle Ferrovie dello Stato. Per questo favoloso pane et circenses in salsa Canoviana, abbiamo pagato, come sempre al Canova, con le tre monete di cui siamo emittenti di fama mondiale: amore, stima, riconoscenza , convinti come siamo da circa sei lustri di successi che “if you pay peanuts, you get monkeys, but if you pay love, esteem and gratefulness, you get the best around, e a gratise” per dirla in albionico/romano. A conclusione dell’Evento che inaugura l’anno sociale del Club, il grazie del Canova agli amici, soci e non, che con il loro impegno e partecipazione (anche se con tempi e capacità diverse) hanno reso possibile questa seconda superba follia di Canovalandia Entertainment: Carmelo Balsamo, Danila Basile, Cinzia Cotellessa, Maurizio Cuscinà, Benito Grassi, Francesco Micocci, Giacomo Nicastro, Roberta Onorato, Francesca Pietroniro, Vittorio Baldini, Sabina Ciuffa, Maria Teresa de Luca, Giuseppe Ibrido, il Vice Presidente del Canova Teresa Poli Sandri. Il grazie più speciale al Segretario Generale del Club Gabriella Gerace, Coordinatrice della Serata. Prima di presentarVi la prossima serata debbo fare una premessa non facile, e più precisamente una mia “diagnosi” (che, come ha detto il grande Karl Kraus è una delle malattie più diffuse) della situazione economica di Roma. La globalizzazione e/o la devolution e/o la privatizzazione e la delocalizzazione delle grandi aziende statali ha portato ad un oggettivo impoverimento della nostra Città in termini di posti di lavoro ovvero di reddito, di spesa, di consumi rispetto al recente passato. La Città è rimasta peraltro l’unità di identificazione, il minimo comune denominatore in cui riconoscersi e fare convergere i nostri interessi collettivi, soprattutto in termini servizi e qualità della vita. Se tutto ciò è vero, tutti noi che viviamo in questo perimetro d’interessi comuni e solidali, abbiamo il diritto-dovere di impegnarci, tutti, al massimo per sostenere, tutti, le iniziative (ripeto tutte) economico-industriale-finanziarie che possano creare posti di lavoro e quindi ricchezza in questa Città. Bene, se tutto ciò che ho detto è vero, allora capirete perché è nostro dovere dare spazio alle imprese che operano a Roma. Tutti noi dobbiamo quindi essere molto orgogliosi di Finmeccanica e tenercela ben stretta e fare in modo che si creino i presupposti perché oltre che la testa ci sia qualche altra sua struttura portante localizzata a Roma. Finmeccanica è peraltro una delle poche realtà industriali di peso e prestigio internazionale rimaste in Italia sia come industria pesante che come tecnologia innovativa. Senza ipocrisie e stupidità (tipo quella di rinunciare all’energia nucleare per poi importarla dai siti produttivi vicini ai nostri confini), dobbiamo essere orgogliosi della nostra qualificata industria militare e dello splendido fiore all’occhiello che è l’industria elicotterista di cui, grazie a Finmeccanica, siamo leader nel Mondo. Per capirci con una metafora (non sono sicuro quanto azzeccatissima), questa industria è come un fiammifero: ci puoi fare un incendio o ci puoi fare un caffé. Di ciò dobbiamo dare merito e credito ad un manager schivo e determinato come certamente è l’Ingegner Guarguaglini che (off-the-record ai giornalisti), si concentrerà su “Finmeccanica: la sfida del primo gruppo italiano nell’alta tecnologia”. Per prepararVi meglio a questo importante evento, allego per coloro che ricevono l’Effemeride via email il CV dell’Ingegner Guarguaglini ed una sua intervista esemplare a “Il Sole 24 Ore”. Prenotazioni per i non soci come sempre in Segreteria o utilizzando il numero 06-36003732, o utilizzando il modulo in Almanacco o l'indirizzo email: [email protected] Solidarietà: “Nessuno può essere buono a lungo se non c’è richiesta di bontà.” Questo paradosso di Bertold Brecht mi porta ai tre obbiettivi della Solidarietà di quest’anno: 1) chiederVi di presentare/indicare opere di solidarietà da Voi stessi conosciute, soprattutto quelle legate al mondo degli anziani. 2)Chiedere a chi ha cuore, e vuol trovare il tempo, di partecipare al nostro medagliatissimo Comitato. 3) ChiederVi … i soldi presto e subito per essere emulati dagli altri amici e raggiungere quelli che l’hanno già fatto: Alberini M, Alegi P, Baldini V, Balsamo C, Battiato L, Ciorra E, Ciuffa S, Criscuoli A, Cuscinà M, Faranda M, Gori A, Hercolani Gaddi L, Liberati R, Lupi M, Macconi G, Magliulo F, Magnifico G, Martello M, Marzi M, Masciotti E, Mazzi G, Minotti M, Poli Sandri E, Panzeri C, Pellicanò F, Rinaldi P, Sarcinelli M, per un totale di euro 9200. Per la chiusura: “Le decisioni giuste vengono dall’esperienza. L’esperienza viene dalle decisioni sbagliate.” (David A. Higdon) La decisione giusta di chiudere ora questa effemeride deriva dall’esperienza di decisioni sbagliate come questa: avrei dovuto chiudere molto tempo prima. Vi saluta caramente chi deve fare ancora molta esperienza. CANOVA CLUB Effemeride n. 3 / Anno XXVII Usually the staff of the company play football. The middle level managers are more interested in tennis. The top management usually has a preference for golf. Finding: As you go up the corporate ladder, the balls reduce in size. (Corporate lesson 1) Lunedì 29 novembre 2004 Ospite: Università di Tor Vergata Facoltà di Economia, la migliore d’Italia Renato Brunetta, Marcello Messori, Luigi Paganetto, Beniamo Quintieri, Nicola Rossi si confronteranno su Economia Internazionale (Lisbona) ed Economia Italiana (Finanziaria). Grand Hotel Parco dei Principi, Via Frescobaldi, 5, Roma Cocktail h. 18.30, speech h. 19.30, cena a seguire Prossima-Prossima serata è quella di Natale, ovvero dello scambio degli auguri di fine anno. Per favore, segnateVi sull’agenda : domenica 12 dicembre, Hotel St. Regis Grand, Via Vittorio Emanuele Orlando, ore 19.30, cocktail; ore 20.30, dinner Cari amici, ho pensato fosse utile che ogni socio e/o lettore potesse misurare il livello di carriera raggiunto, anche perché questo test ci è stato fornito da uno che se ne intende: il socio head hunter Giuseppe Campellone. Fatemi sapere,per favore, a quale gioco giocate, per conoscere qual è il livello di carriera mediana dei canoviani. Chi, certamente, non si diletta con alcun tipo di palla (né fisica, né verbale, anche se da giovane staff era compagno di squadra del mitico Picchi al Livorno), è certamente l’Ing Pierfrancesco Guarguaglini, graditissimo ospite del nostro ultimo cenacolo. E’ fuori discussione che Finmeccanica, con il suo arrivo, e senza prendere rincorse di proclami e chiacchiere, abbia fatto un salto di qualità. Come ha detto Benito Mussolini (sperando che non sia tabù citarlo), “bisogna porsi delle mete per avere il coraggio di raggiungerle”. Guarguaglini se le è poste e ne ha raggiunte molte; in altre ci sta arrivando, come ha spiegato da ingegnere, rispondendo cioè chiaro, preciso e senza contorni affabulatori alle oltre venti domande dalla platea. ( NDR malgrado ciò, alle 22.45, come da leggenda, tutto si è concluso con canoviano rispetto dell’orario). Il successo di Guarguaglini è nei risultati, nei numeri. Esiste merito senza successo, ma non esiste successo senza qualche merito, (ha scritto Francois de La Rochefoucauld). Con passione ( il solo oratore che persuade sempre) e competenza, il Presidente e CEO di questo grande Gruppo Italiano ci ha raccontato una storia di successo della nostra industria: quella di un’impresa di cui essere orgogliosi e tra le pochissime internazionali da esibire, che lui ha ricostruito prestando, come Pirandello, l’orecchio a tutti e la bocca a pochi. Grazie Piero, Ti aspettiamo di nuovo, presto, quando racconterai, ad altre 250 persone silenti, ed ammirate, i nuovi successi di questa nostra industria di eccellenza, con testa a Roma Il prossimo cenacolo è un ritorno alle origini del nostro Club: parleremo di Economia. E ne parleremo con un altro importante motivo di vanto per Roma, poco conosciuto: la facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Tor Vergata. Sono certo, purtroppo, che non molti sanno di questo primato scientifico e manageriale e non mediatico e di marketing. Da cinque anni, il Censis-La Repubblica stila una classifica della (Grande Guida all’)Università in Italia. La graduatoria comprende: produttività, didattica ed elevato standard di offerta dei corsi di laurea, ricerca, profilo dei docenti, rapporti e cooperazioni internazionali. (Chi ne vuol sapere di più, visiti la pagina web: http: //www.repubblica.it/speciale/2003/universita/metodo/html) Nei primi tre anni Tor Vergata si è classificata seconda, con le prime sempre diverse. Da due anni è prima. In altre parole, il risultato è che la miglior facoltà pubblica di economia e commercio in Italia, è quella che sta nella nostra Roma, messa su pezzo per pezzo da Luigi Paganetto e dai suoi amici professori, tutti con lo stesso DNA, scoperto da George Bernard Shaw: “He who can, does. He who cannot, teaches”. In pochi anni, Luigi ha messo in moto una facoltà straordinaria di liberi pensatori, liberi di pensarla come lui. Ovviamente scherzo, come si può fare con un amico di lungo corso del nostro Club e Canoviano d’Onore d’annata. La verità è esattamanete l’ opposto di ciò che ho appena scritto per burla goliardica: a Tor Vergata sono tutti uniti dalla mancanza di interessi comuni. Non a caso ci parleranno della congiuntura in Italia e nel mondo due cattedratici di centro destra (o, se volete, di supporto intellettuale-scientifico al Governo) come Beniamino Quintieri (peraltro anche Presidente dell’ICE) e Renato Brunetta (peraltro anche consulente di Palazzo Chigi) e due cattedratici di centro sinistra (o se preferite dell’intellighenzia più sofisticata dell’opposizione.) come il già consulente del Primo Ministro D’Alema e del ministro del Tesoro Visco: Nicola Rossi, oggi deputato DS e l’economista con 12 pagine 12 di CV e con una gamma di specializzazioni impressionanti- oggi focus sulle pensioni-, Marcello Messori. Tutti, comunque, sono abituati a lavorare in équipe, struttura essenziale per poter dare la colpa a qualcun altro se le cose non vanno bene. Entrambi gli schieramenti si sono scelti un aforisma come bandiera di team. Per i supporter del Governo del momento “Non esistono governi popolari. Governare significa scontentare”(Anatole France).Per gli oppositori “Niente va mai così male che non possa andar peggio” (Bloch). Queste due illustri coppie saranno coordinate al nostro Cenacolo, come nella loro Facoltà, dal nostro Paga-netto. (ed Incassa-lordo i consensi dei suoi quattro amici da lui stesso organizzati peripateticamente per noi) al richiamo del suo maestro, Aristotele che, non a caso, come Luigi, ripeteva di frequente:”Amici miei, non esistono amici!”. In un club che trasuda economia da tutti i (pori dei) soci (ordinari, straordinari, d’onore ecc.ecc) è da aspettarsi un super pieno di fini pensatori per rendere più indistricabile la serata. Per i non soci prenotazioni come da indicazioni in Almanacco. Come indicato in apertura, per timore che possiate essere costretti a dire di non poter venire, perché la notizia Ve l‘abbiamo data troppo tardi ed avete altri programmi, Vi impegniamo fin da ora con il Cenacolo di Natale. Per la verità, fa un certo effetto parlare di Natale con queste temperature estive ai primi di novembre, ma tanto ci passa l’effetto serra, il surriscaldamento del Niño e la calura della Niñetta o di chi preferite Voi. Mentre da una parte non voglio svelare quello che non so (cioè che festa ci sta organizzando Teresa Poli Sandri), dall’altra so chi ci sarà certamente, come ospite speciale: Il Governatore del Lazio, Francesco Storace. Ognuno di Voi è libero di associarlo a qualsiasi personaggio natalizio del presepe, esclusi gli animali, per spiegarVi la sua presenza, ma coloro che conoscono la ferrea legge bipartizan del Canova, sanno che dovevamo dare ad una controparte di Veltroni l’opportunità della platea Canova, dopo il successo personale del nostro Sindaco all’apertura della nostra annata. Ci aspettiamo peraltro un altro successo personale di un altro sicuro (e verace) amante della nostra stupenda Città. Chi conosce Francesco, sa che ci sarà, ad ogni modo, un suo salmo vero e sanguigno nel segno della pace imposta dal periodo natalizio. Però, anche se il clima sarà natalizio e quindi bucolico e quindi pastorale, non mi aspetto Storace seguito da pecore (né da ‘er Pecora) e francamente neppure da lupi e lupacchiotti, malgrado la sua nota fede e febbre romanista. Sarà seguito invece dalla nostra legittima curiosità di sapere cosa sta facendo lui (dopo aver ascoltato Veltroni) per la nostra amatissima città. A proposito di Lazio (non regione) e di lupacchiotti della Roma, io continuo a ripetere che pur essendo romanista di cuore, sono anche laziale di testa, come mia seconda squadra, perché quella bianco azzurra è pur sempre un’azienda che produce lavoro e benessere a Roma. Non avete idea di quanti romani (romanisti) preferirebbero emigrare pur di non accettare un lavoro dalla Lazio Calcio. Ancora una volta, per molti, il cuore/la passione è più forte/ importante del cervello/della ragione. Ancora una volta non capisco perchè non possano coesistere. Solidarietà: Ha detto uno che aveva vissuto abbastanza per sapere che era vero: “Se aiuti un amico nel bisogno, non si scorderà di Te la prossima volta che ha bisogno”. Allora è meglio aiutare la Solidarietà Canova 2004-2005 come hanno già fatto tutti gli amici elencati in Almanacco per un totale di Euro 12.500. Per l ‘aforisma di chiusura, torniamo alla pace natalizia e al “nostro” Roberto Gervaso: “ La pace dei sensi è il primo passo verso quella eterna”. Ammette di essere un guerrafondaio e dichiara tutto il suo odio per questo tipo di pace il Vostro “irriducibile”amanuense (in tempi di IT) che Vi abbraccia con affetto. CANOVA CLUB Effemeride n. 4 / Anno XXVII Un chiacchierone è uno che ti parla degli altri; un noioso è uno che parla di sé; un conversatore brillante è uno che ti parla di te (Lisa Kirk) Domenica, 12 dicembre 2004 Auguri Amicizia e Solidarietà sotto l’Albero di Natale del Vostro Club Hotel St. Regis Grand Via Vittorio Emanuele Orlando, 3 Aperitivo dalle ore 19.30. Cena alle 20.30 Intrattenimento a seguire Carissimi (per le festività, i superlativi assoluti sono relativamente permessi) amici, al prossimo Cenacolo di Natale potrete portarVi da casa i Vostri conversatori brillanti preferiti organizzandoVi un tavolo con almeno 8 presenze su 10 posti disponibili. Se invece siete persone di grande fede e credete che al Canova non incontrerete mai né chiacchieroni né noiosi, sedeteVi dove trovate posto e godeteVi i nuovi amici che troverete. Essendo per definizione, molto particolare, al prossimo Cenacolo ci sarà molto più tempo oltre che per conversazioni infratavolo per rapporti infratavoli con esclusione, almeno in questa occasione, di lancio di oggetti, comprese le molliche di pane a forma di palle di neve e di tovaglioli di carta a mò di comete filanti. Queste facezie celano invero il nostro compiacimento di offrire ai nostri soci e ai loro amici una Serata, nel senso più letterale della parola, speciale per le (usuali) 3 motivazioni. Primo: il piacere dell’amicizia, lo stare tra di noi per questo convivio rituale e beneaugurante per il nuovo anno che entra. Ritrovarsi a brindare, a farsi gli auguri in buona salute, con i vestiti giusti per l’occasione è anche un modo per dire grazie al Padre Eterno per i doni ricevuti anche quest’anno e di sicuro auspicio per il prossimo(inteso e come anno e come persona che ha bisogno. Rendersi conto di quanto si è fortunati aiuta ad essere generosi). Secondo: il luogo; la scelta dell’Hotel. St. Regis Grand parato a festa non è ovviamente casuale. Il Canova Club da sempre ha fatto della qualità il suo voler essere; il risultato quest’anno è il godere una delle gemme di Roma più preziose nel suo genere. La sua storia inizia a Londra verso la fine dell’Ottocento, ad un ricevimento offerto dal noto albergatore Cesare Ritz. Tra gli invitati, l’allora Presidente del Consiglio italiano, il marchese di Rudinì, espresse il desiderio di avere anche in Italia un albergo moderno. All’epoca Roma aveva mezzo milione di abitanti e la vita sociale si svolgeva solo tra le mura dei “palazzi privati”. L’investimento messo a disposizione da Ritz fu di 3 milioni e mezzo di lire italiane. L’11 gennaio 1894, fu così inaugurato il Grand Hotel, con un ricevimento di mille invitati inclusa la neve, copiosa per l’occasione. Da allora questo Grande Albergo ha ospitato moltissimi re e capi di Stato, personaggi del mondo dello spettacolo, ricchi aristocratici, scrittori famosi e grandi finanzieri. A proposito di questi ultimi due gruppi di ospiti, gli annali di storia contemporanea riportano che circa 35 anni fa in due suite di questo, fino e dopo quel momento ineccepibile Hotel, si facilitò la nascita (a quel tempo l’aborto non era legalizzato) e la crescita, per sei mesi, di un bipede tricefalo non a caso mai più riprodotto neppure in laboratorio: un bancario di JP Morgan, un aggregatore indefesso di gente in club, un inarrestabile grafomane che Vi colpisce ancora, ogni mese, da oltre 27 anni, con le sue Effemeridi. Anche questa è storia vera (anche se personale e con la minuscola). Infatti, poiché il grande John Pierpoint Morgan è morto in una delle stanze del Grand Hotel, quando l’omonima banca decise di aprire le proprie attività a Roma, anche per motivi scaramantici, lo fece dalle stesse stanze di questo sontuoso edificio. Così anch’io, assunto senza logica e per il posto sbagliato, mi ritrovai a lavorare in quegli ambienti che grondavano un’opulenza mai immaginata. Ricordo che per molti giorni ebbi il problema di ricordare a me e a qualche ospite,che aveva capito subito il mio status, che ero lì a fare il bancario e non il ragazzo ai piani! Terzo motivo per esserci è l’usuale intrattenimento non usuale. Ricorderete che a settembre all’Happening Amor per Roma abbiamo avuto tra gli altri ospiti il Sindaco Walter Veltroni. Ora a mantenimento della promessa fatta allora è il turno del Governatore del Lazio. Francesco Storace com’è noto ha una spiccata personalità con tutto ciò che questa qualifica comporta a seconda di chi ascolta, ma è anche “uno vero” e certamente un romano e un romanista (un di più che qualifica positivamente, visto da chi scrive) che ama profondamente la nostra stupenda città. Francesco, come Walter, parlerà, brevemente e senza rete, anche se credo che c’è un argomento che non potrà non interessare tutti quanti noi: il nuovissimo Statuto della Regione Lazio, una vera primizia nel suo genere. La spiegazione la lascio alle stesse parole del Governatore all’atto della presentazione ufficiale pochi giorni fa “Questo è un documento che mette l’uomo, il cittadino, al centro di tutto, tenendo ben presenti le radici Cristiane della nostra società che ha alla base la difesa della famiglia, la tutela della vita e la solidarietà”. La parte artistica della nostra serata è affidata tra gli altri (a sorpresa anche per noi a questo momento) ad un recente amico del Club che si è trovato bene con noi (e noi con lui): Giovanni Samaritani, figlio d’Arte e di Enzo, nato non troppi anni fa ... all’Arciliuto che spazierà per noi in molti aspetti della sua creatività. Il nostro one-man-show (cui non si applica di certo il noto anatema di Leo Longanesi “L’Arte è un appello al quale troppi rispondono senza essere stati chiamati”) ci porterà, con garbo ed emozioni, anche verso la Solidarietà, di cui, al Canova, siamo portatori sani sempre e conclamati a maggio e a dicembre. Ricordo infine, solo ai soci, che questa è una cena in quota annuale (salvo piccolo conguaglio). Questa Effemeride esce in edizione straordinaria ovvero in anticipo sulla tempistica naturale per permetterVi di avere per tempo le notizie sul Cenacolo di Natale. Ciò mi impedisce, ora, di farVi sapere com’è andata a finire la serata di novembre sull’Economia, perché deve ancora avvenire. Una cosa la so di certo: quando con Luigi Paganetto abbiamo pensato di offrirVi una serata di economia tenuta dalla migliore facoltà d’Italia, non potevamo immaginare di fare un centro che più centro non si può: parlare di Finanziaria tra economisti della stessa facoltà di Tor Vergata che si stimano ma che la pensano in modo diverso. Insieme a Renato Brunetta (vero match winner di questa finanziaria), Beniamino Quintieri, Nicola Rossi e Marcello Messori ci saranno moltissimi altri economisti in sala per un ... grandissimo, indimenticabile spettacolo che va oltre ogni immaginazione come ricorda sull’argomento la celebre pièce in quindici parole: “Avete qualcosa sull’economia?” chiede un tale in libreria. “Laggiù” risponde il commesso “oltre la fantascienza”. Prima di chiudere sulla prossima serata una nota di servizio. Il menù è stato scelto con particolare cura per permettere al Grand Hotel di essere sempre all’altezza (vertiginosa) del suo Chef e al nostro club di fare la solita bella figura in termini di rapporto prezzo/qualità. Conclusione: non possiamo “sgarrare” in termini di presenze. Non è serata per gli eterni-indecisi- fino-all’ultimomomento o per bucaioli (credo ci sia qualche problema di ortografia) con certificato medico allegato (vedete dettagli in Almanacco, grazie). Solidarietà. Mai come in questo periodo che meglio parla al cuore degli uomini è importante trovare le parole giuste per farVi fare quel gesto annuale che permetta al Vostro Club di dare una mano a chi ha bisogno (possibilmente a gente anziana suggerita da Voi stessi). Così invece di focalizzare su chi ha bisogno, permettetemi di farlo su di Voi, ricordandoVi che “nulla rende così amabili come sentirsi amati” (leggete in Almanacco chi, tra Voi, si sente molto amato). Se ciò è vero, com’è vero, ricordateVi che siete amati per davvero da tutte quelle persone che Voi aiutate con il Vostro contributo alla nostra Solidarietà. Fa bene al cuore pensare che anche il volgare denaro può generare amore verso il prossimo; vero amore di chi ha dato per chi ha avuto e di chi ha avuto per chi ha dato, da cui il famoso partenopeo incitamento annuale alla Solidarietà Canova: “Chi ha dato, ha dato, ha dato; chi ha avuto, avuto, avuto; scurdammoce ‘o passato e rifacimmo pure ‘st’anno o Canova à sulidarietà”. (Non sono sicuro sarà del tutto apprezzata dai miei tanti e cari amici napoletani questa maldestra incursione nel loro splendido vernacolo) Riflettete gente, riflettete e mandate gli assegni. Grazie. Per la chiusura di questa Effemeride (ma anche di tanti altri discorsi) ho scelto un’aforisma che adoro: “Da lodare è l’uomo il quale, non avendo nulla (altro) da dire, si astiene da dimostrare con le parole l’evidenza del fatto”. George Elliott. Mentre Voi mi lodate, io Vi saluto con affetto, CANOVA CLUB Effemeride n. 5 / Anno XXVII Un chiacchierone è uno che ti parla degli altri; un noioso è uno che parla di sé; un conversatore brillante è uno che ti parla di te (Lisa Kirk) Domenica, 12 dicembre 2004 Auguri Amicizia e Solidarietà sotto l’Albero di Natale del Vostro Club Hotel St. Regis Grand Via Vittorio Emanuele Orlando, 3 Aperitivo dalle ore 19.30. Cena alle 20.30 Intrattenimento a seguire Effemeride N°5/XXVII Anno Prossimo cenacolo: 18 gennaio 2005 Anche una busta vuota ma sigillata contiene un segreto (Stanislaw J.Lec) CANOVA CLUB * Prevista la partecipazione del Gotha della materia a partire dal Ministro Castelli XVIII Premio per la Letteratura Economica e Finanziaria: premiazione di Daniela Marchesi vincitrice con il libro “Litiganti, avvocati e magistrati. Diritto ed economia del processo civile”* Grand Hotel Parco dei Principi Via Frescobaldi, 5.- Roma. Cocktail h.18.30. Premiazione e discussione h.19.30. Cena a seguire. Prossima- Prossima serata è quella di Carnevale, ovvero, per favore segnateVi sull’agenda: Giovedì (grasso) 3 febbraio 2005 e Sabato (grasso) 5 febbraio 2005 e parlando di ... prossima festa e di grasso, pensiamo anche al magro e al prossimo che ha bisogno, attraverso la Solidarietà Canova (vedi richiamo in cronaca ed in Almanacco) Cari amici, ovviamente non so se la Vostra busta per votare al XVIII Premio Letteratura Canova Club fosse vuota, è certo però che quelle piene hanno proclamato Daniela Marchesi vincitrice del nostro ambito Premio con il 43% dei voti. Un po’ a sorpresa per la verità perché gli altri 2 finalisti Luciano Gallino (30%) con la “Scomparsa dello stato industriale “ e Mario Deaglio (27%) con “Postglobal” sembravano discettare di argomenti più naturalmente vicini al mondo del Canova. Ma proprio il chiaro risultato della votazione è un’ inoppugnabile conferma di questo altro insopportabile fardello che è la giustizia civile italiana.(Va da sé che ci sentiamo sollevati a non doverci occupare di quella penale su cui possiamo perciò stendere il fatidico velo in questo caso di cemento alla Cernobyl per evitarne le esalazioni). Per questa eccezionale incursione in…Tribunale abbiamo pensato alla partecipazione di moltissimi protagonisti della materia. Sono stati individuati e più o meno allertati i seguenti nomi: On.le Roberto Castelli, Ministro della Giustizia; On.le Michele Vietti, Sottosegretario alla Giustizia; Pier Guido Alpa, Presidente Comitato Nazionale Forense; Edmondo Bruti Liberati, Presidente Associazione Magistrati; Renato Rodorf, Presidente di Cassazione; Virginio Rognoni,Vice Presidente Consiglio Superiore della Magistratura; Giusto Sciacchitano, magistrato antimafia; Luigi Scotti, presidente del Tribunale di Roma. Aspettiamo di vedere quella sera anche i nostri esperti/soci di Canovalandia, Giovanni Maria Flick, Luigi Paganetto, Franco Gallo. Non è certo che verranno proprio tutti, è certo però che finiremo come sempre alle canoniche canoviane 22.45, perché non intendo sottopormi ad una causa civile per eccesso di ritardo nella discussione del Cenacolo sulle controversie civili. Per i frequentatori che non hanno ancora partecipato alla Solidarietà è indispensabile che forniscano anche il nome del socio referente. I sostenitori sono invece accreditati dal loro buon cuore (già esercitato in Solidarietà). Parlando di magistrati, spesso e volentieri nell’occhio del ciclone oramai da molto(troppo?) tempo, permettetemi un rimpianto sincero per una parte di questa categoria un tempo benemerita e beneamata da tutti i cittadini, soprattutto romani: gli Epuloni, i magistrati che soprassedevano alle Epule (che, come tutti sanno, erano i banchetti collettivi con canti e balli.) Estinti gli Epuloni, noi cerchiamo allora gli ultimi Crapuloni in circolazione, in questo mondo sempre più triste e preoccupato, per goderci,con la compagnia giusta, il prossimo Carnevale. Ammesso (e non concesso) che le cose vadano male, non è che restando tristi ed incavolati si aggiustino. So che deluderò molti di Voi, ma io sono dalla parte di quelli che continuavano a ballare mentre il Titanic affondava. Secondo me facevano bene viste le alternative che avevano. Tanto vale godersela, se capita l’occasione, e con il Carnevale Canova ce la godremo.Venire per vedere. Poiché gli amanti del Carnevale & Co.sono sempre più una minoranza da proteggere , prego gli interessati di rispondere al quesito in Almanacco. Grazie. Sul modo di vedere la vita:”L’ottimista proclama che viviamo nel migliore dei mondi possibili. Il pessimista teme che sia vero”. E’anche vero che per cambiare opinione basta essere al Governo o all’opposizione, ovvero essere il loro supporto colto, specie in tema di economia, come ci è stato spiegato dal Poker d’Assi più Uno di Tor Vergata al nostro straordinario (per il numero di economisti presenti in sala ,) cenacolo di novembre ,di cui posso solo ora commentare la certa conclusione positiva. Ciò che però ha piacevolmente sorpreso gli oltre 250 amici presenti sono stati la chiarezza con la quale tutti hanno esposto le loro tesi ed il garbo nel passarsi la voce anche quando in disaccordo. Uno spettacolo di grande civiltà, tenuto conto delle indegne gazzarre che siamo costretti a subire ai vari Porta a Porta. L’altro motivo lieto che ha permeato l’atmosfera è stato il grande orgoglio di tutte e quattro le teste d’uovo (Renato Brunetta, Marcello Messori, Beniamino Quintieri, Nicola Rossi,) di appartenere a Economia e Commercio di Tor Vergata e la loro gratitudine verso la testa d’uovo d’aquila (mica solo le galline fanno le uova) che l’ha creata: Luigi Paganetto. Anche questa volta è andata bene, anzi benissimo malgrado il nasometro segnasse possibilità di qualche critica (superficiale) per la presenza del Governatore Francesco Storace tra gli ospiti dell’ultimo Cenacolo degli Auguri . Qualche perplessità era legittima, ma solo in chi non conosce a fondo il Canova e in chi magari fa parte dello stesso ambiente , quello politico, e pensa ,quindi, di saperla più lunga della gente normale, malgrado le esperienze del passato insegnino che nessuno ha mai fatto uno spot politico senza il nostro consenso. E così è stato anche questa volta, come lo è stato con Veltroni a Settembre: nessun comizio neppure sotto mentite spoglie. Diciamo grazie quindi a chi è venuto ad offrire al Canova Club una copia dedicata dello Statuto della Regione Lazio. Oltre che di questo storico argomento il Governatore Storace ha parlato solo e soltanto di solidarietà come il clima della serata imponeva. Ed infatti, non a caso abbiamo raccolto oltre 10 000 euro comprensivi di 3000 dalle aste per gli alberi di Natale offerti dalle squadre di calcio della Roma e della Lazio. Aste condotte in tandem dai supertifosi : Francesco Storace per la Maggica e Pino Insegno per le Aquile laziali. Prima di chiudere il capitolo devo ringraziare per lo straripante (abbiamo dovuto aggiungere 2 tavoli a fianco delle quinte) successo della Serata oltre all’incontenibile verve del nostro Pino natalizio oramai con profonde e solide radici nel nostro club, la Principessa Maria Pia Ruspoli come madrina della serata ed il Principe Lilio , un ironico, esilarante e moderno Marchese del Grillo; la superba voce di Giovanni Samaritani a ricordarci il Natale con le note giuste e l’ hair stylist Sergio Valente per la particolare e meritoria attività di Solidarietà , culminata nell’invenzione dei cento alberi natalizi addobbati e donati da gente famosa. Una menzione tutta particolare per ricordare il Salone Ritz del St.Regis, di una bellezza estetica e cromatica unica per la quale è valsa da sola la pena di esserci (per i 280 presenti). Tutto ciò è stato merito delle oramai famose “donne del Canova”(il poker Teresa, Gabriella, Sabina e M. Teresa) famose perché portatrici sane di esaurimento nervoso, a star dietro a tutte le richieste (legittime) e qualche pretesa (presuntuosa o pretestuosa) e perché deformate dalla scoliosi per l’enorme quantità di pacche sulle spalle con le quali il 99% dei presenti dice loro sempre grazie. Per l’immancabile capitolo sulla partecipazione alla Solidarietà Canova, mio metro di giudizio silente ma consapevole sui frequentatori del club, lascio parlare Kahlil Gibran” Chi ha bisogno di stimoli per compiere un’azione nobile, non la compirà mai”.Hanno già compiuto la loro nobile azione anche quest’anno, i Soci e i Sostenitori elencati in Almanacco per un totale di circa Euro 25,000. Per gli auguri di fine anno, oltre al solito poker, che imperversa: Salute, Serenità, Soldi e Successo, innesto senza infingimenti la quinta doppia esse: Sesso Sicuro non senza farVi riflettere del perché, con le stesse parole adoperate oltre 10 anni fa.(per la serie niente di nuovo sotto lo stesso splendido sole). “Amici miei carissimi, anche per un’ottimista-fideista-razionale come me è dura offrirVi aspettative di felicità per il 1993. L’economia va male, la politica di melma, i valori morali in crisi, le fedi (religiose ed ideologiche) distrutte in casa o esportate con furore fuori casa, Venere continua a flirtare senza coperture con AIDS, Tabacco è diventato troppo caro ed esiliato, Bacco è completamente ubriaco. Questi sono sfatti e non parole. Non ci resterebbe che ... piangere oppure fare come stanno già facendo alcuni canoviani da qualche tempo e senza clamore che, persa ogni fiducia nel popolo italiano, hanno deciso di dedicarsi alla popola”. A suo completo agio tra tutte queste S, Vi abbraccia tutti forte e con affetto la S di You don’t get to choose how you’re going to die, or when.You can only decide how you’re going to live. (Joan Baez) CANOVA CLUB Effemeride N°6/XXVII Anno Prossima serata: Giovedì 3 febbraio 2005 Carnevale Canova “La Dolce Vita” all’insegna dei Mitici Anni ‘60 con (tra gli altri) il Gruppo Arciliuto al Jackie ‘O, Via Boncompagni, 11 - Roma Aperitivo di accoglienza ore 20.00 Cena ore 20.30 e musica e balli a seguire. CANOVA CLUB Effemeride n. 6 / Anno XXVII Cari amici, in questi terribili giorni in cui la morte è la parola più adoperata sulla terra (con tutti gli sconvolgenti effetti psicologici per la più incredibile catastrofe che mai avremmo potuto concepire) si è reso necessario e forse doveroso esorcizzarla. L’orrore e lo smarrimento per le immagini, non di un film dell’orrore ma di una realtà devastata e devastante, obbligano al rispetto del dolore di tutti coloro che ne sono stati toccati direttamente e indirettamente e dunque a rimboccarci le maniche e …il cuore, per una indispensabile catarsi, per una necessaria reazione in positivo. Diceva Keynes anche se per altri fenomeni (finanziari) “L’inevitabile non accade mai, l’inatteso sempre.” Da oggi e in avanti e probabilmente per il resto dei nostri giorni guarderemo al mare come un vero elemento naturale: cioè non sempre prevedibile. Però il mare rimane uno dei principali luoghi del nostro divertimento ed è quindi importante non demonizzarlo al di là del momento e ritornare al rapporto d’amore che ci è naturale. Più in generale dobbiamo uscire al più presto dallo shock e tornare ad essere ottimisti e propositivi verso la vita che, come sempre e per fortuna, continua. C’è un tempo per l’emozione e uno per la razionalità che non fanno altro che rincorrersi tra loro, fino a quando riescono a procedere appaiate per darci serenità, salvo poi disallinearsi per renderci un pò più agitata la vita; dopo il trauma del 26 dicembre è il momento di riprendersi totalmente con la testa; il cuore seguirà con i suoi tempi. E’ proprio in questa ottica razionale che sto scrivendo questa Effemeride Anomala; Anomala perché debbo informarVi del prossimo evento senza poterVi dar conto di quello che lo precede che deve ancora avvenire(il prossimo 18 gennaio) rispetto a quando sto scrivendo (cioè mentre sono in viaggio “vacanzando”). A proposito di vacanze, da molti appena godute, permettetemi una riflessione di Sant’Agostino, difficile, da non condividere: “Le persone viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi”. Il fatto è che incombe il Carnevale e quindi per informarVi per tempo (come voglio e debbo) è necessaria questa Effemeride fuori ordinanza. Si era generato il solito trilemma: (I) il Sabato Grasso in un locale di gran moda dove (tra le novità, che sperimenteremo ad ogni modo più in là, dopo un’ adeguata preparazione e psicologica e al pode ) il Supper (Club) ... si consuma senza scarpe. (II) La villa fuori Roma con catering e musica autogestita. Abbiamo infine deciso che, per dare un senso al futuro cambiamento (in gestazione) del nostro Club, dovevamo partire proprio dal passato più bello e irripetibile dei nostri anni verdissimi: i mitici anni sessanta. Per questo motivo abbiamo scelto (III) un locale (mitico anche quello): il Jackie ‘O, talmente noto anche a chi non c’è mai stato che sarebbe offensivo al nostro attuale marketing elogiarne i meriti di vita ... notturna e sociale. Abbiamo poi scelto di renderci la serata memorabile, oltre che con gli artisti compresi nel prezzo, all inclusive, del locale e con le eventuali esibizioni dei partecipanti in versione Karaoke (secondo l’accettata regola che a Carnevale ogni scherzo vale; vedere i dettagli in Almanacco), con la partecipazione di un quartetto tra i più eclettici, noti ed eleganti interpreti di quegli anni: il Gruppo Arciliuto. Stefano Costa, Giovani Samaritani, Tony Tartarini e Carlo Vaccari ci offriranno uno spettacolo a ciclo completo di quel periodo. Gabriella Gerace, coordinatrice e responsabile della serata, ha inoltre preparato altre sorprese per i Soci ed i loro Amici. Abbiamo optato per il giovedì grasso perché è certamente il vero giorno di Carnevale e se una volta tanto faremo le ore piccole, adopereremo ... un orologio bonsai. Anche quest’anno premieremo con riconoscimenti veri e non simbolici, comprese varie targhe alla vanità, chi si abbiglierà nel modo più spiritoso, intelligente ed elegante, e cioè secondo il canone canoviano del divertimento. (Per definitive, ulteriori informazioni, vedi sempre l’Almanacco). Una sola certezza: il rapporto prezzo/qualità di ciò che offre il Canova Club rimane imbattibile anche questa volta. Anzi di più, perchè memori che lo scorso anno abbiamo mangiato più il marchio Gualtiero Marchesi/Hostaria dell’Orso che cibo, Gabriella si è accordata per: 3 primi, 3 secondi, 3 + 1 terzi (contorni), 3 + 2 dolci, 3 + 2 antipasti (con possibilità di portarsi a casa il doggy bag, cioè i resti da mangiare il giorno dopo con il cane, ma anche con il gatto, ed amici vari da invitare all’uopo). Il riferimento al particolare benvenuto agli Amici dei Soci non è né retorico né una pura formalità, ma si allaccia al terzo tema principale di questa prima Effemeride 2005: il nuovo Canova Club che verrà. Cari amici, posso dirlo con un’aforisma ... mio! “Anche per le idee c’è un tempo per arare, uno per seminare e uno per raccogliere”. Dopo aver arato con alcune Effemeridi precedenti ed una serie di e-mails specifiche ai Soci, è arrivato il momento della semina. Da una parte siamo pieni di orgoglio per essere approdati al nostro 27° compleanno con il successo in poppa (un modo diverso di utilizzo delle parole, per ottenere lo stesso risultato, potrebbe essere quello di dire che continuiamo con gioia ad abbeverarci alle poppe del successo). D’altra parte però ciò significa che quantomeno il nucleo storico del Canova viaggia sui picchi dei sessanta (ed oltre) dove l’aria è già abbastanza rarefatta e pressochè pensionistica (e include, che gli piaccia o meno, anche chi Vi scrive). Ciò porta ad alcune ovvie conseguenze: serve sangue nuovo e gestori nuovi; probabilmente gli uni (gestori nuovi) potranno portare gli altri (nuovi soci). Il Canova ha quindi bisogno di quarantenni e cinquantenni di sana e robusta costituzione fisica, mentale e di spirito e cercarli attraverso una serata di Carnevale significa volerli anche con l’attitudine intelligentemente allegra che pensiamo sia stata sempre del Canova fin dai suoi esordi. A questo punto è doverosa una precisazione: io non credo che per gli over sixty sia arrivato il salto dalla Rupe Tarpea né che debbano apprendere un corso accelerato di harakiri. Credo anzi che anche i 60 anni siano un’età bellissima dalla quale tutte le cose possano sembrare relative e profonde nello stesso tempo, senza l’ansia della superficie. Proprio in questo passaggio generazionale sia io che i miei coetanei abbiamo un ruolo ancora più importante di prima: insegnare a gestire (oltre che continuare a gestire fin quando serve). Peraltro questa legge dell’età è vera per qualsiasi raggruppamento di persone sia per lavoro che per divertimento. Quando si raggiunge felicemente la mia età non si gestisce più per autorità conferita (o peggio ancora autoreferenziata come per me nel Canova Club), ma per autorevolezza, lasciando il potere del diritto alle forze nuove perché abbiano così la possibilità di provare e magari sbagliare. A me e ai miei coetanei rimane il piacere ancora più grande di trasmettere la propria esperienza a chi avrà piacere di ascoltare; esperienza che altrimenti andrebbe perduta. Se volete, con un pò di sana autoironia, si può dire che: si gode un altro piacere e ti solletica un’altra vanità: quella di poter essere generosi. Quindi fateVi sotto con amici, idee ed…autopromozioni. Grazie. Per la prossimissima serata del 18 gennaio sul Premio Letteratura “Litiganti, avvocati e magistrati” informo quei Soci, oramai il 95%, collegati via email all’effemeride, che faranno in tempo a leggere questa nota, che in base alle conferme ricevute, avremo un altro parterre degno dei (soliti) Cenacoli anche se formato da luminari della giustizia: avvocati e magistrati oltre che da “nostre” glorie della finanza e dell’economia, con molti “Vostro Onore” presenti sul palcoscenico ed in sala. Per la Solidarietà chiedo il pungolo all’amico conclamato del nostro Club, Roberto Gervaso: “E se Dio ci punisse più per il bene non fatto che per il male commesso?” Sicuramente non hanno da temere il PadreEterno perché hanno già fatto del bene anche quest’anno i sostenitori elencati in Almanacco. Per la chiusura, in linea con la necessità liberatoria evocata in apertura, credo sia venuto il momento per me di citare l’aforisma di Epicuro che mi ha accompagnato come guida fin dai tempi della scuola: “La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c’e, quando c’è lei non ci siamo noi.” Con questa condivisa certezza, Vi ringrazia per la Vostra benevolenza ed amicizia anche per l’anno appena entrato, il Vostro Un politico è una persona che può creare onde ed è poi capace di farti pensare che lui è l’unico che può salvare la nave (Irvin Ball) CANOVA CLUB Effemeride N°7/XXVII Anno Prossimo cenacolo Giovedì 3 marzo 2005 Elezioni Regionali nel Lazio: Dottor Piero Marrazzo Grand Hotel Parco dei Principi Via Frescobaldi, 5 Roma Cocktail ore 18.30. Inizio conversazione ore 19.30. Cena a seguire Successivo Cenacolo: martedì 22 marzo. Elezioni Regionali nel Lazio: dottor Francesco Storace - Grand Hotel Parco dei Principi (ndr: entrambi i cenacoli sono in conto quote sociali e sono a fronte degli usuali cenacoli di marzo e aprile). CANOVA CLUB Effemeride n. 7 / Anno XXVII Cari amici, l’apertura è sui politici perché dovremo occuparcene per i prossimi due cenacoli. Come già per le elezioni del Sindaco di Roma, il nostro scopo è quello di conoscere da vicino chi, con molta probabilità, governerà la Regione con tutto il rispetto per l’Onorevole Alessandra Mussolini e per gli altri possibili candidati. Permettetemi di anticipare qualche domanda ingenua-provocatoria: mi spiace veramente non poter ospitare la Signora Mussolini che, peraltro, conosco e sono certo che con la sua particolare personalità potrebbe avere un bel successo al Canova, ma mancano tempo e…quattrini. I successivi mesi (peraltro inutili allo scopo) sono già occupati e sono finiti i tagliandi prepagati delle cene per l’annata 2004-2005. Sempre per evitare domande, vale la pena comunicarVi che la scelta delle date, del formato e dei tempi della partecipazione è stata lasciata alle decisioni dei contendenti-concorrenti. Con queste serate, il Canova ritiene di fare un vero service ai suoi soci. La differenza di fondo tra questi due nostri prossimi Cenacoli politico-economici ed i vari cocktail elettorali a cui siamo tutti invitati in questi giorni (vedi anche il nostro Almanacco), è che i nostri non sono puri spot pubblicitari (come quelli) ma occasione di dibattito vero, civile ma dibattito. Ha detto Andrè Suarès in Voici l’Homme: “In politica la saggezza è non rispondere alle domande. L’arte è non lasciarsele fare”. Purtoppo né Marrazzo né Storace potranno essere saggi e/o artisti perché il Canova ha chiesto loro di rispondere a 3 domande obbligatorie ed identiche per entrambi: I) Quali sono i punti più qualificanti del programma e perché sono quelli? Ed inoltre, dopo quanto tempo, in caso di vittoria, è disposto a farci sapere cosa ha fatto in concreto? II) Perché lei ritiene di saper governare (esperienze?capacità?squadra? III) Qual’è il valore aggiunto che lei darà rispetto al concorrente nel governare la nostra Regione? E’ facoltativo, invece, rispondere a queste altre domande raccolte sull’argomento dal Vostro Leader Maximo, ovvero dal cittadino votante, sempre meno motivato, che è in lui: I) E’ vero o falso che un politico è una persona che pensa due volte prima di dire nulla? II) E’ vero o falso che la politica, oggi, sembra più una competizione di immagini che di idee? III) E’ vero o falso che a chiunque entri in politica viene consegnato un kit di precetti tra cui il più seguito da tutti è uno di Mark Twain “La verità è la cosa più preziosa che abbiamo: usiamola con parsimonia”. Fuori dalle battute (ma sono solo battute?), è anche vero che con la crisi delle ideologie siamo tutti, più o meno, figli di un tempo quattrinaro e senza valori. E, anche se è vero che per diventare uno statista, un politico deve essere morto da 10-15 anni, è anche vero che ci sono poche figure autorevoli in giro, simboli morali, esempi da seguire. Speriamo che Marrazzo e Storace sappiano farci ricredere: francamente ci farebbe molto piacere. Come sempre, per i non soci, prenotazioni secondo le indicazioni in Almanacco. Per gli annali del Club, debbo ora dar conto delle due ultime serate. La prima riguarda la premiazione del libro”Litiganti, avvocati, magistrati” della dottoressa Daniela Marchesi, vincitrice del XVIII Premio di Letteratura Economica e Finanziaria. Una serata sorprendente, dato il tema non usuale per il Canova , per le presenze di quantità (circa 210 persone) e di qualità (tra gli altri: il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Luciano Gottardo, il Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria del Ministero di Giustizia, Nicola Cerrato, il Presidente della II Sezione Penale della Cassazione, Francesco De Chiara, il Procuratore Capo della Repubblica di Roma, Giovanni Ferrara, il Presidente del Tribunale di Velletri, Bruno Ferraro, il Segretario Generale dell’Unione Giudici di Pace, Gabriele Longo, il Presidente dell’Autorithy della Procura Generale della Corte di Cassazione, Antonio Martone, il Vice Capo di Gabinetto del Ministro Castelli, Marco Preioni, il Sostituto Procuratore Antimafia, Giusto Sciacchitano, il Capo di Stato Maggiore dell’Arma dei Carabinieri, Elio Toscano, il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma, Salvatore Vecchione).Ma anche una serata davvero interessante: I) Interessante nel senso che ha esercitato un vero, autentico interesse lo studio e l’analisi di questa giovane ed estremamente capace ricercatrice. II) Interessante anche perché, forse, molti di noi hanno dovuto avere a che fare con litiganti, avvocati e giudici. III) Interessante perché, malgrado l’argomento fosse ostico, la nostra nuova amica, Daniela Marchesi, ha saputo esprimersi in un linguaggio chiaro e comprensibile come impone, peraltro, la motivazione dell’esistere del Premio stesso che si ispira al concetto anglosassone “Speak like you eat” (ovvero, “Parla come mangi”). Le conclusioni di quella intensa serata possono riassumersi nelle (tradizionali) tre conclusioni: I)La giustizia e la legge non sono sempre la stessa cosa. II) “Ahi, cieca umana mente: come i giudizi tuoi son vani e torti!” (Tasso, Gerusalemme Liberata). III) E’ saggio che la giustizia sia cieca: potrebbe non piacerle qualcosa che vien fatto a suo nome se potesse vederla. Per introdurre la serata di Carnevale, in maniera colta, per la legge del contrappasso, Vi offro uno Shakespeare che non condivido.Dice William. “Se ci divertissimo tutto l’anno, sarebbe tedioso come lavorare”. Dice il Vostro amanuense non pentito: “Fatemi provare a tediarmi tutto l’anno e solo allora darò ragione al mio collega William”. Per il momento so solo che in 200 ci siamo divertiti come pazzi (ma i pazzi si divertono?) al Jakie O’,in una serata perfetta per cibo (complimenti sinceri al ristorante da parte di tutti i presenti); ambiente (il night club è il night club); rievocazione musicale (gli anni ’60 sono il massimo per lo zoccolo primordiale nel nostro club); scenografia (con gli splendidi maxi quadri preparati dalla nostra pittrice/sostenitrice Cinzia Cotellessa); voci dal vivo (i quattro moschettieri dell’Arciliuto, con le splendide canzoni evergreen ); musica da ballo (quella offerta fino alle 2 a.m, dal bravo dj del Jackie O’); organizzazione del tutto ( da parte della capace, dedicata ed elegantissima Gabriella Gerace, Segretario Generale del Canova). Tra i ricchi ( di amore) premi offerti ai vari ballerini, (vincitori di targhe ricordo da mostrare, casualmente, agli amici tra gli interstizi della libreria o sul caminetto del living room), a seconda del giudizio chiaramente prezzolato e infarcito di nepotismo, è doveroso menzionarne almeno uno guadagnato con il (solo)sudore (in senso letterale) da chi, normalmente fa il giudice e non il giudicato. E’ con giustificato orgoglio che vogliamo informare tutto il mondo civile, ma soprattutto accademico che il premio per la miglior coppia di ballerini di Twist è andato ai coniugi…Paganetto. Sì, proprio loro, il professor Luigi da Tor Vergata (economia) e la professoressa Stefania da La Sapienza (matematica). A dimostrazione che la premiazione non fosse stata determinata dalla nota amicizia con lui, l’unico giudice possibile al Canova, i due coniugi si sono poi esibiti da soli, al centro della pista per ringraziare: semplicemente indimenticabile ( e non inguardabile come ha detto qualche invidioso) e tutto fotografato, filmato e a disposizione degli studenti per tutti gli usi ( e ricatti) possibili. Per la Solidarietà; è il momento di scomodare Bossuet: “Parecchi sprezzano le ricchezze, ma pochi san farne dono”. Sicuramente hanno già saputo fare dono per la Solidarietà Canova ben 85 amici per un totale di euro 28.000,00 (come da elenco in Almanacco).Mentre cercate qualche nome amico nell’elenco, fateVi contagiare dal virus dell’emulazione. Per la chiusura, ha detto (giustamente) Jean de la Bryuere: “La vita è una tragedia per coloro che sentono ed una commedia per coloro che pensano”. Con molta umiltà, aggiunge l’uomo che venne da Trinacria: che “Il passar del tempo che porta verso la tragedia della fine, avviene con sempre più consapevolezza della commedia vissuta”. Da sempre ha esorcizzato le sue tragedie con felici e ragionate commedie il Vostro It usually takes me more than three weeks to prepare a good impromptu speech. (Mark Twain) CANOVA CLUB Effemeride N°8/XXVII Anno Prossimo cenacolo Martedì 22 marzo 2005 Elezioni Regionali nel Lazio: Onorevole Francesco Storace Grand Hotel Parco dei Principi Via Frescobaldi, 5 Roma Cocktail ore 18.30. Inizio conversazione ore 19.3 Questo Cenacolo è in quota sociale dei Soci (mese di aprile). CANOVA CLUB Effemeride n. 8 / Anno XXVII Cari amici, da sempre seguo anch’io la stessa ricetta dell’umorista americano nel preparare le mie impromptu effemeridi. Più tempo ho a disposizione (non meno di otto, dieci ore), più naturali e spontanee escono dalla mia penna. Purtroppo quella che state leggendo è stata pensata e prodotta in sole quattro ore e quindi non posso garantirVi la usuale istintività. Scusatemi in anticipo. Il fatto è che mi sono reso conto, all’improvviso, che se avessi aspettato la conclusione della serata Marrazzo del 3 marzo, per ricordarVi quella di Storace, attraverso l’usuale effemeride (1) avrei forse creato un involontario vantaggio competitivo tra i due candidati presidenziali. (2) Avrei dovuto darVi i primi risultati exit poll sulla performance del candidato di centro sinistra. (3) Sarei forse arrivato tardi nelle Vostre agende. Ho quindi deciso, all’ultimo momento, di mettere la testa a partito, ma senza entrare in politica (esempio immediato di una battutaccia che con più tempo poteva nascere meglio) per ricordare questo altro evento politico-economico collegato alle Elezioni Regionali. E’ doveroso ricordare che questi due cenacoli del Canova non sono spot elettorali come i molti cui quasi tutti siamo invitati in questi giorni. Sono momenti di incontro ma anche di confronto. Sanno benissimo entrambi che al Canova non troveranno necessariamente solo simpatizzanti, ma un upper-class (quando ci vuole, ci vuole) da convincere con la bontà, di forma e di sostanza, di ciò che diranno. 1. E’ vero che ascoltando alcuni nostri leaders politici si apprezza ancor di più il valore del silenzio, ma questo non è certo il caso né per Marrazzo né per Storace. 2. Alcuni di quelli hanno preso troppo alla lettera Platone: “Coloro che governano una nazione sono i soli che dovrebbero avere il privilegio di mentire per il bene dello Stato; nessun altro può farlo.” Anche perché più che al bene dello Stato, alcuni sono stati colti, in flagrante, alla ricerca del bene di se stessi. Ma questo non è certo il caso né per Marrazzo né per Storace, ai quali infatti sarà lecito chiedere non soltanto ciò che hanno in testa, ma anche quello che hanno in tasca. E questo commento ci porta al 3. “Non si fa politica con la morale, ma neppure senza” e questo è vero e per Marrazzo e per Storace. Ad ogni modo chi verrà vedrà. Il Canova ha l’obbligo (morale), visto che può, di dare, come sempre, l’opportunità ai suoi Soci ed ai loro amici di sentire come i due maggiori pretendenti intendano governarci attraverso la Regione. Il resto non ci appartiene. I non Soci per prenotare seguano cortesemente le istruzioni per l’uso in Almanacco. Grazie. Avendo spazio permettetemi di riempirlo con tre note. A. La prima riguarda il ringraziamento profondo e sincero ai nostri amici che compongono il Comitato di Lettura del nostro Premio di Letteratura Economica e Finanziaria. Quelli che scelgono la terna che poi i Soci (e solo i Soci) leggono e votano. Il mio e spero il Vostro grazie per il lavoro onesto e senza pregiudizi su cui si fonda la credibilità del nostro premio a: Annamaria Biscaini, Antonella Ceschi, Pamela De Pasquale, Valentino Fedeli, Fiorella Gennari, Luigi Giovannelli, Nicola Granati, Cesare Imbriani, Paolo Mascagna, Fausto Polidori, Wilma Rotondo, Pio Scala, Giovanni Signore, Francesco Telesca, Dino Tripepi, Bianca Volterra (e soprattutto Gerardo Luzzato che non è più con noi fisicamente, ma per sempre, affettivamente, come ben detto dai suoi super amici in Almanacco). B. Ritorno sul mio progetto di fare spazio a nuovi protagonisti nella gestione delle attività del nostro Club perché ho avuto feedback contrastanti: chi plaude, chi è perplesso, chi resiste. (Insomma niente di nuovo sotto il sole nei rapporti tra bipedi). “Il valore dell’uomo risiede nelle poche cose che crea e non nei tanti possedimenti che riesce ad ammassare” (Gibran). Ma non basta creare, bisogna anche conservare (in linea peraltro con il famoso spot: “come Dio crea, Cirio conserva”) e possibilmente tramandare. Essendo trino nel mio modo di essere e di pensare, dopo aver creato e conservato mi pongo il problema di tramandare. Alla mia età bisogna saper essere generosi e lasciare spazi ad altri attori perché come diceva Seneca: “La vita è come una commedia non importa quanto è lunga, ma come è recitata” (ed io faccio di tutto, da sempre, affinché la mia commedia più che lunga sia, possibilmente, ben recitata). Peccato che alcuni invece la interpretino spesso se non sempre come una tragedia. Ribadisco allora: non è che stia suggerendo una Rupea Tarpea per gli anziani, categoria cui aspiro (se già non lo sono), poiché non desidero lasciare anzitempo questa valle di piaceri e di gioie. Dico solo lasciamo che altri più giovani ci affianchino nel gestire e comportiamoci con l’autorevolezza che viene riconosciuta a coronamento di un modo di essere e comportarsi, piuttosto che proteggerci con l’autorità delle cariche e dei titoli. D’altronde “l’esperienza e la filosofia che non generano l’indulgenza e la carità sono due acquisti che non valgono quello che costano” ha detto qualcuno che sapeva formulare queste frasi alate. Tutto ciò premesso, un primo gruppo di giovani quarantacinquantenni (tutto è relativo nella vita) si è offerto ed è stato accolto con simpatia nel Comitato di Direzione e nel Comitato di Solidarietà. Nella vita quasi tutto, se si vuole, può essere visto in modo positivo come ci ha insegnato San Paolo “Omnia Mundi Mundis” (tutto è puro per i puri, ma anche per i logici ed i razionali) e quindi proviamo cioé ... lasciate che i più giovani vengano a me! Sorridete gente, sorridete. Il vero cambiamento sarà dunque il passaggio del club dalla monarchia assoluta alla democrazia (però sempe secondo i dettami di Sir Clement Richard Atlee, Primo Ministro Britannico). “Democracy means government by discussion but it is only effective if you can stop people talking.” Fuori dalle battute ricordateVi che il tempo passa per tutti anche se nel frattemp io sono un pò cresciuto, tu ti sei invecchiato e lui si è proprio rimbecillito. Allora cercate di portare (non in ampolla) un pò di sangue nuovo di manager o imprenditore, con filtro intelligente, per favore, ai professionisti, le vere cavallette dei club, a meno che abbiano lo stesso DNA-da-signori dei nostri Soci professionisti (Quanto mi piaccio in questi slalom!). C. Elogio al Socio Canova. E’ evidente che sono 27 anni che stiamo insieme per il solo piacere di stare insieme, senza uno straccio di statuto o una ciofeca di regolamento o una magna (neanche tanto) carta (quella tanta, almeno fino all’avvento dell’email) di atto costitutivo e malgrado questi sproloqui mensili sempre meno cartacei. E’ quindi evidente anche e prima di tutto che stiamo bene con noi stessi e non abbiamo bisogno di esser qualcun altro. Solo questa self-confidence e questo sereno compiacimento di se stessi può fare accettare ai soci per quasi tre decenni lo stesso megalomane presidente senza una pur piccola congiura di palazzo (anche perché non l’abbiamo), qualche goccia di veleno o una spolveratina di pettegolezzi. Da qui la vera grandezza del Canova: i suoi soci e la loro consapevolezza di essere unici, per un club unico. (Per favore trovatemi un altro presidente che non si vergogni a scrivere ciò che io scrivo senza ritegno). Al Canova anche Groucho Marx “quello che non accetterebbe di far parte di un club che lo accettasse come socio” cambierebbe idea perché nel nostro club tentiamo di seguire piuttosto George Washington “Associate yourself with men of good quality if you esteem your own reputation”. Solidarietà: In allegato troverete le opere di Solidarietà selezionate quest’anno dal nostro straordinario (per abnegazione) Comitato. E’ il momento di votare e, se non l’avete ancora fatto, a “collare” come suggerito da S. Agostino: “L’amicizia non è vera amicizia se manca il collante della carità”. Hanno già dimostrato la loro amicizia gli amici elencati in Almanacco che hanno collato fino a Euro 40,000 (circa). Per la chiusura: “Senza cuor contento non c’è bene che valga, come col cuor contento non c’è male che nuoccia in questo mondo.” (Massimo D’Azeglio) Senza retorica: sapere di averVi vicini mi fa, da anni, il cuor contento. Grazie. Le donne sono state create per essere amate non per essere capite (Oscar Wilde) CANOVA CLUB Effemeride N°9/XXVII Anno Prossimo cenacolo: Premio R.O.S.A. alla donna di successo per Risultati Ottenuti Senza Aiuti in compagnia, tra le altre (e gli altri), di Laura Biagiotti, Lina Sastri, Barbara Contini, del Comitato d’Onore e del Comitato Pari Opportunità Mercoledì, 25 maggio, Galleria Nazionale di Arte Moderna, Viale delle Belle Arti 131. Cocktail ore 19.00 - Inizio serata 20.00 con cena a seguire. CANOVA CLUB Effemeride n. 9 / Anno XXVII Cari amici, non sono affatto d’accordo con questa massima generalmente accettata, e non solo perché ritengo l’autore non nelle condizioni psicofisiche migliori per avvalorare con i fatti la sua affermazione. Io credo, infatti, che le donne debbano essere amate, ma anche e sopratutto capite. Forse è meglio capirle prima, per amarle di più dopo. Io non ho dubbi che la nostra società, almeno quella occidentale, consapevole o meno, sia omocentrica ab ovo, per il diseguagliamento iniziale del Padre Eterno che creò Adamo, by far, primus inter pares. E’ chiaro che Eva, non avendo potere, si industriò allora nella seduzione. E mentre i pagani decisero per un’uguaglianza dei sessi almeno tra gli dei, le nostre civiltà, con il potere persuasivo della forza fisica, decisero che le divinità ( e i loro successori in Terra) fossero maschili. Non a caso, con sottile ironia e consapevolezza, Samuel Johnson ammetteva “la natura ha dato alle donne un tale potere che la legge, giustamente (!), ha deciso di dargliene poco”). Con queste premesse, in un mondo dominato dai maschi, non è stato facile per la donna farsi strada nella vita professionale e sociale, sopratutto da sola e/o con le proprie capacità, ed ecco perché il Canova cerca di porre in evidenza le donne R.O.S.A., quelle che hanno avuto successo con Risultati Ottenuti Senza Aiuti. E così nel nostro club, come sempre serio ma non serioso, le donne di Canovalandia hanno montato il loro superbo e sempre più coinvolgente IV Premio. Con l’ideatrice e coordinatrice, Carlotta Gaudioso e la presidente del Comitato d’Onore Beatrice Marzano, Alessandra Oddi Baglioni, Marcella Tonnarelli, Nadia Tartaglia, e Maria Teresa de Luca, hanno selezionato una quarantina di curricula (per la gran parte inviati da Voi), per portare 15 Gentildonne R.O.S.A. al lunch delle semifinaliste dove si sono sottoposte al vaglio attento e scrupoloso della Giuria della Critica che ha selezionato le 7 finaliste di cui troverete i curricula (e la scheda votazione) in allegato. Possono e devono votare solo le donne, socie, sostenitrici, amiche del Canova Club, ovvero mogli di soci e sostenitori, amici del nostro club, che avranno pesi diversi nel voto. Quindi, gentili signore che venite in possesso della scheda-voto, votate e fate votare. Appuntamento per tutte (e per tutti), mercoledì 25 maggio, nuovamente, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, per un'altra serata indimenticabile, nelle sale ... Canova,(!) tra le opere d’arte più belle di questo stupendo museo, perchè possano ispirare qualche artistascultrice-pittrice, anche non R.O.S.A., ma finalmente al femminile in questo campo. “Il far del bene è un rimedio potente che Dio ci ha preparato contro le più terribili angoscie, il solo talvolta abbastanza forte da farci vivere alla speranza” (Lacordaire). Cari amici e soprattutto carissimi sostenitori, è giunto il momento probabilmente più alto e toccante dell’attività del Vostro club: quello della annuale consegna della Solidarietà. Sabato 7 maggio, a partire dalle ore 12.00, chi sentirà il piacere-dovere di dare qualche ora del proprio tempo, si ritroverà a Grottaferrata, nella Comunità di Capodarco (per Via Anagnina; quando dopo il GRA si dirama in due percorsi, prendere a destra verso via Roma; al primo semaforo a destra per viale San Nilo; prima dell’Abbazia di San Nilo, sempre a destra per via del Grottino: ci siete –. Al ritorno, by partisan, sempre a sinistra).Per quel che mi riguarda, io ritengo la Solidarietà il fiore più profumato e delicato di quelli seminati dal nostro Club (le altre specie sono, notoriamente, l’Amicizia e la Cultura). Anche nella Solidarietà, il Canova ha deciso di ragionare con la propria testa, e,quindi, il 7 maggio non sarà soltanto una festa per i nostri amici meno fortunati, (che riceveranno l’assegno per pagare le loro fatture), ma anche e soprattutto per quelle persone straordinarie, eroi silenziosi e senza riflettori, che dedicano il loro tempo ai bisognosi. ”. Ricordiamo anche che è in programma un lauto, rustico pranzo e che c’è la possibilità di nutrire lo spirito e la cultura potendo visitare l’Abbazia di San Nilo praticamente contigua alla Comunità di Capodarco. “Caritas Christi urgent nos” (La carità di Cristo ci urge), se qualcuno di Voi sentisse propria questa invocazione di S.Paolo ai Corinti chiami con…urgenza la Solidarietà –tel 06/844611-per dare quattrini e/o partecipare alla “consegna Questa effemeride deve informare i posteri dei due importantissimi precedenti Cenacoli mai ancora commentati: quelli politico-sociali –territoriali delle Elezioni Regionali del Lazio. Sapendo come sono andate a finire le votazioni, sarebbe facile oggi adattare la storia di quelle serate ai risultati delle elezioni per ottenerne lustro per chiaroveggenza e/o intuito e/o capacità di analisi politica .Al Canova, essendo liberi e non sponsorizzati, possiamo permetterci di essere onesti fino in fondo anche in questo (per il resto non si sa, ma non metteteci alla prova). Al Cenacolo Marrazzo facemmo conoscenza di una persona molto colta e per bene, che ammise di stare studiando per poter servire al meglio tutti gli elettori, o meglio i cittadini, del Lazio. Con molta chiarezza e determinazione espresse il suo programma e si fece accompagnare in sala dando prova di grande umiltà (dote rara nei politici; infatti non lo era) da chi lo stava aiutando nel suo lavoro. Tra gli altri, ben conosciuti dal Canova, ma non solo, Maurizio Venafro, Linda Lanzillotta e il “nostro” sindaco Walter Veltroni che da sempre e con nostro orgoglio ha mostrato stima e simpatia verso il nostro club (e noi verso di lui per essere sempre chiari e onesti). Piero Marrazzo fu così entusiasta del nostro Cenacolo da impegnarsi a volere un filo diretto continuo. Vedremo. Noi l’aspettiamo (come avremmo fatto anche con Francesco Storace) per verificare tra un anno cosa ha fatto in concreto. Il Cenacolo Storace fu ancora più ... particolare, perché a 2 ore dall’inizio, l’allora Governatore seppe della riammissione, assolutamente inattesa, dell’Onorevole Alessandra Mussolini alla competizione elettorale. Potete immaginare l’impatto emotivo e razionale che quella sentenza , causò nel nostro speaker. Malgrado tutto Francesco Storace decise che non poteva deludere gli amici (e non ) di quel “club speciale” (sue parole) e si presentò nell’arena con qualche comprensibile momento di ritardo, ottenendo un grandissimo ed unanime apprezzamento per il suo esemplare comportamento. Ancora una volta il Canova non entra nel merito delle competizioni elettorali. Il nostro club ha solo il dovere di informare e, poiché, i soci del club sono tutte persone colte, di gran livello, capaci di intendere e volere, non c’è mai pericolo di manipolazioni di chicchessia. Proprio questa sicurezza nelle capacità di discernimento, valutazione e civiltà dei soci del Canova, ha permesso al nostro club di offrire l’“in bocca al lupo” da parte di una dichiarata elettrice di centrodestra- Rosalba Mazzamuto- a Marrazzo e di una sostenitrice del centrosinistra- Pamela De Pasquale- a Storace, per ringraziare dell’amicizia contraccambiata dei due protagonisti . Prima di chiudere, i soliti tre commenti che sceglierete Voi a chi dei due debbono essere indirizzati. --*L’arte di vincere la si impara nelle sconfitte (Simon Bolivar); *La fortuna è il nome che si dà alla capacità altrui (Bertrand Russell); *Per la politica, il carattere conta molto più dell’ intelligenza; è il coraggio che conquista il mondo (Goebbels!!!) Per finire il capitolo, a me piace però sottolineare senza ulteriori commenti il carattere portafortuna del Vostro club, assolutamente e sempre bypartisan, per i due “amici” che hanno scelto di venire al Canova : uno è diventato Governatore (!), l’altro…Ministro (!!). Per la chiusura, visto che la Cina è sempre più vicina, ricorro a Lao Tze. “Chi è maestro nell’arte di vivere fa poca distinzione tra il proprio lavoro ed il proprio gioco, la propria fatica ed il proprio divertimento. Quasi non sa quale sia dei due. Persegue semplicemente il proprio ideale di eccellenza in tutto quello che fa…Lasciando agli altri decidere se stia lavorando o giocando. Ai suoi occhi sta sempre facendo entrambi”. Non ho la presunzione di essere ancora un Maestro, ma certamente è da molto che studio e le effemeridi e Voi siete la testimonianza del mio applicarmi. Grazie. La donna ideale deve soddisfare il cervello, il cuore, la carne Non trovando riuniti i tre requisiti nella stessa persona, è consentito il frazionamento. (Alessandro Morandotti) (Mia libertà interpretativa. In verità Morandotti cita anima, spirito e sensi) Effemeride 10/ XXXVII Anno EffemerideN.N10/XXVII Anno Prossimo cenacolo: Gala di Fine Annata e degli Mercoledì 22 giugno 2005, Vigna di buone Sanauguri Sebastiano, Viavacanze Appia estive, con la partecipazione, Antica,119 tra gli altri non a caso, Cocktails oree19.30 del Professor Vittorio Grilli e del Cena 20.30 …Professor Domenico Siniscalco CANOVA CLUB Effemeride n. 10 / Anno XXVII Cari Amici (ma, questa volta, anche e soprattutto) Care Amiche, è chiaro che il permesso di Morandotti può/debba essere esteso, a maggior ragione, a Voi donne. Ho aperto con questa provocazione perché debbo parlare subito delle donne del R.O.S.A. e non ho resistito al richiamo di un aforisma che arriva alle estreme conseguenze della mia teoria sulle 3C che governano gli umani (che, a mio giudizio, sono felici solo quando i 3 recipienti che rappresentano le 3C-Cervello, Cuore, Carne- sono colmi, cioè soddisfatti). Fa oramai parte della storia del nostro Club anche la superba quarta edizione del Premio R.O.S.A.: la manifestazione di attenzione concreta del Canova per le donne, soprattutto per quelle dai Risultati Ottenuti Senza Aiuto (di patrimoni e/o famiglie importanti). Anche quest’anno il lavoro del Comitato Esecutivo del Premio costituito da Maria Teresa De Luca, Alessandra Oddi Baglioni, Nadia Tartaglia e Marcella Tonnarelli ed indirizzato dal Presidente del Comitato d’Onore Beatrice Marzano e dalla ideatrice e coordinatrice del Premio stesso Carlotta Guadioso, ci ha offerto uno spettacolo di rara bellezza e grande emozionalità: per il livello delle persone coinvolte, per l’esclusività del luogo, per il sano desiderio di fare qualcosa di utile per la metà del mondo più importante e meno gratificata. Una dimostrazione di grande creatività nel significato datone da Steve Jobs (l’inventore di Apple): “La creatività consiste soltanto nel connettere le cose”. Dopo una selezione di 40 curricula vitae il Comitato della Critica (composto dal Comitato d’Onore, dal Comitato delle Pari Opportunità e dalle stesse 15 semi-finaliste) ha selezionato 7 finaliste. 140 donne di Canovalandia hanno decretato il successo dell’imprenditrice Maria Criscuolo con il 23 % del totale degli 834 voti, assegnandole così la splendida Rosa d’oro del Premio. Maria, figlia di un funzionario di banca e di una casalinga all’antica, ha cominciato a 20 anni ad occuparsi di convegni e comunicazione. Ma è stato dopo la prematura morte del marito che si è dedicata anima e corpo, in modo imprenditoriale, al suo progetto fino a diventare leader di questa attività con il suo Gruppo Triumph. Madrina della vincitrice: una sfolgorante Laura Biagiotti, capace di coniugare con raro equilibrio le 3 più peculiari componenti della sua personalità: essere una donna consapevole, essere un’oculata imprenditrice, essere una sensibilissima artista della più elegante moda italiana. Il Premio della Critica alla sicilianissima ricercatrice Silvana Campisi (e non essendo io l’unico a votare non si è trattato di un Premio “agli amici degli amici”) è stato consegnato da una delle componenti di maggior prestigio del Comitato d’Onore, Linda Lanzillotta, nota (ingiustamente) più per i suoi trascorsi (tecnici) a fianco di Amato e Rutelli che per le sue due lauree e per essere stata probabilmente il Commis d’Etat più importante avuto dal paese al femminile: alla Camera, al Tesoro, al Comune di Roma e alla Presidenza del Consiglio. Due “riconoscimenti speciali” a due R.O.S.E troppo note per poter entrare in competizione. La prima alla milanese Barbara Contini (con un CV tra i più straordinari che si siano mai letti a Canovalandia, soprattutto nei suoi aspetti internazionali), consegnata dal “nostro milanese”, Professor Vittorio Grilli (quando basta solo il nome!) non a caso un autentico pupillo di Canovalandia. L’altra alla grande interprete dell’arte canora e teatrale: Lina Sastri. Madrina, la vincitrice della terza edizione del Premio R.O.S.A., Ida Collu, Presidente dell’Associazione Nazionale Sordomuti che ha saputo comunicare attraverso le parole della sua accompagnatrice ed una gestualità che ha forse insegnato qualcosa anche a quella grande artista che è Lina. E Lina ha regalato agli oltre 200 amici assiepati nella stupenda Sala d’Ercole della Galleria Nazionale d’Arte Moderna qualche (troppo) breve minuto di grande interpretazione della grande attrice che è. Cena sul terrazzo attiguo del Caffé delle Arti sotto le stelle “più luccicarelle” che Roma sa offrire nelle sue più seduttive serate di primavera. Giornata della Solidarietà. Uno speciale ringraziamento a tutti i Soci ed i Sostenitori che (malgrado Friedrich Nietzsche “Se le elemosine venissero date solo per compassione, i mendicanti sarebbero tutti morti di fame”) hanno permesso con le loro donazioni, (vedi elenco finale in Almanacco), anche quest’anno, di organizzare la Giornata della Solidarietà. Eravamo oltre 100 amici a ... festeggiarci in una overdose di amicizia (mai fatale perché non è roba tagliata), a metà maggio, in quella splendida iniziativa d’amore per il prossimo che si chiama Capodarco a Grottaferrata. Con la nostra “Giornata” abbiamo raggiunto contemporaneamente tre grandi traguardi: A)Alleviare qualche sofferenza pagando direttamente le fatture di bisogni veri, concreti e verificati per un totale di oltre 55.000 Euro, distribuiti su 11 casi che, per un Club di Amici come certamente è il nostro, non è un risultato marginale. B) Dire grazie noi ai nostri amici meno fortunati, ascoltarli nella loro grande dignità e sentirci (un pochino) buoni sapendo che c’è ancora spazio in noi per un gesto d’amore. C)Dire grazie noi, che ci occupiamo per un giorno e/o con un assegno delle nostre sorelle e fratelli nel bisogno, a chi si occupa tutto l’anno con il loro tempo di questi fratelli speciali. Non è una minaccia ma una convinzione: il Club Canova presterà sempre più attenzione a questo pilastro della sua attività. Chiunque volesse partecipare (chi vuol fare, sa come fare) sarà il benvenuto tra coloro che già hanno meritato il nostro grazie per quanto hanno fatto finora, soprattutto se avrà particolare sensibilità per gli anziani, prossimo focus. Ringraziamo, anche a nome Vostro, il nostro generoso Comitato ad hoc, Giampiero Fedeli, Ugo Fidone, Fiorella Gennari, Fausto Polidori, Alberto Rinaldi, coordinati dagli evergreens Antonio Boccini e Eolo Poli Sandri, raggiunti quest’anno dai nuovi Danila Basile, Anton Giulio D’Amato, Carlo Gilardi, Roberta Pappatà, Michele Pignotti, Nadia Tartaglia, che daranno presto prova del loro impegno, per ora verbale (che è già molto, visto che lo sto pubblicizzando). Prossimo Gala: Andiamo rapidamente (ahinoi) a chiudere la 27° annata con il Gala. Tre le novità principali: A) Il luogo: l’Appia Antica, B) Il focus: lo star bene insieme tra amici e godersi il tutto secondo i propri desideri piuttosto che dover seguire i tempi di eventuali (troppi) ospiti speciali, C) La sorpresa: (di sapere) che non ci sarà sorpresa nella proclamazione dei Canoviani d’Onore 2005. I Soci (e solo i Soci) e gli speakers del Canova hanno già scelto con i loro voti il loro indiscusso beniamino dell’anno: il professor Vittorio Grilli, appena promosso da Ragioniere a Dottò(re) Direttore del Ministero dell’Economia e delle Finanze. A confermare che è “bravo e per bene” ci sarà il Ministro Siniscalco professor Domenico, già mattatore lo scorso anno- Un tandem del genere basta e avanza per molti Gala, ma al Canova Vi porteremo qualche altro Amico che avrete piacere di vedere e, soprattutto, sentire in quanto vero e proprio guru della comunicazione. Per i doverosi dettagli dell’evento leggete in Almanacco la specifica lettera della coordinatrice della serata Teresa Poli Sandri e ... arrivederci al 22 giugno per salutarci e farci i doverosi auguri, che comunque ora Vi anticipo, per le meritate vacanze estive. Il mio augurio è che possiate passarle nel modo che più Vi aggrada e che Vi faccia stare bene, tuffandoVi… nell’ottimismo (e senza farVi salvare dai soliti intelligentoni menagramo). Ciò che conta è che sia una Vostra scelta, perché si può fare a meno di tutto, purché non si debba. Che possiate fare vacanze intelligenti o stupide, piene di azione o di sano ozio; al mare o ai monti o… in città! L’importante è che tutti torniate con voglia di fare e di vivere un’altra stagione gratificante della vita consapevoli che ad attenderVi ci sarà, tra le altre cose gradevoli che Vi appartengono, il Vostro antico e giovanile Canova Club. Per la chiusura ho scelto un’aforisma in cui credo solo nei giorni dispari: “Sono sicuro di essermi meritato i miei nemici, ma non credo di aver meritato i miei amici”. (Whitman). Nei giorni pari, cioè oggi, credo invece che se da una parte non sempre ho evitato di farmi dei nemici, certamente ho fatto di tutto per meritarmi i miei amici del Canova, non fosse altro per il tempo che mi prende (non meno di 10 ore) per scrivere questa effemeride di getto. DandoVi appuntamento a settembre, Vi ringrazia per il Vostro affetto e la Vostra partecipazione il Vostro